Immanuel Kant (1724-1804) Nato a Konigsberg il 22 aprile del 1724 da famiglia di forti convinzioni religiose. Il padre fa il sellaio. La madre influisce in particolare sull'educazione religiosa del figlio trasmettendogli la propria fede pietistica*. Kant compie gli studi superiori al Collegium Fridricianum, ove sono presenti influssi del pensiero illuministico. Nel 1740 si iscrive all'Università di Königsberg e vi studia teologia, filosofia, matematica, fisica. Dopo la laurea e la libera docenza, comincia ad insegnare all'università ma con scarsi proventi, sicché deve sopperire alle sue necessità dando lezioni private. Nel 1770 scrive la dissertazione De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis per il conseguimento della cattedra di "logica e metafisica". D'ora in poi si dedicherà interamente alla elaborazione delle sue opere e del suo pensiero. * Il Pietismo, fondato da Spener nella seconda metà del 1600, dava grande importanza ad una fede viva, operante, austera. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Storia universale della natura e teoria del cielo (1755), in cui Kant descrive la formazione dell'universo a partire da una nebulosa primitiva , secondo le leggi della meccanica newtoniana. Si ricordi che nel 1796 l'astronomo Laplace giunse ad una ipotesi simile a quella kantiana e da allora la teoria cosmologica fu ricordata come "teoria di Kant-Laplace". L'intento dichiarato dell'opera era quello di "dedurre dallo stato primitivo della natura, col suo aiuto delle leggi della meccanica, la formazione dei corpi celesti e l'origine dei loro movimenti". L'ordine delle leggi dell'universo implica l'esistenza di un ordinatore e quindi di Dio. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Nei Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica (1765) Kant discute le teorie dello svedese Emanuele Swedenborg, un occultista e visionario che diceva d'essere in contatto col mondo degli spiriti. Una donna, Charlotte Knobloch, chiese a Kant il suo parere a riguardo e il filosofo, dopo avere letto con scrupolo i libri dello svedese, pubblicò un volumetto in cui, prendendo spunto dalle fantasticherie dell'occultista, attaccava la metafisica del suo tempo, facendo un parallelo fra i sogni dei visionari e quelli dei metafisici, "fabbricanti di castelli in aria". Secondo Kant, le questioni che esulano dal campo dell'esperienza devono essere abbandonate perché intorno ad esse non si producono altro che "invenzioni". Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica (1765) Quel che gli preme è stabilire con sicurezza i limiti della nostra conoscenza … Nulla può esser positivamente conosciuto i cui dati non siano in tutte le nostre sensazioni. La metafisica è la scienza dei limiti della ragione umana. Più che fornire nuove cognizioni essa distrugge le false opinioni e il vano sapere che gonfia l‘intelletto… Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. De mundi sensibilis atque intelligibilis forma et principiis, dissertazione del 1770 che gli valse il passaggio ad ordinario di logica e metafisica presso l’Università di Königsberg Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Kant distingue nettamente tra la conoscenza sensibile e quella intellettuale. La prima è dovuta alla passività o ricettività del soggetto che riceve appunto i dati sensibili : essi ci fanno vedere le cose così come ci appaiono, cioè ci fa conoscere i fenomeni, le cose come si manifestano a noi e non come sono in sé. La seconda è una facoltà del soggetto che ci permette di cogliere le cose così come sono, nel loro vero essere, che può essere colto solo dal pensiero, e per questo motivo Kant chiama le cose come vengono colte dal pensiero noumeni (dal greco noein, "pensare"). Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Kant sostiene che la conoscenza sensibile è intuizione, cioè conoscenza immediata. Ora, ogni conoscenza sensibile avviene nello spazio e nel tempo: lo spazio e il tempo non sono proprietà caratteristiche delle cose, realtà ontologiche (come diceva ad es. Newton, e ancor prima Aristotele), né semplici rapporti fra i corpi, come credeva Leibnitz. Essi sono invece le forme della sensibilità, cioè i modi con cui il soggetto coglie sensibilmente le cose. E' questa la "grande luce" che Kant dice gli sia venuta nel 1769. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Si badi che in questa dissertazione, mentre la parte che analizza la sensibilità è già "critica", nella parte che riguarda la conoscenza intellettuale è ancora "precritica" o dogmatica poiché Kant crede ancora di poter cogliere, grazie alla conoscenza intellettuale, le cose così come sono (noumeni) , mentre nella Critica della ragione pura lo dichiarerà impossibile. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Fondo Duisburg mss. kantiani / è intorno al 1775 che K. Si convince che l’intelletto è privo di ogni uso reale, che i suoi concetti puri non posseggono la proprietà di cogliere l’in sé delle cose. Trionfa l’uso logico dell’intelletto: l’esperienza consiste in una esposizione (termine che si oppone ad affezione, come spontaneità a recettività) della materia fenomenica da parte delle funzioni dell’intelletto. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. uso logico: intelletto ordina i dati della sensibilità uso reale: intelletto penetra nello status ontologico delle cose. Uso per cui l’intelletto produce, acquisisce, riflettendo sulle proprie operazioni “in occasione dell’esperienza” i concetti necessari per conoscere la realtà: i concetti di possibilità, esistenza, necessità, sostanza, causa, con i loro rapporti derivati. Scritti più importanti di Kant prima della pubblicazione delle tre Critiche. Ogni filosofia come scienza a priori dell’essere in sé era destinata a venire abbandonata = Kant è salvo dal sonno che alimenta i sogni dei metafisici e dei visionari, il sonno da cui lo aveva scosso Hume fin dal 1766.