ASIF CHIMELLI - Pergine Valsugana
Nido d’infanzia
“IL BUCANEVE”
PROGETTO EDUCATIVO
Anno Educativo 2012-2013
Città Futura s.c.s. - via Romagnosi,26 – Trento
1. FINALITA’ DEL SERVIZIO
Il nido d’infanzia “Il Bucaneve” di Pergine è un servizio pubblico gestito dalla
cooperativa “Città Futura” attraverso un contratto di convenzione con Asif Chimelli, in
linea con il Progetto Pedagogico e con la Carta dei Servizi, con il regolamento interno
del Nido e con le linee guida della qualità elaborate dalla Provincia autonoma di Trento.
La Legge Provinciale (12 marzo 2002, n.4 / b.u. 19 marzo 2002, n.12) recita al comma
1:
“la Provincia riconosce il diritto delle bambine e dei bambini ad un equilibrato sviluppo
psico-fisico e affettivo, valorizza la centralità della famiglia, facilita la conciliazione delle
scelte professionali e familiari di entrambi i genitori ed un’equa ripartizione delle
responsabilità genitoriali tra donne e uomini in un quadro di pari opportunità”.
Il nido d’infanzia si configura quindi come un servizio educativo e sociale per la prima
infanzia inteso a soddisfare i bisogni dei bambini e delle bambine con età compresa di
norma tra i tre mesi e i tre anni, e dei loro genitori, con finalità diverse ed articolate:
garantire una pluralità di opportunità socio-educative, contribuire allo sviluppo della
conoscenza e dell’identità individuale del bambino/a, promuovere la competenza
affettiva e sociale del bambino/a e della sua famiglia; sostenere la competenza
genitoriale e diffondere una cultura di rispetto e di cura verso l’infanzia.
2. IL PROGETTO EDUCATIVO
Il Progetto Educativo fa riferimento al progetto pedagogico/educativo che la
cooperativa “Città Futura” ha elaborato e messo a fondamento di tutto il lavoro con i
bambini all’interno dei Nidi gestiti dal proprio personale e che viene presentato al
Comune in sede di gara d’appalto.
In un’ottica di partecipazione delle famiglie e di continuità nido-famiglia il Progetto
Educativo viene distribuito a tutti i genitori dei bambini che verranno inseriti nel servizio.
E’ inoltre uno degli strumenti di lavoro che il personale educativo ha a disposizione al
fine di orientare il proprio lavoro e di condividere con le colleghe obiettivi e
metodologie. Permette la traduzione e comunicazione degli aspetti teorici all’interno dei
nidi d’infanzia.
3. OBIETTIVI E STRUMENTI
Le strategie educative che sottendono la relazione di cura con i bambini e le
famiglie e gli obiettivi che danno senso e valore alle proposte offerte in un continuo
valutare e valutarsi nelle strategie adottate e nei risultati conseguiti, possono essere
così riassunte:
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OBIETTIVI:
A.
accompagnare e aiutare i bambini nella loro crescita affettiva, cognitiva e
relazionale, nel rispetto dei personali ritmi di sviluppo.
B.
sostenere i genitori nei momenti di difficoltà e dubbio che caratterizzano gli anni
di permanenza dei figli al Nido.
STRUMENTI:
Strutturazione e organizzazione dell’ ”ambiente” Nido per quanto riguarda:
A. 1. organizzazione dei tempi della giornata e routine
A. 2. spazi e arredi
A. 3. proposta attività e percorsi di gioco
A. 4. coordinamento e supervisione del personale educativo da parte della
pedagogista
A. 5. stabilità dei turni delle educatrici
A. 6. formazione continua interna ed esterna
A. 7. raccordo con i servizi del territorio (piscina, biblioteca, scuola musicale, …).
B. 1. proposta di momenti collettivi di scambio tra genitori con l’intervento della
pedagogista e di un esperto esterno
B. 2. proposta di serate a tema
B. 3. sostegno ai genitori durante l’ambientamento nei momenti di distacco
B. 4. disponibilità data ai genitori per eventuali colloqui con l’educatrice di riferimento
del figlio e/o con la pedagogista.
4. VALUTAZIONE
INTERNA:
Lo strumento utilizzato per la valutazione interna è l’osservazione sistematica dei
gruppi di bambini e dei singoli bambini da parte dell’educatrice di riferimento e/o di un
educatrice esterna e/o della pedagogista. La registrazione dell’osservazione avviene
attraverso una metodologia carta-matita o con l’ausilio di un supporto audio-video.
Vengono utilizzati dei protocolli descrittivi delle sequenza dei comportamenti che sono
sicuramente un modo per tenere separati gli eventi dai commenti dell’osservazione,
lasciando l’interpretazione e la valutazione di ciò che è stato raccolto al momento
successivo della discussione di gruppo. Successivamente il materiale viene visionato e
discusso con la pedagogista in sede di collettivo. Ne consegue un eventuale
adeguamento delle attività proposte e dei percorsi di gioco. Se l’analisi dei dati porta ad
un’ipotesi di difficoltà di tipo relazionale inerente alla famiglia o a un sospetto di ritardo
evolutivo importante, i genitori sono contattati dalla coordinatrice pedagogica e invitati
ad un colloquio.
Un altro strumento utilizzato per la valutazione interna è la SCALA ASEI: è una scala di
auto-valutazione per i servizi della prima infanzia. La sua applicazione serve a costruire
dei profili della qualità educativa e gestionale del proprio servizio, degli schemi quindi
per individuare punti di forza e di debolezza del quadro che di tale servizio hanno gli
educatori e conseguentemente la direzione. La frequenza di somministrazione è
annuale.
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ESTERNA:
IL QUESTIONARIO: ha lo scopo di fornire un quadro della percezione del grado di
soddisfazione da parte delle famiglie. Esso concentra l’attenzione sulle prestazioni
tecniche (fruibilità del servizio), relazionali (momenti di incontro), di immagine (benefici
di status), ambientali (facilitazione fisica), organizzativa (strutture ma anche clima e
valori).
CERTIFICAZIONE:
Città Futura ha deciso di costituire un Sistema di Gestione per la Qualità ponendosi
come obiettivo la promozione, lo sviluppo ed il miglioramento continuo della qualità del
servizio asilo nido affinché si crei un processo di continua riorganizzazione,
ricostruzione e trasformazione.
Il Sistema Qualità è monitorato internamente ed esternamente.
Monitoraggio interno: tutto il personale è responsabilizzato nel monitoraggio della
qualità del servizio erogato (procedura “gestione delle non conformità e delle azioni
correttive”).
Le verifiche ispettive interne sono effettuate dalla Responsabile della Qualità che
valuta periodicamente la conformità e l’efficacia delle attività svolte nei diversi ambiti
della Cooperativa.
Le verifiche ispettive esterne sono effettuate dal Consorzio Consolida.
Le verifiche ispettive esterne dell’Ente di Certificazione sono effettuate ad opera
dell’Ente Certificatore il quale, attraverso uno staff di tecnici esperti di Certificazione
applicata ai servizi nidi d'infanzia, valuta la corrispondenza fra finalità, obiettivi
dichiarati ed efficacia del sistema.
5. L’ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI DI BAMBINI E LE FIGURE DI
RIFERIMENTO
Il sistema di riferimento che un bambino trova all’interno del Nido può essere
identificato principalmente con il gruppo di appartenenza, che a sua volta è costituito
da altri bambini, dagli adulti e dagli spazi. Riteniamo che il bambino abbia da subito
competenze e necessità conoscitive e relazionali alle quali bisogna saper rispondere
adeguatamente; nelle azioni educative, accanto ad un’immagine di bambino
competente e sensibile alle modalità relazionali proposte dall’adulto, emerge
un’immagine di bambino predisposto precocemente al contatto sociale, in grado di
sviluppare rapporti significativi con il gruppo dei pari.
A tale fine i criteri operativi adottati sono:
1.
la stabilità: delle figure di riferimento.
