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Corriere del Mezzogiorno Sabato 18 Dicembre 2010
BA
Cultura
Rubini cittadino di Mesagne
Il Consiglio comunale di Mesagne, nella seduta del 21 dicembre,
conferirà la cittadinanza onoraria all’attore e regista Sergio Rubini. Ormai da qualche lustro Rubini ha eletto Mesagne come una delle sue
location preferite avendovi girato La terra e L’uomo nero, dando alla
cittadina del Brindisino lustro e visibilità, oltre a non trascurabili impieghi lavorativi a maestranze locali. La cerimonia pubblica del conferimento della cittadinanza si terrà mercoledì 22 dicembre con inizio alle
ore 18.30 presso l’auditorium del Castello Normanno Svevo.
Spettacoli&Tempo libero
Teatro Un protagonista della scena italiana, apprezzato regista d’opera, parla della sua ultima creazione
Bari
«Mi moltiplico all’infinito»
Quanti tesori
da scoprire
nel Campus
universitario
Il ritorno in Puglia di Giorgio Barberio Corsetti
alla Casa delle Musiche con una «Commedia»
realizzata insieme al pianoforte di Danilo Rea
P
di FRANCESCO MAZZOTTA
C’
è chi lo chiama «illusionista
del palcoscenico». In effetti
Giorgio Barberio Corsetti ha
portato il corpo a sfidare le leggi naturali all’interno di un teatro contaminatosi con altre forme artistiche, circo incluso. Quando da allievo di Luca Ronconi
negli anni Settanta diventa uno dei protagonisti della «nuova spettacolarità» col gruppo La Gaia Scienza, sulla scena del teatro di
ricerca - oltre ai già affermati Carmelo Bene, Giancarlo Nanni e pochi altri - stanno
emergendo Federico Tiezzi con il Carrozzone e Mario Martone con Falso Movimento,
che per le loro performance s’ispirano come lui alle tecniche d’improvvisazione del
jazz. Per questo il recente incontro col pianista Danilo Rea è avvenuto in modo del
tutto naturale. E non solo, perché nel frattempo Corsetti ha rafforzato i suoi rapporti
con la musica approdando al teatro d’opera, tra repertorio e nuove produzioni: sua,
per esempio, è la regia al Maggio musicale
fiorentino de Il letto della storia di Fabio
Vacchi, compositore cui - tra l’altro - si lega
il futuro prossimo del Petruzzelli, dove a fine aprile debutterà l’opera Lo stesso mare
su libretto di Amos Oz.
Con le musiche dal vivo suonate da Danilo Rea, domani sera Corsetti presenterà alla
Casa delle musiche-Kursaal Santalucia di
Bari lo spettacolo Commedia prodotto da
Fattore K in collaborazione con Puglia
Sounds e Fondazione Musica per Roma,
progetto con il quale l’artista è tornato nuovamente in scena sei anni dopo Cabaret metafisico. «È un dialogo multimediale a tre
che conduco con Danilo e le immagini di
Cristian Taraborrelli», spiega, mentre manifesta un grande entusiasmo per questo ritorno in Puglia. «Ho molta ammirazione
per una regione dove compagnie come il
Kismet e Koreja sono diventate luoghi storici del teatro di innovazione. Ma noto una
vitalità in via d’espansione che ho potuto
toccare con mano di recente a Roma, lo
scorso febbraio, dove per il Festival Vertigine per giovani compagnie da me diretto all’Auditorium Parco della Musica ho scoperto il Teatro Minimo di Andria con Sequestro all’italiana».
Secondo Corsetti il movimento teatrale
pugliese è ormai un fenomeno di riferimento. «È palpabile questa volontà di impegno che sta creando una nuova geografia del teatro in Italia, per il quale la priorità rimane l’apertura degli spazi. Bisogna
portare aria nei luoghi chiusi. E in Puglia,
mi pare si stia facendo molto in questo senso, anche con la rete dei Teatri abitati».
