SOMMARIO R E RT FE OF 4 N. 2 WD YR O al HR tr UL e JL ch Q ic DOL he OL W pe RJ r c UD¿ ol H le G¶ zi DX on WR is UH ti H CI PE O IS E ditoriale Il futuro dei nostri investimenti collezionistici A cura di Salvatore Taormina 4 6 L’angolo del Texiano Quali misteri si nascondono tra le pagine della serie gigante? A cura di Carlo Schluga 12 ARRIVA BLEK, UN “MACIGNO” SULLE SPALLE DI SUA MAESTA’ 6 A cura di Renato Rattazzi 12 20 L’angolo della striscia Big Davy A cura di Pasquale Simone 24 Darkwood Monitor 20 “Zagor sul grande schermo” A cura di Daniele Bevilacqua 28 Piccolo Sceriffo quando il colore tinse le pagine de “il piccolo sceriffo” la quinta serie 1956/’57 A cura di Renato Rattazzi 32 Consigli per gli acquisti A cura di Marco Candellone 24 34 28 Offerte Soci A cura della redazione 32 34 Editoriale Cronaca di Topolinia N° 2 Settembre 2010 Direttore editoriale: Salvatore Taormina Il futuro dei nostri investimenti collezionistici a cura di Salvatore Taormina 4 Cronaca di Topolinia . IN R TE ER F OF 2 YR O al HR tr UL e JL ch Q ic DOL he OL W pe RJ r c UD¿ ol H le G¶ zi DX on WR is UH ti H (Tex su tutti) sono alle stelle, certo risponde il sottoscritto, ma qualcuno si illude di acquistare nel tempo i Tex 1/29 e i “Non censurati” specialmente se in stato di Ottimo/Edicola (per non parlare dello stato “Da magazzino”)a prezzi inferiori agli attuali? Io penso proprio di no, staremo a vedere e il tempo dirà chi ha ragione. Ecco il senso delle mie parole quando parlo di acquisti mirati: mi riferisco alla qualità, acquistate materiale di alta qualità e non ve ne pentirete sicuramente. A proposito, avrete già notato che Vi ho inviato due cataloghi relativi alle offerte per i soci, il primo tradizionale e il secondo che Vi propone un investimento diverso in Tavole originali e Litografie d’autore, sicuramente la “Nuova Frontiera” della passione e dell’investimento nel nostro particolarissimo (perché amato nell’intimo da chi ci lavora) settore. Io credo che le cose siano davvero destinate a cambiare (anche se ci vorranno almeno una decina d’anni), e nel tempo “I banchi” con le tavole originali in vendita alle mostre PE I C SO WD I l tema è attualissimo, si parla di crisi, anche chi non problemi economici di alcun genere si trattiene dallo spendere cifre importanti per i nostri cari fumetti, insomma indipendentemente dalla realtà la crisi a livello psicologico ce l’hanno inculcata nell’animo. Detto questo il sottoscritto continua pensare (e soprattutto ad agire) in controtendenza, ovvero continuando a investire nel settore anche se in maniera molto mirata. I prezzi di alcuni fumetti sono scesi, vendere (da parte del privato) in questo momento è un vero e proprio suicidio economico, visto che anche chi acquista paventa la tanto temuta crisi. Quindi è il momento di comprare. Tra l’altro tenere i soldi in Banca che non fruttano nulla (e a volte finisci che a fine anno invece di riscuotere qualche soldino di interesse ti ritrovi pure a pagare le spese di un saldo negativo tra interessi e spese) beh è meglio (almeno una parte) investirli in beni durevoli e soprattutto esenti tasse. A questo punto qualcuno obietterà che i prezzi di certi fumetti Cover dell’offerta soci N. 2 Tavole Originali, litografie ecc. saranno almeno quanto quelli che venderanno fumetti d’antiquariato. Tra l’altro i due settori (fumetti d’antiquariato e Tavole originali) sono - e saranno sempre più - strettamente collegati; l’andamento dell’uno influenzerà sicuramente anche l’andamento dell’altro (cosa che oggi non è assolutamente così) ma dipenderà dalla capacità di trasformare sempre più il Fumetto in “ Cultura da esposizione” (attraverso splendidi quadri con tavole originali o preziosi disegni fuori serie attaccati alle pareti di uffici, case, negozi ecc) che continuerà a dare un valore economico nel tempo a tutto quello che abbiamo amato, collezionato e in un certo senso “risparmiato”. Il sottoscritto esordisce quindi con questo catalogo pieno di preziose “chicche collezionistiche d’autore” che sono oggi acquistabili a un prezzo che tra dieci anni farà sicuramente ridere. é adesso il momento di investire (anche e soprattutto nei nuovi autori emergenti, quelli di Cronaca di Topolinia sono sicuramente una garanzia e bisogna farlo prima che siano troppo famosi, in futuro le tavole di De Luca, Bonanno, Mirulla, Delvecchio, Cacciatore avranno dei prezzi proibitivi). Il sottoscritto ve ne propone (e a malincuore, credetemi) alcune, ho messo in vendita anche delle storie complete (copertina compresa, e questo consideratelo un regalo) più che altro per finanziare le spese del Club, che sono tante. una persona cara) potrà scoprire l’ebrezza e la felicità di possedere un originale e vedere anche la differenza tra l’originale e la pagina stampata, cosa non da poco. Mi direte. Il sottoscritto è anche disponibile per un consiglio prezioso e anche se per qualcuno, difficile da credere, disinteressato. Chiamatemi tranquillamente. E a dispetto della tanto millantata crisi, noi continuiamo indefessi con le nostre pubblicazioni, con una qualità (spero) sempre crescente con molti favolosi volumi cartonati. Cover di Cronacacomics n. 7/2010 Vi aspettiamo insieme ai nostri favolosi artisti alle prossime moMi consola il fatto che continuo stre. Un saluto a tutti il Tao. n ad acquistare circa 500 tavole l’anno dei miei autori e quindi posso permettermi il lusso di far P.s al momento di chiudere questo felice qualche socio che considero fortunato, saggio e oculato. editoriale apprendo dell’improvvisa Tra l’altro chi acquisterà anche scomparsa di Silvio Di Miceli, uno un solo originale d’autore (podei pionieri di questa avventura. tete anche farvelo regalare a Ci uniamo al cordoglio della famiNatale dalla famiglia, invece glia, ricordandolo con affetto. della solita cravatta, o regalare Alla prossima, il Tao. qualcosa di unico e prezioso a Le prossime fiere a cui saremo presenti: Milano: “Fumettopoli” (Ata Hotel Executive Viale Sturzo 45 Milano Stazione Garibaldi) 25 / 26 Settembre 2010 Torino: “P.Zza Madama Cristina” (Solo Domenica!) (All’aperto ma sotto la struttura del mercato coperto!) 3 Ottobre 2010 Bologna: “PALANORD” (probabilmente ci saremo solo il sabato 16) 16 / 17 Ottobre 2010 Lucca:“Lucca COMICS” (padiglione editori) 29 Ottobre / 1 novembre 2010 Reggio emilia: “c/o Centro Fieristico Mancasale” (Via Filangieri 15 Reggio Emilia) 4 / 5 dicembre 2010 Cronaca di Topolinia 5 Quali misteri si nascondono tra le pagine della serie gigante? (parte prima) C oncedetemi di iniziare questa rubrica con un assioma: mai accettare affermazioni affrettate, che, se verificate, si dimostrino false per eccessiva superficialità. Lo stesso principio è altrettanto applicabile per quelle che riguardano il nostro eroe di carta: Tex. Si è troppo spesso ripetuto (erroneamente) che le storie apparse per la prima volta nella serie a striscia vennero riproposte nell’ennesima ristampa, indicata come “2° Serie Gigante”, da pagina 3, 1° str. del n° 1 “La Mano Rossa” del marzo/aprile 1958, a pagina 34, 1° str. del n° 95 “La carovana dell’oro” del settembre 1968. Mentre per la prima affermazione mi sembra di aver dato una risposta, mi auguro definitiva (vedi “Cronaca di Topolinia” n° 5-6, del febbraiogiugno 2007), collocando la data di uscita del primo albo gigante attorno a novembre 1958, per 6 s Figura 1: 1° episodio del 21 novembre 1966 quanto riguarda questa ultima, seguite con ordine i miei ragionamenti e l’esposizione di dati inconfutabili. La seconda data ed il numero dell’albo in questione, infatti, non tengono conto dei misteriosi “sfasamenti cronologici” verificatisi all’epoca della riproposta delle ultime storie. Comparando la serie a striscia con quella gigante si nota che la cronologia degli episodi è stata rispettata fino alla storia: “I cavalieri della morte” (vedi albi a striscia n° 52-56, se- Cronaca di Topolinia rie Cobra), riproposta negli albi gigante n° 89/90. Da questo momento, per motivi mai ufficialmente chiariti, le ultime storie vennero ristampate senza rispettare la cronologia storica. s Figura 2: 5° episodio del 19 dicembre 1966 L’ANGOLO DEL TEXIANO -L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO Una motivazione accettabile credo sia legata alla ghiotta occasione di presentare l’avventura d’esordio del cartoonist Giovanni Ticci in un’unica soluzione, in quanto composta da un numero di strisce tale da poter realizzare un albo autoconclusivo per uno degli ultimi fascicoli con foliazione a 126 pag. + splash page e copertina. Con il n° 93 del luglio 1968, infatti, gli albi gigante sarebbero passati a 110 pag. + splash page e copertina, così come si presentano ancora oggi. t Figura 3: n° 91, 2° serie gigante Se la cronologia originale fosse stata mantenuta ci saremmo trovati nella impossibilità di proporre per intero l’avventura di Ticci, in quanto il mantenimento della cronologia avrebbe costretto allo spezzettamento della stessa. Di seguito propongo uno schematico elenco che indica la particolare alternanza di storie voluta dalla redazione. sodio, censurato nella trasposizione sulla serie gigante). 