Suoni e Rumori della Psiche Lo stress in ambito scientifico Il termine inglese stress significa propriamente "sforzo" (dal francese antico estrece, "strettezza, oppressione", derivato del latino strictus, "stretto") al contempo indica, nell'uso corrente, tensione nervosa, logorio, affaticamento psicofisico, e le situazioni che ne costituiscono la causa. Nel linguaggio medico designa invece la risposta funzionale con la quale l'organismo reagisce a uno stimolo, più o meno violento, di qualsiasi natura (microbica, tossica, traumatica, termica, emozionale ecc.). Reazioni neuro-endocrine Stress e malattie psichiatriche Si è frequentemente rilevato che eventi e situazioni stressanti sono spesso fattori che precedono la manifestazione di disturbi psichiatrici, come quelli depressivi, d'ansia e psicotici. La diagnosi psichiatrica di disturbo dell'adattamento è riservata ai casi in cui il soggetto manifesta una sofferenza psicologica, in genere ansiosa o depressiva. La diagnosi di disturbo da stress post-traumatico è invece riservata a casi di manifestazioni susseguenti all'esposizione a situazioni traumatiche non comuni. In altri settori della psichiatria, il rapporto tra stress esistenziale e sviluppo di patologie è riconosciuto soprattutto per i disturbi depressivi, dove sono frequentemente in causa avvenimenti di perdita affettiva, i disturbi d'ansia dove agiscono condizioni di stress cronico. Ogni stressor che va a modificare l’omeostasi (equilibrio naturale dell’organismo) richiama immediatamente delle reazioni regolative neuropsichiche,emotive, locomotorie, ormonali e immunologiche. L'omeostasi , è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli organismi viventi. Stress e malattie somatiche La possibile insorgenza di malattie fisiche è confermata da ricerche scientifiche: gli studi sui correlati biologici dello stress hanno permesso infatti di identificare un sempre maggior numero di funzioni dell'organismo sensibili agli stimoli emozionali e psicosociali e di chiarirne il ruolo non solo in patologie funzionali. Gli studi di psicosomatica hanno rilevato come lo stress costituisca un cofattore di rischio (somatico nel caso di tessuti e organi), che si affianca e sovrappone ai fattori di rischio già noti. Non sembra che le cause siano dovute ad accadimenti oggettivamente importanti, quanto piuttosto a situazioni stressanti, croniche, legate alla presenza di microstimoli quotidiani disturbanti e frustranti, verso cui il soggetto avverte di non poter reagire. Situazioni di stress sembrano avere un effetto depressivo sul sistema immunitario e uno facilitante sul rischio infettivo. Attualmente, è comunque verosimile ritenere che fattori psicosociali possano intervenire in alcuni casi di patogenesi delle malattie tumorali, e in vari altri influenzare il decorso della malattia. Quali sono i motivi? MOTIVI DI STRESS 1)Quanto ti senti stressato attualmente? POCO; 1 NON MI SENTO STRESSATO; 0 ABBASTANZA; 6 MOLTO; 5 2) Quanto riesci a conciliare lo studio dello strumento con le ore curriculari? POCO; 8 NON RIESCO; 2 ABBASTANZA; 1 MOLTO; 1 3) Quanto la scelta dello strumento è stata condizionata dalle circostanze? POCO; 1 NON LO E’ STATA; 8 ABBASTANZA; 1 MOLTO; 2 4) Hai mai avuto problemi a praticare i tuoi strumenti nell’ambiente dove vivi? POCO; 4 NON HO PROBLEMI; 5 ABBASTANZA; 1 MOLTO; 2 5) Pensi che il tuo rendimento scolastico influisca sul tuo rapporto familiare ? POCO; 2 NON INFLUISCE; 2 ABBASTANZA; 4 MOLTO; 4 6) Quanto influisce lo stress sul tuo stato fisico? POCO; 3 NON INFLUISCE; 0 ABBASTANZA; 2 MOLTO; 7 Il questionario riportato è stato svolto all’interno della classe 5° M (anno scolastico 2014-2015). Da quest’ultimo si