ADVANCED
DIVER
MANUAL
© ESA
E’ vietata la riproduzione di questo manuale o di sue singole parti
Product n° M0002
A cura di Mauro Bertolini
Progetto formativo, sviluppo, consulenza e revisioni:
Mauro Bertolini, Mario Romor, Enrico Firpo, Egidio Trainito,
Maria Laura Careddu
Testi: Enrico Firpo
Illustrazioni: Stefano Trainito, Jacopo Pasqualotto
Un particolare ringraziamento a Patrizia Salaris e Pina Contis
Indice
Un subacqueo con una marcia in più
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7
8
8
9
10
10
ESA
Brevetto
Requisiti d’ingresso
Struttura del corso
Requisiti di brevetto
Il brevetto ESA Nitrox Diver
Uso del manuale
Capitolo Uno
Immersione Profonda
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12
13
14
15
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17
19
20
21
22
23
24
26
27
Cosa Imparerai
Perché più profondi?
Dove ti immergerai? Tipologie d’immersione profonda
I fattori amplificati dalla profondità e le tecniche corrette per gestirli
Affanno
Orientamento
Narcosi d’azoto
MDD
Intossicazione da ossigeno
Consumo d’aria
Le attrezzature idonee
La pianificazione ed il sistema di coppia
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Capitolo Due
Immersione di orientamento
29
30
31
33
34
36
39
40
44
45
Cosa imparerai
Pianificazione
Riferimenti in fase di discesa
Riferimenti durante l’immersione
Stima della distanza
Uso della bussola
I fattori di disturbo
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Capitolo Tre
Immersione di assetto
47
48
50
53
54
54
Cosa imparerai
Posizionamento corretto dell’attrezzatura
Rilassati prima dell’immersione: il training autogeno
Tecniche in acque libere
La pesata neutra
La discesa nel blu
3
56
59
61
61
64
65
Il controllo dell’assetto in immersione
Risalita senza cima e sosta di sicurezza
Verifica della pesata dopo l’immersione
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Capitolo Quattro
Immersione con il computer
67
68
69
71
75
75
78
79
Cosa imparerai
Immersione quadra e multilivello
Caratteristiche dei computer subacquei
Regole generali d’utilizzo
Consigli sull’acquisto
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Capitolo Cinque
Immersione notturna
81
81
83
85
87
90
94
95
Cosa imparerai
Perché di notte?
Pianificazione
Attrezzatura
Tecniche per l’immersione notturna
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Capitolo Sei
Immersione di Ecologia
97
98
99
101
105
107
108
110
111
Cosa imparerai
Le catene alimentari: i produttori
Consumatori
Vertebrati e invertebrati
Modalità di raccolta del cibo
Le simbiosi
Schema dell’immersione in acque libere
Complimenti!
Cosa hai imparato?
Appendice
113
114
116
117
119
127
4
Schema per la pianificazione
Da non dimenticare
9 consigli per la difesa dell’ambiente
9 regole per la sicurezza
45 domande per ricordare
Hai buona memoria?
Un subacqueo con
una marcia in più!
Viaggiando lungo la costa meridionale della
Francia si percorre una strada che offre panorami
indimenticabili: un continuo susseguirsi di baie,
calette e promontori rocciosi. Mentre guidi e osservi
gli incredibili scenari non vedi l’ora di scoprire cosa
c’è dietro la prossima curva anche se quello che stai
vedendo è sicuramente eccezionale ed appagante.
Nell’uomo da sempre è innata una forte curiosità ed
una grande propensione verso l’avventura e la scoperta.
Ti sarà già capitato di chiederti cosa
potresti fare di nuovo dopo il tuo primo
brevetto e le tue prime esperienze subacquee. Forse ti sarà capitato di non
poterti immergere in un particolare
punto perché, a causa delle sue caratteristiche, viene considerato adatto
solo per subacquei con un brevetto di
almeno secondo livello. Forse ti sarai
risentito nei confronti della guida che
non ha voluto farti partecipare ma
avrai anche capito che colui che avevi
di fronte era un vero professionista:
uno che non ti porta sott’acqua solo
per avere un cliente in più sulla barca.
Come ricorderai dal corso precedente,
le tecniche e le nozioni che hai appreso sono necessarie per immergersi in
sicurezza entro certi limiti ben stabiliti. Per andare oltre e scoprire cosa c’è
dopo la “prossima curva” devi imparare ulteriori informazioni e nuove tecniche di immersione. Solo così potrai
godere appieno di nuove avventure
subacquee, ma sempre nel rispetto
della massima sicurezza.
Il corso che stai per iniziare ti consentirà proprio questo. Imparerai nuove nozioni
teoriche e le tecniche di immersione utili per accrescere la tua esperienza e renderti più autonomo e
sicuro sott’acqua, sotto la guida professionale del
tuo istruttore ESA.
Nel canale tra la Sicilia e la Calabria, c’è un’immersione bellissima dove si possono ammirare moltissi-
5
Tuffati
subito
in questa
affascinante
avventura!
me e splendide gorgonie rosse e gialle e per godere di
questo spettacolo è necessario scendere oltre i 18
metri di profondità. Per fare ciò è bene conoscere le
tecniche corrette necessarie per prevenire eventuali
problemi che, come hai imparato nel corso precedente, si potrebbero verificare. Un altro spettacolo
sicuramente molto emozionante, che si può vivere
sempre da quelle parti, è dato dall’incontro con i
pesci trombetta del Mediterraneo. Li vorresti vedere?
E’ facile! E’ sufficiente tuffarsi in acqua di notte.
Paura? No, durante questo corso potrai scegliere di
imparare tutte le tecniche necessarie per girovagare
di notte sott’acqua in modo sicuro, godendo appieno
dell’incredibile spettacolo che ti circonda. Questo
corso ti aprirà ad un sacco di nuove opportunità e
alla fine ti sentirai un subacqueo con una marcia in
più. Chiedi maggiori informazioni ai professionisti
ESA ma non esitare - Tuffati subito in questa importante ed affascinante avventura! -
ESA
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ESA è un’agenzia didattica, il suo principale obiettivo
è quello di formare i subacquei dal livello iniziale
fino al raggiungimento dei livelli professionali come
Diveleader e Istruttore. Per fare questo l’ESA si prefigge di applicare i più evoluti standard operativi
congiuntamente ad un elevatissimo grado di sicurezza e di promuovere l’attività subacquea nelle sue
varie forme.
I percorsi formativi dell’ESA prevedono l’integrazione delle informazioni divulgate dall’Istruttore, con i
materiali di supporto che accompagnano i vari livelli di brevetto.
La formazione pratica iniziale avviene con lo sviluppo delle capacità subacquee in piscina o bacino delimitato, successivamente applicate e migliorate in
acque libere.
Per ogni programma o corso ESA è prevista una verifica dell’apprendimento da parte dell’Istruttore che dovrà
conservare una prova dell’avvenuta valutazione.
I subacquei possono ricevere dall’ESA la formazione
iniziale, progredire verso livelli più alti di brevetto,
specializzarsi in diverse aree legate all’attività subacquea come la biologia marina, la fotografia, l’archeologia subacquea, ecc.
Raggiunte le adeguate credenziali, i subacquei possono partecipare ai programmi per la formazione di tipo
professionale nell’ambito dell’attività subacquea.
L’ESA stabilisce elevati standard per la formazione dei propri affiliati: essi sono professioni-
sti subacquei in possesso di un brevetto ESA
Diveleader o di grado più alto.
Gli istruttori ESA sono formati dagli ESA IC Director, persone adeguatamente preparate e qualificate per trasmettere le tecniche di insegnamento ai futuri istruttori.
La formazione dell’Istruttore è completa e prevede
l’acquisizione di informazioni sulla teoria dell’immersione, sulle procedure ESA, nozioni di psicologia e di
marketing, lo sviluppo delle capacità di gestione dei
subacquei singoli o in gruppo, di gestione dei problemi, di salvaguardia dell’ambiente e altro.
Le convalide dei brevetti ESA sono emesse dalla sede
centrale e dagli uffici ESA ufficialmente autorizzati.
Il dipartimento ESA che si occupa della formazione
informa gli affiliati ESA sulle variazioni delle procedure esistenti e sull’introduzione di nuove procedure.
Possono affiliarsi all’ESA anche strutture qualificate che
operano nel campo dell’attività subacquea ricreativa.
Centri immersione, club subacquei e negozi subacquei possono, infatti, acquisire la qualifica di ESA
Point. Le strutture denominate ESA IC Point possono
promuovere, organizzare e condurre i corsi di formazione per gli Istruttori ESA.
L’ESA intende caratterizzarsi anche attraverso
un particolare impegno volto alla divulgazione
delle conoscenze sull’ambiente, per migliorare
la qualità delle immersioni e creare nei subacquei una maggiore consapevolezza verso lo spazio sommerso. I professionisti ESA, infatti, effettuano il loro percorso formativo ricevendo una solida
preparazione anche sulle conoscenze relative all’ambiente. Tutta l’attività formativa dell’ESA è saldamente
collegata a obiettivi di salvaguardia degli ambienti
acquatici.
Potresti
scoprire
la tua
passione
per una o
più attività
particolari
Brevetto
Advanced Diver rappresenta il secondo livello
ricreativo della formazione ESA e denota che hai
completato con successo l’iter formativo svolto fin
qui, consentendoti l’ottenimento dei requisiti verso
molti brevetti di Specialità e buona parte dei requisiti d’ingresso verso il brevetto ESA Prevention and
Rescue. Inoltre, il perfezionamento delle tecniche
in diverse aree dell’immersione specialistica, ti consentirà di avere ottime credenziali per essere un affidabile compagno d’immersione anche per coloro
che conoscerai solo in occasione di qualche immersione, uscendo in barca con un ESA Club o un altro
ESA Point.
Questo corso metterà anche maggiormente in luce le
7
tue aspirazioni future. Infatti potresti scoprire la tua
passione per una o più attività in particolare e volerti dedicare ad esse in modo più approfondito e dedicarti in seguito ai corsi ESA di Specialità.
Requisiti d’ingresso
Una
subacquea
segnala
OK
al compagno
all’inizio
della prima
immersione
in acque
libere
del corso
Per accedere al corso ESA Advanced Diver devi soddisfare i seguenti requisiti:
• Essere brevettato Open Water Diver o possedere
un brevetto equivalente rilasciato da un’altra organizzazione
• Avere l’idoneità psicofisica necessaria per praticare
l’attività subacquea ricreativa.
• Aver compiuto 15 anni prima del rilascio del brevetto.
• Consegnare un certificato medico in corso di validità
Per accedere al corso ESA Junior Advanced Diver
devi soddisfare i seguenti requisiti:
• Essere brevettato Junior Open Water Diver o possedere un brevetto equivalente rilasciato da un’altra
organizzazione
• Avere l’idoneità psicofisica necessaria per praticare
l’attività subacquea ricreativa.
• Aver compiuto 12 anni prima dell’inizio del corso
• Consegnare un certificato medico in corso di validità
Se hai dei dubbi in merito alla validità dei requisiti in
tuo possesso, non esitare a chiedere informazioni
presso un ESA Point, ad un ESA Instructor oppure
direttamente all’ESA.
Struttura del corso
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Il corso è strutturato in modo flessibile, per permettere sia allo studente che all’Istruttore di accedere alle
varie parti che lo compongono, a seconda delle esigenze di orari e condizioni ambientali.
Il corso si divide in due unità formative multimediali,
che sono: 1) l’unità teorica e 2) le immersioni in
acque libere.
1) L’Unità teorica è divisa in autostudio, verifica delle
conoscenze (con i minitest e i questionari di fine
capitolo) e presentazioni teoriche da parte
dell’Istruttore ESA, nelle quali verranno rinforzate le
informazioni relative ai capitoli che avrai precedentemente letto. Inoltre, prenderai visione del Video ESA
Advanced Diver, che ti mostrerà la panoramica delle
immersioni in acque libere.
2) Le immersioni in acque libere saranno dedicate a
diverse tipologie d’immersione: 1) immersione profonda, 2) immersione di orientamento, 3) immersio-
ne di assetto, 4) immersione con il computer, 5)
immersione notturna, 6) immersione di ecologia.
Le immersioni Uno, Due, Tre e Quattro sono obbligatorie. La Cinque potrà essere cambiata con la Sei
per scelta o per questioni logistiche, di sicurezza o
legate a regole e a leggi locali. Ogni immersione sarà
supportata dalla relativa unità teorica e da un briefing
pre immersione. Se ancora non possiedi la tua attrezzatura personale, sarai attrezzato secondo gli standard
dell’immersione ricreativa e durante l’immersione con
il computer ogni subacqueo partecipante al corso disporrà di uno strumento personale.
Requisiti di brevetto
Cosa devi fare per ottenere il brevetto?
Per ottenere il brevetto devi completare il corso in ogni
sua parte, dimostrare un’adeguata competenza nelle
diverse aree e raggiungere gli obiettivi prefissati.
La struttura del corso ti consente di soddisfare i requisiti secondo la tua disponibilità e nel rispetto dei tuoi
tempi di apprendimento. Dovrai solo concordare con
il tuo istruttore le modalità.
Potresti anche iniziare il corso in un luogo con un
Istruttore ESA e poi terminarlo da un'altra
parte con un altro Istruttore, senza dover
ricominciare da capo.
L’importante comunque sarà superare
con successo tutte le parti previste dal
programma. Solo allora l’Istruttore che
condurrà l’ultima immersione in acque
libere prevista dal corso, potrà rilasciarti il
brevetto.
Se non potrai partecipare ad un’immersione in acque libere, non potrai ricevere il brevetto finché non la effettuerai
con successo. Ricorda che alcune parti
del corso sono propedeutiche ad altre
perciò, non partecipare ad un’attività,
potrebbe precluderti la possibilità di
accedere a quella successiva. Il tuo
Istruttore ti guiderà come un buon allenatore per farti raggiungere e soddisfare
con successo tutti gli obiettivi previsti
all’ottenimento del brevetto.
Il brevetto ti verrà consegnato direttamente
dall’Istruttore. In questo modo potrai partecipare
subito ad altre attività: viaggi subacquei, altre fasi di
formazione, immersioni, noleggiare attrezzature e
così via. Ricordati però che il brevetto ha una durata
limitata. Prima della scadenza riceverai per posta un
Se ancora
non
possiedi
la tua
attrezzatura
personale,
sarai
attrezzato
secondo gli
standard
dell’immersione
9
adesivo di conferma definitiva da applicare al tuo
brevetto. Se hai domande o non ricevi in tempo la
convalida del tuo brevetto non esitare a contattare gli
uffici ESA, il nostro personale sarà lieto di offrirti tutta
l’assistenza necessaria.
Il brevetto ESA Nitrox Diver
Il manuale
serve durante
il corso
ed è
un ottimo
strumento di
consultazione
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Se due immersioni saranno fatte con il Nitrox e all’interno del programma sarà compresa la teoria, potrai
ottenere il brevetto ESA Nitrox Diver. Chiedi informazioni al tuo Istruttore o presso l’ESA Point dove
frequenterai il corso!
Uso del manuale
Questo manuale sarà un tuo indispensabile compagno di viaggio sia durante il
corso che in tutta la tua carriera di subacqueo. Lo potrai sfogliare per rinfrescarti la memoria: prima di rituffarti sott’acqua dopo un periodo di inattività o
per approfondire cose che ti ritornano
alla mente. Pensa che se proseguirai la
tua carriera subacquea sino a diventare
un professionista, lo scoprirai utile
anche nel frequentare il corso ESA
Prevention and Rescue, Diveleader
o addirittura durante L’ESA IC (il Corso
di Formazione Istruttori ESA).
Il testo è intenzionalmente semplice ed
è stato strutturato in modo da facilitare
lo studio. Ogni capitolo e suddiviso in
argomenti: per ogni argomento potrai
individuare le informazioni più importanti (cosa imparerai), la spiegazione e
le domande di verifica (minitest) con le
relative soluzioni. Alla fine di ogni
capitolo c’è un questionario (cosa hai
imparato?) che, interrogandoti, rinforza
l’apprendimento degli argomenti trattati. Rispondi con cura alle domande e,
se non riesci ad individuare una o più
risposte, puoi sempre rileggere la spiegazione. In ogni capitolo, dopo l’unità
teorica, troverai lo schema per l’immersione in acque
libere, che ti illustrerà gli esercizi previsti per ogni
immersione.
Ricordati che dovrai portare il manuale al prossimo
appuntamento con il tuo Istruttore: se hai dei dubbi
prendi appunti e chiedigli delucidazioni.
Capitolo Uno
1
Immersione profonda
Cosa imparerai
I moderni documentari subacquei che sono trasmessi periodicamente dalle reti televisive hanno indubbiamente molti pregi: la qualità delle immagini e del
montaggio, divulgazione scientifica e buone dosi di
fascino, mistero ed avventura. I cameraman che filmano le immagini probabilmente sono ottimi subacquei, visto che devono immergersi equipaggiati con
telecamere, fari e batterie molto voluminose. Essi ci
mostrano, come fossero normalmente accanto a noi,
tartarughe e squali, serpenti marini e banchi di sciabolanti carangidi, maestosi pesci napoleone, cernie
e buffissimi paguri. Di solito vengono spiegate le abitudini di vita dei pesci e degli altri organismi marini presi in esame ma raramente viene spiegato qualcosa circa le condizioni di realizzo delle immagini
o delle specifiche sugli habitat o dei singoli organismi tipo - a quale profondità si trovano –
Insomma, a “chi non è del mestiere”, riesce difficile
alle volte comprendere a quale profondità un subacqueo potrebbe osservare più facilmente un pesce
napoleone o le gorgonie rosse che popolano i reef e le
secche. E’ vero che questi documenti non sono didattici alla pratica subacquea e lo scopo è puramente
divulgativo. La profondità, però, è un riferimento
fondamentale per un sub che vuole pianificare
un’immersione – di qualunque tipo essa sia -. Questo
vale sia per il subacqueo neofita che apprende le tecniche d’immersione in acqua più bassa e impara a
rispettare i propri limiti, sia per colui che decide di
voler vedere cosa c’è un po’ oltre (senza esagerare),
pensando all’immersione profonda come ad un’occasione per continuare il suo programma formativo,
migliorare le proprie capacità subacquee ed avere
l’occasione di fare incontri diversi visitando diversi
habitat.
Le condizioni, da un’immersione all’altra, possono
cambiare molto pur variando un solo fattore: la profondità, appunto. In questo capitolo analizzeremo
gli aspetti dell’immersione profonda partendo dalle
semplici domande che un subacqueo ricreativo
dovrebbe porsi quando decide di scendere oltre le
basse profondità – perché - dove - come - quando.
Analizzeremo i fattori che sono amplificati dalla
profondità e imparerai come gestirli. Ti verranno
11
anche spiegate le tecniche corrette per immergerti in
coppia a circa 30 metri e quali sono le considerazioni più importanti circa l’attrezzatura. Tutto il
capitolo, naturalmente, integra la parte teorica con
i consigli, le tecniche e ciò che farai in acque libere
insieme all’Istruttore.
Cerca di arrivare preparato all’appuntamento con
l’Istruttore avendo letto il capitolo e risposto alle
domande dei minitest e del questionario finale. In
questo modo potrai concentrarti meglio sull’aspetto
pratico di questo corso che ti vedrà come protagonista delle tue avventure subacquee!
Perché più profondi?
Le gorgonie
rosse sono
organismi
che si possono
osservare a
partire dai
25 – 30
metri
12
Se ti rivolgessero questa domanda cosa risponderesti? Potresti elencare molte ragioni. Probabilmente
molte riguarderebbero l’avventura e la scoperta, che
sono alcuni degli affascinanti aspetti compresi in
questo corso. E’ meglio, in ogni caso, che tu focalizzi
anche delle motivazioni più concrete perché immergendoti “solamente più profondo”, correresti anche il
rischio di rimanere deluso.
Come in qualsiasi altra immersione ricreativa,
il ruolo della pianificazione è fondamentale e
sarà ovviamente preso in considerazione in questo
capitolo. Proprio durante la pianificazione devi porti
la domanda iniziale – perché più profondi?Sott’acqua, mentre aumenta la profondità aumentano
inevitabilmente i consumi, quindi può diminuire il
tempo a disposizione per poter rimanere immersi.
E’ un dato di fatto, però, che molti subacquei pratichino con entusiasmo e soddisfazione questa attività
(entro i limiti dell’immersione ricreativa!).
Modifichiamo un po’ la domanda iniziale e consideriamo obiettivi chiari e precisi: “...cosa si può osservare oltre i 18 -20 metri? ...dove si possono osservare
organismi particolari come le gorgonie rosse o quelle più rare gialle e rosse, le lunghe spugne a canna
d’organo o a calice? ...dove sono localizzati molti dei
relitti che giacciono sott’acqua?”
Spesso per vedere queste cose è necessario immergersi più profondi del solito.
In questo modo darai un senso diverso ed un’impronta reale all’immersione e, se applicherai con
scrupolo le informazioni dedicate all’immersione
ricreativa profonda che riceverai in questo corso,
sicuramente sarai appagato e ti appassionerai più
facilmente. Inoltre, pensa che potrai approfondire le
tue conoscenze sull’immersione profonda con il
corso ESA Deep Diver. Allora si, scoprirai nuovi oriz-
zonti e concretizzerai il senso di avventura che istintivamente hai innato; come lo hanno del resto tutti
quelli della nostra specie – la specie umana Un’altra ragione, non spesso messa in luce, per dedicarsi all’immersione profonda ricreativa, è che essa
può far aumentare conseguentemente la consapevolezza nel subacqueo: dei propri limiti, della profondità reale, del dover mantenere con cura l’attrezzatura, della necessità di un’accurata pianificazione e del
controllo del sistema di coppia che mai deve essere
trascurato, neppure in un’immersione che molti
potrebbero definire banale.
1
Dove t’immergerai?
Tipologie d’immersione profonda
Con l’ottenimento del brevetto ESA Advanced Diver
potrai presto scoprire quasi tutti i tipi d’immersione
che di solito vengono svolte dai subacquei ricreativi
e probabilmente ti appassionerai a qualche tipo d’immersione in particolare. Potresti viaggiare e visitare le
barriere coralline tropicali o dedicarti all’ambiente
Mediterraneo, che molti definiscono “il più affascinante e misterioso”.
Qualsiasi ambiente visiterai, non mancheranno le
occasioni per immergerti in differenti condizioni.
Addirittura durante questo corso ti capiterà di immergerti in punti diversi e anche questa immersione - la
profonda appunto - potrebbe essere scelta
dall’Istruttore in base a particolari caratteristiche di
logistica o d’interesse naturalistico.
Le immersioni in parete o lungo un fondale
degradante. Le immersioni in parete si svolgono di
solito ancorando la barca vicino ad una parete o a un
reef, che possono scendere più o meno verticali fino
a differenti profondità. In certi punti le pareti, o i reef,
scendono anche centinaia di metri (non preoccuparti: non arriverai a tanto!). Certe isole si prestano bene
a questo tipo d’immersioni. Potrebbe essere necessario un piccolo tragitto in superficie prima della discesa perché le barche non possono avvicinarsi troppo
ma, di solito, esso è breve per non stancarsi ancora
prima di scendere. Pianifica questo importante aspetto se andrai autonomamente (ma con un compagno)
in immersione profonda e ricordati di preventivare
assistenza qualificata in superficie. Un particolare
vantaggioso dell’immersione in parete sarà che potrai
svolgere la discesa, la risalita e la sosta di sicurezza
continuando tranquillamente a goderti il paesaggio e
la vita che c’è intorno. In questo tipo d’immersione è
fondamentale avere un ottimo assetto per rimanere
Due sub in
immersione
profonda
13
Minitest
1) In questo corso imparerai le tecniche per immergerti con sicurezza
a. Oltre i limiti dell’immersione ricreativa
b. Entro i limiti dell’immersione ricreativa
c. Oltre i 40 metri
2) La pianificazione dell’immersione profonda
deve comprendere obiettivi precisi. Alcuni di essi
sono
a. Osservare organismi
particolari
b. Immergersi ad alte
profondità per vincere le
paure inconsce
c. Sia a che b
3) Acquisire le informazioni, imparare le tecniche e praticare l’immersione profonda ricreativa aumentano nel subacqueo
a. La possibilità di
immergersi da solo
b. La consapevolezza dei
propri limiti
c. Le capacità di salvamento
nella posizione più comoda lungo la parete. Se pensi
di avere ancora bisogno di qualche “messa a punto”
circa l’assetto, puoi chiedere al tuo Istruttore di scegliere per prima l’immersione di assetto prevista da
questo corso e poi dedicarti alle altre.
Le immersioni profonde si possono fare anche
entrando da terra e seguendo il fondale che degrada.
E’ necessario pianificare per quanto tempo sia necessario seguire il fondale prima di arrivare in una zona
profonda: molti siti d’immersione da terra hanno fondali che degradano lentamente.
Secche e relitti. Queste immersioni di solito prevedono una discesa lungo la cima dell’ancora o di una
boa fissa e lo spettacolo che si presenta ai tuoi occhi,
mentre scendi, di solito è molto coinvolgente.
All’inizio, a seconda delle condizioni di visibilità,
potresti trovarti immerso nel blu con la cima in mano
e vedere ad un certo momento innalzarsi gradualmente dal fondo forme tondeggianti o pinnacoli
appuntiti di roccia o la sagoma del relitto che diventa via via riconoscibile nelle sue parti. Di solito, è
necessario ritornare più volte in questi posti per
poter compiere una visita abbastanza completa del
sito d’immersione. Questo, però, è un vantaggio:
infatti potrai fare la stessa immersione pianificando
tragitti diversi ed osservare aspetti diversi dello stesso ambiente ma una parte della pianificazione
potrebbe essere la stessa dell’immersione precedente. In queste immersioni è fondamentale avere un
buon senso dell’orientamento per essere nuovamente alla cima di risalita prima dello scadere del tempo
di fondo. Non preoccuparti: il programma di questo
corso prevede proprio un’immersione di orientamento in cui riceverai le informazioni di base per sfruttare al meglio i riferimenti che ti serviranno per non
perderti e fare ritorno a riva, o alla barca, in qualsiasi
momento. Ti affascinano i relitti? Molti di essi si
trovano oltre i venti metri e per le particolarità di queste immersioni è consigliabile frequentare un corso.
Quale occasione migliore che seguire un corso di
specialità sui relitti. Chiedi informazioni al tuo
Istruttore ESA!
Risposte: 1b – 2 a – 3b
I fattori amplificati dalla profondità e le
tecniche corrette per gestirli
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Abbiamo appena analizzato alcuni esempi sulle tipologie d’immersione profonda a cui potrai dedicarti. In
ogni caso, ricorda che le regole principali da rispettare sono le stesse per ogni tipo d’immersione. L’acqua
è un elemento molto diverso dall’aria in cui viviamo
-circa 800 volte più densa - e chi si immerge deve
adattarvisi in modo totale: adottare tecniche particolari per muoversi, respirare nel modo corretto e tenere in considerazione le giuste precauzioni per non
subire il più possibile gli effetti negativi dell’aumento
di pressione.
Ci sono fattori concomitanti con l’immersione subacquea con autorespiratore che sono amplificati dalla
profondità e devono essere considerati e gestiti nella
maniera opportuna. Uno di questi, che molti conoscono pur non essendosi mai immersi, è l’affanno.
Affanno
Chi non si è mai sentito in affanno almeno una volta
nella vita? Una forte emozione, un senso di costrizione o uno sforzo fisco non previsto possono indurre
facilmente l’affanno in ognuno di noi. Il dizionario
riporta il termine come - condizione di respirazione
breve e mancanza d’aria. Ricorderai dal primo corso
le informazioni in merito. Infatti, anche durante il
corso Open Water Diver, che si svolge prevalentemente in acqua bassa e comunque non oltre i 18
metri, il sub viene informato sul rischio dell’affanno e
impara come respirare e muoversi. A maggior ragione, questo deve essere tenuto in considerazione in
un’immersione profonda.
Infatti, l’aria respirata a 30 metri è densa il doppio che
a 10 metri, raggiungendo i 4 bar. Questo può favorire l’insorgenza di affanno ma ci sono altre considerazioni da fare. Devi sapere come prevenire l’affanno affinché l’immersione profonda sia una
bella esperienza e non una fonte di stress.
Il subacqueo preparato all’immersione profonda
deve essere in buona condizione psicofisica, disporre di adeguata attrezzatura e, ovviamente, respirare e
muoversi nel modo corretto. Se hai dubbi circa la pianificazione di un’immersione o non ti senti in grado
di svolgerla, dovresti parlarne al tuo compagno e non
semplicemente avventurarti forzatamente in qualcosa che non ti fa sentire sicuro: questo potrebbe procurarti ansia e quindi affanno.
L’affanno può essere provocato anche da attrezzatura non idonea e, visto che stiamo parlando di respirazione, un occhio attento deve essere rivolto all’erogatore. La scelta di un erogatore deve essere basata
su fattori rilevanti: la facilità di respirazione e le prestazioni in profondità piuttosto che quanto esso si
intoni al colore della muta e del Gav. Quando sarai
sott’acqua con l’Istruttore per questa immersione,
vedrai che egli ti sarà molto vicino e ti segnalerà spes-
Un sub in
affanno.
Questa
condizione
può manifestarsi
maggiormente in
profondità
a causa
della densità dell’aria
respirata
15
1
Durante le
immersioni
profonde
il sistema
di coppia
deve
essere
rafforzato
per prevenire
ogni tipo
di problema
16
so “OK”, più che in un’immersione meno profonda.
Rispondi sempre ai segnali e successivamente, quando ti immergerai con il tuo compagno, entrambi
ricordate e applicate sempre questa procedura.
Questo serve per far comprendere al compagno che
tutto procede bene e per valutare le sue condizioni di
respirazione e di comfort.
La regola più importante per prevenire l’affanno è:
muoviti piano, rispetta i tuoi limiti e se ti sembra
che l’aria fatichi ad arrivare, fermati – respira profondamente - trova un punto d’appoggio e segnala
al tuo compagno.
Orientamento
Aumentando la profondità diminuiscono la luce e la
visibilità quindi è necessario sapersi orientare bene.
Non ti troverai improvvisamente al buio ma l’acqua
più scura potrebbe non rendere molto evidenti i riferimenti che normalmente usi in altre immersioni per
orientarti: la stessa cima dell’ancora sparirebbe nel
blu se tu ti allontanassi troppo. In molte occasioni
potrai scendere sott’acqua senza alcun riferimento
ma se pianifichi un’immersione profonda è meglio
prevedere di avere sempre un riferimento: una cima per la discesa e la risalita, una parete o il fondale che degrada. Il sistema di coppia è importante
anche per l’orientamento e, in questo
caso, è meglio che due compagni
d’immersione stiano ben vicini per
non perdersi mai di vista.
Mentre scendi, guardati bene intorno e osserva i riferimenti visibili.
In assenza di riferimenti subacquei
naturali, che potrebbero non comparire se non quasi sul fondo, potresti
guardare il profondimetro, la cima di
discesa, il tuo compagno e, ogni tanto,
anche la superficie. Una volta raggiunta la profondità stabilita, ci sono diverse possibilità. Se i riferimenti sono particolari e caratteristici e la visibilità è
buona puoi tranquillamente compiere
il tragitto stabilito rimanendo vicino al compagno. Se
le condizioni di visibilità non lo permettono, potreste
rimanere in vista della cima di risalita e perlustrare le
vicinanze, osservando quello che c’è. E’ meglio non
pianificare lunghi tragitti durante un’immersione profonda sia perché i consumi aumentano sia perché la
visibilità, per quanto buona, è quasi sempre diversa
Narcosi d’azoto
Ricorderai dal corso Open Water Diver le informazioni sulla narcosi d’azoto. Avrai anche imparato che
questa condizione può verificarsi a circa trenta metri
e aumentare con la profondità. Pensa che, paradossalmente, ci sono molte persone che si immergono
spesso in profondità senza avere problemi di questo
tipo mentre altre hanno dichiarato di aver avvertito
strani effetti anche a profondità minori. E’ necessario
che tu sia preparato all’immersione profonda avendo
pianificato bene la discesa. Esiste, infatti, una sorta di
adattamento al respirare l’azoto dell’aria in profondità che ti permette di gestire meglio questo fattore.
Per iniziare correttamente un’immersione profonda, dovresti eseguire una discesa lenta.
