21-01-2008 14:01 Pagina 1 Per celebrare il Giorno della Memoria, quest’anno il Teatro Regio ha voluto produrre un lavoro inedito: Anna è una operina musicata da Enrico Maria Ferrando su libretto di Marco Ravasini nella quale il pubblico respirerà un clima emotivo intenso, eco di quanto i due autori hanno vissuto nel ricordare un’esperienza evocativa e nell’alimentare, in profondità, il sodalizio artistico che li lega. L’idea parte da qui: Ferrando lo scorso anno si trovava ad Amsterdam con la famiglia quando, dopo un po’ di reticenza generata dall’impatto con un campione di umanità da souvenir, apparecchi fotografici al collo e ciabatte infradito, decise di vistare la casa di Anna Frank. La sobrietà con la quale era stata allestita questa dimorareliquia, alcune corrispondenze tra la memoria personale e quella storia non così remota – un lavello in pietra, le proprie figlie con la stessa età delle due sorelle ebree all’inizio della loro segregazione – e il conclusivo percorso fotografico con le testimonianze di sopravvissuti hanno causato un corto circuito di emozioni inaspettato dal quale un artista non può che ricavare la spinta per ricostruirlo in una buona forma. La proposta del Teatro giunge pochi mesi dopo e l’associazione tra memoria personale e memoria storica è presto fatta. Non ne nasce un’opera sceneggiata sul diario, ma una sorta di oratorio dove il coro – quello straordinario di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio – possa dar voce ai pensieri di quella vittima adolescente: per questo il titolo del lavoro è icastico, semplicemente Anna. La musica è suscitata dalla storia, e dunque da materiale sonoro coerente col tema, ma già familiare alle orecchie dell’umanità contemporanea: i Kindertotenlieder di Mahler, un musicista ebreo, un’ispirazione eterea, trascendente. Un suggerimento utile anche ai laboratori didattici del Regio, che stanno realizzando un lavoro metodico, ispirato e competente per la promozione dell'opera in musica. Un seme però, da trasformare ora in parodia irriconoscibile ora in ampie evocazioni sulle quali scrivere parole nuove. Un ensemble cameristico stravinskiano costituito da allievi eccellenti del Conservatorio di Torino aiuta a mescolare poi la materia musicale di partenza con una strumentazione alla Kurt Weill, impastando ricordi diacronici in un gusto agrodolce. STAG Il libretto è una fatica di Marco Ravasini, che di Ferrando è stato maestro: insieme, con piena complicità si scambiano idee, l’uno concretizza quelle dell’altro. Così prende corpo la storia: una visita alla casa da parte di un gruppo di adolescenti, appena dopo l’inaugurazione, avvenuta nel 1960. Una guida melanconica li accompagna lungo cinque stazioni: la cucina, la stanza da pranzo, le camerette da letto di ognuno, la soffitta. In ogni luogo un grumo di pensieri che gli spiriti della casa cantano: Anna e il difficile rapporto con gli adulti, Anna e la guerra, Anna e la sua gente perseguitata, Anna e l’alloggio segreto, prigione incantata o inferno insopportabile. L’uomo racconta retroscena psicologici che le guide di solito non sanno: i ragazzi si insospettiscono, alcuni sono ammirati dalle sue abilità affabulatorie… su quella musica parla quasi sempre con andamento ritmico, tranne una sola volta in cui intona anche lui una melodia con lo stupore di tutti. Solo alla fine, in un climax che lievita con leggerezza e inesorabilità, si svela l’arcano: la guida è Otto Frank, il padre di Anna, unico sopravvissuto all’olocausto, unico vivente cui è affidato il peso dell’epopea tragica che la sua famiglia ha passato. Il suo itinerario ha ripercorso e sanato le incomprensioni e gli attriti avuti con sua figlia ormai morta, lascia ai convenuti la speranza di poter riparare alle proprie mancanze, compiere le cose lasciate in sospeso, malgrado tutto. Giovani e meno giovani, siate certi: non state per addentrarvi tra ragnatele e odore di stantio, ma per vivere un’esperienza viva, perché rigenerata dal fuoco di pensieri intensi, appassionati, amorosi. Resterà ancorata alla vostra memoria come il ricordo di un’avventura vera nei sentimenti e nelle tragedie che appartengono all’umanità di ogni tempo. Gianni Nuti I O N E 2007 ● 2008 Anna o Il percorso della memoria Prossimo appuntamento Martedì 5 febbraio 2008 ore 21 Robinson Opera in un atto e dieci scene Musica di Carlo Boccadoro Libretto di Dario e Lia Del Corno liberamente tratto da Le avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe Stampa: la fotocomposizione - Torino Anna, o Il percorso 6 pg PRL Piccolo Regio Puccini Venerdì 25 gennaio 2008 ore 21 Anna, o Il percorso 6 pg PRL 21-01-2008 14:01 Pagina 2 ANNA o il percorso della memoria Cantata scenica in cinque stazioni per voce recitante, coro di voci bianche e strumenti Commissione del Teatro Regio Prima rappresentazione assoluta Libretto Marco Ravasini liberamente ispirato a Il diario di Anne Frank Musica Enrico Maria Ferrando su temi, spunti e suggestioni da Gustav Mahler Regia Riccardo Fracchia Scene Ivano Coviello Costumi a cura del Laboratorio di sartoria del Teatro Regio Direttore Carlo Bertola Maestri del coro Claudio Marino Moretti Claudio Fenoglio Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Torino Personaggi Myriam voce bianca Miriam Schiavello Lucrezia Mele Sacha voce bianca Carlo Alberto Italia Alexander Bickert Loukje voce bianca Stefania Costa Fabiola Salaris Viktor voce bianca Marzio Mula Matteo Gorrea La guida attore Antonio Sarasso Le voci della casa Elena Bertero, Alexander Bickert, Emma Bruno, Marta Caputo, Margherita Carrà, Alice Cavalli, Diego Cettino, Sofia Elena Coretti, Manuela Costa, Stefania Costa, Elena Crisman, Emanuela De Fezza, Serena Esposito, Fiammetta Fanari, Giulia Ghirardello, Matteo Gorrea, Nicole Greco, Francesca Idini, Carlo Alberto Italia, Giada Labate, Sofia Magni, Alice Marras, Lucrezia Mele, Alyssa Mhimid, Sergio Milano, Francesco Monchiero, Giulia Moretto, Marzio Mula, Bianca Maria Pezzini, Luca Pipia, Luca Pitino, Chiara Rubeo, Beatrice Rulli, Fabiola Salaris, Elena Scamuzzi, Miriam Schiavello, Martina Scimone, Alessandro Suppo, Vittoria Trifiletti, Vittorio Viola, Giulia Voghera Gruppo strumentale degli Allievi del Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Torino Simone Cremona clarinetto Enzo Ceccantini saxofono Dario Avagnina tromba Diego Bruno trombone Diana Subashi violino Alessandro Spagnuolo contrabbasso Elisa Di Dio, Jordi Manuello percussioni Salvatore Barbone, Alberto Tosa, Vassil Tashkov, Roberto Vizzuso, figuranti Maestri collaboratori Chiara Marcolongo e Sergio Merletti Luci Mario Merlino Nuovo allestimento Teatro Regio Torino