VANITY DOG MAGAZINE in questo numero : L’ORA DEL BAGNETTO …da pagina 4 PULITO E’ BELLO ! Tanti piccoli ma importanti consigli per permettere ai nostri amici a quattro zampe di vivere una vita sana e felice IN VACANZA CON FIDO …da pagina 20 TEMPO D’ESTATE ! Raccomandazioni utili prima della partenza per le mete preferite delle vostre vacanze insieme al vostro amico fido ANIMALI DA RACCONTARE Rubrica di storie, notizie e vicende realmente accadute con protagonisti a quattro zampe Visitate anche il nostro sito web www.vanitydogmonza.com Per qualsiasi altra informazione contattate il nostro negozio a Monza, in Via F.Cavallotti, 104 Telefono: 039 2620399 …da pagina 41 D a un toelettatore oppure a casa, il cane alla fine esce sempre “pulito e profumato”. E poco importa se lasciamo qualche euro all’esperienza di un buon toelettatore di fiducia, o se l’impresa casalinga ci costringe a rimettere a posto un bagno diventato alla fine un vero e proprio “campo di battaglia”. Il cane, il gatto, vanno lavati! Certo, secondo ritmi, metodi e strategie diverse. Ma la loro pulizia è importante, e non solo quando il cane torna a casa infangato e con uno sgradevolissimo odore: per loro, per il loro benessere, per noi e per l’ambiente in cui vivono. Con il sopraggiungere dell’estate poi fare il bagnetto ai nostri amici a quattro zampe diventa probabilmente più naturale per il periodo, per il caldo e l’afa delle nostre città ma anche più facile: occorrono meno preoccupazioni rispetto ad un bagnetto fatto nel periodo della stagione fredda, con i rischi di raffreddamento sempre in agguato. Ma le incertezze intorno ad una pratica tutto sommato quotidiana, e che tutti i possessori di animali da compagnia dovrebbero almeno nei fondamentali conoscere, restano. La fonte più attendibile dei dubbi ancora presenti tra i sempre più numerosi proprietari di animali da compagnia sono i forum della rete, dove il botta e risposta tra blogger resta un termometro molto attendibile del dibattito intorno alla questione “bagnetto sì, ma come quando e perché!”. È fantastico il commento che abbiamo recuperato da uno dei blog più di moda del settore. L’autore resta anonimo, ma il racconto merita. “Ebbene, il mio cane è letteralmente terrorizzato, pensate che inizio a dirgli che devo fargli il bagno almeno una settimana prima: così lui si prepara psicologicamente. Appena mi vede prendere il suo shampoo, i suoi teli… scappa. E se provo ad avvicinarlo a volte proprio mi ringhia, anche se poi, al terzo tentativo riesco a prenderlo e portarlo al patibolo. D’estate glielo faccio nel lavandino che abbiamo sul balcone, d’inverno nella vasca da bagno. Acqua tiepida, mai troppo calda. Bene, lui per tutta la durata del suo bagnetto non mi rivolge lo sguardo, mette la coda fra le gambe e gira il muso dall’altra parte: insomma, fa l’offeso. Lo lavo… e quando vede che prendo i suoi teli per tirarlo fuori, accenna un minimo di sollievo. Lo tiro fuori, lo tampono bene con i suoi asciugamani… e se è estate lo lascio asciugare sul balcone, altrimenti lo asciugo col fono (temperatura media, né fredda né caldissima). Continua da pag. Quando lo asciugo si sdraia, si copre gli occhi con le zampe perché gli dà fastidio l’aria sul muso, e si lascia asciugare, anzi, sembra proprio che gli gusti. Quando è tutto asciutto gli dico “dai, abbiamo finito, puoi andare”, e via che parte come un razzo e si fa giri di casa. Quando poi ho finito di pulire e disinfettare il bagno… e mi vede arrivare in salotto… mi fa le migliori feste.” Insomma, avventure simpatiche da sit-com a parte, questi nostri amici a quattro zampe si devono lavare o no? Certo che sì! Cani e gatti si devono lavare, per una serie di ragioni. La prima è nella natura delle cose: cani e gatti si devono lavare semplicemente perché sono con noi, vivono con noi, fanno ormai parte integrante della nostra famiglia, a tutti gli effetti ne sono una componente importante, con diritti e doveri simili a tutti gli altri membri del nucleo familiare. Tra