a cura di Maria Luisa Neri Arte & Cultura Diplomata in violino e viola presso il Conservatorio di Santa Cecilia, laureata in Psicologia presso l’Università della Sapienza di Roma , Maria Luisa Neri si è poi perfezionata per gli aspetti dell’età evolutiva, sui disturbi dell’Apprendimento, ha effettuato corsi sulle tematiche dei disturbi dell’alimentazione e sulla devianza e, iscrittasi all’Albo, ha lavorato quindi anche come psicologa In passato ha collaborato con le più famose orchestre del territorio romano con le quali ha effettuato più di 500 concerti, inoltre ha effettuato produzioni con L’arena di Verona, per la famosa Aida di Luxor, con l’Orchestra della Radio Svizzera Italiana e con la Rai per trasmissioni televisive sulla musica Maria Luisa Neri, Presidente dell’ Associazione Culturale “Arte del suonare”, con Il suo amore per la musica, si è proposta lo scopo di valorizzazione il repertorio musicale classico e la promozione dei giovani talenti italiani e si è resa disponibile a condurre la Rubrica “La Musica Spiegata” per il Sito dell’Associazione Sviluppo Europeo Caratteristiche: Melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio. Prima: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853. Il libretto di Piave, che per ragioni di prudenza colloca l’azione durante l’epoca di Richelieu, passa indenne al setaccio della censura; ma quando l’opera viene messa in scena, il 6 marzo 1853, sorgono dei problemi dovuti alla compagnia di canto non adeguata e anche per il tema che risulta eccessivamente moderno e nuovo, molto lontano dai cliché del melodramma di allora. Per questo, Verdi ritocca leggermente la parte musicale e torna a rappresentare la “Traviata”, l’anno successivo, il 5 maggio 1854, un’altra volta a Venezia, al teatro San Benedetto. Questa volta il grande trionfo apre all’opera le porte di tutti i teatri del mondo, destinandola ad essere una delle più popolari opere di Verdi e di tutto il repertorio italiano. Un formidabile sforzo creativo si materializza dunque nella nascita, quasi simultanea, delle tre famosissime opere d’arte, che si caratterizzano per la capacità di delineare, con una fortunata ricchezza di significati, diverse situazioni drammatiche e la psicologia di alcuni caratteri estremamente complessi e politematici. La genesi della “Traviata” è strettamente vincolata a quella del “Trovatore”. Verdi ebbe l’opportunità di vedere nel 1852, al Theatre du Vaudeville de Paris, un dramma di Alessandro Dumas figlio, “La dame aux camélias”, che si basava sulla novella omonima dello stesso autore. Era la storia d’amore di una celebre cortigiana di Parigi e di un giovane di famiglia benestante. Quando Verdi firma un nuovo contratto con il teatro la Fenice di Venezia, nel mese di maggio 1852, per produrre un’opera che si sarebbe dovuta rappresentare durante il Carnevale successivo, è inevitabile per lui pensare all’opera di Dumas: lo attrae la sua carica sovversiva, la sua accusa ad una società che sacrifica, secondo una convenienza morale, una donna, la cui unica colpa è quella di amare. Storia: Terza e ultima opera di quella che viene definita la "trilogia popolare" e come succede nel Rigoletto e ne Il trovatore, la figura del protagonista domina su tutte le altre. Già all’inizio degli anni Cinquanta Verdi stava cercando una cantante adatta ad un ruolo difficile, e comunica al direttore della Fenice di Venezia Carlo Marzari, di aver bisogno di una "donna di prima forza". Il soggetto che esigeva una cantante così speciale era stato tratto da Verdi da un dramma molto discusso di Alexandre Dumas figlio. La dame aux camélias è la storia di un personaggio realmente esistito, Alphonsine Duplessis giovane cortigiana che si era data al vizio nella Parigi degli anni Quaranta e che era entrata anche nella vita di Dumas da lui trasformata nel dramma in Marguerite Gautier. Verdi assiste a una rappresentazione teatrale del dramma a Parigi nel 1851. Già nel 1852 il libretto di Francesco Maria Piave è pronto col titolo di La Traviata, ma la censura ne impone un il cambiamento Amore e morte e un’ambientazione non