artecipare Lavoro e Società A Genova si discute del futuro del terziario in Liguria a cura di Giada Campus “Occorre una regia nazionale per affrontare la crisi e percorrere la strada dello sviluppo” o scorso 6 ottobre si è svolto a Genova, presso la Camera di Commercio, un convegno organizzato dalla Uiltucs regionale: “Dal terziario più lavoro per la Liguria - Il coraggio delle idee”. L’iniziativa ha dato vita ad un vivace dibattito al quale hanno preso parte: il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando, Paolo Andreani, Segretario Nazionale della Uiltucs, Raffaella Paita Assessore Regionale alle infrastrutture, Riccardo Serri, Segretario Generale Uiltucs Liguria, Pier Angelo Massa, Segretario Uil Genova e Liguria. Le emergenze occupazionali, il tasso di disoccupazione ligure e un mancato riassetto della Regione sotto il profilo delle grandi opere e della tutela del territorio, impediscono, ad oggi, la crescita e l’interazione con il resto d’Europa. Anche lo sviluppo del terziario è a rischio; per questa ragione, la Uiltucs della Liguria ha messo in campo conoscenza delle criticità e competenze professionali per discutere dei temi caldi che coinvolgono il nostro territorio e che non possono prescindere da una regia nazionale. Secondo una ricerca presentata nel corso del convegno, il tasso di disoccupazione è salito dal 5.4% del 2008 al 10.4% nel secondo semestre del 2014, segnando un record di disoccupazione giovanile che passa dal 22% al 42.1%. “Da questi dati ne deriva la necessità di creare lavoro per produrre ricchezza. La Uiltucs ha voluto parlare di lavoro dignitoso, stabile, remunerato il giusto – ha affer- L mato Riccardo Serri, Segretario Generale della Uiltucs ligure. Nel nostro Paese in tanti hanno continuato a pensare all’economia e al lavoro facendo riferimento solo alla grande industria, senza considerare che quel comparto, con il passare del tempo, stesse diventando, nostro malgrado, sempre più secondario”. Secondo Serri è irragionevole che politica, opinione pubblica e imprenditoria si ostinino a credere che il “male” della nostra economia sia il nanismo delle imprese. “Anzi, occorre velocemente creare il contesto affinché le piccole e medie aziende diventino punto di forza del Sistema Paese – ha spiegato il Segretario ligure della Uiltucs – e occorre che tale mutamento sia accompagnato da un ricambio generazionale, sia alla guida delle imprese sia della forza lavoro”. Oggi il terziario, nell’economia italiana, rappresenta il 70.5% dell’economia nazionale e contribuisce alla creazione della ricchezza in Italia per il 74.2%. In Liguria il terziario partecipa per l’83.7% alla ricchezza regionale e gli occupati nei servizi rappresentano quasi l’80% della forza lavoro. Investire nel terziario vuol dire mettere in moto edilizia, industria dei macchinari e formazione. Secondo la Uiltucs, il lavoro, quello buono, si crea con le imprese che investono. E se da un lato in Liguria sono presenti alcune aziende che hanno compreso che osare significa percorrere la strada giusta, dall’altro troviamo imprenditori che “temono” i cambiamenti. Paolo Andreani, Segretario Nazionale Uiltucs ha sottolineato nell’ambito del dibattito 3 moderato da Clarke Ruggeri, l’importanza di una politica forte, volta ad operare scelte concrete in favore di una ripresa decisa e conseguente. Il Segretario nazionale ha rivolto una domanda secca, quanto pertinente, ai politici presenti al dibattito: “La politica è ancora in grado di fare scelte e di indirizzare l’economia? Occorrono influenze equilibrate affinché si verifichino quelle condizioni democratiche che producano benessere per l’intero sistema. Il dialogo tra politica e parti sociali è purtroppo molto problematico. I freni al cambiamento derivano da corruzione ed eccessiva burocratizzazione. Per contro bisogna rimettere al centro i temi della meritocrazia e dell’etica”. Secondo Andreani la politica dovrebbe concentrarsi maggiormente sui temi della “governance” per evitare una deriva che già richiamata da Serri: “Più la governance si frammenta, più economia e sviluppo rallentano. Un esempio per tutti? L’abolizione del Ministero del artecipare Lavoro e Società Turismo per il quale non si percepisce nessun ripensamento. Con la frammentazione delle competenze non si riuscirà mai a fare un serio cambio di marcia”. Tuttavia, per la Uiltucs, in Liguria le imprese potranno osare solo quando si concretizzeranno i progetti intorno alla linea ferroviaria, tarata ancora sulle esigenze del secolo scorso, al rilancio dell’unico aeroporto, recentemente declassato, e sul collegamento viario, specialmente quello legato al nodo genovese fermo agli anni settanta. A tal proposito, è intervenuta al convegno anche l’Assessore regionale alle infrastrutture, Raffaella Paita. L’Assessore ha espresso grande rammarico per la decrescita del territorio ligure, ma ha anche assicurato una nuova stagione per le grandi opere. Paita ha portato come esempio il Terzo Valico – già finanziato per il secondo lotto – e la Gronda per i quali la Regione si aspetta anche un aiuto dalla Legge di Stabilità. “E’ necessario crescere per redistribuire – ha espresso Paita – per questo è importante che anche il terziario occupi il posto che merita nell’ambito della nostra economia”. “Per crescere è necessario inventarsi qualcosa di assolutamente innovativo”, ha sottolineato il Vice Ministro dell’Economia, Enrico Morando, nel corso del dibattito. Morando ha sostenuto che esistono cinque elementi che influenzano la crescita: “Due sono gli elementi che frenano la crescita: il livello di sviluppo raggiunto e il livello di pressione fiscale sul