Vademecum illustrativo degli strumenti e delle opportunità utilizzabili per la definizione di percorsi di autonomia in favore dei profughi inseriti nei percorsi di accoglienza nell’ambito dell’emergenza Nord-Africa Attraverso l’attuazione del presente vademecum si intende favorire il superamento della c.d. fase emergenziale del progetto ENA con graduale dismissione dei diversi centri/strutture di accoglienza presenti in Toscana garantendo, al contempo, l’avvio di un percorso di autonomia e di integrazione sociale agli immigrati richiedenti/ titolari di protezione internazionale accolti. Particolare considerazione, per i fini di seguito esposti, dovrà essere riservata alla tutela ed assistenza dei nuclei familiari con minori, dei nuclei monoparentali, e dei soggetti vulnerabili portatori di patologie psicofisiche invalidanti, mentre, per gli altri richiedenti che tali problematiche non presentano, si dovrà procedere al completamento dei percorsi di integrazione socio economica già avviati. La realizzazione dei percorsi dovrà tenere conto, in chiave preventiva, di possibili criticità riguardo all’ordine pubblico determinate da possibili tensioni sociali sul territorio. Inoltre sarà necessario premunirsi dai rischi connessi alla repentina interruzione dell’accoglienza in via emergenziale con ricadute del relativo carico assistenziale sui servizi sociali territoriali. Prendendo a modello l’accoglienza SPRAR si dovrà provvedere all’accompagnamento e presa in carico degli ospiti uniformando prassi e metodologie operative efficaci e sostenibili, per rendere possibile l’uscita dalle strutture . Di seguito la descrizione del modello di percorso metodologico, che gli operatori potranno attuare, qualora non già poste in essere: •analisi del bisogno individuale attraverso l’ascolto e la relativa descrizione della singola situazione oggettiva (status giuridico, condizioni fisiche e psichiche), delle capacità relazionali e delle competenze formali e informali possedute e/o acquisite. •co-progettazione dell’intervento personalizzato: gli operatori delle strutture si raccorderanno con i referenti dei servizi territoriali per condividere il progetto di inclusione dell’ospite. Il progetto definirà, come “valutare gli effetti ottenuti” e ogni obiettivo sarà formulato in modo da essere chiaramente identificabile e in qualche modo “misurato” (cosa si vuole raggiungere, come, dove e in quanto tempo). •attivazione dell’intervento: questa fase consiste nel sostenere e supportare l’utente al raggiungimento degli obiettivi individuati, attraverso le azioni preliminarmente concordate e programmate. Il progetto individuerà le risorse attivabili sul territorio, in base alla natura delle azioni ritenute opportune. Queste riguarderanno attività formative e/o di inserimento lavorativo. •verifica dell’intervento: le verifiche dello stato di avanzamento di ogni singolo progetto saranno condotte sulla base delle tempistiche definite dal progetto individuale stesso. La valutazione finale del percorso individualizzato sarà funzionale per la strutturazione dei progetti di autonomia alloggiativa e lavorativa nella fase di uscita dalle strutture. I SOGGETTI COINVOLTI L'avvio dei percorsi di autonomia in favore dei profughi accolti nelle strutture e il superamento dell’ emergenza Nord Africa in Toscana richiedono un forte impegno e un coinvolgimento delle strutture di accoglienza e degli organismi istituzionali del territorio, che tenga innanzitutto conto di quattro macro-categorie di persone per cui dovranno essere prospettate azioni specifiche: a. Presenza di profili di vulnerabilità (soggetti in situazione di forte sofferenza psichica o fisica, o nuclei familiari con minori) in relazione ai quali occorre riconoscere un vincolo anche giuridico di tutela. b.Presenza di persone che si riconoscano inseriti positivamente in un percorso di autonomia nel territorio e che si trovano in una fase avanzata di inserimento lavorativo o di un progetto formativo c. Presenza di persone per le quali, sulla base di una valutazione del percorso sviluppato nella fase dell’accoglienza, non si rilevano sussistenti le condizioni per il raggiungimento di un livello di autonomia nel territorio. d. Presenza di persone che possono aver concluso il proprio percorso di autonomia. 