i doveri anche quello del bagnetto, per stare bene con se stesso, per evitare problemi a sé e ai suoi amici umani, pensiamo ai parassiti, pensiamo a possibili malattie e infezioni che portando in casa possono essere trasmesse anche a noi. Il mantello, elemento fondamentale per la salute generale del nostro amico quattro zampe a Un mantello soffice e lucente è la spia più evidente di un equilibrato stato di salute dell’animale ed è, naturalmente, motivo di orgoglio per il proprietario che sarà fiero della bellezza del suo amico animale. La pelle del nostro cane è importante quanto la nostra: insieme alla superficie cutanea c’è anche una folta pelliccia. La pelle ieri e oggi: diverse condizioni atmosferiche, diversi trattamenti È semplice. Il pelo svolge nel cane, come in tutti gli altri mammiferi che ne sono dotati, delle funzioni di grandissima importanza. Basti pensare che è proprio il pelo ad assolvere l’importantissima funzione di regolazione della temperatura corporea, e che lo stesso funge anche da eccellente protettore contro le pericolose aggressioni che gli agenti esterni infliggono alla cute. Oggi più che mai, oggi più di ieri, quando le condizioni atmosferiche erano decisamente migliori: meno inquinamento, meno polveri sottili nell’aria, insomma meno agenti inquinanti in grado di mettere in pericolo la bellezza e la salute del mantello dei nostri amici a quattro Continua da pag. zampe. La pelle poi è un apparato di grandissima rilevanza perché serve a difendere l’organismo dai microbi ed è anche un deposito e una riserva di acqua, sali minerali, vitamine, glucidi ecc. È chiaro quindi quanto sia importante prendersi cura di questo apparato che, grazie al suo buon funzionamento, garantisce all’animale un organismo in perfetta salute. Inoltre, cani e gatti possono essere frequentemente colpiti da malattie cutanee, e questo può essere un motivo in più per osservare precise regole d’igiene che, oltre a prevenire l’insorgere di determinati problemi, possono aiutare a identificarli subito, rendendo così molto più facile la guarigione e la risoluzione del problema. Un proprietario attento è perfettamente in grado di imparare a riconoscere quando arriva il momento del bagnetto. Attenzione però al prodotto utilizzato, perché uno shampoo sbagliato impoverisce il mantello delle sue sostanze grasse protettive rendendolo opaco, fragile e troppo morbido. L’incidenza di una cattiva alimentazione sulla pelle Ci sono tanti fattori che incidono sulla bellezza e sulla salute del mantello del nostro amico a quattro zampe: uno di questi è sicuramente l’alimentazione, molto cambiata oggi rispetto a quella di tanti anni fa. Sembra impossibile da credere ma è proprio una cattiva alimentazione, o meglio un’alimentazione di bassa qualità, che fa perdere colore, lucentezza e morbidezza al mantello del nostro animale. Scatolette di bassa qualità, di quelle comprate magari in uno di quei discount alimentari che spuntano oggigiorno con impressionante rapidità, il nostro viziaccio di dargli sempre qualche succulento avanzo della nostra tavola, pandoro o panettone che sia piuttosto che qualche pezzo di crosta di formaggio, modificano il metabolismo a tutto svantaggio delle difese immunitarie, che via via perdono la forza di difenderlo abbassando in modo repentino le difese contro virus, infezioni e malattie di ogni tipo. E questo è un problema per la salute del suo mantello ma anche per la salute complessiva del nostro amico, secondo l’equazione popolare ma molto rispondente al vero che dice che la pulizia dell’animale ne determina anche la sua salute. Quali prodotti per l’igiene dei nostri amici animali? Una volta stabilita l’importanza dell’igiene del nostro beniamino, si tratta di capire come ma soprattutto con quali prodotti lavarlo. Intanto una prima precisazione: utilizzare sempre e soltanto prodotti destinati… …specificatamente all’igiene animale. Questo perché, e anche se sembra un paradosso in realtà non lo è, i loro prodotti, i loro