N o t i z i e
d a l
m o n d o
d e g l i
s
w
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N
a n i m a l i
Anno 1 | numero 5 | edizione Novembre 2005-Gennaio 2006
Perché il gatto fa le fusa e perché bisogna acquistare un cane con il pedegree?
Da dove nasce l’ostilità per il gatto nero? Qual è la storia del Siamese, ‘il Principe
dei gatti’? Ed è vero che il Merlo Indiano si affeziona al suo padrone tanto da imitarne perfettamente la voce? ZoomarkNews risponde a queste e a molte altre domande. Nel numero di ottobre poi, riflettori puntati su Boxer e Maltese perché…
…perché Boxer è fedeltà infinita e due occhioni, dolcissimi e vivaci. Gli umani che
vivono con ‘il miglior baby sitter a quattro zampe del mondo’ sanno bene quanto
questo cane riesca a riempire il cuore, ad essere veramente ‘uno di famiglia’…
…perché il Maltese è un compagno allegro, giocherellone e intelligente.
Apprezzato fin dai tempi dell’antica Roma, adora il suo padrone e lo difende con
grande coraggio incurante delle sue piccole dimensioni.
Buona lettura e un grazie ai nostri lettori, sempre più numerosi ed affezionati.
Attenzione: anche quest’anno Zoomark promuove un ‘Pranzo di Natale gratis?’
Per saperne di più andate a pagina 11.
indice
Parliamo di...
Boxer
Il Maltese
pag. 2
Parliamo di...
Il nostro cane tende a scappare...
(parte 2°)
pag. 3
Parliamo di...
Il Siamese
Il gatto nella storia (parte 3°)
pag. 4
Parliamo di...
Forza 10
pag. 5
LE NOSTRE
OFFERTE
pag. 6 e 7
Squit
di Luca (Mongrando)
Nero
di Roberto (Pollone)
ACQUARIOFILIA
Nano Reef
L’alimentazione dei pesci
in acquario
pag. 8 e 9
risposte ai lettori
I vostri quesiti
pag. 10
»
Tobia
di Francesca (Mongrando)
Vasco
di Adriana (Lessona)
NEL PROSSIMO NUMERO
Parliamo di Dobermann, Barbone, Gatto Sacro di Birmania,
Nozioni di addestramento, il gatto nell’arte, notizie di acquariologia,
il mondo felin-cinofilo,fotogallery,
le novità e le offerte di Zoomark, ecc.….
zoomark
a dicembre sarà aperto
nei giorni festivi 8-11-18
«
Il nostro Dizionario
Gergo felin-cinofilo
pag. 10
Alla scoperta di...
Il merlo indiano
pag. 11
la bacheca
I vostri annunci
pag. 12
a cura di
BIELLA
Parliamo di...
Boxer
Caratteristiche
fisiche
Origini e Storia
Tutti gli esperti concordano nel dire
che la selezione del Boxer è iniziata
ufficialmente in Germania nella metà
del XIX secolo, partendo dall’incrocio
tra diversi tipi di cani importati o locali, in particolare il Bullenbaiser (razza
oggi scomparsa) ed il Bulldog.
Il 1895 segna la fondazione del Boxer
Klub a Monaco: nello stesso anno si
svolse la prima manifestazione dedicata a questa razza. Lo standard fu
fissato una decina di anni dopo, con
la creazione del Libro di Allevamento.
Caratteristiche
fisiche
Di taglia media, robusto ma anche
armonioso ed elegante. La testa è
squadrata, con muso corto rispetto
al cranio; è un cane prognato, con la
mandibola che sorpassa leggermente la mascella: questo tipo di dentatura è un difetto nella maggior parte
delle razze canine, ma per il Boxer
è prescritta dallo Standard. Gli occhi
sono scurissimi; le orecchie, ormai da
anni lasciate integre, ricadono lungo
le guance girate in avanti. Il pelo è
corto, duro, brillante ed aderente, di
colore fulvo o tigrato, sono ammesse
le macchie bianche, purché non superino un terzo del colore di fondo. La
taglia varia per i maschi da 57 a 63
cm per 30/33 Kg e per le femmine da
53 a 59 cm per 25/28 Kg.
Carattere
ed attitudini
Il Boxer è uno dei cani più equilibrati
e di miglior carattere, dolcissimo con i
bambini che ama tanto al punto d’avere la palma di “miglior baby-sitter a quattro
zampe del mondo”.
Parliamo di...
