Poste Italiane Spa - Sped. in A.P. D.L. 353/03 (conv. in L. 27/12/04 n. 46) art. 1 c. 2 DCB BL - In caso di mancato recapito rispedire allʼUfficio C.P.O. di Belluno 32100. Il mittente si impegna a pagare la relativa tariffa Comunità don Bosco a Belluno Bollettino di collegamento e informazione della Famiglia Salesiana bellunese Belluno - Piazza S. Giovanni Bosco, 12 - tel. 0437 34815 - fax 0437 32704 - [email protected] - www.agosti.it QUEL TELEFONINO • Se non mi scanso con prontezza, mi viene addosso!... Qualche giorno fa, per la strada, una persona tutta intenta ad armeggiare col suo telefonino. Non me la son presa con le tecnologie moderne (le usiamo tutti, o quasi), ma con l’accanimento e l’attenzione superconcentrata con cui uno può usarle. Certo, ti possono portare cose molto belle, o molto serie: un’attestazione di amore, una nuova prova di amicizia e di stima, una informazione che aspettavi, una bella novità... e anche comunicazioni preoccupate, notizie tristi, conferme che non avresti desiderato. • Ma se diventassero un assillo smodato, una distrazione da cose piu serie, una divagazione su campi magari poco chiari, una sottrazione di tempo dovuto a persone e rapporti che hanno la precedenza, quasi un isolarti dentro ad un altro mondo, togliendoti al contatto vivo e caldo della tua gente... allora quasi quasi ti direi di spegnere il tuo telefonino e di dimenticarlo in un cassetto, almeno per lunghi tratti della giornata. malato, il tuo bambino, un grave problema della gente che ti vive accanto... ha da parte tua la stessa attenzione forte, lo stesso interessamento sollecito, lo stesso ritorno frequente per leggerne le novità, sentirne la voce, ascoltarne le richieste, dare le risposte? Di queste persone e di queste situazioni devi diventare quasi un... call center, e solo dopo, delle tante altre cose, talora anche dispersive e disturbanti. • Proprio sul bambino e sul ragazzo vorrei fermarmi: quello che hai tu a casa, quello che frequenta le nostre scuole. È lui il vero “telefonino” della tua vita. Tu capisci in che senso. Lui occorre guardare, accendere spesso, ascoltare attentamente, con lui dialogare, a lui digitare puntualmente risposte, proposte e consigli... anche solo con messaggini semplici e brevi, tanto cari a Don Bosco. Lui deve sentirsi oggetto di attenzione e cura, di considerazione, di preoccupazione talora, di indicazioni e suggerimenti, anche seri e impegnativi, per il suo futuro. • Una riprova. La tua famiglia, il papà • E sempre senza stancarsi, senza sco- ti che all’Agos Ricordiamo E P A RTA” “SCUOLA E R P M E S è un’idea itarci e farsi s vi le o vu i h na. per c uola salesia c s lla e d a rt dell’offe N. 1 - 2008 raggiarsi, anche quando il telefonino sembra spento. C’è sempre un segnale, magari debolissimo, quasi impercettibile, che puoi con pazienza e sapienza intercettare e riaccendere per nuovo dialogo e scambio educativo. È ancora, sotto veste moderna, il pensiero di Don Bosco. • Già che ci siamo, fa’ tua un’altra convinzione di Don Bosco: “L’educazione è cosa di cuore”; fa’ tua la passione e la costanza dell’amore. Ai suoi tempi lo scriveva fin sui muri del suo Oratorio; adesso può passare benissimo per un... telefonino e cento altre splendide possibilità nel mondo della comunicazione; ma “è cosa di cuore” e nessuna tecnica ne può essere il surrogato. Assumine la verità e l’impegno, senza demordere. • Buona ripresa del lavoro scolastico, nel segno dei più autentici messaggi dell’uomo e soprattutto dei grandi messaggi di Dio che continuamente ci educa e salva. Coi migliori auguri per l’anno nuovo. don Alberto Trevisan - direttore 10 settembre: si torna in aula... ? E I G E T A R T S I L QUA Le parole del direttore don Alberto il primo giorno di scuola assumono ormai il carattere di una solenne dichiarazione di intenti. Non manca la cornice: ci sono gli alunni, i genitori, gli insegnanti. Viene sottolineata l’importanza della scuola, la necessità dell’impegno da parte di tutti, il rigore dello studio, l’indispensabile collaborazione della famiglia, le prospettive formative, in un orizzonte di crescita personale e di preparazione culturale, garanzia e promessa di futuro. Il