lavoro. Tre sono le cose che spingono la crescita: la qualità del capitale umano, la capacità di attrarre investimenti esteri, la qualità delle istituzioni economiche fondamentali come giustizia, formazione e burocrazia”. E a proposito di chi esaspera il dibattito sulla burocrazia nel nostro Paese, il Vice Ministro ha detto: “Chi promette burocrazia zero, promette farfalle che sembrano elefanti”. Pier Angelo Massa, Segretario Generale della Uil di Genova e della Liguria, come il Vice Ministro all’Economia, ha sottolineato l’importanza di salvaguardare e rilanciare l’identità culturale e il patrimonio naturale dei territori liguri per puntare sull’offerta dei nostri servizi. Per Morando quando le imprese giocano in difesa, quindi risparmiano, significa solo una cosa: manca la fiducia. Una fiducia, secondo il Vice Ministro, in via di recupero. Per Massa l’aumento del risparmio di famiglie, imprese e associazioni è segnale di insicurezza. Tuttavia, per entrambi è necessario saper decidere: individuare la strada dello sviluppo e percorrerla senza esitazioni a partire da una formazione adeguata. “Senza esibizioni muscolari del Governo”, ha precisato Massa. La riflessione del segretario della Uil della Liguria nasce a margine degli slogan lanciati dal Premier Renzi contro il sindacato. L’invito è quello ad abbassare i toni di uno scontro che si gioca su un campo di battaglia inesistente. Un altro tema discusso è il sistema d’incontro della domanda e dell’offerta del lavoro moderno. “La gestione degli ammortizzatori sociali, uguali per tutti, non devono più rappresentare una “carità” che viaggia di pari passo con l’abbandono dell’individuo – ha ribattuto Serri Nel periodo di copertura si devono creare le condizioni per la ripresa lavorativa nell’impresa in difficoltà o la ricollocazione del lavoratore anche in altri settori”. E’ necessario avviare un sistema che deve necessariamente coinvolgere i privati. “A questo proposito – ha aggiunto Serri - riteniamo si possano legare le esperienze della bilateralità e della formazione continua contrattuale”. ENTE BILATERALE Territoriale del Terziario di Genova e Provincia 4 artecipare Lavoro e Società Mestieri e Lavoratori del futuro: Green economy a cura di Samantha Merlo L’Italia che cresce è l’Italia Green uanto è green la crescita del nostro Paese? Il rapporto Green Italy 2014, studio di Unioncamere e Fondazione Symbola ci racconta che ben 341.500, praticamente 1 su 5, sono le imprese che hanno investito, nel corso degli ultimi 12 mesi, in prodotti e tecnologie green (21,8% sul totale imprese). I settori coinvolti sono i più disparati: dal più tradizionale come l’agricoltura, l’enogastronomia, il turismo, fino ad arrivare ai settori hi-tech, passando per l’industria manifatturiera, la chimica, l’edilizia e la gestione dei rifiuti. Le imprese green sono imprese con un profilo decisamente più competitivo: il 19,6% esporta stabilmente e il 30% punta sull’innovazione. Le imprese verdi, quale modello Q di innovazione economica contro la crisi, sono inoltre imprese dove ancora si assume: nel 2014 le aziende italiane dell’industria e dei servizi che hanno investito in tecnologie green, hanno anche programmato di assumere 51mila figure professionali “green” e 183mila figure con competenze ambientali, per un totale di 234mila assunzioni, ovvero il 61% del totale. Un dato quest’ultimo che riprende appieno la prospettiva europea; la Commissione europea ha infatti stimato che nel 2014 il 70% delle assunzioni abbiano riguardato i cosiddetti “green jobs”. L’elenco dei mestieri verdi è sicuramente uno dei più ampi e va dal geologo specializzato nel dissesto idrogeologico al green copywriter, dall’apicoltore con il pallino del biologico al carpentiere spe5 cializzato in costruzioni eco-compatibili. L’altro dato interessante riguarda la composizione di queste imprese; le imprese italiane che hanno investito, negli ultimi anni, in prodotti e tecnologie green, sono infatti guidate soprattutto da giovani e da donne (ad esempio un’impresa su quattro è guidata da donne). Dallo studio di Unioncamere si evince che le imprese green con maggiore presenza di donne sono quelle che operano nei servizi (igiene e sicurezza, ambiente e inquinamento) e rappresentano circa il 30%. Inoltre, contro ogni aspettativa, una forte presenza femminile si comincia a registrare anche in agricoltura artecipare Lavoro e Società con oltre il 16% di imprenditrici in questo settore. Complice di questo fatto è sicuramente l'ampliamento delle attività connesse alla green economy, in particolare la trasformazione dei prodotti, la crescente attenzione al benessere, il recupero di Il negozio di Elisa antiche tradizioni, senza considerare tutte le attività a cavallo tra agricoltura, ricettività e turismo (agriturismi, bed and breakfast, fattorie didattiche). Settori meno rappresentativi, ma in forte espansione sono il settore manifatturiero (8%) e quello della bioedilizia, basti pensare a tutte le attività di ricerca e realizzazione di tessuti bio, alle campagne per l’eliminazione degli allergeni nelle industrie tessili, al riciclo creativo dei tessuti, alla progettazione di case eco-sostenibili, tutte nuove tendenze pensate e realizzate da donne. Una sensibilità maggiore, quella dimostrata dalle donne, verso tutto ciò che riguarda l’ambiente: natura e ambiente che devono essere salvaguardati per il bene della collettività e delle generazioni future. Secondo l’Isfol che ha svolto una ricerca sui livelli occupazionali relativi alla distribuzione uomo/donna nelle imprese green, nel complesso, la componente femminile è quella che, nell’ultimo triennio, si è affermata