STILI DI VITA Nei minorenni aumentano i fumatori e il cibo spazzatura. Progetti della Regione
II convegno della
Regione con
l'assessore alla
sanità Daniela
Scaramuccia.
Afianco il film
dove Alberto Sordi
«sfida» gli
spaghetti
DI FEDERICO FIORENTINI
I
n Europa, il 60% della
perdita di anni di vita
in condizione di
relativa salute è causata
da fattori di rischio che possono
venire modificati da abitudini
quotidiane». Dunque, la
«vaccinazione» del terzo
millennio consiste
nell'«adozione di pratiche
salubri». A lanciare l'allarme è
l'assessore regionale al Diritto
alla Salute Daniela
Scaramuccia durante il
convegno «Guadagnare salute in
Toscana - Rendere facile le scelte
salutari. Il sistema di
sorveglianza sugli stili di vita: dai
dati alle azioni».
MALATTIE CRONICHE E CIBO
SPAZZATURA. La stragrande
maggioranza (77%) - secondo
l'Organizzazione mondiale della
sanità - delle spese sanitarie dei
paesi occidentali non sono
infatti imputabili a patologie
infettive, ma a malattie
«croniche» (sindromi di origine
tumorale, cardiovascolare,
gastrointestinale ecc... ).
Tuttavia, questa presa di
coscienza in ambito medico non
si sta traducendo in un
cambiamento dello stile di vita
dei cittadini; in Italia, anzi, si
diffondono sempre più
comportamenti ritenute nocivi
dalla comunità scientifica. E
anche in Toscana la situazione
non si discosta molto dalla
media nazionale: secondo
Scaramuccia «una serie di eventi
erigono barriere sempre più
spesse, che impediscono a larghe
fasce della popolazione di
seguire i consigli degli esperti».
L'assessore porta l'esempio del
«junk food», il «cibo
spazzatura», «pieno di sali e
zuccheri, e quindi più
appetitoso, nonché
pubblicizzato e facilmente
reperibile. Anche il suo basso
costo, in special modo durante
questo periodo di crisi
economica, lo porta a essere
preferito ad alimenti freschi e
salubri ma più cari. Un trend che
colpisce in particolare le fasce
più giovani, quelle più povere,
oltre a quelle meno istruite della
cittadinanza».
REGIME ALIMENTARE NON
CORRETTO. Secondo
un'indagine condotta dalla
Regione nel 2010, solo il 33,3%
dei bambini toscani mangia
frutta due o tre volte al giorno,
percentuale che scende al 19,8%
per un analogo consumo di
verdura. Il 35,6% (32,1% perla
verdura) si limita a una porzione
di frutta quotidiana, mentre il
30% (46,8% perla verdura) ne
consuma meno di una volta al
giorno, arrivando a non
nutrirsene per intere settimane.
La stessa indagine dimostra che
il regime alimentare dei
bambini dipende in larga
misura dal titolo di studio
conseguito dalle madri: il 43,3%
dei figli delle laureate, per
esempio, assume frutta almeno
due volte al giorno, a fronte di
un 29,1% la cui madre non è
diplomata.
FRUTTA E VERDURA NELLE
SCUOLE . Per questo motivo
nell'ultimo decennio la Regione
ha sostenuto numerose
iniziative di educazione
nutrizionale, soprattutto nelle
scuole. Mariano Giacchi,
responsabile del CREPS (Centro
interdipartimentale di Ricerca
Educazione e Promozione della
Salute) dell'Università di Siena,
ha illustrato il progetto «E... vai
con la frutta», che ha l'obiettivo
di favorire la diffusione di
vegetali freschi fra gli alunni di
elementari, medie e superiori.
«In Campania - spiega Giacchi il 49% dei bambini è
sovrappeso, mentre nell'Italia
settentrionale la percentuale si
attesta intorno al 30%. Una
simile tendenza si riscontra
anche a livello europeo: nei
paesi del Nord il fenomeno
dell'obesità è molto meno
diffuso che in quelli
mediterranei; un paradosso,
calcolando l'impatto che
dovrebbe avere la nostra celebre
dieta e il fatto che le nazioni più
virtuose sono scarse produttrcii
di generi vegetali». Questo,
secondo Giacchi, «dimostra che
la corretta alimentazione deve
essere incentivata da politiche di
sensibilizzazione civile, da
tempo comuni in questi paesi».