2.
la continuità: delle figure di riferimento nel corso della permanenza al Nido del
bambino nel corso degli anni.
3.
il rapporto numerico tra educatrice e bambini: la dimensione del gruppo varia a
seconda dell’età dei bambini che lo compongono secondo la normativa
provinciale vigente e le indicazioni contenute nel disciplinare.
4.
l’omogeneità dell’età dei bambini.
5.
la stabilità dei gruppi.
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L’educatrice ha il delicato compito di accompagnare il bambino nel percorso di crescita,
mantenendo sempre un atteggiamento educativo consapevole, valutando
continuamente l’adeguatezza delle situazioni proposte.
Il gruppo di lavoro è composto quest’anno dalla coordinatrice interna, Elisabetta
Libardi, dalla cuoca Libardi Flora e aiuto cuoca Elena Graur da tre addette d’appoggio
Devigili Lorena, Paccagnella Iolanda e Stefani Caterina, dalle educatrici Sartori Uava,
Roccabruna Emanuela, Obersoler Carol, Martini Orietta, Bonvicini Ester, Grisenti
Elena, Orsingher Fulvia, Dusini Silvia, Majocchi Anna e Faes Michel. La pedagogista di
riferimento è Anna Cappelletti.
Tale gruppo di lavoro opera di comune accordo nell’elaborazione di progetti e percorsi
educativi, tendenti a migliorare sempre più la qualità del servizio, nell’ interesse dei
bambini e delle loro famiglie.
All’inizio dell’anno educativo 2012-2013 l’organizzazione dei gruppi di bambini
attualmente iscritti al nido è la seguente:
 gruppi PICCOLI: i gruppi dei piccoli quest’anno sono due e sono composti da
bambini di età compresa tra i gli 8 e i 12 mesi. Il gruppo della Coccinelle con
l’educatrice Majocchi Anna è composto da 6 bambini, il gruppo degli Uccellini con
l’educatrice Bonvicini Ester è composto da 6 bambini.
 Gruppi PICCOLI- MEDI: i 3 gruppi di piccoli-medi sono composti da bambini di età
compresa tra i 12 e i 22 mesi. Il gruppo delle Scimmiette, il gruppo dei Pulcini, il gruppo
degli Orsetti con le educatrici Sartori Uava, Orsingher Fulvia e Martini Orietta formati
da 9 bambini. A supporto di questi ultimi due gruppi collabora l’educatrice Grisenti
Elena.
 gruppi GRANDI: i 3 gruppi di grandi sono divisi in due sezioni. Il gruppo dei
Leoncini e il gruppo dei Gattini con l’educatrice Emanuela Roccabruna e l’educatore
Faes Michel composti da 9 bambini di età compresa tra i 22 e i 31 mesi; il Gruppo delle
Farfalle composto da 9 bambini di età compresa tra i 24 e i 32 mesi con l’educatrice
Oberosler Carol .
Nella giornata pomeridiana al nido, in armonia con l’organizzazione dei turni delle
educatrici di riferimento dei gruppi è presente come educatrice del pomeriggio Dusini
Silvia.
A settembre 2012 frequentano la struttura un totale di 66 bambini, 46 dei quali inseriti
nel corso del mese.
6. L’ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI E L’UTILIZZO DEI MATERIALI
DIDATTICI
Nel Nido vivono bambini e adulti: lo spazio è predisposto ad accoglierli secondo i loro
bisogni. L’organizzazione degli spazi garantisce: accessibilità, sicurezza, benessere,
fruibilità, favorendo nello stesso tempo occasioni di socializzazione, di apprendimento
e quindi di crescita. L’articolazione degli spazi tiene inoltre conto dell’età e delle
caratteristiche evolutive dei bambini accolti. Il condividere spazi e ritmi all’interno della
stessa sezione contribuisce a formare il senso di appartenenza dei singoli bambini a
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quel gruppo, favorisce la costruzione dell’idea di identità e di riconoscimento rispetto a
quello spazio piuttosto che ad altri.
Ogni gruppo ha la propria stanza di riferimento articolata in spazi, detti angoli, che sono
definiti e delimitati. Gli angoli sono strutturati con una varietà di proposte che
permettono al bambino di fare delle scelte di gioco a seconda delle sue preferenze. Gli
spazi del nido sono organizzati in modo tale da consentire ai bambini una prevedibilità
del loro uso e da facilitare le competenze e l’autonomia.
Ingresso ed accoglienza
L'atrio rappresenta un primo impatto del bambino e del genitore con il nido. Pertanto
deve dare, a chi entra, una sensazione di piacevolezza e di calore.
Nell’atrio sono esposti alcuni pannelli informativi. Uno con le foto, orario e ruolo del
personale che lavora al nido ed un altro con la presentazione della giornata al nido e le
informazioni alle famiglie.
Nell'entrata si trova anche un pannello con dei sacchettini dai vivaci colori dove ogni
genitore può riporre i propri sovrascarpe .
Entrando nel salone e lungo il corridoio si trovano gli armadietti personali dei bambini
con fotografia e nome che sono utilizzati dai genitori per i vestitini dei bambini. Un
invitante “salottino” con un divanetto, due poltroncine e un tavolino con alle spalle una
bella vista sul giardino interno, rendono l’ambiente molto accogliente. Lungo la parete è
presente un grande pannello sul quale viene esposto il menù settimanale e il diario
giornaliero.
Spazio per gli adulti
Lavanderia, stireria. Adiacenti agli spogliatoi, viene utilizzata dalle ausiliarie per i
quotidiani compiti di pulizia e riordino della biancheria; è fornita di lavatrice,
asciugatrice, asse da stiro, macchina da cucire. E’ dotata di capienti armadi per la
biancheria e per il materiale di pulizia.
L’ufficio. Adiacente all’ingresso del nido è presente l’ufficio della Coordinatrice
all’interno del quale vengono svolte le attività amministrative, vengono raccolti e
archiviati i documenti del nido. Questo spazio è il punto di riferimento per i genitori che
entrano per la prima volta al nido e desiderano avere informazioni o comunicazioni
inerenti il servizio. La stanza è arredata con mobili e scaffali adatti per l'archiviazione
dei documenti e materiali didattici, con una scrivania e un tavolo.
Laboratorio del gruppo di lavoro. Questo spazio viene utilizzato per la creazione degli
allestimenti e degli addobbi, per i collettivi tra il personale, per gli incontri di formazione
e come sala mensa per gli adulti.
I LABORATORI E GLI SPAZI DI GIOCO INDIPENDENTI
La stanza della psicomotricità
Al suo interno troviamo sono cuscinoni morbidi su cui poter saltare o riposarsi un po’,
cubi scivoli e scalette per costruire percorsi motori di diversa difficoltà, elementi
componibili per la psicomotricità e la “pallestra”, una speciale piscina riempita con
palline colorate. Alle pareti sono appesi due specchi che permettono ai bimbi di seguire
i propri spostamenti e di osservare quelli dei compagni e dell’educatrice. In questa
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stanza il bambino può sperimentare le varie possibilità di movimento (gattonare,
camminare, correre, saltare,…), conquistando sicurezza in se stesso e padronanza del
proprio corpo. Il movimento offre inoltre l’occasione di scaricare ansie, forti emozioni e
aggressività. A volte il gioco spontaneo lascia spazio a momenti guidati dall’educatrice,
che favoriscono il contatto e la relazione tra i bambini (trenini, girotondi, percorsi…).
Il laboratorio delle attività grafico - pittoriche
Questo spazio è allestito in un’ampia zona del corridoio caratterizzata da grandi vetrate
che danno sul giardino interno e delimitata da grandi tende dai colori tenui, lo spazio,
molto luminoso, è fornito di tutti gli strumenti necessari alle attività manuali e pittoriche.
Ad una parete sono appesi due pannelli di legno per la pittura verticale, mentre per la
pittura orizzontale e per la manipolazione sono presenti due ampi tavoli posti al centro.