evince che il pericolo mentale, o meglio detto “stress”, è presente in quasi tutti gli alunni sebbene il sondaggio sia stato svolto solo ad inizio anno scolastico. Quali sono i motivi? Il principale motivo di stress è la difficoltà di conciliare lo studio pomeridiano dello strumento con le materie curriculari. Infatti, come ben sapete, il nostro indirizzo richiede, oltre alle ore scolastiche, lo studio individuale degli strumenti: secondo il normale programma di studio occorrerebbe dedicare più di due ore giornaliere allo strumento per permettere una buona acquisizione delle competenze; Inutile dire che le poche ore a nostra disposizione per lo studio dello strumento talvolta sono ostacolate dalle persone che ci circondano,come ad esempio, la presenza dei vicini poco disponibili. Importante è essere coscienti della scelta dello strumento che spesso viene influenzata dalle circostanze: non è produttivo suonare uno strumento contro voglia, i genitori non devono influenzarne la scelta, tantomeno forzarne lo studio. Un ultimo aspetto su cui ci è sembrato importante porre l’attenzione è il rapporto studente-famiglia; in quanto sappiamo che il rendimento scolastico dello studente è fortemente influenzato dalla pressione esercitata dalla famiglia, poiché spesso si tende a studiare con il fine di rendere ‘’fieri’’i genitori e in caso il rendimento non sia quello desiderato essi rispondono in modo negativo rendendo lo studente sempre più teso e non in grado di raggiungere quella serenità nello studio che lo porta ad acquisire conoscenze importanti per la formazione dell’individuo. L’ansia da prestazione è un altro motivo di stress, questo consiste in una serie di reazioni meno efficienti del sistema immunitario. Tra gli effetti del disequilibrio di quest’ultimo, è frequente riscontrare, nei musicisti, dolori alle spalle, alla schiena, alle braccia, alle dita, che rischiano, col tempo, di compromettere la carriera e la qualità della vita. Qualora l’ansia da prestazione divenga patologica, può essere trattata in due modi : 1. Attraverso la farmacoterapia. Attenzione! Può avere effetti collaterali e comporta il rischio di dipendenza. 2. Attraverso la psicoterapia CONSEGUENZE DELLO STRESS PSICOLOGICHE: • Sbalzi d’umore • irascibilità • svogliatezza • disinteresse generale • ricerca di evadere attraverso l’assunzione di sostanze nocive (alcool, droghe, nicotina). FISICHE : • stanchezza • aritmia • problemi respiratori • insonnia • dolori vari • autolesionismo • sintomi influenzali “Quanto influisce lo stress sulla tua condizione fisica?” Dopo aver posto questa domanda alla classe abbiamo ricevuto svariate risposte che vanno dalla, forse banale, condizione di stanchezza generale, fino a episodi di insonnia e dolori ingiustificati (mal di testa, dolori addominali ecc.) In alcuni casi si sono manifestate problematiche a livello respiratorio e cardiaco, come aritmie, arrivando addirittura a episodi di autolesionismo: mangiucchiarsi il labbro o le unghie, stridere volontariamente i denti ed incisione della cute con le unghie. Le suddette conseguenze sono strettamente connesse ad altre di natura diversa; le più menzionate sono l’eccessiva irascibilità ed improvvisi sbalzi d’umore. Durante le pause fare qualcosa di piacevole: trovare piacere nelle piccole cose come una breve passeggiata. Individuare cosa crea lo stress: Capisci qual è il motivo principale che lo scatena, in modo da lavorarci e ridimensionare le proprie paure. Attenzione agli zuccheri: Se si teme una situazione di panico, è sempre bene evitare di mangiare troppi zuccheri. Al posto di caramelle o merendine, dunque, meglio preferire il miele, che pur fornendo energie non peggiora la