Come già sai, questo è importante per la compensazione e per l’orientamento ma può servirti anche per
prevenire la narcosi d’azoto.
Una discesa lenta ti permetterà di adattarti meglio
agli effetti dell’aumento di pressione e di monitorarti
efficacemente ad ogni metro della discesa e fermarti
subito in caso avvertissi degli effetti strani. Infatti,
come ricorderai, è sufficiente risalire perché i sintomi
della narcosi scompaiano senza lasciare traccia.
Prima, però, è necessario essere consapevoli della
propria condizione e, come sai, spesso la narcosi
presenta un quadro di offuscamento delle percezioni. Anche qui ecco che viene in aiuto il sistema di
1
Minitest
1) Ci sono dei fattori nell’immersione profonda
che sono ______ e devono essere ______
a. Incomprensibili
–
lasciati al caso
b. Amplificati dalla profondità - considerati e
gestiti nella maniera
opportuna
c. Amplificati dalla profondità – semplicemente
accantonati
2) Vero o Falso.
Durante l’immersione profonda è necessario prevenire l’affanno perché esso
diventa ingestibile
3) Durante un’immersione profonda è meglio
______ per avere______
a. Scendere lungo un
riferimento – un migliore
orientamento
b. Scendere senza una
cima – migliore libertà di
movimento
c. Scendere solo in parete – un migliore orientamento
Risposte: 1b 2 Vero - 3a
da un’immersione in acqua bassa. Esistono le eccezioni di alcuni laghi in cui la visibilità aumenta sensibilmente solo una volta superati gli strati d’acqua
superficiale decisamente più torbida che possono
arrivare anche a oltre 20 metri. In ogni modo, anche
in quei casi, quelle condizioni non permettono, per
esempio, di sfruttare bene la luce del sole come
“sistema d’illuminazione” e riferimento naturale.
Riceverai, comunque, maggiori informazioni circa le
tecniche per imparare a non perderti sott’acqua
durante l’immersione di Orientamento prevista da
questo corso.
Un consiglio che molti seguono spesso con soddisfazione è quello di immergersi con un centro
immersioni. L’immersione guidata dovrebbe essere
presa in considerazione ogni qual volta ci si immerga
in un sito nuovo e a maggior ragione se l’immersione
prevista è una profonda. Chiedi informazioni
all’Istruttore circa gli ESA Point presenti nelle zone in
cui pensi di immergerti: troverai un servizio altamente
professionale anche per le immersioni guidate!
17
Una
coppia di
subacquei
scende
lentamente
lungo
la cima
18
coppia! Due subacquei, che scendono lentamente
lungo un riferimento, possono aiutarsi reciprocamente nel caso in cui uno dei due manifestasse un
comportamento strano e non fosse in grado di capirlo. Non è difficile aiutare il compagno in questo caso:
l’importante è non indugiare sul fondo. Rassicuralo
con dei segnali ed invitalo a risalire un po’. Puoi
anche aiutarlo prendendolo per un braccio e risalire finché anch’egli ti risponderà con “OK!”
Forse avrai notato che fino a questo punto non abbiamo parlato di esercizi particolari che dovrai svolgere
durante questa immersione. Infatti, per l’immersione
profonda non sono necessarie tecniche particolari
che devi praticare per divertirti in sicurezza. La pianificazione accurata è sicuramente il tuo esercizio più
importante. Devi applicare le comuni regole d’immersione che già conosci, focalizzando maggiormente la tua attenzione sui fattori che saranno amplificati
dalla profondità (che stiamo analizzando) e usare
attrezzatura idonea di cui parleremo fra poco. Tutto
lo staff ESA che parteciperà a questo programma ti
aiuterà a non tralasciare nulla, in modo che sia veramente la bella esperienza che pensavi.
C’è comunque un momento in cui dovrai fare qualcosa di diverso. Sarà un piccolo gioco per valutare la
tua lucidità mentale che, come abbiamo appena
detto, potrebbe subire un offuscamento dato dall’azoto. Questo problema si può manifestare anche in
maniera molto sottile. Infatti, non è assolutamente
detto che un subacqueo a trenta metri vada “fuori di
testa completamente”: sarebbe impossibile immergersi in simili condizioni. Le variazioni più frequenti, possono essere date da un rallentamento delle percezioni, da un conseguente rallentamento della capacità di ragionamento e delle azioni
e da una manualità imprecisa. E’ possibile valutare
questo? La risposta è si e con l’Istruttore farete delle
prove sia fuori che sott’acqua. Pensa a un gioco da
eseguire mentalmente e manualmente, come contare
con le dita. L’Istruttore ti segnalerà un numero con le
dita e tu dovrai rispondere sempre aumentando di
uno (es.se il numero indicato sarà due, dovrai rispondere tre e cosi via). Se il segnale fosse “cinque”, naturalmente dovresti usare due mani per rispondere
“sei”. Altri tipi di piccoli esercizi che l’Istruttore ti
potrebbe chiedere di eseguire sono: una semplice
operazione matematica scritta sulla lavagnetta o staccare e riattaccare la frusta del Gav sia fuori dall’acqua
che in profondità e controllare il tempo che occorre
per farlo. Vedrai che in ogni caso sarà molto interes-
sante e divertente anche questa parte un po’ insolita
dell’immersione.
MDD
Ricorderai la Malattia Da Decompressione già dal
primo corso. Inevitabilmente, in ogni immersione, i
tessuti del nostro corpo assorbono l’azoto dell’aria in
relazione alla profondità e al tempo trascorso.
Questo significa che più in profondità vai e più
tempo passa, più azoto assorbi. Se osservi la
tabella per calcolare l’immersione, noterai che a più
alte profondità corrispondono tempi di permanenza
subacquea più brevi. Questo serve per poter stimare
una quantità di azoto accettabile affinché il subacqueo possa, dopo una lenta risalita, far ritorno in
superficie senza tappe di decompressione.
Questo vale anche per le immersioni ricreative profonde? La risposta è “certamente si!”
Infatti, quello che dovrai fare quando pianifichi
un’immersione profonda sarà quello che hai sempre
fatto anche nelle altre immersioni. Sceglierai una profondità (che sia compresa entro i 40 metri) e un
tempo d’immersione che rientri abbondantemente
nei limiti di non decompressione e rispetterai questi
dati. Sia che tu usi la tabella o il computer, potrai ricavare questi dati facilmente. Il computer ti fornisce
addirittura sul momento il tempo di permanenza, che
può variare se cambi quota di profondità. Se ancora
non hai fatto l’immersione con il computer,
avrai modo di scoprirlo presto: infatti sarà
un’immersione obbligatoria di questo corso.
Come saprai, non esiste una regola uguale per tutti
circa l’assorbimento d’azoto. Sia le tabelle che i computer sono stati progettati per offrire un buon margine di sicurezza per tutti, essi però non garantiscono
che i sintomi non possano mai insorgere. In ogni
modo, ricorderai anche che l’azoto viene rilasciato
quando diminuisce la pressione, cioè in risalita e, per
un certo tempo, anche dopo l’immersione. Per ridurre al minimo i rischi e facilitare lo smaltimento del gas
(azoto) dobbiamo rispettare i calcoli ed aumentare la
prudenza con l’applicazione di piccole regole. Esse
sono: non arrivare mai alla fine del tempo di non
decompressione, risalire lentamente (almeno 10 metri al
minuto) e, prima di riemergere, fermarsi a 5 metri per
una tappa di sicurezza di 3 minuti.
Come saprai, la sosta di sicurezza non è una misura
obbligatoria nelle immersioni, ma tutti i subacquei
dovrebbero sempre farla e considerarla obbligatoria
durante le immersioni profonde. Durante l’immersio-
Un
computer
subacqueo:
se ancora
non lo hai
usato, lo
proverai
in una
specifica
immersione
di questo
corso
19
1
Due sub
effettuano
la sosta
di sicurezza
ne è anche consigliato di non eccedere in sforzi e
limitare l’esposizione al freddo. Ambedue i fattori
aumentano la concentrazione di gas nei tessuti e,
conseguentemente, i rischi di MDD. Anche una volta
che l’immersione è finita e sarai in barca o a riva,
ricorda di limitare gli sforzi fisici e prima di salire in
altitudine (anche con l’automobile!) aspetta che sia
trascorso un tempo ragionevole: almeno 24 ore.
Ricordi come si manifesta l’MDD? Semplicemente si
formano delle bolle di gas nei tessuti e, a seconda del
loro numero e della loro localizzazione, i sintomi e le
conseguenze possono essere più o meno gravi. Se le
bolle si formano in un’articolazione, ci può essere
dolore localizzato e impedimento nei movimenti, se
le bolle si localizzano nel midollo spinale può
sopravvenire anche la paralisi definitiva. E’ importante sapere che, nel caso si manifestassero i sintomi di
MDD, andranno prese adeguate misure di primo soccorso e che dovrebbe essere disponibile dell’ossigeno puro da somministrare. Puoi chiedere al tuo
Istruttore qualcosa in più circa l’ossigeno; egli ti
mostrerà volentieri il kit di cui dispone e che sicuramente vi porterete in barca.
Intossicazione da ossigeno
Come l’azoto, anche l’ossigeno può
dare problemi in profondità. Essi possono essere molto gravi e portare convulsioni e perdita di coscienza improvvisa anche se, per incorrere in un’intossicazione respirando aria, è necessario
scendere molto profondi; diciamo a
quote superiori ai 60 metri. Perché parlarne dunque? Come saprai, il limite
stabilito per la subacquea ricreativa è
40 metri e nell’immersione profonda di
questo corso scenderai con l’Istruttore
entro i 30 metri, ben al di sopra della
soglia pericolosa. E’ necessario, in ogni
modo, che ogni subacqueo conosca i
pericoli dell’ossigeno contenuto
nell’aria respirata in profondità per
scoraggiare quella confidenza eccessiva che può instaurarsi facendo immersioni profonde.
Ricorda questa semplice ma importante regola che
vale per tutte le immersioni e a maggior ragione per
un’immersione profonda: pianifica l’immersione
entro i limiti massimi dell’immersione ricreativa ad
aria e rispetta il piano d’immersione che hai fatto!
20
Consumo dell’aria
1
Minitest
1) Scendere lentamente ti
può aiutare a capire
meglio
a. Gli effetti della compensazione
b. Gli effetti della narcosi
d’azoto
c. Gli effetti della MDD
2) L’MDD è una grave
condizione medica che
può dipendere ______ e
______
a. Da trattenere il respiro –
dal risalire velocemente
b. Dal superare i limiti
delle tabelle – non compensarli
c. Dal superare i limiti
delle tabelle – dal risalire
velocemente
3) L’ossigeno è un gas
responsabile di potenziali
problemi in profondità.
E’ comunque facile evitarli ______
a. Rispettando i limiti dell’immersione ricreativa
b. Non immergendosi
mai oltre i 18 metri
c. Respirando miscele
senza ossigeno
Risposte: 1b – 2c – 3a
Dovrai verificare spesso questo fattore durante l’immersione profonda. Hai imparato nel corso Open
Water Diver che a 10 metri consumi il doppio rispetto alla superficie.
Possiamo aggiungere che a 30 metri consumi il doppio rispetto ai 10 metri, quindi, a 30 metri consumi 4
volte in più rispetto alla superficie.
E’ un dato significativo e devi considerarlo attentamente. Di solito come gestisci l’aria nelle tue
immersioni? Forse ancora non ne avrai fatte molte
ma sicuramente avrai imparato a controllare il manometro per evitare di finire l’aria, risalire ed avere
ancora autonomia per la sosta di sicurezza. Dovrai
fare la stessa cosa durante un’immersione profonda,
semplicemente controllando il manometro più frequentemente e segnalando spesso anche con il compagno circa la scorta d’aria. Considera che un’immersione profonda comporta una risalita più lunga.
Abbiamo detto che la velocità di risalita non deve
superare i 10 metri al minuto, quindi se risali da
trenta metri impiegherai almeno tre minuti per raggiungere la tappa della sosta di sicurezza (abbiamo
arrotondato in eccesso per essere più sicuri!). Il consumo dell’aria è, in ogni modo, un fattore individuale e ci sono subacquei che, immergendosi nelle stesse condizioni di altri, possono consumare il doppio o
la metà. In certi casi può essere opportuno procurarsi una bombola di maggiore capacità per le immersioni profonde.
Chiedi al Diveleader o all’Istruttore quali sono le procedure più adatte in base all’immersione che farai e
non dimenticare la regola più importante che devi
considerare circa il consumo dell’aria: controlla spesso il manometro, segnala spesso al compagno e
lascia un buon margine di autonomia per la risalita e
la sosta di sicurezza.
Affinché la sosta possa essere eseguita in ogni caso
(anche da chi è arrivato ad avere pochissima aria), si
usa mettere preventivamente un bombolino d’aria
con un octopus montato (così potrebbero respirarci
anche due persone) alla tappa dei 5 metri. Di solito
le barche per subacquei sono attrezzate con una
barra d’acciaio a cui è possibile appendersi per la
sosta e lì trovare anche il bombolino. In ogni modo,
nel briefing pre immersione, l’Istruttore ti spiegherà
le procedure usuali circa la sosta di sicurezza e l’uso
del bombolino. Se qualcosa non ti è chiara, ricordati
di chiedere chiarimenti!
21
Le attrezzature idonee
Una torcia
subacquea.
Portarla
durante una
profonda
potrebbe
valorizzare
l’immersione, restituendo agli organismi i reali
colori che
vengono
assorbiti in
profondità
22
Se ancora non possiedi la tua attrezzatura, il
Diveleader ti fornirà tutto il necessario per il corso
ma considera che è meglio se prevedi l’acquisto di
attrezzatura propria. Potrai così scegliere un erogatore che abbia buone prestazioni anche in profondità
ed una protezione termica adeguata. In molte occasioni, pur variando la profondità, potrebbe non variare la temperatura, ma in altre occasioni questo cambiamento potrebbe essere rilevante. Informati circa la
temperatura dell’acqua prima di partire per una
vacanza subacquea e procurati una muta adatta alle
condizioni che troverai. La strumentazione deve
comprendere un buon manometro perfettamente
tarato e almeno uno strumento per misurare profondità e tempo. Ci sono in commercio ottimi strumenti integrati che possono affiancare il computer, se
decidi di non usare orologio e profondimetro. Questi
sono gli elementi più importanti da considerare al
fine di un’immersione profonda. Possiamo aggiungere che il Gav deve avere un buon volume (senza esagerare), il sistema di zavorra deve essere ben posizionato e la pesata essere neutra, le pinne non devono essere troppo dure e la maschera si deve adattare
bene come per le altre immersioni.
E’ meglio, in ogni modo, non provare durante un’immersione profonda elementi nuovi dell’equipaggiamento. Anche un piccolo difetto potrebbe rovinarti
l’immersione, quindi porta con te il necessario dopo
averlo provato in acqua bassa.
Sicuramente un attrezzo utile in una profonda è
la torcia subacquea. Abbiamo parlato dell’assorbimento della luce sott’acqua e di come esso sia amplificato in profondità. Con una torcia potrai osservare
il reale colore delle gorgonie che altrimenti risulterebbero blu: infatti sono di un bel rosso vivo! Anche
la volta di un grande masso, che potrebbe apparire
scura, acquisterebbe tutto il suo splendore mostrando tappezzamenti di gialle margherite di mare, di
spugne colorate e centinaia di altri organismi che
risulterebbero altrimenti invisibili.
L’Istruttore porterà una torcia subacquea sott’acqua e
potrai notare come essa potrà valorizzare ulteriormente la qualità di un’immersione profonda.
Ricorda, infine, che tutto l’equipaggiamento deve essere conservato con un’ottima manutenzione e che un
buon sistema di coppia prevede il controllo con il compagno prima della discesa. Se la tua formazione subacquea è iniziata con un percorso diverso da un corso
ESA, avrai comunque imparato un metodo per verifi-
care l’attrezzatura con il compagno. Se vuoi, puoi
anche farlo ricordando questa parola: GRAZIE.
1
La pianificazione ed il sistema di coppia
Abbiamo già parlato molto della pianificazione e del
sistema di coppia e in ogni paragrafo che hai letto
c’era qualche informazione in merito.
Soprattutto, avrai capito che questi due aspetti devono essere rafforzati rispetto ad immersioni in acqua
bassa. Rivediamo in maniera più schematica le informazioni più importanti che abbiamo analizzato tra le
righe e che tu e il tuo compagno dovete tenere in considerazione durante un’immersione profonda:
• Pianificate insieme degli obiettivi d’immersione
precisi in modo che essa sia divertente e sicura
• Pianificate la profondità massima e non oltrepassate il limite stabilito o comunque quello dell’immersione ricreativa
• Usate attrezzatura collaudata e sicura che
garantisca ottime prestazioni in profondità
• Ogni volta, prima di scendere sott’acqua, controllatevi reciprocamente l’attrezzatura
• Prevenite il più possibile la narcosi d’azoto
scendendo lentamente in assetto neutro lungo un riferimento e segnalatevi
spesso “OK”
• Prevenite l’affanno movendovi e
respirando lentamente e aiutatevi
reciprocamente in caso d’insorgenza
dei sintomi
• Rimanete sempre alla stessa
quota e non perdetevi mai di vista
• Controllate spesso il manometro,
segnalatevi spesso circa l’autonomia e
lasciate un buon margine per la risalita
e la sosta di sicurezza
• Prevenite l’MDD risalendo ben
prima del limite di non decompressione e ad una velocità non superiore a 10
metri al minuto e fermatevi a 5 metri
per una sosta di sicurezza di 3 minuti
• Dopo l’immersione limitate gli sforzi
fisici e attendete almeno 24 ore prima di
volare o salire in altitudine
Ispezione
dell’equipaggiamento
23
Minitest
1) A 30 metri un sub
consuma ______ rispetto
a ______
a. Il doppio – 10 metri
b. 4 volte – la superficie
c. Sia a che b
2) La regola più importante circa il consumo
dell’aria prevede di
a. Controllare spesso il
manometro e segnalare
al compagno
b. Lasciare un buon margine di scorta per la risalita e la sosta di sicurezza.
c. Sia a che b
3) Vero o Falso. E’ meglio
non provare in un’immersione profonda elementi
nuovi dell’equipaggiamento
4) In tutte le immersioni
sono importanti sia la pianificazione sia il sistema di
coppia, ma in un’immersione profonda è meglio
a. Rafforzare la pianificazione
b. Rafforzare il sistema
di coppia
c. Che esse siano rafforzate
Risposte: 1c – 2c – 3 Vero – 4c
24
Schema dell’immersione in acque libere
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere, il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione profonda in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la
sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai
fare, dove, come e quando, perciò è fondamentale
che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua
attenzione.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti.
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura
necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente
Puoi assemblare il Gav e gli erogatori alla bombola e
controllare che essa sia carica. La vestizione può
dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi
effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi fare in ultima fase per
prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi
quelli legati al controllo dell’assetto. Devi curare
attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o
allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi
con qualche elemento dell’attrezzatura.
Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo: Gav, Rubinetterie, Aria, Zavorra,
Individua l’erogatore di riserva, Erogatori
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base
alle caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione.
Discesa controllata lungo un riferimento entro una
profondità massima di 30 metri
Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o di una parete, correggere la
velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo o
raggiungere la profondità massima di 30 metri
Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti
quando lo ritieni opportuno, potrebbe rivelarsi utile
in caso di problemi di compensazione, se avvertissi
qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Pianificherai
questa immersione insieme all’Istruttore ESA ad una
profondità massima di 30 metri, quindi controlla
bene il profondimetro mentre scendi e segnala
all'Istruttore il raggiungimento della quota.
Giro subacqueo di esperienza in profondità, uso dei
segnali e controllo dei dati di tempo, profondità e
scorta d’aria
Praticare esperienza in profondità durante un
giro subacqueo controllando frequentemente
tempo, profondità e scorta d’aria e segnalando
al compagno o all’Istruttore
Nitrogen Check: verifica degli effetti della narcosi
In profondità, eseguire un semplice esercizio
psicomotorio segnalato dall’Istruttore
Un semplice esercizio di manualità suggerito
dall’Istruttore ti servirà per verificare la completa lucidità psicomotoria che durante un’immersione profonda potrebbe essere, anche solo parzialmente,
compromessa dall’effetto dell’azoto.
1
La vestizione
dell’attrezzatura
può
avvenire
sia in acqua
sia fuori
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di
sicurezza
Risalire lentamente (almeno 10 metri al minuto) lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri
per una sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una
tappa di sicurezza in tutte le immersioni quindi, a
maggior ragione, in un’immersione profonda. In questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti
dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo
organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per effettuare la sosta di sicurezza
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore
Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura
Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Soprattutto quando pianifichi delle immersioni profonde, è fondamentale che tutto sia in perfetta effi-
25
cienza. Questa fase si rivela preziosa per mantenere
in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio
risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di
disassemblarla, se ciò non fosse possibile, riponila
con cura nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni
dello Staff
Debriefing
Ascoltare il commento dell’Istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore
e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida
dell’immersione
Convalida dell’immersione
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere. Annota
con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la
temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali.
Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo
Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto.
Complimenti!
Forse leggendo l’unità teorica di
26
questo capitolo
avrai notato che i cambiamenti necessari per effettuare immersioni ricreative profonde non sono radicali. Insomma, non devi sconvolgere tutto quello che
hai imparato in precedenza! Per poterti immergere a
profondità accettabili, che ti consentano di osservare organismi particolari, o visitare punti d’immersione più profondi del solito, devi assumere il giusto
atteggiamento mentale e rafforzare le norme di sicurezza che già conoscevi. Anche il considerare i fattori amplificati dalla profondità e disporre di attrezzatura efficiente rientra nella corretta pianificazione di un’immersione profonda. Hai trovato ottimi
suggerimenti in merito, come per esempio provare
una torcia subacquea in profondità ed usare attrezzatura già collaudata in precedenti immersioni in
acqua bassa.
Tutto il resto ora ti aspetta, insieme alle emozioni che
condividerai con il tuo compagno d’immersione
nelle prossime avventure subacquee.
Cosa hai
imparato?
1
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le
informazioni più importanti della relativa Unità
Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi
alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle
indicate, specificando se l’informazione è vera o
falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
1) Un subacqueo dovrebbe considerare l’immersione
profonda come
a. Un’occasione per superare i limiti consentiti
b. Un’occasione per visitare punti d’immersione caratteristici
c. Un’occasione per osservare organismi che
non popolano solitamente le profondità più
basse
d. Sia b che c
2) I più importanti fattori amplificati dalla profondità
prevedono
a. Un’accurata preparazione alla soluzione dei
problemi in immersione
b.Un’accurata pianificazione e le tecniche corrette per gestirli
c. Una notevole prestanza fisica per poterli
affrontare
d. Sia a che b
3) Vero o Falso. Ogni sub dovrebbe sapere che l’affanno in un’immersione profonda è inevitabile e prepararsi fisicamente all’evenienza
4) Aumentando la profondità di solito diminuiscono
la luce e la visibilità, quindi è meglio
a. Pianificare tragitti molto lunghi
b. Non pianificare tragitti molto lunghi
c. Pianificare un’immersione notturna
d. Sia a che c
27
5) La narcosi d’azoto può manifestarsi con sintomi
quasi impercettibili. Tra essi ricordiamo
a. Le convulsioni improvvise
b. La perdita di coscienza
c. Un rallentamento delle percezioni
d. Una sensibile diminuzione dei consumi
6) Le più importanti regole per prevenire la MDD
comprendono
a. Non arrivare mai al limite di non decompressione
b. Risalire non più veloce di 10 metri al minuto
c. Non trattenere il respiro in risalita
d. Sia a che b
7) Vero o Falso. Dato che l’ossigeno dell’aria è tossico solo a profondità superiori a 60 metri, non è necessario che ogni subacqueo ne conosca gli effetti
8) Un dato importante da considerare immergendosi
in profondità è l’aumento
a. Delle bolle nei tessuti
b. Dei consumi
c. Della visibilità
d. Sia b che c
9) L’uso di una torcia subacquea in un’immersione
profonda potrà
a. Valorizzare la qualità dell’immersione
b. Servire se l’immersione si svolge dopo il tramonto
c. Restituire i colori naturali che sono assorbiti in profondità
d. Sia a che c
10) L’immersione profonda del corso ESA Advanced
Diver prevede una discesa controllata e un giro subacqueo entro la profondità massima di
a. 25 metri
b. 30 metri
c. 40 metri
d. 42 metri
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
28
Firma_________________________data__________
Capitolo Due
Immersione di Orientamento
Cosa Imparerai
Sicuramente uscirai saltuariamente a passeggiare
per svagare la mente dagli impegni: forse ti sarà
capitato di visitare qualche parco o avrai programmato delle escursioni in campagna o in montagna.
In molte località caratteristiche hanno un buon
seguito le escursioni guidate. Le guide esperte dei
luoghi formano dei gruppi che in genere partono la
mattina presto e tornano la sera o addirittura pianificano un piano di escursione più lungo e si accampano per una notte, tornando il giorno dopo. Prima
della partenza sono previsti itinerari e percorsi che
abbiano le caratteristiche idonee ai partecipanti: più
o meno facili, più o meno lunghi e che abbiano
un’autonomia di luce necessaria a consentire l’arrivo verso l’automobile, o al punto di accampamento,
prima che il sole sia tramontato. Di solito i sentieri
percorribili hanno dei riferimenti: frecce e indicazioni colorate che sono dipinte sulle rocce. Mentre si
cammina e ci si gusta il panorama è comunque
necessario orientarsi e, volendo, si riesce anche a stimare quanta strada si sta percorrendo. Se proprio
una persona volesse essere precisa, potrebbe contarsi
i passi e calcolare esattamente il percorso.
Sott’acqua le regole non sono poi così diverse: ci si
immerge per divertimento e relax e si visitano luoghi
straordinari proprio come in un’escursione. Anche
in questo caso occorre applicare le tecniche adatte
per riuscire ad orientarsi: osservare dei riferimenti,
stimare la distanza percorsa e calcolare l’autonomia
necessaria per il ritorno verso la barca o a riva. In
questo caso l’autonomia è data principalmente dall’aria della bombola. Il subacqueo neo brevettato
Open Water Diver spesso lamenta una scarsa capacità di orientamento in immersione ma ciò è totalmente comprensibile. Occorre dedicare un po’ di
tempo - dopo aver appreso le tecniche di base per
immergersi - per imparare le tecniche necessarie ad
orientarsi. Capita alle volte che una coppia di subacquei sia costretta a risalire in superficie lontano
dal punto d’ingresso: probabilmente non avrà tenuto conto del fatto che sott’acqua è particolarmente
importante sapersi orientare. La conseguenza è che,
2
29
una volta risaliti, essi devono pinneggiare in superficie anche per centinaia di metri. Le condizioni del
mare potrebbero cambiare rapidamente e potrebbero esserci corrente e onde. Inoltre, il traffico di barche e natanti potrebbe essere pericoloso e la fatica
arriverebbe a stancare anche la persona più resistente.
Ecco lo scopo di questa immersione: iniziare ad
applicare le giuste procedure perché l’immersione sia
una passeggiata subacquea bella e rilassante e non
ti procuri stress o fatica. In base alla tua pianificazione e seguendo i consigli per l’orientamento subacqueo che troverai in questo capitolo, quando deciderai di terminare l’immersione, potrai tranquillamente risalire trovandoti nuovamente nei pressi del
punto d’ingresso in acqua.
Valutazione
delle
condizioni
per una
immersione
da terra
30
Pianificazione
Avrai già ricevuto molte informazioni sulla pianificazione dell’immersione durante il tuo corso Open
Water Diver. Tra le prime, ricorderai che devi scegliere accuratamente il luogo d’immersione. Ai
fini dell’orientamento questa scelta
dovrebbe includere alcune caratteristiche che già dalla superficie ti fornirebbero molte indicazioni utili. Il metodo
migliore per imparare le più importanti caratteristiche di un sito è un’immersione guidata. Questo ti permette di
farti un’idea dei riferimenti importanti
che potrebbero servirti per le immersioni successive. In un’immersione da
terra, di solito il fondale decresce mentre si scende: questo ti servirà per
impostare il ritorno, che avverrà salendo lungo il fondale crescente.
Un’immersione in parete avrà dei
riferimenti in superficie diversi da
un’immersione su una secca o su un
reef. Nel primo caso la barca potrebbe
ancorare vicino alla parete e quindi ti
basterà seguirla sia durante la discesa
sia durante l’immersione. Nel secondo caso potresti
tuffarti in acqua anche in assenza di riferimenti esterni e sarebbe necessario utilizzare i soli riferimenti
naturali subacquei o addirittura la bussola. In ogni
caso, parleremo di entrambi questi argomenti nei
prossimi paragrafi. Nelle librerie, o presso i centri
subacquei delle località più note, si trovano delle
pubblicazioni sulle immersioni locali con le mappe
molto dettagliate dei punti più caratteristici. Con
poca spesa, esse potrebbero esserti di grande aiuto
perché riportano molti dati: le immersioni più importanti e le caratteristiche climatiche stagionali, come
raggiungere il luogo, dove è preferibile ancorare
e se è permesso dalle leggi locali, quali sono gli
itinerari subacquei consigliati e quale tipo di vita
marina potrai osservare. Non è consigliabile avventurarsi in mare senza aver pianificato bene anche questi aspetti. Se le condizioni ambientali di tempo e
mare sono favorevoli per l’immersione, quantomeno
dovresti conoscere anche il tipo di fondale in cui ti
immergerai. Infatti, la visibilità e gli spunti per l’orientamento possono cambiare molto a seconda
della composizione del fondo e questo è un fattore
fondamentale per sfruttare al meglio i riferimenti
naturali (es. immergersi su un fondale con rilievi
caratteristici che puoi focalizzare o su una piatta distesa di sabbia, può influire molto sulla capacità di
orientamento).
I riferimenti in fase di discesa
I riferimenti presenti in superficie ti possono essere
utili anche per farti un’idea di come si presenterà il
paesaggio sott’acqua. Infatti, le caratteristiche esterne
di un sito d’immersione spesso rispecchiano quello
che c’è sotto la superficie: una scogliera che scende a
strapiombo continuerà con una parete più o meno
profonda; un’isoletta piatta sarà circondata facilmente da un fondale poco degradante e, addirittura, per
immergerti a soli 10 metri potresti doverti allontanare
molto dalla riva. Allontanarsi molto dal punto
d’ingresso, però, non è molto conveniente. Se le
occasioni di divertimento ci sono anche in pochi
metri d’acqua perché non approfittarne? Spesso la
sabbia circonda le piccole isolette e anch’essa può
servire come riferimento. Sott’acqua, davanti alla
riva, la sabbia risente dell’influenza del moto ondoso
e forma spesso delle ondine - le ripple marks – che
sono parallele alla costa. Se decidessi di entrare da
riva, potresti nuotare perpendicolarmente ad esse
con il fondale che decresce per portarti in fuori,
seguirle parallelamente per spostarti verso destra o
sinistra rispetto al punto d’ingresso e tornare seguendole perpendicolarmente con il fondale che cresce.
Le immersioni dalla barca possono essere diverse a
seconda del sito o delle condizioni ambientali.
La barca ancorata: può esserlo alla sua stessa ancora
o ad una boa fissa, come quelle che trovi usualmen-
Minitest
1) Un buon metodo per
conoscere un sito d’immersione è
a. Fare una lunga
immersione di esplorazione
b. Farsi accompagnare
almeno una volta in
un’immersione guidata
c. Immergersi ripetitivamente a brevissima
distanza sullo stesso sito
2) Ai fini dell’orientamento, la pianificazione
dell’immersione dovrebbe comprendere
a. Conoscere la tipologia
di fondale
b. Conoscere la tipologia
di organismi
c. Sia a che b
3) Un buon metodo per
farsi un’idea di un sito
d’immersione è
a. Perlustrare il sito in
apnea
b. Se disponibili, consultare i libri sulle immersioni locali
c. Se disponibile, consultare il portolano
31
Alcuni
subacquei
si spostano
in superficie
per raggiungere il punto
d’immersione
32
te in Mar Rosso. In entrambi i casi disporrai di una
cima per la discesa che è sempre consigliabile usare:
non devi necessariamente attaccarti ad essa, tuttavia
essa è sicuramente un buon riferimento.
