LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Quaresima di Condivisione! Iniziamo il nostro cammino quaresimale all'insegna della Carità Con il Mercoledì delle Ceneri è iniziato l'intenso cammino della Quaresima con la tradizionale e suggestiva celebrazione dell'imposizione delle Sacre Ceneri. Va detto che da noi qui a Varallo si sente particolarmente urgente il bisogno di passare ad un tempo che consolidi relazioni più "umanizzanti", che ci aiuti a riscoprire la ricchezza nascosta della nostra vita interiore, i valori spirituali e caritativi … dopo le incalzanti, lunghe e festose manifestazioni del Carnevale cittadino; è vero che per circa un mese e mezzo il Carnevale ha polarizzato un po' tutti i principali eventi della città, promuovendo decine di interessanti iniziative locali e catturando letteralmente i cuori, le giornate ed i fine settimana (soprattutto dei più giovani che spesso però in questo periodo non trovavano più né il tempo né le energie per santificare le "festività religiose"). Non possiamo tacere che una cittàsimbolo come Varallo, che per secoli è stata "portabandiera" dei valori della cultura valsesiana, della religiosità cristiana e dell'arte - soprattutto in questo nostro tempo di drammatica crisi economicofinanziaria e morale: non può certo continuare a far finta di accontentarsi della solidarietà saltuaria messa in moto un secolo e mezzo fa dal Carnevale con le sue provvidenziali Panicce. Oggi dobbiamo cercare di creare, progetti mirati e duraturi nel tempo, costruiti in sinergia con tutte le associazioni caritative che operano in città; una rete di interventi di solidarietà che apra tanti cuori alla speranza sul nostro territorio con attenzione speciale alle famiglie in difficoltà ed a coloro che hanno perso il lavoro, la casa … e di conseguenza la loro dignità di persone! Mi sembra di poter dire che la nostra Varallo ha bisogno di un rinnovato ed avvincente annuncio del Vangelo, presentato nitidamente anche ai più giovani, con tutto il suo fascino perché torni a far lievitare in modo autentico la nostra vita e le nostre relazioni. In tanti si aspettano anche di vedere con più chiarezza e coerenza che la nostra fede cristiana si sappia incarnare sempre più in atteggiamenti di solidarietà, di accoglienza e di vera vicinanza fraterna, in particolare verso coloro che vivono situazioni drammatiche di difficoltà magari ai margini della vita sociale. Si tratta insomma di "ritrovare decisamente la dimensione caritativa della condivisione che ogni comunità cristiana è chiamata a vivere con scelte coraggiose e capaci di mettere in gioco ciascuno di noi"! La testimonianza della nostra carità fraterna deve concretizzarsi anche con un'attenzione ancora più delicata e personale nei confronti dei tanti nostri giovani che oggi non riescono più a scorgere in Gesù la sorgente trasparente a cui saziare la loro sete di autenticità, di felicità e di risposte convincenti alle domande della loro vita! Come possiamo veicolare alle nuove generazioni la nostra gioiosa fede cristiana? Ma non stacchiamo gli occhi del cuore neppure dai nostri anziani e malati che vivono nella solitudine e in condizioni economiche spesso pungenti e di forte disagio; naturalmente rese più gravi ed acute dall'attuale crisi economico-finanziaria. 3 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 A tutti costoro la nostra Chiesa di Varallo ha il dovere di poter offrire una parola di speranza e di spalancare le braccia della sua generosità … declinandola in gesti concreti, frutto di quella sincera conversione del cuore alla quale la Quaresima ci chiama davvero tutti e senza troppi sconti! La Quaresima è tempo favorevole di silenzio (dai tanti frastuoni mediatici che sempre insidiano il nostro cuore); è tempo da consacrare alla preghiera, all'ascolto della Parola e delle persone che busseranno quotidianamente alla porta del nostro cuore … C'è sempre più bisogno di saper ascoltare, ancor prima di aiutare materialmente! Il nuovo nome del "digiuno" e del "magro quaresimale" si chiama oggi condivisione, solidarietà, sobrietà di vita … senza inutili sprechi o ostentazioni! La nostra conversione quaresimale passa obbligatoriamente dal saper accettare il Vangelo per quello che dice, nella sua interezza, anche là dove si fa scomodo e duro. È l'accettazione della Croce che salva. Per cercare di essere davvero credibili, come comunità cristiana, occorre tentare anche di vivere tutti con maggiore sobrietà e solidarietà: queste le coordinate indicate per ciascun cristiano dalla nostra Caritas diocesana. Soprattutto in questi delicati tempi di crisi economica e sociale. La nostra parrocchia continuerà a farsi promotrice di speranza verso i più deboli (tra cui ci sono anche diverse famiglie varallesi) con un'iniziativa quaresimale di carità a favore "di chi non ha più casa". Perché non possiamo provare insieme ad adottare mensilmente qualche famiglia realmente bisognosa della nostra comunità? Che questo cammino di Quaresima Il Calendario Liturgico ci aiuti a camminare con il cuore davvero proteso verso i più fragili, accompagnati ed illuminati dalla grazia del Signore che ci sospinge a condividere il nostro cuore, la nostra tavola, il nostro "di più"! don Roberto Collarini INDICE pag. 2il sito della Parrocchia pag. 3 / 4 l’editoriale del prevosto e l’indice pag. 5 calendario liturgico e Vie Crucis pag. 6 Passio - Padri della Chiesa pag. 7 calendario corsi prematrimoniali pag. 8 etica e politica pag. 9 la scuola dell’infanzia pag. 10 carità parrocchiale pag. 11 la cena del digiuno pag. 12 un nuovo vescovo in Bangladesh pag. 13/14 i segni di Lourdes pag. 14/15 l’AVAS a Casa Serena pag. 16/17 la testimonianza di don Domenico Ricca pag. 17/18 il ricordo di Oscar Luigi Scalfaro pag. 19 l’oratorio della Crosa pag. 20 preghiera per la pace pag. 21 testimonianza dall’ Africa pag. 22 riflessioni sulla bellezza pag. 23 riflessioni sugli angeli custodi pag. 24/25 il culto del Beato B. Caimi pag. 25/26/27 il santuario di N.S. di Lourdes a Crevola pag. 28/29 il libro “la cà dal fum” pag. 30/31/32 il museo di storia naturale pag. 33/34 il Liceo Classico di Varallo pag. 34/35 la serata culturale del Carnevale pag. 36 verso l’assemblea parrocchiale 4 della Parrocchia Sabato 3 marzo, Oratorio di Sottoriva ore 19.30 - Cena del digiuno pro Gruppo Bangladesh Sabato 3 marzo, Oratorio di Borgosesia, ore 16.30/22.00 - Incontro di scuola animatori Domenica 4 marzo, Oratorio di Varallo ore 10.00/17.00 - Ritiro ragazzi Prima Comunione e genitori Venerdì 9 marzo, Chiesa Parrocchiale di Romagnano ore 21.00/22.30 - Incontro di Lectio per i giovani Domenica 11 marzo, Collegiata e Oratorio di Varallo ore 10.30/17.00 - 1° Confessione e ritiro per i ragazzi di Terza Elementare Domenica 18 marzo, Oratorio di Varallo ore 10.00/17.00 - Ritiro ragazzi Cresima e genitori Sabato 24 marzo, Chiesa Madonna delle Grazie e Sacro Monte ore 20.45/22.30 Fiaccolata e Veglia dell’Annunciazione Venerdì 30 marzo, Chiesa di Sant’Angelo di Milano ore 21.00/23.00 - Esecuzione della Passione secondo Luca (parteciperà il Coro Liturgico S. Gaudenzio) Sabato 31 marzo, Piazza Castello e Chiesa Parrocchiale di Ghemme ore 16.00/22.00 - Veglia Diocesana delle Palme Presiede il vescovo di Novara, Mons. Franco Giulio Brambilla Sabato 31 marzo, Teatro Civico Varallo “VIA CRUCIS” Venerdì 2 marzo - ore 20.45 CHIESA DI SANT’ANTONIO (anima il Gruppo Liturgico) Venerdì 9 marzo - ore 20.45 CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE (anima il Gruppo del Man) Venerdì 16 marzo - ore 20.45 CHIESA DI SAN LORENZO, CREVOLA (anima la Commissione Famiglia e il Centro Libri) Venerdì 23 marzo - ore 20.45 CHIESA DI SAN GIACOMO (animano gli “Amici di Lourdes”) 5 3 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Progetto Passio 2012 - "Abba’ un Dio Papa’" Sezione Padri della Chiesa Incontri dell'Unità Pastorale di Varallo Mercoledì 29 febbraio - ore 21.00 - ROCCAPIETRA, chiesa di S. Martino Un amministratore diventa Pastore: la testimonianza di sant'Ambrogio Relatore: don Antonio Soddu Mercoledì 7 marzo - ore 21.00 - CRAVAGLIANA, chiesa di Maria Vergine Assunta Un monaco diventa Papa: san Gregorio Magno Relatore: don Damiano Pomi Mercoledì 14 marzo - ore 21.00 - VARALLO, chiesa della Madonna delle Grazie La scoperta della vita vera: la ricerca di Dio in sant'Agostino Relatore: don Gian Paolo Zanetti Mercoledì 21 marzo - ore 21.00 - QUARONA, chiesa di Sant'Antonio Abate Una vita immersa nelle Sacre Scritture: san Girolamo Relatore: don Maurizio Poletti Martedì 3 aprile - ore 21.00 - BORGOSESIA, chiesa dei Santi Pietro e Paolo Chori Patris. Polifonie della Passione di Cristo. Opera in sei quadri musicali Dirige: Carlo Senatore Sabato 7 aprile - ore 9.30 - VARALLO, Basilica del Sacro Monte Chi è il vero padre di Isacco? Dio mette alla prova Abramo Relatore: don Silvio Barbaglia Sabato 21 aprile - ore 21.00 - VARALLO, Teatro Civico Vortici. Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male Compagnia Teatrale "Della Civetta" Lunedì 23 aprile - ore 21.00 - BORGOSESIA, Cinema Lux Il Vescovo di Novara incontra tutte le comunità parrocchiali della Valsesia Serata con S.E. mons. Franco Giulio Brambilla Mostra itinerante "Il volto dei Padri" Iconografia dei Padri della Chiesa nell'arte valsesiana" A cura di don Damiano Pomi Varallo, Collegiata di S. Gaudenzio - dal 12 al 18 marzo 6 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Corso di Preparazione al Matrimonio Cristiano VICARIATO DELLA VALSESIA VARALLO - Centro Giovanile "G. Pastore" dal 25 febbraio al 17 marzo 2012 (e Giornata con il vescovo in Seminario) Sabato 25 febbraio, ore 21.00 Presentazione delle serate e delle tematiche Relatore: don Domenico Guala - Parroco di Scopa Martedì 28 febbraio, ore 21.00 Cos'è, oggi, il matrimonio? Per la società, per noi, per la Chiesa Relatore: don Ezio Caretti - Parroco di Borgosesia Giovedì 1 marzo, ore 21.00 Il matrimonio nella Bibbia: cammino d'amore e d'alleanza Relatore: don Gian Paolo Zanetti - Responsabile Oratorio di Varallo Martedì 6 marzo, ore 21.00 Il rito del matrimonio in Chiesa Relatore: don Maurizio Poletti - Parroco di Scopello Domenica 11 marzo - Civiasco "Casa delle suore pianzoline" Giornata di condivisione e riflessione tra coppie animata da coppie di sposi del Vicariato dell'Ovest-Ticino Giovedì 15 marzo, ore 21.00 Procreazione responsabile e sessualità nel matrimonio Relatore: dott. Leonardo Ruga - Medico condotto a Quarona Sabato 17 marzo, ore 21.00 "Io accolgo te": quali valori nel matrimonio cristiano? Relatore: don Roberto Collarini - Parroco di Varallo Domenica 25 marzo - Seminario di Novara Giornata di ascolto e di confronto con le altre coppie Incontro con mons. Franco Giulio Brambilla - Vescovo di Novara N.B.: Tutti coloro che desiderano sposarsi in chiesa, sono invitati a partecipare a questo Corso di Preparazione al Matrimonio cristiano. E' necessario concordare al più presto con il proprio parroco la data della celebrazione del Matrimonio e scegliere la chiesa dove si desidera sposarsi, per organizzare, poi, un colloquio con la coppia di fidanzati e preparare per tempo tutti i Documenti utili per 7 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Etica e Politica: Continuano gli Incontri per Riscoprire i Valori Buoni della Politica Con il nuovo anno 2012 e con le Elezioni Amministrative sempre più vicine, ci è sembrato più che opportuno riprendere gli incontri su ETICA e POLITICA. Infatti, mai come oggi si sente la necessità di un approfondimento e di un confronto sull'importanza dell'etica nella costruzione delle nostre relazioni e della nostra vita, perché nel contesto culturale, in cui viviamo, le basilari norme etiche del vivere civile sono sempre più spesso accantonate in favore dei miraggi del facile guadagno e del divertimento sfrenato e a tutti i costi. E' necessario ripensare agli stili di vita per poter vivere in modo sensato in questo tempo di crisi e progettare un'economia sostenibile da tutti. In quest'ottica, ci sembra essenziale riprendere il dialogo, con i cittadini, adulti e giovani, iniziato con l'incontro di novembre 2011 animato dall'avv. Roberto Cociancich di Milano, in modo da riscoprire quei principi imprescindibili su cui si basa non solo la nostra Costituzione, ma anche la nostra identità culturale e cristiana. Gli scandali, le discriminazioni, le disuguaglianze e la corruzione a tutti i livelli, sono presenti in tutti gli angoli della nostra vita: desideriamo riportare alla luce, al di là degli infiniti modelli negativi che i "media" e la realtà di ogni giorno continuano senza sosta a presentarci, la reale forza identitaria che rende l'esistenza dei singoli e della comunità degna di essere vissuta. Si parlerà di mafia, di immigrazione, di economia, di lavoro e della dottrina sociale della Chiesa, che ha ben presente il bene di tutti. Non fermiamoci, "Ognuno di noi può fare qualche cosa per cambiare il mondo" come ha ripetuto diverse volte Cociancich. Vi anticipiamo la serie di appuntamenti che il Centro Libri-Punto d'Incontro in collaborazione con la Parrocchia di San Gaudenzio, AGESCI-Gruppo Scout Varallo, ANFFAS Valsesia, AVAS, Associazione Amici di Lourdes Hospitalitè Varallo - Valsesia, Biblioteca Civica "Farinone Centa", EUFEMIA, Gruppo Bangladesh, Gruppo Giovani Oratorio Varallo, Istituto Storico per la Resistenza, Nova Jerusalem, Presidio di "Libera"-Borgosesia "Rocco Chinnici", sta proponendo per stimolare tutta la nostra comunità di Varallo a riflettere sui valori morali, che devono continuare ad essere alla base di tutte le nostre scelte di vita. Ecco qui sotto gli appuntamenti che vi proponiamo: Sabato 25 febbraio 2012, ore 11.00 presso il Centro Giovanile "G. Pastore" incontro con Maurizio Ambrosini su "Domande e risposte sulle migrazioni per comprendere il mondo" Martedì 6 marzo 2012 - ore 21,00 - presso il Cinema LUX di Borgosesia incontro con il giudice avv. Giancarlo Caselli Venerdì 23 marzo - ore 21,15 presso il Centro Giovanile "G. Pastore" incontro con Carlo Colzani (sindacalista di Novara) su “Dov’è finita la ricchezza? dov’è finito il lavoro?” Sabato 14 aprile 2012 - ore 21,00 - presso il Centro Giovanile "G. Pastore" incontro con Simona Beretta (Università Cattolica di Milano) su “Economia nel mondo globalizzato, che cosa si può cambiare”. Essendo necessario l'apporto di tutti, vi aspettiamo per costruire insieme con voi un percorso che sia utile a tutta la nostra comunità. 8 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Educare un Bambino e’ Dare il Meglio di Se Stessi. Ne Farà quel che Vorrà', ma noi non glielo Abbiamo Negato! La scuola dell'Infanzia "S. Vincenzo" è stata istituita dalla nostra Parrocchia S. Gaudenzio in continuazione dell'asilo dell'Istituto S. Vincenzo delle Suore della Carità. Essa accoglie bambini provenienti da Varallo e alcune frazioni della valle e per questo è fondamentale la collaborazione con gli Enti presenti sul territorio. Accoglie altresì bambini le cui famiglie sono in chiara difficoltà economica. La scuola si caratterizza per l'originalità e la specificità della suapresenza, i cui connotati possono essere così sintetizzati: - È la scuola sostenuta dalla comunità parrocchiale, espressione di una cultura e di valori cristiani profondamente radicati; - Svolge un servizio pubblico, senza finalità di lucro, a vantaggio di tutti i bambini, senza discriminazioni; - Si fonda sull'autonomia pedagogica, organizzativa ed istituzionale; - Il bambino è inteso come soggetto che deve crescere per conquistare l'autonomia, per realizzare se stesso, tenendo conto della sua individualità, irripetibilità e globalità; - Il bambino è stimolato a ricercare il senso della propria vita e a instaurare positivi rapporti con gli altri bambini ed adulti; - L'educazione è intesa come azione volta a promuovere il pieno sviluppo della persona attraverso la testimonianza dei valori, la parola, la competenza professionale delle educatrici, l'opera della famiglia e della comunità. Un ulteriore aspetto qualificante della scuola è l'esigenza di "fare comunità" tra corpo docente, personale ausiliario, le famiglie e tutte le componenti che a vario titolo entrano in contatto con i bambini, anche tramite incontri specifici inerenti all'educazione. Una particolare importanza è anche data dal coinvolgimento dell'intera famiglia, pertanto si organizzano momenti specifici quali ad esempio la festa dei nonni, il teatro bambini/adulti, le gite con tutta la famiglia… Ricordiamo pertanto che sono ancora aperte le iscrizioni per l'anno scolastico 2012/2013 e che per tutte le informazioni relative ad orari, periodo di funzionamento, costi e modalità di iscrizione, ci si può rivolgere direttamente alla Scuola stessa (Via Carelli 13, tel. 0163/53.275) aperta dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.00. 9 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Carita’ Parrocchiale: un Aiuto Costi degli affitti da sostenere: La nostra Parrocchia propone - 1 componente anziano € 250 € 280 a tutta la comunità quest' iniziati- - 2 adulti € 80 va caritativa per la prossima - 2 adulti, 1 minore € 25 Quaresima: "UN AIUTO PER - 1 adulto L'AFFITTO”. - 1 adulto € 300 L'iniziativa prevede, per chi - 3 adulti € 100 lo desideri, il versamento di una quota mensile (minimo € 5,00); si può versare l'intera somma per un Totale mensile necessario per anno (€ 60,00) oppure la quota che poter pagare l'affitto a tutti: si desidera, presso l'Ufficio € 1.035,00 Parrocchiale oppure al Centro Libri, per aiutare il pagamento Grazie a tutti coloro che dell'affitto ad alcune famiglie varallesi in difficoltà e particolar- aderiranno con generosità a questa iniziativa di carità fraterna! mente bisognose. 