SQUARE n°0 square come luogo di incontro, incontro come necessità inestirpabile dell'uomo, e di questa società in bilico tra il bisogno alla solitudine del pensiero e l'aggregazione. Come antidoto alla labilità dei blog. Per questo nasce Square9. Per fissare più facilmente sulla vecchia carta le nuove idee, nate da un pluralismo di fonti finalmente tendente all’infinito. Il meglio dei blog che avranno la cortesia e la passione di partecipare. Una piazza di idee ogni nove giorni on-line, pronta per il download. Questo numero 0, ovviamente una prova tecnica, pronta a ricevere le critiche e i suggerimenti di tutti. Un numero complicato vista la mole di informazioni da alloggiarci. Tutto “Blogs for Nepal” è qui. Un riassunto di questa piccola avventura. Qualche numero di prova e poi, se tutto andrà bene, e se vorrete aiutarci, rendere stabile Square9, magari organizzando una redazione e i tempi. Senza impegno ma con tanto impegno. Il sottotiolo, Drop Outs, spiegato da Tiziano Terzani: “..la casta dei drop outs, come in America si chiamano quelli che sono saltati giù dal treno in corsa della modernità, quelli coi dubbi, quelli con dentro l’aspirazione a qualcosa di più alto delle solite mete materialistiche della società dei consumi”. Giù dalla giostra. Fermi un attimo. Drop Outs Cafè 9 Blogs for Nepal L'obiettivo? 1- parlare del Nepal, ed informare i cittadini (visto che i professionisti non lo fanno); 2- pubblicare lo stesso post, contemporaneamente e per 48 ore, su tutti i blog del mini Network. Il post è in lavorazione e chiunque può contribuire, inviando email o lasciando un commento. Fatevi un giro sui blog del network, troverete sicuramente qualcosa che non sapete del Nepal. Contattaci o lascia un commento. Blogger o non blogger puoi aiutarci, aggiungerti alla lista, e continuare in questo passaparola. Un fiocco di neve può divenire valanga. http://nepalnetwork.blogspot.com Sommario 9 -11Febbraio2006, numero0, annoISquare9 I Blog del Network pagina 03 Fredde cirfre pagina 24 Elezioni farsa in Nepal pagina 04 Le Monde pagina 25 Nepal: i monarchici vincono(?) pagina 05 Rai3 e Banner pagina 26 Un silenzio lungo anni pagina 06 Abbasso il Re pagina 28 Linea del tempo pagina 10 22 Gennaio pagina 29 Katamndu pagina 12 24 Gennaio pagina 30 Il pugno duro del Re pagina 18 23 Gennaio pagina 32 Think Turns pagina 19 Parigi, 21 Gennaio pagina 34 Tramonto Occidentale pagina 20 Appello: parliamo del Nepal pagina 38 La posizione di Square pagina 21 Namaste e Donnebat pagina 38 Nepalnetwork: facciamo il punto pagina 22 Grazie a tutti. I blog del Network: Blogs for Nepal EricaBlog Virginie http://www.casacenina.com/erika_blog/ 1 http://www.unduetrestella.splinder.com 2 http://virginiespot.blogspot.com/ Bateo Blog Luogo Comune 1 http://blogsfornepal.blogspot.com/ http://www.luogocomune.net/ 2 http://bateo.blogspot.com/ Carta vetrata http://maxbevilacqua.blogspot.com/ Alessandro Gilioli http://blog.espressonline.it/weblog/sto ries.php?topic=05/12/13/7465462 Il saccheggiator Cortese http://saccheggiatorcortese.splinder.com Spalmalacqua http://spalmalacqua.blogspot.com/ Square http://squareplaza.blogspot.com/ Think turns http://www.think.turns.it/ La valanga http://www.lavalanga.splinder.com/ Save The Rabbit http://www.savetherabbit.net/ Francesca Lancini http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=4524 Patrick Boylan http://www.boylan.it/ Ornella http://realitylifenews.blogspot.com/ Beren e Luthien http://luthienberen.blogspot.com/ Lacy road http://lacyroad.blogspot.com/ La pulce di voltare latta http://lapulcedivoltaire.blogosfere.it/index.html 1 http://www.laturistasmarrita.splinder.com/ 2 http://www.panciaallaria.splinder.com/ 3 Elezioni (farsa) in Nepal 8 Febbraio 2006. Le elezioni indette dal Re si svolgono con gli esiti previsti. Un momento importante, forse, dal punto di vista internazionale. Una svolta? Sì, stando alle dichiarazioni del dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America. Ma senza farsi troppe illusioni. http://www.savetherabbit.net/main/?p=58 Giovedì, Febbraio 9th, 2006 at 01:20 ELEZIONI IN CORSO IN NEPAL Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’ America, ha rilasciato una importante dichiarazione riguardo alle elezioni in corso in Nepal. Ritiene che queste siano un pretesto per legittimare il potere del re Gyanendra dato che vi è una sostanziale assenza di partecipazione pubblica (si calcola un’affluenza alle urne intorno al 25%) e le opposizioni hanno disertato le elezioni. La dichiarazione prosegue sottolineando come il re non abbia accettato osservatori internazionali indipendenti,abbia limitato la libertà di espressione e di movimento dei media, detenga numerosi attivisti politici e per i diritti civili . Il Dipartimento di Stato conclude che la sola via per affrontare la minaccia Maoista, che ha causato 12.000 morti dal 1996,[fonte: EU external relations] e per favorire il ritorno alla normalità in Nepal è la restaurazione della democrazia. Lo scorso anno gli aiuti economici degli USA per l’armamento dell’esercito nepalese e il suo addestramento erano 3 milioni di dollari, ma gli aiuti economici per l’armamento da parte degli Stati Uniti a partire dal 2002 salgono a circa 22 mioni di dollari.Sono invece 42 milioni i dollari destinati al sostegno economico del Paese che verrano probablimente bloccati alla fine del 2006 qualora il re non apra un dialogo con le opposizioni. L’Unione Europea sta finanziando attualmente un piano di sviluppo democratico del Paese con un budget di 12 milioni di euro, approvato per il 2006. Il piano comprende la lotta al traffico di esseri viventi, il recupero dei bambini di strada, lo sviluppo delle aree rurali. Considerevoli anche gli aiuti di India e Giappone. Si auspica quindi che alla luce del fallimento delle ultime elezioni si possano adoperare gli aiuti finanziari come arma di pressione per ottenere maggiori garanzie democratiche in Nepal. Link correlati Dipartimento di Stato: http://www.state.gov/r/pa/prs/ps/2006/60805.htm EU external relations: http://europa.eu.int/comm/external_relations/nepal/intro Aiuti economici: http://www.state.gov/r/pa/prs/ps/2005/46570.htm Aiuti Economici per l’armamento: http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/5283.htm sostegno economico http://www.usaid.gov/locations/asia_near_east/countries/ne pal/nepal.html L’Unione Europea http://europa.eu.int/rapid/pressReleasesAction.do?reference=IP/06/1&format=HTML&aged=0&language=EN& guiLanguage=en India: http://www.south-asia.com/Embassy-India/indneprel.htm Giappone: http://www.np.emb-japan.go.jp/graph/relation/oda.pdf 4 AGGIORNAMENTO 9 FEBBRAIO: Eletti 13 tra sindaci e vicesindaci di liste indipendenti, 11 del filogovernativo National Democratic Party, 3 del Nepal Sadbhavana Party, unico partito presente anche nelle ultime elezioni del 1999 [fonte: Nepalnews ]. Nella giornata di ieri si sono registrati scontri a fuoco: le forze di sicurezza hanno sedato una protesta sparando sulla folla che cercava di irrompere in un seggio elettorale, causando un morto e ducento feriti. L’affluenza alle urne secondo i primi dati è nell’ordine del 20% di media nazionale, con massima affluenza nelle aree vicine all’India, dove il malcontento verso la linea di condotta dei maoisti è forte [fonte: Asianews ]. Controversa l’interpretazione di questi dati, salvo confermare la constatazione che la popolazione è stretta nella morsa del despotismo del sovrano e della violenza efferata dei maoisti. Link correlati Nepalnews: http://www.nepalnews.com/archive/2006/feb/feb09/news08.php Asianews: http://www.asianews.it/ Nepal: tra violenze e pochi votanti i monarchici vincono le elezioni contestate. Nepal: tra violenze e pochi votanti i monarchici vincono le elezioni contestate di Prakash Dubey http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=5344 I veri voncitori appaiono il boicottaggio e la protesta. I maoisti dichiarano la fine dello sciopero Subito dopo la chiusura dei seggi, i maoisti hanno generale. dichiarato chiuso lo sciopero generale indetto il 5 Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) – Prevalgono i febbraio, che aveva anche fatto rimanere a casa candidati dei partiti monarchici nelle elezioni quasi 2 milioni di studenti. “Le maggiori vittime di municipali volute da re Gyanendra e rifiutate dalla questo sciopero – ha detto ad AsiaNews padre maggioranza dei partiti e dai ribelli maoisti. Ma i Wilson – sono i bambini innocenti”. veri vincitori appaiono il boicottaggio, la violenza, “Le elezioni – dice Krishna Sitaula, portavoce del la divisione del Paese. Nepali Congress, partito di governo prima che nel Dai primi risultati, relativi a 15 città, i partiti che febbraio 2005 il re accentrasse tutto il potere – sostengono il re hanno la maggioranza in 12 sono state volute per rinforzare la monarchia municipi, mentre gli altri 3 sono andati a candida- assoluta e sono state un totale fallimento”. Nelle ti indipendenti. Re Gyanendra ha così persone elezioni politiche del 1999 aveva votato il 66% fedeli in cariche importanti, ma non è riuscito a degli aventi diritto e il 62% delle ultime elezioni legittimare la pretesa di potere assoluto. municipali nel 1997. Durante il voto ci sono stati scontri a fuoco con Questa volta non ci sono stati candidati per oltre morti e feriti. Nella sud occidentale Dang l’eserci- il 55% delle cariche e per un altro 30% dei posti to ha aperto il fuoco contro circa 200 pacifici c’era un solo candidato. Per cui il voto si è svolto manifestanti, uccidendone uno. in appena il 15% delle località. Secondo dati provvisori della Commissione elettorale, a Kathmandu ha votato il 15-16% degli aventi diritto, nelle altre città una percentuale tra il 5 e il 20%, mentre nella zona al confine con l’India si arriva quasi al 40%. “Nella zona – spiega un insegnante di Birgunj, capitale commerciale del Paese – ci sono molti commercianti e imprenditori di origine indiana, che disprezzano i maoisti che hanno loro causato molti danni”. Per la stessa ragione – prosegue questi elettori si sono staccati dai partiti che hanno boicottato le elezioni e che di recente hanno fatto richieste comuni con i maoisti, non credendo nelle loro promesse di democrazia. 5 Un silenzio lungo anni Ouverture La realtà in cui viviamo è complessa. Capirla è un complicato esercizio, spesso senza alcun risultato. Ma non per questo un esercizio inutile. Tentare di capirla è un compito importante per molti. Un dovere, per qualcuno. Alcuni credono di averne fatto una professione, e sono i giornalisti. Noi tuttavia non chiediamo loro di capire al posto nostro. Non chiediamo tanto. Ci basterebbe che osservassero e riferissero le loro osservazioni. Non è un compito da poco. Significa dare esistenza ai fatti all'interno dei media; che è come dire farli esistere agli occhi del mondo. Perché oggi il Nepal non esiste? Il problema è che chi osserva e riporta è inserito nel contesto del mercato dell'informazione, delle notizie. In Nepal le notizie ci sono. Solo che valgono poco. Molto poco. Eppure la gente lotta ugualmente. muore lo stesso: come in Iraq, Palestina, Israele, Cecenia, e in troppi altri posti. Come sotto casa nostra. Tocca anche noi dare valore a queste notizie. A noi che vogliamo capire la complessità del mondo. È il nostro interesse, la nostra attenzione che può far trovare ai morti del Nepal la luce agli occhi del mondo. E sotto questa luce, le cose in Nepal un giorno potrebbero cambiare. Nepal "Giornalisti e osservatori internazionali hanno più volte sottolineato come le notizie diffuse siano spesso frammentarie e incomplete e , da diversi mesi ormai, l'informazione relativa alla situazione nepalese sia fortemente limitata". (Paolo Tosatti, da WarNews) 6 Il Nepal, in questo momento, è un punto interrogativo più grande e misterioso degli altri. Proviamo a fare un po' più di chiarezza, almeno.. Confinante con due giganti, India e Cina, e situato intorno ai 1400 metri d'altezza -veramente sottoterra se si pensa agli 8000 metri che si vedono in lontananza tra nuvole e neve- c'è il Nepal, stato nato politicamente nel 1768, grazie alla dinastia Shah, a cui appartiene anche l'attuale regnante, e al Re Narayan. Nel 1900 però il paese ha subito decenni di dittatura con la famiglia Rana al governo, protetta da un Re fantoccio. Nel 1947 nasce il Nepal Congress Party. Nel 1955 Mahendra indice le prime elezioni, ma abolisce il sistema partitico in favore del Panchay At , le assemblee locali. Con il referendum del 1981: il malcontento è tanto, eppure, per poco, il popolo si schiera in favore delle assemblee. Il 1990 è l'anno della svolta. In un clima di aperta rivolta il Re dichiara decaduto il vecchio sistema e si proclama sovrano costituzionale. Una serie di governi di coalizione si susseguono al governo, ma senza un preciso indirizzo politico. Si arriva al 1996, l'anno della svolta definitiva. I maoisti, organizzazione politica e militare fondata nel 1994 e condotta da Pushpa Kamal Dahal , anche noto come Prachanda, lanciano quella che viene chiamata "Guerra del Popolo nepalese". E' il 13 febbraio. In poco tempo si attivano in tutto il territorio, con il compito di rovesciare la monarchia e di "instaurare una sorta di governo alternativo locale. Fatti fuggire o eliminati i rappresentanti del governo ufficiale, dirigono le amministrazioni e gestiscono la cosa pubblica cercando di convincere la popolazione che possono fare meglio e di più" (Francesca Quaggetto, da War News). Per convincere il popolo nepalese i maoisti usano la forza, così a violenza subentra violenza, ad ingiustizia altra ingiustizia e a una dittatura una nuova dittatura. Tutto cambia perché nulla cambi, e diverso è solo il nome e il titolo onorifico ,ma nulla più: da Re a comandante, da Gyanendra a Prachanda. . Del secondo si è detto. Del primo non tutto si può dire. Nel 2001 il principe Dipendra uccide tutti, padre, madre, se stesso,in un momento di follia . Il successore di Birendra è suo cugino, Gyanendra appunto, i cui nemici sussurrano essere coinvolto nella strage, visto il caso strano che a corte gli unici a salvarsi dal principesco raptus di follia sono stati lui, sua moglie e suo figlio. Tutto precipita il 1 febbraio 2005, poco più di un anno fa. Il Re licenzia il parlamento, scioglie il governo e accentra su di sé il potere esecutivo, nominando ministri persone da lui direttamente scelte. La tregua unilaterale di tre mesi, voluta dai maoisti nel settembre dello scorso anno, è fallita senza alcun successo. C'è stato giusto il tempo di riarmare e riposare le truppe e tornare più combattivi che mai. Perché ora ci sono le elezioni amministrative. Le ha fortemente volute il Re. I maoisti, invece, non sono d'accordo e hanno minacciato di attentare alla vita di chi oserà candidarsi alle elezioni. Il risultato è che su 4146 seggi, mille risultano vacanti e seicento sono i candidati che si sono ritirati. Nel duro gioco della realtà, a volte, si sente il bisogno d'essere morbidi: i sette partiti maggiori hanno deciso di allearsi con i ribelli e di boicottare il Re. I candidati di conseguenza sono tutti monarchici e finti politici. Inoltre, vista l'assenza di avversari, basta candidarsi per vincere. In piazza la gente si muove, le scuole e le università sono in agitazione, la polizia è costretta a lavorare sodo e le carceri