Una risposta alle domande più comuni (Frequently Asked Questions) circa la razza bengala ed alcune informazioni generali circa le cure per il nostro gatto. E’ nella filosofia dell’allevamento amatoriale Guru fare il massimo circa la salute, il comportamento e la qualità degli esemplari; ricordate sempre che un gatto è a tutti gli effetti un nuovo componente della vostra famiglia e rimarrà con voi per tutto il periodo della sua vita, con ogni probabilità per un periodo compreso tra i 12 ed i 15 anni... in un periodo così lungo il benessere del nostro amico felino, oltre che da caratteristiche di “partenza” (caratteri genetici e condizioni di allevamento del cucciolo), sarà determinato dalle cure che gli saranno prestate e dalle condizioni ambientali nelle quali vivrà: nulla di particolarmente impegnativo, il gatto… prima di tutto è… un gatto! Questo semplice documento fornisce notizie e consigli derivanti dalla nostra esperienza nell’allevamento e l’amore per i nostri gatti. Sottolineiamo “nostra esperienza”: circa le cure ed eventuali problemi di salute nulla può sostituire la competenza del veterinario come nulla può sostituire il buon senso, l’attenzione e la sensibilità di un buon proprietario. FAQ: GATTO BENGALA 1. il gatto bengala è un felino selvatico? No. Il gatto bengala è un gatto domestico (scientificamente: Felis catus) ottenuto solo in origine con l’ibridazione, cioè con l’incrocio di specie differenti, tra il gatto leopardo asiatico (Prionailurus bengalensis) ed esemplari di gatto domestico di differenti razze (abissino, mau, somalo, ecc). Nel processo di ibridazione sino alla quinta generazione (F1, F2, F3, F4 e F5) vi è una parte di geni del progenitore selvatico: oltre la quinta generazione, nella quale rimangono presenti solo circa un 3% di geni Prionolailurus sul totale, non sono più presenti; Guru non propone cuccioli di generazioni “F”. 1a. alcune precisazioni circa il progenitore selvatico Negli anni ci è capitato di sentire di tutto circa il gatto leopardo asiatico (chiamato frequentemente dagli allevatori A.L.C.): non si tratta di quello che comunemente viene chiamato “gattopardo” (ocelot e serval) come non si tratta del leopardo: precisiamo solo che è un piccolo, timido ed elusivo felino selvatico e non corrisponde in alcun modo ad un felino di grossa taglia o feroce. Non si può quindi in alcun modo pensare che un gatto bengala abbia ereditato caratteristiche di aggressività da piccola “belva”: l'unica cosa veramente selvaggia ereditata è certamente l'aspetto che lo ditingue da tutte le altre razze di gatto. Altre informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Prionailurus_bengalensis 2. quali sono le caratteristiche di un gatto bengala? E’ un gatto di taglia medio-grande, longilineo, con testa medio-piccola rispetto al corpo, molto atletico e tonico, arti posteriori più sviluppati di quelli anteriori. Il mantello è molto corto e può presentarsi in due tipologie: maculato (spotted) oppure marmorizzato (marbled). Le maculature o le marmorizzazioni presentano cadenze di colori dal beige al nero. I colori di fondo prevalenti differenziano i bengali in tre tipologie di colore di base: – brown (marrone/nero) – silver (argento/nero) – snow (siamese, burmese, tonkinese) Molti esemplari posseggono, caratteristica unica tra le razze di gatto, il gene del “glittering”: la luminescenza del pelo dovuta ad una “trasparenza” dell'apice del singolo pelo. Se siete interessati a maggiori dettagli circa le caratteristiche specifiche e gli standards di razza internazionali vi segnaliamo ai seguenti links (in inglese) dell’associazione TICA (The International Cat Association), della quale l'allevamento GURU fa parte, e dall’organizzazione FIFE (Federation Internationale Feline): http://tica.org/public/breeds/bg/intro.php http://fifeweb.org/dnld/std/BEN.pdf 3. qual è il temperamento del gatto bengala? Il gatto bengala è un gatto molto socievole ed attivo. Ama il contatto con gli esseri umani verso i quali ha atteggiamenti particolarmente affettuosi. Ricerca costantemente stimoli di gioco. Noi non deteniamo i gatti in gabbie o ambienti piccoli e privi di contatto con noi. Anche in età adulta ama molto giocare ed interagire con gli ospiti della casa. Il gatto bengala ama anche molto l’acqua per cui non lasciatelo da bere in contenitori troppo leggeri. I nostri cuccioli vengono svezzati in comunità per cui l'inserimento in una nuova casa con altri gatti sconosciuti per loro non rappresenta un problema. 