VANITY DOG MAGAZINE
in questo numero :
L’ORA DEL BAGNETTO
…da pagina 4
PULITO E’ BELLO !
Tanti piccoli ma importanti consigli per
permettere ai nostri amici a quattro zampe di
vivere una vita sana e felice
IN VACANZA CON FIDO
…da pagina 20
TEMPO D’ESTATE !
Raccomandazioni utili prima della partenza per
le mete preferite delle vostre vacanze insieme al
vostro amico fido
ANIMALI DA RACCONTARE
Rubrica di storie, notizie e vicende realmente
accadute con protagonisti a quattro zampe
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…da pagina 41
D
a un toelettatore
oppure a casa, il cane
alla fine esce sempre
“pulito e profumato”.
E poco importa se
lasciamo qualche euro
all’esperienza di un
buon toelettatore di
fiducia, o se l’impresa
casalinga ci costringe a
rimettere a posto un
bagno diventato alla
fine un vero e proprio
“campo di battaglia”.
Il cane, il gatto,
vanno lavati!
Certo, secondo ritmi,
metodi
e
strategie
diverse. Ma la loro
pulizia è importante, e
non solo quando il cane
torna a casa infangato e
con
uno
sgradevolissimo odore:
per loro, per il loro
benessere, per noi e
per l’ambiente in cui
vivono.
Con il sopraggiungere
dell’estate poi fare il
bagnetto ai nostri amici
a quattro zampe diventa
probabilmente
più
naturale per il periodo,
per il caldo e l’afa delle
nostre città ma anche
più facile: occorrono
meno
preoccupazioni
rispetto ad un bagnetto
fatto nel periodo della
stagione fredda, con i
rischi di raffreddamento
sempre in agguato.
Ma le incertezze intorno
ad una pratica tutto
sommato quotidiana, e
che tutti i possessori di
animali da compagnia
dovrebbero almeno nei
fondamentali
conoscere, restano.
La fonte più attendibile
dei
dubbi
ancora
presenti tra i sempre più
numerosi proprietari di
animali da compagnia
sono i forum della rete,
dove il botta e risposta
tra blogger resta un
termometro
molto
attendibile del dibattito
intorno alla questione
“bagnetto sì, ma come
quando e perché!”.
È
fantastico
il
commento che abbiamo
recuperato da uno dei
blog più di moda del
settore. L’autore resta
anonimo, ma il racconto
merita.
“Ebbene, il mio cane è
letteralmente
terrorizzato,
pensate
che inizio a dirgli che
devo fargli il bagno
almeno una settimana
prima: così lui si
prepara
psicologicamente.
Appena
mi
vede
prendere
il
suo
shampoo, i suoi teli…
scappa. E se provo ad
avvicinarlo
a
volte
proprio
mi
ringhia,
anche se poi, al terzo
tentativo
riesco
a
prenderlo e
portarlo al patibolo.
D’estate glielo faccio
nel
lavandino
che
abbiamo sul balcone,
d’inverno nella vasca da
bagno. Acqua tiepida,
mai troppo calda. Bene,
lui per tutta la durata del
suo bagnetto
non mi rivolge lo
sguardo, mette la coda
fra le gambe e gira il
muso dall’altra parte:
insomma, fa l’offeso.
Lo lavo… e quando
vede che prendo i
suoi teli per tirarlo
fuori, accenna un
minimo di sollievo. Lo
tiro fuori, lo tampono
bene con i suoi
asciugamani… e se è
estate
lo
lascio
asciugare
sul
balcone, altrimenti lo
asciugo
col
fono
(temperatura media, né
fredda né caldissima).
Continua da pag.
Quando lo asciugo si
sdraia, si copre gli occhi
con le zampe
perché gli dà fastidio
l’aria sul muso, e si
lascia asciugare, anzi,
sembra proprio che gli
gusti.
Quando è tutto asciutto
gli dico “dai, abbiamo
finito, puoi andare”, e
via che parte come un
razzo e si fa giri di casa.
Quando poi ho finito di
pulire e disinfettare il
bagno… e mi vede
arrivare in salotto… mi
fa le migliori feste.”
Insomma,
avventure
simpatiche da sit-com a
parte,
questi
nostri
amici a quattro zampe
si devono lavare o no?
Certo che sì! Cani e
gatti si devono lavare,
per una serie di ragioni.
La prima è nella natura
delle cose: cani e gatti
si
devono
lavare
semplicemente perché
sono con noi, vivono
con noi, fanno ormai
parte integrante della
nostra famiglia, a tutti
gli effetti ne sono una
componente
importante, con diritti e
doveri simili a tutti gli
altri membri del nucleo
familiare. Tra
i doveri anche
quello
del
bagnetto, per
stare
bene
con
se
stesso,
per
evitare
problemi a sé
e
ai
suoi
amici umani,
pensiamo ai
parassiti, pensiamo a
possibili
malattie
e
infezioni che portando
in casa possono essere
trasmesse anche a noi.