si sono riempite e svuotate come un'immensa cassa toracica, fatta di vita, di protesta, e della confusione, naturale, 7 delle nostre menti ragionevoli di pragmatici uomini occidentali senza qualcuno con cui schierarsi. il corpo del malcapitato non se la passerebbe proprio benone. I nepalesi sono ormai l'incudine tra due martelli. Volendo analizzare e vagamente razionalizzare la situazione partiamo da due dati di fatto: - il Re ha comportamenti dittatoriali. Nel 2004 il nepal è stato il primo paese al mondo per numero di desaparecidos (116). Nel 2003 il primo per arresti di giornalisti. La libertà è seriamente compromessa, i giornalisti costretti al silenzio, i diritti più elementari violati. I conti dello stato sono in rosso, gli aiuti umanitari dirottati alla voce "spese militari". - i maoisti si lavano la bocca con la parola democrazia ma, ahimè, non ne hanno capito bene il senso. In giro seminano terrore, uccidono, chiedono alla povera gente di contribuire economicamente alla rivoluzione. Insomma: vanno casa per casa e derubano. Con chi possono tentano di spillare 200000 rupie, consapevoli che male che vada ne portano a casa 20000 (circa 300 dollari). Alla fine lasciano una bella ricevuta, perchè in fondo sono gentili, e chi ha pagato una volta non paga più. Non fosse che la ricevuta è meglio ingoiarla o, a seconda delle preferenze alimentari, bruciarla perchè se la trova l'esercito, Epilogo Il Nepal è una realtà complessa, ma forse meno di quanto sembri. Il Nepal è un mondo in cui gli occhi puri della gente sono ancora in grado di vedere Buddha, un bimbo che da sei mesi, in un albero, non mangia e non beve, e di vivere della magia d'uno sciamano. Lo sky-line del Nepal ha la forma irregolare e perfetta dell'Himalaya e dei templi, vicino eppure così lontano dai grattacieli cinesi e dai computer indiani. E' un luogo talmente diverso che l'occidente non vi ha trovato utilità alcuna, e l'ha lasciato intatto agli occhi. E' sul cuore però che sta lavorando, corrompendo per armi e per soldi lo spirito magico d'una nazione. E' una realtà tanto complessa da poter essere così schematizzata così : un buono, un cattivo, una vittima: il Re e i maoisti, e viceversa. Solo la vittima è sempre la stessa: un popolo dilaniato da ideologie e mezzi che nulla hanno a che fare con la loro diversità: con elicotteri americani e comunismo di Mao. Proprio loro che, qua e là, 8 vivono condividendo tutto, senza bisogno di Mao e dei suoi nipotini a fare da insegnanti. Ed è aberrante, tragico, vomitevole, o quanto meno buffo, che un occidente presunto paladino della democrazia, desista dal suo tentativo di democratizzazione quando non vede interessi da difendere, ma solo una realtà su cui agire delicatamente, con discrezione ed intelligenza. Con la mente volta ad un altro mondo. Un luogo per politici raffinati. E non lo dico con la spocchia di chi è sicuro. Ma col dubbio, amaro, di chi guarda la realtà e non riesce ad evitare di trarre conclusioni ovvie. Con l'ingenua speranza di essere in errore. A quanto pare tra i valori relativi abbiamo deciso di aggiungerci l'informazione ed il buon giornalismo. Il Sudan, la Colombia, la Somalia, la costa d'Avorio, l'Uganda, il Nepal, sono realtà praticamente sconosciute. Lì la gente muore esattamente come in Iraq e in Palestina-Israele, ma con meno visibilità, colpita da bombe, proiettili e povertà. Il cuore si ferma per tutti allo stesso modo. A volte smette nell'istante preciso in cui gli occhi si spalancano stupefatti dalla sorpresa amara di un mondo assurdo. Come si sceglie su cosa informare? Perché manipolano così sciaguratamente la nostra agenda informativa? Blogs for Nepal ne con pochi mezzi ma buoni: bloggers sparsi tra Parigi e Roma, Torino e Vicenza. Oggi il Nepal, domani chissà. Se sei dei nostri vai su: http://nepalnetwork.blogspot.com/ Contattaci o lascia un commento. Blogger o non blogger puoi aiutarci, aggiungerci alla lista, e continuare in questo passaparola. Un fiocco di neve può divenire valanga. Questo è stato pubblicato su: Beren e Luthien: http://luthienberen.blogspot.com/2006/02/po st-comune-del-network-per-il-nepal.html Erica blog: http://www.casacenina.com/erika_blog/2006/ 02/10/un-silenzio-lungo-anni/#more-317 La Valanga: http://www.lavalanga.splinder.com/post/7092 947 LacyRoad: http://lacyroad.blogspot.com/2006/02/unsilenzio-lungo-anni.html Square: http://squareplaza.blogspot.com/2006/02/unsilenzio-lungo-anni.html E così è nato il network, Blogs for Nepal, con la Think Turns: http://think.turns.it/?p=224 voglia di dare la voce a tutti, di fare informazio- 9 Linea del tempo Breve cronologia delle ultime due settimane in Nepal Per chi volesse capire qual è la situazione generale in Nepal, potete leggere il post del 21 gennaio o molti link utili, sempre in questo blog e su quelli che collaborano, per esempio bateo ha raccolto ieri in un post una serie di link informativi raccolti per categoria.Lo scopo di questo post è invece fare un sunto degli ultimi avvenimenti. di Davide 8 Gennaio: i Maoisti hanno fatto esplodere una bomba fatta con una pentola a pressione nel comune di Nepalgunj alle 5:26 danneggiando e distruggendo gli interni di una costruzione. 10 Gennaio: il Partito dei Lavoratori e dei Contadini, un gruppo di sinistra che è anche membro della alleanza dei sette partiti, ha organizzato un rally da Bhaktpur a Katmandu per esortare la popolazione a boicottare le prossime elezioni municipali. 11 Gennaio: 10 ribelli maoisti uccisi dalle forze di sicurezza nel Nepal occidentale. Secondo il Katmandu Post avevano attaccato diversi uffici del governo e personale di sicurezza a Dhangadi. 12 Gennaio: l'alleanza ha organizzato una enorme manifestazione (150.000 persone) a Janakpur (180 km a sud-est di Katmandu) per chiedere il ritorno della democrazia nell'ambito della più larga protesta contro la dittatura del Re. 13 Gennaio: una famiglia innocente a Charikot, Nepal est, è coinvolta nel fuoco tra forze di sicurezza e maoisti e perde proprietà (casa e negozio) per centinaia di migliaia di rupie. 14 Gennaio: sospetti ribelli comunisti hanno attaccato due stazioni di polizia, cinque esplosioni hanno ucciso 11 (AP) o 12 (Reuters) poliziotti a Thankot, vicino la capitale. 16 Gennaio: studenti attivisti di alcuni partiti politici distruggono una simblica urna durante una manifestazione a Katmandu contro le prossime votazioni. Il governo nepalese impone il coprifuoco, vieta attività politiche, e invita i partiti per discutere. A questo riguardo UWB dubita 10 Wednesday, January 25, 2006,3:04 PM Breve cronologia delle ultime due settmane in Nepal delle intenzioni del governo sottolineando la contraddizione tra i due provvedimenti pubblici e la proposta di dialogo. alla diffusione di queste notizie, perchè non passino inosservate. 17 Gennaio: studenti nepalesi del campus Patan sfidano a Katmandu il divieto del governo di fare assemblea e protestano arrestando il traffico e urlando slogan contro la monarchia. Sono seguiti molti arresti. bateo: http://blogsfornepal.blogspot.com/2006/01/blogs-for-nepal.html UWB http://www.blog.com.np/?p=1108#more-1108 Link correlati 19 Gennaio: interrotti i collegamenti di telefonia mobile, almeno 50 tra politici a studenti attivisti detenuti a seguito delle proteste di due giorni prima. 20 Gennaio: i militari controllano le strade della capitale. Ora si parla di centinaia di oppositori detenuti. Studenti manifestano davanti all'ostello dell'università Tribhuvan, mentre attivisti partecipano a una fiaccolata per sfidare il coprifuoco. 21 Gennaio: sospetti ribelli maoisti hanno ucciso 5 agenti e ferito seriamente altri tre nell'attacco a due posti di blocco nella zona ovest del paese. La polizia disperde sostenitori dei sette partiti attivisti per la democrazia durante una manifestazione a Katmandu, usando anche gas lacrimogeni e altre armi. Almeno 300 persone arrestate e 50 ferite. 22 Gennaio: altra fiaccolata contro il Re e per il boicottaggio delle elezioni. Altri scontri tra forze dell'ordine e manifestanti. 23 Gennaio: continuano gli scontri, il governo toglie gli arresti domiciliare imposti a tre capi dei dissidenti per fare da deterrente alle dimostrazioni del fine settimana, mentre attacchi di presunti comunisti ribelli nel sud del paese hanno causato 26 morti. Sospetti ribelli maoisti hanno ucciso un c andidato alle elezioni sostenitore del Re. 24 Gennaio: quarto giorno consecutivo di scontri, anche con cannoni ad acqua per disperdere i dimostranti. Il governo ritira il coprifuoco e il divieto di attività politiche. Almeno 3 agenti di sicurezza, 4 maoisti e un civile indiano morti in attacchi dei ribelli a diversi obiettivi nella zona ovest del paese. 25 Gennaio: gli studenti per protesta portano in piazza un toro e un cane per candidarli alle elezioni. Altri scontri. E purtroppo dubito che la storia finisca qui... Ho cercato di riportare quante più notizie possibile dei giorni scorsi, senza la pretesa che la lista sia esaustiva dei vari episodi di violenza che stanno accadendo in Nepal. Incoraggio ancora chiunque legga 11 EricaBlog: http://www.casacenina.com/erika_blog/index.php?p=280 Katmandu Katmandu è la capitale del Nepal , un piccolissimo stato confinante con l’India , un piccolo paradiso che si trova a 1400 metri , completamente circondata dalle montagne e bagnata da due fiumi … Negli anni 60 Katmandu era meta di tanti figli dei fiori che andavano in quelle terre lontane ed affascinanti alla ricerca di un mondo diverso...in effetti il Nepal è l’unione di 2 religioni, l’nduista e la buddista, di 2 civiltà, la cinese e l’indiana, e di 2 razze ben distinte, la caucasica e la mongola, che sono rimaste fino al 1951 isolate e sconosciute al resto del mondo… Dopo 2500 anni di storia ed una dittatura secolare ed oppressiva da parte della famiglia Rana, questo piccolo stato esce dal Medioevo grazie alla rivoluzione...il re Tribhuvan prende il potere ed inizia l’era moderna con l’apertura all’occidente , la nascita della prima università , la costruzione di strade e la scoperta di un angolo di paradiso meraviglioso… Ieri il sito www.peacereporter.net alle 18:10:00 riportava questa notizia dal Nepal: “il Governo impone il coprifuoco a Katmandu”. Con poche laconiche righe di spiegazione: “Il governo del Nepal ha adottato un provvedimento che impone il coprifuoco notturno nella capitale Katmandu. Il provvedimento è stato introdotto per motivi di sicurezza, in seguito all’uccisione di 12 poliziotti ad opera dei ribelli maoisti durante lo scorso fine settimana. Le autorità nepalesi non hanno chiarito per quanto tempo il coprifuoco sarà in vigore e a quali conseguenze andranno incontro gli eventuali trasgressori.” In questo piccolo splendido paese , dimenticato dal grande giro dei media e pressochè sconosciuto a tanti di noi , dal 1996 è in corso una guerra , una piccola grande guerra di cui nessuno o quasi sa nulla , una guerra che ha già provocato circa 12 mila morti. I guerriglieri del Partito Comunista nepalese di orientamento maoista (Ncp), sostenuto dai gruppi guerriglieri maoisti dell’India nord-orientale, si oppongono al governo appoggiato dall’India e dagli Stati Uniti. Il governo riceve armi da India, Stati Uniti e Gran Bretagnae, dopo l’11 settembre 2001, la coalizione anglo-americana ha aumentato gli aiuti militari in milioni di euro in nome della guerra mondiale al terrorismo? 12 I guerriglieri fabbricano le proprie armi e le sottraggono alle caserme attaccate. Alcuni ribelli sarebbero stati addestrati da altri movimenti armati che si definiscono maoisti e pare ricevano armi anche dai separatisti kashmiri e dalla Cina. Nel settembre 2005 i maoisti hanno dichiarato una tregua unilaterale della durata di tre mesi, unilaterale ma vincolata… Qualche mese prima, il primo febbraio 2005, il re Gyanendra aveva licenziato il parlamento e preso il potere assoluto. Dopo il colpo di mano del sovrano le libertà d’espressione e di stampa sono state represse, ma le manifestazioni pacifiche dei dissidenti hanno continuato a occupare le strade delle principali città. Al re, salito al trono dopo una misteriosa strage della famiglia reale nel 2001, i ribelli chiedono colloqui di pace e un’assemblea costituente per decidere un nuovo assetto costituzionale. Gli Stati Uniti hanno messo al bando i ribelli maoisti, congelato i beni del partito comunista in America e hanno fornito aiuti militari per 20 milioni di dollari all’esercito nepalese. Resta ambigua la posizione dell’India che secondo alcuni esperti dell’area appoggerebbe i ribelli. Le prospettive di pace sono limitate, perchè i partiti d?opposizione sono imbavagliati da entrambe le fazioni in lotta: numerosi attivisti per la democrazia sono caduti sotto il fuoco maoista, altrettanti languono nelle prigioni del Regno Nepalese. Un altro pericolo per i civili viene dai metodi brutali della propaganda comunista: numerosi studenti vengono costretti allo studio del libretto rosso e forzatamente reclutati tre le file della guerriglia che oggi conta circa 5 mila uomini e controlla la maggior parte delle aree rurali del paese. Ma neppure l’esercito reale del Nepal, ben armato dalle grandi potenze, ha la mano leggera, rendendosi responsabile di molti omicidi e sparizioni di dissidenti. Il Nepal è stato nel 2004 il paese con il maggior numero di desaparecidos e nel 2003 quello con più arresti di giornalisti nel mondo. La più recente arma politica dei ribelli nel braccio di ferro con la monarchia è stato l’assedio di Kathmandù alla fine di agosto 2004 che, in una settimana, ha quasi messo alle corde l’economia del paese, anche se a pagare il prezzo dei rincari sono state soprattutto le persone meno abbienti. Secondo stime della Banca Mondiale se il Nepal non uscirà dalla crisi si troverà presto in bancarotta. Pochi giorni dopo la revoca del blocco sulla capitale, l’assassino in Iraq di 12 lavoratori nepalesi ha contribuito ad alzare la tensione anche sul fronte etnico-religioso. La folla inferocita ha preso d’assalto la principale moschea di Kathmandu, sedi di compagnie aeree arabe e agenzie di lavoro interinale, costringendo le autorità a dichiarare il coprifuoco per alcuni giorni. Queste sono le notizie che ho trovato nel sito di peacereporter.net. Ma anche a Katmandu ci sono persone che scrivono via internet. Francesca Quaggetto, un’italiana che vive lì da alcuni anni, scrive nel suo blog www.warnews.it/blogs/katmandu.php “Domani 20 gennaio 2006 a Kathmandu si preparano grandi movimenti. Il coprifuoco giá in atto da vari giorni é stato anticipato alle otto di sera. A nessuno viene consigliato di muoversi in cittá domani, e girano voci di un coprifuoco che durerá per tutta la giornata. Nonostante i tentativi da parte delle forze dell’ordine di svilire e destabilizzare i movimenti di protesta dei partiti, questi domani hanno deciso di andare in piazza nonostante tutto. Io, da parte mia temo che vi sarann grossi scontri e non vorrei essere pessimista ,ma la situazione potrebbe buttare al peggio. Sto scrivendo a lume di candela. Il power cut, o black out è di nuovo iniziato e devo sbrigarmi altrimenti non scrivo più niente. Il mio Pc non ha grande autonomia. Per rispondere a chi me lo ha chiesto, la situazione qui non é affatto rosea , tutt’altro. Credo che il Nepal si appresti a vivere momenti piuttosto bui e di grandi disordini sociali. Scriverò