Codice cliente: 72719 19 Corriere del Mezzogiorno Sabato 18 Dicembre 2010 BA Cultura Rubini cittadino di Mesagne Il Consiglio comunale di Mesagne, nella seduta del 21 dicembre, conferirà la cittadinanza onoraria all’attore e regista Sergio Rubini. Ormai da qualche lustro Rubini ha eletto Mesagne come una delle sue location preferite avendovi girato La terra e L’uomo nero, dando alla cittadina del Brindisino lustro e visibilità, oltre a non trascurabili impieghi lavorativi a maestranze locali. La cerimonia pubblica del conferimento della cittadinanza si terrà mercoledì 22 dicembre con inizio alle ore 18.30 presso l’auditorium del Castello Normanno Svevo. Spettacoli&Tempo libero Teatro Un protagonista della scena italiana, apprezzato regista d’opera, parla della sua ultima creazione Bari «Mi moltiplico all’infinito» Quanti tesori da scoprire nel Campus universitario Il ritorno in Puglia di Giorgio Barberio Corsetti alla Casa delle Musiche con una «Commedia» realizzata insieme al pianoforte di Danilo Rea P di FRANCESCO MAZZOTTA C’ è chi lo chiama «illusionista del palcoscenico». In effetti Giorgio Barberio Corsetti ha portato il corpo a sfidare le leggi naturali all’interno di un teatro contaminatosi con altre forme artistiche, circo incluso. Quando da allievo di Luca Ronconi negli anni Settanta diventa uno dei protagonisti della «nuova spettacolarità» col gruppo La Gaia Scienza, sulla scena del teatro di ricerca - oltre ai già affermati Carmelo Bene, Giancarlo Nanni e pochi altri - stanno emergendo Federico Tiezzi con il Carrozzone e Mario Martone con Falso Movimento, che per le loro performance s’ispirano come lui alle tecniche d’improvvisazione del jazz. Per questo il recente incontro col pianista Danilo Rea è avvenuto in modo del tutto naturale. E non solo, perché nel frattempo Corsetti ha rafforzato i suoi rapporti con la musica approdando al teatro d’opera, tra repertorio e nuove produzioni: sua, per esempio, è la regia al Maggio musicale fiorentino de Il letto della storia di Fabio Vacchi, compositore cui - tra l’altro - si lega il futuro prossimo del Petruzzelli, dove a fine aprile debutterà l’opera Lo stesso mare su libretto di Amos Oz. Con le musiche dal vivo suonate da Danilo Rea, domani sera Corsetti presenterà alla Casa delle musiche-Kursaal Santalucia di Bari lo spettacolo Commedia prodotto da Fattore K in collaborazione con Puglia Sounds e Fondazione Musica per Roma, progetto con il quale l’artista è tornato nuovamente in scena sei anni dopo Cabaret metafisico. «È un dialogo multimediale a tre che conduco con Danilo e le immagini di Cristian Taraborrelli», spiega, mentre manifesta un grande entusiasmo per questo ritorno in Puglia. «Ho molta ammirazione per una regione dove compagnie come il Kismet e Koreja sono diventate luoghi storici del teatro di innovazione. Ma noto una vitalità in via d’espansione che ho potuto toccare con mano di recente a Roma, lo scorso febbraio, dove per il Festival Vertigine per giovani compagnie da me diretto all’Auditorium Parco della Musica ho scoperto il Teatro Minimo di Andria con Sequestro all’italiana». Secondo Corsetti il movimento teatrale pugliese è ormai un fenomeno di riferimento. «È palpabile questa volontà di impegno che sta creando una nuova geografia del teatro in Italia, per il quale la priorità rimane l’apertura degli spazi. Bisogna portare aria nei luoghi chiusi. E in Puglia, mi pare si stia facendo molto in questo senso, anche con la rete dei Teatri abitati». Domani Giorgio Barberio Corsetti, insieme a Danilo Rea, sarà domani sera alla Casa delle Musiche - Kursaal Santalucia di Bari per presentare «Commedia» al