1° sfasamento cronologico: 2° sfasamento cronologico: al posto della storia: “I predoni del Missouri” (vedi albi a striscia n° 57-61, serie Cobra) disegnata da Virgilio Muzzi, nel n° 91 della serie gigante viene inserita quella realizzata da Giovanni Ticci, “Morte all’alba” (vedi albi a striscia n° 1-5, serie Rodeo), con cambio del titolo in “Vendetta indiana” (titolo dell’ultimo epi- al posto della storia: “Morte all’alba”o “Vendetta indiana” (vedi albi a striscia n° 1-5, serie Rodeo) di G. Ticci, nel n° 92 e 93 (fino a pag. 12, 3° str.) della serie gigante, viene inserita quella di Virgilio Muzzi, “I predoni del Missouri” (vedi albi a striscia n° 57-61, serie Cobra) con cambio del titolo in “Giustizia!” NB: per portare a 130 le pagine dell’albo gigante, Ticci aggiungerà ulteriori 2 strisce inedite alla storia originale. Le prime 2 le aveva già inserite nell’originale a striscia prima che venissero pubblicate. t Figura 5: 1° episodio del 26 dicembre 1966 t Figura 4: n° 93, 2° serie gigante t Figura 6: 5° episodio del 23 gennaio 1967 Cronaca di Topolinia 7 L’ANGOLO L’ANGOLODEL DELTEXIANO TEXIANO--L’ANGOLO L’ANGOLODEL DELTEXIANO TEXIANO--L’ANGOLO L’ANGOLO D t Figura 7: 1° episodio del 30 gennaio 1967 3° sfasamento cronologico: al posto della storia: “Rinnegati” (vedi albi a striscia n° 5-10, serie Rodeo) di Guglielmo Lettèri, nel n° 93 (da pag. 13, 1° str.) fino al n° 95 (pag. 34, 1° str.) della serie gigante, viene inserita quella di Aurelio Galleppini, coadiuvato da Francesco Gamba (nonché tracce di Virgilio Muzzi e Raffaele Cormio), “Tragedia nella giungla” (vedi albi a striscia n° 11-19, serie Rodeo), con cambio del titolo in “Terrore sulla savana” NB: tutti sanno che la serie a striscia chiuse con la storia su Mefisto. Pochi si sono accorti che l’avventura di Lettèri venne pubblicata prima. Di fatto, sta nella sostituzione delle stesse il motivo che ha ingenerato il fatale errore! t Figura 8: 5° episodio del 27 febbraio 1967 t Figura 9: 2° episodio del 06 marzo 1967 t Figura 10: 6° episodio del 03 aprile 1967 8 Cronaca di Topolinia DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO 4° sfasamento cronologico: al posto della storia: “Tragedia nella giungla” o “Terrore sulla savana” (vedi albi a striscia n° 11-19, serie Rodeo) di Galep/F. Gamba, nel n° 95 e 96 (fino a pag. 68, 3° str.) della serie gigante, viene inserita quella di G. Lettèri , “Rinnegati” w(vedi albi a striscia n° 5-10, serie Rodeo) con cambio del titolo in “La carovana dell’oro” t Figura 11: 1° episodio del 10 aprile 1967 t Figura 12: 9° episodio del 05 giugno 1967 Di tutti questi cambiamenti, per fortuna, rimane traccia nelle strisce di Tex. L’organizzazione originale delle storie, con le testatine (porzioni di striscia, poste all’inizio di ogni episodio, nelle quali veniva inserito il titolo dell’episodio, l’autore dei testi ed una presentazione - nel caso della testatina che apre una nuova avventura - o un riassunto per t Figura 13: 1° striscia privata della testatina originale t Figura 14: testatina sostitutiva, n° 91 serie gigante quelle successive) e finalini (porzioni di striscia, poste alla fine di ogni episodio, nelle quali veniva inserito il titolo dell’episodio successivo ed un interrogativo sulle vicende a seguire) presenti nella serie a striscia, con la trasposizione nella serie gigante si è necessariamente dovuta cambiare. E mi spiego! Dopo l’avventura “I cavalieri della morte” di Galep (vedi albi a striscia n° 52-56, serie Cobra), nella sequenza cronologica originale, c’era quella di Muzzi “ I predoni del Missouri” (vedi albi a striscia n° 57-61, serie Cobra). In realtà nel n° 91 della serie gigante venne inserita la storia di Ticci “Vendetta indiana” con le dovute modifiche. La testatina del 1° episodio (vedi pag. 5, 2° str.) è stata censurata Cronaca di Topolinia 9 L’ANGOLODEL DELTEXIANO TEXIANO--L’ANGOLO L’ANGOLODEL DELTEXIANO TEXIANO--L’ANGOLO L’ANGOLO D L’ANGOLO e lo spazio resosi vacante venne corretto dallo stesso autore (non escluderei la presenza di Raffaele Cormio che all’epoca si prestava alla correzione delle strisce). Al posto della testatina originale “Vendetta indiana”. Le scelte redazionali hanno censurato la testatina di questo episodio per evitare una ripetizione del titolo presente in copertina! t Figura 15: censura del finalino di pag. 111, 3° str. t Figura 16: censura della testatina di pag. 112, 1° str. (vedi pag. 5, 1° str.) venne inserito il soggetto presente a pag. 57, 3° str. dello stesso albo, con alcune modifiche. Tutti i finalini vennero ugualmente censurati con conseguente correzione delle strisce per riempire lo spazio resosi disponibile (Ticci o Cormio ?). L’ultima testatina presente nell’albo gigante è quella relativa all’episodio “L’assedio alla città morta” (n° 4, serie Rodeo), mentre viene a mancare quella dell’ultimo episodio originale, che presenta il titolo dell’albo gigante stesso 10 Ciò che rimase però si dovette modificarlo… Il finalino presente a pag. 111, 3° str. è stato censurato e la striscia completata; lo stesso si è fatto con la testatina dell’ultimo episodio (vedi pag. 112, 1° str.) facendo si che le strisce presenti all’interno dello stesso fossero 136 e non 80 come comunemente avveniva nei fascicoli a striscia. In realtà nell’albo gigante n° 91 vennero inserite le ultime 56 strisce della storia, delle quali fanno parte anche le 2 strisce che Ticci dovette disegnare per riempire le ultime tavole dell’albo e portare la foliazione a 130. Nella serie originale, infatti, le strisce relative all’ultimo episodio di Ticci sono solo 54! Questo significa che, per rispettare la comune foliazione dell’episodio nella serie economica, mancano 26 strisce! Dove sono andate a finire?? Se osservate attentamente il n° 95, 2° serie gigante “La carovana dell’oro” del settembre 1968 (o successive ristampe), vedrete che a pag. 34, 2° str. c’è la testatina con il titolo “Rinnegati” che introduce la storia di G.Lettèri. A pag. 42, 3° str., invece, sono presenti le più volte menzionate “linee verticali” ai lati della striscia che identificano la censura t Figura 17: pag. 42, 3° str. con tracce del finalino Cronaca di Topolinia DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO del finalino dell’ultimo episodio della storia di Ticci “Vendetta indiana” (vedi n° 5, serie Rodeo). La striscia è stata poi completata riempiendo la spazio originariamente occupato dal finalino stesso (correzioni di Lettèri, ma più verosimilmente Cormio). A pag. 43, 1° str. era presente la testatina dell’episodio n° 6, serie Rodeo “La carovana dell’oro”, censurata nella trasposizione perché dava il titolo all’albo gigante. Anche in questo caso sono state apportate le solite correzioni a completamento della striscia. Ecco che le 26 strisce, di cui si erano perse le tracce, le ritroviamo proprio tra pag. 34, 2° str. e 42, 3° str. dell’omonimo albo gigante n° 95! t Figura 18: pag. 43, 1° str. con tracce della testatina t Figura 19: pag. 69, 2° str. con tracce del finalino A pag. 69, 2° str. ci sono le tracce del finalino dell’episodio su menzionato, mentre a pag. 69, 3° str. è presente la testatina dell’episodio n° 7, serie Rodeo “Uno strano barbiere”... ... Fine Prima Parte t Figura 20: pag. 69, 3° str. con testatina dell’episodio Cronaca di Topolinia 11 ARRIVA BLEK, UN “MACIGNO” SULLE SPALLE DI SUA MAESTA’ I prima parte l grande successo