Organo di chi cammina anche con la testa
Stampato in proprio – Distribuzione gratuita
Anno 16 n.101
FIASP: PUNTO E A CAPO
Il Presidente della FIASP, G. Colantonio, nell’articolo di fondo
della rivista SPORTINSIEME e soprattutto nella relazione tenuta
nell’Assemblea Federale del 12 maggio 2012 mette il dito nella
piaga che ha caratterizzato l’avvio dell’anno federale. In merito
alle nuove norme assicurative, alla coesione dei Comitati
Federali e ancor più dei gruppi organizzatori delle
manifestazioni nella loro applicazione, sui difetti e discrepanze
– che IL PUNGOLO è andato puntualmente sottolineando –
concordiamo con l’acuta analisi del Presidente. A lui spetta il
non facile compito di districare i nodi che si sono formati o che
si stanno formando: IL PUNGOLO gli augura di tutto cuore un
buon lavoro, auspicando una felice riuscita nell’intento.
Dell’ampia e puntuale relazione ci è piaciuta la chiara presa di
posizione in merito alle convenzioni con le altre Federazioni,
che non dovranno essere iniziativa dei comitati con il ginepraio
che regolarmente ne consegue, ma dovranno uniformarsi alla
posizione federale che riportiamo integralmente: “Convenzione
tra la nostra Federazione ed altre Associazioni e/o Federazioni
significa che due soggetti aventi:
 Uguali fini statutari,
 Uguali finalità locali o nazionali.
 Uguali bacini di utenza e diffusione territoriale,
 Uguali coperture assicurative sia per RCVT che per
assicurazione antiinfortunistica individuale coincidente con le disposizioni di cui al DM 206,
 Uguali necessità pratiche e logistiche
stipulano un accordo che non solo riconosce reciprocamente le
rispettive entità istituzionali, ma che sancisce che i tesserati
dell’una e dell’altra realtà siano equipollenti ai fini della
partecipazione ad eventi insieme stabiliti ed omologati”.
Fin qui la Federazione.
E i marciatori come devono adeguarsi e comportarsi? Una
“tirata d’orecchi” spetta anche ad alcuni di loro. Intanto devono
convincersi che il cartellino rilasciato all’atto della iscrizione
alle manifestazioni costituisce una vera e propria polizza di
assicurazione per quella manifestazione, quindi occorre
controllare che sia completo in tutte le sue parti (e in particolare
per quanto riguarda i singoli il nome e il gruppo di
appartenenza), non va stracciato o smarrito, come risulta dai
molti cartellini rinvenuti lungo i percorsi, ma conservato
almeno fino alla chiusura della manifestazione. Va da sè che è
essenziale adeguarsi alle regole dettate dalla Federazione che
dovrebbero essere, a questo punto, chiare e inequivocabili. Ci
auguriamo inoltre che i non pochi “portoghesi”, che
approfittano di una situazione non chiara per scroccare quanto
gli organizzatori offrono nelle manifestazioni, diminuiscano
consistentemente fino a sparire. Del resto si tratta di un
comportamento per nulla sportivo che ci auguriamo non
coinvolga i lettori del nostro foglio.
Settembre - Ottobre 2012
VAI si affida esclusivamente alla rete:
il destino della GAMBA D’ARGENTO
La gloriosa rivista VAI, ideata e fondata dalla mente vulcanica di
Renato Cepparo all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso e
dedicata ai primi praticanti delle manifestazioni non competitive
podistiche e di sci di fondo, entro il corrente anno si affida
integralmente a una edizione on line. Per questo motivo, non
essendoci più un ufficio di redazione, diventa praticamente
impossibile portare a termine e proseguire il glorioso concorso
Gamba D’Argento.
“Corri, cammina e scia” recitava il sommario di VAI a significare
che nella grande famiglia degli entusiasti del moto c’era posto
per tutti. In Italia, si sa, agonismo e competitività sono all’ordine
del giorno: ma come trascinare a praticare uno sport chi non
aveva come prospettiva né ambizioni né possibilità di classifica?
L’intuizione di Renato fu a dir poco geniale: un concorso che
avrebbe premiato chi avesse percorso in un anno mille
chilometri in manifestazioni podistiche, competitive o non
competitive, o di sci di fondo. Nel 1972 nacque così la GAMBA
D’ARGENTO che proprio quest’anno ha raggiunto la 40ª edizione.