pubblico barese. Fondatore e leader della Gaia Scienza, il regista e attore romano è stato anche direttore della Biennale teatro veneziana e del Teatro di Roma. Negli anni Ottanta e Novanta è stato spesso sui palcoscenici pugliesi Con una metafora molto efficace Corsetti parla di «piccolo ecosistema in un contesto nel quale si tende a distruggere il terreno con i rifiuti tossici». E parlando del suo rapporto simbiotico con la musica, dal quale nasce lo spettacolo in scena domani al Kursaal, ricorda anche l’esperienza di un mese fa, con la regia (firmata a quattro mani con Géraud Didier) della prima mondiale a Matera dell’opera visuale La città di pietra musicata da Gianfranco Tedeschi e Loredana Paolicelli. «Sinora ho lavorato con tanti compositori e musicisti, ma con Danilo è stato di- Questa sera, invece... Il misticismo sufi di Mercan Dede Il flautista e compositore turco Mercan Dede si muove tra elettronica e tradizione Domani il dialogo tra l’attore Giorgio Barberio Corsetti e il pianista Danilo Rea nello spettacolo multimediale Commedia, stasera la contaminazione sonora e spirituale, tra misticismo ed elettronica, nell’incontro tra l’Istanbul Quartet e il polistrumentista e virtuoso di flauto ney Mercan Dede, il musicista e dj turco che abbraccia la techno e l’ascetismo sufi (la scorsa estate è stato tra gli ospiti di punta della Notte della Taranta). L’offerta artistica di Puglia Sounds alla Casa delle musiche di Bari (il Kursaal Santalucia) si conferma, dunque, ricca di proposte trasversali con artisti di varia estrazione, in ossequio allo spirito di una regione di frontiera spontaneamente aperta ai suoni e ai linguaggi di confine. Entrambi gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Info 080.524.30.00. (f. maz.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Memoria Una nuova edizione del libro di Mario Piergiovanni «Sole e cerase», poesia della tradizione U na Bari degli anni Settanta magica, vista con gli occhi poetici e ironici di un artista poliedrico qual era Mario Piergiovanni, è raccontata nell’audiolibro Sole e cerase prodotto dall’associazione culturale Terrae, presentato questa mattina, ore 11, al Fortino Sant’Antonio di Bari. Sole e cerase è la rivisitazione dell’opera dal titolo omonimo pubblicata nel 1981: un libretto che raccoglieva le poesie in dialetto barese di Piergiovanni, accompagnato da un vinile in cui era incisa la voce recitante di Riccardo Cucciolla, il doppiatore e attore barese diventato famoso con l’interpretazione di Nicola Sac- verso perché ho avuto l’opportunità di rimettermi in gioco come attore», spiega Corsetti. «Commedia è uno spettacolo con una sua struttura, nella quale la mia voce diventa un altro strumento, anche se non canto. I testi sono come ballate, liriche, filastrocche, alcune legate più all’aspetto emotivo, altre più violente, ma sempre riferibili all’umano». Sul palco Corsetti è una piccola maschera. Lui preferisce definirsi «un Pierrot ironico, tagliente e triste che guarda la vita e il mondo con un’ironia di fondo piena di sofferenza». Lo spettacolo è, infatti, un dialogo tra parole, musica e immagini pensato come un viaggio attraverso la commedia umana, derisorio, comico, terribile, violento e struggente, così come ci appare la vita sulla terra ora, abbandonata dal sacro e dalla divinità, ma nello stesso tempo piena di slanci, pulsioni e sussulti. E nel solco di una ricerca che ha portato Corsetti a elaborare un progetto linguistico su scrittura, messa in scena e nuove tecnologie, anche qui la componente visuale risulta fortissima. «Ormai non riesco più a fare differenza tra teatro in