domani quando saproò di più. Ho sentito un grande OH! venire da fuori, siamo tutti piombati nell’oscuritá e non era previsto. a presto, comunque” 13 Oggi invece ha postato una testimonianza inviatale da un’altra persona, Francesco. coprifuoco a Kathmandu January 20, 2006, 8:54 am in I miei giorni E’ iniziato dunque ieri sera il coprifuoco, annunciato dalla radio e tutti si sono ovviamente chiusi in casa. C’é un silenzio strano ed assoluto attorno a dove abito io, a Kupondol nella parte sud della cittá. I cellulari in cittá non funzionano da ieri: una bella manovra da parte delle forze dellŽordine manovrate dal governo di Sua MaestaŽe una di quelle decisioni prese per salvaguardare una sicurezza che non si capisce bene a vantaggio di chi sia, ma certo non é quella della popolazione. Il Ministro degli Interni, Khamal Thapa, afferma, in una intervista al “The Kathmandu Post”, che queste sono misure precauzionali onde evitare che nelle manifestazioni indette dai partiti vi siano infiltrazioni da parte dei ribelli maoisti e per non far siŽche il paese precipiti nellŽanarchia. I quoidiani parlano di 100 arresti fra politici ed attivisti vari. Alcuni si sono dati alla macchia per sfuggire agli arresti e vengono ricercati. La manovra del governo di Sua Maestá di impedire ogni forma di assembramento ed ostacolare le manifestazioni politiche conferma - se ancora vi fossero dei dubbi- lŽatteggiamento autocratico dello stesso . La negazione delle piuŽelementari libertá del cittadino é stata duramente criticata da vari governi, fra cui quello Indiano, Giapponese e della Unione Europea. Dal momento che non si puoŽuscire, me ne sto qui in attesa di nuove e come al solito ci sará, verso sera, un giro di telefonate per eventuali aggiornamenti. Ci consoliamo con un cielo turchino ed un sole che guarda indifferente la nostra comune miseria di umani violentati dalla tracotanza di chi afferma battersi per il bene comune, ben sapendo di mentire. Inviato da Francesco January 20, 2006, 1:01 pm Grazie ai blog ed ai blogger che li scrivono in tempo reale si ha la possibilità di avere notizie in diretta e di poter conoscere la realtà di una situazione grave tragica e drammatica x chi vive in questo paese, ma che potrebbe benissimo essere in Sri Lanka , o in Nigeria, o in uno dei tanti altri luoghi del mondo completamente dimenticati da giornali e TV , dove si muore senza alcun diritto e senza nessun ricordo da parte del resto del mondo , nel silenzio e nell’obblio più completi …. giovedì, 22 dicembre 2005 18:10 Lunedì 19 dicembre 2005. Siamo nel mese di Poush anno domini nepalese 2062. Sulla strada di Poulchowk sciamano migliaia di persone, il traffico sembra quello regolare e caotico di un giorno lavorativo: migliaia di motociclette, taxis ed auto e tempos, i mini autobus che schizzano lungo le strade fermandosi ad ogni alzata di mano di un qualsiasi passeggero che voglia lasciarsi sballottare da un triciclo formato gigante. Alle 9 si é fermato tutto: nell’improvviso silenzio, rotto ad intermittenza dai lanci delle pietre provenienti dall’istituto di ingegneria della locale universitá che si disintegravano sullŽasfalto, si potevano sentire i movimenti degli uomini della polizia armata che appesantiti dai fucili e dagli scudi antiproiettile rasentavano cauti il muro di cinta esterno del giardino dell’istituto e tentavano di schivare la sassaiola ed attaccare i rivoltosi. Assiepati lungo la strada, dalla parte opposta, davanti alle saracinesche abbassate, decine e decine di passanti assistevano alle manovre, muti, mentre altri poliziotti, un centinaio di metri più a sud, deviavano il corso del traffico facendolo girare su sè stesso per tenere sgombra l’area dove l’azione aveva luogo. Da diversi giorni a Kathmandu e a Patan, ma non solo, anche fuori nei diversi capoluoghi dei distretti, scene di dimostrazioni di questi tipo si ripetono, simili nella dinamica e uguali perfino nellŽorario di inizio. L’ultima miccia che ha fatto riesplodere i movimenti di protesta è stato il massacro di giovedì sera a Nagarkhot dove 12 persone hanno perso la vita per mano di un soldato che, in abiti civili, dopo essersi ripetutamente accapigliato coi locali, ha imbracciato un fucile e verso sera davanti ad un tempio in cui si celebrava il Dhanyan Purnima con almeno 400 persone -come riporta il quotidiano The Himalayan - ha fatto fuoco sui presenti lasciandone sul terreno almeno 12 cui si aggiungono 19 feriti. L’indagine che l’esercito reale sta conducendo per verificare i fatti lascia, a giorni di distanza dall’accaduto, l’opionione pubblica senza risposte e chiarimenti. Le prove vengono confuse e l’esercito non intende fornire per il momento spiegazioni pur dichiarandosi disposto a mettere a disposizione fondi in denaro e non per gli aiuti alle famiglie delle vittime. Ma non basta. Le promesse suonano come parole a vuoto, una vecchia canzone che tutti conoscono e sanno non si concretizzerà mai. Per la popolazione nepalese questa è l’ennesima riprova della impunità di cui i membri dell’esercito godono; impunità che permette loro di tenere comportamenti intimidatori e ricattatori valendosi di coperture dall’alto e perpetrando così una silenziosa violenza che tale rimane solo perchè la gente sente che se si ribellasse l’appellativo di maoista non glielo toglierebbe nessuno e la galera o la sparizione sarebbe la fine del tunnel. 14 Nel clima politico nepalese sta cambiando qualcosa. Forse. Il dubbio è quasi obbligatorio perchè nessuno riesce ad essere ottimista in un paese che vede i cambiamenti solo come segno di una retrocessione e non di uno sviluppo per il bene comune. I 12 punti dell’accordo sottoscritto fra i partiti più rappresentativi nepalesi con le forze ribelli dei Maoisti a New Dehli ha fatto storcere il naso al governo che non aspetta altro che il momento oppourtuno per far cadere la falce sui partiti, eliminandoli. E’ un vecchio gioco questo che consiste nell’accusare i propri antagonisti perchè danno la mano alla causa maoista, negando loro la funzione di forze politiche attive e rappresentative del popolo, confinandoli ad un ruolo di sostenitori dei ribelli anziché vedere la asserzione di una volontá politica che intende porre fine al conflitto. Conflitto che ha tutta l’aria di essere come il classico sassolino nella scarpa, che impedisce al governo di procedere con le sue epurazioni ed espletare il suo ruolo di “redentore” del Paese. Una malcelata insofferenza il governo la dimostra quando si dichiara contrario alla estensione del coprifuoco adducendo che quello dichiarato dai maoisti è cosa che interessa loro e loro unicamente, e che tale manovra mostra soltanto quanto necessaria sia questa tregua per far fronte ai loro conflitti interni ed alla loro “debolezza” come forza antagonista. E’ di oggi un rapporto apparso sul quotidiano The Kathmandu Post del vice presidente del Consiglio dei Ministri in carica Dr. Tulsi Giri, che sfida con arroganza partiti, forze ribelli e pubblica opinione. Giri ribadisce la non riconciliazione coi sette partiti, che si basi sui 12 punti di accordo con le forze ribelli coalizzati contro il regime, ed assicura che non vi sarà alcun cessate il fuoco poiché “I Maoisti non ricorsero al governo quando (a suo tempo) lo dichiararono e dunque un negoziato con loro potrebbe essere solo il frutto di una fervida immaginazione”. Giri, alacre monarchico, sostiene la causa del re Gyanendra e da fedele rappresentante del sovrano inneggia all’operato dello stesso che intende e promette elezioni municipali nel prossimo 2006. Le sue dichiarazioni suonano quasi minacciose quando afferma che “siamo in un regime di libertá, e non so quanto possa ancora durare”. Il Dr. Giri non può però non aver osservato con apprensione la partecipazione entusiasta di migliaia e migliaia di persone alle dimostrazioni di piazza quando i rappresentanti dei partiti chiamano alla protesta. A lui come agli altri uomini del re in seno al governo non deve essere passato inosservato il nuovo sentimento di ribellione che la situazione politica attuale provoca e rinvigorisce. Un piccolo incidente, quale quello avvenuto alle spese del principe Paras la cui auto é stata presa di mira da una fitta sassaiola da parte di dimostranti cui sono seguiti arresti indiscriminati di studenti che arrestati, picchiati e poi rilasciati perché innocenti, dimostra come la situazione possa pericolosamente prendere un’altra piega. Una rivoluzione può anche iniziare sulle strade con una piccola rappresaglia e poi scatenarsi come un incendio e divampare. E non c’è esercito che tenga, si sa e poi si fa il conto dei martiri, un pò più in là nel tempo, quando i fuochi sono spenti. 15 Francesca Quaggetto (Ultimo aggiornamento giovedì, 22 dicembre 2005 18:12 ) sabato, 01 ottobre 2005 14:18 Tre ufficiali dell’esercito nepalese sono stati ritenuti responsabili per le torture inferte a Maina Sunuwar, una bambina di 15 anni incarcerata perché sospettata di essere una ribelle maoista e morta l’anno scorso durante la detenzione. Il tribunale ha condannato il colonnello Bobby Khatri e i capitani Amit e Sunil Adhikary a sei mesi di reclusione, e al pagamento di un risarcimento di 1500 dollari ai famigliari della bambina, secondo quanto riportato dal sito della Bbc. L’accusa è quella di aver violato il divieto di tortura e di non aver rispettato le procedure previste in caso di decesso di un prigioniero: dopo la morte della giovane, tenuta in custodia in una baracca a Kravepalanchok, a nord-est della capitale Kathmandu, i tre non avrebbero informato i loro superiori, ne inviato alcuna comunicazione ai famigliari. Da quasi dieci anni violenti scontri tra le forze della monarchia costituzionale del re Gyanendra e quelle dei ribelli maoisti si susseguono nel Paese. Gli insorti reclamano la convocazione di un’assemblea costituente che stabilisca un nuovo assetto costituzionale, scontrandosi, attraverso azioni di guerriglia e imboscate, con le truppe dell?esercito reale, finanziato da Stati Uniti, India e Gran Bretagna, preoccupati che i maoisti possano avere la meglio. Episodi di gravi violazioni dei diritti umani, come quello di cui si sono resi responsabili i tre ufficiali nepalesi, sono stati più volte denunciati dagli osservatori internazionali presenti sul territorio. Malgrado ciò non si è ancora registrato alcun intervento significativo da parte delle Nazioni Unite: l?organizzazione si è semplicemente limitata a incoraggiare il dialogo tra le parti, senza disporre alcuna misura concreta per bloccare la continua guerriglia che, secondo fonti Bbc, avrebbe causato fino ad oggi circa 11mila morti. (P.T.) (Ultimo aggiornamento sabato, 01 ottobre 2005 16:20 ) Inviato da Rosalba Castelletti giovedì, 19 agosto 2004 09:16 Scadeva ieri l’ultimatum lanciato la scorsa settimana dai guerriglieri maoisti. Avevano minacciato di isolare e paralizzare la capitale del Nepal, Katmandu (circa un milione e mezzo di abitanti), e l’hanno fatto: hanno bloccato le vie d’accesso alla città e l’arrivo di generi alimentari e di altre forniture, grazie ad uno sciopero “imposto”, minacciando di morte chiunque non vi avesse partecipato. 16 Le due principali arterie stradali attorno Katmandu, dove normalmente transitano circa 2 mila auto e camion ogni giorno, sono deserte: i maoisti hanno bloccato oltre 2000 veicoli diretti in città, mentre nessun fornitore s’è arrischiato a raggiungere la capitale per timore di rappresaglie da parte dei guerriglieri. Il governo ha messo l’esercito in stato d’allerta e eretto una barricata a circa 20 chilometri dalla capitale. Teme che i ribelli possano isolare l’intero Paese, bloccando anche l’aeroporto e le vie di comunicazione con i Paesi confinanti. Il blocco della capitale è avvenuto ad opera del gruppo maoista buddista dei Tamang, che hanno proclamato l’autonomia della regione omonima e controllano i sei distretti che circondano la capitale del Nepal. Il gruppo reclama il rilascio dei loro compagni arrestati, ed in particolare del capo dell’auto-proclamata regione autonoma attualmente detenuto in una prigione di Patan, ex capitale nepalese a pochi chilometri da Katmandu. I ribelli chiedono inoltre un’inchiesta sulle morti sospette dei loro compagni in carcere e notizie su quelli scomparsi. In un comunicato annunciano che il “blocco di Katmandu proseguirà a tempo indeterminato”. L’assedio è iniziato all’indomani della chiusura temporanea di numerose aziende nepalesi (tra cui la Surya Tobacco, che ha più di mille impiegati, e la Bottlers Nepal, fornitrice locale della Coca Cola). L’altro ieri scadeva infatti un altro ultimatum dei ribelli: avevano minacciato di abbattere le sedi di dieci aziende nazionali (tutte o in parte proprietà della famiglia reale o filiali di multinazionali, accusate di sfruttare i propri dipendenti) se non avessero chiuso. Le minacce sono state prese sul serio dopo che lunedì un motociclista ha lanciato quattro ordigni rudimentali sui campi da tennis del lussuoso hotel “Soalee Crowne Plaza”, il più antico della capitale e in parte proprietà della famiglia reale nepalese, frequentato dagli appassionati di trekking richiamati dall’Everest. Non vi sono stati feriti e i danni sono stati lievi, ma la direzione ha comunque deciso di chiudere l’albergo e di trasferire tutti i clienti. Sempre l’altro ieri i maoisti hanno ucciso il giornalista rapito alcune settimane fa nella regione montagnosa occidentale del Nepal. Ne hanno dato notizia affiggendo un manifesto nel villaggio di Narayan, dove viveva il giornalista che lavorava per l’emittente nazionale Radio Nepal, colpevole, secondo i ribelli, di spionaggio ai danni del loro gruppo e di essere filogovernativo. Secondo l’associazione nepalese della stampa, altri dieci giornalisti sono stati minacciati di morte. Domenica i ribelli avevano invece ucciso nell’est del Paese un’insegnante di 24 anni. La scorsa settimana l’esercito nepalese, per tutta risposta agli ultimatum e al fatto che i ribelli s’erano rifiutati di trattare la pace, aveva bombardato ed assediato la zona di Accham, 600 chilometri ad ovest della capitale nepalese. Le forze governative presumevano che i ribelli maoisti pianificassero da lì attentati ad obiettivi governativi, mentre il neogoverno nepalese si dichiarava disponibile ad indire nuove elezioni e pronto al dialogo. “Il Governo - aveva dichiarato il vice primo ministro e ministro delle finanze Bharat Mohan Adhikari - è pronto nei prossimi giorni ad emanare un pubblico invito al dialogo ai Maoisti. Non solo: all’interno del budget che abbiamo preparato per il 2004 e 2005 abbiamo stanziato una cifra per le elezioni generali”. http://www.warnews.it/index.php/content/view/1977/35/ I ribelli, invece di rispondere all’invito, avevano continuato a colpire. L’ultimo attacco dei ribelli contro le truppe governative si era verificato nei pressi di un campo nel Nepal occidentale: un soldato era morto e due erano stati feriti gravemente. Il 18 luglio, in un mercato affollato della capitale, nell’ora di punta era stato fatto esplodere un ordigno che aveva ferito dodici persone. Una donna era stata invece uccisa da una bomba fatta esplodere all’ingresso del Ministero delle telecomunicazioni. Oltre ad organizzare attentati, nell’ultimo mese i ribelli hanno continuato a rapire scolari ed insegnanti per indottrinarli sui valori