Nell’ambito del concorso viene anche premiata la “Migliore
marcia dell’anno”. Numerosi i nomi eccellenti nel palmares della
marcia, e tra questi molti hanno di gran lunga superato i fatidici
1000 Km annuali, mentre tra le “migliori marce” annualmente
premiate si sono ripetutamente distinte le “classiche” e in ogni
caso tutte le vincitrici hanno visto via via aumentare, dopo la
vittoria, il numero dei partecipanti.
Da molti anni la gestione del concorso presso la rivista VAI era
affidata all’amica Wanda Zucchi che, presso il proprio indirizzo,
ne garantirà la conclusione – e relativa premiazione – per il
corrente anno 2012.
Per non lasciar morire una tradizione così profondamente
radicata nel mondo delle marce, Wanda si farà carico di
continuare la gestione del concorso svincolandola dalla rivista,
ma mantenendo la denominazione di GAMBA D’ARGENTO, ormai
entrata nel cuore e nella consuetudine di tanti marciatori,
rispettando nella sostanza il regolamento e integrandolo con
qualche modifica suggerita dalla esperienza accumulata.
Il concorso rinnovato perderà pertanto la denominazione VAIGamba d’Argento rimanendo semplicemente GAMBA D’ARGENTO
e l’indirizzo cui rivolgersi sarà presso Wanda Zucchi.
La Gamba d’Argento si affaccerà inoltre sulla rete con il link
http://camminandoeuropa.wordpress.com cui possono far
riferimento non solo tutti coloro che partecipano al concorso,
ma anche tutti quelli che hanno a cuore il nostro sport preferito.
Per maggiore chiarezza a pag. 6 riportiamo il regolamento
rinnovato e le modalità di adesione.
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Pag. 2
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Percorsi circolari
PERCORSO CIRCOLARE PERMANENTE DI ALTAVILLA
altavilla vicentina (VI)
Altavilla Vicentina sorge ai piedi dei Colli Berici e attorno alla "Rocca". La Rocca è l'antico castello
posto sulla sommità del colle omonimo, Rocca o Roccaforte di cui non sono rimasti che ruderi.
È abitata fin dalla preistoria e sono stati trovati reperti risalenti al Neolitico (II-III millennio a.C.)
con un insediamento stabile a nuclei di capanne intonacate lungo terrazzamenti disposti sul
declivio nord del colle della Rocca risalenti all’età del Bronzo (XIV-XII secolo a.C.). Altavilla nel
periodo pre-romano, doveva appartenere al modulo paleoveneto di Vicenza che, benché
manifestasse una certa autonomia locale, non fu indenne dagli influssi culturali e tecnologici del
mondo retico, come oramai è stato ampiamente assodato anche in sede scientifica.
Per la sua posizione così centrale, ideale per il controllo della pianura che collega Vicenza con Verona, è possibile immaginare
l'esistenza di una fortezza residenziale o vigilante fin dai tempi della preistoria. Non sono però stati attuati scavi sistematici
che potrebbero mettere alla luce reperti interessanti di quest'epoca antica. Si è comunque scoperto che la rocca risale
all'epoca romana. Nel 148 a.C. venne inoltre costruita dai Romani la Via Postumia, il cui tracciato coincide con la porzione
della strada statale 11 che attraversa in tutta la lunghezza il territorio. In occasione della costruzione della strada, i
colonizzatori romani operarono una bonifica della zona pianeggiante attraverso una regolamentazione dei canali idrici.
Questo favorì gli insediamenti della parte pianeggiante del territorio. Anche la zona di Valmarana subì gli influssi della
colonizzazione romana, tanto che il nome latino, Maranus, o indica l'antico proprietario, un certo Mariano o figlio di Mario,
forse un legionario romano compensato con questa terra, o deriva da maranus, palude, per indicare la zona paludosa.
La pianura bonificata e lavorata, facilmente raggiungibile dalle orde barbariche frequentemente presenti sul territorio a
partire dal IX secolo d.C., venne abbandonata dalla popolazione a vantaggio del colle che garantiva maggiore sicurezza. Quindi
la residenza e la vita della comunità si stabilirono sul colle, mentre durante il giorno la gente scendeva a lavorare le fertili terre
della pianura.
Nel IX secolo le prime incursioni degli Ungari: guerrieri a cavallo percorsero le principali vie di comunicazione costruite dai
Romani, portando razzie, stragi e distruzioni nelle fattorie e nei villaggi indifesi, saccheggiando chiese e monasteri. All'interno
della Rocca fu edificata la fortezza vera e propria, in prossimità della quale c'era il pozzo per il rifornimento dell'acqua.