Tutto l’occorrente per le attività è disposto all’interno di un armadio e di una grande
cassettiera per i materiali a disposizione delle educatrici, mentre su un carrello vi sono
pennelli, fogli ed altri strumenti.
Il laboratorio offre ai bambini la possibilità di sviluppare le loro capacità creative ed
espressive e di sperimentare nuove sensazioni tattili (toccare, guardare, annusare,
assaggiare…), far emergere le capacità creative, conoscere nuovi materiali, far
emergere emozioni e stati d’animo, sviluppare l’espressività, lasciare traccia di sé. Le
attività “sporchevoli” proposte in laboratorio sono la pittura con colori vegetali per i più
piccoli, con le tempere e i colori a dita per i più grandi, la colla, la pasta pane e il didò.
La stanza del gioco euristico
La zona destinata al gioco euristico è stata allestita in una sezione; è delimitata da un
tappeto e appese alla pareti ci sono delle sacche contenenti oggetti di forme,
dimensioni e materiali diversi (catenelle, pon-pon, anelli di legno, barattoli,…). In un
angolo è posizionata la sedia per l’educatrice, che in questa attività ha un ruolo di
regista – osservatrice: distribuisce un contenitore (un barattolo o una piccola scatola) e
uno o più tipi di oggetti che il piccolo può utilizzare in vari modi. Il gioco euristico viene
proposto nel secondo anno di vita e permette di scoprire come si possono utilizzare e
combinare fra loro gli oggetti (mettere sopra e sotto, infilare, tirare fuori, mettere
dentro…); aiuta inoltre il bambino a capire la relazione causa – effetto e favorisce il
coordinamento occhio –mano e la motricità fine.
Il laboratorio della farina e delle granaglie
Lungo il corridoio è stato allestito l’angolo della farina e delle granaglie, delimitato da
due tende. Un grande armadio contiene tutti i materiali e gli attrezzi necessari per
questa attività: farina gialla, bianca, granaglie, cucchiai, contenitori, colini, imbuti,
setacci… Un grande pannello con fotografie e didascalie caratterizzano lo spazio. I
giochi di manipolazione dei materiali naturali, i travasi, ma anche il gioco simbolico
della cucinetta con il cibo “vero” trovano qui collocazione. Ai più piccoli viene
solitamente proposto il gioco sul telo, attraverso il quale i materiale viene sperimentato
direttamente su tutto il corpo, che continua comunque a piacere anche ai più grandi,
con i quali viene alternato al gioco al tavolo con le vaschette; lo scorso anno a questo
proposito un gruppo di papà, esperti e volenterosi falegnami, ha costruito per il nido
uno speciale tavolo con bacinelle e tubi adatto a tutte le attività di travaso. A partire
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dalla proposta delle prime manipolazioni con materiali naturali, l’educatore passa a
proporre alcuni strumenti, per poi sperimentare anche la trasformazione del materiale
con la pasta pane e le varie mescolanze di farine, acqua e granaglie.
LE SEZIONI.
La zona dei piccoli-medi
L’idea di uno spazio caldo e accogliente identifica il pensiero del nido dedicato ai
bambini nel primo anno di vita: uno spazio buono, orientato al benessere, alla
tranquillità, al piacere della relazione, delle prime scoperte e scambi emotivi tra luoghi
ed emozioni.
Le stanze di riferimento sono suddivise principalmente in angoli, che hanno la funzione
di delimitare gli spazi, rendendoli riconoscibili al bambino:
Angolo morbido e del cucù: è composto da un materasso e da alcuni cuscinoni che
creano uno spazio contenuto, dando la possibilità al bambino di riposarsi e rilassarsi
durante la mattinata, farsi coccolare, guardare i libretti personali, ma anche fare
esperienze motorie come rotolarsi, strisciare ed esplorare lo spazio circostante,
imparando a conoscere il proprio corpo. In una stanza, una parete è decorata da una
vetrata colorata con gradazioni di blu e giallo; la luce che filtra dall’esterno crea
un’atmosfera particolare all’interno della sezione. In quest’angolo è stato allestito un
cucù ad angolo di stoffa; questo tipo di gioco, importante a questa età, permette al
bambino l’acquisizione della permanenza dell’oggetto, attraverso il gioco del
nascondersi e del ricomparire.
Angolo della sperimentazione: è composto da un tappeto di moquette e da mobili
che contengono i giochi e allo stesso tempo delimitano lo spazio. In questo angolo,
possono essere proposti giochi classici, quali costruzioni, i trainabili di legno come il
trenino e il bruco, gli animaletti, le palle… oppure giochi costruiti con materiale di
recupero: il Cestino dei Tesori, i sacchetti tattili profumati, le bottiglie sonore, realizzate
con la pasta, l’acqua colorata, la farina… Ad una parete è appeso un grande specchio
con una doppia sbarra, che permette al bambino di alzarsi, fare i primi passi,
prendendo atto delle proprie conquiste.
Angolo del pasto: è caratterizzato da tavolo a semicerchio o rettangolare con
seggioloni o seggioline, a seconda dell’età dei bambini.
Alle pareti sonno appese alcune mensole, sulle quali vengono appoggiati i biberon, i
ciucci oggetti che non siano a portata di bambino, come la radio e la macchina
fotografica.
La zona dei medi-grandi
Al crescere delle competenze e delle prime autonomie si accompagna la capacità
acquisita dai bambini di appropriarsi dello spazio, attraverso la dimensione soggettiva
dell’esperienza e i primi scambi sociali, in una rete di opportunità sostenute da luoghi di
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agevole transitabilità, attraverso la visibilità di oggetti e materiali, e mediante la
possibilità di scelta fra interlocutori diversi.
L’organizzazione sarà flessibile e capace di progressivi arricchimenti, in relazione ai
continui e progressivi cambiamenti motori e cognitivi dei bambini che la abitano, perché
la curiosità, il desiderio di movimento e di apprendere del bambino a partire dai diciotto
mesi è inesauribile, e le relazioni con gli adulti e con i coetanei sono ricche e articolate.
Funzionalmente le stanze sono suddivise in angoli/centri di interesse, che hanno la
funzione di delimitare gli spazi rendendoli riconoscibili al bambino.
Angolo morbido e della letturaQuesto è il luogo delle coccole anche nelle sezioni dei
medi/grandi, ma è anche il luogo in cui proporre la lettura e il racconto di storie e
filastrocche, per creare un’atmosfera accogliente che permetta di accomodarsi insieme
o ritagliarsi un angolino rilassante; rappresenta un’esperienza capace di coinvolgere e
motivare il bambino, sia sul versante comunicativo e cognitivo, sia sul piano
espressivo, per le emozioni che entrano in gioco nell’ascoltare immagini, parole e
storie. Vi si trovano libretti cartonati di diverse dimensioni, libri “parlanti” e album da
sfogliare con immagini della natura, per i quali si alternano momenti di lettura
spontanea con momenti in cui l’adulto è mediatore attivo dell’esperienza. Per la lettura
è stata inoltre predisposta “La valigia dei libri”, molto grande e dotata di ruote in modo
da poterla trasportare in tutte le sezioni e proporre ai bambini i libri in essa contenuti.
L’educatrice lascia che siano i bambini a scegliere come utilizzare l’angolo morbido,
pur mantenendo una regia che convogli l’attenzione di chi vuole fare giochi più dinamici
verso altri angoli per garantire la serenità a chi vuole rilassarsi.
Angolo delle costruzioni e della sperimentazionein questo angolo si concretizza il
gioco per progetti e si sperimenta la situazione di problem solving. Costruzioni,
animaletti, incastri, legnetti vengono utilizzati dai bambini medi e grandi,
prevalentemente nei momenti di transizione (durante l’accoglienza, dopo il pasto, dopo
la merenda, prima del ricongiungimento), stimolano lo sviluppo della motricità fine,
della collaborazione, dell’attenzione e della concentrazione. L’educatrice aiuta i
bambini nella concentrazione e nell’acquisizione delle regole aiutandoli a scegliere un
gioco alla volta ed a riordinare prima di scegliere un altro gioco. La collaborazione tra i
bambini si sviluppa anche nel costruire assieme una creazione frutto della fantasia e
delle diverse capacità di ognuno.