di MIKI, in edicola da ormai tre anni, indusse il trio ESSEGESSE a proporre un nuovo personaggio, sull’onda dell’ esito positivo ottenuto da “IL PICCOLO TRAPPER”, breve storia pubblicata in appendice agli albi di Cagliostro , quadrettato dal formato medio edito dalla Dardo e apparso in edicola nell’estate del 1953. Un piccolo “trapper” di nome Roddy suscitava l’entusiasmo e la simpatia dei lettori di allora, appunto per questo il trio torinese decise di sfruttare questo giovane, anche perché come ben sappiamo, gli eroi adolescenti nei primi anni cinquanta andavano molto di moda, per uscire con una nuova pubblicazione. Ispirandosi pero’ all’eroe comprimario e forzuto de “IL “PICCOLO TRAPPER” ; BLACK, forse per non essere troppo ripetitivi, ( Miki era pure lui un eroe giovanile ). Nacque cosi’ “IL GRANDE BLEK”, riferito appunto al personaggio testè citato, ma a differenza di quest’ultimo dai modi piuttosto rudi e burberi, Blek era si pure lui un eroe atletico e muscoloso, ma seducente, sorridente e persino se pur in maniera un po’ goffa, molto garbato; capelli biondi fin sulla schiena, indossava un giubbotto di pelo marrone con pantaloni rossi, stivali con frangie, ed un cappello a coda di pelo, simile a Davy Crockett. Fu cosi’ che la nuova avventura editoriale ebbe inizio. 12 a cura di Renato Rattazzi la prima e l’ultima tavola (nelle ultime due vignette si puo’ riconoscere black ), de “il piccolo trapper”, fumetto pubblicato in appendice a “cagliostro”, a cui si ispiro’ il trio “essegesse” per la pubblicazione de “il grande blek”. I TERRITORI DEL GRANDE NORD Connecticut, del New Hampshire, e che si estendono fino alle zone dei grandi laghi, con gli stati dell’Ohio, E’ nelle sterminate regioni del Nord, del Michigan del Wisconsin, su fin che comprendono gli stati del Mai- verso il Québec, e la parte settenne, Vermont, Massachusetts, del trionale del Canada’, che si svolgono gli stati del grande nord, dove si svolgevano le avventure di “blek” e dei suoi “trapper”, impegnati contro gli inglesi nella lotta per l’indipendenza. Cronaca di Topolinia il trio essegesse mostra con fiero orgoglio una pubblicazione su blek, sotto i nostri eroi. da una parte la guerra in atto, vedeva i coloni inglesi con l’esercito che mantenevano il controllo di tutto il territorio della fascia costiera, e i francesi arroccati all’interno del paese nelle regioni dei grandi laghi e del Québec, con le varie coalizioni di tribu’ indiane. Appunto durante questa guerra nasce tra i molti coloni il desiderio di indipendenza e autogestione. le avventure dei nostri eroi. Infatti in queste regioni erano nati appunto i “trapper”, trappolatori (come in un certo modo erano erroneamente chiamati), ma in realta’ abili cacciatori di pelliccie; le trappole dovevano essere posate con la dovuta perizia per poter catturare vivi gli animali, castori lontre ed altri, cosi’ da poter conservare intatte le pelliccie per il commercio. Validi esploratori, temprati ai piu’ gravi disagi e veri conoscitori della foresta, in questi enormi territori che allora non avevano confini, si battevano appunto per l’indipendenza d’America, dove LE SPALLE DI BLEK IL PROFESSOR OCCULTIS Persona colta e raffinata, ma anche abile e furbo quanto basta per ingannare o raggirare, quasi sempre, qualsiasi persona, amico o nemico che sia poco importa, oppure il buontempone di turno, ma spesso e volentieri le solite giubbe rosse, i “gamberi rossi” come ama chiamarle assieme a Blek, per la verità assai ingenue sempre piu’ di quel tanto, il Professore è la spalla ideale e comica di Blek macigno. Abilissimo nel raggirare la gente, lestofante e imbonitore, come detto, veste in maniera alquanto buffa, cappello a tronco di cono con larga tesa, elegante giacca quasi sempre aperta, “gilet” a quadrettoni, con l’immancabile fazzoletto al collo, pantaloni attillati, invero un po’ comici, lunghe calze bianche che arrivano sino al ginocchio, e scarpe di vernice nera appuntite con grosse fibbie dorate. Considerando la sua notevole stazza, panciuto e goffo oltre misura, tutto questo serve a dare un’idea di quanto il Professore sia elemento di vera ilarità quando entra in azione, o si tratta di menar le mani. RODDY Blek si imbatte in Roddy (figlio di un “trapper”), subito all’inizio della storia, a terra stordito a fianco di suo padre, il vecchio Lassiter, ucciso mentre stavano cacciando; da quel momento dopo aver vendicato il suo genitore eliminando gli assassini, Blek si occuperà sempre del ragazzo, facendone il suo figlio adottivo. Di età approssimativa attorno ai quindici anni, Roddy è un allegro ragazzo, buontempone, assai bugiardo ed un po’ sbruffone, goloso e dispettoso oltre misura, ma anche abile leale e intelligente, fa ottima coppia con il Professor Occultis, dal quale è inseparabile quando Blek è assente per compiere le sue missioni. Memorabili le burla all’accampamento dei “trapper”, ma anche durante i loro incarichi, che si giocano a vicenda. Indimenticabili i loro abili sotterfugi, che nella maggior parte dei casi gli si ritorcono sempre contro, con l’immancabile imprecazione “perbacco baccone”, del nostro professore, comminati ad ignari fattori, contadini, o dame di società, atti a soddisfare il loro insaziabile appetito. 13 UNA FIGURA DI SPICCO, SEMPRE NELL’OMBRA, L’AVVOCATO CONNOLLY Persona dai modi garbati e gentili, è il capo dei patrioti di Portland, ed uno dei piu’ alti dirigenti, nella lotta per la causa della libertà amea sinistra “l’occulto professore”, sorpreso e sbigottito, a destra il dispettoso roddy, ricana. colto in flagrante. Vive nell’ombra, ma quando è necessario non esita a mettere in pericolo la sua incolumità, si batte sempre con determinazione e, nella A PROPOSITO maggior parte dei casi, per sabotare DI OCCULTIS tutti i piani orditi delle giubbe rosse, o dal Governatore di turno. Molto è il vero braccio e la mente del trio, scaltro, furbo abbastanza, audace a di lui si sa veramente poco, solo destabilizzare i sospetti che gravano che quello che porta non è il suo su di lui, identificandosi come un vero nome, sembra che Blek lo cosemplice e pacifico cittadino, vive noscesse già prima del loro iniziale accettando le imposizioni e le siincontro, non proprio amichevole tuazioni che il tiranno comanda. e pacifico, infatti Blek lo aveva preMolto spesso fa capo a Blek, richiaso a pugni e cazzotti scambiandolo mandolo e coinvolgendolo nello per un nemico, causa uno spiacesventare rappresaglie, o a destabivole malinteso. Stando alle sue abilizzare i piani criminali, orditi dagli tuali imprecazioni, sembra che la Sopra la copertina del libro interamente inglesi contro i patrioti. Una delle sua provenienza sia di origini fran- a colori “le origini di occultis”, sotto un figure chiave piu’ carismatiche di altro raro cartonato della dardo, con l’av- tutta la saga di BLEK. cofone. Per chi volesse comunque approfondire l’argomento, segnaliamo che nel 1997 la “DARDO” “GRAFICA BIERRE”, ha pubblicato un bellissimo cartonato dal titolo “LE ORIGINI DI OCCULTIS”, curato graficamente da Roberto Sangalli e dal compianto Dario Chiarot, con disegni del versatile Jean Ives Mitton. 