Domani
Giorgio Barberio Corsetti, insieme a
Danilo Rea, sarà domani sera alla Casa
delle Musiche - Kursaal Santalucia di
Bari per presentare «Commedia» al
pubblico barese. Fondatore e leader
della Gaia Scienza, il regista e attore
romano è stato anche direttore della
Biennale teatro veneziana e del Teatro
di Roma. Negli anni Ottanta e Novanta
è stato spesso sui palcoscenici pugliesi
Con una metafora molto efficace Corsetti
parla di «piccolo ecosistema in un contesto nel quale si tende a distruggere il terreno con i rifiuti tossici». E parlando del suo
rapporto simbiotico con la musica, dal quale nasce lo spettacolo in scena domani al
Kursaal, ricorda anche l’esperienza di un
mese fa, con la regia (firmata a quattro mani con Géraud Didier) della prima mondiale a Matera dell’opera visuale La città di
pietra musicata da Gianfranco Tedeschi e
Loredana Paolicelli.
«Sinora ho lavorato con tanti compositori e musicisti, ma con Danilo è stato di-
Questa sera, invece...
Il misticismo sufi di Mercan Dede
Il flautista e compositore
turco Mercan Dede si muove
tra elettronica e tradizione
Domani il dialogo tra l’attore Giorgio Barberio Corsetti e il
pianista Danilo Rea nello spettacolo multimediale Commedia,
stasera la contaminazione sonora e spirituale, tra misticismo ed
elettronica, nell’incontro tra l’Istanbul Quartet e il
polistrumentista e virtuoso di flauto ney Mercan Dede, il
musicista e dj turco che abbraccia la techno e l’ascetismo sufi (la
scorsa estate è stato tra gli ospiti di punta della Notte della
Taranta). L’offerta artistica di Puglia Sounds alla Casa delle
musiche di Bari (il Kursaal Santalucia) si conferma, dunque,
ricca di proposte trasversali con artisti di varia estrazione, in
ossequio allo spirito di una regione di frontiera spontaneamente
aperta ai suoni e ai linguaggi di confine. Entrambi gli spettacoli
avranno inizio alle ore 21. Info 080.524.30.00. (f. maz.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Memoria Una nuova edizione del libro di Mario Piergiovanni
«Sole e cerase», poesia della tradizione
U
na Bari degli anni Settanta magica, vista con gli occhi poetici e ironici di un artista poliedrico qual
era Mario Piergiovanni, è raccontata nell’audiolibro Sole e cerase prodotto dall’associazione culturale Terrae, presentato
questa mattina, ore 11, al Fortino Sant’Antonio di Bari. Sole e cerase è la rivisitazione dell’opera dal titolo omonimo pubblicata nel 1981: un libretto che raccoglieva le
poesie in dialetto barese di Piergiovanni,
accompagnato da un vinile in cui era incisa la voce recitante di Riccardo Cucciolla,
il doppiatore e attore barese diventato famoso con l’interpretazione di Nicola Sac-
verso perché ho avuto l’opportunità di rimettermi in gioco come attore», spiega
Corsetti. «Commedia è uno spettacolo con
una sua struttura, nella quale la mia voce
diventa un altro strumento, anche se non
canto. I testi sono come ballate, liriche, filastrocche, alcune legate più all’aspetto
emotivo, altre più violente, ma sempre riferibili all’umano». Sul palco Corsetti è
una piccola maschera. Lui preferisce definirsi «un Pierrot ironico, tagliente e triste
che guarda la vita e il mondo con un’ironia di fondo piena di sofferenza». Lo spettacolo è, infatti, un dialogo tra parole, musica e immagini pensato come un viaggio
attraverso la commedia umana, derisorio,
comico, terribile, violento e struggente, così come ci appare la vita sulla terra ora, abbandonata dal sacro e dalla divinità, ma
nello stesso tempo piena di slanci, pulsioni e sussulti.