di più (un quarto dei lavoratori in queste imprese è donna). Procedendo con l’analisi dei ruoli ricoperti da donne, all’interno delle aziende green, scopriamo che le donne ricoprono ruoli più importanti degli uomini nei green jobs. Secondo l'Isfol il 57,8% delle donne impiegate in lavori "ecologici" ricopre ruoli medio-alti, contro il 35,3% degli uomini. Un dato facilmente interpretabile, se si pensa come nel solo settore della bioedilizia e del design eco-sostenibile le donne siano presenti nelle fasi di progettazione e molto meno presenti nei processi produttivi. E ancora, a carattere più trasversale, la presenza delle donne nei servizi amministrativi delle imprese green, che si attesta intorno al 68%; un fatto quest’ultimo facilmente imputabile alle scelte in ambito scolastico operate dalle donne. il caso Dai call center, agli uffici del personale di una multinazionale, passando per la poltrona del dentista, per poi approdare nel Parco del Monte Antola. Questa è l’esperienza di Elisa, laureanda in Storia, che dopo aver ricoperto diversi ruoli in aziende più o meno strutturate, ha deciso di cambiare tutto e di investire sulla natura e sulla propria capacità di inventarsi un lavoro. Trentasette anni, quindici dei quali passati attraverso contratti di apprendistato, tirocini, contratti a tempo determinato, la voglia di crescere, di disegnare un proprio futuro all’interno di una giungla di incertezze e infine la scelta di investire in uno dei settori più antichi e nello stesso tempo 6 più attuali che mai: l’agricoltura biologica con la produzione di miele bio e di altri prodotti della terra. In quattro anni, con molti sacrifici ripagati da altrettante soddisfazioni, é riuscita ad aprire il suo punto vendita tutto “green e bio”, a dimostrazione che anche la terra può essere una risorsa a tinte rosa. artecipare Lavoro e Società Integrativo aziendale Coop Liguria divisione Iper a cura di Cristina D’Ambrosio Rinnovato l’accordo I l 30.10.2014 e' stato rinnovato l'accordo integrativo aziendale di Coop Liguria, divisione ipermercati, scaduto il 30.6.2014. Le principali novità dell'intesa, in vigore fino al 30.6.2017, sono l'implementazione del Modello Partecipativo tra Azienda, Sindacato e rappresentanze sindacali e l'aumento del premio base per il variabile, incrementato a 1.170,00 euro. Si è introdotta l'erogazione variabile anche agli ultimi lavoratori stabilizzati e alle future nuove assunzioni, con salario d'ingresso. L'intesa, che prevede inoltre verifiche durante la vigenza, con possibili revisioni in positivo di fronte ad eventuali aumenti delle vendite e' un buon accordo in tempi di crisi. Si prevede la chiusura nelle festività di Capodanno, 1 maggio, Pasqua, Natale, con eventuali aperture a S.Stefano (non prevista in questa vigenza) e 25 Aprile, condizionata a esigenze di servizio e concorrenza. Per quanto riguarda il lavoro domenicale si è trasformato il "bonus" relativo alla presenza sulle domeniche natalizie lavorate (a partire dalla quarta domenica lavorata) in premio legato alla presenza annuale; si è riproposta la premiazione in- crementale rispetto alla presenza domenica annuale (si guadagna di più se si lavorano più domeniche), estendendo tale meccanismo al lavoro festivo. Si è prevista inoltre la defiscalizzazione del bonus e del pagamento delle festività nazionali con l'introduzione del variabile festivo. Ulteriore novità dell'accordo e' una maggior programmazione dell'orario di lavoro soprattutto in riferimento a lavoro domenicale, festivo e ferie, con incontri mensili con la RSU. Ogni persona esprimerà le proprie preferenze rispetto alle presenze nei giorni di domenica e festività nazionale, con l'indicazione, attraverso il "foglio dei desideri", di non meno di 35 prestazioni domenicali individuali e non meno di un numero di festività pari al massimo lavorabile meno due, con un minimo di quattro e un massimo di sei per ciascun lavoratore. I part-time potranno indicare eventuali preferenze individuali per la programmazione di turni domenicali non inferiori a 8 ore, con la possibilità di due giorni consecutivi di riposo nel caso 7 abbiano lavorato anche il sabato. L'azienda potrà intervenire, modificando i desideri del personale il minimo possibile rispetto alle esigenze di servizio, utilizzando criteri di equità ed attenzione alle questioni sociali; rispetto alle ferie vengono eliminati i cosiddetti "periodi neri", con maggior possibilità di richiedere ferie nel corso di tutto l'anno. Dal punto di vista organizzativo sono stati introdotti: il modulo scritto per la richiesta dei permessi retribuiti individuali, l'orario mensile, e la conferma del 7 giorno di riposo. Le "isole d'orario" vengono estese all'Ipercoop di La Spezia, v'è inoltre l'introduzione di part-time week-end a 16 ore, la forbice d'orario da 0 a 40 ore per i contratti part-time speciali a 30 ore. Importanti innovazioni anche rispetto al welfare cooperativo con la formula "un anno col tuo bambino" (7 mese facoltativo aggiuntivo), estensione cure figlio a 10 anni, aumenti permessi nascita per il padre di un giorno, e permessi lutto di due giorni, anticipo TFR per sfratto, introduzione di un libretto formativo annuale con certificazione delle competenze e consegna attestati di partecipazione ai corsi formativi per i dipendenti. Economia e Società artecipare Notizie in pillole a cura della Redazione N ATTUALITA’ ei mesi di ottobre e novembre Genova e molti altri Comuni limitrofi sono stati colpiti, ancora una volta, da eventi alluvionali che hanno provocato danni per milioni di euro e hanno messo a rischio salute, sicurezza e salario di tante lavoratrici e lavoratori del territorio. A tale proposito Cgil, Cisl e Uil Genova promuovono una campagna di raccolta fondi per alleggerire la nostra comunità dal peso economico dei danni, ben consce che quelli morali non potranno mai essere risarciti. Il 16 ottobre scorso, presso l'Assessorato al Lavoro della Regione Liguria, è stato firmato, insieme a Cgil, Cisl, Uil Liguria, un accordo per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga alle aziende colpite. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre chiesto un impegno alla Regione Liguria affinché le risorse promesse dal Governo siano immediatamente assegnate. Le coordinate bancarie per la raccolta fondi CGIL CISL UIL Pro Alluvionati 2014 Iban: IT 94N0617501400000007168580 A LAVORO ccordo tra ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) e H&M per promuovere la sostenibilità nella catena di fornitura globale dell’industria dell’abbiglia- mento. L’accordo stabilisce una collaborazione in materia di relazioni industriali e salari, di formazione e sviluppo di competenze nelle aziende fornitrici di H&M, oltre al rafforzamento delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori nel settore dell’abbigliamento. “I problemi nell’industria dell’abbigliamento sono sistemici e richiedono misure che favoriscano lo sviluppo di relazioni industriali capaci di promuovere il rispetto delle norme internazionali del lavoro. C’è quindi la necessità urgente di stabilire collaborazioni strategiche con imprese che hanno esperienza in questi ambiti, come H&M”, ha dichiarato Guy Ryder, Direttore Generale dell’ILO. Con la nuova partnership i firmatari promuoveranno fino alla fine del 2018 diverse attività in numerosi paesi. La partnership vuole anche rappresentare un modello positivo e innovativo per altri marchi e creare un’alleanza globale per promuovere l’Agenda del lavoro dignitoso nella catena di fornitura del settore dell’abbigliamento. 8 I SALUTE l Ministero ha emanato lo scorso agosto le “Linee guida di indirizzo in materia di certificati medici per l’attività sportiva non agonistica”. Il documento fa chiarezza su chi deve fare i certificati. In particolare, il certificato resta obbligatorio per gli alunni che svolgono attività fisico-sportive parascolastiche, organizzate cioè dalle scuole, fuori dall'orario di lezione, così come per coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al Coni (anche se non considerati atleti agonisti). Lo stesso vale per chi partecipa ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale. Inoltre sono riconosciuti come certificatori, il medico di medicina generale per i propri assistiti, il pediatra di libera scelta per i propri assistiti e il medico specialista in medicina dello sport. Il certificato ha validità annuale. Per il rilascio è necessaria, (persone sotto i 60 anni e in assenza di particolari patologie), l'anamnesi e l'esame obiettivo con misurazione della pressione e di un elettrocardiogramma a riposo effettuato almeno una volta nella vita. Inserto a Partecipare anno 14 numero 3-4 artecipare Inserto X Congresso Nazionale UILTuCS a cura di Cristina D’Ambrosio Dal Terziaro più lavoro per L’italia Brunetto Boco rieletto Segretario Generale nazionale della Uiltucs X congresso nazionale uiltucs Nello scorso mese di Ottobre si è celebrato a Torino, presso il Teatro Alfieri, il X Congresso della Uiltucs nazionale, sindacato di categoria del settore turismo, commercio e servizi, con oltre 700 delegati provenienti da tutta Italia. All'evento hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario Generale della UIL Carmelo Barbagallo, e il Sindaco di Torino, Piero Fassino. Al termine dei lavori, Brunetto Boco, è stato rieletto all'unanimità Segretario Generale della Uiltucs Nazionale. In Segreteria Nazionale risultano eletti Paolo Andreani, Emilio Fargnoli, Gabriele Fiorino, Stefano Franzoni, Marco Marroni e Ivana Veronese. Durante il Congresso, animato dagli interventi dei numerosi delegati e dirigenti della Uiltucs e della UIL, nonché dei Segretari Generali nazionali di Filcams CGIL e Fisascat Cisl, Maria Grazia Gabrielli e Pierangelo Raineri, si è tenuta una Tavola Rotonda dal titolo: "Turismo e Terziario, motori della rinascita del Paese". Il dibattito che ne è seguito ha messo in evidenza il valore del terziario. In Italia il 70% degli occupati lavora nel settore, e il peso del valore aggiunto del terziario è pari al 74,3%. Per quanto riguarda il Turismo il peso sull’occupazione nazionale è dell’11,6%, e si manifesta con oltre 2,6 milioni circa di occupati nel 2013, ed un valore aggiunto di 159,6 miliardi di euro. Per la Uiltucs le leve di sviluppo fondamentali per il futuro del Terziario dovranno essere una più effi- Inserto cace relazione tra manifattura e servizi, nonché l’incremento della produttività e dell’innovazione tecnologica; per ciò che concerne il Turismo la diversificare del prodotto e la capacità di differenziare le aree di concentrazione dei flussi, integrando turismo e cultura. Si tratta di argomenti trattati anche nella relazione di Bruno Boco, dal titolo: "Dal Terziario più lavoro per l'Italia". Boco ha affrontato tematiche cruciali per il Paese e l'Europa: il legame tra industria e servizi, il valore del lavoro, il tema della rappresentanza e della rappresentatività, dimostrando come la condizione sociale e il mercato del lavoro esprimano criticità. L’Italia è descritta come un paese ancora in recessione, con una diminuzione della capacità produttiva e dei posti di lavoro. A fine 2013 la crescita per l'anno in corso era stimata attorno ad un + 0,7%, tuttavia il primo semestre si è chiuso a -0,3%, con una tendenza alla