14 ventura completa di blek, contro un invisibile e temuto nemico, “il pipistrello”. Cronaca di Topolinia LE CONFESSIONI ESSEGESSE Sembra, secondo le dichiarazioni allora rilasciate dal formidabile trio, che l’idea di creare BLEK, nacque durante una semplice riunione di lavoro, ma anche su pressione di molti lettori che come già sottolineato, avevano individuato ne “IL PICCOLO TRAPPER”, uno spunto per creare un nuovo personaggio da parte della ESSEGESSE. E cosi’ fu, ambientato in un periodo storico molto particolare, quello della guerra tre immagini del temerario avvocato connolly, uomo che ha dedicato la propria vita alla causa della liberta’ e dell’indipendenza americana; grande amico di blek, e vero patriota. d’indipendenza americana. Il volto di Blek, di pura fantasia, non fu ispirato a nessun personaggio dello schermo, nacque appunto dalla “verve” creativa della ESSEGESSE, Cosi’ come la scelta di avere un eroe eternamente single, che sfuggiva sempre con aria imbarazzante, i soventi corteggiamenti di ragazze o delle giovani “squaw “ di turno che si innamoravano facilmente del nostro aitante eroe, dopo averlo ammirato, o essere state coprotagoniste di avventure al suo fianco. La riproduzione delle armi da fuoco, non fu proprio sempre fedele, e rigorosamente curata al periodo in cui si svolgevano le azioni, e qui Sartoris Guzzon e Sinchetto ammisero la loro superficialità, giustificando il fatto che, erano sicuramente disegnate assai frettolosamente, forse la gran mole di lavoro e i tempi di consegna, non permisero loro di curare piu’ di quel tanto, determinati particolari tecnici, come fu invece il caso per altre pubblicazioni. GLI AMICI E … Tantissimi sia da una parte che dall’altra, troppi per poterli elencare tutti, vogliamo citarne comunque almeno qualcuno, tra gli AMICI, TANAKI un Piede Nero deformato da una gobba, rifiutato dalla sua tribu’, ma astuto e leale; O’BRAIN un vecchio compagno di Blek, che vive nel Cleveland, JOE IL PUZZOLENTE, un omaccione dalla barba incolta e sudicia, nemico giurato dell’acqua, ci ricorda vagamente il Davy Crockett del Pecos Bill mondadoriano; DAINO VELOCE, un vecchio e caro amico indiano, compagno d’infanzia di Blek, e BABINGA singolare figura di negro, pigmeo e pasticcione, molto affiatato con il Professor Occultis. sopra da sinistra, “tanaki”, o ’brain e “joe il puzzolente”. 15 Sopra “babinga” e daino veloce, sono alcuni tra i piu’ cari amici di blek. … I NEMICI NERO, bella e giovane “piratessa” con il viso coperto da un fazzoletto nero, comanda un veliero che issa vele nere, con il suo equipaggio saccheggia e cattura schiavi. Osannata dalla sua ciurma che la definisce “La prima lama dei sette mari”, ma sconfitta in un duello da Blek, che non cedendo alle sue lusinghe e ricatti, libererà in seguito tutti i prigionieri del veliero, causandone la sconfitta. Numerosissimi i NEMICI, oltre alle spietate Giubbe Rosse, vogliamo almeno segnalare tra i piu’ tosti e accaniti, IL PIPISTRELLO, SOPRA A SINISTRA, eternamente ricoperto da un lungo AVVERSARI DA SEMPRE, abito nero, che ci ricorda un po’ LE GIUBBE ROSSE SONO per l’aspetto, il misterioso Monaco, SISTEMATICAMENTE personaggio creato da Hugo DESTINATE A PRENDERE Pratt, inserito nelle storie di Corto UN SACCO DI BOTTE, Maltese. BARKER l’ipnotizzatore, dall’aspetto tetro e cadaverico, il DOTTOR MASSEY, un emulo di Frankenstein, IL TRASFORMISTA che riusci’ persino ad ingannare Blek, ma che finirà malamente ucciso. LO SPETTRO, con in testa una mostruosa maschera, dalle lunghe corna, tipo stregone indiano, ed un lungo mantello nero, combatte una personale guerra contro gli indiani, ( che gli trucidarono la moglie e il figlio ), uccidendone parecchi, alla fine si redimerà, cadendo vittima di un puma che aveva affrontato Sopra, avversari da sempre le giubbe rosse al centro a destra per salvare la vita a Blek. Infine il pipistrello. LA CAPITANA DEL VELIERO 16 Cronaca di Topolinia da sinistra barker l’ipnotizzatore, il dottor massey e il trasformista. sopra lo spettro, a destra la capitana del veliero nero. IL MERCATO, STRISCIE ALBI E TAVOLE ORIGINALI Su questo argomento, vale in linea di massima quanto scritto sull’articolo precedente in CRONACA DI TOPOLINIA N° 14; dove da un po’ di tempo, sia le striscie sia gli albi e le varie ristampe d’epoca di Blek, hanno raggiunto quotazioni ragguardevoli. Differente il discorso per LE TAVOLE ORIGINALI, che per Blek si fa un po’ piu’ complicato, risulta oltremodo difficile reperire oggi delle copertine a striscie di Blek, cosi’ come per quelle degli albi d’oro a colori, o della mitica “Collana Prateria”, in questa si cimentarono comunque firme diverse, ed è certamente oltremodo azzardato oggi fare delle cifre, in quanto il mercato dell’originale oltre essere in continua espansione, lievita sempre di piu’ verso l’alto, anche perché il materiale comincia a scarseggiare notevolmente. tre copertine a striscia per la “collana freccia” del grande blek. 17 tre stupende illustrazioni di copertina per “blek” libretto a colori di franco bignotti (collezione renato rattazzi). PER CHI NON LO SAPESSE In occasione del quarantesimo compleanno di Blek, Edizioni d’Arte “LO SCARABEO” di Torino ha edito un interessantissimo libro, “IL GRANDE BLEK la storia l’avventura” con testi e interventi vari di, critici, editori e illustrazioni omaggio di vari disegnatori al famoso “trapper”; dove troverete tutto ma proprio tutto sul nostro eroe preferito. Piu’ una storia inedita “AVVENTURA SUL SAN LORENZO”, sceneggiata da Mario Volta e illustrata dal grande Aldo Capitanio, purtroppo prematuramente scomparso nel 2001. Edita anche in quattro striscie giganti di 23x13 cm, queste costituiscono già oggi un oggetto assai raro e ricercato dai collezionisti. a destra e nella pagina seguente, copertine a striscia disegnate da aldo capitanio nel 1994, che contengono la storia autoconclusiva di blek “ avventura sul san lorenzo” 18 Cronaca di Topolinia Altre due striscie disegnate da aldo capitanio nel 1994, che contengono la storia autoconclusiva di blek “avventura sul san lorenzo”. GLI ALBUM Nel novembre del 1994, contemporaneamente all’uscita delle ristampe di MIKI e BLEK, accompagnate dalle strisce inedite e da edizioni estere, la DARDO pubblicò sei album di formato A4, elegante copertina di tipo plastificato con risguardi, da riempire con le figurine ritagliate dalle sovraccoperte protettive, degli albi a striscia. Questi sei album sono oggi una vera rarità, infatti i primi due furono illustrati ancora dal grande Dario Guzzon, che esegui’ qui forse uno dei suoi ultimi lavori se non l’ultimo, e dalla brava Lina Buffolente, conosciuta come “la signora del fumetto italiano”, la quale profuse tutto il suo grande ardore ed entusiasmo nel sostituirsi al grande trio, e nell’alternarsi a Dario Guzzon, ottenendo risultatati di tutto rispetto. I testi erano di Mario Volta, i rimanenti album sono opera, sia per i disegni che per le sceneggiature di Vladimiro Missaglia, ad eccezione degli album numero tre e quattro, che vedono sia alla sceneggiatura che ai testi, un Roberto Renzi (autore di Akim) non troppo ispirato. ... ... fine prima parte le eleganti copertine con impressioni in oro dei primi quattro album dedicati al grande blek. 19 l ’a n g o l o della striscia Big Davy a cura di Pasquale Simone V ersione di Gian Luigi Bonelli delle gesta avventurose e del mito di Davy Crockett, qui ribattezzato, almeno nella testata, Big Davy, per evitare problemi di omonimia con la serie “Davy Crockett” di Dalmasso e Chiomenti, pubblicata nello stesso periodo dalla casa editrice Alpe. Inserita nella Collana Arco, la serie vanta i disegni del maestro Renzo Calegari e i 21 albi che la compongono ospitano due avventure dell’eroe americano. Nella prima Davy Crockett deve vedersela con due rinnegati che aizzano alla rivolta una tribù di indiani mandani, allo scopo di avviare un lucroso traffico d’armi. Dopo aver difeso strenuamente Forte Henry dall’attacco dei mandani, Davy si mette sulle tracce di questi ultimi, ma cade in un agguato tesogli dai rinnegati. Sfuggito al palo della tortura, precipita però giù da una cascata e viene raccolto e curato dagli indiani Crow. Nel campo amico dei Crow l’indomito Davy scopre le carte dell’infido Falco Nero che si è alleato con i trafficanti d’armi nella speranza di usurpare il comando della tribù al capo Grande Cervo. Infine anche i due rinnegati vengono assicurati alla giustizia. 