senso tradizionale e aspetto visivo. Se le immagini sono pensate, se non sono semplice colore, se hanno un senso simbolico come le parole, sono parole dette in maniera diversa. E in Commedia, usando trucchi elettronici, mi sono divertito a creare un universo nel quale mi moltiplico all’infinito, come Buster Keaton nel film in cui si ritrova in un teatro pieno di cloni di se stesso». co nel film Sacco e Vanzetti del 1970. L’attore Rocco Capri Chiumarulo, in fede anche a una promessa fatta allo stesso Piergiovanni, ha reinterpretato i brani conservando l’alchimia sonora fra testi e musiche. Alle registrazioni originali dello storico vinile, affidate all’epoca a musicisti straordinari (tra cui Pino e Nando Di Modugno), si affiancano quattro nuove tracce con gli interventi di altri due artisti: Paolo Mastronardi e Massimo La Zazzera. Una traccia riporta anche l’emozionante voce del maestro Piergiovanni, scomparso nel 2009, dopo aver dedicato la sua vita interamente all’arte. Ha insegnato per trent’an- ni Scultura al liceo artistico di Bari, alcune sue opere le ritroviamo nell’Ateneo barese, come il bassorilievo dedicato ai martiri di Cefalonia o il monumento alla donna, nei pressi del Fortino. Nella sua produzione non manca il teatro; ha scritto diversi testi come la celebre commedia Jarche jalde che insieme a quella di Vito Maurogiovanni Jarche vasce costituisce una tappa importante della tradizione teatrale barese. All'interno del libro, le foto di Nicola Amato e i disegni originali dello stesso maestro nell’elaborazione grafica di Tommaso Armenise. Michela Ventrella © RIPRODUZIONE RISERVATA ackaging e contenuti sono i suoi punti di forza. Il palazzo delle biblioteche: teorie, storia e progetto. Ipotesi per il Campus Universitario di Bari è infatti un volume (edito da Mario Adda, Bari 2010) declinato come una scatola-contenitore, con agili fascicoli tematici, ed è dedicato a una delle realtà formative più importanti della regione. Nato all’interno del Progetto T.E.S.I. che incentiva la sperimentazione, in ambito europeo, di tesi innovative, e coordinato dalla cattedra di Storia dell’architettura diretta da Francesco Moschini, lo studio, firmato a due mani da Vincenzo D’Alba e Francesco Maggiore, ricostruisce la storia del Campus attraverso 21 schede. Mappatura degli edifici storici di fine Ottocento e dei primi del Novecento (villa Rocca, Giordano e Sbisà), repertorio dei musei, del patrimonio librario, schedatura degli eventi più significativi che hanno scortato l’attività didattica curriculare, sono alcuni dei tasselli, autonomamente fruibili, della pubblicazione. Molte le scoperte per quanti non frequentano la struttura: intanto la complessa rete museale con collezioni anatomiche, zoologiche, botaniche, geofisiche, farmacologiche, potenzialmente a disposizione per un futuro museo della scienza. E poi il museo della fotografia del Dau (Dipartimento di architettura e urbanistica), che meriterebbe un’utenza allargata, con raccolte di autori come Olivo Barbieri, Mimmo Jodice, Gianni Berengo Gardin o come Gabriele Basilico, Uliano Lucas, Michele Cera, Carlo Garzia che mettono a disposizione il loro stimato sguardo, a piccola scala, per inedite visioni del Campus, e, a grande scala, per eleganti impaginazioni di frammenti urbani. Inoltre, il lavoro guarda al futuro, predisponendo una parte progettuale relativa a nove aree dove collocare il Sistema Palazzo delle Biblioteche, struttura di fondamentale importanza per legare l’intero organismo universitario al resto della città e per potenziare la sua vocazione multidisciplinare. Marilena Di Tursi © RIPRODUZIONE RISERVATA