balsami e gli shampoo loro destinati sono qualitativamente migliori dei nostri. Quindi, per favore, niente operazioni o scelte del tipo fai da te… i prodotti da utilizzare sono solo quelli per loro, siano shampoo, balsami o altri preparati estetici. Il paradosso tuttavia è presto e facilmente svelato: il PH della pelle dei nostri amici a quattro zampe è diverso da quello umano, e i prodotti studiati per loro sono fatti apposta per rispondere a questa specificità. Da chiarire anche la scelta, all’interno dell’offerta dei tanti prodotti per l’igiene dei nostri amici, tra prodotti a base naturale e prodotti di sintesi. La scelta appare chiara fin da subito: in assoluto è meglio opzionare prodotti a base naturale rispetto alla cosmesi tradizionale di sintesi per un motivo particolare: le cellule della pelle, riconoscendo meglio le molecole simili alla loro struttura, interagiscono con maggior efficacia grazie ad un più intenso scambio osmotico. Avviene cioè che le cellule del corpo animale cedono, diciamo così “più volentieri” tossine e assorbono nutrienti proposti loro dalle molecole di shampoo, balsami e creme a base naturale. Come lavarli Proveremo a distinguere tra il bagnetto del cane e quello del gatto, semplicemente perché sono davvero tra loro molto diversi, anche nel lavarsi. Bagnetto del cane: Oltre alla pulizia degli occhi, dei denti e delle orecchie, alla pettinatura del mantello e al taglio delle unghie, il bagno è una pratica fondamentale, soprattutto per il fatto che spesso i cani vivono in casa, a stretto contatto con il suo proprietario. In questi casi l’igiene è necessaria. Il consiglio è di abituare il cucciolo fin da piccolo ad essere manipolato. Durante le pratiche di lavaggio è meglio evitare di far penetrare l’acqua nelle orecchie, inserendo delicatamente nel condotto uditivo un batuffolo di cotone. È molto importante risciacquare e asciugare con cura il pelo dell’animale. Bagnetto del gatto: Anche se il gatto è generalmente poco incline ad accettare il bagnetto, ci sono delle situazioni in cui il lavaggio si rende necessario. Per esempio quando il gatto vive anche fuori casa, si sporca e non è in grado di pulirsi da solo, quando si è accidentalmente sporcato con sostanze chimiche o vernice, quando siamo in presenza di un’infestazione di parassiti oppure nei periodi della muta. Per lavare il gatto sono necessarie più o meno le stesse attrezzature di quando si lava un cane: lavandino o vasca capiente, shampoo specifico per il lavaggio del gatto, termoventilatore elettrico ma soprattutto tanta pazienza, qualcosa in più rispetto al lavaggio del cane. Tra le raccomandazioni più importanti per la fase vera e propria del lavaggio anche quella di spazzolare bene il gatto prima di lavarlo, per togliere eventuali nodi del pelo, di assicurarsi che la temperatura dell’acqua sia sempre prossima a quella corporea del micio, di non lavargli mai il muso, di sciacquarlo e asciugarlo con grande cura, di utilizzare due asciugamani caldi, di assicurarsi fino in fondo che il pelo del nostro gatto sia asciutto davvero. Cane lavato, cane sano e pulito. Piccoli ma importanti accorgimenti che permettono ai nostri amici a quattro zampe di vivere una vita sana e felice. Perché un cane e un gatto ben lavati sono sicuramente più puliti ma anche e soprattutto più sani e meno attaccabili dai parassiti. E poi pulito, è bello! IN VACANZA CON FIDO T empo d’estate, tempo di viaggi in auto, moto e bici con bau e miao? Prime importanti raccomandazioni Mare, montagna, lago, campagna? Che cosa avete scelto come luogo ideale per la vostra vacanza quest’anno poco importa. L’importante è che, comunque decidiate, la vostra vacanza non può prescindere dal vostro amico a quattro zampe. Avete scelto un luogo dove fare vacanza “impossibile” per il vostro amico? Allora dovrete provvedere per tempo a trovargli una sistemazione, la più adeguata e carina possibile. E per sistemazione s’intende certo dove ma anche in compagnia di chi state pensando di fargli