PREGHIERA DEL CUORE O Signore, dove mai potrei andarmene se non a te per trovare l'amore che tanto desidero! Come posso aspettarmi da persone peccatrici quanto me un amore che possa toccarmi negli angoli più reconditi del mio essere? Chi può purificarmi come tu fai e darmi cibo e bevanda come tu fai? Chi vuole che io sia così vicino, così intimo e così al sicuro come tu vuoi? 0 Signore, il tuo amore non è un amore intangibile, un amore che resta parole e pensieri. No, Signore, il tuo amore è un amore che viene dal tuo cuore umano. É un amore sentito col cuore che si esprime attraverso il tuo essere intero. Tu parli... tu guardi... tu tocchi... tu mi dai il cibo. Sì, fai del tuo amore un amore che raggiunge tutti i sensi del mio corpo e mi tiene come una madre tiene il suo bambino, mi abbraccia come un padre abbraccia il figlio e mi tocca come un fratello tocca la sorella o il fratello. Caro Gesù, il tuo calore è soltanto amore. Io ti vedo; ti sento; ti tocco. Con tutto il mio essere so che tu mi ami. Confido in te, Signore, ma continua ad aiutarmi nei miei tanti momenti di sfiducia e di dubbio. Essi sono con me e saranno con me ogni volta che distolgo gli occhi, gli orecchi e le mani da te. Ti prego, Signore, continua a richiamarmi a te, di giorno e di notte, nella gioia e nella tristezza, nei momenti di successo e in quelli di fallimento. Non permettere che ti lasci mai. So che camminerai con me. Aiutami a camminare con te oggi, domani e sempre. J. M. NOUWEN PER INIZIARE A PREGARE... Cerca di fare silenzio dentro il tuo cuore, per ascoltare Colui che ti parla. Mettiti con umiltà davanti a Lui, con tutto ciò che fa parte di te oggi, in questo momento, con le tue gioie e le tue preoccupazioni... Dal libro del Siracide La preghiera dell'umile penetra le nubi, finché non sia arrivata, non si contenta; non desiste finché l'altissimo non sia intervenuto, rendendo soddisfazione ai giusti e ristabilendo l'equità. (Sir 35,17-18) Proponiti già da adesso un obiettivo concreto, che unisca questo incontro di preghiera con ciò che ti aspetta fuori, domani, nella vita di tutti i giorni. Di cosa senti di aver bisogno, oggi? Dalle omelie di San Giovanni Crisostomo Quando gli altri vedranno coi loro stessi occhi lo splendore dell'anima vostra, arderanno dal desiderio della vostra straordinaria bellezza, anche se fossero i più sciocchi di tutti. Se infatti la beltà del corpo esercito una potente attrattiva su chi la vede, la bellezza dell'anima può impressionare assai più lo spettatore e incitarlo a uno zelo simile. Abbelliamo dunque il nostro uomo interiore e ricordiamoci delle cose che sono state dette qui quando saremo fuori, perché sarà proprio là che le circostanze lo esigeranno. Come l'atleta dimostra nella gara quello che ha imparato nella palestra, così anche noi dobbiamo manifestare nei rapporti esteriori quello che qui abbiamo udito... Ora fai ancora un po' di silenzio e invoca lo Spirito Santo. Poi puoi continuare, se vuoi, la lettura del libretto, con il brano del Vangelo che ti è proposto oggi.. abbracciato a sua volta al papà. E il padre, con il suo lungo braccio avvolge di amore tutti e due... A questo punto puoi rileggere il testo del Vangelo, magari sulla tua Bibbia e cominciare a pregare con questo intenso desiderio: Signore, TU SEI LA NOSTRA PACE e IO VOGLIO ESSERE QUEL DISCEPOLO.... PER CONTINUARE A PREGARE... Giovanni è il discepolo che segue Gesù più da vicino, e bisogno dare a questa vicinanza un senso veramente materiale, perché Giovanni sembra incline alle manifestazioni sensibili dell'amicizia: con Pietro e con Giacomo assiste alla Trasfigurazione e all'agonia del Gestsemani, ma soprattutto alla gioia di posare il suo capo sul petto di Gesù durante l'ultima cena. Per lui il cuore di carne di Cristo. significa veramente qualche cosa, ed ecco che vi si è per così dire abbandonato! Questo momento privilegiato rappresenta il culmine della sua amicizia e la riassume con tutta la suo forza affettuosa e sentimentale, anzi ne resterà il simbolo permanente, poiché Giovanni sarò chiamato ,il discepolo che ha posato il capo sul petto del Signore». Sul Calvario Giovanni si trova immediatamente ai piedi della croce insieme con le donne ed a lui Gesù affida quanto ha di più caro al mondo: la propria madre. Al discepolo più tenero spetta il dono più tenero: l'amicizia che lo aveva legato al Figlio, continuerà a legarlo alla Madre, nello stesso clima di delicato affetto. Infine Giovanni è testimone di un fatto che lo colpisce profondamente, cioè il colpo di lancia col quale un soldato squarcia il petto di Gesù dopo la sua morte. Certamente questo colpo di lancia trapassa soltanto un cadavere, ma ha raggiunto quel cuore di carne sul quale neppure ventiquattr'ore prima il discepolo prediletto ha appoggiato il suo capo in una lungo pausa di intenso fervore. (Jean Galot, Il cuore di Cristo) posteri per ritrovare facilmente la strada. E a quel sentiero è stato poi dato un nome e un numero... Il sentiero che ci ha preparato il Quarto Evangelista è però senza nome. Ognuno che lo percorre lo rinomina... Cosa devo fare allora per essere un “discepolo che Gesù ama”? Devo, prima di tutto, appoggiare il mio capo sul suo cuore; ascoltare il suo battito, il suo amore; avere quella confidenza e quella fiducia di cui ho tanto