tutto da armonizzare e da tradurre in percorsi che suggelleranno la concreta quotidianità dell’agire educativo. Quanta distanza però tra gli enunciati e le realizzazioni. Quante mediazioni affidate all’osservazione, alla riflessione e alla creatività del singolo docente, pur nel coordinamento di un lavoro d’équipe. Quanti fuori programma intervengono ogni giorno a condizionare, a modificare il tracciato preventivato. Chi opera da anni sul campo, non trova sufficiente richiamarsi all’esperienza ac- il seme cumulata. L’unica certezza che lo guida è di non avere certezze. Perché quasi sempre tutto appare diverso, nuovo, inedito. Come la vita del resto. Ma questo aspetto non lo demotiva né lo demoralizza. È una lezione che si impara presto. Il pretendere di imporre schemi preconfezionati, come qualche volta capita di constatare, conduce a forzature fallimentari. Occorre essere umili. Educare include sempre lasciarsi educare. E qui si fa strada, prepotente, l’idea appunto che educare e insegnare è mettersi a servizio, dal basso, spogliandosi di molte teorie. Qui si colloca la formula segreta ed efficace di questo ministero, la sua dinamica vincente. Nessun alunno è indifferente a questa dialettica. Ma sia chiaro che una volta trovata la chiave d’ingresso, non bisogna abusarne, perché deve sempre risaltare il primato del suo bene, della sua promozione. È lui il padrone da servire. Il successo del lavoro è affidato dunque alla tenace, inesauribile disponibilità, all’umile e paziente intelligenza dell’educatore. Certo, non tutti lo sanno, non tutti lo fanno. Ma è indubbio che i risultati più validi e promettenti arrivano sempre da queste ricette, costose ma feconde se applicate con passione, dedizione e amore. CONFERENZA ANNUALE AGESC La parabola evangelica del seme è stata l’espediente efficace utilizzato il primo giorno di scuola per il saluto agli alunni vecchi e nuovi. Metafora della vita, ma adatta anche a ispirare l’attività formativa di un anno scolastico e a stimolare l’impegno dei bambini e dei ragazzi. I vari terreni su cui cade il buon seme possono riflettere i diversi atteggiamenti di chi frequenta la scuola. La “seminagione scolastica” può allora registrare una grande varietà di risultati. Questi dipendono dall’impegno, dalla costanza, dalla partecipazione dei singoli alunni, che sono certo terra fertile. Ma questa produce frutti strettamente collegati alla buona volontà di ciascuno. Un richiamo benefico per partire col piede giusto all’avvio della scuola. Educare alla religiosità Conversazione utile e piacevole quella tenuta all’Agosti dal salesiano don Guerrino Bordignon, venerdì 9 novembre, in occasione dell’assemblea annuale dell’Agesc sul tema della crescita religiosa dei ragazzi. Rivolgendosi a un buon gruppo di genitori e insegnanti, con un linguaggio semplice e immediato, vivacizzato da continui riferimenti pratici, don Guerrino, nella sua qualità di psicologo, ha tracciato un quadro degli atteggiamenti fondamentali da sviluppare nei bambini e nei ragazzi, affinché maturino una religiosità sana ed equilibrata. Il primo di questi atteggiamenti è la capacità di osservare. Fin da piccoli, i bambini vanno incoraggiati a guardare la realtà, tutta la realtà nel suo molteplice manifestarsi. Per un innato meccanismo di elaborazione interiore, essi giungono così facilmente a maturare il senso della meraviglia, dello stupore per tutto quello che li circonda, a intuire che le cose e le persone vanno rispettate e a percepire la realtà come dono che genera in loro riconoscenza e gratitudine. Saper ammirare, rispettare e ringraziare Nella semina tutti collaborano: il buon raccolto è assicurato. 