del maoismo contro la cultura di casta e induista presente nel Paese. Il 6 agosto l’ultimo caso noto: in un villaggio nei pressi della capitale, i ribelli hanno rapito undici bambini. Il 18 luglio erano stati 42 gli studenti (tra i 13 e i 16 anni e in maggior parte ragazze) e 11 gli insegnanti rapiti nei pressi della capitale nepalese e rilasciati il 21. Rosalba Castelletti (Ultimo aggiornamento giovedì, 19 agosto 2004 12:44 ) altri aggiornamenti si possono leggere in http://squareplaza.blogspot.com/ e in www.pinoscaccia.splinder.com il bellissimo blog di un reporter professionista famoso 17 Giovedì, Febbraio 2nd, 2006 at 00:05 http://www.savetherabbit.net/ IL PUGNO DURO DEL RE GYANENDRA Save The Rabbit Fonte: Ansa , Nepalnews, Ticinonline Mercoledì, Gennaio 25th, 2006 at 13:05 Nepal: a un anno dal colpo di mano, il re Gyanendra non cede. Radio ed emittenti locali hanno trasmesso mercoledì mattina il discorso del monarca che ribadisce di non voler rinunciare ai pieni poteri ma conferma le elezioni politiche ad aprile e quelle municipali tra una settimana. http://www.savetherabbit.net/main/?p=39 ANCORA SCONTRI IN NEPAL: RIBELLI MAOISTI ATTACCANO LA POLIZIA Oggi 25 gennaio, le strade di Nepalgunj, la più grande città vicina al territorio controllato dagli anti-monarchici, si sono macchiate del sangue di 8 persone decedute durante l’attacco dei ribelli agli edifici delle forze di sicurezza. Nelle stesse ore si sono registrati cruenti scontri tra le forze di sicurezza e i ribelli maoisti (4.000 secondo le fonti governative) a Tansen, nel Nepal occidentale: 19 agenti morti, più di cento dispersi. Arrestati anche 30 giornalisti che manifestavano per i diritti civili. Martedì, Gennaio 31st, 2006 at 04:05 http://www.savetherabbit.net/main/?p=48 ELEZIONI IN NEPAL: IN 22 COMUNI IL GIOCO E’ GIA’ FATTO Fonte: INSN Sono 22 le municipalità assegnate d’ufficio dalla Commissione elettorale nepalese in seguito al ritiro della candidatura di 647 candidati alle elezioni municipali dell’ 8 febbraio. I candidati sono infatti minacciati, feriti e sequestrati dai ribelli maoisti e da ignoti che intendono sabotare con la forza le prossime elezioni. La paura, oltre alla protesta politica della coalizione anti-monarchica, sta causando innumerevoli defezioni. Anche i posti riservati alle donne sono stati coperti solo al 60%. L’intervista che Padma Ratna Tuladhar, mediatore di pace con i ribelli maoisti nel 2001 e 2003 e attivista dei diritti umani in Nepal, ha rilasciato alla MISNA pochi giorni fa, ci offre un quadro esaustivo dell’ empasse politica del Paese himalayano. Il conflitto in corso tra i ribelli maoisti e il governo causa gravi ripercussioni sul Nepal e sulla popolazione civile alla quale viene imposto il prelievo di somme di denaro, crea profughi interni, causa la distruzione di numerose infrastrutture e isola interi villaggi, privati dalle forze di sicurezza di trasporti e mezzi di comunicazione per rallentare le azioni della guerriglia. Dopo la fine della tregua, stabilita dai maoisti, e che durava da quattro mesi, gli scontri sono ripresi e dal 2 gennaio si stima che siano morte più di 80 persone. La guerriglia, che intende rovesciare il governo monarchico e attuare una profonda riforma agraria, ha annunciato di voler estendere il campo delle proprie azioni ad altri centri e di boicottare le prossime elezioni municipali. Proseguono intanto nel Paese le manifestazioni antigovernative da parte di studenti e attivisti dei diritti umani. Commenta L’opinione dell’autore Link correlati primo post INSN: L’opinione dell’autore: Commenta: Approfondisci http://www.warnews.it/index.cgi?action=viewnews&id=2520 http://italy.peacelink.org/conflitti/articles/art_11751.html http://66.116.151.85/?p=2559 18 http://think.turns.it/?p=207 Think Turns Continua l’attività del network per il Nepal. Per vedere gli ultimi aggiornamenti: Square. Tra le novità segnalo La turista smarrita. Inoltre riporto un estratto da un commento di Francesco su Square. “Ricordatevi che iL Nepal ha paura a parlare di questo Re e della Sua Polizia corrotta…Ha paura e vuole solo PACE. Il discorso sulla democrazia che porta corruzione (Solo in Nepal ?…hehehe…) è abbastanza complesso. Ci vuole tempo e non si può dopo 12 anni chiudere un tentativo di “Democrazia” con la scusa che i ministri sono corrotti. Se per quello in Nepal anche ogni letturista dell’ENEL locale è corrotto…Guadagnano 20 dollari al mese e arrotondano alla grande smanettando sui contatori pubblici e privati… Per non parlare dei funzionari negli uffici, o della Polizia in genere. I maoisti… Tutto quello che succede è attribuito ai maoisti. Sono un mito, negativo o positivo, per tutti. Loro ormai sono divisi anche all’interno in varie fazioni e in alcune gang. Esempio: Amico in Terai…Nella sua classe a scuola erano in 30…Metà ora stanno coi maoisti, metà con l’esercito…Nessuno ha scelto di stare di qua o di là per un ideale. L’esercito ti da una Pensione e mille dollari in Famiglia se crepi…I maoisti ti portano via le terre se non ti arruoli con loro. Stesso Villaggio…Famigliona. Cugini in lotta da anni per un terreno. Uno dei Cugini diventa maoista part time per rapire l’altro e chiedere…per riscatto…la sua parte di terra… Un rapimento maoista o una lotta fra Cuginastri ? E’ un mondo complesso per poter pensare di giudicare dal di fuori o di capi- re dal di dentro… Non c’è NESSUNA VERITA’, come in ogni Guerra…Grande o Piccola CHE sia… E’ dal 1996 che si tira avanti così, ma dal 2001 (Sterminata la Famiglia Reale d.o.c) il Nepal è una Dittatura… Per inciso…3 anni fa ci furono sommosse pesanti perchè un attorucolo indiano aveva parlato male del Nepal…e il Governo impedì per qualche giorno la proiezione di films indiani nei cinema… In Nepal si ascoltano le Voci e i Ministri il sabato vanno a frotte dall’indovino di Duwakot per pianificare il futuro del PAESE… Siamo troppo diversi…Noi occidentali…per capire. Io…da quando sono là…Io che marciavo contro La NIKE…ora penso che sarebbero benvenute le industrie che dessero un lavoro ufficiale ai ragazzini di strada…col giusto salario… Ho visto Nonni e Padri sfruttare i propri figli maschi…per non parlare delle femminucce. Ho visto Bambini portare tronchi sulle spalle…e non per ordine della NIKE…ma per Rispetto del Nonno… Tutti i ragazzi che lavorano nella Valle di Kathmandu mandano tutto il Guadagno in Famiglia…Sono la Forza Lavoro dei Vecchi… Arrivassero le Industrie… I Nepalesi vanno a lavorare nel Qatar…a 200 dollari al mese… Ed è un Lavoro…Una Schiavitù…Ambitissima… No..Non possiamo capire…Noi. Specie Noi CHE siamo democratici dentro e Liberi…addirittura (ALMENO IN APPARENZA). Scusa Andrea…Forse è meglio tacere o andare là…almeno qualche anno…per provare a capire anche Chi siamo Noi.” Link correlati primo post Square: http://squareplaza.blogspot.com La Turista Smarrita: http://www.laturistasmar- rita.splinder.com/ commento: http://squareplaza.blogspot.com/2006/01/blogs-fornepal.html#comments 19 25 gennaio 2006 alle 10:14 TRAMONTO OCCIDENTALE Alessandro Gilioli Mi scrive il mio amico Rudra che a Thamel, il quartierino turistico di Kathmandu, alle nove e mezzo di sera ormai chiude tutto, perché poi inizia il coprifuoco e nessuno può farsi trovare in giro, per strada. Eppure Kathmandu resta una bolla di relativa pace: appena fuori, sulle montagne, la guerra civile strappa ogni giorno i contadini alle loro terre e i ragazzi alle loro famiglie. Adesso il governo del re feudale Gwyanendra ha messo le mani anche sui telefoni e Internet, isolando ancora di più il suo paese dal mondo. Ho scoperto con piacere che sul Nepal, paese abbastanza ignorato dai ''main media'', si stanno muovendo invece dei blogger italiani che vogliono costrire una rete per raccontare quello che succedendo lassù. Ne sono molto contento e spero che questa serva a sensibilizzare un pochino su quel meraviglioso paese in ostaggio di un re fascista mezzo matto e di una guerriglia maoista magari piena di ideali ma fuori dal tempo. http://blog.espressonline.it/weblog/stories.php?story=06/01/25/0473949 20 Saturday, January 28, 2006,2:00 PM La posizione di Square E se, per una volta nel mondo, avesse la meglio e diritto di parola la Gente semplice? Per questo bisogna (I GOVERNI e NOI) lottare...Contro tutti i "Maoisti"e contro ogni Dittatura. Il problema è che i nostri sgovernanti (europa e USA) se ne fottono della gente semplice...Di quella che vuole prima la tranquillità e la Pace, poi la pancia almeno mezza piena e le medicine antidiarrea...e poi i diritti e la Libertà..passo dopo passo. Finalmente la Democrazia. La democrazia non è prioritaria, in trequarti del mondo.Ma bisogna stare di là per poter accettaRE, anche per me, quello CHe ho appena scritto. PACE... (da nepalplanet) 7 commenti At 4:03 PM, bateo permettimi un intervento anche fuori luogo: http://blogsfornepal.blogspot.com/ Qua ci sono tutti i link sul Nepal At 4:39 PM, Tottoi forse la gerarchia delle priorità per la 'gente semplice' (chi mai sarà la gente semplice poi?!) non è proprio quella.magari sbaglio, ma la vedo difficile essere tranquilli e in pace senza cibo con la possibilità che appena messo qualcosa in pancia una diarrea li porti alla reincarnazione, senza diritti che so senza il Diritto di pensiero e senza LIBERTA'.e forse senza democrazia non avranno mai tutto questo. la pace è una meravogliosa utopia ma forse il mondo non è stato in grado di regalarci la pace senza guerre..magari c'è qualcosa che non va At 8:56 PM, Andrea&Serena ops...quando ho scritto "la posizione di Square" mi sono scordato di Tottoi! ;o At 9:13 PM, Il Bevilacqua ciao fanciulli At 9:14 PM, Il Bevilacqua oops riproviamo. Ciao fanciulliiiii! La mia mail è [email protected] ci sentiamo presto. Don't give it up! At 2:28 PM, virginie Avrei un serio problema a sottoscrivere. La gente semplice come la chiama NepalPlanet nel ventennio era fascista (e in Germania nazista, più o meno nello stesso periodo), il che, per me, almeno, significa che non ha necessariamente ragione. E ho come il sospetto che la gente semplice in Italia voti in maggioranza il Nano (o Bossi, a rigore). At 7:30 PM, Tottoi gente semplice e non, chi vota a destra chi a sinistra, non esiste la distinzione, i governati che utopicamente sono quelli che hanno la sovranità sono persone, uomini, individui, che sono invece derubati del 'potere' e subiscono le decisioni di chi quel potere è in grado di detenerlo. anche chi votava Pnf o social-nazismo era vittima di quelle due dittature. e quelle vittime, che erano tali neanche tanto consapevolmente, non hanno certo meno diritto di esprimersi. 'nano' è un vezzegiativo francese? 21 NepalNetwork: facciamo il punto. http://nepalnetwork.blogspot.com/ A poco più di una settimana dalla creazione del network tetntiamo di fare il punto della situazione: a- Hanno aderito 14 persone con 18 blog; b- Pino Scaccia ha dedicato un post al Nepal ed ha invitato il network a collaborare con la sua comunità, BLOGFRIENDS; c- Alessandro Gilioli (Espresso) e Francesca Lancini (peace reporter) sono i giornalisti che hanno aderito; d- un gruppo di persone, sconosciute tra loro, lavorano per informare ed informarsi sulle vicende d'un paese che per molti non era che un punto interrogativo forse solo sentito nominare. Abbiamo fatto molto? NO. L'obiettivo è lontano dall'essere raggiunto. Ma soprattutto la situazione è lontana dall'essere capita. E' complessa, come ogni realtà. Sta a noi per primi tentare di capirla, cercando di guardare oltre i nostri steccati mentali. L'unico consiglio che posso dare è di visitare questo FORUM. C'è un pochino di luce.. Per il resto: noi stiamo informando. Ora passiamo le notizie agli altri. Assolutamente da tenere d'occhio Yahoo.com, sezione notizie. Cercate Nepal ed ecco tutte le ultime news. Leggete queste. Splendido il lavoro di Bateo. Un nuovo blog che tiene d'occhio tutti i link segnalati dal network. La nostra Virginie continua l'opera di traduzione: notizie sul Nepal dalla Francia. Latta invece ci racconta dei suoi giorni a Katmandu. Mi scuso con tutti per i ritardi nelle comunicazioni, per i piccoli errori e le sbadadaggini! Link correlati Nepal Network: http://nepalnetwork.blogspot.com/ FORUM: http://forum.videogame.it/showthread.php?s=211ac56ffaa99e1ced8aeb90 e8026ce7&threadid=34732&highlight=nepal Yahoo News: http://news.yahoo.com/?fr=FP-tab-news-t Bateo: http://blogsfornepal.blogspot.com/ Nuovo Blog: http://blogsfornepal.blogspot.com/ Virginie: http://virginiespot.blogspot.com/ Latta: http://www.laturistasmarrita.splinder.com/ 22 Saturday, January 28, 2006,2:00 PM NepalNetwork: facciamo il punto. 7 commenti At 1/28/2006 04:03:27 PM, oidualc Se passate da me credo che non resterete delusi!!!! PUBBLICITA' PROGRESSO At 1/29/2006 02:17:16 PM, Grendel Andrea&Serena, ho letto le notizie che vengono dal Nepal, abbastanza preoccupanti, e la vostra iniziativa è ammirevole e quantomeno condivisibile. Tuttavia, come attivista pro-Tibet non posso ignorare il pericolo che un movimento maoista rappresenta per tutti quei tibetani per cui il Nepal è una via di fuga e di speranza, come non posso ignorare le voci che riportavano di profughi tibetani riconsegnati ai cinesi proprio dai guerriglieri maoisti. Come vedete non mi trovo in una posizione serena per decidere sul supporto a questa iniziativa. Se avete notizie al riguardo, notizie che possano smentire i miei timori, sarei felice se poteste indicarmele. At 1/29/2006 03:05:04 PM, Andrea&Serena Vedi, scopo del network è informare. Le prese di posizione sono individuali, e saranno incoraggiate dall'apertura di un dibattito in uno dei prossimi post. Anche te potresti portare il tuo contributo, con la tua posizione, del tutto condivisibile. E' quindi il caso di specificare: Tanto Square quanto il Network non appoggiano affatto i maoisti. Ognuno dei membri difenderà la sua opinione. Il network nasce per garantire la possibilità di avere un'opinione: non conoscendo la situazione non c'è modo di pensare e schierarsi. Parlandone nel tuo blog favoriresti la nascita di nuove idee: credi sia poco? E' lo scopo di Blogs for Nepal. Idee. Di qualsiasi colore e schieramento. At 1/29/2006 09:50:30 PM, ericablog ciao ,sono ericablog, scusate se intervengo , ma leggendo square e tutte le notizie pubblicate riguardanti il nepal, a me sembra chiarissimo che nessuno si sia schierato dalla parte dei maoisti ...le notizie sono solo di informazione e non di parte! non conosco Grendel , ma mi sembra che anche se è pro-tibet ed è preoccupato x i tibetani che fuggono in nepal, a maggior ragione se le sue sono informazioni sono autentiche e ben documentate , non vedo xchè non ce ne parla ... ogni informazione è utile ! un saluto a tutti At 1/30/2006 10:52:54 AM, NepalPlanet Probabilmente Grendel non sa che già ora ai tibetani non è consentito entrare in Nepal ufficialmente...Nè dai Cinesi...Nè dal governo nepalese. E che i maoisti nepali non hanno nulla in comune col capitalismo cinese...semmai qualche aggancio c'è con l'India...Forse...o Col Pakistan...mavalà...? Le voci sono infondate...E' stato questo Re a rispedire indietro in Cina qualche profugo tibetano...così come dall'Italia rispediamo indietro qualche profugo nordafricano...e altri. Ricordo, a proposito di dittature sparse nel mondo...Che il Nepal accoglie in baraccopoli anche profughi