passare la vostra assenza. Se avete deciso per una pensione preoccupatevi e accertatevi che la scelta sia per una pensione dove serietà e competenza siano al top: lo fareste per voi, lo farete anche per lui. E mi raccomando, durante gli incontri con i responsabili della pensione portate qualche volta con voi il vostro cane prima di lasciarvelo definitivamente per il periodo delle ferie: si sentirà meno abbandonato quando sarà il momento e soprattutto avvertirà bene che il distacco da voi sarà solo momentaneo. Lo stesso fate se vi capiterà di affidare Micio Miao a qualche amico vero amante degli animali: qualche ora qualche giorno prima della partenza è l’ideale per fargli vivere meno traumi possibili. Se invece avete deciso che lui sarà dei vostri e verrà in villeggiatura con il suo amato padrone allora, prima di partire preoccupatevi di aver pensato alle cose più importanti per fargli vivere una vacanza serena e felice. Innanzitutto una visitina dal veterinario per controllare il suo stato di salute e se è in regola con le vaccinazioni, il “passaporto” , il microchip. È bene infatti ricordare che gli animali devono poter essere sempre identificabili con il tatuaggio, valido fino al 2011, oppure con il microchip. È buona cosa, in ogni caso, portare con sé, ma chi non ne ha sempre al seguito, foto recenti del proprio amico, nella speranza che non servano ma che potrebbero diventare importanti in caso di smarrimento dell’animale: che il cane in vacanza si possa perdere è un’eventualità nemmeno troppo remota, non avendo in zona turistica, spesso affollata, punti di riferimento conosciuti. Sarebbe molto utile portarsi dietro anche un mini-kit di pronto intervento medico: antidolorifici, collari protettivi per zecche e punture d’insetto, ecc. Con bau e miao: documenti per il viaggio Tra i documenti da non dimenticare per un viaggio in completo relax con il vostro beniamino anche il libretto delle vaccinazioni, ci sono tutti i dati dell’animale comprese tutte le vaccinazioni effettuate, il certificato di buona salute, certificato sul quale viene dichiarato dal medico veterinario lo stato di buona salute dell’animale, il certificato di vaccinazione antirabbica, necessario per viaggi all’estero e in Sardegna. Importante è anche il passaporto europeo. Viaggiare con un cane o un gatto è oggi molto più semplice con questo nuovo strumento identificativo. Disponibile in tutte le Asl veterinarie, tutti gli animali da compagnia lo dovranno avere, perché contiene informazioni dettagliate sullo stato di salute del nostro amico peloso. Normative e piccoli problemi Mal d’auto e colpi di calore: Inevitabilmente, il mezzo più utilizzato per viaggiare verso la sognata vacanza con Fido resta l’auto o il camper, una variante più comoda ma che presenta gli stessi problemi del viaggio in auto. Se avete un solo cane da portare in auto avete una discreta libertà anche dal punto di vista dei regolamenti. Il Codice della Strada, articolo 169 cc. 16-10, stabilisce infatti che per il trasporto di un solo animale non è necessario il divisorio all’interno dell’abitacolo. In ogni caso il cane va sistemato in modo da non costituire impedimento o pericolo per la guida e sempre sul sedile posteriore. Nel caso invece di più animali diventa obbligatoria la sistemazione nel vano posteriore ma con l’installazione di una rete divisoria. Viaggiare in auto o in camper con il proprio cane è veramente un’esperienza esaltante, spostarsi significa conoscere e far conoscere al nostro beniamino i luoghi più belli d’Italia, arrivare, code permettendo, molto velocemente anche in posti sperduti e lontani del nostro “stivale”. Insomma: merita. Ma come sempre succede, anche le cose uniche ed esaltanti hanno i loro piccoli e grandi inconvenienti, e per quanto riguarda il viaggio in auto del nostro amico a quattro zampe due sono i pericoli maggiori: il mal d’auto e il colpo di calore. Mal d’auto. Come accade per i bambini, sono soprattutto i cuccioli a soffrire la macchina. Per