2 SCUOLA PRIMARIA IL GIRASOLE a Obiettivi: ica della person - crescita armondegli alfabeti di base - acquisizione Il manifesto della Scuola Primaria Come si vede, “Agosti” reca quest’anno il disegno di un un compito delicagrande girasole. Sui petali giallo arancio del fiore si leggono parole come “emo- ticolare poi di esperienze, di confronto, to, impegnativo per zioni, sentimenti, pensieri, idee, gesti, co- di approfondimento nella scoperta e nel- le insegnanti, deterlori...”, mentre lungo lo stelo verde ri- la conoscenza di sé, del vasto campo di minante per il futusalta la parola “intreccio”, le cui lettere emozioni, di sensazioni, di pulsioni, di ro dei bambini. Un compito il cui esito dipende apvengono poi distribuite in grande, visi- timori, di sogni e di aspirazioni che punto da quel fecondo intrecbili a tutti, sulle colonne del vasto corcio, potremmo dire da quelridoio interno dell’Agosti. l’affiatamento, che si crea in L’insieme vuole delineaaula e fuori tra il singolo alunre il percorso formativo delno e l’insegnante, tra gli alunl’anno. “Intreccio di vite, di ni fra loro, e tra questi e gli inesperienze, di scoperte, di segnanti. conquiste...”, un modo come tanti per dare visibilità e conEfficace binomio cretezza al progetto-guida L’immagine del girasole della scuola. svela allora tutto il suo signiSul cartellone, accanto al gificato. Il girasole gira col rasole, c’è poi una simpatica fisole. Da qui la sua fioritura e lastrocca, quasi una sveglia, la sua maturazione. È la rapun invito rivolti ai bambini perpresentazione plastica del ché tornino volentieri all’imtra Marianna. rapporto educativo, dove pegno della scuola. La ripores ma la n co ole giras A davanti al grande educando ed educatore dotiamo a parte. I bambini di prima sono nel cuore e nella vrebbero riflettere la stessa dinamica. Non per nulla infatti, sul cartellone alFecondo intreccio mente di ogni bambino e che, accanto La parola chiave, quasi slogan-pro- alle doti di intelligenza e di memoria, l’interno del disco del fiore sono stati ingrammatico, è dunque “intreccio”. In- vanno “educati ed acculturati” per la sua seriti tanti semi di girasole a rappresentare ogni bambino. Ma il seme si sviluppa treccio, in senso lato, di famiglia e crescita armonica e gioiosa. scuola, di insegnanti e alunni, di alunni Un lavoro che richiede grande sen- e matura solo se è rivolto verso il sole, tra loro, abili e diversamente abili; in par- sibilità pedagogica nelle maestre che, in potremmo dire solo se “si intreccia” col dialogo con le famiglie, devono opera- sole. “Girasole” e “intreccio”: un binomio re sul doppio versante educativo e disono, accanto alla capacità di osservare, simbolico efficace dunque per raffigurare dattico. gli altri atteggiamenti su cui si radica una Da una parte infatti il bambino ne- i processi formativi di un percorso scoefficace formazione religiosa. cessita di essere accompagnato e guida- lastico e che, se ha il limite di non priSe i rapporti educativi sono impostati to nello sviluppo del suo carattere e del- vilegiare una tematica educativa specila sua persona, dall’altra va aiutato ad ac- fica, ha però il vantaggio di non esclusulla base di questi atteggiamenti, tequisire gli alfabeti delle discipline di base. derne alcuna. stimoniati coerentemente nel contesto della famiglia e della scuola, diventa facile, conclude il prof. Bordignon, far crescere la dimensione religiosa, che si presenta come sintesi, coronamento e arAnche quest’anno è stato necessario monizzazione dei requisiti costitutivi delpredisporre una nuova aula per accogliela persona ben formata e matura. re i bambini della Scuola Primaria. AULA “GIANCARLA VIGNATO” Il progetto educativo della scuola coinvolge anche i genitori. A fornire l’arredo richiesto si è offerta la famiglia di Alessandro Vignato che ha voluto così onorare la memoria della figlia Giancarla, deceduta nel novembre 2006 a Vittorio Veneto. L’inaugurazione dell’aula è avvenuta il 26 ottobre scorso alla presenza del fratello di Giancarla, Giuseppe, con la partecipazione di insegnanti e di responsabili della scuola. Gli alunni della classe quinta hanno espresso il loro grazie col canto, mentre parole di riconoscenza sono state lette da Elettra e da Emanuele di terza B. Anche da questo foglio giunga alla famiglia Vignato un pensiero di gratitudine. 