Il mantello, elemento
fondamentale per la
salute generale del
nostro
amico
quattro zampe
a
Un mantello soffice e
lucente è la spia più
evidente
di
un
equilibrato
stato
di
salute dell’animale ed è,
naturalmente, motivo di
orgoglio
per
il
proprietario che sarà
fiero della bellezza del
suo amico animale.
La pelle del nostro cane
è importante quanto la
nostra: insieme alla
superficie cutanea c’è
anche
una
folta
pelliccia.
La pelle ieri e oggi:
diverse
condizioni
atmosferiche, diversi
trattamenti
È semplice. Il pelo
svolge nel cane, come
in
tutti
gli
altri
mammiferi che ne sono
dotati, delle funzioni di
grandissima
importanza.
Basti
pensare che è proprio il
pelo
ad
assolvere
l’importantissima
funzione di regolazione
della
temperatura
corporea, e che lo
stesso funge anche da
eccellente
protettore
contro le pericolose
aggressioni
che
gli
agenti esterni infliggono
alla cute. Oggi più che
mai, oggi più di ieri,
quando le condizioni
atmosferiche
erano
decisamente
migliori:
meno
inquinamento,
meno
polveri
sottili
nell’aria,
insomma
meno agenti inquinanti
in grado di mettere in
pericolo la bellezza e la
salute del mantello dei
nostri amici a quattro
Continua da pag.
zampe. La pelle poi è
un
apparato
di
grandissima rilevanza
perché
serve
a
difendere l’organismo
dai microbi ed è anche
un deposito e una
riserva di acqua, sali
minerali,
vitamine,
glucidi ecc.
È chiaro quindi quanto
sia importante prendersi
cura di questo apparato
che, grazie al suo buon
funzionamento,
garantisce all’animale
un
organismo
in
perfetta salute. Inoltre,
cani e gatti possono
essere frequentemente
colpiti
da
malattie
cutanee, e questo può
essere un motivo in
più per osservare
precise
regole
d’igiene che, oltre a
prevenire l’insorgere
di
determinati
problemi, possono
aiutare a identificarli
subito,
rendendo
così molto più facile
la guarigione e la
risoluzione
del
problema.
Un proprietario attento
è
perfettamente
in
grado di imparare a
riconoscere
quando
arriva il momento del
bagnetto.
Attenzione
però
al
prodotto
utilizzato, perché uno
shampoo
sbagliato
impoverisce il mantello
delle
sue
sostanze
grasse
protettive
rendendolo
opaco,
fragile
e
troppo
morbido. L’incidenza di
una
cattiva
alimentazione
sulla
pelle Ci sono tanti fattori
che
incidono
sulla
bellezza e sulla salute
del mantello del nostro
amico a quattro zampe:
uno
di
questi
è
sicuramente
l’alimentazione, molto
cambiata oggi rispetto a
quella di tanti anni fa.
Sembra impossibile da
credere ma è proprio
una
cattiva
alimentazione, o meglio
un’alimentazione
di
bassa qualità, che fa
perdere
colore,
lucentezza
e
morbidezza al mantello
del nostro animale.
Scatolette di bassa
qualità,
di
quelle
comprate magari in uno
di
quei
discount
alimentari che spuntano
oggigiorno
con
impressionante rapidità,
il nostro viziaccio di
dargli sempre qualche
succulento avanzo della
nostra tavola, pandoro
o panettone che sia
piuttosto che qualche
pezzo di crosta di
formaggio, modificano il
metabolismo a tutto
svantaggio delle difese
immunitarie, che via via
perdono la forza di
difenderlo abbassando
in modo repentino le
difese contro virus,
infezioni e malattie di
ogni tipo. E questo è un
problema per la salute
del suo mantello ma
anche per la salute
complessiva del nostro
amico,
secondo
l’equazione
popolare
ma molto rispondente al
vero che dice che la
pulizia dell’animale ne
determina anche la sua
salute.
Quali
prodotti
per
l’igiene dei nostri amici
animali?
Una
volta
stabilita
l’importanza dell’igiene
del nostro beniamino, si
tratta di capire come ma
soprattutto con quali
prodotti lavarlo. Intanto
una prima precisazione:
utilizzare sempre e
soltanto
prodotti
destinati…
…specificatamente
all’igiene
animale.