10 La Cena per l’Affitto Tale iniziativa non avrà un tempo limitato, ma questo periodo di Quaresima vuole soltanto essere un punto di partenza per vivere concretamente la nostra "prossimità" con chi si trova nel bisogno all'interno della nostra stessa comunità. "Fatevi carico gli uni dei pesi degli altri" ci ricorda San Paolo, mentre gli Atti degli Apostoli aggiungono: "I credenti avevano tutto in comune, le loro proprietà ed i loro beni li vendevano e li condividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno!" LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 del Digiuno La Parrocchia di Varallo in collaborazione con il "Gruppo Bangladesh" organizza per SABATO 3 MARZO - ore 19,30 "LA CENA DEL DIGIUNO" presso il Centro Giovanile "G. Pastore" di Sottoriva All'inizio di questo tempo quaresimale di rinuncia e di digiuno, il sobrio incontro conviviale a base di un piatto di riso (come si mangia ogni giorno nella Missione di Dinajpur in Bangladesh) vuol essere un momento di fraterna vicinanza e solidarietà con coloro che vivono situazioni di grande povertà e disagio. La partecipazione è aperta a tutta la Comunità ed il ricavato della serata - ad offerta libera - verrà destinato al Centro di Dinajpur che dà assistenza, nutrimento ed istruzione a circa 800 ragazzi del povero popolo bengalese.In particolare, Padre Quirico Martinelli, direttore della Missione, ha evidenziato la necessità di effettuare importanti ed urgenti opere di ristrutturazione del refettorio scolastico, per un costo previsto di circa € 7.800,00. Vi aspettiamo numerosi a questa importante iniziativa di solidarietà. Grazie di cuore! 11 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Un Nuovo Vescovo Padre Quirico Martinelli direttore della Missione di Dinajpur ci rende partecipi della grande festa per la consacrazione a Vescovo di Mons. Tudu. Originario della missione di Mariampur (nel Nord), mons. Tudu ha 45 anni ed è il primo sacerdote di etnia Santal a diventare vescovo, che non si sarebbe aspettato "tutto questo sostegno e questa grande accoglienza. Ero un po' spaventato, la vocazione episcopale è qualcosa che non si riesce a comprendere subito. Ma io dipendo dalla volontà di Dio, sono nelle sue mani". Io sarò il vescovo di tutti, senza distinzione. La mia vocazione è rivolta ad ogni comunità: Santal o altre tribù; cristiani e non cristiani. Questa varietà sarà la nostra ricchezza". “Educazione e scuole, ma anche giustizia e pace, sono "i bisogni essenziali delle popolazioni di Dinajpur. Mi aspetta una grande sfida, c'è molto lavoro da fare. Ma con l'aiuto della gente e dei religiosi, questa diocesi potrà crescere. Ed io con loro": queste sono le parole pronunciate da Mons. Tudu. Si organizza, allora, l'accoglienza di 5300 invitati, rappresentanti delle 14 comunità parrocchiali e dei 360 villaggi di questa giovane Chiesa. Si calcola che oltre settemila saranno le persone che parteciperanno, 230 i sacerdoti e oltre 250 Suore "invitate", più 9 Vescovi ed il Nunzio. Ci sarà paglia per la maggioranza per dormire alla vigilia della festa e ver- in Bangladesh ranno usati tutti i letti a disposizione. Bisognerà pensare al cibo... nuova moltiplicazione del riso, questa volta! E' tutto un fermento dei vari comitati responsabili. La zona scelta per la celebrazione, il campo di gioco della scuola St. Philip's, vede venire su una struttura di bambù che fa invidia a qualsiasi palasport sia per l'eleganza sia per il costo. Qui tutto deve costare il meno possibile ed allo stesso tempo fatto il meglio possibile: la tenda si basa su 120 bambu', piantati nel terreno per circa un metro e legati insieme, portanti della copertura di tela decorata. Elastici come è elastico il bambù che si piega, si flette ma resiste! La tenda dell'alleanza è lunga 70 e larga 50 metri e dovrà contenere i circa settemila invitati all’ordinazione del Vescovo Sebastian Tudu, settimo Pastore della diocesi di Dinajpur. Diocesi madre, perchè negli anni ha dato vita a quattro diocesi. Al desco della registrazione sono in 5.400 (con diritto al buono pasto perchè anche questo è importante. Cena, colazione e pranzo per 6.000 e...rotti) ma la Tenda dell'alleanza ne ospiterà seimila o settemila. Mons. Joseph Marino, Nunzio Apostolico in Bangladesh chiede di essere vicini a questa Chiesa che accoglie come Vescovo, per la prima volta in Bangladesh, un Sacerdote della etnia Santal. P. Pinos nel suo libro "Il mercato delle stelle" descrive come fu battezzato il primo Santal, Sam Soren, e come Cristo si fece presente tra loro. Lui illetterato aiutò P. Pinos ed altri a portare il Vangelo nella vita di questa etnia che oggi dona un Vescovo alla Chiesa! Rileggendo quelle pagine viene spontaneo rendere grazie al Signore di come Lui entra nella storia dell'umanità attraverso gli umili ed i poveri Affidiamo tutto a Maria, Madre 12 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 I Segni Lourdes di E’ l’ 11 febbraio 2012, ci si prepara alla Fiaccolata che commemora la prima apparizione della Vergine a Bernadette, una serata gelida con fiocchi di neve che cadono dal cielo come a voler formare un candido mantello. Cosi Varallo oggi e così ci immaginiamo Lourdes nel giorno 11 del mese di Febbraio del 1858 … Nella chiesa della Madonna delle Grazie non molte le persone, ma le loro fiaccole e i loro cuori scalderanno il cammino verso la statua della Madonna di Lourdes che si trova ai piedi della Collegiata. Per la nostra comunità Valsesiana il 2012 è l'anno del Pellegrinaggio al Santuario Mariano di Lourdes, anno in cui come sempre, la nostra valle si metterà in cammino verso quei segni che la Vergine Maria ci ha donato, segni che ci sembra giusto ricordare all'inizio di questo cammino: La Roccia: Il cuore di Lourdes pulsa nella Grotta. La Grotta è scavata nella roccia, sinonimo di solidità. La Bibbia non esita a dire: "Il Signore è la mia roccia." Posso fondarmi su Lui: non verrà meno. Nessun stupore quindi se, passando sotto la Grotta, molte persone, non solo la baciano ma si soffermano per appoggiarvi la mano o la fronte. "Signore, mia roccia, mia forza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;mio scudo e baluardo, mia potente salvezza." La Luce: durante la quindicina delle apparizioni, Bernardetta aveva l'abitudine di portare una candela quando veniva alla Grotta, sia per farsi luce nel cammino, perchè di solito ci veniva quando era ancora buio: ma soprattutto perchè la candela era un simbolo religioso: il fedele offre una candela che lo rappresenta. E' per questo che l'offerta di una candela ha un significato importante nelle cerimonie di consacrazione a Dio. La processione "aux flambeaux": in luoghi indicati, sono a disposizione delle candele particolari sul cui cartoncino protettivo sono riportate le strofe del canto dell'Ave Maria di Lourdes per seguire meglio la processione "Io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita.". L'Acqua: L'acqua a Lourdes è presente ovunque: scorre nel Gave, piove dal cielo. Si dice che a Lourdes piove soltanto 130 giorni all'anno, ma i residenti ne hanno seri dubbi. Ma qui, parlare di acqua, vuole soprattutto riferirsi a quella della sorgente che la Vergine ha fatto scoprire a Bernardetta il 25 febbraio 1858 nella Grotta. Ma come rispondere all'appello della Vergine: "Andate a bere alla sorgente e lavatevi"? Le fontane: appena dopo le arcate. Se volete, potete procurarvi delle boccettine e così portarne ai vostri cari. Il Cammino dell'acqua: sull'altra sponda del Gave. Ogni tappa sul cammino porta un nome biblico, perchè l'acqua ha semopre avuto un grande ruolo nella Scrittura. Le piscine: anche se la priorità è riservata ai malati, però l'accesso è aperto a chiunque. Il bagno nelle piscine ha un significato molto forte per ogni 13 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Bernardetta ha sempre detto che l'acqua della fonte non aveva alcuna efficacia senza la preghiera. Quest'acqua non ha né potere magico, né benefici minerali speciali. Ma essa ricorda le acque primordiali, l'acqua battesimale, le lacrime del pentimento, l'acqua che sgorga dal costato trafitto del Cristo, simbolo dello Spirito Santo. "Ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente d'acqua viva che zampilla per la vita eterna." Ora i pochi mesi che ci dividono dal 24 Agosto, giorno della partenza del Treno dalla Stazione di Varallo, saranno mesi ricchi di gioia, lavoro e stanchezza. Giornate passate non solo ad organizzare la complessità del pellegrinaggio, ma anche in momenti di comunità, preghiera e gioia, momenti che ci auguriamo L’Avas a possano essere condivisi con tutti voi. Per prepararci a vivere ancora più intensamente il pellegrinaggio l’Associazione proporrà vari momenti di fomazione spirituale. Il prossimo sarà sabato 17 marzo al Santuario di Oropa, luogo permeato da una religiosità profonda e particolarmente viva, che affonda le sue radici in sei secoli di devozione popolare e dove si venera la famosa Madonna Nera. Questo il programma: ore 8.30 partenza