3 SCUOLA PRIMARIA In linea col percorso didattico, sono state effettuate alcune uscite coi bambini, finalizzate a far conoscere le caratteristiche del territorio. Fra queste, in primis, la città di Belluno coi suoi tesori di arte e di storia. Ad aprire la serie di queste uscite sono state la classi terze con le maestre Melita e Cinzia. Dopo aver visitato il museo etnografico “Valentino Dal Fabbro” di Cavarzano, il 30 ottobre sono usciti dall’Agosti per una visita guidata al centro storico della città. Ma altri appuntamenti dovevano far seguito in novembre. Ecco il loro racconto. VISITIAMO BELLUNO con le classi terze “Ci ha accompagnati come guida la maestra Cinzia, dato che a lei piace fare la guida turistica. Per prima cosa ci siamo fermati a Borgo Prà per visitare la sua piazza dedicata a S. Lucano, vedere la sua antica fontana e la “roja”dell’Ardo, che serviva per far funzionare i mulini, le fucine , ecc.; per poi salire verso piazza S. Stefano, fermarsi davanti alla splendida chiesa dei Serviti, dove abbiamo appreso la sua origine e le sue devozioni; poi Porta Dojona, un tempo detta delle “Catene”, perché sosteneva il ponte levatoio. Qui ci siamo soffermati a parlare della Belluno medievale, delle sue mura e del fossato che la proteggeva a nord ; siamo poi scesi verso piazza Mazzini per vedere il “Torrione”, ciò che rimane dell’antico castello ad est della città. Poi siamo scesi a visitare la chiesa di S. Pietro, volu- ta dai Frati di S. Francesco, la più antica in città, il Seminario Gregoriano, con i suoi splendidi chiostri e le sue preziosissime biblioteche. Siamo poi saliti per via Mezzaterra per arrivare in piazza del Mercato; abbiamo così parlato della Belluno romana, del “Cardo”e del “Decumano”, del “Foro” e di altre cose strane che costruivano questi romani... Finalmente siamo arrivati in Piazza Duomo dove siamo entrati, dato che pioveva, e abbiamo ascoltato la maestra che ci raccontava delle sue origini, della sua storia, di quante volte è crollato ed è stato ricostruito. Poi una volta fuori ci siamo soffermati davanti a quel bellissimo Palazzo detto dei Rettori, costruito appunto dai rettori veneziani quando Belluno era sotto il dominio di Venezia. Poi abbiamo visto il Palazzo dei Vescovi, ora “Auditorium” e la fontana di S. Gioatà, compatrono di Belluno con S. Lucano e S. Martino. Infine siamo saliti verso piazza dei Martiri, detta un tempo Campedel, perché era un grande prato appena fuori le mura, passando per i ruderi dell’antico castello del Vescovo Giovanni, vicino alle Poste. Nella piazza principale della città ci siamo fermati a vedere la chiesa di S. Rocco, costruita dai bellunesi per assolvere ad un voto. Poi causa la pioggia, siamo dovuti tornare a scuola di corsa. Ma speriamo, con il bel tempo di poter finire il giro! Il Patrono amato dai bellunesi Il 15 novembre nuova uscita: questa volta siamo andati nella Cripta del Duomo per vedere il Polittico di S. Martino, dipinto da un ignoto pittore del 1500, ma assemblato da Nicolò De Stefani, pittore bellunese che lo ha fornito di una splendida cornice di legno lavorato. La maestra ci ha spiegato la vita del nostro Santo Patrono attraverso le nove scene che formano l’opera d’arte. Abbiamo così scoperto che il Santo della Carità era anche un potente esorcista, che scacciava il diavolo con la preghiera e le buone opere. Tornati a scuola abbiamo ricreato il polittico su di un grande cartellone che vogliamo esporre in atrio per farlo conoscere a tutti i compagni. L’evento straordinario Il 20 e il 22 novembre siamo poi andati a vedere la mostra “Tiziano - L’ultimo atto” organizzata a Palazzo Crepadona, in centro città. Abbiamo così visto le opere dell’ultimo periodo della vita di questo grande pittore cadorino. Le guide che ci hanno accompagnato, oltre alle spiegazioni di sostanza, si sono soffermate su molti particolari divertenti che il pittore inseriva nei suoi quadri, come ad esempio un curioso cagnolino, che compare spesso. I quadri più belli sono però stati quelli a carattere religioso. Speriamo comunque che organizzino altre mostre così interessanti e frequentate!” I bambini delle terze Sopra: la classe terza A; sotto: la classe terza B. 4 Agostifotostory rtire siamo potuti pa (classi quarte) Alpi Orientali bambini delle classi quarte . lle de co ni ta i Al giardino bo un venerdì di sole: così no volte a causa del maltempoè proseguita con ente è arrivato desiderata e posticipata più che porta sul Nevegal, ed ardino botanico! m al di attesa, fin e curve an a tanto nta: il gi m tti se e ngo