SOMMARIO
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E ditoriale
Il futuro dei nostri investimenti collezionistici
A cura di Salvatore Taormina
4
6
L’angolo del Texiano
Quali misteri si nascondono tra le pagine
della serie gigante?
A cura di Carlo Schluga
12
ARRIVA BLEK, UN “MACIGNO”
SULLE SPALLE DI SUA MAESTA’
6
A cura di Renato Rattazzi
12
20
L’angolo della striscia
Big Davy
A cura di Pasquale Simone
24
Darkwood Monitor
20
“Zagor sul grande schermo”
A cura di Daniele Bevilacqua
28 Piccolo Sceriffo
quando il colore tinse le pagine de
“il piccolo sceriffo” la quinta serie 1956/’57
A cura di Renato Rattazzi
32
Consigli per gli acquisti
A cura di Marco Candellone
24
34
28
Offerte Soci
A cura della redazione
32
34
Editoriale
Cronaca di Topolinia N° 2
Settembre 2010 Direttore editoriale: Salvatore Taormina
Il futuro dei nostri
investimenti
collezionistici
a cura di Salvatore Taormina
4
Cronaca di Topolinia
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(Tex su tutti) sono alle stelle,
certo risponde il sottoscritto, ma
qualcuno si illude di acquistare
nel tempo i Tex 1/29 e i “Non
censurati” specialmente se in
stato di Ottimo/Edicola (per
non parlare dello stato “Da
magazzino”)a prezzi inferiori
agli attuali? Io penso proprio di
no, staremo a vedere e il tempo
dirà chi ha ragione. Ecco il senso
delle mie parole quando parlo di
acquisti mirati: mi riferisco alla
qualità, acquistate materiale di
alta qualità e non ve ne pentirete sicuramente. A proposito,
avrete già notato che Vi ho inviato due cataloghi relativi
alle offerte per i soci, il primo
tradizionale e il secondo che Vi
propone un investimento diverso in Tavole originali e Litografie d’autore, sicuramente
la “Nuova Frontiera” della
passione e dell’investimento
nel nostro particolarissimo (perché amato nell’intimo da chi ci
lavora) settore. Io credo che le
cose siano davvero destinate a
cambiare (anche se ci vorranno
almeno una decina d’anni), e nel
tempo “I banchi” con le tavole
originali in vendita alle mostre
PE
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SO
WD
I
l tema è attualissimo, si parla
di crisi, anche chi non problemi economici di alcun
genere si trattiene dallo spendere cifre importanti per i nostri
cari fumetti, insomma indipendentemente dalla realtà la crisi
a livello psicologico ce l’hanno
inculcata nell’animo. Detto questo il sottoscritto continua pensare (e soprattutto ad agire) in
controtendenza, ovvero continuando a investire nel settore
anche se in maniera molto mirata. I prezzi di alcuni fumetti
sono scesi, vendere (da parte del
privato) in questo momento è
un vero e proprio suicidio economico, visto che anche chi acquista paventa la tanto temuta
crisi. Quindi è il momento di
comprare. Tra l’altro tenere
i soldi in Banca che non fruttano nulla (e a volte finisci che
a fine anno invece di riscuotere
qualche soldino di interesse ti
ritrovi pure a pagare le spese di
un saldo negativo tra interessi
e spese) beh è meglio (almeno
una parte) investirli in beni durevoli e soprattutto esenti tasse.
A questo punto qualcuno obietterà che i prezzi di certi fumetti
Cover dell’offerta soci N. 2
Tavole Originali, litografie ecc.
saranno almeno quanto quelli
che venderanno fumetti d’antiquariato. Tra l’altro i due settori
(fumetti d’antiquariato e Tavole
originali) sono - e saranno sempre più - strettamente collegati;
l’andamento dell’uno influenzerà
sicuramente anche l’andamento
dell’altro (cosa che oggi non è assolutamente così) ma dipenderà
dalla capacità di trasformare
sempre più il Fumetto in “
Cultura da esposizione” (attraverso splendidi quadri con tavole
originali o preziosi disegni fuori
serie attaccati alle pareti di uffici,
case, negozi ecc) che continuerà
a dare un valore economico nel
tempo a tutto quello che abbiamo amato, collezionato e in
un certo senso “risparmiato”. Il
sottoscritto esordisce quindi con
questo catalogo pieno di preziose
“chicche collezionistiche d’autore” che sono oggi acquistabili a
un prezzo che tra dieci anni farà
sicuramente ridere. é adesso il
momento di investire (anche
e soprattutto nei nuovi autori
emergenti, quelli di Cronaca di
Topolinia sono sicuramente una
garanzia e bisogna farlo prima
che siano troppo famosi, in futuro le tavole di De Luca, Bonanno, Mirulla, Delvecchio,
Cacciatore avranno dei prezzi
proibitivi). Il sottoscritto ve
ne propone (e a malincuore,
credetemi) alcune, ho messo in
vendita anche delle storie complete (copertina compresa, e
questo consideratelo un regalo)
più che altro per finanziare le
spese del Club, che sono tante.
una persona cara) potrà scoprire l’ebrezza e la felicità di
possedere un originale e vedere
anche la differenza tra l’originale e la pagina stampata, cosa
non da poco. Mi direte. Il sottoscritto è anche disponibile per
un consiglio prezioso e anche se
per qualcuno, difficile da credere, disinteressato. Chiamatemi
tranquillamente. E a dispetto
della tanto millantata crisi, noi
continuiamo indefessi con le nostre pubblicazioni, con una qualità (spero) sempre crescente con
molti favolosi volumi cartonati.
Cover di Cronacacomics n. 7/2010 Vi aspettiamo insieme ai nostri
favolosi artisti alle prossime moMi consola il fatto che continuo stre. Un saluto a tutti il Tao. n
ad acquistare circa 500 tavole
l’anno dei miei autori e quindi
posso permettermi il lusso di far
P.s al momento di chiudere questo
felice qualche socio che considero fortunato, saggio e oculato.
editoriale apprendo dell’improvvisa
Tra l’altro chi acquisterà anche
scomparsa di Silvio Di Miceli, uno
un solo originale d’autore (podei pionieri di questa avventura.
tete anche farvelo regalare a
Ci uniamo al cordoglio della famiNatale dalla famiglia, invece
glia, ricordandolo con affetto.
della solita cravatta, o regalare
Alla prossima, il Tao.
qualcosa di unico e prezioso a
Le prossime fiere a cui saremo presenti:
Milano: “Fumettopoli”
(Ata Hotel Executive
Viale Sturzo 45
Milano Stazione Garibaldi)
25 / 26 Settembre 2010
Torino: “P.Zza Madama
Cristina” (Solo Domenica!)
(All’aperto ma sotto la struttura
del mercato coperto!)
3 Ottobre 2010
Bologna: “PALANORD”
(probabilmente ci saremo
solo il sabato 16)
16 / 17 Ottobre 2010
Lucca:“Lucca COMICS”
(padiglione editori)
29 Ottobre / 1 novembre 2010
Reggio emilia: “c/o Centro
Fieristico Mancasale”
(Via Filangieri 15 Reggio Emilia)
4 / 5 dicembre 2010
Cronaca di Topolinia
5
Quali misteri si nascondono tra
le pagine della serie gigante?
(parte prima)
C
oncedetemi di iniziare
questa rubrica con un assioma: mai accettare affermazioni affrettate, che, se verificate,
si dimostrino false per eccessiva
superficialità.
Lo stesso principio è altrettanto
applicabile per quelle che riguardano il nostro eroe di carta: Tex.
Si è troppo spesso ripetuto (erroneamente) che le storie apparse per la prima volta nella serie
a striscia vennero riproposte
nell’ennesima ristampa, indicata
come “2° Serie Gigante”, da pagina 3, 1° str. del n° 1 “La Mano
Rossa” del marzo/aprile 1958, a
pagina 34, 1° str. del n° 95 “La
carovana dell’oro” del settembre 1968. Mentre
per la prima affermazione mi sembra di aver
dato una risposta, mi auguro definitiva (vedi “Cronaca di
Topolinia” n° 5-6, del febbraiogiugno 2007), collocando la data
di uscita del primo albo gigante
attorno a novembre 1958, per
6
s
Figura 1: 1° episodio del 21 novembre 1966
quanto riguarda questa ultima,
seguite con ordine i miei ragionamenti e l’esposizione di dati
inconfutabili.
La seconda data ed il numero
dell’albo in questione, infatti,
non tengono conto dei misteriosi
“sfasamenti cronologici” verificatisi all’epoca della riproposta delle
ultime storie. Comparando la
serie a striscia con quella gigante si nota che la cronologia degli
episodi è stata rispettata fino alla
storia: “I cavalieri della morte”
(vedi albi a striscia n° 52-56, se-
Cronaca di Topolinia
rie Cobra), riproposta negli albi
gigante n° 89/90. Da questo momento, per motivi mai ufficialmente chiariti, le ultime storie
vennero ristampate senza rispettare la cronologia storica.
s
Figura 2: 5° episodio del 19
dicembre 1966
L’ANGOLO DEL TEXIANO -L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO
Una motivazione accettabile credo sia legata alla ghiotta occasione
di presentare l’avventura d’esordio del cartoonist Giovanni Ticci
in un’unica soluzione, in quanto
composta da un numero di strisce
tale da poter realizzare un albo
autoconclusivo per uno degli ultimi fascicoli con foliazione a 126
pag. + splash page e copertina.
