Dipartimento di Economia e Politica Agraria
Università di Napoli Federico II
Progetto Equal “Capacity building nel
campo dell’agriturismo”
Agriturismo e fabbisogni formativi
Prof. Pasquale Lombardi
responsabile scientifico
Prof. Gaetano Marenco
Dott. ssa Teresa Del Giudice
Dott. ssa Teresa Panico
Obiettivi
 Fornire
informazioni sulla consistenza e le
caratteristiche del settore agrituristico nella Regione
Campania e nelle province di Avellino e Benevento
in particolare
Fornire
informazioni
sulle
caratteristiche
dell’offerta attraverso un’analisi campionaria su
aziende agrituristiche operanti nelle province di
Avellino e Benevento
Individuare i fabbisogni formativi per lo sviluppo
del settore
Metodologie di analisi
L’analisi descrittiva è basata su:
•dati ISTAT;
•dati Regione Campania;
•studi disponibili sull’argomento
L’indagine di campo
•Questionario somministrato ad un campione
rappresentativo di aziende agrituristiche
•analisi dell’offerta sui dati rilevati tramite
metodologie di statistica multivariata.
Risultati
Primo rapporto di ricerca
•
Descrizione del settore agrituristico Italiano
•
Descrizione del settore agrituristico campano
Provincia di Avellino
Provincia di Benevento
Settore agrituristico Italiano
Tra il 1998 ed il 2003 le aziende agrituristiche aumentano del
34%.
Regioni settentrionali: + 3,3%.
Regioni centrali: + 88,7%
Mezzogiorno (Sud e Isole): + 64,6%
In questo contesto le regioni meridionali si caratterizzano per un
maggiore dinamismo che riguarda tutte le tipologie di servizi
offerti: alloggio, ristorazione, degustazione, altre attività.
Settore agrituristico Italiano
Tra il 2003 ed il 2005 la crescita continua
17,7%
Regioni settentrionali: + 7,5%.
Regioni centrali: + 13,4%
Mezzogiorno (Sud e Isole): + 1%
Settore agrituristico Regione
Campania
Operatori agrituristici autorizzati per provincia
AVELLINO
BENEVENTO
CASERTA
NAPOLI
SALERNO
TOTALE
104
175
54
56
236
625
AVELLINO
BENEVENTO
CASERTA
NAPOLI
SALERNO
Settore agrituristico Regione
Campania
Tabella 1 - Aziende agrituristiche autorizzate in Campania
1998
2003
2005
98-03
132
581
710
Fonte: Istat, Regione Campania
449
Variazioni
03-05
98-03
129
340,2
03-05
22,2
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
In Campania l’agriturismo è collegato
principalmente ad aziende di medie e piccole
dimensioni.
Circa il 50% si colloca nella classe 1-5 ettari
Più dei tre quarti ha una dimensione inferiore ai 20 ettari
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Dimensioni operative
quasi il 71% delle aziende si concentra nella
classe 1-10 posti letto
della quota rimanente circa il 26% ha una
dimensione compresa tra gli 11 ed i 20 posti letto.
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Ristorazione
dedicata quasi sempre anche a clienti occasionali
Il 60% delle aziende è in grado di far fronte a
più di 30 coperti
Il rimanente 40% si distribuisce equamente
nelle classi 11-20 e 21-30 coperti.
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Pochi investimenti fissi
Pochi servizi volti ad arricchire l’offerta aziendale sì da
soddisfare segmenti di domanda più esigenti:
Piscina
Maneggi
Sale o aree attrezzate per il tempo libero
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Servizi ricreativi
prevalgono tipologie piuttosto tradizionali:
possibilità di effettuare escursioni
 partecipare alle attività agricole
emerge un certo ritardo nello specializzarsi in attività
più particolari quali corsi di artigianato, assistenza ai
bambini ed altro.