Questo perché, e anche
se
sembra
un
paradosso in realtà non
lo è, i loro prodotti, i loro
balsami e gli shampoo
loro
destinati
sono
qualitativamente migliori
dei nostri. Quindi, per
favore,
niente
operazioni o scelte del
tipo fai da te… i prodotti
da utilizzare sono solo
quelli per loro, siano
shampoo, balsami o
altri preparati estetici. Il
paradosso tuttavia è
presto e facilmente
svelato: il PH della pelle
dei nostri amici a
quattro zampe è diverso
da quello umano, e i
prodotti studiati per loro
sono fatti apposta per
rispondere a questa
specificità. Da chiarire
anche
la
scelta,
all’interno
dell’offerta
dei tanti prodotti per
l’igiene dei nostri amici,
tra prodotti a base
naturale e prodotti di
sintesi.
La
scelta
appare chiara fin da
subito: in assoluto è
meglio
opzionare
prodotti a base naturale
rispetto alla cosmesi
tradizionale di sintesi
per
un
motivo
particolare: le cellule
della
pelle,
riconoscendo meglio le
molecole simili alla loro
struttura, interagiscono
con maggior efficacia
grazie ad un più intenso
scambio
osmotico.
Avviene cioè che le
cellule
del
corpo
animale
cedono,
diciamo
così
“più
volentieri” tossine e
assorbono
nutrienti
proposti
loro
dalle
molecole di shampoo,
balsami e creme a base
naturale.
Come lavarli
Proveremo
a
distinguere
tra
il
bagnetto del cane e
quello
del
gatto,
semplicemente perché
sono davvero tra loro
molto diversi, anche nel
lavarsi.
Bagnetto del cane:
Oltre alla pulizia degli
occhi, dei denti e delle
orecchie,
alla
pettinatura del mantello
e al taglio delle unghie,
il bagno è una pratica
fondamentale,
soprattutto per il fatto
che spesso i cani
vivono in casa, a stretto
contatto con il suo
proprietario. In questi casi
l’igiene è necessaria. Il
consiglio è di abituare il
cucciolo fin da piccolo
ad essere manipolato.
Durante le pratiche di
lavaggio
è
meglio
evitare di far penetrare
l’acqua nelle orecchie,
inserendo
delicatamente
nel
condotto uditivo un
batuffolo di cotone. È
molto
importante
risciacquare e asciugare
con
cura
il
pelo
dell’animale.
Bagnetto del gatto:
Anche se il gatto è
generalmente
poco
incline ad accettare il
bagnetto, ci sono delle
situazioni in cui il
lavaggio
si
rende
necessario.
Per
esempio quando il gatto
vive anche fuori casa, si
sporca e non è in grado
di pulirsi da solo,
quando
si
è
accidentalmente
sporcato con sostanze
chimiche o vernice,
quando
siamo
in
presenza
di
un’infestazione
di
parassiti oppure nei
periodi della muta. Per
lavare il gatto sono
necessarie più o meno
le stesse attrezzature di
quando si lava un cane:
lavandino
o
vasca
capiente,
shampoo
specifico per il lavaggio
del
gatto,
termoventilatore
elettrico ma soprattutto
tanta
pazienza,
qualcosa in più rispetto
al lavaggio del cane.
Tra le raccomandazioni
più importanti per la
fase vera e propria del
lavaggio anche quella di
spazzolare bene il
gatto prima di lavarlo,
per togliere eventuali
nodi
del
pelo,
di
assicurarsi
che
la
temperatura dell’acqua
sia sempre prossima a
quella corporea del
micio, di non lavargli
mai
il
muso,
di
sciacquarlo e asciugarlo
con grande cura, di
utilizzare
due
asciugamani caldi, di
assicurarsi fino in fondo
che il pelo del nostro
gatto
sia
asciutto
davvero.
Cane lavato, cane
sano e pulito.
Piccoli ma importanti
accorgimenti
che
permettono ai nostri
amici a quattro zampe
di vivere una vita sana
e felice. Perché un cane
e un gatto ben lavati
sono sicuramente più
puliti ma anche e
soprattutto più sani e
meno attaccabili dai
parassiti.
E poi pulito, è bello!
IN VACANZA
CON FIDO
T
empo d’estate, tempo
di viaggi in auto, moto e
bici con bau e miao? Prime
importanti
raccomandazioni
Mare,
montagna,
lago,
campagna?
Che
cosa
avete scelto come luogo
ideale
per
la
vostra
vacanza quest’anno poco
importa. L’importante è
che, comunque decidiate,
la vostra vacanza non può
prescindere dal vostro
amico a quattro zampe.
Avete scelto un luogo dove
fare vacanza “impossibile”
per il vostro amico? Allora
dovrete provvedere per
tempo a trovargli una
sistemazione,
la
più
adeguata
e
carina
possibile.