Con il n° 93 del luglio 1968, infatti, gli albi gigante sarebbero
passati a 110 pag. + splash page e
copertina, così come si presentano ancora oggi.
t Figura 3: n° 91, 2° serie gigante
Se la cronologia originale fosse
stata mantenuta ci saremmo trovati nella impossibilità di proporre per intero l’avventura di Ticci,
in quanto il mantenimento della
cronologia avrebbe costretto allo
spezzettamento della stessa. Di
seguito propongo uno schematico elenco che indica la particolare alternanza di storie voluta dalla
redazione.
sodio, censurato nella trasposizione sulla serie gigante).
1° sfasamento cronologico:
2° sfasamento cronologico:
al posto della storia: “I predoni
del Missouri” (vedi albi a striscia
n° 57-61, serie Cobra) disegnata
da Virgilio Muzzi, nel n° 91 della
serie gigante viene inserita quella realizzata da Giovanni Ticci, “Morte all’alba” (vedi albi
a striscia n° 1-5, serie Rodeo), con
cambio del titolo in “Vendetta
indiana” (titolo dell’ultimo epi-
al posto della storia: “Morte
all’alba”o “Vendetta indiana”
(vedi albi a striscia n° 1-5, serie
Rodeo) di G. Ticci, nel n° 92 e 93
(fino a pag. 12, 3° str.) della serie
gigante, viene inserita quella di
Virgilio Muzzi, “I predoni del
Missouri” (vedi albi a striscia n°
57-61, serie Cobra) con cambio
del titolo in “Giustizia!”
NB: per portare a 130 le pagine
dell’albo gigante, Ticci aggiungerà ulteriori 2 strisce inedite
alla storia originale. Le prime 2
le aveva già inserite nell’originale a striscia prima che venissero
pubblicate.
t Figura 5: 1° episodio del 26 dicembre 1966
t Figura 4: n° 93, 2° serie gigante
t Figura 6: 5° episodio del 23 gennaio 1967
Cronaca di Topolinia
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L’ANGOLO
L’ANGOLODEL
DELTEXIANO
TEXIANO--L’ANGOLO
L’ANGOLODEL
DELTEXIANO
TEXIANO--L’ANGOLO
L’ANGOLO D
t Figura 7: 1° episodio del 30 gennaio 1967
3° sfasamento cronologico:
al posto della storia: “Rinnegati”
(vedi albi a striscia n° 5-10, serie
Rodeo) di Guglielmo Lettèri, nel
n° 93 (da pag. 13, 1° str.) fino al
n° 95 (pag. 34, 1° str.) della serie
gigante, viene inserita quella di
Aurelio Galleppini, coadiuvato da
Francesco Gamba (nonché tracce
di Virgilio Muzzi e Raffaele Cormio), “Tragedia nella giungla”
(vedi albi a striscia n° 11-19, serie
Rodeo), con cambio del titolo in
“Terrore sulla savana”
NB: tutti sanno che la serie a
striscia chiuse con la storia su
Mefisto. Pochi si sono accorti
che l’avventura di Lettèri venne
pubblicata prima. Di fatto, sta
nella sostituzione delle stesse il
motivo che ha ingenerato il fatale errore!
t Figura 8: 5° episodio del 27 febbraio 1967
t Figura 9: 2° episodio del 06 marzo 1967
t Figura 10: 6° episodio del 03 aprile 1967
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Cronaca di Topolinia
DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO
4° sfasamento cronologico:
al posto della storia: “Tragedia
nella giungla” o “Terrore sulla savana” (vedi albi a striscia
n° 11-19, serie Rodeo) di Galep/F.
Gamba, nel n° 95 e 96 (fino
a pag. 68, 3° str.) della serie
gigante, viene inserita quella di
G. Lettèri , “Rinnegati” w(vedi
albi a striscia n° 5-10, serie Rodeo) con cambio del titolo in
“La carovana dell’oro”
t Figura 11: 1° episodio del 10 aprile 1967
t Figura 12: 9° episodio del 05 giugno 1967
Di tutti questi cambiamenti,
per fortuna, rimane traccia nelle
strisce di Tex. L’organizzazione
originale delle storie, con le testatine (porzioni di striscia, poste
all’inizio di ogni episodio, nelle
quali veniva inserito il titolo
dell’episodio, l’autore dei testi ed
una presentazione - nel caso della
testatina che apre una nuova
avventura - o un riassunto per
t Figura 13: 1° striscia privata della testatina originale
t Figura 14: testatina sostitutiva, n° 91 serie gigante
quelle successive) e finalini (porzioni di striscia, poste alla fine di
ogni episodio, nelle quali veniva
inserito il titolo dell’episodio successivo ed un interrogativo sulle
vicende a seguire) presenti nella
serie a striscia, con la trasposizione nella serie gigante si è necessariamente dovuta cambiare.
E mi spiego! Dopo l’avventura “I
cavalieri della morte” di Galep
(vedi albi a striscia n° 52-56, serie
Cobra), nella sequenza cronologica originale, c’era quella
di Muzzi “ I predoni
del Missouri” (vedi albi
a striscia n° 57-61, serie
Cobra). In realtà nel n° 91
della serie gigante venne inserita
la storia di Ticci “Vendetta indiana” con le dovute modifiche.
La testatina del 1° episodio (vedi
pag. 5, 2° str.) è stata censurata
Cronaca di Topolinia
9
L’ANGOLODEL
DELTEXIANO
TEXIANO--L’ANGOLO
L’ANGOLODEL
DELTEXIANO
TEXIANO--L’ANGOLO
L’ANGOLO D
L’ANGOLO
e lo spazio resosi vacante venne
corretto dallo stesso autore (non
escluderei la presenza di Raffaele
Cormio che all’epoca si prestava
alla correzione delle strisce). Al
posto della testatina originale
“Vendetta indiana”. Le scelte
redazionali hanno censurato la
testatina di questo episodio per
evitare una ripetizione del titolo
presente in copertina!
t Figura 15: censura del finalino di pag. 111, 3° str.
t Figura 16: censura della testatina di pag. 112, 1° str.
(vedi pag. 5, 1° str.) venne inserito il soggetto presente a pag.
57, 3° str. dello stesso albo, con
alcune modifiche.
Tutti i finalini vennero ugualmente censurati con conseguente
correzione delle strisce per riempire lo spazio resosi disponibile (Ticci o Cormio
?). L’ultima testatina
presente nell’albo gigante
è quella relativa all’episodio
“L’assedio alla città morta” (n°
4, serie Rodeo), mentre viene a
mancare quella dell’ultimo episodio originale, che presenta il
titolo dell’albo gigante stesso
10
Ciò che rimase però si dovette
modificarlo… Il finalino presente a pag. 111, 3° str. è stato
censurato e la striscia completata; lo stesso si è fatto con la
testatina dell’ultimo episodio
(vedi pag. 112, 1° str.) facendo si
che le strisce presenti all’interno
dello stesso fossero 136 e non 80
come comunemente avveniva
nei fascicoli a striscia.
In realtà nell’albo gigante n° 91
vennero inserite le ultime 56 strisce della storia, delle quali fanno
parte anche le 2 strisce che Ticci
dovette disegnare per riempire le
ultime tavole dell’albo e portare
la foliazione a 130. Nella serie
originale, infatti, le strisce relative all’ultimo episodio di Ticci
sono solo 54! Questo significa
che, per rispettare la comune foliazione dell’episodio nella serie
economica, mancano 26 strisce!
Dove sono andate a finire??
Se osservate attentamente il n°
95, 2° serie gigante “La carovana
dell’oro” del settembre 1968 (o
successive ristampe), vedrete che
a pag. 34, 2° str. c’è la testatina
con il titolo “Rinnegati” che
introduce la storia di G.Lettèri.
A pag. 42, 3° str., invece, sono
presenti le più volte menzionate
“linee verticali” ai lati della striscia che identificano la censura
t Figura 17: pag. 42, 3° str. con tracce del finalino
Cronaca di Topolinia
DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO - L’ANGOLO DEL TEXIANO
del finalino dell’ultimo episodio
della storia di Ticci “Vendetta
indiana” (vedi n° 5, serie Rodeo).
La striscia è stata poi completata
riempiendo la spazio originariamente occupato dal finalino
stesso (correzioni di Lettèri, ma
più verosimilmente Cormio). A
pag. 43, 1° str. era presente la
testatina dell’episodio n° 6, serie
Rodeo “La carovana dell’oro”,
censurata nella trasposizione perché dava il titolo all’albo gigante.
Anche in questo caso sono state
apportate le solite correzioni a
completamento della striscia.
Ecco che le 26 strisce, di cui si
erano perse le tracce, le ritroviamo proprio tra pag. 34, 2° str.
e 42, 3° str. dell’omonimo albo
gigante n° 95!
t Figura 18: pag. 43, 1° str. con tracce della testatina
t Figura 19: pag. 69, 2° str. con tracce del finalino
A pag. 69, 2° str. ci sono le
tracce del finalino dell’episodio
su menzionato, mentre a pag.
69, 3° str. è presente la testatina
dell’episodio n° 7, serie Rodeo
“Uno strano barbiere”...