L'obiettivo del lavoro di fortificazione fu quello di dare residenza e sicurezza alla gente che avrebbe potuto resistere in
condizioni piuttosto agevoli anche agli assedi più duri.
Il primo documento storico in cui compare il nome di Altavilla è il diploma dell'anno Mille con il quale il vescovo di Vicenza,
Gerolamo, si vedeva riconoscere dall'imperatore Ottone III la possibilità di costruire, sulla sommità del colle, un sistema di
fortificazioni contro eventuali incursioni di barbari, tra cui i Longobardi. Traccia del dominio longobardo è il toponimo della
località Stanghe riferito o alla consuetudine longobarda di piantare alti pali (stanghe)sormontati dall’immagine di un animale
in corrispondenza delle tombe o a quella, sempre longobarda, di delimitare con una palificazione l’area destinata a risolvere le
controversie mediante un duello.
Il castello fu oggetto di attacchi ed incursioni da parte di vari signori che ambivano ad impadronirsi di una posizione così
vantaggiosa a ridosso di Vicenza. Nel 1194 il Vescovo riuscì a riconquistare il castello e lo fece spianare, visti i rischi che
procurava.
Nei tempi antichi solo pochi potevano trovare un mestiere in città, la gran parte viveva del lavoro dei campi, o, come nel caso
di Valmarana, del prodotto dei boschi. Le cronache raccontano che, vista l'abbondanza della materia prima e la richiesta che
se ne faceva in città, "le genti di codesta villa con barche conducono la loro legna vendibile a Vicenza".
Fino alla fine del XIII furono i vescovi a infeudare i rappresentanti delle famiglie più importanti, poi i Vescovi persero il diritto
di investitura che fu affidata ai feudatari del luogo: si crearono così contese che videro Altavilla in lotta con i nobili Trissino e i
Da Velo. Le scorribande di Ezzelino da Romano interessarono la zona, in seguito il territorio divenne dominio degli Scaligeri di
Verona nel 1311, poi dei Visconti di Milano nel 1387 ed infine della Repubblica di Venezia nel 1404.
Dal 1404 al 1797 Altavilla fece parte della Serenissima. Molti aristocratici altavillesi si fecero costruire "palazzi di villeggiatura"
dove potevano trascorrere le loro vacanze.
Nel XVII secolo il territorio di Altavilla fu colpito da una epidemia di peste che decimò la popolazione.
Dopo il trattato di Campoformio, nel 1797, Altavilla passò sotto il dominio asburgico entrando a far parte del Regno Lombardo
Veneto.
Il 31 luglio 1866 l'annessione del Veneto al Regno d'Italia. Da allora Altavilla ne seguì le sorti.
Durante la prima guerra mondiale, per Altavilla, e soprattutto per Tavernelle, una frazione di Altavilla, continuarono a passare
eserciti diretti al fronte e le locande diventarono luogo di ristoro. Sulla Rocca vennero costruite delle trincee e avviati lavori di
fortificazione, tanto da ridiventare una roccaforte, anche se per fortuna non fu mai coinvolta in combattimenti.
Nel periodo fra le due guerre Altavilla non fu interessata da episodi particolari.
Durante la seconda guerra mondiale Altavilla fu teatro della resistenza e subì numerosi bombardamenti e atti di sabotaggio
Nel secondo dopoguerra Altavilla ha visto un grande sviluppo economico, che nel corso degli anni le ha dato un aspetto
urbanizzato come possiamo vedere oggi.
Veniamo al percorso che risulta essere tra i più frequentati nella provincia di Vicenza.
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PERCORSO CIRCOLARE PERMANENTE DI ALTAVILLA
Valido per i concorsi IVV; Gamba D’Argento
Località:
Altavilla Vicentina (VI)
Apertura:
dal 1.1. al 31.12 (chiuso domenica mattina)
Partenza e arrivo: Bar Gardenia, Piazza della Libertà, 29, (chiuso di domenica)
Bar M.C.L., Via Marconi, 132, (chiuso di martedì)
Itinerari:
km. 10-20-30
Percorrenza:
dalle ore 7:30 alle 21:30 periodo estivo (salvo diversa disposizione)
dalle ore 7:30 alle 18:00 periodo invernale (salvo diversa disposizione)
Informazioni:
Castegnaro Renato, tel. 0444.696568/347.4797924
Organizzatore:
Ass. Marc. Altavilla Vicentina, Via Mazzini, 26, 36077 Altavilla Vic. (VI) email: [email protected]
Estratto del regolamento: La manifestazione è omologata dal Comitato Provinciale F.I.A.S.P. di Vicenza con nota n° 102 del 26 Settembre
2011.