E
per
sistemazione
s’intende
certo dove ma anche in
compagnia di chi state
pensando di fargli passare
la vostra assenza. Se
avete deciso per una
pensione preoccupatevi e
accertatevi che la scelta
sia per una pensione dove
serietà
e
competenza
siano al top: lo fareste per
voi, lo farete anche per lui.
E mi raccomando, durante
gli
incontri
con
i
responsabili della pensione
portate qualche volta con
voi il vostro cane prima di
lasciarvelo definitivamente
per il periodo delle ferie: si
sentirà meno abbandonato
quando sarà
il momento e soprattutto
avvertirà bene che il
distacco da voi sarà solo
momentaneo.
Lo stesso fate se vi
capiterà di affidare Micio
Miao a qualche amico vero
amante
degli
animali:
qualche ora qualche giorno
prima della partenza è
l’ideale per fargli vivere
meno traumi possibili.
Se invece avete deciso che
lui sarà dei vostri e verrà in
villeggiatura con il suo
amato
padrone
allora,
prima
di
partire
preoccupatevi
di
aver
pensato alle cose più
importanti per fargli vivere
una vacanza serena e
felice. Innanzitutto una
visitina dal veterinario per
controllare il suo stato di
salute e se è in regola
con le vaccinazioni, il
“passaporto” , il microchip.
È bene infatti ricordare che
gli animali devono poter
essere sempre identificabili
con il tatuaggio, valido fino
al 2011, oppure con il
microchip. È buona cosa,
in ogni caso, portare con
sé, ma chi non ne ha
sempre al seguito, foto
recenti del proprio amico,
nella speranza che non
servano
ma
che
potrebbero
diventare
importanti in caso di
smarrimento dell’animale:
che il cane in vacanza si
possa perdere è
un’eventualità
nemmeno troppo
remota,
non
avendo in zona
turistica, spesso
affollata, punti di
riferimento
conosciuti.
Sarebbe molto
utile
portarsi
dietro anche un mini-kit di
pronto intervento medico:
antidolorifici,
collari protettivi per zecche
e punture d’insetto, ecc.
Con bau e miao:
documenti per il
viaggio
Tra i documenti da non
dimenticare per un viaggio
in completo relax con il
vostro beniamino anche il
libretto delle vaccinazioni,
ci sono tutti i dati
dell’animale comprese tutte
le vaccinazioni effettuate, il
certificato di buona salute,
certificato sul quale viene
dichiarato
dal
medico
veterinario lo stato di
buona salute dell’animale,
il certificato di vaccinazione
antirabbica, necessario per
viaggi all’estero e in
Sardegna.
Importante è anche il
passaporto
europeo.
Viaggiare con un cane o un
gatto è oggi molto più
semplice con questo nuovo
strumento
identificativo.
Disponibile in tutte le Asl
veterinarie, tutti gli animali
da compagnia lo dovranno
avere, perché contiene
informazioni
dettagliate
sullo stato di salute del
nostro amico peloso.
Normative
e
piccoli problemi
Mal d’auto e colpi di
calore:
Inevitabilmente, il mezzo
più utilizzato per viaggiare
verso la sognata vacanza
con Fido resta l’auto o il
camper, una variante più
comoda ma che presenta
gli stessi problemi del
viaggio in auto.
Se avete un solo cane da
portare in auto avete una
discreta libertà anche dal
punto
di
vista
dei
regolamenti. Il Codice della
Strada, articolo 169 cc. 16-10, stabilisce infatti che
per il trasporto di un solo
animale non è necessario il
divisorio
all’interno
dell’abitacolo. In ogni caso
il cane va sistemato in
modo da non costituire
impedimento o pericolo per
la guida e sempre sul
sedile posteriore. Nel caso
invece di più animali
diventa
obbligatoria
la
sistemazione nel vano
posteriore
ma
con
l’installazione
di una rete
divisoria.
Viaggiare in
auto o in
camper con il
proprio cane
è veramente
un’esperienza
esaltante,
spostarsi
significa
conoscere e
far conoscere al nostro
beniamino i luoghi più belli
d’Italia,
arrivare,
code
permettendo,
molto
velocemente anche in posti
sperduti e lontani del
nostro “stivale”. Insomma:
merita. Ma come sempre
succede, anche le cose
uniche ed esaltanti hanno i
loro piccoli e grandi
inconvenienti, e per quanto
riguarda il viaggio in auto
del nostro amico a quattro
zampe due sono i pericoli
maggiori: il mal d’auto e il
colpo di calore. Mal d’auto.