Angolo della cucinettaVi troviamo alcuni mobili che richiamano un’isola di cucina
componibile e un tavolo, sul quale sarà adagiata una tovaglia, con un centrotavola o un
cesto di frutta, con seggioline e tappeto colorato. Nei mobiletti ci sarà tutto l’occorrente
per i giochi dei bambini: pentoline di alluminio, mestoli e attrezzi da cucina, set di
tazzine per il caffè/tè, set di piatti e posate per la tavola/colazione ed alimenti di vario
genere e ancora tutto l’occorrente per giocare al pasticciere, confezioni da imballaggio
di recupero (scatole di pasta, riso, caffè, orzo…) pezzi di verdura e frutta, pane e dolci
ed altri alimenti.
Angolo delle bambole:Vi troviamo un mobile fasciatoio, una vaschetta per il bagnetto,
con barattoli e bottigliette per creme e cremine, saponi e asciugamani, pannolini e
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spugnette, pettinini e piccole spazzole, e ancora oggetti “di profumo e bellezza”, dove il
bambino ha la possibilità di esprimere la propria esperienza individuale e corporea. Il
luogo vuole rappresentare un pensiero particolare nella scelta delle bambole e dei
vestitini; bambole etniche e con necessarie caratteristiche fisiche, bambole morbide
con arti in vinile, capelli diversi, lunghi e corti, occhi che si aprono e chiudono. La
presenza di bambini provenienti da altre culture e regioni del mondo caratterizza anche
questa scelta: la consapevolezza delle specificità culturali passa attraverso il rispetto e
la valorizzazione delle differenze negli oggetti di gioco. A questo si aggiungono uno
stendibiancheria ed un’asse da stiro, corredati di vestitini da stendere e stirare, ed un
angolo doccia, in cui far finta di lavarsi e lavare le bambole.
Angolo dei travestimenti
Vi troviamo cestini per borsette, occhiali, braccialetti, collane, orologi, e appendiabiti
per vestiti, camicie, giacche borse, foulard, cappelli, scarpe etc. In questo luogo di
trasformazioni e immaginazione, i bambini cambiano l’abito, la pettinatura, l’umore e le
emozioni, sperimentando giochi di ruolo e di relazioni, esercitandosi così al
riconoscimento di sé, all’introspezione e all’immedesimazione, scoprendo le
personalità e le caratteristiche fisiche, favorendo l’individuazione e il rafforzamento
della stima di sé.
Angolo dei mestieri: collocato nella sezione che ospita il gruppo Leoncini, è allestito
nel corso dell’anno con elementi diversi, a caratterizzare i vari mestieri: il dottore, il
falegname, il supermercato…
Angolo dei giochi sonori
Nella sezione degli Uccellini è stato allestito uno spazio dedicato all’utilizzo di semplici
strumenti musicali tradizionali (tamburelli, maracas, flauti, triangolo…) ed oggetti sonori
costruiti con materiale di recupero come esempio il bastone della pioggia, piccole
maracas,….e utilizzato a rotazione da tutti i bambini.
Angolo del pasto
Durante il pasto si crea un’atmosfera tranquilla e familiare, favorendo i primi dialoghi e
la sperimentazione del cibo; esso è strutturato con mobili a vani aperti, in cui disporre
bavaglie e manopole, fazzoletti, piatti e bicchieri, tovaglia e centrotavola, e con tavoli
rettangolari da otto/nove seggioline pluriuso in legno.
A caratterizzare lo spazio troviamo il pannello dei compleanni, e la documentazione ad
altezza bambino, con immagini fotografiche dei bambini durante la routine o il gioco del
cameriere.
Le stanze del bagno
Il momento del cambio è in particolare per i più piccoli una routine densa di significati
relazionali ed emotivi, nonché intensa nei tempi anche affettivi, dedicati alla frequente
pulizia personale del bambino.
Il bagno dei più piccoli è adiacente alla sezione, con un’ampia vetrata che permette
all’educatrice una visione di ciò che accade nella sezione mentre è occupata nel
cambio di un bambino, inoltre è comunicante con la stanza del sonno, in questo modo
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quando un bambino si sveglia può essere cambiato dall’educatrice che al contempo
può mantenere il contatto visivo con gli altri bambini che dormono.
I bagni dei medi/grandi sono situati accanto alle rispettive sezioni e una lavarina è
collocata all’interno della sezione dei Gattini.
Ogni bagno è composto da una lavarina, alcuni lavandini, waterini e un mobile
fasciatoio, attrezzato per contenere tutto l’occorrente per l’igiene e la pulizia personale
del bambino (asciugamani, manopole, pannolini, creme, guanti etc..), mentre il cambio
di ciascuno sarà raccolto in modo individualizzato con sacche personalizzate,
agganciate ad una assicella con gancetti. Vi si trovano inoltre alcuni vasini, per i primi
approcci all’autonomia che si realizzeranno prima dell’uso del waterino.
In questa zona le educatrici potranno proporre ai bambini anche i primi giochi con
l’acqua, con piccole bacinelle da sistemare sul pavimento su grandi asciugamani,
giochi galleggianti, libretti di gomma…
Giochi con “l’acqua, le gocce e gli spruzzi”. In questo gioco il bambino è
protagonista, libero di trovare la strada migliore per lui nell’esplorazione dell’elemento
acqua, ma l’educatrice prepara le esperienze con attenzione ed intenzionalità: i colori
vegetali che colorano l’acqua trasparente sono preparati, ma viene lasciato ai bambini
il gioco di scoprire come unire i due materiali, così come ai bambini è lasciata libertà di
entrare o meno nelle vaschette o nei lavandini. Fare un laboratorio dell’acqua però non
vuol dire soltanto giocare con l’acqua, mettere le mani nelle vaschette o entrarvi con
tutto il corpo. In un laboratorio dell’acqua i bambini apprendono per scoperta e
sperimentano nuove modalità di gioco: più semplici come il gioco simbolico, quando
fanno il bagno alle bambole e poi le asciugano perché non prendano freddo o lavano le
stoviglie dopo avere giocato in cucinetta, o più complesse come le attività di scoperta
degli stati e delle caratteristiche dell’acqua (la neve, il ghiaccio, l’acqua fredda, l’acqua
calda, il vapore sugli specchi), il galleggiamento e l’andare a fondo dei diversi materiali
naturali e artificiali, le bolle di sapone fatte con i cerchi nell’acqua saponata, e ancora
semplici esperimenti sulla tensione dell’acqua con il borotalco…
Le stanze del sonno
Il riposo pomeridiano e i momenti di nanna al mattino avvengono in una zona destinata
appositamente a questa delicata routine, con elementi e rituali curati dall’educatrice: le
stanze sonno sono adiacenti l’una all’altra (una comunicante con il bagno dei piccoli),
arredate con culle o lettini bassi in legno, ampi e protetti, sistemati a gruppi.
Ciascun lettino, predisposto di lenzuola, cuscini e trapuntine personali, viene
individualizzato con il nome del bambino in una decorazione pensata dalle educatrici.
Nella stanza vengono predisposti, come elementi rassicuranti, un cesto contenente i
piccoli oggetti transazionali per favorire appunto il relax ed il passaggio dallo stato di
veglia a quello di sonno, il cestino per contenere separatamente i ciucci di ciascun
bambino e un registratore per ascoltare melodie che favoriscono il rilassamento e
l’addormentamento, accanto alla voce di una dolce ninna nanna dell’educatrice.