... Fine Prima Parte
t Figura 20: pag. 69, 3° str. con testatina dell’episodio
Cronaca di Topolinia
11
ARRIVA BLEK,
UN “MACIGNO” SULLE
SPALLE DI SUA MAESTA’
I
prima parte
l grande successo di MIKI,
in edicola da ormai tre anni,
indusse il trio ESSEGESSE a
proporre un nuovo personaggio, sull’onda dell’ esito positivo ottenuto da “IL PICCOLO
TRAPPER”, breve storia pubblicata
in appendice agli albi di Cagliostro ,
quadrettato dal formato medio edito dalla Dardo e apparso in edicola nell’estate del 1953. Un piccolo
“trapper” di nome Roddy suscitava
l’entusiasmo e la simpatia dei lettori di allora, appunto per questo
il trio torinese decise di sfruttare
questo giovane, anche perché come
ben sappiamo, gli eroi adolescenti
nei primi anni cinquanta andavano
molto di moda, per uscire con una
nuova pubblicazione. Ispirandosi
pero’ all’eroe comprimario e forzuto de “IL “PICCOLO TRAPPER” ;
BLACK, forse per non essere troppo
ripetitivi, ( Miki era pure lui un eroe
giovanile ). Nacque cosi’ “IL GRANDE BLEK”, riferito appunto al personaggio testè citato, ma a differenza
di quest’ultimo dai modi piuttosto
rudi e burberi, Blek era si pure lui
un eroe atletico e muscoloso, ma seducente, sorridente e persino se pur
in maniera un po’ goffa, molto garbato; capelli biondi fin sulla schiena, indossava un giubbotto di pelo
marrone con pantaloni rossi, stivali
con frangie, ed un cappello a coda
di pelo, simile a Davy Crockett. Fu
cosi’ che la nuova avventura editoriale ebbe inizio.
12
a cura di Renato Rattazzi
la prima e l’ultima tavola (nelle ultime due vignette si puo’ riconoscere black ), de
“il piccolo trapper”, fumetto pubblicato in appendice a “cagliostro”, a cui si ispiro’ il trio
“essegesse” per la pubblicazione de “il grande blek”.
I TERRITORI DEL
GRANDE NORD
Connecticut, del New Hampshire,
e che si estendono fino alle zone dei
grandi laghi, con gli stati dell’Ohio,
E’ nelle sterminate regioni del Nord, del Michigan del Wisconsin, su fin
che comprendono gli stati del Mai- verso il Québec, e la parte settenne, Vermont, Massachusetts, del trionale del Canada’, che si svolgono
gli stati del grande nord, dove si svolgevano le avventure di “blek” e dei suoi
“trapper”, impegnati contro gli inglesi nella lotta per l’indipendenza.
Cronaca di Topolinia
il trio essegesse mostra con fiero orgoglio una pubblicazione su blek, sotto
i nostri eroi.
da una parte la guerra in atto, vedeva i coloni inglesi con l’esercito che
mantenevano il controllo di tutto
il territorio della fascia costiera, e
i francesi arroccati all’interno del paese nelle regioni dei grandi laghi e
del Québec, con le varie coalizioni
di tribu’ indiane. Appunto durante
questa guerra nasce tra i molti coloni il desiderio di indipendenza
e autogestione.
le avventure dei nostri eroi. Infatti
in queste regioni erano nati appunto i “trapper”, trappolatori (come in
un certo modo erano erroneamente
chiamati), ma in realta’ abili cacciatori di pelliccie; le trappole dovevano
essere posate con la dovuta perizia
per poter catturare vivi gli animali,
castori lontre ed altri, cosi’ da poter conservare intatte le pelliccie per
il commercio. Validi esploratori,
temprati ai piu’ gravi disagi e veri
conoscitori della foresta, in questi
enormi territori che allora non avevano confini, si battevano appunto
per l’indipendenza d’America, dove
LE SPALLE
DI BLEK
IL PROFESSOR OCCULTIS
Persona colta e raffinata, ma anche
abile e furbo quanto basta per ingannare o raggirare, quasi sempre,
qualsiasi persona, amico o nemico che sia poco importa, oppure
il buontempone di turno, ma spesso
e volentieri le solite giubbe rosse, i
“gamberi rossi” come ama chiamarle assieme a Blek, per la verità assai
ingenue sempre piu’ di quel tanto, il
Professore è la spalla ideale e comica di Blek macigno. Abilissimo nel
raggirare la gente, lestofante e imbonitore, come detto, veste in maniera
alquanto buffa, cappello a tronco di
cono con larga tesa, elegante giacca
quasi sempre aperta, “gilet” a quadrettoni, con l’immancabile fazzoletto al collo, pantaloni attillati,
invero un po’ comici, lunghe calze
bianche che arrivano sino al ginocchio, e scarpe di vernice nera appuntite con grosse fibbie dorate.
Considerando la sua notevole stazza, panciuto e goffo oltre misura,
tutto questo serve a dare un’idea di
quanto il Professore sia elemento
di vera ilarità quando entra in azione, o si tratta di menar le mani.
RODDY
Blek si imbatte in Roddy (figlio di
un “trapper”), subito all’inizio della storia, a terra stordito a fianco di
suo padre, il vecchio Lassiter, ucciso
mentre stavano cacciando; da quel
momento dopo aver vendicato il suo
genitore eliminando gli assassini,
Blek si occuperà sempre del ragazzo,
facendone il suo figlio adottivo.
Di età approssimativa attorno ai
quindici anni, Roddy è un allegro
ragazzo, buontempone, assai bugiardo ed un po’ sbruffone, goloso
e dispettoso oltre misura, ma anche
abile leale e intelligente, fa ottima
coppia con il Professor Occultis, dal
quale è inseparabile quando Blek è
assente per compiere le sue missioni. Memorabili le burla all’accampamento dei “trapper”, ma anche
durante i loro incarichi, che si giocano a vicenda. Indimenticabili i
loro abili sotterfugi, che nella maggior parte dei casi gli si ritorcono
sempre contro, con l’immancabile
imprecazione “perbacco baccone”,
del nostro professore, comminati
ad ignari fattori, contadini, o dame
di società, atti a soddisfare il loro
insaziabile appetito.
13
UNA FIGURA DI
SPICCO, SEMPRE
NELL’OMBRA,
L’AVVOCATO
CONNOLLY
Persona dai modi garbati e gentili,
è il capo dei patrioti di Portland,
ed uno dei piu’ alti dirigenti, nella
lotta per la causa della libertà amea sinistra “l’occulto professore”, sorpreso e sbigottito, a destra il dispettoso roddy, ricana.
colto in flagrante.
Vive nell’ombra, ma quando è necessario non esita a mettere in pericolo la sua incolumità, si batte
sempre con determinazione e, nella
A PROPOSITO
maggior parte dei casi, per sabotare
DI OCCULTIS
tutti i piani orditi delle giubbe rosse,
o dal Governatore di turno. Molto
è il vero braccio e la mente del trio,
scaltro, furbo abbastanza, audace a
di lui si sa veramente poco, solo
destabilizzare i sospetti che gravano
che quello che porta non è il suo
su di lui, identificandosi come un
vero nome, sembra che Blek lo cosemplice e pacifico cittadino, vive
noscesse già prima del loro iniziale
accettando le imposizioni e le siincontro, non proprio amichevole
tuazioni che il tiranno comanda.
e pacifico, infatti Blek lo aveva preMolto spesso fa capo a Blek, richiaso a pugni e cazzotti scambiandolo
mandolo e coinvolgendolo nello
per un nemico, causa uno spiacesventare rappresaglie, o a destabivole malinteso. Stando alle sue abilizzare i piani criminali, orditi dagli
tuali imprecazioni, sembra che la Sopra la copertina del libro interamente inglesi contro i patrioti. Una delle
sua provenienza sia di origini fran- a colori “le origini di occultis”, sotto un figure chiave piu’ carismatiche di
altro raro cartonato della dardo, con l’av- tutta la saga di BLEK.
cofone.
Per chi volesse comunque approfondire l’argomento, segnaliamo che nel 1997 la “DARDO”
“GRAFICA BIERRE”, ha pubblicato un bellissimo cartonato dal titolo “LE ORIGINI DI
OCCULTIS”, curato graficamente da Roberto Sangalli e dal compianto Dario Chiarot, con disegni del versatile Jean Ives Mitton.
14
ventura completa di blek, contro un invisibile e temuto nemico, “il pipistrello”.
Cronaca di Topolinia
LE CONFESSIONI
ESSEGESSE
Sembra, secondo le dichiarazioni
allora rilasciate dal formidabile trio,
che l’idea di creare BLEK, nacque
durante una semplice riunione di
lavoro, ma anche su pressione di molti
lettori che come già sottolineato,
avevano individuato ne “IL
PICCOLO TRAPPER”, uno spunto
per creare un nuovo personaggio da
parte della ESSEGESSE. E cosi’ fu,
ambientato in un periodo storico
molto particolare, quello della guerra
tre immagini del temerario avvocato connolly, uomo che ha dedicato la propria
vita alla causa della liberta’ e dell’indipendenza americana; grande amico di blek,
e vero patriota.
d’indipendenza americana. Il volto
di Blek, di pura fantasia, non fu
ispirato a nessun personaggio dello
schermo, nacque appunto dalla
“verve” creativa della ESSEGESSE,
Cosi’ come la scelta di avere un eroe
eternamente single, che sfuggiva
sempre con aria imbarazzante, i
soventi corteggiamenti di ragazze
o delle giovani “squaw “ di turno
che si innamoravano facilmente
del nostro aitante eroe, dopo
averlo ammirato, o essere state
coprotagoniste di avventure al suo
fianco.