dal Buthan...e in Bhutan i dittatori sono Monaci Buddhisti... Non è mai una faccenda di religioni o Filosofie. Nè in Cina, nè in Bhutan, nè nè nè nè nè... At 1/30/2006 11:09:09 AM, virginie Sottoscrivo il post di NepalPlanet e aggiungo solo che ci sono tre post di aggiornamento su Virginie Spot. Saluti a tutti At 1/30/2006 11:13:31 AM, virginie ah, mi sono dimenticata, bello il "namaste" della ragazzina del nuovo logo 23 mercoledì, febbraio 01, 2006 Carta Vetrata http://maxbevilacqua.blogspot.com/2006/02/fredde-cifre-nepal.html FREDDE CIFRE: NEPAL La situazione del Nepal non si riassume in un post. Gli amici del network per il Nepal hanno tutte le informazioni di cui avete bisogno, basta cliccare sul banner nella colonna a destra. Ecco alcune fredde cifre. Da sole non possono spiegare una situazione tanto complessa, ma a volte è analizzando le conseguenze che si trova l'input per interessarsi alle cause. Almeno spero. Nepal (paese che sta tra l'India e la Cina, di fianco alla zona del Tibet) : Capitale: Katmandu Lingua ufficiale: Nepali Valuta: Rupee Popolazione totale (2003): circa 25 milioni di esseri umani. Area: 140.797 km quadrati Pil pro capite: $240 Popolazione che guadagna meno di $1 al giorno: 38% Bambini sotto i 5 anni moderatamente o gravemente sottopeso (1995-2 2003): 48% Bambini morti sotto i 5 anni (2003): 67.000 Madri che rischiano di morire partorendo: una su 24. Fonti: Unicef e il mio atlante per bambini Ripeto, la situazione da quelle parti è complessa, politicamente instabile. Non ho buttato lì delle cifre da pietà, qui non stiamo parlando di un paese povero punto stop. Non è ne' l'Europa, ne' l'Africa (qui mi fermerei per sottolineare la diversità tra la situazione nepalese e le pur gravissime situazioni politiche africane. Altrimenti potrei ripetere l'elargimento di cifre anche per quasi tutta l'Africa e le cifre sarebbero anche peggiori, ma non è questo il punto. Il banner per il Nepal non l'ho messo a caso, se invece il punto di questo blog fosse discutere di tutti i possibili disagi nazionali mondiali, sarebbe un altro blog). Questo post ha un solo e unico scopo, il cui fine mai come in questo caso giustifica il mezzo: queste cifre orribili servono a farti venir voglia di cliccare qui. 24 Wednesday, January 25, 2006,1:30PM Le Monde: Democratici e ribelli maoisti si ritrovano nella lotta contro il Re. Ad alcuni giorni dal primo anniversario del colpo di Stato del 1° febbraio 2005, il re Gyanendra del Nepal, molto isolato, sembra aver perduto la fiducia della maggior parte dei Nepalesi. Katmandu risuona quasi ogni giorno delle grida dei manifestanti che non temono più di affrontare l'imponente spiegamento militare nella capitale. " Gyanendra, ladro, lascia il trono !" è il grido di battaglia di coloro che lottano x il ritorno della democrazia Nelle campagne, la violenza è ritornata dopo la fine, il 2 gennaio, della tregua unilaterale rispettata x 4 mesi dai ribelli maoisti. Dall'inizio di gennaio, più di 80 persone sono morte negli scontri tra le forze della sicurezza ed i ribelli che si battono dal 1996 x l'abolizione della monarchia nel regno indù L'alleanza dei 7 principali partiti di opposizione ha di nuovo chiamato, giovedì 26 gennaio, ad una grande manifestazione x il ritorno della democrazia e x impedire agli eventuali candidati alle elezioni municipali, che il governo vuole organizzare l'8 febbraio, di presentarsi. L'alleanza vuole boicottare questo scrutinio che è denunciato dall' alleanza stessa come un tentativo del re di legittimare il suo potereUN PIANO D'AZIONE I ribelli comunisti hanno minacciato tutti i potenziali candidati e ne hanno ucciso uno, membro di un partito favorevole al re, a Janakpur, a 300 km a sud-est di Katmandu. Il governo afferma che queste elezioni non sono che un primo passo e saranno seguite , in una data non precisata, da uno scrutinio legislativo Arrogandosi i pieni poteri x mettere fine all'insurrezione maoista e alla corruzione dei politici, un anno fa, il re Gyanendra ha preso il rischio di mettere in prima linea la monarchia in un'operazione il cui successo non era garantito. Attualmente, è sempre più minacciata : partiti politici, ribelli maoisti e manifestanti sono convinti , spiegano gli analisti, che il re non ritornerà sul suo rifiuto del sistema democratico in vigore dal 1990Se non si abbandona la dittatura e se non si ritorna alla democrazia, non ci sarà né pace né progresso in Nepal ", afferma uno dei dodici punti del piano di azione firmato nel novembre 2005 tra l'Alleanza dei 7 partiti ed i ribelli maoisti. Questo piano, che prevedeva un rafforzamento della lotta contro la dittatura reale, condotta separatamente da ogni campo, sembra sempre in vigore. Il rifiuto di ogni compromesso da parte del monarca rafforza l'intesa di tutti coloro che si oppongono a ciò che sentono come delle imposizioni , dei diktats. Il margine di manovra del re Gyanendra, il cui solo sostegno è l'esercito, rischia di diventare sempre più ristretto. Anche la minaccia dei maoisti, di cui abusa trattandoli da terroristi, non è realmente fondamentale. Tentando di giocare la carta della Cina contro l' India , potrebbe anche rischiare di radicalizzare Nuova Delhi i cui metodi di pressione su Katmandu sono notevoli. di Françoise Chipaux Traduzione di EricaBlog. Altra traduzione su VirginieSpot (i potenti mezzi comunicativi del network hanno mal funzionato!!) 25 A “A proposito del Nepal stasera su Raitre alle 23,40, dopo Primo piano, per la serie curata da Silvestro Montanaro "C'era una volta" va in onda "Abbasso il re" , un documentario in cui il giornalista racconta le difficoltà della giovane democrazia nepalese, ovviamente antecedente agli ultimi sanguinosi sviluppi e proprio per questo illuminante.p.s.: data l'ora vi consiglio di registrarlo perché, come tutti i servizi di questa serie, ne vale veramente la pena: è della stessa qualità di Report." suggerimento di Aidualc. Square, tranne stasera per seguire "C'era una volta", vi consiglia di spegnere la tv. Che questi buffi politicanti si facciano la loro campagna elettorale. Evitiamo di dar loro retta. Il mondo si muove per cose più importanti, il mondo vero sono tutti quelli del network che stanno aiutando Square in maniera encomiabile, sacrificando il proprio tempo, solo per godere della verità, seppure lontana, seppure persa lontano lontano, in un piccolo paradiso che la maggior parte di noi non vedrà mai. Questo è splendido. Boicottiamo queste elezioni, evitiamo di cadere nel loro gioco ancora una volta, evitiamo di farci prendere in giro altri cinque anni. Chiunque vinca, teniamoci alla larga: possiamo democraticamente vivere in altro modo. Qui sotto il Banner. Presto lo riceveranno direttamente nella casella di posta elettronica tutti i membri del network. Per ora lo inserisco qui sotto (è anche al lato) scusandomi per la scarsa qualità. Chiunque voglia migliorarlo può farlo senza problemi basta mandare il prodotto finito al solito indirizzo! Questo il codice: <p align="center"><a href="http://nepalnetwork.blogspot.com/" target="_blank"><img alt="Scopri come dare voce al Nepal" src="http://www.webalice.it/andrepergola/blog/nepali.JPG" border="0" /></a></p> Nepal su Rai3 e Banner 26 Wednesday, January 25, 2006,10:02 AM 4 commenti At 1/25/2006 10:33:58 AM, NepalPlanet Perfetto...alle 23:40... In Aprile mi telefonò in Nepal (3 ore di telefonata) un redattore di C'era Una volta www.ceraunavolta.rai.it). Non sapevano NULLA del Nepal e volevano andare a incontrare i dirigenti "Maoisti"... Dopo 3 ore di parole penso siano partiti più coscienti per Kathmandu e abbiano fatto un bel lavoro. Mi auguro. A me chiedevano se riuscivo a trovare un "Contatto" con i Rebelli maoisti...e gli ho risposto che non era il caso... Anche perchè questi nipotini di Mao sono divisi in mille fazioni fra loro e di solito si prendono facilmente gioco del periodista disinformato di turno... Non sono Buonini, per intenderci, come amano mostrarsi. Ideali condivisibili, metodi ultraviolenti (anche nei confornti dei contadini)...Finiscono per fare il gioco del Re...Il Re fa il gioco loro... Penso sia una strategia comune a ogni "Mondo". Ogni Bush ha il suo Bin... Ogni Democrazia Cristiana ha le Sue Brigate Rosse... Funzionali REciprocamente. La ruota gira e rigira a vuoto. Sono sempre gli Ultimi a star male. At 1/25/2006 11:51:06 AM, Anonymous Ti ho lasciato un commento nel forum... At 1/25/2006 02:45:11 PM, Prof.Spalmalacqua Inserito nel blog, l'ho inserito anche nel sito degli amici di Beppe Grillo. Prof.Spalmalacqua At 1/25/2006 04:08:36 PM, Wellington Allora Andrea ho fatto qualche ricerca e ho diversi links per voi. Prima di tutto, grazie per l'invito a unirmi a voi ma tutto sommato non credo che lo farò. In questo periodo sono molto impegnato e non me la sento di assumermi impegni. Tuttavia vi terrò d'occhio e vi linkerò all'occorrenza, come pure vi farò avere eventuali informazioni sul Nepal che mi dovessero capitare per le mani. Da quel che ho capito la situazione è una di "political unrest" generale con il Re, i Partiti Politici e i Maoisti che si contendono il potere. Anche la popolazione sembra divisa all'incirca sulle stesse linee. I più recenti sviluppi riguardano l'alleanza tra Maoisti e parlamentari in chiave antimonarchica. Ecco i links: Nepal Q&A aggiornato agli ultimi eventi. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/2707107.stm Profilo dei ribelli Maoisti. http://www.frontpagemag.com/Articles/ReadArticle.asp?ID=9090 I Maoisti si finanziano con il narcotraffico (paragrafo "Central Asia") http://homelandsecurity.gwu.edu/congress/dec13_00.html Il fallimento dei colloqui di pace del 2003 che ha portato all'escalation. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/3184359.stm La regale autocrazia. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/4502455.stm Violenza dei Vigilantes incoraggiata dal Re. http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/4346597.stm L'analisi strategica e politica del CSIS della crisi in Nepal (il documento più completo di tutti) http://www.csis.org/component/option,com_csis_pubs/task,view /id,551/ Un Generale Indiano esperto della regione parla della situazione in Nepal. http://www.csis.org/component/option,com_csis_events/task,vie w/id,690/ L'opinione di James Moriarty, ex ambasciatore USA in Nepal. http://www.csis.org/component/option,com_csis_events/task,vie w/id,664/ I più recenti sviluppi: l'alleanza tra Maoisti e partiti politici messi al bando... http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/4467408.stm ...e il ruolo segreto dell'India. http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/4456036.stm Link correlati Aidualc: http://lavalanga.splinder.com/ piccolo paradiso: http://www.nationalgeographic.com/nomad/nepal/images/photo_splash_b.jpg NepalPlanet: http://www.nepalplanet.com/ Wellington: http://wellington.ilcannocchiale.it/ 27 Thursday, January 26, 2006 C'era una volta... ...in Nepal. ABBASSO IL RE di Silvestro Montanaro Mercoledì 25 gennaio alle 23.40 RAI 3 Abbasso il re di Silvestro Montanaro racconta le difficoltà della giovane democrazia nepalese. Questo Paese straordinario meta di grandi flussi turistici, territorio cuscinetto tra due grandi realtà come Cina ed India, vive giorni difficili. Da un decennio una rivolta maoista tiene in stato di guerra civile questa nazione approfittando di secolari ingiustizie mai risolte. Da circa un anno poi, l’ultimo rappresentante della locale monarchia ha di fatto sospeso la democrazia imputando ai partiti democratici una famelica corruzione. Ma intanto le strade e le piazze di Kathmandu ribollono della protesta degli studenti e di quanti vedono in questa scelta l’ennesimo tentativo di mantenere ad ogni costo in vita antichi privilegi. www.ceraunavolta.rai.it Commentino del giorno...: Perfetto...alle 23:40... In Aprile mi telefonò in Nepal (3 ore di telefonata) un redattore di C'era Una volta www.ceraunavolta.rai.it). Non sapevano NULLA del Nepal e volevano andare a incontrare i dirigenti "Maoisti"... Dopo 3 ore di parole penso siano partiti più coscienti per Kathmandu e abbiano fatto un bel lavoro. Mi auguro. A me chiedevano se riuscivo a trovare un "Contatto" con i Rebelli maoisti...e gli ho risposto che non era il caso... Anche perchè questi nipotini di Mao sono divisi in mille fazioni fra loro e di solito si prendono facilmente gioco del periodista disinformato di turno... Non sono Buonini, per intenderci, come amano mostrarsi. Ideali condivisibili, metodi ultraviolenti (anche nei confornti dei contadini)...Finiscono per fare il gioco del Re...Il Re fa il gioco loro... Penso sia una strategia comune a ogni "Mondo". Ogni Bush ha il suo Bin... Ogni Democrazia Cristiana ha le Sue Brigate Rosse... Funzionali REciprocamente. La ruota gira e rigira a vuoto. Sono sempre gli Ultimi a star male. http://bateo.blogspot.com/2006/01/cera-una-voltain-nepal.html 28 Sunday, January 22 2006, 11:42 AM http://nepalnetwork.blogspot.com/ il network ha toccato quota dieci. Non fermiamoci: l'appello è rivolto a tutti i blogger. Il Tg5 questi giorni ha dato ampio spazio alle sfilate di moda (tra l'altro ho visto un gileino...), alla povera balena (perchè non le lasciamo morire in pace? Piuttosto pensiamo al genocidio che stiamo perpetuando ai loro danni..ipocriti) e al feroce-spettacolare-essenziale duello Pappalardo vs. non so chi. Lancio a tutti un invito facile facile: riportate le scalette dei tg che guardate. Proviamo a rifarle, a vedere se veramente non c'è spazio per il Nepal e le altre guerre dimenticate... Oggi 26 morti. E, se ho tradotto bene, 32 arresti. Sono molto preoccupato per i tanti attivisti in manette. Leggete perchè. Per le foto potete cliccare qui. Think Turns fa ufficialmente parte del network, ed ha pubblicato questo post e questo. Il Saccheggiator Cortese continua a pubblicizzare il Network con ottimi risultati. Anche La Valanga è dei nostri. Anche Save the Rabbit. Io intanto sono in attesa di Wellington: sicuro che a tutti farebbe piacere la sua presenza...batti un colpo! Davide è diventato il traduttore ufficiale di Square: ringraziandolo a nome di tutti, riporto il suo primo lavoro. E' tratto da Is Nepal Safe?. Sono le FAQ che riporta il blog, su qualche punto ho perplessità, ma non mi dilungo anche perchè non ne ho il tempo: che ognuno si faccia la sua idea. Domani altra traduzione. E’ sicuro andare in Nepal? In Nepal è in corso una guerra civile. Le zone di guerra sono pericolose? Generalmente sì, ma in Nepal i turisti in quanto tali non sono specificamente bersagliati e la maggior parte dei combattimenti avviene lontano dalle piste dei turisti. Ma ho sentito che sono state lasciate bombe in Pokhara e vicino Kathmandu. Entrambi sono popolari destinazioni turistiche.Le bombe lasciate a Pokhara sono state fatte esplodere lontano dalla riva del lago, che è il centro delle attività turistiche qui. E sì, bombe lasciate in cittadine vicine a Kathmandu. Gli obiettivi di questi attacchi erano gli uffici del governo e i posti di controllo di polizia. I Maoisti sono abbastanza furbi da sapere che l’economia nepalese si affida fortemente ai turisti. Se cominciamo a bombardare turisti e aree turistiche la regione diventerà subito un’area vietata, il che significa niente dollari per loro. Chi sono i Maoisti? I Maoisti sono