Quando ti tuffi in acqua e dopo che hai controllato
l’attrezzatura con il compagno, guarda verso il
fondo. Questo ti permetterà di avere una buona
panoramica del paesaggio. Scendi con le pinne verso
il basso lentamente sia per compensare agevolmente
sia per guardarti intorno. Focalizza i particolari
che ti colpiscono: una roccia dalla forma particolare, la divisione netta che ci può essere tra una prateria di posidonia e una secca di roccia adiacente, una
franata di ciottoli o massi. Eventualmente, fermati
e osserva meglio qualcosa che potresti ricordare. In
modo particolare se ti trovi vicino al fondo, prima di
abbandonare la cima di discesa per la direzione pianificata, controlla il computer o il profondimetro:
saprai a quale profondità si trova l’ancora e questo ti
servirà quando farai il tragitto di ritorno.
La barca non ancorata: si usa soprattutto in condizioni di corrente o se l’ancoraggio é proibito dalle
leggi locali. In questo caso scenderai senza una cima.
A maggior ragione,
dovrai cercare di osservare il più possibile dell’ambiente circostante e
difficilmente ti troverai in
condizioni di totale
assenza di riferimenti. Le
immersioni in corrente
avvengono di solito in
ambienti in cui la visibilità è ottima e con un
Diving Center attrezzato
per questo tipo di condizioni. Ascolta attentamente il briefing e chiedi spiegazioni se non hai
compreso qualcosa o se ti
sembra che qualcosa sia
stato omesso circa la profondità, il tempo ed il tragitto pianificato. Una volta in acqua, stai vicino al tuo
compagno e rimanete entrambi vicini alla guida, segnalandogli subito se qualcosa non va bene. E’ consigliabile approfondire le tecniche di orientamento anche
dopo il corso ESA Advanced Diver, seguendo il corso di
specialità ESA Orienteering: acquisirai maggiore consapevolezza dell’ambiente sommerso, di come orientar-
tici e sarai più sicuro quando ti immergerai con un compagno autonomamente.
I riferimenti durante l’immersione
Prima di abbandonare la cima di discesa, dopo aver
rilevato la profondità, devi decidere da quale parte
dirigerti. Anche in questo caso le possibilità sono
diverse. Vediamo le principali.
In parete disporrai di un riferimento naturale molto
semplice da sfruttare: addirittura potrai scendere e
risalire lungo di essa. Una volta raggiunta la profondità pianificata, con la parete di fronte, potrai dirigerti verso destra o sinistra. Se scegli ad esempio quest’ultima, il tuo corpo sott’acqua sarà parallelo alla
parete con il braccio destro rivolto verso di essa. Una
volta che hai deciso di voltarti indietro, ritornerai con
il braccio sinistro verso la parete. Fra poco analizzeremo i metodi per stimare una distanza sott’acqua e
che ti serviranno per pianificare anche la lunghezza
del tragitto subacqueo. Se la parete – pur a strapiombo - scende poco sott’acqua (anche soli 7 – 8 metri),
come si osserva in certe isole, troverai facilmente alla
fine di essa una serie di gradoni con franate di pietre
più o meno grandi che comunque
degradano verso un fondale più profondo. Quindi, se scegliessi d’immergerti almeno a 20 metri dovresti allontanarti anche molto dalla parete, verso
fuori. In questo caso potresti impostare il tragitto diversamente.
Scenderai lungo la cima della barca,
raggiungerai verso fuori la profondità
massima pianificata e ti girerai ad angolo retto posizionandoti parallelamente
alla parete (sempre verso destra o sinistra). Puoi fare questa operazione
anche se non riesci a vedere la parete:
userai una bussola e i riferimenti del
fondo.
Una volta imparate le caratteristiche del sito, potrai usare solo i riferimenti naturali. Procedendo parallelamente alla parete (o alla riva se l’immersione è da terra) ad un certo momento, in base
alla lunghezza del tragitto, ti girerai ad angolo retto
verso la parete, e procederai verso di essa fino alla
minima profondità voluta. Voltandoti con un altro
angolo retto ti porterai nella direzione opposta a
quella di partenza. Alla fine, quello che avrai compiuto sarà un tragitto a forma di rettangolo.
2
Un sub
indica al
compagno
la direzione
del loro
tragitto
subacqueo
33
Minitest
1) Generalmente quello
che vedrai fuori dall’acqua avrà
a. Una disparità sotto la
superficie
b. Una conseguenza sotto la superficie
c. Una continuità sotto
la superficie
2) Vero o Falso. E’
sconsigliato immergersi
sulla sabbia a causa dell’assenza di riferimenti
3) Qualunque sia la
tipologia d’immersione,
è consigliabile prendere
riferimenti
a. Una volta sul fondo
b. Già dalla superficie
c. Alla cima dell’ancora
4) Un percorso in parete
potrebbe iniziare verso
______ mentre immergendosi su una secca si
potrebbe ______
a. Sinistra o destra –
seguirne il contorno
b. Destra o sinistra –
seguirne il confine
c. Entrambe le risposte
precedenti
Risposte: 1c – 2 Falso – 3b – 4c
34
Una secca potrebbe essere una montagna rocciosa
che sale dal fondo verso la superficie anche se non è
detto che esca fuori dall’acqua. Ci sono secche che
raggiungono quasi la superficie ed altre che per raggiungerle devi scendere anche fino a 30 metri.
Premesso che la pianificazione di un’immersione deve sempre tenere conto in anteprima dell’esperienza e del grado di brevetto del subacqueo, come vedi pur trattandosi della stessa tipologia d’immersione – la secca appunto - le condizioni
potrebbero essere molto diverse. I riferimenti, in
immersioni di questo tipo, di solito sono ben marcati. Soprattutto i confini della secca, che possono essere adiacenti a una distesa di sabbia o a una prateria di
posidonia. Se la profondità e l’ampiezza della secca
lo consentono, potresti seguire la linea di confine e
fare un vero e proprio giro completo ritornando al
punto di partenza senza doverti voltare. Molte volte,
però, l’ampiezza di una grande secca non consente
né una completa panoramica visiva dei confini, né la
possibilità di circumnavigarla completamente a causa
dell’autonomia. Cosa fare in questo caso? Prima di
tutto osserva quanto più riesci a vedere scendendo.
Potresti poi visitarne una parte, partendo dalla cima
dell’ancora, spostandoti in modo che la linea di confine sia visibile e pianificare una distanza o un tempo
verso una direzione per poi tornare indietro. Le possibilità di effettuare tragitti subacquei sono davvero
molte, sia usando i riferimenti naturali sia usando altri
sistemi (di cui fra poco parleremo). In una sola
immersione non si riuscirebbe certamente a coprire
tutto il programma approfondito di Orientamento.
Nel corso di specialità ESA Orienteering troverai
molte altre informazioni e possibilità per applicare
ulteriori tecniche di orientamento subacqueo.
Stima della distanza
Impostare un itinerario subacqueo, come per uno
terrestre, significa che anche il ritorno deve essere
calcolato accuratamente, soprattutto per garantirti
l’autonomia necessaria a raggiungere la barca o la
riva.
Contare le pinneggiate. Quando cammini usi i
passi - di solito tutti uguali - ed imposti l’andatura
secondo un certo ritmo. Ormai questa tecnica è talmente acquisita nell’uomo che neanche ci si fa più
caso. Per avanzare sott’acqua usi le pinne: puoi
impostare anche le pinneggiate, come i passi, secondo un certo ritmo che tenga conto dei tuoi limiti.
Stabilita la direzione di “marcia” (la rotta), prova a
contare quante volte usi le pinne. Un giro completo si compie quando la pinna passa sia al punto più
basso sia a quello più alto rispetto al tuo corpo. Ogni
pinneggiata completa ti fa percorrere mediamente
0,70 mt. Questo sistema di conteggio delle pinneggiate ti permette di avere le mani libere e la vista
dedicata all’osservazione sia naturalistica sia dei riferimenti per la rotta. Potresti impostare una rotta in
una direzione per 30 pinneggiate, voltarti e tornare
indietro per la rotta inversa (o reciproca) ricontando
altre 30 pinneggiate.
Naturalmente è meglio che tu parta da un punto
di riferimento preciso: potrebbe essere la stessa
ancora o un masso caratteristico. Questo sistema
molto accurato ti può essere utile anche quando
conosci molto poco di un sito. Molti tragitti brevi in
direzioni diverse ti permetterebbero un’esplorazione
accurata senza correre il rischio di perderti. Proverai
l’esercizio di conteggio delle pinneggiate sott’acqua
con l’Istruttore e sarà combinato anche con l’uso
della bussola.
Calcolare il tempo. Devi spesso controllare il
tempo d’immersione per non superare i limiti delle
tabelle e computer, quindi perché non approfittarne? Una volta decisa la
rotta, puoi pinneggiare
per un certo periodo –10
15 minuti, aria e limiti
permettendo – e poi tornare indietro per altrettanto
tempo.
Combinando
questo
sistema con i riferimenti
naturali ed il controllo
della profondità, hai trovato un nuovo sistema
per ritornare alla barca o
a riva.
Calcolare il consumo.
Questo è uno dei sistemi
più usati anche dalle
guide subacquee che
pianificano l’immersione dovendo tener conto dei
consumi di più persone contemporaneamente.
Analogamente alla situazione precedente, in immersione devi spesso controllare anche il manometro,
per avere aria sufficiente per tornare alla barca.
Questo strumento ti può fornire indicazioni utili
anche per calcolare un tragitto. Puoi impostare una
Il conteggio
delle
pinneggiate
è uno dei
sistemi
più pratici
per
calcolare
una
distanza
35
2
Minitest
1) Imparare a stimare
una distanza sott’acqua
è utile per
a. Pianificare il tempo
per rimanere immersi
b. Pianificare la profondità alla quale immergersi
c. Pianificare la lunghezza di un itinerario
subacqueo
2) I sistemi per calcolare
una distanza sott’acqua
comprendono
a. Il conteggio delle pinneggiate e il controllo del
tempo
b. Il controllo della profondità e della visibilità
c. Entrambe le risposte
precedenti
3) Usando il metodo del
consumo dell’aria per
calcolare un tragitto,
devi controllare spesso
anche
a. La bussola
b. La profondità
c. La sospensione
Risposte: 1c – 2a – 3b
36
direzione con la bussola, procedere controllando il
manometro finché avrai consumato 30 - 40 bar e tornare indietro per altrettanti bar. Combinando questo
metodo soprattutto con il controllo della profondità,
per non far variare i consumi, potresti fare un’immersione tornando tranquillamente al punto di partenza.
Uso della bussola
Avrai forse già usato questo strumento sott’acqua
durante il corso Open Water Diver per un semplice
esercizio. Nel caso tu non abbia avuto modo di provare prima d’oggi una bussola subacquea, non
preoccuparti: ora rivedremo le sue caratteristiche
principali ed inoltre il tuo Istruttore penserà sia a
rinfrescarti la memoria sia a fornirti lo strumento per
questa immersione. Avrai anche modo di praticare
un po’ di esercizio fuori dall’acqua prima di immergerti.
Le caratteristiche. La bussola ha un ago magnetico (di solito a forma di freccia con una punta e una
coda) che sta in bilico su uno spillo. In questo modo
l’ago, che è attirato dal magnetismo terrestre, è libero
di oscillare fino a porsi sempre con la punta verso il
Nord magnetico. Le indicazioni riguardo i punti cardinali sono nel quadrante al centro del quale stanno
in rilievo sia lo spillo sia l’ago magnetico. Tenendo la
bussola in mano vedrai il quadrante diviso in quattro
porzioni principali nelle quali troverai: il Nord – N che corrisponde a 0 (o 360) gradi, l’Est – E - che corrisponde a 90 gradi, il Sud – S – che corrisponde a
180 gradi e l’Ovest – W - che corrisponde a 270
gradi. Il quadrante delle bussole subacquee presenta
anche una finestrella che agevola la lettura dello strumento sott’acqua. La Linea di fede è una linea disegnata proprio in mezzo al quadrante o di lato ad
esso, dipende dai modelli di bussola, e serve per
impostare la rotta. In navigazione la linea di fede
dev’essere sempre in asse con l’asse del tuo
corpo.
La ghiera girevole è simile a quella di certi orologi
ma con dei riferimenti caratteristici e serve sia per
impostare una rotta sia per poterla mantenere in
navigazione.
Ora vedremo quali saranno gli esercizi che farai sott’acqua insieme all’Istruttore o al Diveleader per familiarizzare bene con la bussola. Leggi attentamente
questo paragrafo e scoprirai che queste tecniche
sono più facili da fare che da spiegare!
La posizione di navigazione. E’ forse la cosa più
importante da tenere in considerazione. E’ necessario
tenere lo strumento nella giusta posizione di navigazione per evitare che l’ago si blocchi. In questo caso ti
fornirebbe false indicazioni. Sott’acqua devi essere a
tuo agio in assetto neutro ed in posizione orizzontale
per riuscire a mantenere la bussola nella corretta posizione di navigazione. Questa sarà l’unica garanzia di
funzionamento e di attendibilità dei dati. Osserva a
questo proposito dalle foto di questo paragrafo quali
sono le posizioni più comode per navigare con la bussola: in ogni situazione lo strumento è mantenuto perfettamente orizzontale.
I tracciati subacquei. Con la bussola puoi pianificare ed effettuare veri e propri schemi di navigazione:
dai tracciati più semplici fino a percorsi articolati. In
questo paragrafo, analizzeremo le tecniche per impostare una rotta in linea retta, la sua rotta reciproca e un rettangolo. Proverai anche in acqua
questi divertenti esercizi in coppia con il tuo compagno. Il tuo Istruttore controllerà che entrambi svolgiate una buona esecuzione e vi segnalerà se qualcosa
deve essere corretto.
Per iniziare il primo esercizio – il percorso in linea
retta andata e ritorno - devi impostare una rotta. Per
fare ciò dovrai essere fermo, allineare
la linea di fede con la linea d’asse del
tuo corpo e porti nella direzione in cui
deciderai di andare. Una volta impostata la direzione e se la bussola sarà mantenuta perfettamente orizzontale, l’ago
girerà libero fino a porsi con la punta
della freccia verso Nord. A questo
punto, girando la ghiera “chiuderai”
l’ago dentro ai riferimenti ed inizierai la navigazione subacquea pinneggiando lentamente (sempre nella direzione della linea di fede). Per la distanza userai il conto delle pinneggiate (che
avrai stabilito in precedenza). Per mantenere quella rotta sarà sufficiente evitare che l’ago esca dai riferimenti. La correzione di rotta, se necessaria, dovrai
farla mantenendo la linea di fede dello
strumento allineata con l’asse del tuo
corpo e girerai lentamente come un tutt’uno fino a che
la punta dell’ago tornerà dentro ai riferimenti.
Impostare la rotta reciproca. Completato il numero
di pinneggiate previste ti fermerai e, mantenendo la
bussola in posizione di navigazione, girerai con tutto il
corpo finché la coda dell’ago sarà entrata nei riferimenti al posto della punta. In questo modo avrai com-
2
Due sub
seguono
una rotta
tenendo la
bussola in
mano
37
Minitest
1) L’ago magnetico della
bussola tende a porsi
sempre verso
a. Ovest
b. Sud
c. Nord
2) Per impostare la bussola in posizione di navigazione è necessario
a. Mantenere la bussola
orizzontale e allineare
la linea di fede con l’asse
del corpo
b. Mantenere la bussola
davanti al viso e allineare la linea di fede con
l’asse del corpo.
c. Mantenere la linea di
fede sempre verso il Nord
3) Se stai navigando
lungo una rotta usando
la bussola, per svoltare
verso destra ad angolo
retto devi
a. Sottrarre 90 gradi
b. Sommare 45 gradi
c. Sommare 90 gradi
piuto un giro di 180 gradi. Rifacendo lo stesso
numero di pinneggiate dell’andata, dovresti tornare al
punto di partenza. Questo era solo un esempio di lettura dello strumento. Se preferisci, puoi impostare la
rotta per gradi dalla finestrella o osservando il quadrante. Questo è particolarmente utile quando si vuole
percorrere un itinerario più articolato. Il tuo Istruttore ti
fornirà comunque altre indicazioni.
Percorrere il perimetro di un rettangolo
Potresti iniziare da qualsiasi grado leggi sul quadrante ma, per spiegarlo meglio, useremo i quattro punti
cardinali principali. Per prima cosa dovrai pianificare
il tuo rettangolo. Questa figura ha tutti gli angoli di 90
gradi ma due lati corti e due più lunghi per cui dovrai
stabilire il numero di pinneggiate per ogni lato.
Supponiamo che tu voglia percorrere i lati lunghi con
20 pinneggiate e quelli corti con 5. Potresti impostare il primo lato lungo verso Nord. La bussola in posizione di navigazione - ti indicherà il Nord non
appena l’ago si sarà fermato. Ti girerai finché la linea
di fede sarà allineata con N e lo chiuderai ulteriormente con i riferimenti della ghiera girevole. A questo
punto potrai iniziare le prime 20 pinneggiate. Cerca di
usare le pinne con calma e concentrazione, come se
camminassi lentamente. Finito il primo ciclo di pinneggiate ti fermerai e lentamente potrai girarti verso
destra finché nei riferimenti della ghiera entrerà - Est –
Questa volta le pinneggiate saranno 5. Se volessi
anche contare i gradi sul quadrante o nella finestrella,
vedresti che ne hai aggiunti 90. Svolterai poi ulteriormente verso destra finché entrerà – Sud, equivalente a
180 gradi – per 20 pinneggiate, poi sarà la volta dell’ultimo lato – W (Ovest) equivalente a 270 gradi- per
5 pinneggiate. Il tuo Istruttore segnerà un riferimento
all’inizio del percorso e, se tutto avrà combaciato, alla
fine sarai di nuovo nei suoi pressi. Abbiamo visto
come puoi compiere un rettangolo svoltando i lati
verso destra.
Ricorda che con la maggior parte delle bussole ogni
volta che vorrai svoltare verso destra ad angolo
retto dovrai sommare 90 ai gradi precedenti. Al contrario, se volessi impostare di svoltare ad angolo retto
verso sinistra dovresti sottrarre 90 ai gradi precedenti.
I fattori di disturbo
38
Abbiamo visto, fino a questo punto, diversi metodi
che puoi applicare per orientarti in immersione. Ci
sono però alcune cose importanti che devi considerare, soprattutto pensando che il mare é un ambiente liquido in perenne movimento e non statico come
una strada o un sentiero. I riferimenti naturali, se
sono attendibili, rimarranno sempre al loro posto
(non valgono perciò i banchi di salpe che stazionano
sulle rocce brucando le alghe!). Potrebbero però
esserci variazioni nelle condizioni ambientali e alcune volte esse potrebbero essere totalmente impreviste,anche in immersioni che conosci a menadito.
La visibilità potrebbe essere pessima e non permetterti l’uso efficace di riferimenti su cui avresti fatto
affidamento. In questo caso, oltre al fatto che devi
informarti sulle condizioni ambientali prima dell’immersione, è meglio che tu riduca l’ampiezza del tuo
itinerario subacqueo per mantenerti in contatto con
ciò che rimane stabile. Anche la corrente, sia pur
debole, può giocare qualche scherzo.
Infatti, sia che tu stia usando la bussola, il manometro, o il tempo, sia che tu
stia contando le pinneggiate, la corrente potrebbe disturbarti la navigazione.
Se ti trovi in favore di corrente e usi i
metodi citati sopra per la misurazione
della distanza, al ritorno potresti non
trovarti al punto di partenza.
Chiaramente avresti percorso più strada all’andata perché aiutato dalla corrente. Se, al contrario, ti trovi a pinneggiare controcorrente dovrai tenere
conto che, probabilmente, percorrerai
meno strada all’andata che al ritorno.
Sia pure contando lo stesso numero di
pinneggiate. Lo stesso discorso si
applica ai consumi. Durante un tragitto controcorrente, consumerai di più
che in favore di corrente: in questo
caso, il metodo dell’osservazione del
manometro potrebbe non essere molto
attendibile (o comunque è un fattore di
cui tenere ben conto). Anche una corrente trasversale può indurti in
errore. Se prevedi di usare la bussola
e compiere un semplice tragitto in linea
retta – andata e ritorno – potresti essere portato fuori rotta pur rimanendo i
riferimenti dello strumento in posizione corretta.
Prova a chiudere la linea di fede o l’ago magnetico
all’interno dei riferimenti della ghiera mobile, mantieni lo strumento in posizione di navigazione e spostati piano di traverso: essi non escono fuori dai riferimenti ma tu stai comunque sbagliando rotta!. Come
puoi tener conto di questi fattori di disturbo? E’
Due
subacquei
compiono
un angolo
di 90°
usando
la bussola.
Scegliere
percorsi
quadrangolari offre
una buona
panoramica
di un sito
39
2
Minitest
1) I fattori di disturbo
nell’orientamento subacqueo sono dovuti di solito
a. Alla visibilità.
b. Alla corrente
c. Entrambe le risposte
2) La rotta può essere
deviata ______ soprattutto a causa ______
a. Trasversalmente
–
della visibilità
b. Trasversalmente – della corrente
c. Frontalmente – della
corrente
3) Per orientarsi al
meglio sott’acqua è preferibile usare
a.. Specialmente la bussola
b. Solo i riferimenti più
importanti
c. Più tecniche combinate
Risposte: 1c – 2b –3c
40
molto semplice. Prima di tutto sarà molto difficile che
tu ti immerga usando solo ed esclusivamente la bussola o il conteggio delle pinneggiate per orientarti:
infatti, se userai la bussola, contemporaneamente ti
servirà anche guardarti intorno e abbiamo già detto
che è meglio se combini i vari metodi integrandoli fra
loro. E’ necessario impostare un riferimento iniziale che,
come abbiamo più volte ribadito, potrebbe essere la cima
dell’ancora o qualcosa di caratteristico e, mentre nuoti
lungo il percorso, prendere altri riferimenti “in riferimento al
precedente” e cosi via. La presenza di corrente la avverti mentre nuoti potendo così correggere la rotta spostandoti di lato o rallentando le pinneggiate in favore di corrente. E` meglio comunque non correggere controcorrente
aumentando il ritmo perché potresti facilmente affaticarti e
rischiare l’affanno. Diventa più facile orientarsi sott’acqua se
si applicano più tecniche di riferimento, anche diverse fra
loro.
Schema dell’immersione in acque libere
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione di orientamento in un
ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il
divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà
quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò
è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli
rivolgi tutta la tua attenzione.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti.
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura
necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente
Puoi assemblare il Gav e gli erogatori sulla bombola
e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è
quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli
relativi al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff
se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura.
Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo
Gav
Rubinetterie
Aria
Zavorra
Individua l’erogatore di riserva
Erogatori
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base
alle caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per un corretto ingresso in
acqua in base alle caratteristiche del
luogo e dell’imbarcazione.
Due
sub
in discesa
Discesa controllata lungo un riferimento
Scendere con l’assetto corretto
usando i riferimenti naturali o una
cima di discesa, correggere la velocità di discesa con l’aiuto del Gav e
fermarsi in assetto neutro prima di
toccare il fondo
Il controllo dei riferimenti in discesa è
una fase importante dell’immersione.
In particolare, la cima, una parete o il
fondale degradante sono già dei riferimenti di partenza che ti permettono di
riferire ad essi quello che vedi sott’acqua. Ricorda di scendere in posizione
verticale con le pinne in basso anche
per avere il massimo della visuale
panoramica del paesaggio e focalizza
dei riferimenti importanti che segnalerai all’Istruttore.
Stima della distanza tra due riferimenti
lungo un percorso rettilineo di andata e
ritorno
Stimare una distanza tra due riferimenti usando
il calcolo delle pinneggiate sia per l’andata che
per il ritorno
Questa tecnica si rivelerebbe particolarmente utile se
tu volessi misurare una distanza sott’acqua.
L’Istruttore ti fornirà le indicazioni sui riferimenti da
usare per questo esercizio. Essi potrebbero essere
41
2
naturali, due oggetti appoggiati o una cima stesa sul
fondo.
Una
bussola
subacquea
42
Uso della bussola in un percorso rettilineo di andata
e ritorno
Usando la bussola, impostare una rotta in linea
retta e la sua rotta reciproca calcolando un
numero di pinneggiate stabilito dall’Istruttore
La bussola è uno strumento che raramente si usa fine
a sé stesso, ma si combina con l’uso dei riferimenti
naturali. In ogni modo, siccome questo esercizio
serve a farti familiarizzare meglio con questo strumento, cerca il più possibile di concentrarti su di
esso, mantenendo un assetto costantemente neutro.
In modo particolare, ricorda che puoi svolgere le attività senza fretta, quindi pensa a come impostare la
rotta e la posizione di navigazione, a contarti lentamente le pinneggiate e girare altrettanto lentamente
finché anche il ritorno sarà impostato correttamente.
Uso della bussola in un percorso a forma di rettangolo
Percorrere un itinerario a forma di
rettangolo usando la bussola
secondo
la
rotta
stabilita
dall’Istruttore
Sfrutterai spesso dei percorsi figurati
quando ti immergerai e la bussola
potrebbe essere un valido aiuto qualora volessi esplorare un sito le prime
volte per conoscerlo bene e pianificare
dei tragitti articolati. L’Istruttore sceglierà la direzione di partenza, quindi non
dovrai fare altro che impostare la rotta
con la bussola in posizione di navigazione, contarti lentamente le pinneggiate, svoltare ad angolo retto secondo
quanto pianificato e completare i quattro lati della figura. Naturalmente non
sarai solo: il tuo compagno sarà con te
in ogni esercizio e l’Istruttore o il
Diveleader supervisioneranno ogni
attività svolta.
Uso dei riferimenti naturali
Percorrere un itinerario di andata e ritorno in
linea retta usando i riferimenti naturali
Una volta conosciuto un sito d’immersione, sicuramente userai molto più spesso questo metodo che
altri per orientarti. In questo esercizio devi focalizzare bene dei riferimenti caratteristici ed integrarli fra
loro per compiere un tragitto di andata e ritorno
verso il punto di partenza. Come hai letto in precedenza, cerca di memorizzare i riferimenti già dalla
discesa. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni per il calcolo della distanza.
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di
sicurezza
Risalire lentamente almeno a 10 metri al minuto lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per
una sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una
tappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindi
anche in un’immersione di orientamento. In questo
modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti
dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal tuo
organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni necessarie per eseguire la sosta di sicurezza
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore
Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura
Disassemblare e prestare le dovute
cure all’attrezzatura
In immersione è fondamentale che
tutto sia in perfetta efficienza. Questa
fase si rivela preziosa per mantenere in
efficienza la tua attrezzatura. Se puoi è
meglio risciacquarla in acqua dolce
pulita ancora prima di smontarla, se ciò
non fosse possibile, riponila con cura
nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff
Ascolta il
debriefing
con
attenzione:
sarà
un’ulteriore
occasione
per
migliorare
il tuo
processo
formativo
Debriefing
Ascoltare
il
commento
dell’Istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare
il tuo processo formativo! Interrompi
ogni attività ed ascolta con attenzione i commenti
sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore e dallo staff.
Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida dell’immersione
43
2
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere. Annota
con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la
temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali.
Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo
Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto
Complimenti!
Come avrai potuto notare, in questo capitolo c’erano
molti approfondimenti sull’orientamento rispetto al
tuo precedente corso, sia per quanto
riguarda l’uso dei riferimenti naturali
sia per l’uso della bussola, che in parte
forse già conoscevi. Infatti, orientarsi
sott’acqua è importantissimo per molti
fattori, inclusa la sicurezza. Avrai
sicuramente notato come si ribadisce
spesso anche in questo corso avanzato
l’importanza della pianificazione.
Essa è infatti il pilastro più importante
su cui poggerà tutta la pratica dell’immersione, dai livelli iniziali fino a
quelli professionali. Se applicherai una
buona pianificazione, familiarizzerai
meglio con l’immersione e non sarai
costretto ad improvvisare; cosa che sott’acqua non giova mai. L’applicazione
pratica costante delle informazioni e
dei consigli che hai ricevuto in questo
capitolo ti farà acquisire nel tempo l’esperienza necessaria per “impostare sempre la rotta
giusta” e correggerla qualora intervenisse qualche
fattore di disturbo. Non c’è cosa migliore che tuffarsi per un’escursione subacquea ed applicare quanto
pianificato: avere in ogni momento la consapevolezza di dove ci si trovi e risalire avendo sfruttato in
maniera ottimale l’autonomia della bombola ed in
modo sereno le nostre risorse psicofisiche senza
doversi stancare in superficie con lunghe pinneggiate per raggiungere la barca lontana.
44
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica,
innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma
anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera o falsa oppure scrivendo la
risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore
questa scheda, se troverà delle imprecisioni, ti darà le
spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
2
1) Le tecniche di orientamento subacqueo si basano su
a. Osservazione dei riferimenti naturali
b. Improvvisazione in base alle condizioni
ambientali
c. Stima dei percorsi e calcolo dei consumi
d. Sia a che c
2) Ai fini dell’orientamento, una buona pianificazione dovrebbe anche tener conto
a. Della composizione del fondo
b. Della scelta di una barca idonea
c. Della scelta di un compagno super esperto
d. Della possibilità di assicurarsi a delle cime
3) Davanti alla riva, sott’acqua, la sabbia a causa
______ forma spesso delle ______
a. Della risacca – onde perpendicolari alla costa
b. Delle onde – ripple marks
c. Del moto ondoso – ondine parallele alla costa
d. Sia b che c
4) Mentre scendi dalla superficie dovresti guardare
verso il fondo per
a. Evitare le vertigini
b. Calcolare la profondità
c. Prendere dei riferimenti
d. Calcolare le pinneggiate
5) I confini di una secca sono di solito
a. Ben marcati se essa non è troppo estesa
b. Indefiniti se essa non è troppo estesa
c. Graduali e mimetici
d. Opposti e monocromatici
45
6) I riferimenti naturali per essere ______ devono
______
a. Memorizzabili – essere colorati e mobili
b. Memorizzabili – essere caratteristici e fissi
c. Caratteristici – comprendere l’uso di bandierine
d. Sia a che b
7) Un percorso subacqueo si può impostare in vari
modi. Tra essi c’é
a. Contare le pinneggiate
b. Calcolare il tempo
c. Calcolare il consumo
d. Tutte le precedenti
8) Tra gli esercizi che farai sott’acqua saranno compresi
a. Seguire una rotta in linea retta – andata e
ritorno - e un percorso a rettangolo
b. Seguire una rotta in linea retta – andata e
ritorno – e un percorso a triangolo
c. Seguire un percorso articolato con almeno
5 cambi di rotta
d. Seguire un percorso articolato con almeno
7 cambi di rotta
9) La bussola sarà in posizione di navigazione quando ______ impedendo che l’ago ______
a. Sarà tenuta in mano – si liberi
b. Sarà tenuta al polso – si liberi
c. Sarà tenuta in verticale – si sblocchi
d. Sarà tenuta in orizzontale – si blocchi
10) Un fattore di disturbo per la navigazione può
essere la corrente. Per tenere conto di ciò va assunto
che ______ si percorrerà facilmente ______
a. All’andata in favore di corrente – una
distanza minore rispetto al ritorno
b. All’andata controcorrente – una distanza
minore rispetto al ritorno
c.Al ritorno in favore di corrente – una distanza maggiore rispetto all’andata
d. Sia b che c
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
46
Firma__________________________data_________
Capitolo Tre
Immersione di assetto
Cosa imparerai
Hai mai pensato a quante informazioni il tuo cervello elabora e spedisce ai recettori nervosi e muscolari ogni volta che ti muovi?. Chiudi gli occhi e pensa
alle tue gambe mentre sei seduto. Sai bene dove si
trovano: distese o accavallate o forse accoccolate
sulla poltrona con il gatto che ci dorme sopra.
Normalmente, anche quando cammini, certo non
pensi “Ora devo mettere avanti la gamba destra ora
la sinistra, poi di nuovo la destra” e cosi via...e
quando stai comodamente seduto davanti alla televisione non fai caso in continuazione a dove siano
le braccia e le mani: sono sempre lì, lungo il corpo!