in pullman dalla stazione di Varallo ore 10.30 S. Messa al Santuario visita del complesso pranzo in ristorante al termine: riflessione spirituale tenuta da don Roberto, parroco di Varallo, sul tema “Il sì di Maria, il nostro sì!” ore 16.30 partenza da Oropa Il costo è di € 30,00 e le prenota- Casa Serena I volontari dell'AVAS hanno trascorso, durante il 2011, molte ore presso Casa Serena, svolgendo vari preziosissimi compiti volti a confortare gli ospiti, così da rendere più dignitosa la loro permanenza nella struttura. Ogni giorno alcuni di loro si sono recati ai piani per tenere compagnia agli ospiti, hanno conversato con loro stimolandoli a raccontare episodi della loro gioventù e aiutandoli a ricordare i momenti più felici; altri hanno aiutato gli infermi durante i pasti. Hanno svolto anche attività di animazione legate agli interessi, alle predisposizioni e alle capacità di ciascuno. Così si sono tenute lezioni di canto per i componenti del Coro "Le Primule"; sono stati proiettati film che hanno riscosso successo; è stata tenuta aperta la Biblioteca offrendo non soltanto momenti di lettura, ma anche la possibilità di "fare salotto"; si è giocato alla tombola, cosa che rende felice ciascuno perché ad ogni ambo, terno, ecc. viene consegnato un piccolo premio. Il sabato però è sempre stato il momento clou dell'animazione: infatti i volontari, splendidi anche da soli nello svolgimento del loro servizio, sono stati supportati anche da gruppi esterni. Anche nel 2011, infatti, ci sono stati i soliti appuntamenti annuali con cori e artisti locali: Coro Eco, Alpin dal Rosa, I Cabarettanti, Roberto Fila che ha fatto cantare gli anziani, accompagnandoli con la sua chitarra; la Banda Musicale Città di Varallo, il Coro Arcobaleno della Parrocchia di Varallo. Durante il periodo di Carnevale si è svolta una festa mascherata accompagnata dalla musica del Gruppo Serenella di Alagna. A fine giugno si è effettuata la tradizionale "cena nel parco": purtroppo, a causa del maltempo. è stato trasformato in parco il salone delle feste. 14 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 La gioia di ciascuno era comunque grande, per cui anche lì hanno visto "il cielo e alberi infiniti". Alla fine di ottobre il Gruppo degli Alpini ha preparato la solita castagnata. Anche i più piccoli si sono recati in Casa Serena per portare un momento di fresca vivacità: i bambini dell'oratorio di Doccio e gli alunni delle elementari della classe della nostra preziosissima maestra Liviana. Durante il periodo natalizio i ragazzi del Grim si sono esibiti in un bellissimo saggio di chitarra. Ci sono stati anche momenti in cui gli anziani sono stati avvicinati ad uno ad uno: ogni mese infatti sono stati festeggiati i loro compleanni e ciascuno ha ricevuto un presente, allietati anche dalla musica di Tersillo. Gli anziani dal canto loro, per Pasqua e per Natale, aiutati dai volontari, hanno preparato biglietti di auguri, riconoscenti per le attenzioni dedicate a loro. Bene! Questo quanto (tanto - tantissimo) è stato fatto dai nostri volontari nel 2011. Come sarà il 2012? Si spera altrettanto ricco di iniziative, di gioia, di voglia di fare per gli altri e con gli altri. E' doverosissimo ringraziare ad uno ad uno per nome i volontari … ma poi se ne dimenticassimo uno? Allora un grazie di cuore a tutti!! Chi ha fatto si riconoscerà fra questi tutti!! P.S. Abbiamo bisogno di altri volontari. Accorrete numerosi per dare il vostro contributo! Bastano due ore alla settimana. L’AVAS è lieta di invitare la comunità a una serata di “divertimento all’insegna della solidarietà” con lo spettacolo Pinocchio, a cura della compagnia de “Il Veliero”. 15 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Una Vocazione Salesiana in Carcere, una Proposta per la Nostra Comunità La testimonianza di don Domenico Ricca Abbiamo potuto ascoltare ad uno degli incontri organizzati da "La Nuova Regaldi", l'associazione culturale animata da don Silvio Barbaglia, la testimonianza di don Domenico Ricca, da 30 anni cappellano nel carcere minorile "F. Aporti" di Torino. "Sul carcere viene scaricata tutta una serie di compiti che in una società giusta e ordinata dovrebbero essere affrontati con altri strumenti e trovando altre risposte. Il carcere funziona come ultimo livello istituzionale, come tragica discarica finale dove vengono fatti precipitare problemi che nessun altro vuole o può risolvere". Così don Domenico ha introdotto la sua riflessione sulla realtà carceraria italiana, abitata oggi da 64.000 persone, per metà in attesa di giudizio, per metà stranieri, per un quarto tossicodipendenti; tenuti in celle con il 150% di sovraffollamento. Di essi, 500 sono minorenni. E' la pena un deterrente? No, dice don Domenico, "è una bestemmia!" L'articolo 27 della nostra Costituzione parla chiaro : "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato!" Dalla colpa alla pena e da questa alla responsabilità e quindi alla dignità: ecco il percorso da fare. Per far questo però ci vuole una comunità operante, capace di educazione perché mette in circolo relazioni che contano, perché capace di esprimere messaggi simbolici chiari agli adolescenti: non bisogna fargliela facile, non si fanno sconti sul principio della riparazione del danno. Bisogna garantire diritti, ma esigere doveri. I ragazzi lo capiscono bene, ma hanno un gran bisogno di coerenza: come si fa ad educare alla legalità in un contesto dove la legalità non viene rispettata e praticata? Ci vuole uno stato sociale, non uno stato penale, con un unico codice di leggi per tutti e non uno per i "briganti" ed uno per i "galantuomini". Al dunque delle cose anzitutto, dice don Domenico, si cambi la legge sull'immigrazione e quella sull'uso degli stupefacenti. Il carcere non cura la tossicodipendenza, ma la esaspera. Cosa fare perché questi ragazzi possano "ripartire"? Bisogna legare i fili di una rete di relazioni che si è spezzata, pensiamo a tante famiglie dissestate: ce n'è una dietro ognuna di queste storie personali. I ragazzi si sono fatti diffidenti e reticenti e allora "avanti con un'educazione alla legalità a tappeto", ma è l'intera "città" che va educata. Ecco l'"emergenza educativa " cui si riferiscono anche i nostri Vescovi. Quanto al carcere occorre che sia aperto al territorio, che preveda percorsi di "agio" in una corrente positiva costante dove amore/tenerezza ed amore/fermezza si utilizzino per accompagnare i giovani nel vivere emozioni. Essi devono saper distinguere il sogno e la realtà, correre il rischio, provare il desiderio, ma conoscerne il limite. In questo anche la memoria e la narrazione che ne fanno gli adulti è di grande aiuto. Oggi c'è una crisi che è prima culturale sul valore dell'uomo e poi è crisi economica. Dunque torna cruciale la questione del senso della vita per progettare il futuro. Amateli i ragazzi! dice don Domenico con lo slancio missionario del fondatore san Giovanni Bosco. 16 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 "Cercate la buona radice che è in ciascuno di loro e tiratela fuori, studiate il contesto in cui vivono e costruite comunità. Mostrate sempre una gioiosa speranza e fate esperienze di condivisione. Dando loro fiducia non vi deluderanno". Pur vivendo noi qui a Varallo in una situazione sociale non così drammatica dobbiamo fare nostre queste indicazioni per un'azione educativa e preventiva. E' su questioni che si avvicinano a quelle adombrate da don Domenico nel dar conto dei trent'anni passati coi ragazzi in carcere, che anche qui a Varallo nel mondo associativo e scolastico viene maturando il progetto di aggiungere altri centri di aggregazione a quelli già operanti, dove imparare la responsabilità dei buoni cittadini verso il bene comune in una città che non alimenta i contrasti, ma alimenta le ragioni dell'incontro e della crescita comune. Per questo si lavora anche nel Centro Servizi Volontariato per unire tutti coloro (scuole ed associazioni) che hanno nel servizio educativo ai giovani Un Ricordo di la ragione del loro impegno. Alla nostra città non mancano spazi adeguati per offrire occasioni d'incontro e di costruttiva creatività, per prepararsi a vivere dentro un mondo che cambia rapidamente. Dobbiamo evitare di perdere coloro che non sono preparati alle nuove sfide e più facilmente soccombono agli stimoli aggressivi del possedere e del consumare tutto e subito, conoscendo certo il prezzo delle cose, ma non il loro valore. Crediamo che nel corso di quest'anno possa prendere avvio un'attività di animazione dove accompagnare i nostri giovani nei diversi spazi vari di cui alcuni già attrezzati, che anche col determinante contributo dell'amministrazione civica, saranno resi disponibili nell'area del ex Parco D'Adda. Per questo stiamo progettando con i ragazzi stessi un futuro prossimo a dimensione della nostra città perché si viva meglio l'adolescenza e … nessuno resti indietro. Norberto Julini Oscar Luigi Scalfaro Nella notte tra il 28 e il 29 Gennaio è mancato Oscar Luigi Scalfaro, ex Presidente della Repubblica, personaggio molto controverso, Cattolico praticante, che ha scritto diverse pagine della storia valsesiana, essendo novarese di origine. Di lui voglio ricordarne una in particolare, quella che mi ha toccato personalmente e più da vicino … Era l'estate 1994 e qualcuno forse ricorderà che i Valsesiani stavano combattendo in quel periodo una grande battaglia. Una battaglia per mantenere la base dell'Elisoccorso 118 a Borgosesia.Interessi politico elettorali in Regione lo stavano dirottando inesorabilmente verso la pianura, nel casalese o nell'alessandrino. I valsesiani raccolsero allora 19.800 "lettere firmate" (non semplici firme…) con richiesta di protocollo da inviare in Regione, grazie ad un fronte unito di vero coinvolgimento comune e popolare. Questa mossa servì ad alzare il livello di interesse sulla giusta battaglia con la promessa che altre lettere sarebbero arrivate, anche dall'Ossola e dal Biellese…. 