2 Azioni possibili a. Per i soggetti che rientrano in questo profilo saranno necessari accordi e sinergie con la rete dei servizi territoriali interagendo al contempo con il sistema nazionale di accoglienza dei rifugiati (rete SPRAR; Centri Polifunzionali; progetti del Fondo Europeo per i Rifugiati). Si consiglia comunque anche una segnalazione alle prefetture di competenza o direttamente al Servizio Centrale. Per il proseguimento del percorso potrebbe essere necessario far ricorso a strumenti finalizzati alla promozione dell’autonomia lavorativa attraverso il riconoscimento e validazione delle competenze e dei tirocini formativi; b. Per i soggetti che rientrano in questo profilo occorre un completamento del percorso per il perseguimento di risultati concreti e verificabili sulla raggiunta autonomia e integrazione socio-economica. Anche in questo caso si suggerisce il ricorso a strumenti specificamente finalizzati alla promozione dell’autonomia lavorativa come il sistema di riconoscimento e validazione delle competenze e i tirocini formativi; c. Per i soggetti che rientrano in questo profilo, qualora la situazione del paese di provenienza lo consenta si potrà ricorrere alla prospettazione di un percorso di aiuto al rientro volontario e assistito. Potrebbe inoltre essere prevista una procedura d'allontanamento degli ospiti dalle strutture concordata e attuata con le Prefetture locali, le forze dell'ordine ed enti locali (comuni, assessorati, ecc), che risponda all'esigenza di evitare o abbassare il più possibile il conflitto. Se il soggetto è ancora nella condizione di richiedente prima di procedere agli accordi per l’uscita, sarà necessario ottenere una proroga all’accoglienza che garantisca una condizione giuridica di permanenza legale certa; d. Per i soggetti che rientrano in questo profilo ci potrà essere la definizione del percorso di uscita attraverso l’utilizzo del contributo alloggio. STRUMENTI APPLICABILI Nell’ambito dei percorsi attivabili occorre definire e rendere fruibili i seguenti strumenti da parte delle strutture coinvolte: LA TUTELA DEI CASI VULNERABILI (Soggetti categoria a.) In favore dei soggetti vulnerabili (nuclei con minori e dei profughi affetti da problematiche psicofisiche), qualora non si rilevino sussistere le condizioni per il raggiungimento di un livello sufficiente di autonomia, occorre garantire il proseguimento di un percorso di accoglienza nel sistema territoriale dei servizi o eventualmente con il ricorso all’inserimento all’interno dei posti resi disponibili nell’ambito dell’allargamento disposto del Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Si prevede una segnalazione sia alla Prefettura di competenza, sia al Servizio Centrale Sprar. PERCORSI DI INSERIMENTO LAVORATIVO E VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE (LEGGE REGIONALE N.3 DEL 27/01/2012). (Soggetti categoria a. e b.) La Regione Toscana ha previsto indirizzi regionali per la messa a sistema delle procedure di validazione e certificazione delle competenze acquisite in contesti non formali e informali , ciò proprio per valorizzare le competenze possedute. Cosi è stato definito un percorso condiviso per la messa a regime del servizio di supporto alla compilazione del Libretto Formativo all’interno di una cornice più ampia di servizi per la messa in trasparenza e valorizzazione delle competenze dei lavoratori (ricostruzione, identificazione, validazione e certificazione delle competenze comunque acquisite). Il processo di rilascio del ‘Libretto formativo’ corrisponde alla prima fase del servizio ‘Validazione’ corrispondente alle fasi di identificazione e ricostruzione delle competenze. Tale fase è indispensabile per costruire un processo affidabile di certificazione delle competenze senza il quale queste perdono legittimità: certificazioni, seppure basate su standard condivisi, rilasciate secondo metodologie non condivise e procedimenti non rigorosi perdono valore, essendo paragonabili a moneta falsa immessa in circolazione. Occorre pertanto prevedere l’accompagnamento con il supporto di mediatore culturale presso i servizi dei centri per l’impiego per consentire l’acquisizione del libretto formativo quale strumento a supporto del processo di autonomia. Il servizio del rilascio del libretto formativo sarà erogato in un quadro di servizi più ampio, volto a favorire l’accesso ad ulteriori servizi, quali il matching domanda/offerta di lavoro, l’orientamento e la formazione e la validazione e certificazione delle competenze. 