Questa sensazione che ci fa intendere dove
le varie parti del nostro corpo sono posizionate nello spazio è stata definita dalla
neurologia come “propriocezione”, cioè
il nostro “ sesto senso “. Sapresti anche
dire con la stessa esattezza dove si
trovano le tue gambe e le pinne
mentre in immersione stai illuminando un anfratto scuro,
dove un attimo prima avevi
intravisto la flessuosa coda di
una corvina? Forse sei riuscito
a mantenere le pinne rivolte
verso l’alto in modo da non sollevare sedimento e piano ti sei avvicinato alla tana
o forse, preso dall’entusiasmo, hai pinneggiato energicamente per poter osservare più da vicino possibile
quel magnifico pesce, sollevando sedimento, grattando la parete dell’anfratto e facendo fuggire la corvina. Non ti preoccupare. Fino ad ora potresti avere
ancora poche immersioni nel tuo curriculum subacqueo e quindi, con l’esperienza, avrai modo di
migliorare. Questo avverrà più in fretta se prima dell’immersione metterai a punto l’attrezzatura con dei
semplici accorgimenti e sott’acqua proverai delle
specifiche tecniche per migliorare l’assetto. Occorre
un po’ di pratica e concentrazione iniziale per
diventare eccellenti subacquei e poter controllare al
meglio la propria posizione rispetto al fondo o ad
una parete. Queste cose, se sviluppate nel modo
opportuno, ti permetteranno di automatizzare il tuo
3
47
Una subacquea indossa
la cintura di
zavorra. I
pesi sono
distribuiti
in avanti
sui fianchi,
per favorire
la migliore
posizione
idrodinamica e lasciare
libera la
schiena.
48
assetto e i tuoi movimenti, proprio come fai quando
cammini o ti gratti la schiena. Quest’immersione
infatti, aiuterà a sviluppare il tuo “sesto senso subacqueo”: capirai come controllare il tuo corpo in
questo elemento così diverso e come mantenere una
posizione corretta, muoverai le gambe con eleganza
e saprai sempre in quale direzione sono rivolte le tue
pinne. Migliorerai inevitabilmente anche la padronanza nell’uso dell’attrezzatura: imparerai a considerare la frusta dell’erogatore di riserva, e quella del
manometro, come appendici del corpo e le pinne
come prolungamenti delle gambe. Alla fine l’assetto
sarà il tuo biglietto da visita come eccellente subacqueo e otterrai dalle immersioni maggior relax e
divertimento.
Posizionamento corretto dell’attrezzatura
La zavorra
La zavorra ed il Gav sono gli strumenti usati dal subacqueo per controllare l’Assetto. Ma quanti chili di
zavorra occorrono e dov’è meglio posizionarli?
Se usi una cintura di zavorra di tipo tradizionale o
con le tasche, prova a mettere i pesi
egualmente distribuiti sui fianchi e in
avanti vicino alla fibbia. Questo ti aiuterà a mantenere la migliore posizione
idrodinamica, cioè disteso in orizzontale a pancia in giù. La schiena rimarrà
libera e il fondello della bombola non ti
premerà su qualche piombo lasciato
troppo indietro. Se usi la zavorra
integrata nel Gav, il bilanciamento
dovrebbe già essere ottimale e potrai
riempire le apposite tasche con i giusti
pesi.
Per iniziare, considera la pesata che
avevi nelle immersioni precedenti e
metti a punto una quantità di zavorra
analoga. Se usassi una muta molto
diversa nello spessore o addirittura una
muta stagna, potresti chiedere consiglio al tuo Istruttore o al Diveleader per
preparare la quantità di zavorra iniziale. Ma non
preoccuparti troppo per questo: infatti eseguirai la
prova della pesata neutra direttamente in acqua.
Durante l’immersione, la bombola svuotandosi
tende a farti diventare progressivamente più positivo.
Alla fine dell’immersione, quindi, potresti non essere
più neutro soprattutto quando ti fermerai alla quota
di cinque metri per la sosta di sicurezza. In particolare, a seconda del tipo di bombola che stai usando,
potrebbe essere utile aggiungere un po’ di peso in
più rispetto alla pesata iniziale. Se non possiedi una
tua bombola, osserva quali tipi sono usati dove ti
immergerai e chiedi informazioni alla Guida subacquea o all’Istruttore circa la necessità di aggiungere o
meno del peso.
Se le gambe troppo positive dovessero essere
un problema, è possibile usare le cavigliere (da trecento grammi o mezzo chilo l’una). In questo caso
potrebbe essere utile togliere un chilo dalla cintura e
ridistribuirlo equamente alle caviglie. Può anche servire abbassare leggermente la cintura di zavorra più
del solito sul bacino: favorirà anche l’abbassamento
delle gambe.
Il Gav
Strumento utilissimo per controllare l’assetto, richiede soltanto un po’ di confidenza per fornirti le
migliori prestazioni. La taglia è importante, di solito le misure vanno da extrasmall a extralarge, quindi
devi avere cura di scegliere quella giusta. In questa
fase puoi farti aiutare dal negoziante o dal Diveleader
presso un Esa Point. Ricorda, in ogni modo, che un
Gav troppo grande risulterà “ballerino” e farà molta
resistenza mentre pinneggi, incanalerà acqua dietro
la schiena frenandoti e ti si rigirerebbe addosso, un
Gav troppo piccolo potrebbe impedirti addirittura
una corretta respirazione che, come sai, deve essere
profonda per evitare l’affanno. Se ancora non hai
un tuo Gav, approfitta di quello di qualche amico o
compagno d’immersione, provane modelli anche
diversi nelle caratteristiche, per esempio uno con il
volume d’aria distribuito a jacket e uno a volume
completamente posteriore. Non ci sono particolari
consigli in questo senso, molti si trovano bene con
un modello, molti con un altro. La cosa che devi considerare, giunto a questo punto, è l’acquisto di un tuo
Gav e dell’attrezzatura in genere, perché solo in questo modo potrai prendere la confidenza necessaria e
conoscere ogni particolare da sistemare prima dell’immersione o le tecniche giuste per rimanere bilanciato correttamente sott’acqua.
Anche la regolazione del Gav sulla bombola
può influire sull’assetto. Sistemare e stringere la
fibbia del Gav verso la parte alta della bombola tenderà a favorirti una posizione con la testa orientata
verso l’alto. Al contrario, se sistemi la fibbia molto in
basso sulla bombola, tenderai a rimanere orientato in
orizzontale con la testa verso il basso e le pinne
La regolazione in
altezza del
Gav sulla
bombola
può influire
sensibilmente sull’assetto
49
3
Un fermafrusta o un fermaboccaglio
mantengono
in posizione
corretta l’erogatore di
riserva
50
orientate un po’ verso l’alto. A seconda del tipo d’immersione che fai – in parete o a mezz’acqua – potresti preferire l’una o l’altra posizione, quindi non esiste una regola fissa.
Per chi usa la muta stagna (e sono sempre di più
ogni anno) sarà necessaria solo qualche considerazione, visto il nutrito programma previsto dal corso
ESA Dry Diver.
Immergendoti con la muta stagna, potrai regolare
l’assetto attraverso l’apposita valvola d’immissione
della muta stessa: questo procedimento è già di per
sé necessario a evitare lo schiacciamento dovuto
all’aumento di pressione. Evitando di usare anche il
Gav in immersione (comunque va indossato!), avrai
una sola cosa da dover scaricare durante la risalita o
se dovessi gestire un’emergenza (come soccorrere e
riportare in superficie un sub incosciente). Potrai
comunque usare il Gav per galleggiare in superficie
o per nuotare.
Le fruste
Sicuramente avrai provato a correre in spiaggia con
l’acqua alle gambe e avrai notato lo sforzo necessario
per spostarti. Molte persone usano questo sistema
per allenare le gambe, i muscoli addominali o per
puro divertimento. Anche in immersione, come sai,
maggiore è la resistenza che si oppone all’acqua,
maggiore sarà la fatica per pinneggiare. E’ sufficiente osservare la forma dei pesci o dei cetacei per
rendersene conto: essi sono affusolati o piatti e
lisci. Proprio perché ancora non possiamo fare a
meno dell’attrezzatura per le immersioni, è bene
pensare a ridurre al minimo lo spostamento d’acqua
che essa provoca. Pensa alla frusta dell’erogatore di
riserva, potresti anche lasciarla penzolare durante
l’immersione, ma quanta acqua sposterebbe e come
potrebbe il tuo compagno disporne con facilità in
caso di emergenza? Il rimedio è semplice. Devi fissare il secondo stadio di riserva con l’apposito
accessorio che potrai appendere al Gav. Esistono
molti modelli di fermaboccaglio per l’erogatore di
riserva, ma alle volte l’erogatore si può staccare solo
per aver cambiato il tipo di boccaglio che potrebbe
essere più piccolo, quindi fatti consigliare su quelli
migliori e controlla che siano adeguati ai boccagli
che preferisci usare.
Un modo semplice per accertarti che tutto funzioni e
sia a posto, è il controllo dell’attrezzatura con il compagno che sicuramente conosci dal corso Open
Water Diver. Prima di entrare in acqua, se l’imbarca-
Rilassati prima dell’immersione:
il Training Autogeno
Questa fase asciutta non rappresenta un vero circuito di esercizi. E` necessario, infatti, provare l’assetto
in acqua, su questo non ci sono dubbi. E’ comunque
vero che le considerazioni che fai quando pianifichi
correttamente un’immersione tengono conto delle
condizioni ambientali (che dovrebbero essere ottimali) e delle condizioni psicofisiche tue e del compagno, inclusi l’entusiasmo e la voglia di andare in
acqua. Immergerti rispettando queste semplici linee
guida ti mette già in una condizione mentale positiva
e favorisce il relax ed il divertimento.
Ti sarà capitato sicuramente, mentre pensi all’immersione o mentre ti stai preparando l’attrezzatura, d’immaginarti già sott’acqua o in procinto di scendere,
pregustando quelle sensazioni incomparabili che solo
chi visita l’ambiente subacqueo (o forse anche gli
astronauti), riesce a vivere. Questo, che ti capita senza
un preciso ragionamento, è uno degli esercizi più
importanti che potresti fare e dovresti provarlo ogni
volta prima di entrare in acqua.
Sono sufficienti alcuni minuti, anche mentre sei in
barca e ti stai dirigendo verso il punto d’immersione.
Chiudi gli occhi e concentrati sulla respirazione. Respira lentamente e profondamente, svuotando
bene i polmoni con lunghe espirazioni. Ora prova ad
immaginare di essere librato a mezz’acqua in assenza di peso (in hovering!). Piano ti sposti con un leggero colpo di pinna ed espirando leggermente scendi fino a raggiungere un magnifico scorfano mimetizzato su una roccia. Non lo tocchi, ma anche rimanendo completamente staccato da lui, che forse
crede di non essere visto, riesci a coglierne tutte le
Minitest
1) Posizionare correttamente i pesi è utile per
a. Calcolare la quantità
di peso necessario per
l’immersione
b. Distribuire equamente
il peso necessario per
l’immersione
c. Lasciare libere le mani
2) Usare un fermaboccaglio per l’erogatore di
riserva serve a
a. Impedire che l’erogatore rimanga penzolante
spostando molta acqua
b. Mantenere l’erogatore
di riserva in una posizione facilmente accessibile
dal compagno
c. Sia a che b
3) La frusta dell’erogatore di riserva dovrebbe
a. Arrivare da destra
b. Arrivare da sinistra
c. Rimanere aderente al
corpo
Risposte: 1b – 2c- 3c
zione lo consente, o appena prima di scendere, pratica un controllo all’attrezzatura del compagno, in
modo particolare ai fini del posizionamento, assicurati che l’erogatore di riserva del tuo compagno sia
posizionato nella zona del torace da un sistema efficace ma comodo da sganciare (dovrebbe essere sufficiente tirare l’erogatore). La frusta non dovrebbe
compiere giri contorti ma semplicemente passare
sotto ad un braccio e rimanere aderente al corpo.
Anche quando sei sott’acqua, abituati a controllare che le fruste siano a posto. Puoi farlo tastandoti il
torace dove sono fissate. Allo stesso modo, se vedi che
il tuo compagno ha la frusta dell’erogatore di riserva, o
quella del manometro, che penzolano o strisciano sul
fondo, segnalaglielo ed aiutalo a rimetterle a posto.
51
Un
subacqueo
in assetto
neutro
52
sfumature dei colori. Le numerosissime appendici
carnose che si prolungano dal suo corpo, ora sembrando alghe, ora ciuffi colorati di piccole piume. La
grande bocca chiusa è come sempre pronta a risucchiare in una frazione di secondo qualche pesciolino
di piccola taglia che ignaro passa davanti a lui.
L’occhio di questo magnifico pesce sembra una biglia
nera che ruota velocemente dentro la propria orbita,
forse è un’illusione che hai per via di qualche riflesso, ma riesci a coglierla solo soffermandoti vicino a
lui senza spaventarlo. Con una inspirazione poco più
profonda ti sollevi da quella scena e ti soffermi a
mezz’acqua guardando lontano in orizzontale. Nel
blu sembra non si possa scorgere nulla.
Pinneggi in modo lento, un leggero colpo di pinna
distinto dall’altro, aspetti che la spinta d’inerzia ti
sposti ancora, prima di fermarti nuovamente.
Immobile a mezz’acqua, riesci a cogliere in lontananza i bagliori argentei e la sagoma sfrecciante di un
banco di ricciole che, velocemente ma con circospezione, viene a vedere che buffo tipo di pesce tu sia.
Basterebbe un piccolo scatto, una mossa im-provvisa per vedere sparire per sempre quelle creature
argentate che ora ti stanno girando intorno. Ma
questo non accade e,
anche se le tue bolle
escono continuamente
dall’erogatore, i pesci
rimangono lì a girarti
intorno, per molti minuti.
Ora sei rilassato ma
continua a respirare profondamente e lentamente riapri gli occhi. Stavi
quasi sognando ma in
realtà queste cose succedono ogni giorno a centinaia di subacquei. Infatti,
la meraviglia è quella che
ti aspetta fra poco, quando davvero scenderai in
acqua.
Questo era solo un esempio di training autogeno.
Puoi immaginarti sott’acqua rilassato in ogni scena
che preferisci ma cerca sempre di respirare in questo
modo durante l’esercizio. L’importante è che ti
possa immedesimare mentre sei immerso e
librato con il migliore assetto che potresti
avere.
Tecniche in acque libere
I subacquei di solito sono persone affascinate dall’ambiente i quali spesso seguono anche altri interessi: passeggiate, gite ed escursioni, birdwatching. A
chi non piace ogni tanto una passeggiata rilassante in
campagna? Per godere bene del paesaggio è
meglio muoversi piano, secondo il proprio ritmo,
magari soffermandosi su un prato verde colorato di
fiori, osservando da sopra una roccia un tramonto dai
mille colori e cercando con occhi attenti i movimenti
dei piccoli animali o il volo degli uccelli. Sott’acqua
avviene la stessa cosa. Oltre a voler vivere il senso
di avventura e mistero che spesso è associato all’immersione, il subacqueo neofita sogna di poter rimanere immobile a mezz’acqua per gustarsi quello che
c’è intorno: un banco di salpe dorate o di affusolati
barracuda che gli passano a fianco, poter osservare
da vicinissimo i polipi espansi di una gorgonia o
aspettare l’arrivo della ricciola avvistata in lontananza. Tutto questo si può fare semplicemente controllando la propria posizione rispetto al fondo e senza
sollevare sedimento. Ma tu come la pensi? Credi
che una nuvola di sedimento sollevata da un colpo di
pinna sbadato possa arrecare danni? Per poter fare un
paragone prova a lanciare una manciata di sabbia
negli occhi di un amico e osserva la sua reazione.
Possiamo dire che una nuvola di sedimento su una
gorgonia equivale ad una tromba d’aria su una casa...
mentre ci sei dentro!
Occorre naturalmente qualche tecnica speciale per
riuscire a rimanere sott’acqua nella posizione voluta.
“I primi passi”, oltre a disporre dell’attrezzatura
idonea, si possono già compiere partendo dalla
superficie. Infatti, ora che l’attrezzatura è sistemata
e sai come rilassarti la mente, è il momento di pensare a quello che puoi fare sott’acqua insieme
all’Istruttore e lo Staff ESA.
Minitest
1) Prima di scendere sott’acqua ogni subacqueo
dovrebbe
a. Allenarsi agli sforzi
b. Imparare qualche tecnica di concentrazione
che possa rilassarlo
c. Imparare qualche tecnica di immersione che
possa migliorarlo
2) Un training efficace
per concentrarsi prima
dell’immersione potrebbe
essere
a. Respirare lentamente e
profondamente,
immaginandosi perfettamente sospeso a mezz’acqua
b. Immaginarsi al meglio
delle condizioni psicofisiche
c. Entrambi
Risposte: 1b – 2c
Questi esercizi hanno la capacità (quasi magica) di
predisporti bene nei confronti dell’ambiente in cui
stai per tuffarti e aumenteranno le tue performance in immersione: sia durante le abilità che proverai con l’Istruttore e che fra poco ti verranno spiegate, sia quando t’immergerai con un compagno e
ritroverai con gioia il piacere di controllare in ogni
momento dell’immersione la tua posizione sott’acqua.
La pesata neutra
Il calcolo della giusta pesata, che già ricordi dal corso
Open Water Diver, è una semplice operazione che ti
53
La prova
della pesata
neutra va
effettuata
in superficie
54
metterà in grado di avere sempre la pesata corretta
per le immersioni sia in un mare, più o meno salato,
sia in acqua dolce.
Questo sarà il primo esercizio di quest’immersione in
acque libere - In superficie, con l’attrezzatura indossata e tenendo l’erogatore in bocca, sgonfia tutto il
Gav e trattieni un respiro normale: l’acqua dovrebbe arrivarti a livello degli occhi- Aggiungerai o
toglierai piccole quantità di zavorra finché l’acqua
sarà al giusto livello. Questa pesata è vantaggiosa
Perché in superficie ti basterà gonfiare poco il Gav
per galleggiare comodamente mentre ti sarà sufficiente sgonfiarlo ed espirare per incominciare a scendere
lentamente. Questo già ti favorirà in superficie, sia in
fase di discesa: nel primo caso non dovrai “pedalare”
energicamente per rimanere a galla con il Gav tutto
gonfio Perché sei troppo pesante, nel secondo caso
non avrai necessità di tirarti giù con la cima Perché sei
troppo galleggiante.
La discesa nel blu
Il primo esercizio subacqueo sarà proprio la discesa,
che dovrai praticare senza afferrarti ne guardare la
cima. In discesa, anche se non ti afferrerai ad una cima, potrai comunque
compensare e controllare l’assetto. Ma
perché non tenersi ad una cima? Se
ancora non hai frequentato altri luoghi
per le immersioni, sicuramente prima o
poi riuscirai a goderti una vacanza in
Mar Rosso o in qualche altra località
tropicale. Sappi che in molte località famose per le immersioni, le
leggi non consentono l’ancoraggio
delle barche se non in punti prefissati. Per iniziare il tour guidato, al segnale del comandante, i subacquei saltano
in acqua insieme alla guida e scendono
direttamente sott’acqua spesso senza
alcun riferimento se non il fondale.
L’escursione termina alla boa fissa,
dove la barca si era nel frattempo ancorata. Pensa che, inoltre, potresti immergerti con le mani occupate dalla macchina fotografica o dalla videocamera.
E’ necessario imparare una discesa semplice e poco
faticosa aiutandoti con il Gav, che sgonfierai completamente. Per scaricare correttamente il Gav è
meglio che tu sia in posizione verticale con le pinne
in basso, quindi puoi portare in alto il corrugato con
la mano sinistra e usare il pulsante di scarico per far
uscire l’aria.
Un altro metodo consiste nell’uso dello scarico
rapido, che azionerai tirando il tubo corrugato verso
il basso: un cavetto d’acciaio che passa all’interno del
tubo, aprirà la valvola di sovrapressione, che di solito è posizionata a livello della spalla sinistra. Alcuni
Gav hanno anche scarichi rapidi accessori che si
azionano tirando un’apposita cordicella. In modo
particolare, è interessante considerare lo scarico rapido posto in posizione lombo dorsale (di cui molti
Gav sono provvisti), da usarsi anche in caso di risalite incontrollate a pinne in alto.
Ogni tanto si vedono subacquei, forse non ancora
abbastanza esperti, che dopo aver sgonfiato il Gav,
rimangono galleggianti come se nulla fosse successo.
Com’è possibile? E’ quasi sempre una questione
di concentrazione. Infatti, se trattieni involontariamente il respiro perché forse sei troppo concentrato
sul Gav, probabilmente non riuscirai a scendere facilmente. Ricorda che i polmoni sono lo strumento
migliore che hai per controllare l’assetto, quindi, proprio in superficie, è necessario svuotarli parzialmente per cominciare a scendere. Per fare
questo, è sufficiente espirare lentamente
quindi, al segnale dell’Istruttore e dopo
aver eseguito i segnali per la discesa con
il compagno (che potrebbe essere
l’Istruttore stesso), sgonfia il Gav e soffia profondamente nell’erogatore.
Ecco di seguito il prossimo esercizio: in
discesa, attraverso il pulsante di carico, e
su invito dell’Istruttore, immetti aria a piccoli colpi nel Gav, fino a rallentare e a
fermarti sospeso a mezz’acqua.
Se ricordi bene le prime nozioni che
hai imparato sulla subacquea, saprai
che in discesa la pressione aumenta di
1 bar ogni 10 metri d’acqua. Quindi,
dopo che hai iniziato a scendere, l’acqua
eserciterà una forte spinta sopra di te,
facendoti scendere sempre più negativo,
sempre più veloce. E’ necessario quindi
rallentare la discesa: avrai il tempo necessario a compensare, potrai osservare i riferimenti naturali utili per
l’orientamento e non piomberai sul fondo come un
sacco di patate!
Ormai tutti
i modelli di
Gav hanno
lo scarico
rapido che
si aziona
tirando il
corrugato
verso il
basso
Il controllo dell’assetto in immersione
Una scrittrice, parlando dei paesaggi intatti dell’Africa
ha scritto: “Occorre amore, comprensione ed anche
55
3
Minitest
1) Con la pesata neutra
per iniziare la discesa sott’acqua sarà sufficiente
a. Sgonfiare il Gav ed
espirare
b. Sgonfiare il Gav ed
inspirare
c. Sgonfiare il Gav e
trattenere un respiro
normale
2) Imparare una discesa senza alcun riferimento è utile
a. Per dimostrare di essere eccellenti subacquei
b. Perché tornerebbe
utile quando non si dispone di una cima di
discesa.
c. Perché una cima di
discesa non è altro che
un impedimento
3) Una discesa senza
riferimento si effettua
a. Scaricando il Gav e
compensando
b. Scaricando il Gav,
espirando e compensando
c. Scaricando il Gav,
espirando, compensando e rallentando la
discesa
4) Vero o Falso. In fase
di discesa è necessario
sia scaricare che caricare il Gav
Risposte: 1a- 2b – 3c – 4Vero
56
umiltà, perché con la nostra presenza c’intromettiamo nel silenzio e nella dignità della natura”.
Sembra una frase scritta apposta per l’immersione subacquea.
Se ti trovi su un fondale sabbioso, puoi osservare
incantato i raggi di luce che arrivano dalla superficie,
seguire i piccoli Rombi che si spostano piatti come
dischi volanti ad un paio di centimetri dal fondo ruotando gli occhi in ogni direzione o gustarti la scena
dei Paguri che se ne vanno in giro con la loro conchiglia sulle spalle. - Puoi farlo rimanendo ad un
palmo dal fondo, senza muovere un granello di
sabbiaSe l’immersione è in parete avrai necessità di rimanere orizzontale, o verticale, a pinne in basso o addirittura a testa in giù per scoprire nei buchi di coralligeno delle sorprese fantastiche: aragoste dalle lunghe
antenne e magnose mimetizzate perfettamente con
l’ambiente le quali portano continuamente l’acqua e
il cibo verso la bocca con delle piccole zampette. Puoi osservarle bene senza graffiare e sbriciolare la parete con colpi di pinna o movimenti
bruschi Puoi anche immergerti nel blu e goderti l’uniformità
di colore e paesaggio che solo lì puoi trovare.
Gironzolare a mezz’acqua per osservare i pesci di
passo e sperare in un colpo di fortuna: la tartaruga o
il delfino. - Puoi farlo controllando l’assetto
senza “pallonare” o scendere troppo di quota Bene! Da dove iniziamo?
Hovering
Qualunque sia il tipo di immersione che farai, applica sempre le tecniche come si trattasse di un percorso da svolgere. Vedrai che sarà proprio così anche
durante quest’immersione con il tuo Istruttore.
Mentre scendi, egli ad un certo momento ti segnalerà di fermarti prima di aver raggiunto il fondo: abbiamo già parlato di questo precedentemente. Parti da
questa posizione e cerca ora di rimanere fermo il
più possibile. Hai già aggiunto l’aria necessaria a
diventare neutro durante la discesa, quindi ora non
devi più usare il Gav. Se invece volessi diventare
neutro partendo dal fondo, metterai aria a piccoli
colpi nel Gav, attendendo tra un’immissione e l’altra
che si sia espansa nel sacco per non correre il rischio
di gonfiarlo troppo e risalire bruscamente. Ad un
certo momento ti staccherai lentamente dal fondo,
quindi non sarà necessario usare le braccia come
remi per aiutarti: solleveresti inutilmente molto sedi-
mento! Bene, ora senza più gonfiare il Gav, cerca una
posizione comoda. Una delle posizioni più facili per
rimanere immobili sott’acqua è quella da seduto: con
le gambe distese, incrociate davanti o dietro, non ha
importanza. Il trucco è nella respirazione. Questo
esercizio, che chiameremo hovering (“to hover”
significa “librarsi”) ti permetterà di capire come usare
correttamente i polmoni per rimanere sospeso senza
contatti con il fondo, o la superficie, e senza la necessità di muoverti. Hai imparato nel corso Open Water
Diver che inspirando i polmoni tendono a farti salire,
espirando tendono a farti scendere e mai va trattenuto il respiro. Ma allora, per rimanere fermi, cos’è
necessario fare? Semplicemente devi dosare l’aria
in modo che il volume polmonare non cambi molto
tra un respiro e l’altro.
Puoi farlo mantenendo una respirazione profonda
ma non troppo lenta, cioè non dare ai polmoni il
tempo necessario per svuotarsi o riempirsi troppo.
Nel contempo puoi controllare la tua posizione
rispetto al fondo o alla superficie.
Se non riesci a mantenere la posizione, non preoccuparti. Infatti, le gambe potrebbero andare verso l’alto
e tu finire con la testa in
giù, oppure girarti su di
un fianco. Continua in
questa posizione e poi
ripeti l’esercizio cercando posizioni alternative:
verticale con le pinne
in basso, a pancia in
giù, a testa in giù.
Guarda
spesso
l’Istruttore, lui ti dimostrerà l’hovering
in
diverse posizioni e ti
segnalerà le fasi salienti
dell’esercizio.
La pinneggiata misurata
Hai mai provato a pinneggiare a rana sott’acqua? Come saprai, questo è uno stile proprio del
nuoto, ma può essere applicato anche all’immersione
subacquea. L’Istruttore ti dimostrerà alcuni stili di
pinneggiata alternativi al classico “a battuta ampia”.
Variare lo stile di pinneggiata ti permetterà di
riposare le gambe e adeguare quello più adatto a
seconda delle esigenze. La cosa importante è: non
Esercitazione
di
hovering
57
3
Due subacquei osservano piccoli
organismi
sopra una
roccia. E’
sempre
meglio ridurre al minimo
i contatti
con il fondo
per non sollevare sedimento
58
stancarsi mai in ogni occasione e pinneggiare in
modo misurato.
Una cosa possibile, simile a quello che fanno gli
uccelli quando battono le ali in volo, è sfruttare l’inerzia. Prova a battere un colpo di pinna lento e
ampio e poi fermati: come noterai, stai ancora procedendo in avanti. Bene, perché non approfittarne?
Alla fine dell’immersione potresti aver risparmiato un
numero cospicuo di pinneggiate e di energie. Di conseguenza avrai anche ridotto i consumi.
L’assetto e la respirazione
Se l’immersione si svolge vicino al fondo, facilmente
troverai degli ostacoli da superare o evitare: grandi
massi o passaggi stretti. Potresti anche voler abbassarti o alzarti di quota per avvicinarti a qualche animale
da osservare meglio. Al contrario di quello che molti
credono, l’assetto sott’acqua si controlla molto di
più attraverso la respirazione piuttosto che usando continuamente il Gav. Certo quest’ultimo è
importante, ma una volta che sei sceso e ti sei posto in
assetto neutro, effettuerai le regolazioni minori usando
i polmoni. Prova questo facile esercizio – nuotando
lentamente in orizzontale in assetto
neutro, espira fino ad abbassarti di
quota poi inspira profondamente per
rialzarti dal fondo – Il tuo Istruttore ti
farà praticare questa tecnica anche da
fermo, cioè partendo direttamente dall’hovering. In questo caso ti puoi mettere
verticale con le pinne in basso in assetto neutro variando la respirazione (espirando ed inspirando profondamente):
vedrai che sarà facile abbassarti o alzarti. Naturalmente alla fine dell’immersione o quando deciderai di continuarla a
quote superiori, come si fa in un’immersione multilivello, dovrai, man mano
che risali, scaricare progressivamente il
Gav e renderti neutro.
I contatti con il fondo
Si dice sempre che non si deve mai
avere nessun contatto con il fondo per non provocare danni. Questo è verissimo ed il rispetto dell’ambiente dovrebbe essere la prima regola da osservare.
Alle volte, però, potrebbe essere necessario appoggiarsi delicatamente ad una roccia con un dito proprio per allontanarsi e non creare danni con tutto il
corpo. E’ facile a farsi: in assetto neutro il corpo
Risalita senza la cima e sosta di sicurezza
Se sei sceso senza l’uso di una cima, potresti facilmente non disporne anche in risalita. In Mar Rosso,
in molti punti d’immersione, la barca ti aspetta alla
boa fissa, ma se prevedi un viaggio alle Maldive, o in
qualsiasi altro luogo dove ci si immerge in corrente e
non ci sono boe, le cose vanno diversamente. Di solito si risale con i riferimenti naturali e anche la sosta
di sicurezza, che comunque non va mai tralasciata, si
fa senza nessun appoggio.
Capirai, quindi, che è necessario imparare queste tecniche, ma non preoccuparti: dopo gli esercizi che
avrai fatto sott’acqua, anche la risalita controllata sarà
semplice e la sosta di sicurezza senza appoggio sarà
un comodo sistema per prolungare la tua immersione godendo della meravigliosa sensazione… di stare
in assenza di peso!
Quando il tempo d’immersione volge al termine, è
necessario risalire rispettando una velocità di 10
metri al minuto. Mentre risali devi occuparti di due
cose: controllare la velocità e guardare dove stai
andando.
Minitest
1) Per rimanere sospesi a
mezz’acqua è necessario
a. Usare le braccia come
remi per non cadere
all’indietro
b. Mettere aria a piccoli
colpi nel Gav ed usare i
polmoni correttamente
c. Sia a che b
2) Una pinneggiata può
essere più rilassante se è
a. Misurata e lenta
b. Vigorosa e alternata
c. A rana piuttosto che
tradizionale
3) Vero o Falso. In
immersione per superare
degli ostacoli è necessario
usare spesso il Gav
4) E’ necessario_______
ogni contatto con il
fondo per non provocare
danni all’ambiente
a. evitare assolutamente
b. rispettare
c. ridurre al minimo
Risposte: 1b – 2 a – 3 Falso – 4c
sente anche la minima spinta di un dito e facilmente
si sposta all’indietro. Devi essere certo di avere le
pinne ferme (ricordi il “sesto senso”?). Alcuni sub,
infatti, tendono a muovere sempre un po’ le pinne
anche quando vorrebbero rimanere fermi.
E’ bene comunque ridurre sempre al minimo
ogni contatto con il fondo.
Anche quando sei vicino al fondo e non lo tocchi,
devi stare attento a come ti muovi. Infatti, la pinneggiata provoca un risucchio d’acqua che, se sei troppo
vicino al fondo, solleva inevitabilmente del sedimento. Questo causa sospensione e in certe occasioni,
come durante un’immersione notturna, risulta particolarmente fastidiosa (a parte ovviamente l’impatto
sull’ambiente) e può creare dissapori con i compagni
che ti seguono.
Alcune persone si lamentano di non riuscire a rimanere nella giusta posizione Perché durante l’immersione sentono le pinne andare verso l’alto. Non
dobbiamo considerare assolutamente svantaggiosa
questa situazione. In molte occasioni la posizione
ideale è proprio quella orizzontale, ma con le pinne
rivolte un po’ verso l’alto: osservare qualcosa da
vicino, o un’immersione guidata in un sito archeologico, richiede un’ottima padronanza dell’assetto
(il distacco da relitti antichi e dai reperti è fondamentale).