La riproduzione delle armi da fuoco,
non fu proprio sempre fedele, e
rigorosamente curata al periodo
in cui si svolgevano le azioni, e
qui Sartoris Guzzon e Sinchetto
ammisero la loro superficialità,
giustificando il fatto che, erano
sicuramente
disegnate
assai
frettolosamente, forse la gran mole
di lavoro e i tempi di consegna,
non permisero loro di curare piu’ di
quel tanto, determinati particolari
tecnici, come fu invece il caso per
altre pubblicazioni.
GLI AMICI E …
Tantissimi sia da una parte che
dall’altra, troppi per poterli elencare
tutti, vogliamo citarne comunque
almeno qualcuno, tra gli AMICI,
TANAKI un Piede Nero deformato
da una gobba, rifiutato dalla sua
tribu’, ma astuto e leale; O’BRAIN
un vecchio compagno di Blek,
che vive nel Cleveland, JOE IL
PUZZOLENTE, un omaccione
dalla barba incolta e sudicia, nemico
giurato dell’acqua, ci ricorda
vagamente il Davy Crockett del
Pecos Bill mondadoriano; DAINO
VELOCE, un vecchio e caro amico
indiano, compagno d’infanzia di
Blek, e BABINGA singolare figura di
negro, pigmeo e pasticcione, molto
affiatato con il Professor Occultis.
sopra da sinistra, “tanaki”, o ’brain e “joe il
puzzolente”.
15
Sopra “babinga” e daino veloce, sono alcuni tra i piu’ cari amici di blek.
… I NEMICI
NERO, bella e giovane “piratessa”
con il viso coperto da un fazzoletto
nero, comanda un veliero che issa vele
nere, con il suo equipaggio saccheggia
e cattura schiavi. Osannata dalla sua
ciurma che la definisce “La prima
lama dei sette mari”, ma sconfitta in
un duello da Blek, che non cedendo
alle sue lusinghe e ricatti, libererà in
seguito tutti i prigionieri del veliero,
causandone la sconfitta.
Numerosissimi i NEMICI, oltre alle
spietate Giubbe Rosse, vogliamo
almeno segnalare tra i piu’ tosti
e accaniti, IL PIPISTRELLO,
SOPRA A SINISTRA,
eternamente ricoperto da un lungo
AVVERSARI DA SEMPRE,
abito nero, che ci ricorda un po’
LE GIUBBE ROSSE SONO
per l’aspetto, il misterioso Monaco,
SISTEMATICAMENTE
personaggio creato da Hugo
DESTINATE A PRENDERE
Pratt, inserito nelle storie di Corto
UN SACCO DI BOTTE,
Maltese. BARKER l’ipnotizzatore,
dall’aspetto tetro e cadaverico, il
DOTTOR MASSEY, un emulo di
Frankenstein, IL TRASFORMISTA
che riusci’ persino ad ingannare Blek,
ma che finirà malamente ucciso.
LO SPETTRO, con in testa una
mostruosa maschera, dalle lunghe
corna, tipo stregone indiano, ed un
lungo mantello nero, combatte una
personale guerra contro gli indiani,
( che gli trucidarono la moglie e il
figlio ), uccidendone parecchi, alla
fine si redimerà, cadendo vittima
di un puma che aveva affrontato Sopra, avversari da sempre le giubbe rosse al centro a destra
per salvare la vita a Blek. Infine il pipistrello.
LA CAPITANA DEL VELIERO
16
Cronaca di Topolinia
da sinistra barker l’ipnotizzatore, il dottor massey e il trasformista.
sopra lo spettro, a destra la capitana del veliero nero.
IL MERCATO,
STRISCIE ALBI E
TAVOLE ORIGINALI
Su questo argomento, vale in
linea di massima quanto scritto
sull’articolo
precedente
in
CRONACA DI TOPOLINIA
N° 14; dove da un po’ di tempo,
sia le striscie sia gli albi e le
varie ristampe d’epoca di Blek,
hanno raggiunto quotazioni
ragguardevoli.
Differente il discorso per LE
TAVOLE ORIGINALI, che per
Blek si fa un po’ piu’ complicato,
risulta oltremodo difficile reperire
oggi delle copertine a striscie
di Blek, cosi’ come per quelle
degli albi d’oro a colori, o della
mitica “Collana Prateria”, in
questa si cimentarono comunque
firme diverse, ed è certamente
oltremodo azzardato oggi fare
delle cifre, in quanto il mercato
dell’originale oltre essere in
continua espansione, lievita
sempre di piu’ verso l’alto, anche
perché il materiale comincia a
scarseggiare notevolmente.
tre copertine a striscia per la “collana freccia” del grande blek.
17
tre stupende illustrazioni di copertina per “blek” libretto a colori di franco bignotti (collezione renato rattazzi).
PER CHI NON
LO SAPESSE
In occasione del quarantesimo compleanno di Blek, Edizioni d’Arte
“LO SCARABEO” di Torino ha
edito un interessantissimo libro,
“IL GRANDE BLEK la storia l’avventura” con testi e interventi vari di,
critici, editori e illustrazioni omaggio
di vari disegnatori al famoso “trapper”; dove troverete tutto ma proprio
tutto sul nostro eroe preferito. Piu’
una storia inedita “AVVENTURA
SUL SAN LORENZO”, sceneggiata
da Mario Volta e illustrata dal grande
Aldo Capitanio, purtroppo prematuramente scomparso nel 2001. Edita
anche in quattro striscie giganti di
23x13 cm, queste costituiscono già
oggi un oggetto assai raro e ricercato
dai collezionisti.
a destra e nella pagina seguente,
copertine a striscia disegnate
da aldo capitanio nel 1994, che
contengono la storia autoconclusiva di blek “ avventura sul san
lorenzo”
18
Cronaca di Topolinia
Altre due striscie disegnate da aldo capitanio nel 1994, che contengono la storia autoconclusiva di blek “avventura
sul san lorenzo”.
GLI ALBUM
Nel novembre del 1994, contemporaneamente all’uscita delle ristampe
di MIKI e BLEK, accompagnate dalle strisce inedite e da edizioni estere, la DARDO pubblicò sei album
di formato A4, elegante copertina
di tipo plastificato con risguardi, da
riempire con le figurine ritagliate
dalle sovraccoperte protettive, degli
albi a striscia.
Questi sei album sono oggi una
vera rarità, infatti i primi due
furono illustrati ancora dal grande
Dario Guzzon, che esegui’ qui forse uno dei suoi ultimi lavori se non
l’ultimo, e dalla brava Lina Buffolente, conosciuta come “la signora
del fumetto italiano”, la quale profuse tutto il suo grande ardore ed
entusiasmo nel sostituirsi al grande
trio, e nell’alternarsi a Dario Guzzon, ottenendo risultatati di tutto
rispetto. I testi erano di Mario Volta, i rimanenti album sono opera,
sia per i disegni che per le sceneggiature di Vladimiro Missaglia, ad
eccezione degli album numero tre
e quattro, che vedono sia alla sceneggiatura che ai testi, un Roberto
Renzi (autore di Akim) non troppo ispirato. ...
... fine prima parte
le eleganti copertine con impressioni in oro dei primi quattro album dedicati
al grande blek.
19
l ’a n g o l o
della striscia
Big Davy
a cura di Pasquale Simone
V
ersione di Gian Luigi Bonelli delle gesta avventurose e del mito di Davy
Crockett, qui ribattezzato, almeno
nella testata, Big Davy, per evitare
problemi di omonimia con la serie
“Davy Crockett” di Dalmasso e
Chiomenti, pubblicata nello stesso
periodo dalla casa editrice Alpe. Inserita nella Collana Arco, la serie
vanta i disegni del maestro Renzo
Calegari e i 21 albi che la compongono ospitano due avventure
dell’eroe americano.
Nella prima Davy Crockett deve
vedersela con due rinnegati che aizzano alla rivolta una tribù di indiani
mandani, allo scopo di avviare un
lucroso traffico d’armi. Dopo aver
difeso strenuamente Forte Henry
dall’attacco dei mandani, Davy si
mette sulle tracce di questi ultimi,
ma cade in un agguato tesogli dai
rinnegati. Sfuggito al palo della
tortura, precipita però giù da una
cascata e viene raccolto e curato dagli indiani Crow. Nel campo amico
dei Crow l’indomito Davy scopre
le carte dell’infido Falco Nero che si
è alleato con i trafficanti d’armi nella speranza di usurpare il comando
della tribù al capo Grande Cervo.
Infine anche i due rinnegati vengono assicurati alla giustizia.
