SPIE CON LICENZA DI BALLARE: SPADOLINI ALLA CORTE DI JOSEPHINE BAKER Josephine Baker e il „danzatore nudo‟ Spadolini, nella folle Parigi anni „30 Alberto Spadolini (Ancona 1907 – Parigi 1972) inizia la sua attività come aiutoscenografo e pittore al Teatro degli Indipendenti, luogo privilegiato dalle avanguardie artistiche italiane, accanto a De Chirico e Marinetti, definito dal regista Anton Giulio Bragaglia: “ … un uomo sorretto dai segreti!” Alla fine degli anni ‟20 il Teatro chiude i battenti sia a causa di gravi problemi finanziari che per ordine di Benito Mussolini che mal sopporta quel branco di giovinastri che l‟hanno soprannominato “il violinista”. Abbandonati pennelli e tavolozza nel 1932 Spadolini diventa “Premier Danseur de l‟Opéra de Monte Carlo”, osannato come il nuovo Nijisky, si esibisce con Serge Lifar, fa ingelosire Pablo Picasso, fugge con la moglie di Jean Renoir, ma non disdegna d‟apparire in spettacoli di beneficenza a favore dei Garibaldini delle Argonne, dei Mutilati e delle Croci di Guerra francesi. Spadolini attore, pittore, scenografo, cantante, giornalista, danzatore … anni „30 Josephine Baker e Spadolini, Casino de Paris 1933 A rendere celebre Spadolini sono le esibizioni al Casino de Paris con la ballerina e cantante di colore Josephine Baker (1906 – 1975), con cui ha una burrascosa avventura sentimentale: “Parigi si ricorda ancora di quella notte in cui ha scoperto Spadolini. Era in una rivista di Josephine Baker. Sulla musica del „Matrimonio segreto‟ di Cimarosa, nella scenografia di stile cinese uscì, sembrò da una tela del XVIII° secolo, Alberto con Josephine vestita da marchesa creola. Visione meravigliosa che provocò l‟entusiasmo di Parigi.” In un articolo dal titolo “Una notte a casa di Joséphine Baker” il giornalista André Rivollet racconta la sua sorpresa quando scopre un uomo che balla seminudo in casa della „Venere Nera‟. Imbarazzata lei si giustifica: “Era un pittore-decoratore” dice. “Abitava a Nizza. I tempi sono difficili e lui si è dato alla danza. Debutterà al Casino!” E Josephine lo applaude con frenesia: “Bravo Spadolini! Bis! …” Spadolini e Josephine Baker: figurine della danza, Germania 1933 Alberto e Josephine: disegno e spartiti musicali anni ‟30 La stessa Josephine Baker racconta la sua guerra segreta quando è arruolata dalla Resistenza francese col compito di trasportare informazioni di vitale importanza trascritte ad inchiostro simpatico sugli spartiti musicali. “… avrebbe portato in Portogallo tutte le informazioni raccolte sull‟esercito tedesco nell‟ovest della Francia, sulle basi aeree, sui porti, sui mezzi da sbarco in previsione di un eventuale attacco a Gibilterra … e sullo sbarco previsto nel novembre del 1940 di agenti dell‟Abwehr II sulla costa gallese.” Anche Spadolini è coinvolto nella Resistenza antinazista. In un articolo pubblicato nel 2007, l‟amico Jean-François Crance ricorda “… la sua guerra generosa, pericolosa, incosciente!” Alberto e Josephine, articoli anni „30 Spadolini si esibisce a Berlino dal settembre 1940 al febbraio 1941. Egli incarna il „dio della Guerra‟ nell‟operetta “Die Lustige Witwe”, in occasione del 70° compleanno di Franz Lehar, di fronte ad Adolf Hitler ed ai massimi gerarchi nazisti. Non è certo per distrazione che Spadolini non è accusato di collaborazionismo per essersi esibito nella Germania nazista. A differenza di Serge Lifar, che alla liberazione è cacciato dalla direzione del Balletto de l‟Opéra, l‟artista italiano è trattato con tutti gli onori, ed al termine della guerra riprende i suoi spettacoli al Palais de Chaillot, le sue esposizioni al „Cercle de l‟Union Française‟, concede interviste a giornali nati dalla Resistenza: “Spadolini viene comunemente chiamato l‟Apollo della danza. Lui ha conquistato il pubblico di Parigi, di New York e le grandi città del Sud America. La sua casa si trova a Montmartre. Per provare i suoi spettacoli le autorità