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Qualità generalmente medio-alta dei tradizionali
servizi alberghieri (pulizia delle stanze e cambio della
biancheria);
Possibilità di sistemazione: piuttosto ampie (si spazia
dalla mezza pensione alla pensione completa e/o al
pernottamento con prima colazione)
Caratteristiche
dell’agriturismo regionale
Periodo di apertura: nella quasi totalità dei casi tutto
l’anno nonostante il carattere fortemente stagionale
della domanda per lo più concentrata nei fine
settimana
Accoppiata alla ristorazione molto spesso si ritrova la
vendita dei prodotti aziendali.
Settore agrituristico Avellino
Aziende agrituristiche attive nella provincia di Avellino
N. di
N. di
N. di
aziende
N. totale di aziende
aziende
che
aziende che offrono che offrono vendono i
alloggio ristorazione prodotti
aziendali
98
81
91
67
N. di
aziende
con agricampeggio
N. max di
posti letto
N. max di
posti
mensa
32
611
2637
Fonte: ns. elaborazioni su dati Regione Campania
Settore agrituristico Benevento
Aziende agrituristiche attive nella provincia di Benevento per tipologia di
servizi forniti
N. di
N. di
N. di
N. di
aziende che
N. totale di aziende che aziende che
aziende con N. max di
vendono i
aziende
offrono
offrono
agriposti letto
prodotti
alloggio ristorazione
campeggio
aziendali
154
128
148
119
Fonte: ns. elaborazioni su dati Regione Campania
35
1110
N. max di
posti
mensa
5813
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Agriturismo tipico delle aree interne
Soddisfa una domanda rivolta sì verso luoghi tranquilli ma che
ha molto più a che fare con il turismo
enogastronomico
religioso
l’ecoturismo
Entrambe le province possono contare su un ricco patrimonio
di risorse naturali e tradizioni storico-culturali legate anche alla
civiltà contadina
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Aree Protette
Sia la provincia di Avellino che quella di Benevento ricadono,
per buona parte, in aree protette
Parchi Regionali del Matese, Taburno-Camposauro, Partenio,
Monti Picentini e le Riserve Naturali Regionali come quella
della Foce Sele e Tanagro.
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Produzioni tipiche
Significativamente numerose
Molti marchi di certificazione della provenienza
famosissimi vini DOCG,(la sola provincia di Avellino vanta, in
particolare, le DOCG per il Taurasi, il Fiano ed il Greco di Tufo)
vini DOC e IGT
prodotti DOP, IGP e STG
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Vini DOC
Aglianico del Taburno, Fiano di Avellino, Greco di Tufo,
Guardia Sanframondi o Guardiolo, Sannio, Sant’Agata dei Goti,
Solopaca, Taburno.
Vini IGT: l’Irpinia, il Beneventano, il Dugenta.
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
DOP in corso di registrazione con protezione
transitoria nazionale:
Olio extravergine di oliva Colline Beneventane,
Olio extravergine di oliva Irpinia-Colline dell’Ufita,
Olio extravergine di oliva Sannio Caudino Telesino.
DOP in fase di istruttoria ministeriale
Castagna di Serino
Olio extravergine di oliva Terre del Matese
Pecorino di Laticauda Sannita.
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
IGP già registrate dalla UE
Castagna di Montella
Nocciola di Giffoni
Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale
Melannurca Campana
IGP in fase di istruttoria ministeriale
Salame di Mugnano del Cardinale
Torrone di Benevento
Torroncino croccantino di san Marco dei Cavoti.
Numerose sono, infine, le STG.
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Tutto ciò ha contribuito alla istituzione delle
Città del vino e dell’olio
parti integranti dei percorsi enogastronomici che si
svolgono lungo itinerari comprendenti
Strade del vino
Strade dell’olio
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Nelle province di Avellino e Benevento ricadono due
delle 10 Strade del vino istituite dalla Regione
Campania:
la Strada del vino e dei sapori d’Irpinia
la Strada del vino e dei prodotti tipici Terre dei Sanniti.
Tutto ciò concorre ad incrementare l’offerta turistica locale ed a sviluppare
sinergie con altre forme di turismo, pure importanti, come quello religioso.
Caratteristiche dell’agriturismo
nelle province di Avellino e Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
450 operatori iscritti al registro regionale
circa il 36% dell’intera regione
252 operatori effettivi
il 42% del totale regionale
Benevento ha un peso superiore rispetto ad Avellino (circa il
26% ed il 16% rispettivamente).
