Riccione – Parigi – Stoccolma: LE TERRE DEL BOLERO-SPADO‟ La danza vista da Spadolini Negli anni „60 l‟eclettico artista Alberto Spadolini (1907 – 1972) trascorre spesso le sue vacanze a Riccione dove risiede la sorella Bice, frequenta le discoteche più alla moda tanto da essere soprannominato dalla stampa “Leone della Riviera Adriatica”. In quegli anni decora gli interni del Night-Club del Grand-Hotel di Rimini, e compone alcune delle sue più belle opere pittoriche. Spadolini cantante, attore e pittore Spadolini: Parigi anni ‟50 Alla riscoperta di Spadò concorre l‟Istituto Statale d‟Arte “Federico Fellini” di Riccione che nel maggio del 2005 allestisce, sotto l‟alto patrocinio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dell‟Ambasciata di Francia, e dell‟Ambasciata di Svezia, una grande esposizione al Castello degli Agolanti di Riccione. La mostra comprende oltre un centinaio di dipinti, scenografie, sculture, disegni, manifesti, fotografie artistiche anni ‟30. Ma chi era realmente Alberto Spadolini? Lo storico dell‟arte Stefano Papetti presenta la 1° Rassegna Bolero-Spadò, Castello degli Agolanti di Riccione 2005 Archivio Alberto Spadolini: articoli anni „40 Dopo aver frequentato il Teatro degli Indipendenti di Anton Giulio Bragaglia, accanto a Giorgio de Chirico e Filippo Tommaso Marinetti, all‟inizio degli anni ‟30 emigra in Francia e, grazie ad una lettera di presentazione di Gabriele d‟Annunzio, viene assunto in qualità di decoratore nell‟atelier di Paul Colin. Senza aver mai studiato danza diventa Premier Danseur nel „Ballet de l‟Opéra de Monte-Carlo‟ e nel giro di pochi mesi prende parte a spettacoli accanto a Serge Lifar, Marlen Dietrich, Mistinguett e Joséphine Baker con cui ha una tempestosa storia d‟amore; è coreografo stimato da Maurice Ravel e da Paul Valery; pittore apprezzato da Max Jacob e da Jean Cocteau; attore con Jean Marais e Jean Gabin; cantante di musica melodica incide alcuni dischi a New York; scultore dallo stile michelangiolesco; illustratore di libri per il poeta francese A. M. Klenovski; giornalista per la rivista “Sourire de France”; membro della Resistenza antinazista ... Nel maggio 1941 Spadò si esibisce con la bellissima Betty Bjurstrom al China Varieten di Stoccolma, il tempio della danza svedese. Nel 1948 diventa „pittore svedese‟ ed espone nel prestigioso Oscarteaterns di Stoccolma. Negli anni ‟60 incontra Betty Bjurstrom, costretta su di una sedia a rotelle, e per aiutarla finanziariamente organizza alcune esposizioni di pittura. Spettacoli di danza a Parigi e Stoccolma Spadò e la ballerina svedese Betty Bjurstrom, 1941 (coll. Theatre Library of Sweden) Nel cinema Spadolini esordisce con “L‟épervier” del 1933 accanto ad un giovanissimo Jean Marais ed alla principessa Natalie Paley all‟epoca legata sentimentalmente a Jean Cocteau; si scatena in un ballo primitivo su di un enorme tamburo nel film “Marinella” di Pierre Caron del 1936; è con l‟affascinante Mila Pareli ne “Le monsieur de cinq heures” del 1938; collabora con Marcel Carné, Jacques Prévert e Jean Gabin al film “Le jour se léve” del 1939, distribuito in Italia con il titolo “Alba tragica” in cui interpreta il ruolo di un piccolo gangster. Secondo lo “Svenska Filmistitutet” di Stoccolma l‟artista italiano è fra i protagonisti del film “Le quai des brumes” (1938), tradotto con “Il porto delle nebbie”, uno dei massimi capolavori del cinema francese diretto da Marcel Carné, sceneggiato da Jacques Prévert e con la partecipazione di Jean Gabin e Michèle Morgan. Nel 1941 Spadò è ancora una volta a fianco