Come
accade
per
i
bambini, sono soprattutto i
cuccioli
a
soffrire
la
macchina. Per fortuna
accorgersi che Fido non
sta bene è abbastanza
facile, i sintomi sono chiari:
abbondante
salivazione,
irrequietezza, conati di
vomito e addirittura vomito.
In questi casi l’unica cosa
da fare è non farsi
prendere
dal
panico,
perché c’è la possibilità,
soprattutto
quando è
ancora
cucciolo,
di educarlo
alla
macchina.
Le cose da
fare sono
poche, ma
è consigliabile soprattutto
farle qualche tempo prima
della partenza vera e
propria
per
evitare
sorprese spiacevoli del tipo
di quelle cui abbiamo
accennato
prima.
Innanzitutto
abituate
il
vostro
cane
a
fare
quotidiani
spostamenti
prima di pochi chilometri
evitando, almeno all’inizio,
percorsi tortuosi e alta
velocità. Ancora. Fategli
fare i giri di ambientamento
a stomaco vuoto, lontano
dai pasti, e non dategli da
bere
nelle
due
ore
precedenti l’”allenamento”.
Poi allungate ogni giorno il
percorso
di
qualche
chilometro
e
quando
scende dall’auto dopo il
giro
d’allenamento
fategli
fare
qualcosa
di
“piacevole”:
una corsa con
il
suo
padrone,
un
biscotto
potranno
giustificare i disagi patiti.
Se il vostro cane è un
cucciolo nel giro di un
mese dovrebbe
assuefarsi all’auto. Se
invece è un cane adulto e
le strategie proposte sopra
non hanno funzionato,
allora si può rimediare con
degli antistaminici. Tra le
cose
importanti
da
riservare al vostro amico
soprattutto nel viaggio in
auto, in camper è più facile
da reperire, è uno spazio
adatto alle sue dimensioni.
E questo è un
problema che riguarda
soprattutto i cani: i gatti, lo
sappiamo, viaggiano nel
loro
trasportino
senza
grossi problemi. I problemi
di viaggiare in auto con un
animale
a
bordo
si
moltiplicano
quando
i
viaggi
si
fanno
particolarmente lunghi. In
questi casi ricordatevi di
fermarvi almeno ogni due
ore,
per
consentire
all’animale di “sgranchirsi”
e di fare i suoi bisogni.
Appena sceso dall’auto
cercate di farlo bere,
quindi…
sempre
a
disposizione una ciotola.
Ma la raccomandazione
più seria e da rispettare è
quella che ci può evitare il
famoso “colpo di calore”.
Per
questo…
non
lasciatelo mai solo nella
macchina chiusa al sole…
e se dovete proprio farlo
non
allontanatevi
per
troppo tempo, un colpo di
calore potrebbe essere
fatale per fido. Attenzione
poi all’ombra che inganna:
il sole gira e l’ombra con
lui, quindi un’ora dopo la
sosta la vostra auto
potrebbe trovarsi di nuovo
al sole.
Le stesse raccomandazioni
valgono anche per i mici,
che a differenza dei cani
devono
viaggiare
nell’obbligatorio
Pet
Vojager, il trasportino per
intenderci.
Autogrill che passione…
ma con qualche “spina”
per fido!
L’autogrill
più
famoso
d’Italia è, per quel che ci
riguarda, la stazione di
servizio
dove
i
tre
dipendenti del Paradiso
della
Brugola,
Aldo
Giovanni e Giacomo, il film
è il famosissimo “Tre
uomini e una gamba” per
esser chiari, si fermano per
ristorarsi. Insieme con loro,
fino alla scena famosa
dell’autogrill, c’è anche
“Ringhio”, il cane tanto
amato dal loro capo e
miseramente
deceduto
perché
colpevolmente
dimenticato legato con il
guinzaglio
al
baule
posteriore della Subaru
SW al momento della
ripartenza.
In realtà, per chi viaggia in
macchina, ma soprattutto
per chi deve affrontare
lunghi tratti di autostrada
per raggiungere i luoghi
tanto sognati della meritata
vacanza, le stazioni di
servizio sono un punto di
ristoro e di riposo sia per il
guidatore che per la
famiglia, Fido e Micio
compresi.
Prima
di
scendere dall’auto però
ricordatevi
di
allacciare
il
guinzaglio al vostro
amico. Fategli fare
una
passeggiatina,
dategli dell’acqua, ma
per mici e altri animali
la raccomandazione
è di non toglierli dai
loro
trasportino,
piuttosto portarli con
voi al fresco per far
godere anche loro dei
benefici
dell’ombrosa
frescura di una pianta o di
qualunque altra situazione
favorevole per evitare di
morire dal caldo.