3 I tirocini formativi La Regione Toscana ha individuato i tirocini formativi come strumento importante di inserimento lavorativo e con la delibera 768/2012 ha stabilito che i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale sono assimilati ai c.d. soggetti svantaggiati ai sensi della 381/91 e quindi per le aziende ospitanti è possibile richiedere il rimborso integrale dell’indennità di frequenza ( € 500 mensili) . Inoltre sempre per i tirocini non curriculari, attivati a decorrere dal 31 marzo 2012 su richiesta del soggetto ospitante privato è concesso un contributo per incentivare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati che hanno concluso il periodo di tirocinio nella misura di € 10.000,00 per l’assunzione a tempo indeterminato presso il medesimo soggetto ospitante. L’impresa ospitante si impegna ad accogliere presso le sue strutture un soggetto in tirocinio e gli obiettivi, le competenze da acquisire, la durata e le modalità di svolgimento del tirocinio sono indicati nel Progetto Formativo allegato ad una convenzione. Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e non può essere utilizzato per attività per le quali non sia necessario un periodo formativo. Allo stesso modo il tirocinante non può essere utilizzato per sostituire i contratti a termine, per sostituire il personale del soggetto ospitante nei periodi di malattia, maternità o ferie né per ricoprire ruoli necessari all’organizzazione; l’azienda ospitante non può realizzare più di un tirocinio con il tirocinante indicato nel progetto formativo. Il tirocinante può svolgere il tirocinio una sola volta per ciascun profilo professionale. A seguito dell’entrata in vigore della L.R. n.2/’13 questi due limiti non si applicano alle categorie svantaggiate e quindi ai richiedenti e titolari di protezione internazionale e ai titolari di protezione umanitaria. Inoltre per le categorie svantaggiate indicate la citata Legge Regionale prolunga fino a 12 mesi , proroghe comprese, la durata massima del tirocinio. Al termine del tirocinio il soggetto ospitante trasmette la relazione finale sull’attività svolta e sulle competenze acquisite dal tirocinante ai servizi per l’impiego per la registrazione nel libretto formativo del cittadino. Per favorire l’accesso da parte dei profughi alle opportunità indicate di avvicinamento al mondo del lavoro rappresentate dal sistema di validazione delle competenze e ai tirocini formativi sono stati indicati i seguenti referenti presso le Amministrazioni Provinciali. PROVINCE / CIRCONDARIO REFERENTI PISA Donatella Donadel [email protected] FIRENZE Oretta Puccini [email protected] LUCCA Giuseppe Fanucchi [email protected] SIENA Becattelli [email protected] M.Bucalossi [email protected] AREZZO Romina Nanni [email protected] PRATO Giovanni Pini [email protected] PISTOIA Ombretta valori [email protected] LIVORNO Cruschelli [email protected] MASSA E CARRARA GROSSETO Aldo Bertoneri [email protected] Luciana Carbone 0564-484732 [email protected] Giovanna Casolaro 0564484137 [email protected] CIRCONDARIO Ilenia Rossi [email protected] Un ulteriore servizio di supporto per quesiti e richieste di chiarimenti sulla disciplina normativa dei tirocini formativi è offerto dal servizio di assistenza e orientamento legale attivato con la collaborazione dell’Associazione Altro Diritto nell’ambito del progetto ReSISTo (Rete dei Sportelli Informativi per Stranieri in Toscana) sulla base di Protocollo d’Intesa tra Regione Toscana e ANCI Toscana. Si indicano di seguito i riferimenti utili per contatti con il servizio di supporto in esame: da lunedì a venerdì ore 10.00 - 14.00 telefono 055 0935293 fax 055 0935294 email: [email protected] 4 Come esempio di buona pratica nell’applicazione dei progetti di integrazione all’indirizzo internet http://www.ancitoscana.it/allegati/servizi-comuni/immigrazione/patto%20territoriale%20profughi.pdf