Ristori: Lungo i percorsi sono posti dei ristori (solo acqua e bibite), uno per km. 10, due per km. 20 e quattro per km. 30.
Controlli: Lungo i percorsi sono previsti dei controlli mediante autotimbratura, uno per km. 10, due per km. 20 e tre per km. 30. Al
momento dell’iscrizione verrà consegnata una chiavetta (da riconsegnare al ritorno) per l’apertura delle cassette dove sono collocati i ristori
e i timbri per i controlli.
Percorsi: Collinari, i percorsi si snodano interamente su sentieri boschivi.
Contributo di partecipazione:
 solo servizi marcia € 1.30,
 con riconoscimento individuale costituito da una maglietta appositamente stampata € 4.00.
A tutti i partecipanti che consegneranno 30
cartellini di partecipazione al Percorso Circolare,
con nome e cognome, e con i relativi controlli,
verrà consegnata una maglietta in omaggio.
Il marciatore: E’ tenuto a rispettare le norme
del codice della strada.
ALTAVILLA VICENTINA
come arrivare
in auto:
autostrada A4 - uscita Vicenza Ovest
con mezzi pubblici:
Treno: stazione di Vicenza, poi
Autobus da Vicenza
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CRONACHE DAI PERCORSI di Wanda Zucchi
SORMANO – LA VETTA TI ASPETTA
UNA CONQUISTA SUDATA
Venerdì 27 luglio eccomi a La Colma di Sormano. Ho deciso di completare il percorso circolare LA VETTA TI ASPETTA. Questa volta sono
risoluta e con un amico, un fido bastone e acqua al seguito eccomi pronta alla della conquista della vetta. Arriviamo al bivio (9/17 Km),
invece di prendere le due salite percorriamo una strada all’ombra che ci porta sulla terza. Il sole è forte ma anche la mia volontà per cui
l’erta mi sembra meno dura. Qui il panorama è stupendo ma siamo ancora lontano dalla meta: la croce che ci attende sulla vetta. Una
bottiglietta d’acqua con un po’ di sale mi rinfresca e proseguo. Ora la salita è meno ripida, ma con sassi. Ecco la vetta su in alto, poi
prendiamo la strada comoda che aggira il monte e porta ai piedi della croce. Qui un cartello dice “40 minuti alla cima”. Si fa una vera sauna
gratis e ogni tanto si incontra qualcuno che ritorna. Dopo molto tempo ecco davanti a noi una salita sassosa e impegnativa che metterebbe
a dura prova chiunque. Devo arrivare, ripeto a me stessa, e con pazienza e buona volontà eccomi alla croce. Qui mi aspetta l’amico, mi
riposo e bevo un goccio di acqua. Una foto per dimostrare che ci sono arrivata anch’io e poi la discesa. La paura mi tradisce e l’amico mi da
una mano fino a quando è tutto tranquillo. Si scende a perdifiato per vari chilometri su sassi ed erba, quando decidiamo di tagliare e
prendere una scorciatoia che ci porterà al Binda dove potremo fermarci a mangiare. Strada sterrata per un po’ e poi giù per strada asfaltata.
Ci ristoriamo e beviamo due birre, poi chiediamo se c’è un sentiero che porta alla Colma invece di percorrere 5 chilometri d’asfalto. L’idea
era buona, ma la realtà è stata diversa: un sentiero non curato con sassi che proseguendo peggiorava sempre di più. Ad un certo punto la
sottoscritta, mentre cercava di vedere se la strada sopra di lei andava parallela al sentiero, sente sotto i suoi piedi tra l’erba alta scalini
nascosti e umidi e si accorge di scivolare. Un cartello sopra di lei indica “sentiero comunale”, ma si scorge pure la strada. L’unica via di uscita
per raggiungerla è inerpicarsi sulla scarpata con l’aiuto del bastone calpestando le ortiche nascoste dall’erba alta. Quando sono uscita da
quel ginepraio ecco che sento l’amico che aveva raggiunto la strada prima di me. Morale: bolle su gambe e braccia. Io il bel sentiero non l’ho
trovato. Era meglio farsi 5 chilometri d’asfalto.