la strada a ta in montagn eta era raggiu igliosa “Dopo du per la nostra gi con un viaggio in pulmino lu di un’ora di cammino, la m autunnali hanno reso merav o i ta en e. ia um m el iz of fa o in pr af è op e R a D ri colo tore e hera. olastic La giornata sc sseggiata sul Monte Faverg imali, prati, laghetti, sentieri, attro guide: Monica, Jury, Et ..” a. pa an qu er , a re hi av id st im ng nd no fu pr le in ri, sp lle ) una spiegazioni de ri, arbusti, albe tutti (speriamo! Foglie, frutti, fio perienza, impreziosita dalle lo permetterà, torneremo es ce o questa mosferic Se il tempo at Tanta curiosità e attenzi one durante la lezione di Ch iara Gasparotto alla cet ra. strato la storia La classe quarta A ha illu a con le mani”. lav par della “Bambina che Il gioco di gruppo, grande di fattore di affiatamento e socializzazione. Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifot 5 Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotos S C U O L A S E C O N D A R I A TANTO PER CONOSCERCI ate bene Se guard rnalino, gio in questo e tutti… et ci trover S C U O L A P R I M A R I A Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotos 6 story•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Ago S. MARTINO - MOMENTI DI GIOIA FAMILIARE Stefania, più vicina ! … da Alessandra ebbe imparare Qualcuno dovr Prime amicizie tti accontenta tu La sig.ra Wanda Che bello andare d’accordo! ri cortese famiglia Zampie Lo staff dirigente con la ala Martino reg . S o n n a i n Og gnata con la casta iliarità gioiosa fam momenti di Bentornata, Annalisa! Ristoro e allegri l’escursio a dopo ne iù La foto p bella succede?! Federica, che I più vivaci Le più spensierate I più allegri story•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Ago 7 Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifoto UN CORO DI SUCCESSO Il più bel presepe dell’A gosti, ammirato e applaudito da una folla di parenti e cono scenti zioni he esecu Magnific “Agosti” del coro versione lice nella dup ei grandicelli e li d dei picco Il gruppo teatro della terza seco ndaria ha prop chiave moderna osto l’evento na attraverso un talizio in immaginario in ragazzi con un contro di un gr simpatico mar uppo di ziano. Titolo:”D illo forte che è Natale”. Ha fatto rivivere il mistero della nascita di Gesù creando atmosfere di religioso incanto e di intense emozioni. Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifotostory•Agostifoto 8 Ancora le terze Vince il concorso “Naturalisti per caso” Una giornata ad Oltremare Tra i lavoretti presentati dalle classi terza A e B, tutti pregevoli e interessanti, per ragioni di spazio, pubblichiamo solo quello di Giacomo De Biasio, vincitore del concorso “Naturalisti per caso”. Giacomo racconta: “Un anno fa con la mia classe ho partecipato ad un progetto sulla conoscenza della ‘evoluzione’. Al termine, ho presentato un disegno che raffigurava un brontosauro, un leone e un serpente nella giungla. In basso, sotto il serpente c’era anche uno scorpione. Dopo alcuni mesi una signora ha telefonato a mia mamma e le ha chiesto il mio numero di scarpe... chissà perché? Avevo vinto il concorso di disegno ‘Naturalisti per caso’. Il premio era un’entrata ad Oltremare gratis ed una giornata da trascorrere quasi interamente coi delfini. Così domenica 30 settembre sono partito per Riccione coi miei genitori. Durante il viaggio ho visto mongolfiere alte in cielo sopra la città di Ferrara. Arrivati ad Oltremare, un ragazzo di nome Stefano ci ha accompagnati in una saletta dove c’erano 20 sedie e un fagottino per ognuno. Dentro quel fagottino c’era una maglietta, dei calzoni speciali, un libretto e una penna per addestrare i delfini. Stefano ci ha mostrato un video che ci ha spiegato chi era l’antenato del delfino. Si tratta del mesochinide che per fattezze e dimensioni potremmo paragonare a un lupo. A pranzo abbiamo mangiato piadine. Il pomeriggio ho visto le razze che sembrano uccelli del mare. Inoltre ho visto una mostra di cavallucci, tutti belli, soprattutto i kelp che assomigliano alle alghe. Ho trascorso alcune ore tra i delfini imparando a fare segnali e li ho anche accarezzati. Prima dello spettacolo mi hanno premiato e