A Giorgio Ferriero Mal di schiena e cervicale La guida scientifica alla cura in parole semplici Copyright © MMXII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, /A–B Roma () ---- I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: febbraio Indice Prefazione Capitolo I Per iniziare Capitolo II La cura basata sui fatti Capitolo III Un po’ di anatomia Capitolo IV Le principali cause di mal di schiena e collo Capitolo V Doctor Shopping Capitolo VI Gli esami a ogni costo .. La TAC e la Risonanza magnetica, . Capitolo VII Mi hanno detto che ho l’ernia .. L’ernia discale vera, . Indice Capitolo VIII I medicinali per mal di schiena e collo .. I farmaci da banco, – .. I farmaci su prescrizione medica, . Capitolo IX Ma perchè non ti fai manipolare? .. I medici manipolatori, – .. Gli osteopati e i chiropratici non medici, – .. Gli aggiustaossa, . Capitolo X L’agopuntura Capitolo XI Il massaggio nel mal di schiena e collo Capitolo XII L’ozonoterapia .. L’ossigeno–ozonoterapia intramuscolare, – .. L’ossigeno– ozonoterapia discale, . Capitolo XIII Sto a letto o vado a lavoro? .. Star fermi a lungo, – .. I movimenti, . Capitolo XIV Seduta corretta .. Star seduti fa stancare, ma perché?, – .. La seduta ergonomica, – .. Le sedie più comode, . Indice Capitolo XV Ho cambiato il materasso... .. Il sistema materasso–supporto, – .. Il cuscino, . Capitolo XVI Lo sport e il mal di schiena e collo Capitolo XVII Il “peso” della scuola Capitolo XVIII Guarigione e prevenzione Appendice A Test di valutazione del mal di collo (Neck Pain Questionnaire modificato), – Test di valutazione del mal di schiena e della sciatica (Oswestry Disability Index modificato), – Test di valutazione delle sedie (Evaluation Chair Checklist, modificata), . Appendice B Esercizi per il collo, – Esercizi per la schiena, . Prefazione Gentili Lettori, ho avuto il privilegio di ricevere l’opera Mal di schiena e cervicale, la guida scientifica alla cura in parole semplici scritta dal dott. Ferriero qualche giorno prima di voi: dall’Autore mi era chiesto di esprimere un’opinione sul testo. Conosco l’Autore perché mio collega in una disciplina ben complessa quale la fisiatria, e perché impegnato in un percorso formativo presso l’Università degli studi Tor Vergata in Roma, dove lavoro. Lo conosco come attento collaboratore dello stimato e illustre dott. Franchignoni. Dal primo contatto mi è sembrato uomo di poche parole, ma di quelle giuste. Critico, ma aperto allo sviluppo della conoscenza. Giovane, ma con tanta esperienza maturata nella sua professione. È per questo motivo che ho letto il manuale con curiosità e interesse, primariamente verso l’Autore, secondariamente verso l’argomento. Dalla prima all’ultima pagina. E l’ho anche riletto imparando. E così lasciandomi attrarre dal fascino tenebroso e condiviso della disabilità del rachide. Il mal di schiena e cervicale rappresentano sintomi molto frequentemente lamentati dai pazienti che si rivolgono al medico, al fisiatra in particolare: spesso tali persone sono già talmente strutturate nella conoscenza del loro male che loro stessi non ricordano più i loro sintomi, ciò che il corpo ha tentato di rivelare un giorno, ma recitano a memoria referti e dettagli anatomici talmente precisi che lasciano presupporre ore di studio da autodidatta metico Mal di schiena e cervicale loso. Altra faccia della medaglia sono i pazienti con dolore insorto da pochissimo tempo; questi individui non riescono a trovare una posizione comoda, non dormono, non attendono alle normali funzioni lavorative e sociali: sono insomma disperati, temendo di non guarire mai, se non tramite un approccio chirurgico alla malattia (mai questo da colorare aprioristicamente a tinte fosche da parte del medico, semmai da considerare tra i tanti presidi curativi, con i correlati rischi e benefici). La descrizione della malattia e del trattamento, l’identificazione dei professionisti coinvolti sono chiaramente descritti nei primi capitoli del manuale. Da qualche tempo rimango colpito dall’importanza che è riversata sull’analisi morfologica della malattia, che ha un valore statico e “fotografico”, rispetto alla considerazione forse più cogente del sintomo e dei segni che si palesano al medico durante la visita. La risonanza magnetica, ad esempio, esame insostituibile e straordinariamente moderno, deve essere prescritta dal medico curante dopo un’attenta ricerca di segni e sintomi. E alla luce dell’esame effettuato, il curante proporrà i suoi sistemi di trattamento. Viceversa sarebbe come lanciare mille frecce al buio, senza inquadrare il bersaglio, e sperando che una delle mille lo colpisca. Questi aspetti di correttezza e