46 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 30 APRILE 2006 i sapori Dolci invenzioni Tutto cominciò con un ruzzolare di pentole, con mucchietti di mandorle e caramello salvati a stento e riciclati da un cuoco risparmioso sotto un guscio di cioccolato fuso. Da allora le prelibatezze farcite hanno fatto strada e stregato i gourmet itinerari I fratelli Tessieri sono gli appassionati proprietari di Amedei, azienda-culto nel cuore della Chocolate Valley, a Pontedera. Alessio si occupa di piantagioni e qualità del cacao, mentre la sorella Cecilia crea tavolette, cioccolatini e praline da meditazione Torino Mestre Ferrara Nella città-madre del cioccolato italiano, il super artigiano Guido Gobino ha reinventato le praline della tradizione Lunghissimo l’elenco dei marchi storici: Baratti, Caffarel, Ferrero, Novi, Pernigotti, Peyrano, Stratta, Streglio, Venchi Dino Pettenò è il capostipite di una dinastia. Oltre ai figli Alessandro e Francesco, ha formato il nipote Luigi Biasetto (pasticcere a Padova). Da Ciampi a Carlo d’Inghilterra, tutti conquistati dalla pralina Casanova L’intuizione del giovane cioccolatiere Franco Rizzati ha promosso la città a luogo d’elezione dove gustare le praline affumicate o ripiene di zenzero candito al momento. A Bologna, stella di merito per Roberto Rinaldini e Gino Fabbri DOVE DORMIRE DOVE DORMIRE DOVE DORMIRE HOTEL PIEMONTESE Via Berthollet 21 Tel. 011-6698101 Camera doppia da 100 euro, colazione inclusa HOTEL ANTICO MORO Via Castellana 149, Zelarino-Mestre Tel. 041-5461834 Camera doppia da 100 euro, colazione inclusa B&B D’ELITE Via Francesco del Cossa 9 Tel. 0532-201053 Camera doppia da 100 euro, colazione inclusa DOVE MANGIARE DOVE MANGIARE DOVE MANGIARE AB+ Via della Basilica 13 Tel. 011-4390618 Chiuso domenica, menù da 40 euro AL CALICE Piazza Ferretto 70b Tel. 041-986100 Chiuso domenica sera, menù da 30 euro MAX Piazza della Repubbblica 16 Tel. 0532-209309 Chiuso lunedì, menù da 35 euro DOVE COMPRARE DOVE COMPRARE DOVE COMPRARE GUIDO GOBINO Via Cagliari 15b Tel. 011-2476245 PASTICCERIA PETTENÒ Via Vallon 1 Tel. 041.5348658 OFFELLERIA RIZZATI Via Ginestra 194 Tel. 0532-742173 Praline Viaggio nel cuore segreto del cioccolato Bacio Inventato nel 1922 da Luisa Spagnoli, si chiamava “cazzotto” a causa della forma Fu Giovanni Buitoni a cambiargli nome Repubblica Nazionale 46 30/04/2006 Cremino Il più celebre è legato al lancio della Fiat 4, nel 1911, quando il cioccolatiere Majani vinse il concorso indetto dagli Agnelli Cuneese Nato nel 1923 nella pasticceria Arione di Cuneo, è composto da due meringhe farcite e ricoperte da un velo di cioccolato Gianduiotto I primi pezzi uscirono dal laboratorio torinese Prochet per il Carnevale 1860: il nome ricorda la maschera cittadina Latte&menta La pralina più estiva racchiude in una semisfera un goloso richiamo d’infanzia: menta piperita e cioccolato bianco Mon Chéri LICIA GRANELLO S apete temperare? Sicuri? Per fabbricare cioccolatini, il temperaggio è fondamentale. Se non siete mai andati oltre temperino e matite, leggete il box all’interno di questa pagina e applicatevi. Solo allora vi si schiuderanno le porte del paradiso dei cioccolatini: sabato, Paul e Cecilia De Bondt vi aspettano a braccia aperte e stampini pronti nel loro meraviglioso laboratorio pisano, degno del set di Chocolat. Il corso, “Praline fai-da-te” ha un programma da acquolina in bocca: assemblaggi, ripieni, dessert, e tutto quanto serve a trasformare il cioccolato tout court in piccole golosità irresistibili. Cioccolatini o praline non fa differenza. Meglio, erano differenti qualche secolo fa, quando il nome praslin identificò, insieme al Duca PlessinPraslin, i mucchietti di mandorle e caramello recuperati avventurosamente dopo un ruzzolare di pentole in cucina, e ricoperti alla bell’e meglio dal cuoco di casa con cioccolato fuso. Da allora (1671) il concetto di cioccolatino farcito di frutta secca — la pralina, appunto — è stato progressivamente esteso a tutti i ripieni, dai liquori alle creme, dalla frutta fresca a quella candita o in confettura. PerLa percentuale di cacao ché le praline stanno alle “coperture” (i lindel cioccolatino