diminuzione confermata per l'intero 2014. "Il 2013, ha proseguito Boco, ha visto anche una consistente flessione dell'occupazione: i posti di lavoro persi sono stati circa 478 mila. La difficoltà del momento è ben rappresentata dalla disoccupazione giovanile: in crescita rispetto al 40% del 2013, tanto da poter arrivare al 45% a fine anno". Tutte problematiche che il Governo dovrà affrontare, oltre a corruzione ed evasione fiscale, burocrazia e criminalità, sicurezza, efficienza della giustizia e certezza del diritto, peso fiscale, liberalizzazione dei servizi e delle professioni, potenziamento delle infrastrutture. Il dibattito congressuale ha affrontato, in particolare, le riforme che riguardano la delega sul lavoro, la delega fiscale e il rilancio del turismo. Per la Uiltucs è fondamentale rendere strutturali il bonus di 80 euro per il lavoro dipendente, per poi estenderlo ai pensionati e ad altre categorie escluse. Secondo Boco, la politica europea deve fare un salto di qualità, costruendo linee strutturali comuni, incidendo sulla produttività e sull’occupazione, integrando tutti i settori e le nazioni dal punto di vista fiscale, bancario e strutturale. X congresso nazionale uiltucs artecipare Inserto artecipare X congresso nazionale uiltucs L'eccesso di politiche di rigore è stata giudicata strada inefficace e sbagliata, tanto da far diminuire la domanda interna nei Paesi europei ed aumentare i livelli di disoccupazione. La strada indicata dalla Uiltucs per invertire le tendenze in atto consiste nel rilancio del lavoro, attraverso la valorizzazione del capitale umano e degli investimenti in innovazione e ricerca. Ciò al fine di favorire lo sviluppo e la competitività degli Stati Europei nella competizione globale. Nella relazione introduttiva centrali risultano anche le considerazioni su terziario e turismo. “Turismo, Commercio, distribuzione, e i servizi alle imprese ed ai privati, legati al benessere, alla cura ed al tempo libero della persona sono destinati a trainare lo sviluppo futuro dell'Italia”: con queste parole BOCO ha inteso valorizzare la vocazione terziaria dell’economia Italiana . Discussa anche la tematica relativa alla liberalizzazione degli orari commerciali: “l'apertura generalizzata delle strutture distributive non ha generato occupazione aggiuntiva. Si debbono ripensare i processi di liberalizzazione in nome di maggior qualità della vita degli operatori del settore”. Su mercato del lavoro, rappresentanza e contrattazione il congresso ha condiviso le seguenti linee programmatiche. “E' necessario far crescere le dimensioni ed i consorzi delle imprese, in una logica di filiera, dando impulso alle esportazioni. Nel rapporto con il mercato del lavoro gli interventi legislativi non sono sufficienti a determinare maggior occupazione: la contrattazione collettiva, in un equilibrio tra flessibilità e stabilità dell'occupazione, mobilità verso settori con maggior potenzialità di crescita, incontro efficace tra domanda e offerta, con investimenti in formazione e riqualificazione delle competenze, sono gli strumenti necessari per riavviare la crescita. Il compenso minimo orario di legge per le prestazioni di lavoro, argomento su cui oggi si dibatte molto, potrebbe determinare un fenomeno di riduzione dei salari. Sul modello contrattuale e sulla rappresentanza il sindacato confederale è disponibile alla definizione di regole certe nell'ambito del rapporto tra parti sociali e rispetto alla titolarità contrattuale. A tal proposito, sono esempio concreto il testo unico sulla rappresentanza del gennaio 2014, sottoscritto tra CGIL, CISL e UIL e Confindustria, che segue l'accordo interconfederale del 2011, e il relativo protocollo d'intesa del 2013. L'accordo è stato siglato inoltre con le maggiori associazioni cooperative e si ritiene, con le dovute differenze, si debba sottoscrivere anche per il terziario, contestualmente alla conclusione del negoziato per il rinnovo del CCNL con Confcommercio. In quest'ottica, la Uiltucs e' disponibile a valutare la possibilità di costruire un ruolo flessibile del contratto nazionale, derogabile nella contrattazione di secondo livello, attraverso accordi territoriali o aziendali, che possono divenire sostitutivi. Occorre rinnovare i contratti ancora aperti (Turismo, comparto ristorazione collettiva, Commercio, nel rapporto con Confcommercio e Federdistribuzione, distribuzione cooperativa) senza ridurre il trattamento economico delle lavoratrici e dei lavoratori”. Per concludere, il messaggio finale del Congresso Nazionale è netto ed evidente, alla Uiltucs nazionale e alle Uiltucs territoriali spetta un arduo compito nei prossimi anni, una strada tutta in salita, ma piena di senso di missione, impegno e dedicazione, al servizio degli Associati e dei lavoratori del settore Turismo, Commercio e Servizi: “dare valore al lavoro”. artecipare Economia e Società Mònito del Cnel: Impossibile tornare ai livelli pre-crisi a cura di Riccardo Serri Dai Giovani della Generazione X a Chi ha già rinunciato I Impossibile poter tornare Occupati ai livelli pre-crisi: “Sarebbero necessari 2 milioni di posti di lavoro in più entro il 2020″ - questa è la situazione italiana descritta dal Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro nell’ultimo Rapporto presentato lo scorso 30 settembre. L’Italia continua ad essere attraversata da una grande crisi economica, la più grave dal dopoguerra sia per intensità che per durata. Sette anni di crisi, durante i quali si sono alternate fasi differenti, i cui denominatori comuni sono stati la mancanza di produzione e la perdita di occupa- mente superiore rispetto al resto crescita. Ciò