GLI SPAZI ALL’APERTO
Il giardino
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Il benessere dei bambini si realizza attraverso l’attenzione particolare dedicata agli
spazi all’interno del nido, ma anche attraverso un contatto quotidiano con la natura. In
quest’ottica il giardino e l'ambiente esterno, viene concepito come un ambiente che
integra organicamente le esperienze che i bambini fanno negli spazi interni. Il gioco
libero, sia esso all’interno sia all’esterno, è sempre condizionato dalle caratteristiche
dell’ambiente in cui i bambini si trovano. Il giardino è quindi inteso come laboratorio di
intelligenza, come luogo di scoperta e di esplorazione che dia ai bambini occasioni di
collaborazione.
Il giardino è attrezzato con sabbiere, scivoli, casette, strutture panchine e tavolini per il
relax all’ombra di due tettoie in legno…. Sono state create inoltre numerose aiuole
fiorite e piccoli sentieri di ghiaia che collegano le varie strutture.
La documentazione del nido.
Ogni esperienza educativa interna ed esterna all’asilo nido viene documentata e
presentata ai genitori, attraverso diverse metodologie di osservazione e
documentazione. La documentazione è uno strumento prezioso per non perdere
“tracce” delle esperienze educative e mantenere una memoria del nido e dei suoi
protagonisti. E’ importante riuscire a rispondere al desiderio di conoscere, sapere e
curiosare delle famiglie, che durante la giornata non trascorrono ogni momento con il
loro figlio, ma lo pensano e immaginano nella sua vita di bambino tra i bambini al nido.
Nelle sezioni e nelle stanze del nido saranno collocati specifici pannelli e/o cartelloni
per esporre la documentazione fotografica delle attività dei bambini, lungo tutto il corso
dell’anno educativo; inoltre gli angoli delle routine vengono sempre caratterizzati dalle
educatrici con le foto personalizzate dei bambini e del gruppo.
7. L’ORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DELLA GIORNATA EDUCATIVA
Le attività che verranno proposte nel corso dell’anno hanno come focus essenziale il
benessere del bambino. Tale benessere può essere inteso da due punti di vista
reciprocamente complementari:
(a)
un benessere nell’immediato rimanda all’idea che il bambino deve stare
bene e deve trovarsi a proprio agio (attraverso un’attenzione
costante e a un rapporto di cura sempre pronto e vigile) in qualsiasi
momento della giornata e
(b)
un benessere per il futuro che rimanda all’idea dell’offerta di opportunità
in grado di sviluppare capacità importanti quali la conquista
dell’autonomia, lo sviluppo pieno delle abilità motorie, della
percezione ed esplorazione dello spazio, dei materiali e degli oggetti,
la conquista delle competenze comunicative e linguistiche.
Entrambe le forme di benessere passano sia attraverso l’intensità delle emozioni che si
accompagnano alle relazioni, sia attraverso lo sviluppo delle conoscenze e lo sviluppo
della mente. Con i gesti di cura quotidiani e di presa in carico da parte dell’educatrice
dei momenti più cruciali della giornata, quali la separazione dal genitore e il
ricongiungimento serale, che segnano profondamente il suo stato d’animo. E’
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importante perciò che l’adulto mantenga una costante attenzione e non dia per scontati
gesti e momenti della giornata affidandoli alla sola consuetudine. La scansione dei
tempi permette ai bambini di riconoscere giorno per giorno questi momenti, di orientarsi
nel corso della giornata e di acquisire maggiore sicurezza e consapevolezza in
relazione agli eventi che scandiscono la sua permanenza al nido.
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Organizzazione di massima dei tempi della giornata educativa:
ATTIVITA’ E ROUTINE
FASCIA ORARIA
Accoglienza.
L’educatrice è attenta a rispettare i tempi e i riti dei
bambini, nel momento del distacco dal genitore
Spuntino del mattino.
Completata l’accoglienza viene proposta al gruppo dei
bambini uno spuntino con frutta o yogurt.
Routine del cambio.
I bambini una volta in bagno vengono, a turno,
accomodati sul fasciatolo o accompagnati sui vasini e
waterini. In questo particolare momento si instaura tra
educatrice e bambino, un rapporto corporeo di intimità.
Dalle 7.15 alle 9.15
Dalle 9.30
alle 9.45
Dalle 9.45
alle 10.00
Dalle 10.00
alle 10.45
Attività varie e articolate.
Avviene un’esperienza di piccolo gruppo, caratterizzata
da attività varie e articolate nell’arco della settimana.
Alle 11.00
Accoglienza.
Per i bambini che frequentano il part time pomeridiano
Dalle 11.00
alle 11.30
Routine del pranzo.
La routine del pranzo dura mediamente 30 minuti e si
svolge in un clima di calma e di serenità.
Dalle 11.40 alle 12.00 circa
Dalle 12.00
alle 14.40
Dalle 14.00 alle 15.00
Routine del cambio.
Riposo pomeridiano.
Routine del cambio.
Dalle 12.30 alle 13.15
Ricongiungimento con i genitori
per i bambini che frequentano il servizio part time.
Dalle 15.00
alle 15.30
Merenda del pomeriggio.
Dalle 15.30
alle 17.30
Dalle 17.00
alle 17.30
Gioco e ricongiungimento con i genitori.
Vengono proposte attività di piccolo gruppo e di gioco
libero, strutturate dalle educatrici per facilitare il
ricongiungimento con i genitori.
Cambio e spuntino della sera.
Previo accordo con i genitori.
I genitori possono naturalmente venire a prendere i bambini in qualsiasi momento della
giornata, previo accordo con l’educatrice e salvaguardando le routine più delicate,
come il sonno ed il pasto.
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8. L’IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DELLE ATTIVITA’
All’inizio di ogni anno educativo il gruppo di lavoro condivide una
programmazione, chiamata percorso di gioco, specifica per ogni gruppo di bambini.
Tale programmazione nasce dall’osservazione attenta e mirata del singolo gruppo di
bambini, dei loro bisogni e del livello evolutivo raggiunto. Le educatrici leggono i
segnali dei bambini per approfondirli in un tema, in un percorso da svolgersi durante
l’anno educativo.
Nella programmazione dei percorsi troviamo pertanto i tempi, gli spazi, i gruppi, gli
obiettivi e le modalità di conduzione delle attività tenendo conto della peculiarità della
fascia d'età a cui sono rivolte e del livello evolutivo dei singoli bambini.
Per condividere con le famiglie la programmazione sono previsti degli incontri di
sezione che consentono ai genitori di seguire l’esperienza nelle sue fasi e non
solamente nel momento finale. La programmazione, inoltre, è oggetto di verifica
periodica attraverso l'osservazione ed è infine accuratamente documentata.
Accanto alla programmazione dei percorsi, che entra nel merito di specifici ambiti
educativi, vi è una programmazione settimanale delle attività da proporre ai bambini. In
generale comunque tutte le proposte sono scelte facendo riferimento ad alcuni criteri:
il criterio del livello evolutivo, il criterio della varietà, il criterio della progressione.
Ricordiamo alcuni giochi ed attività che vengono proposti al nido:
il gioco euristico, il gioco di movimento, i travasi con farine, sabbia, riso e acqua, la
pittura e il disegno, i giochi di costruzioni, lettura di libri, il gioco di finzione, il gioco con
le macchinine, il gioco con gli il animali, gioco con gli incastri/chiodini/costruzioni,
canzoni e strumentini musicali, il gioco con l’acqua, il gioco motorio.
9. L’AMBIENTAMENTO
È nel suo essere “luogo di relazioni” che ritroviamo il senso più profondo del
nido d’infanzia: l’ingresso al nido rappresenta infatti un evento di passaggio tra
l’esperienza familiare e la più ampia esperienza sociale un luogo di transizione in parte
simile e in parte diverso dallo spazio materno, conosciuto e sicuro. L’arrivo al nido
rappresenta per il bambino, proprio in un momento così delicato della sua crescita
individuale, l’occasione di misurarsi con un nuovo ambiente per avviare nuovi legami,
nuove modalità di relazione e di attaccamento.
La progettazione relativa all'ambientamento ha come obiettivo generale la capacità di
dare un senso e un tempo affettivo all'esperienza del bambino e della sua famiglia.