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Diffusione piuttosto omogenea sul territorio provinciale
I comuni nei quali è presente per lo meno un’azienda
agrituristica sono 53.
Ariano Irpino 12,2%
Serino 7%
Flumeri e Guardia Lombardi 5%
Nei rimanenti comuni sono presenti 1-2 aziende.
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali dell’offerta
agrituristica
Spiccato orientamento verso
la ristorazione 93%
l’alloggio 82%
vendita dei prodotti aziendali 68%
In genere
Ristorazione-alloggio
Ristorazione-alloggio-vendita
Ristorazione-vendita dei prodotti
praticamente inesistenti sono le aziende che offrono solo alloggio
(solo due)
Avellino
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Capacità operativa media
posti mensa 29
posti letto
7,5
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Comuni con almeno un’azienda agrituristica
50
Benevento ha il peso maggiore 10,4%.
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Diverse aree di concentrazione
Benevento, Pietrelcina, Pago Veiano, Calvi, Torrecuso,
Turismo religioso alimentato dai flussi verso i luoghi
natali di Padre Pio a Pietrelcina.
Questa forma di turismo, unitamente a quello enogastronomico, sta
alla base dell’indubbio dinamismo del settore turistico provinciale
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Aree di concentrazione
Morcone, Circello, Colle Sannita, Castelpagano
Sant’Agata dei Goti, Tocco Gaudio e Cautano
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Ristorazione 96%
Alloggio
83%
e/o vendita dei prodotti aziendali 77%
Presenza di spazi per agricameggio circa 23%
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Si punta, in primo luogo, sulla ristorazione, quindi
sull’ospitalità e sulla vendita dei prodotti aziendali.
Praticamente inesistenti aziende che offrono solo alloggio
(una sola)
Alloggio-ristorazione
Alloggio-ristorazione-vendita dei prodotti
Benevento
Consistenza e caratteristiche principali
dell’offerta agrituristica
Capacità operativa media
posti mensa 38
posti letto
9
L’indagine di campo
Il Campione
65 aziende Provincia di Avellino
9 aziende Provincia di Benevento
L’indagine di campo
Il Questionario – aree informative
L’imprenditore
L’azienda agricola e quella agrituristica
Profilo del cliente
Attività promozionali
Fabbisogni formativi
L’imprenditore
Gli imprenditori agrituristici sono più giovani degli
imprenditori agricoli in genere
95% degli imprenditori sono full-time
 I problemi principali per l’avvio dell’attività agrituristica
sono le procedure burocratiche
Non si incontrano problemi nella ricerca di competenze di
promozione commerciale e nell’ospitalità !!!!
Forse questo dipende dalla bassa percezione
dell’importanza di questi aspetti per lo sviluppo delle
attività agrituristica
L’azienda agrituristica
18 ettari
30% delle aziende pratica l’agricoltura
biologica
100% offre pasti
 88% offre B&B
Il livello qualitativo dei servizi offerti è
medio-alto
Il consumatore
44% delle aziende ospita solo clienti Italiani
(soprattutto dalla Campania)
I clienti stranieri provengono soprattutto
dall’Europa
I servizi maggiormente richiesti sono B&B,
ristorazione, sport
I clienti trascorrono nell’azienda agrituristica
solo un giorno o brevi periodi, come un
weekend
Attività promozionali
56% delle aziende si avvale di attività
promozionale via web
Altre attività promozionali sono le Fattorie
didattiche, Corsi di cucina per la preparazione di
pasti tradizionali, partecipazione ad attività
aziendali, escursioni
Non c’è una rete di relazioni tra gli imprenditori
al fine di organizzare e favorire lo sviluppo di
politiche promozionali
Fabbisogni formativi ed
esperenziali
65,6% delle aziende rivela una domanda per il
miglioramento delle attività promozionali
54% delle aziende rivela una domanda per il
miglioramento nelle attività di organizzazione e
direzione
Solo il 25% per servizi di cucina e personale di
sala
15% per l’ospitalità e per l’accoglienza
Conclusioni
L’indagine evidenzia una domanda per tre distinti gruppi di
innovazioni
1) Innovazioni strutturali
volte a migliorare
l’azienda (camere, piscine, attrezzature per la ristorazione
ed altri investimenti in capitale fisico aziendale)
il capitale umano
l’offerta di servizi, sul piano qualitativo e di ampliamento
della gamma.
