TEATRO ZANDONAI SABATO 31 OTTOBRE 2015 I SOLISTI DEL TEATRO MARIINSKIJ DI SAN PIETROBURGO Larisa Gerg’eva pianoforte Grigory Chernetsov baritono Yulia Matochkina mezzosoprano Natalia Pavlova soprano Ilya Selivanov tenore PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ Duetto di Lisa e Polina (1840-1893) da La Dama di Picche Natalia Pavlova soprano - Yulia Matochkina mezzosoprano PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ Solo chi conosce nostalgia Romanza op. 6 n. 6 ALEKSANDER SERGEEVIČ DARGOMYŽSKIJ Sono triste perchè ti amo (1813-1869) Sono innamorato, mia bella Grigory Chernetsov baritono PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ Egli mi ha amato tanto Romanza op. 28 n. 4 Così presto dimenticato Romanza TH 94 Aria di Iolanta da Iolanta Natalia Pavlova soprano PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ ANTON STEPANOVIČ ARENSKIJ (1861-1906) Ci siamo seduti insieme Romanza op. 73 n. 1 Nuovamente soli Romanza op. 73 n. 6 Canzone del cantante fuori scena da Rafael op.37 Ilja Selivanov tenore ANTON GRIGOREVIČ RUBINŠTEJNNotte (1829-1894) PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ Prima che venga il sonno Romanza op. 27 n. 1 CAMILLE SAINT-SAËNS Mon cœur s’ouvre à ta voix (1835-1921) da Samson et Dalila Yulia Matochkina mezzosoprano *** — *** NIKOLAJ ANDREEVIČ RIMSKIJ-KORSAKOV Arioso di Mizgir (1844-1908) da La fanciulla di neve MICHAIL IVANOVIČ GLINKA (1804-1857) Il mio sangue ribolle di desiderio LEONID DIMITRIEVITCH MALASHKIN Se potessi cantare il mio dolore (1842-1902) Grigory Chernetsov baritono SERGEJ VASIL’EVIČ RACHMANINOV Dal mio dolore ho imparato ad amare (1873-1943) Romanza op. 8 n. 4 Lillà Romanza op. 12 n. 5 GIACOMO PUCCINI Aria di Lauretta (1858-1924) da Gianni Schicchi Natalia Pavlova soprano PYOTR PETROVICH BULAKHOV Non risvegliare le memorie (1822-1885) NIKOLAI NIKOLAEVICH ZUBOV Sotto la tua carezza ammaliante (1885-1960) UMBERTO GIORDANO Aria di Loris (1867-1848) Ilja Selivanov tenore da Fedora MARK ANATOLIEVICH MINKOV Paesaggio (1944-2012) PYOTR PETROVICH BULAKHOV Occhi affascinanti SERGEJ IVANOVIČ TANEEV (1856-1915) Quando volteggiano le foglie d’autunno Romanza op. 17 n. 10 ALEXEY NIKOLAYEVICH VERSTOVSKY Il vecchio marito (1799-1862) Yulia Matochkina mezzosoprano KONSTANTIN PETROVIČ VIL’BOA (1817-1882) Duetto I marinai Grigory Chernetsov baritono - Ilja Selivanov tenore Larisa Abisalovna Gerg’eva è direttrice artistica dell’Accademia Mariinskij per giovani cantanti e del Teatro dell’opera e balletto della Repubblica del Nord-Alanija (Vladikavkaz). È stata per molto tempo un’importante figura culturale nell’ambito vocale internazionale; ma si esprime anche nel campo organizzativo. È considerata a livello internazionale una delle più accreditate pianiste accompagnatrici per i cantanti. Fa parte della giuria in numerosi concorsi internazionali di canto. Nel corso della sua carriera artistica ha preparato un centinaio di pianisti che poi sono risultati vincitori nelle principali competizioni nazionali e internazionali. Il suo repertorio comprende oltre un centinaio di opere eseguite presso i teatri più famosi del mondo. Durante gli anni trascorsi presso il Teatro Mariinskij, ha curato la produzione di opere francesi (Les Contes d’Hoffmann, Don Quichotte, Salammbô), italiane (Il viaggio a Reims, Falstaff, Il barbiere di Siviglia), tedesche (Ariadne auf Naxos, Die Zauberflöte) e russe (Il Gallo d’oro, La fanciulla di neve, La favola dello zar Saltan, L’amore delle