Sono comunque contenta: la conquista della vetta è fatta.
PERCORSO PERMANENTE DI ALTAVILLA
Lunedì 6 agosto eccomi ad Altavilla Vicentina per vedere dopo molto tempo il circolare che è il più frequentato dai vicentini. Sono in
compagnia di un amico. Si parte tardi e con il sole ormai alto. Non ho il bastone. Un po’ di asfalto e siamo già in quota. Arriviamo al bivio
della scelta tra i percorsi e scegliamo i 20 chilometri. Frecce di legno ci indicano l’itinerario che si inarca in salita e discesa con strade sterrate
di montagna. Un bellissimo percorso nell’ombra ora ci accompagna e a l settimo chilometro troviamo la cassetta del ristoro e una bellissima
fontana che ci rinfresca. Arriviamo ad un bivio le rovine di un castello ci appaiono e noi non vediamo il segnale. Nel frattempo in salita c’è un
po’ di ghiaietta; io scivolo, mi faccio male a una caviglia e faccio fatica a discendere. Siamo ancora in cima e divalliamo fino a Brendola per
strada normale, ma ormai siamo fuori dal percorso. Cercando di reagire al dolore entriamo nell’abitato. Qui troviamo un angelo che in
macchina ci porta ad Altavilla. Sarà per un’altra volta.
Anche qui consigliamo di munirsi di un bastone e di acqua.
ROVERETO: SUL COLLE DI MIRAVALLE
Martedì 7 agosto sono riuscita in parte a compiere il percorso permanente di Rovereto con un compagno di strada.
Gli amici mi avevano avvisato che il primo pezzo era tremendo. Non ci ho creduto fino a quando mi sono trovata al di là di una porta ad
affrontare una salita da “muro di Sormano”, dapprima in asfalto ma poi con sentiero abbastanza agevole, ma erto. Solo alla fine della salita
il ghiaietto mi ha fatto dannare. Arrivata alla strada ecco il segnale giallo IVV che mi dice di proseguire su un’altra salita che mi porterà alla
Campana della Pace. Meno male che il sentiero della pace è all’ombra e qui non fa caldo. Dopo un lungo tratto seguendo le tracce eccomi
alla Campana. Attendo l’apertura e mi godo il panorama che qui è bellissimo. Lascio continuare il percorso all’amico che mi accompagna
perché sono ancora sofferente per l’infortunio del giorno prima.
Infine mi raggiunge di nuovo l’amico che mi spiega di aver fatto
qualche salita ancora e che adesso possiamo concludere insieme. Il
percorso prosegue su una discesa tranquilla verso l’ossario che
decidiamo di visitare. Tutto bello e suggestivo e da qui tutto asfalto
fino all’arrivo alla chiesa di Sant’Antonio. Un bastone ed acqua (che
all’iscrizione viene data gratuitamente). E’ una bellissima
passeggiata da affrontare con calma.
Da ricordare che lungo il percorso non si trovano frecce o altri
segnali indicatori, ma soltanto un segnale IVV dipinta sui muri o
sull’asfalto che indica la direzione da seguire (vedi foto).
Nei pressi della partenza abbiamo trovato un albergo confortevole e con prezzi accessibili.
MARCIANDO…MARCIANDO…
IL SENTIERO DEL BRENTA
Domenica 24 giugno eccomi in trasferta a Pove del Grappa ove il
Gruppo dei Leprotti organizzava la 1° marcia Conca degli olivi. Pove,
che dista 3 chilometri da Bassano del Grappa, è un paese esteso
sovrastato dai monti. In passato Toni Boscato, un grande
marciatore, organizzava una camminata impegnativa che andava
fino alla cima del Monte Grappa; ha pensato ora che si poteva far
conoscere anche i dintorni di Pove del Grappa con un percorso per
tutti all’ombra e lungo la riva del Brenta. I chilometri sono 4-6-1020. A detta dell’organizzatore non ci sarebbero salite, ma dovete
credermi: sul percorso più lungo due o tre saliscendi mi hanno fatto
dannare.
Segue a pag. 5
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Un paesaggio caratterizzato da olivi e piante da frutto (buonissime le
albicocche data la stagione). La bellezza del territorio trova il culmine a
Oliero dove si imbocca il “sentiero del Brenta” che porta a Bassano, al
ponte degli Alpini. Una
camminata nel fresco
anche se qui il sole ha
voluto parteci-pare con noi.