In Italia, va detto, la
situazione delle stazioni di
servizio e della aree di
sosta autostradali non è
delle migliori, non certo
all’altezza di altri paesi
dell’Unione
europea,
Francia in testa, dove
quasi tutte le stazioni di
servizio godono di zone
ombreggiate, fornite di ogni
comodità, perfino di doccevaporizzatori
di
acqua
fresca sotto le quali anche
Fido si può rinfrescare. Ma
sono ben tenuti anche gli
spazi verdi per il pic-nic e
tutte le attrezzature di cui
di solito dispongono le
moderne
stazioni
di
servizio.
In Italia, dicevamo, le cose
non stanno esattamente
così. Ci sono molte stazioni
di servizio dove i nostri
amici non possono entrare,
e quelle che lo consentono
lo devono al buon cuore
del
responsabile
della
stazione di servizio, che
chiude un occhio nei
confronti del regolamento.
Tra
le
iniziative
per
consentire anche ai nostri
amici animali di vivere un
viaggio sereno e meno
difficile possibile anche
l’idea di allestire, in zone
d’ombra nei pressi del bar
della stazione di servizio,
specie di gabbiotti in legno
capaci di ospitare i nostri
compagni
di
viaggio
mentre noi entriamo per un
caffè o una bibita fresca.
Non un’idea che fa fare i
salti di gioia agli amanti
degli animali in generale e
a chi ne possiede uno in
particolare, non un’idea
che certamente convincerà
tutti a lasciare il nostro Fido
all’interno della struttura
pensata per loro, ma
comunque un palliativo per
un
problema
che
certamente non si risolve,
e non si risolverà, così.
Viaggiare con fido in
moto: la storia di Wally,
motociclista per amore
Meno male che, per
compensare storielle
e a volte storiacce di
autogrill che non
fanno
entrare
animali,
di
padroni
irresponsabili che si
“dimenticano”
letteralmente
Fido
nell’auto
chiusa
sotto il sole per un
effetto
“forno
a
microonde” da far
venire i brividi al solo
pensiero,
ci
possiamo raccontare
anche
storie
fantastiche di cani e gatti e
chissà cos’altro che se la
spassano in giro per l’Italia,
l’Europa e il mondo intero
in compagnia dei loro amici
umani. Senza un roblema,
senza uno stress, al grido
ad una voce sola di “Viva
le vacanze!”.
La storia è quella di Wally,
una femmina di cocker
spaniel di 5 anni, che ha
ormai raggiunto il mitico
traguardo dei 40.000 km
percorsi in moto.
Wally
è
diventata
motoclicista per amore dei
suoi amici umani. Dopo
tanti anni vissuti in moto,
adesso Wally è quasi una
star: è diventata mascotte
di tanti motociclisti, ha
partecipato a un mare di
eventi diversi organizzati a
scopo benefico, molti dei
quali per migliorare o
addirittura creare strutture
per
cani
e
gatti
abbandonati.
Wally
è
diventata
motociclista
all’età di 5 mesi, pochi per
un umano sufficienti per un
cane intelligente come
Wally, ma tutto è avvenuto
con
grandissima
gradualità:
prima
la
conoscenza
con
il
contenitore per moto, poi la
moto come oggetto fermo,
di seguito la moto in
movimento senza motore,
il rumore della moto e solo
alla fi ne la moto in
movimento con motore
accesso.
Wally viaggia all’interno di
un contenitore a prova
d’acqua
e
vento,
stabilmente agganciato al
serbatoio
della
moto
tramite un apposito copriserbatoio
realizzato
esclusivamente per lei,
una soluzione che il
Codice
della
Strada
prevede al 5° comma
dell’art. 170: “Sui veicoli di
cui al comma 1 è vietato
trasportare oggetti (animali
compresi) che non siano
solidamente assicurati, che
sporgano
lateralmente
rispetto all’asse del veicolo
o
longitudinalmente
rispetto alla sagoma di
esso oltre i 50 cm, ovvero
impediscano o limitino la
visibilità del conducente.
Entro i predetti limiti, è
consentito il trasporto di
animali purché custoditi in
apposita
gabbia
o
contenitore”.
Trattandosi
dunque di una “apposita
gabbia
o
contenitore”
perfettamente nei limiti
consentiti, il problema è
stato per Wally e i suoi
amici
studiare
un
contenitore in grado di
ottimizzare lo spazio del
serbatoio ed il raggio di
sterzata
della
moto,
cercando di coniugare la
massima
sicurezza
possibile per i conducente
ed il confort di Wally.
Missione compiuta nel
caso del cocker spaniel e
dei suoi amici, per altri la
strada è più difficile non
per mancanza di buona
volontà ma soprattutto
perché una situazione del
genere va evidentemente
su misura su cani di tagli
piccola, medio/piccola.
Per gli altri ci si è inventati
altre soluzioni.