di Jean Marais nel film “Le pavillon brûle”, dove recita la parte di un minatore in una scena di „bagarre‟ e liti. Spadolini: esposizioni a Parigi e Stoccolma Spadolini nel film “Marinella” del 1936 e nel documentario “Nous les gitans” del 1951 Del regista Spadolini gli Archives Français du Film hanno ritrovato lo splendido “Rivage de Paris” (1950) a cui partecipano il jazzista Django Reinhardt e la cantante Suzy Solidor. La Cinématheque Française ha restaurato “Nous les Gitans” (1951) dove Spadolini veste i panni di scenografo, regista, danzatore e autore dei testi. Il documentario, a cui prendono parte autentici gitani, propone una pagina di vita dei „figli del vento e del sole‟. Non dimentichiamo infine che Spadolini, amico di Roberto Rossellini e di Jean Renoir, viene personalmente assunto nel 1950 da sir Alexander Korda, fondatore della London Film, come adattatore dei dialoghi per le versioni francesi de “I racconti di Hoffman”, Premio Miglior Produzione al Festival di Cannes del 1951 e “Outcast of the Island” regia di Carol Reed del 1951. La riscoperta di Alberto Spadolini Esposizione Spadolini, estate 2012 Incontrare Alberto Spadolini è emozionante. La sua vita è infatti una fusione di talento e umiltà, di povertà e di sperpero, di egocentrismo e di generosità, di amori passionali e di separazioni irreversibili, di sensibilità e di irrequietezza. Fra i suoi ammiratori il Presidente della Repubblica Francese monsieur Albert Lebrun che lo applaude mentre danza con Joséphine Baker nel corso del “Bal de la Sureté Générale 1933”; il principe Felix Yussupov, uccisore del terribile monaco Rasputin, il quale patrocina negli anni ‟50 le sue esposizioni pittoriche; il Duca di Windsor, che con Wallis Simpson è un assiduo frequentatore dello Château de Brignac della fidanzata Yvette de Marguerie; il ministro George Mandel che si complimenta per le sue esibizioni coreutiche nel corso delle prime prove della nascente televisione francese; il principe Ruspoli, grazie al quale diventa proprietario della discoteca parigina “Chez Spadolini”; la danzatrice e principessa kurda Leila Bederkhan con cui si esibisce al Palais de Chaillot ... Philippe Daverio presenta la Mostra Spadò, il danzatore nudo, estate 2012 Spadolini e Joséphine Baker, anni „30 Spadolini, a giudizio di Philippe Daverio uno dei più simpatici ed eclettici artisti nella Parigi anni ‟30, continua ancora oggi a stupire il gotha dell‟aristocrazia e della politica internazionale ed affascinare chiunque lo incontri. Lettere di felicitazioni sono inviate da madame Carla Bruni Sarkozy (marzo 2009) che “… si felicita per l‟omaggio reso all‟artista dai molteplici talenti”; dal Sindaco di Parigi Bertrand Delanoé (aprile 2009) il quale ricorda “ … il contributo dell‟artista Spadolini alla vita culturale parigina”; dalla Principessa Caroline di Monaco (aprile 2009) che si dimostra “ … particolarmente sensibile al libretto consacrato al danzatore Alberto Spadolini”; dal Presidente della Repubblica francese François Hollande (dicembre 2012) che ringrazia “… per il lavoro di ricerca che permette di riscoprire l‟opera di un artista ricco di molteplici qualità, ballerino di avanguardia, ma anche coreografo, pittore e cantante, che ha illustrato la scena e il cinema francese”. A Spadò, che insieme a Joséphine Baker cantava la celebre “J‟ai deux amours” l‟American Ballet of Los Angeles intende dedicare un musical ed un film. prof. Marco Travaglini - Atelier Alberto Spadolini http://www.albertospadolini.it/CURRICULUM%20_DI_MARCO_TRAVAGLINI.pdf www.albertospadolini.it