20 Casa editrice: Audace Periodicità: settimanale Testi: Gian Luigi Bonelli Disegni: Renzo Calegari Numeri pubblicati: 21 Pagine: 36 comprese le copertin Prezzo: L.20 Data primo numero: 16 giugno 1957 Data ultimo numero: 3 novembre 1957 La seconda avventura si svolge nel Texas; Davy riceve la richiesta da parte di un certo Calder di averlo ospite nel proprio ranch. Giunti a casa, i due scoprono che il ranch è stato assalito da un manipolo di apaches e che la moglie di Calder, Glenda, è stata rapita. Davy Cronaca di Topolinia D 1 D D 2 D CRONOLOGIA si mette sulle tracce degli apaches e scopre che dietro il rapimento c’è il bieco don Felipe Liborio, ex governatore di San Juan in Messico, costretto a riparare in Texas per le sue particolari attenzioni per le donne altrui. Crockett raggiunge la dimora del messicano, libera Glenda e la invita a tornare al suo ranch. Per assicurarle un buon vantaggio da’ fuoco alla “hacienda” di don Felipe e quindi raggiunge Glenda sulla strada di casa. Livido di rabbia il messicano raccoglie un nutrito gruppo di seguaci e si getta all’inseguimento di Davy Crockett; i due si trovano alla fine faccia a faccia e il messicano trova la morte per mano dell’eroe. Instancabile, Davy fa ancora in tempo a sbaragliare un tentativo di attacco da parte degli irriducibili apaches del truce Diablito per poi lanciarsi al galoppo verso nuove avventure. La serie termina annunciando la prossima pubblicazione, sempre all’interno della Collana Arco, delle avventure di Rocky Starr. Da notare una inversione dei numeri 19 e 20; infatti secondo il filo del racconto il n.18 “Attacco a Palo Blanco” dovrebbe essere seguito dal n.20 “Tragica beffa” e questo dal n.19 “La danza della scure”. In appendice troviamo dei racconti a fumetti precedentemente apparsi in altre pubblicazioni dell’editore: dal n.1 al n.15 Il disertore di N.01 – Il segno del corvo N.02 – Occhio perduto N.03 – I volontari della morte N.04 – Disperata difesa N.05 – Pioggia di fuoco N.06 – Agguato sul fiume N.07 – Sulle tracce dei rinnegati N.08 – Verso il palo di tortura N.09 – La sfida di Falco Nero N.10 – Attacco notturno N.11 – I razziatori N.12 – Ignobile mercato N.13 – Il canyon degli agguati N.14 – Sulle tracce dei rapitori N.15 – Una fiesta interrotta N.16 – Un incontro imprevisto N.17 – Sangue sulla prateria N.18 – Attacco a Palo Blanco N.19 – La danza della scure N.20 – Tragica beffa N.21 – Morte all’alba D 3 D D 4 D D 5 D D 6 D 21 D 7 D Hugo Pratt e Mauro Faustinelli, che si firma con lo pseudonimo Davide, già pubblicato in appendice alla serie Mani in alto! e in successive ristampe; dal n.16 al n.21 Gli adoratori del diavolo firmato da Bonelli padre ed Enrico Bagnoli, originariamente apparso sull’Au- D 22 9 D dace del 1943 e sulla collana Il ragno d’oro. Nel n.15 trova posto anche un intermezzo comico, con Il professor Distrattini di Guido Da Passano, anch’esso già pubblicato sull’Audace. In seconda di copertina troviamo i classici Aneddoti storici, mentre D 8 D in terza trovano spazio racconti in testo tra i quali, a parte “Il vagabondo” scritto dallo stesso G.L. Bonelli, si segnala “Storia di 100 lire” gradevole spaccato della vita adolescenziale nell’Italia degli Anni Cinquanta. n D 10 D D 11 D D 12 D D 13 D D 14 D Cronaca di Topolinia D 15 D D 16 D D 17 D D 18 D D 19 D D 20 D D 21 D 23 Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor a cura di Daniele Bevilacqua “Zagor sul grande schermo” Introduzione di Daniele Bevilacqua I n questa nuova puntata della nostra rubrica siamo lieti di presentare un inedito e succulento mini-dossier su quei mitici film prodotti “non ufficialmente” in Turchia (ovvero senza la regolare cessione dei diritti da parte dell’Editore italiano) che ebbero per protagonista l’invincibile eroe di Darkwood. Grazie ad una proficua segnalazione del sempre disponibile Moreno Burattini ci è pervenuta un’interessante intervista a Levent Çakır, l’attore che impersonò lo Zagor cinematografico negli anni Settanta, che vi proponiamo integralmente più sotto. L’intervista, realizzata circa un decennio fa ma mai pubblicata, è utile per conoscere meglio il contesto in cui ebbero a prodursi quelle pellicole ma offre anche, più in generale, un vivo spaccato del cinema di genere turco del tempo. Il pezzo è a cura di Ivo Lombardo (Venezia 1964), studioso e scrittore (suo, tra gli altri, un racconto “veneziano” di Sherlock Holmes), vincitore di diverse edizioni del prestigioso Premio San Marco Città di Venezia, ma anche, come i più attenti aficionados bonel- 24 liani forse ricorderanno, saltuario sceneggiatore di Dampyr (è ormai prossima all’uscita la sua seconda prova). Ci è parso infine doveroso far introdurre questo lavoro da una breve schedatura ed un relativo inquadramento tecnico-cronologico dei film turchi zagoriani ad opera di Giuseppe Pollicelli, certamente noto a tutti gli zagoriani, ma qui nella doppia veste di grande esperto di Fumetti e di Cinema e dell’inestricabile rapporto che lega tra loro questi due media sin dalle origini. [D.B.] “Le pellicole con la scure: Zagor al cinema tra avventura e parodia” La questione di quanti e quali fossero i lungometraggi con attori in carne e ossa dedicati a Zagor l’affrontai nel 2003, allorché mi misi a lavorare assieme ad Andrea Materia su di un progetto enorme e ambiziosissimo denominato “Comicswood. Dizionario del cinefumetto”, una sterminata schedatura di tutti i film dal vero ispirati ai fumetti mai realizzati nella storia del cinema mondiale. Purtroppo l’impresa, almeno in parte, fallì (uscirono solo i primi due volumi dei tre previsti), soprat- Cronaca di Topolinia Locandina Zagor Kara Bela (1971) tutto per responsabilità dell’editore di “Comicswood”, l’amico Alessandro Bottero, il quale non supportò certo l’operazione come avrebbe meritato, né da un punto di vista editoriale né da un punto di vista economico. Rimangono comunque consegnati agli annali due tomi che, non ho tema di affermarlo, pur con le loro inevitabili lacune e malgrado nel frattempo sia passata parecchia acqua sotto i ponti, sono ancora oggi quanto di più completo sia stato scritto sull’argomento cinema e fumetti. Tornando a Zagor, le pellicole dedicate allo Spirito con la Scure, come attestato anche dall’Internet Movie Database, sono in tutto cinque, tre turche e due serbe. “Intervista a Levent Çakir” I tre film turchi, di cui sopravvivono solo alcuni fotogrammi, si intitolano “Zagor” (1970), “Zagor Kara Korsan’in Hazineleri” (“Zagor e il tesoro del pirata nero”, 1971) e “Zagor Kara Bela” (“Zagor e la sciagura nera”, 1971). Il capostipite, diretto da Mehmet Aslan, vedeva nei panni del Signore di Darkwood un certo Cihangir Gaffari, mentre i seguenti due, girati da Nişan Hançer, furono interpretati da Levent Çakır e se ne parla in maniera più diffusa nell’intervista all’attore turco che compare in queste pagine. A quasi trent’anni di distanza dagli adattamenti non autorizzati prodotti in Turchia, è stato in Serbia (altro Paese in cui lo Spirito con la Scure gode di buona popolarità) che a qualcuno è venuto in mente di trasporre le gesta di Zagor e Cico sul grande schermo, stavolta scegliendo però il registro della parodia. Sono infatti una versione comica della saga zagoriana i due modesti film “Zivot u Bolidwood-u” e “Uzasu Bolidwood-u”, girati dal regista Danilo Milošev rispettivamente nel 1997 e nel 1998, quando la Serbia era ancora unita al Montenegro sotto il nome di Repubblica Federale di Jugoslavia. Diversi spezzoni di questi dilettantistici lungometraggi sono visionabili su YouTube, il che consente di verificarne la disarmante pochezza. di Giuseppe Pollicelli Intervistatore - Lei debuttò molto giovane al cinema con “Bozkurtlar Geliyor” di Cavit Bozkurt. Dopo, il suo primo ruolo da protagonista fu quello di “Zagor” nei due film che sono realizzati lo stesso anno. Può spiegare come venne scelto al ruolo di “Zagor”? Levent Çakır - Ero molto giovane. Era venuto da me Hüseyin Zan (noto attore e regista degli Anni Sessanta) per dirmi che aveva un ruolo per me, e mi invitò nell’ufficio della “Yerli Film”: ricordo che c’erano solo un tavolo di legno e due sedie. Mi presentò al produttore Hasan Tual, dicendo: “Questo ragazzo ha un grande talento, è proprio il tipo che cercate”. Hasan Tual rispose per l’occasione: “Oh, Hüseyin! Zagor non sarà un film così semplice; richiede molta azione, bisogna saltare con grande agilità… sai, non è per tutti!”. Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 1 25 Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor Fotogramma da un film serbo dedicato a Zagor. a cura di Ivo Lombardo (con la collaborazione di Ebru Bengisu) Nato nel 1950 nel villaggio di Edirne Taşlısekban, Levent Çakır trascorse la sua infanzia ad Edirne. Il suo vero nome è Şükrü Ocak. Dopo aver completato i cicli della scuola primaria e secondaria, lasciò la scuola per intraprendere la carriera di acrobata. Nel 1966-‘67 iniziò l’attività cinematografica, esibendosi in “Bozkurtlar Geliyor” diretto da Cavit Yörüklü. Interpretò alcuni ruoli in film d’avventura e super eroi, dove erano stati richiesti attori con capacità acrobatiche. Il primo film che lo vide protagonista fu “Zagor Kara Korsan’ın Hazineleri” (Zagor e il tesoro del Pirata Nero) diretto da Nişan Hançer. Verso la fine del 1973 Levent Çakır partì per il servizio militare. Successivamente, a Sivas Temeltepe, si unì alla squadra di tiro balistico alla Scuola di Fanteria di Tuzla. Partecipò a diverse gare con armi da fuoco. Dopo il servizio militare, ritornò all’attività cinematografica, ma non accettò la proposta di andare a Yeşilçam (“Pino Verde” – l’Hollywood della Turchia) per conto di una società produttrice di film porno. Si stabilì in İzmir nel 1978 e costituì una società di produzione di foto-romanzi per riviste. Nel 1981 tornò al cinema a Yeşilçam, incoraggiato da Remzi Jöntürk. Però, dopo aver vissuto una serie di vicende spiacevoli a Yeşilçam, si allontanò nuovamente, per ritornarci dopo l’incontro con Gani Şavata, che insistette per girare un film con lui. Levent Çakır accettò la proposta e si inserì nuovamente nel circuito cinematografico. Gli ultimi ruoli interpretati sono stati un imam in “Drejan”, il migliore amico di Salih Güney (l’interprete di Kaptan Swing – Il Comandante Mark) in “Otostop” e un comandante Turco in servizio al confine con l’Iraq in “Sınır”. Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor Le riprese del film andarono molto bene. Nişan Hançer riferì ad Hasan Tual che stavo diventando un vero Zagor ed avevo perfino fatto un salto da un faro. Hasan Tual rispose: “Bene! Allora organizza un nuovo scenario per il prossimo film!” Zagor Kara Bela (1971) Appena finì di pronunciare quelle parole, balzai subito sul tavolo ed eseguii una capriola a rovescio. Hasan Tual rimase stupefatto, e disse: “OK, diamo inizio alle riprese!”. Giusto il tempo di redigere il contratto e cominciammo le riprese di “Zagor Kara Korsan’ın Hazineleri” (“Zagor e il tesoro del Pirata Nero”) ad Aspendos/Antalya. Tra gli attori di quel film: Yavuz Selekman, Kazim Kartal, il noto burattinaio Nevzat Açıkgöz nel ruolo di Çiko, e Nuri Kırgeç nel ruolo di Digging Bill. Il regista era Nişan Hançer. Ricordo una scena interessante del film. Già al primo giorno di riprese devo lottare con Kazım Kartal e mi tocca buttarlo giù dalla cima di un faro alto 15 metri (per l’occasione venne gettato un manichino). La scena venne girata senza problemi. Il regista poi mi disse: “Levent, adesso vai giù per le scale”. Io avevo già letto le avventure di Zagor, e sapevo che lui non era il tipo da scendere una scala. “No!” risposi. “Zagor non scende le scale! Qui io potrei saltare.”. Il regista cercò di fermarmi, ma il suo tentativo fu inutile. “Io salto lo stesso, voi tirate!” urlai. “Sicuramente lasceremo questa scena per l’ultimo giorno delle riprese…” proferì, preoccupatissimo, il regista. Alla fine, prendendo le dovute precauzioni, mi lanciai da 15 metri, atterrando con una capriola. Lasciai tutti a bocca aperta. 26 E, così, abbiamo fatto anche il secondo film “Zagor Kara Bela” (“Zagor e il guaio nero”). Intervistatore - Quale fu la reazione quando il film uscì nelle sale? Levent Çakır - Allora il mercato cinematografico era dominato dai film stranieri o da film con attori turchi famosi. L’uscita di Zagor fu un rischio commerciale. Non venne fatta molta pubblicità a riguardo. Inoltre, “Zagor Kara Korsan’ın Hazineleri” venne penalizzato dai proprietari delle sale per essere in bianco e nero, al contrario dei film americani, tutti a colori. Alla fine Hasan Tual stabilì un accordo con “Beyoğlu Rüya cinema”: tenere il film nelle sale solo per una settimana! Subito dopo, uscì il secondo film “Zagor Kara Bela”. Quel film ebbe un certo successo, soprattutto in Anatolia ed in particolare piacque molto ai bambini. Hasan Tual Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 2 realizzò dei buoni introiti. Intervistatore - Da bambino io guardavo quei film. Erano di buona qualità, rappresentavano il fumetto così com’era. Ma c’era una differenza, che da bambino Cronaca di Topolinia mi incuriosiva. Zagor nel fumetto grida “Ahyaaakk” ma nel film grida “Yihuu”. Perché? Levent Çakır - Questo è un particolare che non mi venne reso noto. In quel momento i film non venivano realizzati con l’audio. Erano altri che facevano il doppiaggio. Per cui questa è una situazione dovuta ai doppiatori. I responsabili approvarono la variazione. Intervistatore - I film sono stati poi distribuiti anche all’estero? Levent Çakır - Credo in Grecia, in Germania, e in Iran questi film trovarono un loro mercato come film e video. Intervistatore - Dopo i due film di “Zagor” lei si cimentò in vari tipi di film di fumetti e super eroi. Lei era uno degli attori più richiesti in questo settore. Parliamo un po’ di quei film. Levent Çakır - Interpretai circa 250-300 film, molti dei quali di super eroi. Uno di questi, diretto da Melih Gürgen è “Maskeli Üçler” (1972). Con me c’erano anche Safiye, Metin Yankı e Behçet Nacar. Inoltre, questo film fu anche la prima esperienza per Melih Gürgen come regista. Poi lui raggiunse un alto grado di popolarità con il film “Parçala Behçet” (1972) con Behçet Nacar come protagonista. Comunque, il film “Süper Adam”, diretto da Cavit Yörüklü con Fatma Karanfil come protagonista, fu la mia prima esperienza nei film di super eroi dopo Zagor. Così per la prima volta indossai il costume di Super Adam e poi continuai a lavorare con Cavit Yörüklü. Lo stesso anno lavorai a film “Kızıl Maske’nin İntikamı”, “Çılgın Kız” e “Üç Süper Adam”. Poi, sempre insieme, con Yılmaz Şerif, nel film “Profesyoneller”, un western diretto da Yavuz Yalınkılıç: versione turca Intervistatore - Da chi sono stati creati i costumi di “Süper Adam” o “Killingler”? Levent Çakır - Non mi ricordo il nome. Erano comunque tutti prodotti a Galatasaray. Intervistatore - Chi erano i suoi registi preferiti? Locandina Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) del film italiano “Le colt cantarono la morte e fu... tempo di massacro 2 (1967), con Franco Nero e George Hilton. Lì interpretai il ruolo che fu di Franco Nero. Dopo il 1972, Melih Gülgen continuò con l’attività di regista. Nello stesso anno recitai in “Yarasa Adam :Bed Men”, un film molto commovente, dove mi ero molto ben adattato al ruolo di supereroe. In “Yarasa Adam” i titoli di coda mostrano la regia di Güney Kosova, in realtà il regista era Savaş Erişçi. Qualche anno prima, subito dopo Zagor, quando interpretavo “Süper Adam” con Cavit Yörüklü, avevamo firmato un nuovo accordo con la casa di produzione “Birlik Film-Müfit İlkiz”. Dopo il 1972 avrei dovuto lavorare sia per “Birlik Film-Müfit İlkiz” che per Hasan Tual. Hasan Tual mi offrì un ruolo di “Super Adam”, già fatto con “Birlik Film- Müfit İlkiz”. Allora feci presente ad Hasan Tual: “Lavorerò con te sia per un altro Zagor, o per altri ruoli, ma farò ‘Super Adam’ solo con “Birlik Film- Müfit İlkiz”, perché ho già cominciato con loro.” Non siamo riusciti a trovare un accordo, così Levent Çakır - Mehmet Aslan, Natuk Baytan, Çetin İnanç, Cavit Yörüklü e Melih Gülgen. In genere mi sono trovato abbastanza bene con tutti. Nel senso che ognuno faceva il suo lavoro. Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 3 nai a cinema, incoraggiato da Remzi Jöntürk. In quel periodo c’era la moda dei film con i cantanti. Nel 1981-1982 partecipai a uno di quei film con İbrahim Tatlıses. Ho un brutto ricordo di quel film, dove interpretai il ruolo del fratello cattivo. Non mi piaceva quel tipo di ruolo. E dopo questo film mi vennero offerti sempre ruoli di cattivo. Nel 1986 interpretai il ruolo di Kiyan Selçuk nella serie “Osmancık”, prodotta dalla TRT. Le riprese durarono per più di un anno. Ma il prolungarsi delle riprese dei film di quella serie non mi consentì di trovare un altro lavoro. Per cui fui costretto a vendere la mia casa di İstanbul (mi ero anche stancato di İstanbul) e tornai a vivere ad Edirne. Tra l’altro, in quel periodo Yeşilçam venne letteralmente invasa da produttori e gente che guardava al cinema solo come macchina per far soldi, per cui non ci volli tornare. Alcuni problemi a Yeşilçam derivano da forti contrasti tra gli attori famosi che monopolizzavano la scena e da comportamenti inadeguati. Pur essendo io uno dei fondatori di SODER (Associazione dei Attori Cinematografici), fui espulso dall’associazione per non creare ulteriori problemi con le mie continue rimostranze. Ecco perché oggi non posso andare in pensione. Se ci fossero stati più produttori intelligenti, come Türker İnanoğlu, avremmo potuto salvaguardare meglio la Yeşilçam. Purtroppo, molti documenti sono stati distrutti. Intervistatore - Fino alla chiamata militare avevi interpretato tutti film dello stesso genere. Al suo ritorno dal servizio militare, questo filone terminò. Che cosa era successo? Intervistatore - Vive ancora a Levent Çakır - Tornato dal servizio Edirne? militare, ho trovato che i produttori e i registi avevano dato una svolta porno a quegli stessi film. Alcuni rinunciarono, altri accettarono svolta porno per sopravvivere. Rimasi lontano dal cinema per due tre anni. Ero occupato con la produzione di fotoromanzi per le riviste. Poi tor- Levent Çakır - Sì! Ho un figlio di 19 anni. Si chiama Özgür, suona molto bene il pianoforte. spero tanto in un suo futuro luminoso. Una volta ogni tanto vengo a Istanbul per vedere alcuni amici, come Gani Şavata, con i quali abbiamo recitato insieme. n 27 Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor abbiamo rescisso il contratto con Hasan Tual. Poi Hasan Tual riuscì a fare “Üç Dev Adam”, con Aytekin Akkaya e Yavuz Selekman. In effetti, avrei dovuto esserci io, ma non fu possibile per la rescissione del contratto. quando il colore tinse le pagine de “il piccolo sceriffo” la quinta serie 1956/’57 P a cura di Renato Rattazzi erché il “PICCOLO SCERIFFO”, ci si potrebbe chiedere, e va be’ è stato sicuramente uno dei primi western all’italiana dell’immediato dopoguerra pubblicato dall’editore TORELLI, che oltre essere uno dei pionieri dell’editoria, proponeva forse tra i primi il formato a striscia, ma anche la figura dell’eroe adolescente, nel nostro caso KIT, dapprima un ragazzo poco piu’ che tredicenne ed in seguito, cresciuto rapidamente fino a dimostrare quindici sedici anni, quando è stato costretto ad assumere la carica di sceriffo di PRARIE TOWN, occupata in precedenza dal padre, prima della sua vigliacca uccisione a tradimento. Ma allora perché proprio la QUINTA SERIE e non le altre, magari la PRIMA, o la SECONDA o invece la TERZA, magnifica, dall’innovativo formato a quadretto; la QUINTA allora, si perché innanzitutto oltre ad essere la prima a COLORI, proponeva dei personaggi veramente azzeccati, a cominciare da MIKE MOUNT nel 2000, ambientato in un ipotetico futuro post-apocalisse, (va ricordato che eravamo allora nel 1956); BERT & BART due simpatici vagabondi che ci commuovevano con le loro emozionanti avventure, alla ricerca di un nobile casato il primo, che avrà degno epilogo in INDIA con l’incoronamento a principe del giovane BERT. Oltre naturalmente al nostro KIT; a fare da contorno, tre altre indovinate storie, (tutte conclusesi nell’arco della QUINTA SERIE di 48 numeri, come d’altronde le due precedenti ). CIAK le vicissitudini di un leoncino ammaestrato, che ritroverà in seguito la libertà divenendo “adulto”, anticipando un po’ i temi del film “NATA LIBERA”. JERRY JESS, la vicenda di un indiano civilizzato, cresciuto ed allevato dopo un massacro, da un bianco. Ed infine LA PIUMA D’ARGENTO, le avventure di TIM, giovane orfano di belle speranze, che alla morte improvvisa dello zio, per entrare in possesso dell’eredità, dovrà passare attraverso un’infinità di pericolose avventure, per recuperare la metà di una piuma d’argento, (l’altra era già in possesso del notaio ), per poterla riscattare. E’ lo stesso polivalente editore Tristano Torelli che ritroviamo ai soggetti di buona parte, se non tutte, le storie dell’intera QUINTA SERIE, che si avvalse anche della valida collaborazione di Giana Anguissola, popolare e nota scrittrice per ragazzi; nata a Travo l’ 11 gennaio del 1906 e morta prematuramente a Milano il 12 febbraio 1966 a soli sessant’anni. I disegni erano opera di Camillo Zuffi, KIT, Mario Cubbino MIKE MOUNT e LA PIUMA D’ARGENTO, Gianluigi Coppola BERT & BART, Franco Paludetti JERRY JESS, e infine Pietro Gamba, CIAK. 28 Cronaca di Topolinia a sinistra l’editore tristano torelli, al centro giana anguissola in una bella immagine giovanile, a destra camillo zuffi creatore grafico di kit. ANALISI DEI PERSONAGGI E DELLE STORIE kit il piccolo sceriffo Dopo la cattura dell’uccisore di suo padre, KIT diventa sceriffo di PRARIE TOWN ancora in giovanissima età, suo fedele compagno è Rocky un coyote molto aggressivo, come comprimari vanno segnalati sua sorella LIZZIE, la fidanzata FLOSSIE e suo padre GARRET, dapprima personaggio poco affidabile, ma in seguito fedele amico e utile consigliere, piu’ avanti cederà il suo posto al simpatico PIGGIE, un buffo e inetto agente federale. AVVENTURE DI MIKE MOUNT NEL 2000 Mike Mount è alle dipendenze di un ricco uomo d’affari, che si è costruito un rifugio atomico come precauzione ad un eventuale disastro nucleare. Qui Mike si rifugia in seguito quando esce allo scoperto si trova di fronte ad uno spettacolo apocalittico, che darà il via a tutta una serie di fantascientifiche avventure, che lo vedranno protagonista contro malviventi e furfanti di ogni risma. Al termine di tutta una lunga sequenza di avventure, Mike si troverà di fronte ad una America che sta iniziando la sua ricostruzione. Mentre le popolazioni del globo si uniscono tra di loro, per cementare la solidarietà atta a controllare l’energia nucleare. A SINISTRA SPLENDIDA COPERTINA DELL’ALBO N° 20 DEDICATA A MIKE MOUNT, AL CENTRO IL NOSTRO EROE E A DESTRA MARIO CUBBINO, CHE HA ILLUSTRATO TUTTA LA SERIE 29 LA STORIA DI BERT E BART Il piccolo Bert fuggito dall’orfanatrofio si imbatte casualmente in Bart un allegro e scapestrato vagabondo. Questi prenderà sotto la sua custodia il piccolo Bert, che afferma essere figlio di un principe. Attraverso un lungo viaggio denso di insidie che li porterà in terre lontane a contatto con popoli di costumi ed etnie diverse, arriveranno infine in India, dove come ventilato, Bert sarà incoronato rajah e Bart nominato suo primo ministro. A SINISTRA BART IN AZIONE IN PRIMA DI COPERTINA SULL’ALBO N° 9, AL CENTRO I NOSTRI EROI, A DESTRA GIANLUIGI COPPOLA AUTORE DEI DISEGNI. JERRY JESS Jerry Jess un indiano sfuggito ad un massacro, viene allevato da Benson, che ha fatto di lui un cow boy giovane leale e coraggioso. Frisbie un personaggio di dubbia fama, lo calunnia ingiustamente, perchè Jerry è innamorato di sua figlia. Il nostro eroe riesce con un abile stratagemma a pacificare gli indiani di Caldaia Nera con i soldati. Frisbie credendosi in punto di morte scagiona Jerry raccontando la verità e liberandolo da ogni accusa. Isabel e Jerry possono cosi’ coronare il loro sogno d’amore, in un ambiente rappacificato. DA SINISTRA TAVOLA D’APERTURA DEL 10° EPISODIO, JERRY JESS E FRANCO PALUDETTI AUTORE DEI DISEGNI VISTO DA GRAZIANO ORIGA. 30 Cronaca di Topolinia CIAK Sfuggito ad un’ incendio in piena foresta equatoriale dove abita con i genitori, Bibo scappa e si rifugia nella foresta, dove trova un leoncino come amico, chiamato Ciak. Con l’aiuto di quest’ultimo, Bibo riesce a liberare i suoi genitori, nel frattempo catturati da una tribu’ di negri ostica e selvaggia. Al termine di tutte le vicissitudini, Ciak diventato oramai un leone adulto, sceglie la sua libertà lanciandosi nella foresta. COPERTINA CHE ANNUNCIA L’INIZIO DELLA STORIA, AL CENTO BIBO E CIAK, A DESTRA PIETRO GAMBA AUTORE DEI DISEGNI LA PIUMA D’ARGENTO Alla morte dello zio Mitchell, Tim orfano di genitori e ragazzo assai sbandato, poteva studiare solo grazie ai soldi dello zio, per recuperare l’eredità di quest’ultimo deve ritrovare la metà di una piuma d’argento, che serve a completare l’altra parte già consegnata al notaio. La ricerca di quest’ultima lo coinvolgerà in una serie di avventure assai movimentate e poco piacevoli. Alla fine Tim trova la piuma e la felicità, convolando a nozze con Maud, la ragazza che ama. A SINISTRA TIM IL VIVACE PROTAGONISTA DELLA SERIE, AL CENTRO TAVOLA D’APERTURA DELL’ 8° EPISODIO E A DESTRA MARIO CUBBINO AUTORE DEI DISEGNI. Fine prima parte... 