Viaggiare con i nostri
amici
in
bicicletta:
l’industria aiuta, ma la
normativa va rispettata
In aumento gli animali che
riescono a viaggiare in
moto con i loro padroni, in
aumento
quelli
che
decidono di seguire negli
spostamenti i loro amici in
bicicletta, nonostante i
problemi che questa scelta
comporta,
nonostante
anche in questo caso i
limiti imposti dal Codice
della Strada siano ben
chiari, anche perché quasi
fotocopia degli stessi limiti
imposti alle due ruote a
motore. All’articolo 182 si
dice infatti
che “Ai ciclisti è vietato
trainare veicoli, salvo nei
casi
consentiti
dalle
presenti norme, condurre
animali e farsi trainare da
altro veicolo. Per quanto
riguarda il trasporto su bici,
valgono le stesse norme
come all’Art. 170, sulla
circolazione di veicoli a
motore a due ruote”.
E se la legge accontenta e
risolve i problemi di chi ha
amici a quattro zampe di
medie
ma
soprattutto
piccole
dimensioni,
lo
stesso Art. 182 non prova
ad
immaginare
la
problematica di quanti,
affezionatisi ad animali di
una certa taglia e mole,
non
hanno
ancora
rinunciato ad andare in
bicicletta senza di loro.
Nonostante la produzione
si sia negli ultimi tempi
ingegnata non poco nel
cercare soluzioni ad hoc
per tutti, il problema resta,
perché trasportini, borse,
ceste
per
biciclette,
anteriori e posteriori, come
pure guinzagli per bici di
tutte le misure e tipologie,
non risolvono il problema
ma soprattutto non sono in
grado di rientrare nei
parametri e nelle misure
che la legge dispone
essere le misure-limite per
quanti volessero portare
con sé i loro amici animali
anche durante biciclettate
in mezzo al verde della
splendida
e
unica
campagna italiana.
Leggiamo da un’internauta
molto
perspicace
e
altrettanto
grintosa
e
decisa nel non voler
rinunciare alla compagnia
del suo Fido neppure in
bicicletta, scriveva così:
“Curiosando in rete ho
trovato questo aggeggio (si
chiama walky dog, è
ancora poco utilizzato in
Italia, moltissimo invece nel
resto del mondo) che viene
proposto come soluzione
ottimale, ma non credo che
risolva il problema, e poi
rimane il fatto che in Italia il
Codice della Strada vieta di
condurre cani al guinzaglio
in bicicletta.
Considerando che l’ipotesi
porta-pacchi + cesto è nel
mio caso impraticabile (15
chili di pelosa vivacità
sarebbero
ingestibili),
l’unica alternativa che mi
viene in mente è quella del
“carriolino” da trainare
(come quelli che si usano
per i bambini ma non so
come si chiami). L’ho
provato spesso e volentieri
anche sulle strade attorno
a casa e devo dire che mi
sembra
un’ottima
soluzione, perché offre
sicurezza e stabilità al
viaggio e soprattutto a
Dylan.
Pratico, il “carriolino” si è
L’ho provato anche lungo
la
passeggiata
che
costeggia il Mincio fino a
Valeggio: promosso”.
Passeggiate e trekking
con i quattro-zampe:
ancora il modo meno
problematico
rivelato efficace anche su
strade incantevoli ma di
carreggiata
non
particolarmente comoda.
Certo, a voler proprio
evitarsi problemi di ogni
tipo, ci viene da dire che
forse, l’unica vacanza o
semplice momento della
vacanza che si può
serenamente
trascorrere
con i nostri amici animali
senza paure di multe,
sobbalzi, strattoni e molto
altro è il vecchio sistema
chiamato del “passeggio”.
Che si sia in vacanza in
una grande città d’arte
piuttosto
che
in
un
agriturismo di campagna,
che si debbano affrontare i
placidi sentieri delle nostre
Dolomiti o che si abbia
scelto l’arenile di Riccione,
passeggiare non è mai, o
quasi mai, un grande
problema. Anche perché
per l’eventuale trasporto
problemi, e limiti legislativi
proprio non ce ne sono.
Carrozzina,
zainetto,
tracolla, sono sempre a lui
graditi
e a noi pure. Una volta
tanto, è il caso di dirlo, chi
va piano (a piedi) va sano
e senza pensieri.
Promemoria per le
vacanze con il vostro
animale
Alcuni suggerimenti per
evitare brutte sorprese
e per fornire ai nostri
amici la massima tutela
possibile:
1. Il soggiorno,
soprattutto per i periodi
più “affollati”
delle ferie, deve essere
prenotato con largo
anticipo. Non aspettare
gli ultimi due giorni.