ideale gotti di cioccolato) come un abito di alta sartoria a una bella stoffa: la materia prima è vincolante — abbasso i grassi idrogenati, viva il burro di cacao che fonde alla temperatura corporea (per cui diciamo che «si scioglie in Il peso del “napolitaine” bocca») — per scatenare tecnica e creatività. da degustazione All’inizio, fu semplice cioccolato da masticare, apparso a Londra nel 1647 grazie ai commercianti olandesi. Poi, installate le prime fabbriche (Francia, 1770), i pasticceri cominciarono a prendere confidenza con la nuova prelibatezza. Ma ci volle un secolo, La temperatura prima che i blocchi si trasformassero in gourper una perfetta conservazione mandise: a fine Ottocento, mentre a Berna Rud Lindt creava la prima tavoletta di cioccolato omogeneo e fine, il torinese Caffarell legò per sempre il suo nome al gianduiotto. Il torinese Guido Gobino ha letto e studiato per scoprire che il “prototipo” era fatto di solo cacao, zucchero e nocciole. Solo più avanti, infatti, fu aggiunto il latte. Il recupero della ricetta originaria si è tradotto nel “Tourinot Maximo”, un mini-gianduiotto rigoroso e particolare che ha conquistato i gourmet. Le dimensioni ridotte sono una caratteristica dei cioccolatini-praline di nuova generazione: un po’ per venire incontro alle esigenze dietetiche degli appassionati, un po’ per concentrarne il sapore. «Ci piace produrre cioccolatini che non si mangiano ma si degustano», dichiarano i fratelli Tessieri, freschi vincitori a Londra, dove il “Napolitaine” (quadretto da 5 gr) di cioccolato Chuao è stato eletto il migliore del mondo dalla Chocolate Academy. Così bravi e innovativi da aver appena presentato due cioccolati misti a frutta disidratata che la saliva fa rivivere con esiti goduriosi per il palato… Piccole meraviglie senza limiti di fantasia, dalle praline al Barolo Chinato di Andrea Slitti al peperoncino di tradizione Maya della Dolceria Bonajuto di Modica, fino ai cioccolatini numerati di Franco Rizzati: a ogni numero, corrisponde una ricetta, un gusto, un ripieno. Dentro ogni confezione, un libretto spiega, illustra, racconta: preferisco il 2 (pistacchio), ma riassaggerei volentieri il 5 (affumicato), se poi avanza un 4 (ginger)… Se siete del tipo goloso-ma-pigro, leggete I maestri del cioccolatodi Laura Mantovano (Gambero Rosso), e Cioccolato dolce&salato di Mario Busso/Carlo Vischi (Gribaudo) per scoprire ricette, segreti, indirizzi-culto. L’attesa tra la telefonata e l’arrivo del pacchetto sarà un dolce tortura. 75% 5 gr 18° Mezzo secolo di vita per il mattoncino di cioccolato che racchiude la ciliegia al liquore, invenzione golosa dei Ferrero Tartufo È un “sassolino” asimmetrico di cioccolato gianduia, burro, zucchero a velo e panna montata lavorati insieme Pistacchio Tutto inizia nel 1890 a Salisburgo, quando arrivano le “palle di Mozart” con gianduia e marzapane al pistacchio Zenzero La radice di zenzero, candita in proprio o importata già lavorata dalla Thailandia, viene inserita in un guscio di fondente Zucca Un abbinamento per contrasto, con l’amaro del fondente La polpa morbida e delicata richiede una canditura attenta DOMENICA 30 APRILE 2006 LA DOMENICA DI REPUBBLICA 47 Joanne Harris, autrice di “Chocolat” “Il peccato sensuale che fa paura ai bigotti” STEFANIA DI LELLIS FOTO OLYCOM Repubblica Nazionale 47 30/04/2006 S ì, il cioccolato è anche sovversione. Parola di Joanne Harris, la scrittrice che con il suo fortunatissimo Chocolatha tradotto in letteratura l’irresistibile trasgressione del cacao, quel brivido che dal palato passa al cuore e al cervello e ha il potere di rompere le catene del dovere in nome del piacere. Il suo romanzo — portato poi sullo schermo da Juliette Binoche per la regia di Lasse Halstroem — racconta l’effetto deflagrante che l’arrivo di un’affascinante pasticcera specializzata in ricette maya produce in un bigotto paesino della Francia, risvegliando nella gente il gusto della vita. «Ho usato il cioccolato come metafora, ma avendone ben presente la realtà: sono praticamente nata e cresciuta in un laboratorio dove si fabbricavano cioccolatini — spiega al telefono dal suo studio nello Yorkshire —, quello del