Anna, o Il percorso 6 pg SC 21-01-2008 13:45 Pagina 1 La Scuola all’Opera cipali del diario: la porta-libreria, «un po’ barriera, un po’ colonne d’Ercole», dove echeggia la Canzone della claustrofobia; la cucina, in cui si narra della Giovane aviatrice, uno dei Racconti dell’alloggio segreto (pubblicati separatamente); la sala da pranzo, in cui esplodono le incomprensioni con gli adulti (Canzone della difficile convivenza); la cameretta di Peter, che evoca la scoperta di sentimenti già ‘grandi’ (Duetto dell’amor trovato); la soffitta, luogo delle meditazioni di Anna, dibattuta tra la speranza della liberazione imminente e l’inquietudine per la sorte delle amiche, là fuori, che sembrano rimproverarla per essersi nascosta (Corale della speranza e Madrigale del rimorso). Qui il racconto diventa quasi realtà in un crescendo minaccioso che fa rivivere gli attimi più terribili; il postludio (Canzone della felicità fiduciosa) rivela infine l’identità della Guida che ora parla in prima persona, risvegliando nei giovani un affetto commosso e partecipe. Se il testo dello spettacolo resta fedele al Diario, la musica elabora liberamente i Canti per i bambini morti musicati nel 1905 dall’ebreo Gustav Mahler, importante compositore della tradizione austro-tedesca; la struggente meditazione mahleriana sull’enigma della morte degli innocenti assume qui un significato profetico additando l’immane tragedia di milioni di piccoli come Anna. Lei, Anna, non ci sarà: alle sue parole darà voce il coro di ragazzi, arcano suono dell’alloggio segreto che continua ad invitarci al dovere della Memoria. La Scuola all’Opera La Scuola all’Opera STAGIONE 2007 2008 Anna o Il percorso della memoria Elisabetta Lipeti GENNAIO 2008 DATE DELLE RAPPRESENTAZIONI Giovedì 24 ore 10.30 e ore 15 Venerdì 25 ore 10.30 Piccolo Regio Puccini Gennaio 2008 Stampa: la fotocomposizione - Torino Era una brunetta dagli occhi dolci e sognanti, voleva fare la scrittrice, da grande, e si esercitava compilando un diario indirizzato ad un’amica immaginaria: «Cara Kitty…». Grande, però, non poté diventare: ebrea, fu deportata ad Auschwitz e di lì a Bergen Belsen, dove morì nel marzo ’45, poche settimane prima che gli Inglesi liberassero il campo. Annelies Marie Frank nasce il 12 giugno 1929 a Francoforte, in Germania; nel 1933, dopo l’emanazione delle leggi razziali, la famiglia Frank emigra ad Amsterdam, ma nel ’40 l’Olanda è invasa dai tedeschi e subito scattano anche lì le famigerate leggi: ecco dapprima l’esclusione dalla scuola e poi la decisione di trovare riparo in un nascondiglio. Il 6 luglio ’42 i Frank, i coniugi Van Pels, il loro figlio Peter (e successivamente il dottor Pfeffer), entrano nell’alloggio segreto, separati dal resto del mondo da una portaarmadio che imprigiona e protegge allo stesso tempo. Qualcuno però sa e non è disposto a tacere: il 4 agosto ’44 la polizia fa irruzione nell’alloggio e arresta i clandestini. Alla fine della guerra, solo il padre di Anna sarà sopravvissuto al Lager; il Diario ritrovato verrà dato alle stampe nel ’47. Lo straordinario documento delinea la personalità brillante di Anna, ottima narratrice e acuta osservatrice, dotata di una spiccata ironia con cui descrive con freschezza le situazioni paradossali causate dalla forzata convivenza. Nel piccolo cosmo di faccende domestiche, affetti, incomprensioni, primi amori, l’eco della tragedia mondiale risuona con terribile lucidità; ma con innocente fiducia, come una luce nelle tenebre, Anna scrive: «conservo ancora le mie speranze, nonostante tutto, perché continuo a credere nell’intima bontà dell’uomo». La casa di Anna diventa museo nel 1960; il nostro spettacolo parte da lì, mettendo in scena una scolaresca di allora accolta da una strana Guida, un signore malinconico che indurrà i ragazzi, inizialmente un po’ distratti, ad una crescente partecipazione emotiva. La visita si svolge in cinque tappe, o ‘stazioni’, che corrispondono ad altrettanti luoghi della casa evocanti i temi prin- Anna, o Il percorso 6 pg SC 21-01-2008 13:45 Pagina 2 La Scuola all’Opera ANNA o il percorso della memoria Cantata scenica in cinque stazioni per voce recitante, coro di voci bianche e strumenti Commissione del Teatro Regio Prima rappresentazione assoluta Libretto Marco Ravasini liberamente ispirato a Il diario di Anne Frank Musica Enrico Maria Ferrando su temi, spunti e suggestioni da Gustav Mahler Regia Riccardo Fracchia Scene Ivano Coviello Costumi a cura del Laboratorio di sartoria del Teatro Regio Direttore Carlo Bertola Maestri del coro Claudio Marino Moretti Claudio Fenoglio Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Torino Personaggi Myriam voce bianca Miriam Schiavello Lucrezia Mele Sacha voce bianca Carlo Alberto Italia Alexander Bickert Loukje voce bianca Stefania Costa Fabiola Salaris Viktor voce bianca Marzio Mula Matteo Gorrea La guida attore Antonio Sarasso Le voci della casa Elena Bertero, Alexander Bickert, Emma Bruno, Marta Caputo, Margherita Carrà, Alice Cavalli, Diego Cettino, Sofia Elena Coretti, Manuela Costa, Stefania Costa, Elena Crisman, Emanuela De Fezza, Serena Esposito, Fiammetta Fanari, Giulia Ghirardello, Matteo Gorrea, Nicole Greco, Francesca Idini, Carlo Alberto Italia, Giada Labate, Sofia Magni, Alice Marras, Lucrezia Mele, Alyssa Mhimid, Sergio Milano, Francesco Monchiero, Giulia Moretto, Marzio Mula, Bianca Maria Pezzini, Luca Pipia, Luca Pitino, Chiara Rubeo, Beatrice Rulli, Fabiola Salaris, Elena Scamuzzi, Miriam Schiavello, Martina Scimone, Alessandro Suppo, Vittoria Trifiletti, Vittorio Viola, Giulia Voghera Gruppo strumentale degli Allievi del Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ di Torino Simone Cremona clarinetto Enzo Ceccantini saxofono Dario Avagnina tromba Diego Bruno trombone Diana Subashi violino Alessandro Spagnuolo contrabbasso Elisa Di Dio, Jordi Manuello percussioni Salvatore Barbone, Alberto Tosa, Vassil Tashkov, Roberto Vizzuso, figuranti Maestri collaboratori Chiara Marcolongo e Sergio Merletti Luci Mario Merlino Nuovo allestimento Teatro Regio Torino Lo spettacolo sarà preceduto da una introduzione di Elisabetta Lipeti