fortuna accorgersi che Fido non sta bene è abbastanza facile, i sintomi sono chiari: abbondante salivazione, irrequietezza, conati di vomito e addirittura vomito. In questi casi l’unica cosa da fare è non farsi prendere dal panico, perché c’è la possibilità, soprattutto quando è ancora cucciolo, di educarlo alla macchina. Le cose da fare sono poche, ma è consigliabile soprattutto farle qualche tempo prima della partenza vera e propria per evitare sorprese spiacevoli del tipo di quelle cui abbiamo accennato prima. Innanzitutto abituate il vostro cane a fare quotidiani spostamenti prima di pochi chilometri evitando, almeno all’inizio, percorsi tortuosi e alta velocità. Ancora. Fategli fare i giri di ambientamento a stomaco vuoto, lontano dai pasti, e non dategli da bere nelle due ore precedenti l’”allenamento”. Poi allungate ogni giorno il percorso di qualche chilometro e quando scende dall’auto dopo il giro d’allenamento fategli fare qualcosa di “piacevole”: una corsa con il suo padrone, un biscotto potranno giustificare i disagi patiti. Se il vostro cane è un cucciolo nel giro di un mese dovrebbe assuefarsi all’auto. Se invece è un cane adulto e le strategie proposte sopra non hanno funzionato, allora si può rimediare con degli antistaminici. Tra le cose importanti da riservare al vostro amico soprattutto nel viaggio in auto, in camper è più facile da reperire, è uno spazio adatto alle sue dimensioni. E questo è un problema che riguarda soprattutto i cani: i gatti, lo sappiamo, viaggiano nel loro trasportino senza grossi problemi. I problemi di viaggiare in auto con un animale a bordo si moltiplicano quando i viaggi si fanno particolarmente lunghi. In questi casi ricordatevi di fermarvi almeno ogni due ore, per consentire all’animale di “sgranchirsi” e di fare i suoi bisogni. Appena sceso dall’auto cercate di farlo bere, quindi… sempre a disposizione una ciotola. Ma la raccomandazione più seria e da rispettare è quella che ci può evitare il famoso “colpo di calore”. Per questo… non lasciatelo mai solo nella macchina chiusa al sole… e se dovete proprio farlo non allontanatevi per troppo tempo, un colpo di calore potrebbe essere fatale per fido. Attenzione poi all’ombra che inganna: il sole gira e l’ombra con lui, quindi un’ora dopo la sosta la vostra auto potrebbe trovarsi di nuovo al sole. Le stesse raccomandazioni valgono anche per i mici, che a differenza dei cani devono viaggiare nell’obbligatorio Pet Vojager, il trasportino per intenderci. Autogrill che passione… ma con qualche “spina” per fido! L’autogrill più famoso d’Italia è, per quel che ci riguarda, la stazione di servizio dove i tre dipendenti del Paradiso della Brugola, Aldo Giovanni e Giacomo, il film è il famosissimo “Tre uomini e una gamba” per esser chiari, si fermano per ristorarsi. Insieme con loro, fino alla scena famosa dell’autogrill, c’è anche “Ringhio”, il cane tanto amato dal loro capo e miseramente deceduto perché colpevolmente dimenticato legato con il guinzaglio al baule posteriore della Subaru SW al momento della ripartenza. In realtà, per chi viaggia in macchina, ma soprattutto per chi deve affrontare lunghi tratti di autostrada per raggiungere i luoghi tanto sognati della meritata vacanza, le stazioni di servizio sono un punto di ristoro e di riposo sia per il guidatore che per la famiglia, Fido e Micio compresi. Prima di scendere dall’auto però ricordatevi di allacciare il guinzaglio al vostro amico. Fategli fare una passeggiatina, dategli dell’acqua, ma per mici e altri animali la raccomandazione è di non toglierli dai loro trasportino, piuttosto portarli con voi al fresco per far godere anche loro dei benefici dell’ombrosa frescura di una pianta o di qualunque altra situazione favorevole per evitare di morire dal caldo. In Italia, va detto, la situazione delle stazioni di servizio e della aree di sosta autostradali non è delle migliori, non certo all’altezza di altri paesi dell’Unione europea, Francia in testa, dove quasi tutte le stazioni di