membri del Partito Comunista del Nepal, un partito politico e organizzazione militare fondata nel 1994 e condotto da Pushpa Kamal Dahal (noto come ‘Prachanda’). Ha lanciato quella che viene chiamata “Guerra del Popolo nepalese” il 13 febbraio 1996, e ora è attivo in buona parte della regione. Il suo principale obiettivo è rovesciare la monarchia. I Maoisti comandano grandi parti del Nepal e sono persone alquanto ripugnanti. Se vi imbattete in loro sulle piste di viaggio vi chiederanno di fare una donazione. E quando qualcuno che porta una pistola ti chiede di fare una donazione è stupido rifiutare, ma non preoccupatevi, riceverete una ricevuta in maniera che dovrete pagare solo una volta. Suona più pericoloso di quanto non pensassi, e ho appena saputo che il mio governo dice che non dovrei andare. Non credo che sia una buona idea andare, vero? Al momento, a dispetto di tutto ciò che sta accadendo lì credo che meriti ancora di essere visitato. Davvero? Sì, davvero. Come arrivare? Come ho detto, come turista non sarai un bersaglio per il terrorismo, e come tale quando arriverai realizzerai subito che il Nepal non è certamente brutto come ognuno lo fa sembrare, e questo è particolarmente vero quando sei fuori in viaggio. Scoprirai anche che i più grandi problemi che potrai verosimilmente incontrare, oltre alla nausea da altitudine, sono una richiesta di pagare la donazione ai Maoisti e/o essere preso in una bandh. E vale la pena mettere in conto questi inconvenienti per sperimentare uno dei più straordinari paesi sulla Terra. Va bene, così non è così brutto come sembra, ma cos’è una bandh? Bandh, in origine una parola Indi che significa “chiuso”, è una forma di protesta usata da attivisti politici. Nella durata della bandh quasi ogni cosa viene chiusa, specialmente viaggi a lunga distanza su strada. Se stai volando verso Kathmandu, durante una bandh la tua ambasciata o il governo di solito forniscono uno speciale servizio di trasporto dall’aeroporto. Raggiungere i dintorni può essere difficoltoso ma non impossibile, probabilmente dovrete tuttavia pagare un premio qualche privilegio. Quanto spesso accadono queste bandh? Raramente. Di solito la chiamata della bandh è per dimostrare un punto di vista politico e quindi la politica generalmente determina quando ne avviene una. Naturalmente predire il corso politico del Nepal può essere come predire i numeri vincenti alla lotteria. Di solito avrai qualche notizia in anticipo (un giorno o due) di una bandh ma è solo per quelle maggiori, come quella durante febbraio 2006 per esempio, per la quale si ha un avviso anticipato di diverse settimane. C’è altro che dovrei sapere? Non fare niente che non faresti a casa, o in altre parole usa il tuo buon senso. Per esempio, so sei avvicinato da un estraneo in Nepal che vuole mostrare i paesaggi o esercitare il suo inglese dovrebbe essere trattato con la stessa cautela che mostreresti verso un estraneo nella tua città. Proprio come ogni altro posto nel mondo, il Nepal ha la sua percentuale di criminali, truffatori e altri personaggi disgustosi. E qualsiasi cosa faccia, non viaggiare da solo. Se hai un incidente nel mezzo del nulla può subito diventare un grosso problema quando sei per conto tuo, specialmente se non puoi camminare facilmente. Oltre a questo, fai uno splendido viaggio! Questo post è anche su: Blogfriends. 1 commento At 1/23/2006 03:54:40 PM, Marco http://think.turns.it/?p=204 Link correlati l'appello: http://squareplaza.blogspot.com/2006/01/blog-fornepal.html 26 morti: http://news.yahoo.com/s/ap/2006 0122/ap_on_re_as/nepal_rebels_2 perchè: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa =&idc=2&amp;ida=&idt=&ida rt=109 foto: http://news.yahoo.com/photo/060 122/481/kat10101221141&g=events/ wl/051005nepalgyanendra;_ylt=Ao Tq5VefZjJb2Bz9Y0vOFcb9xg8F;_yl u=X3oDMTA3bGk2OHYzBHNlYwN 0bXAquesto post: http://think.turns.it/?p=202 e questo: http://think.turns.it/?p=203 Wellington: http://wellington.ilcannocchiale.it/ 29 Tuesday, January L'obiettivo? 1- parlare del Nepal, ed informare i cittadini (visto che i professionisti non lo fanno); 2- pubblicare lo stesso post, contemporaneamente e per 48 ore, su tutti i blog del mini Network. Il post è in lavorazione e chiunque può contribuire, inviando email o lasciando un commento. Fatevi un giro sui blog del network, troverete sicuramente qualcosa che non sapete del Nepal. Oggi con immenso piacere accogliamo nel Network Alessandro Gilioli, dell'espresso. Vi suggerisco la lettura di questo suo post sul Nepal. Ma veniamo alle notizie. Incollo subito un passaggio tratto da un articolo dell'espresso, proprio a firma di Alessandro Gilioli. L'Espresso on-line è una lettura vivamente consigliata: basta digitare Nepal e poi cercare. Ottimi approfondimenti. Più giù due agenzie tradotte da Erica. Io ho apportato qualche piccola correzione sperando di non aver rovinato il lavoro (di cui le siamo tutti grati). Portano certamente ulteriore chiarezza alla vicenda. Infine segnalo: a- l'apertura di un forum su Save The Rabbit: luogo di possibili approfondimenti; Link correlati Alessandro Gilioli: http://blog.espressonline.it/weblog /stories.php?topic=05/12/13/74654 62 post sul Nepal: http://blog.espressonline.it/weblog/stories.php?story =06/01/02/2231922#commenta un articolo dall'espresso: http://www.espressonline.it/eol/fr ee/jsp/detail.jsp?m1s=null&m2s=m on&idCategory=4793&idContent=9 04532 forum: http://www.savetherabit.net/forum da leggere: http://squareplaza.blogspot.com/2 006/01/blogs-for-nepal.html#comments questa traduzione: http://virginiespot.blogspot.com/ b- i commenti ad un post, con due interventi da leggere; c- questa traduzione che ci arriva dalla Francia di Virginie e tante "La situazione in Nepal rischia di precipitare. Venerdì scorso oltre 100 guerriglieri maoisti sono morti durante una battaglia contro le forze regolari nel distretto di Rukum, a ovest di Kathmandu. Ignoto il numero delle vittime tra i soldati. Il giorno successivo gli insorgenti hanno attaccato una prigione a pochi chilometri dalla capitale, uccidendo due soldati e liberando un gruppo di loro compagni. La guerra civile inizia a toccare anche i turisti: due trekker russi che stavano andando verso il monte Everest sono rimasti feriti - uno in modo grave - dallo scoppio di una mina. Il Nepal è lacerato dalla guerra civile dal '96, quando una parte del partito comunista è entrato in clandestinità ispirandosi alla lunga marcia di Mao. Iniziata nei distretti occidentali, la guerriglia oggi controlla un territorio montuoso pari a due terzi del Paese. Le maggiori città, a partire dalla capitale Kathmandu, sono controllate dal governo. Il leader della guerriglia è Pushpa Kamal Dahal detto Prachanda, 49 anni, ex professore di agronomia, che pone come condizione per un cessate il fuoco l'elezione di un'assemblea costituente. Re Gyanendra, salito al trono nel 2001 dopo il misterioso assassinio del fratello Birendra, il 1. febbraio scorso ha realizzato un "auto golpe", assumendo i pieni poteri. Il leader dei partiti sono stati arrestati. I due maggiori partiti sono il Congresso (moderato) e il Partito Comunista MarxistaLeninista, che a dispetto del nome ha un programma riformista. Questi due raggruppamenti hanno il favore di un terzo dell'elettorato ciascuno, con un lieve vantaggio del Congresso. Non è certo il consenso di cui godono i maoisti: probabilmente attorno al 20-25 per cento a livello nazionale, con punte del 70 per cento nei territori poveri dell'Ovest. Finora la guerra ha causato 11-12 mila morti (tra militari e civili) e quasi mezzo milione di profughi. L'esercito regolare, armato dall'India, dalla Cina e fino a poco tempo fa anche dal Regno Unito, conta su quasi 95 mila effettivi. La guerriglia ha circa 20 mila soldati, più 200 mila iscritti al partito. Per isolare le città, i maoisti usano la tattica dei blocchi stradali: mettono alberi o pietre in mezzo alle carreggiate e scrivono che nessuno può passare altrimenti verrà attaccato. In questo modo isolano le città e paralizzano il paese per settimane" 1 commento At 1/25/2006 06:54:13 AM, lavalanga A proposito del Nepal stasera su Raitre alle 23,40, dopo Primo piano, per la serie curata da Silvestro Montanaro "C'era una volta" va in onda "Abbasso il re" , un documentario in cui il giornalista racconta le difficoltà della giovane democrazia nepalese, ovviamente antecedente agli ultimi sanguinosi sviluppi e proprio per questo illuminante. p.s.: data l'ora vi consiglio di registrarlo perché, come tutti i servizi di questa serie, ne vale veramente la pena: è della stessa qualità di Report. 30 24, 2006, 8:25 PM La lotta in Nepal provoca 26 mortiKATMANDU,Nepal (AP)Gli Scontri tra i maoisti ribelli che hanno attaccato forze statali in un villaggio del Nepal meridionale hanno provocato la morte di 25 persone. E presunti ribelli hanno ucciso un candidato del pro-governo alle elezioni municipali del mese prossimo, ufficiali hanno detto domenica: La Polizia antiinsurrezionale imprigiona un attivista di pro-democrazia durante una dimostrazione a Katmandu. Di Binod Joshi, AP Le guerriglie sono cominciate sabato sera quando degli insorti hanno attaccato una pattuglia in perlustrazione di sicurezza a Phapar, il villaggio di Badi, a 100 miglia sud della capitale. Il combattimento è durato fino allo spuntar del giorno di domenica. Almeno17 ribelli, cinque soldati, due borghesi ed un sono stati uccisi e gli elicotteri stavano ancora percorrendo l'area in cerca degli assalitori, Il portavoce del Ministero Bhupendra Poudel ha detto: Bijaya Lal Das, un leader locale del piccolo partito nepalese Sadbhawana che sostiene il Re Gyanendra, è stato ucciso a colpi di pistola vicino al suo ufficio a Janakpur, approssimativamente a 190 miglia a sud-est di Katmandu, come ha dichiarato un ufficiale locale rimasto anonimo per paura della propria incolumità. Das era un candidato a sindaco di Janakpur nelle elezioni municipali dell' 8 Febbraio. I ribelli non hanno fatto nessun commento sull'attacco. Ma hanno avvertito che combatteranno contro chiunque annuncia la propria candidatura o aiuta le elezioni statali in favore del governo reale. I guerriglieri, che di ispirano a Mao Ze thung, rivoluzionario cinese, cominciarono a lottare nel 1996 per sostituire la monarchia costituzionale con uno stato socialista. L'insurrezione ha provocato approssimativamente 12,000 morti. Il 2 gennaio, i ribelli hanno sospeso il quarto mese di tregua unilaterale perché hanno detto che il governo non era riuscito a fare nulla nel frattempo. I partiti politici più importanti del paese stanno boicottando anche le elezioni. Un'alleanza dei sette principali continuerà a tenere riunioni di protesta fino a quando il Re Gyanendra rinuncerà al potere assoluto. Il re ha scavalcato il governo e preso il potere assoluto il febbraio scorso sostenendo che era necessario perché l'amministrazione precedente non era riuscita a lottare contro la corruzione o a contenere l'insurrezione comunista sempre più ampia. Forze di sicurezza hanno imprigionato anziani statisti dell'opposi zione, leader studenteschi e attivisti uma- nitari questa settimana in un tentativo di contrastare le proteste contro il re.Nella capitale Katmandu, polizia antisommossa armata di bastoni ha disperso i contestatori antigoverno domenica ed arrestato 32 di loro. Un contestatore si è ferito quando è stato colpito da un poliziotto con un bastone. Polizia antisommossa armata di bastoni e con gas lacrimogeni è stata mandata nel centro della capitale con l'ordine di prevenire tutte le proteste antigoverative. Come gesto conciliatore, il governo reale ha rilasciato tre leader di opposizione e li ha messi agli arresti domiciliari. Le Truppe hanno lasciato le case dell'ex primo Ministro Girija Prasad Koirala, presidente del partito del Congresso nepalese, di Khadga Prasad Oli del Partito comunista del Nepal e di Narayan Man Bijuchche del partito dei Lavoratori e Contadini del Nepal. I leader di opposizione sono stati messi agli arresti domiciliari venerdì, per arginare le proteste. http://timesofindia.indiatimes.com /articleshow/1381371.cms "KATHMANDU: Almeno 23 persone, inclusi 17 maoista ribelli , uccisi in nuove violenze in Nepal tra forze di sicurezza e guerriglia nel distretto centrale di Makwanpur , secondo ciò che i media ufficiali hanno comunicato domenica. I 17 ribelli e sei persone della sicurezza sono stati uccisi sabato sera quando maoisti travestiti da soldati hanno attaccato le forze di sicurezza a Makwanpur, come riferisce il canale della Televisione di stato del Nepal. L'ultima violenza è scoppiata a Phaparbari nel distretto di Makwanpur, a sud-ovest da qui. La battaglia che è cominciata sabato è continuata fino a mezzogiorno di domenica, così riportano gruppi di destra.Lo scontro è considerato il seguito di un attacco di guerriglieri a due posti di polizia nella Valle di Kathmandu del 14 gennaio che provocò la morte di 12 poliziotti. In base ad informazioni secondo le quali gli assalitori erano nascosti a Makwanpur, forze di sicurezza cominciarono un'operazione di rastrellamento che ha dato luogo alla scaramuccia di sabato. Le nuove violenze iniziarono 2 gennaio dopo che i guerriglieri hanno ripreso la loro campagna armata contro il governo di Re Gyanendra, dopo avere posto fine al quarto mese di tregua unilaterale. Sebbene il re ha detto ripetutamente che la situazione di sicurezza è migliorata fin dal suo colpo di stato del febbraio 2005, quasi 70 persone sono state uccise dopo che la tregua dei maoisti è finita. Le uccisioni di Makwanpur sono avvenute circa due settimane prima delle elezioni di 58 municipi. Il governo sostiene che la situazione è loro favorevole in base ai sondaggi, mentre sette partiti di opposizione, che si aggiudicarono il 90 per cento dei seggi nell'ultima elezione generale, stanno boicottando le elezioni. Secondo i maoisti inoltre, il governo realista sta combattendo anche i partiti di opposizione e ha arrestato 700 leaders ed attivisti negli ultimi tre giorni. Il governo ha messo il coprifuoco e ha disconnesso i servizi telefonici mobili nella Valle di Kathmandu. Il Ministro delle Informazioni e Comunicazioni Shrsih Shumsher Rana, che è anche il portavoce ufficiale, ha detto che queste misure precauzionali continueranno finché il governo avrà il sospetto che i maoisti stanno agendo in collusione con i partiti di opposizione per attaccare le forze di sicurezza. KOIRALA libero: il capo del Congresso di Opposizione del Nepali ed ex-primo primo ministro Girija Prasad Koirala, messo agli arresti domiciliari in seguito ad una riunione di protesta contro Re Gyanendra, è stato liberato domenica. Il leader ottuagenario che capeggia il partito più grande e più popolare del regno himalaiano giovedì scorso era stato messo agli arresti domiciliari quando il governo ha deciso un'ondata di detenzioni per mettere in rilievo che era contrario alla riunione dei partiti di opposizione della capitale di venerdì. Ma un altro leader dell' opposizione, Hridayesh Tripathi, un leader del Nepal Sadbhavana party (Anandi), è stato arrestato domenica al suo ritorno da Nuova Deli. E' stato immediatamente preso in custodia dalla sua residenza il pomeriggio dopo il suo ritorno dalla capitale indiana Il partito di Tripathi fa parte di una coalizione di sette partiti che stanno lottando contro la presa violenta di potere di Re Gyanendra, e dall'anno scorso si oppongono alle elezioni civiche volute dal re per il mese prossimo" "Lasciamo che siano i fatti a parlare. Il resto sono chiacchiere e politica, tutte cose da cui voglio tenermi lontano". (Enzo Baldoni) 31 Monday, January 23, 2006, 11:23 PM http://nepalnetwork.blogspot.com/ L'obiettivo? 