È allegro e giocherellone ed amico di
tutti a meno che qualcuno non metta
in pericolo la sicurezza del padrone o
della sua proprietà, in questi casi diventa un temibile avversario.
Può vivere in giardino anche nella
stagione fredda, purché disponga di
un adeguato riparo, tuttavia, per il carattere estremamente socievole preferisce vivere in casa, in mezzo alle
persone. In casa non perde pelo, ma
sbava un po’: questo è il suo unico
lato negativo!
Il maltese è un piccolo cane il cui tronco supera di un terzo in lunghezza,
l’altezza al garrese, dando l’impressione di essere stretto e lungo.
La testa, il tronco, la coda e gli arti
sono coperti da pelo sericeo, molto
lungo e brillante, esclusivamente di
colore bianco. Gli occhi sono tondeggianti e scuri; le orecchie, di forma
triangolare, sono inserite alte e pendenti, ben fornite di pelo. Gli arti sono
corti ed in appiombo, anch’essi ricchi
di pelo; la coda portata con eleganza
forma una curva la cui punta va a toccare la groppa, è fornitissima di peli
lunghi che scendono fino al garretto.
La taglia per i maschi va da 21 a 25
cm. e per le femmine da 20 a 23 cm.
Il Maltese
Origini e Storia
La maggior parte degli studiosi è concorde nel confermare che la sua provenienza sia l’isola di Malta, l’antica
Melita.
È certo che fu presente in epoca antichissima nelle regioni mediterranee.
Sono in molti a prospettare l’ipotesi
che Malta abbia senz’altro avuto una
notevole importanza nella diffusione
della razza, tanto da dare il proprio
nome al Maltese.
Beniamino delle dame dell’antica
Roma è sempre stato, per secoli,
ambito ed apprezzato, desiderato e
corteggiato.
Carattere
ed attitudini
Il maltese è vivace ed intelligente,
molto affezionato al suo padrone al
punto di stare per ore a guardarlo in
adorazione.
Giocherellone fino a tarda età, è un
ottimo compagno per i bambini, purché sappiano rispettarlo.
È prettamente un cane da compagnia, ma è molto coraggioso ed abbaia vivacemente agli intrusi. La cura
del suo lungo mantello richiede molte
attenzioni con pettinature e spazzolature quotidiane oltre ad un programma di toelettatura professionale.
Il nostro cane
tende a
scappare...
come
dobbiamo
comportarci!
2a Parte
La volta scorsa abbiamo visto come
insegnare al nostro cucciolo a non
uscire dal cancello e a non seguirci
quando eravamo noi ad uscire sia a
piedi che in macchina.
Proprio perché si trattava di un cucciolo, non dovremmo aver riscontrato
grosse difficoltà, lui infatti non conosceva il comportamento di fuga.
“Prevenire è meglio che curare”
Cosa succede se il cane in questione
è adulto e scappa di frequente, magari scavando o rompendo la rete di
recinzione?
Il problema in questo caso diventa
serio e molto difficile da eliminare.
Il cane, infatti, arrivati a questo punto
associa la fuga a un evento piacevole (esempio correre libero, inseguire
qualche animale selvatico o un altro
cane) oppure scappa per caratteristiche di razza.
Il primo consiglio è quello di verificare che l’ambiente in cui vive il cane
non presenti troppe possibilità di fuga
(esempio una recinzione troppo fine
o troppo bassa non costituiscono un
grande problema per un cane deciso
a fuggire), infatti se le sue possibilità
sono ristrette al portoncino di casa o
al cancello d’entrata sarà per noi più
facile gestirlo.
Considerando che in questo caso il
cane in questione ha consolidato il
comportamento di fuga, il primo lavoro da svolgere è quello di incentivare
il comportamento di ritorno.
Spesso i proprietari tendono a punire
il proprio cane quando torna a casa,
così facendo incentivano il comportamento di fuga, infatti, per aumentare il
comportamento di ritorno è opportuno premiarlo ogni volta che torna con
dei bocconcini.
Capisco che qualcuno starà inorridendo, ma ricordate che voi state rinforzando l’ultimo comportamento del
cane… il ritorno a casa = bocconcini.
Il consiglio successivo è quello di ripetere gli esercizi che sono stati descritti nel numero precedente di “Zoomark News”. Attenzione però!
Non essendo più il cane un cucciolo,
sarà più difficile da gestire davanti ad
un cancello aperto.
Per questo consiglio di utilizzare il
portoncino di entrata.