servizio godono di zone ombreggiate, fornite di ogni comodità, perfino di doccevaporizzatori di acqua fresca sotto le quali anche Fido si può rinfrescare. Ma sono ben tenuti anche gli spazi verdi per il pic-nic e tutte le attrezzature di cui di solito dispongono le moderne stazioni di servizio. In Italia, dicevamo, le cose non stanno esattamente così. Ci sono molte stazioni di servizio dove i nostri amici non possono entrare, e quelle che lo consentono lo devono al buon cuore del responsabile della stazione di servizio, che chiude un occhio nei confronti del regolamento. Tra le iniziative per consentire anche ai nostri amici animali di vivere un viaggio sereno e meno difficile possibile anche l’idea di allestire, in zone d’ombra nei pressi del bar della stazione di servizio, specie di gabbiotti in legno capaci di ospitare i nostri compagni di viaggio mentre noi entriamo per un caffè o una bibita fresca. Non un’idea che fa fare i salti di gioia agli amanti degli animali in generale e a chi ne possiede uno in particolare, non un’idea che certamente convincerà tutti a lasciare il nostro Fido all’interno della struttura pensata per loro, ma comunque un palliativo per un problema che certamente non si risolve, e non si risolverà, così. Viaggiare con fido in moto: la storia di Wally, motociclista per amore Meno male che, per compensare storielle e a volte storiacce di autogrill che non fanno entrare animali, di padroni irresponsabili che si “dimenticano” letteralmente Fido nell’auto chiusa sotto il sole per un effetto “forno a microonde” da far venire i brividi al solo pensiero, ci possiamo raccontare anche storie fantastiche di cani e gatti e chissà cos’altro che se la spassano in giro per l’Italia, l’Europa e il mondo intero in compagnia dei loro amici umani. Senza un roblema, senza uno stress, al grido ad una voce sola di “Viva le vacanze!”. La storia è quella di Wally, una femmina di cocker spaniel di 5 anni, che ha ormai raggiunto il mitico traguardo dei 40.000 km percorsi in moto. Wally è diventata motoclicista per amore dei suoi amici umani. Dopo tanti anni vissuti in moto, adesso Wally è quasi una star: è diventata mascotte di tanti motociclisti, ha partecipato a un mare di eventi diversi organizzati a scopo benefico, molti dei quali per migliorare o addirittura creare strutture per cani e gatti abbandonati. Wally è diventata motociclista all’età di 5 mesi, pochi per un umano sufficienti per un cane intelligente come Wally, ma tutto è avvenuto con grandissima gradualità: prima la conoscenza con il contenitore per moto, poi la moto come oggetto fermo, di seguito la moto in movimento senza motore, il rumore della moto e solo alla fi ne la moto in movimento con motore accesso. Wally viaggia all’interno di un contenitore a prova d’acqua e vento, stabilmente agganciato al serbatoio della moto tramite un apposito copriserbatoio realizzato esclusivamente per lei, una soluzione che il Codice della Strada prevede al 5° comma dell’art. 170: “Sui veicoli di cui al comma 1 è vietato trasportare oggetti (animali compresi) che non siano solidamente assicurati, che sporgano lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente rispetto alla sagoma di esso oltre i 50 cm, ovvero impediscano o limitino la visibilità del conducente. Entro i predetti limiti, è consentito il trasporto di animali purché custoditi in apposita gabbia o contenitore”. Trattandosi dunque di una “apposita gabbia o contenitore” perfettamente nei limiti consentiti, il problema è stato per Wally e i suoi amici studiare un contenitore in grado di ottimizzare lo spazio del serbatoio ed il raggio di sterzata della moto, cercando di coniugare la massima sicurezza possibile per i conducente ed il confort di Wally. Missione compiuta nel caso del cocker spaniel e dei suoi amici, per altri la strada è più difficile non per mancanza di buona volontà ma soprattutto perché una situazione del genere va evidentemente su misura su cani di tagli piccola, medio/piccola. Per gli altri