59
E’ tempo
di risalire!
Se sei sceso lungo un fondale degradante, ripercorrerai il tragitto inverso portandoti progressivamente
verso quote inferiori, controllerai lo strumento e scaricherai il Gav per non diventare improvvisamente
troppo positivo. Se sei sceso nel blu, risalirai verso la
superficie guardando verso l’alto, controllando lo
strumento e scaricando il Gav a piccoli colpi mantenendo l’assetto neutro. In qualsiasi momento potresti
fermarti e riprendere la risalita. Anche in questo caso,
per scaricare il Gav devi posizionarti in verticale, con
la testa in alto e le pinne in basso. Puoi usare il pulsante di scarico o lo scarico rapido del Gav, come hai
fatto durante la discesa.
Cerca di prestare maggiore attenzione negli ultimi 10 metri, quando la pressione diminuisce rapidamente in poco spazio. Il passaggio è brusco, essa
cambia da 2 atmosfere a 1 e gli effetti sul volume
sono importanti: l’aria si espande rapidamente,
sia quella nei polmoni – ricordi la regola importante
di non trattenere mai il respiro? – sia quella nel Gav.
Naturalmente l’Istruttore sarà sempre al tuo fianco e
sarà provvisto di un pallone segnasub. Questo vi
segnalerà alle altre barche e a chi vi assiste dalla
superficie.
Sosta di sicurezza senza appoggio
Una volta risaliti a cinque metri,
l’Istruttore ti segnalerà la sosta di sicurezza. Prova a rilassarti anche in quest’occasione!
Controlla semplicemente la tua posizione guardando lo strumento e osservando la superficie o il tuo compagno.
Non dimenticare che anche i polmoni
possono aiutarti a rimanere in assetto
neutro: regolando la respirazione,
rimarrai comodamente sospeso per
tutta la durata della sosta di sicurezza e
alla fine, insieme all’Istruttore, risalirai
fino alla superficie. Ottimo lavoro!
Prima di uscire dall’acqua, un’ultima
facile verifica.
60
Verifica della pesata dopo l’immersione
Come all’inizio dell’immersione, ripeti l’esercizio
della pesata neutra. Questo ti sarà utile per verificare
quanto lo svuotarsi della bombola abbia influito sulla
pesata iniziale: l’acqua dovrebbe ancora arrivarti a
livello degli occhi con il Gav sgonfio e trattenendo un
normale respiro.
Un ultimo consiglio. Ricorda che non è necessario
ricontrollare la pesata ogni volta prima di scendere
sott’acqua ma, sicuramente, è importante farlo dopo
un periodo prolungato di inattività, quando t’immergi in acqua dolce o in un mare diverso e se cambi
attrezzatura: in modo particolare muta e Gav.
Schema dell’immersione in acque libere
Preparazione del sistema di zavorra, vestizione e
controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente un sistema di zavorra
e tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e
controllarla reciprocamente
Prima di entrare in acqua per la verifica della pesata,
puoi iniziare con il tuo sistema di zavorra abituale. A
questo punto, puoi montare il Gav e gli erogatori
sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarca-
3
Minitest
1) Mentre risali devi
principalmente occuparti
di due cose
a. Risalire seguendo la
velocità del compagno e
segnalargli “OK”
b. Controllare la velocità
di risalita e guardare
dove stai andando
c. Sia a che b
2) Vero o Falso. La verifica della pesata va effettuata ogni volta prima di
scendere sott’acqua
Risposte: 1b - Falso
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere, dedicarsi agli esercizi per avere altro tempo utile
per eventuali ripetizioni e per il divertimento.
Imparare le tecniche per il controllo dell’assetto
avviene più efficacemente in un ambiente rilassato,
provando gli esercizi in team con gli altri subacquei e
lo Staff. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai
fare: dove, come e quando; perciò è fondamentale
che sospendi ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua
attenzione.
Una volta in acqua, insieme al compagno, osserva
con attenzione la dimostrazione dell’Istruttore e dello
Staff: essa avverrà lentamente, in modo da permetterti di cogliere ogni particolare dell’esercizio.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti.
61
zione utilizzata e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è quanto di meglio puoi
fare in ultima fase per prevenire problemi legati
all’attrezzatura, compresi quelli legati al controllo
dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e
segnalare all’Istruttore, o allo Staff, se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura.
Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo:
Gav
Rubinetterie
Aria
Zavorra
Individua l’erogatore di riserva
Erogatori
Una fase
della
vestizione
Hover Training pre immersione
In barca o a riva, provare tecniche di allenamento per
aumentare la concentrazione e favorire il rilassamento
Rilassarsi prima dell’immersione è utile per aumentare il comfort subacqueo e le prestazioni durante gli
esercizi. Dedicare pochi minuti a questa pratica, ti
aiuterà a liberare la mente e, una volta in acqua, praticherai con più scioltezza le tecniche di regolazione
dell’assetto.
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base
alle caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Potresti entrare in
acqua usando il rovesciamento all’indietro, il tuffo a
forbice o entrare da riva. In ogni caso, aspetta l’invito e i segnali dello Staff per l’ingresso e, una volta in
superficie, aspetta insieme al tuo compagno le indicazioni dello Staff sullo svolgimento degli esercizi e
sulla discesa.
62
Verifica della pesata in superficie prima dell’immersione
Controllare di avere la quantità di zavorra corretta prima di iniziare la discesa
La pesata corretta è fondamentale per raggiungere un
buon controllo dell’assetto e un comfort ideale in
immersione. Come già hai imparato dal primo corso,
metti l’erogatore in bocca e sgonfia il Gav trattenendo un respiro. L’acqua a livello degli occhi indica la
pesata neutra. Se sei troppo positivo o negativo,
aggiungerai o toglierai pesi con l’aiuto dello Staff.
Discesa nel blu
Scendere con l’assetto corretto senza riferimenti, correggere la velocità di discesa con l’aiuto
del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di
toccare il fondo
Su invito dell’Istruttore, inizia la discesa sgonfiando il
Gav ed espirando. Osserva solo il fondale per avere
dei riferimenti visivi. Mentre scendi, controlla la velocità di discesa immettendo aria a piccoli colpi nel
Gav, fino a raggiungere l’assetto neutro.
Tecniche per controllare l’assetto sott’acqua
Durante l’immersione, mantenere l’assetto neutro
provando tecniche diverse: hovering, pinneggiata
misurata, respirazione e superamento di ostacoli in
immersione, contatti minimi con il fondo
Questi “giochi subacquei” aumenteranno la tua abilità subacquea nel controllo dell’assetto. Provali in
scioltezza insieme al tuo Istruttore ESA!
Assetto
neutro
Risalita controllata senza la cima e sosta di sicurezza
senza appoggio
Risalire dal fondo in modo controllato senza riferimenti rispettando la corretta velocità di risalita e fermarsi senza alcun appoggio per una sosta di sicurezza a 5 metri per 3 minuti prima di riemergere
Ricorda che quando risali devi rispettare una corretta
velocità di risalita (10 metri al minuto) e, se opportuno, fermarti per la sosta di sicurezza come faresti per
qualsiasi altra immersione. Proverai queste tecniche
senza riferimenti per la risalita e senza appoggio
durante la sosta per aumentare la tua abilità nel controllo dell’assetto
Verifica della pesata in superficie dopo l’immersione
Dopo l’immersione, in superficie e prima di
uscire dall’acqua, verificare la pesata
Se la pesata era corretta all’inizio dell’immersione,
allo stesso modo si dovrebbe galleggiare con l’acqua
a livello degli occhi anche a fine immersione con la
bombola quasi vuota.
Verifica questa procedura insieme all’Istruttore e
segui i consigli che riceverai.
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore
Disassemblaggio e cura dell’attrezzatura
Disassemblare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
63
Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di disassemblarla, se ciò non fosse possibile, riponila con
cura nella tua sacca, o nella cesta, per risciacquarla in
un secondo momento secondo le indicazioni dello
Staff.
Debriefing
Ascoltare il commento dell’Istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore
e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida dell’immersione
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere. Annota
con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la
temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali.
Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo
Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto.
Complimenti!
Questa immersione è stata un ottimo punto di par-
64
tenza per il controllo dell’assetto e ora sei pronto per
diventare un eccellente subacqueo. Ora che hai provato la meravigliosa sensazione di rimanere in
assenza di peso e hai capito come stimolare il tuo
“sesto senso” sott’acqua potrai presto dedicarti agli
altri obiettivi che ti eri prefissato. Se ancora non hai
le idee chiare, sappi che ci sono molte occasioni per
appassionarti ad altri aspetti dell’immersione: un
esempio sono le attività di Specialità. Se questa
immersione ti è piaciuta, ma vuoi perfezionarti ulteriormente nelle tecniche di assetto, non c’è occasione migliore che continuare con il corso di specialità
ESA Hover Diver.
Forse le tue passioni abbracciano la fotografia, la
videoripresa e la biologia marina: questo potrebbe
essere il momento giusto per applicarle all’attività
subacquea. Chiedi maggiori informazioni su questi
corsi al tuo Istruttore ESA o al Diveleader…scopri le
tue passioni!
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le
informazioni più importanti della relativa Unità
Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi
alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle
indicate, specificando se l’informazione è vera o
falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
3
1) Sistema di zavorra e Gav sono strumenti che il
subacqueo usa per
a. Orientarsi in immersione
b. Rimanere in assetto negativo
c. Controllare solo la discesa
d. Controllare l’assetto
2) Durante l’immersione il subacqueo userà di più
______ per effettuare ______
a. Il Gav – piccole variazioni di quota
b. I polmoni – piccole variazioni di quota
c. Inspirare – piccole variazioni di quota
d. Espirare - piccole variazioni di quota
3) Una pesata neutra va provata
a. In superficie scaricando il Gav e trattenendo un respiro
b. Ogni volta prima di immergersi
c. Quando si cambia attrezzatura e ambiente
d. Sia a che c
4) Per evitare di offrire molta resistenza all’acqua un
sub dovrebbe
a. Indossare solo attrezzatura leggera
b. Sia c che d
c. Sistemare gli elementi dell’attrezzatura più
esposti in modo che rimangano aderenti al
corpo
d. Sistemare le fruste nascondendole sotto il
Gav
65
5) Concentrarsi con il Training Autogeno prima dell’immersione può servire a
a. Migliorare le qualità fisiche del subacqueo
b. Migliorare le qualità psicosomatiche del
subacqueo
c. Rilassarsi e favorire il controllo dell’assetto
d. Rilassarsi e favorire l’aumento della profondità
6) Per scendere correttamente in immersione è
importante
a. Raggiungere il fondo in assetto negativo e
alzarsi dal fondo
b. Raggiungere velocemente il fondo e gonfiare il Gav
c. Compensare la discesa gonfiando il Gav a
piccoli colpi
d. Compensare la discesa gonfiando tutto il Gav
7) Per rimanere comodamente in assetto neutro a
mezz’acqua è necessario
a. Aver disposto l’attrezzatura in modo equilibrato
b. Aver calcolato una pesata neutra
c. Usare correttamente la respirazione
d. Tutte le precedenti
8) Un subacqueo dovrebbe pinneggiare ______ per
______
a. Lentamente – poter prolungare il tempo
d’immersione
b. In modo misurato – risparmiare le energie
c. A rana – migliorare i tempi
d.Con il metodo tradizionale – evitare i crampi
9) Vero o falso. In risalita il subacqueo dovrebbe
essere in assetto positivo
10) Migliorare l’assetto permette al subacqueo di
a. Ridurre la fatica
b. Ridurre i consumi
c. Preservare l’ambiente
d. Tutte le precedenti
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
66
Firma____________________
data___________
Capitolo Quattro
Immersione con il computer
Cosa Imparerai
Una volta, senza tornare troppo indietro nel tempo,
c’era la vecchia e cara macchina da scrivere. Chi
svolgeva lavori d’ufficio o più elaborati lavori di
scrittura come libri e trattati non faceva certo a
meno di questo strumento. Un esempio rimasto
famoso e con lui la sua inseparabile macchina da
scrivere fu Ernest Emingway. Egli fu prolifico giornalista e scrittore, autore di romanzi rimasti nella
storia della letteratura. I suoi libri trassero ispirazione dai luoghi che aveva visitato in qualità di corrispondente di un giornale e per lavorare non aveva
bisogno d’altro, oltre alle sue capacità e qualità di
scrittore, che della sua fedele macchina e di fogli di
carta per scrivere. Chissà però come avrebbe lavorato se avesse avuto fra le mani un moderno computer
portatile! In fondo le caratteristiche di base di un
computer usato per scrittura sono le stesse di una
macchina da scrivere: una tastiera e un “foglio elettronico”. Ci sono però molte funzioni in più e per
poterle sfruttare al meglio occorre conoscerle e fare
un po’ di pratica. Usando un computer la scrittura è
più precisa poiché si possono analizzare in ogni
istante i periodi, la punteggiatura, gli spazi e tutto
ciò che alla fine forma un brano, un capitolo, un
romanzo. Anche nella subacquea, ormai già da
tempo, sono entrati in campo i computer da immersione. Una volta i subacquei si immergevano pianificando il “tuffo” con le tabelle. Questo metodo, che
rimane comunque un valido sistema per pianificare
l’immersione, ha, rispetto al computer, sia dei limiti
di precisione perché deve essere complementare ad
un orologio e ad un profondimetro (un tempo c’erano solo i profondimetri analogici, più imprecisi dei
sensori dei moderni computer) sia dei limiti di utilizzo, perché non può fornire calcoli in tempo reale,
cioè a qualsiasi profondità un subacqueo si trovi,
come invece permette il computer.
Nel primo paragrafo analizzeremo proprio le differenze tra un’immersione quadra, cioè calcolata con
la tabelle ed una multilivello calcolata con il computer che offre più possibilità per sfruttare meglio il
tempo d’immersione. In seguito vedremo le caratteristiche di questi strumenti e le regole generali di uti-
4
67
lizzo che applicherai in questa immersione. I computer subacquei sono soggetti a continue migliorie in
base ai collaudi e all’ampliamento delle funzioni,
troverai quindi di seguito un piccolo paragrafo sulle
informazioni ed i consigli per l’acquisto del tuo
computer subacqueo personale (la scelta migliore
che potrai fare!).
Pianificazione
dell’immersione con il
computer
68
Immersione quadra e multilivello
Probabilmente avrai già sentito la definizione –
immersione quadra - durante il corso Open Water
Diver, quando hai imparato l’uso delle tabelle.
Osserva nella pagina a fianco il grafico dell’immersione quadra: ti trovi in superficie ed esegui una
discesa verticale fino a raggiungere la profondità massima pianificata, quindi ti sposti lungo il fondo ed in
prossimità dello scadere del tempo massimo – il limite di non decompressione - dato dalla tabella, risali
lentamente fino alla superficie fermandoti prima di
riemergere per una sosta di sicurezza. Questo è esattamente quello che puoi fare pianificando l’immersione con la tabella: un quadrato (o un rettangolo) i cui
2 lati orizzontali sono dati dalla superficie e dalla profondità massima e i due lati verticali sono dati dalla
discesa e dalla risalita. Avrai sicuramente imparato
come programmare un’immersione di questo tipo,
calcolando cioè tutta l’immersione secondo la
profondità massima pianificata e, fino a non molti
anni fa, questo era l’unico metodo possibile.
Fino all’avvento dei computer subacquei.
Supponiamo che la tua pianificazione preveda
un’immersione in una secca alla profondità massima
di 24 metri e che il limite di non decompressione
secondo le tabelle sia di 30 minuti. Per essere più
sicuro, dovrai evitare di raggiungere questo limite e
prima d’immergerti pianificherai un tempo inferiore
che sarà più conservativo. Vorresti scattare della foto
in macro a delle margherite di mare con la tua nuova
fotocamera digitale, quindi inizi la discesa con in
mano la custodia subacquea. Scendendo fino a
24metri, cioè alla quota pianificata, ti rendi conto che
le condizioni migliori per realizzare le tue immagini
sono più in alto, verso i 19 metri, in prossimità di
grandi massi le cui pareti in ombra creano le condizioni ideali allo sviluppo di questi organismi. Nulla ti
vieta di risalire più in alto - l’importante è non
scendere oltre la quota pianificata - ma certamente devi tener conto di alcuni fattori: hai già raggiunto
la quota massima e, anche se per poco, hai già iniziato ad assorbire azoto a quella profondità. Anche dis-
ponendo della tabella sott’acqua non potresti modificare i calcoli che avevi pianificato prima dell’inizio
dell’immersione. Questo è indubbiamente un limite ma se vuoi mantenere la sicurezza non puoi
indugiare: devi rispettarlo!
Le tabelle, quindi, pur rimanendo validi mezzi per pianificare l’immersione non hanno la capacità di calcolare in tempo reale i cambiamenti dell’assorbimento di
azoto che si verificheranno risalendo da una profondità maggiore ad una minore o viceversa. Questo è ciò
che fanno i computer e l’immersione, proprio perché si
può calcolare e condurre per diversi livelli di profondità, si chiama immersione multilivello.
I computer subacquei non eseguono un diverso calcolo dalle tabelle, forse avrai sentito parlare vagamente di modelli matematici su cui entrambi si basano ma poiché il computer ha capacità di effettuare
calcoli in tempo reale avendo un sensore che rileva
costantemente tempo e profondità, esso adeguerà il
calcolo dell’azoto in base alla profondità in cui ti troverai in quel momento, evitando oltretutto gli arrotondamenti tipici delle tabelle. Questo si tradurrà in
un’ottimizzazione del tempo a disposizione. Se
paragoni un’immersione “quadra” eseguita con la
tabella e un’immersione “multilivello” eseguita con il
computer, ma pianificate alla stessa profondità massima, la seconda permetterà anche i calcoli per ogni
livello di quota superiore, anche di un metro per
volta. Questo si tradurrà sostanzialmente in un tempo
maggiore di permanenza sott’acqua. Per sapere
come puoi ottenere queste informazioni, nel prossimo paragrafo troverai le principali caratteristiche di
questi strumenti.
Grafico
di un’immersione
quadra
superficie
sosta 5 metri
profondità massima
Caratteristiche dei computer subacquei
I moderni computer subacquei sono oggetti di
dimensioni ridotte, quindi non molto ingombranti
che stanno comodamente al polso o in consolle e
devono essere accesi prima dell’immersione. Di solito per accenderli è sufficiente inumidire i sensori
posti vicino al display.
Quello che vedi sul display. Nonostante le ridotte
dimensioni, i computer hanno di solito un display
abbastanza ampio nel quale leggere le informazioni
e molti possiedono anche la funzione di retroilluminazione che favorisce la lettura in caso di immersione notturna o in condizioni di scarsa visibilità. Il display fornisce molto precisamente e come solo uno
strumento digitale sa fare, le informazioni circa la
profondità e il tempo, lasciando visibile in un’area
Un computer da polso
che legge
anche
l’autonomia
della
69
Minitest
1) I computer subacquei
calcolano l’assorbimento
dell’azoto
a. Con principi completamente diversi da quelli
usati dalle tabelle
b. Con modelli matematici completamente diversi da quelli usati dalle
tabelle
c. Con gli stessi modelli
matematici usati dalle
tabelle
2) I vantaggi dell’immersione
multilivello
rispetto ad un’immersione quadra sono che
a. Viene aumentato il
tempo totale d’immersione
b. Viene diminuito il tempo totale d’immersione
c. Il tempo totale d’immersione rimane lo stesso ma si assorbe meno
azoto durante una multilivello
3) I computer subacquei, avendo dei precisi
sensori che rilevano profondità e tempo, possono
a. Calcolare l’assorbimento di azoto in tempo
reale per ogni profondità
b. Calcolare l’assorbimento di azoto per ogni
10 metri di profondità
c. Calcolare l’assorbimento di azoto fittizio
Risposte: 1c – 2 a – 3a
70
apposita la profondità massima raggiunta. A seconda
della taratura dello strumento, potrebbero esserci differenze dell’ordine massimo di mezzo metro tra un
computer e l’altro. Durante questa immersione del
corso ESA Advanced Diver confronterai il tuo
computer, se già lo possiedi, o quello che avrai in
dotazione con quello del compagno e
dell’Istruttore per rilevare e verificare eventuali differenze. A seconda della profondità in cui ti troverai lo
strumento ti segnalerà costantemente il tempo massimo a tua disposizione - il limite di non decompressione - che cambierà ogni volta che varierai di quota,
anche di un solo metro. Di solito questi strumenti iniziano i calcoli una volta che sei a circa un metro sott’acqua, continuano ad elaborare per tutta la durata
dell’immersione, fino a quando uscirai dall’acqua.
Abbiamo visto i quattro dati principali visibili sul display che rimangono visualizzati (variando continuamente) in quattro aree ben distinte. Naturalmente
anche se tutti i computer riportano questi dati, per
ragioni di design, stile ed ergonomia, gli strumenti
avranno differenze sia nell’ampiezza dello schermo
sia nella localizzazione dei dati. Leggi bene le istruzioni allegate allo strumento che acquisterai; in
ogni caso, l’Istruttore o il Diveleader ti spiegheranno
la caratteristiche dello strumento che avrai in dotazione per questa immersione: dove localizzare
tempo, profondità, profondità massima e limite di
non decompressione. Ma non finisce qui. Infatti, una
volta che sarai uscito fuori dall’acqua, il computer
segnalerà l’azoto residuo che ancora dovrai smaltire
e, in funzione di questo e insieme al tempo di superficie, potrà calcolare immediatamente eventuali
immersioni consecutive.
I moderni strumenti offrono anche altre interessanti e
pratiche funzioni come l’indicazione della velocità di
risalita, della temperatura dell’acqua, gli avvisatori
acustici e lampeggianti, la possibilità di impostare
una miscela di Nitrox e alcuni modelli più sofisticati,
la possibilità di leggere l’autonomia di aria o
nitrox della bombola. In questo caso una sonda
ricetrasmittente sarà collegata all’uscita ad alta pressione del primo stadio dell’erogatore.
I computer prevedono anche possibili errori umani
(riferendoci alle immersioni ricreative). Infatti, in
caso di superamento della curva di sicurezza, essi ti
forniscono le informazioni sulle tappe da effettuare
per la decompressione di emergenza. Infine, una
volta terminate le immersioni, avrai visualizzato
anche il tempo totale di desaturazione, lo stato di
carica delle batterie e un vero log book elettronico
che terrà in memoria le immersioni permettendo in
molti casi di interfacciarsi con un PC e scaricare i dati
e il grafico dell’immersione.
Insomma, questi strumenti sono dei veri gioielli dell’elettronica e sono facili da usare. Come tutte le macchine, però, non potranno mai sostituire il pensiero
umano o scegliere quale sarà il profilo d’immersione
migliore. Essi forniranno gli stessi dati sia che ad
indossarlo si tratti di un subacqueo sia che si tratti di
un macigno che precipita verso il fondo.
Come al solito, occorre usare il buon senso e
per non sbagliare è meglio iniziare subito!
Regole generali di utilizzo
Pianificare l’immersione in acque libere. Come per
ogni altra immersione, anche usando il computer
dovrai pianificare bene tutte le attività, comprese
quelle legate al profilo d’immersione. Anche questa
operazione rientra tra le caratteristiche dei computer.
Questa funzione si attiva con dei pulsanti e le modalità d’impostazione variano a seconda dei modelli.
Non dovrai fare altro che leggere le istruzioni o farti
aiutare dal Diveleader per ricercare la funzione di
consultazione tabella. In fondo è proprio come usare
la tabella: sceglierai la profondità massima avendo
cura di rimanere abbondantemente entro i limiti della curva di sicurezza. Solo in questo modo
sarai sicuro di avere i tuoi dati sotto controllo. Un
computer, naturalmente, non saprà nulla del
tuo stato fisico, della tua esperienza, né della
tua resistenza al freddo. In base a questi parametri, dovrai essere tu a comportarti di conseguenza e
sarà meglio che tu sia sempre prudente e ragionevolmente conservativo. Abbiamo detto che il computer
aggiorna i calcoli costantemente in base alla profondità in cui ti trovi. Questo succede anche se da una
certa profondità stabilita, tu decida di scendere ulteriormente. Certo, lo strumento non ti abbandonerà
spegnendosi ma accorcerà il tempo a disposizione in
ogni fase di discesa aggiornando il limite di non
decompressione fino ad uscire dalla curva. In effetti,
esso non può sapere qual’era la profondità massima
che avevi scelto né quali sono le regole dell’immersione ricreativa né le leggi o i regolamenti locali circa
le profondità. In ogni caso, hai imparato dal corso
Open Water Diver che è importante rispettare la pianificazione pre immersione, compresa la profondità
massima stabilita. Il profilo d’immersione, secondo le
raccomandazioni dei fisiologi (che sono coloro che
Minitest
1) I dati principali che
osserverai in immersione
sul display del computer
saranno
a. Tempo, profondità,
profondità massima e
temperatura
b. Tempo, profondità,
profondità massima e
limite per il volo
c. Tempo, profondità,
profondità massima e
limite di non decompressione
2) Vero o Falso. Prima
di un’immersione consecutiva, devi aspettare che
il computer segnali sul
display la completa desaturazione dall’azoto residuo
3) Altre importanti funzioni dei computer subacquei sono
a. Visualizzazione della
velocità di risalita
b. A seconda dei modelli,
la possibilità di immergersi usando il nitrox
c. Sia a che b
71
Alcuni
modelli di
computer
posati sul
fondo. Il
controllo dei
dati con il
tuo compagno è consigliato per
rilevare se
sussistono
differenze
importanti
72
progettano i computer), non dovrebbe mai essere
irregolare. Sarà meglio seguire un profilo partendo
da una profondità massima stabilita e continuare
l’immersione risalendo lentamente e progressivamente a profondità minori fino a terminare l’immersione con una sosta di sicurezza.
Questa era la fase più importante della pianificazione
dell’immersione con il computer.
Vediamo ora cosa potrai fare sott’acqua. In
superficie dovrai controllare che i dati visibili siano
attendibili, il tempo e la profondità saranno a zero o
vedrai dei trattini orizzontali o dei simboli caratteristici di quel modello di computer (che saprai riconoscere). In fase di discesa dovresti osservare lo strumento: a partire da pochissima profondità esso inizierà a fornirti i dati.
Potrai raggiungere la profondità massima e qui controllare i dati con lo strumento del tuo compagno. Questo sarà
un esercizio previsto per questa immersione: la verifica
dei tuoi dati con il computer del compagno e
dell’Istruttore. La cosa più importante che potrai fare
usando il computer in immersione (come del resto usando la tabella) sarà di non raggiungere mai il limite di non
decompressione. Non sarà
difficile, dovrai spesso controllare lo strumento come
fai per il manometro dell’aria: vedrai che il tempo di
non
decompressione
andrà a scalare e dovrai
alzarti di quota prima che
arrivi a zero.
Come per altre regole,
anche in questo caso è
importante che tu sia
precauzionalmente conservativo; stabilirai cioè
che almeno tre minuti
prima del limite tu stia
già risalendo di quota
per almeno 5 metri per
mantenere poi sempre
quote superiori a quella
precedente. In questo modo il tuo corpo assorbirà e
rilascerà azoto in modo progressivamente regolare e
più sicuro rispetto a sbalzi dovuti a cambiamenti continui di profondità. Insieme al tuo Istruttore pianificherai l’immersione ad una profondità massima di 30
metri comprendendo due ulteriori livelli di quota
superiori, aria permettendo. Se tu pianificassi un’im-
mersione quadra a questa profondità, vedresti dalla
tabella che il tempo massimo concesso sarebbe di 30
minuti. Alla fine della tua immersione multilivello,
probabilmente sarai rimasto sott’acqua per un tempo
superiore!
Come probabilmente hai imparato dal corso Open
Water Diver, non esiste una regola assoluta circa
l’insorgenza dei sintomi della Malattia Da
Decompressione: oltre ai pericoli di una risalita
veloce e del non rispettare i limiti, alcune persone
possono essere predisposte a questa patologia o essa
può derivare da indisposizione fisica o esposizione al
freddo. Come vedi, occorre essere precisi e conservativi e seguire delle regole come quella di diminuire il limite di non decompressione e pianificare bene
l’immersione anche se si usa il computer. Hai già
imparato molte regole sulle tabelle nel precedente
corso. Bene, non devi fare altro che continuare a
rispettarle. I processi fisiologici che avvengono in
immersione respirando aria compressa rimangono gli
stessi, sia che tu ti immerga con il computer al polso
sia che tu abbia pianificato l’immersione con le tabelle.
Ci sono comunque alcune raccomandazioni che
sono appropriate all’uso del computer e che puoi
leggere in questo schema:
Un sub in
immersione
segnala al
compagno
per il cambio
di livello
• Ogni subacqueo deve disporre e riferirsi ad
un computer personale – Potresti facilmente usare
il computer per immergerti più volte in un giorno
quindi è necessario che lo strumento sia sempre lo
stesso per tener conto di profili precedenti, della
pausa di superficie e dell’azoto residuo. Acquista al
più presto il tuo computer personale, diventerà familiare come la tua maschera o l’erogatore
• Prima di immergerti, devi leggere bene le
istruzioni d’uso allegate al computer - Solo in
questo modo conoscerai le caratteristiche dello strumento che userai, le modalità di accensione e spegnimento, le impostazioni per la pianificazione ed il
controllo dei dati in immersione e in risalita
• Prima di immergerti, pianifica sempre l’immersione con il computer ed eventualmente
verifica i dati con la tabella – Ogni computer subacqueo dispone della modalità per poter pianificare
e controllare i dati prima dell’immersione. Pianifica
l’immersione in base al tuo grado di esperienza e
rimani sempre entro i limiti di non decompressione
73
• Verifica spesso i dati con il compagno e se
rilevate differenze significative affidatevi a
quello più conservativo – Non ci dovrebbero essere enormi discrepanze tra un computer e l’altro per
quanto riguarda la profondità. Alcuni modelli possono essere comunque più conservativi di altri per
quanto riguarda il limite di non decompressione
Finita l’immersione
anche il
computer si
risciacqua
in acqua
dolce
74
Ma un computer si può rompere? Esattamente
come si può rompere un qualsiasi oggetto o un meccanismo o uno strumento digitale. Non sono eventi
frequenti ma un computer potrebbe spegnersi,
incantarsi, allagarsi o fornire diciture di errore: per
questo è fondamentale che sia controllato prima dell’immersione. In particolare, essendo uno strumento a
batteria, dovrai controllare lo stato di carica (le modalità
di verifica le potrai leggere sulle istruzioni). Se un computer si accende regolarmente e fornisce i dati pre
immersione, sarà più difficile che ti causi problemi
rispetto ad uno strumento che ti infili al polso senza controllarlo – perché comunque si accenderà automaticamente in acqua – Molte volte i subacquei che hanno
avuto problemi non avevano controllato lo strumento
prima d’immergersi.
In ogni caso, se dovesse succedere che in immersione il computer si spegne, si incanta o se leggessi scritte che non comprendi, sarebbe il momento di interrompere l’immersione. - Seguendo le indicazioni dello
strumento del compagno sulla velocità di risalita, vi portereste fino alla sosta di sicurezza rimanendovi il più
possibile e comunque non meno di tre minuti In ogni caso, non continuate l’immersione con
un solo computer!
Una buona idea per garantirti maggiore controllo dei
dati è quella di rendere complementare il computer
con altri strumenti. Se non vuoi anche equipaggiarti
con orologio e profondimetro, potresti sistemare in
consolle uno strumento elettronico integrato che
ti fornirà allo stesso modo: tempo, profondità, profondità massima e temperatura dell’acqua. Questi
strumenti sono molto affidabili, le loro batterie generalmente durano per moltissime immersioni e la spesa
d’acquisto è abbastanza contenuta.
Manutenzione. Oltre alle normali procedure di
risciacquo e cure, vedrai che il computer non necessiterà di molti controlli se non quello del ricambio
delle batterie. Ci possono essere molte differenze tra
un modello e l’altro: alcuni hanno batterie speciali
che assicurano centinaia d’immersioni, altri hanno
Consigli sull’acquisto
Affidabilità e funzioni. Esistono molti modelli di
computer subacquei in commercio; ormai quasi tutte
le case produttrici di attrezzatura subacquea ne
hanno diversi modelli in catalogo.