contemporanea ma spostata indietro tempo di almeno un secolo. Il 6 marzo del 1853 sul palcoscenico del Teatro la Fenice di Venezia l’opera riscuote un clamoroso insuccesso da attribuire a numerosi fattori: i cantanti sono inadatti alle parti, compresa la protagonista che non era certo una "donna di prima forza", l’ambientazione contemporanea voluta da Verdi a tutti i costi, ma non apprezzata dal pubblico; l’audacia del soggetto e la novità della partitura. Solo un anno dopo però, presentata al Teatro San Benedetto, sempre a Venezia, l’opera riscuote successo, grazie al cast di cantanti e all’ambientazione settecentesca che assecondava i gusti del pubblico del tempo. Al termine di questo periodo la produzione di Verdi acquista un ritmo più tranquillo. Le sue opere successive nascono dopo una lunga maturazione e prenderanno corpo nella calma di S. Agata, rifugio prediletto dove il maestro difende il suo spazio più intimo e personale, assieme all’immagine di “contadino”, che amministra personalmente la propria tenuta, scava pozzi artesiani, si occupa delle questioni dei terrapieni che bordano i fiumi, della semina, dei nuovi mezzi e metodi di coltivazione, che lo portano ad essere il primo ad importare dall’Inghilterra le nuove macchine agricole. Atto I Dopo un profondo e toccante preludio, il sipario si apre mostrando un elegante salone della casa parigina di Violetta Valery, dove lei, donna di mondo, attende gli invitati. In breve questi sopraggiungono. Violetta saluta tra gli altri, il Marchese d'Obigny, Flora Bervoix e il visconte Gastone de Letorières, che le presenta Alfredo Germont, spiegandole che è un suo grande ammiratore e che durante la sua recente malattia si era recato spesso nella sua casa per ricevere notizie. Dopo aver chiesto spiegazioni per il comportamento ammirevole di Alfredo, Violetta rimprovera il suo protettore, il Barone Douphol, di non aver avuto la stessa sollecitudine del giovane; il Barone, irritato, mostra il suo disappunto a Flora. Poco dopo Alfredo, seppur inizialmente riluttante, propone un brindisi Libiamo ne' lieti calici http://youtu.be/RZUonmbtVQo al quale si unisce subito Violetta, seguita dagli altri invitati, che cantano gioiosamente le lodi del vino e dell'amore. Si ode quindi della musica provenire dalle altre stanze; Violetta invita gli ospiti a recarsi nella sala accanto. Uscendo, però, si sente male. Sedendosi, invita gli ospiti ad avviarsi e promette di raggiungerli subito. Guardandosi allo specchio, Violetta nota il suo pallore e allo stesso tempo si accorge di Alfredo, che si è trattenuto ad aspettarla. Egli la rimprovera per aver trascurato la sua salute e poi confessa di amarla. Colpita, Violetta chiede da quanto egli l'ammiri. Alfredo risponde che l'ama da un anno, dalla prima volta in cui l'ha vista Un dì felice, eterea http://youtu.be/SXZNX32E3ew Incapace di provare vero amore, Violetta propone una semplice amicizia, ma quando Alfredo sta per allontanarsi gli porge un fiore, invitando il giovane a riportarglielo il giorno seguente. Alfredo si allontana felice. Intanto giungono dalla stanza vicina gli ospiti che prendono congedo da Violetta, ringraziandola per la bella e allegra serata (Si ridesta in ciel l'aurora). Ormai sola, Violetta nota con incredibile sorpresa che le parole di Alfredo l'hanno scossa È strano! è strano http://youtu.be/I4cSVnqGmOc Incerta, decide infine di continuare a vivere come ha sempre fatto, come una cortigiana e di rinunciare ad essere finalmente amata seriamente Sempre libera degg'io http://youtu.be/ohViHhfTxNw Atto II Quadro I Alfredo e Violetta De’ miei bollenti spiriti http://youtu.be/uld1Gn07gHU quando sopraggiunge Annina. Interrogata da Alfredo, essa ammette di essere stata a Parigi per vendere tutti i beni della sua padrona coi quali poter pagare le spese di mantenimento della casa. La somma ammonta a 1.000 luigi e Alfredo promette di andare lui stesso a sistemare gli affari e raccomanda ad Annina di non far parola del loro dialogo con Violetta. Una volta solo, Alfredo si incolpa per la situazione finanziaria Oh mio rimorso! Oh