ci si è inventati altre soluzioni. Viaggiare con i nostri amici in bicicletta: l’industria aiuta, ma la normativa va rispettata In aumento gli animali che riescono a viaggiare in moto con i loro padroni, in aumento quelli che decidono di seguire negli spostamenti i loro amici in bicicletta, nonostante i problemi che questa scelta comporta, nonostante anche in questo caso i limiti imposti dal Codice della Strada siano ben chiari, anche perché quasi fotocopia degli stessi limiti imposti alle due ruote a motore. All’articolo 182 si dice infatti che “Ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo. Per quanto riguarda il trasporto su bici, valgono le stesse norme come all’Art. 170, sulla circolazione di veicoli a motore a due ruote”. E se la legge accontenta e risolve i problemi di chi ha amici a quattro zampe di medie ma soprattutto piccole dimensioni, lo stesso Art. 182 non prova ad immaginare la problematica di quanti, affezionatisi ad animali di una certa taglia e mole, non hanno ancora rinunciato ad andare in bicicletta senza di loro. Nonostante la produzione si sia negli ultimi tempi ingegnata non poco nel cercare soluzioni ad hoc per tutti, il problema resta, perché trasportini, borse, ceste per biciclette, anteriori e posteriori, come pure guinzagli per bici di tutte le misure e tipologie, non risolvono il problema ma soprattutto non sono in grado di rientrare nei parametri e nelle misure che la legge dispone essere le misure-limite per quanti volessero portare con sé i loro amici animali anche durante biciclettate in mezzo al verde della splendida e unica campagna italiana. Leggiamo da un’internauta molto perspicace e altrettanto grintosa e decisa nel non voler rinunciare alla compagnia del suo Fido neppure in bicicletta, scriveva così: “Curiosando in rete ho trovato questo aggeggio (si chiama walky dog, è ancora poco utilizzato in Italia, moltissimo invece nel resto del mondo) che viene proposto come soluzione ottimale, ma non credo che risolva il problema, e poi rimane il fatto che in Italia il Codice della Strada vieta di condurre cani al guinzaglio in bicicletta. Considerando che l’ipotesi porta-pacchi + cesto è nel mio caso impraticabile (15 chili di pelosa vivacità sarebbero ingestibili), l’unica alternativa che mi viene in mente è quella del “carriolino” da trainare (come quelli che si usano per i bambini ma non so come si chiami). L’ho provato spesso e volentieri anche sulle strade attorno a casa e devo dire che mi sembra un’ottima soluzione, perché offre sicurezza e stabilità al viaggio e soprattutto a Dylan. Pratico, il “carriolino” si è L’ho provato anche lungo la passeggiata che costeggia il Mincio fino a Valeggio: promosso”. Passeggiate e trekking con i quattro-zampe: ancora il modo meno problematico rivelato efficace anche su strade incantevoli ma di carreggiata non particolarmente comoda. Certo, a voler proprio evitarsi problemi di ogni tipo, ci viene da dire che forse, l’unica vacanza o semplice momento della vacanza che si può serenamente trascorrere con i nostri amici animali senza paure di multe, sobbalzi, strattoni e molto altro è il vecchio sistema chiamato del “passeggio”. Che si sia in vacanza in una grande città d’arte piuttosto che in un agriturismo di campagna, che si debbano affrontare i placidi sentieri delle nostre Dolomiti o che si abbia scelto l’arenile di Riccione, passeggiare non è mai, o quasi mai, un grande problema. Anche perché per l’eventuale trasporto problemi, e limiti legislativi proprio non ce ne sono. Carrozzina, zainetto, tracolla, sono sempre a lui graditi e a noi pure. Una volta tanto, è il caso di dirlo, chi va piano (a piedi) va sano e senza pensieri. Promemoria per le vacanze con il vostro animale Alcuni suggerimenti per evitare brutte sorprese e per fornire ai nostri amici la massima tutela possibile: 1. Il soggiorno, soprattutto per i periodi più “affollati” delle ferie, deve essere prenotato con largo anticipo. Non aspettare gli ultimi due giorni. 