Il fiume Brenta ci accompagna calmo e pulito dove,
tra piccole isole e sassi, si
muovono anatre e germani.
In silenzio ascolto la voce del fiume e a questa si unisce il canto di tanti
uccellini. Ma il ponte dov’è? si chiedono tutti: eccolo, stupendo: perdiamo
qualche minuto ad ammirare le ville che si specchiano nel fiume. Una
foto è di rigore con la statua “al bacio” e poi eccomi ancora nel sentiero
questa volta un po’ sassoso. Ristori ottimi, e l’ultimo addirittura “super”.
Ho ancora il bastone che mi ha dato conforto nel primo tratto di
percorso, ma ormai mancano solo pochi chilometri: sono stanca e il caldo
ora è al top. L’ultima salitina ed eccoci al Parco delle Rose e al traguardo.
Più di 3000 persone hanno partecipato ad una camminata splendida che
tutti hanno gradito.
NEL FRESCO DEL PARCO DI MOZZATE
Domenica 1 luglio. Il caldo è al suo zenit, ma a Mozzate in provincia di
Como moltissimi marciatori lo hanno sfidato in una manifestazione
organizzata dal gruppo mozzatese: i km sono 7-12-19. Il percorso si
snoda quasi interamente nel Parco di Appiano fra sentierini sassosi e pieni
di radici. Alla partenza dfficoltà: forse non si è ancora giunti ad una
soluzione nelle iscrizioni nonostante il computer.
Parto tranquilla e mi sembra di essere Cappuccetto Rosso alla ricerca
della Nonna. Tutt’un tratto i boschi ove l’unico rumore era il cinguettio
degli uccelli si animano di strani personaggi che sono a caccia di un tesoro.
Nastri colorati guidano questa ricerca .
Tanti scelgono il percorso dei 7 chilometri, ma poi si uniscono agli altri.
Alcuni “corridori” si scusano del disagio recato a chi cammina, ma altri
sono molto maleducati. Ristori troppo vicini all’inizio e troppo distanziati in
seguito. Buone le crostate ed anche acqua e the a temperature
accettabili. Il sentiero si snoda all’interno del bosco e sembra non finire.
Si vedono case in lontananza, ma siamo sempre in un labirinto. Tratti
d’asfalto che sono duri da percorere sotto un sole inclemente e poi ancora
il parco. A circa 3 chilometri dall’arrivo mi raggiungono le “scope” in
bicicletta che mi si affiancano e mi confortano. Offro dell’acqua ad un
marciatore in difficoltà, che subito si rianima e corre via. Accetto un po’
di acqua da uno degli angeli che mi segue e insieme andiamo all’arrivo.
Prodotti cosmetici per le signore come riconoscimento.
MONTEVIASCO: TRA CIELO E TERRA
Domenica 15 luglio decido di andare a Monteviasco. Una levataccia e due
cambi di treno poi la mamma di un amico ci accompagna a Curiglia. Da
tempo sentivo parlare di questa camminata atipica, poiché il paese di
Monteviasco si trova su un cucuzzolo raggiungibile o salendo 1442 gradini
sulle pendici del monte oppure, solo da pochi anni, con una funivia. Il
gruppo Amici di Monteviasco organizza una camminata di 3 e 12
chilometri. Percorriamo circa due chilometri su strada ma poi la scelta del
percorso: affrontare direttamente i mille e più scalini o raggiungerli dopo
un tratto di salita su strada. Una salita dietro l’altra con gradoni e vi
assicuro che qui si era uguali nella fatica: tutti camminavano. Si arriva fino
a 1000 metri di altitudine, ma difficilmente si contempla il paesaggio,
tuttavia il lago sottostante ci affascina. Con un fido bastone e qualche
spinta eccomi alla meta. Le discese non sono “cattive”, basta prenderle
con calma e come detto da molti partecipanti bisogna affrontare il
percorso decisi a fare non di corsa, ma al passo di una camminata in
montagna. Alcuni la paragonano alla “via crucis” di altre camminate. I
ristori sono buoni ed anche la segnaletica. Baite di montagna ci
ricordano tempi lontani; quando mancano 2 chilometri all’arrivo una
brutta discesa di sassi mi aspetta e tiro un sospiro di sollievo quando
arriviamo a Monteviasco: poche case, una chiesa, ristoranti e baite
preda della ristrutturazione. Una esperienza da ripetere.
