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Galilei, 133 - 54033 Marina di Carrara (MS) Italia - Tel.+39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 e-mail: [email protected] Editoriale Ma cos’ è questa crisi …? L e informazioni generaliste di giornali, telegiornali e trasmissioni affini, che divulgano, semplificandole, informazioni più specialistiche, sostengono l’esistenza in questo Paese di una crisi profonda, di durata incerta ma non breve, la cui causa prima risiederebbe nei pasticci finanziari degli americani e la cui diffusione nel mondo dipenderebbe dalla globalizzazione della finanza e dell’economia. D’altro canto, osservazioni ed esperienze più personali, di ciascuno di noi, registrano anche segnali di segno opposto: i saldi di fine anno hanno venduto molto bene, i ristoranti sono affollati come sempre ed i vacanzieri sono in piena attività. Ma?! Temo tuttavia che l’argomento presenti aspetti più complessi, sia per quanto riguarda la prospettiva economica che quella sociologica. Per quanto concerne l’economia, semplificando molto, esistono due scuole di 18 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 pensiero che si propongono, in alternativa, per la gestione dei cicli economici (crisi e successiva ripresa): quella interventista di John Maynard Keynes e quella liberista di Ludwig von Mises. La prima ritiene che il mercato non sia in grado da solo di evitare prima, e di risolvere poi, le crisi che comportamenti impropri degli operatori economici hanno determinato e che pertanto siano necessari interventi pubblici al fine di gestire in modo proprio (ovvero in modo quanto più indolore e breve) la successiva ripresa. La mano invisibile di Adam Smith non esiste. La seconda, al contrario, ritiene che la mano invisibile di Adam Smith esista e che, pertanto, gli interventi pubblici nel mercato siano distorsivi e contribuiscano ad aggravare le inevitabili crisi (del resto salutari, in quanto volte a ripulire il mercato stesso dalle conseguenze negative di fatalità, errori ed inefficienze) ed a renderle più lunghe e più sofferte. La crisi del 1929 ed il successivo “New Deal” rooseveltiano sono presi sovente ad esempio per sostenere le tesi opposte. Entrambe le scuole hanno raccolto e raccolgono economisti di chiara fama (compreso qualche premio Nobel) e tuttavia la prima ha un numero maggiore di sostenitori, perché più solidale, più considerativa delle possibilità di azione dei vertici politici e, pertanto, poco propensa alla selezione naturale che è sempre elettoralmente sconveniente (gli unici spazi di selezione naturale rimasti riguardano i barbieri ed i bottegai in genere, i professionisti, gli artigiani ed i piccoli imprenditori, ai quali il concetto di precarietà sembra addirsi meno). Ovviamente in carenza di selezione, si producono, in termini termodinamici, anche effetti entropici che distolgono dal lavoro utile porzioni significative del- l’energia disponibile (ad esempio, ma non solo, i sostegni alla compagnia di bandiera ed al settore dell’auto). Per quanto concerne la sociologia, invece, il problema sembra afferire al modello di società in essere: ovvero la società dei consumi. Dove gli individui assumono valenza in quanto consumatori e, pertanto, insostituibili sostenitori di un processo produttivo che costituisce l’altra metà del ciclo produzioneconsumo. Da qui il sostegno della domanda che sostiene la produzione. E tuttavia in una società come quella in cui viviamo, ad elevata produttività e, per certi versi, esausta di consumi (per quanto non equamente distribuiti), la vecchia legge di Jean Baptiste Say, per cui ogni produzione genera un reddito di importo equivalente in grado di creare la propria domanda, ha smesso di funzionare da un pezzo. Davvero non esistono altri modelli sociali compatibili con la sofisticazione della nostra civiltà e con la globalizzazione universale? Ai sociologi la risposta (un tempo si diceva “da un milione di dollari”). Forse, dopo aver adottato per lungo tempo le ragioni della più simpatica cicala, potrebbe essere interessante valutare anche quelle della più antipatica formica. Chissà! In conclusione, una possibile risposta al quesito iniziale è che la crisi presente è di tipo un po’ speciale (la prima di una nuova serie?) che interessa più profondamente il modello sociale e che non dispone di progetti di risoluzione condivisi. La discussione sull’argomento riguarderà senza dubbio gran parte di questo secolo. Dott. Ing. Mauro Scasso Segretario Generale IIS ANNO LXI Gennaio-Febbraio 2009 Pubblicazione bimestrale DIRETTORE RESPONSABILE: Ing. Mauro Scasso REDATTORE CAPO: Geom. Sergio Giorgi REDAZIONE: Sig.ra Deborah Testoni, P.I. Maura Rodella PUBBLICITÀ: Sig. Franco Ricciardi Sommario Articoli 21 33 39 Organo Ufficiale dell'Istituto Italiano della Saldatura Abbonamento annuale 2009: Italia: .......................................... € 90,00 Estero: ........................................ € 155,00 Un numero separato: ................ € 20,00 La Rivista viene inviata gratuitamente ai Soci dell’Istituto Italiano della Saldatura. Direzione - Redazione - Pubblicità: Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Telefono: 010 8341333 Telefax: 010 8367780 e-mail: [email protected] web: www.iis.it Rivista associata Registrazione al ROC n° 5042 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Genova” - Fine Stampa Febbraio 2009 Aut. Trib. Genova 341 - 20.4.1955 Progetto grafico: Marcs & Associati srl - Rozzano (MI) Fotocomposizione e stampa:ALGRAPHY S.n.c.- Genova Tel 010 8366272, Fax 010 8358069 - www.algraphy.it L’istituto non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori. La riproduzione degli articoli pubblicati è permessa purché ne sia citata la fonte, ne sia stata concessa l’autorizzazione da parte della Direzione della Rivista, e sia trascorso un periodo non inferiore a tre mesi dalla data della pubblicazione. La collaborazione è aperta a tutti, Soci e non Soci, in Italia e all’Estero. La Direzione si riserva l’accettazione dei messaggi pubblicitari. Ai sensi del D.Lgs. 196/2003, i dati personali dei destinatari della Rivista saranno oggetto di trattamento nel rispetto della riservatezza, dei diritti della persona e per finalità strettamente connesse e strumentali all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad esse correlate. 49 55 65 75 1 Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi – E. MAIORANA La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” – S. MORRA Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura – M. ROGANTE Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale e delle procedure di saldatura e taglio con sorgenti laser – M. MURGIA, L. TIMOSSI La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici – B. ATZORI, G. MENEGHETTI, M. RICOTTA International Institute of Welding (IIW) Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys – T. SANTOS, P. VILAÇA, L. QUINTINO IIS Didattica La saldatura dello zirconio Rubriche 87 Scienza e Tecnica Il nuovo approccio al controllo dei tubi di scambiatori di calore con apparecchiature “Multi-Technology” – F. BRESCIANI 89 IIS News Comitato Direttivo ESI Italia – “Welding Distortion Workshop” Progetto di Formazione Professionale Europea EuroData 91 Normativa Tecnica Problematiche legate al ritiro di norme UNI a seguito dell’emissione di norme europee sullo stesso argomento – S. GIORGI 93 Salute, Sicurezza e Ambiente Nostalgie delle “Sorelle 626 e 494” – T. LIMARDO 95 In memoria Ezio Annettoni 97 Dalle Aziende 103 Notiziario Letteratura tecnica Codici e norme Corsi Mostre e convegni 113 Ricerche bibliografiche da IIS-Data Criccabilità da tensocorrosione 120 Elenco degli Inserzionisti In copertina L’ European Federation for Welding, Joining and Cutting (EWF) e l’ Istituto Italiano della Saldatura (IIS) invitano gli interessati alle tecnologie di giunzione mediante saldatura a partecipare a EUROJOIN 7 / GNS5, la settima edizione del Congresso Europeo sulle Tecnologie di Giunzione che si terrà, in abbinamento alla quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS5), al Palazzo del Casinò di Venezia Lido il 21 e 22 Maggio 2009. I lavori si articoleranno in sei sessioni tecniche parallele ed in sei Corsi tecnici su argomenti specifici. Completa la manifestazione una sessione poster ed una esposizione riservata agli sponsor. L’Istituto Italiano della Saldatura ha già organizzato, per conto dell’ EWF, la seconda edizione di Eurojoin a Firenze nel 1994 e da allora ne sono state tenute con successo altre quattro edizioni. In questa settima edizione saranno presentate congiuntamente esperienze italiane ed europee che potranno così essere valutate e discusse dagli esperti presenti. Seventh European Congress on Joining Technology Fifth edition of Italian Welding Days Venezia Lido 21– 22 Maggio 2009 www.gns5-eurojoin7.it Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi E. Maiorana * Sommario / Summary La nota, prendendo spunto dalla emanazione del DM 14.01.08 “Norme tecniche per le costruzioni”, mette a confronto i criteri di verifica delle unioni saldate, in particolare delle giunzioni a cordone d’angolo. Oltre alla recente normativa italiana si riportano i risultati seguendo i criteri delle Istruzioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche e i criteri di verifica dell’Eurocodice 3 Parte 1-8 dal titolo “Progettazione dei collegamenti”. Mentre le Istruzioni CNR prescrivono la più elevata altezza di gola minima, l’Eurocodice 3 prescrive il valore minore di gola. In particolare quest’ultimo consente di adottare il “metodo direzionale” o il “metodo semplificato”. Quest’ultimo fornisce un valore notevolmente inferiore al primo. Il DM 14.01.08 si colloca tra i due precedenti riferimenti normativi; infatti il Decreto Ministeriale riprende in parte il Metodo 1 dell’Eurocodice 3, consente di adottare il metodo semplificato e introduce una terza verifica la quale fornisce il medesimo risultato delle Istruzioni CNR. Dal punto di vista costruttivo, le differenze riscontrate possono influire sul processo produttivo; infatti, ad esempio, per assicurare il cordone minimo, da una procedura a passata unica può essere necessario passare a un multipass con un significativo incremento delle ore di saldatura. The note, moving from the recent emanation of the Italian DM 14.01.08 “Norme tecniche per le costruzioni” (Technical standards for constructions), compares the verification crite* ria of the welded joints, particularly the fillet welded joints. In addition to the recent Italian legislation, it will show the results following the criteria of the Instructions of the Italian CNR (National Research Council) and the criteria of the Eurocode 3 Part 1-8 titled “Design of joints”. While the Instructions CNR require the higher minimum height of the throat, the Eurocode 3 prescribes the lower throat. In particular, the Eurocode allows to adopt the “Directional method” or the “Simplified method”. The latter provides a value substantially less than the first. The DM 14.01.08 gives results which values are between the previous two, in fact the Ministerial Decree takes in part the Method 1 of the Eurocode 3, allows to adopt the semplified method and introduces a third Method which provides the same result of the Instructions CNR. From a constructive point of view, the differences of the design results may affect the production processes, in fact, for example, to ensure the minimum fillet weld, from a single pass procedure to a multipass could significantly increase the global welding time. Keywords: Bridges; butt joints; CEN; civil engineering; comparisons; computation; corner joints; design; Europe; fusion welding; in service operations; regulations; resistance welding; standards; steel construction; stress analysis; structural members; structural steels; T joints; UNI; welded joints. OMBA Impianti & Engineering S.p.A.- Podenzano (PC). Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 21 E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi 1. Introduzione In un articolo precedente [1] si era fatto riferimento all’Eurocodice 3 Parte 1-8 “Progettazione dei collegamenti” [2] come parte derivata dalla Parte 1-1 “Regole generali e regole per gli edifici” [3], riportando un confronto applicativo di una giunzione bullonata con la normativa italiana (Istruzioni CNR UNI 10011 [4]) e altre normative internazionali (AASHTO, British Standard, DIN). Alla luce dell’emanazione delle recenti “Norme tecniche per le costruzioni” (emanate con il DM 14.01.08 [5]), si è ritenuto opportuno riproporre l’argomento giunzioni, nello specifico le giunzioni saldate. Il tema, di per sé, per la complessità degli aspetti coinvolti (procedimenti, progettazione, controlli, metallurgia, ecc.) richiederebbe sicuramente uno spazio ben maggiore e una trattazione più ampia (si pensi ad esempio alla fatica e alle connessioni di questa con la meccanica della frattura). Nell’articolo saranno quindi richiamati alcuni aspetti salienti del processo di saldatura e analizzate le possibilità attualmente a disposizione del progettista che intenda realizzare una giunzione saldata con la normativa vigente in Italia, prima di tutto facendo riferimento alle “Norme tecniche per le costruzioni”, quindi, se non diversamente specificato in essa, alle indicazioni riportate negli Eurocodici strutturali e, ad integrazione, alle Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ed eventualmente altri codici internazionali che garantiscano livelli di sicurezza non inferiori ai riferimenti tecnici citati). L’evoluzione dei processi di saldatura ha permesso un rapido aggiornamento delle tecniche esecutive anche a scapito di metodologie tradizionali (ad esempio la rivettatura degli aerei sostituita dalla saldatura ad attrito). Di seguito, si farà accenno solo ai processi di applicazione attualmente utiliz- 22 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 zati in carpenteria metallica per le strutture civili. Lo scopo principale della presente nota è quello di confrontare i risultati ottenibili utilizzando un codice piuttosto che un altro per il calcolo dei cordoni d’angolo di un tipico giunto saldato a T. Dal punto di vista costruttivo, le differenze riscontrate possono influire notevolmente nel processo produttivo; infatti, ad esempio, per assicurare il cordone minimo, da una procedura a passata unica può essere necessario passare a un multipass con un significativo incremento delle ore di saldatura. È quindi importante non sottovalutare queste leggere differenze tra i riferimenti normativi a disposizione dei progettisti. 2. Processi di saldatura tradizionali 2.1 Saldatura in officina Le Istruzioni CNR citano i seguenti processi di saldatura utilizzabili: • saldatura manuale ad arco con elettrodi rivestiti; • saldatura automatica ad arco som- merso; • saldatura automatica o semiautomatica sotto gas di protezione (CO 2 o sue miscele); • altro processo di saldatura la cui attitudine a garantire una saldatura pienamente efficiente deve essere verificata mediante prove di qualifica quali radiografie, prove di rottura del giunto, resistenza a trazione su giunti testa a testa, prove di piegamento trasversali, resilienza. L’Eurocodice riporta i seguenti processi di saldatura utilizzabili: • saldatura ad arco con elettrodi rivestiti; • saldatura ad arco con filo animato (senza gas di protezione); • saldatura ad arco sommerso; • saldatura MIG (“metal inert gas”); • saldatura MAG (“metal active gas”); • saldatura con filo animato (con gas di protezione attivo); • saldatura TIG (“tungsten inert gas”). La denominazione dei processi di saldatura secondo la UNI EN ISO 4063 [6] e la ASME [7] è riportata nella Tabella I. TABELLA I - Processi di saldatura e relativa denominazione. UNI EN ISO 4063 ASME “Boiler and Pressure Vessel” Saldatura con elettrodi rivestiti 111 SMAW Saldatura ad arco sommerso con filo elettrodo 121 SAW Saldatura MIG/MAG (filo pieno) 131/135 GMAW Saldatura MIG/MAG (filo animato) 136/137 FCAW Saldatura TIG 141 GTAW Saldatura al plasma 15 PAW Saldatura a punti 21 RSW Saldatura a rulli 22 RSEW Saldatura a rilievi 23 PW Saldatura ossiacetilenica 311 OAW Saldatura ad attrito 42 FRW Saldatura a fascio elettronico 51 EBW Saldatura Laser 52 LBW Saldatura a elettroscoria 72 ESW Saldatura a elettrogas 73 EGW Processo E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi 2.1.1 Un caso di saldatura di lamiere a grosso spessore La realizzazione di un’opera passa attraverso la trasformazione delle lamiere, anche di notevole spessore, tramite delle lavorazioni suddivisibili in tre macroattività: la prima riguarda le pre-lavorazioni, la seconda l’assiemaggio, la terza la saldatura. La pre-lavorazione ha inizio con il taglio, tramite ossitaglio, delle lamiere secondo le indicazioni fornite dall’Ufficio Tecnico tramite dei “piani di taglio” (Fig. 1). I piani di taglio hanno lo scopo di individuare la collocazione di ogni singolo pezzo all’interno della singola lamiera. È necessario, infatti, da una parte ridurre il più possibile gli sfridi e dall’altra consentire la rintracciabilità delle lamiere d’origine, certificate dal produttore, rispetto agli elementi finali. Da ogni lamiera sono ricavati i pezzi che verranno, nella fase successiva, assemblati dai carpentieri, secondo le indicazioni fornite dall’Ufficio Tecnico tramite dei “normalini di officina”, per realizzare la struttura in progetto. A seguire, i bordi degli elementi sono cianfrinati alla macchina utensile per realizzare giunti saldati a completa e a parziale penetrazione durante la fase di saldatura (Fig. 2); infine il materiale viene sabbiato con graniglia metallica per pulire le superfici e staccare la calamina (sabbiatura grado SA 2.5). La fase successiva è quella dell’assiemaggio dei vari elementi da parte di carpentieri esperti che, sulla base delle indicazioni riportate nei “disegni costruttivi”, assemblano i macro elementi rispettando rigorosamente le tolleranze richieste che devono essere compatibili con quelle relative all’opera finita e in conformità a quanto previsto dalle correnti norme europee relative alle costruzioni in acciaio (ex UNI ENV 1090). Le giunzioni saldate sono eseguite tramite l’utilizzo di impianti automatici ad arco sommerso a teste contrapposte oppure manualmente per gli elementi secondari o in posizioni difficilmente raggiungibili dai macchinari (Fig. 3). Altre attività riguardano la foratura, ove necessario. Ad esempio, la Figura 4 mostra la foratura di elementi nei quali saranno inseriti dei perni per realizzare un meccanismo strutturale idoneo a sollevamenti eccezionali. Prima di lasciare lo stabilimento produttivo per il cantiere di assiemaggio e la messa in opera, i pezzi sono sottoposti a sabbiatura finale per pulire le superfici e costituire un idoneo aggrappaggio nella successiva fase di verniciatura (Fig. 5). La verniciatura, per conferire una idonea protezione delle superfici metalliche e garantire durabilità rispetto ai fenomeni di corrosione in ambiente inquinato e/o marino, è data a più mani Figura 1 - Taglio delle lamiere. a) b) Figura 2 - a) Bordi cianfrinati; b) giunzioni saldate a piena penetrazione. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 23 E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi (per la prima mano di primer usualmente è utilizzato zincante inorganico, con spessore del film secco di almeno 50 μm). La mano finale è quella che conferisce l’aspetto definitivo alla strut- tura (Fig. 6). Accanto all’attività di realizzazione dell’opera vi sono i controlli di Qualità, secondo gli standard della UNI EN ISO 9001 [8], affidati alla competenza del personale interno del- a) b) Figura 3 - a) Saldatura automatica; b) saldatura manuale. a) b) Figura 4 - a) Foratura; b) dettaglio elementi forati. a) Figura 5 - a) Assemblaggio; b) prima mano di verniciatura. 24 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 b) l’azienda, eventualmente, su richiesta contrattuale, con il sopralluogo di una Terza Parte (organismo di Certificazione accreditato) che con cadenza periodica svolge, durante la produzione, i controlli E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi a) b) Figura 6 - a) Ultima mano verniciatura; b) elemento pronto per la spedizione in cantiere. delle saldature (visivo, magnetoscopico, ultrasonoro, radiografico) e delle geometrie. Tra le problematiche specifiche del lavoro citato nelle figure precedenti, si segnalano quelle inerenti agli elevati spessori delle lamiere, alla qualità dei materiali (S 690 QL), alle tolleranze previste per le lavorazioni e alla movimentazione delle grandi masse in gioco. 2.2 Saldatura in cantiere Premesso che le Istruzioni CNR, al paragrafo “Unioni saldate” del capitolo “Regole pratiche di progettazione ed esecuzione”, prescrivono che il progetto debba essere studiato col criterio di limitare per quanto possibile le saldature in opera, a titolo di esempio si riportano alcune immagini relative a un caso di saldatura in cantiere di trave portante di impalcato. La Figura 7 illustra il fissaggio dei lembi da saldare mediante “clamps”. Una volta assicurato il mantenimento di una distanza dei lembi costante definita per tutta l’altezza della giunzione si procede con la saldatura manuale (Fig. 8). Figura 7 - Giunzione testa a testa di trave. Figura 8 - Fasi di saldatura manuale in cantiere. Da notare nelle Figure 7 e 8 che la prima mano di primer (colore grigio) è stata data a tutta la superficie bagnata del ponte eccetto nella zona dove è prevista la saldatura in opera. Infatti i bordi cianfrinati e le superfici interessate da saldatura in cantiere sono di regola protette con speciale primer saldabile (5±10 μm). A ponte completamente assemblato si procede con le mani di verniciatura finali (Fig. 9). Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 25 E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi I rulli fungono anche da elettrodi consentendo il passaggio della corrente (Fig. 12). Da citare, infine, la saldatura per scintillio effettuata tramite contatto elettrico di due particolari elettrodi e l’applicazione di una pressione tra gli stessi. 4. Normativa Figura 9 - Opera verniciata e collocata nel sito di servizio. 3. Processi di saldatura speciali dove R è la resistenza data dal materiale da saldare posto tra i due elettrodi I è la corrente t è il tempo. La pressione applicata gioca un ruolo determinante nel far sì che la resistenza nell’interfaccia tra l’elettrodo e la lamiera si riduca rispetto alla resistenza all’interfaccia tra le lamiere. Il calore prodotto per effetto Joule dal passaggio della corrente fa sì che si ottenga una saldatura a forma di “bottone” con un sottile guscio plastico tra il nocciolo portato a fusione e il piano di contatto con il materiale base. Un’eccessiva pressione agli elettrodi può portare all’esplosione del guscio e alla fuoriuscita del metallo fuso. Si parla quindi di saldatura per punti, tenendo conto che si deve mantenere una certa distanza tra un punto e il successivo (Fig. 10). In alternativa, sempre con lo stesso principio operativo, è stata messa a punto la saldatura a rilievi, la quale prevede una lavorazione preliminare di una delle lamiere per creare dei rilievi (Fig. 11). È anche possibile ottenere saldature continue lineari tramite l’utilizzo di appositi rulli attraverso i quali passano le due lamiere da giuntare. Figura 10 - Saldatura a resistenza. Figura 11 - Saldatura a rilievi. Tra i vari processi di saldatura affermatesi e perfezionati negli ultimi anni, si riporta di seguito una breve descrizione riguardante la saldatura a resistenza o per fusione in quanto espressamente citata nelle Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” [9]. Una descrizione del processo e delle sue tappe fondamentali è riportata in [10]. 3.1 Saldatura a resistenza Si tratta di una saldatura autogena per pressione, nella quale non viene utilizzato materiale d’apporto. Il processo di saldatura avviene applicando due elettrodi conduttori di corrente sulle lamiere da saldare poste in sovrapposizione. Il calore prodotto per effetto Joule dal passaggio della corrente si calcola con la formula Q = R · I2 · t 26 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Le normative considerate per la comparazione dell’altezza di gola minima per la giunzione saldata sono le seguenti: • CNR 10011/97 - Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione. • DM 14 Gennaio 2008 - Norme tecniche per le costruzioni. • Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 Gennaio 2008 (bozza aggiornata al 7 Marzo 2008). • UNI EN 1993-1-8 Eurocodice 3 Progettazione delle strutture di acciaio. Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti. 5. CNR 10011/97 5.1 Giunti testa a testa o a T a completa penetrazione Per il calcolo delle tensioni, derivanti da azioni di trazione o compressione agenti normalmente all’asse della saldatura o da azioni di taglio, deve essere considerata come sezione resistente la sezione longitudinale della saldatura stessa; ai fini del calcolo essa ha come lunghezza quella intera della struttura e come larghezza il minore dei due spessori collegati, misurato in vicinanza della saldatura, per i giunti di testa e lo spessore dell’elemento a completa penetrazione nel caso di giunti a T. Figura 12 - Saldatura con rulli. E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi Per il calcolo delle tensioni, derivanti da azioni di trazione o compressione parallele all’asse di saldatura, deve essere considerata come sezione resistente quella del pezzo saldato ricavata normalmente all’asse predetto (cioè quella del materiale base più il materiale d’apporto). La classe di pertinenza fa riferimento all’effettuazione del giunto con determinati elettrodi e al soddisfacimento dell’esame radiografico con i risultati richiesti dai raggruppamenti della normativa di riferimento (B della UNI 7278 per la I classe testa a testa e F per la II classe). La verifica di sicurezza è soddisfatta qualora la tensione ideale ricavata combinando le singole componenti della tensione secondo il criterio di Von Mises (Eq. 1) (1) sia inferiore ai valori delle limitazioni nella Tabella II. è la tensione di trazione o compressione normale alla sezione longitudinale della saldatura è la tensione di trazione o compressione parallela all’asse della saldatura è la tensione tangenziale nella sezione longitudinale della saldatura. 5.2 Giunti a cordoni d’angolo Per il calcolo delle tensioni, derivanti da azioni di trazione o compressione normali all’asse della saldatura o da azioni di taglio secondo detto asse, deve essere considerata come sezione resistente la sezione di gola del cordone di saldatura; ai fini del calcolo essa ha come lunghezza L quella intera del cordone, purché questo non abbia estremità palesemente mancanti o difettose, e come larghezza a l’altezza del triangolo iscritto nella sezione trasversale del cordone. TABELLA II - Limitazioni alla Eq. 1. t ≤ 40 mm t > 40 mm N/mm2 N/mm2 ≤ fd 235 (S235) 275 (S275) 355 (S355) 210 (S235) 250 (S275) 315 (S355) I classe ≤ 0.85 · fd 200 (S235) 234 (S275) 302 (S355) 178 (S235) 212 (S275) 268 (S355) II classe Eventuali tensioni σ || di trazione o di compressione presenti nella sezione trasversale del cordone, inteso come parte della sezione resistente della membrana, non devono essere prese in considerazione ai fini della verifica del cordone stesso. Il calcolo convenzionale delle tensioni deve essere eseguito ribaltando su uno dei lati del cordone la sezione di gola. La verifica di sicurezza è soddisfatta qualora la tensione ideale ricavata combinando le singole componenti della tensione e i criteri di combinazione (Eq. 2a ed Eq. 2b) che si rifanno al dominio di sicurezza elaborato negli anni ’70 dall’Istituto Italiano della Saldatura definito della “sfera mozza” (2a) sia inferiore ai valori delle limitazioni nella Tabella III e inoltre (2b) sia inferiore ai valori delle limitazioni nella Tabella IV. Devono essere previsti di I classe i giunti a testa di maggiore importanza appartenenti a membrature tese esposte a temperature minori di 0 °C. I cordoni d’angolo che uniscono due laminati di spessori t1 ≥ t2 devono avere 2 (3) Per spessori t 1 ≥ 20 mm, conviene di regola che sia b ≥ b1, purché non in contrasto con la precedente limitazione; i valori di b 1 sono riportati nella Tabella V. 6. Eurocodice 3 A prescindere da una presentazione generale di ciò che la normativa europea (UNI ENV 1993-1-1) ha introdotto come novità rispetto alla previgente normativa italiana, per la quale si rimanda a [11], si fa qui riferimento alla UNI EN 1993-1-8. I processi di saldatura utilizzabili sono i seguenti: SMAW, FCAW, GMAW, SAW, GTAW. È specificato l’angolo tra le membrature (compreso tra 60° e 120°), le limitazioni dimensionali delle saldature a tratti e altre prescrizioni di carattere operativo. Per il calcolo della resistenza di progetto di una saldatura a cordone d’angolo vi è la possibilità di utilizzare il “metodo direzionale” e il “metodo semplificato”. TABELLA IV - Limitazioni alla Eq. 2b. t ≤ 40 mm t > 40 mm N/mm2 N/mm2 ≤ fd 235 (S235) 210 (S235) ≤ 0.85 · fd 234 (S275) 302 (S355) 212 (S275) 268 (S355) ≤ 0.70 · fd 192 (S275) 248 (S355) 175 (S275) 220 (S355) TABELLA III - Limitazioni alla Eq. 2a. t ≤ 40 mm il lato b soddisfacente le condizioni di calcolo e, di regola, la limitazione seguente (Eq. 3): t > 40 mm 2 N/mm N/mm ≤ 0.85 · fd 200 (S235) 178 (S235) ≤ 0.70 · fd 192 (S275) 248 (S355) 175 (S275) 220 (S355) Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 27 E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi TABELLA V - Relazione tra lato del cordone e spessore del laminato. t1 b1 [mm] 20 30 50 70 100 [mm] 6 8 11 13 14 7. DM 14.01.08 (6) 6.1 Metodo direzionale La resistenza di progetto di una saldatura a cordone d’angolo è soddisfatta se sono verificate entrambe le seguenti relazioni (Eq. 4a ed Eq. 4b): (4a) (4b) dove è la tensione ultima nominale di fu resistenza della parte del giunto più debole βw è il fattore di correlazione che assume i valori β = 0.80 (S235), 0.85 (S275), 0.90 (S355), 1.00 (S420 e S460) γM2 = 1.25 è il coefficiente di sicurezza. 6.2 Metodo semplificato In alternativa al metodo precedente, la resistenza di progetto di un cordone d’angolo è assunta essere adeguata se, in ciascun punto della lunghezza, la risultante delle forze trasmesse soddisfa al seguente criterio (Eq. 5): (5) dove Fw,Ed è la forza sollecitante per unità di lunghezza Fw,Rd è la resistenza di calcolo per unità di lunghezza, Fw,Rd = fvw,d · a fvw,d è la resistenza a taglio di progetto, fvw,d I collegamenti testa a testa, a T e croce a piena penetrazione devono essere realizzati con materiali d’apporto aventi resistenza uguale o maggiore di quella degli elementi collegati. Una saldatura a piena penetrazione è caratterizzata dalla piena fusione del metallo base attraverso tutto lo spessore dell’elemento da unire con il materiale d’apporto. La resistenza di calcolo dei collegamenti a piena penetrazione si assume eguale alla resistenza di progetto del più debole tra gli elementi connessi. I collegamenti testa a testa, a T e a croce a parziale penetrazione sono verificati con gli stessi criteri dei cordoni d’angolo. La resistenza di progetto, per unità di lunghezza dei cordoni d’angolo, si determina con riferimento all’altezza di gola “a”. La gola del cordone d’angolo da utilizzare nelle verifiche è quella teorica, corrispondente alla preparazione adottata senza tenere conto della penetrazione e del sovrametallo di saldatura. La lunghezza di calcolo “L” è quella intera del cordone, purché questo non abbia estremità palesemente mancanti o difettose. Eventuali tensioni σ || agenti nella sezione trasversale del cordone, inteso come parte della sezione resistente della membratura, non devono essere prese in considerazione ai fini della verifica del cordone stesso. Ai fini della durabilità delle costruzioni, le saldature correnti a cordoni intermittenti, realizzati in modo non continuo lungo i lembi delle parti da unire, non sono ammesse in strutture non sicuramente protette contro la corrosione. Allo stato limite ultimo le azioni di calcolo sui cordoni d’angolo si distribuiscono uniformemente sulla sezione di gola. Considerando la sezione di gola nella sua effettiva posizione, si assume la seguente condizione di resistenza (Eq. 6): TABELLA VI - Valori assunti da coefficienti β1 e β2. 28 S235 S275 - S355 S420 - S460 β1 0.85 0.70 0.62 β2 1.0 0.85 0.75 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 ftk β γM2 è la resistenza a rottura del più debole degli elementi collegati = 0.80 (S235), 0.85 (S275), 0.90 (S355), 1.00 (S420 e S460) = 1.25. In alternativa, si può adottare cautelativamente il criterio semplificato: (7) dove Fw,Ed è la forza di calcolo che sollecita il cordone d’angolo per unità di lunghezza Fw,Rd è la resistenza di calcolo del cordone d’angolo per unità di lunghezza, Fw,Rd Considerando la sezione di gola in posizione ribaltata, essendo n la tensione normale perpendicolare all’asse del cordone t la tensione tangenziale perpendicolare all’asse del cordone la verifica si effettua controllando che siano soddisfatte simultaneamente le seguenti due condizioni (Eq. 8a ed Eq. 8b): (8a) (8b) dove fyk è la tensione di snervamento caratteristica β1 e β2 sono coefficienti che assumono i valori della Tabella VI. 8. Esempio di calcolo Si assume come esempio una giunzione a T a cordone d’angolo (Fig. 13). Un piatto di spessore t 2 = 20 mm perpendicolare a un piatto di spessore t 1 = 30 mm, saldato da entrambi i lati (n = 2). Azioni: forza applicata di trazione FV = 400 kN, di taglio lon-gitudinale V L = 50 kN e di taglio trasversale V T = 30 kN. Lunghezza L = 100 mm; gola amin da determinare. Materiale base S 355 J2+N. E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi TABELLA VII - Formule utilizzate per la verifica giunto laminato in acciaio S355. Eq. FSOLL 9. Conclusioni FRES ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ ≤ * si considerano entrambi i casi per i quali la VT agisce nei due versi opposti. Nella Tabella VII sono riportate le formule utilizzate e nella Tabella VIII si confrontano le altezze minime di gola; nella Tabella IX si mostrano i risultati. Se, a parità delle altre azioni sollecitanti e a parità di geometria, la forza applicata di trazione fosse stata F V = 200 kN, i risultati sarebbero stati quelli riportati nella Tabella X. Il che mostra quanto sia penalizzante per la CNR 10011 determinare il cordone di saldatura prescindendo dalle azioni sollecitanti ma esclusivamente dal punto di vista geometrico degli spessori in gioco (Eq. 3). Dal confronto della verifica di una tipica giunzione saldata a cordone d’angolo, eseguita seguendo il DM 14.01.08 “Norme tecniche per le costruzioni”, l’Eurocodice 3 Parte 1-8 “Progettazione dei collegamenti” e le Istruzioni CNR per il calcolo delle costruzioni in acciaio CNR 10011, risulta quanto segue. Mentre le Istruzioni CNR prescrivono la più elevata altezza di gola minima, l’Eurocodice 3 Parte 1-8 prescrive il valore minore di gola e consente di adottare il “metodo direzionale” o il “metodo semplificato”. Seguendo l’indicazione della CNR per la quale il lato del cordone è da prendere, di regola, pari alla metà dello spessore minore, si ottiene un risultato che appare eccessivamente cautelativo, al di là delle reali azioni sollecitanti la giunzione. Il DM 14.01.08 si colloca tra i due precedenti; infatti il Decreto Ministeriale riprende in parte il Metodo 1 dell’Eurocodice 3, consente di adottare il metodo semplificato e introduce una terza verifica la quale fornisce il medesimo risultato delle Istruzioni CNR. Va inoltre segnalato che, per il calcolo di verifica, mentre le Istruzioni CNR prevedono il ribaltamento della sezione di gola su uno dei lati del cordone, secondo il DM 14.01.08 la sezione di gola va presa nella sua effettiva posizione con il primo e secondo metodo e nella posizione ribaltata con il TABELLA VIII - Confronto tra normative per la determinazione dell’altezza minima di gola; I caso. amin [mm] CNR 10011 max{a1;a2;a3} a1 a2 Eq.2a Eq.2b 9 8 9 13 x 13 EC3 a3 Eq.3 7 Metodo 1 max{a1;a2} a1 a2 Eq.4a Eq.4b 7 7 6 7 10 x 10 DM 14.01.08 Metodo 2 Metodo 1 Metodo 2 Eq.6 Eq.7 Eq.5 7 8 Metodo 3 max{a1;a2} a1 a2 Eq.8a Eq.8b 9 8 9 10 x 10 11 x 11 13 x 13 7 8 Cordone b x b 11 x 11 7 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 29 E. Maiorana - Le giunzioni saldate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi TABELLA IX - Risultati. Unità di misura a L Eq. Figura 13 - Esempio di calcolo. Giunzione a T a cordone d’angolo. 2 2a 2b [N/mm ] [N/mm2] 4a [N/mm2] 4b 5 [N/mm2] [N] 6 [N/mm2] 7 8a 8b [N] 2 [N/mm ] [N/mm2] FSOLL FRES FSOLL/FRES 225 269 395 425 333 2021 395 425 2021 225 269 249 302 0.90 0.89 0.87 0.94 0.91 0.97 0.87 0.94 0.97 0.90 0.89 453 367 2094 453 2094 249 302 TABELLA X - Confronto tra normative per la determinazione dell’altezza minima di gola; II caso. amin [mm] CNR 10011 a1 Eq.2a 5 max{a1;a2;a3} a2 Eq.2b 4 7 EC3 a3 Eq.3 7 Metodo 1 max{a1;a2} a1 a2 Eq.4a Eq.4b 4 4 3 4 10 x 10 terzo. Dal punto di vista costruttivo, le differenze riscontrate possono influire sul processo produttivo; infatti, ad esempio, per assicurare il cordone minimo, da una procedura a passata unica può essere necessario passare a un multipass con un significativo incremento delle ore di saldatura. 6x6 DM 14.01.08 Metodo 2 Metodo 1 Metodo 2 4 4 Metodo 3 max{a1;a2} a1 a2 Eq.8a Eq.8b 5 4 5 Eq.5 Eq.6 Eq.7 6x6 6x6 7x7 4 4 Cordone b x b 6x6 4 Emanuele MAIORANA, laureato in Ingegneria Civile presso l’Università di Padova nel 2001. Dottore di Ricerca in Meccanica delle Strutture presso l’Università di Bologna nel 2007. Già Project Engineer nella Divisione Ingegneria di OMBA Impianti & Engineering S.p.A. dal 2002, attualmente Responsabile della Sicurezza dell’azienda. Socio del Collegio dei Tecnici dell’Acciaio e già delegato al consiglio direttivo dell’International Association for Bridge and Structural Engineering (2004-08). Bibliografia [1] Maiorana E.: «Le giunzioni bullonate negli impalcati da ponte: normative, confronti, esempi applicativi», Costruzioni Metalliche, n. 4, ACS Acai Servizi, pp. 54-65, Milano, 2007. [2] UNI EN 1993-1-8: «Eurocodice 3. Progettazione delle strutture di acciaio. Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti». [3] UNI EN 1993-1-1: «Eurocodice 3. Progettazione delle strutture di acciaio. Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici». [4] CNR 10011/97: «Costruzioni in acciaio. Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione». [5] DM 14 Gennaio 2008: «Norme tecniche per le costruzioni». [6] UNI EN ISO 4063: «Saldatura, brasatura forte, brasatura dolce e saldobrasatura dei metalli. Nomenclatura dei procedimenti e relativa codificazione numerica per la rappresentazione simbolica sui disegni». [7] ASME: «Boiler and Pressure Vessel. Sezione IX “Welding and brazing qualifications”. QW-492 “Definition”». [8] UNI EN ISO 9001:2000 : «Sistemi di gestione per la Qualità. Requisiti». [9] Istruzioni per l’applicazione delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui al DM 14 Gennaio 2008 (bozza aggiornata al 7 Marzo 2008). [10] Iori D.: «La saldatura a resistenza: stato dell’arte e prospettive», Rivista Italiana della Saldatura, n. 4, IIS, 2004. [11] Masetti F.: «La saldatura e l’Eurocodice 3», Costruzioni Metalliche, n. 1, ACS Acai Servizi, pp. 47-55, Milano, 2003. 30 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 We are the World of Welding Solutions. Il segreto del nostro successo è la profonda conoscenza dei materiali. Abbiamo svolto un ruolo essenziale nel costruire “il mondo della saldatura” con nuovi prodotti, processi e materiali. Fidatevi di un partner che non è solo produttore ma anche consulente serio e affidabile al servizio delle vostre necessità. Per noi essere vicini ai clienti significa accompagnarli con le nostre competenze, in ogni parte del mondo. Böhler Welding Group Italia S.p.A. via Palizzi, 90 - 20157 Milano tel. 02 390171 - fax 02 39017246 www.btw.it Charta sas - Milano Gestione e commercializzazione per l’Italia Corso di qualificazione per International Welding Inspector Genova 2009 L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA, secondo la programmazione descritta nella propria Attività Didattica 2009, organizza presso la propria sede di Genova un Corso completo di Qualificazione ad International Welding Inspector (livello comprehensive, IWI-C). A partire da quest’anno, sarà fornito ad ogni partecipante anche un CD Rom edito in collaborazione con l’UNI contenente una raccolta di oltre 300 norme europee relative alla saldatura (ed alle materie ad essa correlate). Requisiti di ingresso Per iscriversi al Corso non è prevista esperienza specifica, quanto il possesso di uno dei titoli di studio previsti dalle vigenti disposizioni internazionali emanate dall’Istituto Internazionale della Saldatura (IIW) e dalla Federazione Europea della Saldatura (EWF): - Laurea o Diploma di Laurea in Ingegneria; in alternativa, Laurea in Scienza dei materiali, Architettura, Fisica o Chimica, supportate da comprovata esperienza industriale in saldatura oppure - Diploma di Scuola Media Superiore ad indirizzo tecnico. Calendario e sede delle lezioni Il Corso ha una struttura modulare, basata su due Moduli successivi denominati Welding Technology e Welding Inspection, di carattere teorico - pratico (chi sia in possesso di un Diploma da Welding Engineer o da Welding Technologist può accedere direttamente al secondo Modulo). Per diluire l’impegno, le lezioni saranno svolte in settimane non consecutive, secondo il seguente calendario: Modulo Welding Technology: prima settimana, seconda settimana, terza settimana, Modulo Welding Inspection: prima settimana, seconda settimana terza settimana, dall’11 al 15 Maggio 2009 dall’8 al 12 Giugno 2009 dal 13 al 17 Luglio 2009 dal 7 all’11 Settembre 2009 dal 12 al 16 Ottobre 2009 dal 9 all’11 Novembre 2009 Il corso sarà tenuto presso la Sede dell’IIS di Genova, in Lungobisagno Istria, 15. Orario delle lezioni Per consentire il raggiungimento della Sede senza spostamenti in orario festivo, il Corso sarà svolto con orario 9:00 ÷ 18:00, ad eccezione delle giornate di lunedì (orario 14:00 ÷ 18:00) e di venerdì (orario 9:00 ÷ 13:00). Conseguimento del Diploma Chi sia risultato in possesso dei requisiti di ingresso ed abbia completato il percorso formativo può accedere agli esami previsti nelle date 21 e 22 Dicembre, presso la Sede di Genova (o, in alternativa, in qualunque altra sessione programmata successivamente). Le domande di iscrizione agli esami dovranno essere indirizzate all’Area Certificazione Figure Professionali (tel. 010 8341307, e-mail [email protected]), con un costo di iscrizione pari a € 440,00 (+ IVA). Iscrizione al corso Per iscriversi al corso è sufficiente utilizzare il modulo cartaceo fornito con l’Attività Didattica 2009 oppure procedere on - line attraverso il sito www.formazionesaldatura.it, selezionando il corso dall’apposito motore di ricerca. La quota di partecipazione al Corso completo è pari ad € 5.350,00 (+ IVA), comprensiva della collana delle pubblicazioni specifiche dell’IIS, del CD-ROM contenente le normative relative alla saldatura e del pranzo presso la mensa dell’IIS. Sono accettate iscrizioni solo se effettuate contestualmente al pagamento della relativa quota, il cui pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario sul CC 4500 - Banca Popolare di Milano (ABI 05584 CAB 01400 CIN I, IBAN IT 31 I 0558401400000000004500), intestato all’Istituto Italiano della Saldatura. Informazioni Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Istituto Italiano della Saldatura (Lungobisagno Istria 15, 16141 Genova), Divisione Formazione, al numero 010 8341371 (fax 010 8367780), oppure all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” S. Morra * Sommario / Summary Nel mondo della fabbricazione delle costruzioni metalliche il processo di saldatura rappresenta molto spesso uno degli aspetti più critici e delicati. Tutte le fasi della realizzazione di un manufatto metallico saldato sono, infatti, fortemente influenzate dalle particolari caratteristiche di questo processo; le scelte progettuali, l’approvvigionamento dei materiali, le fasi di assemblaggio e montaggio nonché gli aspetti di ispezione e collaudo. Il materiale rotabile è da considerarsi senza dubbio un prodotto caratterizzato da elevate esigenze di sicurezza. Fino a poco tempo fa la sicurezza dei rotabili, almeno per ciò che attiene alle “carpenterie metalliche”, era garantita da criteri e regole definite a livello nazionale, così come gli aspetti tecnici erano definiti esclusivamente in norme tecniche nazionali o addirittura in specifiche tecniche dei committenti. Negli ultimi anni il processo di adeguamento dei requisiti e delle regole tecniche alle esigenze del mercato comune sta cominciando a delinearsi. Il CEN ha elaborato nel 2008 una norma tecnica specifica per la saldatura: EN 15085 “Railway application - Welding of railway vehicles and components”. Nell’articolo si cerca di fare una panoramica sulla norma, rimandando ogni approfondimento alla lettura della stessa. * In the world of steel construction the welding fabrication process is correctly considered one of the most critical one; designing, material selection, assembling, inspection are all heavily influenced by welding. Rolling stock materials have for sure high safety relevance and the need for rules and technical standards is really important. In former time these rules were defined at a national level and very often directly in the technical specification of the railway companies. In 2008 CEN has issued a technical standard for rolling stock materials: EN 15085 “Railway application - Welding of railway vehicles and components”. In this presentation a general overview of this standard is provided. Keywords: Europe; management; personnel qualification; rails; railway carriages; railways; safety factors; standards; UNI EN. Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 33 S. Morra - La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” N el mondo della fabbricazione delle costruzioni metalliche il processo di saldatura rappresenta molto spesso uno degli aspetti più critici e delicati. Tutte le fasi della realizzazione di un manufatto metallico saldato sono, infatti, fortemente influenzate dalle particolari caratteristiche di questo processo; le scelte progettuali, l’approvvigionamento dei materiali, le fasi di assemblaggio e montaggio nonché gli aspetti di ispezione e collaudo. È banale sottolineare che, nel caso di prodotti saldati che per propria natura sono caratterizzati da elevate esigenze dal punto di vista della sicurezza, il processo di saldatura debba ancora di più essere gestito e controllato con riferimento a requisiti tecnici rigorosi e, a volte, particolarmente severi. Nel mercato europeo di oggi, ispirato ai criteri, ormai consolidati, della libera circolazione delle merci, la sicurezza dei prodotti ha assunto una dimensione nuova, non tanto di maggior rilevanza, tutti ci auguriamo che sia sempre stata, anche in passato, riferimento determinante ed imprescindibile, quanto più articolata e complessa. Le regole nazionali, infatti, vanno oggi adeguate ad un contesto transnazionale, che superi le differenze esistenti tra i vari Stati per raggiungere obiettivi comuni in tutto il continente europeo. Per questo motivo la Commissione Europea ha il compito di emanare “direttive di prodotto” per definire i requisiti minimi (definiti dalle direttive “requisiti essenziali”) che devono essere garantiti, indipendentemente dal luogo di provenienza dei prodotti stessi, laddove questi debbano essere utilizzati nel territorio dell’Unione Europea. A tali direttive gli Stati Membri devono attenersi per promulgare le leggi nazionali. Non va tuttavia dimenticato che i principali attori del mercato sono costruttori, committenti ed utilizzatori i quali hanno ovviamente anche altre esigenze, per altro non secondarie, quali ad esempio: ottimizzazione dei processi produttivi, 34 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 riduzione dei costi, sia di produzione che di esercizio, ed affidabilità; in sintesi necessitano di operare in un mercato sostenibile. Il circolo virtuoso (prodotti sicuri in un mercato sostenibile) si chiude, quindi, se le direttive di prodotto sono supportate da strumenti tecnici adeguati messi a disposizione di costruttori, committenti ed utilizzatori. È qui evidente il riferimento alla normativa tecnica. La normativa tecnica risulta fondamentale prima di tutto per consentire ai costruttori di fabbricare i prodotti in conformità alle direttive stesse, dal momento che i requisiti essenziali in esse specificati definiscono solo le performance che i prodotti devono garantire. In molti casi la Commissione Europea dà direttamente mandato all’ente normatore (CEN) di emettere norme tecniche di prodotto specificatamente rivolte alle varie direttive: tali norme prendono il nome di “norme armonizzate” e il rispetto delle stesse dà la garanzia della conformità alla direttiva di riferimento (presunzione di conformità). I concetti generali sopra esposti mantengono la loro valenza anche per prodotti non soggetti, almeno fino ad oggi, ad alcuna direttiva. La normativa tecnica, infatti, è uno strumento di per sé stesso pensato per garantire comunque il rispetto di requisiti predefiniti, ovviamente in una logica di sicurezza del prodotto all’interno di un mercato sostenibile. Il tecnico di fabbricazione tende, con parecchia ragione, a fare affidamento principalmente sulla propria esperienza di lavoro ed a sottostimare, questa volta con minor ragione, le informazioni che possono essere tratte da un uso intelligente della normativa; ciò è tanto più vero quanto più la fabbricazione impiega “processi speciali” largamente normati, come la saldatura. Le norme, fatte le debite eccezioni, contengono una quantità rilevante di conoscenza condivisa e sono rappresentative, pertanto, del livello tecnologico acquisito nel settore di applicazione delle norme stesse, a livello nazionale, europeo o internazionale, in funzione dell’organismo di emissione (UNI per l’Italia, CEN o ISO). Le norme costituiscono un riferimento di notevole valenza, ottenuto con mediazioni talvolta laboriose all’interno dei Gruppi di Lavoro, che riuniscono tradizioni diverse e, inevitabilmente, interessi non sempre coincidenti. La qualità della norma può risentire, ovviamente, di questa fatica di elaborazione; le norme migliori, infatti, sono quelle che hanno ottenuto il massimo di consenso durante il percorso di elaborazione. Il materiale rotabile è da considerarsi senza dubbio un prodotto caratterizzato da elevate esigenze di sicurezza, pertanto le premesse di cui sopra, almeno da un punto di vista concettuale, sono quanto mai pertinenti. Fino a poco tempo fa la sicurezza dei rotabili, almeno per ciò che attiene alle “carpenterie metalliche”, era garantita da criteri e regole definite a livello nazionale, così come gli aspetti tecnici erano definiti esclusivamente in norme tecniche nazionali o addirittura in specifiche tecniche dei committenti. Negli ultimi anni il processo di adeguamento dei requisiti e delle regole tecniche alle esigenze del mercato comune sta cominciando a delinearsi. Nell’ambito dei rotabili ferroviari il CEN ha elaborato una norma tecnica specifica per la saldatura: EN 15085 “Railway application - Welding of railway vehicles and components”. Nel seguito si cerca di fare una panoramica sulla norma, rimandando ogni approfondimento alla lettura della stessa. La norma, pur recepita da UNI, non è stata ancora tradotta in italiano ed è suddivisa in 5 parti come di seguito indicato: Parte 1: Generalità Parte 2: Requisiti di qualità e certificazione del costruttore Parte 3: Requisiti di progettazione Parte 4: Requisiti di costruzione Parte 5: Ispezione, prove e documentazione. La Parte 2 si propone di specificare i criteri per la definizione dei requisiti minimi, di carattere tecnico-organizzativo, cui le Aziende che eseguono o subappaltano lavori di saldatura, nelle nuove costruzioni o nella manutenzione, devono fare riferimento per dare evidenza della propria idoneità ad operare nel settore del materiale rotabile. Sono altresì specificati i criteri che devono essere presi a riferimento per la valutazione della conformità dell’Azienda ai requisiti di cui sopra, da parte di enti terzi riconosciuti, se applicabile. S. Morra - La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” Con l’obiettivo di ponderare in modo coerente ed appropriato la severità ed il grado di approfondimento dei requisiti di carattere tecnico-organizzativo cui i Costruttori devono fare riferimento per dare evidenza della propria idoneità ad eseguire i lavori di saldatura di interesse, la Parte 3 della norma definisce un criterio di classificazione delle giunzioni saldate. Il criterio di classificazione prevede tre livelli (alto, medio e basso) relativamente alle sollecitazioni agenti sui giunti saldati dei componenti da realiz- zare e tre livelli (alto, medio e basso) che si riferiscono alle esigenze di sicurezza dei componenti. In base a tale analisi è possibile definire 6 classi per le giunzioni saldate (A, B, C1, C2, C3 e D) a criticità decrescente (Fig. 1). Figura 1 - Estratto dalla EN 15085-3. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 35 S. Morra - La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” Figura 2 - Estratto dalla EN 15085-2. La severità di tutti i requisiti che la norma impone per la fabbricazione è quindi funzione della classe di qualità dei giunti che fanno parte del manufatto. Per poter realizzare, progettare, assemblare o manutenere componenti appartenenti a rotabili ferroviari, l’Azienda deve, come prima cosa, fare riferimento ad uno dei livelli di cui alla Figura 2. I requisiti a cui fare riferimento per i diversi livelli di cui sopra sono riportati nella Parte 2 - paragrafo 5 della norma e sintetizzati nella Figura 3. Particolarmente importanti sono il riferimento alla norma UNI EN ISO 3834 ed ai coordinatori di saldatura. L’obiettivo che ci si prefigge, la qualità finale del prodotto, è raggiungibile solo se si opera in un contesto generale di controllo del processo di fabbricazione mediante saldatura così come specificato nella UNI EN ISO 3834 (Requisiti di qualità per la saldatura - Saldatura per fusione di materiali metallici). La conformità alla UNI EN ISO 3834 rappresenta per i fornitori la base per dimostrare la propria idoneità ad applicare correttamente il processo di saldatura nello specifico settore del materiale rotabile nel rispetto dei requisiti riportati nella UNI EN 15085. 36 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Per quanto riguarda i coordinatori di saldatura, la UNI EN 15085 fa riferimento a tre livelli di competenza decrescenti, riportati nel seguito così come definiti dalla norma. Level A - Welding coordinators with comprehensive technical knowledge Personnel with experience of welding supervision for the production of railway vehicles and/or components of at least three years and proof of comprehensive technical knowledge may be considered to satisfy the requirements. Welding coordination personnel with the following qualifications or holding acceptable national qualifications may be also considered to satisfy the above mentioned requirements: • Personnel with qualification according to Doc. IAB-002-2000/EWF-409 - International Welding Engineer (IWE) or European Welding Engineer (EWE); • Personnel with qualification according to Doc. IAB-003-2000/EWF-410 - International Welding Technologist (IWT) or European Welding Technologist (EWT) with suitable experience in welding supervision and proof of comprehensive technical knowledge. Level B - Welding coordinators with specific technical knowledge Personnel with experience of welding supervision for the production of railway vehicles and/or components of at least three years and proof of specific technical knowledge may be considered to satisfy the requirements. Welding coordination personnel with the following qualifications or holding acceptable national qualifications may also be considered to satisfy the above mentioned requirements: • Personnel with qualification according to Doc. IAB-003-2000/EWF-410 - International Welding Technologist (IWT) or European Welding Technologist (EWT); • Personnel with qualification according to Doc. IAB-004-2000/EWF-411 - International Welding Specialist (IWS) or European Welding Specialist (EWS) with suitable experience in welding supervision and proof of specific technical knowledge. Level C - Welding coordinators with basic technical knowledge Personnel with experience of welding supervision for the production of railway vehicles and/or components of at least three years and proof of basic S. Morra - La norma UNI EN 15085: “Applicazioni ferroviarie. Saldatura dei veicoli ferroviari e dei relativi componenti” Figura 3 - Estratto dalla EN 15085-2. technical knowledge may be considered to satisfy the requirements. Welding coordination personnel with the following qualifications or holding acceptable national qualifications may also be considered to satisfy the above mentioned requirements: • Personnel with qualification according to Doc. IAB-004-2000/EWF-411 - International Welding Specialist (IWS) or European Welding Specialist (EWS); • Personnel with qualification according to Doc. IAB-005-2001/EWF-451 - International Welding Practitioner (IWP) or European Welding Practitioner (EWP) with suitable experience in welding supervision and proof of specific technical knowledge. Le Parti 3, 4 e 5 contengono le linee guida tecniche per la progettazione, la fabbricazione, l’ispezione ed il collaudo dei componenti metallici saldati dei rotabili ferroviari; tuttavia, per una più approfondita comprensione della norma UNI EN 15085 si rimanda naturalmente alla lettura della stessa non potendo in questo contesto esporne il contenuto integrale. La norma riveste senza dubbio una importanza fondamentale nel panorama internazionale del rotabile ferroviario e, ribadendo quanto già esposto in precedenza, contiene una quantità rilevante di conoscenza condivisa ed è rappresentativa, pertanto, del livello tecnologico acquisito nel settore di applicazione della norma stessa, a livello nazionale e internazionale. Ciò ne fa quindi uno strumento indispensabile per tutti, operatori, “system integrators”, fornitori e costruttori. Stefano MORRA, laureato in Ingegneria Civile presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nel 1995. Funzionario dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1996, si è occupato principalmente di assistenza tecnica alla progettazione e fabbricazione di strutture metalliche di carpenteria nel settore civile e ferroviario ed attualmente ricopre la funzione di Vice Responsabile della Divisione Certificazione e di Responsabile dell’Area Certificazione Figure Professionali in Saldatura e Prove non Distruttive. Nel campo della saldatura possiede la certificazione di European / International Welding Engineer, mentre nel campo dei controlli non distruttivi possiede le certificazioni EN 473 / ISO 9712 di Livello 2 / 3 nei metodi con liquidi penetranti, magnetoscopico e radiografico ed è ASNT Level 3 nel metodo “Magnetic Particle Test”. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 37 14. – 19.09.2009 Essen/Germania Join us. ESSEN WELDING SHOW Fiera Internazionale Saldare Tagliare Rivestire www.schweissen-schneiden.com Bonding Sealing Applying MESSE ESSEN GmbH Succursale per l’Italia Tel. +39-02-46 71 22 04 [email protected] Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura M. Rogante * Sommario / Summary Il presente articolo esamina importanti problemi tecnici correlati alle limitazioni metodologiche dei progetti di saldatura attualmente adottati, considerando in particolare le procedure di modellizzazione numerica dei processi di saldatura. Il progresso ultimamente conseguito nell’alta nano-tecnologia suggerisce di applicare gli approcci in essa adottati anche nella meccanica tradizionale e nella scienza dei materiali, con riferimento soprattutto ai processi di saldatura. Recenti investigazioni di giunti saldati hanno evidenziato i benefici derivanti dalle “Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche ®”, che comprendono informazioni fondamentali - non ottenibili usando altre tecniche d’indagine - per il miglioramento della qualità e della durata. La “Diffusione neutronica a piccoli angoli” e la “Determinazione delle tensioni residue mediante diffrazione neutronica” consentono di caratterizzare i materiali a livello atomico e di nanoscala, offrendo alle tecnologie esistenti il contributo essenziale di precisi metodi strutturali. In questa sede sono descritti gli aspetti fondamentali teorici delle due tecniche, insieme con alcune investigazioni di saldature effettuate mediante “Diffusione neutronica a piccoli angoli”. Un programma sperimentale è stato recentemente progettato dallo Studio d’Ingegneria Rogante in collaborazione con il Reattore di Ricerca di Budapest, per lo sviluppo dei processi di saldatura, volto al miglioramento della sicurezza, del controllo qualità e della gestione durata dei giunti considerati. This paper describes the methodological limitations of welding project methods at present adopted, mainly concerning numerical modelling procedures of welding processes. * The progress in high nano-technologies give rise to the similar approaches to be applied in traditional material science and mechanics, really relating to welding processes by means of various methods and techniques. Different investigations of welded joints have revealed the benefits associated with the use of neutron techniques, to obtain significant information advancing quality and durability that cannot be obtained by using other way. Small Angle Neutron Scattering (SANS) and Neutron Diffraction (ND), in particular, allow materials characterization at micro- and nano-scale level, providing to the existing technologies the crucial contribution of precise structural methods. An experimental programme has been projected to develop welding processes, with quality assurance improvement, safety enhancement, life-time management and cost effectiveness of the considered joints. Rogante Engineering Office represents a reference point for consultation and assistance related to industrial applications of neutron techniques, including feasibility and full studies concerning residual stresses analyses by neutron diffraction and nano- and micro-structural characterization of materials by small angle neutron scattering. Keywords: Design; finite element analysis; fusion welding; mathematical models; measurement; mechanical properties; microstructure; neutron radiation; non-destructive testing; parent material; process procedures; residual stresses; simulating; weldability. Studio d’Ingegneria Rogante - Civitanova Marche (MC). Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 39 M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura 1. Introduzione Nei vari settori industriali che fanno uso di giunti saldati, le necessità di aumentare le performance di materiali e prodotti, osservare i requisiti di mercato e proteggere sempre più la sicurezza pubblica e l’ambiente spingono verso adattamenti tecnologici e continua innovazione. L’industria adotta, attualmente, metodi classici di progetto di saldatura interamente basati su modelli di simulazione. Tali metodi non sono completi, poiché non impiegano informazioni essenziali sullo stato reale del materiale prima e dopo il processo di saldatura, particolarmente rispetto alle tensioni residue interne ed ai parametri nano- e microstrutturali: questi ultimi sono collegati alla presenza di precipitati ed influenzano in modo particolare le caratteristiche meccaniche ed il comportamento dei giunti saldati. Gli ingegneri, in particolare, si propongono di conoscere quando un giunto saldato sta pervenendo al cedimento e se l’uso di materiali e processi di saldatura diversi produrrebbe un componente o una struttura dalla durata maggiore. I risultati delle tecniche neutroniche, in combinazione con i modelli di calcolo - soprattutto il metodo degli elementi finiti (FEM) - possono fornire le risposte più appropriate, completando i database delle investigazioni microstrutturali di giunti saldati e materiali di base e sviluppando il criterio nanoscopico di sicurezza per prevedere ed evitare i possibili processi di frattura nei giunti. Le tecniche neutroniche consentono d’investigare non solo campioni di peso ridotto ma anche componenti industriali reali (fino a circa 200 kg): insieme alle altre tecniche non distruttive, consentono di perseguire la ricerca sulla durata della struttura di materiali, serbatoi e tubazioni metalliche ad alta pressione, come anche di componenti di macchinario durante gli attacchi statici, ciclici e termo-meccanici. La conoscenza delle prestazioni dei giunti saldati e dell’in- 40 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 fluenza che le tensioni residue ed altri fattori nano- e microstrutturali possono indurre sul comportamento del materiale già in fase di progettazione delle stesse saldature, dovrebbe giocare un ruolo decisivo nell’individuazione e nella correzione degli errori insiti nei moderni metodi di progetto della saldatura. Le informazioni ottenibili possono fornire un supporto essenziale per migliorare qualità e durata dei prodotti industriali. 2. Metodi di progetto della saldatura: stato dell’arte Lo stato dell’arte a livello internazionale, riguardo ai metodi di progetto della saldatura impiegata nelle applicazioni industriali, riguarda tecniche di modellizzazione numerica riproduttive dei processi di saldatura ed interessi primari nell’investigazione di saldature per migliorare le loro caratteristiche. Giunti saldati a sezione rettangolare cava sono stati considerati per lo sviluppo di metodi di progetto riguardanti connessioni multi-planari [1, 2]. Sono state investigate le fondamentali influenze multi-planari sulla forza statica di tali giunti, accrescendo le performance della modellizzazione numerica impiegata nello sviluppo di future linee guida progettuali. Sezioni strutturali d’acciaio cave e a H sono state studiate per migliorare la progettazione di giunti saldati e dei metodi di calcolo [3]. I metodi d’investigazione impiegati sono stati quelli classici, tra cui analisi visuale, radiografia, ultrasuoni, metodo magnetico, liquidi penetranti, tecniche elettriche, emissione acustica, olografia ottica e sistemi d’imaging mediante ultrasuoni [4]. I tre principali effetti della saldatura, vale a dire tensioni residue, soffiature e cambiamenti macro/microstrutturali, sono stati analizzati ponendo particolare attenzione agli aspetti dei difetti ed alla loro rilevabilità, riesaminando i recenti sviluppi nella determinazione delle tensioni residue ed i benefici derivanti dall’impiego di profili standardizzati, e discutendo le principali conseguenze della saldatura sulle proprietà e le microstrutture dei giunti [5]. L’influenza dello spessore del giunto sulla saldatura di un acciaio strutturale ad alta resistenza - RQT 501 - è stata esaminata, impiegando spessori della lamiera di base di 25, 50 e 100 mm. Sono stati eseguiti test di fatica piegando i giunti saldati, insieme con alcuni esami in condizioni di tensione rilassata e sotto carico assiale [6]. Recenti sviluppi nel metodo del foro per misurare le tensioni residue nelle saldature sono riportati da Smith ed altri [7], con riferimento a saldature di sezioni d’acciaio ad elevato spessore. Lo stesso metodo di misura è stato anche usato per convalidare i calcoli agli elementi finiti delle tensioni residue in un componente cilindrico saldato d’acciaio inossidabile. Uno speciale interesse è stato rilevato, nell’ultimo decennio, riguardo alla tecnologia laser nei processi di saldatura industriale, la quale consente di eseguire rapidamente saldature omogenee con un alto livello d’energia specifica e fortemente localizzata. Il laser Nd:YAG, in particolare, mostra i seguenti vantaggi rispetto ad altre sorgenti: saldatura precisa, poiché il raggio può essere messo a fuoco su un’area molto piccola; riduzione delle zone fuse e di quelle termicamente alterate, consentendo un contributo d’energia altamente specifico ed un’estrema precisione e, conseguentemente, un’eterogeneità chimica e metallografica; efficienza nei materiali ad alta riflettività non saldabili mediante laser CO 2 (rame, alluminio e leghe nobili); possibilità d’impiegare fibre ottiche per il fascio laser, col vantaggio di una più alta facilità di gestione, particolarmente nelle fabbricazioni automatizzate in 3D. Le prestazioni e gli effetti della tecnologia Nd:YAG sono oggi studiati in molti settori industriali, quali la produzione aerospaziale, automobilistica e navale. Vari progetti internazionali sono stati sovvenzionati per migliorare le prestazioni della tecnologia laser ed allargarne i campi d’applicazione [8]. Un apposito progetto è stato dedicato al recupero di competitività delle costruzioni navali in Europa, rendendo possibile l’uso industriale della saldatura laser nelle strutture navali, ottenendo importanti benefici. I conseguimenti tecnici hanno mirato a superare alcune delle barriere esistenti per le saldature laser nelle costruzioni navali [9]. La giunzione alluminio-acciaio, utilizzabile per molte interessanti applicazioni, è stata studiata per le costruzioni di navi e yacht e per l’industria dei trasporti, dove M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura la saldatura dei due materiali può condurre a risparmi di peso enormi e conseguentemente a risparmi di riduzione d’emissione di gas e risparmio di carburante [10]. Gli obiettivi di un altro progetto riguardante la saldatura laser sono stati: stabilire i principi e le condizioni necessari per l’applicazione industriale di laser allo stato solido per saldare spessori sottili; illustrare le possibilità ed i limiti per il laser allo stato solido e la fibra ottica; determinare le prospettive per l’applicazione di tali sistemi [11]. La qualità dei giunti saldati dipende, come noto, dai processi di trasferimento termico sviluppati durante la saldatura. La complessità dei fenomeni metallurgici e termici aumenta nel caso di saldatura di metalli differenti. Una nuova tecnologia di saldatura è stata sviluppata, in tali casi, avvicinando la fonte termica al materiale di base che ha la più alta conduttività termica. Nella stessa tecnologia, le proprietà termo-fisiche dipendenti dalla temperatura, le diverse distribuzioni del flusso termico e la perdita di calore per convenzione e radiazione sono previste da calcoli agli elementi finiti con lo scopo di valutare la larghezza della zona termicamente alterata, le temperature massime ed altri parametri dimensionali, aumentando la qualità dei giunti saldati considerati [12]. Diversi studi di caratterizzazione di giunti saldati sono stati eseguiti, mostrando i vantaggi derivanti dall’adozione di tecniche neutroniche per ottenere informazioni essenziali non conseguibili tramite altri mezzi [13-17]. 3. Tecniche neutroniche per il perfezionamento della caratterizzazione della saldatura I neutroni costituiscono i più potenti strumenti d’indagine della materia condensata, capaci di fornire informazioni sulle strutture e sulle dinamiche atomiche, nell’ingegneria dei materiali, in chimica, fisica ed in altre discipline scientifiche ed ingegneristiche. I neutroni sono particelle elementari in sostanza prive di cariche elettriche e gestiscono, assieme ai protoni, il nucleo atomico. La caratteristica di non interagire elettricamente con gli elettroni ed i nuclei nella materia conferisce ai neu- troni il gran vantaggio di poter penetrare la stessa materia in profondità. Essi, infatti, possedendo un ridottissimo coefficiente d’assorbimento lineare, penetrano la materia fino a diversi centimetri (circa 2 o 3 cm gli acciai, 5 o 6 cm l’alluminio e le sue leghe), mentre i raggi x, pur offrendo un’eccellente risoluzione, sono facilmente assorbiti dai materiali, riuscendo a penetrarne soltanto strati superficiali. I neutroni, aventi lunghezze d’onda comprese nell’intervallo 0.5-5 Å, si accordano con le tipiche separazioni interatomiche nei sistemi di materia condensata e possono misurarne le energie. Tali particelle, inoltre, hanno un momento magnetico ed interagiscono con la variazione spaziale della magnetizzazione nei materiali su scala atomica; perciò, sono impiegate anche per studiare le strutture magnetiche e le eccitazioni. Le tecniche neutroniche sono utilizzate da vari anni nell’investigazione di giunti saldati [13-17], avendo dimostrato un’adeguata precisione anche per la verifica dei risultati ottenibili mediante calcoli agli elementi finiti. Le tecniche basate sui neutroni polarizzati sono impiegabili per interpretare il ruolo delle inclusioni microscopiche della fase magnetica nell’evoluzione delle proprietà meccaniche dei metalli. La dispersione del fascio neutronico polarizzato su colonie di perlite consente, ad esempio, di ottenere informazioni sulla frazione di perlite e sulla dimensione media della particella magnetica. La diffusione neutronica a piccoli angoli (a fascio polarizzato) è stata impiegata nella tecnologia del reattore di fusione, per investigare la ridistribuzione di cromo nella matrice martensitica, processo che svolge un ruolo cruciale nella transizione da duttile a fragile sotto irradiazione. L’interferenza nucleare-magnetica ha mostrato che le disomogeneità, in seguito alla tempra, favoriscono la dissoluzione di precipitati ricchi di Fe anche per brevi durate di tempra. L’applicazione dell’analisi di polarizzazione 3-D per l’investigazione di giunti saldati fornisce un livello avanzato nel riconoscimento della nano- e microstruttura magnetica e quindi delle proprietà principali funzionali di giunti saldati, poiché le fasi magnetiche rivestono un’importanza primaria nel miglioramento della saldabilità. L’appli- cazione delle tecniche basate sui neutroni polarizzati, parallelamente, può essere di notevole utilità nelle misurazioni di riflettometria, per trovare le concentrazioni (e le disomogeneità nella loro distribuzione) d’elementi magnetici nel volume di matrice. Tali dati possono essere preliminarmente determinati soprattutto in prossimità della superficie del metallo di base e del giunto, e possono essere valutati i gradienti di concentrazione e la velocità dei possibili processi di ridistribuzione degli elementi. Da rilevare che la ridistribuzione d’elementi leggeri (non magnetici) gioca un ruolo molto importante, poiché essi influenzano fortemente l’invecchiamento dei giunti, il quale è solitamente un risultato della degradazione della superficie. La funzione principale, in questi processi, appartiene all’ossigeno ed al carbonio. Le tecniche neutroniche permettono anche di: • Investigare i fattori che controllano il comportamento a fatica di componenti saldati ed usare i metodi analitici per valutare la vita totale a fatica di saldature sottoposte a storie di carico ad ampiezza variabile e trattamenti di superficie, per trovare dei possibili metodi per migliorare la resistenza a fatica. • Applicare i metodi probabilistici per valutare la possibile nucleazione di micro-cricche all’interno di un giunto metallico (processi di danneggiamento per fatica). 