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Casa editrice: Audace
Periodicità: settimanale
Testi: Gian Luigi Bonelli
Disegni: Renzo Calegari
Numeri pubblicati: 21
Pagine: 36 comprese le copertin
Prezzo: L.20
Data primo numero: 16 giugno 1957
Data ultimo numero: 3 novembre 1957
La seconda avventura si svolge nel
Texas; Davy riceve la richiesta da
parte di un certo Calder di averlo
ospite nel proprio ranch. Giunti a
casa, i due scoprono che il ranch
è stato assalito da un manipolo
di apaches e che la moglie di Calder, Glenda, è stata rapita. Davy
Cronaca di Topolinia
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CRONOLOGIA
si mette sulle tracce degli apaches
e scopre che dietro il rapimento
c’è il bieco don Felipe Liborio, ex
governatore di San Juan in Messico, costretto a riparare in Texas per
le sue particolari attenzioni per le
donne altrui. Crockett raggiunge la
dimora del messicano, libera Glenda e la invita a tornare al suo ranch.
Per assicurarle un buon vantaggio
da’ fuoco alla “hacienda” di don
Felipe e quindi raggiunge Glenda
sulla strada di casa. Livido di rabbia
il messicano raccoglie un nutrito
gruppo di seguaci e si getta all’inseguimento di Davy Crockett; i due
si trovano alla fine faccia a faccia
e il messicano trova la morte per
mano dell’eroe. Instancabile, Davy
fa ancora in tempo a sbaragliare un
tentativo di attacco da parte degli
irriducibili apaches del truce Diablito per poi lanciarsi al galoppo
verso nuove avventure.
La serie termina annunciando la
prossima pubblicazione, sempre
all’interno della Collana Arco, delle
avventure di Rocky Starr.
Da notare una inversione dei numeri 19 e 20; infatti secondo il filo
del racconto il n.18 “Attacco a Palo
Blanco” dovrebbe essere seguito dal
n.20 “Tragica beffa” e questo dal
n.19 “La danza della scure”.
In appendice troviamo dei racconti
a fumetti precedentemente apparsi
in altre pubblicazioni dell’editore: dal n.1 al n.15 Il disertore di
N.01 – Il segno del corvo
N.02 – Occhio perduto
N.03 – I volontari della morte
N.04 – Disperata difesa
N.05 – Pioggia di fuoco
N.06 – Agguato sul fiume
N.07 – Sulle tracce dei rinnegati
N.08 – Verso il palo di tortura
N.09 – La sfida di Falco Nero
N.10 – Attacco notturno
N.11 – I razziatori
N.12 – Ignobile mercato
N.13 – Il canyon degli agguati
N.14 – Sulle tracce dei rapitori
N.15 – Una fiesta interrotta
N.16 – Un incontro imprevisto
N.17 – Sangue sulla prateria
N.18 – Attacco a Palo Blanco
N.19 – La danza della scure
N.20 – Tragica beffa
N.21 – Morte all’alba
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Hugo Pratt e Mauro Faustinelli,
che si firma con lo pseudonimo
Davide, già pubblicato in appendice alla serie Mani in alto! e in successive ristampe; dal n.16 al n.21
Gli adoratori del diavolo firmato
da Bonelli padre ed Enrico Bagnoli, originariamente apparso sull’Au-
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dace del 1943 e sulla collana Il
ragno d’oro. Nel n.15 trova posto
anche un intermezzo comico, con
Il professor Distrattini di Guido
Da Passano, anch’esso già pubblicato sull’Audace.
In seconda di copertina troviamo
i classici Aneddoti storici, mentre
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in terza trovano spazio racconti
in testo tra i quali, a parte “Il vagabondo” scritto dallo stesso G.L.
Bonelli, si segnala “Storia di 100
lire” gradevole spaccato della vita
adolescenziale nell’Italia degli Anni
Cinquanta. n
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Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor
a cura di Daniele Bevilacqua
“Zagor sul
grande schermo”
Introduzione
di Daniele Bevilacqua
I
n questa nuova puntata della
nostra rubrica siamo lieti di
presentare un inedito e succulento mini-dossier su quei mitici
film prodotti “non ufficialmente”
in Turchia (ovvero senza la regolare cessione dei diritti da parte
dell’Editore italiano) che ebbero
per protagonista l’invincibile eroe di
Darkwood. Grazie ad una proficua
segnalazione del sempre disponibile
Moreno Burattini ci è pervenuta
un’interessante intervista a Levent
Çakır, l’attore che impersonò lo
Zagor cinematografico negli anni
Settanta, che vi proponiamo integralmente più sotto. L’intervista,
realizzata circa un decennio fa ma
mai pubblicata, è utile per conoscere meglio il contesto in cui ebbero a prodursi quelle pellicole ma
offre anche, più in generale, un vivo
spaccato del cinema di genere turco
del tempo. Il pezzo è a cura di Ivo
Lombardo (Venezia 1964), studioso e scrittore (suo, tra gli altri,
un racconto “veneziano” di Sherlock Holmes), vincitore di diverse
edizioni del prestigioso Premio San
Marco Città di Venezia, ma anche,
come i più attenti aficionados bonel-
24
liani forse ricorderanno, saltuario
sceneggiatore di Dampyr (è ormai
prossima all’uscita la sua seconda
prova). Ci è parso infine doveroso
far introdurre questo lavoro da una
breve schedatura ed un relativo inquadramento tecnico-cronologico
dei film turchi zagoriani ad opera
di Giuseppe Pollicelli, certamente
noto a tutti gli zagoriani, ma qui
nella doppia veste di grande esperto
di Fumetti e di Cinema e dell’inestricabile rapporto che lega tra loro
questi due media sin dalle origini.
[D.B.]
“Le pellicole con la scure: Zagor
al cinema tra avventura e parodia”
La questione di quanti e quali fossero i lungometraggi con attori in
carne e ossa dedicati a Zagor l’affrontai nel 2003, allorché mi misi a
lavorare assieme ad Andrea Materia
su di un progetto enorme e ambiziosissimo denominato “Comicswood.
Dizionario del cinefumetto”, una
sterminata schedatura di tutti i film
dal vero ispirati ai fumetti mai realizzati nella storia del cinema mondiale. Purtroppo l’impresa, almeno
in parte, fallì (uscirono solo i primi
due volumi dei tre previsti), soprat-
Cronaca di Topolinia
Locandina Zagor Kara Bela (1971)
tutto per responsabilità dell’editore
di “Comicswood”, l’amico Alessandro Bottero, il quale non supportò
certo l’operazione come avrebbe
meritato, né da un punto di vista
editoriale né da un punto di vista
economico. Rimangono comunque
consegnati agli annali due tomi che,
non ho tema di affermarlo, pur con
le loro inevitabili lacune e malgrado
nel frattempo sia passata parecchia
acqua sotto i ponti, sono ancora
oggi quanto di più completo sia
stato scritto sull’argomento cinema
e fumetti. Tornando a Zagor, le
pellicole dedicate allo Spirito con la
Scure, come attestato anche dall’Internet Movie Database, sono in
tutto cinque, tre turche e due serbe.
“Intervista a Levent Çakir”
I tre film turchi, di cui sopravvivono
solo alcuni fotogrammi, si intitolano
“Zagor” (1970), “Zagor Kara Korsan’in Hazineleri” (“Zagor e il tesoro
del pirata nero”, 1971) e “Zagor
Kara Bela” (“Zagor e la sciagura
nera”, 1971). Il capostipite, diretto
da Mehmet Aslan, vedeva nei panni
del Signore di Darkwood un certo
Cihangir Gaffari, mentre i seguenti
due, girati da Nişan Hançer, furono
interpretati da Levent Çakır e se ne
parla in maniera più diffusa nell’intervista all’attore turco che compare
in queste pagine. A quasi trent’anni
di distanza dagli adattamenti non
autorizzati prodotti in Turchia, è
stato in Serbia (altro Paese in cui lo
Spirito con la Scure gode di buona
popolarità) che a qualcuno è venuto in mente di trasporre le gesta
di Zagor e Cico sul grande schermo,
stavolta scegliendo però il registro
della parodia. Sono infatti una versione comica della saga zagoriana
i due modesti film “Zivot u Bolidwood-u” e “Uzasu Bolidwood-u”,
girati dal regista Danilo Milošev rispettivamente nel 1997 e nel 1998,
quando la Serbia era ancora unita al
Montenegro sotto il nome di Repubblica Federale di Jugoslavia. Diversi spezzoni di questi dilettantistici
lungometraggi sono visionabili su
YouTube, il che consente di verificarne la disarmante pochezza.
di Giuseppe Pollicelli
Intervistatore - Lei debuttò molto
giovane al cinema con “Bozkurtlar
Geliyor” di Cavit Bozkurt. Dopo, il
suo primo ruolo da protagonista fu
quello di “Zagor” nei due film che
sono realizzati lo stesso anno. Può
spiegare come venne scelto al ruolo
di “Zagor”?
Levent Çakır - Ero molto giovane.
Era venuto da me Hüseyin Zan
(noto attore e regista degli Anni
Sessanta) per dirmi che aveva un
ruolo per me, e mi invitò nell’ufficio della “Yerli Film”: ricordo che
c’erano solo un tavolo di legno e
due sedie. Mi presentò al produttore Hasan Tual, dicendo: “Questo
ragazzo ha un grande talento, è proprio il tipo che cercate”.
Hasan Tual rispose per l’occasione:
“Oh, Hüseyin! Zagor non sarà un
film così semplice; richiede molta
azione, bisogna saltare con grande
agilità… sai, non è per tutti!”.
Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 1
25
Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor
Fotogramma da un film serbo dedicato a Zagor.
a cura di Ivo Lombardo (con la
collaborazione di Ebru Bengisu)
Nato nel 1950 nel villaggio di
Edirne Taşlısekban, Levent Çakır
trascorse la sua infanzia ad Edirne.