sono stato molto contento. La giornata si è conclusa con un film 3D. Mettendo un paio di occhiali sembrava che le immagini uscissero dallo schermo. Sembrava che il Ti-rex mi mangiasse”. Giacomo De Biasio, 3A Accolti nella grande scuola Al lavoro con grinta Il rientro a scuola (filastrocca) Le vacanze son terminate, ora cambian le giornate! Al mattino sveglia presto... sarà dura esser desto! Prima giochi e divertimento, ora compiti fino allo sfinimento... Non più ore a crogiolarsi, è il momento di impegnarsi! L’importante è reagire... sui banchi non si può solo soffrire! E infatti le mie insegnanti non sono poi così petulanti... Di certo brontolano e fanno rumore... ma in ogni cosa ci mettono il cuore. E ai nuovi arrivati, dicono questo, se sono spaventati: in questa scuola non solo si imparano tante cose interessanti, ma ci si sente anche amati da TUTTI QUANTI! I principini di I^ A con la Maestra Monica, pronti a grandi imprese 9 SCUOLA secondARIA di primo grado Magnifiche escursioni d’autunno AI PIEDI DEL PORDOI E DEL FALZAREGO La gita di accoglienza è diventata ormai un appuntamento d’obbligo. Ogni scuola d’altronde riserva spazi e iniziative per il cosiddetto “benvenuto” alle nuove leve. All’Agosti il compito di fare gli onori di casa spetta a tutti, ma all’escursione che la scuola organizza per festeggiare i nuovi arrivati, di solito partecipano solo gli alunni della classe seconda. È una giornata di allegria, di reciproca conoscenza, di cordialità e di amicizia. Al Centro Valanghe A.R.P.A.V. di Arabba La meta quest’anno ci ha portati ai confini della provincia, ad Arabba, sotto il Passo Pordoi. Due i momenti forti della gita: una parte didattica con la visita al Centro Valanghe e, nel pomeriggio, una parte turistica con la salita al Castello di Andraz, sotto il Passo Falzarego. Un programma invitante, come si vede, da gustare possibilmente in una giornata di sole. E invece... ecco la sorpresa: altro che sole, altro che cime svettanti nel limpido cielo. Un giorno nuvoloso che più nuvoloso non si può. E pioggia e neve e freddo. È il 28 settembre. Arabba si presenta con un volto A.V. Lezione all’A.R.P. invernale. E dire che è appena cominciato l’autunno! All’Arpav ci ricevono con grande cordialità e, fortunatamente, col riscaldamento acceso. Fuori cade una pioggia sottile mista a neve. Con linguaggio un po’ tecnico ci viene spiegato come nasce il bollettino “Dolomiti Meteo”, una previsione del tempo riguardante soprattutto la provincia di Belluno. Si tratta di un sistema computerizzato altamente attendibile. Altro servizio fornito dal Centro nei mesi invernali è il “Bollettino Neve e Valanghe”, che descrive giornalmente le condizioni della neve in relazione alla mutevole situazione meteorologica. DUE MONITI IMPORTANTI Napolitano: “Italia indietro per quantità e qualità di istruzione” Fioroni: “Più matematica!” A richiamare l’attenzione sulla galassia scuola, poco prima e in avvio del nuovo anno scolastico, ci sono stati due interventi importanti. Prima quello del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, poi quello del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Di fronte ai dati allarmanti di un sondaggio in cui l’Italia figurava agli ultimi posti nel mondo per livello di preparazione culturale, rivelando lacune soprattutto nel settore matematico, Fioroni ha richiamato dirigenti e docenti affinché provvedano a garantire un serio e adeguato insegnamento delle scienze matematiche. In secondo luogo, a proposito dei “debiti formativi”, ha ricordato che ogni scuola deve farsi carico del problema organizzando interventi specifici perché di anno in anno ogni studente possa colmare le sue lacune. Altro appello forte a migliorare “gli standard qualitativi della scuola”, è venuto dal presidente Napolitano. Senza giri di parole, egli ha affermato che l’Italia “è rimasta indietro per quantità e qualità dell’istruzione rispetto ai paesi più avanzati in Europa e nel mondo”. Ha elogiato gli insegnanti che fanno il loro dovere. Ha detto di volere una scuola che addestra “al dialogo civile e religioso”, che insegna a non discriminare. “Dobbiamo in fretta voltare pagina”, ha affermato. Alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale era presente anche il ministro Fioroni che ha commentato: “Occorre riconsegnare la scuola al buon senso e alla saggezza di tutti, in primo luogo agli insegnanti”. Quanti faranno tesoro di questo duplice richiamo? 