www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela di Maurizio Anzillotti ndubbiamente novembre è il mese in cui, più di ogni altro, il mercato dell’usato è in fermento. Chi ha intenzione di acquistare una barca d’occasione, è venuto a vedere il Salone di Genova: si è orientato tra le proposte del nuovo, ha valutato bene le differenze tra questo e l’usato e tra un modello e l’altro. A questo punto, con le idee un po’ più chiare, si è messo alla ricerca della barca per la prossima estate. Per comprare un’imbarcazione usata gli elementi da prendere in considerazione sono tanti, fattori che, se trascurati, potrebbero portare alla scelta sbagliata, o a rimetterci del denaro. Di seguito un breve riepilogo di quanto c’è da fare e da sapere in merito. I LA RICERCA Usato Cercare la barca Primo di una serie di articoli che prenderanno di volta in volta in analisi un problema connesso all’acquisto della barca usata, questo testo tratta di alcune problematiche inerenti la ricerca dell’imbarcazione d’occasione Molti sono i mezzi per cercare una barca d’occasione. Tutto inizia con le riviste e le rubriche del comprovendo. Quella di SoloVela è particolarmente ricca e ben bilanciata tra la presenza dei broker e dei privati che sono segnalati dalla barchetta rossa. Ci sono anche molti siti specializzati nell’offerta d’imbarcazioni d’occasione. Tanti anche i broker che potranno fornirci un elenco di barche in vendita e qualche utile informazione in più. Scelto un certo numero d’annunci, non conviene partire a testa bassa e iniziare a telefonare seguendo l’elenco. Al fine di evitare lunghi viaggi su e giù per l’Italia, è bene dividere gli annunci per aree geografiche aiutandosi con i prefissi telefonici, e quindi iniziare a contattare quelli più vicini per poi chiamare i più lontani. SELEZIONE DEGLI ANNUNCI Cercando tra privati si rischia di perdere molto tempo, quindi meglio selezionare con cura le offerte più interessanti. • Si evitino gli pseudo broker, ovvero coloro che pubblicano annunci come privati, ma che in effetti non sono gli armatori delle barche. • Si eviti di andare a vedere una barca se non se ne conosce il prezzo: alcuni armatori tendono a portare il potenziale acquirente sull’imbarcazione prima di dichiararne il prezzo, in modo da poterlo calibrare sul gradimento o meno della barca stessa da parte del visitatore. LA VISITA • Le barche si vedono solo di giorno, quindi si tenga in considerazione la necessità di arrivare a bordo almeno un paio di ore prima del tramonto. Novembre 2003 65 www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela • La barca va vista con la dovuta calma, è inutile pianificare più di due appuntamenti al giorno se sono in posti diversi. Su di una barca bisogna salire, ambientarsi, cercando di capire se tra noi e lei ci può essere una sintonia, se al suo interno ci si sente a proprio agio. Per riuscire a determinare se una barca può interessare o meno, bisogna fermarsi a bordo per almeno un’ora. Ci si sieda prima nel pozzetto e poi in dinette. Mentre si chiacchiera con il proprietario o con il broker, lo sguardo andrà in giro e, piano piano, cominceranno a uscire particolari che a prima vista non si erano notati. • Le cose importanti da vedere sono gli spazi, le attrezzature di coperta, lo stato delle vele e del mobilio in generale. Strutture e motore possono essere viste per farsi un’idea generale dello stato di manutenzione, ma la loro integrità va valutata da un perito. I DOCUMENTI Una cosa importante da controllare durante la visita della barca, se la trattativa avviene con un privato, sono i documenti. Ricordiamo che se si tratta di un natante, l’unica carta dove risulta la proprietà della barca, è il libretto del motore. Per le imbarcazioni immatricolate, invece, si deve vedere la licenza di navigazione. Su di questa è importante controllare il nome del proprietario che si trova nelle ultime pagine. In particolare, si controlli se è l’uni66 Novembre 2003 co intestatario o uno dei soci. Nel secondo caso, ci si accerti che tutti i soci vogliono effettivamente vendere la barca. Nella seconda pagina, si verifichi che la data di costruzione corrisponda a quella dichiarata dal proprietario. Spesso questa è antecedente di un anno a quella d’immatricolazione. Se la differenza è di un anno solo, si può considerare quello dell’immatricolazione l’anno di nascita della barca, in caso contrario ci si basi su quello di costruzione. Il controllo della licenza di navigazione sarà utile anche per vedere se la barca ha avuto incidenti gravi o no, infatti nelle ultime pagine sono riportati gli eventi straordinari: affondamenti o, in genere, avarie per le quali si è reso necessario l’intervento della capitaneria di porto e di mezzi da questa inviati. LE VERSIONI CERCARE ALL’ESTERO Di una barca, molto spesso un cantiere ha fatto più versioni. Quelle successive portano dei miglioramenti che quasi sempre riguardano la parte estetica, ma a volte sono tesi a correggere problemi anche importanti. Ad esempio, l’Halberg Rassy 352 nel 1984, ha avuto la tuga rialzata di qualche centimetro per migliorarne l’abitabilità. Per conoscere la storia della barca, la cosa migliore da fare è contattare il cantiere, se esiste ancora, o sentire qualche broker di vecchia data che potrà risalire alle varie versioni attraverso i suoi archivi. Spesso si pensa che in Francia o in altri paesi europei le barche costino di meno che in Italia e si spende molto tempo a cercare la barca giusta sulle coste di questi paesi. Quasi sempre si andrà incontro a delle delusioni. La maggior parte delle barche che vengono pubblicizzate a prezzi molto inferiori alle nostre, sono barche ex charter e costano quanto una barca italiana che ha fatto attività di noleggio. Si consideri anche che in Italia il broker è un professionista riconosciuto. Iscritto a un ruolo, il mediatore marittimo, questo il termi- ne italiano che indica il broker, ha dei diritti e dei doveri precisi nei confronti dei propri clienti: ad esempio non può fare un ricarico sul prezzo delle barche, deve dichiarare questo così come gli viene dettato dall’armatore. Egli si fa garante con i propri beni personali di riportare nella trattativa tutto ciò che potrebbe inficiarla, dando una reale garanzia all’acquirente. In Francia, il mediatore marittimo come professionista riconsociuto non esiste e chiunque può vendere e comprare barche ricaricando il suo guadagno sul prezzo. Per questo motivo, spesso, i broker francesi non chiedono commissioni, queste sono già incluse nel prezzo pubblicizzato. Novembre 2003 67