sintomatologia dell'ansia. Se proprio non si sa rinunciare a un po' di cioccolato, meglio preferire il fondente a quello al latte. Fare esercizio fisico Respirare lentamente: Esiste un metodo semplice quanto efficace per "calmare" questo stato di agitazione (affanno e tachicardia): provare a respirare in modo lento e profondo, impiegando almeno 6/7 secondi per inspirare e altrettanti per espirare. Il corpo manda un segnale al cervello, il quale a sua volta rimanda l'ordine di "cessato allarme", facendo svanire l'effetto panico. Dal punto di vista fisico, inoltre, con questa respirazione arriva più ossigeno al cervello, che così lavora in modo più efficiente. Dormire a sufficienza: studiare nei giusti orari (di giorno e non fino a notte fonda) permette al cervello di apprendere con più facilità, assimilare meglio le nozioni e "funzionare" in modo più efficace. Fare un piano di studio: è normale sentirsi scoraggiati di fronte alla mole di cose da studiare, ma proprio per questo è bene suddividere il lavoro per i giorni disponibili e mescolare le varie materie. PIANIFICARE LE INTERROGAZIONI: Sii fedele alla pianificazione! Ricorda che la tua assenza influirà sui tuoi compagni! Scegli in cui non hai rientri pomeridiani. ADERIRE A MENO PROGETTI: Puntare su uno studio più sano e costante invece di concentrarsi sui crediti formativi. SAPER ORGANIZZARE LE ORE DI STUDIO: sia per quanto riguarda lo studio dello strumento e per le ore curriculari. MANTENERE BUONI RAPPORTI ALL’INTERNO DELLA CLASSE: Cerca di non imporre alla classe le tue decisioni o pensieri personali. Accettare LA DIVERSITA’! Certo, non si può essere amici di tutti, ma il rispetto è alla base di una pacifica convivenza. Superare le apparenze è fondamentale, e lasciare i giudizi a casa, e quindi lontani dalla scuola, è altrettanto importante. Oltre ai casi di cui abbiamo parlato ampiamente in precedenza, possiamo parlare anche di quei problemi derivati da situazioni giornaliere a cui spesso non facciamo caso, ma che possono portare irreversibili danni al nostro udito. Per fare un esempio banalissimo, molti ragazzi ascoltano musica a volumi spropositati tramite delle cuffie: a lungo andare questa pratica può provocare seri danni al nostro apparato uditivo. Discorso che può essere ampliato anche ad altre situazioni. Molti ragazzi per esempio suonano in gruppi musicali: durante le prove o le esibizioni suonano però a volumi veramente esagerati, senza alcun tipo di protezione. Questo, oltre a stressare i timpani (che possono fischiare anche per giorni), provoca uno stato di confusione nella percezione spazio-temporale, e danneggia irrimediabilmente il nostro udito. Per concludere, è importante riuscire a mantenere un equilibrio tra la nostra vita scolastica e quella musicale. La strada di un musicista è sicuramente lunga e insidiosa, e può essere difficile conciliare i nostri impegni per riuscire a mantenere un buon rendimento in tutti i campi. Per questo vorremmo aggiungere che è importante pensare anche a se stessi: trovare il tempo per riposarsi o da dedicare ad una attività rilassante che ci aiuti a svuotare la mente. “Quando Mozart stava componendo alla fine del XVIII secolo, la città di Vienna era così tranquilla che gli allarmi antincendio potevano essere dati verbalmente, dalle grida di un guardiano montato sulla parte superiore della Cattedrale di St. Stefan. Nella società del ventesimo secolo, il livello di rumore è tale che i nostri corpi sono sempre stonati e fuori dei loro ritmi naturali. Questo crescente assalto del suono nelle nostre orecchie, menti e corpi aggiunge stress negli esseri civilizzati che già devono vivere in un ambiente molto complesso.” (Steven Halpern)