Ma come scegliere il computer giusto?
Probabilmente la risposta la troverai rivolgendoti
verso i modelli che riscuotono maggior successo:
quelli più venduti e quindi più collaudati. Di solito le
novità offrono un ventaglio maggiore di funzioni
accessorie e design più accattivanti ma le caratteristiche importanti rimangono ancora la scelta del
modello matematico usato e della sua affidabilità, cosa che solo gli usi intensivi, come è avvento nel
caso di modelli “collaudati”, possono confermare. E’
comunque possibile informarsi su quale tipo di algoritmo (modello matematico) i vari computer si basino
e su quella base scegliere lo strumento più adatto.
Anche scegliendo il computer si dovrebbe tener
conto delle condizioni fisiche, dell’età e della temperatura dell’acqua. Se, ad esempio, ci si immergerà più
spesso in condizioni di acqua fredda, potrebbe essere meglio scegliere un computer tra i più conservativi. Queste informazioni potrai averle rivolgendoti
alle case costruttrici o dai cataloghi e per la loro consultazione ti puoi rivolgere all’Istruttore o al
Diveleader.
Schema dell’immersione in acque libere
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. E’ meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione multilivello con il computer in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove, come e quando,
perciò è fondamentale che sospendi ogni attività e
che gli rivolgi tutta la tua attenzione.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro, l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutar-
Minitest
1) La cosa più importante
che potrai fare usando il
computer in immersione
sarà di
a. Guardarlo ogni tanto
b. Controllare che sia acceso
c. Non raggiungere il limite
di non decompressione.
2) E’ importante che in
immersione tu sia conservativo; stabilirai cioè che almeno
tre minuti prima del limite di
non decompressione
a. risalirai per almeno 5
metri ad una quota superiore per mantenere poi quote
superiori alla precedente
b. scenderai di quota per
mantenere poi quote
inferiori alla precedente
c. aspetterai che il limite
di non decompressione
arrivi a zero
3) Vero o Falso. I processi
fisiologici in immersione
con aria compressa rimangono gli stessi, sia che ti
immerga con il computer,
sia che abbia pianificato
l’immersione con le tabelle.
4) L’acquisto di un computer subacqueo dovrebbe tener conto
a. Della scelta del modello
matematico adatto al tipo
d’immersioni previste
b. Della sua capacità di
autoadattamento
c. Dello stile e del colore
Risposte: 1c – 2 a – 3 Vero – 4 a
minore durata. Spesso è necessario che sia l’assistenza qualificata a provvedere al ricambio delle batterie.
Anche queste informazioni le potrai facilmente trovarle sul libretto d’istruzioni.
75
ti.
Una fase
delle procedure di controllo prima
della discesa
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura
necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente
Puoi assemblare il Gav e gli erogatori sulla bombola
e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia fuori sia direttamente in acqua. La verifica è
quanto di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura, compresi quelli
legati al controllo dell’assetto. Devi curare attentamente questa fase e segnalare all’Istruttore o allo Staff
se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura, compreso il computer
che avrete in dotazione
Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo:
Gav
Rubinetterie
Aria
Zavorra
Individua l’erogatore di riserva
Erogatori.
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base
alle caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione.
Discesa controllata lungo un riferimento alla profondità massima di 30 metri
Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o di una parete, correggere la
velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di raggiungere la profondità massima di 30 metri
Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti
quando lo ritieni opportuno, potrebbe rivelarsi utile
in caso di problemi di compensazione, se avvertissi
qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Pianificherai
questa immersione insieme all’Istruttore ESA ad una
profondità massima di 30 metri, quindi controlla bene il
computer mentre scendi e segnala all’Istruttore.
76
Giro subacqueo di esperienza alla profondità massima stabilita
Praticare esperienza d’immersione controllando
frequentemente tempo, profondità e scorta d’aria,
segnalando al compagno o all’Istruttore e risalire
lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3
minuti dal limite di non decompressione
Giro subacqueo di esperienza al 2° livello
Praticare esperienza d’immersione al 2° livello stabilito controllando frequentemente tempo, profondità e
scorta d’aria, segnalando al compagno o all’Istruttore
e risalire lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3
minuti dal limite di non decompressione
Giro subacqueo di esperienza al 3° livello
Praticare esperienza d’immersione al 3° livello stabilito controllando frequentemente tempo, profondità e
scorta d’aria, segnalando al compagno o all’Istruttore
e risalire lentamente per almeno 5 metri ad almeno 3
minuti dal limite di non decompressione
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di
sicurezza
Risalire lentamente, almeno 10 metri al minuto,
lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per
una sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una
tappa di sicurezza in tutte le immersioni quindi, a
maggior ragione, in un’immersione multilivello. In
questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo smaltire ulteriore azoto dal
tuo organismo. L’Istruttore ti fornirà le indicazioni
necessarie per fare la sosta di sicurezza.
Durante
l’esercitazione
conviene
controllare
spesso
tempo e
profondità
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore
Smontaggio e cura dell’attrezzatura
Smontare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Questa fase si rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua attrezzatura, compreso il computer. Se
puoi, è meglio risciacquare l’attrezzatura in acqua
dolce pulita ancora prima di smontarla, se ciò non
fosse possibile, riponila con cura nella tua sacca o
nella cesta per risciacquarla in un secondo momento
secondo le indicazioni dello Staff.
Debriefing
Ascoltare il commento dell’Istruttore
77
4
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore
e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Risciacquo
dell’attrezzatura
Convalida dell’immersione
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere. Annota
con cura tutti i parametri, le condizioni ambientali, la
temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali.
Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo
Istruttore e chiedi se ci sono timbri o adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto
Complimenti!
Come avrai potuto notare i vantaggi che il computer
offre in immersione sono evidenti: è come se tu avessi maggiore libertà. Infatti, la possibilità di calcolare
differenti livelli di quota durante la stessa immersione ti permetterà di gustarla meglio e, alla fine, disporrai di più tempo da trascorrere sott’acqua.
Questo strumento, che ha fatto la sua comparsa
negli anni ’80, è oggi diventato un “compagno” inseparabile per migliaia di subacquei.
Naturalmente, come per ogni innovazione tecnologica, è bene sempre tener conto dei rischi associati ad
un suo utilizzo sbagliato. Per questo motivo hai trovato anche molte raccomandazioni e qualche regola da seguire, oltre a quelle che già conoscevi per le
tabelle. Il computer non deve diventare in nessun
caso un sostituto del tuo compagno d’immersione né
tanto meno devi pensare che esso possa tener conto
delle tue condizioni psicofisiche: sarebbe lo sbaglio
più grande che potresti fare. In ogni modo, se terrai
sempre conto di pianificare bene l’immersione e di
attenerti al tuo livello di brevetto ed esperienza,
potrai godere degli enormi vantaggi di questo strumento per tutte le tue immersioni future. E’ importante, però, se ancora non ne possiedi uno proprio,
che inizi a pensare al prossimo acquisto per le tue
avventure subacquee: un moderno computer da
immersione.
78
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo
Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera
o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio.
Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle
imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
1) Una multilivello è un’immersione in cui
a. Si può calcolare solo un livello di profondità
b.Si possono calcolare solo due differenti livelli di profondità
c. Si possono calcolare differenti livelli di profondità
d. Si può superare il livello dell’immersione
ricreativa
2) Durante l’immersione del corso, insieme al tuo Istruttore
e seguendo le indicazioni del computer, pianificherai
a. Almeno due livelli di profondità
b. Almeno tre livelli di profondità
c. Una profondità massima di 30 metri
d. Sia b che c
4
3) Vero o Falso. In tutti i computer subacquei viene
sempre indicata la profondità massima raggiunta
4) I computer da immersione non solo forniscono i dati
per le immersioni multilivello ma sono anche in grado di
a. Calcolare immersioni consecutive tenendo
conto dell’azoto residuo e del tempo di superficie
b. Calcolare immersioni consecutive senza
tener conto dell’azoto residuo e del tempo di
superficie
c. Tenere un log book elettronico per un certo
numero di immersioni
d. Sia a che c
5) Le principali regole da tenere in considerazione
usando un computer subacqueo comprendono
a. Prima di immergerti devi leggere bene le
79
istruzioni di utilizzo
b. Ogni subacqueo deve disporre e riferirsi ad
un computer personale
c. Verifica spesso i dati con il compagno e se
rilevate differenze significative, affidatevi a
quello più conservativo
d. Tutte le risposte precedenti
6) Vero o Falso. Un computer subacqueo affidabile non si
può esaurire, spegnere o incantare durante l’immersione
7) Se dovesse succedere che in immersione il computer si
spegne, si incanta o se leggessi scritte che non comprendi
a. Potresti continuare l’immersione riferendoti
al computer del compagno
b. Potresti continuare l’immersione riferendoti
alla tabella
c. Dovresti interrompere l’immersione e fermarti alla sosta di sicurezza il più possibile
d. Dovresti interrompere l’immersione e risalire in superficie
8) La manutenzione di un computer subacqueo non
comporta complessi interventi. Principalmente devi
a. Sciacquarlo dopo l’uso, verificare lo stato di
carica delle batterie e sostituirle o farle sostituire quando necessario
b. Sciacquarlo dopo l’uso, verificare lo stato di
carica delle batterie e sostituirle o farle sostituire prima di ogni immersione
c. Prevedere d’imparare a smontarlo se non
dovesse funzionare bene
d. Sia a che c
9) Vero o Falso. Siccome tutti i computer subacquei
usano lo stesso modello matematico di calcolo, la
scelta di uno o l’altro non è significativa
10) Se le zone in cui ti immergerai avranno prevalentemente condizioni di acqua fredda, sarebbe
meglio scegliere un computer
a. Tra i più permissivi
b. Tra i più conservativi
c. Da polso
d. Da consolle
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
80
Firma_______________________ data__________
Capitolo Cinque:
Immersione Notturna
Cosa Imparerai
In questa immersione proverai per la prima volta
nuove, fantastiche sensazioni e nuovi aspetti pratici.
Immergersi di notte rivela importanti cambiamenti
nell’ambiente e offre l’opportunità di provare nuova
attrezzatura. Molti sono i motivi per provare un’immersione notturna e alcuni saranno analizzati in
apertura del capitolo. Questa opportunità, grazie
soprattutto alla possibilità che il subacqueo ha di
attrezzarsi efficientemente per immergersi di notte,
apre nuovi orizzonti d’immersione ed esperienza
che hanno un seguito enorme nella comunità dei
subacquei ricreativi. Naturalmente le cose vanno
programmate per bene quindi proprio la pianificazione riveste un ruolo fondamentale per assicurare
divertimento, relax e sicurezza. Scoprirai che l’immersione notturna può anche essere più pratica di
una qualsiasi immersione condotta di giorno: infatti, dopo il tramonto, quasi ogni luogo può essere idoneo per immergersi perché cambiano totalmente le
condizioni ambientali; anche quelle della vita marina che potrai osservare in piena attività.
L’attrezzatura specifica per l’immersione notturna
merita un paragrafo apposito in cui saranno analizzati i necessari sistemi d’illuminazione, la loro
preparazione, la cura e la manutenzione e i consigli adeguati se deciderai di acquistare la tua personale attrezzatura. Naturalmente sott’acqua di notte
cambiano anche i riferimenti, potrai quindi imparare quali saranno le tecniche raccomandate per
divertirti senza correre il rischio di perdere l’orientamento. Infine, daremo uno sguardo ai principali
organismi che facilmente ti capiterà di vedere sott’acqua di notte. Visto il cambiamento delle principali abitudini di vita che la varie specie di animali
praticano dal giorno alla notte, sicuramente non
mancheranno piacevoli sorprese ed insoliti incontri
che di giorno difficilmente potrai fare.
5
Perché di notte?
” E’ stata l’esperienza più rilassante che mi sia capitata.” Molto spesso questi commenti seguono l’uscita
dall’acqua di subacquei che per la prima volta hanno
provato ad immergersi di notte. Molti di loro forse
81
Un granchio
tropicale
che esce
dalla sua
tana
solo di notte
82
erano scettici, altri ansiosi, altri impauriti. Altri, forse
te compreso, devono ancora provare questa fantastica avventura. I motivi per provare l’immersione
notturna sono molti; basti pensare che migliaia di
subacquei mettono questo tipo d’immersione indiscutibilmente al primo posto nella classifica delle
loro preferenze.
Un altro valido motivo è quello dell’osservazione
naturalistica. Infatti di notte puoi facilmente vedere
organismi diversi da quelli che popolano i fondali in
pieno giorno. Non si tratta di misteriosi ed enormi animali che al calare delle tenebre risalgono da profondità abissali per cacciare o curiosare alle più basse
profondità. Nella maggioranza dei casi potrai osservare organismi che di giorno stanno rintanati e
la notte escono liberi per cacciare o organismi che
semplicemente non vedi a causa della visibilità.
Sembra un paradosso ma di notte, nel raggio d’azione
dei sistemi d’illuminazione e a seconda della sospensione, la visibilità può essere migliore che di giorno
perché la luce concentrata risalta tutto quello che c’è
intorno ad essa, restituendone anche i colori reali. Di
giorno, a causa della bassa capacità di penetrazione
della luce e a causa della rifrazione, la tonalità di colore che vedi maggiormente sott’acqua è il blu. Questa
diffusione della luce influisce anche su molti
organismi che, a causa delle loro ridotte dimensioni
in un grande ambiente monocromatico, del loro
mimetismo, delle zone che rimangono in ombra e
naturalmente dell’assorbimento dei colori, passano
inosservati perché non li vedi o semplicemente non ci
fai caso.
Un sito d’immersione molto facile, alla portata di tutti e
che non diresti mai potrebbe riservare le più grandi
sorprese, ti può garantire un’esperienza emozionante e
appagante se lo frequenti di notte. Un esempio sono le
immersioni notturne svolte dalle spiagge, quelle
che di giorno sono affollate da centinaia di bagnanti.
Solo immergendosi di notte si può veramente
scoprire la vita che c’è sulla sabbia.
Molti potrebbero pensare che di notte sott’acqua faccia freddo, ma questo non è sempre vero.
Naturalmente, se la stagione è rigida e l’acqua è fredda, dovrai pensare che di notte le cose non siano
tanto diverse. In ogni modo la differenza di temperatura tra fuori e dentro l’acqua può essere ridotta
rispetto al giorno quindi l’impatto con l’acqua sarà un
po’ attenuato. Inoltre, la capacità che l’acqua ha di
trattenere il calore accumulato durante il giorno,
specialmente quando d’estate fa molto caldo, per-
metterà di sfruttare il “serbatoio termico” proprio
la notte, quando l’acqua rimarrà piacevolmente
calda.
Nei prossimi paragrafi analizzeremo in particolare
quello che potrai vedere sott’acqua a seconda dell’ambiente che sceglierai. La prima cosa a cui devi
pensare quando vuoi immergerti di notte riguarda la
scelta del sito d’immersione. Questo è un aspetto
importantissimo della pianificazione.
Pianificazione
Ogni operazione che fai quando pianifichi un’immersione di giorno deve essere a sua volta eseguita
per la notturna, prestando maggiore attenzione a
quello che ora andremo a considerare. Cosa fai di
solito quando programmi un’immersione?
Cerchi di raccogliere tutte le informazioni necessarie
per ottimizzare la tua uscita: localizzazione e caratteristiche del sito, ancoraggi, profondità, condizioni di
visibilità e correnti locali, ecc.
Pensi che queste condizioni potrebbero cambiare solo per il fatto che diventa buio?
Immagina se per arrivare a casa tua dovessi percorrere un piccolo sentiero o semplicemente una via
poco illuminata: le condizioni cambierebbero sicuramente dal giorno alla notte!
Naturalmente se sei abituato a tornare a casa dopo
che il sole è calato, significa certamente che adotti le
misure necessarie ma è anche molto probabile che
tu conosca bene il posto in cui ti trovi.
Un’immersione notturna deve rispettare gli stessi
principi: una buona conoscenza del sito e le tecniche adatte per immergersi in sicurezza.
Scelta del sito d’immersione. Se volessi immergerti di notte da una spiaggia a poca profondità, potrebbe essere sufficiente una perlustrazione del sito
facendo snorkeling durante il giorno. Potresti così
individuare il punto adatto per l’entrata e l’uscita e
dove sistemare delle luci a terra, osservare le caratteristiche del fondo ed i riferimenti naturali su cui
potresti fare affidamento. Se invece volessi immergerti in un sito raggiungibile solo con la barca, o con
un tragitto in superficie, è meglio se prevedi almeno
un’immersione di perlustrazione condotta di giorno.
Questo ti permetterà di avere un quadro più completo del sito, ammesso che una sola immersione ti sia
sufficiente. L’ideale, se ciò è possibile, rimane sfruttare un’immersione guidata. Oltre al fatto che in
immersione avrai una guida qualificata che ti proporrà un itinerario già stabilito e sicuro, avrai anche l’oc-
Minitest
1) I motivi per immergersi di notte sono svariati e
molti subacquei seguono
appassionatamente questa attività perché
a. E’ maggiore il senso
del rischio
b. Immergendosi a basse
profondità non si corrono i rischi dell’assorbimento di azoto
c. Possono facilmente
osservare
organismi
diversi da quelli che
popolano i fondali in
pieno giorno
2) La capacità che l’acqua ha di mantenere
_____ sarà piacevolmente apprezzabile ______
a. Il calore – di notte
b. La densità – di notte
c. I colori – di giorno
83
Minitest
1) Durante la pianificazione dell’immersione
notturna, oltre alle consuete operazioni che esegui normalmente in
qualsiasi immersione,
devi porre un accento
particolare su
a. La scelta degli orari
b. La scelta e la conoscenza del sito d’immersione
c. Sia a che b
2) Prima di immergersi
di notte è raccomandato
a. Avere sempre una
barca appoggio
b. Perlustrare preventivamente il sito di giorno
c. Tracciare ogni volta
una mappa del sito
d’immersione
3) E’ meglio se in immersione notturna usi
attrezzatura _________
perché preverrai stress e
problemi legati a ______
a. Collaudata – difetti di
fabbricazione
b. Vecchia – difetti di
fabbricazione
c. Nuova – attrezzatura
collaudata
84
casione di seguire un briefing pre immersione: questo è
un ottimo sistema per raccogliere molte informazioni
che ti saranno utili in seguito.
Un’ottima combinazione è quella di seguire proprio
un’immersione notturna guidata che, oltre ai vantaggi già citati, ti permetterà con una piccola spesa
aggiuntiva, di avere la tua dotazione di attrezzatura
specialistica: i sistemi di illuminazione portatili e le luci
fisse di riferimento di cui parleremo fra poco.
Scelta dell’orario. Una parte importante della pianificazione deve essere riservata agli orari. Le condizioni per un’immersione notturna vi sono poco tempo
dopo che il sole è calato, ma le stesse possono variare notevolmente da una stagione all’altra. In estate,
quando le giornate sono più lunghe, potrebbe essere
necessario attendere almeno fino alle 21 e 30 prima di
entrare in acqua mentre in autunno, o in inverno, le
giornate più corte potrebbero permetterti una notturna anche alle 18 (della sera). In ogni caso l’ideale
sarebbe, sia in estate sia in inverno, raggiungere il
sito d’immersione quando ancora c’è luce.
Questo favorirà tutte le operazioni pre immersione:
dall’ancoraggio, l’assemblaggio e la verifica dell’attrezzatura, alla sistemazione dei sistemi di illuminazione di riferimento fino al concedersi 10 minuti di
rilassamento prima di entrare in acqua, magari
gustando gli esiti di un tramonto mozzafiato.
Informati su quali sono gli orari di marea nelle zone
in cui questo fenomeno è influente per non correre il
rischio di restare all’asciutto a molte decine di metri
dalla riva o non poter rientrare in porto con la barca
fino a quando la marea sia risalita.
Un’attenzione particolare, durante la programmazione di una notturna, deve riguardare l’assistenza fuori
dall’acqua e l’attrezzatura che di solito usi per l’immersione. Se in una facile immersione diurna come
quella da una spiaggia potrebbe essere sufficiente
disporre, oltre al compagno, di un pallone segnasub
e di una minima assistenza fuori dall’acqua, di notte
è consigliabile che qualcuno assista ogni fase dell’immersione, soprattutto quelle che riguardano l’entrata e l’uscita dall’acqua.
Cerca sempre di avere attrezzatura efficiente evitando di provare elementi nuovi proprio di notte.
Per le immersioni particolari, come nel caso delle
profonde o delle notturne, è meglio usare attrezzatura già collaudata, pena la forzata rinuncia o l’interruzione dell’immersione qualora un qualsiasi difetto
provocasse un guasto. Questo vale naturalmente
anche per i sistemi d’illuminazione che devono esse-
re provati prima dell’immersione.
Attrezzatura
Durante l’immersione notturna userai l’attrezzatura
standard come per le altre immersioni, aggiungendo
i sistemi di illuminazione: le luci portatili e le luci
fisse di riferimento. Le luci portatili
sono le torce subacquee ed i segnalatori individuali.
Prima dell’immersione, il Diveleader ti
darà in dotazione una torcia principale,
una torcia di riserva ed un segnalatore
individuale.
La torcia subacquea principale di
solito è più grande e più potente rispetto a quella di riserva, che potrà stare
comodamente appesa (spenta) a un
gancio del Gav o infilata in una sua
tasca.
Il segnalatore individuale può essere
una luce chimica (cyalume) o una piccola luce a batteria, disponibile in
diversi colori, che serve ad individuare
la tua posizione e quella
del tuo compagno. Il
segnalatore è galleggiante e andrà fissato con
una cimetta al subacqueo in modo che la sua
piccola luce possa essere
vista per 360 gradi. Di
solito un buon punto di
fissaggio è la rubinetteria, che in immersione
rimane un punto sufficientemente alto. Il vantaggio del segnalatore a
batteria è rappresentato
dal fatto che non devi
usare ogni volta una luce
chimica che ha una durata limitata e che, per
quanto non sia inquinante, è pur sempre un rifiuto da gettare.
Segui attentamente il briefing perché riceverai informazioni importanti sull’uso delle torce. Se comunque
sei interessato all’acquisto di torce subacquee, puoi
chiedere consiglio allo Staff dell’ESA Point presso cui
stai seguendo il tuo corso. Le torce subacquee
dovrebbero raggiungere un buon compromesso tra
Una spiaggia
al tramonto:
sorprendente
paradiso per
le immersioni
notturne
5
Esposizione
di torce
subacquee
in un
negozio
85
Sistemi
d’illuminazione per le
immersioni
notturne
86
ergonomia, potenza e durata di esercizio.
L’ergonomia riguarda tutti gli aspetti pratici di un
oggetto in riferimento alle persone che lo useranno,
quindi in questo caso considera il peso, l’impugnatura e la posizione dell’interruttore che dovrebbe permettere facilmente di poter accendere e spegnere la torcia con una mano sola. Una scelta su cui
ormai moltissimi subacquei e centri subacquei si
orientano è l’acquisto di torce ricaricabili. Sono più
costose delle tradizionali ma i vantaggi sono legati ad
un recupero sulle spese di batterie e alla maggiore
praticità, necessitando solamente di una presa di corrente. Un’alternativa potrebbe essere quella di dotare
una torcia tradizionale di batterie ricaricabili. Ricorda
che se ti rechi all’estero è meglio che ti
informi sul voltaggio in uso.
Eventualmente, procurati un trasformatore universale (in genere si trovano in
tutti i più importanti aeroporti).
Le luci fisse di riferimento subacquee di solito sono luci stroboscopiche
stagne che emettono scatti di luce bianchissima e potente, visibile a grande
distanza. Fissando un paio di queste
luci a circa due metri di profondità
rivolte verso il fondo (alla cima dell’ancora o alla sbarra della sosta di sicurezza), sarà agevole controllare in ogni
momento la posizione della barca. Se i
gruppi di subacquei saranno numerosi,
la guida potrebbe usare una di queste
luci come segnalatore individuale per
differenziarsi e rendersi visibile a tutti i
componenti del gruppo.
Le luci fisse di riferimento a terra
possono essere qualsiasi sorgente
luminosa non subacquea, come lampade a batteria con lampadina, al neon o
a gas. Se decidi di entrare da terra per
un’immersione notturna potresti sistemare due luci di questo tipo in modo
che dal punto di entrata esse siano allineate. Una volta in superficie troverai
più facilmente il punto esatto di uscita nuotando
parallelamente alla riva e riallineando le luci a terra.
Manutenzione. Una particolare cura prima e dopo
l’immersione va dedicata ai sistemi d’illuminazione.
Se usi torce con batterie interne, ricaricabili o no,
assicurati che siano cariche e che la torcia sia ben
chiusa prima di tuffarti in acqua. Alcune torce devo-
Tecniche per l’immersione notturna
Una volta che tutto è sistemato e sei in procinto di
entrare in acqua, è il momento di accendere le torce.
Userai la torcia principale che terrai saldamente in
mano senza mai spegnerla. In superficie, mentre
aspetti alla cima di discesa che anche il tuo compagno sia in acqua, ricorda di mantenerla immersa e di
non puntarla negli occhi di qualcuno - devi
osservare bene questa importante regola anche
durante l’immersione - Prima di scendere assicurati di
poter leggere bene la tua strumentazione: se possiedi un computer retroilluminato ricorda di attivarlo,
inoltre punterai il fascio di luce per qualche secondo
sul manometro, che diventerà così fosforescente.
Durante l’immersione tu e il tuo compagno dovete
rispettare bene il sistema di coppia.
Una situazione di stress potrebbe aggravarsi di notte
se dovesse succedere che il compagno si ritrovi lontano o se addirittura vi foste persi. Le comunicazioni potranno avvenire tramite i segnali. A tal fine
potrete usare la torcia per illuminarvi la mano che
segnalerà o comunicare direttamente qualcosa con la
luce: per attirare l’attenzione del compagno muoverai velocemente e lateralmente il fascio di luce mentre per segnalare “OK” disegnerai con la luce un
Minitest
1) La torcia subacquea
principale di solito è più
______ rispetto a______
a. Grande ma meno
potente – quella di riserva
b. Grande e potente quella di riserva
c. Piccola e potente –
quella di riserva
2) Il segnalatore individuale può essere
a. Una torcia principale
o una di riserva
b. Una luce fissa a terra
o sulla barca
c. Una luce chimica o
una piccola luce a batteria
3) L’attrezzo della domanda precedente dovrebbe essere posto sul
subacqueo in modo che
la luce possa essere
a. Vista per 360 gradi
b. Vista solo dal davanti
Risposte: 1b – 2c – 3a
no essere completamente aperte per inserire le batterie mentre altre hanno un semplice tappino che protegge la presa di ricarica. In un caso e nell’altro saranno presenti degli o-ring per la tenuta stagna.
Controlla semplicemente che siano puliti, lubrificati
secondo le indicazioni della casa costruttrice e inseriti correttamente nella loro sede. Prima di entrare in
acqua controlla che tutte le luci funzionino. E’
meglio comunque che non usi, se non al minimo,
una torcia subacquea fuori dall’acqua in quanto le
lampade emettono un gran calore che potrebbe sia
bruciare la lampadina sia fondere alcune parti in plastica. Come per il resto dell’attrezzatura, anche tutti i
sistemi d’illuminazione subacquei devono essere
risciacquati in acqua dolce dopo l’immersione. Di
solito le indicazioni sulle batterie ricaricabili indicano
che non è presente nessun “effetto memoria”. Questo
è vero solo per certi tipi di batterie e comunque, è
buona norma scaricare completamente la torcia
prima di rimetterla in carica. Potresti approfittare del
risciacquo e lasciare la torcia accesa dentro alla vasca
fino a che sia scarica. Infine assicurati di averla asciugata bene prima di aprire il tappo o l’oblò anteriore
per ricaricarla.
87
Alicia
mirabilis::
solo di notte
questa grande attinia
rivela tutto
il suo
splendore.
88
ampio cerchio sul fondo o verso l’alto.
Navigazione e orientamento. Di notte è meglio
limitare la profondità rispetto a un’immersione diurna. Questa regola aumenterà sia il tuo senso dell’orientamento sia la tua sicurezza in caso di imprevisti.
Abbiamo già parlato delle luci fisse di riferimento;
questo deve essere il tuo punto di partenza e di arrivo, quindi è necessario che tu rimanga in vista del
loro costante lampeggio. Potresti compiere dei
percorsi in linea retta partendo dal punto di riferimento contandoti le pinneggiate (come hai visto
nell’Immersione di Orientamento) tornando ogni
volta verso di esso, o percorrere un ampio cerchio
rimanendo costantemente in vista della luce. In ogni
caso, è decisamente
sconsigliabile uscire fuori
della portata delle luci di
riferimento:
potrebbe
essere la prerogativa per
perdersi sott’acqua di
notte e questo non è raccomandabile. Per esercitarti nell’orientamento
notturno l’Istruttore ti
farà compiere un facile
tragitto in linea retta andata e ritorno – con
misurazione della distanza percorsa e uso dei
riferimenti naturali o
della bussola
Osserva bene i riferimenti prima di iniziare questa
navigazione e se userai la
bussola, rendila fosforescente con la luce e mantienila nella giusta posizione di navigazione come hai
visto nell’Immersione d’Orientamento. Se ancora non
hai condotto quell’immersione non preoccuparti:
l’Istruttore provvederà a spiegarti il necessario sull’uso della bussola.
Cosa vedrai sott’acqua. Le sorprese più belle le
avrai in acqua bassa. La sabbia è un ambiente
favoloso per le immersioni notturne perché si
può trovare facilmente a pochi metri di profondità
entrando da una spiaggia. Ci sono molte forme di vita
che possono passare inosservate di giorno pur essendo in attività, ma se ti fermi in assetto neutro in modo
da non sollevare sedimento o ti appoggi delicatamente sul fondo e guardi attentamente lungo il fascio
di luce della torcia, scoprirai centinaia di organismi
che danno vita ad uno scenario da film. Sogliole e
rombi si spostano radenti il fondo incrociandosi con
i buffi paguri che si portano chissà dove la loro casa
e il loro prezioso carico di attinie. Seppie e calamari, incuriositi dal fascio di luce che emani, arriveranno quasi a toccarti mentre, se punterai la torcia un po’
verso l’alto, scorgerai a mezz’acqua moltissime piccole sciabole argentate che dormono immobili: probabilmente acciughe, sardine o sugarelli.
Anche sulla roccia e sulla posidonia lo spettacolo è
garantito. Banchi di pesci argentati con una caratteristica macchia nera rettangolare - le mennole - stazioneranno vicini alla prateria all’erta da qualche predatore più grande, mentre fra i piccoli massi potresti
incontrare furtiva e flessuosa la polpessa, un cefalopode di specie diversa
dal polpo (non è la femmina) che presenta una colorazione bruno rossastra
con caratteristiche macchie bianche.
Di notte sono frequenti gli incontri con
gronghi e murene che cacciano indisturbati scivolando fra le rocce. Anche i
crostacei sono attivi di notte.
Un animale comune in Mediterraneo in
Mar Rosso ed anche ai Carabi, è l’alicia
(Alicia mirabilis). Puoi osservare questa grande attinia in ambiente sabbioso
o su roccia e posidonia ma solamente
di notte essa rivelerà tutto il suo splendore espandendosi in una lunga colonna con molte protuberanze ed un lunghissimo ciuffo di tentacoli molto urticanti. Se sei fortunato da poterla osservare, mantieniti alla giusta distanza in
modo da non toccarla. Di solito essa reagisce alla
forte luce delle torce e della sospensione chiudendosi progressivamente come fa di giorno, quando assume le sembianze di un tubero che passa completamente inosservato. Quindi è meglio se la osservi per
qualche secondo e poi cambi direzione in modo da
non disturbarla. Potresti tornare diverse volte a guardarla perché comunque si tratta di un animale che
rimane fermo.