17 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Sarebbe bello in futuro rievocare nel dettaglio quei momenti, perché in tanti si sono dati da fare e personalmente non ho mai visto una Valsesia così unita senza sigle, senza interessi di parte TUTTI e voglio sottolineare veramente TUTTI a sostenere un servizio divenuto indispensabile come quello dell'elisoccorso 118 in questo territorio montano. Fui io personalmente, accompagnato dall'amico Dott. Roberto Gagliardini e dal giornalista Ivan Fossati che mi furono buoni testimoni, a portare e ad esigere il protocollo di quelle lettere, in base alla legga 241/90, grazie ad una felice intuizione di Lorenza Mattiolo, allora impiegata presso la Cisl di Borgosesia. L'intento era quello di creare un forte disagio, in grado di attirare l'attenzione sul problema a costo di paralizzare il protocollo regionale, usando le stesse armi della più "becera" burocrazia, come mi disse Lorenza. Giornali e televisioni trattavano sistematicamente questa vicenda e la Regione Piemonte non stava facendo una bella figura. Eravamo ad un passo dalla vittoria, con Gagliardini riuscii ad entrare, "peggio delle jene", anche in un ufficio tecnico regionale che si occupava della vicenda, portando lo scompiglio e mettendo in discussione le loro tesi. Tesi pretestuose e faziose che ci attendevamo e che contrastai con dati tecnici e statistici precisi ricevuti da amici dell'Elisoccorso di Borgosesia e non solo. Nonostante questo, i vertici regionali tenevano ancora duro, ormai attaccati da tutte le parti e ai Valsesiani mancava veramente poco per vincere quella giusta battaglia. Ma mancava una spallata finale, una voce autorevole che mettesse la parola fine a questa squallida e pericolosissima vicenda. Fu allora che la Dott.ssa Laura Cerra, Sindaco di Borgosesia e sosteni- trice convinta dell'elisoccorso in valle, decise di contattare ed interessare del problema il novarese Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, consegnando una missiva durante la visita del Capo dello Stato proprio a Borgosesia. LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Quella fu anche la volta che la Valsesia vinse la battaglia impossibile da vincere, come molti ormai rassegnati temevano! Per questo ho voluto oggi ricordare la figura di Scalfaro, insieme ad una Valsesia veramente unita, determinata e vincente! Non è possibile quantificare quante sono state le vite salvate grazie a quell'elicottero e al suo equipaggio dal 1994 a oggi. Uomini, donne e bambini che non ci sarebbero più se fosse dovuto partire (nebbia permettendo…) da Alessandria o da Casale come gli interessi elettorali della politica più "becera" pretendevano. A nome di tutti loro voglio ringraziare e rendere onore al personaggio che oggi non c'è più, Oscar Luigi Scalfaro. Come allora mi sento lontano da ogni divisione di tipo ideologico e politico nei confronti di chi ha sostenuto le necessità vere della gente, della gente di montagna, della nostra Valsesia. Con questa pagina ho voluto ricordare quella volta in cui tutta la Valsesia, forte e unita, si è opposta alla politica degli interessi e dei personalismi con il sostegno del “nostro” Presidente della Repubblica! Ferruccio Baravelli L'Oratorio di S. Lorenzo della Crosa citato in uno Studio Internazionale Voglio essere onesto nel dichiarare che Scalfaro non rappresentava esattamente il mio ideale politico, anche se lo rispettavo e nel primo dopoguerra fu attaccato amico di mio padre, ma devo essere altrettanto onesto nel dichiarare che fu proprio lui a dare quella spallata che ancora ci mancava! Quella fu l'unica volta che io vidi la Valsesia veramente unita senza divisioni politiche, sindacali, campanilistiche, associazionistiche, sociali. Un momento che ricordo come unico nella mia breve storia ed esistenza. In quel periodo anche il Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, disse la sua su questa vicenda, con garbo e determinazione, con una lettera che inviò alla Regione Piemonte e che ebbi l'onore di leggere dalle mani di Laura Cerra, in quanto promotore di questa iniziativa a difesa del servizio di Elisoccorso con Elio Bertoli della Cisl di Borgosesia. 18 Il dottor Maurizio Bettoja, studioso di fama nazionale nel campo dell'araldica, e attento conoscitore della storia degli arredi liturgici, in un interessante studio redatto in lingua inglese, ha citato anche l'Oratorio di S. Lorenzo della Crosa. Nello scorso mese di agosto l'insigne studioso romano visitò per la prima volta la nostra piccola chiesa frazionale. Proprio in quell'arco di tempo stava studiando l'apparato iconografico di un piccolo acquerello conservato in una delle sale della sacrestia della cattedrale di Todi, un ex voto per la salute, restaurata di mons. Luzzi (Vescovo di Todi tra il 1882 e il 1888). Il piccolo dipinto era la narrazione di un solenne rito di ringraziamento e si svolge all'interno della cattedrale e di fronte a un altare eretto provvisoriamente. Bettoja si prefisse allora l'obiettivo di studiare attentamente la macchina liturgica allestita per l'occasione. L'aspetto più interessante di questo altare provvisorio era la presenza delle "palme", che erano mazzi di fiori di seta artificiale o di mandorla a forma di bouquet a sbalzo in metallo. Tale tipo di arredo, oggi rarissimo, fu ritrovato dal dottor Bettoja nell'Oratorio della Crosa, e, grazie alla disponibilità di don Roberto e del Priore della Crosa, Roberto Chiocca, poté studiare l'esemplare di palma, dorata e in carta stampata, mussola, risalente alla metà dell'Ottocento, classificandola come una sopravvivenza estremamente rara di quello che era un modello abbastanza comune di palma, qui realizzata in materiali economici: invece di mussola di seta, carta dorata al posto di pizzo oro, carta stampata al posto di seta o nastri damascati. 19 Gabriele Federici LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Prosegue l'Esperienza di Preghiera per la Pace alla Chiesa della Madonna delle Grazie Ogni venerdì, alle ore 17,00 la La Messa tradizionalmente dediComunità orante delle Suore che abitano cata al "Movimento Apostolico Nuovi", il Convento presso Santa Maria delle va assumendo anche il significato di Grazie si unisce in preghiera con le sorel- annuncio, celebrazione e testimonianza le consacrate che a Betlemme alla stessa sulla pace possibile nella dimensione ora si portano presso il muro di separazio- storica terrena che stiamo vivendo. ne che corre fra Betlemme e Gerusalemme E' il frutto di un'indicazione di e sostano sotto l'icona della Vergine posta azione pastorale che fu tra le prime su una lastra del muro. date dal parroco don Roberto, quando Il 1° marzo di otto anni fa iniziò la volle in Santa Maria delle Grazie un costruzione del muro di separazione e incontro di preghiera e di riflessione dunque ci sarà motivo di particolare guidato dalla Comunità di Sant'Egidio intensità e memoria per ascoltare, pre- sul tema della delicata condizione dei gare e condividere partecipando alla Cristiani in Terra Santa nel contesto di celebrazione eucaristica che venerdì 2 un conflitto drammatico che sembra marzo seguirà alla recita del Rosario, tuttora senza soluzione. come di consueto alle 17,30. Norberto Julini 20 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Il mio Viaggio su un Altro Pianeta! Impressioni a caldo di una ragazza varallese in Africa Sono appena tornata da un viaggio su un altro pianeta. Lì le persone vivono in case di fango e paglia che a volte si sciolgono sotto la furia delle piogge estive. La maggior parte di queste abitazioni sono costituite da una sola piccola stanza male illuminata da una debole lampada dove l'unico arredo è un tappeto sul quale si mangia, si dorme, si prega, si gioca e, spesso, si partorisce. Fuori dall'uscio un cerchio di cenere indica che lì c'è la cucina; un buco