che appare quasi imzione, in tutti i settori, ma i cui picchi d’Italia (400 mila posto di lavoro). possibile è la velocità con cui si è dalla cosiddetta più alti si sono registrati nel manifat- Un quadro in tendenziale peggiora- passati turiero e nelle costruzioni. Un milio- mento, soprattutto se a quanto già “Generazione X”, la generazione più ne di posti di lavoro persi durante la detto, sommiamo i dati relativi alla intraprendente e tecnologica della crisi, di cui 400mila sono nell’edilizia, disoccupazione giovanile, che nel- storia dell’umanità, a cui si deve l’ine poco meno nell’industria in senso l’ultimo trimestre ha registrato il troduzione dell’informatica e di instretto. Anche a livello territoriale proprio massimo storico superando ternet nella vita e nel mondo del lal’intensità della crisi è stata molto di- la soglia del 12%, il dato più alto dal voro, alle nuove generazioni, caratversa. La caduta del Pil al Sud è qua- ’77 ad oggi. Dati Istat rilevano infatti terizzate da una preoccupante presi il doppio di quella delle regioni del che il tasso di disoccupazione dei disposizione alla rinuncia. Giovani Centro-Nord. Anche per quanto ri- giovani di età compresa tra i 15 e i 24 che rinunciano a studiare, giovani guarda la perdita di occupazione, il anni, (ovvero la quota dei disoccu- che rinunciano a cercare un lavoro, dato nelle regioni meridionali pati sul totale di quelli occupati o in ragazze e ragazzi che stanno rinun(600mila posti di lavoro) è sicura- cerca), è pari al 44,2%, ed è ancora in ciando a crearsi un futuro. A questo Gli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo LA SPEZIA La sede degli Enti Bilaterali è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 12.00 ed il lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00, in Via Fontevivo 19/F, 19125 La Spezia, telefono 0187/5985132, fax. 0187/5985120, email [email protected] 13 artecipare Economia e Società desolante quadro si collega l’abbassamento del livello d’istruzione dei lavoratori, come testimoniato dal rapporto del Cnel. Nel frattempo il Governo cerca di affrontare tale questione attraverso l'ideazione di un piano nazionale a favore dell'occupazione giovanile: la Garanzia Giovani. Dati alla mano, il programma di governo, così come strutturato, rischia di diventare un ennesimo flop. Oltre 285mila iscritti per poco meno di 7mila offerte di lavoro e un sistema di servizi per l'impiego che va unificato e implementato. Da una parte il tasso di abbandono scolastico in forte rialzo, dall’altro la maggiore tendenza, da parte delle aziende, di assumere manodopera non qualificata, quindi a costi ridotti, rischiano di dare vita ad un mercato del lavoro caratterizzato da una scarsa preparazione e da una grande debolezza. Una situazione che assume connotati ancora più preoccupanti se solo si pensa a come la commistione di questi fattori abbia influito negativamente sui consumi delle famiglie italiane. L’arretramento dello stile di vita degli italiani si registra ormai non solo tra i disoccupati, ma anche tra i lavoratori a basso reddito, i cosiddetti “working poor“. Bassi livelli d’istruzione e un’occupazione scarsamente specializzata rischiano di aumentare questo fenomeno. Da qui la necessità di far crescere, in termini di conoscenze e competenze, lavoratrici e lavoratori. Dal Rapporto si evince la stretta correlazione tra competenze professionali dei lavoratori e performance competitiva dell’impresa. VIa Cairoli 11/14 -16124 Genova Tel. 010 252838 - Fax 010 2467610 mail: [email protected] 14 Analogamente il livello di istruzione degli imprenditori e del management risulta essere un elemento potenzialmente determinante per la crescita della produttività del lavoro e dunque per la competitività del sistema economico. La strada della crescita che il Rapporto lascia intravedere corrisponde pertanto alla crescita del capitale umano del Paese. Una sorta di grande sfida che impone alla classe dirigente del Paese un atto di responsabilità verso le giovani generazioni, per far si che atteggiamenti di rinuncia e di abbandono lascino spazio alla capacità di sperare ancora e di affermarsi. artecipare Economia e Società La Distintività Cooperativa e il CCNL a cura di Paolo Andreani Buona occupazione, partecipazione, merito Lo scorso 26 settembre, in Firenze si è svolta l'assemblea nazionale dei delegati e delle strutture della Uiltucs. Il dibattito ha approfondito tematiche quali la “buona occupazione”, la partecipazione e la meritocrazia. Ciò nell’ambito del rinnovo del CCNL, con uno sguardo al futuro della contrattazione aziendale. Una impegnativa discussione sulla “ distintività cooperativa” ha reso possibile la condivisione unanime di proposte utili a far evolvere positivamente le relazioni sindacali nell’ambito della distribuzione cooperativa. Di seguito Partecipare riporta una sintesi del documento finale dell’assemblea . Nel momento in cui la concertazione e la contrattazione collettiva sono messe in discussione nella loro efficacia dagli avvenimenti in atto, si ritiene che la partecipazione, nei suoi diversi aspetti, possa svolgere un ruolo positivo per ridare forza alle relazioni sindacali. Il discutibile ruolo svolto dalla politica nel rapporto con il sindacato e lo sfaldamento della rappresentanza associativa imprenditoriale nel terziario valorizza l’importanza delle relazioni sindacali nell’ambito della distribuzione cooperativa. Il coordinamento ritiene che forme condivise ed iniziative sperimentali, di “partecipazione dei lavoratori alle scelte dell’impresa cooperativa”, possono far progredire positivamente il significato della distintività cooperativa. Le