infamia! http://youtu.be/Js0hmuQ7fYQ Violetta entra in scena ed il suo cameriere, Giuseppe, le porge una lettera di invito per quella sera ad una festa presso il palazzo di Flora. Subito dopo Giuseppe annuncia la visita di un signore. Violetta ordina di farlo entrare, credendolo il suo avvocato. È invece Giorgio Germont, il padre di Alfredo, che la accusa duramente di voler spogliare Alfredo delle sue ricchezze. Violetta allora gli mostra i documenti che provano la vendita di ogni suo avere per mantenere l'amante presso di lei ed il vecchio signore capisce la situazione. Pur convinto dell'amore che lega Violetta al figlio, egli le chiede un sacrificio per salvare il futuro dei suoi due figli. Germont spiega che ha anche una figlia e che Alfredo, se non torna subito a casa, rischia di mettere in pericolo il matrimonio della sorella (Pura siccome un angelo). Violetta così propone di allontanarsi per un certo periodo da Alfredo; ma non basta e il vecchio Germont le chiede di abbandonarlo per sempre. Violetta, senza parenti né amici e provata dalla tisi, non può accettare. Germont le fa allora notare che quando il tempo avrà cancellato la sua avvenenza Un dì quando le veneri http://youtu.be/XsbCoNc7zQ4 Alfredo si stancherà di lei, che non potrà trarre nessun conforto, non essendo la loro unione benedetta dal cielo. Stremata, Violetta accetta di lasciare Alfredo. Rimasta sola, Violetta scrive dapprima al barone Douphol, poi ad Alfredo per annunciargli la sua decisione di lasciarlo; non appena terminata la lettera, Alfredo entra agitato perché ha saputo della presenza del padre. Propone a Violetta di andare a conoscerlo ma lei, dopo essersi fatta giurare l'amore di Alfredo fugge. Amami Alfredo http://youtu.be/1zKu8Y5dN0I Alfredo si insospettisce della fuga di Violetta, e quando vede la lettera sul tavolo, capisce che lei è alla festa, e, infuriato, decide di recarsi anche lui a casa di Flora, nonostante le suppliche del padre. Quadro II Alla festa a casa di Flora Bervoix si vocifera della separazione di Violetta e Alfredo. Durante i festeggiamenti per il carnevale, Alfredo arriva per cercare Violetta, e successivamente Violetta arriva accompagnata dal barone. Alfredo, giocando, insulta in modo indiretto Violetta, scatenando l'ira del barone, che lo sfida ad una partita di carte. Il barone perde ed Alfredo incassa una grande somma. Violetta chiede un colloquio con Alfredo, durante il quale lo supplica di andare via e, mentendogli, dice di essere innamorata del Barone. Alfredo, sdegnato, chiama tutti gli invitati Or testimon vi chiamo che qui pagata io l'ho http://youtu.be/OKK2C9mxtUY e getta una borsa di denaro ai piedi di Violetta, che sviene in braccio a Flora. Tutti inveiscono contro Alfredo, e arriva il padre che lo rimprovera del fatto. Il barone decide di sfidare a duello Alfredo. Atto III La scena si svolge nella camera da letto di Violetta. La tubercolosi si fa più acuta e ormai il dottor Grenvil rivela ad Annina, la domestica di lei, che Violetta è in fin di vita. Violetta, sola nella sua stanza, rilegge una lettera che custodiva vicino al petto, nella quale Giorgio Germont la informava di aver rivelato la verità ad Alfredo e che il suo amato, in viaggio in un paese lontano, sta tornando da lei. Verdi accompagna il parlato della protagonista con un violino solista che accenna il canto d'amore di Alfredo del primo atto Di quell'amor ch'è palpito. Violetta sa che è troppo tardi ed esprime la sua disillusione nella romanza Addio, del passato bei sogni ridenti http://youtu.be/u4QZFgO1hlM Per contrasto, all'esterno impazza il carnevale. Annina porta una buona notizia: è arrivato Alfredo, che entra, abbraccia Violetta e le promette di portarla con sé lontano da Parigi Parigi, o cara... http://youtu.be/heJJK-wSgLs Giunge anche Giorgio Germont, che finalmente manifesta il suo rimorso. Violetta chiama a sé Alfredo e gli lascia un medaglione con la sua immagine, chiedendogli di ricordarsi sempre di lei. Per un momento Violetta sembra riacquistare le forze, si alza dal letto, ma subito cade morta Le figurazioni sono tratte dalla rete web google immagini