4. nella scelta di un cucciolo meglio il maschio o femmina? E’ una scelta puramente soggettiva. E’ molto importante che si tenga conto che si tratta, a tutti gli effetti, di un nuovo elemento della famiglia che con tutta probabilità vivrà con voi ed i vostri cari per almeno 12-15 anni… Il maschio morfologicamente è più grande e, in generale, più esigente della femmina per ciò che concerne gli stimoli, cioè tende un po' più ad annoiarsi: se ha accesso ad aree esterne tende ad avere uno spirito un po' più “esploratore”; le femmine sono più tranquille e autonome, meno esigenti. 5. di quanto spazio ha necessità un gatto bengala? Come abbiamo già detto è un gatto attivo ed atletico: occorre quindi non relegarlo in spazi angusti, lasciargli libertà per circolare tra le varie stanze di casa e, possibilmente, lasciargli accesso a balconi o terrazzi, meglio ancora al giardino. Ottimo procurargli spazi verticali. 6. il gatto bengala ha esigenze particolari? Nessuna. Come già accennato al punto 3. è un gatto attivo per cui è preferibile consentirgli di mantenersi in attività. Non ha predisposizioni a particolari malattie e risulta essere molto sano e forte. I nostri cuccioli sono stimolati all’uso di una ruota d’esercizio. Anche da sterilizzati i gatti di razza bengala non hanno particolare tendenza ad ingrassare ed “intorpidirsi” ma rimangono attivi e curiosi. 7. quali sono le preferenze alimentari di un gatto bengala? Dal punto di vista dell'alimentazione è importante fornirgli una dieta bilanciata e completa alternando cibi umidi e secchi. E’ importante somministrare prodotti di qualità, ad esempio croccantini “Royal Canin” oppure “Hill’s”; riteniamo che il croccantino di buona qualità sia un cibo che vada lasciato sempre a disposizione. Il cibo secco ha il vantaggio di conservarsi bene anche nei periodi caldi (ricordatevi però di conservarli in luoghi asciutti e non alla luce) e di essere particolarmente completo da un punto di vista nutrizionale. Alcuni gatti sembrano avere difficoltà ad accettare prodotti secchi in favore di cibi umidi. Consigliamo di insistere provando anche a cambiare prodotto. Abbiamo potuto constatare che già dalle prime fasi di svezzamento i cuccioli di gatto bengala gradiscono moltissimo carne cruda di origine avicola (pollo, tacchino, quaglia, ecc), sia muscolo che frattaglie, (non esageriamo mai con il fegato). Noi somministriamo regolarmente carni crude bianche: per gli adulti anche complete di ossa e pelle spezzettandole per ridurle alle dimensioni di una noce circa, o completamente tritate. Alcuni veterinari sconsigliano la somministrazione di carni crude: la nostra personale opinione è che il gatto, assai più del cane, è quasi esclusivamente un carnivoro: il tratto intestinale è molto corto quindi poco predisposto alle infezioni da salmonelle, ecc., poi le carni che suggeriamo sono comunque di provenienza da filiera destinata all'alimentazione umana, quindi più controllate sia nella produzione che nella lavorazione e distribuzione. La carne cruda per i gatti ha anche la funzione di “dentifricio” naturale. Sconsigliamo vivamente la somministrazione di avanzi, pasta, dolci, ecc. Non somministrare latte. Non eccedere col pesce crudo che, contrariamente alle convinzioni comuni, contiene un enzima che contrasta l'assimilazione delle vitamine B. 8. ci sono cose particolari da conoscere circa la salute del gatto bengala? Il gatto bengala deve seguire le cure e la profilassi dedicate normalmente ai gatti domestici; premesso che il cucciolo viene consegnato già con il primo ciclo di vaccinazioni completato, le attività di profilassi sono essenzialmente: • vaccinazioni annuali • vaccinazione antirabbica se si desidera presentarlo a esposizioni o viaggi all’estero • profilassi contro la filariosi se si vive in un’area geografica a rischio • profilassi contro pulci o zecche se il gatto ha accesso ad aree esterne all’abitazione o giardini (eseguibile facilmente in casa con prodotti tipo “frontline”, “stronghold”, ecc). A titolo precauzionale nel caso di interventi chirurgici (ad esempio: sterilizzazione, a seguito di eventi traumatici, ecc) viene vivamente sconsigliato l’uso di anestetici a base di ketamina (Ketalar, Ketanest, Ketaset, ecc) in quanto il progenitore selvatico è particolarmente sensibile a questa sostanza: avvisate il vostro veterinario. 