Mutuando questo modello, in
alcuni istituti di cinque regioni
italiane (tra cui la Toscana) sono
state offerte frutta e verdura (agli
alunni delle elementari), e
installati (nelle scuole
secondarie) distributori nei
quali si poteva scegliere anche
questo genere di alimenti. «Un
esperimento che ha dato risultati
estremamente soddisfacenti,
come dimostrato dai questionari
distribuiti a inizio e fine anno
scolastico, che attestano un
significativo miglioramento
della conoscenza e delle
abitudini nutrizionali degli
studenti».
ALIMENTAZIONE E SALUTE. Il
progetto «E... vai con la frutta» si
è avvalso di un supporto
didattico, un agile volume
distribuito agli studenti,
intitolato "A'regoló d'arte".
L'autrice Donatella Lippi,
docente di Storia della Medicina
presso l'ateneo fiorentino,
spiega così il significato della
pubblicazione: «Già la scuola
medica di Salerno era cosciente
dell'incidenza
dell'alimentazione sulla salute
dei pazienti. Una tradizione
purtroppo a lungo dimenticata,
che stiamo recuperando solo
adesso». Il libretto illustrato, che
contiene ricette, giochi e
aneddoti, cerca «di circuire i
ragazzi, insegnando loro la
stagionalità delle coltivazioni
ortofrutticole toscane in modo
divertente, con la speranza che
trasmettano queste scoperte
anche ai loro genitori». Il
«regolo» del titolo è una specie
di disco orario in cartone
allegato al testo, nel quale in
ogni mese vengono riportati i
prodotti della terra tipici del
periodo. «Perché - conclude
Lippi - se sicuramente "siamo
ciò che mangiamo", è altrettanto
vero che "mangiamo ciò che
siamo", ossia che una corretta
cultura alimentare si traduce in
precise scelte quotidiane».
la
Coane diffondere fra i cittadini pratiche
quotidiane salubri? Alcune cose sono state
fatte. Altre sono da programmare. Infatti,
secondo Francesco Cipriani, direttore
dell'Agenzia Sanitaria Toscana, «per quanto
dotati di buona volontà, i singoli cittadini non
possono riuscire ad adottare le abitudini corrette
da soli: vanno aiutati e indirizzati tramite linee
guida e normative comuni, come dimostra il
successo della legge che dal 2005 proibisce di
fumare negli spazi pubblici, capace di far calare
in modo estremamente significativo il numero
di fumatori».
SERVONO PIU' PISTE CICLABILI . Cipriani si
concentra sulla necessità di «fare sistema fra i
varie enti che agiscono sul territorio, dato che la
sanità si costruisce anche - e soprattutto tramite iniziative di natura non specificamente
medica». U esempio portato dal direttore e
quello dell'incremento delle piste ciclabili
voluto dall'Assessorato regionale alle
Infrastrutture, «che ha aiutato a combattere uno
dei più gravi problemi degli ultimi anni, la
contagiosa diffusione di comportamenti
sedentari favorita dal progresso tecnologico: uno
dei fattori che hanno concorso a scatenare uno
"tsunami" di malattie cronico-degenerative»,
VITA SEDENTARIA IN AUMENTO . Secondo il
rapporto PASSI (Progressi delle Aziende
Sanitarie per la Salute in Italia) 2010, in Toscana
(e i dati sono in linea con quelli nazionali) il
33% degli intervistati adulti (18-69 anni) può
essere definito «fisicamente attivo» (svolge cioè o
un lavoro «pesante» o segue le raccomandazioni
degli esperti, che consigliano un minimo 30
minuti di esercizio moderato per cinque giorni a
settimana, o alternativamente attività intensa
per più di 20 minuti almeno tre volte a
settimana); il 37% «parzialmente attivo» (si
dedica nel tempo libero a qualche esercizio,
senza tuttavia raggiungere i livelli suggeriti) e il
28% «sedentario». Il numero di questi ultimi
tuttavia è in costante incremento, con un
marcato 3% nel corso del 2010.
STRETCIIING IN CLASSE . Per combattere
questo fenomeno la Regione ha predisposto
alcuni programmi, coinvolgendo ancora una
volta nelle proprie campagne di
sensibilizzazione le scuole dell'obbligo: con
«Stretching in classe» gli alunni di alcune
elementarie e medie di Pistoia, Prato ed Empoli
svolgono (insieme agli insegnanti) dieci minuti
di esercizi in aula fra una lezione e l'altra;
«Ragazzinsieme», invece, promuove
l'educazione motoria in ambienti di particolare
interesse naturalistico.
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