1- parlare del Nepal, ed informare i cittadini (visto che i professionisti non lo fanno); 2- pubblicare lo stesso post, contemporaneamente e per 48 ore, su tutti i blog del mini Network. Il post è in lavorazione e chiunque può contribuire, inviando email o lasciando un commento. Mi è stato rimproverato un po' di disordine concettuale. Spero di rimediare. Ammetto le mie colpe, e mi giustifico con la mole di lavoro che, fortunatamente, cresce. Il Network cresce e con esso il lavoro: Latta 1 2, Virginie 1 2 e luogocomune.net sono dei nostri. E crescono i mezzi che abbiamo per informarvi: basta leggere Virginie che da Parigi traduce i "pezzi" che le capitano sotto mano. Anche oggi vi riporto una traduzione "donataci" da Davide, il nostro traduttore ufficiale. E' un commento trovato su UWB che non ha certo valenza scientifica, ma è una delle tante voci che giunge dal Nepal. L'altra è subito dopo, a cura di un amico di Square, ed è un commento che potete trovare su Think Turns. Ripeto: sono testimonianze della gente del posto, o di gente che il posto lo conosce bene. "Cos'è la democrazia...qualcuno ha davvero pensato a fondo su questo argomento? E' la democrazia capace di lanciare pietre come la polizia...è la democrazia capace di rovinare le vite dei cittadini dicendo che si vuole lo sviluppo, ma poi ostacolandolo...non sono ricco e non sono un tipo politicamente motivato o attivo, ma so che ciò che stiamo vedendo in Nepal non è democrazia. Pagare i bambini di strada per lanciare pietre e la gente comune per camminare per le strade...non è democrazia...negli ultimi 12 anni abbiamo visto 12 primi ministri...è quella democrazia...si suppone che la democrazia porti pace e stabilità nel paese, ma sono stato in Nepal per 20 anni e non ho mai visto un brandello di pace o stabilità...abbiamo tanti politici che combattono per guadagnare il potere nel paese...in più abbiamo i maoisti che cercano di squarciare il paese...mi sembra che i maoisti stiano attaccando Kathmandu dall'esterno mentre i politici stiano attaccando il Nepal dall'interno...noi siamo la popolazione del Nepal...ma...perché stiamo protestando...in maniera che un vecchio e ignorante politico possa raggiungere il potere e arricchirsi per conto nostro.... stiamo protestando in maniera che una volta che abbiamo un politico possiamo nuovamente chiedere le bande...chiudere i negozi, fermare l'economia...chiudere le scuole e solo protestare oltre...quante proteste abbiamo visto in Nepal da quando la "DEMOCRAZIA" è stata instaurata in Nepal...10, 20, forse anche 100...andiamo per le strade e teniamo la polizia e l'esercito occupati... i maoisti attaccano ma le forze di sicurezza non possono rispondere perché sono già occupate con un altro gruppo di asini...quindi quando sentiamo degli attacchi fra le notizie incolpiamo l'esercito e la polizia di non fare il loro lavoro...come possono fare il loro lavoro se sono troppo occupati nel cercare di evitare che la gente nella città si ferisca nelle rivolte..qualcuno in Nepal capisce davvero cosa sia davvero la democrazia?perché dagli eventi passati sembra che non sia cos'è...sembra solo che le persone comuni siano pupazzi nel gioco fatto dai politici per ottenere un po' di potere e i loro 15 minuti di fama...ha mai considerato qualcuno che il Nepal non è realmente pronto per la democrazia?..." Questo commento, invece, è un apparso su Think Turns, scritto da Nepal Planet. D’accordo…Specie sul punto 3. E Lo dico Io Che gestisco un piccolo Hotel con Amici Nepali… Però…E’ da qualche anno che funziona così…Il nostro governo dice o diceva di non andare a Sharm…? Nell’Estate 2005 e fino a dicembre i Turisti/Viaggiatori che sono stati da me (o da altri) in Nepal…sono tornati in Italia felicissimi e belli sani. Ora non è il momento di andare in Nepal…Ma non per mancanza di sicurezza per i turisti… Fino a che non sarà REinstaurata una parvenza di democrazia e di LIbertà (in questi giorni Sua Maestà ha tagliato anche i cellulari…l’anno scorso ha tagliato anche la RElecom fissa per due settimane) sarebbe più opportuno, da dove si può (Io sono in Italia fino al 20 febbraio, mas o meno) non andare là ma fare conoscere al Mondo che razza di dittatura c’è in Nepal. Coi Nipotini di Mao che spargono terrore e il RE dittatore che fa altrettanto…Da una parte e dall’altra…Dalla stessa parte.Gli uni utili all’altro…E viceversa…Funzionali l’uno per l’altro…Un po’…in piccolo piccolo…come il Mullah Omar o è funzionale a Bush, agli sceicchi petrolieri e alle industrie d’armi…e Viceversa… Teneto conto che per me, o per Francesca, è difficile essere sinceri e dire la Nostra piccola Verità su quello che dal 1 giugno 2001 (Presa del potere di questo RE) succede lì…Le porte delle prigioni nepali sono sempre apaerte per tutti. Nepalsafe ? Sì…ma solo per i turisti… Oggi su Repubblica in prima pagina un articolo di Rampini su India e Cina…Il Nepal ci sta in mezzo…e Qualcuno vuole stare in mezzo fra India e Cina…Qualcuno non vuole la Cinindia…Il Nepal può far da cuscinetto…o da muro…Sporca economia, sporca guerra in Nepal che sembra inutile e incomprensibile ma… GRAZIE e NAMASTE !!! 32 7 commenti At 1/24/2006 09:31:01 AM, NepalPlanet Andrea...Grazie per quello che stai facendo... Però...Non postarmi sotto UWB "Cos'è la democrazia" perchè...cominciando io con un d'accordo sul punto 3...si rischia di fare un po' di confusione. Ricordatevi che iL Nepal ha paura a parlare di questo Re e della Sua Polizia corrotta...Ha paura e vuole solo PACE. Il discorso sulla democrazia che porta corruzione (Solo in Nepal ?...hehehe...) è abbastanza complesso. Ci vuole tempo e non si può dopo 12 anni chiudere un tentativo di "Democrazia" con la scusa che i ministri sono corrotti. Se per quello in Nepal anche ogni letturista dell'ENEL locale è corrotto...Guadagnano 20 dollari al mese e arrotondano alla grande smanettando sui contatori pubblici e privati... Per non parlare dei funzionari negli uffici, o della Polizia in genere. I maoisti... Tutto quello che succede è attribuito ai maoisti. Sono un mito, negativo o positivo, per tutti. Loro ormai sono divisi anche all'interno in varie fazioni e in alcune gang. Esempio: Amico in Terai...Nella sua classe a scuola erano in 30...Metà ora stanno coi maoisti, metà con l'esercito...Nessuno ha scelto di stare di qua o di là per un ideale. L'esercito ti da una Pensione e mille dollari in Famiglia se crepi...I maoisti ti portano via le terre se non ti arruoli con loro. Stesso Villaggio...Famigliona. Cugini in lotta da anni per un terreno. Uno dei Cugini diventa maoista part time per rapire l'altro e chiedere...per riscatto...la sua parte di terra... Un rapimento maoista o una lotta fra Cuginastri ? E' un mondo complesso per poter pensare di giudicare dal di fuori o di capire dal di dentro... Non c'è NESSUNA VERITA', come in ogni Guerra...Grande o Piccola CHE sia... E' dal 1996 che si tira avanti così, ma dal 2001 (Sterminata la Famiglia Reale d.o.c) il Nepal è una Dittatura... Per inciso...3 anni fa ci furono sommosse pesanti perchè un attorucolo indiano aveva parlato male del Nepal...e il Governo impedì per qualche giorno la proiezione di films indiani nei cinema... In Nepal si ascoltano le Voci e i Ministri il sabato vanno a frotte dall'indovino di Duwakot per pianificare il futuro del PAESE... Siamo troppo diversi...Noi occidentali...per capire. Io...da quando sono là...Io che marciavo contro La NIKE...ora penso che sarebbero benvenute le industrie che dessero un lavoro ufficiale ai ragazzini di strada...col giusto salario... Ho visto Nonni e Padri sfruttare i propri figli maschi...per non parlare delle femminucce. Ho visto Bambini portare tronchi sulle spalle...e non per ordine della NIKE...ma per Rispetto del Nonno... Tutti i ragazzi che lavorano nella Valle di Kathmandu mandano tutto il Guadagno in Famiglia...Sono la Forza Lavoro dei Vecchi... Arrivassero le Industrie... I Nepalesi vanno a lavorare nel Qatar...a 200 dollari al mese... Ed è un Lavoro...Una Schiavitù...Ambitissima... No..Non possiamo capire...Noi. Specie Noi CHE siamo democratici dentro e Liberi...addirittura (ALMENO IN APPARENZA). Scusa Andrea...Forse è meglio tacere o andare là...almeno qualche anno...per provare a capire anche Chi siamo Noi. At 1/24/2006 08:07:20 PM, virginie Difficile intervenire dopo qualcuno che in nepal ci vive, forse neppure giusto; però è ancora più difficile trattenersi: non capisco, nepalplanet, cosa ci dici. Ok, facciamo così: parliamo di me. Impossibile che dal mio bell'appartamento all'ombra della Tour Eiffel, possa capire. E non importa che in Nepal ci sia stata tre volte: l'ho sempre fatto da turista (responsabile, ma turista). Forse è impossibile, davvero, ma ciò non toglie che i nepalesi vivano sotto una dittatura. Che il paese stia per esplodere e che non importi pressoché a nessuno (niente petrolio, né gas, né risorse da sfruttare; giusto le montagne più belle e più alte del mondo e persone che a me hanno strappato il cuore, immagino ancor più a te). Impossibile anche fare discorsi approfonditi su un blog. Ma tanto per fare un esempio a caso: in Nepal la maggior parte della popolazione, come ben sai, è induista. Il che significa che vige il sistema delle caste, mica bello, no? Né tantomeno democratico. Su tale sistema si innesta la presenza di diverse etnie (quante sono? non ricordo più, 14 o 20), tra le quali pure vige una ferrea gerarchia. Questo sistema è incomprensibile per noi e, se vuoi, pure ingiusto. Ma significa forse che il Nepal merita di restare senza un parlamento? di vedere l'opposizione democratica (non i maoisti, di quelli parlerei, eventualmente, a parte) costretta al silenzio o incarcerata? davvero, non ho capito cosa volessi dire. Forse, perché, come dici, non possiamo capire. Link correlati Latta 1 2, Virginie 1 2, luogocomune.net, Virginie: vedi pagina 3 UWB: http://www.blog.com.np/?p=1115#comments Think Turns: http://think.turns.it/?p=204#comments Think Turns: http://think.turns.it/?p=204#comments Nepal Planet: http://www.nepalplanet.com/ 33 Virginie http://unduetrestella.splinder.com/post/6919881 sabato, 21 gennaio 2006 Parigi, 21 gennaio 2006 I giornali italiani tacciono. Ho provato a cercare notizie anche sull'Ansa. Inutilmente. Katmandu è deserta, c'è scritto su Le Figaro, i turisti sono vivamente sconsigliati di mettervi piede, ieri 120 arresti, l'altro ieri 100. Il coprifuoco è in vigore almeno da lunedì scorso, le comunicazioni via cellulare difficili per non dire impossibili. Più tardi proverò a chiamare mia sorella. Da qui all'8 febbraio, giorno in cui si svolgeranno le elezioni municipalifarsa, la situazione non può che peggiorare. Vorrei essere ancora là. La distanza è un dolore incolmabile, oggi. http://unduetrestella.splinder.com/post/682 8822 giovedì, 12 gennaio 2006 Ultimo giorno a Katmandu Mi cola il naso perche' mi sono buscata il raffreddore o perche' sono sull'orlo delle lacrime? Mi strappa il cuore andarmene. E non e' perche' lascio mia sorella o mia nipote. Piuttosto perche', probabilmente, non vedro' mai piu' katmandu. Ho appena fatto colazione, come quasi ogni giorno in questa breve vacanza di gennaio e pure la scorsa estate, al New Orleans Cafe'. Casa mia, praticamente: un posto che non ho bisogno di fissare nella memoria perche' ha lasciato da tempo una traccia indelebile dietro i miei occhi, mi basta chiuderli per vedere ogni tavolo, ogni mattone, ogni finestra e, soprattutto, ogni volto. Qui tutti mi conoscono, dal padrone ai gestori ai camerieri (pure qualche altro avventore abituale, ma quello non conta), tutti ricambiano i miei sorrisi, persino il cameriere triste, quello che una volta ci ha mostrato le foto dei suoi figli, e ho la presunzione che, quando dopo il namaste lanciano il consueto "how are you?" non sia solo buona educazione. Mi sono mancati in questi mesi, da agosto a ora e, ormai, e' probabile, continueranno a mancarmi per sempre. Io sono pazza di Katmandu, mi e' piaciuta la prima volta che l'ho vista cinque anni fa, quando non avrei mai potuto immaginare che venisse a viverci, seppure solo per un anno, la sorellina. E mi piace ancora piu' ora, che ho imparato a lasciarmi andare al suo ritmo lento che forse e' proprio degli indu' e forse e' solo relax personale. Mi piace tutto, Thamel, che ormai conosco bene, ma anche Marajgunj e la via delle ambasciate che non ricordo come si chiami. Per non parlare della valle, che e' una collana di perle patrimonio dell'umanita'. O di Bogdanath, l'enclave tibetana con il piu' noto stupa del Tibet. Ormai, dopo aver amato Bogdanath, mi commuovo alla vista di uno stupa qualsiasi. Questa e' la vecchiaia, pero', non la nostalgia. Non sono ancora partita e gia' la rimpiango. Forse perche' ho paura che questo sia davvero un addio. http://laturistasmarrita.splinder.com/post/6 982854 venerdì, 27 gennaio 2006 Raccontavano a Rukum Il racconto risale all'8-9 gennaio, ai giorni, cioè, in cui ero a Katmandu. Rukum è il nome di un distretto a ovest di Katmandu, una delle aree controllate dai maoisti. Secondo quanto mi è stato riferito, da fonti estremamente attendibili, l'esercito maoista stava riunendo circa 7000 uomini, pronti a spostarsi verso est, cioè in direzione della capitale. Attentati e scontri tra le due armate (quella comunista e quella reale) erano ricominciati e la situazione si stava surriscaldando, soprattutto in vista delle elezioni municipali dell'8 febbraio. Elezioni-farsa alle quali, si diceva allora, parteciperebbero qualcosa come 72 partitini, ma nessuno dei sette partiti che compongono l'Alleanza democratica. Come dire che si presentano soltanto i galoppini del re. Quanto ai maoisti, sempre secondo le mie fonti, pare abbiano minacciato gli elettori: chi si reca a votare pagherà le conseguenze dell'atto, sulla propria pelle ed eventualmente pure su quella dei suoi familiari. Il risultato previsto da chi mi ha riportato queste informazioni è che nessuno, o quasi, andrà a votare, soprattutto nelle regioni controllate dai guerriglieri e che i monarchici voteranno al posto degli elettori che non si presenteranno: sono loro che hanno in mano le liste elettorali, dopotutto. http://laturistasmarrita.splinder.com/post/6 958734 mercoledì, 25 gennaio 2006 Sta’ a vedere che il blog riprende quota per via di un signore che neppure conosco, Andrea Pergola, che si è inventato i Blog for Nepal e che mi invita a scrivere qualcosa, visto che sono tornata da Katmandu appena una decina di giorni fa. Provo a raccogliere. Per ora qualche idea in ordine molto sparso. La prima cosa che mi viene in mente è che, nel 2000, tutte le persone con cui ho avuto modo di parlare della guerriglia, si sono dichiarate maoiste o comunque vicine ai maoisti. Compreso un poliziotto. Cinque anni dopo, la scorsa estate, cioè, non trovo affatto una simile unanimità. Per una persona che si è illuminata di un enorme sorriso nel sentirmi citare alcune regioni nepalesi e che ha commentato “Good maoists”, ne ho trovate decine