è reso disponibile il patto territoriale per la gestione del percorso di autonomia dei richiedenti asilo attivato presso la SdS colline metallifere che comprende i Comuni di Massa Marittima, Montieri e Scarlino. Al patto territoriale aderisce una pluralità di enti istituzionali del territorio, di organismi del terzo settore e di imprese con il fine di promuovere l’inserimento lavorativo dei richiedenti e titolari di protezione internazionale attraverso un uso diffuso e consapevole dei tirocini formativi. Il patto territoriale realizzato può rappresentare un utile supporto per altri territori anche in considerazione della seguente documentazione a corredo: Modello di richiesta di ammissione alla procedura di erogazione del contributo regionale • • • • Scheda informazioni per convenzione e progetto formativo Convenzione per l’attivazione di tirocini non curriculari Schema di progetto formativo di tirocinio Regolamento e informazioni sul tirocinio teso a regolare i rapporti con gli ospiti frequentanti il tirocinio. IL CONTRIBUTO ALLOGGIO Il contributo alloggio è quello che, ai fini di agevolare il percorso di integrazione della persona uscente, è destinato al pagamento totale o parziale di alcune mensilità del canone di locazione relativo a un contratto intestato al beneficiario stesso. I PROGRAMMI DI AIUTO AL RIENTRO VOLONTARIO NEL PAESE DI ORIGINE Il Ritorno Volontario Assistito, conosciuto anche con l´acronimo RVA è la possibilità di ritorno, che include un aiuto logistico e finanziario, offerta ai migranti, anche rifugiati, che non possono o non vogliono restare nel Paese ospitante e che desiderano, in modo volontario e spontaneo, ritornare nel proprio paese d´origine. La misura assicura che il percorso di ritorno venga realizzato nel rispetto della dignità e della sicurezza del migrante. Realizzati in Italia sin dal 1991 i programmi di Ritorno Volontario hanno sostenuto nel corso degli anni centinaia di migranti. La dinamica di svolgimento di questi programmi prevede vari momenti: la segnalazione e la valutazione del caso, l´elaborazione di un progetto individuale di reinserimento socio lavorativo nel Paesi di origine, che tenga conto delle capacità e delle aspettative del migrante, il sostegno alla realizzazione di questo piano nel Paese di origine. I programmi di Ritorno Volontario Assistito vengono realizzati su base individuale e sono sempre in risposta a una richiesta volontaria del migrante. Vi sono attualmente numerosi programmi speciali che si possono utilizzare per accompagnare la scelta del rifugiato al ritorno, alcuni finanziati dal Fondo europeo Rimpatri (FR) ed il Ministero dell’Interno, altri dalla Protezione Civile. RVA a valere sul FR C’è da precisare che il FR co-finanzia sia le azioni di Rimpatrio Forzato, attraverso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza che i Rimpatri Volontari Assistiti, attraverso bandi annuali rivolti ad organizzazioni, associazioni, ONG, enti locali, ecc., per l’attuazione di azioni di sistema. Sulla base di programmi annuali concordati dal Governo Italiano con la Commissione UE, ogni anno vengono selezionati: •progetti che attuano la misura, gestendo direttamente i percorsi di ritorno dei migranti; •azioni di sistema tra cui, dal 2009 un intervento che ha consolidato una Rete di riferimento nazionale sulla misura del RVA, la Rete NIRVA, ora denominata RIRVA. Attualmente, in Toscana, sono attivi i seguenti progetti:: •PARTIR IV (azione 1) realizzato dall’OIM •MIRAVE (azione 2) realizzato dall’OIM •RIRVA (azione 7) realizzato dal Consorzio Nazionale Idee in Rete con CIR, OXFAM e Coop GEA. Questi progetti, quali azioni di sistema di attuazione della misura, ovvero quello di Rete relativo alle attività di informazione e segnalazione da un lato, e quelli di attuazione vera e propria del Ritorno dall’altro, concorrono a realizzare un percorso di ritorno in cui si distinguono 4 fasi: pre-partenza; partenza ed arrivo nel paese di origine; reintegrazione nel paese di origine, se prevista dal progetto; monitoraggio. Nei programmi di aiuto al ritorno volontario assistito particolare attenzione deve venire rivolta al dialogo con il migrante 5 