Conclusioni
2) Innovazioni di marketing
Per lo sviluppo di poltiche promozionali moderne ed
intensive, sia pubbliche che private
Conclusioni
3) Innovazioni di network
Di certo la categoria pù importante
Per creare relazioni stabili tra i differenti operatori
economici e tra i differenti settori economici, quali
agricoltori, tour operator, imprese di servizi ricreativi e
culturali, operatori turistici, altri attori coinvolti nel
sistema socio-economico dell’area
Quadro normativo
Agriturismo e ruolo multifunzionale dell’agricoltura
Azienda agrituristica e contesto territoriale circostante:
Altri operatori economici, agricoli e non
Livelli istituzionali
Circuito turistico più ampio per particolari condizioni naturali
e di contesto socio-economico-istituzionale che puntano alla
valorizzazione delle potenzialità del territorio proprio attraverso
lo sviluppo di svariate forme di turismo, rurale, enogastronomico,
religioso, termale e così via
Quadro normativo
Agriturismo e ruolo multifunzionale dell’agricoltura
Legge quadro nazionale sull’agriturismo
Leggi regionali
occupano il posto centrale ma non ne esauriscono la
complessità.
Tutte le leggi ed i regolamenti che hanno a che fare con
le diverse forme di turismo enogastronomico
il riconoscimento di produzioni di qualità, tipiche e/o
tradizionali legate ad uno specifico territorio
ma anche con l’uso dello spazio rurale e con l’ambiente in
genere
Quadro normativo
Leggi regionali
Legge nazionale n. 730 del 1985
Legge Regionale n. 41/84
Decreto
legislativo
228/2001,
“Orientamento e modernizzazione del
settore agricolo”
Legge quadro N. 96/2006, “Disciplina
dell’Agriturismo”
Quadro normativo
La spinta verso una legislazione nazionale adeguata ai
mutamenti della realtà agricola proviene anche dal livello
comunitario.
Direttiva socio strutturale sulla montagna, 5/268
prevede la possibilità di incentivare la realizzazione di
investimenti aventi carattere turistico in aziende agricole
ubicate in zone montane e/o svantaggiate
Quadro normativo
Regolamento n. 2615/80:
uso del termine turismo rurale
Affermazione di una nuova visione: questa forma turismo
come possibile elemento propulsivo di un processo di
sviluppo di più ampia portata.
Finanziamenti per tutta una serie di investimenti non
necessariamente legati ad un’azienda agricola, potendovi
accedere anche operatori non agricoli in quanto soggetti
pienamente legittimati a partecipare ai suoi processi di
sviluppo.
Un nuovo modello di SVILUPPO RURALE nel quale
l’attività turistica, per le sue favorevoli prospettive,
acquista maggiore rilevanza.
Quadro normativo
evoluzione successiva
Regolamento n. 1257/99
Decreto legislativo 228/2001, “Orientamento
e modernizzazione del settore agricolo”
Riforma della legislazione sul turismo:
legge 135/2001.
Quadro normativo
Legge 730/85:
primo momento di “emersione giuridica” della
multifunzionalità in agricoltura nel nostro
ordinamento”
Finalità: sostenere l’agricoltura anche mediante
idonee forme di turismo nelle campagne”
Modifica nella sostanza la definizione di
imprenditore agricolo prevedendo, accanto a
quelle tradizionali, una categoria ampia di attività
connesse e complementari.
Quadro normativo
Reg. 1257/99.
Unifica tutte le misure messe in piedi nel tempo
Visione integrata delle politiche che possono
influire sullo sviluppo delle aree rurali.