Il suo vero nome è Şükrü Ocak.
Dopo aver completato i cicli della
scuola primaria e secondaria, lasciò la scuola per intraprendere la
carriera di acrobata. Nel 1966-‘67
iniziò l’attività cinematografica, esibendosi in “Bozkurtlar Geliyor” diretto da Cavit Yörüklü. Interpretò
alcuni ruoli in film d’avventura e
super eroi, dove erano stati richiesti
attori con capacità acrobatiche. Il
primo film che lo vide protagonista
fu “Zagor Kara Korsan’ın Hazineleri” (Zagor e il tesoro del Pirata
Nero) diretto da Nişan Hançer.
Verso la fine del 1973 Levent Çakır
partì per il servizio militare. Successivamente, a Sivas Temeltepe,
si unì alla squadra di tiro balistico
alla Scuola di Fanteria di Tuzla.
Partecipò a diverse gare con armi
da fuoco. Dopo il servizio militare,
ritornò all’attività cinematografica, ma non accettò la proposta di
andare a Yeşilçam (“Pino Verde”
– l’Hollywood della Turchia) per
conto di una società produttrice
di film porno. Si stabilì in İzmir
nel 1978 e costituì una società di
produzione di foto-romanzi per
riviste. Nel 1981 tornò al cinema
a Yeşilçam, incoraggiato da Remzi
Jöntürk. Però, dopo aver vissuto
una serie di vicende spiacevoli a
Yeşilçam, si allontanò nuovamente,
per ritornarci dopo l’incontro con
Gani Şavata, che insistette per girare un film con lui. Levent Çakır
accettò la proposta e si inserì nuovamente nel circuito cinematografico. Gli ultimi ruoli interpretati
sono stati un imam in “Drejan”,
il migliore amico di Salih Güney
(l’interprete di Kaptan Swing –
Il Comandante Mark) in “Otostop”
e un comandante Turco in servizio
al confine con l’Iraq in “Sınır”.
Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor
Le riprese del film andarono molto
bene. Nişan Hançer riferì ad Hasan
Tual che stavo diventando un vero
Zagor ed avevo perfino fatto un
salto da un faro. Hasan Tual rispose:
“Bene! Allora organizza un nuovo
scenario per il prossimo film!”
Zagor Kara Bela (1971)
Appena finì di pronunciare quelle
parole, balzai subito sul tavolo ed
eseguii una capriola a rovescio.
Hasan Tual rimase stupefatto, e
disse: “OK, diamo inizio alle riprese!”. Giusto il tempo di redigere il
contratto e cominciammo le riprese
di “Zagor Kara Korsan’ın Hazineleri” (“Zagor e il tesoro del Pirata
Nero”) ad Aspendos/Antalya.
Tra gli attori di quel film: Yavuz
Selekman, Kazim Kartal, il noto
burattinaio Nevzat Açıkgöz nel
ruolo di Çiko, e Nuri Kırgeç nel
ruolo di Digging Bill. Il regista era
Nişan Hançer. Ricordo una scena
interessante del film. Già al primo
giorno di riprese devo lottare con
Kazım Kartal e mi tocca buttarlo
giù dalla cima di un faro alto 15
metri (per l’occasione venne gettato
un manichino). La scena venne girata senza problemi. Il regista poi
mi disse: “Levent, adesso vai giù
per le scale”.
Io avevo già letto le avventure di
Zagor, e sapevo che lui non era il
tipo da scendere una scala. “No!”
risposi. “Zagor non scende le scale!
Qui io potrei saltare.”. Il regista
cercò di fermarmi, ma il suo tentativo fu inutile. “Io salto lo stesso,
voi tirate!” urlai. “Sicuramente lasceremo questa scena per l’ultimo
giorno delle riprese…” proferì,
preoccupatissimo, il regista. Alla
fine, prendendo le dovute precauzioni, mi lanciai da 15 metri, atterrando con una capriola. Lasciai
tutti a bocca aperta.
26
E, così, abbiamo fatto anche il
secondo film “Zagor Kara Bela”
(“Zagor e il guaio nero”).
Intervistatore - Quale fu la reazione
quando il film uscì nelle sale?
Levent Çakır - Allora il mercato
cinematografico era dominato dai
film stranieri o da film con attori
turchi famosi. L’uscita di Zagor fu
un rischio commerciale. Non venne
fatta molta pubblicità a riguardo.
Inoltre, “Zagor Kara Korsan’ın
Hazineleri” venne penalizzato dai
proprietari delle sale per essere in
bianco e nero, al contrario dei film
americani, tutti a colori. Alla fine
Hasan Tual stabilì un accordo con
“Beyoğlu Rüya cinema”: tenere il
film nelle sale solo per una settimana! Subito dopo, uscì il secondo
film “Zagor Kara Bela”. Quel film
ebbe un certo successo, soprattutto
in Anatolia ed in particolare piacque molto ai bambini. Hasan Tual
Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 2
realizzò dei buoni introiti.
Intervistatore - Da bambino
io guardavo quei film. Erano di
buona qualità, rappresentavano
il fumetto così com’era. Ma c’era
una differenza, che da bambino
Cronaca di Topolinia
mi incuriosiva. Zagor nel fumetto
grida “Ahyaaakk” ma nel film grida
“Yihuu”. Perché?
Levent Çakır - Questo è un particolare che non mi venne reso noto.
In quel momento i film non venivano realizzati con l’audio. Erano
altri che facevano il doppiaggio.
Per cui questa è una situazione dovuta ai doppiatori. I responsabili
approvarono la variazione.
Intervistatore - I film sono stati
poi distribuiti anche all’estero?
Levent Çakır - Credo in Grecia,
in Germania, e in Iran questi film
trovarono un loro mercato come
film e video.
Intervistatore - Dopo i due film di
“Zagor” lei si cimentò in vari tipi
di film di fumetti e super eroi. Lei
era uno degli attori più richiesti in
questo settore. Parliamo un po’ di
quei film.
Levent Çakır - Interpretai circa
250-300 film, molti dei quali di
super eroi. Uno di questi, diretto
da Melih Gürgen è “Maskeli Üçler”
(1972). Con me c’erano anche Safiye, Metin Yankı e Behçet Nacar.
Inoltre, questo film fu anche la
prima esperienza per Melih Gürgen come regista. Poi lui raggiunse
un alto grado di popolarità con il
film “Parçala Behçet” (1972) con
Behçet Nacar come protagonista.
Comunque, il film “Süper Adam”,
diretto da Cavit Yörüklü con
Fatma Karanfil come protagonista,
fu la mia prima esperienza nei film
di super eroi dopo Zagor. Così per
la prima volta indossai il costume
di Super Adam e poi continuai a
lavorare con Cavit Yörüklü. Lo
stesso anno lavorai a film “Kızıl
Maske’nin İntikamı”, “Çılgın Kız”
e “Üç Süper Adam”. Poi, sempre
insieme, con Yılmaz Şerif, nel film
“Profesyoneller”, un western diretto
da Yavuz Yalınkılıç: versione turca
Intervistatore - Da chi sono stati
creati i costumi di “Süper Adam” o
“Killingler”?
Levent Çakır - Non mi ricordo il
nome. Erano comunque tutti prodotti a Galatasaray.
Intervistatore - Chi erano i suoi
registi preferiti?
Locandina Zagor Kara Korsan’in
Hazineleri (1971)
del film italiano “Le colt cantarono
la morte e fu... tempo di massacro 2
(1967), con Franco Nero e George
Hilton. Lì interpretai il ruolo che
fu di Franco Nero. Dopo il 1972,
Melih Gülgen continuò con l’attività di regista. Nello stesso anno
recitai in “Yarasa Adam :Bed Men”,
un film molto commovente, dove
mi ero molto ben adattato al ruolo
di supereroe. In “Yarasa Adam” i
titoli di coda mostrano la regia di
Güney Kosova, in realtà il regista
era Savaş Erişçi. Qualche anno
prima, subito dopo Zagor, quando
interpretavo “Süper Adam” con
Cavit Yörüklü, avevamo firmato un
nuovo accordo con la casa di produzione “Birlik Film-Müfit İlkiz”.
Dopo il 1972 avrei dovuto lavorare
sia per “Birlik Film-Müfit İlkiz”
che per Hasan Tual. Hasan Tual
mi offrì un ruolo di “Super Adam”,
già fatto con “Birlik Film- Müfit
İlkiz”. Allora feci presente ad Hasan
Tual: “Lavorerò con te sia per un
altro Zagor, o per altri ruoli, ma
farò ‘Super Adam’ solo con “Birlik
Film- Müfit İlkiz”, perché ho già
cominciato con loro.” Non siamo
riusciti a trovare un accordo, così
Levent Çakır - Mehmet Aslan,
Natuk Baytan, Çetin İnanç, Cavit
Yörüklü e Melih Gülgen. In genere
mi sono trovato abbastanza bene
con tutti. Nel senso che ognuno faceva il suo lavoro.
Zagor Kara Korsan’in Hazineleri (1971) - 3
nai a cinema, incoraggiato da Remzi
Jöntürk. In quel periodo c’era la
moda dei film con i cantanti. Nel
1981-1982 partecipai a uno di quei
film con İbrahim Tatlıses. Ho un
brutto ricordo di quel film, dove interpretai il ruolo del fratello cattivo.