Il secondo lavoro che potete fare, nel
caso in cui il vostro cane non fugga
solo dal cancello, ma tenti di scavarsi
un buco o rompere la rete di recinzione, è quello di interrompere questo
comportamento cercando di non farvi
vedere… In che modo???
Posizionatevi in un posto da cui potete osservare il vostro cane, ma lui non
possa vedere voi, nel momento in cui
vi accorgerete che il cane si appresta
a fuggire attraverso la rete, intervenite provocando un rumore improvviso
e piuttosto forte; ma ATTENZIONE il
cane non vi deve vedere, semplicemente perché assocerebbe la vostra
presenza al rumore, quest’ultimo
deve essere infatti associato dal cane
al comportamento di fuga (tentativo di
fuga – rumore improvviso – spavento
= interruzione del comportamento).
Sconsiglio di utilizzare pistole scacciacani, petardi o simili per spaven-
tare il cane. Utilizzate piuttosto delle
vecchie pentole che venendo sbattute tra loro provocano un rumore sufficientemente forte.
NOTA: Abbiamo evidenziato la difficoltà di correggere un comportamento di fuga già consolidato in un cane
adulto.
I consigli sopra descritti, non sono
di facile applicazione e non sempre
hanno il risultato desiderato (dipende infatti da soggetto a soggetto) non
essendo possibile descrivere tutte le
varianti di questo comportamento e le
relative soluzioni.
Il nostro consiglio è quello di chiedere aiuto ad un istruttore cinofilo qualificato, in quanto sicuramente saprà
stabilire il metodo migliore per il vostro cane.
Nel prossimo numero affronteremo
uno dei problemi maggiori dei proprietari di cani molto socievoli:
“Il saltare addosso”
A cura del Centro Cinofilo Mr. Dog
Zoomark, nell’intento di migliorare ed ottimizzare
il sistema di raccolta dei bollini-fedeltà, ha attivato
una “Fidelity Sistem Card” con carico elettronico
dei punti, che potrà essere richiesta da ogni cliente.
Le Card sono gratuite, personali e non cedibili,
sono distribuite all’interno di Zoomark di Biella
previa compilazione di un modulo di adesione
con i propri dati personali.
I suddetti dati saranno trattati esclusivamente
da Zoomark a norma di legge e nel rispetto
delle normative inerenti alla privacy.
fidelity
ard
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Parliamo di...
Il Siamese
Origini, Storia e
caratteristiche
fisiche
Questa razza, molto antica, è rappresentata in un manoscritto che risale
al 1350 e proviene da Ayuthia, allora
capitale del Siam, la Tailandia di oggi.
In Siam era riservato alle famiglie
reali e custodito nel palazzo del re.
Nel corso del XIX secolo venne importato prima in Francia poi in Inghilterra dove avvenne un attento lavoro
di selezione, fino alla realizzazione
del primo Standard nel 1892. Il primo
Club di razza, il Siamese Cat Club, fu
creato in Inghilterra nel 1901.
La morfologia attuale di questo gatto
è ben lontana dal tipo d’origine che
era più massiccio e rotondo.
La selezione, guidata da una certa
estetica, ha affinato i suoi tratti, la
testa è diventata triangolare, la coda
più lunga; l’aspetto generale è di un
gatto di taglia media, longilineo, snello ed elegante, flessuoso e ben muscoloso, con peso dai 3 ai 6 Kg.
Parliamo di...
Carattere
e particolarità
Il Siamese “Principe dei gatti” è forse
il più estroverso dei nostri gatti domestici. Di temperamento vulcanico, cioé
imprevedibile, dotato di un forte carattere, può essere eccessivo in tutto.
Adora la compagnia, ha pertanto terrore della solitudine e non sopporta
l’indifferenza, se trascurato si deprime notevolmente.
Essendo un grande chiacchierone
tormenterà il padrone con la sua voce
spesso forte e rauca, lo seguirà dappertutto perché si occupi di lui.
Esclusivo, molto possessivo, traboccante d’affetto, può mostrarsi geloso. Particolarmente socievole, ama
giocare con i bambini, ma non ap-
prezza la compagnia dei suoi simili .
Questo gatto freddoloso ama la comodità e quindi la vita d’appartamento.
La sua pulizia si riassume in una o
due spazzolature settimanali.