nel terreno dietro la casa segnalache quello è il bagno. Su quel pianeta ho visto mangiare praticamente tutto quello che si muove: topi, serpenti, piccioni, termiti (per non parlare di cani e gatti), perché essere vegetariani o schizzinosi è un lusso che chi è tormentato dai morsi della fame non si può permettere! I ragazzi non sanno leggere né scrivere, non riconoscono il disegno del sole o di una nuvola perché non hanno mai visto un libro illustrato, non conoscono il mese e a volte neanche l'anno in cui sono nati, non possiedono praticamente nulla: l'unica maglietta viene lavata e subito rimessa, visto che grazie al caldo si asciuga in fretta. Lì le auto non vengono messe in moto se non contengono almeno una dozzina di persone più qualche animale e una quantità indefinita di bagagli. In moto ci si va almeno in tre, o in quattro, o in tre con una capra in mezzo o con dei polli vivi legati a testa in giù sul manubrio! Su quel pianeta però le persone che ti incontrano per strada ti salutano, ti stringono la mano e ti chiedono "come va?" anche 50 volte al giorno. Se hanno un pezzo di pane ti invitano da loro per condividere quel piccolo tesoro. I bambini dalla sconfinata immaginazione - come tutti i bambini inventano giochi con sassi e bastoni; ti ringraziano per giorni per una caramella, un palloncino bucato, un pacchetto di fazzoletti vuoto; ti sorridono, ti abbracciano, ti baciano, ti saltano addosso, ti tirano, ti spingono pur di attirare la tua attenzione. Lì le perone ti insegnano che si può vivere senza acqua corrente, che per lavare te stesso e le tue cose serve molta meno acqua di quello che pensi, che l'acqua è un bene prezioso e quando devi sudare e faticare per procurartela capisci subito che non va sprecata. Lì nessuno si lamenta per quello che non ha, ma ringrazia ogni giorno per quel che ha, anche se è poco. Su quel pianeta capisci che per essere dignitoso non bisogna essere sempre in giacca e cravatta, che per essere felice non si deve avere la piscina in giardino, che per essere rispettato non serve avere la macchina più nuova o il lavoro meglio pagato. Su quel pianeta capisci che la vita non è fatta di ciò che hai intorno ma da chi hai intorno e devi comportarti di conseguenza nella vita di tutti i giorni per poter contare sugli altri nei momenti di difficoltà. Quel pianeta sul quale sono atterrata è l'Africa! "Non esiste un mondo sviluppato e un mondo sottosviluppato. 21 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 La Bellezza Ti sei mai chiesto perché, talvolta, quando ti trovi ad osservare un paesaggio, un plenilunio, un tramonto, una persona o, più semplicemente, una particolare opera d'arte, non puoi trattenerti dal sospirare? Ti sei mai chiesto perché senti dentro di te il desiderio di fermare il tempo e rimanere solo, tu e "quel qualcosa" che ti ha stupito, in una dimensione estatica ed eterna? Quel flebile sospiro, o quel desiderio di perpetua contemplazione non sono altro che la manifestazione di una spontanea attrazione, insita in noi, per quella realtà ammirata. Perché questo accade? Semplicemente perché in quell'oggetto, in quella persona, in quella porzione di Creato, abbiamo riconosciuto la Bellezza. Badate che l'idea a cui alludo con il termine "Bellezza", non ha niente a che vedere con quella propostaci da questa nostra società che si nutre di consumismo e di conformismo. Non vi è nulla di Bello, ad esempio, in quei corpi svenduti che i media ci mostrano. Bello è ciò verso cui si è attratti non perché mossi da interessi o secondi fini, ma perché piace di per sé. "Il gusto del Bello - come sosteneva Kant (grande filosofo del 1700) - è un piacere disinteressato e libero perché in esso l'approvazione non è imposta da alcun interesse, né da sensi, né dalla ragione.(…) Infatti ogni interesse presuppone o produce un bisogno e, come motivo dell'approvazione, non lascia libertà al giudizio sopra l'oggetto." Noi giovani siamo spesso indotti a pensare ogni cosa in termini di tornaconto: "bello" è qualcosa, nella misura in cui mi dà ebbrezza o piacere. Ma questo sistema non fa altro che renderci dipendenti da un bello che non è vera Bellezza, ma menzogna o illusione, e ci rende in ultima analisi schiavi di noi stessi. Diveniamo schiavi dell'apparenza, della moda, del piacere, dell'ozio, del nostro cellulare, del nostro appuntamento con Facebook. Sapete cosa vuole dire essere schiavi? Significa non potere essere pienamente se stessi, significa dipendere da un altro, significa non poter fare a meno di un oggetto … ci pensate! Essere schiavi vuol dire semplicemente non essere liberi. Chi più di noi giovani cerca la Libertà? Chi più di noi la implora, la supplica, la pretende? Ma, se ci pensiamo … chi più di noi giovani, in quest'ansia di autoaffermazione e indipendenza, non trova altro che schiavitù? Sciogliamoci da queste benedette catene che ci soffocano, ci avvinghiano e ci trattengono in uno stato di passività e sudditanza che non ci è proprio! Troviamo il coraggio di guardare in alto! la Bellezza non è un' utopia! 22 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 C'è, è fra noi, è in noi. La si può scorgere in un fiore, negli occhi o nel sorriso di una ragazza, in un'alba, nella musica, ovunque … Il dovere di noi giovani è amarla, coltivarla, ma soprattutto difenderla; così agendo, ci sentiremo più liberi e più veri e potremo finalmente dare risposta a quel sentimento di insofferenza e a quel desiderio di evasione che tanto ci urge. Gli Angeli non ci In un mattino d'estate, mentre la rugiada si posava leggera sui fiori e ancora un po' di silenzio allietava i cuori, lungo una strada ben selciata, da qualche faro notturno ancora illuminata, camminava lento e stanco un bambino dal volto triste e spaventato. Si fermò così un attimo e si sedette su di un fiorito prato, si prese il volto pallido fra le scarne mani e amaramente pianse per la grande paura del futuro, che sapeva sarebbe stato molto triste e duro. A d un tratto gli apparve un raggio di bianca luce e una voce gli sussurrò: "Bambino mio perché in codesto modo ti disperi?" Lui rispose: "Ho perso i genitori in un tragico incidente e in questa vita non mi resta più niente. Ho 12 anni e non so provvedere al mio mantenimento, amici non ho e sono solo e scontento. A cosa servo in questo mondo?" "Ma adorabile bimbo, triste ed infelice esser non devi, poiché Dio e gli Angeli suoi mai ti abbandoneranno. Guarda attorno a te, il Signore non provvede forse ai fiori, agli animali? Vuoi che abbandoni te, creatura sublime sua? Che più sei di un animale o di un fiore. Ascolta la tua interiore voce, io Ogni opera d'arte infatti, come la Natura stessa, è Bellezza. E, fate attenzione, se come scriveva Schelling (filosofo vissuto tra il 1700 e il 1800) l'Arte non è altro che la rappresentazione del trascendente nell'immanente, trovando la Bellezza non faremo altro che toccare con mano l'Infinito stesso. Sta a noi scegliere! Giulio Brentazzoli Abbandonano Mai sono l'Angel tuo e porterò con te questa croce perché tu sei stato destinato a me ancor prima di venire in questo mondo e io son per te l'amor vero, puro e profondo". "Ascoltami bene mio Angelo puro, io ad ogni tramontar del sole sento la voce tua nel cuor mio che mi sussurra che paura non devo avere perché assieme a te ho tutto il divino Amore, che sempre ho atteso e insieme proseguiremo il cammino della vita e con te la gioia e la speranza sarà infinita". "Dalle risposte tue capisco che sei un fanciullo illuminato da Dio e sento che questo nostro cammino sarà proficuo e divino. Il compito che affrontar dovremo sarà duro e faticoso, ma un giorno gioiremo nel Ciel radioso con nostro Dio che è Santo e glorioso. Mi hai illuminato il cuore e con te che sei puro Amore proseguiremo la nostra strada portando a chi non crede la speranza e la fede. Adesso fanciullo mio prosegui il cammino tuo, io ti porterò da chi amor ti darà ed il mio aiuto e la mia forza sempre ti sosterrà. Parlerò al cuor tuo ogni giorno e ti illuminerò indicandoti il sentiero che nostro Dio ha scelto per te". 