beneficiario, alla esplorazione delle motivazioni più profonde, alla dettagliata ricostruzione del contesto sociale, familiare, economico e territoriale in cui si muove e in cui dovrà muoversi al ritorno nel suo paese. È importante poi ricordare che il migrante che rientra con la misura del RVA, al momento della partenza, consegna l’eventuale permesso di soggiorno in suo possesso. La Rete RIRVA Acronimo di Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito, RIRVA è una rete avviata dal 2009 principalmente per l’informazione sulla misura e la segnalazione dei casi dei migranti interessati ad essere aiutati a ritornare nel loro paese ai progetti che, in parallelo alla Rete, attuano i ritorni. RIRVA conta ormai oltre 300 realtà aderenti, pubbliche e private di tutto il territorio nazionale impegnate a vario titolo in servizi rivolti a migranti ed opera con un modello organizzativo che distingue tra gli aderenti: Antenne regionali/di provincia Autonoma, Punti Informativi e Punti di Sensibilizzazione. A sostegno dell’operatività della Rete, il progetto mette a disposizione strumenti e prodotti informativi, tra cui: - il sito www.reterirva.it che rende disponibili i contenuti informativi sulla misura; - un call center nazionale , denominato HELP DESK RITORNO, il call center nazionale - 049.2023830, [email protected] – che fornisce una prima informazione sulla misura a migranti e realtà operative, re-indirizzando l’utente al Punto Informativo della Rete più vicino a chi chiama; - una rete intranet – RIR – per la segnalazione dei casi on line. In Toscana la rete è coordinata dall’Associazione Progetto Arcobaleno Onlus (Referente: Cristina Baldi, tel. 055 284823, email [email protected]). I contatti degli aderenti presenti in tutte le province toscane sono invece visionabili sul sito www.reterirva: dalla home page compare una cartina dell’Italia, cliccando sull’immagine della Regione Toscana compare l’elenco dei punti informativi della rete RIRVA in Toscana Rispetto quindi alle fasi del percorso di Ritorno, azioni di competenza dei Punti Informativi nelle fase di pre-partenza, sono: •Informazione preliminare al migrante sulla misura del Ritorno Volontario Assistito; •Primo orientamento e supporto alla maturazione della scelta volontaria di accesso alla misura, consulenza per individuazione della tipologia di progetto di Ritorno Volontario Assistito più consono al migrante in sinergia con gli staff degli Enti Attuatori; •Consulenza per compilazione e invio dei moduli predisposti per la richiesta per singolo progetto diRVA per la richiesta di accesso alla misura (scheda di segnalazione, dichiarazione di volontarietà, prima ipotesi di progetto di reintegrazione, se previsto), all’Ente attuatore, attraverso il sistema di segnalazione on line della rete intranet “RIR”; •Raccordo, a livello territoriale, tra l’Ente Attuatore il progetto RVA ed il migrante, nella preparazione del viaggio. Il Progetto PARTIR IV I beneficiari del progetto sono i migranti dei Paesi Terzi presenti nelle regioni di tutta Italia dei gruppi di cui all’art. 7 della decisione 2007/575/CE e in particolare migranti vulnerabili (di cui all’art. 19, comma 2 – bis, TU) appartenenti alle seguenti categorie: vittime di tratta, casi umanitari, malati, anziani, madri sole e/o famiglie con minori, rifugiati, titolari di protezione sussidiaria, attesa occupazione, altre situazioni di vulnerabilità, etc. In questa annualità viene data priorità anche ai cittadini provenienti dal Nord Africa in seguito all’eccezionale afflusso di detti migranti e dello stato di emergenza umanitaria (DPCM 12 febbraio 2012 prorogato al 31 dicembre 2012) Il programma garantisce per 440 migranti di tutte le nazionalità, delle categorie previste: servizio di counselling individuale ed orientamento al ritorno; organizzazione del trasferimento attraverso un servizio di biglietteria e logistica; assistenza al rilascio dei documenti di viaggio presso i rispettivi consolati dei paesi di origine degli interessati; copertura delle spese di vitto e alloggio a Roma per gli interessati che provengono da altre provincie italiane, il giorno prima della partenza, se necessario; assistenza aeroportuale alla partenza