Il Gatto attraverso la storia
3° Parte
Il maledetto gatto nero:
Il gatto nero ha suscitato il disprezzo e l’odio dei popoli. L’origine di
tale ostilità risale a tempi remoti,
addirittura ai tempi dei Faraoni.
Questa ostilità continuò nel Medioevo, in cui fu considerato come
l’incarnazione del diavolo. La paura
dell’anno mille scatenò l’avversione del clero nei confronti del gatto;
lo stesso papa Gregorio IX in una
sua bolla evoca il diavolo sotto le
sembianze di un gatto nero. Anche
la medicina si schierò contro questi
gatti: un illustre medico milanese,
G. Cardano mise in guardia i propri
pazienti contro i gatti neri, crudeli
ed audaci perché sprigionavano
particolari umori che influenzavano la malinconia nell’uomo.
Fu questo un lungo periodo oscuro
per i gatti, caratterizzato da persecuzioni e massacri; oggi giorno
questi soggetti hanno una vita più
tranquilla e serena, sebbene sia
rimasta in alcune regioni d’Italia
una ingiustificata riluttanza nei loro
confronti.
Continua
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Acquariofilia
Acquariofilia
Nano Reef
L’alimentazione dei pesci in acquario
Esperienza di un acquario marino da 18 litri.
Il fattore spazio, in acquariologia, è
certamente molto importante, ma
non sempre!
Vi presentiamo l’esperienza dell’allestimento di un “nano reef” ossia di un
acquario marino di barriera estremamente piccolo.
È stata utilizzata una vaschetta Resun a vetro curvo da 18 litri lordi,
estremamente gradevole nell’aspetto,
un lampada PL 11watt bianca/blu attinica, un riscaldatore da 25watt, una
pompa che alimenta un filtro sottosabbia (antico ma funzionale metodo
di filtraggio) e un piccolo schiumatolo
ad aria.
La sabbia corallina utilizzata è stata
prelevata da una vasca di barriera in
funzione da tempo quindi ricca di microrganismi che hanno la funzione di
denitratori e detritivori.
L’arredamento è costituito da circa 2
kg di “rocce vive” di ottima qualità.
L’acquario è popolato prevalentemente da invertebrati, l’unico pesciolino
è una Chrysiptera Parasela, gli altri
ospiti sono un gamberetto del genere
Stenopus Hispidus, alcuni esemplari
di discosoma che hanno subito iniziato a riprodursi, uno spirografo Sabellastarte Indica, un Alcyonium, un corallo di Tubastrea ed una Welsophylia.
È presente anche una stella Linckia,
molte piccole stelline del tipo Asteria
e numerosi echinodermi e gasteropodi entrati in acquario con l’inserimento delle rocce vive.
Il nostro nano reef è in funzione da
più di sei mesi e non ha mai dato problemi di gestione. Settimanalmente
viene effettuato un cambio d’acqua di
circa 3 litri, la pulizia del bicchiere dello schiumatoio e dei vetri dell’acquario e vengono somministrati oligoelementi ed alimentati gli invertebrati.
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L’alimentazione dei pesci ha la stessa
importanza di una corretta concimazione per le piante o della gestione
programmata dell’acquario.
In questo delicato compito capita con
una certa frequenza di commettere
errori piuttosto gravi, con conseguente danno per gli stessi pesci e il resto
dell’acquario.
Nella scelta degli alimenti si dovrà
quindi tenere conto dei seguenti fattori:
- l’alimento deve essere consumato a
piacere e somministrato più volte al
giorno;
- l’alimento deve contenere tutti gli
elementi di cui i pesci hanno bisogno
per poter crescere e svilupparsi in
maniera corretta;
- non si deve dimenticare di somministrare anche degli alimenti contenenti
fibre (verdure, ecc.);
- nell’alimento non devono essere
presenti parassiti, prodotti chimici o
altre sostanze che possono essere
dannose per l’equilibrio dell’acquario;
- si deve fare in modo che sia i pesci
di superficie sia quelli del fondale ricevano quantità adeguate di mangime;
- è importante non somministrare
troppo mangime perché verrebbe
avanzato, con conseguente decomposizione dello stesso;
- è indispensabile essere molto cauti
nel somministrare larve di insetti vive
che se non consumate possono subire la loro metamorfosi e incominciare
a volare per l’ambiente.
Gli alimenti possono esse classificati, a grandi linee, in quattro categorie:
quelli secchi, quelli vivi, quelli surgelati e quelli vegetali.