caratteristiche proprie delle cooperative L di consumo rendono infatti possibile “la partecipazione” dei lavoratori tramite la presenza di loro rappresentanti nei “consigli di sorveglianza” . La scelta della UIL, condivisa e sostenuta dal coordinamento, è quella di orientare la partecipazione non tanto alla vocazione della “co-gestione” e della “codecisione”, ma alla prerogativa del “controllo” e della “Vigilanza” ciò senza escludere altre sperimentazioni. Il coordinamento ribadisce altresì la centralità del ruolo del CCNL. Salario, orario di lavoro e welfare contrattuale rappresentano temi da valorizzare nella dimensione nazionale. La contrattazione collettiva aziendale diffusa e praticata e le esperienze di partecipazione realizzate a tali livelli rappresentano un patrimonio da salvaguardare e far evolvere, in quanto espressione di distintività cooperativa. La salute, la sicurezza e l’organiz15 zazione del lavoro, la formazione continua e le pari opportunità, le esperienze di welfare aziendale, la flessibilità concertata dell’orario di lavoro in correlazione all’utilizzo delle strutture commerciali, rappresentano il terreno concreto sul quale fare accordi, anche al fine di stabilizzare e aumentare l’occupazione, innalzare l’orario contrattuale dei parttime e distribuire “salario di partecipazione. Nell’articolazione del salario aziendale, potrebbe trovare posto una soluzione condivisa sul “salario di merito” in quanto risultato di partecipazione al miglioramento dei risultati aziendali. Ciò definendo indicatori e criteri di misurazione condivisi e riscontrabili da assegnare alla dimensione aziendale. Partecipazione alle scelte d’impresa, salario di partecipazione, occupazione stabile e contrattazione collettiva sono dunque per la UILTUCS gli ingredienti per dare valore al lavoro in tempo di crisi nell’ambito della distribuzione organizzata delle cooperative di consumo, settore che occupa in Italia oltre 60.000 dipendenti prevalentemente occupati in grandi cooperative. artecipare Formazione continua e orietamento Testo Unico su Rappresentanza e Rappresentatività a cura di Samantha Merlo Seminari informativi in Liguria artecipare, in collaborazione con Gemini Service e con Uiltucs di Genova e della Liguria, da sempre organizza iniziative formative su relazioni industriali e temi riguardanti il lavoro. Queste iniziative sono dirette ai rappresentanti sindacali e ai dirigenti della Uiltucs; appuntamenti per discutere dei principali temi dell’economia, ma anche occasioni di confronto e di crescita personale. Argomento di approfondimento del 2014 è stato il tanto dibattuto Testo Unico sulla Rappresentanza e sulla Rappresentatività, siglato da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil il 10 gennaio scorso. Partecipare ha voluto intervistare Luciano Gullone, dirigente sindacale della Uiltucs di Genova e delle Liguria, che si è fortemente impegnato alla divulgazione dell’Accordo. Partecipare: Gullone, negli scorsi mesi avete pensato di intraprendere un percorso conoscitivo, per i dirigenti e rappresentanti sindacali della Uiltucs, proprio in relazione al Testo Unico sulla Rappresentanza e Rappresentatività e alla sua applicazione. Quali motivazioni sono alla base di questa scelta? Gullone: Innanzitutto è necessario evidenziare l’importanza epocale dell'accordo che finalmente concentra in un testo unico, la soluzione al problema della misurazione della rappresentanza e della rap- P presentatività delle organizzazioni sindacali; inoltre tale accordo pone finalmente regole certe e condivise sul percorso della contrattazione. Tutto questo è stato possibile grazie ad un’opera di semplificazione che ha portato in un unico ambito quanto già stabilito negli accordi del maggio 2013, del giugno 2011 e del dicembre 1993. Avere un unico testo di riferimento renderà meno complicata la conclusione dei contratti, definendo in modo certo chi sono gli interlocutori, quali sono le procedure per la trattativa e la conclusione delle intese. Partecipare: Da quello che ci ha appena detto si evince che la firma dell’accordo può essere considerata un importante traguardo per il Sindacato. Entrando più nel merito della questione, quali pensa possano essere i punti di forza di tale accordo? Gullone: Il sistema individuato può apparire, in prima battuta, piuttosto complesso; in verità, una volta avviato, automatismi e snellezza delle procedure ne garantiranno l’applicazione. L’altra caratteristica che, a mio parere, va valorizzata è la democraticità del sistema individuato. L’impianto infatti è aperto a tutte le organizzazioni 16 artecipare Formazione continua e orientamento sindacali realmente rappresentative; viene pertanto a mancare la clausola che garantiva comunque un terzo degli eletti alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, ovvero Cgil, Cisl e Uil. Alle organizzazioni sindacali che vogliono partecipare alla competizione elettorale non resta che aderire in maniera organica all’Accordo, sottoscrivendo le regole e poi, tutte uguali al nastro di partenza: una sana competizione non può che fare bene alla democrazia e anche alle stesse organizzazioni sindacali. Inoltre l’accordo riconosce un ampio potere decisionale alle RSU. Le RSU diventeranno infatti le vere protagoniste delle prossime contrattazioni. Partecipare: Ci può spiegare meglio questo aspetto? Gullone: Entrando più nello specifico, oltre a regole chiare di elezione, l'accordo prevede anche come le RSU dovranno assumere tutte le decisioni per varare la piattaforma; consultare i lavoratori durante la fase del negoziato, sancire attraverso il voto l’effettiva chiusura della