Dal punto di vista operativo andiamo così a descrivere brevemente la “azioni del nido”
che ripercorrono i diversi momenti del percorso di presa in carico e dell’ambientamento
al nido.
Visita guidata al nido prima dell’ambientamento.
Nel periodo che precede l’ambientamento le famiglie vengono invitate ad un incontro
assembleare al quale segue una visita agli spazi del nido.
Incontro assembleare per i nuovi genitori.
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E' l'occasione del primo incontro e del primo impatto che i genitori hanno con
l'ambiente del nido. Viene organizzata nel mese di luglio o agosto per permettere ai
genitori, che arriveranno al nido in settembre, uno spazio concreto e psicologico di
riorganizzazione del tempo e delle scelte rispetto all’ambientamento e all’esperienza
del nido in generale.
Dal punto di vista operativo l’assemblea ha l’obiettivo di:

presentare tutto il personale del nido;

illustrare la vita e l’organizzazione del nido, introducendo l’esperienza
dell’ambientamento;

approfondire alcuni aspetti che riguardano l’alimentazione;

fissare con i genitori l’appuntamento per il colloquio individuale.
Colloquio con il genitore.
Qualche giorno prima dell’ingresso del bambino al nido si svolge il colloquio per iniziare
a conoscersi e a conoscere il bambino che verrà inserito. L’educatrice accoglie i
genitori in un ambiente comodo e idoneo, dove non si corre il rischio di essere
disturbati.
Dal colloquio l’educatrice dovrebbe disporre di un’idea sulla situazione del bambino
approfondendo in particolare alcuni elementi che riguardano: la sua storia, il suo
sviluppo, la relazione con i pari e con gli adulti, le eventuali esperienze di separazione
vissute nell’ambito familiare. Viene inoltre dato spazio ai genitori ai quali viene chiesto
di raccontarsi brevemente nelle aspettative che hanno nel portare il proprio bimbo al
Nido e per quanto riguarda tutti quegli eventi significativi che hanno caratterizzato
l’attesa e la nascita del figlio
Le modalità con cui vengono effettuati i colloqui e le eventuali difficoltà incontrate sono
oggetto di apposita discussione a livello di gruppo di lavoro, con la supervisione della
pedagogista.
L’ingresso al nido.
Qui di seguito presentiamo uno schema di ambientamento-tipo basato sulla scansione
temporale di due settimane. I tempi del distacco non sono mai forzati e dipendono
dall’età del bambino e dai suoi bisogni.
Lo schema dell’ambientamento è programmato a seconda delle esigenze e dell’età del
bambino. La modalità dell’ambientamento è sempre proposta e discussa con i genitori.
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Schema dell'ambientamento
Per i bambini che frequentano il tempo pieno ed il part time pomeridiano con il pasto.
PRIMA SETTIMANA
Lunedì
dalle 9.45 alle 10.30
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
Martedì
dalle 9.45 alle 10.35
SECONDA SETTIMANA
Lunedì dalle 9.45 alle 11.30
DISTACCO
PASTO ORE 11.00 CON GENITORE
Martedì
dalle 9.45 alle 11.40
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
DISTACCO
PASTO ORE 11.00 con educatrice e
RICONGIUNGIMENTO e VISITA
STANZA SONNO CON GENITORE
Mercoledì dalle 9.45 alle 10.40
Mercoledì dalle 9.45 al risveglio
PRESENZA DEL GENITORE
PRIMO BREVE DISTACCO
DISTACCO, PASTO E SONNO CON
EDUCATRICE, RICONGIUNGIMENTO
AL RISVEGLIO
RICONGIUNGIMENTO E CAMBIO CON
IL GENITORE
Giovedì
dalle 9.45 alle 10.45
PRESENZA DEL GENITORE
SECONDO DISTACCO
RICONGIUNGIMENTO
Venerdì
dalle 9.45 alle 11.00
PRESENZA DEL GENITORE
DISTACCO PIÙ LUNGO E
RICONGIUNGIMENTO
Giovedì
dalle 9.45
al risveglio
DISTACCO, PASTO E SONNO CON
EDUCATRICE, RICONGIUNGIMENTO
AL RISVEGLIO
Venerdì
dalle 9.30
alle 15.30
DISTACCO, PASTO E SONNO CON
EDUCATRICE, MERENDA E
RICONGIUNGIMENTO
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Per i bambini che frequentano il part-time del mattino:
PRIMA SETTIMANA
Lunedì
dalle 9.45 alle 10.30
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
Martedì
dalle 9.45 alle 10.35
SECONDA SETTIMANA
Lunedì dalle 9.45 alle 11.30
DISTACCO
PASTO ORE 11.00 CON GENITORE
Martedì
dalle 9.45 alle 11.40
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
DISTACCO
PASTO ORE 11.00 con educatrice e
RICONGIUNGIMENTO
Mercoledì dalle 9.45 alle 10.40
Mercoledì dalle 9.45 alle 12.00
PRESENZA DEL GENITORE
PRIMO BREVE DISTACCO
DISTACCO, PASTO CON EDUCATRICE,
RICONGIUNGIMENTO
RICONGIUNGIMENTO E CAMBIO CON
IL GENITORE
Giovedì
dalle 9.45 alle 10.45
PRESENZA DEL GENITORE
SECONDO DISTACCO
RICONGIUNGIMENTO
Venerdì
dalle 9.45 alle 11.00
PRESENZA DEL GENITORE
DISTACCO PIÙ LUNGO E
RICONGIUNGIMENTO
Giovedì
dalle 9.30
alle 12.00
DISTACCO, PASTO CON EDUCATRICE,
RICONGIUNGIMENTO
Venerdì
dalle 9.30
alle 12.00
DISTACCO, PASTO CON EDUCATRICE,
RICONGIUNGIMENTO
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Per i bambini che frequentano il part-time del pomeriggio senza il pranzo:
PRIMA SETTIMANA
Lunedì
dalle 13.30 alle 14.30
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
Martedì dalle 13.30
alle 14.30
PRESENZA COSTANTE DEL
GENITORE
Mercoledì
dalle 13.30 alle 14.30
PRESENZA DEL GENITORE
PRIMO DISTACCO BREVE
SECONDA SETTIMANA
Lunedì dalle 13.30
alle 15.30
PRESENZA DEL GENITORE
DISTACCO E MERENDA con il genitore
Martedì dalle 12.15
al risveglio
PRESENZA DEL GENITORE
DISTACCO E NANNA AL NIDO
Mercoledì
dalle 12.15 al risveglio
NANNA E MERENDA
CON L’EDUCATRICE
Giovedì dalle 13.30 alle 15.00
Giovedì dalle 12.15 alle 15.30
PRESENZA DEL GENITORE
SECONDO DISTACCO UN PO’ PIU’
LUNGO
NANNA E MERENDA
Venerdì dalle 13.30 alle 15.30
PRESENZA DEL GENITORE
DISTACCO E MERENDA con il genitore
CON L’EDUCATRICE
Venerdì
dalle 12.15 alle 16.00
NANNA, MERENDA E GIOCO LIBERO
Tali schemi a seconda delle esigenze organizzative della struttura e del numero di
inserimenti previsti, pur mantenendo i criteri di gradualità e i tempi descritti, possono
subire alcuni variazioni temporali (ad esempio inizio alle 8.30 e/o alle 9.30). Negli ultimi
anni si è sperimentata come modalità organizzativa anche la suddivisione dei gruppi,
per la prima settimana, in due turni, consentendo così un minor numero di bambini
all’interno della sezione in occasione dei primi distacchi dal genitore.
10. LE ROUTINE
Le routine o momenti di cura sono attività quotidiane relative alla cura di base
del bambino quali pranzo, cambio, riposo, caratterizzate da ripetitività e prevedibilità. Il
bambino ha bisogno di gradualità e di rituali noti e ripetuti nel tempo al fine di acquisire
fiducia negli altri e una memoria degli eventi. Il bambino esprime i suoi bisogni con
segnali specifici all’adulto che risponde favorendo così la relazione e l'attaccamento tra
il bambino e la figura di riferimento. La risposta ai bisogni fisici del bambino soprattutto
nella fascia 0 – 3 anni riveste così un’importanza fondamentale nello sviluppo del
bambino. Vivere bene le routine è per il bambino una tappa essenziale nella
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costruzione dell’identità corporea, nell’esperienza del benessere e perciò nel cammino
verso l’autonomia.