Alimenti secchi
Esiste oggi un’infinità varietà di alimenti secchi, in gran parte costituiti da miscele di proteine, grassi,
zuccheri, vitamine e sali minerali in
diverse proporzioni. Molti di questi
mangimi hanno composizioni diverse
perché sono destinati all’alimentazione di specie con necessità differenti;
inoltre l’aspetto dei mangimi è differente (scaglie per i pesci che si cibano in superficie, granelli per quelli che
mangiano a mezza acqua e pastiglie
per i pesci da fondo). L’alimento secco
non deve mai essere somministrato
da solo ma deve essere integrato con
vitamine, mangime surgelato o altro.
Fanno parte degli alimenti secchi anche quelli liofilizzati; si tratta di animaletti molto piccoli che vengono prima
surgelati e poi disidratati a temperatura molto bassa. L’unico elemento
che viene estratto è l’acqua per cui il
colore, l’aspetto, il sapore e il valore
nutritivo rimangono inalterati.
Attualmente si possono avere tubifex,
larve di moscerino, artemie, cozze ed
altri crostacei perfettamente liofilizzati
e conservabili per lunghi periodi.
Alimenti surgelati
Gli alimenti surgelati stanno, giustamente, trovando un riscontro ogni
giorno maggiore anche tra gli acquariofili. Il loro uso è molto comodo
e consente di disporre di una grande varietà di alimenti senza doversi
preoccupare della loro conservazione. Si trovano in commercio artemie,
krill, chironomus, daphnie, tubifex,
alghe, spinaci e composti specifici
per pesci esigenti quali i Discus. L’alimento scelto si presenta in cubetti
che devono essere scongelati e lavati tramite l’uso di un retino e quindi
somministrati ai pesci.
Alimenti vivi
L’uso di alimenti vivi è diventato sempre più raro poiché è difficile procurarsi un abbondante quantità, varietà e soprattutto qualità di alimenti
che devono essere prelevati in corsi
d’acqua assolutamente privi di fattori inquinanti. Si può ovviare a questo
problema tramite l’allevamento “casalingo” di alcune specie particolarmente semplici da riprodurre quali le
artemie. Le artemie vengono vendute
in negozio sotto forma di minuscole
uova che devono subire la schiusa tramite un particolare strumento
chiamato appunto “schiuditoio”. Sono
particolarmente indicate per indurre
alla deposizione alcuni pesci difficili,
per cibare pesci appena acquistati o
che non trovano appetibili i mangimi
secchi o per allevare con successo
gli avannotti.
Alimenti vegetali
Vi sono specie particolari di pesci,
tra cui i pecilidi e i ciclidi, che hanno
bisogno di grande quantità di cibo
vegetale e che se non ne ricevono
a sufficienza, sono costretti a cibarsi delle piante d’acquario. Esistono
in commercio diverse forme di cibo
vegetale (secco o congelato) ma c’e
anche un’altra soluzione efficace; si
può utilizzare una foglia di lattuga o
di spinacio e farla bollire per pochi minuti per eliminare tracce di diserbanti
e per renderla più tenera e appetitosa. La somministrazione di alimento
vegetale dovrà avvenire almeno due
volte alla settimana.
Somministratore automatico di cibo
Fortunatamente la tecnologia ci aiuta
anche per quanto riguarda l’alimentazione dei nostri beniamini. Andare
in ferie o assentarsi da casa per motivi di lavoro non è più un problema
per l’acquariofilo di oggi; esistono in
commercio delle “mangiatoie automatiche” che cedono in acquario la
quantità voluta di alimento una o più
volte al giorno.
Ne esistono di diverse forme e con
scopi differenti e possono
somministrare mangime
secco in scaglie o in grani, liofilizzato o in pastiglie per i pesci pulitori.
Alla scoperta di...
Risposte ai lettori
Riceviamo dai nostri clienti alcuni interessanti quesiti a cui cercheremo di rispondere in modo esauriente
* Perché il gatto fa le fusa?
Graziella, Occhieppo Superiore.
Le fusa sono un brontolio caratteristico
dei Felidi, che il gatto produce a bocca
chiusa, consistente in un’emissione sonora e in una vibrazione laringea.
Si tratta di una espressione di uno stato
emozionale intenso, che può essere indifferentemente di piacere o di dolore.
Nel gatto domestico le fusa possono rappresentare un mezzo di comunicazione
con l’uomo.
Sta quindi a Lei capire quello che il suo
micio sta cercando di dirLe.