23 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Il culto del Beato Fondatore del Tra i santi che la nostra terra valsesiana ha in venerazione, un posto particolare occupa Fra Bernardino Caimi, noto per essere stato il Fondatore del nostro amato Sacro Monte e la cui memoria liturgica ricorreva lo scorso 9 febbraio. Le vicende di un culto nei confronti del religioso francescano, morto a Varallo appunto il 9 febbraio del 1500 - secondo alcune fonti nel 1499 - meritano di essere conosciute, essendo una pagina poco nota della cinque volte secolare storia del santuario. Alla sua morte, il corpo del frate Bernardino Caimi trovò sepoltura nella chiesa conventuale di Santa Maria delle Grazie, come testimonierebbe l'indicazione presente nella mappa della chiesa stessa del 1784. Sul disegno è visibile, nella zona del presbiterio, l'indicazione di una lastra con la seguente iscrizione: HIC QUIESCUNT IN PACE OSSA B. BERNARDINI DE CAIMIS MEDIOLAN. S. MONTIS VARALLI FUNDATORIS ... MORTUUS EST AUTEM IN HOC COENOBIO AN . VIL. AERE 1499. Nel 1925, sulla base di questi indizi, vennero intraprese in loco delle ricerche: rimossa la pietra il vano sepolcrale risultò vuoto; scavando più in profondità, fu rinvenuto uno scheletro completo, non privo del teschio e dunque non fu riconosciuto come appartenente al padre fondatore essendo il suo capo venerato presso la cappella del Sepolcro al Sacro Monte - L'area del presbiterio e del coro della chiesa delle Grazie subì diversi interventi dal 1500 ad oggi, ed è possibile che in quei frangenti, pur ricordando Bernardino Caimi Sacro Monte che ivi era stato deposto il corpo del frate, non se ne conoscesse l'esatta ubicazione e che l'iscrizione ricordata nella mappa avesse solo carattere indicativo. La venerazione nei riguardi del padre fondatore è testimoniata da numerose fonti di carattere documentario, iconografico, liturgico e giuridico. In diversi opere d'arte, Bernardino Caimi è rappresentato circondato dall'aureola. Al Caimi il titolo di beato è attribuito ab immemorabili, come si può leggere sulla bolla di papa Sisto V che riguarda il santuario e tutti i documenti in cui compare il suo nome, esso è quasi sempre preceduto da tale qualifica. Liturgicamente si possono ricordare le indicazioni della celebrazione annuale della sua festa, riportata nei martirologi dell'ordine francescano al 9 febbraio, ritenuto il suo dies natalis, o anche celebrata il terzo giorno della Pentecoste. Questa seconda data potrebbe essere il ricordo della traslazione sul monte della reliquia del capo o, più semplicemente, il trasferimento in un periodo dell'anno più climaticamente favorevole per favorire la partecipazione dei pellegrini. Il giorno precedente, infatti, essi già numerosi giungevano nel capoluogo valsesiano, per partecipare alla festa in onore della Madonna Incoronata. L'importanza che tali celebrazioni avevano assunto nel tempo, oltre ad essere trasmessa dalle cronache, dai registri delle spese effettuate in tali occasioni, è ulteriormente ribadita da due provvedimenti emanati dal Senato sabaudo di Torino, risalenti al 1712 ed 24 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Il primo sospendeva la solennizzazione delle feste francescane, tranne quella del Caimi, mentre il secondo ordinava ai sacerdoti secolari, che erano subentrati ai frati nella gestione del culto al santuario, di continuare a celebrare sempre la sua ricorrenza che, per spirito di parte, si intendeva forse sospendere. Un culto praticato ufficialmente ed approvato dall'autorità ecclesiastica, come attesta la partecipazione di alti prelati alle cerimonie in suo onore. Diversamente, si sarebbe certo intervenuti per reprimere abusi ad un culto non ufficialmente vagliato dalla Chiesa. Con il passare del tempo, però, la venerazione per Bernardino Caimi andò affievolendosi, fin quasi a scomparire: una situazione cui contribuì l'allontanamento dei religiosi france- Il Santuario di Nostra scani prima dal monte e poi anche dal convento delle Grazie, in seguito alle soppressioni napoleoniche. I frati non si preoccuparono più di ottenere da Roma la conferma papale del culto ed anche i tentativi compiuti all'inizio del Novecento, di avviare formalmente il processo canonico per giungere ad una ufficiale beatificazione di fra Bernardino, non ebbero seguito a causa dell'avvento dei due conflitti mondiali. Soltanto in anni recenti si è iniziato, nel solco di questa antica tradizione, a ricordare annualmente il fondatore del santuario nel mese di ottobre. Una memoria da tenere doverosamente viva, per far sì che non vadano perduti preziosi tasselli di quella storia a cui anche noi apparteniamo. don Damiano Pomi signora di "…Giace il paesello di Crevola alla distanza di 15 minuti da Varallo…", così iniziava nel 1892 un libricino stampato dalla tipografia dei fratelli Miglio di Novara, intitolato "BREVI CENNI intorno alle apparizioni della Madonna di Lourdes e al suo Santuarietto in Crevola Sesia". Volendo scrivere qualche cenno su questo piccolo oratorio ho provato a consultare sia l'Archivio di Stato, sezione di Varallo, sia l'Archivio Parrocchiale dove sono confluiti anche tutti i documenti un tempo formanti l'archivio di Crevola. Purtroppo l'esito è stato negativo, ho trovato solo un articolo apparso sul settimanale cattolico "Il Monte Rosa" che ripropone in maniera identica quel- Lourdes a Crevola lo che è riportato appunto sul libretto del 1892 di cui io posseggo una copia e da dove mi era venuta l'idea di approfondire le ricerche per un articolo da pubblicare sul Bollettino "La Casa sulla Roccia". La pubblicazione è di 24 pagine, non ne conosciamo l'autore, infatti l'unica firma che appare è quella del Canonico Prevosto Vercelli che ne concesse il nulla osta. La prima parte spiega la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione avvenuta l'8 dicembre 1854, da Pio IX, poi in maniera molto riassuntiva narra la storiella della pastorella di Lourdes, per poi concludersi appunto con una breve descrizione del Santuarietto di Crevola qui riportato. 25 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 "Anche a Crevola, nella diocesi di Novara, per opera di una pia signora, certa Rosina Chiocca De Gaudenzi, visibilmente ispirata dalla Vergine, surse in modo veramente ammirabile una Cappella dedicata alla Immacolata di Lourdes, con perfetta imitazione di una grotta. Giace il paesello di Crevola alla distanza di 15 minuti da Varallo, e a 1200 chilometri da Lourdes. La Cappella è fondata sopra un ameno poggio non molto elevato a piccola distanza dal paese e quasi di fronte alla città di Varallo; vi si accede per comoda stradicciola, e il fiume Sesia che vi scorre quasi ai piedi ricorda il torrente Gave. Posano le fondamenta sopra vivo sasso scavato di propria mano e con lunghe fatiche dalla suddetta signora, coadiuvata da una giovane e robusta compagna. Misura un'area di circa 30 mq. La volta che sovrasta l'altare è formata da stallattiti artificiali, ed è lavorata con tant'arte che al vero rappresenta una grotta con sassi sporgenti e pendenti. In una bellissima nic- chia, che tutta occupa la parte del coro, colla base a livello del tabernacolo, posa a destra una devotissima statua della Immacolata, affatto simile a quelle che si venerano a Lourdes, colla sola differenza che questa ha lo sguardo non già rivolto al Cielo, ma rivolto a Bernardetta che le sta di fronte in atto di preghiera. Graziose e al naturale sono le pitture rappresentanti a destra di chi vi entra le tre fanciulle in traccia di legna; a sinistra il Santuario di Lourdes quale è oggidì. Tutta la Cappella è opera del pittore signor Rodolfo Gambini da Milano, già chiaro nel contado novarese per altri pregevoli lavori. Il 27 settembre del 1891 il Reverendo Mons. Giuseppe Maria Magni da Varallo, Vicario Generale della Diocesi di Novara, benedisse solennemente l'Oratorio; e l'11 febbraio 1892, 34.mo Anniversario della prima Apparizione, il sacerdote don Pietro Delpiù, tutto affidandosi a Maria, e dopo aver permesso nel detto Oratorio 26 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Delpiù, tutto affidandosi a Maria, e dopo aver permesso nel detto Oratorio una divota Novena e il S. Sacrifizio della Messa, a impetrazione dei necessari aiuti, prese possesso della Rettoria, vacante da oltre trent'anni. Molta divozione vi si manifesta, e numerosi contansi di già gli ex voti di grazie ricevute. L'amena posizione del luogo, il divoto atteggiamento della vergine, l'Oratorio stesso, tutto par che dica: Avvicinatevi con confidenza alla Immacolata di Lourdes e troverete misericordia e salute". Questo era quanto si poteva trovare andando a Crevola nel lontano 1892, ma ancora oggi pare che il tempo si sia fermato, anzi da una foto affissa nella lapide ricordo che la comunità di Crevola donava al piccolo Oratorio nel 1958, possiamo incontrare anche la benefattrice che col suo sguardo, da mite e buona vecchina ci invita ad entrare in quel luogo a lei tanto caro. Un'anziana signora, originaria di Crevola mi ha raccontato che la Signora Rosina Chiocca De Gaudenzi, ebbe l'idea di fare sorgere questo Oratorio, su un luogo di sua proprietà, dopo essere stata di persona a Lourdes, così come per quello poco più a monte dedicato a San Francesco, di ritorno da un viaggio ad Assisi, arricchendolo anche di un Presepe, quale testimonianza che proprio San Francesco diede inizio alla tradizione del Presepio. I lavori di muratura vennero eseguiti dal marito Signor De Gaudenzi. Per quanto riguarda il pittore che vi eseguì le pitture interne, Signor Rodolfo Gambini, possiamo dire che nacque ad Arluno (Milano) il 21 settembre 1855, e morì ad Alessandria l'8 marzo 1928, è stato un pittore italiano del periodo a cavallo tra l'Ottocento e il primo Novecento, attivo principalmente a Milano, in Lombardia, Piemonte e Liguria. Studiò pittura all'Accademia di Brera, perfezionandosi nello specifico nell'esecuzione di motivi floreali a guazzo e ad affresco. Le sue prime opere giovanili, erano costituite da soffitti in stile liberty realizzati in case di privati. Successivamente iniziarono gli incarichi di rilievo come ad esempio il cantiere della Cattedrale di Iglesias in Sardegna. Gran parte del considerevole archivio privato di dipinti bozzetti e documentazione cartacea, di Rodolfo Gambini andò perd u t o durante i bombardam e n t i avvenuti ad Alessandria il 5 aprile 1945. Ciò che è rimasto è ora di proprietà degli eredi della famiglia Gambini. In età matura si legò artisticamente al pittore torinese Luigi Morgari. Nella Diocesi novarese eseguì anche altri lavori ad esempio: chiesa parrocchiale di San Clemente a Bellinzago Novarese, nel 1891-1892, chiesa della Madonna di Loreto e Sant'Anna sempre a Bellinzago, nel 1900, chiesa di San Mamante a Cavaglio d'Agogna, nel 1905. Venne decorato con la Medaglia al Lavoro e il 21 luglio 1905, con la Croce "Pro Ecclesia e Pontifice". 