UNA CAMMINATA NELLE NUVOLE
Domenica 8 luglio un appuntamento che richiama marciatori da ogni luogo:
a Chatillon si svolge già da circa un trentennio una camminata che ha
avuto molte variazioni sia per il percorso che per i chilometraggi. Il
gruppo Monte Cervino non discrimina i camminatori e mette tutti a
proprio agio indipendentemente dalle loro scelte di partecipazione.
Percorsi ardui e facili che quest’anno oltre 4000 partecipanti hanno
compiuto tra le cime su sentieri di montagna, che in particolare nella 3ª
Alpemarathon dello Zerbion hanno messo a dura prova i più coraggiosi
(una cinquantina di concorrenti). Anche bimbi e “tapascioni” hanno provato
un’esperienza unica visitando il castello di Ussel nel percorso dei 20 km.
Un tempo meraviglioso ha accompagnato i marciatori. Soltanto un
temporale improvviso nel primo mattino ha ritardato la partenza. Tutto
bene poiché l’organizzazione è ormai collaudata e i ristori “intelligenti”.
Anche gli ultimi all’arrivo hanno usufruito di tutto quanto offerto ai primi.
Quest’anno per la prima volta, sull’onda dei successi dell’iniziativa di altri
Comitati, sabato 7 luglio è stata organizzata una “retrorunning” di 3
chilometri da Chatillon a Saint Vincent. C’erano dei dubbi sulla
partecipazione ma alla partenza
erano in 50. Campioni e no, alcuni
hanno provato questa esperienza
per la prima volta. Tutti
soddisfatti all’arrivo ove li
aspettava un piccolo ristoro.
Anche i bambini hanno voluto
partecipare.
Un vento stupendo ha salutato i
marciatori.
IL LAMBRO: UNA PASSEGGIATA RILASSANTE
Domenica 22 luglio eccomi a Costa Lambro, alla ricerca del fresco anche
se la sera prima un temporale con grandine ci aveva illuso sul cambiamento
della temperatura. Non è una zona sconosciuta poiché molte
manifestazioni scelgono questi percorsi. Circa 1200 persone hanno
risposto all’appello che il gruppo ASDO GSO COSTALAMBRO per la 5ª “De
ché e de là del Lamber” di 6-12-18-24 chilometri, proponendo un
percorso al fresco e non impegnativo. Parcheggi esauriti anche nelle
vicinanze, ma niente paura per i camminatori che si sono portati alla
partenze ed hanno atteso pazientemente alle iscrizioni. Un percorso
suggestivo. il Lambro accompagnava i nostri passi lungo un sentiero a
tratti sterrato. Qualche salita non ripida e alberi di prugne selvatiche che
mi tentavano. Sono felice e godo di questa giornata nel verde e al fresco.
Un ristoro intelligente, poi continuo con un sole che
mi accarezza: ora sono al di là del Lambro e in un altro paesaggio. Le
grotte di Realdino stupende e poi Verano. Una salita un po’ impegnativa e
sono arrivata. Anguria in abbondanza. Un riconoscimento intelligente: un
coltellino multiuso in acciaio. Bravi.
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La notte di San Lorenzo, evento in Val Chiavenna (PC)
di Angela Lampredi
QUANDO LE STELLE TOCCANO LA TERRA
La notte di San Lorenzo è tradizionalmente associata al fenomeno delle stelle cadenti, considerate evocative dei carboni ardenti su cui il santo fu martirizzato.
In effetti in questi giorni la terra attraversa lo sciame meteorico delle Perseidi e nell’atmosfera c’è un numero imprecisato di piccole meteore. Il fenomeno risulta
particolarmente visibile quando il cielo estivo è terso. A questo si sono ispirati gli organizzatori del primo evento:
“SAN LORENZO in Val Chiavenna”
proponendo un ritrovo in notturna, di camminatori, di cicloamatori, di cavalieri e di conduttori di trattori d’epoca, con il patrocinio del Comune di Lugagnano Val d’Arda.
Il Gruppo Marciatori Ottesola, con l’approvazione di Piacenza marce a.s.d., con volontà positiva e spirito sereno rispondeva organizzando la “camminata guidata”.