8a. Le vaccinazioni annuali Le malattie dalle quali è possibile proteggere il gatto con la vaccinazione sono cinque: Herpesvirosi, Calicivirosi, Panleucopenia, e Leucemia felina, e poiché i rischi variano a seconda dello stile di vita del gatto, il Veterinario ha la possibilità di individuare la protezione più indicata nel singolo caso. Guru, salvo specifiche richieste, pratica il primo ciclo di vaccinazioni con vaccino trivalente di base (Herpes, Calicivirus e Panleucopenia) ideale e sufficiente per gatti che vivono una vita da appartamento soli o con altri gatti vaccinati. Come si diceva sopra un differente stile di vita, ad esempio accesso ad aree esterne all'abitazione, promiscuità con gatti non controllati, viaggi, ecc., comporta differenti rischi per i quali è raccomandabile consultare preventivamente il vostro Veterinario. 9. nel caso di un esemplare di gatto bengala da compagnia è preferibile la sterilizzazione? Sì, assolutamente. I gatti sessualmente attivi vivono una condizione particolare di stress difficilmente gestibile in un appartamento o abitazione. I comportamenti sessuali comportano la marcatura del territorio da parte dei maschi e calori molto forti da parte delle femmine: i maschi mostreranno aggressività nei confronti di tutti gli altri gatti ed irrequietezza, le femmine non fecondate riproporranno calori ad intervalli sempre più frequenti con il rischio di disturbi ormonali quali, ad esempio, la piometra. (i felini selvatici o randagi liberi in natura si accoppiano molto frequentemente ed hanno una vita media molto breve). Se i gatti non sterilizzati hanno libero accesso ad aree esterne si accoppieranno con esemplari randagi con rischio di gravi malattie. 10. a quale età è consigliabile sterilizzare un cucciolo? Riteniamo che l’operazione di sterilizzazione vada compiuta a circa 6 mesi d’età. Occorre sfatare la credenza che sia preferibile lasciare fare un calore o un accoppiamento al gatto prima della sterilizzazione. La sterilizzazione consente comunque lo sviluppo perfetto del gatto e previene lo sviluppo di comportamenti territoriali e/o sessuali di difficile gestione. 11. quali sono cose e attrezzature sono necessarie per la cura di un gatto bengala? Oggi vi sono un’infinità di accessori disponibili per i nostri mici. Le cose indispensabili sono: · lettiera in plastica (anche coperta); · forbice speciale per il taglio delle unghie · una spazzola per il mantello (molto comode quelle a guanto) · uno o più tiragraffi (meglio composto ad 'albero' alto oltre 150 cm.) · ciotole per il cibo (consigliamo in ceramica o acciaio abbastanza pesanti) · un trasportino robusto con chiusura di sicurezza. Parlando di accessori non vi è che l’imbarazzo della scelta: a titolo d’esempio possiamo consigliarvi di acquistare una fontanella per bere tipo “drinkwell”: l’acqua rimarrà sempre pulita ed il vostro micio si divertirà un mondo. Se avete un terrazzo, un balcone è molto utile uno sportellino basculante (“gattaiola”) che gli consenta di entrare ed uscire a piacimento: questo consente anche di lasciare all’esterno dell’abitazione la lettiera. Ottimo sarebbe procurare al vostro bengala, una struttura verticale apposita per arrampicarsi e fornita di tiragraffi e pedane. 12. circa la lettiera è meglio quella normale o quella agglomerante? Le normali lettiere a base di argilla o sepiolite vanno benissimo. Le agglomeranti sono più comode per la pulizia, evitate quelle in cristalli, mai troppo gradite. 13. che garanzie devono accompagnare l’acquisto di un cucciolo? Libretto sanitario che comprova l’avvenuto primo ciclo di vaccinazione e sverminazione, l'applicazione di microchip e contratto di vendita. Certificato di proprietà e pedigree saranno forniti secondo le modalità stabilite nel contratto. 