Sancisce il ruolo multifunzionale dell’agricoltura
in particolare, delle funzioni che essa può
esercitare per la valorizzazione del patrimonio
rurale, naturale e non.
Ciò implica la piena consacrazione delle attività
ricettive svolte dalle aziende agricole, ossia
dell’agriturismo.
Quadro normativo
Legge 730/85:
Tra le sue finalità, quella di “sostenere
l’agricoltura anche mediante idonee forme
di turismo nelle campagne” costituisce un
importante elemento innovatore che ne fa
una legge proiettata verso il turismo rurale
in genere.
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
accoglie quanto già affermato
legislazione agrituristica vigente
dalla
pone le basi per il superamento di taluni
vincoli e problematiche emerse in sede
applicativa.
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
art. 1: introduce importanti elementi di novità
Accanto a quelle tradizionali di
coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di
animali
si introduce un’ampia categoria di attività connesse,
quali quelle dirette alla manipolazione, conservazione,
trasformazione,
commercializzazione
e
valorizzazione di prodotti di origine prevalentemente
e, quindi, non esclusivamente aziendale.
Quadro normativo
attività connesse
Attività “dirette alla fornitura di beni o servizi
mediante utilizzazione di attrezzature o risorse
dell’azienda,
normalmente
impiegate
nell’attività agricola, ivi comprese le attività di
valorizzazione del territorio e del patrimonio
rurale e forestale, ovvero di ricezione ed
ospitalità..”.
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
Art. 3
introduce altri importanti cambiamenti.
rende possibile organizzare attività anche
all’esterno del perimetro del fondo
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
Attività ricreative, culturali e didattiche, di pratica
sportiva, escursionistiche e di ippoturismo finalizzate
ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio,
nonché la degustazione dei prodotti aziendali,
ivi compresa la mescita del vino ai sensi della
legge 268/99 (Disciplina delle strade del vino).
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
Art. 3
Si risolvono alcune annose questioni di grande
rilevanza operativa
Carattere stagionale dell’ospitalità: si chiarisce che
esso va riferito alla durata del soggiorno dei singoli
ospiti.
Rispetto della legislazione sull’accessibilità ed il
superamento delle barriere architettoniche: gli edifici
rurali adattati per l’attività agrituristica vengono
equiparati agli immobili di interesse storico quanto
all’utilizzabilità di opere di tipo provvisionale in
sostituzione di interventi strutturali.
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
Ulteriori disposizioni che hanno a che fare con
lo sviluppo dell’agriturismo, direttamente o
indirettamente:
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
definizione dei distretti rurali, intesi come
sistemi produttivi locali caratterizzati da
un’identità storica e territoriale;
Quadro normativo
Decreto legislativo 228/2001
Stipula di contratti di collaborazione e convenzioni tra
pubbliche amministrazioni ed imprenditori agricoli per
il loro coinvolgimento
nella tutela delle produzioni di qualità e delle
tradizioni alimentari locali
 nella promozione delle vocazioni produttive del
territorio
nella sistemazione e manutenzione del territorio per
la salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, la
cura ed il mantenimento dell’assetto idrogeologico.
Quadro normativo
Legge 135/2001
“Riforma della legislazione nazionale del
turismo”
il turismo rurale a pieno titolo nell’offerta
turistica complessiva
Sistemi rurali locali
Valorizzazione dei prodotti tipici
Quadro normativo
Legge 135/2001
“Riforma della legislazione nazionale
del turismo”
Sistemi rurali locali
caratterizzati da attrazioni turistiche
comprendenti i prodotti tipici dell’agricoltura e
dell’artigianato locale.
Decreto legislativo 228/2001
Forte ispirazione alla multifunzionalità come
nuovo equilibrio tra produttori agricoli e
consumatori
Mutato ruolo dei produttori
Assicurare alimenti sani e di qualità
Salvaguardia del territorio e dell’ambiente
Contributo a rendere tali risorse disponibili ad
un numero crescente di cittadini.