Il ritrovo alle 19 per le iscrizioni era in località “La Torricella”, (un antico edificio di pregio architettonico) in Chiavenna Rocchetta, la partenza veniva effettuata alle 19,30
con capitano di squadra che ci guidava per una tranquilla passeggiata, Mentre un amico conoscitore delle stelle, lungo il percorso, cercava di spiegare ad un gruppo di
ragazzi più che mai interessati le varie posizioni ed i nomi delle costellazioni.
La prima parte del percorso si sviluppava tra prati e vigneti. Arrivati a Madonna del Piano, di fronte alla Chiesetta tutti a rinfrescarsi alla classica fontanella.
Ancora un chilometro e ci si trovava a Lugagnano in piazza 4 Novembre, dove un’abbondante ristoro, allestito da una parte dei commercianti-camminatori locali,
rinfrancava i partecipanti.
Il ritorno attraverso una caratteristica stradina, sempre tra vigneti ed alberi da frutto, dava modo a tutti di visualizzare la vallata e l’abitato stesso. Le prime torce si
accendevano, ed al tempo stesso si manifestava una brezza fresca e leggera, che abbassava la temperatura dando sollievo.
All’arrivo veniva distribuita a tutti una buona pastasciutta, accompagnata da vino locale e frutta.
L’Associazione dei vitivinicoltori provvedeva a soddisfare tutti i palati con spiedini, costate e patatine, mentre un complessino intratteneva piacevolmente.
L’intento degli organizzatori era di far conoscere a tutti gli amanti della natura la Val Chiavenna, le varie Associazioni che cercano in ogni modo di vivacizzarla,
rendendola anche partecipe di un aiuto solidale, anche in questa occasione direttamente e in forma documentata, ai terremotati di Mirandola.
Concorso Gamba d’Argento
Regolamento
Il concorso premia i podisti competitivi e no che si impegnano nel corso dell’anno a raggiungere determinati obiettivi di percorrenza.
Ai concorrenti verrà consegnato un libretto su cui apporre i timbri che comprovano i km coperti nel corso nell’anno solare in ogni
manifestazione podistica competitiva o non competitiva e sui percorsi circolari permanenti italiani ed europei omologati dalle
federazioni nazionali e internazionali.
Questo libretto verrà consegnato dagli incaricati all’atto dell’iscrizione al concorso o sarà spedito all’indirizzo che il concorrente
indicherà entro il mese di novembre dell’anno precedente a quello indicato.
Il libretto dovrà venire restituito di persona o via posta entro il mese di aprile dell’anno successivo.
Riconoscimenti per i singoli partecipanti

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Km più di 1000
ORO:
diploma e scudetto
Km 1000
ARGENTO:
diploma e scudetto
Km 500
BRONZO:
diploma e scudetto
Uno speciale PREMIO FEDELTA’ consistente in un particolare scudetto che riconosce il costante impegno di chi avrà
attivamente partecipato al concorso per cinque – dieci – quindici anni e così via. Verranno considerati validi anche gli
anni in cui si è partecipato al concorso VAI-Gamba d’Argento.
Riconoscimento per i gruppi
minimo 5 componenti
Viene considerata la somma dei km percorsi da ogni membro, sempre nelle categorie dei 500-1000-più di 1000 chilometri.
 1° classificato:
TARGA PERSONALIZZATA
 Tutti rimanenti i gruppi partecipanti:
DIPLOMA DI PARTECIPAZIONE PERSONALIZZATO
Miglior manifestazione dell’anno
Ogni concorrente potrà esprimere tre preferenze per premiare le tre migliori manifestazioni dell’anno (con esclusione di quelle
organizzate dalla sua società di appartenenza)


1ª classificata: MIGLIOR MANIFESTAZIONE
riconoscimento TARGA PERSONALIZZATA
2ª e 3ª classificate:
riconoscimento DIPLOMA PERSONALIZZATO
La premiazione si tiene nel giugno dell’anno successivo
_________________________________________________
Responsabile Wanda Zucchi via Broggi 15 20129 MILANO
cell. 3384721869
e-mail: [email protected]
Organo di chi cammina anche con la testa
Via Broggi 15 – 20129 MILANO
FAX 02 45473796
E mail: [email protected]
IN REDAZIONE:
Wanda Zucchi
Franca Tarantola (impaginazione e grafica)
CORRISPONDENTI PER:
Veneto:
Giannino Emanuelli
Marce estere: Francesco Vanoli
Enrico Maestri (disegni e vignette)
Rapporti con la scuola: Paola Sensi
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Settembre/Ottobre 2012