2. Verificate in anticipo la
presenza di: passaporto,
documentazione chip e
stato delle vaccinazioni
del vostro animale,
spesso alle dogane e agli
Hotel richiedono
giustamente il libretto
sanitario
per evitare problemi.
3. Per precauzione è
meglio applicare un
prodotto
antiparassitario che
difenda da pulci e
zecche.
4. Accertarsi della
disponibilità di una lista
di
medici veterinari da
contattare nei luoghi di
villeggiatura.
5. Fare effettuare una
visita di controllo dal
proprio
veterinario al ritorno
dalle ferie.
Animali da raccontare
Rubrica di storie, notizie e vicende realmente
accadute con protagonisti a quattro zampe
La commovente
storia di Lily e
Maddison
Lily è un alano di 6 anni,
a diciotto mesi a causa di
una malformazione è
rimasta cieca ma non
sola. Da allora Maddison
un alano di sette anni si è
preso
cura
di
lei
seguendola passo passo,
facendole da cane guida
e da compagno di vita.
Una storia che ha
dell’incredibile, ma non è
finita qui. Tutto sarebbe
rimasto nell’anonimato se
i padroni di Lily e
Maddison non si fossero
trovati in una condizione
tale da non poter più
badare ai due cani.
I padroni hanno deciso di
portarli allo Shrewsbury
Dogs Trust dove i
responsabili
si
sono
impegnati a trovare ai
due cani una nuova e
dignitosa sistemazione.
Ci sono due particolari da
tener presenti. Gli alani
sono animali molto grandi
e
non
è
semplice
accudirli, c’è bisogno di
un’abitazione adatta. Il
secondo punto, per certi
versi ancora più ovvio, è
che Lily e Maddison non
possono essere divisi per
nessuna
ragione
al
mondo, quindi vanno
adottati come coppia.
La notizia della loro storia
è arrivata alla BBC che
l’ha trasmessa nei suoi
telegiornali. Il successo è
stato quasi istantaneo lo
Shrewsbury Dogs Trust è
stato sommerso dalle
telefonate di famiglie che
vogliono adottare Lily e
Maddison. La loro storia
andrà, quindi, a finire
bene. A loro, però, non
sembra importare gran
che. Maddison cammina
e Lily quando perde il
contatto tasta l’aria fino a
toccare la schiena di
Maddison che si è
fermato ad attenderla e
poi riprendono a vivere,
vicini, insieme.
Lupo attraversa
mezza Europa
per trovare
l’amore
C’è una storia che sta
facendo letteralmente il
giro d’Europa, a voler
esagerare è una storia
d’amore. Quelle che
cambiano la vita, anche se
si tratta della vita di un
lupo. Il lupo in questione si
chiama Slavc ed è nato in
Slovenia nel branco di
Slavnik che ha preso il
nome da alcuni monti che
si trovano nella zona.
All’età di due-tre anni Slavc
fu catturato
In quell’occasione gli fu
applicato un radiocollare
gps-gsm che da allora
permette ai responsabili
del progetto europeo
SloWolf di seguirlo passo
passo. Una procedura
normale ed assolutamente
non invasiva per l’animale,
senza la quale, però, non
sarebbe mai venuta a galla
la storia di
Slavc e del
suo viaggo
per mezza
Europa.
C’è stato un
periodo in
cui il branco
Slavnik, e
quindi anche
Slavc, si sono avvicinati
molto all’Italia arrivando a
soli nove chilometri da
Trieste. E’ durante questo
viaggio che secondo alcuni
sarebbe avvenuto
l’incontro fatale con una
lupa. Non ci sono prove
circa quest’incontro e le
probabilità che si tratti di
una bella invenzione sono
molto alte, ma facciamo
finta di crederci. Da quel
giorno è iniziato il viaggio
di Slavc che dalla Slovenia
è passato in Austria dove
non ha trovato quello che
cercava. Il passaggio
dall’Austria a Cortina
d’Ampezzo è stato
altrettanto infruttuoso.
L’ultima tappa del viaggio è
stata quella che lo ha
portato fino al
Parco
naturale della
Lessina in
Veneto dove
si è fermato
ed ha trovato
la compagna
della sua vita.
Per alcuni si è
trattato della stessa lupa
che aveva incontrato nei
pressi di Trieste. E’ una
cosa quasi impossibile,
però crederci non costa
nulla. Di certo anche i lupi,
così come gli uomini e le
donne sono capaci di
cambiare la loro vita per
amore. In ogni caso non è
la prima volta che un lupo
riesce a compiere
un’azione straordinaria,
basta ricordare la storia di
Navarre, sopravvissuto
quando nessuno gli dava
più speranze.
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e mi vede arrivare in salotto…