31 Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 a cura di Marco Candellone ([email protected]) - Via S. Firmino, 11/3A - 10095 Grugliasco (To) C onsueto appuntamento con la buona lettura a fumetti. Ma se leggere bene è fondamentale, anche non leggere male ha la sua importanza, visto che il materiale cartaceo costa cifre che vanno dai soldini ai soldoni. Quindi il nostro consueto spazio sarà dedicato a cose assolutamente buone, ma anche ad alcune che lo sono assai meno (sempre parere personale, naturalmente…) TOP 1 tanto per cambiare Little Annie Fanny vol.1 di Harvey Kurtzmann/Will Elder, Magic Press. Lode alla Magic Press che porta in Italia questa chicca della comicità a stelle e strisce anni sessanta/settanta. La prosperosa ed abbondantemente spogliata (e che grafica, ragazzi, che grafica!) Annie Fanny fu protagonista di storie brevi – da due a cinque/sei pagine – nientepopodimeno che sul mitico Playboy delle origini, su esplicita richiesta di Hugh Hefner, altrettanto mitico creatore della testata. 32 Al di là dei nudies, Playboy ha raggiunto la meritata fama come rivista di costume legata in modo serio ed onesto alla divulgazione ed interpretazione della storia e società contemporanea attraverso interviste e saggi di spessore non discutibile. La nostra Annie segue la corrente caratterizzandosi per una cifra stilistica ironica e corrosiva che mette in satira fatti e personaggi dell’epoca valendosi di un autore straordinario (ricordiamo, Kurtzmann è quello di Mad e chi non conosce Mad vada a cercarselo su Wikipedia, che se ve ne parlo qui non la finiamo più) e di un’arte strepitosa per tratto ed uso del colore (molto psichedelico, consono al periodo). Anche il lettore italiano poco edotto sui fatti statunitensi potrà alzare il proprio livello di gradimento grazie al supporto storico/critico che conclude questo primo volume. TOP 2 Cassidy n°1, L’Ultimo Blues di Ruju/ Di Vincenzo, Bonelli Editore Amore a prima vista! Non è nemmeno facile spiegare perchè, d’altronde la bellezza ha ragione in se stessa (bella questa eh! Segnatevela…). Il bianco e nero dinamico e sporco di Di Vincenzo è stupendo contrappunto ad una narrazione che riesce a fondere la cruda realtà della rapina, della fuga, del regolamento di conti con l’evento altro, l’attimo magico, ciò che non dovrebbe esistere e quindi al quale non dovremmo credere ed invece ci crediamo, solo perché Ruju scrive così bene! Se continua così per diciotto numeri sarà capolavoro, ma anche con qualche flessione probabilmente sarà un successo. Cronaca di Topolinia TOP 3 Greystorm n°8, Ai Confini della Terra, di Serra/Bignamini, Bonelli Editore E questo lo citiamo solo per dire che con Greystorm e Cassidy la Bonelli centra un’accoppiata epocale, alla BVZM/DYD, per intenderci. Bignamini è strepitoso e Serra pure, ma tutto lo staff di Greystorm merita il plauso ed altro non diciamo. TOP “robe di casa”: Than Day Speciale 1, Il Cerchio di Fuoco, di Vitaloni/Marco Boselli, Ed. Associazione Alex Raymond Con piacere segnalo un “nostro” prodotto, una diretta emanazione di Cronaca, che da ormai molto tempo promuove l’esordio di giovani talenti con i risultati che possiamo vedere: grafica di buon livello (superiore a più d’una pubblicazione “griffata”), testi evoluti, scorrevoli, senza buchi significativi. Ottima la veste grafica cartonata. La strada purtroppo è in salita per la piccola editoria, ma da qui arriveranno gli autori di domani. Con più perplessità segnalo anche il terzo volume cartonato (dopo 0 e 1) di Gabbia Dorata: Drama, sempre dall’Associazione Alex Raymond, per i testi di Silvia Mericone e Rita Porretto e l’arte di Michela Cacciatore. Non tacciatemi di sciovinismo maschile, ma trovo l’erotismo di Mericone e Porretto – e l’intero impianto narrativo – un poco cerebrali e contorti; senza per questo voler elogiare Lando o Il Tromba, diciamo che un po’ più di linearità non avrebbe guastato. Michela Cacciatore è brava e si esprime con un Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Con tratto chiaramente influenzato dall’arte giapponese: a me non piace molto, ma mi rendo conto che anche da noi i manga hanno ormai una folta schiera di estimatori, quindi Gabbia Dorata potrà avere un suo pubblico attento ed affezionato. TOP “assai meno” Avevo introdotto la rubrica con un piglio battagliero che, scrivendo, ripensando e perfino rileggendo si è un poco mitigato. Dallo “sconsiglio” passerei quindi ad un “consiglio con cautela” e sul banco degli imputati ci mettiamo la Star Comics, con le sue tre recenti uscite Valter Buio, Factor V e Pinkerton s.a. La prima lettura mi ha lasciato piuttosto deluso, poi ho riletto e corretto un po’ il tiro: Valter Buio e Pinkerton hanno dei protagonisti abbastanza accattivanti e godono di una grafica più che accettabile e trame, almeno per quanto riguarda i rispettivi numeri uno (I Morti e Supernatural affairs) strutturate con discreto mestiere (anche se la conclusione de I Morti è piuttosto tirata via). Francamente insufficiente Factor V-L’inconfutabile verità sui vampiri: trama arrotolata su se stessa ed inutilmente complicata resa attraverso un’arte rigida ed approssimativa. Della Star continuo ad apprezzare Rourke (scritto da un ex bonelliano, mica un caso…) e a non apprezzare la tendenza, purtroppo già nefasta per Jonathan Steele, ad accontentarsi spesso di disegnatori di basso profilo. Auguri comunque a Rourke, Pinkerton e Valter Buio. IL PARERE DEI SOCI Gli amici Tommaso Balzano e Rini Pierangelo ci segnalano (e a ragion veduta) il Texone n 24: “I ribelli di Cuba”, una storia appassionante, apprezzata per l’ambientazione storica, con dettagli curati ecc. Piccolo, grande, capolavoro. E ora una segnalazione del Tao: “Mohican ”che dice: “ mi ero sempre chiesto cosa sarebbe successo a Chingachgook e Natty Bumppo (per me Long Carabine) finalmente Morales e Diso ce l’hanno raccontato in maniera splendida, una storia che mi permetto di consigliare davvero a tutti.” TOP altri… Un plauso globale all’ultima nata di casa Bonelli: Greystorm si conferma di numero in numero un prodotto di altissimo livello, tanto per i testi (e da Antonio Serra non ci aspettavamo di meno) che per l’arte, relativamente alla quale segnaliamo, primus inter pares, un Bignamini michelangiolesco. E deve arrivare tra poco anche Sergio Giardo… Sugli scudi anche il BVZM n°307 Polvere d’oro, storia di Morales e Alessandrini movimentata, divertente e col profumo del Mystere d’annata, nonché il Tex di L’uomo di Baltimora e Destini incrociati con Faraci e Bruzzo in grande spolvero (nn 591 e 592). Claudio Genziano mette sugli allori “Greystorm”, la storia si fa sempre più intrigante e i disegnatori sono davvero di alta qualità (Bignamini nel numero 8 si è davvero superato, ma anche Ostini nel numero 7 non scherza), mentre è rimasto deluso (ma davvero tanto) dal finale di Caravan e confessa che il numero 1 del tanto atteso Cassidy non l’ha entusiasmato. n restauro fumetti:alessandro giorgi, via a. zotti n 79 – ostia lido (rm) tel 06/5696608 cell 339/2969855 Cronaca di Topolinia 33 Offerte per i soci i Raccoglitori Cari amici ecco finalmente risolto il problema di come mettere la rivista Cronaca di Topolinia, gli Albi a fumetti, le Guide Pratiche al Collezionismo spillate, ecc.in libreria. Ho fatto preparare dei splendidi cofanetti a misura che contengono in media 4/5 albi cad. Sono disponibili: 1) Per Cronaca di Topolinia (n.13 con Zagor in copertina) 2) Per Cronaca Comics (con la cover del n 6 in copertina) 3) Per le Guide Pratiche al Collezionismo (con la cover del n 4 in copertina) 4) Per Than Dai (con la cover del n 1 ed limited in copertina) 5) Per Eternopolis (con la cover del n 1 in copertina) 6) Per Albi Vari (vanno bene per tutte le testate della collana “Gli Albi di Cronaca di Topolinia/Comics): Gothic, Scorpioni, La saga di Ho Lan, Avalonia, ecc. ecc. Il prezzo di ogni singolo cofanetto è di € 18. Ai soci che hanno sottoscritto almeno la quota base è di € 15. 1 3 5 Cronaca di Topolinia Cronaca Comics 2 Than Dai 4 Guida pratica al collezionismo Cronaca di Topolinia Albi Vari 6 Chi acquista tutto il pacchetto dei 6 raccoglitori (Offerta Total) € 90 e in più 1 raccoglitore a vostra scelta e spese di spedizione gratis! Chi oltre al pacchetto dei 6 raccoglitori + 1 omaggio (Offerta Total) vuole altri raccoglitori a scelta verranno conteggiati a € 12,50 cad. Per eventuali dubbi chiamatemi, p.s sono favolosi!!!! Imperdibili!!!