tre melarance, Notte di maggio, Evgenij Onegin, La Fiera di Sorocinskij) e inoltre Rusalka e My fair Lady. Presso l’Accademia Mariinskij per giovani cantanti lirici, artisti di talento hanno l’opportunità unica di combinare l’attività di studio con la partecipazione ad opere di quel prestigioso Teatro. Larisa Gerg’eva è artista in residenza sia presso il Teatro Mariinskij di S. Pietroburgo, che presso la Repubblica Ucraina e la Repubblica del Nord-Alanija. Le è stato assegnato da parte del ministero della cultura della Federazione russa il “Premio alla cultura”. È insignita dell’Ordine di Sant’Anna dalla chiesa ortodossa ucraina. In Ossezia ha ricevuto la medaglia al valore per le sue attività culturali. I Solisti del Teatro Mariinskij sono riconosciuti come uno dei più rinomati ensembles vocali del panorama musicale internazionale. Assieme a Larisa Gerg’eva, direttrice dell’Accademia musicale di S. Pietroburgo e loro accompagnatrice al pianoforte, rappresentano alcuni tra i migliori solisti di canto della loro generazione. Abitualmente attivi con l’Orchestra del Mariinskij sotto la direzione di Valerij Gerg’ev, essi sono anche ospitati da sedi dell’importanza del Teatro dell’Opera di Ginevra, del Théâtre du Capitol de Toulouse, della Wigmore Hall di Londra, del Teatro dell’Opera di Bordeaux, del Prinzregentheater di Monaco, del Landestheater di Linz, del Conservatorio “Verdi” di Milano. Nelle ultime tre stagioni sono stati invitati dalle istituzioni concertistiche e cameristiche più importanti d’Europa. I Solisti del Mariinskij includono elementi stabili che possono variare a seconda delle esigenze di produzione e di organico. sentativi furono Mussorgskij e Rimskij-Korsakov. Mussorgskij, personalità estrosa, condusse una vita alquanto disordinata; anche le sue opere risentirono di questo suo carattere, tant’è vero che alcune furono lasciate incomplete e vennero poi terminate da Rimskij-Korsakov. Due le sue opere famose: Boris Godunov, costruito sul dramma di Puskin attorno alla storia dello zar Boris che usurpò, con la forza, il potere al suo predecessore e visse tutta la vita con il rimorso per ciò che aveva fatto, temendo che il destino si fosse accanito contro di lui e contro i suoi discendenti, e Kovancina, che riprese la vicenda della lotta tra lo zar e i Boiardi, di cui il protagonista, il principe Kovansky, faceva parte. Rimskij-Korsakov fu la mente più fervida dei Cinque e provvedette infatti al completamento di varie opere anche dei suoi colleghi minori, come ad esempio l’opera “Il principe Igor” di Borodin. Di lui si ricordano i due poemi sinfonici Sheherazade e “La grande Pasqua russa” per orchestra, alcune opere e soprattutto il suo contributo al filone della trattatistica: scrisse infatti un grande “trattato di armonia” ed uno “di orchestrazione” nel quale si analizzava in modo estremamente competente la teoria dell’orchestrazione musicale fino a quel tempo. Il panorama della musica russa nel secondo Ottocento non fu però assolutamente circoscrivibile a queste tendenze, spiccavano infatti altre due figure che operarono nella direzione opposta: Anton Rubinštejn e Pëtr Ilič Čajkovskij. Il primo, grande didatta e già direttore del Conservatorio di musica di San Pietroburgo, scrisse molte opere di ispirazione tipicamente occidentale in pieno contrasto con il gruppo dei Cinque, specialmente nell’ambito pianistico, del cui genere era un sommo interprete. Čajkovskij, già allievo di Rubinštejn a San Pietroburgo, divenne