probabilità di cura sono molto bene trattati nei capitoli intermedi. Segnalando al contempo le tante leggende e fattucchierie che ruotano attorno a questi problemi. Altro pensiero che la lettura del testo del dott. Ferriero mi ha determinato riguarda la miopia che affligge il Medico nella cura della disabilità del rachide. Si cura spesso il sintomo attuale e acuto, o riacutizzato, soffermandosi strettamente sulla regione anatomica causa del dolore, e scotomizzando la persona nel suo insieme. È egli in so- Prefazione vrappeso? Vive sei ore in fabbrica svolgendo lavori pesanti? Passa la propria vita seduto a un tavolino? Guida per ore ogni giorno un’automobile dalla seduta sportiva ma scomoda? Vi esorto a leggere i puntuali e finali capitoli dedicati all’igiene di vita, e alla sua qualità. E a utilizzare le scale di valutazione citate nell’opportuna appendice. Consiglio vivamente la lettura di tale utile abbecedario della rachialgia a tutti coloro che sono interessati per professione o per disagio personale: il medico avrà modo di chiarirsi le idee, tramite la schematizzazione aggiornata del problema; il paziente imparerà a vivere meglio grazie ai tanti consigli e chiarimenti dal lessico essenziale e affascinante. Nella speranza che Egli torni a essere persona auguralmente senza, o con ridotta disabilità, e che in ultima analisi tramite la lettura di queste lievi e piacevoli pagine abbia modo di migliorare la qualità della sua vita. Monte Porzio Catone, dicembre . Calogero Foti Capitolo I Per iniziare Faccio il Fisiatra e ogni lunedì è il mio giorno di ambulatorio. Per molti il lunedì è il giorno più brutto della settimana. Per me, invece, è il più interessante perché è il momento in cui le persone vengono a raccontarmi i loro problemi, con le storie più diverse. I miei pazienti sono spesso malati “esperti”, che prima di arrivare dal Fisiatra si sono già fatti vedere da altri, talvolta anche dalle qualifiche più curiose. Li faccio parlare e mi faccio raccontare tutto del loro problema. Alcuni di loro hanno montagne di esami, che già a portarli in giro per ambulatori può venire mal di schiena. Li portano tutti perché spesso non hanno piacere che veda subito l’esame più recente, ma vogliono partire per forza dalle lastre degli anni Ottanta. Ci sono anche quelli che, per sbaglio, mi portano le lastre di qualcun altro, del marito o della moglie, o addirittura della schiena del loro cane (mi è capitato già volte!). Alcuni si compiacciono quando dagli esami si vede che hanno un bel problema e che c’è la prova materiale che davvero hanno motivo di lamentarsi. Talvolta, infatti, quando tutti i referti dicono che apparentemente godono di piena salute, invece di rallegrarsene, se ne disperano. I miei pazienti li visito tutti accuratamente, con manovre che hanno l’obiettivo di scatenare il dolore che li fa disperare, così da saperne tutto, da dove viene, se è peri Mal di schiena e cervicale coloso. Arrivo quindi alla diagnosi e a quel punto arriva la parte più importante della visita e tocca a me parlare. Spiego in cosa consiste la malattia, come evolve e come si cura. Nel caso del mal di schiena e collo questo momento è cruciale perché il paziente si trasforma in un alleato che incomincia a ragionare insieme a me su come sconfiggere il nemico. In questa fase è importantissimo spiegare quello che si vede negli esami, radiografie, TAC o risonanze. In genere il paziente si mostra interessato, fa domande, inizia a capire di più. In questo modo realizza cosa davvero può procurare dolore, così da evitarlo, e diventa ben disposto ad accettare i consigli ergonomici per non affaticare il collo e la schiena. A questo punto il paziente è pronto a parlare anche di attività fisica. Con alcuni non è un problema perché sono dei veri e propri sportsmen. Altri invece non . Per iniziare ne vorrebbero sentire parlare e mi dicono che non hanno tempo. Allora devo spiegargli che nel mal di schiena la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. La ginnastica è come il lavarsi i denti. Tutti sanno che i denti bisogna lavarli per prevenire la carie. Con il mal di schiena e collo è lo stesso. Per prevenirli è necessario fare delle cure, che possono consistere anche solo nel seguire dei semplici consigli. E’ molto meglio prendersi cura di sé prima di avere dolore, costantemente, con serenità, piuttosto che aspettare di avere male! Alla fine i pazienti “educati” rimangono sereni e contenti perché imparano a conoscere il proprio male e sanno come affrontarlo positivamente. Se prima gli sembrava insopportabile, ora non pare più così drammatico. Diventano anche più motivati a seguire i consigli che aiutano a prevenire la situazione di disagio che gli è capitata. Spesso, quando li rincontro dopo un po’ di tempo, mi ringraziano perché oltre alla schiena e al collo gli ho salvato anche il portafoglio da altre spese inutili. Molti mi dicono: “Dottore, perché non scrive un libretto dove c’è scritto tutto ?”