Non mi piaceva quel tipo di ruolo. E
dopo questo film mi vennero offerti
sempre ruoli di cattivo. Nel 1986
interpretai il ruolo di Kiyan Selçuk
nella serie “Osmancık”, prodotta
dalla TRT. Le riprese durarono per
più di un anno. Ma il prolungarsi
delle riprese dei film di quella serie
non mi consentì di trovare un altro
lavoro. Per cui fui costretto a vendere la mia casa di İstanbul (mi ero
anche stancato di İstanbul) e tornai a
vivere ad Edirne. Tra l’altro, in quel
periodo Yeşilçam venne letteralmente invasa da produttori e gente
che guardava al cinema solo come
macchina per far soldi, per cui non
ci volli tornare. Alcuni problemi a
Yeşilçam derivano da forti contrasti
tra gli attori famosi che monopolizzavano la scena e da comportamenti
inadeguati. Pur essendo io uno dei
fondatori di SODER (Associazione
dei Attori Cinematografici), fui
espulso dall’associazione per non
creare ulteriori problemi con le mie
continue rimostranze. Ecco perché
oggi non posso andare in pensione.
Se ci fossero stati più produttori intelligenti, come Türker İnanoğlu,
avremmo potuto salvaguardare meglio la Yeşilçam. Purtroppo, molti
documenti sono stati distrutti.
Intervistatore - Fino alla chiamata
militare avevi interpretato tutti film
dello stesso genere. Al suo ritorno
dal servizio militare, questo filone
terminò. Che cosa era successo?
Intervistatore - Vive ancora a
Levent Çakır - Tornato dal servizio Edirne?
militare, ho trovato che i produttori
e i registi avevano dato una svolta
porno a quegli stessi film. Alcuni rinunciarono, altri accettarono svolta
porno per sopravvivere. Rimasi lontano dal cinema per due tre anni.
Ero occupato con la produzione di
fotoromanzi per le riviste. Poi tor-
Levent Çakır - Sì! Ho un figlio di
19 anni. Si chiama Özgür, suona
molto bene il pianoforte. spero
tanto in un suo futuro luminoso.
Una volta ogni tanto vengo a Istanbul per vedere alcuni amici, come
Gani Şavata, con i quali abbiamo
recitato insieme. n
27
Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor - Darkwood MOnitor
abbiamo rescisso il contratto con
Hasan Tual. Poi Hasan Tual riuscì
a fare “Üç Dev Adam”, con Aytekin Akkaya e Yavuz Selekman. In
effetti, avrei dovuto esserci io, ma
non fu possibile per la rescissione
del contratto.
quando il colore tinse le pagine de
“il piccolo sceriffo”
la quinta serie 1956/’57
P
a cura di Renato Rattazzi
erché il “PICCOLO SCERIFFO”, ci si potrebbe chiedere, e va be’ è
stato sicuramente uno dei primi western all’italiana dell’immediato dopoguerra pubblicato dall’editore TORELLI, che oltre essere uno dei
pionieri dell’editoria, proponeva forse tra i primi il formato a striscia, ma anche la figura dell’eroe adolescente, nel nostro caso KIT, dapprima un ragazzo
poco piu’ che tredicenne ed in seguito, cresciuto rapidamente fino a dimostrare
quindici sedici anni, quando è stato costretto ad assumere la carica di sceriffo
di PRARIE TOWN, occupata in precedenza dal padre, prima della sua vigliacca uccisione a tradimento.
Ma allora perché proprio la QUINTA SERIE e non le altre, magari la PRIMA,
o la SECONDA o invece la TERZA, magnifica, dall’innovativo formato a
quadretto; la QUINTA allora, si perché innanzitutto oltre ad essere la prima
a COLORI, proponeva dei personaggi veramente azzeccati, a cominciare da
MIKE MOUNT nel 2000, ambientato in un ipotetico futuro post-apocalisse,
(va ricordato che eravamo allora nel 1956); BERT & BART due simpatici vagabondi che ci commuovevano con le loro emozionanti avventure, alla ricerca
di un nobile casato il primo, che avrà degno epilogo in INDIA con l’incoronamento a principe del giovane BERT. Oltre naturalmente al nostro KIT; a
fare da contorno, tre altre indovinate storie, (tutte conclusesi nell’arco della
QUINTA SERIE di 48 numeri, come d’altronde le due precedenti ). CIAK
le vicissitudini di un leoncino ammaestrato, che ritroverà in seguito la libertà
divenendo “adulto”, anticipando un po’ i temi del film “NATA LIBERA”.
JERRY JESS, la vicenda di un indiano civilizzato, cresciuto ed allevato dopo
un massacro, da un bianco. Ed infine LA PIUMA D’ARGENTO, le avventure
di TIM, giovane orfano di belle speranze, che alla morte improvvisa dello zio,
per entrare in possesso dell’eredità, dovrà passare attraverso un’infinità di pericolose avventure, per recuperare la metà di una piuma d’argento, (l’altra era già
in possesso del notaio ), per poterla riscattare.
E’ lo stesso polivalente editore Tristano Torelli che ritroviamo ai soggetti di
buona parte, se non tutte, le storie dell’intera QUINTA SERIE, che si avvalse
anche della valida collaborazione di Giana Anguissola, popolare e nota scrittrice per ragazzi; nata a Travo l’ 11 gennaio del 1906 e morta prematuramente a
Milano il 12 febbraio 1966 a soli sessant’anni. I disegni erano opera di Camillo
Zuffi, KIT, Mario Cubbino MIKE MOUNT e LA PIUMA D’ARGENTO,
Gianluigi Coppola BERT & BART, Franco Paludetti JERRY JESS, e infine
Pietro Gamba, CIAK.
28
Cronaca di Topolinia
a sinistra l’editore tristano torelli, al centro giana anguissola in una bella immagine giovanile, a destra camillo zuffi creatore grafico di kit.
ANALISI DEI PERSONAGGI
E DELLE STORIE
kit il piccolo sceriffo
Dopo la cattura dell’uccisore di suo padre, KIT diventa sceriffo di PRARIE TOWN ancora in giovanissima età,
suo fedele compagno è Rocky un coyote molto aggressivo, come comprimari vanno segnalati sua sorella LIZZIE,
la fidanzata FLOSSIE e suo padre GARRET, dapprima personaggio poco affidabile, ma in seguito fedele amico
e utile consigliere, piu’ avanti cederà il suo posto al simpatico PIGGIE, un buffo e inetto agente federale.
AVVENTURE DI MIKE MOUNT NEL 2000
Mike Mount è alle dipendenze di un ricco uomo d’affari, che si è costruito un rifugio atomico come precauzione ad un eventuale disastro nucleare. Qui Mike si rifugia in seguito quando esce allo scoperto si trova di fronte
ad uno spettacolo apocalittico, che darà il via a tutta una serie di fantascientifiche avventure, che lo vedranno
protagonista contro malviventi e furfanti di ogni risma. Al termine di tutta una lunga sequenza di avventure,
Mike si troverà di fronte ad una America che sta iniziando la sua ricostruzione. Mentre le popolazioni del globo
si uniscono tra di loro, per cementare la solidarietà atta a controllare l’energia nucleare.
A SINISTRA SPLENDIDA COPERTINA DELL’ALBO N° 20 DEDICATA A MIKE MOUNT, AL CENTRO IL NOSTRO EROE E
A DESTRA MARIO CUBBINO, CHE HA ILLUSTRATO TUTTA LA SERIE
29
LA STORIA DI BERT E BART
Il piccolo Bert fuggito dall’orfanatrofio si imbatte casualmente in Bart un allegro e scapestrato vagabondo. Questi prenderà sotto la sua custodia il piccolo Bert, che afferma essere figlio di un principe. Attraverso un lungo
viaggio denso di insidie che li porterà in terre lontane a contatto con popoli di costumi ed etnie diverse, arriveranno infine in India, dove come ventilato, Bert sarà incoronato rajah e Bart nominato suo primo ministro.
A SINISTRA BART IN AZIONE IN PRIMA DI COPERTINA SULL’ALBO N° 9, AL CENTRO I NOSTRI EROI,
A DESTRA GIANLUIGI COPPOLA AUTORE DEI DISEGNI.
JERRY JESS
Jerry Jess un indiano sfuggito ad un massacro, viene allevato da Benson, che ha fatto di lui un cow boy giovane
leale e coraggioso. Frisbie un personaggio di dubbia fama, lo calunnia ingiustamente, perchè Jerry è innamorato
di sua figlia. Il nostro eroe riesce con un abile stratagemma a pacificare gli indiani di Caldaia Nera con i soldati.
Frisbie credendosi in punto di morte scagiona Jerry raccontando la verità e liberandolo da ogni accusa. Isabel e
Jerry possono cosi’ coronare il loro sogno d’amore, in un ambiente rappacificato.
DA SINISTRA TAVOLA D’APERTURA DEL 10° EPISODIO, JERRY JESS E FRANCO PALUDETTI AUTORE DEI DISEGNI
VISTO DA GRAZIANO ORIGA.