10 Infine, argomento che interessava tutti, la condizione e l’evoluzione dei ghiacciai. Premesso che in generale sono una insostituibile risorsa di acqua dolce, ci viene mostrato come negli ultimi dieci anni si è avuto una loro repentina contrazione, con la scomparsa di alcuni di piccole dimensioni. Problema che genera non poche preoccupazioni. La lezione è stata istruttiva. Ringraziamo le cortesi guide, tra cui l’ex allievo dell’Agosti Andrea Crepaz. Al castello di Andraz È ormai ora di pranzo. Si scende a Zernadoi. Veloce pastasciutta alla Baita e via alla conquista del Castello di Andraz. Il clima si mantiene freddo, fitte nuvole coprono le montagne. Ma l’allegria non manca, anzi diventa euforia quando i ragazzi cominciano a lanciarsi palle di neve. Il castello ci accoglie gelido, magico, austero. È una costruzione che risale al medioevo, sorta per fini strategici. Alcune sue parti appaiono integre, altre sono crollate col tempo, altre sono state rinforzate. Qui ha soggiornato anche il filosofo e matematico Nicola Cusano, vescovo di Bressanone. Oggi è più che altro una curiosità turistica. Non conserva misteriose cavità, corridoi segreti o alti torrioni da cui provare brividi o vertigini. Il manto di nuvole che cancella ogni visuale non accenna ad attenuarsi. Le montagne dolomitiche si possono solo immaginare: la Marmolada, il Sella, il Civetta... I ragazzi sono paghi di quanto hanno sentito e visto. Si torna al pullman. Alle 17 sono all’Agosti, soddisfatti, asciutti, affatto congelati, come temeva più di una mamma... Ah, un’assente: Bice, la famosa cagnetta ladra di merendine! Il castello di Andraz FAMIGLIA SALESIANA FAMIGLIA SALESIANA FAMIGLIA SALESIANA Don Cornelio Bugna festeggia i 25 anni di sacerdozio Parlando del 25° di sacerdozio di don Cornelio Bugna, il direttore dell’Agosti don Alberto, durante la messa giubilare nella parrocchia di S.G. Bosco, sabato 8 dicembre, festa dell’Immacolata, ha affermato che a don Cornelio si possono applicare le parole di Maria all’angelo: “Eccomi, sono la serva del Signore”, per sottolineare la sua disponibilità al servizio nella missione salesiana. “Tutta la sua vita è stata un generoso ‘eccomi’”, ha detto. Il primo “eccomi” a 17 anni quando decise di farsi salesiano e, successivamente, nelle varie tappe che lo hanno portato al sacerdozio, ricevuto dalle mani del vescovo Ducoli il 4 dicembre 1982. Nel frattempo aveva conseguito, con la licenza in teologia, anche la laurea in pedagogia. Ma l’“eccomi” si sostanziò poi nella concretezza della vita salesiana, prima a Belluno con gli studenti delle scuole cittadine, poi nelle diverse chiamate che lo hanno condotto a dirigere gli istituti di Este e di Bardolino e quindi di nuovo a Belluno, all’Agosti, tra i giovani del convitto e i ragazzi della scuola media, sempre disponibile a soddisfare le molteplici richieste di servizio pastorale in varie parrocchie. La missione del salesiano è quella di coniugare insieme costantemente il dupli- La prima volta di un bellunese ce compito di Marta e di Maria. Da qualche anno don Cornelio, come economo dell’Agosti, è chiamato a svolgere soprattutto le mansioni di Marta. Ma tra le mille cose materiali di cui si occupa, non perde di vista lo specifico dell’educatore e del sacerdote. Da buon trentino, nato ai piedi dell’Adamello, ama le escursioni in montagna e le scalate per noi proibitive. A celebrare il 25° sono intervenuti all’Agosti anche diversi suoi compagni di scuola incontrati nel collegio salesiano di Trento durante il ginnasio. Una bella presenza, un legame non solo di simpatia, ma di profonda sintonia spirituale. SERVIZIO CIVILE NAZIONALE CON I SALESIANI / E 12 mesi per i bambini e i ragazzi Siamo orgogliosamente lieti di comunicare che l’exallievo dell’Agosti Michele Zecchin è stato eletto Coordinatore nazionale del Movimento Giovanile Salesiano. Riservandoci di intervistarlo per il nostro giornalino, formuliamo al