E nel solco di una ricerca che ha portato
Corsetti a elaborare un progetto linguistico su scrittura, messa in scena e nuove tecnologie, anche qui la componente visuale
risulta fortissima. «Ormai non riesco più a
fare differenza tra teatro in senso tradizionale e aspetto visivo. Se le immagini sono
pensate, se non sono semplice colore, se
hanno un senso simbolico come le parole,
sono parole dette in maniera diversa. E in
Commedia, usando trucchi elettronici, mi
sono divertito a creare un universo nel
quale mi moltiplico all’infinito, come Buster Keaton nel film in cui si ritrova in un
teatro pieno di cloni di se stesso».
co nel film Sacco e Vanzetti del 1970.
L’attore Rocco Capri Chiumarulo, in fede
anche a una promessa fatta allo stesso Piergiovanni, ha reinterpretato i brani conservando l’alchimia sonora fra testi e musiche.
Alle registrazioni originali dello storico vinile, affidate all’epoca a musicisti straordinari (tra cui Pino e Nando Di Modugno), si affiancano quattro nuove tracce con gli interventi di altri due artisti: Paolo Mastronardi
e Massimo La Zazzera.
Una traccia riporta anche l’emozionante
voce del maestro Piergiovanni, scomparso
nel 2009, dopo aver dedicato la sua vita interamente all’arte. Ha insegnato per trent’an-
ni Scultura al liceo artistico di Bari, alcune
sue opere le ritroviamo nell’Ateneo barese,
come il bassorilievo dedicato ai martiri di
Cefalonia o il monumento alla donna, nei
pressi del Fortino. Nella sua produzione
non manca il teatro; ha scritto diversi testi
come la celebre commedia Jarche jalde che
insieme a quella di Vito Maurogiovanni Jarche vasce costituisce una tappa importante
della tradizione teatrale barese. All'interno
del libro, le foto di Nicola Amato e i disegni
originali dello stesso maestro nell’elaborazione grafica di Tommaso Armenise.
Michela Ventrella
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ackaging e contenuti sono i suoi punti di forza.
Il palazzo delle biblioteche: teorie, storia e progetto.
Ipotesi per il Campus Universitario di Bari è infatti un volume (edito da Mario Adda, Bari
2010) declinato come una scatola-contenitore, con agili fascicoli tematici, ed è dedicato
a una delle realtà formative
più importanti della regione.
Nato all’interno del Progetto
T.E.S.I. che incentiva la sperimentazione, in ambito europeo, di tesi innovative, e coordinato dalla cattedra di Storia
dell’architettura diretta da
Francesco Moschini, lo studio,
firmato a due mani da Vincenzo D’Alba e Francesco Maggiore, ricostruisce la storia del
Campus attraverso 21 schede.
Mappatura degli edifici storici di fine Ottocento e dei primi del Novecento (villa Rocca,
Giordano e Sbisà), repertorio
dei musei, del patrimonio librario, schedatura degli eventi
più significativi che hanno
scortato l’attività didattica curriculare, sono alcuni dei tasselli, autonomamente fruibili,
della pubblicazione. Molte le
scoperte per quanti non frequentano la struttura: intanto
la complessa rete museale con
collezioni anatomiche, zoologiche, botaniche, geofisiche,
farmacologiche, potenzialmente a disposizione per un
futuro museo della scienza. E
poi il museo della fotografia
del Dau (Dipartimento di architettura e urbanistica), che
meriterebbe un’utenza allargata, con raccolte di autori come
Olivo Barbieri, Mimmo Jodice,
Gianni Berengo Gardin o come Gabriele Basilico, Uliano
Lucas, Michele Cera, Carlo Garzia che mettono a disposizione il loro stimato sguardo, a
piccola scala, per inedite visioni del Campus, e, a grande scala, per eleganti impaginazioni
di frammenti urbani. Inoltre,
il lavoro guarda al futuro, predisponendo una parte progettuale relativa a nove aree dove
collocare il Sistema Palazzo
delle Biblioteche, struttura di
fondamentale importanza per
legare l’intero organismo universitario al resto della città e
per potenziare la sua vocazione multidisciplinare.
Marilena Di Tursi
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«Sole e cerase», poesia della tradizione