3.1. Caratterizzazione di saldature a livello di micro- e nano-scala mediante diffusione neutronica a piccoli angoli Le proprietà meccaniche dei giunti, come la resistenza allo scorrimento e l’invecchiamento, dipendono notevolmente dalla nanostruttura (precipitati, gruppi di pori e dislocazioni) formata nel metallo. Una degradazione non uniforme del materiale può portare ad uno sviluppo delle cricche molto veloce e ad una riduzione cruciale della durata del giunto saldato. La scansione della saldatura mediante diffusione neutronica a piccoli angoli con un fascio neutronico sottile permette di ottenere dati sulle caratteristiche nanoscopiche all’interno del giunto, tenendo in considerazione anche le possibili deviazioni locali nella Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 41 M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura tecnologia, composizione, ecc. Lavori recenti hanno mostrato l’utilità dei neutroni per l’investigazione di particolarità strutturali di giunti saldati. La diffusione neutronica a piccoli angoli, fornendo informazioni fondamentali sulle nanostrutture nei metalli, può essere applicata per predire i cambiamenti di qualità del giunto ad un livello anticipato di crescita dei difetti [13]. I concetti contemporanei di frattura dei metalli, inclusi i giunti saldati, sono basati principalmente sui dati ricavati dall’analisi tramite microscopia ottica ed elettronica di strutture di superficie o di difetti in sottili strati di materiale [18]. Negli ultimi decenni, numerose ricerche nel campo della frattografia si sono dirette verso la microscopia elettronica a scansione, con l’intento di quantificare le caratteristiche nella superficie non piana di frattura [19, 20]. Diverse procedure sperimentali sono state proposte per ottenere l’area della superficie (ad esempio, l’analisi dei profili risultanti con riguardo verso la superficie di frattura) [21]. Sono state investigate, inoltre, le proprietà frattali di profili e superfici, come parte degli studi sulla frattura [22], le cui dimensioni risultanti osservate a livello di nanoscala appaiono normalmente applicabili alle superfici naturali irregolari non piane. Uno sviluppo recente ha permesso, inoltre, di riconoscere il comportamento delle superfici di frattura reali [23]. Il concetto dei frattali è stato sviluppato da Mandelbrot [24], il quale ha fatto notare le numerose strutture naturali che appaiono auto-simili (invarianza di scala). Le principali classi di strutture frattali esistenti, secondo tale concetto, sono due: i gruppi aggregati di piccole particelle (frattali di volume) ed i sistemi con interfacce irregolari e margini dei grani (frattali di superficie). Mandelbrot [24] ha definito i frattali di superficie nei termini seguenti: se L è la dimensione lineare di quadrati impiegati per coprire la superficie, è necessario un numero di quadrati n≅L -D s per la copertura completa, dove D s è la dimensione frattale della superficie. L’approccio di struttura frattale può essere bene applicato agli studi della frattura e per le descrizioni quantitative dei difetti all’interno dei materiali, incluse le saldature sotto deformazione plastica. 42 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 La diffusione neutronica a piccoli angoli consente di verificare la natura frattale di strutture e trovare le dimensioni frattali. Investigazioni di dislocazioni mediante diffusione nucleare e magnetica hanno confermato che i raggruppamenti di dislocazioni possono condurre alla formazione di superfici e vuoti interni. Tali difetti, insieme ai bordi dei cristalli ed alle cricche microscopiche, inducono una diffusione caratterizzata da particolari parametri. Una deformazione plastica nei metalli di qualche decina percentuale provoca una diffusione amplissima, numerose volte maggiore rispetto a quella riferita a campioni originali (Al, Cu e Ni). La diffusione nei metalli deformati può rivelare i difetti aventi dimensioni caratteristiche (~100 nm) sviluppati soprattutto nella zona di frattura, ove le fonti di diffusione principali sono le cricche microscopiche. La valutazione delle proprietà frattali dei giunti saldati e del metallo base - con presenza di nano-difetti -, della differenza tra le stesse proprietà e dell’evoluzione di tali strutture sotto deformazioni sino alla frattura del materiale, rappresenta un’informazione essenziale per lo sviluppo di metodi progettuali di saldatura. Nessuna informazione sperimentale esiste su tali processi, attualmente, che sia d’importanza primaria per la resistenza dei giunti e per le altre proprietà meccaniche. Un’investigazione mediante diffusione neutronica a piccoli angoli è stata eseguita in modo preliminare e riguarda l’evoluzione microstrutturale di acciai monolitici deformati plasticamente a temperatura ambiente [25]. Campioni d’acciaio inossidabile austenitico sono stati sottoposti a deformazione plastica S=0-60% fino alla frattura del materiale. Come risultato della deformazione, è stato osservato un aumento di un ordine di grandezza nell’intensità diffusa: (1) L’analisi della distribuzione I(q) ha mostrato la natura frattale della superficie delle strutture osservate a livello di nano-scala. È stata determinata, quindi, l’evoluzione della superficie interna mediante crescita intensa di pori (dimensione RC~20-40 nm), ed è stata osservata una diminuzione lineare della dimen- sione della superficie frattale. Tali procedure possono essere impiegate per progettare i criteri di frattura per i materiali in applicazioni industriali. L’investigazione menzionata ha fornito importanti chiarimenti in merito al processo di distruzione dei materiali considerati tramite la crescita di concentrazione di nano-pori. I pori sono cresciuti con maggiore intensità lungo la deformazione prossima alla frattura, mentre la misura dei difetti nell’intervallo ~20-30 nm è aumentata solo del 20-30%. Il risultato principale è una diminuzione lineare della dimensione della superficie frattale dei pori con la deformazione S, utile quale parametro per predire la probabilità di frattura del materiale. Il carico meccanico rappresenta soltanto uno dei fattori causa della degradazione dei materiali. La diffusione neutronica a piccoli angoli consente di studiare l’azione di altri fattori (ad esempio, trattamenti termici, irradiazione ed attacchi chimici con coinvolgimento di fenomeni corrosivi). La combinazione di diversi fattori potrebbe produrre un effetto amplificato in modo cruciale, se paragonato alla degradazione sotto l’azione separata degli stessi fattori. L’analisi di nanostrutture interne al volume di materiale si rivela necessaria per lo sviluppo di criteri efficienti per predire specifici cambiamenti strutturali caratteristici prima degli stadi iniziali della frattura. La diffusione neutronica a piccoli angoli, consentendo d’osservare la nanostruttura di materiali e componenti d’interesse industriale, compresi i giunti saldati, offre i vantaggi seguenti: • Investigazione di tutti i metalli e le leghe (aventi spessore fino a diversi cm), eccetto quelli contenenti qualche elemento con alto assorbimento per i neutroni (Cd, Gd, B, Li, ecc.), mentre i raggi x sono molto smorzati e penetrano solo in strati sottili di metallo (qualche decina di micron). • Il contrasto isotopico dei campioni permette d’eseguire separatamente l’analisi dei loro elementi strutturali. • I fasci di neutroni polarizzati consentono lo studio di strutture magnetiche e nucleari (ad esempio, gli effetti magneto-elastici e le inclusioni di fasi magnetiche). • La variazione di lunghezza d’onda neutronica (λ=0.2-2 nm) e l’uso di “multirivelatori” con larga apertura consentono d’investigare gli oggetti alle scale ~1-10 3 nm (difetti tipo punto, dislocazioni, precipitati, pori e cricche). • Rilevamento di modificazioni molto deboli a livello nanoscopico, con notevole aiuto per prevedere i processi di degradazione nelle saldature e controllare le proprietà meccaniche del metallo nel volume, per quanto le inclusioni di micro-fase potrebbero fortemente modificare tali proprietà [25]. • Controllo delle strutture interne, onde prevedere la perdita di resistenza dei materiali. La diffusione neutronica a piccoli angoli è stata impiegata per studiare, ad esempio, giunti saldati d’acciaio austenitico 08H18N10T. Un campione tagliato da una lamiera di metallo base avente uno spessore di 100 mm è stato saldato a filo (diametro 3 mm, acciaio 04H19N18M3) mediante arco elettrico impiegando un flusso 48-OF-6. Il metallo di base ed il giunto saldato sono stati trattati termicamente, con raffreddamento in acqua dalla temperatura iniziale di 1.050 °C. Il giunto saldato è stato sottoposto a scansione mediante un fascio neutronico sottile per ottenere i dati di diffusione neutronica inerenti al metallo di base e alla saldatura. L’investigazione ha mostrato la presenza di tre frazioni di particelle, aventi i seguenti raggi di girazione (nm): Rg 1 ~20, Rg 2 ~9, Rg 3 ≤1 (difetti tipo punto). La presenza di tali difetti nel metallo di base è stata maggiore di un fattore pari a 5 rispetto al giunto saldato (Fig. 1), il quale possiede una quantità minima di difetti tipo punto. La diffusione osservata è attribuibile ai precipitati Cr 23C 6, il cui contenuto nel volume di metallo di base corrisponde, com’è stato rilevato, all’ammontare di carbonio C CB=0.05% in volume, prossimo alla sua concentrazione totale nell’acciaio (CCmax=0.07% in peso). La concentrazione di precipitati nel metallo saldato, d’altra parte, è più bassa ed è pari allo 0.02% in volume, e soltanto un piccolo ammontare di carbonio (0.01% in peso) risulta precipitato. L’eterogeneità in un materiale induce, generalmente, una più alta densità di difetti meccanici ed una stabilità chimica più bassa. Y [cm] M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura X [cm] Figura 1 - Scansione effettuata mediante diffusione neutronica a piccoli angoli su giunto saldato d’acciaio austenitico e metallo di base. Distribuzione angolare dell’intensità neutronica I01 (per cm3) per grandi difetti ~ Rg1 ~20 nm (scala di colori in unità di cm-1). Di conseguenza, essa riduce la vita di componenti sottoposti a carichi ciclici, alta temperatura e/o erosione, poiché i danneggiamenti da fatica, da scorrimento e da usura aumentano nelle zone saldate. Gli studi dei meccanismi di frattura dei materiali (frattografia) si sono tradizionalmente basati sulla microscopia ottica ed elettronica, che consente di rilevare alcuni danneggiamenti visibili (livello microscopico) solo a livello di superficie o in strati sottili di materiale. 3.2. Diffrazione neutronica per la determinazione delle tensioni residue nelle saldature La tecnica della determinazione delle tensioni residue mediante diffrazione neutronica, negli ultimi anni, si è notevolmente sviluppata in particolare riguardo allo studio di materiali e componenti d’interesse industriale [13-17], permettendo di ricavare in maniera non distruttiva i profili delle tensioni residue attraverso giunti saldati e componenti sottoposti a lavorazioni o a trattamenti termici e/o meccanici. Le tensioni residue sono definite come quelle interne esistenti in un sistema isolato in equilibrio meccanico, non sottoposto ad alcuna forza e/o momento esterni. Le stesse non sono associabili a sollecitazioni direttamente applicate, perciò devono autoequilibrarsi (“autoten- sioni”), e sono classificabili in tre categorie: • Tensioni residue del 1° ordine (tensioni macroscopiche o “macrotensioni”), allorché coinvolgono parecchi grani cristallini. Esse rivestono un’importanza cruciale per compiere valutazioni strutturali e progettare componenti meccanici. • Tensioni residue del 2° ordine (microscopiche omogenee o “intergranulari”), quando variano tra grano e grano. Le stesse sono attribuibili alle differenti proprietà termo-meccaniche di grani adiacenti diversamente orientati e sono correlabili al grado d’incrudimento. • Tensioni residue del 3° ordine, (microscopiche non omogenee o “microtensioni”), allorché variano internamente al grano cristallino auto-equilibrandosi nello stesso. Tali tensioni sono attribuibili a difetti reticolari (ad esempio, dislocazioni, soluzioni interstiziali e sostituzionali). Le tensioni residue sono riconducibili al ciclo produttivo del pezzo e possono insorgere conseguentemente a processi di produzione e formatura, raggiungendo livelli assai elevati. Le loro origini possono essere: • meccanica, vale a dire in seguito a: - lavo razioni meccaniche (ad esempio, fresatura, rettifica, tornitura); Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 43 M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura - deformazione plastica (ad esempio, laminazione, stampaggio, trafilatura); - trattamenti meccanici (ad esempio, martellatura, pallinatura, rullatura); • termica/metallurgica, vale a dire in seguito a: - trattamenti termici (ad esempio, cementazione, nitrurazione, tempra); - applicazione di ricoprimenti; - saldatura. La conoscenza della distribuzione spaziale delle tensioni residue, ottenibile tramite diffrazione dei neutroni, può consentire una più corretta valutazione di come il componente è stato influenzato dai precedenti trattamenti e fornire informazioni cruciali sia per la progettazione, sia per la realizzazione di componenti per l’industria. La saldatura coinvolge elevati gradienti di temperatura, da cui possono derivare tensioni residue paragonabili a quelle di snervamento. La contrazione del metallo fuso, durante la solidificazione, è, infatti, ostacolata dal metallo circostante più freddo, con conseguente formazione di tensioni [15]. Livelli importanti di tensioni residue insorgono, in particolare, in seguito a saldature di sezioni d’acciaio aventi grande spessore. Cricche intercristalline ed intergranulari da corrosione alla presenza di tensione, ad esempio, possono riguardare zone saldate di serbatoi ed oleodotti e sono dovute alle tensioni residue prodotte dalla tecnica di costruzione ed alla presenza di elementi aggressivi [26, 27]. Un altro problema rilevante, associato ai processi di saldatura, è la formazione d’eterogeneità che porta ad osservare spesso una struttura dendritica ed un gradiente di composizione chimica. Nell’ultimo decennio, vari metodi analitici e sperimentali sono stati sviluppati per quantificare le tensioni residue nei giunti saldati, perfezionando la conoscenza di: effetti della geometria del componente, procedure di saldatura, proprietà termiche e meccaniche, cambiamenti di fase e distribuzioni delle tensioni. Tale conoscenza ha condotto ad uno studio più preciso sulla funzione delle tensioni residue nei meccanismi di rottura dei giunti saldati, al miglioramento delle tecniche coinvolte per 44 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Figura 2 - Geometria della diffrazione neutronica lungo le direzioni principali di un tubo. ridurre le tensioni nelle zone sensibili e alla preparazione di profili standardizzati di tensione per calcolare l’accettabilità dei difetti nelle strutture saldate [28-30]. Nelle applicazioni nucleari, ad esempio, sono generalmente adottate tecniche raffinate di modellizzazione numerica [31, 32] per riprodurre il processo di saldatura e lo sviluppo delle tensioni residue durante lo stesso processo, dopo il trattamento termico successivo alla saldatura, in seguito a test di prova ed in condizioni di funzionamento normali ed anomale [33]. È essenziale, tuttavia, che la modellizzazione numerica, potente strumento per il calcolo delle tensioni residue, sia convalidata con riferimento a risultati sperimentali. La fattibilità d’impiego della diffrazione neutronica per determinare le tensioni residue nei giunti saldati è stata largamente dimostrata attraverso vari studi ed esperimenti, riguardanti saldature di tubi e piastre d’acciaio prima e dopo trattamento termico, parti d’acciaio inossidabile AISI 304, di lega d’alluminio e di superleghe a base di nichel, saldature alluminotermiche e Friction Stir Welding [13]. Nella Figura 2 è indicata la geometria rappresentativa della diffrazione neutronica lungo le direzioni principali di un tubo. La stessa figura mostra com’è possibile ottenere anche la mappatura dei livelli iso-tensionali nell’area saldata e nelle zone circostanti. La Figura 3 mostra un tubo d’acciaio posizionato presso un diffrattometro Figura 3 - Tubo d’acciaio investigato mediante diffrazione neutronica. neutronico, mentre la Figura 4 riporta gli andamenti delle tensioni residue tangenziali determinate mediante diffrazione neutronica in un tubo d’acciaio ferritico 2.25Cr1Mo saldato ad arco, alla profondità di 5 mm sotto la superficie, prima e dopo trattamento termico di rilassamento. Altre possibili applicazioni industriali della diffrazione neutronica, oltre alla determinazione delle tensioni residue, sono lo studio della tessitura cristallografica [34], delle micro-meccaniche e delle cinetiche microstrutturali. Un quesito chiave nell’applicazione della diffrazione neutronica per l’investigazione di giunti saldati è la stima attendibile della distanza interplanare d 0 in assenza di tensione. Il suo valore può essere conseguito, dipendentemente dal caso in esame, analizzando campioni di materiale opportunamente preparati [35]. La diffrazione neutronica, in conclusione, ha dimostrato di essere un valido strumento sia per il miglioramento di nuovi processi di saldatura, sia per l’ottimizzazione di tecniche più tradizionali. Lo stesso metodo permette anche di convalidare i calcoli agli elementi finiti adottati per l’ottimizzazione del processo di saldatura, di analizzare il risultato di trasformazioni di fase durante lo stesso processo e di studiare gli effetti dei trattamenti termici post-saldatura. Tensioni residue (MPa) M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura mm dalla saldatura Figura 4 - Tensioni residue tangenziali determinate mediante diffrazione neutronica in un tubo d’acciaio ferritico 2.25Cr1Mo saldato ad arco, alla profondità di 5 mm dalla superficie esterna, prima e dopo trattamento termico di rilassamento. 4. Conclusioni Il campo della saldabilità dei materiali ha coinvolto, negli ultimi anni, una gran mole di lavori, con l’intento di risolvere numerose questioni standard presenti nella realizzazione della saldatura. L’ampliamento dell’investigazione si rivela essenziale per sviluppare metodi di progetto completi, ora non disponibili, con l’intento di eseguire corretta- mente le saldature e migliorare le strategie per il prolungamento della vita di componenti ed impianti. Vari progetti sono stati eseguiti, considerando i possibili perfezionamenti verso una migliore qualità della saldatura ed una produzione più economica, ma tali progetti non sono basati allo stesso tempo su modelli di simulazione FEM e su un completo database di investigazioni micro- e nano-strutturali di giunti Bibliografia [1] «The development of design methods for the cost-effective applications of multiplanar connections», Programme ECSCSTEELRES 7C, project reference 7210-SA/820, Office for Official Publications of the European Communities, L-2985 Luxembourg (1991), p. 139. [2] «The development of design methods for the cost-effective applications of multiplanar connections», Programme ECSCSTEELRES 7C, project reference 7210-SA/830, Office for Official Publications of the European Communities, L-2985 Luxembourg (1997), p. 231. [3] Petit L., Mouty J., Aribert J.M.: «Perfectionnement des méthodes de conception et de calcul des assemblages soudes de profils creux sur profils de type h en acier», Report EUR 9461 MF F (1985), p. 211. [4] Halmshaw R.: «Introduction to the Non-Destructive Testing of Welded Joints», Second edition Abington Publishing, Cambridge, UK (1997), p. 128. [5] Dolby R.E., Munns I.J., Schneider C.R.A., Leggatt R.H.: Proc. 1999 TAGSI Seminar “Fracture, Plastic Flow and Structural Integrity”, TWI, Cambridge, UK, April 1999. [6] Bateson P.H., Holmes B.: «Residual stress and attachment thickness effects on the fatigue performance of welded joints», Report EUR 18402, Office for Official Publications of the European Communities, L-2985 Luxembourg (1998), p. 99. [7] Smith D.J., Bouchard P.J., George D.: «Measurement and prediction of residual stresses in thick-section steel welds», J. of Strain Analysis for Engineering Design, vol. 35 n°4 (2003), pp. 287-305. 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[13] Rogante M.: Atti del 1° Workshop Nazionale per l’Industria “Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche ®” AITN2008, organizzato dallo Studio d’Ingegneria Rogante - Rogante Engineering, Civitanova Marche, 12-14 Giu. 2008. http://www.roganteengineering.it/aitn2008.html. [14] Rogante M.: «Caratterizzazione, mediante scattering neutronico, di materiali e componenti per l’impiantistica nucleare ed industriale», Tesi di dottorato di Ricerca in Ingegneria Nucleare, Università di Bologna (1999), p. 223. [15] Rogante M.: «Misurazione delle tensioni residue mediante diffrazione neutronica», Rivista Italiana della Saldatura, Istituto Italiano della Saldatura Ed., Genova, Vol. 4 (2001), pp. 461-465. [16] Rogante M.: «Industrial applications of neutron techniques: a recent overview related to materials and components of technological interest», Proc. Int. Conf. “MATRIB ’03”, Vela Luka, Croatia, 26-28/06/2003, K. 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Le “Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche®” rappresentano procedure chiave tra i vari metodi sperimentali, in grado di fornire informazioni a livello di scala atomica, aiutando a testare, comprendere e, quindi, modificare le proprietà dei materiali disponibili naturalmente e 46 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 di quelli prodotti artificialmente attraverso le moderne tecnologie. L’applicabilità delle tecniche neutroniche è permanentemente in sviluppo: paragonate agli altri metodi, esse offrono oggi un progresso rilevante nella valutazione dei giunti saldati e del loro comportamento nella pratica. Un programma sperimentale è stato recentemente progettato dallo Studio d’Ingegneria Rogante in collaborazione con il Reattore di Ricerca di Budapest, per determinare un nuovo metodo di progetto della saldatura, basato non solo su calcoli agli elementi finiti calibrati in rapporto ai classici risultati sperimentali, M. Rogante - Tecniche neutroniche per lo sviluppo dei metodi progettuali di saldatura ma anche su parametri essenziali reali direttamente collegati ad investigazioni micro- e nano-strutturali di diversi giunti saldati, materiali metallici e processi di saldatura. Tra le tecniche considerate sono comprese sia la diffrazione neutronica, sia la diffusione neutronica a piccoli angoli, le quali sono abbinate ai classici test ultrasonori, metallografici e di durezza. La caratterizzazione di tipi diversi di giunti saldati prevista dal programma rappresenta anche una base di dati molto utile, consentendo uno sviluppo nanoscopico del criterio di sicurezza per prevedere i possibili processi di frattura nei giunti. I risultati potrebbero essere impiegati in una gamma molto vasta di applicazioni industriali - in particolare, nelle costruzioni navali, negli impianti petroliferi, nucleari, nei settori automobilistico, aeronautico e della difesa, ed in quello degli elettrodomestici. Il nuovo metodo di progetto della saldatura ottenibile dovrebbe comprendere un’adeguata e completa capacità di qualificazione della saldatura ed essere pronto da adottarsi nella guida di progetto per giunti saldati e senza la necessità di successivi programmi d’investigazione materiali. Lo Studio d’Ingegneria Rogante (www.roganteengineering.it) ha sviluppato, per le Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche®, apposite procedure di misurazione e di trattamento dati ed è fornitore di importanti industrie ed Enti a livello internazionale. Lo stesso Studio rappresenta un punto di riferimento per l’Industria italiana ed estera riguardo alle Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche® per l’analisi e la caratterizzazione di materiali e componenti: la determinazione non distruttiva delle tensioni residue interne e sub-superficie, la caratterizzazione della microstruttura per la stima di vita residua, la radiografia neutronica per lo studio di processi all’interno del componente, la misurazione non distruttiva degli elementi costitutivi [13]. Massimo ROGANTE, laureato in Ingegneria Meccanica (Università di Ancona, 1984), Dottore di Ricerca in Ingegneria Nucleare (Università di Bologna, 1999), membro italiano del Comitato Scientifico del Reattore Nucleare di Budapest e Direttore dello Studio d'Ingegneria Rogante (Civitanova Marche, www.roganteengineering.it). Lo stesso Studio è punto di riferimento in Italia per le Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche® comprendenti analisi delle tensioni residue, caratterizzazione di materiali a livello microstrutturale e radiografia neutronica, ed è fornitore qualificato di importanti aziende in campo nazionale. Nel Giugno 2008 ha organizzato il 1° Workshop Nazionale per l’Industria Italiana “Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche®” AITN2008 (www.roganteengineering.it/aitn2008.html). Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 47 EDITORIA PER LA MECCANICA Per pubblicare un redazionale gratuito o una pubblicità, dedicata alla tua azienda o ai tuoi prodotti, inviaci un fax allo 051 606 11 11 con la tua richiesta e i tuoi dati. Un nostro consulente ti contatterà. Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale e delle procedure di saldatura e taglio con sorgenti laser M. Murgia * L. Timossi * Sommario / Summary Nel campo dei processi speciali, tra i quali i processi di saldatura occupano storicamente uno degli esempi di maggiore rilievo, la saldatura ed il taglio laser sono certamente tra le tecnologie che spiccano maggiormente per contenuto innovativo e potenziale per applicazioni industriali, anche considerati in sinergia con tradizionali processi di saldatura ad arco, come ad esempio il MIG. D'altra parte, essi si differenziano nettamente rispetto ai processi ad arco per le loro specificità tecnologiche, con particolare riferimento alle modalità adottate per la qualificazione del personale e dei processi. L'obiettivo fondamentale di questo articolo è l'analisi dello stato dell'arte delle attività di normazione, con particolare riferimento alla qualificazione del personale e dei processi in accordo alla normativa europea. In the field of the so called special processes, where the welding processes are historically one of the most relevant example, laser welding and cutting are certainly among the * technologies outstanding for their innovating content and industrial potential, also in synergy with traditional arc welding processes, as for instance the MIG. On the other hand, they differ clearly to the arc processes due to their technological peculiarities, with special reference to the approach adopted for the personnel and the process qualification. The main target of this article is the analysis of the state-of– the art of the standardisation activities, with special focus on the personnel and the process qualification in accordance with the European standards. Keywords: CO 2 lasers; development; Europe; laser cutting; laser welding; personnel qualification; pressure equipment directive; process qualification; standards; UNI EN ISO; YAG lasers. Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 49 M. Murgia e L.Timossi - Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale, ecc. 1. Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura laser L’argomento della qualificazione delle procedure di saldatura è stato affrontato dal CEN TC 121 (“Welding”) che ha elaborato una specifica norma, emessa come UNI EN ISO 15614-11 - “Specification and qualification of welding procedures for metallic materials - Welding procedure test - Part 11: Electron and laser beam welding”. Tra le varie modalità possibili per la qualificazione delle procedure, tale documento fornisce una guida per il percorso più convenzionale, che prevede cioè l’esecuzione di opportuni saggi di prova. 1.1 Welding procedure specification Secondo lo schema già da tempo applicato per i processi con arco elettrico, la procedura di qualificazione è basata sulla presenza di una pWPS, una WPS preliminare, che deve essere redatta in accordo alla norma UNI EN ISO 15609-4; in particolare, i dati che devono essere specificati nella pWPS (comprensivi di intervalli di validità e tolleranze, quando previsti dal costruttore) sono i seguenti: • il riferimento al processo di saldatura (52 secondo la UNI EN ISO 4063); • i dati caratteristici del costruttore (ragione sociale, identificazione WPS, il riferimento alla WPQR); • l’identificazione dell’impianto utilizzato; • la tipologia di sorgente (ad esempio, YAG o CO2); • la sua potenza nominale; • le modalità di funzionamento (continuo o pulsato); • il numero di teste; • i valori numerici dei seguenti parametri: - divergenza del fascio - lunghezza d’onda - polarizzazione ed orientazione del fascio • le caratteristiche ottiche: - il metodo di trasmissione (fibre, specchi, ecc.) 50 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 • • • • • • • • • • - la distanza tra la sorgente ed il sistema di focalizzazione (se previsto) - il diametro del fascio in ingresso nel sistema di focalizzazione - la distanza focale - la dimensione della macchia focale ed il sistema di misurazione - il sistema di protezione del fascio il sistema di soppressione del gas plasma, la tipologia del gas di protezione; le caratteristiche di alimentazione del materiale d’apporto (se previsto); caratteristiche, classificazione e dimensioni del materiale base; caratteristiche, dimensioni, classificazione del materiale d’apporto (se previsto); forma del giunto, posizione di saldatura; sistemi di bloccaggio dei pezzi, backing (se previsto); protezione gassosa al rovescio (se prevista); sequenza delle passate e tecnica di saldatura; parametri di saldatura: - F- number (rapporto lunghezza focale nominale e diametro del fascio) per laser CO2 - parametri della pulsazione (se presente) - rampa di salita in potenza - caratteristiche delle passate di tacking - oscillazione del fascio - angoli di inclinazione del fascio - velocità di avanzamento (caratteristiche delle rampe, se previste) pre e postriscaldi. 1.2 Welding procedure test Un aspetto innovativo della norma è non prestabilire requisiti di qualità per il giunto ma demandare al progettista la definizione di opportuni criteri di accettabilità, da esplicitare in funzione dei livelli di qualità previsti dalle norme UNI EN ISO 13919-1 (acciai) oppure UNI EN ISO 13919-2 (alluminio e sue leghe). Le tipologie di saggio previste dalla norma sono cinque: • giunto testa a testa tra lamiere; • giunti testa a testa tra tubi (o altri corpi cilindrici); • innesto tra tubo e lamiera; • giunto di testa tra lamiere; • giunto testa a testa a sovrapposizione (Fig. 1). 1.3 Esami e prove sui saggi saldati Come anticipato, la norma non stabilisce di per sé uno schema rigido per i livelli di qualità delle giunzioni quanto una guida per l’estensione di esami e prove, una volta stabilito il livello di qualità di riferimento da parte del progettista. Si tratta di un approccio molto moderno, in linea con le attuali tendenze normative europee, che può sicuramente sposare le esigenze di costruttori di medie o grandi dimensioni; qualche difficoltà può invece insorgere presso quei costruttori di dimensioni minori o non in possesso, per lo specifico settore industriale, di requisiti di qualità dei giunti prestabiliti, per i quali si potrà rendere necessaria una adeguata assistenza tecnica. Gli schemi proposti per l’esecuzione di esami non distruttivi e prove meccaniche sono tre, quanti i livelli di qualità previsti dalle già citate norme UNI EN ISO 13919-1 (acciai) oppure UNI EN ISO 13919-2 (alluminio e sue leghe). In termini progettuali, potrebbe risultare interessante (per quanto non previsto dalla norma) applicare livelli di qualità Figura 1 - Giunto a sovrapposizione secondo UNI EN ISO 15614-11. M. Murgia e L.Timossi - Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale, ecc. TABELLA I - Estensione degli esami e delle prove per livello di qualità B. diversi a tipologie di difetto differenti, in funzione di specifiche condizioni di esercizio. Il dettaglio (relativamente al livello di qualità B) è contenuto nella Tabella I. È quasi superfluo ricordare che prove non distruttive e prove meccaniche devono essere condotte in accordo alle rispettive norme metodologiche EN (oppure EN ISO). 1.4 Campo di validità della qualificazione Questo specifico punto non presenta sostanziali innovazioni rispetto alle normative già applicate per altri processi; è specificato, secondo l’attuale approccio EN, che la qualificazione di una determinata WPS deve ritenersi valida quando la stessa venga utilizzata sotto il controllo tecnico e della qualità dello stesso costruttore. 1.4.1 Impianto di saldatura La qualificazione risulta limitata allo specifico tipo di impianto utilizzato per le prove. Nel caso se ne voglia estendere la validità ad impianti similari in uso presso il costruttore, la qualificazione dovrà essere integrata da prove specifiche. 1.4.2 Sistemi di posizionamento e fissaggio dei pezzi Rappresentano una variabile essenziale, a tutti gli effetti, e delimitano il campo di validità; cambiandoli, cessa la validità della qualificazione. TABELLA II - Campi di validità degli spessori. Depth of penetration Acceptance level B Acceptance level C Acceptance level D s<5 t ± 20% t ± 25% t ± 30% 5 ≤ s ≤ 25 t ± 15% t ± 20% t ± 25% s > 25 t ± 10% t ± 15% t ± 20% 1.4.3 Materiali base La validità è limitata a materiali dello stesso grado di quelli adoperati per le prove; di fa tto, va le il principio del raggruppamento dei materiali in gruppi, già collaudato con le norme della serie UNI EN 288, reso poi univoco per le norme europee impiegate per la qualificazione dei procedimenti e dei saldatori/operatori mediante l’impiego del CEN ISO/TR 15608. 1.4.4 Caratteristiche dimensionali Relativamente allo spessore ed alla profondità della penetrazione, il Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 51 M. Murgia e L.Timossi - Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale, ecc. Figura 2 - Riferimenti per la qualificazione del personale. campo degli spessori qualificati viene espresso in funzione del livello di qualità del giunto indicato dal progettista, secondo la Tabella II. Per quanto concerne invece i diametri qualificati, il principio è molto semplice: il campo di validità riguarda i diametri ≥ 0.75 D, essendo D il diametro del saggio di prova. 3. Qualificazione del personale 1.4.5 Altre condizioni di validità Ulteriori restrizioni sono previste, come sinteticamente di seguito specificato: • posizione di saldatura (è qualificata solo quella relativa al saggio di prova); • presenza di supporti al rovescio; • caratteristiche (classificazione e dimensioni) del materiale d’apporto; • parametri di saldatura (internamente a range e tolleranze previsti dal costruttore); • numero e sequenza delle passate; • preriscaldi, PWHT. Per quanto concerne il personale addetto al processo, a vari livelli, la situazione non appare differente a quella relativa ad altri processi di saldatura; si può dire, piuttosto, che è certamente meno diffusa la tendenza alla qualificazione del personale, forse anche per una scarsa conoscenza dei riferimenti applicabili. Come peraltro nel caso delle procedure, anche per il personale la qualificazione è supportata da documenti di carattere volontario, che riguardano fondamentalmente due categorie di Figure Professionali (Fig. 2). informativo, è resa esplicita l’applicabilità della norma stessa ai fini della Direttiva PED (97/23/CE), con particolare riferimento all’Annex I, punto 3.1.2 (requisiti essenziali di sicurezza - giunzioni permanenti). La norma rapidamente descritta si propone come classica norma armonizzata EN; nell’Annex ZB, di carattere 3.1 Qualificazione degli operatori del processo (norma UNI EN 1418) La norma è relativamente diffusa in ambito nazionale ed europeo, in quanto tratta tutti i processi di saldatura per fusione, compresa la saldatura a resistenza. 3.2 Qualificazione del personale tecnico di coordinamento (Doc. EWF 494-01) Per queste Figure Professionali l’European Welding Federation (EWF) ha predisposto una specifica linea guida, con criteri analoghi a quelli utilizzati per i Welding Engineer, Technologist e Specialist. Anche per il processo laser sono previste tre tipologie di Figura Professionale, cui corrispondono, di fatto, differenti livelli di scolarità per l’accesso ai corsi di formazione e programmi didattici differenti per qualità e livello di approfondimento degli argomenti. Requisiti di scolarità Livello della Figura Professionale Durata del corso 2. Applicabilità della norma ai fini della Direttiva 97/23/CE Figura 3 - Le Figure Professionali di coordinamento. 52 Di fatto, sono proposti quattro modi per effettuare l’approvazione degli operatori: • l’esecuzione di saggi di prova; • l’esecuzione di test di pre-produzione o di produzione; • l’impiego di saggi di produzione campionati; • il superamento di test funzionali sull’apparecchiatura. L’approvazione conseguita è soggetta a restrizioni sull’impianto utilizzato e deve essere rinnovata ogni due anni, con modalità similari (per quanto non identiche) a quelle utilizzate per la qualificazione dei saldatori propriamente detti. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 M. Murgia e L.Timossi - Evoluzione della normativa nella qualificazione e nella certificazione del personale, ecc. 3.2.1 Corsi di formazione I corsi di formazione hanno carattere teorico pratico, secondo le durate riportate nella Figura 3. Al loro interno, seppure con differenze nel livello di approfondimento degli argomenti e nella scelta degli argomenti stessi, sono trattate le seguenti cinque materie fondamentali: • il processo di saldatura laser e le relative attrezzature; • metallurgia e saldabilità dei materiali con processo laser; • progettazione e calcolo di giunti saldati; • fabbricazione ed applicazioni industriali del processo laser. La parte pratica, invece, prevede l’esecuzione di prove sperimentali sugli impianti, i cui contenuti devono essere sintetizzati dagli allievi mediante un report scritto, successivamente valutato con lo staff dei docenti. Al termine delle lezioni, un’apposita Commissione Esaminatrice conduce gli esami, di carattere teorico, al superamento dei quali è possibile conseguire il Diploma al livello di competenza. Trattandosi di un vero e proprio titolo di studio, il Diploma non prevede scadenza e non è quindi soggetto a rinnovi periodici. La sua validità è estesa a tutti i paesi appartenenti all’European Welding Federation. Per quanto si tratti di un percorso di qualificazione su base volontaria, è possibile affermare che questo tipo di Figura Professionale risulta particolarmente indicata presso quei costruttori per i quali il laser rappresenta un processo di fabbricazione fondamentale, dato che i Welding Coordinators, che pure posseggono un Diploma da EWE, EWT o EWS, non hanno una conoscenza specifica così approfondita. 