Il momento dell’accoglienza e del ricongiungimento.
Lasciarsi e ritrovarsi comporta per il bambino e le figure adulte una fatica relazionale e
vissuti che necessitano di attenzione e considerazione particolare.
Il compito delle educatrici, in collaborazione con i genitori, è quello di facilitare il
bambino nel distacco. L’accoglienza si svolge sempre nella stessa sezione.
Il passaggio dal genitore all'educatrice aiuta il bambino a sostenere l'eventuale
tensione dovuta alla separazione e rassicura il genitore che sente di affidare il proprio
figlio a delle persone in cui ha fiducia. L'educatrice è comunque attenta nel rispettare i
tempi ed i riti dei bambini, nel momento del distacco dal genitore. In questo momento
c’è anche uno scambio fra educatrice e genitore circa le informazioni riguardanti la
giornata al nido.
Il momento del pasto.
Il momento del pasto è gestito dall’educatrice in un clima tranquillo e facilitante, nel
rispetto del bambino come persona. I bambini sono invitati a mangiare, ma non
costretti, sono aiutati se non sono ancora autonomi, ma anche incoraggiati a fare da
soli. Particolare attenzione è data alla qualità relazionale di questo momento. Durante il
pasto viene dato spazio alla conversazione e alla narrazione. Va data attenzione ai
rituali individuali ed ai gusti, nonché ai tempi personali dei bambini.
Per i bambini più piccoli saranno curati soprattutto gli aspetti emotivi che il momento
del pasto comunque veicola, mentre per i bambini più grandi saranno privilegiati gli
spunti di autonomia. La tavola viene apparecchiata con cura utilizzando anche la
tovaglia, i fiori e altri piccoli oggetti al fine di rendere più “caldo” questo momento.
I bambini più grandi aiutano ad apparecchiare e sparecchiare, versano
autonomamente l’acqua nei bicchieri da una piccola brocca, mettono e tolgono
autonomamente le bavaglie.
Il pasto, come gli altri momenti di routine, verrà proposto al bambino sempre nella sua
stanza di riferimento e sempre con la stessa educatrice.
Il momento del cambio e della pulizia personale.
Le educatrici predispongono tempi e contesti diversi per il cambio, che si realizza più
volte durante la giornata, sia a orari determinati, sia in base alle singole esigenze. Il
modo di essere in relazione con il bambino piccolo favorisce e sostiene la capacità del
bambino di essere interessato a ciò che proviene da lui (dal suo corpo e dalle sue
pulsioni ed emozioni), a ciò che accade a lui o con lui (nell’interazione), a ciò che
accade intorno a lui (il contesto del cambio, gli altri bambini).
Il momento del cambio è caratterizzato da particolari ritualità e significati di cura:
l’educatrice prende in braccio o accompagna i bambini nella stanza del bagno,
verbalizzando il cambiamento di contesto e con i più piccoli differenziando e isolando le
azioni attraverso i gesti e le parole. L’adagiarsi sul fasciatoio per il cambio del
pannolino viene accompagnato da sguardi faccia a faccia, tra coccole e sorrisi, o da
parole di contenimento e rassicurazione quando la situazione lo richiede, mentre agli
altri bambini viene dato un gioco (un libretto, costruzioni, bottigliette sonore o
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colorate… ) per impegnare il tempo. Un poco alla volta poi, sostenuti dall’educatrice, i
bambini iniziano a spogliarsi e ad andare sul waterino da soli, imparano ad asciugarsi
utilizzando la carta igienica e a tirare lo sciacquone, ad asciugarsi le mani da soli
riconoscendo gli asciugamani personalizzati, ma anche ad aiutarsi a vicenda; nel
tempo imparano a costruire relazioni complementari e collaborative con l’adulto.
Il momento del sonno.
Anche nello svolgimento della routine del sonno, l’orientamento pedagogico si basa sul
rispetto dei ritmi, delle esigenze e preferenze di ogni bambino. I bambini vengono
accompagnati nei loro lettini, si incoraggiano i più grandi a togliersi i vestiti, si
distribuiscono ciucci e biberon e si "accompagnano" nel sonno attraverso musica e
coccole.
Il nido è attrezzato nella variabilità quotidiana affinché il bambino che non dorme possa
rimanere vicino all’educatrice ed essere accompagnato in attività rilassanti alternative e
di contenimento. Al momento del risveglio, i bambini ritrovano le educatrici del mattino,
ma nel caso in cui l’educatrice del mattino svolga un orario part-time, è sua cura
verbalizzarlo ai bambini salutandoli e dicendo loro chi troveranno quando si
risveglieranno. Per una buona cura di questa routine, la continuità con le abitudini
familiari e la costruzione di strategie nuove sono fondamentali, in particolare nel
periodo dell’ambientamento e con i piccolissimi: alcuni bambini possono richiedere per
un periodo di essere addormentati in braccio, accompagnati al sonno con rituali
particolari, altri possono richiedere un tempo diverso adeguato al bisogno di riposo;
una dolce ninna nanna cantata dall’educatrice favorirà l’addormentamento di ciascuno,
cullato nel proprio lettino o culla.
11. IL RAPPORTO CON LE FAMIGLIE
La collaborazione tra sistema nido e genitori non nasce spontaneamente ma va
promossa, sostenuta e mantenuta nel tempo.
Di seguito presentiamo i momenti principali di incontro e di gestione dell'informazione
che sono offerti alle famiglie.
L’informazione quotidiana: attraverso di essa i genitori vengono rassicurati sulla
soddisfazione dei bisogni dei loro bambini.
Il colloquio: solitamente se ne organizzano uno al momento dell’ambientamento, uno
circa un mese dopo e uno a fine anno educativo.
Il distacco accompagnato: la coordinatrice interna, la pedagogista e la cuoca
accompagnano a turno i primi distacchi dei genitori dai bambini durante
l’ambientamento, favorendo così il dialogo ed il confronto su temi educativi, sulle
emozioni legate a questo particolare momento, ma anche sull’alimentazione a casa ed
al nido.
Incontri di sezione: l'educatrice di riferimento e quella del pomeriggio si incontrano con
i genitori per confrontarsi, discutere e parlare con loro della vita del gruppo e delle linee
di lavoro. Sono queste le occasioni in cui le educatrici presentano i percorsi di gioco e
gli “spazi aperti” ai genitori.
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Spazio aperto: questi laboratori pomeridiani rappresentano un momento molto
significativo nell'esperienza comune tra educatrici- bambini-famiglia.
Feste: da intendersi come momenti conviviali nei quali genitori, bambini ed operatori si
incontrano per festeggiare insieme un avvenimento.
Serate di lavoro e di cucina: i genitori hanno l'occasione di incontrarsi per contribuire
alla realizzazione di oggetti, giochi o attrezzature per il nido, ma anche di cucinare
sotto la guida della cuoca un menù del nido e poi gustarlo tutti assieme..
Serate a tema: su richiesta dei genitori e in accordo con il Comune, possono essere
proposti degli incontri serali per approfondire tematiche riguardanti l’infanzia.
La famiglia partecipa alla vita del nido anche come organo sociale, attraverso
l'Assemblea dei Genitori.
Assemblea dei genitori: è l'organo rappresentativo dei genitori dei bambini che sono
già ammessi al nido o che ne abbiano accettato l'ammissione; si riunisce per discutere
gli indirizzi pedagogici e organizzativi del nido e ogni altro problema che riguardi il suo
funzionamento.