dall’Italia, nell’eventuale paese di transito e all’arrivo in patria a cura degli uffici OIM in Italia e all’estero; erogazione di una indennità di prima sistemazione pari a € 400,00 da corrispondere a tutti i beneficiari del ritorno volontario assistito prima della partenza (intesa per ciascun componente del nucleo familiare); assistenza e il counselling alla realizzazione di piani individuali di reintegrazione, da valutare caso per caso a seconda dei bisogni dei migranti e del loro grado di vulnerabilità, in stretta collaborazione con gli uffici OIM nei paesi di origine degli interessati; 6 Il programma prevede anche un supporto per la realizzazione di piani di reintegrazione socio-economica in patria. L’OIM, sulla base di una valutazione caso per caso del migrante e del progetto di reintegrazione, può fornire un contributo, sotto forma di beni e/o servizi e fino ad un massimo di 1100 euro, utile a rendere sostenibile il rientro nel paese di origine. L’entità del contributo sarà stabilita a seconda dei bisogni dell’interessato e del grado di vulnerabilità, in stretto coordinamento con gli uffici OIM nei paesi di origine. Tali uffici OIM hanno altresì il compito di assistere i beneficiari all’arrivo, predisporre l’accoglienza iniziale e seguirli nella realizzazione e gestione del loro progetto individuale di reinserimento socio-lavorativo. La richiesta di accesso al programma si formula al progetto PARTIR IV attraverso la compilazione ed invio di una apposita documentazione. •Una scheda di segnalazione da compilare a cura del referente dell´Ente/Organizzazione aderente alla Rete RIRVA (Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito con punti di contatto diffusi sul territorio nazionale) e/o operatore di contatto con l´immigrato avente diritto ad accedere all´opzione RVA. Si ricorda che tutte le informazioni richieste nella scheda sono molto importanti e decisive per la definizione di un programma di ritorno e di reintegrazione che risponda alle esigenze individuali dei beneficiari. •Una dichiarazione di ritorno volontario compilato con i dati del richiedente, che dovrà apporre la propria firma. •Una scheda progetto reintegrazione costruita con il migrante con una bozza di piano di reintegrazione socio-economica da realizzare una volta tornato in patria ed è volto ad un reinserimento sostenibile del migrante stesso e delle sua famiglia nel Paese di origine. Il Progetto MIRAVE Il progetto è rivolto a migranti dei Paesi Terzi presenti nelle regioni di tutta Italia dei gruppi di cui all’art. 7 della decisione 2007/575/CE. Sarà data priorità ai cittadini provenienti dal Nord Africa in seguito all’eccezionale afflusso di detti migranti e dello stato di emergenza umanitaria (DPCM 12 febbraio 2012 prorogato al 31 dicembre 2012) Il programma MIRAVE assiste anche i migranti che hanno ottenuto il termine per la partenza volontaria. Per questi casi si consiglia alle realtà segnalanti di contattare preventivamente lo staff di OIM. Il programma garantisce per 360 migranti di tutte le nazionalità, delle categorie previste: servizio di counselling individuale ed orientamento al ritorno; organizzazione del trasferimento attraverso un servizio di biglietteria e logistica; assistenza al rilascio dei documenti di viaggio presso i rispettivi consolati dei paesi di origine degli interessati; copertura delle spese di vitto e alloggio a Roma per gli interessati che provengono da altre provincie italiane, il giorno prima della partenza, se necessario; assistenza aeroportuale alla partenza dall’Italia, nell’eventuale paese di transito e all’arrivo in patria a cura degli uffici OIM in Italia e all’estero; erogazione di una indennità di prima sistemazione pari a € 200,00 da corrispondere a tutti i beneficiari del ritorno volontario assistito Non è previsto nessun sostegno per la reintegrazione nei paesi di origine. La richiesta di accesso, si effettua attraverso la compilazione ed invio di una specifica scheda di segnalazione ed una dichiarazione di ritorno volontario. I documenti per la segnalazione dei casi dei progetti PARTIR IV e MIRAVE, sono disponibili sul sito www.reterirva.it, nella sezione a dx, “segnala un caso” Misura straordinaria di RVA Speciali programmi di