bisogno, per affrontare la vita quotidiana. Vuol dire “stare con Lui”, non di tanto in tanto, quando capita, quando si è liberi; non solo quando si ha bisogno, quando ci si sente in forma, quando fa comodo... Cerca di usare tutta la tua immaginazione quando preghi con la Bibbia. Non fermarti al testo da leggere: se apri una porta, devi entrare! Se apri il Vangelo sei chiamato ad entrarci. Sì, solo così il Vangelo può iniziare: quando ha tutti i protagonisti pronti, compreso te! 0 Signore, aiutami a conoscerti, aiutami ad amarti; dammi la gioia di ascoltare la tua voce, in mezzo a questi miei fratelli con cui condivido il mio cammino. Fa' che, con loro, io possa essere testimone del fatto di averti visto! L'obiettivo di una Scuola di preghiera allora sarà quello di aiutarci gli uni gli altri ad appoggiare il capo nel seno di Gesù (Gv 13,25) e scoprire che anche Gesù è rivolto verso il seno del Padre... (Gv 1, 1 8). E se ti può aiutare un'altra semplice immagine, pensa ad una scena (da fotografia) in cui il fratellino più piccolo è addormentato sulle gambe del fratello più grande il quale è IL DISCEPOLO CHE GESÚ AMAVA... Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: "Signore, chi è che ti tradisce?". Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: "Signore, e lui?". Gesù gli rispose: "Se voglio che egli rimanga finchè io venga, che importa a te? Tu seguimi". Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: "Se voglio che rimanga finchè io venga, che importa a te?". Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere. (Gv 21,20-25) IL SENTIERO SENZA NOME.. ___________________________ Credo che sia capitato a tutti di vedere un bel film che inizia con la scena finale. Il narratore racconta una storia, magari ad alcuni bambini, e poi comincia tutto... Anche noi vogliamo iniziare il cammino della "Scuola di preghiera" da una "fine" che illumina tutto il percorso. É la fine del Quarto Vangelo, il Vangelo di Giovanni, che ci accompagnerà per quest'anno. Siamo sulle rive del lago di Tiberiade... Gesù, dopo essere apparso risorto ai discepoli, si apparta solo con Simon Pietro, chiedendogli per tre volte: "Mi ami tu?… Mi ami tu?… Mi vuoi bene?" e per tre volte Pietro gli assicura il suo amore che è allo stesso tempo un pentimento per averlo rinnegato. In questa scena di intensa amicizia tra il maestro e il discepolo, a un certo punto Pietro si accorge che c'è qualcun altro. Si volta e... ecco, vede un altro discepolo, quello che Gesù amava, quello che nell'ultima cena aveva posato il capo sul petto di Gesù. Pietro chiede al meastro: "Signore, e lui?". Si interessa per quell'amico, vuole sapere quale sarà la sua fine, ma Gesù risponde in modo enigmatico: "Se voglio che lui rimanga finché io venga, che importa a te?"; dice cioé che quel discepolo "non avrà fine", rimarrà fino al suo ritorno... I commentatori si sono "arrovellati" su questa frase di Gesù. Cosa vuole dire? Noi crediamo che sia una frase importante, che può segnare anche tutto il tuo - nostro cammino. Quel discepolo che Gesù amava, "l'innominato del Quarto Vangelo". che noi di solito e giustamente identifichiamo con Giovanni, è anche l'autore del testo stesso. Per questo può "rimanere" per sempre. Un libro infatti ha il grande dono di permettere al suo autore di valicare le distanze temporali e giungere ad altri, anche dopo duemila anni di storia... Ma... non basta. Il libro deve essere aperto, deve essere letto... Ecco allora che entra in scena ciascuno di noi, che si fa spazio "tra le righe" di quel testo e diventa protagonista di quei fatti. Così è per tutta la Bibbia, l'unico libro al mondo in cui il lettore può veramente entrare in campo e prendere una parte che riesca a trasformare la vita. Eppure, tra tanti libri della Bibbia, il Quarto Vangelo ci facilita questo ingresso: lascia un "posto vuoto" per ciascuno, lascia un personaggio innominato, perché noi possiamo mettergli un nome: il nostro. Dal punto di vista narrativo, il Vangelo traccia all'inizio un percorso per il suo lettore. Chi vuole accompagnare Gesù trova un itinerario tratteggiato. Un posto gli è riservato, quello dei discepolo anonimo che accetta di andare a vedere, poi quello dei "discepolo che Gesù amava". La testimonianza (cfr. 21,24) viene presentata in maniera tale che chi legge il vangelo possa a sua volta "vedere", mettendosi per così dire nei panni di quel discepolo senza nome, e percorrere l'intero cammino che conduce alla fede, e dalla fede alla testimonianza. (J.L.Ska) Ecco allora che quel discepolo visto da Gesù e da Pietro sulle rive del lago sei tu, sei proprio tu, che “rimani” finché Lui venga! Sei tu che fai un cammino di fede e che in questo istante preghi perché il cammino sia bello e fruttuoso. Anche tu sei qui per vedere, credere e testimoniare. Cominceremo dunque a fare piccoli passi lungo questo itinerario tracciato da Giovanni, con un unico desiderio: conoscere meglio Gesù Cristo e amarlo, tanto da diventargli amici... L'immagine che ti può accompagnare questa sera è allora quella del sentiero di montagna. Noi sappiamo che quell'itinerario è stato seguito da tante altre persone prima di noi. Noi sappiamo che qualcuno, in un giorno lontano, ha segnato per primo quel cammino, colorando alcune pietre o alcuni tronchi che potessero servire ai