che non avevano alcuna voglia di parlare e una che mi ha tenuto un comizio che potrei definire filonazista (e che detestava, o piuttosto detesta, tanto il re quanto i maoisti). Invece, ho conosciuto un ragazzo, un guardiano, che, in un attentato a un pullman in cui sono morte 88 persone, ha perso la moglie e il figlio neonato. L’ho rivisto a gennaio e mi ha presentato la nuova moglie. Quest’estate ho assistito anche a qualche manifestazione, di militanti per i diritti umani, per lo più, a partecipazione piuttosto scarsa, tanto che i poliziotti presenti mi sono sembrati altrettanto se non più numerosi dei dimostranti. Niente di sorprendente: si vive sotto dittatura e quasi a ogni dimostrazione c’è qualche ferito, o, almeno, è quanto ho letto sull’”Himalayan Times”, quotidiano abbastanza filogovernativo. Come ho scritto qualche post fa, comunque, anche se vuoi far finta di niente, non puoi non vedere i poliziotti in giro, o i posti di blocco la sera, lungo gli assi principali della città. Vero è che la maggior parte dei turisti quando è a Katmandu, resta per lo più a Thamel, il centro, dove ci sono ristoranti e locali, e che a Thamel anche di poliziotti se ne vedono meno. I nepalesi, intanto, vanno a lavorare altrove. Un nostro amico nepali vive ormai negli Usa, dove sta cercando di far arrivare anche il resto della famiglia, un altro lavora per un americano in città, tanti vanno in India (con l’India c’è una frontiera aperta, una specie di Schengen subhimalayana, mi dicono, ma non ho verificato l’informazione) o in Qatar. Un commerciante indiano che ha trovato l’America a Katmandu, ci spiega che la prima fonte di reddito del Nepal sono i soldi inviati dagli emigrati che lavorano altrove. Non ho modo di controllare l’informazione ma sembra verosimile a tutti gli indigeni e i residenti, cui la riporto. Viceversa, l’unica risposta a una microindagine sulle condizioni di vita del proletariato nepalese arriva da un taxista che parla piuttosto bene l’inglese: il fisso del taxista è bassissimo, 2000 rupie al mese (1 € allora valeva tra le 80 e le 83 rupie, oggi, al cambio ufficiale, siamo attorno alle 87) e con le percentuali (tipo bonus e mance) raggiunge al massimo le 4-5 mila rupie. Lavora cinque giorni la settimana, ma la sua giornata comincia alle 6 del mattino e termina alle 8 di sera: un bel 14 ore tonde tonde. E sta a Katmandu, dunque fa parte della crema della popolazione. Nelle regioni più povere di uno dei Paesi più poveri del mondo, più che vivere si sopravvive. Male. 34 http://pinoscaccia.splinder.com/post/6903652 Pino Scaccia Grido d'allarme dal Nepal In diretta da Katmandu “Oggi, 19 gennaio, il Re ha tagliato le linee telefoniche (per ora i cellulari...i fissi funzionano, male, ma non verso l'estero). Arrestati studenti, politici, divieto di manifestazioni...anche pacifiche. Coprifuoco serale. Sconsigliamo un viaggio in Nepal fino a nuova comunicazione. Nessuno parla della situazione Nepal, per menefreghismo...per ignoranza...e per paura. Consigliamo a chi sta fuori dal Nepal di fare sapere quello che succede qui" Nepalplanet Sono anni che la situazione non è rosea ma le parole non si sprecano di certo. Vogliamo dare voce alle guerre dimenticate. Iniziamo dal Nepal, quell'angolo di paradiso ai piedi dell'Himalaya. Riportiamo un collegamento preziosissimo, dal blog Francesca Quaggetto: "Domani 20 gennaio 2006 a Kathmandu si preparano grandi movimenti. Il coprifuoco giá in atto da vari giorni é stato anticipato alle otto di sera. A nessuno viene consigliato di muoversi in cittá domani, e girano voci di un coprifuoco che durerá per tutta la giornata. Nonostante i tentativi da parte delle forze dell´ordine di svilire e destabilizzare i movimenti di protesta dei partiti, questi domani hanno deciso di andare in piazza nonostante tutto. Io, da parte mia temo che vi saranno grossi scontri e non vorrei essere pessimista ,ma la situazione potrebbe buttare al peggio. Sto scrivendo a lume di candela. Il power cut, o black out e´di nuovo iniziato e devo sbrigarmi altrimenti non scrivo piu´niente. Il mio pc non ha grande autonomia. Per rispondere a chi me lo ha chiesto, la situazione qui non é affatto rosea , tutt´altro. Credo che il Nepal si appresti a vivere momenti piuttosto bui e di grandi disordini sociali. Scrivero´domani quando sapro´di piu´. Ho sentito un grande OH! venire da fuori, siamo tutti piombati nell´oscuritá e non era previsto. a presto, comunque" Squareplaza BlogFriends. 35 Saturday, January 21, 2006,7:04 PM 1 commento Intanto rinnovo l'invito a leggere Katmandu, il post di Erica. Inoltre segnaliamo il lavoro che sta facendo Marco su Think Turns: leggetevi l'ultimo post. Square ha da poco accettato l'invito di Pino Scaccia a partecipare a Blogfriends: un modo in più per dare voce ad un popolo (meraviglioso) dimenticato. Qui di seguito una parte di quanto dice Wikipedia sul Nepal. "Nel 1990, in un clima di aperta rivolta, il re dichiarò decaduto il vecchio sistema, e si accinse ad assumere il ruolo di sovrano costituzionale. Nel decennio 1991-2001 vi fu una successione di governi di coalizione senza maggioranze sufficientemente forti, e generalmente senza un preciso indirizzo politico. Nel 1996, dopo un ultimatum al governo, iniziò l’attività della guerriglia maoista. Il primo giugno 2001, secondo i resoconti ufficiali, il principe ereditario Dipendra compì una strage nel palazzo reale quale furiosa risposta al rifiuto dei suoi genitori di accettare la sposa da lui scelta. Dipendra uccise il re Birendra e la regina Aishwarya insieme ad una decina di altri parenti, poi rivolse la medesima arma contro di sé e fece fuoco, ma non morì sul colpo. Nonostante fosse in coma egli era ancora il principe ereditario, e venne proclamato re sul letto dell'ospedale. Spirò pochi giorni dopo, ed il 4 giugno 2001 lo zio Gyanendra fu proclamato re (un fratello di Birendra, e già re dal novembre 1950 al gennaio 1951). Il primo febbraio 2005 Gyanendra ha destituito il governo guidato da Sher Bahadur Deuba, dichiarando lo Stato d’emergenza, assumendo su di sé il potere esecutivo e nominando un Consiglio dei ministri di sua fiducia." Questo post è presente anche su: Blogfriends. At 1/21/2006 10:04:14 PM, ericablog grazie Andrea... ho scritto Katmandu in EricaBlog dopo il tuo invito ed i tuoi post xchè era il minimo che potevo fare... io odio la guerra, tutte le guerre, xchè non è così che dovrebbero andare il mondo e la vita di tanti, troppi uomini senza pace in tante parti della Terra...un augurio ai Nepalesi x poter tornare a vivere in pace nel loro bellissimo paese e un continua così , Square, xchè in questo modo tutti possano conoscere una realtà dimenticata dai media di massa delle varie Tv... Link correlati primo post Katmandu: http://www.casacenina.com/erika_blog/index.php?p=280 l'ultimo post: http://think.turns.it/?p=201 Pino scaccia: http://www.pinoscaccia.splinder.com/ Blogfriends: http://www.pinoscaccia.splinder.com/ wikipedia sul nepal: http://it.wikipedia.org/wiki/Nepal Link correlati secondo post ultime notizie dal nepal: http://www.blog.com.np/?p=1112 ANSA: http://www.ansa.it/main/collezioni/maincollection/awnplus_mondo/2006-01-19_2410711.html anche pino scaccia parla del nepal: http://pinoscaccia.splinder.com/post/6903652 Friday, January 20, 2006,8:13 PM UNITED WE BLOG! Ultime notizie dal Nepal. Ore 20.27 In Italia, invece, al tg si parla di vino. Ottimo vino. Dolce! Ha esclamato questo signor giornalista. Per Frenkey: se hai tempo, ci racconti come ha avuto origine tutto? AGGIORNAMENTO: Due adesioni! Erica e BateoBlog. Grazie. Non ci fermiamo qui. AGGIORNAMENTO 2: ANSA 19 GENNAIO, ore 13.32 AGGIORNAMENTO 3: Anche Pino Scaccia parla del Nepal. 2 commento At 1/20/2006 09:25:35 PM, Marco le uniche notizie sul nepal le ho trovate, tra i miei link, sul sito del Guardian Unlimited. Se da noi si parla di vino, altrove sta spopolando una balena nel tamigi... http://www.guardian.co.uk/international/story/0,,1691217,00.html#article_co ntinue At 1/20/2006 Andrea&Serena 11:30:46 PM, già, è l'informazione mondiale ad essere in disordine. Forse sono troppo ingenuo, ma sono incapace di vederci un disegno dietro. A volte mi piace credere che è tutta sfortuna. E che prima o poi tutto si aggiusterà. Sono un po' giù. Ma si va avanti. Buona notte. 36 Friday, January 20,1:32 PM APPELLO: PARLIAMO DEL NEPAL Pubblico il commento di Francesco al precedente post. "Sto cercando di contattare i "Ragazzi" a Bhaktapur...Io sono in Italia fino a metà febbraio...Poi vado a REimpantanarmi colà.Cellulari tagliati (non quelli della police), telefoni irraggiungibili (Già un anno fa Sua Maestà ha chiuso la Nepal Relecom e tutte le linee per 10 giorni).Niente di nuovo...Solo CHE è tutto peggio del solito. La mamma di Yam è stata male in Terai (a 300 kn.da Ktm) e Ktm con gli ospedali è irraggiungibile. L'altro ieri sembrava dovesse andare in India a farsi curare...ma da 2 giorni Yam non può avere notizie...Piccole storie di guerra piccola..." Questa piccola guerra ha fatto tanti morti. "Finora 11-12 mila morti (tra militari e civili) e quasi mezzo milione di profughi. L'esercito regolare, armato dall'India, dalla Cina e fino a poco tempo fa anche dal Regno Unito, conta su quasi 95 mila effettivi. La guerriglia ha circa 20 mila soldati, più 200 mila iscritti al partito" Vi invito a partecipare alla discussione tanto sul blog quanto su questo forum, nel topic aperto da Francesco. Spero di ricevere e-mail da più blogger possibili: possiamo organizzare qualcosa, un piccolo network. Proposte ne farò quanto prima. Fatevi vivi, fate sentire che avete voglia di dar voce la Nepal. 1 commento At 1/21/2006 12:25:49 PM, Il Bevilacqua Ragazzi, voi parlate di una delle maggiori tragedie che esistono a questo mondo. State sicuri che è tra gli argomenti che il neonato Carta Vetrata affronterà a sua volta. Io vi inserisco tra i link del mio blog, a voi decidere se ricambiare. Continuate così! Max NEPAL: ULTIMA ORA Quanto dicono da un sito amico: "oggi, 19 gennaio, il RE ha tagliato le linee telefoniche (Per ora i cellulari...i fissi funzionano, male, ma non verso l'estero). ArREstati studenti, politici, divieto di manifestazioni...anche pacifiche. Coprifuoco serale. Sconsigliamo un viaggio in Nepal fino a nuova comunicazione. Nessuno parla della situazione nepali, per menefreghismo...per ignoranza...e per paura. Consigliamo a chi sta fuori dal Nepal di fare sapere quello che succede qui" Sono anni che la situazione non è rosea ma le parole non si sprecano di certo. Come annunciato appena pochi minuti fa nel precedente post, Square vuole dare voce alle guerre dimenticate. Iniziamo dal Nepal, quell'angolo di paradiso ai piedi dell'Himalaya. Riportiamo un collegamento preziosissimo, dal blog Francesca Quaggetto: "Domani 20 gennaio 2006 a Kathmandu si preparano grandi movimenti. Il coprifuoco giá in atto da vari giorni é stato anticipato alle otto di sera. A nessuno viene consigliato di muoversi in cittá domani, e girano voci di un coprifuoco che durerá per tutta la giornata. Nonostante i tentativi da parte delle forze dell´ordine di svilire e destabilizzare i movimenti di protesta dei partiti, questi domani hanno deciso di andare in piazza nonostante tutto. Io, da parte mia temo che vi sarann grossi scontri e non vorrei essere pessimista ,ma la situazione potrebbe buttare al peggio. Sto scrivendo a lume di candela. Il power cut, o black out e´di nuovo iniziato e devo sbrigarmi altrimenti non scrivo piu´niente. Il mio Pc non ha grande autonomia. Per rispondere a chi me lo ha chiesto, la situazione qui non é affatto rosea , tutt´altro. Credo che il Nepal si appresti a vivere momenti piuttosto bui e di grandi disordini sociali. Scrivero´domani quando sapro´di piu´. Ho sentito un grande OH! venire da fuori, siamo tutti piombati nell´oscuritá e non era previsto. a presto, comunque" AGGIORNAMENTI: news dal Corriere della Sera news dall'ANSA 1 2 At 1/19/2006 09:08:26 PM, oidualc Buon lavoro,ragazzi!!! Informare su ciò che viene taciuto è un atto di coraggio e di civiltà. At 1/19/2006 10:25:04 PM, Anonymous http://spaces.msn.com/members/i-amonly-chaos/ Questo è il mio blog ^^ tony era sotto la doccia quando lo hai cercato nn so se c hai parlato cmq stò andando a dormire NOTTE XD At 1/20/2006 12:53:23 PM, Anonymous Grazie Andrea ! Sto cercando di contattare i "Ragazzi" a Bhaktapur...Io sono in Italia fino a metà febbraio...Poi vado a REimpantanarmi colà. Cellulari tagliati (non quelli della police), telefoni irraggiungibili (Già un anno fa Sua Maestà ha chiuso la Nepal Relecom e tutte le linee per 10 giorni). Niente di nuovo...Solo CHE è tutto peggio del solito. La mamma di Yam è stata male in Terai (a 300 kn.da Ktm) e Ktm con gli ospedali è irraggiungibile. L'altro ieri sembrava dovesse andare in India a farsi curare...ma da 2 giorni Yam non può avere notizie... Piccole storie di guerra piccola... Sul forum di scudettoweb.com (sono in tanti) ho linkato anche il Tuo Blog. Un abbraccio e mille grazie Francesco Link correlati sito amico: http://www.nepalplanet.com/index.php?option=com_si mpleboard&Itemid=3&amp;a mp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;f unc=view&catid=2&id=7#7 blog di francesca quaggetto: http://www.warnews.it/blogs/katmandu.php corriere della sera: http://www.corriere.it/ultima_ora/ agrnews.jsp?id={D98422EC-DE504D5A-936A-FD25F61C9F9E} 37 Mi cola il naso perche' mi sono buscata il raffreddore o perche' sono sull'orlo delle lacrime? Mi strappa il cuore andarmene. E non e' perche' lascio mia sorella o mia nipote. Piuttosto perche', probabilmente, non vedro' mai piu' katmandu. Ho appena fatto colazione, come quasi ogni giorno in questa breve vacanza di gennaio e pure la scorsa estate, al New Orleans Cafe'. Casa mia, praticamente: un posto che non ho bisogno di fissare nella memoria perche' ha lasciato da tempo una traccia indelebile dietro i miei occhi, mi basta chiuderli per vedere ogni tavolo, ogni mattone, ogni finestra e, soprattutto, ogni volto. Qui tutti mi conoscono, dal padrone ai gestori ai camerieri (pure qualche altro avventore abituale, ma quello non conta), tutti ricambiano i miei sorrisi, persino il cameriere triste, quello che una volta ci ha mostrato le foto dei suoi figli, e ho la presunzione che, quando dopo il namaste lanciano il consueto "how are you?" non sia solo buona educazione. Mi sono mancati in questi mesi, da agosto a ora e, ormai, e' probabile, continueranno a mancarmi per sempre. Io sono pazza di Katmandu, mi e' piaciuta la prima volta che l'ho vista cinque anni fa, quando non avrei mai potuto immaginare che venisse a viverci, seppure solo per un anno, la sorellina. E mi piace ancora piu' ora, che ho imparato a lasciarmi andare al suo ritmo lento che forse e' proprio degli indu' e forse e' solo relax personale. Mi piace tutto, Thamel, che ormai conosco bene, ma anche Marajgunj e la via delle ambasciate che non ricordo come si chiami. Per non parlare della valle, che e' una collana di perle patrimonio dell'umanita'. O di Bogdanath, l'enclave tibetana con il piu' noto stupa del Tibet. Ormai, dopo aver amato Bogdanath, mi commuovo alla vista di uno stupa qualsiasi. Questa e' la vecchiaia, pero', non la nostalgia. Non sono ancora partita e gia' la rimpiango. Forse perche' ho paura che questo sia davvero un addio. Namaste e donnebat, Katmandu