. Ci ho pensato ed eccovi il risultato. Capitolo II La cura basata sui fatti Sino ad alcuni anni fa le scelte terapeutiche si basavano molto sull’esperienza che ogni medico maturava nel corso della vita professionale. Questo faceva sì che potessero essere proposte alcune cure che non avevano alcuna scientificità, ma che avevano guadagnato la fiducia del dottore. Adesso non è più così. Da qualche anno si parla infatti di “Evidence Based Medicine”, cioé di una medicina che si basa sui fatti, sulle evidenze scientifiche. Ogni medico è chiamato a dare cure seguendo questo principio. L’evidenza scientifica di una cura è quella che proviene dall’analisi della sua efficacia su un elevato numero di pazienti. In pratica, perché una cura possa essere ritenuta valida, è necessario che dei ricercatori abbiamo fatto studi rigorosi che, senza dubbi, dimostrino la validità della terapia per certe malattie in una popolazione molto ampia di pazienti. La ricerca viene inviata a riviste scientifiche di settore che con la pubblicazione ne certificano la validità. I risultati, comunque, possono essere sempre criticati e quindi è necessario che il medico si mantenga sempre aggiornato per conoscere tutte le novità riguardanti la cura. Ad esempio, medicine ritenute miracolose quando sono state proposte all’inizio potrebbero essere poi riconosciute come causa di gravi intossicazioni. Oppure, cure che Mal di schiena e cervicale all’origine sono state ritenute poco efficaci, con ricerche successive potrebbero ottenere sempre più credibilità da parte del mondo scientifico. Quando la terapia ha evidenza scientifica di efficacia viene inserita all’interno di Linee Guida che orientano il medico a seguire un percorso corretto per la cura del paziente. Le Linee Guida sono documenti redatti da Società scientifiche di livello nazionale e internazionale che, così facendo, garantiscono che le scelte da intraprendere sono quelle della medicina ufficiale. Purtroppo le Linee Guida sono generalmente scritte in un linguaggio tecnico e molte volte risultano incomprensibili al grande pubblico. Inoltre, spesso non affrontano quegli argomenti di grande presa sulla popolazione che non hanno basi scientifiche. Per districarsi in questo labirinto di scienza e magia, nei capitoli che seguono si trova riassunto in parole semplici non solo il contenuto delle principali Linee Guida sulla cura del mal di schiena e collo, ma anche i risultati più attuali della Ricerca medica vera. Capitolo III Un po’ di anatomia Sono tante le malattie che possono dare mal di schiena e collo. Per capirle è basilare sapere come è fatto il nostro corpo e come funziona. Il collo e la schiena sono un tutt’uno, fatto da ossa, articolazioni, nervi e muscoli. La colonna vertebrale è la parte più importante della schiena e del collo ed è fatta da ossa chiamate vertebre. Le vertebre sono impilate una sull’altra come una colonna di piatti e vanno a formare un tubo parzialmente flessibile, all’interno del quale si trova il midollo spinale che fa da tramite tra i nervi e il cervello (da non confondersi con il midollo osseo, che sta all’interno di molte ossa e che serve a produrre il sangue) (Fig. .). Figura .. Tratto sano di colonna vertebrale visto di lato (a sinistra) e in sezione all’altezza del disco (a destra) Mal di schiena e cervicale Ogni vertebra è fatta da un anello osseo attaccato a un largo e robusto cilindro. Le vertebre sul di dietro, dalla parte degli anelli, si toccano una con l’altra grazie a delle articolazioni, mentre sul davanti, tra i cilindri, sono separate da dei cuscinetti ammortizzatori chiamati dischi (perché tondi e piatti), fatti di un materiale gommoso e ricchi d’acqua. Figura .. La colonna vertebrale sana vista di lato ha curvature: la lordosi cervicale (blu), la cifosi dorsale (gialla) e la lordosi lombare (rossa) Vertebre, articolazioni e dischi sostengono parte del peso del nostro corpo, ma sono i muscoli che fanno sì che la colonna stia in piedi. I muscoli muovono le vertebre una sull’altra come fanno i marinai quando devono tirare le vele, oppure sfruttano la colonna stessa per agganciarsi e muovere testa, braccia e gambe. La colonna vertebrale ha una forma che è frutto dell’evoluzione, che ha consentito all’uomo di camminare eretto. Vista da davanti dovrebbe essere perfettamente dritta, mentre di lato presenta curve: a livello del collo, all’al-