4. Conclusioni Il processo di saldatura laser, per quanto di diffusione più limitata rispetto ai convenzionali processi di saldatura per fusione con arco elettrico, può essere oggi gestito con strumenti normativi specifici, sia per quanto riguarda la qua- lificazione delle procedure che quella del personale, a vari livelli. In particolare, sono ormai state definite in ambito europeo le norme fondamentali per procedure ed operatori di saldatura, correlate dalle fondamentali normative di supporto per prove non distruttive, distruttive e livelli di qualità. Anche per le Figure di Coordinamento il costruttore può disporre, su base volontaria o in funzione di specifici requisiti contrattuali, di tre distinti livelli (l’Engineer, il Technologist, lo Specialist). Riferimenti normativi − − − − − − − − UNI EN 1418:1999 - Welding personnel - Approval testing of welding operators for fusion welding and resistance weld setters for fully mechanized and automatic welding of metallic materials. UNI EN 12584:2001 - Imperfections in oxyfuel flame cuts, laser beam cuts and plasma cuts - Terminology. UNI EN ISO 15609-4:2006 - Specification and qualification of welding procedures for metallic materials - Welding procedure specification - Part 4: Laser beam welding. UNI EN ISO 15614-11:2003 - Specification and qualification of welding procedures for metallic materials - Welding procedure test - Part 11: Electron and laser beam welding. UNI EN ISO 13919-1:1997 - Welding - Electrons and laser beam welded joints - Guidance on quality levels for imperfections - Part 1: Steel. UNI EN ISO 13919-2:2005 - Welding - Electron and laser beam welded joints - Guidance on quality levels for imperfections - Part 2: Aluminium and its weldable alloys. Doc. EWF 494-01 - Special courses in Laser Welding (Engineer, Technologist and Specialist levels). CEN ISO/TR 15608:2005 - Welding - Guidelines for a metallic materials grouping system. Michele MURGIA, laureato in Ingegneria Meccanica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nel 1991, è entrato all’Istituto Italiano della Saldatura nel 1992 ed ha maturato esperienza nel settore della formazione e dell’assistenza tecnica, con particolare riguardo ai controlli non distruttivi e alla saldatura di materiali termoplastici e compositi. È certificato European / International Welding Engineer, European Welding Inspection Engineer / International Welding Inspector Comprehensive, Livello 3 EN 473. È membro del Comitato “Plastic Welding” dell’EWF (European Welding Federation) e Convenor del CEN TC 249 WG 16 “Thermoplastics Welding”. Dal 2001 è membro del Group A “Education, training and qualification” dello IAB (International Authorisation Board) dell’IIW (International Institute of Welding). Responsabile dell’Area saldatura materie plastiche dell’IIS nel 1994, dell’Area corsi teorici nel 1996, attualmente ricopre il ruolo di Responsabile dell’intera Divisione Formazione ed Insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura. Luca TIMOSSI, laureato in Ingegneria Meccanica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Genova nel 1986, è entrato all’Istituto Italiano della Saldatura nel 1987 impegnandosi nella formazione e nell’assistenza tecnica, con particolare riguardo al campo della fabbricazione e montaggio delle strutture metalliche di carpenteria. Nel 1995 viene incaricato di aprire e sviluppare, in qualità di Responsabile, prima la Sede Distaccata Veneta dell’IIS e successivamente quella Lombarda. Dal 2001 è Responsabile della Divisione Certificazione dell’IIS, cui competono le attività di certificazione di sistemi, procedure, personale e prodotti. È certificato European / International Welding Engineer, European Welding Inspection Engineer / International Welding Inspector Comprehensive, Livello 3 EN 473. Oltre ad essere Membro di alcuni Comitati Tecnici nazionali (UNI) ed internazionali (CEN, EWF, IIW), è attualmente “Chief Executive” dell’ANB (Authorized National Body) italiana per la qualificazione e la certificazione delle Figure Professionali di Saldatura secondo gli schemi internazionale / europeo dell’IIW / EWF. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 53 Pubblicazioni IIS Metallurgia e saldabilità degli acciai bonificati, a medio ed alto carbonio Indice Capitolo 1 METALLURGIA E SALDABILITÀ DEGLI ACCIAI BONIFICATI: Generalità; Metallurgia; Normativa di riferimento e denominazioni commerciali (normativa di riferimento, designazioni commerciali); Saldabilità (principi generali di saldabilità, criccabilità a caldo, criccabilità a freddo, rottura fragile); Procedimenti di saldatura; Materiali d'apporto; Saldature eterogenee. Capitolo 2 METALLURGIA E SALDABILITÀ DEGLI ACCIAI A MEDIO ED ALTO CARBONIO: Generalità; Normativa di riferimento; Saldabilità (generalità, criccabilità a caldo, criccabilità a freddo); Procedimenti di saldatura; Materiali d'apporto. 2008, 24 pagine, Codice: 101114, Prezzo: € 40,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 32,00 ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici B. Atzori * G. Meneghetti * M. Ricotta * Sommario / Summary Le norme italiane CNR UNI 10011 ed UNI 8634, che guidano la progettazione delle strutture di acciaio e di alluminio rispettivamente, sono state sostituite con le norme europee, chiamate EN 1993 - Eurocodice 3 per gli acciai ed EN 1999 - Eurocodice 9 per le strutture in lega leggera. Sebbene le due norme europee presentino i dati di resistenza a fatica in modo simile, facendo riferimento a curve standard, nel caso delle leghe leggere non si è riusciti a standardizzare la pendenza delle curve S-N, come invece è stato fatto nel caso degli acciai. Nel presente lavoro verranno brevemente illustrati i contenuti dell’Eurocodice 3 e dell’Eurocodice 9 per quanto riguarda la progettazione a fatica e ne verranno poi evidenziate analogie e discordanze. Infine, si evidenzia come i notevoli sviluppi teorici degli ultimi 20 anni potrebbero contribuire a migliorare entrambe le norme, rendendole più vicine e congruenti tra loro ed in definitiva di più semplice applicazione. The Italian standards CNR UNI 10011 and UNI 8634 dealing with the design of steel and aluminium alloy structures have * been substituted by Eurocode 3 (EN 1993) and Eurocode 9 (EN 1999), respectively. Although the fatigue strength data are presented in a similar fashion for the two European standards, in the case of Eurocode 9 the slope of the fatigue curves is not constant for different detail categories, differently from the case of steel structures. In the present work the methodologies for fatigue design following EN 1993 and EN 1999 standards are presented and analysed. Finally, the possibility to improve both the Eurocodes is considered, by using the approaches presented in the literature in the last 20 years. Keywords: Aluminium alloys; CEN; comparisons; design; Europe; fatigue cracks; standards; steels; welded joints. Dipartimento di Ingegneria Meccanica - Università di Padova. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 55 B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici TABELLA I - Eurocodici. EN 1991: Eurocodice 1. Basi di calcolo ed azioni sulle strutture. EN 1992: Eurocodice 2. Progettazione delle strutture in calcestruzzo. EN 1993: Eurocodice 3. Progettazione delle strutture in acciaio. EN 1994: Eurocodice 4. Progettazione delle strutture miste acciaio-calcestruzzo. EN 1995: Eurocodice 5. Progettazione delle strutture in legno. Introduzione EN 1996: Eurocodice 6. Progettazione delle strutture in muratura. EN 1997: Eurocodice 7. Progettazione geotecnica. 56 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 EN 1998: Eurocodice 8. Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture. EN 1999: Eurocodice 9. Progettazione delle strutture in alluminio. precedenti) e sono in fase di costituzione le Commissioni per il mantenimento e l’aggiornamento dei documenti definitivi. Gli Eurocodici sono nove, tutti individuati, nella loro forma definitiva, dalla sigla EN seguita da quattro cifre: le prime tre (199) uguali per tutti e la quarta costituita dal numero dell’Eurocodice (Tab. I). Ciascun Eurocodice è poi ulteriormente suddiviso in parti e sottoparti. La numerazione di molte parti è stata modificata nel passaggio da ENV a EN, causando non poche confusioni. Per quanto riguarda le parti relative alla progettazione a fatica, di cui ci si occuperà in questa nota, esse hanno rispettivamente i codici EN 1993-1-9 per gli acciai (Eurocodice 3) [4] e EN 1999-1-3 per le leghe leggere (Eurocodice 9) [5]. L’Eurocodice 3 ha sostituito la CNR UNI 10011, a partire dal 2004, come UNI EN 1993. L’Eurocodice 9 dovrebbe sostituire entro il 2008 la UNI 8634, come UNI EN 1999. N e l s eg u i t o ve r r a n n o b r eve m e n t e illustrati i contenuti dell’Eurocodice 3 e dell’Eurocodice 9 per quanto riguarda la progettazione a fatica e ne verranno poi evidenziate analogie e discordanze. Infine viene analizzato brevemente l’approccio “hot spot”, considerato da entrambe le norme come metodo alternativo a quello basato sulle tensioni nominali, evidenziandone alcuni limiti. Norma EN 1993-1-9 (acciai) Per le strutture in acciaio, la norma presenta 14 curve standard espresse in tensione nominale per componenti caratterizzati da un range di tensione normale (direct stress range Δσ R) e 2 curve per range di tensione nominale tangenziale 1000 ΔσR [MPa] Tutte le prescrizioni sulle costruzioni, nelle quali è implicata la sicurezza delle persone, in Italia sono state messe a punto, in passato, dal Ministero dei Lavori Pubblici, oggi Ministero delle Infrastrutture. Per l’emissione dei vari decreti che, nell’ambito della Legge 1086 del 5 Novembre 1971, governano le diverse tipologie di costruzioni e le diverse problematiche connesse alle Costruzioni civili, il Ministero si è sempre avvalso del supporto tecnicoscientifico del CNR, che operava con alcune Commissioni Normative sulle Costruzioni, o di altri organismi [1]. In particolare, la Commissione Acciaio del CNR ha pubblicato nel 1985, come bollettino CNR, delle Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione e la manutenzione delle strutture di acciaio, recepite nel 1988 come norma CNR UNI 10011 [2], in sostituzione di una precedente analoga normativa, mentre la Commissione XIII dell’UNIMET (Strutture di alluminio) ha elaborato, nel 1980, delle analoghe Istruzioni per le strutture in lega leggera, recepite come norma UNI 8634 nel 1985 [3]. Entrambe queste norme sono state abitualmente utilizzate in ambito ben più ampio di quello previsto dalla citata Legge 1086. A partire dal 1991 hanno incominciato ad affiancarsi alle normative nazionali esistenti gli Eurocodici, sviluppati da apposite Commissioni internazionali costituite da esperti designati e nominati dalla Comunità Europea. Inizialmente gli Eurocodici sono stati pubblicati in forma provvisoria (ENV) e si sono affiancati alle normative nazionali, interrompendo, con la loro comparsa, il periodico aggiornamento di queste ultime. Attualmente è in fase di svolgimento il processo di trasformazione in documenti definitivi (EN), che hanno sostituito, o dovrebbero sostituire, le normative nazionali. Essi sono stati elaborati da nuove Commissioni (individuate e nominate con criteri diversi dai 100 10 1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 1.Ε+09 Figura 1 - Curve di fatica standard per strutture in acciaio nel caso di categorie caratterizzate da range di tensione normale, secondo EN 1993-1-9. B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici ΔσR ⋅ NR = ΔσC ⋅ NC per m = 3 ed N ≤ 5 ⋅ 106 (1) ΔτRm ⋅ NR = ΔτCm ⋅ NC per m = 5 ed N ≤ 108 (2) m m 1000 ΔτR [MPa] (shear stress range ΔτR), per un totale di 96 particolari strutturali. Come riportato nella Figura 1, le curve di fatica valgono per numero di cicli N compreso tra 104 e 108 cicli (quindi solo nel tratto di vita a termine). Quelle per componenti caratterizzati da un range di tensione nominale di trazione presentano due tratti a pendenze diverse: il primo tratto a pendenza m=3 ed il secondo, che tiene conto della riduzione del limite di fatica per ampiezza di tensione va riabile, con pendenza m’=5 (secondo la semplice relazione m’=2m-1, comunemente indicata in letteratura). La pendenza delle curve è indipendente dalla geometria del particolare strutturale considerato. Nelle curve si possono distinguere tre punti caratteristici: il punto C utilizzato per definire la classe del giunto, individuato dalle coordinate (N C; Δσ C), il punto D (N D ; Δσ D ) ed il punto L (N L ; Δσ L ). Δσ D rappresenta il limite di fatica nel caso di fatica ad ampiezza di tensione costante. Nel caso in cui i carichi ciclici cui è sottoposto il particolare costruttivo in esame presentino un’ampiezza di tensione variabile, la curva di fatica da considerare va prolungata con pendenza m=5 oltre il punto D, fino ad arrivare al punto L. Quest’ultimo individua il limite superiore dei range di tensione che possono essere trascurati nel conteggio dei cicli, poiché range di tensione inferiori a ΔσL sono considerati non danneggianti. Si noti che i valori NC, ND ed NL restano costanti al variare della tipologia di giunto considerata. Per i dettagli costruttivi caratterizzati da un range di tensione nominale tangenziale (ΔτR), le due curve hanno pendenza unica in tutto il tratto della vita a termine e pari a m=5, come riportato nella Figura 2. Nella norma sono riportate le equazioni che consentono di determinare la resistenza a fatica ΔσR(ΔτR) o il numero di cicli a rottura N R sia nel caso di ampiezza di tensione costante (Eq. 1, Eq. 2) sia nel caso di ampiezza di tensione variabile. 100 10 1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 1.Ε+09 Figura 2 - Curve di fatica standard per strutture in acciaio nel caso di categorie caratterizzate da range di tensioni nominali tangenziali, secondo EN 1993-1-9. Nota la categoria, è immediato determinare il limite di fatica ad ampiezza di tensione costante Δσ D , considerando l’Eq. 3: ΔσCm ⋅ NC = ΔσDm ⋅ ND (3) dove m = 3, N C = 2 ⋅ 10 6 e N D = 5 ⋅ 10 6, dalla quale si ottiene l’equazione riportata nell’Eurocodice 3 (Eq. 4): (4) e analogamente, ricordando che per i dettagli costruttivi caratterizzati da un range di tensione nominale tangenziale Δ τ R , m = 5 fino a N = 10 8 cicli, si ottiene: (5) Nel caso di ampiezza di tensione variabile, per numeri di cicli inferiori a 5·10 6 si utilizza l’Eq. 1, mentre per 5·10 6 ≤ N ≤ 10 8 , considerando che m = 5, si può facilmente determinare ΔσL (cut-off limit) con l’Eq. 6: (6) La norma in esame a pag. 6, § 1.1 afferma che le curve tengono conto di effetti penalizzanti la resistenza a fatica dovuti sia al materiale (come ad esempio la presenza di difetti) sia al procedi- mento tecnologico di fabbricazione (come le elevate tensioni residue nel caso dei giunti saldati). Nel caso in cui il dettaglio strutturale sia non saldato oppure sia un giunto saldato che è stato disteso e che lavori con una parte del ciclo di fatica in compressione, la norma prevede al § 7.2.1 -Non-welded or stress-relieved welded details in compression - di modificare la resistenza a fatica della categoria in esame. La norma prevede di considerare, infatti, l’effetto della tensione media sulla resistenza a fatica modificando opportunamente non la categoria (come, invece, è proposto nel caso delle strutture in lega di alluminio), ma il valore del range di tensione agente sul giunto in esame. Il range di tensione effettivo si calcola, quindi, secondo l’Eq. 7: Δσ = | σmax | + 0.6⋅ | σmin | . (7) Diverso, invece, l’approccio seguito per tener conto dell’effetto scala. In questo caso, infatti, si deve modificare il valore di Δσ C mediante un coefficiente, indicato con ks, minore di uno, che permette di diminuire la categoria del dettaglio strutturale in esame, secondo l’Eq. 8: ΔσC,red = ks ⋅ ΔσC . (8) L’effetto scala è preso in considerazione per i giunti saldati di testa quando lo spessore sia superiore a 25 mm, per i quali il valore del coefficiente k s vale (25/t)0.2. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 57 B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici L’influenza dello spessore è, invece, considerata diversamente per i cordoni d’angolo, fornendo valori di ΔσC diversi per intervalli di spessori del piatto principale e/o di quello trasversale, come verrà discusso più avanti. Non è previsto, invece, l’effetto dello spessore del piatto principale caricato nel caso di cordoni d’angolo non portanti ed attacchi longitudinali. La possibilità di utilizzare approcci di tipo “hot spot”, infine, è prevista nell’Allegato B (Annex B), che fornisce 7 categorie di riferimento, riportate nella Figura 3, senza però dare alcuna indicazione esplicita su questo tipo di approccio, diversamente da quanto fatto, invece, nell’Eurocodice 9, come verrà illustrato in seguito. Norma EN 1999-1-3 (leghe leggere) Anche nel caso delle leghe leggere, i dati di resistenza a fatica sono presentati facendo riferimento a delle curve standard, simili a quelle viste nel caso delle strutture in acciaio. La forma generale della curva standard per le leghe d’alluminio è riportata nella Figura 4. Il punto C, utilizzato per definire la categoria del dettaglio costruttivo, il punto D ed il punto L hanno concettualmente lo stesso significato in entrambe le norme e si trovano allo stesso numero di cicli. Anche in questo caso, N C , N D ed N L Figura 3 - Categorie di riferimento per l'approccio “hot spot” secondo EN 1993-1-9. TABELLA II - Valori standard di ΔσC [MPa], secondo EN 1999-1-3. 140, 125, 112, 100, 90, 80, 71, 63, 56, 50, 45, 40, 36, 32, 28, 25, 23, 20, 18, 16, 14, 12 a - fatigue strength curve; b - reference fatigue strength; c - constant amplitude fatigue limit; d - cut-off limit Figura 4 - Curva di fatica standard generale per leghe di alluminio, secondo EN 1999-1-3. 58 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 restano costanti al variare della tipologia di giunto considerata. Le curve valgono per un numero di cicli compreso tra 10 5 e 10 8 : nella norma, infatti, si fa notare che per N ≤ 10 5, le curve standard possono essere troppo conservative. A tal fine si rimanda all’Allegato F (Annex F) per la stima della resistenza nel caso di fatica oligociclica. Da notare che questo aspetto non è menzionato nel caso delle strutture in acciaio. Diversamente da quanto visto nel caso delle strutture in acciaio, per le leghe di alluminio i valori della pendenza m1 (e conseguentemente m2) dipendono dalla categoria considerata. Per le leghe leggere la relazione tra m 1 ed m 2 è la stessa vista per gli acciai (m 2= m 1+2), tranne per il caso del materiale base e dei giunti bullonati per i quali m2 = m1. I valori standardizzati di ΔσC, riportati nella Tabella II (Tabella 6.1 della norma europea), sono 22 (14 per le strutture in acciaio). Ad essi sono stati ricondotti (per approssimazione) i dati ottenuti, per ciascuno dei particolari strutturali, considerando il valore medio dei dati sperimentali meno due deviazioni standard e quindi fanno riferimento ad una probabilità di sopravvivenza del 97.7%. Nella B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici norma, inoltre, è esplicitamente affermato che i dati sperimentali, da cui sono ottenuti i valori standardizzati di resistenza a fa tica a 2 milioni di cicli, fanno riferimento a rapporti di σ sollecitazione R = σmin ≥ 0.5 , per tener max conto delle tensioni residue elevate presenti nelle strutture saldate. Nella norma sono riportate le equazioni che permettono di calcolare il numero di cicli a rottura per le diverse parti del diagramma. Più in dettaglio: (9) Figura 5 - Valori del fattore f(R) al variare del rapporto di sollecitazione R e delle tensioni residue, secondo EN 1999-1-3. ΔσC(R) = f (R) ⋅ ΔσC (10) dove: • N i è il numero previsto di cicli al limite di sicurezza per un generico range di tensione Δσi; • Δσi è il range di tensione generico; • γ Ff è un coefficiente che tiene conto delle incertezze nello spettro di carico; • γMf è un coefficiente che tiene conto delle incertezze del materiale e del processo di fabbricazione. Le equazioni 9 e 10 sono facilmente ricavabili considerando le due equazioni generali: ΔσCm1 ⋅ NC = ΔσDm1 ⋅ ND Δσ m2 Δσ m2 D ⋅ ND = i ⋅ Ni (13) dove f(R) è un fattore ≥ 1 che dipende dal rapporto di ciclo R e dal tipo di componente e dettaglio strutturale. La norma prende in considerazione tre casi distinti per la determinazione del fattore f(R), schematicamente riassunti nella Figura 5. Nel caso di tensioni residue note σ res , per il calcolo del fattore f(R) occorre utilizzare la curva 2 della Figura 5 considerando il rapporto di sollecitazione effettivo Reff. Per il calcolo di Reff la norma propone la formula: (14) Nell’Eurocodice 9 l’effetto scala è tenuto in considerazione solamente per i dettagli strutturali 3.1 ÷ 3.4 della Tabella J.3, come illustrato nella Figura 6. Diversamente dall’Eurocodice 3, nel caso delle strutture in lega di alluminio il metodo “hot spot” per la stima della resistenza a fatica è genericamente descritto nell’Allegato K (Annex K), che riporta la procedura da utilizzare. Confronto fra Eurocodice 3 ed Eurocodice 9 Il confronto fra i due Eurocodici è presentato facendo riferimento a tipologie strutturali frequenti, come i giunti di testa ed i giunti a cordoni d’angolo, mettendo in evidenza come le due norme affrontino l’influenza dell’effetto scala, l’influenza del rapporto di sollecitazione e la possibilità di utilizzare un approccio di tipo “hot spot”. Per i giunti testa a testa si fa riferimento a quelli a completa penetrazione, saldati da un solo lato e caricati trasversalmente rispetto al cordone di saldatura. (11) (12) e sono pertanto del tutto analoghe a quelle utilizzate per gli acciai, tranne che per l’introduzione esplicita dei coefficienti γFf e γMf. Come precedentemente detto, nell’Eurocodice 9 è specificato che i valori di resistenza a fatica fanno riferimento a condizioni di carico con rapporto di sollecitazione maggiore di 0.5 e, quindi, con un ciclo tutto in trazione. Per rapporti di ciclo R<0.5, i valori dei Δσ C possono essere aumentati rispetto a quelli tabulati. L’aumento della resistenza a fatica è ottenuto modificando il valore dei ΔσC secondo l’Eq. 13: Figura 6 - Dettagli strutturali per i quali è considerato l’effetto scala, secondo EN 1999-1-3. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 59 B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici 1000 Δσ [MPa] Δσ [MPa] 1000 100 100 10 10 1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 1.Ε+04 Figura 7 - Confronto fra i giunti di testa a completa penetrazione, saldati da un solo lato e caricati trasversalmente rispetto al cordone di saldatura. 60 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 Figura 8 - Effetto scala per giunti saldati di testa a completa penetrazione, saldati da un solo lato e caricati trasversalmente rispetto al cordone di saldatura. rale è considerato nella Tabella 8.5 1000 (Table 8.5 - Load carrying welded joints) dell’Eurocodice 3. Per le 100 leghe di alluminio, invece, la stessa geometria è raccolta nella 10 Tabella J.3 (Table J.3 - Detail categories for members with 1 welded atta1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 chments) dell’Eurocodice 9. In Figura 9 - Confronto fra giunti a questo caso per il sovrapposizione con cordoni d'angolo portanti e diversi spessori. componente realizzato in acciaio l’effetto scala è consiapertura di 135°) è stato già da tempo derato fornendo valori di ΔσC diversi per diversi valori degli spessori degli eledimostrato [6, 7] che l’effetto scala, sia menti saldati. Quando lo spessore del per l’acciaio che per le leghe leggere, coprigiunto è superiore a quello dell’ala, può essere valutato con formule del tipo: si hanno: ΔσC = 50 MPa per t ≤ 20 mm, Δ σ C = 45 MPa per 20 < t ≤ 30 mm, (15) Δ σ C = 40 MPa per 30 < t ≤ 50mm e ΔσC = 36 MPa per t > 50 mm. Per le stesse geometrie realizzate in lega Successive analisi specifiche per le leghe leggera con spessore del piatto maggiore leggere hanno mostrato che come spesdi 20 mm, invece, l’Eurocodice 9 sore di riferimento può essere considepropone Δσ C = 25 MPa per t ≤ 4 mm, rato t =12 mm [8]. Dai valori precedenΔ σ C = 23 MPa per 4 < t ≤ 10 mm e temente riportati risulta che, sia per gli Δ σ C = 20 MPa per 10 < t ≤ 15 mm. acciai sia per le leghe leggere, l’inIl confronto è riportato nella Figura 9. fluenza dello spessore è sottovalutata, Nel caso dei giunti a croce geometricarisultando dei valori dell’esponente pari mente simili (e, nel caso più generale, a circa 0.25 per l’acciaio e 0.17 per le per cordoni di saldatura con angolo di leghe leggere. Δσ [MPa] Per le strutture in acciaio, il dettaglio strutturale è riportato nella Tabella 8.3 (Table 8.3 - Transverse butt welds) dell’Eurocodice 3. Per le leghe di alluminio, invece, la stessa geometria è raccolta nella Tabella J.7 (Table J.7 - Detail categories for bu tt-welded joints between members) dell’Eurocodice 9. Per il componente realizzato in acciaio la categoria è Δσ C = 71 MPa, mentre per quello realizzato in lega leggera Δσ C = 45 MPa. Il confronto è riportato nella Figura 7. Come precedentemente detto, per le strutture in lega leggera non si considera l’effetto scala per questa tipologia di giunzione saldata. Nel caso della medesima giunzione realizzata in acciaio, applicando l’Eq. 8, è possibile determinare la resistenza a fatica della giunzione saldata per spessori maggiori di 25 mm. Il confronto è riportato nella Figura 8, dove sono rappresentate le curve di fatica per quattro diversi spessori (t = 15, 25, 50 e 100 mm) ottenute secondo l’Eurocodice 3 e quella unica proposta invece dall’Eurocodice 9. La determinazione della curva standard per t=15 mm, che consente un confronto diretto con le leghe leggere, è stata fatta calcolando il fattore ks con la relazione precedente, ottenendo, quindi, in questo caso un valore maggiore di 1, non accettato dalla norma. Per le giunzioni a cordoni d’angolo si è fatto riferimento a giunti a sovrapposizione e, in particolare, ad estremità di coprigiunto su travi ad ali parallele. Per le strutture in acciaio il dettaglio struttu- 1.Ε+05 B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici (16) Facendo questo passaggio è quindi possibile confrontare tra loro le due norme. Per quanto riguarda l’Eurocodice 9, inoltre, si è assunto come riferimento il Caso 1 per il calcolo del fattore f(R) e quindi il confronto fra le due norme è stato fatto considerando la resistenza del materiale base. Considerando l’Eurocodice 3 il materiale base corrisponde alla categoria 160; considerando l’Eurocodice 9 per la lega 7021, si deve fare riferimento alla categoria 125. Si sono considerati 3 diversi valori del rapporto di sollecitazione: R = -1, R = -0.5 ed R = 0. Il confronto completo è riportato nella Figura 11. sul calcolo delle tensioni locali, sulla meccanica della frattura o sulle tensioni strutturali. Quest’ultimo approccio è chiamato anche metodo”hot spot” o 100 80 delle tensioni geometriche. L’idea alla base del metodo delle tensioni strutturali è che per qualunque giunto 10 saldato la tensione 1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 geometrica deve comprendere tutti gli Figura 10 - Effetto scala per giunti in acciaio effetti di concentracon cordoni non portanti. zione delle tensioni Alcuni limiti di applicabilità presenti in un dettaglio strutturale, dell’approccio “hot spot” tranne il picco di tensione non lineare dovuto all’effetto locale della geometria È stato precedentemente ricordato che stessa del cordone di saldatura [13]. sia l’Eurocodice 3 che l’Eurocodice 9 Poiché la resistenza a fatica è basata sul prevedono l’utilizzo dell’approccio “hot valore della tensione geometrica calcospot” oltre quello basato sulle tensioni lata nel punto previsto per l’innesco nominali. Infatti, la possibilità odierna di della cricca (detto “hot spot”), che supsvolgere analisi numeriche dello stato di poniamo coincidere con il piede del tensione di giunti aventi geometria anche cordone di saldatura, il criterio per la complessa rende a volte difficile la defideterminazione della tensione geomenizione di una tensione nominale da contrica e la sua separazione dagli effetti frontare con la curva di resistenza a fatica locali, dovuti al profilo geometrico del di un dettaglio strutturale classificato. cordone di saldatura in prossimità del Per superare questo problema, sono state piede, diventa un passaggio critico del sviluppate diverse metodologie basate metodo. Δσ [MPa] 1000 1000 Δσ [MPa] Nella Figura 10 è riportato a titolo di esempio l’effetto scala per giunti in acciaio con cordoni non portanti. In figura sono riportate le curve con probabilità di sopravvivenza 97.7%, ottenute rianalizzando statisticamente i dati sperimentali di Maddox [9] e Gurney [10] per giunti con spessore del piatto principale pari a 100 mm e 13 mm, rispettivamente. La figura mostra che, nel caso di spessore della piastra principale pari a 100 mm, la curva di progetto proposta dall’Eurocodice 3 (Table 8.4 - Weld attachments and stiffeners, Δσ C =80) non risulta a favore di sicurezza. Sempre con riferimento ai giunti a croce, analisi molto ampie [11, 12] hanno confermato, su basi teoriche e sperimentali, sia la validità delle ipotesi di una banda di dispersione unificata diversa per gli acciai (m=3) e per le leghe leggere (m=4) che le modalità di valutazione dell’effetto scala secondo l’Eq. 15. Per considerare l’effetto della tensione media occorre rendere omogenei i due diversi approcci presenti nelle due norme. Come precedentemente ricordato, per quanto riguarda le strutture in acciaio, l’effetto di una tensione di compressione viene considerato modificando il range di tensione applicato al componente. Tuttavia è possibile tradurre questa indicazione della norma in una modifica della curva S-N, lasciando inalterata la tensione applicata, definendo un fattore di incremento della classe f, in analogia a quanto proposto nell’Eurocodice 9: 800 600 400 200 1.Ε+04 1.Ε+05 1.Ε+06 1.Ε+07 1.Ε+08 Figura 11 - Confronto delle curve di fatica del materiale base al variare del rapporto di sollecitazione secondo i due Eurocodici. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 61 B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici In questo paragrafo si vuole evidenziare che ci possono essere casi in cui l’approccio “hot spot” presenta dei limiti di applicabilità o perché il campo di tensione strutturale è di difficile individuazione oppure a causa della sovrapposizione del gradiente locale con quello strutturale [14]. In questo lavoro ci si limiterà a considerare il primo caso prendendo come esempio quello di due giunti a croce con cordoni d’angolo non portanti con spessori diversi delle piastre di irrigidimento (0.5 t e 2 t, con “t” spessore del piatto principale pari a 12 mm), sottoposti a trazione. Questa tipologia di dettaglio strutturale è classificata in diverse normative ed è noto che la resistenza a fatica di questo tipo di giunto saldato, espressa in termini di tensione nominale, diminuisce se la piastra di irrigidimento è di spessore maggiore del piatto principale; questo è vero sia per gli acciai [9,10] sia per le leghe di alluminio [15]. Nella Figura 12 sono riportati i campi di tensione calcolati lungo la superficie della lamiera principale mediante un’analisi agli elementi finiti lineare elastica. Il raggio di raccordo al piede del cordone di saldatura, che influenza solamente la distribuzione locale delle tensioni e non il campo di tensione strutturale, è stato posto pari a zero [6,7]. La Figura 12 mostra che il campo di tensione cresce rispetto alla tensione nominale nelle immediate vicinanze del piede del cordone di saldatura ed evidenzia che è singolare a causa dell’assunzione di raggio di raccordo nullo a piede cordone. È stato dimostrato analiticamente [7] che tutta la distribuzione di tensione non lineare mostrata nella Figura 12 è dovuta all’effetto di intaglio locale causato dal profilo geometrico del cordone di saldatura in prossimità del piede. Pertanto, in questo caso, il campo di tensione strutturale, che deve escludere l’effetto di concentrazione locale legato alla geometria del cordone stesso, coincide con il campo di tensione nominale. Tuttavia, solamente considerando la distribuzione asintotica del campo di tensione locale, evidenziato anche dal diagramma in scale logaritmiche, si può apprezzare la maggiore gravosità tensionale a cui è soggetto il giunto con spessore dell’irrigidimento maggiore rispetto all’altro e quindi giustificare la sua minore resistenza a fatica. 62 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Figura 12 - Geometria degli irrigidimenti trasversali (caso “c.1” e caso “c.2”) con le relative distribuzioni di tensione in scale lineari e doppie logaritmiche [14]. Conclusioni In questa memoria sono stati presentati i contenuti delle Norme Europee per la progettazione a fatica delle strutture in acciaio (EN 1993-1-9) ed in lega leggera (EN 1999-1-3). In maniera sintetica sono state confrontate le due norme facendo riferimento a tipologie struttu- rali frequentemente utilizzate come i giunti di testa ed i giunti a cordoni d’angolo, mettendo in evidenza le regole di progettazione fornite dalle due norme per affrontare l’influenza dell’effetto scala, del rapporto di sollecitazione e per applicare l’approccio di tipo “hot spot”. In particolare, per quanto riguarda l’effetto scala è stato mostrato come, per alcune tipologie di giunti aventi spessore elevato, entrambe le norme forniscano curve di progettazione a fa tica non in favo re di sicurezza. Per quanto riguarda l’approccio “hot spot” se ne è presentato un limite di applicabilità nell’interpretazione della resistenza a fatica di giunti con irrigidimenti trasversali saldati d’angolo. Gli autori ritengono che i notevoli sviluppi teorici che si sono avuti negli ultimi 20 anni potrebbero contribuire a migliorare entrambe le norme. Bibliografia [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] Doniselli I.: «La lunga marcia degli Eurocodici», Costruzioni Metalliche, n° 3, 2002. CNR UNI 10011: «Costruzioni di acciaio. Istruzioni per il calcolo, l’esecuzione, il collaudo e la manutenzione», Giugno 1988. UNI 8634: «Strutture di leghe di alluminio. Istruzioni per il calcolo e l’esecuzione», Dicembre 1995. UNI EN 1993-1-9: «Progettazione delle strutture di acciaio. Parte 1-9: Fatica», Agosto 2005. EN 1999-1-3, Eurocode 9: «Design of aluminium structures - Part 1-3: Structures susceptible to fatigue», CEN/TC 250, 2007-01. Atzori B.: «Analisi dell’effetto scala sulla criccabilità a fatica delle strutture saldate», Rivista Italiana della Saldatura, n° 5/1986, pp. 337-384. Lazzarin P., Tovo R.: «A notch intensity factor approach to the stress analysis of welds», Fatigue Fract. Engng. Mater. Struct. 21/1998, pp. 1089-1103. ➠ segue B. Atzori et al. - La resistenza a fatica delle strutture saldate secondo gli Eurocodici [8] [9] [10] [11] [12] [13] [14] [15] Atzori B., Meneghetti G.: «A physical interpretation of the scale effect in fatigue of fillet welded aluminium alloys», Proceedings of 7th International Conference on Joints in Aluminium INALCO 98, Cambridge, UK, 1998, pp. 401-420. Maddox S.J.: «The effect of plate thickness on the fatigue strength of fillet welded joints», Cambridge: The Welding Institute, Abington, 1987. Gurney T.R.: «The fatigue strength of transverse fillet welded joints», Cambridge: Abington Publishing, 1991. Lazzarin P., Livieri P.: «Notch stress intensity factors and fatigue strength of aluminium and steel welded joints», Int J Fatigue 23/2001, pp. 225-232. 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Bruno ATZORI, Titolare della Cattedra di Costruzione di Macchine dell’Università di Padova dal 1984; è stato prima presso l’Università di Bari e presso il Politecnico di Torino. Ha partecipato alle Commissioni che hanno sviluppato le normative per la verifica a fatica delle strutture saldate sia in ambito italiano (CNR UNI 10011, UNI 8634) sia in ambito europeo (Eurocodice 3, Eurocodice 9). Giovanni MENEGHETTI, Ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova. Ha ottenuto il Dottorato di Ricerca in Progetto e Costruzione di Macchine nel 1998 e si è occupato successivamente dello sviluppo degli approcci locali per la previsione di resistenza a fatica delle strutture saldate. Dal 2008 fa parte della Commissione XIII (Fatigue Behaviour of Welded Components and Structures) dell’International Institute of Welding in qualità di Esperto. Mauro RICOTTA, dal 2007 è Ricercatore in Progettazione e Costruzione di Macchine presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Padova. Nel 2006 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Progetto e Costruzione di Macchine. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 63 ASPIRMIG Welding&Safety Web: www.aspirmig.com E-mail: [email protected] ......la saldatura senza fumo ASPIRMIG srl International Institute of Welding D ev e l o p m e n t s i n N D T fo r d e t e c t i n g i m p e r fe c t i o n s i n fr iction stir welds in a l u m i n i u m a l l o y s ( °) T. Santos * P. Vilaça * L. Quintino * Summary 1. Introduction 1.1 The FSW process and quality assessment in FSW applications FSW is emerging as a key technology in many industrial applications, especially those involving the joining of light alloys, such as aluminium [1], [2]. The increased application of these materials, primarily by large companies and by very demanding industrial sectors, e.g., aerospace, naval, and automotive [3], has generated significant research and development in FSW. The industrial environment in which FSW is applied demands fast (on-line, if possible) and cost efficient non-destructive testing (NDT) of welds. But, due to the solid state nature of FSW, many of the resulting weld imperfections are different from those found in fusion welds, e.g., inclusions, volumetric imperfections, and undercut. Instead, many imperfections are of a metallurgical nature and cannot be identified with typical NDT techniques [4], [5]. (°) Doc. IIW-1866-07 (ex-doc. III-1426r1-07) recommended for publication by Commission III “Resistance welding, solid state welding and allied joining processes”. * Technical University of Lisbon, IST, Secção de Tecnologia Mecânica (Portugal). Friction stir welding (FSW) has dramatically changed how aluminium alloys can be welded.The quality of FS welds is usually excellent, but some imperfections periodically occur.The geometry, location, and microstructural nature of these imperfections bear no resemblance to the imperfections typically found in aluminium fusion welds. Consequently, it has been difficult to identify FS weld imperfections with common non-destructive testing (NDT) techniques.Therefore, further development of NDT techniques must be done to enable the detection of FS weld imperfections.This paper presents an integrated, on-line, NDT inspection system for FS welds, which employs a data fusion algorithm with fuzzy logic and fuzzy inference functions. It works by analyzing complementary and redundant data acquired from several NDT techniques (ultrasonic,Time of Flight Diffraction (ToFD), and eddy currents) to generate a synergistic effect that is used by the software to improve the confidence of detecting imperfections. The system was tested on friction stir welded AA5083-H111 specimens.The results indicate that by combining the output from various NDT processes, an improvement in finding imperfections can be obtained compared to using each NDT process individually.The methodology implemented in the QNDT_FSW system has given good results and improved reliability in the NDT of friction stir welds. KEYWORDS: Aluminium alloys; Defects; Friction stir welding; Friction welding; Light metals; Nondestructive testing. Because the quality of FS welds impacts manufacturing cost and product quality, appropriate quality control should be implemented to detect imperfections in friction stir welds. Since there are no universally accepted quality assurance procedures for friction stir welds, they need to be developed and incorporated into industrial, national, and international standards. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 65 T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys Shoulder Flash formation Cavities Oxides alignment Oxides alignment Thickness reduction Retreating side Advancing side Nugget Cavities Types of imperfections: Oxides alignment Kissing-bond Thickness reduction 1) 2) 3) 4) Lack of penetration (kissing-bonds); Root flaw (weak or intermittent linking); Cavities on the advancing side; Second phase particles and oxides alignment under shoulder. Figure 1 - Typical imperfections in FS welded butt joints. 1.2 Typical imperfections of FSW FS welds are usually free of imperfections. However, some imperfections may arise due to improper stirring of the parent material, inadequate surface preparation, lack of penetration of the pin, or inadequate axial forging forces. Some typical FS weld imperfections include lack of penetration (incorrectly called “kissing-bond”), root imperfections (weak or intermittent welding), cavities on the advancing side of the weld, and second phase particles and oxides aligned under the shoulder (Figure 1) [4]. Table 1 summarises these imperfections in terms of location, process parameters, and related conditions. 1.3 NDT developments for FSW In general, the data available on the application of NDT to FS welds is scarce [4]. Nevertheless, many projects were begun to study this subject, e.g., QUALISTIR (European consortium project involving Research and Technology Development entities) [6] and special eddy-current probes such as Meandering Winding Magnetometer (MWM™) (developed in the USA by the consortium comprised of JENTEK Sensors, Lockheed Martin and NASA) [7]. These projects are pushed by industry’s total quality management concepts, which are based on very high quality standards and total quality assurance paradigms. The aeronautics indu- stry imposes the most stringent quality requirements one can find. Moreover, the typical NDT techniques, such as, visual inspection, magnetic particle inspection, dye penetrant inspection, and radiographic inspection, do not enable the detection or quantification of typical FSW imperfections [5]. Ultrasound and eddy-current NDT processes, even in their most evolved form, e.g., ultrasonic phased array and eddy current array, although allowing the detection of most of the imperfections in the weld, are very sensitive to coupling and lift-off conditions between the probes and the surfaces under inspection. None of these NDT techniques, in a standalone condition, allow the assessment of the mor- Table 1 - Description of typical FS weld imperfections. Local Imperfections on the root of the bead Assignment Lack of penetration Incomplete in depth processing of the material below the pin of the FSW tool. Typically it occurs when the pin length is less than the thickness of the parent material. The materials are in close contact, but are not chemically or mechanically bonded (kissing-bond). Root flaw The dynamically recrystallized zone fills the total thickness of the joint, but there are still some second phase particles and/or oxides aligned from the root of the joint into the nugget, in a more or less continuous path. Cavities Anomalous, visco-plastic flow of the material around the pin. This imperfection typically results from a bad choice of the FSW tool geometry and process parameters, in relation to the base material’s thermo-physical properties. Imperfections in the interior of the weld Second phase particles and aligned oxides 66 Description Second phase particle alignment can be found in many locations in the nugget and depends a lot on the geometry of the FSW tool, including both shoulder and pin. One of the typical locations is in the zone processed by the shoulder becoming the top surface of the weld and highlighting the true sliding interface. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys phological diversity and localisation of all FSW imperfections [4]. Thus, the need for a data fusion algorithm [8], [9], specifically developed for the NDT of FS welds, is mandatory. A new, specific data fusion algorithm will be presented in this paper. This innovative approach, which was specifically developed for the NDT of FS welds, is based on fuzzy logic and fuzzy inference functions to create a powerful fusion of NDT data. This data fusion methodology has many advantages when compared to the conventional Dempster-Shafer evidence theory (DSET) or Bayesian inference approaches [4]. 2. Integrated NDT system for FSW: QNDT_FSW The Quantitative Non Destructive Testing for FSW (QNDT_ FSW) is an integrated, on-line system. It employs a data fusion algorithm to improve the confidence of inspection based on Relative Operating Characteristics (ROC) and Probability of Detection (PoD). The complementary and redundant data acquired from several NDT techniques generate a synergistic effect, which is the main advantage of the present approach. The data fusion algorithm uses fuzzy logic and fuzzy interference functions to mingle the data from several NDT techniques. the weld, where the insonification direction was always perpendicular to the welding direction (see Figure 2). Gathering data from both sides of the weld created a redundancy of data, which was analyzed by the data fusion algorithm. Moreover, creeping inspection was complemented with data that came from attenuation measurements. The measurement of the attenuation is performed with an ultrasonic probe working in receiving mode, located at the opposite side of the weld bead in the same insonification plane of the creeping probe. Therefore, in the case of an imperfection, a creeping signal change occurs along with increasing attenuation. These two simultaneous conditions allowed the data fusion algorithm to distinguish between signal disturbance and real imperfections. The probes were incorporated into a mechanical support system that allowed the entire length of the weld to be analyzed in one, longitudinal, pass. Figure 3 shows the laboratory apparatus that was used to perform the NDT inspection. 2.1 Experimental set-up The QNDT_FSW system incorporates three, distinct NDT techniques. They include a 4 MHz creeping ultrasonic probe, a 15 MHz Time of Flight Diffraction (ToFD) probe, a 20 kHz eddy current probe, and a 2 MHz eddy current probe [4]. These techniques were selected to detect, as much as possible, the position and diversity of imperfections in FS welds [5] (Table 2). The probes were used to examine the root surface of the weld because it was the smoother surface. The root is also where the superficial imperfections in FSW are the most critical [2]. Creeping ultrasonic inspection was performed on both retreating and advancing sides of Table 2 - NDT technique guide for various types of imperfections. NDT Imperfections On the root of the weld Imperfections in the interior of the weld Creeping + Attenuation (Side A) Creeping + Attenuation (Side B) ToFD Eddy currents (Low freq.) Eddy currents (High freq.) ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Lack of penetration Root flaw Cavities ✓ ✓ Second phase particles and aligned oxides ✓ ✓ ✓ ✓ R T T R a) Creeping Attenuation b) c) (T-Transmitting probe, R-Receiving probe) Creeping and attenuation probes ToFD probes Eddy current probes Figure 2 - NDT probes and motion devices. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 67 T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys Figure 3 - Laboratory apparatus for inspecting FS welds: the mechanical support system device and the computational data acquisition device. The QNDT_FSW system was developed for automatic, on-line inspection of welds. Critical variables for inspection included pressure, distance, and position of the probes relative to the weld root. Figure 2 shows the fixture device and motion system device that created constant, operating conditions along the weld. The position of the probes along the weld was selected to avoid the interaction of ultrasonic and electrical fields (Figure 4 a)). Moreover, the probes’ transverse position assured complete and redundant coverage of the entire crosssection of the weld (Figure 4 b)). 2.2 QNDT_FSW algorithm description The QNDT_FSW integrated data fusion algorithm involved 5 distinct stages. Stage 1 - NDT data acquisition: the data acquired from each of the 6 probes were saved in a file that contained the points of the inspection curve for each weld bead crossStage 4 - Data fusion: for each weld section that was bead section, the data were mingled by inspected. two fuzzy interference functions that Stage 2 - Features created the root imperfection index (RII) extraction: the (Eq. (1)) and the internal imperfection curves undergo index (III) (Eq. (2)). These functions numerical signal were calculated using 3 types of fuzzy processing to calaggregation operators [10]: conjunctive culate the characoperators (䊟 - t-norms), compensatory operators (ⴱ - generalized means), and teristic matrix of disjunctive operators (䊝 t-conorms). In variables. This the present application, for both RII and matrix numeriIII, the choice of the fuzzy characteristic cally represents variables μ1, and the types of fuzzy opethe properties of rators and functions hierarchy, were interest of the curves. These properties of selected according to criteria that were interest are the ones commonly used by related to the NDT of FS welds [4]. NDT experts to assess the weld quality, such as local maximums, distance RII = [(μ1 ⴱ μ4)䊝(μ7 䊟 μ9)]ⴱ[(μ10 䊝 μ11)ⴱ(μ12 䊝 μ13)] (1) between maximums, echoes and III = [((μ1 ⴱ μ4)ⴱ(μ2 ⴱ μ5))ⴱ(μ3 ⴱ μ6)]䊟[(μ7 䊟 μ9) 䊝 μ8] (2) sound diffractions integrals, modulus Stage 5 - System output: the output was and argument of the electrical complex the RII and III of each weld cross impedance. For each weld section, the 13 section. This imperfection index varied characteristic variables established in in the Imperfection-free standard (0% Table 3 were calculated. They were then imperfections) and High imperfection arranged in a matrix format. For the standard (100% imperfections). present application, 13 characteristic The system allowed the imperfection variables were calculated, resulting in a detection process to be done automati13 x N matrix, where N is the number of cally, without the need for a high level of inspected weld sections. NDT expertise. Stage 3 - Fuzzification of the characteriA graphical user interface enabled stic variables matrix: the characteristic simple access to all results and the evovariables were fuzzified using a memberlution of the imperfection index is graship fuzzy function that was dynamically phically represented for the acquired parameterized according to the two, weld sections. extreme, conditions used to calibrate the system (an imperfection-free standard and a high imperfection standard). Root Side A Side B Shoulder 1.1 1.2 2 3.1 - Creeping side A; Attenuation measurement from side A; Eddy currents low frequency; ToFD emission; a) Longitudinal position Figure 4 - Longitudinal and transverse probes’ position. 68 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 3.2 4 5.1 5.2 - ToFD reception; Eddy currents high frequency; Creeping side B; Attenuation measurement from side B; b) Transverse position T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys Table 3 - Establishment and description of the 13 characteristic variables, CVi , representing the selected properties of interest of each of the NDT technique data. Behaviour 4 Trapezoidal integral of the first echo ➨ 5 Trapezoidal integral of the second echo 6 Sum of the trapezoidal integrals of the extreme echoes module 7 Multiplication of the trapezoidal integral of the diffracted wave and the maximum module of this wave 8 Multiplication of the trapezoidal integral of the diffracted wave and the maximum module of this wave ➨ 9 Sum of the trapezoidal integrals of the modules of the back waves longitudinal and transverse 10 Electric impedance modulus 11 Electric impedance phase ➨ 12 Electric impedance modulus 13 Electric impedance phase 3. Application of the QNDT_FSW To test the QNDT_FSW system, some friction stir welds were made on 7 mm thick AA5083-H111 plate and then inspected. The welds used to test the QNDT_FSW system are shown in Figure 5. A transverse macrograph of the imperfection-free weld standard (corresponding to a bead on plate) is shown in Figure 5 a). Figure 5 b) and Figure 5 c) show the high-imperfection weld standard containing cavities and root imperfections, respectively. 4. Results and discussion Among the several FSW trials perfor- a) med to validate and implement the QNDT_FSW system, two application samples are presented. The results of testing the QNDT_FSW system are presented in terms of equivalent imperfection indices called the Root Imperfection Index (RII) and the Internal Imperfection Index (III). These imperfection indices were calculated with the fusion inference functions (Eqs. (1) and (2)) and represent the data fusion result for all of the NDT techniques used (Table 2) to examine each weld section. An imperfection index equal to 100% means a high-imperfection weld section, similar to the high-imperfection weld standard. An imperfection index equal to 0% means an imperfection-free weld section, similar to imperfection-free weld standards (Figure 5). The QNDT_FSW b) Imperfection-free standard ➨ Sum of the trapezoidal integrals of the extreme echoes module ➨ 3 ➨ Side A Side B Trapezoidal integral of the second echo ➨ Eddy current High frequency 2 ➨ Low frequency Trapezoidal integral of the first echo ➨ ToFD 1 ➨ Attenuation With defect ➨ Creeping Without defect ➨ Attenuation Description ➨ Creeping CVi ➨ Ultrasonic NDT system allows one to set a critical level for the defect index because typical structural applications are allowed to contain defects up to a certain critical size. A 30 percent defect index was used for all cross-sections in all samples. Figure 6 presents the results of applying the QNDT_ FSW system to 3 different FSW trials. The trials were performed with a pin length of 6.8 mm, a tilt angle of 2º, and a rotation speed of 710 rpm. The difference between these 3 trials was a change in the travel speed. In section 11 to section 1, the travel speed was 160 mm/min; from section 21 to section 12, the travel speed wa s 224 mm/min; and from section 34 to section 22, the travel speed wa s 320 mm/min. Based on a comparison (see Figure 6) of the RII and III results with the macroscopic, visual, and radio- c) High-imperfection standard High-imperfection standard Figure 5 - Examples of FS welds used to test the QNDT_FSW system. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 69 T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys graphic test results, the following conclusions were made: • the exit holes located at sections 1, 12 and 22 were detected by both imper- fection indices; • in section 8, the III revealed a cavity, which was corroborated by radiographic testing and visual inspection as the cavity breaks the surface of the workpiece. Moreover, the RII was not affected, which confirmed the independence of both imperfection indices; Imperfection index (%) III RII X-ray Root Face Bead sections Figure 6 - RII and III for three consecutive welds: first application sample. Imperfection index (%) III RII X-ray Root Face Bead sections Figure 7 - RII and III for three consecutive weld beads: second application sample. 70 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Pin fracture T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys • sections 14 to 18 present a very low III, which was corroborated by radiographic testing. RII was able to detect small, root imperfections, as confirmed by metallographic cross-sections of the weld. Emphasis should be given to the fact that in these sections, radiographic testing cannot detect a root imperfection; • for the 3 FSW trials, the RII increased as the travel speed increased. This behaviour was expected because the pin length was 0.2 mm shorter than the plate thickness. This created a small root imperfection that increased with increase in size as the travel speed increased. Figure 7 presents the results of applying the QNDT_ FSW system to sample 2. In this application, 3 different FSW trials were performed with Tool 3, a tilt angle of 2º, a rotation speed of 710 r/min, and a travel speed of 160 mm/min (Table 3). The difference between these 3 trials is the pin length, where from section 1 to section 12 the pin length was 5 mm; from section 13 to section 22, the pin length was 6 mm; from section 23 to section 30, the pin length was initially 6.8 mm, but at section 26, the pin broke, as can be confirmed in the radiographic analysis, and thus, from then on, the pin length was zero. Once again, the RII and III results from QNDT_FSW system were compared with macroscopic analysis and visual analysis of the top and root surfaces of the weld and with the results of radiographic tests. Again, the results accurately predicted the quality of the weld. In fact, Figure 7 shows a high RII along all weld sections. The results from the existing root flaw can be seen in Figure 8. This root flaw was intentionally produced by using pin lengths shorter than the 7 mm thick plate, which resulted in lack of penetration of the weld. Even these large root flaws were not detected by the radiographic testing. The RII reflected the exit holes at the end of the weld. The RII was sensitive enough to detect the internal imperfections in sections 1 to 5, and the unwelded portion of the plate, after the pin broke at section 26. Evaluation of the synergic effect of the algorithm The present analysis will allow to address benefits of the synergic effect of the data fusion of the different techni- ques. A comparison between III and RII is done with the result obtained when using the NDT characteristic variables µ1 before data fusion. The aim is to evaluate the reliability level of using the imperfection indexes III and RII compared to each technique separately. For the first application sample, Figure 9 a) shows the comparison between III and the characteristic variable µ1, which means the trapezoidal integral of the first creeping echo. It can be observed that µ1 alone doesn’t indicate the defects in the interior of the weld as accurately as the internal imperfection index (III), namely in sections 13 to 17, where the internal defect is significantly smaller than the size suggested by µ1. For the second application sample, Figure 9 b) shows the comparison between RII and the characteristic variable µ 7 , which means the maximum module of the diffracted ToFD wave. Once again, the variable µ 7 , by itself, doesn’t describe as adequately as RII the quality at the root of the weld. On sections 2 to 12 µ 7 indicates a small root defect while in reality the defect is significant as indicated by RII as discussed. Retreating side Advancing side Note the large root flaw due to incomplete penetration of the FSW tool. Figure 8 - Macrograph of section 15 of the second application sample trials. Bead sections a) Comparison between III and μ1 for the first application sample RII Imperfection index (%) Imperfection index (%) III Bead sections b) Comparison between RII and μ7 for the second application sample Figure 9 - Comparison of III and RII with characteristic variables. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 71 T. Santos et al. - Developments in NDT for detecting imperfections in friction stir welds in aluminium alloys Both samples show that the characteristic variables alone do not indicate the quality status of the welds as accurately as the defects indexes. This demonstrates that the equivalent synergic indexes III and RII are more reliable than each characteristic variables by itself. Thus, the fusion data algorithm generates a beneficial synergic effect in what regards defect characterization and avoidance of conflicts. 5. Conclusions Several conclusions can be drawn from the development and application of the QNDT_FSW system: • an integrated NDT, data fusion system for FSW, named QNDT_FSW, was developed and tested on friction stir welded specimens; • equivalent defect indices were proposed for evaluating the significance of root (RII) and internal (III) imperfections; • the RII and III, when compared to visual, radiographic, metallographic analysis of the face and root surfaces, confirm the feasibility in detecting weld imperfections. The methodology is, therefore, a va lid NDT process; • combining the data from several NDT processes is an improvement, when compared to interpreting the individual results of each NDT process, due to the synergistic effect of the data fusion algorithm. Acknowledgements The authors would like to acknowledge Fundação para Ciência e Tecnologia (FCT) for its financial support via project POCTI/EME/60990/2004 (acronym NDTStir) and the PhD scholarship FCT - SFRH/BD/29004/2006. 72 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 References [1] Vilaça P., Pedrosa N., Quintino L.: «Experimental activities and computational developments of FSW at IST - Technical University of Lisbon», Proceeding of Romania Welding Society (ASR), International Conference: “Welding in Romania on the Edge of Joining the European Union”, Galati Romania, 28-30th Set. 2005, Timisoara, pp. 62-77. [2] Vilaça P.: «Fundamentos do processo de soldadura por fricção linear - Análise experimental e modelação analítica», PhD Thesis, IST, Technical University of Lisbon, Portugal, 2003. 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La geometria, la disposizione e la natura microstrutturale di queste imperfezioni non somigliano a quelle tipiche della saldatura per fusione dell’alluminio ed è risultato pertanto difficile identificarle con le comuni tecniche PND che devono quindi essere soggette ad ulteriori evoluzioni per poterle rilevare. L’articolo presenta un integrato sistema d’ispezione per le saldature FSW, on-line, che utilizza un algoritmo di fusione di dati con funzioni “fuzzy logic” e “fuzzy inference”. Il sistema opera mediante l’analisi di dati complementari e in eccedenza acquisiti da diverse tecniche PND (ultrasuoni, ToFD, eddy current) al fine di generare un effetto sinergico utilizzato dal software al fine di migliorare l’affidabilità nel rilevare le imperfezioni. Il sistema è stato provato su campioni di lega di alluminio AA5083-HIII saldati FSW. I risultati hanno mostrato che combinando i dati di varie tecniche PND può essere ottenuto un miglioramento nel rilevamento delle imperfezioni, quando comparati all’utilizzo di ogni tecnica NDT singolarmente. La metodologia applicata nel sistema QNDT_FSW ha dato buoni risultati e migliorato l’affidabilità delle PND sulle saldature FSW. IIS Didattica La saldatura dello zirconio ** Introduzione Lo zirconio è un metallo di transizione avente numero atomico 40; ha colore argento - grigio che ricorda quello del titanio ed è più leggero dell’acciaio. La sua durezza è comparabile a quella del rame; può infiammarsi spontaneamente se, in forma di polvere, è esposto ad alte temperature. Presenta una buona (ma non elevatissima) conduttività termica ed una temperatura di fusione di circa 1855 °C. La sua microstruttura cristallina è esagonale compatta (Zrα), a temperatura ambiente, con una trasformazione di fase in Zrβ (cubico a corpo centrato) che si verifica, nei gradi industriali, a temperature variabili in funzione del tenore degli elementi alfa e/o beta stabilizzati, comunque attorno a circa 800÷900 °C. Come nel caso del titanio, va osservato che gli elementi di lega, sebbene presenti in quantità limitate, possono stabilizzare l’una o l’altra fase, consentendo l’ottenimento a temperatura ambiente, Figura 1 - Zircaloy-4, esame micro, polarizzato, 200X. ad esempio, di leghe aventi struttura mista alfa più beta (Fig. 1). Le sue proprietà fisiche e meccaniche dipendono molto dal tenore di impurezze che lo possono rendere fragile. Nella Tabella I sono riportate alcune delle principali proprietà, a confronto con quelle del ferro e dell’alluminio puri. Esso è oggi utilizzato in modo significativo per la fabbricazione di apparecchiature nell’industria di processo e nell’industria nucleare: tra le applicazioni più diffuse possono essere citati gli apparecchi a pressione, gli scambiatori di calore, le tubazioni industriali, i serbatoi di stoccaggio, le valvole, le pompe e le colonne (Fig. 2). TABELLA I - Principali proprietà chimico - fisiche dello zirconio (alla temperatura di 20 °C). * Densità [kg/l] Struttura cristallina Tfusione [°C] Tebollizione [°C] Conduttività termica [W/mK] Elettronegatività [scala Pauling] Calore di fusione [kJ/mol] Zr 6.51 esagonale 1855 4409 22.7 1.33 16.9 Fe 7.87 cubica 1535 3000 80.2 1.83 13.8 Al 2.70 cubica 660 2519 23.7 1.61 10.79 Redazione a cura della Divisione FOR - Formazione e insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 75 La saldatura dello zirconio Questo metallo è spesso prescelto per la resistenza alla corrosione che garantisce nei confronti della maggior parte di acidi organici ed inorganici, soluzioni saline, alcaline e bagni di sali fusi, con particolare riferimento al caso dell’acido solforico, nitrico, cloridrico ed acetico. Lo zirconio è di norma saldato con l’impiego di processi per fusione ad arco, con gas inerti, quali tipicamente il TIG (GTAW) oppure il plasma, sebbene non manchino applicazioni specifiche di processi ad energia concentrata come laser e fascio elettronico. Analogamente al titanio ed alle sue leghe, lo zirconio richiede la massima cura nella pulitura delle superfici e nella protezione con gas del giunto nei confronti di impurezze e della contaminazione dovuta a gas atmosferici. Analisi chimica, caratteristiche meccaniche Lo zirconio contiene in natura quantità significative di afnio (Hf), dal quale è complesso e costoso separarlo: di norma, è accettato un tenore di afnio massimo del 4.5% per applicazioni resistenti alla corrosione ma non per applicazioni nucleari, nelle quali è considerato alla stregua di un’impurezza. Nella Tabella II sono riportati i gradi maggiormente diffusi a livello industriale per applicazioni resistenti alla corrosione e per applicazioni in ambito nucleare. Essi presentano proprietà fisiche similari: in particolare, il grado non legato come lo Zr 702 (UNS R60702) e lo Zr 705 (UNS R60705), legato con tenori di Nb variabili dal 2 al 3%, sono tra quelli più utilizzati per applicazioni industriali per impieghi anticorrosione. Il grado Zr 700 è invece vicino per analisi chimica al Zr 702 rispetto al quale presenta invece minori tenori di ossigeno, quindi maggiore duttilità ed è largamente utilizzato per placcatura ad esplosione, avendo una resistenza allo snervamento di circa 275 MPa. L’alligazione con tenori di Nb variabili dal 2 al 3% aumenta la resistenza meccanica dei gradi Zr 705 e Zr 706 rispetto al grado Zr 702, infatti questi gradi sono utilizzati in applicazioni in cui sia richiesta anche resistenza meccanica oltre alla resistenza alla corrosione. I soli Zr 702 e Zr 705 sono quelli accettati dal Codice ASME, con prevalenza del grado Zr 702. L’impiego dello Zr 705 risulta limitato nel campo delle apparecchiature a pressione in quanto tale grado presenta la necessità di trattamenti termici di distensione dopo saldatura volti a ridurre i rischi di criccabilità da idruri, che spesso caratterizzano i giunti saldati, sede di tensioni residue di saldatura. La resistenza meccanica dello zirconio non legato dipende dal tenore di ossigeno, azoto, carbonio, idrogeno e ferro presenti nella matrice. Come accade Figura 2 - Un reboiler in zirconio Zr 702. anche nel caso del titanio, maggiore è il tenore di questi elementi, maggiore è la resistenza meccanica e minore la duttilità (Tab. III). A livello internazionale, il riferimento più diffuso per la classificazione dei materiali d’apporto (fili e bacchette) è a norma, AWS A5.24 “Zirconium and Zirconium Alloy Bare Welding Rods Electrodes”, ripresa dalla sezione IIC del Codice ASME; in particolare, sono previsti i diametri 1/16”, 3/32” e 1/8”, con lunghezze standard per le bacchette di 36”. Le composizioni chimiche di tali consumabili sono riportate nella Tabella II. In genere, si impiegano consumabili corrispondenti per UNS al materiale base da saldare. TABELLA II - Analisi chimica caratteristica delle principali leghe di Zr. 76 Grado UNS Zr+Hf Hf Fe + Cr Sn O H N C Nb 700 R60700 99.2 min 4.5 0.20 - 0.10 0.005 0.025 0.05 - 702 R60702 99.2 min 4.5 0.20 - 0.16 0.005 0.025 0.05 - 704 R60704 97.5 min 4.5 0.20÷0.40 1.00÷2.00 0.18 0.005 0.025 0.05 - 705 R60705 95.5 min 4.5 0.20 max - 0.18 0.005 0.025 0.05 2.0÷3.0 706 R60705 95.5 min 4.5 0.20 max - 0.16 0.005 0.025 0.05 2.0÷3.0 Zircaloy-2 R60802 Rem. 0.010 - 1.20÷1.70 0.16 0.0025 0.0080 0.027 - Zircaloy-4 R60804 Rem. 0.010 0.28÷0.37 1.20÷1.70 0.16 0.0025 0.0080 0.027 - Zr-2.5Nb R60904 Rem. 0.005 0.16 0.0010 0.0065 0.027 2.40÷2.80 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 - - La saldatura dello zirconio TABELLA III - Proprietà meccaniche delle principali leghe di Zr. Grado UNS Carico di rottura [MPa] Carico di snervamento [MPa] Allungamento a rottura [%] 700 R60700 380 305 20 702 R60702 380 205 16 704 R60704 415 240 14 705 R60705 550 380 16 706 R60706 510 345 20 Saldatura dello zirconio In termini generali si può affermare che la saldatura dello zirconio presenta forti analogie con la saldatura del titanio. In particolare, il giunto ed il consumabile devono essere meticolosamente puliti prima di procedere alla saldatura per evitare ogni contaminazione: la superficie dei lembi ed il materiale base ad essa adiacente devono inoltre essere protetti con gas inerte ad elevata purezza (tipicamente argon) durante la saldatura e durante il raffreddamento almeno sino a circa 315 °C. Considerando il caso specifico della saldatura ad arco con processo TIG (GTAW), le applicazioni sono suddivise in tecniche con protezione gassosa effettuata localmente (open air welding) e tecniche in camera inerte. Lo zirconio forma a temperatura ambiente, in modo pressoché istantaneo, una sottile patina di ossido (ZrO 2) che tende ad aumentare il proprio spessore se esposto a temperature crescenti. Concezione dei giunti, preparazione dei lembi Il primo e forse più importante principio per il design dei giunti è ridurre al minimo il numero di giunti e, quando necessario, cercare di limitarne le dimensioni per minimizzare i costi e le tensioni di ritiro. Allo scopo, sono spesso utilizzate preparazioni ad U ed a J, con estensioni dell’elettrodo rispetto alla torcia anche oltre 20 mm, per garantire l’accessibilità alla radice, dato il diametro normalmente utilizzato per i beccucci. Un secondo punto da considerare è l’accessibilità anche al rovescio del giunto, sia per poter eseguire la necessaria protezione sia per l’eventuale esecuzione dell’esame visivo del giunto. Per la preparazione dei lembi sono adottate lavorazioni di macchina, “waterjet cutting” come anche processi di taglio termico (plasma, laser): per questi ultimi, è necessario procedere alla rimozione di almeno 1.5 mm di materiale rispetto alla superficie di taglio - valutati rispetto ai suoi punti più profondi - per assicurare la completa rimozione di fasi contaminate durante il processo di taglio termico. Per lo zirconio e le sue leghe sono di norma adoperati dischi mola specifici, tipicamente all’ossido di alluminio oppure al carburo di silicio: grande attenzione deve essere posta nell’evitare che, durante le operazioni, scintille possano terminare sulla superficie del materiale. Allo stesso modo, occorre anche eliminare dalle superfici qualunque traccia di abrasivo che possa risultare dalle lavorazioni di molatura. Processi di saldatura Il processo più diffuso per la saldatura dello zirconio è il TIG (GTAW, Fig. 3), Figura 3 - Saldatura TIG di un tubo di zirconio. molto apprezzato nella versione manuale per la versatilità che garantisce; significative anche le versioni automatizzate e meccanizzate, con ampio ricorso a supporti in rame raffreddati ad acqua per le saldature lineari in piano ed ai processi orbitali per le saldature tra tubo e piastra tubiera (nel caso degli scambiatori) e per i giunti testa a testa tra tubi. Il plasma (PAW) è utilizzato in genere per giunti realizzati in passata singola sino a circa 9 mm di spessore con processi automatici, sostegni di rame e preparazioni a lembi retti: è frequente, in questi casi, il ricorso ad una passata di finitura al diritto realizzata in TIG per compensare i frequenti avvallamenti e talvolta una al rovescio, di tipo cosmetico, per correggere eccessi di penetrazione e sgocciolamenti. Generatori, torcia ed elettrodi I processi TIG e plasma sono utilizzati di norma con corrente continua e generatori a caratteristica verticale (a corrente costante), in polarità diretta (CCPD / DCEN), con dispositivi di innesco dell’arco ad alta frequenza e controllo manuale dell’intensità di corrente. Le torce montano in genere beccucci ceramici da 3/4” (19 mm) provvisti di gas lens da 1/8” (3 m) o superiori, con elettrodi toriati al 2% (AWS A5.12 EW Th-2); per specifiche applicazioni, ad esempio nel caso di elevate intensità di corrente, sono talvolta usati in alternativa elettrodi al cerio (EW Ce-2), al lantanio (EW La-1) oppure allo zirconio (EW Zr-1). L’estremità dell’elettrodo (Fig. 4) deve essere appuntita con angoli di circa 20°÷30°, avendo cura di troncarne la punta per conferirle una geometria tronco - conica volta a prevenire i rischi di surriscaldamento e di inclusioni di tungsteno. Figura 4 - Preparazione dell'estremità dell'elettrodo. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 77 La saldatura dello zirconio Le dimensioni del beccuccio e la presenza del gas lens sono gli elementi essenziali per la protezione del giunto, garantendo la riduzione delle turbolenze ed un flusso gassoso regolare anche quando il tungsteno viene fatto fuoriuscire dalla torcia per una certa distanza, per ragioni di accessibilità. In casi specifici può essere necessario l’impiego di beccucci di diametro minore, tipicamente nel caso di cianfrini difficili da raggiungere. Sono disponibili in commercio anche torce con beccucci trasparenti (Fig. 5) per migliorare la visibilità come anche dispositivi di protezione al rovescio per la saldatura di giunti particolari, come ad esempio giunti di spigolo. Consumabili Il consumabile può essere considerato pulito finché conservato nella propria confezione originale, accuratamente sigillata; per lo zirconio devono essere previsti magazzini di stoccaggio puliti ed asciutti, in cui sia possibile mantenere i consumabili in appositi contenitori chiusi ad essi riservati. Ogni confezione deve essere mantenuta sigillata e richiusa dopo l’utilizzo con nastro adesivo. La pulizia è uno dei requisiti essenziali per la saldatura dello zirconio: essa deve essere garantita durante la manipolazione dei materiali, nelle aree adibite allo stoccaggio ed in quelle di lavoro, durante le procedure di preparazione, sulle parti da saldare, nei locali in cui viene eseguita la saldatura. Ad esempio, qualora si renda necessario molare, tale operazione deve essere eseguita in uno spazio esterno, per non produrre inquinamento. Appena prima di procedere con la saldatura è necessaria la spazzolatura del giunto sino ad 1” circa di distanza rispetto all’asse del giunto, quindi pulire con un panno pulito, senza filacce, imbevuto di acetone, IPA, etilmetilchetone o di altri solventi analoghi, non base cloro. In generale, è opportuno pulire anche le superfici al rovescio, in cui siano rag- Figura 5 - Torcia con beccuccio trasparente (cortesia C.K. Welding). giunte in saldatura temperature superiori a 315 °C. Quando possibile, è opportuno procedere in successione con la preparazione, la puntatura e la saldatura; nel caso invece sia necessario posticipare la saldatura è opportuno proteggere i lembi con materiale plastico pulito ed asciutto per evitarne la contaminazione; qualora poi si dovesse differire la saldatura occorre sigillare l’estremità dei materiali base con materiale plastico sigillato con nastro adesivo (da non applicare, ovviamente, sull’area da saldare). La classificazione più utilizzata in ambito internazionale (AWS A5.24 / ASME IIC - SFA 5.24) è riassunta nella Tabella IV. Protezione gassosa Come accennato, nella saldatura dello zirconio è essenziale garantire una adeguata protezione gassosa (di norma con argon, elio o loro miscele) per prevenire la contaminazione nel bagno da parte di ossigeno, azoto ed umidità provenienti dall’atmosfera. Lo zirconio richiede inoltre protezione durante il raffreddamento (protezione secondaria / “secondary shielding”) per evitare fenomeni di ossidazione del giunto e le conseguenze ad essi correlate. La protezione primaria (alla torcia) accompagna il bagno sino alla solidifica- zione, per evitare il contatto con l’atmosfera che comprometterebbe l’intero volume del bagno stesso: questa è una delle ragioni che consigliano l’impiego di beccucci di diametri generosi; malgrado la presenza del gas lens, vanno comunque evitate eccessive portate di gas, che potrebbero indurre turbolenza ed inutili sprechi di gas ad elevata purezza. La protezione primaria può essere ritenuta sufficiente in caso di ridotti apporti termici: diversamente, è necessario provvedere anche alla protezione secondaria, allo scopo di garantire la protezione sino al raffreddamento delle zone interessate ad almeno 315 °C, come pure avviene nel caso della protezione al rovescio (da adottare anche nel caso di spessori inferiori a circa 6 mm). La purezza del gas utilizzato non dovrebbe essere inferiore a 99.998% per ognuna delle funzioni previste (protezione primaria, secondaria, al rovescio, lavaggio): l’argon conferisce inoltre stabilità all’arco, per effetto della ridotta energia di ionizzazione, e risulta persistente sul giunto, grazie alla propria densità. L’elio o miscele argon - elio sono talvolta utilizzate in protezione primaria per aumentare la penetrazione, più raramente come gas di protezione al rovescio e per lavaggio. Con riferimento alla purezza, è previsto più in particolare che ossigeno, umidità ed idrocarburi TABELLA IV - Composizione chimica di fili e bacchette (ASME IIC - SFA 5.24). 78 Classificazione UNS Zr+Hfmin Hf ERZr2 R60702 99.01 4.5 ERZr3 R60704 97.5 4.5 ERZr4 R60705 95.5 4.5 0.20 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Fe + Cr Sn O H N C Nb 0.20 - 0.16 0.005 0.025 0.05 - 0.20÷0.40 1.00÷2.00 0.16 0.005 0.025 0.05 - - 0.16 0.005 0.025 0.05 2.0÷3.0 La saldatura dello zirconio totali non superino i 5 ppm, con temperatura di rugiada non superiore a -51 °C (-60 °F); ogni portata di gas protettivo deve essere verificata con misuratori separati. Particolare attenzione deve inoltre essere riposta per i tubi di adduzione del gas, che è opportuno scegliere in PVC, vinile, Teflon o polipropilene allo scopo di evitare qualunque permeabilità di gas atmosferici; allo stesso modo, devono garantire la completa impermeabilità anche i collegamenti degli stessi tubi con il resto dell’impianto di adduzione del gas. I gas “trailer” devono evitare qualunque intrappolamento di gas atmosferici riducendo progressivamente la pressione del gas dal tubicino di adduzione alla superficie del giunto in almeno due o tre stadi successivi; di norma, essi sono realizzati in rame o acciaio inossidabile e fissati direttamente al corpo della torcia in modo da evitare la presenza di interstizi tra la torcia stessa ed il dispositivo (Fig. 6). All’interno del trailer, la riduzione della pressione del gas è ottenuta da lana compatta di acciaio inossidabile o di bronzo, con uno spessore minimo di 25 mm: il diffusore finale è fatto di bronzo sinterizzato, di acciaio inossidabile come anche di rame, perforato secondo una griglia regolare. Per questa funzione sono utilizzate in genere portate comprese tra 3.5 e 5 l/min (tra 7 e 10 CFC) per pollice quadrato di superficie del trailer. Per verificare l’efficacia del dispositivo è possibile posizionarlo ad una distanza di circa 6 -10 mm dalla superficie dello zirconio, quindi riscaldare la superficie opposta mantenendo il trailer a contatto. Processi che impiegano elevate intensità di corrente possono richiedere trailer maggiormente dimensionati, ad esempio aventi larghezze di 3÷4” e lunghezze anche sino a 12”; l’uso di gonne, spesso realizzate con nastro resistente alla temperatura, è comune ma non dovrebbe essere necessario nel caso di trailer correttamente realizzati. Barre di sostegno in rame sono utilizzate al rovescio per impianti fissi, con larghezze variabili da 1 a 2” e scanalature longitudinali da 1/8 a 3/8”. La protezione al rovescio è garantita da un canale di distribuzione sigillato che garantisce pressioni e portate costanti per tutto lo sviluppo longitudinale del giunto, grazie ad una serie di piccoli fori di calore, così il giunto dovrebbe Adduzione gas assumere una coloUgello da 3/4” razione appena accennata, segno di una leggera ossidazione. Lana di bronzo o Tutte le superfici acciaio inossidabile interne dei volumi da sottoporre a lavaggio preliminare devono essere pulite per evitare Bronzo poroso inquinamento dal gas: le aperture 11/2” 3” devono essere chiuse con mateGas lens riali plastici o metallici, comunque di tipo non poroso, e sigillate con opportuni nastri. Attenzione deve essere posta nel caso di recessi o volumi interni poco raggiungibili, Figura 6 - Trailer gas (schema). che possono sugregolarmente distribuiti; il materiale gerire l’uso di miscele tra argon ed elio base deve essere saldamente fissato alla per favorirne il lavaggio; portate tipiche barra di sostegno, possibilmente per per il lavaggio possono variare all’inizio tutta la sua lunghezza (Fig. 7). dell’operazione tra 10 e 25 l/min (da 20 È comune l’uso di nastro adesivo per a 50 CFH), quindi possono essere ridotte sigillare temporaneamente la saldatura a circa 2.5÷10 l/min (da 5 a 20 CFH). sino alla fase di lavaggio; per tutta la Nel caso in cui non sia accessibile il durata delle operazioni, il flusso di prorovescio della saldatura, per procedere tezione deve restare costante ed in con il suo esame visivo è consigliabile leggera pressione rispetto all’ambiente uno spessore di circa 8-9 mm prima di per evitare qualunque forma di contamiprocedere con la rimozione del gas di nazione. L’argon è un cattivo conduttore protezione al rovescio. Specialmente durante l’esecuzione della prima passata occorre fare attenzione a non surriscaldare il nastro adesivo utilizzato, per evitare che possa rilasciare sostanze vo l a t i l i : allo s c o p o , è o p p o rtuno ridurre al massimo l’apporto termico ed utilizz a r e s p e c i fi c i nastri in fibra di Figura 7 - Dispositivi per la protezione al rovescio localizzata (cortesia Hi-Tech vetro per limitare Welding). il problema. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 79 La saldatura dello zirconio Procedure di saldatura Ultimate le fasi preliminari, quella di lavaggio in particolare, si procede posizionando la torcia ed il trailing gas sul pezzo, attendendo qualche secondo per consentire al gas di stabilizzarsi sulla superficie. L’arco deve essere acceso (Fig. 8) adoperando dispositivi ad alta frequenza per evitare inclusioni di tungsteno; quindi, occorre procedere evitando movimenti bruschi per non alterare la regolarità della protezione gassosa. L’arco deve essere spento diminuendo progressivamente la corrente (funzioni di “downslope”) impiegando pedali per limitare o annullare i crateri finali e mantenendo il consumabile al di sotto della torcia, che deve restare posizionata durante la fase iniziale del raffreddamento. Una protezione non adeguata o interrotta prima del necessario può dar luogo a colorazioni giallognole o bluastre. Il consumabile deve essere alimentato con estrema gradualità verso il bagno di saldatura; nel caso in cui l’estremità della bacchetta risulti esposta all’atmosfera, al di fuori della protezione della torcia, è necessario tagliarne l’estremità per circa 8÷12 mm, regolandosi in funzione della colorazione assunta dalla sua estremità. Durante la saldatura, prima di eseguire la passata successiva, qualora la colorazione del giunto si presenti di colore argento brillante, non è necessario effettuare la pulitura; nel caso invece di colorazioni giallognole o bluastre è necessario spazzolare la superficie con spazzole di acciaio inossidabile dedicate, quindi pulire con un panno pulito, senza filacce, imbevuto di acetone oppure di etilmetilchetone (o di altri solventi analoghi, non base cloro). Come accennato, specialmente per la saldatura di particolari di dimensioni medio-piccole e di forma complessa, può risultare vantaggioso l’impiego di camere inerti (Fig. 9) che bene si prestano ad un controllo e ad un monitoraggio in tempo reale del tenore di ossigeno, tipicamente contenuto internamente. È appena il caso di ricordare che tali camere devono essere dotate di un vano per l’introduzione di parti che eviti continui lavaggi della camera e che il personale addetto - fermi restando i principi di base del processo - deve essere adegua- 80 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Figura 8 - Saldatura TIG. tamente addestrato all’uso delle camere, date le particolari posture assunte. Nel caso in cui la protezione primaria sia risultata insufficiente, l’intero deposito deve essere considerato inquinato, data la rapidità dei moti convettivi all’interno del bagno di fusione; allo stesso modo, si possono osservare linee variamente colorate a margine della saldatura per effetto dei processi di diffusione dei contaminanti, favoriti dal ciclo termico di saldatura. Figura 9 - Camera inerte per saldatura. Il metallo contaminato, di solito caratterizzato da ossidi aventi colorazioni blu scuro o grigio opaco, deve essere rimosso completamente con dispositivi meccanici, quindi la superficie pulita scrupolosamente prima della riparazione; è chiaro che durante la riparazione risulta fondamentale appurare le cause che hanno prodotto la contaminazione. Va osservato che, talvolta, una protezione primaria non ottimale può non generare colori di ossidazioni evidenti, se seguita da una protezione secondaria correttamente eseguita, con rischi di infragilimento del giunto non riconducibili agli esiti del suo esame visivo. Di norma, non viene adottato preriscaldo per lo zirconio; un leggero preriscaldo (da 40 a 60 °C) dovrebbe invece essere adottato nel caso, ad esempio, di temperatura ambientale inferiore a 10 °C, oppure elevato tasso di umidità, saldature eseguite in opera o materiali base umidi, come quando prelevati da stoccaggi a temperature inferiori (Tab. V). Giunti eterogenei In termini del tutto generali si può affermare che lo zirconio può essere saldato con buoni risultati ad altri metalli reattivi come il titanio (Fig. 10), il vanadio, il niobio, l’afnio, il tantalio; diversamente, esso appare non saldabile a molte leghe di uso comune, come ad esempio le leghe di rame, di nichel e agli acciai, con i quali forma composti intermetallici che comportano elevatissimi rischi di rottura per infragilimento. La saldatura dello zirconio con altri metalli o TABELLA V - Esempi di parametri di saldatura, processo TIG. Diametro consumabile [inch] 1/16 3/32 1/8 Intensità di corrente [A] 100÷150 125÷175 150÷175 Tensione [V] 14÷16 13÷15 13÷15 Velocità [cm/min] 10÷20 10÷20 10÷20 Portata gas primario [l/min] 7.5 7.5 7.5 Portata gas secondario [l/min] 15÷20 15÷20 15÷20 La saldatura dello zirconio Figura 10 - Giunto saldato tra titanio Gr. 2 (a sinistra) e Zr 702 (a destra), 8X. leghe refrattari, per quanto spesso possibile, può comportare un aumento della durezza in zona fusa a causa della soluzione di elementi di lega per diluizione dal materiale base: in questo caso, si assiste ad una diminuzione della duttilità e della resistenza alla corrosione. A questo quadro introduttivo vanno aggiunte le considerazioni inerenti alla saldatura con leghe o metalli aventi temperature di fusione e/o proprietà termiche molto diverse: ad esempio, nel caso della saldatura tra tantalio e zirconio è necessario indirizzare la sorgente termica prevalentemente verso il tantalio,vista la superiore temperatura di fusione. L a s a l d a t u r a t r a g r a d i d ive r s i , a d esempio Zr 702 e Zr 705, prevede di norma l’impiego di consumabili del tipo Zr 705, che garantisce una maggiore resistenza meccanica e non presenta significative differenze in termini di saldabilità; va osservato, semmai, che il grado Zr 705 richiede trattamenti termici di distensione, vista la tendenza al “delayed cracking” (ciò va le anche nel caso di utilizzo di consumabili di tipo Zr 702). È noto inoltre che lo zirconio può essere utilizzato per realizzare placcature con Foro spia processi ad esplo(gas backing) sione con numerosi materiali, ad esempio acciai al Figura 11 - Saldatura ad esplosione tra acciaio al carbonio e zirconio Zr 702. carbonio (Fig. 11); in questi casi, di grande interesse per l’industria chimica, acquistano notevole rilevanza le modalità impiegate per il ripristino della placcatura in zirconio durante le procedure di fabbricazione: in particolare, va rilevato l’uso di inserti non saldati prima dell’applicazione del coprigiunto di zirconio, la cui saldatura (di norma con processo TIG) sarà eseguita avendo cura di non portare in diluizione il substrato in acciaio e con l’ausilio di protezione al rovescio ottenuta attraverso opportuni fori spia (Fig. 12). Trattamenti termici Il trattamento termico dello zirconio può essere fatto con attrezzature di tipo standard, utilizzate cioè anche per altri materiali, tenendo in considerazione alcune specificità. Data la sua reattività con il carbonio, ad elevata temperatura, è necessario rimuovere completamente ogni tipo di impurezza prima del tratta- mento, con un grado di accuratezza analogo a quello adottato per la saldatura. La riduzione della resistenza meccanica alla temperatura di trattamento termico impone inoltre un adeguato supporto al materiale per prevenire lo sviluppo di deformazioni. Sono eseguiti tanto trattamenti in forno quanto trattamenti localizzati: nel caso dei trattamenti in forno, andrebbero preferiti trattamenti in vacuum o in protezione di gas inerte per prevenire ossidazioni superficiali. Il grado Zr 702 di norma non richiede trattamenti di distensione, per quanto specifiche condizioni di esercizio (severe sollecitazioni di fatica o ambienti corrosivi particolarmente aggressivi) possano suggerire trattamenti a circa 565 °C, per periodi variabili da 30 a 60 minuti. Come già detto, il grado Zr 705 richiede invece il trattamento entro due settimane dalla saldatura per prevenire rischi di infragilimento e di criccabilità da idruri (Figg. 13 - 14). Coprigiunto Controllo della qualità Inserto Giunto del supporto Figura 12 - Ripristino della placcatura di Zr 700 con inserto e coprigiunto saldato. Indipendentemente dai controlli non distruttivi successivamente effettuati, quali tipicamente il controllo con liquidi penetranti, l’esame ultrasonoro o quello radiografico, per lo zirconio (come anche per il titanio) l’esame visivo risulta estremamente significativo. In particolare, una banda di colore argentato in prossimità della linea di fusione indica una leggera contaminazione ed è tipica anche nel caso di procedure eseguite in modo Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 81 La saldatura dello zirconio Figura 13 - Trattamento termico di particolari saldati grado Zr 705 (cortesia Titanium fabrication). A B C D Figura 14 - Hydride delayed cracking (cortesia Wah Chang). E F Figura 15 - Colori di ossidazione dello zirconio in saldatura. estremamente accurato. Diversamente, una scarsa pulizia può essere rappresentata da una banda bluastra appena accanto a quella brillante; una colorazione marroncino tenue può essere invece presente anche nel caso di procedure applicate in officina ed è ritenuta tollerabile in numerosi casi; essa è inoltre evitabile con l’uso di torce e trailer più larghi e con puliture più accurate. Relativamente invece alla zona fusa (Fig. 15): • una superficie regolare con una colorazione argento iridescente rappresenta la situazione ottimale (A); • una leggera colorazione superficiale (B, C) può essere rimossa mediante spazzolatura prima di proseguire la saldatura; • una colorazione blu scuro (D) indica invece una contaminazione più profonda, che suggerisce la rimozione di uno strato di circa 0.25 mm per eliminare completamente il metallo ossidato; • una superficie opaca, non iridescente, con tonalità blu ancora più scure o grigio opaco (E, F) richiede di norma la rimozione della saldatura; • nel caso di colorazione biancastra è necessario rimuovere anche dal materiale di base uno strato di circa 82 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 0.50 mm al di sotto della superficie di fusione (va osservato che, in questo caso, la procedura di protezione è stata completamente inefficace). Come anche nel caso del titanio e delle sue leghe, la prova di piegamento appare significativa quanto delicata e deve essere eseguita con raggi di piegamento pari a 5 volte lo spessore saldato (diametri del mandrino pari a 10 volte lo spessore). Allo stesso modo, durante la prova di durezza si assiste di norma ad un incremento dei valori rispetto al materiale di base, per effetto della presenza dei contaminanti (spesso in soluzione interstiziale), con aumenti medi attorno a 30 HB. Riferimenti normativi - AWS A5.24 - Specification for Zirconium and Zirconium Alloy Welding Electrodes and Rods. - ASTM B495 - Standard Specification for Zirconium and Zirconium Alloy Ingots. - ASTM(S) B551/B551M - Standard Specification for Zirconium and Zirconium Alloy Strip, Sheet, and Plate. - ASTM(S) B493 - Standard Specification for Zirconium and Zirconium Alloy Forgings. - ASTM(S) B550/B550M - Standard Specification for Zirconium and Zirconium Alloy Bar and Wire. - ASTM(S) B658/B658M - Standard Specification for Seamless and Welded Zirconium and Zirconium Alloy Pipe. - ASTM B653/B653M - Standard Specification for Seamless and Welded Zirconium and Zirconium Alloy Welding Fittings. - ASTM(S) B523/B523M - Standard Specification for Seamless and Welded Zirconium and Zirconium Alloy Tubes. - ASTM B752 - Standard Specification for Castings, Zirconium-Base, Corrosion Resistant, for General Application. - ASTM B898 - Standard Specification for Reactive and Refractory Metal Clad Plate. (S) indica le classificazioni adottate dal codice ASME Centro Fiera del Garda Montichiari, Brescia 2 - 4 Aprile 2009 Organizzata da ADExpo Srl Platinum Sponsor Gold Sponsor Sede commerciale ed amministrativa: Via Brescia 117 - 25018 Montichiari, Brescia Tel. 030 9981045 - Fax 030 9981055 - [email protected] Sede legale: Viale della Mercanzia 142, Bl 2B, Gall. B - 40050 Funo Centergross, Bologna In collaborazione con: Edimet Spa w w w . a l u m o t i v e . i t Mostra Internazionale della Componentistica, della Subfornitura e delle Soluzioni Innovative in Alluminio, Metalli e Materiali Tecnologici per l’Industria dei Trasporti Scienza e Tecnica Il nuovo approccio al controllo dei tubi di scambiatori di calore con apparecchiature “Multi-Technology” Il controllo con correnti indotte dei tubi è una tecnologia da anni consolidata che ha trovato principale impiego nel campo del “power generation” (centrali elettriche) ed in campo petrolchimico. Le limitazioni del controllo nel caso di materiali magnetici e nel caso di geometrie complesse (ad esempio tubi alettati) hanno visto negli anni il nascere di tecnologie parallele atte a superare tali limiti. L’attuale progresso tecnologico, soprattutto in campo informatico, ha permesso di mettere a disposizione le differenti tecnologie ispettive idonee allo scopo in un’unica apparecchiatura in grado di svolgere anche ispezioni multi-frequenza. In questo modo diviene possibile non solo rispondere alle esigenze specifiche ma anche, mediante l’ispezione dello stesso tubo con differenti tecniche, risolvere indicazioni di dubbia natura. Le apparecchiature “Multi-Technology” di ultima generazione per il controllo dei tubi consentono l’ispezione con le seguenti tecniche diagnostiche: • controllo con correnti indotte (ET); • controllo a campo remoto (RF); • controllo a flusso magnetico disperso (MFL); • controllo ultrasonoro borosonico (IRIS). Il controllo con correnti indotte (ET) viene impiegato nel caso di tubi amagnetici ed è in grado di risolvere la presenza di riduzioni di spessore interne ed esterne (provocate da corrosioni, erosioni, abrasioni, indicazioni sotto i diaframmi), crateri isolati ed incrinature. Il controllo a campo remoto (RF) è utilizzato per l’ispezione di tubi ferromagnetici per rilevare e dimensionare riduzioni di spessore provocate da corrosioni, erosioni, abrasioni, pitting e indicazioni in prossimità dei diaframmi. Il controllo a flusso magnetico disperso (MFL) è una tecnica di ispezione di screening atta a rilevare difetti concentrati come scanalature, crateri isolati o cricche circonferenziali. Essa è molto utile nel caso di tubi in acciaio al C con alettatura in lega di Al in quanto il campo magnetico non è sensibile alla presenza delle alette. Il controllo ultrasonoro borosonico (IRIS) è utilizzato per l’ispezione di un’ampia gamma di materiali, magnetici e non magnetici. Questa tecnica permette di rilevare e dimensionare perdite di metallo provocate da corrosione, erosione, abrasione, crateri isolati ma anche rotture e incisioni provocate dai diaframmi. Questa tecnica viene utilizzata spesso per verificare nel dettaglio indicazioni rilevate dalle precedenti tecniche ispettive. Dott. Ing. Francesco Bresciani IIS Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 87 Pubblicazioni IIS Metallografia e corrosione dei giunti saldati Indice Capitolo 1. METALLOGRAFIA DEI GIUNTI SALDATI: Metallografia della saldatura con sistemi ottici (preparazione dei provini, esame macrografico, esame micrografico); Microscopia elettronica (microscopio elettronico a trasmissione, microscopio elettronico a scansione); Altri esami strutturali (impronta Baumann, diffrazione a raggi X, frattografia). Capitolo 2. CORROSIONE: Generalità (processo di corrosione ad umido, processo di corrosione a secco). 2008, 20 pagine, Codice: 101115, Prezzo: € 40,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 32,00 ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it IIS News Comitato Direttivo Il Comitato Direttivo dell’Istituto, congiuntamente al Collegio dei Revisori dei Conti, si è riunito a Genova presso la sede dell’IIS il giorno 21 Novembre 2008; la riunione è stata presieduta dal Presidente dell'Istituto Dott. Ing. Ferruccio Bressani. Il Segretario Generale, Ing. Scasso, su invito del Presidente, ha fornito al Comitato un breve resoconto sull’ andamento dell’Istituto, con riferimento al mese di Ottobre, presentando dati aggiornati su: il numero delle ore totali e fatturabili dell’Istituto, la ripartizione del fatturato per centro di responsabilità, il preconsuntivo del conto economico, il margine di contribuzione per centri di responsabilità, il numero e la ripartizione dei dipendenti in organico, gli investimenti in immobilizzazioni, il valore e la ripartizione dei crediti scaduti, l’andamento della liquidità. Il Comitato Direttivo ha preso atto con soddisfazione. Scasso ha inoltre informato sull’attività relativa alla gestione del Rinnovo della parte economica del Contratto dei Lavoratori Dipendenti, non Dirigenti, dell’Istituto, presentando le richieste comunicate dalle OO.SS. Il Comitato Direttivo ha preso atto e, in base alle deleghe conferite, ha ribadito l’attribuzione al Segretario Generale del mandato per la rappresentanza dell’Ente con facoltà di negoziazione e stipula degli accordi contrattuali aziendali. Scasso ha illustrato quindi attività e schemi riguardanti la ristrutturazione e la riorganizzazione dell’Istituto con par- ticolare riguardo alle nuove configurazioni delle attività di certificazione e di erogazione dei servizi tecnici. Nell’ottica del progetto di gemmazione dell’Istituto, il Comitato Direttivo ha dato mandato al Collegio dei Revisori dei Conti di individuare la miglior definizione del percorso aziendale, giuridico, contabile, tributario ed organizzativo da intraprendere. In considerazione del sempre più complesso panorama gestionale, il Comitato Direttivo ha inoltre deciso di richiedere l’implementazione di un Sistema di Gestione Integrato che consideri all’inizio gli aspetti relativi a Sicurezza e Responsabilità degli Amministratori. A questo fine, il Presidente Ing. F. Bressani è stato nominato Champion per la realizzazione del progetto. Per quanto concerne l’acquisizione del Nuovo Sistema Informativo Aziendale, è stata presentata una relazione circa le risultanze delle attività svolte ai fini dell’individuazione della miglior soluzione per i fabbisogni dell’Istituto. Il Comitato Direttivo ha dato mandato al Presidente ed al Segretario Generale, coadiuvati dall’Ing. Scopesi, Champion per l’informatica, di finalizzare il percorso di acquisizione, sulla base delle risultanze emerse. Il Comitato ha quindi esaminato la situazione delle associazioni all’Istituto dal 15 Settembre al 20 Novembre 2008 decidendo di accogliere 2 nuove richieste di associazione di Soci individuali e le dimissioni di 2 Soci individuali. Scasso ha presentato una relazione tecnica sulle possibilità di ampliamento delle disponibilità immobiliari dell’Istituto, di cui si era discusso nella prece- dente riunione. Il Comitato Direttivo conferma il mandato al Segretario Generale per procedere nell’analisi, fornendo all’uopo una relazione sui costi e benefici delle operazioni prospettate. Scasso ha infine concluso relazionando circa l’avanzamento delle attività nell’organizzazione della quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura, che si terrà a Venezia nel Maggio 2009, congiuntamente alla settima edizione di Eurojoin (la manifestazione dell’European Welding Federation) ed ha informato che, nel corso del 2008, sono state pubblicate 22 nuove Dispense ed è prevista la realizzazione di almeno 18 Manifestazioni, entrambe ad elevato contenuto tecnico-scientifico. Ricordando le radici culturali dell’Istituto, Scasso ha quindi proposto di istituzionalizzare, nell’O.d.G. delle future riunioni del Comitato Direttivo, l’introduzione di un punto specifico: Pubblicazioni e Manifestazioni. Il Comitato Direttivo ha approvato prendendo atto con soddisfazione delle azioni intraprese e di quelle previste. ESI Italia - “Welding Distortion Workshop” Il 4 Dicembre scorso, presso la sala “Ugo Guerrera” della sede genovese dell’IIS, si è svolto il seminario dal titolo “Welding Distortion Workshop” tenuto dal Dott. Harald Porzner di ESI Group ed organizzato da IIS in collaborazione con ESI Italia. Il seminario ha visto coinvolti oltre 40 partecipanti, in rappresentanza di 26 aziende provenienti dai più diversi settori industriali (navale, energetico, movimentazione, robotica, automotive, Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 89 IIS News ecc.), che hanno tutti in comune l’interesse e la necessità di poter prevedere il risultato finale ottenuto da una variazione del proprio processo di saldatura. La maggiore attenzione è stata rivolta ai due principali aspetti della saldatura: • la simulazione dettagliata della saldatura, con simulazione del cambio di stato, struttura cristallina, zona fusa e termicamente alterata; • la simulazione delle distorsioni derivanti dal processo di saldatura di un assieme, utilizzando come dati di ingresso i parametri locali ed ottenendo la forma finale del manufatto, avendo poi la possibilità di verificare l’influenza dei parametri di processo (velocità di passata, ordine delle saldature, afferraggi, apporti termici, ecc.) sulle deformazioni. L’appuntamento ha consentito di illustrare ai partecipanti come sia possibile simulare completamente il proprio processo di saldatura con un approccio corretto, poco dispendioso in termini di risorse e che, al contempo, produca un risultato ampiamente validato. L’ampio interesse dimostrato dalle aziende intervenute e la validità industriale degli argomenti trattati attestano ancora una volta l’attenzione e la capacità da parte dell’IIS di identificare le migliori soluzioni disponibili sul mercato - nell’ambito della tecnologia applicata ai processi - per tutte le aziende interessate ad ottimizzare le loro performances ed i loro prodotti. Ringraziamo ESI Italia per la preziosa collaborazione offerta nell’organizzazione di questo evento e vi diamo appuntamento al prossimo workshop. 90 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Progetto di Formazione Professionale Europea EuroData site sessioni simulate di esami pilota. Il giorno 19 Maggio nel pomeriggio (alle ore 14.30) verrà effettuato presso l’Hotel Bologna Best Western di Mestre (VE) un Seminario, durante il quale verranno illustrate le modalità di esecuzione degli esami utilizzando la banca dati di domande aggiornata. La dimostrazione verrà effettuata in lingua inglese da parte dell’ideatore del nuovo sistema informatizzato: Ing. Italo Fernandes dell’EWF. Nei giorni 26 e 27 Gennaio 2009 si è svolta a Bratislava (Repubblica Slovacca) una riunione del Consorzio Europeo incaricato dell’esecuzione del Progetto di Formazione Professionale Leonardo da Vinci “EuroData”. Obiettivo di tale progetto è quello di aggiornare, ampliandola con un numero adeguato di nuove domande, la banca dati costituita dalle domande a quiz a risposta multipla per l’esame scritto di qualificazione delle Figure Professionali di Coordinamento in Saldatura: EWE ed EWT, previste dalla Federazione Europea della Saldatura EWF. La riunione aveva lo scopo di verificare lo stato di avanzamento del progetto, approvando l’ultima serie di domande a quiz, I componenti del Consorzio Europeo ritratti nell’aula Meeting che sono state prepadell’Istituto della Saldatura Slovacco (VuZ) di Bratislava. Sullo sfondo il bassorilievo del fondatore, nel 1949, Prof. Čabelka Jozef. rate e successivamente revisionate per due volte, in maniera distribuita fra i vari partner: EWF (P) IIS (I) - ISQ (P) ASR (RO) - VuZ (SK) - SLV (D). Nel corso della riunione sono state anche stabilite le modalità operative per la validazione delle stesse domande, attraverso degli opportuni test I componenti del Consorzio Europeo nel corso della riunione. da effettuare in appo- Normativa Tecnica Problematiche legate al ritiro di norme UNI a seguito dell’emissione di norme europee sullo stesso argomento Come già più volte è stato riferito, le norme europee emesse dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) devono essere obbligatoriamente recepite da tutti i Paesi dell' Unione Europea e le norme nazionali esistenti sullo stesso argomento devono essere ritirate. Esiste però una situazione di fatto che impedisce, in alcuni casi, di ottemperare a questa disposizione. Uno degli impedimenti è quello dato dal fatto che alcune norme UNI sono richiamate in decreti ministeriali e pertanto assumono un valore vincolante per le Aziende che operano in questi settori. Il ritiro di queste norme, pur rimanendo reperibili presso la banca dati dell’ UNI ma non più in catalogo, potrebbe creare qualche problema anche di carattere contrattuale / legale. Un altro tipo di impedimento, nel settore della saldatura in particolare, consiste nel fatto che i criteri adottati negli anni passati per la stesura delle norme nazionali hanno portato in genere alla emissione di norme omnicomprensive. La filosofia del normatore europeo è diversa: tende in genere a redigere norme che trattano un singolo argomento e che possono essere richiamate, ad integrazione, in altre norme; questo per permetterne una più flessibile utilizzazione. Ne segue che fino a quando il CEN non avrà emesso, per un determinato argomento, tutte le norme a totale copertura della norma nazionale corrispondente, quest'ultima dovrà restare in vigore per non creare vuoti normativi. Un ulteriore motivo di impedimento al ritiro è dato dal fatto che, in certi casi, il campo di applicazione di una norma nazionale (ad esempio per quanto riguarda il range degli spessori considerati) non coincide con quello prescritto a livello europeo, per cui le Aziende si troverebbero in questi casi senza riferimenti normativi se la norma nazionale venisse ritirata. Quelli esposti sono alcuni dei motivi per cui alcune norme UNI sono ancora in vigore nonostante siano già state emesse norme europee sullo stesso argomento. Ultima riflessione: è però vero che la grande quantità di norme europee, di loro revisioni e/o di loro emendamenti emessa in questo ultimo decennio, sommata alla esistenza di norme nazionali sullo stesso argomento, in taluni casi ha creato e crea confusione a coloro che le norme devono utilizzare o far utilizzare. Ci si può pertanto ragionevolmente domandare se norme nazionali che non vengono più richieste dal mercato, in quanto obsolete, superate da tecnologie più avanzate o comunque non più in linea con i dettami della buona pratica che le norme dovrebbero esprimere, debbano essere mantenute o eliminate in attesa di future norme in sostituzione. Geom. Sergio Giorgi (IIS) Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 91 Salute, Sicurezza e Ambiente Nostalgie delle “Sorelle 626 e 494” È assai frequente negli incontri di aggiornamento, soprattutto presso gli Ordini professionali che annoverano fra i loro iscritti Coordinatori e Responsabili del servizio di prevenzione e protezione (confidenzialmente individuati come “uomini 494” e “uomini 626”), rilevare come ancora, da parte di molti brillanti cultori, per retaggio culturale, o forse per vezzo, sia d’uso mantenere le distanze dai colleghi dell’altra specialità, non dando a vedere di aver colto quella che è l’essenza della “nuova sicurezza”, vale a dire l’impianto (nelle intenzioni lodevoli, ancorché non completamente attuate, del patrio legislatore) di una sostanziale convergenza di regolamentazione da vari settori nella comune matrice prevenzionistica. Fuori dalla retorica e dalle costruzioni ostentatamente tassonomiche, vi è da dire che una lettura curiosa dell’impianto del Decreto 81/2008, che ci governa da alcuni mesi, ci porta a sottolineare quella che è apparentemente una mera struttura editoriale (la divisione in tredici Titoli ed in oltre cinquanta Allegati), ma che nella sostanza è proprio evidente l’intenzione del legislatore di ricondurre ad unità il frammentario repertorio della normativa di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. E così - anticipo le mie conclusioni deve assolutamente rigettarsi l’opinione che il decreto novello si sostanzi in un affastellamento di leggi diverse, forse tutt’al più collegate per comodità di consultazione, e non costituisca un vero e proprio “corpus” che, utilizzando le radici storiche prossime e remote, riconduca questa disciplina (che è, ben si ricordi, squisitamente giuridica, prima ancora di essere tecnica) a unità organica, epperciò sistematica. La riprova in brevi ed emergenti constatazioni: il Titolo I è il cardine fondamentale dei principi e delle regole, in cui compaiono le posizioni oggettive e soggettive, i fondamenti di quel ponte imprescindibile che va dalla considerazione dei rischi e delle correlate misure di prevenzione e protezione sino all’ingresso nella sfera dei destinatari, di ogni livello aziendale, attraverso informazione, formazione e addestramento, i modelli organizzativi e infine anche l’impianto sanzionatorio nella sua parte generale. Seguono, ciascuno con la specificità che lo connota, i successivi Titoli che si innestano - come rami portanti delle disposizioni particolari relative agli ambiti e alle situazioni degne di autonoma considerazione - sul tronco saldo e sperimentato da costante applicazione e da conforto giurisprudenziale, costituito dal primo Titolo. Il discorso che qui per brevità sintetizzo riguarda in particolare il Titolo IV la cui enunciazione, nella fatua disputa fra conservatori e vindici dell’èlite degli “edili” da un lato e i “generalisti” dall’altro, si vorrebbe dagli uni come mera collocazione nella mappa della normativa con mantenuta autonomia e distacco, dagli altri come approfondimento caratterizzato dalla specificità per la singolare organizzazione dell’ambiente di lavoro e per i correlati rischi, e purtuttavia regolato a monte dal primo Titolo che detterebbe le regole del giuoco. Dirò, per necessaria presa di posizione, che la seconda via mi pare la più coerente con il nuovo impianto, pur dovendo comunque sottolineare che non un’istintiva propensione a tanto mi conduce, quanto alcuni richiami (per tutti evidenti quelli dell’Allegato XIV, segnatamente le tematiche delle 28 ore del modulo giuridico della formazione) che esplicitano la “reductio ad unitatem” e l’indissolubile aggancio del Titolo IV al Titolo I. E taccio della compenetrazione di tutti i rischi enumerati e considerati negli altri Titoli e negli Allegati, ovviamente da non potersi pretermettere nel governo della sicurezza del cantiere, come all’opposto, in virtù di un principio da riprendersi dalla legge delega dell’anno scorso, va scorporata la regola circa gli appalti c.d. “interni”, che risulta in oggi disciplinata nel primo Titolo. Prof. Tommaso Limardo Docente di sicurezza del lavoro Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 93 www.mecforpack.it materiali innovativi BOLOGNA 12-13 novembre 2009 Quartiere Fieristico elettro nica • me cc a a istic ent pon com tro n i ca e logi o n tec eng in e e ring di meccanica precisione Meccanica di Precisione, Materiali Innovativi, Engineering & Tecnologie, Elettronica, Componentistica per Macchine Automatiche e Sistemi di Confezionamento The best ideas on “pack” engineering. Segreteria organizzativa Piazza Costituzione 6 • 40128 Bologna, Italia tel. +39 051 282 111 • fax +39 051 6374014 • [email protected] In memoria Si è spento a Lecco, il 20 Febbraio 2009, Ezio Annettoni, Membro del Consiglio Generale dell' Istituto Italiano della Saldatura. Nato nel 1922, Ezio Annettoni, dopo aver affiancato per alcuni anni il padre Alessandro nella conduzione della SICE (Società Italiana Costruzioni Elettromeccaniche) produttrice di saldatrici ad arco ed a resistenza, spinto da un innato spirito imprenditoriale, decise, insieme al padre, di lasciare la SICE per fondare una nuova azienda. Nel 1950 fondò quindi la CEA - Costruzioni Elettromeccaniche Annettoni S.p.A. aprendo uno stabilimento a Lecco. Sul finire degli anni Cinquanta, Annettoni intuì di avere le possibilità per una forte espansione all’estero. Iniziò così una considerevole attività di esportazione, sostenuta da un'adeguata attività di promozione, con partecipazione ai principali eventi espositivi nel mondo. Alla fine degli anni Sessanta Ezio Annettoni firmò, in America, un accordo con la Chemetron P/H di Chicago, che gli permise di costruire, su licenza, le saldatrici MIG/MAG e di distribuirle in tutto il mondo; per la sua azienda si spalancarono così le porte di un mercato vastissimo e in ulteriore promettente sviluppo. L'lstituto, dopo anni di partecipazione come Socio attivo e fedele, lo elesse a Membro del Consiglio Generale nel 1990 ove rimase, sempre attivo e propositivo, fino al 2000. Scompare con lui un tecnico di grande valore ed una guida ed esempio sul lavoro e nella vita. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 95 Pubblicazioni IIS Metallurgia e saldabilità del rame e delle sue leghe Indice Capitolo 1. METALLURGIA. Capitolo 2. CLASSIFICAZIONE DEL RAME E DELLE SUE LEGHE: Generalità; Rame puro commerciale; Ottoni; Bronzi alla stagno; Bronzi all’alluminio, al silicio ed al berillio; Cupronichel. Capitolo 3. SALDABILITÀ: Generalità; Rame puro, commerciale e legato; Bronzi allo stagno; Bronzi all'alluminio, al silicio ed al berillio; Cupronichel. Capitolo 4. TECNOLOGIA DELLA SALDATURA: Processo con fiamma ossiacetilenica; Processi ad arco elettrico con protezione gassosa; Processo ad elettrodi rivestiti; Altri processi di saldatura. Capitolo 5. CONTROLLO DELLA QUALITÀ: Materiali di apporto; Imperfezioni caratteristiche nella saldatura del rame e delle sue leghe; Certificazione dei saldatori; Trattamenti termici post-saldatura. 2008, 32 pagine, Codice: 101116, Prezzo: € 40,00 Soci IIS - Membri IIS Club, Prezzo: € 32,00 ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA Divisione PRN Maura Rodella Lungobisagno Istria, 15 16141 GENOVA Tel. 010 8341385 Fax 010 8367780 Email: [email protected] www.weldinglibrary.com www.iis.it Dalle Aziende Nuove certificazioni ESAB ESAB, leader mondiale nelle tecnologie di saldatura e taglio, ha ottenuto la certificazione per il suo sistema di controllo e gestione “Environmental and Occupational, Health & Safety Management System”. Il sistema riguarda tutto il personale e le attività ESAB in tutto il mondo e riteniamo che ESAB sia la prima società globale in ogni settore ad ottenere questo livello di controllo di gestione sia per l’ambiente che per la salute e sicurezza. Migliaia di aziende hanno ottenuto l a c e r t i fi c a z i o n e I S O 1 4 0 0 1 e / o OHSAS 18001 per determinate locazioni, ma ESAB è l’unica società globale ad averle ottenute entrambe in tutto il mondo. “È fondamentale per tutte le nostre attività”, ha spiegato Stefan Larsson, Direttore dello Sviluppo Sostenibile nel Gruppo ESAB, “perché un sistema di controllo che riguarda tutte le attività, da progetto e sviluppo, fino alla produzione, vendita e servizio di assistenza tecnica in tutto il mondo, è il fondamento di un’azienda ben gestita. I nostri clienti e le società con cui cooperiamo sanno così che le nostre attività e i nostri prodotti sono conformi con i più elevati standard di rispetto ambientale, salute e sicurezza in ogni mercato. Sanno inoltre che noi siamo impegnati a migliorare continuamente i nostri standard a livello mondiale. Le certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001 confermano la leadership globale di ESAB nel condurre con successo il suo sviluppo nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza”. ESAB Saldatura S.p.A. Via Mattei, 24 - 20010 Mesero (MI) Tel. 02 979681 - Fax 02 97289300 e-mail: [email protected] www.esab.it Ad Aprile doppio appuntamento con mcm Days “Manutenzione & Diagnostica” L’importante evento dedicato alla Manutenzione Industriale, oltre alla consolidata tappa milanese, aspetta i professionisti del settore anche a Roma. Per il 2009 raddoppia l’appuntamento con “mcm Days”, la Mostra Convegno della Manutenzione Industriale: dopo i grandi riscontri ottenuti nelle precedenti edizioni, che hanno registrato un’affluenza eccezionale e un alto grado di soddisfazione da parte dei presenti, l’evento dedicato agli operatori professionali che operano nel panorama della Manutenzione si svolgerà il 23 Aprile a Milano (sede ormai consolidata per la manifestazione) e il 28 Aprile a Roma. Anche per queste edizioni continua il sodalizio tra EIOM Ente Italiano Organizzazione Mostre, che gestisce la parte organizzativa, e A.I.MAN. (Associazione Italiana Manutenzione), che cura gli aspetti tecnico-scientifici e organizza la sessione congressuale plenaria del mattino, in cui si confronteranno personalità di spicco del settore sulle tematiche di stretta attualità. La Diagnostica sarà il tema cardine dei due eventi, che saranno quindi occasione per fare il punto sulle tecniche più aggiornate e presentare Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 97 Dalle Aziende “case histories” di manutenzione. Con le odierne tecniche di diagnostica, infatti, è possibile acquisire tutte le informazioni fondamentali per valutare lo stato di salute delle macchine e dei processi, così da andarne ad individuare i difetti sul nascere e programmare in anticipo le azioni correttive necessarie, garantendo di conseguenza un miglior rendimento dei macchinari e un utile risparmio di risorse. La formula di “mcm Days” prevede naturalmente, oltre al già citato convegno del mattino, anche una importante area espositiva, in cui saranno presenti le principali aziende che operano nel mondo della manutenzione: nell’ultima edizione erano presenti ben 20 aziende operanti a 360° nel campo della manutenzione, dalla termografia ai software di analisi e controllo, dagli analizzatori alla manutenzione elettrica, dall’analisi delle vibrazioni alla strumentazione di misura, ecc. Le stesse aziende espositrici hanno poi la possibilità di svolgere una serie di workshop tecnico-applicativi pomeridiani in cui presentare, agli operatori professionali in visita, degli approfondimenti specifici e le proprie soluzioni alle questioni calde del momento. All’evento “mcm Days” di Milano (23 Aprile, Crowne Plaza Hotel) sarà presente anche per questa edizione l’Istituto Italiano della Saldatura, già partner della manifestazione lo scorso anno. Il prog ramma delle giornate sarà presto disponibile sul sito www.mcmonline.it/days, attraverso cui gli operatori interessati potranno anche preregistrarsi per accedere gratuitamente alla manifestazione, partecipare a convegni e workshop e usufruire di tutti i servizi offerti dagli sponsor (coffee break, buffet ed eventuale documentazione, scaricabile in pdf dopo gli eventi). Le giornate di Milano e Roma, inoltre, fanno da preludio ad un altro importante appuntamento per gli operatori del settore: la terza edizione di MCM Mostra Convegno Internazionale della Manutenzione Industriale, in programma dal 20 al 22 Ottobre 2009 a Veronafiere, l’appuntamento di riferimento in Italia per le tematiche manutentive. EIOM Ente Italiano Organizzazione Mostre Viale Premuda, 2 - 20129 Milano Tel. 02 55181842 - Fax 02 55184161 e-mail: [email protected] www.eiomfiere.it 98 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Saldatura orbitale efficiente - Il nuovo controllo di sistema assicura qualità e redditività migliorate La saldatura orbitale è il processo privilegiato di alta qualità per collegare e congiungere tubi metallici e per il quale sono necessari un know-how avanzato e una tecnologia di grande precisione. Il sistema di saldatura orbitale FPA 2030 AC/DC di Fronius soddisfa entrambi questi requisiti. Le conoscenze accumulate, unite alla tecnologia di controllo, assicurano agli utenti un’elevata sicurezza di processo, consentendo l’esecuzione di saldature automatizzate a costi vantaggiosi e la riduzione delle tempistiche di produzione. Inoltre, il sistema è adatto all’impiego flessibile nei cantieri e per l’esecuzione di saldature manuali. Nel processo di saldatura orbitale, la torcia ruota attorno al componente fisso e, poiché nelle applicazioni pratiche i componenti devono essere congiunti sia verticalmente sia orizzontalmente, durante il processo di saldatura è possibile che si presentino tutte le posizioni di saldatura. Per poter produrre ogni volta giunzioni di altissima qualità e riproducibilità, il saldatore ha bisogno di un sistema dotato di controllo software intelligente e di un’interfaccia che risponda a tutte le esigenze delle applicazioni pratiche. Il nuovo FPA 2030 è un controllo di sistema completamente digitalizzato e controllato mediante microprocessore, creato appositamente per la saldatura orbitale. È dotato di un software di gestione del generatore attivo collegato a un processore di segnale digitale ed è in grado di rispondere in tempo reale a eventuali modifiche. In questo modo si ottengono una precisione del processo di saldatura mai raggiunta finora, l’esatta riproducibilità dei risultati e qualità di saldatura eccezionali. L’interfaccia intuitiva che consente il controllo mediante “touch screen”, con visualizzazione grafica a colori dei dati di processo, favorisce la gestione rapida e sicura dei processi di lavoro e la visualizzazione e regolazione immediata di tutte le funzioni fondamentali. L’FPA 2030 supporta tutti i generatori TIG (tungsteno-gas inerte) Fronius digitali TransTig / MagicWave 2500 e 3000, consentendo così agli utenti di programmare e gestire i 6 parametri: gas inerte, corrente di saldatura, rotazione della testina di saldatura, parametri filo, parametri AVC (regolazione della distanza della torcia per saldatura) e OSC (oscillazione della torcia per saldatura). È possibile installare il controllo di sistema sul carrello PickUp, sopra il generatore, per assicurare una semplicità di utilizzo ottimale. Inoltre, da chiusa, la copertura anteriore funge da protezione meccanica per il pannello di controllo e per la stampante; da aperta, da schermo protettivo per il touch screen. Il comando a distanza agevola ulteriormente il lavoro ed è dotato di tutte le funzioni per il controllo in loco del sistema di saldatura orbitale. Il controllo di sistema è ottimamente equipaggiato per assicurare anche la massima flessibilità di impiego pratico: oltre a varie pinze di saldatura orbitali per i campi d’impiego più disparati, l’FPA 2030 supporta anche le torce per saldatura manuale. E le caratteristiche “a tutto tondo” rappresentano un ulteriore punto a suo favore. Grazie all’ottimo processo di accensione, è adatto per gli acciai non legati e bassolegati, nonché per l’acciaio al cromo/nichel altolegato. Nella saldatura TIG AC, l’FPA 2030 tiene conto, oltre che del diametro, anche della tempera- Dalle Aziende tura effettiva dell’elettrodo. Dal momento che è possibile adattare in modo ottimale un’amplissima gamma di frequenze AC alle esigenze effettive, il sistema è inoltre eccezionalmente adatto alla saldatura di alluminio e rispettive leghe, leghe di rame, magnesio e titanio. FRONIUS Via Monte Pasubio, 137 - 36010 Zanè (VI) Tel. 0445 804444 / 0362 545564 Fax 0445 804400 e-mail: [email protected] www.fronius.com ad essere, per la nostra stimatissima clientela, un punto di riferimento in continuo sviluppo, pronti a soddisfare con passione le esigenze di chi in saldatura non si accontenta. Esarc: accontentatevi del meglio! ESARC S.p.A. Via Cadibona, 15 - 20137 Milano Tel. 02 55184820 - Fax 02 5516280 [email protected] www.esarc.it Nuovo generatore PAK200 per taglio e scriccatura manuale Esarc, Milano 1951 Con orgoglio ben sappiamo che, da quell’ormai lontano giorno, il nostro marchio è sinonimo di specializzazione nella produzione di elettrodi per la saldatura. Forse però non tutti conoscono i fatti recenti… Primo fra tutti il continuo sviluppo di nuovi materiali e l’ampliamento della gamma prodotta, non più elettrodi, ma materiali per tutti i procedimenti di saldatura, senza tralasciare che dal 2007 ad oggi l’azienda è stata totalmente rinnovata: rilevata da un nuovo gruppo imprenditoriale e con una nuova direzione operativa, ovvero nuova linfa e nuove esperienze pronte ad affrontare il futuro. Per l’anno appena iniziato sono previsti importanti investimenti: un nuovo sito produttivo, dove agli impianti esistenti affiancheremo alcune nuove linee, che ci permetteranno di potenziare l’attuale capacità produttiva; significativo sarà l’ampliamento della gamma oggi in catalogo, tutto per concretizzare al più presto il nostro obbiettivo principale: offrire ai nostri clienti l’eccellenza in saldatura. Per il nuovo gruppo dirigente al timone dell’azienda, continuare, o ancor meglio far crescere il nostro storico marchio, sarà come una gara di regolarità, non soltanto un fatto di pura velocità, tantomeno un faraonico budget a disposizione, bensì una gara che premierà chi sarà costante, chi saprà ben amministrare e che al momento opportuno sfodererà la grinta e la capacità tecnica necessaria. Così facendo siamo certi di rimanere fedeli all’idea originale e di continuare La Thermal Dynamics, produttore globale di impianti di taglio al plasma ad alte prestazioni, ha annunciato il lancio del nuovo generatore PAK200. • Torcia Dual-gas per maggior qualità di taglio • Tecnologia Tip Saver™ per evitare il danneggiamento dell’ugello in caso di contatto accidentale con la lamiera • Elevata capacità di rimozione di materiale in scriccatura. La scriccatura eseguita con Arco Plasma per rimuovere qualsiasi metallo (acciaio al carbonio, acciaio inossidabile, ghisa, alluminio, ottone e bronzo) è veloce ed economica. Inoltre, è un metodo rispettoso dell’ambiente che in fase di operatività riduce l’emissione di rumore e di polveri fini nell’aria e necessita di una minor potenza di utilizzo. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.thermal-dynamics.com. THERMADYNE ITALIA S.r.l. Via Bolsena, 7 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 36546801 - Fax 02 36546840 e-mail: [email protected] www.thermadyne.com Telwin presenta Inverpulse 320, impianto multifunzione doppio pulsato Progettato per soddisfare le esigenze del mercato di alta potenza, il PAK200 è in grado di erogare una potenza di 200 ampere per applicazioni di taglio e scriccatura manuali o semi-automatizzate. Rispetto ad altre tecnologie, la scriccatura al plasma con il PAK200 garantisce la rimozione di una maggior quantità di materiale ed una maggiore visibilità dell’area in cui si opera. Le caratteristiche principali del PAK200 comprendono: • Ciclo di lavoro del 100 % a 200 A • Massimo spessore di taglio di 70 mm su ferro dolce • Torcia raffreddata a liquido per garantire una maggiore durata dei ricambi Telwin, da sempre all’avanguardia nell’offerta di soluzioni high-tech per il mondo della saldatura, presenta Inverpulse 320, saldatrice MIG-MAG sinergica, multifunzione (TIG lift e MMA) a tecnologia inverter, capostipite di una nuova serie di modelli ad elevata produttività. Frutto della lunga esperienza e della incessante attività di ricerca tecnologica, Inverpulse 320 opera sui più svariati materiali (acciaio, inox, acciai HSS, leghe in alluminio, ecc.) consentendo una eccezionale qualità di saldatura su tutti i tipi di giunto, spessore e posizione di saldatura. Di facile utilizzo grazie al controllo sinergico dei parametri di saldatura e al nuovo pannello digitale che permette di selezionare tra i 50 programmi preinstallati e di memorizzarne 40, questo modello eccelle nella saldatura in pulsato, in doppio pulsato, nella brasatura su lamiere zincate e può essere interfacciato a computer trovando ideale impiego nella grande industria, nei cantieri navali, in manutenzione e nel settore automotive. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 99 Dalle Aziende Inverpulse 320 è un esempio già disponibile dell’ambizioso piano di Telwin che vedrà, nel corso del 2009, la presentazione di 24 nuovi modelli, 2 al mese, per il settore industriale. TELWIN S.p.A. Via della Tecnica, 3 - 36030 Villaverla (VI) Tel. 0445 858811 - Fax 0445 858800 e-mail: [email protected] www.telwin.com Salute e sicurezza sul lavoro. Air Liquide Welding tra i partner della campagna europea A sostegno della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), si unisce l’impegno di aziende multinazionali con la volontà di creare e diffondere la cultura sulla sicurezza e la salute sul lavoro. Alle organizzazioni europee e multinazionali che appoggiano il progetto europeo si aggiunge Air Liquide Welding con una forte presenza in Italia. I partner della campagna “Ambienti di lavoro sani e sicuri” sono selezionati dall’Agenzia europea per il loro costante impegno nell’ambito della sicurezza sul lavoro e per la diffusione di tale sensibilizzazione al fine di prevenire incidenti e malattie negli ambienti lavorativi. Ad esempio, gli official partner si fanno portavoce della campagna europea attraverso informazioni presso i propri contatti (clienti, dipendenti, fornitori, associazioni) con diffusione di notizie, video, newsletter, promozione 100 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 sul sito internet, organizzazione di eventi. Tramite questa sorta di marketing virale l’Agenzia può raggiungere milioni di contatti. La campagna europea ha lo scopo di incoraggiare le imprese e condurre una valutazione dei rischi puntuale, con il coinvolgimento di tutti i lavoratori e di promuovere le buone prassi adattabili a tutti gli ambienti di lavoro, specie quelli a maggior rischio e alle PMI. Un ulteriore obiettivo è quello di raccogliere e condividere informazioni e conoscenze tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea per promuovere una cultura dei rischi. “Da tempo, Air Liquide Welding sostiene Frédéric Lamourox, senior executive, Vice Presidente del Gruppo francese - crede fortemente che “tutti gli incidenti possano essere evitati” e che “zero incidenti deve essere la priorità. Il rispetto delle regole essenziali sulla sicurezza, l’analisi dei rischi e l’eliminazione di situazioni pericolose garantiscono risultati stabili nella sicurezza. Air Liquide Welding è convinta che la cultura sulla sicurezza favorisce il progresso delle aziende”. AIR LIQUIDE Welding Italy Via Torricelli, 15/A - 37135 Verona Tel. 045 8291557 - Fax 045 8291634 e-mail: [email protected] www.airliquidewelding.com Luigi Lucchetti eletto Presidente della Piccola Impresa di Assolombarda Luigi Lucchetti, 41 anni, è il nuovo Presidente della Piccola Impresa di Assolombarda per il prossimo quadriennio. Subentra a Paolo Angeletti e diventa anche Vicepresidente di diritto dell'Associazione degli imprenditori milanesi. Lucchetti, nato a Milano e laureato in Bocconi, è Presidente di Sinpar SpA, holding di partecipazioni dedicata agli investimenti in piccole aziende italiane ed è Presidente di Esarc SpA, azienda di produzione di materiali ferrosi per saldatura, partecipata al 100% da Sinpar. Da tempo impegnato nella vita associativa, tra il 2001 e il 2005 Lucchetti è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda. La Piccola Impresa di Assolombarda raggruppa e rappresenta gli interessi delle aziende fino a 250 addetti, che costituiscono oltre il 95% delle 6.200 imprese associate ad Assolombarda. ASSOLOMBARDA Comunicazione e Immagine Ufficio Stampa Via Pantano, 9 - 20122 Milano Tel. 02 58370.296-347 - Fax 02 58304943 e-mail: [email protected] www.assolombarda.it Hypertherm acquisisce produttore leader di software nesting e CAM Hypertherm, leader mondiale nella tecnologia di taglio ad arco plasma dei metalli, ha annunciato oggi l’acquisizione del core asset di MTC Software, una società di sviluppo software CAM (Computer Aided Manufacturing) per l’industria della lavorazione delle lamiere. Il prodotto software di MTC aiuta le aziende nel settore del taglio dei metalli ad ottimizzare le operazioni di taglio ed a migliorare la qualità e la produttività, riducendo contemporaneamente gli scarti. Il software CAM viene utilizzato in abbinamento ai sistemi CNC per l’ossitaglio, il plasma, il taglio ad acqua, il laser ed altri processi di taglio. “I sistemi di taglio plasma Hypertherm forniscono già prestazioni, affidabilità e produttività da leader di mercato”, ha dichiarato il fondatore e presidente di Hypertherm Dick Couch. “L’abbinamento del software di MTC con i nostri prodotti per il controllo del movimento CNC fornirà ai clienti Hypertherm ed MTC risultati di taglio ripetibili ed ottimizzati e la possibilità di un’integrazione semplice”. “Hypertherm ed MTC condividono lo stesso obiettivo: realizzare prodotti che aiutino i clienti ad aumentare la loro Dalle Aziende produttività e redditività”, ha dichiarato il CEO di MTC John Rosenberg. “Questo, che ha sempre rappresentato un obiettivo di MTC, assume un’importanza ancora maggiore nel contesto economico attuale”. MTC Software, che questo mese celebra il suo 25° anniversario, ha costruito negli anni una solida reputazione come una delle società di sviluppo software CAM leader del mercato ed è nota per la forte focalizzazione sul cliente e per il supporto tecnico di primo ordine. ProNest, TurboNest e gli altri prodotti sono conosciuti per la loro facilità d’uso e per la grande produttività. Hypertherm non prevede alcuna modifica significativa all’attività di MTC a seguito di questa acquisizione. La sede centrale di MTC rimarrà a Lockport, New York ed i suoi 40 dipendenti continueranno ad operare nelle collocazioni attuali. MTC ha uffici e partner commerciali in tutto il mondo. HYPERTHERM Europe B.V. Vaartveld, 9 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Tel. +31 (0)165 596932 Fax +31 (0)165 596901 e-mail: [email protected] www.hypertherm.com/eu T&M Misura e Collaudo: l’evento dedicato alla strumentazione elettronica in programma a fieramilano dal 26 al 30 Maggio 2009 Fiera Milano Tech lancia “T&M Misura e Collaudo”, una nuova iniziativa dedicata ai professionisti dell’elettronica, che avrà luogo dal 26 al 30 Maggio 2009 nell’ambito di EnerMotive, la manifestazione internazionale dedicata al Power e al Factory. T&M è il nuovo progetto dedicato alla strumentazione elettronica di misura e collaudo: un’area polivalente in grado di offrire non solo prodotti ma anche spazi dimostrativi e appuntamenti di informazione e formazione. Accanto ai componenti, alla strumentazione, ai sistemi per l’automazione più innovativi, T&M offrirà momenti formativi ad alta specializzazione con focus sui temi più attuali. T&M si avvale della prestigiosa sponsorizzazione accademica dell’organizzazione mondiale IEEE Instrumentation & Measurement Society (I&M) e del relativo Italy Chapter: “Il mondo della misura e del collaudo - spiega Alessandro Ferrero, presidente dell’IEEE I&M Society - procede a grandissimi passi in termini evolutivi. Per questo abbiamo scelto con entusiasmo di aderire a quest’evento nell’ambito di EnerMotive, capace di rispondere all’obiettivo di valorizzare alcuni dei tanti temi caldi legati a questi argomenti: dall’elaborazione numerica di segnali per telecomunicazione e applicazioni biomedicali, alla necessaria e sostanziale differenziazione tra l’esperto di queste misure e chi invece si limita alla loro semplice lettura.” Il progetto T&M consiste quindi in una formula nuova finalizzata a diffondere la cultura della Misura e del Collaudo, in occasione di uno dei principali eventi fieristici italiani e tra i leader a livello europeo, che in vista della prossima edizione vedrà particolarmente valorizzata la connotazione elettronica. T&M si presenta con un layout innova- tivo formato da moduli espositivi preallestiti, corner applicativi, un’aula didattica che ospiterà le attività formative a cura delle aziende sponsor e un’area accoglienza. Ad inaugurare il progetto sarà un convegno di ampio respiro dove i principali esperti del settore saranno chiamati a tracciare il dinamico scenario di questo mercato. L’Italia è infatti all’avanguardia nella strumentazione di misura e collaudo. Lo conferma lo stesso Alessandro Ferrero: “Abbiamo ottime scuole e ottimi studenti. I nostri laureati trovano lavoro molto velocemente perché c’è fame di ingegneri esperti di misura, nei campi più disparati.” Ferrero aggiunge anche: “Non bisogna mai perdere di vista i concetti di base: anche in futuro la differenza tra il tecnico della misura e chi sa solo leggere uno strumento sarà la competenza metrologica, la definizione del livello di incertezza”. T&M è anche patrocinato e promosso da GISI, l’ Associazione Imprese Italiane di Strumentazione - costituita nell’anno 1974 allo scopo di dar vita ad una Associazione che riunisse le aziende operanti nel campo della strumentazione e della automazione dei processi produttivi, sia nella veste di costruttori che di operatori economici. L’appuntamento è a fieramilano dal 26 al 30 Maggio. Fiera Milano Ufficio Stampa Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano Tel. 02 49977939 - Fax 02 49977379 e-mail: [email protected] www.fieramilanotech.it Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 101 I SERVIZI A RETE dedicato alle utilities ai comuni ed ai tecnici delle imprese per la gestione del sottosuolo I PLASTIC PIPES & FITTINGS la distribuzione dei servizi con la materia plastica: dalla casa alle grandi opere I COMPOSITI MAGAZINE un mondo in forte crescita per materiali altamente tecnologici. Organo ufficiale di Assocompositi 20144 Milano - Via delle Foppette, 6 Tel. 02 365171.15 - Fax 02 365171.16 e-mail: [email protected] www.tecneditedizioni.it Notiziario Letteratura Tecnica Welding Licensing Exam Study Guide Miller R. e Miller M.R., Maidenhead Berkshire (Inghilterra) 2007, 270 x 215 mm, 432 pagine, ISBN 007149376X, £ 22.99 Questo volume, concepito esclusiva mente per l’aggiornamento teorico e pratico dei saldatori, raccoglie, sulla base degli argomenti trattati, una serie di quesiti, strutturati in forma di quiz, che possono essere utilizzati dall’operatore per testare le proprie reali conoscenze e competenze nel campo specifico delle costruzioni saldate. Gli argomenti compresi nel testo riguardano: la sicurezza in saldatura; il taglio termico, i processi di saldatura tradizionali (saldatura a gas, con elettrodo rivestito, con filo animato, TIG, con filo fusibile in gas protettivo, saldobrasatura); la metallurgia; la brasatura forte e dolce; la saldabilità della ghisa, degli acciai, delle leghe, le tecniche operative; i processi di saldatura speciali. Infine, un capitolo a parte è interamente dedicato alla saldatura ad arco sommerso. Ciascun capitolo, dopo un’introduzione di base allo scopo principale di rinnovare le conoscenze, raccoglie un certo numero di domande/risposte a scelta multipla, adatte e valide alla preparazione agli esami scritti per il conseguimento della certificazione della figura professionale del saldatore. Ovviamente non tutte le tematiche sull’argomento sono esposte nel manuale che, per una sua totale comprensione, presuppone una conoscenza basilare dei principali processi di saldatura e della metallurgia dei materiali, ma è senza dubbio l’unico testo dedicato completamente all’aggiornamento e alla formazione del saldatore. McGraw-Hill Professional, Shoppenhangers Road, Maidenhead Berkshire SL6 2QL (Inghilterra). Tel. +44 (0)1628 502720 Telefax +44 (0)1628 635895 http://www.mcgraw-hill.co.uk Creep-resistant steels Abe F. e Viswanathan R.,Cambridge (Inghilterra) 2008, 234 x 156 mm, 700 pagine, ISBN 978 1 84569 178 3, € 205.00 Attualmente la possibilità di garantire buone prestazioni dei materiali a temperature sempre crescenti costituisce uno dei principali problemi delle applicazioni nel campo della generazione di energia termica e nucleare, oltre che nel settore chimico e petrolifero. È pertanto di fondamentale importanza l'impiego di acciai in grado di fornire adeguata resistenza nel campo dello scorrimento viscoso per significativi periodi di esercizio ad alta temperatura. Questo volume presenta un'ampia panoramica sulle problematiche correlate allo scorrimento viscoso per gli acciai, alla luce dei più recenti sviluppi delle conoscenze tecniche conseguite in quest'ambito a livello internazionale. Viene illustrato in dettaglio, nella parte introduttiva, il percorso storico che ha portato al miglioramento delle caratteristiche di resistenza al creep degli acciai, fino alla definizione dei principali riferimenti normativi attualmente vigenti in ambito europeo ed internazionale. Di particolare interesse è la parte centrale del volume, nella quale vengono esaminati i meccanismi che portano al danneggiamento per scorrimento viscoso degli acciai e le tecniche per migliorarne la resistenza, senza trascurare un'analisi approfondita del comportamento delle giunzioni saldate. La parte conclusiva presenta le problematiche relative ad alcuni campi tipici di impiego degli acciai resistenti allo scorrimento viscoso con particolare riferimento ai settori della produzione di energia nucleare e termica, con uno sguardo verso le possibili future applicazioni in campo industriale di questi materiali. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 103 Notiziario Woodhead Publishing Ltd, Abington Hall, Granta Park, Great Abington, Cambridge CB21 6AH (Inghilterra). Tel. +44 (0) 1223 891358 Telefax +44 (0) 1223 893694 http://www.woodheadpublishing.com Codici e Norme Norme nazionali Italia UNI EN 1124-3 - Tubi e raccordi di acciaio inossidabile con saldatura longitudinale con giunto a bicchiere per sistemi di acque reflue - Parte 3: Sistemi X - Dimensioni (2008). UNI EN 10120 - Lamiere e nastri di acciaio per bombole saldate per gas (2008). UNI EN 13094 - Cisterne per il trasporto di merci pericolose - Cisterne metalliche con una pressione di esercizio non maggiore di 0.5 bar - Progettazione e costruzione (2008). UNI EN 14286 - Alluminio e leghe di alluminio - Prodotti laminati saldabili per recipienti atti all'immagazzinamento e al trasporto di merci pericolose (2008). UNI EN 15305 - Prove non distruttive Metodo di prova per l'analisi delle tensioni residue mediante diffrazione a raggi X (2008). USA API RP 591 - Process valve qualification procedure (2008). 104 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 API STD 608 - Metal ball valves flanged, threaded and welding ends (2008). ASME B31.3 - Process piping (2008). ASME B31J - Standard test method for determining stress intensification factors (I-factors) for metallic piping components (2008). ASTM A 216/A 216M - Standard specification for steel castings, carbon, suitable for fusion welding, for high-temperature service (2008). ASTM A 513 - Standard specification for electric-resistance-welded carbon and alloy steel mechanical tubing (2008). ASTM A 789/A 789M - Standard specification for seamless and welded ferritic/austenitic stainless steel tubing for general service (2008). EN ISO 148-3 - Metallic materials Charpy pendulum impact test - Part 3: Preparation and characterization of Charpy V-notch test pieces for indirect verification of pendulum impact machines (2008). EN ISO 2081 - Metallic and other inorganic coatings - Electroplated coatings of zinc with supplementary treatments on iron or steel (2008). Norme internazionali ISO ISO 148-2 - Metallic materials - Charpy pendulum impact test - Part 2: Verification of testing machines. ASTM A 860/A 860M - Standard specification for wrought high-strength ferritic steel butt-welding fittings. ISO 148-3 - Metallic materials - Charpy pendulum impact test - Part 3: Preparation and characterization of Charpy V-notch test pieces for indirect verification of pendulum impact machines. ASTM A 1016/A 1016M - Standard specification for general requirements for ferritic alloy steel, austenitic alloy steel, and stainless steel tubes (2008). ISO 2081 - Metallic and other inorganic coatings - Electroplated coatings of zinc with supplementary treatments on iron or steel. ASTM A 1055/A 1055M - Standard specification for zinc and epoxy dualcoated steel reinforcing bars (2008). Norme europee ISO 15616-4 - Acceptance tests for CO 2 -laser beam machines for high quality welding and cutting - Part 4: Machines with 2-D moving optics. EN ISO 18286 - Hot-rolled stainless steel plates - Tolerances on dimensions and shape. EN ISO 148-2 - Metallic materials Charpy pendulum impact test - Part 2: Verification of testing machines (2008). ISO 26945 - Metallic and other inorganic coatings - Electrodeposited coatings of tin-cobalt alloy. Notiziario Corsi IIS Luogo Genova Data Titolo Ore Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Engineer – Parti I e II – Corso di Specializzazione Legnano (MI) Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Engineer – Parti I e II – Corso di Specializzazione -- Mogliano Veneto (TV) Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Engineer – Parti I e II – Corso di Specializzazione -- Genova Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Technologist – Parti I e II – Corso di Specializzazione -- Legnano (MI) Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Technologist – Parti I e II – Corso di Specializzazione -- Mogliano Veneto (TV) Marzo-Giugno 2009 Corso per International Welding Technologist – Parti I e II – Corso di Specializzazione -- Mogliano Veneto (TV) 16-19/3/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Roma 17-20/3/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 23-24/3/2009 Corso teorico-pratico di incollaggio di tubi e/o raccordi di PVCC, PVC-U o di ABS per la qualificazione secondo UNI 11242 16 Legnano (MI) 23-26/3/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 23-27/3/2009 Corso celere in saldatura 32 -- Messina 6-9/4/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 6-9/4/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 20-24/4/2009 Corso per International Welding Engineer – Parte II -- Genova 20-24/4/2009 Corso per International Welding Technologist – Parte II -- Legnano (MI) 21-22/4/2009 Sicurezza e prevenzione degli infortuni in saldatura – Corso avanzato per responsabili della sicurezza 16 Roma 21-24/4/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- 4-6/5/2009 Progettazione, fabbricazione e collaudo di apparecchi e sistemi di tubazione di PRFV 24 Genova 4-8/5/2009 15-19/6/2009 Corso modulare per la qualificazione ad International Welding Inspector – Basic – Tecnologia della saldatura 65 Legnano (MI) 4-8/5/2009 22-26/6/2009 Corso di qualificazione sui trattamenti termici dei giunti saldati – Livello Comprehensive 63 Mogliano Veneto (TV) 11-14/5/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 105 Notiziario Corsi IIS (segue) Luogo Data Titolo Ore Genova 11-14/5/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) Genova 11-15/5/2009 8-12/6/2009 13-17/7/2009 Corso modulare per la qualificazione ad International Welding Inspector – Comprehensive – Tecnologia della saldatura 18-20/5/2009 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-08 24 Genova -- 120 Legnano (MI) 18-21/5/2009 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 18-22/5/2009 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-08 40 Genova 18-22/05/2009 6-8/7/2009 Corso per International Welding Engineer – Parte III – Tecnologia della saldatura -- Genova 18-22/05/2009 Corso per International Welding Technologist – Parte III – Tecnologia della saldatura -- Genova 19-20/5/2009 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per tecnologia a “foro passante” in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-08 16 Genova Genova 25-29/5/2009 25-29/5/2009 Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore (CAT. 3) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 36 (*) Corso di qualificazione e certificazione nella saldatura in elettronica approvato dall’ESA per Ispettore (CAT. 2) per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 36 (*) Mogliano Veneto (TV) 25-29/5/2009 Corso celere in saldatura Genova 26-27/5/2009 Corso di ricertificazione approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 16 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi (UNI 9737) -- Roma 26-29/5/2009 Organizzatore 32 (*) Si tratta del totale delle ore per coloro che non abbiano già frequentato il corso da Operatore e/o Ispettore per tecnologia a foro passante. Per coloro in possesso di tale certificato il corso può essere ridotto fino alla durata di 24 ore. Corsi di qualificazione per personale addetto alle PND di livello 1, 2 e 3 Esame visivo (VT) Genova 1-2/4/2009 Modulo Specifico saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 15-16/4/2009 Legnano (MI) 17/4/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Legnano (MI) 5-6/5/2009 Modulo Specifico saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Genova 11-12/5/2009 Modulo Specifico corrosione e verniciatura 12 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 28/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 106 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Notiziario Corsi di qualificazione, ecc (segue) Esame radiografico (RT) Genova Mogliano Veneto (TV) 24-27/3/2009 7-9/4/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Speciali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Legnano (MI) 15-16/4/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 