Alla fine dell’immersione. Quando il tuo tempo
d’immersione sarà prossimo al termine, risalirai verso
la barca o verso riva. Non dovrai fare altro, insieme al
tuo compagno, che dirigerti verso le luci di riferimento prestando attenzione in fase di risalita al controllo del Gav che, come sempre, aumenterà il suo
volume d’aria. Sarà quindi utile tenersi alla cima, se
Dr.Jeckill e
Mr.Hide:
l’alicia si
comporta
al contrario, infatti
di giorno
ha questo
aspetto
poco
attraente
89
5
Minitest
1) Una regola importante circa l’uso delle torce
subacquee ricorda che
esse
a. Non vanno puntate
negli occhi
b. Non vanno tenute
accese per molto tempo
fuori dall’acqua
c. Entrambe le risposte
precedenti
2) Per comunicare sott’acqua di notte si possono usare
a. I segnali manuali
b. I segnali luminosi
c. Entrambi
3) Per aumentare il
senso di orientamento e
a causa dei cambiamenti che riguardano l’osservazione e le abitudini
degli organismi marini,
sott’acqua di notte è più
conveniente
a. Aumentare la profondità
b. Diminuire la profondità
c. Diminuire il tempo
d’immersione
Risposte: 1c – 2 c - 3b
90
disponibile, o seguire attentamente il profilo del
fondo controllando il computer o il profondimetro.
Alla sosta di sicurezza vedrai che sarà molto interessante osservare i piccoli bagliori di microorganismi
che stanno a mezz’acqua: questo fenomeno è chiamato bioluminescenza ed è una delle meraviglie
dell’immersione notturna.
Una volta in superficie segnala la tua posizione a chi
sta in barca o sulla riva, e attendi il tuo turno alla scaletta o, quando anche il tuo compagno è pronto per
uscire, incamminatevi verso riva osservando le luci di
riferimento. Appena puoi spegni la torcia subacquea fuori dall’acqua per evitare che si riscaldi ed
evita di posarla su sabbia o pietre che potrebbero
graffiare l’oblò.
Non ti resta a questo punto che risciacquare l’attrezzatura e…pensare alla prossima immersione notturna!
Se questa esperienza ti ha soddisfatto, come succede
a moltissimi subacquei, sappi che avrai anche altre
possibilità. Oltre al fatto che potrai tornare ad immergerti di notte ogni volta che vorrai, potrai anche continuare la tua esperienza formativa con il corso di
specialità ESA Night Diver. Imparerai nuove tecniche, proverai l’esperienza di “spegnere le luci” e
saprai cosa fare nel malaugurato caso che una torcia
si allaghi. Non aspettare oltre, chiedi informazioni al
Diveleader circa questa opportunità!
Schema dell’immersione in acque libere
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente importante perché non è conveniente risalire
durante l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire
qualcosa. Questo vale ancora di più durante un’immersione notturna, quindi è meglio ascoltare con
attenzione, scendere e godersi l’immersione in
ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il
divertimento e la sicurezza. L’Istruttore ti spiegherà
quello che dovrai fare, dove, come e quando, perciò
è fondamentale che sospendi ogni attività e che gli
rivolgi tutta la tua attenzione.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro: l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti.
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura
necessaria per l’immersione notturna, compre-
si i sistemi d’illuminazione, indossarla con l’ausilio del compagno e controllarla reciprocamente
Puoi montare il Gav e gli erogatori sulla bombola e
controllare che essa sia carica, controllare che le
torce subacquee siano cariche e appendere quella di
riserva al Gav o infilarla in una tasca. La
vestizione può dipendere dall’uso e dal
tipo di imbarcazione e puoi effettuarla
sia fuori sia direttamente in acqua. La
verifica è quanto di meglio puoi fare in
ultima fase per prevenire problemi
legati all’attrezzatura, compresi quelli
legati al controllo dei sistemi d’illuminazione. Devi curare attentamente
questa fase e segnalare all’Istruttore o
allo Staff se tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento
dell’attrezzatura.
Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare la procedura di controllo:
Gav
Rubinetterie
Aria
Zavorra
Individua l’erogatore di riserva
Erogatori
e aggiungi:
Sistemi d’illuminazione
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base alle caratteristiche
del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristiche del luogo e dell’imbarcazione. Ricorda che è
meglio se accendi la torcia principale prima di entrare in acqua, dopodiché non spegnerla più per evitare che un falso contatto ne impedisca la riaccensione.
Discesa controllata lungo i riferimenti naturali e luminosi
Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti di una cima o del fondale e i riferimenti
dei sistemi d’illuminazione fissi, correggere la
velocità di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto neutro prima di toccare il fondo
Il controllo in discesa è una fase importante dell’immersione. In particolare, essere in grado di fermarti
Una
lampada
da
campeggio
è un’ottima
luce di
riferimento
a terra
91
5
Nei mari
tropicali
di notte
è normale
incontrare
grossi pesci
pappagallo
che dormono
tra i coralli
92
quando lo ritieni opportuno potrebbe rivelarsi utile
in caso di problemi di compensazione, se avvertissi
qualche effetto di narcosi d’azoto o per non sollevare sedimento in prossimità del fondo. Il controllo dei
riferimenti naturali e luminosi in fase di discesa è
importante perché di notte la visibilità è circoscritta al
fascio della torcia e dal lampeggio costante delle luci
stroboscopiche.
Praticare esperienza in immersione notturna durante
un giro subacqueo controllando frequentemente
tempo, profondità, scorta d’aria e segnalando al compagno o all’Istruttore con la torcia subacquea o illuminando i segnali manuali
In questa fase non dovrai fare altro che gustarti tutto
quello che si muove intorno a te. Considera sempre
di prestare attenzione a dove appoggi le mani e limita al minimo qualsiasi contatto con il fondo. Controlla
spesso i tuoi strumenti e segnala al compagno. Se
deciderai di usare i segnali manuali, ricorda di illuminare bene la tua mano e di non puntare la torcia negli
occhi del compagno o dell’Istruttore
Esperienza di orientamento in notturna
Eseguire un tragitto in linea retta –
andata e ritorno – usando un metodo per stimare la distanza e controllando i riferimenti naturali, o la bussola, o i sistemi d’illuminazione fissi
L’Istruttore ti chiederà di compiere
questo facile esercizio in qualsiasi
momento durante l’immersione. Al
segnale dovrai memorizzare il punto di
partenza e contandoti le pinneggiate
potrai usare la bussola o seguire alcuni
riferimenti per andare e tornare in linea
retta. Questo esercizio serve a sviluppare il tuo senso dell’orientamento
subacqueo notturno quindi cerca sempre di essere in grado di localizzare la
barca o il punto di entrata per non
dover risalire alla cieca alla fine dell’immersione. L’istruttore ti indicherà il
numero di pinneggiate da utilizzare
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di
sicurezza
Risalire lentamente, non più veloce di 10 metri
al minuto, lungo un riferimento e fermarsi a 5
metri per una sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una
tappa di sicurezza in tutte le immersioni, quindi
anche in una notturna. In questo modo aumenterai
la tua sicurezza nei confronti dell’MDD potendo
smaltire ulteriore azoto dal tuo organismo.
L’Istruttore ti fornirà durante il briefing le indicazioni necessarie per svolgere la sosta di sicurezza e
sarai aiutato dai riferimenti luminosi fissati prima di
scendere
Uscita
Uscire dall’acqua ap-plicando le tecniche suggerite dall’Istrut-tore
In questa fase devi prestare attenzione alle indicazioni
di chi sta in barca, preparandoti ad uscire quando viene
il tuo turno.
Disassemblaggio e cura
dell’attrezzatura
Disassemblare e prestare le dovute cure
all’attrezzatura
Durante le immersioni in
genere e sopratutto
quando pianifichi delle
notturne, è fondamentale
che tutto sia in perfetta
efficienza. Questa fase si
rivela preziosa per mantenere in efficienza la tua
attrezzatura. Se puoi, è
meglio risciacquarla in
acqua dolce pulita ancora prima di smontarla, se
ciò non fosse possibile,
riponila con cura nella
tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff.
Userai le stesse procedure con le torce e i segnalatori individuali che, se avuti in dotazione, dovrai riconsegnare a un membro dello Staff
La polpessa
è un tipico
animale
notturno
del Mediterraneo
Debriefing
Ascoltare il commento dell’Istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo Istruttore
e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida dell’immersione
93
5
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’Istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per
confermare la tua formazione in acque libere.
Annota con cura tutti i parametri, le condizioni
ambientali, la temperatura ed aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo Istruttore e chiedi se ci sono timbri o
adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto
Complimenti!
Probabilmente ricorderai questa bella esperienza per molto
Solo di notte
è possibile
avvicinare
così un pesce
molto
guardingo
come
il dentice
94
tempo. Immergersi di notte per la prima volta è una di quelle
cose che lasciano il segno in chi è appassionato subacqueo.
Come hai avuto modo di provare, quando la pianificazione è
eseguita senza lasciare nulla al caso, anche nelle esperienze
che possono sembrare più stressanti, si riescono ad ottenere
moltissime soddisfazioni
Probabilmente all’inizio ti sarai sentito un po’ sovra equipaggiato con i vari sistemi che servono per illuminare il buio
che c’è sott’acqua di notte ma avrai anche capito che ogni
componente dell’attrezzatura ha, e mantiene, la sua importanza in ogni fase dell’immersione. Forse questa volta
non avrai avuto modo di
usare la torcia di emergenza ma questo non significa
che un giorno le batterie
non possano esaurirsi prima
del previsto o che la torcia
principale non possa mai
allagarsi o spegnersi improvvisamente. Per questo
dovrai averla sempre con te
durante un’immersione
notturna. Molte altre informazioni e suggerimenti
sulla manutenzione e gli
interventi di emergenza per
le torce allagate potrai averle seguendo il corso di specialità ESA Night Diver.
Durante questo corso, inoltre, ti immergerai di notte per
altre 3 volte e imparerai molte altre tecniche per migliorare
la tua esperienza.
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le informazioni più importanti della relativa Unità Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo
Istruttore. Rispondi alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle indicate, specificando se l’informazione è vera
o falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio.
Consegna al tuo Istruttore il questionario: se troverà delle
imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
1) L’immersione notturna è un’ottima occasione per
a. Migliorare la capacità di orientamento
b. Conoscere aspetti diversi dell’ambiente
subacqueo
c. Provare attrezzatura nuova
d. Tutte le risposte precedenti
2) Se decidessi d’immergerti di notte da una spiaggia
a. Sarebbe inutile una perlustrazione di giorno
b. Sarebbe comunque utile una perlustrazione di giorno
c. Probabilmente non vedresti niente di interessante
d. Dovresti comunque avere un appoggio in mare
3) Le condizioni ottimali per un’immersione notturna ci sono
a. Anche poco tempo dopo che il sole è calato
b. Solo dopo almeno tre ore che il sole è calato
c. Dopo la mezzanotte
d. Solo a notte fonda
5
4) Se non conosci un luogo d’immersione per una
notturna un buon consiglio è
a. Sceglierlo a caso
b. Immergersi solo da terra
c. Immergersi solo da una barca
d. Seguire un’immersione guidata presso un
centro subacqueo
5) Vero o falso. L’attrezzatura accessoria indispensabile per una notturna sicura comprende una torcia e
un segnalatore individuale
6) Le più valide luci fisse di riferimento subacquee sono
95
a. Due lampade a gas da campeggio da porre
sotto la barca o vicino al punto di entrata
b. Due torce subacquee con parabola da porre
sotto la barca o vicino al punto di entrata
c.Due luci stroboscopiche da porre sotto la barca
o vicino al punto di entrata
d. Due luci psichedeliche da porre sotto la barca
o vicino al punto di entrata
7) Vero o Falso. Le torce subacquee devono essere
aperte per accedere al vano batterie o alla presa di
carica. Prima di chiudere la torcia devi assicurarti che
gli o-ring siano sgrassati bene con un solvente, prima
di essere posti nella sede di esercizio
8) Per segnalare “OK” in notturna puoi ______ mentre
per attirare l’attenzione del compagno puoi______
a. Disegnare con la luce un ampio cerchio verso
gli occhi del compagno – muovere velocemente
e lateralmente il fascio di luce della torcia
b. Disegnare con la luce un ampio cerchio sul
fondo o verso l’alto - muovere velocemente e
lateralmente il fascio di luce della torcia
c. Illuminarti la mano che segnala - muovere velocemente e lateralmente il fascio di luce della torcia
d. Sia b che c
9) Vero o Falso. Di notte è meglio limitare la profondità rispetto al giorno sia per sicurezza, sia perché di notte
la vita marina è molto attiva anche in acqua bassa
10) Una volta in superficie, alla fine dell’immersione, devi
______, mentre una volta fuori dall’acqua devi ______
a. Segnalare la tua posizione a chi sta in barca
o a riva – spegnere appena possibile la torcia
subacquea per evitare che si riscaldi
b.Spegnere immediatamente la torcia – riaccenderla per scaricarla completamente
c. Segnalare la tua posizione a chi sta in barca
o a riva – aprire immediatamente la torcia subacquea per evitare che si formi condensa
d. Segnalare la tua posizione a chi sta in
barca o a riva – segnalare la tua posizione a
chi è ancora immerso
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
96
Firma_________________
data___________
Capitolo Sei:
Immersione di ecologia
Cosa imparerai
Durante le tue immersioni precedenti forse ti sarai
reso conto che la vita sott’acqua si manifesta nelle
forme più varie. Proprio per questo alle volte ci si può
confondere e scambiare un animale per un vegetale
o addirittura per un oggetto senza vita come un
masso. Anche tra le varie specie animali è possibile
confondersi: quasi per tutti è
facile focalizzare nella
mente la forma di un
pesce ma per quanto
riguarda gli altri
organismi che si possono osservare in immersione
non è così scontato e, in ogni modo,
ci sono pesci che assomigliano talmente a delle pietre che sono indistinguibili da esse (infatti ne hanno
anche acquisito il nome). Certe volte anche la
nomenclatura può confondere: un esempio è dato
dal polpo che molti chiamano polipo senza sapere
che in realtà essi sono due animali diversi: il primo
è il simpatico animale dalla grande testa e dai lunghi tentacoli che cambia rapidamente colore per
mimetizzarsi con l’ambiente, sbuffa nuvole d’inchiostro nero e quando è disturbato si spinge via con
un potente getto d’acqua, il secondo è minuscolo,
spesso assomiglia ad un fiore e vive sempre attaccato al fondo da solo o insieme a molti altri individui
della stessa specie formando delle colonie che vivono
in ramificazioni arborescenti: i coralli e le gorgonie.
Una semplice conoscenza delle più significative differenze tra gli organismi marini certamente ti sarà
utile per osservare meglio le specie che più facilmente potresti incontrare in immersione. Chi impara ad
immergersi non conoscendo quasi nulla della vita
marina, le prime volte non apprende molto da quello che c’è sott’acqua sia perché è impegnato nell’addestramento sia perché, addirittura, può non riconoscere come essere vivente qualche animale dalla
forma strana. Così nasce spesso in un secondo
momento il desiderio di saperne di più. Ecco lo scopo
di quest’immersione: l’occasione per iniziare a capire alcuni aspetti della vita che popola l’ambiente
subacqueo. Pensa che nel 1800 il 60% delle terre
6
97
Nelle zone
tropicali
gran parte
della
produzione
primaria è
da addebitare
alle alghe
microscopiche
che vivono
in simbiosi
con le
madrepore
98
emerse era inesplorato; oggi stiamo esplorando addirittura altri pianeti. Il mare però rimane in parte
ancora misterioso e sono ancora molte le cose che
non si conoscono. Il vantaggio del mare è che è a
portata di mano o meglio di maschera e solamente
affacciandosi sott’acqua si vedono cose che per
chiunque appartenga alla specie umana si possono
definire straordinarie. Cominciamo dunque un
breve viaggio alla scoperta di alcune caratteristiche
della vita marina. In quel mare che visiti ogni volta
che ti immergi, che tanto ti affascina e che sicuramente non vorrai più abbandonare.
Le catene alimentari: i produttori
Come ricorderai dal corso Open Water Diver, l’acqua,
a causa della sua densità, assorbe la luce del sole.
Questo assorbimento, che è in relazione a profondità, torbidità e movimento dell’acqua, trasforma letteralmente la luce. Essa infatti perde i suoi colori a partire già dai primi metri: prima il rosso, poi l’arancio, il
giallo e cosi via. Il colore che resiste e penetra di più
in profondità è il blu: è sufficiente guardare la superficie del mare o mettere la testa sott’acqua per rendersene conto. Ma questo fattore come condiziona la vita degli organismi che vivono sott’acqua? In modo determinante. In particolare, le
trasformazioni della
luce condizionano la
distribuzione
degli
organismi sott’acqua.
La luce agisce in prima
linea nella produzione di
sostanza organica attraverso la fotosintesi: ad effettuarla sono anche sott’acqua, come sulla terraferma, i vegetali che per
questo si chiamano
produttori.
I vegetali che vivono sott’acqua e che potrai osservare in immersione si distinguono in alghe e fanerogame (le vere piante). Le alghe si possono dividere tra quelle che amano la luce e quelle che
amano l’ombra. I tre gruppi di alghe più facilmente osservabili sono: le verdi e le brune che in genere amano la luce
e le rosse che in genere amano l’ombra.
Distinguere in immersione gli ambienti maggiormente
a cielo aperto, in altre parole più esposti alla luce del
sole (i fondali piatti, la superficie delle rocce, le distese di sabbia) da quelli maggiormente in ombra (pareti
ridossate dalla luce, le entrate di caverne e grotte) ti
può servire per l’osservazione delle diverse specie di
vegetali. Il colore delle alghe alcune volte ti può essere utile per riconoscerle ma questa non è una regola
assoluta perché esistono alghe di colore verde che
sono alghe brune, alghe di colore bianco che sono
alghe verdi ecc. In certi casi anche la forma potrebbe
confondere. L’alga palla verde è un esempio che
spesso mette in difficoltà i subacquei; infatti, essa può
essere scambiata per una spugna a causa della sua
forma rotondeggiante. In ogni modo non ci sono
dubbi: è proprio un’alga!
Le alghe più facilmente riconoscibili dai primi metri
sono: l’ombrellino di mare, caratteristico perché nonostante abbia dimensioni macroscopiche è costituito
da una sola cellula, l’alga palla verde, dalla forma
rotonda nei piccoli esemplari e schiacciata nelle
forme più grandi, l’alga coda di pavone, bianca a
forma di ventaglio.
Ma sono le alghe più piccole, quelle unicellulari che vivono e vagabondano in mare aperto e i cui
cicli di distribuzione sono legati alla quantità di luce disponibile, a rappresentare la più
importante componente vegetale marina:
infatti esse sono alla base delle catene alimentari. Senza addentrarci troppo nella
complessità delle reti alimentari, affermeremo che i vegetali in genere sono “organismi produttori” perché non necessitano
d’altro che della luce, dell’acqua e dell’anidride carbonica per produrre sostanza
organica, per sopravvivere e crescere.
Altri tipi di vegetali sono le fanerogame, in tutto simili alle piante terrestri.
Esse fioriscono, fruttificano e sono
provviste di radici, fusto e foglie.
L’esempio che più facilmente potrai
osservare in immersione è la posidonia
che forma vere e proprie praterie sommerse in cui vivono moltissimi altri
organismi e le cui foglie sembrano dei lunghi nastri
verdi.
Ombrellino
di mare:
nonostante
le sue
dimensioni
quest’alga è
costituita
da una
sola cellula
6
I consumatori
Essere alla base della catena alimentare come lo sono
i vegetali significa che esistono altri organismi - gli
animali - i quali si cibano di essi: essi sono detti gene-
99
La catena
alimentare
delle balene
miliardi di miliardi di alghe
100
ricamente consumatori.
In Mediterraneo non sono molti i pesci completamente erbivori ma se in immersione ti fermi vicino ad
una roccia, potrai facilmente osservare dei piccoli
branchi di pesci tutti uguali che brucano le alghe proprio come una capra bruca l’erba. Cerca di mantenere una certa distanza e un buon assetto neutro: potrai
così osservare molti esemplari di salpe, bellissimi
pesci argentati dalle caratteristiche strie longitudinali
dorate. Questi pesci, nella loro fase adulta si nutrono
quasi esclusivamente di alghe. Gli animali che si
cibano di vegetali si chiamano consumatori di 1°
livello. Oltre a certi pesci, sono consumatori di 1°
livello anche altri tipi di animali tra cui certe specie di
riccio di mare, che osserverai numerosi e apparentemente immobili sulle rocce. Alcune specie di questi
spinosi animali brucano le alghe e altre, come il riccio di prateria, oltre alle alghe si cibano del fusto e
delle radici della posidonia. I ricci si spostano lentamente per mezzo di piccoli pedicelli posti sul guscio.
Forse conoscerai la puntura di spina di riccio, quindi
è meglio se eviti d’appoggiartici sopra perché le
spine si romperebbero facilmente per rimanerti conficcate nelle mani o nelle
ginocchia.
Siamo a buon punto: hai
1 balena
già imparato a distinguere un produttore da un
consumatore di 1° livello.
Un altro esempio di consumatore di 1° livello,
che si ciba cioè di vegetali e che si ritrova in miliardi di esemplari, è un
microscopico gamberetto
che purtroppo non si può
vedere in immersione ed
è chiamato krill. Questo
piccolo gamberetto è
importantissimo perché
miliardi di krill
rappresenta l’alimentazione delle balene.
Queste ultime, ponendosi al secondo posto in questa catena alimentare si
definiscono consumatori di 2° livello. Esse non
devono fare altro che aprire la bocca e filtrare grandi
quantità d’acqua per trattenere il cibo.
Siamo così arrivati al secondo punto: anche i consumatori di 1° livello a loro volta possono essere predati e mangiati da qualcun altro.
20 catena balene
Vertebrati e invertebrati
Appena ti immergi e inizi la discesa, sicuramente vedi
qualche specie di pesce e anche in prossimità del
fondo, puoi osservare molte specie di pesci più o
meno colorati che brucano le alghe o si rincorrono. I
pesci, però, non sono gli unici animali che vivono
sott’acqua. Le forme di certi organismi alle volte non
fanno pensare ad animali e per questo spesso molte
specie di animali diverse dai pesci passano inosservate. Sarebbe impossibile in questo contesto analizzare tutte le specie di animali marini conosciute ma
per favorirne l’osservazione è possibile fare una
prima distinzione. Gli animali si possono distinguere
in animali vertebrati e animali invertebrati. I vertebrati si definiscono così perché hanno una colonna
vertebrale, una struttura rigida – lo scheletro - cartilagineo od osseo e un cranio che contiene il cervello.
Sono vertebrati marini tutti i pesci, i mammiferi tra
cui balene, delfini, leoni marini e otarie, i rettili tra cui
le tartarughe e molte specie di uccelli tra cui pinguini, albatri, cormorani, pellicani, gabbiani ecc. Tra i
vertebrati analizzeremo i pesci, i più numerosi e facilmente osservabili.
Gli animali invertebrati invece non possiedono una
colonna vertebrale e sono rappresentati in moltissime specie diversissime tra loro per forma e abitudini
di vita. Analizzeremo in seguito le specie più comuni
e facili da osservare in immersione.
I pesci
Sono le forme di vita che per tradizione e cultura si
associano più facilmente al mare e per questo sono
anche quelle che istintivamente ricerchi con lo sguardo appena metti la testa sott’acqua.
Tutti i pesci sono Vertebrati e puoi osservare queste
caratteristiche osservando nel piatto i resti di un
Minitest
1) Qual è il fattore che
maggiormente condiziona la distribuzione degli
organismi marini sott’acqua?
a. La luce
b. La corrente
c. La profondità
2) Le catene alimentari
marine hanno alla loro
base
a. I pesci
b. I mammiferi
c. I vegetali
3) Gli animali che si
cibano di vegetali si definiscono
a. Carnivori e consumatori di 1° livello
b. Erbivori e consumatori
di 1° livello
c. Carnivori e consumatori di 2° livello
Risposte: 1a – 2c – 3b
Forse questo è l’aspetto più conosciuto della vita
marina. Infatti tutti, più o meno, sanno che in mare il
pesce più grande di solito mangia quello più piccolo.
In linea di massima, sott’acqua, esclusi i vegetali e gli
organismi erbivori che non cacciano, è proprio questo ciò che succede. La vita marina però è molto
più complessa di così: i consumatori di 2° livello, a
seconda del loro stadio di crescita, potranno essere
sia “prede” sia “ predatori”: animali della stessa specie potranno cacciarsi tra loro (un pesce grande può
cacciare le larve di un altro pesce) e in molti casi specie animali completamente diverse tra loro convivono a stretto contatto per ricavarne cibo, protezione e
pulizia.
6
101
Anche
nei mari
tropicali
dell’Indo
Pacifico le
castagnole
formano
grandi
assembramenti sopra
le scogliere
coralline
102
pesce che è stato servito intero a tavola e poi mangiato. I pesci possono avere lo scheletro cartilagineo
od osseo. I pesci cartilaginei sono rappresentati da
squali, razze, mante, aquile di mare e trigoni. In
Mediterraneo durante le immersioni si possono
osservare più facilmente trigoni e aquile di mare.
Non sono incontri frequenti ma quando capita lo
spettacolo è magnifico. Le aquile di mare si possono
vedere guardando in lontananza nel blu, i trigoni
possono trovarsi appoggiati sul fondo e in parte ricoperti da sabbia e da altri sedimenti e non è raro che
questi ultimi si possano ritrovare nello stesso posto
da una volta all’altra. Se in immersione ti capita di
vedere un trigone, cerca di non avvicinarti troppo,
perché quasi sicuramente il volteggiante animale
prenderebbe la fuga sollevandosi dalla sabbia in un
volo maestoso e radente.
I pesci ossei raggruppano circa 25.000 specie e,
come dice il nome, molte parti del loro scheletro
sono d’osso. Quante specie di pesci potrai vedere
sott’acqua? Certamente moltissime, anche se l’osservazione delle varie specie dipende da dove ti immergerai. In Mediterraneo non mancano molte specie di
pesciolini coloratissimi che potrai facilmente osservare appena sceso sott’acqua di qualche metro. Se ti immergi in
un ambiente roccioso, anche dove il
fondo sale quasi fino alla superficie, o
sulla posidonia, facilmente ti ritroverai
in mezzo a nuvole di piccoli pesci tutti
uguali di colore castano scuro: le
castagnole. Se ci fai caso, prima d’immergerti e se l’acqua è abbastanza limpida, potrai vederle dalla barca come
tante piccole ombre scure sotto la
superficie. Una particolarità che si può
osservare durante il periodo estivo è la
presenza dei piccoli nati dopo la schiusa delle uova, uguali nella forma ai
genitori ma completamente diversi
nella colorazione – blu elettrico – che
cambia mentre essi raggiungono lo stadio adulto. Potrai così osservare piccoli esemplari completamente blu, altri blu e neri, altri
castano scuro.
I fondali rocciosi offrono anche altri spettacoli: i tordi
e le donzelle. Questi pesci molto colorati popolano i
fondali già dai primi metri e sono: il tordo pavone, il
tordo fischietto, il tordo rosso, il tordo verde, la donzella, la donzella pavonina. Potrai facilmente osser-
vare il tordo pavone mentre sbriciola frammenti di
detriti con le robuste labbra o un piccolo tordo chiamato pulitore perché è spesso impegnato a pulire la
pelle di altri pesci di specie diverse i quali si mettono
dritti “in candela”, una posizione che agevola queste
operazioni. Una curiosità straordinaria che fa capire
anche l’origine del nome - tordo - riguarda la riproduzione di molte di queste specie, che avviene deponendo le uova in nidi tondeggianti costruiti da
alghe. Proprio come gli uccelli!
Le donzelle sono più affusolate dei tordi e sono colorate da bande longitudinali gialle, rosse e bianche. La
donzella pavonina si osserva più facilmente nelle
zone meridionali del Mediterraneo mentre la donzella comune vive da pochi metri fino a profondità di
120 metri. Entrambe queste specie sono molto territoriali. Ti sarà sufficiente rimanere in assetto neutro
vicino a qualche roccia per osservare molte scene di
brevi e fulminei inseguimenti tra le donzelle e altre
specie di pesci che entrano nel loro territorio.
Un’importante famiglia di pesci comunemente osservabili sott’acqua in Mediterraneo è quella degli sparidi a cui appartengono molte specie. Conoscerai
forse le orate, le occhiate e i saraghi
Perché apprezzati sulla tavola, le prime
ormai anche soggette ad allevamento
intensivo. Tra i pesci che appartengono
a questa famiglia potrai facilmente
osservare alcune specie di saraghi. Essi
si riconoscono per il corpo tondeggiante alto e compresso, la colorazione
argentea di base e, a seconda della specie, caratteri distintivi particolari. Nei
mari tropicali c’è invece da scervellarsi
a riconoscere le tante specie di pesci
farfalla: mentre è facile assegnarli a
questo gruppo, per il loro aspetto complessivo, distinguere una specie dall’altra richiede molto allenamento e l’uso
di una buona guida di riconoscimento.
Orientarsi nella diversità dei pesci tropicali non è facile e spesso anche le
specie di grandi dimensioni pongono
problemi di identificazione. Abbiamo visto alcune
delle specie più facilmente osservabili fin dai primi
metri. Ci sono pesci che vivono quasi sempre nascosti durante il giorno prediligendo la vita e la caccia
notturna. Essi sono murene e gronghi che pur
assomigliando a serpenti sono pesci veri e propri.
Durante il giorno potresti trovarne uno dentro ad una
Un piccolo
tordo grigio
difende
il suo nido
di alghe
6
103
Due seppie
maschio si
contendono
una femmina su un
fondale tropicale
104
tana dalla quale sporgerà solo la testa o la coda. Sarà
importante non stuzzicarli infilando la mano nella
tana perché potrebbero avere reazioni difensive violente morsicando il disturbatore, anche se di solito
preferiscono scivolare via. Questi animali sono predatori formidabili ed è più facile osservarli fuori tana
durante l’immersione notturna.
Gli invertebrati più comuni
In immersione è abbastanza facile osservare qualche
esemplare di polpo o di seppia. Questi simpatici animali, come abbiamo detto in precedenza, sono invertebrati privi di scheletro ma la loro più straordinaria
caratteristica è il mimetismo che gli permette di
assumere la colorazione “in tinta” con l’ambiente in
cui si trovano. Spesso capita che il Diveleader che
guida l’immersione segnali verso il fondo la presenza
di un polpo che gli altri del gruppo non vedono. E’
necessario concentrarsi sul perimetro del corpo e sulle
pupille, che spesso si riescono a distinguere nel contesto in cui si trovano. Questo bellissimo animale trova
rifugio principalmente in buchi del fondo che circonda
con pietroline e quant’altro trovi nelle vicinanze spostandole con gli 8 tentacoli muniti di ventose. Rimanere
fermi ad osservare un
polpo che in un secondo
cambia completamente
colore è uno spettacolo
incredibile: ineguagliato
anche dai migliori effetti
speciali!
La seppia rispetto al
polpo ha meno contatti
con il fondo. Essa si sposta rimanendo radente al
fondo o anche a mezz’acqua e sembra un’astronave che esegue
manovre di pilotaggio,
circondata da una pinna
laminare che ondula in
continuazione. Se ti
muovi piano potrai avvicinarti senza che fugga
ma se spaventata la reazione sarebbe fulminea e
come in un cartone animato ti lascerebbe solo e stupefatto in una nuvola di inchiostro nero.
Nei mari tropicali le seppie spesso sono di dimensioni notevoli e a volte fanno assistere alle loro complesse cerimonie di corteggiamento, durante le quali
un maschio dominante cerca di tenere a bada altri
Modalità di raccolta del cibo
Molte specie di animali invertebrati usano procurarsi
il cibo con sistemi talmente differenti e curiosi da una
specie all’altra che meritano di essere distinti proprio
in base alle modalità di raccolta del cibo. Vediamo le
principali categorie di questi animali che potrai
osservare facilmente in immersione.
I sospensivori. Se in immersione ti capiterà di
osservare degli organismi attaccati al fondo che si
presentano simile a fiori o che hanno lunghi tentacoli simili a filamenti, probabilmente si tratterà di animali sospensivori.
Come dice questo termine, essi non devono fare altro
che aspettare che il cibo – in sospensione e trasportato dalla corrente - cada fra le loro braccia, tentacoli
o ciuffi per portarselo alla bocca.