trattativa, insomma una serie di procedure che non lasceranno spazio ad interpretazioni o diritti di veto, se non a chi ne ha la reale titolarità, ovvero RSU e assemblea dei lavoratori. Le procedure relative alla nomina delle RSU saranno più stringenti. In particolare le RSU rimarranno in carica per tre anni, al termine dei quali dovranno essere obbligatoriamente rinnovate, in quanto automaticamente decadute. Inoltre l’accordo prevede che il lavoratore eletto per un’organizzazione sinda- cale decada automaticamente, nel caso in cui dia le dimissioni da quell’ organizzazione. In questo modo al lavoratore dimissionario subentrerà il primo dei non eletti della lista che ne aveva sostenuto la candidatura. Partecipare: Finora abbiamo parlato dei punti di forza dell’accordo. Quali possono essere, secondo te, le incertezze rispetto alla sua applicazione? Gullone: Uno dei punti di debolezza, che ci riguarda come Uiltucs, è sicuramente quello del sistema di certificazione degli iscritti. Il sistema prevede a questo scopo di procedere con la stipula di convenzioni con Inps e Cnel. Noi sappiamo che questo sistema può essere troppo riduttivo, soprattutto per le categorie polverizzate come la nostra o, ad esempio, i trasporti, dove la delega di iscrizione al sindacato da parte del lavoratore può essere creare alcuni problemi, vuoi perché si tratta di piccole e piccolissime imprese, o addirittura, nel caso dei lavoratori domestici, perché non siamo di fronte a vere e proprie imprese. In questi settori infatti, il ricorso al tesseramento diretto da parte del lavoratore è una prassi fortemente consolidata. Credo pertanto che si debba trovare una soluzione a questo problema, senza far venir meno il valore della certificazione da parte di un ente terzo. Come Uiltucs siamo assolutamente favorevoli ad un impianto che ponga fine ad un’anomalia tutta italiana, quella dell’autocertificazione, che in questi anni ha fortemente penalizzato organizzazioni sindacali come la UIL, dando la possibilità ad altre organizzazioni quasi inesistenti di autocertificarsi senza nessun tipo di controllo e verifica. ENTE BILATERALE Territoriale del Terziario di Genova e Provincia 17 artecipare Cultura e società Alla ricerca dell’identità nel mondo globale moderno a cura di Cristina D’Ambrosio Intervista a Zygmunt Bauman l filosofo Zygmunt Bauman ha scritto un interessante saggio sull’identità nel 2003, definendola dal punto di vista politico, religioso, sociale: l’identità è oggi “un vestito” che si usa finche’ serve, precario come la vita odierna, definita dal filosofo “modernità liquida”. Nella “modernità liquida” le persone hanno un senso di spaesamento, causa la caduta dei valori tradizionali e la precarietà dei progetti di vita individuali. L’identità è un processo che si manifesta nella crisi della società multiculturale e dello stato sociale, nella flessibilità della prestazione lavorativa, nello svuotamento delle istituzioni democratiche, nella privatizzazione della sfera pubblica. L’arena politica appare come un “talk show”, dove si discute molto, ma non si risolvono i problemi dell’ingiustizia sociale. L’unico ambito vero del dibattito resta pur sempre l’”agorà”, spazio libero di discussione tra le persone, luogo reale di espressione di quella responsabilità alla base della partecipazione alla vita pubblica. La società attuale ha il problema di definire l’identità. Un tempo le relazioni sociali erano saldamente ancorate alla prossimità. Con la nascita dello stato-nazione sorse un’idea forte d’identità e sovranità nazionale . Lo stato cercava l’ubbidienza dei suoi sudditi per realizzare il destino di una nazione, definendo l’aggregato di tradizioni locali, dialetti, leggi, consuetudini e modi di vita come presupposto I di una comunità nazionale. Oggi, invece, accade che le affiliazioni sociali, che vengono tradizionalmente attribuite agli individui come definizione di identità, razza, genere, paese e luogo di nascita, famiglia e classe sociale, stanno diventando sempre più diluite nei paesi tecnologicamente più avanzati. Si assiste al tentativo di fondare nuovi gruppi sociali che possano dare ai loro componenti un senso di appartenenza; si tratta al contrario di gruppi fragili, virtuali, in cui è facile entrare, ma anche agevole uscire. Globalizzazione e crollo delle identità sono simbiotiche. Gli stati nazionali hanno, oggi, meno bisogno di patriottismo, avendo ceduto ai mercati globali il compito dell’impiego di lavoro e capitale. Dove non c’è fiducia e disponibilità di investimenti a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la stabilità dei posti di lavoro, è facile perdere il diritto alla dignità personale e al rispetto sociale. Non essen- 18 doci più la classe come riferimento, su cui far leva per le rivendicazioni più disparate, lo scontento sociale si esprime in un numero infinito di rimostranze di gruppo, alla ricerca di una propria identità sociale. Povertà sempre maggiore, abbassamento della protezione delle condizioni di vita e di lavoro, ineguaglianze nella distribuzione della ricchezza e del reddito rendono sempre più difficile rivendicare un identità distinta e precisa. Le persone in questa condizione vengono oggi identificate come “sottoclasse”, una lenta, implacabile produzione di scarti umani, o meglio umani scartati, non più necessari al ciclo economico. Non resta che il sogno di poter lottare per una società migliore in cui si possa riconoscere ai propri membri l’umanità e i diritti dovuti agli esseri umani in quanto tali. Occorre ripensare un modello di società più equa e più giusta basata su una redistribuzione più attenta delle risorse del pianeta.