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La piazza
di
Maria Rosa Brambilla
Cecilia aveva preso il metrò.
Quel pomeriggio di domenica aveva
deciso di passare qualche ora a curiosare
tra i banchetti dei mercatini di Natale.
Era sola e poteva disporre del suo
tempo. La carrozza del metrò era
gremita di persone che, evidentemente,
avevano avuto la sua stessa idea. Erano
giovani e meno giovani come lei.
Cecilia era una persona che passava
inosservata; indossava un dignitoso
cappotto beige e una borsa a tracolla.
- San Babila ... Fermata San Babila ... annunciò l’altoparlante.
Era quasi arrivata. Alla fermata successiva scese insieme a molta altra gente e
si avviò verso l’uscita salendo i gradini
per affacciarsi sulla piazza. Era pomeriggio ma il lungo crepuscolo invernale
era già nell’aria. Quando Cecilia arrivò
in cima alla scala e gettò uno sguardo
sulla piazza rimase attonita: era quasi
deserta. C’erano dei gruppi di persone
in fondo e dei passanti isolati, ma il
centro della piazza era vuoto. Anche
i gradini del Duomo di solito affollati
di turisti erano sgombri; non c’erano
nemmeno i piccioni.
Cecilia avanzò di alcuni passi chiedendosi se per caso ci fosse stata un’ordinanza del sindaco che proibiva l’accesso
alla piazza per qualche motivo, ma
non c’erano transenne, semplicemente
non c’erano persone.
Si volse indietro per vedere se la gente
che era scesa con lei dalla metropolitana
fosse ancora nei paraggi, ma non vide
nessuno; evidentemente tutti si erano
già allontanati o avevano preso un’altra
uscita.
Cecilia pensò di attraversare la piazza
per andare incontro a un gruppo di
persone che sembrava venire verso di lei.
Si mosse nella loro direzione: nello
spazio che la separava da loro le pietre
del selciato non le erano mai apparse
così nitide e lisce.
Poi, improvvisamente il gruppo si
disperse e le persone sembrarono
allontanarsi in altre direzioni. Cecilia
avrebbe voluto mettersi a correre e
gridare per attirare la loro attenzione,
ma erano troppo lontane. Si fermò con
il cuore in gola...
L’unica cosa da fare era tornare indietro e scendere in metropolitana. Lì
avrebbe sicuramente trovato qualcuno.
Appena scese le scale, un flusso di persone le venne incontro e rapidamente
la superò avviandosi all’uscita. Cecilia
non riuscì a rivolgersi a nessuno in
particolare. Poi si trovò circondata da
una comitiva di turisti con la guida
che li chiamava. Era appena arrivato
un treno e uscivano parecchi viaggiatori.
Cecilia pensò di rivolgersi al controllore della metropolitana al mezzanino.
Quando arrivò vicino alla cabina di
vetro sentì che stava dando indicazioni
ad alcune persone.
Aspettando il suo turno Cecilia riflettè
che tutta quella gente si sarebbe sparsa
per la piazza, seguendo ciascuno la
propria strada. Nessuno si sarebbe
accorto che la piazza era vuota.
Quando il controllore si rivolse a lei:
- Desidera? - rimase un attimo in
sospeso e poi, abbozzando un gesto
vago : - No, niente... -.
Riprese il metrò e tornò a casa.
Questo libretto è stato stampato
nel mese di aprile 2010 in venti copie
presso la Tipografia Compositori di Bologna
Copia N.
Copertina originale di
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La piazza di Maria Rosa Brambilla