RVA, finanziati dalla Protezione Civile ed attuati dall’OIM, sono stati fino al 31.06.2013 per gli stranieri arrivati in Italia dal 1 gennaio 2011 nell’ambito dell’emergenza Nord Africa ospitati in una struttura di accoglienza gestita dalla struttura commissariale per l’emergenza migranti e appartenenti alle seguenti categorie: •Richiedenti asilo; •Richiedenti asilo denegati, entro dei termini per presentare ricorso; •Titolari di un permesso per protezione internazionale che rinunciano allo status; •Titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari in corso di validità di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 aprile 2011; 7 •Titolari di un permesso di soggiorno per motivi umanitari; Dal programma sono esclusi: •Gli stranieri che, pur essendo giunti in Italia dal 1 gennaio 2011, non sono più ospiti di strutture di accoglienza. Attraverso il personale dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni avente una proprio sede a Roma) dedicato, il programma garantisce: •servizio di counselling individuale ed orientamento al ritorno; •l’organizzazione del trasferimento, attraverso un servizio di biglietteria e logistica personalizzato; •l’assistenza al rilascio dei documenti di viaggio presso i rispettivi consolati dei paesi di origine degli interessati; •la copertura delle spese di vitto e alloggio a Roma il giorno prima della partenza per gli immigrati in transito a Roma che provengono da altre provincie italiane (se necessario); •l’assistenza del personale OIM presso gli aeroporti di partenza dall’Italia; •l’erogazione di una indennità di viaggio pari a € 400 pro capite da corrispondere a tutti i beneficiari del ritorno volontario prima della partenza dopo il valico di frontiera; •l’erogazione di un contributo di reintegrazione nel paese di origine pari a 1.100 euro pro capite da corrispondere a tutti i beneficiari del ritorno volontario (da intendersi in caso di famiglie, per nucleo). Tutti gli Enti e/o i soggetti che, a vario titolo, entrano in contatto diretto con i potenziali beneficiari del programma possono segnalare direttamente all’ufficio OIM di Roma i casi di migranti interessati al ritorno volontario. Accertata l’effettiva volontarietà al rimpatrio dei richiedenti, il personale OIM invierà all’ente segnalante la modulistica da compilare per avviare l’assistenza al ritorno volontario. Per informazioni ulteriori, per l’acquisizione della modulistica relativa alla richiesta di rientro volontario e ai riferimenti telefonici e di posta elettronica dei referenti OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) si puo’ consultare il sito: http://www.italy.iom.int I profughi accolti nell’ambito dell’emergenza Nord Africa oltre ad accedere al programma a loro specificamente rivolto, come sopra riportato, ora possono anche accedere ai programmi RVA finanziati dal FR rivolti a categorie più ampie di beneficiari. Info : Progetti RVA finanziati dal FR Rete RIRVA: www.reterirva.it; help desk RIRVA: 049.2023830, [email protected] Antenna RIRVA in Toscana: 055 284823, email [email protected] Misura straordinaria RVA OIM, http://www.italy.iom.int, tel. 06 44231428 I SERVIZI DI SUPPORTO ALLE STRUTTURE In base a protocollo d’intesa tra Regione Toscana e ANCI Toscana è attivo con la collaborazione di ARCI Toscana un servizio di assistenza e supporto legale che nella fase attuale può estendere la propria operatività alle complesse problematiche attinenti allo sviluppo operativo dei percorsi sopra descritti tesi a favorire una conclusione positiva dei percorsi di accoglienza nell’ambito dell’emergenza Nord Africa Indichiamo di seguito i contatti attivabili per consentire agli operatori delle strutture di accoglienza o degli enti locali di accedere al servizio di supporto che rappresenta un rafforzamento nel territorio toscano di servizio attivo in ambito nazionale per il sostegno dei percorsi di accoglienza di richiedenti e titolari di protezione internazionale. Servizio regionale di tutela legale e supporto alle strutture Dal lunedì al venerdì ore 9.30 - 17.30 numero verde 800 905 570 Il servizio è attivo con un operatore le altre ore sono coperte con una segreteria telefonica [email protected] - [email protected] 8