* Sovente ci viene chiesto in
negozio, perché bisognerebbe
acquistare un cane
esclusivamente con il pedegree?
Alcune persone non interessate alle
esposizioni e alle prove di lavoro pensano che sia una buona idea comperare un
cane senza pedigree, risparmiando una
certa cifra.
Bisogna però fare alcune considerazioni:
il pedigree non identifica il cane di alta
qualità, ma quello di pura razza.
Per esempio, un Pastore Tedesco senza
documenti (anche se sembra bellissimo)
non può essere definito “Pastore Tedesco”
ciò significa che non potrà partecipare ad
alcuna manifestazione cinofila ufficiale e
che incontrerà serie difficoltà anche nella
ricerca di un partner.
I proprietari di cani puri non li accoppiano
mai con soggetti sprovvisti di pedegree,
perché anche i cuccioli ne sarebbero
sprovvisti (contrariamente a ciò che alcuni credono, non basta che l’abbia un solo
genitore) e perderebbero notevolmente il
loro valore commerciale.
Chi desidera un cane di razza, ama le caratteristiche psicofisiche tipiche di quella
razza,(altrimenti avrebbe potuto scegliere
qualsiasi altro cane, meticci compresi).
Purtroppo, non si può essere certi di trovare queste caratteristiche in un soggetto
senza pedegree, in cui non è stata eseguita alcuna selezione tesa a mantenerle
ed a migliorarle.
Gergo felin-cinofilo
Vi aiutiamo a capire il significato di molti termini usati nel gergo felin-cinofilo
Etimologicamente “cane a testa corta”.
I cani brachicefali (boxer, bulldog, shihtzu, , pechinese, ecc.) hanno la faccia
schiacciata, con muso molto appiattito.
Questa caratteristica si accompagna ad
un accorciamento delle vie respiratorie
superiori, che spesso rende rumorosa la
respirazione.
Cobby:
Tipico del gatto persiano, corpo corto, robusto, massiccio con solida struttura muscolare, petto e anche lunghi.
Coursing:
Tipo di gara riservata ai levrieri in cui viene simulata l’inseguimento alla lepre su
terreno naturale.
10
Frusta:
Coda lunga, sottile, mobile. Assottigliata
dalla base alla punta.
Denominato anche “maina o gracula
religiosa” fu descritto e classificato
scientificamente la prima volta nel
1758 da Linneo.
Originario e particolarmente diffuso
nell’Asia sud-orientale, ed in particolare. Cina, India, Filippine, Giava,
Borneo, si differenzia a seconda delle
zone per dimensioni e piumaggio.
La taglia varia da 25 a 38 cm., ha
piume folte, liscie e morbide di colore
nero con sfumature violacee.
Il becco abbastanza lungo è robusto
e leggermente ricurvo di colore arancione mentre le zampe mediamente
sviluppate sono gialle.
Uccelli vivacissimi, i merli indiani
vivono in piccoli stormi chiassosi,
emettono fischi acuti ma anche piacevolmente modulati.
Si nutrono quasi esclusivamente di
frutti zuccherini ma gradiscono anche
granaglie, bacche e nettare dei fiori.
Il periodo di riproduzione va da marzo
ad ottobre.
Attualmente i merli indiani sono popolari in tutto il mondo quali apprezzati e
ricercati volatili ornamentali; di facile
addestramento, si affezionano a chi si
prende cura di loro, tanto da seguire
passo passo il padrone.
Non di rado stringono stretta amicizia
con altri animali domestici.
È risaputo che i merli indiani abbiano
una spiccata capacità vocale infatti
soggetti allevati in casa acquisiscono
con facilità a fischiettare ariette musicali, riproducono abilmente il canto di
altri uccelli, il verso di vari animali oltre
ai rumori più disparati, ma soprattutto
la voce umana: sovente questi uccelli
imitano con tanta abilità la voce dell’addestratore che riesce difficile distinguere l’una dall’altra.
Pranzo di Natale gratis?
Il nostro dizionario
Brachicefalo:
Il merlo
indiano
Toy:
Definizione che identifica il cane “giocattolo”, ovvero quello di taglia molto piccola.
Maschera:
Nel gatto, è la zona della faccia più colorata, comprendente il naso, le vibrisse, il
manto, gli occhi fino alle orecchie.
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più felice e sereno. All’interno del negozio,
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renderemo più sereno il Natale 2005
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Appuntamenti
12/13 NOVEMBRE 2005 -
BIELLA - Padiglioni Biella Fiere
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