14. cos'è un microchip? É un circuito elettronico integrato specificatamente studiato per l'applicazione sottocutanea di cani e gatti. Ha la dimensione di un chicco di riso: si basa sulla tecnologia RFID passiva, cioè pur non dotato di batterie o sistemi di alimentazione i normali scanner elettronici in dotazione ai veterinari, guardie zoofile, servizi veterinari di frontiera sono in grado di identificarli e di leggerli. Ogni microchip ha un codice numerico identificativo univoco cioè non esistono due microchip con lo stesso codice. Ricevuto il vostro gattino è molto importante che vi rechiate presso il servizio veterinario della ASL del vostro comune con il micio ed il libretto sanitario ricevuto: all'interno del libretto sono riportate etichette corrispondenti al microchip: il veterinario o funzionario comunale rileverà il codice col proprio scanner e predisporrà l'iscrizione all'anagrafe canina (cani, gatti e furetti hanno una unica anagrafe). Solo l'iscrizione all'anagrafe canina farà sì che in caso di smarrimento dell'animale si possa risalire al proprietario. (L'iscrizione all'anagrafe canina è gratuita e non comporta l'onere di successive spese o tasse). Nei gatti, per quanto concerne l'Europa, viene applicato sotto la pelle tra la spalla e il collo. L'applicazione del microchip è comunque obbligatoria per l'ottenimento del passaporto veterinario, indispensabile se avete la necessità di recarvi all'estero con il vostro animale. 15. cos'è un pedigree? È un certificato di iscrizione ai libri genealogici: è l'unico documento che attesta l'appartenenza di un animale ad una determinata razza. Su questo documento vengono riportati gli ascendenti (genitori, nonni, ecc) per tre o cinque generazioni. GURU, è membro dell'associazione TICA (The International Cat Association), la prima a fissare uno standard e di gran lunga la principale per la razza bengala. Il pedigree TICA consente all'animale di partecipare con pieno titolo a tutte le mostre, concorsi ed esposizioni feline internazionali indipendentemente dalla federazione che organizza (TICA, FIFE e WCF): è quindi mondialmente riconosciuto. E' necessario precisare che a seguito di definitivi chiarimenti e precisazioni da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (disciplinare gatto di razza) il gatto è stato di fatto accomunato agli altri animali di interesse zootecnico (bovini, suini, ovini, ecc.) per cui ai sensi della direttiva CEE 174/91, DL 529/92 e DM 12953 del 12/10/08 per essere riconosciuto in Italia (e limitatamente a questo paese perchè per tutti gli altri lo è già) come “animale di razza” ai sensi di legge deve essere iscritto (a cura del proprietario) al L.O.I. (libro delle origini italiane): pagando una quota ed inviando il pedigree TICA all'ANFI, Via Groppello 12, 10138 Torino (tel 011 4344627, fax 011 4332479, [email protected]) si ottiene un secondo pedigree ANFI che è copia dello stesso pedigree TICA ma con codici ANFI chiamato “Certificato Genealogico”. Avrete di fatto due pedigrees per lo stesso gatto: il secondo pedigree vi servirà, se interessati, per partecipare alle mostre feline nazionali organizzate dall'ANFI stessa. 16. allevare... E' significativo per un buon allevamento partire da esemplari eccellenti, quasi sempre di provenienza nordamericana, dove lo standard è stato sviluppato in origine e dove tutt’oggi si esprime ai massimi livelli. I cuccioli proposti possono essere “da compagnia” (pet) oppure “da mostra e/o allevamento” (show/breeder). Tutti i nostri esemplari sono bengala conformi agli standards di razza internazionali, in ottima salute e coperti da garanzia. Gli allevamenti non sono tutti uguali: le differenze sono nella metodologia di conduzione e gestione e negli esemplari destinati alla riproduzione. Riteniamo che i bengala per essere adeguatamente “sociali” non possano essere allevati in luoghi angusti o poco a contatto con esseri umani: i nostri gatti hanno libero accesso ad ogni zona dell’abitazione nella quale noi stessi viviamo (ad eccezione delle zone parto e accoppiamento). Provvediamo periodicamente a testare i nostri gatti per FIV, FELV, GIARDIA ,HCM. Non inseriamo nuovi esemplari nell’allevamento che non abbiano superato preventivamente test veterinari che assicurino perfette condizioni di salute. Le visite veterinarie avvengono presso l’allevamento stesso. Nell’alimentazione utilizziamo sempre e solo prodotti di alta qualità. Se siete interessati ecco alcuni riferimenti bibliografici: – AA.VV.: “Robinson's Genetics for Cat Breeders & Veterinarians”, Butterworth Heinemann 2005 – AA.VV.: “Guida Pratica Allevamento del Gatto”, Royal Canin 2006 – Dan Rice: “The Complete Book of Cat Breeding”, Barron's 1997 – AA.VV.: “Cat Owner's Home Veterinary Handbook”,Wiley Publishing 2007 – Joel Dehasse: “Tutto sulla psicologia del gatto”, Le Point Veterinaire2008 Gli indirizzi web delle associazioni feline internazionali di riferimento sono le seguenti: http://www.tica.org/ http://fifeweb.org/