2. Verificate in anticipo la presenza di: passaporto, documentazione chip e stato delle vaccinazioni del vostro animale, spesso alle dogane e agli Hotel richiedono giustamente il libretto sanitario per evitare problemi. 3. Per precauzione è meglio applicare un prodotto antiparassitario che difenda da pulci e zecche. 4. Accertarsi della disponibilità di una lista di medici veterinari da contattare nei luoghi di villeggiatura. 5. Fare effettuare una visita di controllo dal proprio veterinario al ritorno dalle ferie. Animali da raccontare Rubrica di storie, notizie e vicende realmente accadute con protagonisti a quattro zampe La commovente storia di Lily e Maddison Lily è un alano di 6 anni, a diciotto mesi a causa di una malformazione è rimasta cieca ma non sola. Da allora Maddison un alano di sette anni si è preso cura di lei seguendola passo passo, facendole da cane guida e da compagno di vita. Una storia che ha dell’incredibile, ma non è finita qui. Tutto sarebbe rimasto nell’anonimato se i padroni di Lily e Maddison non si fossero trovati in una condizione tale da non poter più badare ai due cani. I padroni hanno deciso di portarli allo Shrewsbury Dogs Trust dove i responsabili si sono impegnati a trovare ai due cani una nuova e dignitosa sistemazione. Ci sono due particolari da tener presenti. Gli alani sono animali molto grandi e non è semplice accudirli, c’è bisogno di un’abitazione adatta. Il secondo punto, per certi versi ancora più ovvio, è che Lily e Maddison non possono essere divisi per nessuna ragione al mondo, quindi vanno adottati come coppia. La notizia della loro storia è arrivata alla BBC che l’ha trasmessa nei suoi telegiornali. Il successo è stato quasi istantaneo lo Shrewsbury Dogs Trust è stato sommerso dalle telefonate di famiglie che vogliono adottare Lily e Maddison. La loro storia andrà, quindi, a finire bene. A loro, però, non sembra importare gran che. Maddison cammina e Lily quando perde il contatto tasta l’aria fino a toccare la schiena di Maddison che si è fermato ad attenderla e poi riprendono a vivere, vicini, insieme. Lupo attraversa mezza Europa per trovare l’amore C’è una storia che sta facendo letteralmente il giro d’Europa, a voler esagerare è una storia d’amore. Quelle che cambiano la vita, anche se si tratta della vita di un lupo. Il lupo in questione si chiama Slavc ed è nato in Slovenia nel branco di Slavnik che ha preso il nome da alcuni monti che si trovano nella zona. All’età di due-tre anni Slavc fu catturato In quell’occasione gli fu applicato un radiocollare gps-gsm che da allora permette ai responsabili del progetto europeo SloWolf di seguirlo passo passo. Una procedura normale ed assolutamente non invasiva per l’animale, senza la quale, però, non sarebbe mai venuta a galla la storia di Slavc e del suo viaggo per mezza Europa. C’è stato un periodo in cui il branco Slavnik, e quindi anche Slavc, si sono avvicinati molto all’Italia arrivando a soli nove chilometri da Trieste. E’ durante questo viaggio che secondo alcuni sarebbe avvenuto l’incontro fatale con una lupa. Non ci sono prove circa quest’incontro e le probabilità che si tratti di una bella invenzione sono molto alte, ma facciamo finta di crederci. Da quel giorno è iniziato il viaggio di Slavc che dalla Slovenia è passato in Austria dove non ha trovato quello che cercava. Il passaggio dall’Austria a Cortina d’Ampezzo è stato altrettanto infruttuoso. L’ultima tappa del viaggio è stata quella che lo ha portato fino al Parco naturale della Lessina in Veneto dove si è fermato ed ha trovato la compagna della sua vita. Per alcuni si è trattato della stessa lupa che aveva incontrato nei pressi di Trieste. E’ una cosa quasi impossibile, però crederci non costa nulla. Di certo anche i lupi, così come gli uomini e le donne sono capaci di cambiare la loro vita per amore. In ogni caso non è la prima volta che un lupo riesce a compiere un’azione straordinaria, basta ricordare la storia di Navarre, sopravvissuto quando nessuno gli dava più speranze.