In immersione potrai osservare i coralli e le gorgonie
che sono colonie composte di molti piccolissimi
polipi, le margherite di mare che rivestono le pareti
in ombra di molte rocce e gli spirografi che sono
vermi ma sembrano fiori dal lungo gambo a forma di
tubo i quali si aprono verso l’alto. Questi ultimi
hanno dimensioni macroscopiche ma se vuoi osservare bene i primi due, prova con una lente d’ingran-
Minitest
1) I pesci sono animali
vertebrati e possono
avere lo scheletro
a. Osseo o squamoso o
b. Cartilagineo o squamoso
c. Osseo o cartilagineo
2) I tordi sono pesci
molto colorati e prendono questo nome dal fatto
che molte specie
a. Depongono le uova in
appositi nidi come fanno
gli uccelli
b. Partoriscono i piccoli
in appositi nidi come
fanno gli uccelli
c. Hanno le pinne uguali alle ali degli uccelli
3) Vero o Falso. La
murena e il grongo non
sono pesci, ma serpenti
4) Polpo, seppia e calamaro sono
a. Pesci invertebrati
b. Pesci vertebrati
c. Animali invertebrati
Risposte: 1c- 2 a – 3 Falso – 4c
pretendenti alla femmina. Questi due animali hanno
in comune il fatto che dispongono di tentacoli con
ventose, si spostano attraverso un getto d’acqua
che fuoriesce da un imbuto, si mimetizzano,
spruzzano nuvole d’inchiostro per confondere prede
e predatori e hanno grandi occhi. Occhi ancora più
grandi sono quelli del calamaro e sono la caratteristica di questo animale che colpisce di più; infatti grazie ad essi riesce a vedere anche a centinaia di metri
di profondità.
Questi animali hanno anche un robusto becco che
può infliggere dolorosi morsi, quindi, se avrai la fortuna di osservarli, è meglio che cerchi di non afferrarli o strapparli dal loro rifugio (specialmente il
polpo che rimane spesso in tana o aderente al fondo
fidandosi troppo del suo mimetismo).
Altre specie completamente diverse di animali invertebrati in cui quasi certamente ti imbatterai sono le stelle
marine. Apparentemente immobili come i ricci, anche le
stelle marine si spostano molto lentamente sulle rocce o
sul fondo per mezzo di piccoli pedicelli. Una tra le specie più comuni in Mediterraneo è la stella rossa, ben
distinguibile sulle rocce ma che rivela tutta la sua bellezza se illuminata dalla luce di una torcia.
105
dimento: vedrai meglio i loro piccoli tentacoli aperti
proprio come i petali dei fiori. La cosa importante sarà
non arrecare danni e disturbo, quindi devi essere
sicuro di stare sott’acqua in una posizione corretta per
non sollevare sedimento.
I deposivori. In ambiente roccioso ti capiterà spesso
di vedere delle lunghe stringhe nere appoggiate al
fondo che escono da sotto qualche masso e al termine
si biforcano a “ T ”. Quello che vedrai è la proboscide di
un animale molto comune in Mediterraneo. Si chiama
bonellia ed è una specie di verme. La proboscide serve
appunto per ritirare il cibo che si deposita su di essa e
che è formato da residui organici.
Una classica
simbiosi
tra un
pulitore e
un grande
pesce
tropicale
I detritivori. Questi animali per cibarsi usano ingerire i
detriti che poi filtrano trattenendo le sostanze organiche
ed espellono i residui dall’ano, che si trova opposto alla
bocca. Sott’acqua, più spesso nella sabbia, si vedono
comunemente le oloturie (o cetrioli di mare), che strisciano lentamente sul fondo o sulle rocce.
I filtratori. I più caratteristici sono le spugne. Forse
saprai che questi organismi sono animali ma forse
non sapevi che questa è
una scoperta abbastanza
recente: infatti fino alla
metà del Settecento si
pensava che le spugne
fossero vegetali. Le spugne non si muovono,
rimangono fisse al substrato e non hanno neppure organi. In ogni modo
quello che mangiano è
rappresentato da materia
organica che viene risucchiata all’interno dell’animale attraverso piccoli fori
che puoi facilmente osservare sulla sua superficie
esterna. Altri fori più grandi servono per incanalare via l’acqua dopo che il cibo è
stato filtrato. Lo stesso sistema viene usato da organismi
molto più complessi, come i molluschi bivalvi.
Le simbiosi
106
La vita di due esseri, animali o vegetali, appartenenti
a specie diverse, può in molti casi diventare un rapporto molto stretto: una vera vita in comune, come
nel caso delle simbiosi.
Avrai visto almeno in fotografia il pesce pagliaccio
che sta sempre a stretto contatto con l’attinia, un
invertebrato munito di tentacoli urticanti. Il pesce
tiene pulita l’attinia la quale lo protegge con i suoi
tentacoli. Ovviamente il pesce pagliaccio è immune
dall’azione urticante dei tentacoli. Questo spettacolo
si può osservare nei mari tropicali dell’Indo Pacifico
anche in pochi metri d’acqua.
In tutti i mari del mondo l’esempio classico di simbiosi è quella tra il paguro (un simpatico crostaceo
simile all’aragosta) e l’attinia. Un particolare curioso:
il paguro vive dentro la conchiglia di qualche mollusco morto sulla quale stanno aderenti le attinie e,
man mano che cresce, esso cambia conchiglia scegliendone di più adatte alle sue dimensioni. Quando
avviene lo scambio, il simpatico animale prende le
attinie dalla conchiglia vecchia e le piazza sulla conchiglia nuova. L’attinia, che cattura il cibo in sospensione, trae vantaggio dalla convivenza con il paguro
perché quest’ultimo, camminando molto sul fondo,
le facilita la cattura di grandi quantità di cibo. Il paguro riceve in cambio protezione dai tentacoli urticanti.
L’esempio più straordinario di simbiosi lo potrai incontrare se viaggerai in un mare tropicale: è la barriera
corallina in cui piccolissime alghe vivono immerse
nei tessuti delle madrepore e le une e le altre si
scambiano sostanze utili alla crescita di entrambi.
Abbiamo già parlato in precedenza di certi pesci
pulitori. Essi, insieme anche ad alcune specie di
gamberi, si cibano dei tessuti morti e di parassiti di
altri pesci più grandi, che grazie a questo vivono al
sicuro da certe malattie.
Un altro tipo di rapporto di simbiosi, in cui però solo
uno dei due animali trae vantaggio dalla convivenza,
a danno dell’altro, è il parassitismo. Forse in immersione ti capiterà di osservare qualche pesce con attaccato al corpo, più spesso vicino alla coda, dei corpuscoli ovali e scuri. Probabilmente si tratterà di crostacei parassiti i quali vivono cibandosi dei tessuti dell’ospite. Anche le gorgonie subiscono forme di parassitismo, a volte tali da rimanere totalmente soffocate.
E’ il caso del corallo nero del Mediterraneo che spesso cresce sopra lo scheletro delle gorgonie fino a
ricoprirlo interamente.
Minitest
1) Un animale sospensivoro è caratterizzato dal
fatto che
a. Si muove sul fondo per
catturare il cibo
b. Nuota a mezz’acqua
per catturare il cibo
c. E’ attaccato al fondo e
aspetta che piccole particelle in sospensione cadano fra i suoi tentacoli
2) Un tipico animale filtratore munito di fori per
l’entrata e l’uscita dell’acqua è
a. La spugna
b. L’alga palla verde
c. La margherita di mare
3) Una classica simbiosi
è quella tra
a. Il paguro e l’attinia
b. Il pesce pagliaccio e
l’attinia
c. Entrambe le precedenti
107
Schema dell’immersione in acque libere
Un paguro
eremita con
il suo carico
di attinie
sulla
conchiglia
Briefing
Ascoltare la descrizione delle attività da svolgere e fare domande per eventuali chiarimenti
Prima delle Acque Libere il briefing è particolarmente
importante perché non è conveniente risalire durante
l’immersione o uscire dall’acqua per chiarire qualcosa. E’
meglio ascoltare con attenzione, scendere e godersi l’immersione di ecologia in ambiente rilassato per aumentare il tuo comfort, il divertimento e la sicurezza.
L’istruttore ti spiegherà quello che dovrai fare, dove,
come e quando, perciò è fondamentale che sospendi
ogni attività e che gli rivolgi tutta la tua attenzione.
Non esitare a fare domande se qualcosa non ti è chiaro,
l’Istruttore o il Diveleader saranno felici di aiutarti.
Preparazione, vestizione e controllo dell’attrezzatura
Preparare correttamente tutta l’attrezzatura necessaria per l’immersione, indossarla con l’ausilio del
compagno e controllarla reciprocamente
Puoi montare il Gav e gli erogatori sulla bombola e controllare che sia carica. La vestizione può dipendere dall’uso e dal tipo di imbarcazione e puoi effettuarla sia
fuori sia direttamente in
acqua. La verifica è quanto
di meglio puoi fare in ultima fase per prevenire problemi legati all’attrezzatura,
compresi quelli legati al
controllo dell’assetto.
Devi curare attentamente
questa fase e segnalare
all’Istruttore o allo Staff se
tu o il tuo compagno rilevate problemi con qualche elemento dell’attrezzatura. Puoi usare la parola GRAZIE per ricordare
la procedura di controllo:
Gav, Rubinetterie, Aria,
Zavorra, Individua l’erogatore di riserva, Erogatori
108
Ingresso
Entrare in acqua con la tecnica adeguata in base
alle caratteristiche del luogo
L’Istruttore e lo Staff forniranno le indicazioni utili per
un corretto ingresso in acqua in base alle caratteristi-
che del luogo e dell’imbarcazione.
Discesa controllata lungo un riferimento
Scendere con l’assetto corretto usando i riferimenti
di una cima o di una parete, correggere la velocità
di discesa con l’aiuto del Gav e fermarsi in assetto
neutro prima di raggiungere la profondità prevista
Osservazione e identificazione delle specie
In immersione tentare di identificare alcune
delle specie osservate durante l’immersione
Vedrai che non sarà difficile questo esercizio di identificazione, anzi, sarà molto divertente. Ricorda che
non serve avere un raggio di azione molto vasto: è
più utile muoversi piano, osservare
l’ambiente con calma e identificare gli
organismi in base alle informazioni
ricevute prima di immergersi. Per
osservare bene gli organismi più piccoli puoi usare una lente d’ingrandimento che ti permetterà di focalizzare i particolari: i fori delle spugne, i tentacoli
dei polipi di gorgonie e coralli o il
mimetismo dei polpi.
Un pesce
pagliaccio
tra i tentacoli di
un’attinia è
uno spettacolo irresistibile
Risalita controllata lungo un riferimento e sosta di sicurezza
Risalire lentamente non più veloce
di 10 metri al minuto lungo un riferimento e fermarsi a 5 metri per
una sosta di sicurezza di 3 minuti
E’ importante risalire lentamente e fermarsi per una tappa di sicurezza in tutte
le immersioni; in questo modo aumenterai la tua sicurezza nei confronti
dell’MDD potendo smaltire ulteriore
azoto dal tuo organismo. L’Istruttore ti
fornirà le indicazioni necessarie per fare
la sosta di sicurezza
Uscita
Uscire dall’acqua applicando le tecniche suggerite dall’Istruttore
Smontaggio e cura dell’attrezzatura
Smontare e prestare le dovute cure all’attrezzatura
Nelle immersioni in genere, è fondamentale che tutto sia
in perfetta efficienza. Questa fase si rivela preziosa per
mantenere in efficienza la tua attrezzatura. Se puoi, è
meglio risciacquarla in acqua dolce pulita ancora prima di
6
109
smontarla, se ciò non fosse possibile, riponila con cura
nella tua sacca o nella cesta per risciacquarla in un secondo momento secondo le indicazioni dello Staff
Una
seppiola,
incontrata
di notte,
dimostra
che non
sono le
dimensioni
a rendere
interessanti
gli animali
marini
Debriefing
Ascoltare il commento dell’istruttore
Ecco un'altra occasione per migliorare il tuo processo formativo! Interrompi ogni attività ed ascolta con
attenzione i commenti sulle tue prestazioni, i suggerimenti e le raccomandazioni offerte dal tuo istruttore e dallo staff. Approfittane per migliorare ulteriormente e non esitare a fare domande!
Convalida dell’immersione
Registrare l’immersione sul proprio logbook e
farla firmare dall’istruttore
Registra l’immersione! Questa operazione serve per confermare la tua formazione in acque libere. Annota con cura tutti
i parametri, le condizioni ambientali, la temperatura ed
aggiungi i tuoi commenti personali. Ricorda di far convalidare l’immersione dal tuo istruttore e chiedi se ci sono timbri o
adesivi particolari che puoi apporre sul tuo libretto
Complimenti!
In questo capitolo hai già trovato molte
informazioni sugli organismi che più
facilmente potrai osservare sott’acqua
anche dai primi metri. Questo ti favorirà
nelle tue immersioni di osservazione
naturalistica perché non dovrai scendere molto profondo e avrai più tempo a
disposizione da trascorrere sott’acqua. E’
incredibile quanto appaia diversa la vita
marina da quella che osserviamo abitualmente fuori dall’acqua ma forse
avrai notato che in realtà le basi necessarie allo sviluppo della vita sono le stesse: la luce e l’acqua danno origine alle
catene alimentari. Sicuramente gli
aspetti che ancora si possono approfondire sono molti e presto ti verrà voglia di
saperne di più. A tua disposizione c’è un
bellissimo corso di biologia marina con tre appassionanti
immersioni e affascinanti lezioni: ESA Ecodiver. Un corso
più approfondito che ti svelerà altri misteri del mondo sommerso.
110
Cosa hai
imparato?
Lo scopo di questo esercizio è quello di ripassare le
informazioni più importanti della relativa Unità
Teorica, innanzitutto per migliorare la tua formazione, ma anche per arrivare più preparato al prossimo appuntamento con il tuo Istruttore. Rispondi
alle domande scegliendo la risposta esatta tra quelle
indicate, specificando se l’informazione è vera o
falsa oppure scrivendo la risposta nell’apposito spazio. Consegna al tuo Istruttore questa scheda, se troverà delle imprecisioni ti darà le spiegazioni necessarie. Buon lavoro!
1) La luce agisce in prima linea nella produzione di
energia attraverso la fotosintesi: a trarne vantaggio
sono
a. I vegetali
b. I produttori
c. Gli animali
d. Sia a che b
2) I vegetali marini si dividono tra
a. Alberi e fiori
b. Alghe e fanerogame
c. Quelli a foglia e quelli a fusto
d. Quelli a radice e quelli a fiore
3) Un esempio di consumatore di 1° livello è un animale
a. Predatore
b. Predato
c. Erbivoro
d. Carnivoro
4) Vero o Falso. I consumatori di 2° livello possono
essere sia prede che predatori
5) Una famiglia di pesci molto importante è quella
degli sparidi. Ad essa appartengono
a. I saraghi
b. I tonni
c. I delfini
d. Le murene
6
111
6) Il polpo vive _____ mentre la seppia ______
a. Sul fondo – vive dentro a dei buchi
b. Sul fondo – ha meno contatti con il fondo
c. A mezz’acqua – ha più contatti con il fondo
d. A mezz’acqua – vive sul fondo
7) La caratteristica più sorprendente del polpo è data
da
a. I grandi occhi
b. I lunghi tentacoli
c. La grande testa
d. Il mimetismo
8) Se in immersione ti capita di osservare un organismo fisso simile ad un fiore o che ha lunghi tentacoli simili a filamenti, probabilmente si tratterà di
a. Un animale detritivoro
b. Un animale filtratore
c. Un vegetale sospensivoro
d. Un animale sospensivoro
9) Le spugne sono animali filtratori che
a. Aspirano l’acqua e il cibo da piccoli fori
b. Aspirano l’acqua da una grande bocca
c. Catturano il cibo con dei tentacoli
d. Catturano il cibo con una proboscide
10) L’attinia trae vantaggio dalla convivenza con il
paguro perché esso
a. Rimane fermo sul fondo, facilitandole la cattura del cibo
b. Cammina molto sul fondo, facilitandole la
cattura del cibo
c. Rimane fermo sotto ai massi, facilitandole la
cattura del cibo
d. Nuota a mezz’acqua, facilitandole la cattura
del cibo
Dichiaro di aver rivisto tutte le risposte con
l’Istruttore ESA e di aver compreso la spiegazione di
quelle da me sbagliate.
112
Firma_________________________data__________
Appendice
Schema per la pianificazione
dell’immersione
Pianificazione generica
Compagno d’immersione
Data e orario dell’immersione
Scopo dell’immersione
Luogo prescelto
Località alternativa
Percorso per raggiungere la località
Appuntamento: luogo e orario
Attrezzatura particolare
Controllo previsioni meteomarine
Verifica e ricarica delle bombole
Verifica e preparazione dell’attrezzatura
Kit con attrezzi e parti di riserva
Zavorra completa
Borsa completa
Mezzi di trasporto
Informazioni sul sito
Contatti d’emergenza
Informazioni per chi rimane a terra
Cibo e bevande
Prenotazioni/Biglietti
Denaro
Pianificazione sul punto d’immersione
Condizioni psicofisiche
Condizioni meteomarine
Idoneità delle condizioni ambientali
Individuare e provare i sistemi di comunicazione
Decidere tecniche e punti di entrata
Decidere tecniche e punti di uscita
Sistema di coppia
Tecniche di comunicazione subacquea
Percorso
Limiti di profondità e tempo
Procedure di emergenza
Controllo dell’attrezzatura
In caso di necessità contattare:__________________
_____________________________________________
_____________________________________________
113
Da non dimenticare
Varie
Documento di riconoscimento
Brevetto
Log book
Prenotazioni / biglietti
Informazioni sui contatti d’emergenza
Costume da bagno
Filtro o crema solare
Occhiali da sole
Berretto
Giacca a vento
Asciugamano
Accappatoio
Ciabatte
Cuffia e occhialini per il nuoto
Abbigliamento di ricambio
Cibo / bevande
Medicinali
Attrezzatura
Borsa
Pinne, maschera e snorkel
Muta
Sottomuta
Cappuccio
Guanti
Calzari
Zavorra
GAV
Bombola carica
Erogatore principale
Erogatore di riserva
Manometro
Frusta del GAV
Frusta della muta stagna
Coltello
114
Strumenti
Computer
Strumenti integrati
Profondimetro
Timer
Bussola
Termometro
Tabelle
Accessori
Lavagnetta
Schede di riconoscimento delle specie
Matita
Boa segnasub
Segnalatore di superficie
Mulinello
Torcia principale
Torcia di riserva
Strobo
Luce di posizione
Moschettoni
Liquido antiappannante
Cimetta per l’attrezzatura
Attrezzatura di riserva
0-ring
Bombole
Pesi
Cinghioli
Utensili
Kit per riparare la muta
Attrezzatura particolare
Macchina fotografica
Obiettivi
Flash
Pellicola
Videocamera
Custodia
Cassette
Illuminatori
Batterie
Caricabatterie
Cavetti
Note
______________________________________________________
______________________________________________________
_____________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
______________________________________________________
115
9 consigli per la difesa
dell'ambiente
Mettendo in pratica questi semplici suggerimenti,
darai il tuo importante contributo alla salvaguardia
dell’ambiente.
1) In immersione mantieni un assetto neutro, evita il
contatto con il fondo e con gli organismi marini:
senza i guanti starai più attento a dove metti le mani.
2) In prossimità del fondo blocca ogni movimento di
mani e pinne e, se devi posarti, controlla che le tue
ginocchia e le pinne non creino danni.
3) Evita di passare sotto le volte o nelle grotte, potresti urtare e danneggiare gli organismi, inoltre le bolle
d’aria intrappolate sul soffitto causano gravi danni
all’ambiente.
4) Non attaccarti a tartarughe, grandi pesci, o cetacei,
ma nuota con loro, non inseguire gli animali se ti
accorgi di recare disturbo.
5) Evita di toccare organismi che non conosci o che
potrebbero essere delicati; non accarezzare i pesci ed
altri organismi, potresti asportare il muco protettivo
che li ricopre e causare lesioni.
6) Non raccogliere dal fondo organismi vivi o morti,
reperti di valore storico o archeologico e oggetti
coperti da alghe ed animali.
7) Non acquistare souvenir prodotti con materiali
provenienti dal mare, scoraggerai così la loro raccolta.
8) Non buttare niente in acqua (rifiuti, filtri di sigaretta, batterie, bottiglie, carta, cibo, ecc): getta i rifiuti negli appositi contenitori.
9) Continua la tua formazione ed approfondisci la
conoscenza degli ambienti marini, scoprirai che ogni
luogo merita un'immersione e che in ogni fondale c'è
una straordinaria varietà di organismi da scoprire.
Tutti gli abitanti ed i frequentatori degli spazi sommersi ti ringraziano fin d’ora per il tuo impegno.
116
9 regole per la sicurezza
1 Mantieni efficiente il tuo equipaggiamento.
Controllalo prima di partire per un viaggio e prima dell’immersione.
2 Devi essere fisicamente e psichicamente in forma.
L’esercizi fisico e la dieta adeguata ti faranno apprezzare di più
l’attività subacquea. Puoi mantenerti mentalmente allenato a prevenire lo stress e l’ansia riprovando ogni tanto i principali esercizi
del Corso Open Water, specialmente quando non ti immergi da
molto tempo. Incomincia l’immersione riposato, caldo e idratato.
3 Immergiti secondo il tuo grado di esperienza.
Considera che potresti immergerti in condizioni di profondità per te
insolite, con forte corrente, in acqua fredda o in condizioni di scarsa
visibilità, quindi è meglio se prima ricevi l’adeguata preparazione.
4 Pianifica l’immersione e segui il piano che hai fatto.
Immagina i potenziali problemi che potresti trovarti ad affrontare,
come prevenirli e rispondere ad essi. Accordati con il tuo compagno
su limiti sicuri di tempo, profondità, di percorso e i corretti segnali.
5 Controlla i tuoi strumenti e mantieni un buon
margine di sicurezza.
Sebbene tu possa conoscere i tuoi consumi abituali, condizioni
di profondità, corrente e fatica potrebbero farti consumare di
più. Non considerare i limiti delle tabelle o del computer come
assoluti, ma rimani ben entro i limiti.
6 In immersione rilassati e divertiti, respira continuamente, profondamente e lentamente.
Fatica e affanno aumentano il tuo ritmo respiratorio e possono
diminuire le prestazioni del tuo erogatore. Se ti senti stanco o in
affanno, fermati, rimani calmo e respira, vedrai che tutto andrà
bene. Se necessario puoi risalire lentamente in superficie.
Raggiunto un buon grado di comfort sott’acqua, pensa a cosa ti
piacerebbe dedicarti in immersione e coltiva questi interessi. I Corsi
di Specialità soddisfano quasi tutte le tue aspettative.
7 Se non sei convinto, rinuncia all’immersione.
Il coraggio di rinunciare è una dote invidiabile ed è il modo migliore
per prevenire problemi che potresti non sentirti in grado di affrontare.
8 Risali lentamente dal fondo e fermati per una sosta
di sicurezza a cinque metri.
E’ il modo migliore per prevenire la malattia da decompressione.
9 Attendi almeno 24 ore prima di prendere l’aereo o
salire in altitudine dopo l’immersione. Dopo l’immersione è meglio aspettare sempre più tempo possibile prima di volare.
117
118
45 domande
per ricordare
?
119
1. Riceverai il brevetto ____________ completamento di tutti i requisiti.
a. dopo 3 giorni dal
b. dopo una settimana dal
c. dall’Istruttore, subito dopo il corso
d. nessuna di queste
2. Per far durare di più l’attrezzatura, e contribuire
alla prevenzione di eventuali malfunzionamenti, è
bene:
a. risciacquare accuratamente tutta
l’attrezzatura con acqua dolce
b. riporre l’attrezzatura in un luogo
asciutto e lontano da fonti di calore
c. smontare tutte le fruste, le valvole del
GAV ed il secondo stadio dell’erogatore
d. a e b sono esatte
3. Vero o falso. L’erogatore ti fornirà aria a pressione ambiente e su richiesta.
4. La caratteristica più importante nella scelta di un
erogatore è:
a. il prezzo
b. il colore delle fruste
c. la capacità di fornire aria anche in
condizioni difficili
d. la possibilità di essere montato sia a
destra sia a sinistra
5. L’acquisto dell’attrezzatura personale è importante
per migliorare:
a. la comodità
b. la praticità
c. la sicurezza
d. tutte le precedenti sono esatte
6. Il GAV deve essere munito di:
a. valvola di scarico
b. pulsante di immissione
c. tasche con le cerniere
d. a e b sono esatte
120
7. Per garantire la compensazione la maschera deve:
a. essere di un materiale molto morbido
b. comprendere il naso del subacqueo
e permettere una facile presa del naso
c. avere due lenti
d. essere munita di un cinghiolo in
neoprene morbido
8. A 10 metri la pressione ambiente equivale a:
a. 3 bar
b. 1 bar
c. 2 bar
d. 10 bar
9. Durante la risalita il volume del gas contenuto in
un palloncino, tende a:
a. aumentare
b. rimanere costante
c. diminuire
d. raddoppiare
10. Se durante la discesa, la compensazione è difficile, conviene:
a. aumentare la velocità di discesa
b. forzare la compensazione
continuando a scendere
c. risalire di un po’ e riprovare,
anticipando la compensazione
d. scendere con la testa rivolta in basso
11. La regola più importante con l’autorespiratore è
__________________________________________
12. Se una bombola dura 30 minuti a 10 metri, quanto dura in superficie?
a. 60 minuti
b. 30 minuti
c. 15 minuti
d. 20 minuti
13. Un oggetto che galleggia ha un assetto:
a. positivo
b. negativo
c. neutro
d. dipende dalla densità del liquido
14. Un buon controllo dell’assetto serve a:
a. limitare l’impatto ambientale
b. ridurre il consumo di energia
c. prevenire danni all’attrezzatura
d. tutte le precedenti sono esatte
15. La caratteristica più importante della cintura di
zavorra è
a. la velocità di vestizione
b. il meccanismo di sgancio rapido
c. il materiale di costruzione
d. le dimensioni della fibbia
121
16. La poppa della barca si trova:
a. nella parte posteriore
b. nella parte anteriore
c. nel lato sinistro
d. nel lato destro
17. Per usare il nitrox devi:
a. imparare le relative nozioni teoriche
b. soddisfare i requisiti di brevetto
c. ottenere il brevetto
d. tutte le precedenti sono esatte
18. In immersione, il suono si propaga più velocemente perché:
a. l’acqua è circa 800 volte più densa
dell’aria
b. l’acqua è circa 80 volte più densa
dell’aria
c. l’acqua è 8 volte meno densa dell’aria
d. l’acqua stimola l’udito
19. Per vedere nitidamente sott’acqua è necessario:
a. portare particolari lenti
b. non servono particolari accorgimenti
c. interporre uno spazio aereo tra l’occhio e l’acqua
d. tutte le precedenti sono esatte
20. Per prevenire l’affanno prova a:
a. nuotare tranquillamente
b. rispettare il tuo ritmo
c. respirare lentamente e profondamente
d. tutte le precedenti sono esatte
21. Se ti accorgi di avere terminato l’aria ed il tuo compagno, munito di erogatore di riserva, è vicino a te:
a. risali direttamente espirando l’aria
b. inizia la procedura di condivisione
dell’aria con il compagno
c. assieme al compagno, risali usando
l’erogatore di riserva
d. b e c sono esatte
122
22. Gli incidenti con lesioni dovute ad animali marini, la maggior parte delle volte sono imputabili:
a. ad un’azione difensiva dell’animale
b. ad una disattenzione del subacqueo
c. ad un’azione offensiva dell’animale
d. a e b sono esatte
23. Per prevenire problemi dovuti all’ipertermia:
a. bere molto
b. stare all’ombra
c. indossare la muta poco prima di
entrare in acqua
d. tutte le precedenti sono esatte
24. In caso di difficoltà in immersione, la prima cosa
da fare è:
a. risalire molto velocemente in superficie
b. gonfiare al massimo il GAV
c. applicare la regola “fermati e respira,
vedrai che tutto andrà bene”
d. tutte le precedenti sono esatte
25. Durante la pratica delle immersioni in apnea è
buona norma:
a. applicare con rigore il sistema di
coppia
b. evitare l’iperventilazione eccessiva
prima dell’immersione
c. evitare sforzi in immersione
d. tutte le precedenti sono esatte
26. Per motivi di sicurezza, le bombole _________
non possono essere ricaricate.
a. con il collaudo scaduto
b. che hanno più di due anni
c. con la spalla verniciata a spicchi
bianchi e neri
d. tutte le precedenti sono esatte
27. L’attacco DIN, prevede che il primo stadio dell’erogatore sia:
a. bloccato sulla rubinetteria tramite
una staffa munita di vite
b. connesso alla rubinetteria senza
l’impiego di guarnizioni
c. avvitato direttamente nella sede
della rubinetteria
d. tarato per pressioni inferiori a 3
bar
28. Il gas maggiormente presente nell’aria è:
a. l’ossigeno
b. l’azoto
c. l’elio
d. l’idrogeno
123
29. In caso di sospetta PDD, il primo soccorso prevede:
a. che il paziente stia sdraiato e
tranquillo
b. la somministrazione di ossigeno puro
c. l’intervento di un medico
d. tutte le precedenti sono esatte
30. Se sospetti che il tuo compagno sia sotto gli effetti della narcosi d’azoto:
a. cerca di farlo risalire a quote minori
b. scendi e fallo rimanere fermo sul fondo
c. offrigli l’erogatore di riserva
d. sganciagli la zavorra
31. Se pensi che la tua bombola sia stata ricaricata
con aria contaminata è importante:
a. non respirare profondamente in
immersione
b. riemergere con almeno 80 bar nella
bombola
c. avvertire il responsabile della ricarica
d. tutte le precedenti sono esatte
32. Per vedere i colori in immersione è utile una:
a. maschera con lente color magenta
b. una torcia subacquea
c. una lente d’ingrandimento
d. una maschera gran facciale
33. In immersione, la maggior parte dei computer
subacquei indica sul display:
a. la profondità
b. il tempo trascorso
c. il tempo che si può rimanere sotto
acqua senza eccedere i limiti di non
decompressione
d. tutte le precedenti sono esatte
34. Per usufruire al meglio dei servizi offerti da un
diving center, è molto importante portare con sé:
a. il brevetto subacqueo
b. il libretto delle immersioni
c. un documento di riconoscimento
d. tutte le precedenti sono esatte
124
35. Accingendoti a compiere un viaggio subacqueo,
valuta la possibilità di:
a. stipulare una polizza assicurativa
b. portare con te quanta più attrezzatura
sia possibile
c. portare con te la copia autenticata
dei documenti
d. a e c sono esatte
36. Per viaggiare in aereo con tranquillità:
a. evita di immergerti l’ultimo giorno
di vacanza
b. pianifica le gite terrestri negli ultimi giorni
c. rispetta le “regole per salire di quota
dopo l’immersione”
d. tutte le precedenti sono esatte
37. Per praticare l’attività subacquea in sicurezza e
con il massimo divertimento è utile:
a. mantenere una buona forma fisica
b. mangiare adeguatamente, senza
appesantirsi
c. riposare adeguatamente
d. tutte le precedenti sono esatte
38. Il maggior responsabile del movimento delle acque è:
a. il vento
b. il moto ondoso
c. la corrente
d. l’escursione di marea
39. Frangenti e risacca molto forti:
a. sono da evitare
b. si possono affrontare con particolari
attrezzature
c. possono creare condizioni pericolose
d. a e c sono esatte
40. Se incontri una corrente in superficie:
a. nuota il più velocemente possibile
contro la corrente
b. immergiti fino a che non finisci l’aria
c. assumi un assetto positivo e richiedi
assistenza immediatamente
d. assumi un assetto leggermente
negativo per nuotare più efficacemente
41. In caso di pioggia:
a. è assolutamente vietato immergersi
b. se le altre condizioni lo consentono,
ci si può immergere
c. per immergersi, è necessario un
brevetto di livello professionale
d. durante l’immersione si consuma
molta più aria del solito
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42. Vero o Falso: anche se la maggior parte delle
volte userai i servizi di un diving center, ci sono degli
aspetti della pianificazione che devi comunque considerare.
43. Prima di iniziare qualsiasi attività, sul punto di
immersione devi:
a. valutare le condizioni ambientali
b. assemblare l’attrezzatura
c. misurare la temperatura dell’acqua
d. controllare l’attrezzatura del compagno
44. L’intervallo di superficie è:
a. il tempo che intercorre per raggiungere il punto di immersione
b. il break durante il quale si mangia
c. il tempo tra un’immersione in apnea
ed un’altra
d. il tempo che passa tra due immersioni,
dal momento dell’emersione fino alla successiva discesa
45. Il limite massimo di permanenza per un’immersione a 18 metri è:
a. 55 minuti
b. 60 minuti
c. 50 minuti
d. 52 minuti
Controlla
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con
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Risposte esatte
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