21-24/4/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Convenzionali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 Priolo (SR) 12-14/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame ultrasonoro (UT) Mogliano Veneto (TV) 17-19/3/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Legnano (MI) 15-16/4/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 15-17 e 21-23/4/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Speciali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 48 Legnano (MI) 27-30/4/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Convenzionali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 26-29/5/2009 Modulo Specifico Operatore Tecniche Convenzionali per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 32 Esame con particelle magnetiche (MT) Legnano (MI) 15-16/4/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 28-29/4/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 14-15/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame con liquidi penetranti (PT) Priolo (SR) 17-18/3/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 15-16/4/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 6-7/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Legnano (MI) 12-13/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 19-20/5/2009 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Mogliano Veneto (TV) 26-27/5/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova Esame per rivelazione di fughe (LT) Genova 31/3/2009 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 8 Genova 1/4/2009 Modulo Specifico Operatore Prova a Bolle 8 Genova 2/4/2009 Modulo Specifico Operatore Prova con diodo ad alogeni 8 Genova 7-10/4/2009 Modulo Specifico Operatore Prova con spettrometro di massa (ad elio) 32 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 107 Notiziario Corsi di altre Società Luogo Data Titolo Organizzatore Milano 20/3/2009 19/5/2009 Applicazione del Decreto Ministeriale 1° Dicembre 2004, N. 329 – Criteri generali per la gestione degli impianti industriali Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Torino 23/3/2009 La manutenzione di attrezzature ed impianti CERMET – Servizio Formazione (Torino) Tel. 011 2258681; fax 011 2258680 [email protected] Torino 25/3/2009 Auditor interno del sistema di gestione ambientale CERMET – Servizio Formazione (Torino) Tel. 011 2258681; fax 011 2258680 [email protected] Roma Milano 25/3/2009 6/4/2009 Valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di lavoro – Corso base Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Milano 25/3/2009 10/4/2009 22/4/2009 13/5/2009 Norma UNI EN ISO 9001:2008 Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Milano 30/3-3/4/2009 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con correnti indotte di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Roma 30/3/2009 27/4/2009 27/5/2009 Norma UNI EN ISO 9001:2008 Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Napoli 1-3/4/2009 Corso base per la conduzione delle Verifiche Ispettive Interne per la Qualità secondo le norme ISO 9001:2008 ed ISO 19011:2002 (con esame finale) AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Napoli 6-7/4/2009 Misure meccaniche e termiche: strumentazione, tecniche e metodologie AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 7/4/2009 12/5/2009 Nuova Direttiva Macchine – Cosa cambia Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Il sistema di gestione integrato Qualità-SicurezzaAmbiente AQM (Provaglio d’Iseo – BS) Tel. 030 9291781; fax 030 9291782 [email protected] Calcolo dell’incertezza di misura nelle prove chimiche ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Provaglio d’Iseo (BS) Roma 16, 23 e 30/4 7 e 14/5/2009 21/4/2009 Bologna 21-22/4/2009 Le apparecchiature di misura: la gestione e la stima dell’incertezza di misura CERMET – Servizio Formazione (Bologna) Tel. 051 764811; fax 051 764902 [email protected] Roma 22-23/4/2009 Corso di formazione per i Datori di Lavoro che svolgono la funzione di RSPP AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] Roma 23-24/4/2009 La gestione dei laboratori di prova e taratura secondo la norma ISO/IEC 17025 AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06 4464145 [email protected] 108 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Milano 28/4/2009 Applicazione della Direttiva PED 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione – Corso base Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Roma Milano 29/4/2009 20/5/2009 Valutazione del rischio vibrazioni negli ambienti di lavoro – Corso avanzato Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Napoli 30/4/2009 La gestione della sicurezza delle macchine e degli impianti industriali secondo il D.Lgs. 81/2008 Titolo III AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano 4-8/5/2009 Programma di addestramento raccomandato per l’esame con liquidi penetranti di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano 5/5/2009 Sistema di gestione per la qualità – Corso base Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Roma 5-6/5/2009 Gli audit interni nei laboratori di prova CERMET – Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax 06 76968124 [email protected] Napoli 6-8/5/2009 Corso pratico sull’interpretazione e l’applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2008 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Roma Milano 7/5/2009 18/5/2009 Valutazione globale di conformità alla Direttiva PED 97/23/CE – Il punto di vista del fabbricante, dell’ente terzo, dell’utilizzatore Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024464 ; fax 02 70024474 [email protected] Milano 11-22/5/2009 Programma di addestramento raccomandato per l’esame di ultrasuoni di 2° livello secondo EN 473 CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Roma 20/5/2009 Auditor / Responsabili Gruppo di Audit interni di sistemi di gestione per la Qualità nei laboratori di prova ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Mostre e Convegni Luogo Data Titolo Organizzatore Brescia 18-20/3/2009 Made in Steel 2009 Made in Steel Srl (Flero – BS) Tel. 030 2548520; fax 030 2549833 [email protected] Parma 19-21/3/2009 MECSPE – Salone della meccanica specializzata SENAF (Milano) Tel. 02 3320391; fax 02 39005289 [email protected] Parma 19-21/3/2009 SUBFORNITURA – Salone delle lavorazioni industriali per conto terzi SENAF (Milano) Tel. 02 3320391; fax 02 39005289 [email protected] Parma 19-21/3/2009 CONTROL ITALY – Fiera specializzata per l’assicurazione della qualità SENAF (Milano) Tel. 02 3320391; fax 02 39005289 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 109 Notiziario Mostre e Convegni (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Parma 19-21/3/2009 MOTEK ITALY – Fiera specializzata per la tecnologia di montaggio, assemblaggio e manipolazione SENAF (Milano) Tel. 02 3320391; fax 02 39005289 [email protected] Parma 19-21/3/2009 PLASTIX EXPO – Fiera specializzata per la lavorazione delle materie plastiche SENAF (Milano) Tel. 02 3320391; fax 02 39005289 [email protected] Montichiari (BS) 20-23/3/2009 MU&AP 2009 – Rassegna della produzione per l’industria meccanica Staff Service (Montichiari – BS) Tel. 030 9981132; fax 030 9981142 [email protected] Rho (MI) 24-28/3/2009 PLAST 2009 – Salone internazionale delle materie plastiche e della gomma Promaplast srl (Assago – MI) Tel. 02 8228371; fax 02 57512490 [email protected] Kielce (Polonia) 25-27/3/2009 STOM – Tecnologia e Lavorazione dei Metalli Targi Kielce (Kielce – PL) Tel. +48 41 3651220; fax +48 41 3456261 [email protected] Dubai (Emirati Arabi Uniti) 29-31/3/2009 Aluminium Dubai 2009 Reed Exhibitions Deutschland GmbH (Düsseldorf – D) Tel. +49 211 90191265; fax +49 211 90191193 [email protected] Mosca (Russia) 1-3/4/2009 Aluminium Casting 2009 Alusil (Moscow – RUS) Tel. +7 (495) 785-2005; fax +7 (495) 785-2005 [email protected] Montichiari (BS) 2-4/4/2009 Alumotive – Mostra internazionale della componentistica, della subfornitura e delle soluzioni innovative in alluminio, metalli e materiali tecnologici per l’industria dei trasporti AdExpo Srl (Funo Centergross – BO) Tel. 051 6647482; fax 051 861093 [email protected] Genova 16/4/2009 Seminario didattico - La saldatura degli acciai inossidabili Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Karlsruhe (Germania) 22-24/4/2009 Resale 2009 - 15ª Fiera Internazionale di Macchine ed Impianti Usati Hess GmbH (Weingarten – D) Tel. +49 (0)724470750; fax +49 (0)7244707550 [email protected] Kuala Lumpur (Malesia) 6-10/5/2009 MTA Malaysia 2009 – The 6th Malaysia International Precision Engineering, Machine Tools and Metalworking Exhibition & Conference OES (London – UK) Tel. +44 (0)20 78402100; fax: +44 (0)20 78402111 [email protected] Split (Croazia) 13-16/5/2009 4th International Conference - Welding in Maritime Engineering Croatian Welding Society (Zagreb – HR) Tel. +385 1 6168597; fax +385 1 6157108 [email protected] Sharjah (Emirati Arabi Uniti) 18-20/5/2009 T.I.M.E. – Thermal Industry Middle East – The Biennal Technology Trade Fair for the thermal process manufacturing industry in the Middle East Expo Centre Sharjah (Sharjah – UAE) Tel. +971 6 5770000; fax +971 6 5770111 [email protected] Bergamo 20-23/5/2009 Finitura & Oltre - Mostra italiana del trattamento e finitura delle superfici Promexpo (Milano) Tel. 02 45416300; fax 02 45416340 [email protected] Venezia 21-22/5/2009 GNS 5 – Giornate Nazionali di Saldatura Eurojoin 7 - European Congress of Joining Technology Istituto Italiano della Saldatura (Genova) Tel. 010 8341373; fax 010 8367780 [email protected] Lanciano (CH) 29-31/5/2009 Tekno-Mec – Macchine e soluzioni per l’industria meccanica e lavorazione lamiera C. & C. snc (Vasto – CH) Tel. 0873 365055; fax 0873 375068 [email protected] 110 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Ricerche Bibliografiche Dati IIS-Data Criccabilità da tensocorrosione (2007-2008) Stress corrosion cracking behavior of alloys in aggressive nuclear reactor core environments di WASA G.S. e ANDRESEN P.L. «Corrosion», Gennaio 2007, pp. 19-45. Acciai inossidabili austenitici; acqua; alta temperatura; condizioni ambientali; condizioni di servizio; corrosione; corrosione intergranulare; criccabilità; distensione delle tensioni; fattori di influenza; industria nucleare; microstruttura; proprietà chimiche; recipienti in pressione; resistenza alla rottura per scorrimento; rischi dovuti all'irraggiamento; scorrimento a caldo; tensocorrosione. Effect of molybdenum and chromium addition on the susceptibility to sulfide stress cracking of high-strength, low-alloy steels di KOH S.U. et al. «Corrosion», Marzo 2007, pp. 221-230. Acciai ad alta resistenza; acciai basso-legati; acciai per condotte; aggiunte di Cr; aggiunte di elementi di lega; aggiunte di molibdeno; condotte; corrosione; criccabilità; fattori di influenza; idrogeno diffusibile; microstruttura; proprietà meccaniche; solfuri; tensocorrosione; trattamento termo-meccanico. Creep failure of admiralty brass tubes in an after-cooler di CHANDRA K. «MP», Gennaio 2007, pp. 52-56. Alta temperatura; corrosione intergranulare; criccabilità; leghe di rame; metallografia; microstruttura; ottoni; scambiatori di calore; scorrimento a caldo; tensioni residue; tensocorrosione; tubi. Heat-affected zone sensitization and stress corrosion cracking in 12% chromium type 1.4003 ferritic stainless steel di DU TOIT M. et al. «Corrosion», Maggio 2007, pp. 395-404. Acciai inossidabili; acciai inossidabili ferritici; apporto termico specifico; bassa temperatura; ciclo termico; corrosione intergranulare; corrosione per vaiolatura; criccabilità; microstruttura; operazioni in servizio; tensocorrosione; ZTA. Chloride stress corrosion cracking of UNS S20910 stainless steel di GOLESTANIPOUR M. e MOSTOFI J. «MP», Gennaio 2007, pp. 58-60. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; alogenuri; composizione chimica; controllo visivo; corrosione; corrosione per vaiolatura; criccabilità; metallografia; tensocorrosione. Stress corrosion cracking of carbon steels and low alloy steels di NAKAYAMA T. «Weld. Int.», Febbraio 2007, pp. 89-94. Acciai al C; acciai basso-legati; alta temperatura; carico di trazione; condizioni di servizio; corrosione intergranulare; corrosione transgranulare; criccabilità; giunti saldati; impianti; industria chimica; infragilimento da idrogeno; resistenza a fatica; solfuri; tensioni; tensocorrosione. Continuous monitoring of back wall stress corrosion cracking growth in sensitized type 304 stainless steel weldment by means of potential drop techniques di SATO Y. et al. «Journal PVP», V. 84, N. 5/2007, pp. 274-283. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; altri metodi di prova; analisi con elementi finiti; campo elettromagnetico; controllo con correnti indotte; controllo non distruttivo; criccabilità; cricche di fatica; industria nucleare; propagazione delle cricche; proprietà meccaniche; prove di corrosione; saldatura TIG; saldature testa a testa; sistemi di controllo; tensocorrosione; ZTA. Stress corrosion cracking of alloy 400 in copper sulfate solution di BARNES A. et al. «Corrosion», Maggio 2007, pp. 416-418. Corrosione; corrosione intergranulare; criccabilità; industria nucleare; monel; rame; recipienti in pressione; tensocorrosione. Practical information about the welding of stainless steel di BUIJS K. «Stainless World», Aprile 2007, pp. 26-31. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; corrosione; corrosione per vaiolatura; criccabilità; cricche intergranulari; saldabilità; saldatura MIG; saldatura TIG; tensocorrosione. Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 113 Ricerche Bibliografiche Chemistry of concentrated salts formed by evaporation of formation water and the impact on stress corrosion cracking of duplex stainless steel di TURNBULL A. et al. «Corrosion», Giugno 2007, pp. 555-560. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; acqua; acqua di mare; CO 2 ; corrosione; corrosione da acqua di mare; criccabilità; industria petrolifera; prove di corrosione; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura TIG; simulazione; strutture di piattaforme marine; tensocorrosione; tubisteria; vapori. An overview of the heat-affected zone sensitization and stress corrosion cracking behaviour of 12% chromium type 1.4003 ferritic stainless steel - IIW-1814-07 (ex-doc. IX-2213-06/IXH-640-06) di DU TOIT M. et al. «Weld. World», SettembreOttobre 2007, pp. 41-50. Acciai; acciai inossidabili; acciai inossidabili ferritici; apporto termico specifico; corrosione; corrosione intergranulare; corrosione per vaiolatura; criccabilità; difetti; elenchi bibliografici; fattori di influenza; recensione, rassegna; tensocorrosione; zona di saldatura; ZTA. Research and cracking implications from an assessment of two variants of near-neutral ph crack colonies in liquid pipel i n e s d i B O UA E S H I W. e t a l . « C o r r o s i o n » , L u g l i o 2 0 0 7 , pp. 648-660. Acciai microlegati; acciai per condotte; condizioni ambientali; condotte; corrosione; corrosione transgranulare; criccabilità; innesco delle cricche; microscopio elettronico; propagazione delle cricche; resistenza a fatica; tensocorrosione. Hydrogen indiced stress cracking di WOOLLIN P. «Stainless World», Gennaio-Febbraio 2008, p. 37. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; acciai inossidabili martensitici; criccabilità; criccabilità nella zona di raccordo; infragilimento da idrogeno; raccordi di saldatura; strutture di piattaforme marine; tensocorrosione. Stress corrosion cracking of X-70 pipeline steel in near neutral pH solution subjected to constant load and cyclic load testing di FANG B.Y. et al. «Corrosion Engineering Science and Technology», Aprile-Giugno 2007, pp. 123-129. Acciai microlegati; acciai per condotte; API; condotte; corrosione per vaiolatura; criccabilità; distribuzione delle tensioni; prove di corrosione; simulazione; tensocorrosione. Electrochemical potential noise of AISI type 321 stainless steel under stress in acid sulphate solutions di SHI Z.M. et al. «Corrosion Engineering Science and Technology», GennaioMarzo 2007, pp. 36-41. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; corrosione per vaiolatura; criccabilità; proprietà chimiche; proprietà elettriche; resistenza a fatica; rumore; tensocorrosione. Electrochemical measurements using combination microelectrode in crevice simulating disbonded of pipeline coatings under cathodic protection di YAN M.C. et al. «Corrosion Engineering Science and Technology», Gennaio-Marzo 2007, pp. 42-49. Acciai microlegati; acciai per condotte; condotte; corrosione interstiziale; criccabilità; distacco; protezione catodica; rivestimenti; simulazione; tensocorrosione. Study on source location using an acoustic emission system for various corrosion types di JOMDECHA C. et al. «NDT & E Int.», N. 8/2007, pp. 584-593. Altri metodi di controllo non distruttivo; controllo non distruttivo; corrosione; corrosione interstiziale; corrosione per vaiolatura; criccabilità; emissione acustica; strumenti di misura; tensocorrosione. Postweld heat treatment to avoid intergranular stress corrosion cracking of supermartensitic stainless steels (IIW-181907, ex-doc. IX-2193-06/IX-H-630-06) di WOOLLIN P. «Weld. World», Settembre-Ottobre 2007, pp. 31-40. Acciai; acciai inossidabili; acciai inossidabili austeno-ferritici; acciai inossidabili martensitici; corrosione; corrosione intergranulare; criccabilità; difetti; elenchi bibliografici; operazione dopo saldatura; passata di fondo; saldatura ad arco ad impulsi; saldatura manuale con elettrodi rivestiti; saldatura MIG; saldatura TIG; saldature circonferenziali; tenacità alla rottura; tensocorrosione; trattamento termico; trattamento termico dopo saldatura; tubi. 114 Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 Discriminating surface-breaking from subsurface cracks in pressurized water pipes by means of a parametric modulation technique di POZNIC M. e PECORARI C. «NDT & E Int.», N. 3/2008, pp. 208-216. Acqua; centrali elettriche; controllo ultrasonoro; corrosione; criccabilità; cricche di fatica; impianti; industria nucleare; prove meccaniche; tensocorrosione; tubi. Probabilistic modelling of fatigue crack initiation from pits and pit clusters in aluminium alloys di RAJASANKAR J. et al. «Corrosion Engineering Science and Technology», Luglio-Settembre 2007, pp. 260-265. Carico di fatica; corrosione; corrosione per vaiolatura; criccabilità; cricche di fatica; fattori di influenza; innesco delle cricche; leghe d'alluminio; meccanica della frattura; modelli di calcolo; simulazione; tensocorrosione. T h e p ro b l e m s a s s o c i a t e d w i t h t h e c r a c k i n g i n h o t - d i p galvanised steel structures di NIES H. et al. «Welding and Cutting», Settembre-Ottobre 2007, pp. 256-260. Acciai ad alta resistenza; acciai zincati; costruzioni in acciaio; criccabilità; deposito ad immersione a caldo; infragilimento; infragilimento dovuto al metallo fuso; saldabilità; tensocorrosione. Special manufacturing requirements for pressurized Alloy 800H manifolds used in refineries: a case study di ROMMERSKIRCHEN I. et al. «Stainless World», Maggio 2008, pp. 56-61. Acciai inossidabili austenitici; alta temperatura; condotte; corrosione; criccabilità; incoloy; industria chimica; industria petrolifera; leghe di nichel; materiali dissimili; materiali resistenti allo scorrimento a caldo; microstruttura; ossidazione; procedimenti combinati; proprietà meccaniche; saldatura a fascio elettronico; saldatura longitudinale; saldatura TIG; saldature circonferenziali; scorrimento a caldo; tensocorrosione; tubi. Heat exchanger maintenance: can we afford to wait? di JANIKOWSKI D.S. «Stainless World», Settembre 2008, pp. 29-37. Acciai inossidabili; acciai inossidabili austenitici; ammoniaca; caldaie; centrali elettriche; confronti; corrosione; costi; criccabilità; leghe di rame; manutenzione; riparazione; scambiatori di calore; scelta; tensocorrosione; titanio; tubisteria. C o r ro s i o n e x a m i n a t i o n , i n s p e c t i o n a n d m o n i t o r i n g d i NOTTEN G. «Stainless World», Settembre 2008, pp. 93-101. Acciai inossidabili austenitici; corrosione; corrosione interstiziale; corrosione per vaiolatura; criccabilità; effetti locali; hastelloy; misura; proprietà chimiche; proprietà elettriche; prove di corrosione; sistemi di controllo; tensocorrosione. Fonti dei riferimenti bibliografici Riviste italiane e straniere analizzate per la Banca Dati IIS-Data Titolo Acciaio Advanced Materials Processes Alluminio e Leghe Alluminio Magazine Ambiente e Sicurezza sul Lavoro Analysis Europa Anticorrosione ASTM Standardization News ATA Ingegneria Automobilistica Australasian Welding Journal Australian Welding Research Automatic Welding Automazione Energia Informazione Avtomaticheskaya Svarka Befa - Mitteilungen BID-ISIM Biuletyn ISG Boletin Tecnico Conarco Bollettino Tecnico Finsider Bollettino Tecnico RTM Brazing and Soldering Bridge Design & Engineering British Corrosion Journal China Welding Chromium Review Constructia De Masini Costruzioni Metalliche Czechoslovak Heavy Industry De Qualitate Deformazione Der Praktiker Elettronica Oggi Elin Zeitschrift Energia Ambiente Innovazione Energia e Calore Energia e Materie Prime EPE International Esa Bulletin Eurotest Technical Bulletin Fogli d’Informazione Ispesl Fonderia FWP Journal GEP Giornale del Genio Civile Heron Hightech Hitsaustekniikka Hybrid Circuits Iabse Periodica Il Filo Metallico Il Giornale delle Prove non Distruttive Il Giornale delle Scienze Applicate Il Perito Industriale Il Saldatore Castolin Ilva Quaderni Industrial Laser Rewiew Ingegneria Ambientale Ingegneria Ferroviaria Inossidabile Insight International Construction Interplastics IPE International ISO Bulletin J. of Offshore and Polar Engineering Joining & Materials Joining of Materials Joining Sciences Journal of Bridge Engineering Journal of the Japan Welding Society Kunststoffe L’Acciaio Inossidabile Abbreviaz. Acciaio Mat. Processes AL Alluminio Sicurezza Lav. Analysis Anticorrosione ASTM Std. ATA Austr. Wdg. J. Austr. Wdg. Res. Aut. Weld. AEI Aut. Svarka Befa Mitt. BID-ISIM Biuletyn Conarco Finsider RTM Braz. Sold. Bridge Br. Corr. J. China Weld. Chomium Constr. Masini Costr. Met. Czech. Heavy Qualitate Deformazione Praktiker Elettronica Elin Enea E.A.I. Energia Energia EPE Esa Bulletin Eurotest ISPESL Fonderia FWP J. GEP Giornale G.C. Heron Hightech Hitsaust. Hybrid IABSE Filo Metallico Giornale PND Scienze Applic. Perito Ind. Castolin Ilva Ind. Laser I.A. Ing. Ferr. Inossidabile Insight Int. Const. Interplastics IPE ISO Offshore Joining JOM Join. Sciences Jour. Bridge Journal JWS Kunststoffe Acc. Inoss. Titolo Abbreviaz. L’Allestimento Allestimento L’Elettrotecnica Elettr. L’Industria Meccanica Ind. Mecc. L’Installatore Tecnico Installatore La Meccanica Italiana Mecc. Ital. La Metallurgia Italiana Met. Ital. La Termotecnica Termotecnica Lamiera Lamiera Laser Laser Lastechniek Lastech. Lavoro Sicuro Lav. Sic. Lo Stagno ed i suoi Impieghi Stagno Macchine & Giornale dell’Officina Officina Macplas Macplas Manutenzione: Tecnica e Management Manutenzione Materialprüfung Materialprüf. Material and Corrosion Mat. Cor. Materials Evaluation Mat. Eval. Materials Performance MP Meccanica & Automazione Mec. & Aut. Meccanica & Macchine di Qualità Mecc. & Macchine Meccanica Moderna Mecc. Moderna Meccanica Oggi Meccanica Mechanical Engineering Mech. Eng. Metal Construction Met. Con. Metalli Metalli Metallurgical and Materials Transactions Met. Trans. Metallurgical B Metallurgical B Metallurgical Reports CRM Met. Rep. Metallurgical Transactions Metallurgical T Metalurgia & Materiais Met. Materiais Metalurgia International Metalurgia Modern Plastics International Plastics Int. Modern Steel Construction Steel Constr. NDT & E International NDT & E Int. NDT & E International UK NDT & E Int. NDT International NDT Int. Notagil S.I. Notagil Notiziario dell’ENEA Energia e Innovazione ENEA E.I. Notiziario dell’ENEA Sic. e Prot. ENEA-DISP. Notiziario Tecnico AMMA AMMA NRIM Research Activities NRIM Research NT Tecnica e Tecnologia AMMA NT AMMA Oerlikon Schweissmitteilungen Oerlikon PCB Magazine PCB Perito Industriale Perito Ind. Petrolieri d’Italia Petrolieri I. Pianeta Inossidabili Inox Plastic Pipes Fittings Plastics Prevenzione Oggi Prevenzione Produttronica Produttronica Protective Coatings Europe PCE Przeglad Spawalnictwa Pr. Spawal. Quaderni Pignone Pignone Qualificazione Industriale Qualificazione Qualità Qualità Rame e Leghe CU Rame Notizie Rame Research in Nondestructive Evaluation Research NDE Revista de Los Trat. Ter. y de Superficie Tratersup Revista de Metalurgia Rev. Met. Revista de Soldadura Rev. Soldadura Revue de la Soudure Rev. Soud. Revue de Metallurgie CIT Revue Met. CIT Revue de Metallurgie MES Revue Met. MES Ricerca e Innovazione Ric. Inn. Riv. Infortuni e Malattie Professionali Riv. Inf. Rivista di Meccanica Riv. Mecc. Rivista di Meccanica Oggi Riv. Mecc. Oggi Rivista di Meccanica International Riv. Mecc. Inter. Rivista Finsider Riv. Finsider Rivista Italiana della Saldatura Riv. Sald. Titolo Schweissen & Pruftechnik Schweissen und Schneiden Schweisstechnik Schweisstechnik Science and Technology of W and J Seleplast Sicurezza e Prevenzione Skoda Review Soldadura e Construcao Metalica Soldadura y Tecnologias de Union Soldagem & Inspecao Soldagem & Materiais Soldering & Surface Mount Technology Soudage et Techniques Connexes Souder Stahlbau Stainless Steel Europe Stainless Steel World Stainless Today Steel Research Structural Engineering International Sudura Surface Engineering Svarochnoe Proizvodstvo Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Technica/Soudure Technical Diagnostics and NDT Testing Technical Review Technische Uberwachung Tecnologia Qualidade Tecnologie e Trasporti per il Mare Tecnologie per il Mare Teknos The Brithis Journal of NDT The European Journal of NDT The International Journal of PVP The Journal of S. and E. Corrosion The Paton Welding Journal The TWI Journal The Welding Innovation Quarterly Tin and Its Uses Transactions of JWRI Transactions of JWS Transactions of NRIM Ultrasonics Unificazione e Certificazione Università Ricerca Unsider Notizie di Normazione Varilna Tehnika Westnik Maschinostroeniya Welding & Joining Welding & Joining Europe Welding and Metal Fabrication Welding Design and Fabrication Welding in the World Welding International Welding Journal Welding Production Welding Review International WRC Bulletin WRI Journal Zavarivac Zavarivanje Zavarivanje I Zincatura a caldo Zis Mitteilungen Zis Report Zvaracske Spravy Zváranie Abbreviaz. Sch. Pruf. Schw. Schn. Schweisst. Sch. Tec. Weld. Join. Seleplast Sicurezza Skoda Soldadura Sold. Tec. Inspecao Soldagem Soldering Soud. Tecn. Con. Souder Stahlhau Stainless Eu. Stainless World Stainless Steel Engineering Sudura Surface Svar. Proiz. Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Tech. Soud. NDT Testing Tech. Rev. Techn. Uberw. Qualidade Tec. Tra. Mare Tec. Mare Teknos Br. Nondestr. European NDT Journal PVP Corrosion Paton Weld. J. TWI Journal Weld. Innovation TIN Trans. JWRI Trans. JWS Trans. NRIM Ultrasonics Unificazione Università Unsider Var. Teh. – Weld. Joining Weld. J. Europe Welding Weld. Des. Weld. World Weld. Int. Wdg. J. Weld. Prod. Weld. Rev. WRC Bulletin WRI J. Zavarivac Zavarivanje Zavariv. Zincatura ZIS Zis Zvaracske Zváranie Riv. Ital. Saldatura - n. 1 - Gennaio / Febbraio 2009 115 cura soluzioni mercato evoluzione Dal 1920 ci prendiamo di formulare complete per un METAL FABRICATION Gas, tecnologie e servizi per il taglio e la saldatura dei metalli RIVOIRA CUSTOMER CARE Via Cardinal Massaia, 75/L 10147 Torino Tel 199.133.133. Fax 800.849.428 [email protected] www.rivoiragas.it in continua Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Istituto Italiano della Saldatura - Divisione PRN / Uff. Abbonamenti Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova GE Tel. 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INDUSTRIAL TOOLS G.E.INSPECTION TECHNOLOGIES G. FISCHER GILARDONI HYPERTHERM Europe B.V. IGUS INE IPM ITALARGON ITW LANSEC ITALIA LASTEK LINCOLN ELECTRIC ITALIA MCM DAYS MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS NDT ITALIANA OGET ORBITALUM TOOLS OXYTURBO PARODI SALDATURA RIVISTA BELTEL RIVISTA MECCANICA & AUTOMAZIONE RIVISTA U & C RIVOIRA RTM SACIT SAF – FRO SALTECO SANDVIK ITALIA SELCO SEMAT CARPENTERIA SEMAT ITALIA SIAD SOL WELDING STUDIOBOOK TEC Eurolab TECNEDIT TECNOELETTRA TELWIN THERMIT ITALIANA TRAFILERIE DI CITTADELLA Via San Bovio, 3 – Località San Felice – 20090 SEGRATE (MI) Via Leonardo Da Vinci, 17 – 26013 CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) Via A. Foresti, 5 – 25127 BRESCIA Via G. Tarra, 5 – 20125 MILANO Via Rombon, 11 – 20134 MILANO Corso F.M. Perrone, 73r – 16152 GENOVA Via Podi, 10 – 10060 VIRLE PIEMONTE (TO) Via del Battirame, 6/3 – 40138 BOLOGNA Via Palizzi, 90 – 20157 MILANO Via per Telgate – Loc. Campagna – 24064 GRUMELLO DEL MONTE (BG) Via Ferrero, 10 – 10090 RIVOLI/CASCINE VICA (TO) Corso E. Filiberto, 27 – 23900 LECCO Via A. Costa, 24 – 40057 CADRIANO DI GRANAROLO (BO) Via Adda, 21 – 20090 OPERA (MI) Via Friuli, 5 – 20046 BIASSONO (MI) Via Serio, 16 – 20139 MILANO Via Bottego, 245 – 41010 COGNENTO (MO) Talstraße 2 – 67317 ALTLEININGEN (Germania) Località Cerri – 19020 CEPARANA DI FOLLO (SP) Via Cà dell’Orbo, 60 – 40055 CASTENASO (BO) Via Brescia, 117 – 25018 MONTICHIARI (BS) Via Mattei, 24 – 20010 MESERO (MI) Via Cadibona, 15 – 20137 MILANO Via Vo’ di Placca, 56 – 35020 DUE CARRARE (PD) Zona Industriale – 89811 PORTO SALVO (VV) c/o CENACOLO – Via C. Colombo, 101/h – 29100 PIACENZA c/o BOLOGNAFIERE – Piazza Costituzione, 6 – 40128 BOLOGNA c/o ADExpo – Viale della Mercanzia, 142 Centergross – 40050 FUNO DI ARGELATO (BO) c/o F & M – Fiere e Mostre – Via Caldera, 21/C – 20153 MILANO c/o UCIMU – Viale Fulvio Testi, 128 – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU – Viale Fulvio Testi, 128 – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o UCIMU – Viale Fulvio Testi, 128 – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o CARRARAFIERE – Viale Galileo Galilei, 133 – 54033 MARINA DI CARRARA (MS) Via Vincenzo Monti, 8 – 20123 MILANO c/o UCIMU – Viale Fulvio Testi, 128 – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o PIACENZA EXPO – S.S. 10 Loc. Le Mose – 29100 PIACENZA c/o UCIMU – Viale Fulvio Testi, 128 – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) c/o EXPO CONSULTING – Via Brugnoli, 8 – 40122 BOLOGNA c/o EIOM – Viale Premuda, 2 – 20129 MILANO c/o BOLOGNAFIERE – Piazza Costituzione, 6 – 40128 BOLOGNA c/o EDIMET – Via Brescia, 117 – 25018 MONTICHIARI (BS) c/o EDIMET – Via Brescia, 117 – 25018 MONTICHIARI (BS) c/o MODENA ESPOSIZIONI – Viale Virgilio, 58/B – 41100 MODENA c/o PORDENONE FIERE – Viale Treviso, 1 – 33170 PORDENONE c/o CARRARAFIERE – Viale Galileo Galilei, 133 – 54033 MARINA DI CARRARA (MS) c/o FIERA MILANO TECH – Via Gattamelata, 34 – 20149 MILANO c/o SENAF – Via Eritrea, 21/A – 20157 MILANO c/o EDIMET – Via Brescia, 117 – 25018 MONTICHIARI (BS) c/o PADOVAFIERE – Via N. Tommaseo, 59 – 35131 PADOVA Via Monte Pasubio, 137 – 36010 ZANE’ (VI) Via Artigiani, 17 – 25030 TORBIATO DI ADRO (BS) Via Grosio, 10/4 – 20151 MILANO Via Sondrio, 1 – 20063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI) Via A. Gilardoni, 1 – 23826 MANDELLO DEL LARIO (LC) Vaartveld, 9 – 4704 SE ROOSENDAAL (Olanda) Via delle Rovedine, 4 – 23899 ROBBIATE (LC) Via Facca, 10 – 35013 CITTADELLA (PD) Via A. Tadino, 19/A – 20124 MILANO Via S. Bernardino, 92 – 24126 BERGAMO Via Privata Iseo, 6/E – 20098 S. GIULIANO MILANESE (MI) Via Bizet, 36/N – 20092 CINISELLO BALSAMO (MI) Viale dello Sport, 22 – 21026 GAVIRATE (VA) Via Fratelli Canepa, 8 – 16010 SERRA RICCO’ (GE) c/o EIOM – Viale Premuda, 2 – 20129 MILANO Corso Buenos Aires, 8 – Corte Lambruschini – 16129 GENOVA Via del Lavoro, 28 – 20049 CONCOREZZO (MI) Via Torino, 216 – 10040 LEINI’ (TO) Josef-Schüttler-Strasse, 17 – 78224 SINGEN (D) Via Serio, 4/6 – 25015 DESENZANO DEL GARDA (BS) Via Piave, 33 – Z.I. – 17047 VADO LIGURE (SV) c/o the C’ Comunicazione – Via Orti, 14 – 20122 MILANO Via Rosellini, 12 – 20124 MILANO c/o the C’ Comunicazione – Via Orti, 14 – 20122 MILANO Via C. Massaia, 75/L – 10147 TORINO Via Circonvallazione, 7 – 10080 VICO CANAVESE (TO) Via del Lavoro, 8 – 36020 CASTEGNERO (VI) Via Torricelli, 15/A – 37135 VERONA S.P. Rivoltana, 35/b – 20090 LIMITO DI PIOLTELLO (MI) Via Varesina, 184 – 20156 MILANO Via Palladio, 19 – 35010 ONARA DI TOMBOLO (PD) Via Fornaci, 45/47 – 25040 ARTOGNE (BS) Via Monte Bianco, 30/3 – 20043 ARCORE (MI) Via S. Bernardino, 92 – 24126 BERGAMO Via Meucci, 26 – 36030 COSTABISSARA (VI) c/o the C’ Comunicazione – Via Orti, 14 – 20122 MILANO Viale Europa, 40 – 41011 CAMPOGALLIANO (MO) Via delle Foppette, 6 – 20144 MILANO Via Nazionale, 50a – 70 – 23885 CALCO (LC) Via della Tecnica, 3 – 36030 VILLAVERLA (VI) Piazzale Santorre di Santarosa, 9 – 20156 MILANO Via Mazzini, 69 – 35013 CITTADELLA (PD) isagno Istria, 15 - 16141 Genova (Italia) - Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane SpA- Sped. A.P.-D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1, DCB Genova" Tassa Pagata - Taxe Perçue ordinario - Contiene IP Bimestrale a Saldatura - N. 1 * 2009 (Con traduzione simultanea) Convention Economic importance of welding (Klaus Middeldorf: Managing Director of DVS - German Welding Society) Research trends in welding • • La Convention dell’ IISclub è la manifestazione dedicata, in particolare, alle Figure Professionali ed alle Aziende Certificate dall’Istituto Italiano della Saldatura, ai fini di fornire loro un efficace percorso di “continuous education”. La manifestazione comprende tre memorie ad invito, presentate da personalità di spicco nel mondo della saldatura, e la consegna di riconoscimenti europei. In particolare sarà premiato il migliore Coordinatore di Saldatura Europeo dell’anno (RWC) scelto da una apposita Commissione dell’EWF tra coloro che avranno soddisfatto i requisiti contenuti nel bando pubblicato sul sito dell’EWF (www.ewf.be) e su quello dell’IIS (www.iis.it). Giovedì 21 Maggio - Sala Perla - 10,45/12,45 (Con traduzione simultanea) La cerimonia inaugurale vedrà, dopo i consueti saluti istituzionali di rito del Presidente IIS, Ferruccio Bressani, e del Segretario Generale IIS, Mauro Scasso, brevi interventi del Presidente dell' International Institute of Welding (IIW), Ulrich Dilthey, e del Presidente dell' European Welding Federation (EWF), Tim Jessop. Giovedì 21 Maggio - Sala Perla - 10,00/10,45 Inaugurazione PROVINCIADIVENEZIA Con il patrocinio di: la settima edizione del Congresso Europeo sulle Tecnologie di Giunzione che si terrà, in abbinamento alla quinta edizione delle Giornate Nazionali di Saldatura (GNS5), al Palazzo del Casinò di Venezia Lido il 21 e 22 Maggio 2009. I lavori si articoleranno in sei sessioni tecniche parallele ed in sei Corsi tecnici su argomenti specifici. Completa la manifestazione una sessione poster ed una esposizione riservata agli sponsor. In questa edizione saranno presentate congiuntamente esperienze italiane ed europee che potranno così essere valutate e discusse dagli esperti presenti. GESTIONE DELLA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI SALDATI • Risk management in saldatura • State of the art of International Standardisation in the field of welding and allied processes SVILUPPI DEI PROCESSI DI SALDATURA TRADIZIONALI E PROCESSI AVANZATI • Friction Stir Welding of steel: results and difficulties emerged from a three years research project • Innovative Applications of Fully Automated ElectronBeam-Welding for the Transportation Industry • Thick section welding with fiber Lasers up to 30kW • Recent Developments in the Keyhole Gas Tungsten Arc Welding Process • New welding processes to join steel with aluminium an Outlook for the Future • Selecting suitable gases to increase the performances in MIG & TIG welding of the Aluminium alloys AFFIDABILITÀ DI COMPONENTI E STRUTTURE • Fitness for service for welded components subjected to creep loading • Modernization of Pressure Vessel Design Codes, Asme Section VIII Division 2, 2007 Edition and Fitness For Service Codes, API 579-1/ASME FFS-1, 2007 Edition with Applications • La vulnerabilità dei giunti saldati nell'ambito dei meccanismi di danno attivi negli impianti industriali:analisi di affidabilità con la metodica RBI • Monitoraggio e conservazione degli impalcati metallici: proposta di un sistema di pianificazione dei controlli e degli interventi di manutenzione • Notch Stress Concept Variants - Application Examples for Thin and Thick Welded Steel Joints • Extended Weldability Lobes for Resistance Spot Welding of Advanced High Strength Steels (AHSS) LA SALDATURA DI MATERIALI BASE E D’APPORTO INNOVATIVI • Caratterizzazione della zona fusa 21/4Cr1MoV durante le diverse fasi di fabbricazione dei componenti a pressione • Properties of T/P 92CrMo steel weld metals for ultra super critical (USC) power plant • Application and properties of T(P) 23/ 24 filler metals • High alloyed duplex and austenitic stainless steels. Aspects on welding and fabrication • FCAW consumables and practices for welding high strength steels • Cored wires for high-quality welding of corrosion resistant alloys New developme welding progra interfaces and C Automated inte fiberlaser-hybri needs for straig Image processin Laser diode base Come parte integra Sessione Poster su a saldatura e le tecni Sessione Pos A partire dal pomer 6 Corsi, due per og IIS, esperti del tema mezza ciascuno. • PROGETTAZION • CONTROLLO UL ACCIAIO INOSSI ALLUMINIO • INFLUENZA DEI • DANNEGGIAME CARPENTERIA S • METALLOGRAFI • MODALITÀ ESEC Corsi DIAGNOSTICA E P SALDATE • Non Destructive • Characterizatio (CR/DR) with ph between CR/DR • Applications of destructive insp structures and c • Sizing in phased amplitude displ • Guided waves in diagnostic techn overview of the • Assessment of s axles/rotors: the (POD curve) • • • •