francesi, gli hanno concesso l‟uso del Palais de Chaillot lungo la Senna vicino alla Torre Eiffel. Dopo che Serge Lifar, durante l‟occupazione tedesca della Francia, ha ballato per le truppe di Hitler, compromettendosi agli occhi dei patrioti francesi, Spadolini è ora considerato il numero 1 …” Spadolini: “Die Lustige Witwe”, Berlino 1940 Nel corso di un‟intervista il nobile russo Alex Wolfson, amico e testimone di gran parte della sua vita, rivela che durante la seconda guerra mondiale Spadolini frequenta a Stoccolma il prof. Yves Gyldén e trasporta importanti documenti a Marsiglia. La pubblicazione del volume “Codici cifrati” (2005), chiarisce il ruolo di Gyldén e dunque la natura dei contatti avvenuti fra lui e Spadolini. Nasce da padre svedese e da madre francese, trascorre molti anni in Francia dove si occupa con passione di „codici segreti‟. Tornato in Svezia Gyldén prosegue nei suoi studi sulla decifrazione dei codici finché nell‟autunno del 1939 viene chiamato a dirigere il gruppo di crittoanalisti che hanno il compito di svelare il codice diplomatico francese. Recentemente sono giunte dalla Francia alcune immagini fotografiche scattate poco prima della morte di Alberto Spadolini. Egli si atteggia, quasi per gioco, nel ruolo di … spia. Nella prima fotografia è abbigliato alla Lawrence d‟Arabia con lunga veste bianca ed occhiali scuri. Nella seconda, agghindato con un elegante completo, propone uno sguardo fra l‟eroico e l‟ironico. Nella terza si appresta ad aprire una porta, il viso è nascosto ancora una volta da torbidi occhiali scuri … Con Spadolini nulla avviene per caso! Spadolini, autunno 1972 Nel dopoguerra Spadolini continua a viaggiare instancabile in Europa, America, Asia, Africa ... Quasi ogni anno l‟artista, che parla una decina di lingue fra cui l‟arabo, si reca ad Orano in Algeria, dove conta numerose amicizie. In Svezia è accolto con grande calore tanto da essere considerato pittore svedese; al vernissage per la mostra di pittura all‟Oscarsteatern di Stoccolma del 1948 partecipano le stelle del teatro svedese; inoltre espone a Malmoe e fino al 1972 alla Bohmans Konstgalleri di Stoccolma. L‟artista è in Viet-Nam nel marzo 1954, proprio nei giorni della battaglia di DienBien-Fu, ed è testimone dell‟epico scontro fra l‟Esercito Francese ed i comunisti del Generale Giap. Spadolini, dipinti anni „50 Alcune pubblicità collocano Spadolini a Saigon il 10 aprile 1954 per uno spettacolo di danza e sempre a Saigon espone i suoi dipinti nel maggio del 1954. Il prof. Philip Kearney riferisce che proprio in questo periodo Spadolini incontra i suoi genitori Daniel ed Helen Kearney, incaricati di allestire un progetto di cooperazione e sviluppo in Viet-Nam, presso l‟Ambasciata degli Stati Uniti d‟America a Saigon. Numerose le conoscenze di Alberto Spadolini nel mondo diplomatico: al vernissage organizzato nel 1955 in occasione della mostra di pittura patrocinata dall‟amico principe Yussupov alla “Galerie Bradtké” di Luxembourg, partecipano Pierre-Alfred Saffroy, Ambasciatore Plenipotenziario di Francia, ed i rappresentanti delle Legazioni degli Stati Uniti d‟America, della Gran Bretagna e dell‟Italia. Alberto e Josephine: una love story rimasta segreta per 80 anni Solo molto recentemente il giornalista italo-americano Cristiano Lovatelli Ravarino, ci ha rivelato che "... anni fa Hugh Montgomery, forse il capo dell‟intelligence U.S.A. più informato che abbia mai conosciuto sull‟Italia, mi chiese se l‟agente Spadolini era parente del Primo Ministro Giovanni Spadolini. Risposi che non ero a conoscenza della cosa. “Is he still in the field ? E‟ ancora operativo?” “Io veramente un agente così non l‟ho mai sentito nominare...”, osservai. “Bravissimo!” “Come, bravissimo?” “Bravissimo Spadolini: il miglior degli agenti è quello di cui non si sospetta neanche l‟esistenza.” Atelier Alberto Spadolini - Riccione www.albertospadolini.it [email protected]