neoeletto Michele i nostri migliori auguri per il compito prestigioso che lo attende. Tornado estivo all’Agosti L’estate scorsa il tornado delle obbedienze è arrivato a portarsi via con le sue onde i due salesiani più giovani dell’Agosti, spostando uno – don Michele – a Bolzano e l’altro – don Claudio – a Verona. Grazie di quanto avete fatto tra noi e auguri di una buona seminagione nelle nuove sedi. Alla cattiva sorte, per fortuna, ha posto rimedio una provvida mareggiata riparatoria trasportando a Belluno da Venezia don Claudio Sponga e da Udine don Nicola Toffanello. Benvenuti! Ma non è finita. I venti estivi hanno mosso altre pedine. E così, mentre ci corre l’obbligo di ringraziare la prof.ssa Maria Daniela Casagrande e il prof. Roberto Raschi per il loro pluriennale servizio all’Agosti, è altrettanto doveroso dare il benvenuto alla prof.ssa Maria Rosa Andrich, al prof. Stefano De Bona, alla prof.ssa Antonietta Rinaldi e alla prof.ssa Alessandra Saronide. Auguri! C’è lavoro per tutti. Don Claudio e don Michele, qui col Rettor Maggiore dei Salesiani don Pascual Chavez nel suo passaggio estivo verso Santa Fosca con il suo Consiglio. www.donboscoland.it Rivolgiti a sr Danilla Scuola dell’Infanzia “Don Bosco” tel. 0437 32022 o a don Alberto Istituto Agosti tel. 0437 34815 11 I nuovi arrivati don Claudio Sponga per l’Oratorio e la scuola primaria (destra) e don Nicola Toffanello per il Convitto e la scuola secondaria. Benvenuto, Lorenzo! EXALLIEVI - EXALLIEVE CELEBRIAMO DON BOSCO Il 26 agosto 2007 nella casa di Davide e Serena Coletti si è accesa una grande luce che ha portato una gioia immensa: è nato Lorenzo. Il papà si è subito affrettato a iscriverlo alla classe prima della scuola primaria “Agosti” per l’anno 2013. Scherzi a parte, tutta la redazione di “Don Bosco a Belluno” accoglie con gioia Lorenzo tra i possibili futuri lettori e gli augura di realizzare i sogni più belli dei suoi genitori: come Gesù, cresca in età, sapienza e grazia. SABATO 26 GENNAIO ore 20.30 Giovani in Concerto, rassegna musicale in onore di San Giovanni Bosco presso l’Agosti DOMENICA 27 GENNAIO Festa del Patrono in Parrocchia GIOVEDÌ 31 GENNAIO Festa liturgica del Santo ore 8.15 Eucaristia per le scuole Primaria e Secondaria Seguiranno video su don Bosco e giochi ore 18.30 In Parrocchia S.Messa con i giovani e i Parroci della città. Segue incontro conviviale (segnalate) Ci congratuliamo vivamente con: SABATO 9 FEBBRAIO ore 15.00 Incontro degli Exallievi e delle Exallieve della Scuola Media “Agosti” presso l’istituto PASSAPAROLA FRANCESCA RIDOLFO Lingue e Letterature Straniere - UD GIORGIO REOLON - VE Conservazione Beni Culturali RANDE GIACOMO CASAG D Ingegneria Civile - U NICOLA DALLO Economia e Gestione dell’Ambiente e del Turismo - TN MASOCH ANTONELLA ionale - PD rnaz Economia Inte CONVEGNO EX ALLIEVI ED EX ALLIEVE della Scuola Media o Secondaria di Primo Grado SABATO 9 FEBBRAIO 2008 alle ore 15.00 all’Agosti Affascinanti escursioni dolomitiche – con noi Franco Bristot – Momento di festa ATTENZIONE: QUESTA COMUNICAZIONE È ANCHE INVITO UFFICIALE Vi aspettiamo. Non mancate! Presidenza Giovani Ex Allievi Salesiani Belluno Don Giuseppe De Luca a Carlo Bo, studente universitario (Vale per tutti!) SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ANNO SCOLASTICO 2008-2009 “Sii con te, sii con Cristo. Risolutamente. Ti parrà di perderti, e ti riguadagnerai. Trova nella tua giornata, ma tutti i giorni, cinque minuti da passare in un cantuccio di chiesa, inginocchiato, senza libri e senza nemmeno una preghiera, con te e te solo, dinanzi a Cristo, e Cristo solo. Forzati, istupisciti, ma sta lì, non ti muovere. Cinque minuti soli. Basta per dare a Lui la presa su di te... Trovato Cristo, troverai Bo”. • Scuola dell’Infanzia “Don Bosco” Ieri... Via Majer, 6 - Belluno - tel. 0437 32022 ...e oggi • Scuola Primaria paritaria “Agosti” • Scuola Secondaria I grado paritaria “Agosti” • Convitto studenti scuole superiori Istituto Salesiano Agosti Piazza S. Giovanni Bosco, 12 - 32100 BELLUNO tel. 0437 34815 12 Comunità don Bosco a Belluno | Grafica e stampa Tipografia Piave Srl Belluno | Gennaio 2008 LAUREE Il santo dei ragazzi e dei giovani