cacao è il profumo della mia infanzia». Perché un libro sul cioccolato? «Volevo parlare di qualcosa che conoscevo bene, che avevo imparato ad amare accanto a mia nonna, alla parte francese della mia famiglia». Il suo libro è ricco di ricette. Prepara davvero cioccolatini in casa? «Non lo faccio spesso, ci vuole molto tempo. Ma mi piace». È più bello mangiare o preparare la cioccolata? «Sono due piaceri diversi. Mangiarla è un flash, un piacere rapido. Prepararla è un processo. Un lungo godimento. In cucina la cioccolata si odora, se ne sente il corpo, la consistenza, si assapora anche con le mani, con la pelle. Tanto che alla fine quasi non si sente il desiderio di addentarla. Poi però quando si torna ad assaggiarla, si gusta come non può fare chi non la sa preparare, perché se ne percepiscono tutte le componenti, tutte le sfumature». La gente cosa cerca nel cioccolato? «Ognuno cose diverse. A me piace il suo aroma, la sua forza e naturalmente il gusto. C’è chi vi trova conforto, chi lo sceglie per premiarsi. Per tanti è però soprattutto un piacere negato». Intende per chi deve rinunciare in nome della linea? «Conosco tanti che vivono a dieta e si astengono con rigore dal mangiare cioccolato mentre fan- SCRITTRICE-CUOCA no eccezione per altri cibi più in- Joanne Harris grassanti. Si è mai chiesta perché? Perché il cioccolato è buono, è più IL TEMPERAGGIO gustoso. Quindi è considerato Non esiste pralina peccaminoso, trasgressivo. Cresenza temperaggio, do che sia questo il vero motivo tecnica usata per cui si è pensato di stampare per stabilizzare avvertenze di pericolo per la salule sostanze te sulle tavolette al cacao e non, all’interno che so?, sui panetti di burro che del cioccolato pure provoca più danni. Vede, la Al momento gente si allontana dalla Chiesa, di raffreddarsi dalle Chiese, ma continua a crear(intorno ai 37 gradi) si censori. E l’industria della dieta infatti, i grassi ha preso il posto del prete nel dire formano una serie ciò che è buono e ciò che non è di cristalli instabili, buono. E il cioccolato è “il” peccache creano la patina to per eccellenza». biancastra Non a caso sesso e cioccolato in superficie, tipica sono andati sempre di pari pasdei cioccolati vecchi so nell’immaginario dei consuo che hanno subito matori... uno shock termico «Gli Incas lo usavano come In ambiente fresco corroborante. Si beveva come (non sopra i 22 pozione energetica durante le cegradi), dopo aver lebrazioni che includevano riti sciolto il cioccolato sessuali. In Europa Casanova fu a bagnomaria un consumatore accanito di (50 gradi), lo si cioccolata, ne trangugiava dozzistende su un piano ne di tazze. Credo che abbia avuliscio e si mescola to un gran ruolo nel rendere pocon una spatola. polari le virtù afrodisiache di Arrivato a 28 gradi, questa bevanda». si scalda a fuoco Le tavolette di cioccolata dilento fino ai 31 stribuite dai soldati Usa in Euro(fondente) o 29 pa durante la Liberazione, bon (al latte, bianco) bon e ovetti in fila sui banchi dei Così temperato, supermercati di oggi. Come è il cioccolato cambiato il nostro rapporto con è pronto il cioccolato negli ultimi cinalla trasformazione quanta anni? in pralina «Oggi c’è molta più disponibilità. Non è più un bene costoso, di lusso come una volta. Ci sono tanti prodotti anche solo aromatizzati al cioccolato. Ma accanto al mercato basso se ne è affermato uno alto. Si è diffusa una migliore cultura per cui si moltiplicano i laboratori che preparano e vendono prodotti di ottimo livello. Una volta si trovavano prevalentemente in commercio cioccolate con il 25 per cento di cacao, oggi è abbastanza facile comprare quelle al 70 per cento, da degustatori». Meglio quella al latte o quella amara? «Il gusto cambia nel corso della vita. Ai bambini piace la cioccolata dolce, quella bianca. Poi crescendo si impara ad apprezzare il sapore della fondente, si va a caccia di prodotti da intenditori, si cercano nel cacao emozioni diverse. Da vecchi si torna un po’ bambini, si ricercano i sapori dell’infanzia. Mi ricordo mia nonna e la sua passione in vecchiaia per biscotti e cioccolata dolce». Un viaggio indietro nel tempo nello spazio di una tavoletta.