12. L’INTEGRAZIONE DEI BAMBINI IN SITUAZIONE DI HANDICAP O
DI SVANTAGGIO
La cooperativa ha sostenuto e sostiene tuttora l'ambientamento precoce dei
bambini portatori di handicap come forma di prevenzione e come risorsa importante
per il bambino, per la famiglia e per i servizi che si occupano della cura e della
riabilitazione.
Dall'esperienza acquisita in questi anni, si è riflettuto e si sono individuati alcuni fattori
di qualità che possono garantire l'integrazione:

la conoscenza dei bisogni educativi particolari e delle differenze individuali;

l’individuazione e personalizzazione delle relazioni educative e didattiche;

un nido che non solo accetta e accoglie le differenze, ma le valorizza;

ogni bambino può essere risorsa importante per aiutare i bambini con bisogni
educativi speciali, ad instaurare le prime relazioni con un gruppo di pari;

l'integrazione al nido non si basa solo sulla formazione dell'educatrice di
supporto, ma essa deve passare anche attraverso: l'aggiornamento di tutte le
educatrici, la condivisione della programmazione generale e quella individuale del
bambino in difficoltà, in modo da creare un primo terreno dove costruire l'integrazione.
Dal punto di vista operativo per la gestione di bambini in situazione di handicap o di
svantaggio ci si riferisce alle disposizioni della Legge 5 febbraio 1992 n.104 e
all’Accordo di programma in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle
persone handicappate in età evolutiva in provincia di Trento con delibera della Giunta
Provinciale n. 17931 del 30 dicembre 1996.
Come viene esplicitato anche nell’articolo 17 del disciplinare “prima
dell’ambientamento del bambino al nido la pedagogista del Comune costituisce il
gruppo di lavoro interdisciplinare, composto dalla pedagogista del Comune, dalla
pedagogista della cooperativa, dagli educatori del nido e dagli operatori socio-sanitari
che hanno in carico il bambino”. Questo gruppo definisce, condividendole con la
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22
famiglia, le linee di intervento educative e riabilitative cui riferirsi per la successiva
elaborazione del progetto educativo individualizzato.
Le linee di intervento educative e riabilitative, nonché il progetto educativo
individualizzato saranno periodicamente verificate, rispettivamente dal gruppo
interdisciplinare e dalle operatrici del nido in accordo anche con la famiglia.
13. LA CONTINUITA’ CON LA SCUOLA DELL’INFANZIA
Il passaggio dal nido alla scuola dell’infanzia rappresenta un momento delicato
per il bambino e la sua famiglia, ma diventa costruttivo se, oltre a evitare situazioni di
conflitto, sa diventare occasione di trasformazione e cambiamento, favorendo il
processo di crescita del bambino e l’adattamento della famiglia a questo nuovo
appuntamento della vita e della crescita.
Al fine di garantire l’unitarietà educativa nello sviluppo del bambino e una continuità
delle esperienze, le operatrici del nido con la coordinatrice pedagogica progettano dei
percorsi di raccordo, insieme ai colleghi delle scuole dell’infanzia, perseguendo questi
obiettivi:
 favorire al bambino un cambiamento graduale in cui l’esperienza del nido è
riconosciuta, valorizzata e costituisce la base su cui si innestano le proposte
nuove;
 favorire la conoscenza e la collaborazione reciproca fra le istituzioni;
 rispondere al bisogno di continuità manifestato dalle famiglie.
A partire dallo scorso anno educativo, i gruppi di lavoro del nido e delle scuole
dell’infanzia dell’ASIF, con i rispettivi coordinatori pedagogici hanno iniziato un
percorso di crescita professionale, confronto e riflessione sulla continuità, attraverso
incontri tra operatori centrati sull’approfondimento della conoscenza delle diverse
progettualità educative.
A seguito una fase di confronto e progettazione comune tra coordinatrice interna,
pedagogista ed educatrici del nido e insegnanti della scuola dell’infanzia, segue una
fase di raccordo, orientata alla socializzazione delle esperienze tra i bambini
provenienti dai due contesti educativi e al dare la possibilità ai bambini del nido di
avvicinarsi alla somiglianza e alla diversità del contesto in cui saranno accolti. Nelle
tappe previste sono sempre coinvolti tutti i bambini che faranno il passaggio alla scuola
dell’infanzia, anche se afferiranno a una struttura diversa da quella della scuola
dell’infanzia con cui si realizza il percorso; il percorso proposto infatti non ha quale
primo obiettivo nei confronti del bambino quello di creare un legame specifico con la
struttura che lo accoglierà, quanto quello di proporre al bambino l’idea del crescere e
della continuità dell’esperienza, anche in questo momento di discontinuità legato al
cambiamento di contesto che il suo stesso crescere comporta.
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14. IL TERRITORIO
Con uno sguardo attento alle risorse del territorio, la programmazione del nido
prevede ogni anno la realizzazione di progetti condivisi con altre strutture esterne al
servizio. Alcuni di questi progetti rientrano nelle attività educative delle educatrici con i
bambini, mentre altri richiedono la partecipazione attiva di genitori e familiari.
Progetto leggere prima di leggere
Il gruppo di lavoro mensilmente arricchisce lo spazio di lettura del nido con libri presi in
prestito presso la Biblioteca comunale, individuati all’interno della proposta bibliografica
“Nati per leggere”. Parallelamente si individuano alcune attività sul libro per i bambini
per ambiti di apprendimento, che percorrono come un filo narrativo le tappe dei
percorsi di gioco di ciascun gruppo di bambini del nido.
Il progetto di avvicinamento alla lettura prevede la collaborazione tra i gruppo di lavoro
del nido e la Sala Ragazzi della Biblioteca Comunale di Pergine; vengono quindi
pensati momenti di incontro sia al nido con l’arrivo della bibliotecaria ospite nelle varie
sezioni che uscite rivolte ai bambini del nido, che hanno in tal modo la possibilità di
esplorare uno spazio nuovo e ricco di stimoli e dove il silenzio e la concentrazione
sono aspetti importanti durante la lettura. A tutti i genitori viene proposta la
compilazione e la consegna del modulo per il rilascio della tessera di prestito-libri per i
loro bambini; la Biblioteca predispone le tessere individualizzate con allegata una
lettera di presentazione/invito.
Il territorio dei bambini “giardini…paesaggi…identità”
I “luoghi educativi decentrati” sono rappresentati dalle strutture e agenzie
intenzionalmente educative presenti sul territorio, come anche dal quartiere e
dall’ambiente naturale non intenzionalmente educativi, composti dai negozi, dal
mercato, dalle strade e dai parchi, dalle ombre, dai sassi e dalle “sonorità materiche”
degli elementi naturali, dalle persone.
Il nido organizza le passeggiate nel territorio in diversi momenti durante l’anno, sia in
base alle differenti tappe delle progettualità, sia in base alle disponibilità organizzative
interne ed esterne.
Corso di acquaticità
Nel corso dell’anno, in base alla disponibilità della piscina comunale di Pergine, viene
proposto il percorso di acquaticità per piccolissimi, condotto dagli istruttori della piscina
insieme alle educatrici di riferimento e alla coordinatrice del nido per condividere con i
bambini un nuovo spazio di gioco e di apprendimento. L’acqua calma e tiepida della
piscina e la sua trasparenza sono le condizioni ideali per un approccio con l’ambiente
liquido, perché il bambino si senta a suo agio e al sicuro proprio come si sentiva nella
pancia della mamma. Il progetto del nido, condiviso e organizzato nei minimi dettagli
da educatrici ed istruttori in incontri precedenti il corso si basa su un programma
educativo strutturato, volto a favorire la formazione e lo sviluppo dell’identità del sé
attraverso un approccio globale e completo dell’elemento acqua.
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Ulteriori proposte di collegamento con il territorio verranno programmate e
successivamente condivise con le famiglie nel corso dell’anno educativo, in un incontro
di sezione, a partire dalle reali curiosità di esplorazione e di crescita dei bambini al
nido.
Città Futura s.c.s. - via Romagnosi,26 – Trento
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