30
Cronaca di Topolinia
CIAK
Sfuggito ad un’ incendio in piena foresta equatoriale dove abita con i genitori, Bibo scappa e si rifugia nella
foresta, dove trova un leoncino come amico, chiamato Ciak. Con l’aiuto di quest’ultimo, Bibo riesce a liberare i
suoi genitori, nel frattempo catturati da una tribu’ di negri ostica e selvaggia. Al termine di tutte le vicissitudini,
Ciak diventato oramai un leone adulto, sceglie la sua libertà lanciandosi nella foresta.
COPERTINA CHE ANNUNCIA L’INIZIO DELLA STORIA, AL CENTO BIBO E CIAK, A DESTRA PIETRO
GAMBA AUTORE DEI DISEGNI
LA PIUMA D’ARGENTO
Alla morte dello zio Mitchell, Tim orfano di genitori e ragazzo assai sbandato, poteva studiare solo grazie ai soldi
dello zio, per recuperare l’eredità di quest’ultimo deve ritrovare la metà di una piuma d’argento, che serve a completare l’altra parte già consegnata al notaio. La ricerca di quest’ultima lo coinvolgerà in una serie di avventure assai
movimentate e poco piacevoli. Alla fine Tim trova la piuma e la felicità, convolando a nozze con Maud, la ragazza
che ama.
A SINISTRA TIM IL VIVACE PROTAGONISTA DELLA SERIE, AL CENTRO TAVOLA D’APERTURA DELL’ 8° EPISODIO
E A DESTRA MARIO CUBBINO AUTORE DEI DISEGNI.
Fine prima parte...
31
Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010
a cura di Marco
Candellone ([email protected]) - Via S. Firmino, 11/3A - 10095 Grugliasco (To)
C
onsueto appuntamento con la
buona lettura a fumetti. Ma se leggere bene è fondamentale, anche
non leggere male ha la sua importanza,
visto che il materiale cartaceo costa cifre
che vanno dai soldini ai soldoni.
Quindi il nostro consueto spazio
sarà dedicato a cose assolutamente buone, ma anche ad alcune che
lo sono assai meno (sempre parere
personale, naturalmente…)
TOP 1 tanto per cambiare
Little Annie Fanny vol.1 di Harvey
Kurtzmann/Will Elder, Magic Press.
Lode alla Magic Press che porta in Italia questa chicca della comicità a stelle
e strisce anni sessanta/settanta.
La prosperosa ed abbondantemente
spogliata (e che grafica, ragazzi, che
grafica!) Annie Fanny fu protagonista
di storie brevi – da due a cinque/sei pagine – nientepopodimeno che sul mitico Playboy delle origini, su esplicita
richiesta di Hugh Hefner, altrettanto
mitico creatore della testata.
32
Al di là dei nudies, Playboy ha raggiunto la meritata fama come rivista di costume legata in modo serio ed onesto
alla divulgazione ed interpretazione
della storia e società contemporanea
attraverso interviste e saggi di spessore
non discutibile.
La nostra Annie segue la corrente caratterizzandosi per una cifra stilistica
ironica e corrosiva che mette in satira
fatti e personaggi dell’epoca valendosi
di un autore straordinario (ricordiamo,
Kurtzmann è quello di Mad e chi non
conosce Mad vada a cercarselo su Wikipedia, che se ve ne parlo qui non la
finiamo più) e di un’arte strepitosa per
tratto ed uso del colore (molto psichedelico, consono al periodo).
Anche il lettore italiano poco edotto sui
fatti statunitensi potrà alzare il proprio
livello di gradimento grazie al supporto
storico/critico che conclude questo primo volume.
TOP 2
Cassidy n°1, L’Ultimo Blues di Ruju/
Di Vincenzo, Bonelli Editore Amore
a prima vista! Non è nemmeno facile
spiegare perchè, d’altronde la bellezza ha
ragione in se stessa (bella questa eh! Segnatevela…). Il bianco e nero dinamico
e sporco di Di Vincenzo è stupendo contrappunto ad una narrazione che riesce a
fondere la cruda realtà della rapina, della
fuga, del regolamento di conti con l’evento altro, l’attimo magico, ciò che non
dovrebbe esistere e quindi al quale non
dovremmo credere ed invece ci crediamo,
solo perché Ruju scrive così bene!
Se continua così per diciotto numeri sarà
capolavoro, ma anche con qualche flessione probabilmente sarà un successo.
Cronaca di Topolinia
TOP 3
Greystorm n°8, Ai Confini della Terra,
di Serra/Bignamini, Bonelli Editore
E questo lo citiamo solo per dire che
con Greystorm e Cassidy la Bonelli centra un’accoppiata epocale, alla
BVZM/DYD, per intenderci. Bignamini è strepitoso e Serra pure, ma tutto
lo staff di Greystorm merita il plauso ed
altro non diciamo.
TOP “robe di casa”:
Than Day Speciale 1, Il Cerchio di
Fuoco, di Vitaloni/Marco Boselli, Ed.
Associazione Alex Raymond
Con piacere segnalo un “nostro” prodotto, una diretta emanazione di Cronaca, che da ormai molto tempo promuove l’esordio di giovani talenti con
i risultati che possiamo vedere: grafica
di buon livello (superiore a più d’una
pubblicazione “griffata”), testi evoluti, scorrevoli, senza buchi significativi.
Ottima la veste grafica cartonata. La
strada purtroppo è in salita per la piccola editoria, ma da qui arriveranno gli
autori di domani.
Con più perplessità segnalo anche il
terzo volume cartonato (dopo 0 e 1)
di Gabbia Dorata: Drama, sempre
dall’Associazione Alex Raymond, per i
testi di Silvia Mericone e Rita Porretto
e l’arte di Michela Cacciatore.
Non tacciatemi di sciovinismo maschile, ma trovo l’erotismo di Mericone
e Porretto – e l’intero impianto narrativo – un poco cerebrali e contorti;
senza per questo voler elogiare Lando
o Il Tromba, diciamo che un po’ più di
linearità non avrebbe guastato. Michela
Cacciatore è brava e si esprime con un
Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Consigli per gli acquisti... fino a dicembre 2010 - Con
tratto chiaramente influenzato dall’arte giapponese: a me non piace molto,
ma mi rendo conto che anche da noi
i manga hanno ormai una folta schiera di estimatori, quindi Gabbia Dorata
potrà avere un suo pubblico attento ed
affezionato.
TOP “assai meno”
Avevo introdotto la rubrica con un piglio battagliero che, scrivendo, ripensando e perfino rileggendo si è un poco
mitigato. Dallo “sconsiglio” passerei
quindi ad un “consiglio con cautela” e
sul banco degli imputati ci mettiamo la
Star Comics, con le sue tre recenti uscite Valter Buio, Factor V e Pinkerton s.a.
La prima lettura mi ha lasciato piuttosto deluso, poi ho riletto e corretto
un po’ il tiro: Valter Buio e Pinkerton
hanno dei protagonisti abbastanza accattivanti e godono di una grafica più
che accettabile e trame, almeno per
quanto riguarda i rispettivi numeri uno
(I Morti e Supernatural affairs) strutturate con discreto mestiere (anche se la
conclusione de I Morti è piuttosto tirata
via). Francamente insufficiente Factor
V-L’inconfutabile verità sui vampiri: trama arrotolata su se stessa ed inutilmente
complicata resa attraverso un’arte rigida
ed approssimativa.
Della Star continuo ad apprezzare
Rourke (scritto da un ex bonelliano,
mica un caso…) e a non apprezzare la
tendenza, purtroppo già nefasta per Jonathan Steele, ad accontentarsi spesso
di disegnatori di basso profilo.
Auguri comunque a Rourke, Pinkerton
e Valter Buio.
IL PARERE DEI SOCI
Gli amici Tommaso Balzano e Rini
Pierangelo ci segnalano (e a ragion veduta) il Texone n 24: “I ribelli di Cuba”,
una storia appassionante, apprezzata per
l’ambientazione storica, con dettagli curati ecc. Piccolo, grande, capolavoro.
E ora una segnalazione del Tao: “Mohican ”che dice: “ mi ero sempre chiesto
cosa sarebbe successo a Chingachgook e
Natty Bumppo (per me Long Carabine)
finalmente Morales e Diso ce l’hanno
raccontato in maniera splendida, una
storia che mi permetto di consigliare
davvero a tutti.”
TOP altri…
Un plauso globale all’ultima nata
di casa Bonelli: Greystorm si conferma di numero in numero un
prodotto di altissimo livello, tanto per i testi (e da Antonio Serra
non ci aspettavamo di meno) che
per l’arte, relativamente alla quale segnaliamo, primus inter pares,
un Bignamini michelangiolesco.
E deve arrivare tra poco anche
Sergio Giardo…
Sugli scudi anche il BVZM n°307
Polvere d’oro, storia di Morales e
Alessandrini movimentata, divertente e col profumo del Mystere
d’annata, nonché il Tex di L’uomo
di Baltimora e Destini incrociati con
Faraci e Bruzzo in grande spolvero
(nn 591 e 592).
Claudio Genziano mette sugli allori
“Greystorm”, la storia si fa sempre
più intrigante e i disegnatori sono
davvero di alta qualità (Bignamini
nel numero 8 si è davvero superato,
ma anche Ostini nel numero 7 non
scherza), mentre è rimasto deluso
(ma davvero tanto) dal finale di Caravan e confessa che il numero 1 del
tanto atteso Cassidy non l’ha entusiasmato. n
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33
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sommario - Cronaca di Topolinia