Il tutto a fronte di un incremento dei redditi agricoli, di
nuovi sbocchi occupazionali, nuova imprenditorialità
Legge quadro N. 96/2006,
“Disciplina dell’Agriturismo”
Importanti novità
come recepimento di quanto previsto nel
decreto di orientamento e modernizzazione
del settore agricolo.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Riferimento esplicito alla multifunzionalità
dell’agricoltura, all’origine della possibile
differenziazione dei rediti agricoli.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Richiamo alla nuova definizione di
imprenditore agricolo con riferimento
all’ampliamento delle attività consentite che
devono essere in rapporto di connessione,
e non più di complementarietà, con quelle
considerate tradizionalmente agricole.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Trasferimento nella nuova legge della
rinnovata definizione di attività agrituristica
e delle nuove opportunità introdotte per il
suo svolgimento.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
In particolare possibilità di adibire alle
attività agrituristiche:
l’imprenditore ed i suoi familiari
lavoratori dipendenti che, ai fini della
vigente
disciplina
previdenziale,
assicurativa e fiscale, vengono considerati
lavoratori agricoli, quale che sia il loro
tempo di impiego.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Utilizzazione di prodotti per la preparazione
dei pasti
origine aziendale (prevalente),
ma anche aziende agricole della zona o,
da altre zone (in casi eccezionali) qualora
si tratti di prodotti necessari per la
preparazione dei pasti ma altrimenti non
disponibili.
(In ogni caso l’insieme delle due quote, quella aziendale e
quella di altre aziende della stessa zona agricola, deve
essere prevalente rispetto alla totalità dei prodotti utilizzati)
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Aziende agricole della zona
aziende collocate in ambito regionale o in
zone omogenee contigue di regioni
limitrofe
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Dimensione dell’attività agrituristica
Limiti
Le attività strettamente agricole devono rimanere
prevalenti, con riferimento al tempo di lavoro
necessario all’esercizio delle stesse attività
L’attività agricola si considera, comunque,
prevalente quando la ricezione e la somministrazione
di pasti e bevande interessa un numero di ospiti non
superiore a dieci.
Legge quadro 96/2006
“Disciplina dell’Agriturismo”
Dimensione dell’attività agrituristica
Limiti
Il reddito proveniente dalle attività
agrituristiche è considerato a tutti gli effetti
reddito agricolo assoggettabile alla nuova
normativa fiscale (art. 5, L. 413/91).
Legge quadro 96/2006,
“Disciplina dell’Agriturismo”
Art. 9: “Riserva di denominazione.
Classificazione”,
al fine di “una maggiore trasparenza ed
uniformità del rapporto tra domanda ed offerta di
agriturismo, si determinano criteri di
classificazione omogenei per l’intero territorio
nazionale e si definiscono le modalità per
l’utilizzo, da parte delle regioni, di parametri di
valutazione riconducibili a peculiarità territoriali”
Legge 268/99
“Disciplina delle strade del vino””
Percorsi attraverso i quali
“i territori vinicoli e le relative produzioni
possono essere divulgati, commercializzati e
fruiti in forma di offerta turistica”
Le “attività di ricezione ed ospitalità, compresa la
degustazione e la organizzazione di attività
ricreative e didattiche, svolte da aziende agricole
nell’ambito delle strade del vino possono essere
ricondotte alle attività agrituristiche”.
Legge 268/99
“Disciplina delle strade del vino”
Molto importante
Possibilità di sinergie con il settore
agrituristico
Possibile estendere tutto quanto da essa
previsto per la valorizzazione congiunta di altre
produzioni di qualità, (olio di oliva e prodotti
tipici in genere)
Normativa regionale
Legge 22/2006
“Norme in materia di tutela, salvaguardia e valorizzazione
dell’architettura rurale”
“Regolamento per la Disciplina delle strade del Vino
in Campania, adottato con DPGR nell’ottobre 2001.
Normativa regionale
Riconoscimento di numerose produzioni tipiche
con marchi DOP, IGP, STG, DOC, DOCG ed
ITG
Notevole importanza riveste l’estensione
ragguardevole di aree protette rientranti in Parchi
Nazionali, Regionali o Riserve Naturali Regionali che
fanno di questa una delle regioni con la maggiore
consistenza di superficie protetta.
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Quadro normativo