ben presto professore di armonia nel Conservatorio, ma soprattutto divenne una delle maggiori figure del panorama musicale russo di tutti tempi. Personaggio introverso e irrequieto, con un’ ispirazione musicale assai fervida e uno stile che si ispirava, pur permeato di quei caratteri tipicamente russi riguardanti la musica popolare, a quelli più occidentali come il francese e il tedesco. Čajkovskij scrisse alcune opere teatrali di cui le più famose sono Eugenij Onegin su testo di Puskin, che riproponeva il tema dell’”antieroe” che rifuggiva dall’amore e la Dama di picche. I grandi compositori che scrissero opere nella Russia del XX secolo furono Stravinskij, Rachmaninov, Prokof’ev e Šostakovič. Per gentile concessione di: Le serate musicali - Milano moschini advcom note al programma L’opera lirica in Russia fu importata nel XVIII secolo da compagnie che eseguivano opere in lingua italiana. A partire dal 1757 iniziò ad affermarsi nell’ambiente operistico di San Pietroburgo l’impresario Giovanni Battista Locatelli, il quale, alla guida di una compagnia operistica, era precedentemente giunto su invito nella città russa. Successivamente vari compositori stranieri al servizio della corte imperiale russa iniziarono a scrivere opere in lingua russa, mentre qualche compositore di origine russa musicava libretti d’opera italiani e francesi. La prima opera scritta in russo fu Tsefal i Prokris (Cefalo e Procri, su libretto di Alexander Sumarokov), rappresentata a San Pietroburgo il 7 marzo (27 febbraio) 1755. La seconda opera basata su un testo russo fu Alceste, messa in scena il 1758 (sempre basata su un testo di Sumarokov), su musica del compositore tedesco Hermann Raupach (1728-1778), anch’esso attivo presso la corte imperiale. Raupach trascorse 18 anni in Russia e morì a San Pietroburgo nel 1778. Questi tentativi non erano tuttavia ancora la creazione originale della futura opera nazionale russa, bensì solamente un calco di modelli italiani e francesi. Fu solo a partire dalla seconda metà dell’800 che il desiderio di affermare una propria identità musicale colpì anche la Russia, come avvenne in altri Paesi europei. L’opera russa, in lingua russa e basata su modelli culturali e formali autoctoni, nacque con Michail Ivanovič Glinka (1804-1857), che, avendo modo di viaggiare molto in tutta l’Europa, conobbe ed ammirò molti stili musicali differenti, dal francese al tedesco allo spagnolo, innamorandosi di quest’ ultimo grazie anche al fascino esercitato su di lui dalla particolare sensibilità esotica di quella realtà. Fu Glinka che avviò in particolare la suddivisione dei due filoni dell’opera russa: quello storico, rappresentato idealmente dalla sua opera “Una vita per lo zar”, la storia patriottica di un povero contadino russo che sacrificò la vita per il suo sovrano, e quello fiabesco, ben incarnato nell’opera Ruslan i Ludmilla, su testi di Puškin. A partire dagli anni ‘60 si affermò invece il movimento riformatore costituito dal cosiddetto “Gruppo dei Cinque”: ne fecero parte César Cui (1835-1918), Milij Balakirev (1837-1910), Aleksandr Borodin (18331887), Modest Mussorgskij (1839-1881) e Nicolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908). Tutti e cinque erano professionalmente impegnati su fronti differenti da quello artistico: medici, ingegneri, ufficiali militari, si dedicavano alla composizione nei ritagli di tempo senza neppure poter vantare una solida preparazione tecnica nell’arte del contrappunto. I due più rappre-