27 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Caterina Bocciolone e il suo Caterina Bocciolone, valduggese, titolare dell'industria omonima di Roccapietra, ha donato alla Biblioteca Civica "Farinone-Centa" di Varallo trenta copie del suo libro autobiografico "La cà dal fum", una pubblicazione che sta riscuotendo molto successo in Valsesia perché "crea quel rapporto speciale tra narratore e ascoltatore" che si instaurava tra nonno Basilio e la piccola Caterina. Il ricavato del volume è stato interamente destinato alla solidarietà, per finanziare un'esperienza speciale portata avanti dall'Oratorio di Valduggia, ma trenta copie del libro sono state donate alla Biblioteca di Varallo per cederle con un'offerta minima di € 15 e con il ricavato acquistare materiale bibliografico. Per chi lo desiderasse i libri sono disponibili sia in Biblioteca che presso il "Centro Libri Punto d'Incontro". Il legame dell'Autrice con la Valsesia è anche di tipo famigliare: lo storico Federico Tonetti nel volume "Le famiglie valsesiane" parla della famiglia Bocciolone di Valduggia, originaria del Vico di S. Maria d'Invozio, ricordando che molti suoi componenti furono medici e chirurghi fin dalla metà del Cinquecento. Nel 1769 Giacomo Bocciolone di Valduggia, farmacista, sottoscrisse una convenzione con l'allora priore dell'Ospedale di Varallo Marco Antonio Carelli, prendendo in affitto per nove anni la farmacia dell'ospedale. Un ramo della famiglia Bocciolone si trasferì quindi a Varallo, dove tenne la farmacia fino al 1797. Il titolo del libro: "La cà dal fum" viene dalla tradizione nelle nostre vallate di avere il focolare, il camino, nel Libro "La Ca' Dal Fum” centro dell'abitazione, come luogo in cui si riuniva tutta la famiglia. L'indimenticabile professor Tavo Burat ha dedicato molte pagine a questo spazio simbolico; in Valsesia ne esiste un esempio visibile a Rassa, in una casa nella quale si sono avvicendate diverse attività, tra le quali quella dell'affumicatura dei salumi locali. Nel Dizionario del dialetto valsesiano di Federico Tonetti una voce è dedicata a la cà dla fum (il fumo era femminile), descritta come un locale con le pareti completamente annerite dal fumo perché non c'era la canna del camino, quindi il fumo si alzava nella stanza stessa, nella quale si mettevano anche le grate per far seccare le castagne e le noci. Il volume viene dedicato ai familiari e "ai bambini di Valduggia per creare un vincolo tra le generazioni, perché siano orgogliosi dei propri antenati e, a loro volta, rendano orgogliosi i propri posteri": il concetto di trasmissione della memoria è particolarmente importante oggi in un mondo multietnico nel quale i nuovi arrivati non devono sentirsi degli estranei, ma 28 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 degli ospiti accolti nella "Cà dal fum", per renderli partecipi di una lunga storia che si intreccia con quella che loro contribuiranno a costruire e raccontare. Esemplare a questo proposito la storia di nonno Italo e nonna Emilia Baldero Martinez, nativa di Alfaro in Rioja, che "Fu per Valduggia la prima donna ad inserirsi così bene in un paese straniero". L'autrice molto opportunamente rivela l'inconsistenza del detto "Donne e buoi dei paesi tuoi!" Nel volume sono state inserite alcune fotografie in bianco e nero che restituiscono l'atmosfera di quegli anni, contribuendo ad amplificare la narrazione. L'avvocato Enzo Barbano, al quale è stata affidata la presentazione, considera questa pubblicazione dall'aspetto modesto, ma molto densa di contenuti: "Un altro tassello nella storia contemporanea della Valsesia" perché racconta "il passaggio da un'economia ed una società agraria allo sviluppo industriale". Le microstorie familiari tramandate attraverso le generazioni, sedimentate talvolta in oggetti-simbolo, che passano di mano in mano perdendo la loro valenza d'uso per assorbire la dimensione del ricordo, accostate le une alle altre vanno a ricomporre il "puzzle" del nostro territorio, ricostruendo quell'identità aperta all'accoglienza dei nuovi apporti. Le sei nipotine della signora Caterina Bocciolone hanno avuto dalla nonna il regalo più bello: la storia di una grande famiglia, che nessun altro avrebbe potuto donare con tanta freschezza di cuore. L'Autrice, con una scrittura piana e scorrevole, in un italiano intessuto da parole del dialetto valduggese, scritte in corsivo e funzionali al racconto perché esprimono concetti spesso intraducibili, racconta la sua infanzia a Valduggia, segnata dalla presenza del nonno Basilio e delle sue otto sorelle. Nella prima metà del Novecento la vita nelle nostre valli era improntata ad una grande semplicità: "Erano i tempi in cui le persone si salutavano anche se non si conoscevano", l'educazione veniva impartita con severità, trasmettendo valori importanti come la fede, la saldezza degli affetti familiari, la solidarietà, lo spirito di sacrificio, il lavoro, che per nonno Basilio aveva una funzione quasi sacrale. La "cà dal fum" è dunque una storia corale, di comunità, che con lo scorrere delle pagine e il progredire della lettura, delinea la vita valduggese, scandita dai rintocchi delle secolari campane fabbricate dalla fabbrica Mazzola. "La mappa dei ricordi diventa sempre più scolorita, ma l'importante è che resti sempre un piccolo segno": tra le pagine affiora anche un legame parentale con il cantautore Fabrizio De André, al quale certamente sarebbero piaciuti molti dei personaggi descritti da Caterina Bocciolone, come il "terapeuta della malinconia" il signor Curlaita o la bellezza sfiorita soltanto dal tempo della signorina Ersilia. La musicalità e il ritmo sono cifre narrative, usate con misura e discrezione, come è insito nella personalità dell'Autrice, aliena da ogni mondanità e da facili sensazionalismi, pronta a mutare rotta appena si sfiora la commozione. 29 Piera Mazzone LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Il Museo di Storia Naturale "Calderini" (seconda LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 parte) di gabriele federici Il Primo Novecento La morte del Calderini segnò, in modo definitivo, le sorti del Museo, che venne, giustamente intitolato a suo nome. Venne a mancare la spinta propulsiva e quella rete di conoscenze e amicizie che avevano sostenuto l'ente. Il successore del Calderini, il Professor Carlo Marco, laureato in Scienze Naturali, a differenza, quindi, del sacerdote, cercò di seguire gli indirizzi del fondatore, ma non aveva la tempra. Un'occasione perduta, forse il primo segnale di decadenza, fu la mancata acquisizione, nel 1911, dell'intero Erbario Carestia che fu venduto dal Comune di Riva Valdobbia all'Università di Torino. Tuttavia il Museo, anche a livello nazionale, in quel periodo gode, per le sue collezioni, notevole fama, tant'è che, nel 1912 l'Annuario di Musei e Gallerie d'Italia vi registra un "Monetiere" di duemila pezzi con una "copiosa serie di Papi". Intanto si fa sempre più urgente il problema della classificazione. Infatti il Consiglio Direttivo della Società d'Incoraggiamento prende atto, al momento dell'insediamento di Marco, del fatto che ancora "occorrono parecchi mesi di tempo per provvedere alla disposizione, secondo le moderne regole tassonomiche, dei detti oggetti, ripartendoli e ordinandoli nei singoli rami del Museo (ornitologia, mineralogia, ecc…)" L o stesso Marco esegue queste mansioni nel 1911, chiudendo temporaneamente il Museo: ne porterà a termine una parte, lasciando il resto avviato. Nel 1916, al momento del suo commiato, ammette la propria sconfitta: "il grande numero di oggetti contenuti nel Museo superiori di molto alla capacità delle Sale, non permise un razionale ordinamento" e prosegue così dicendo "la parte mineralogica però poté da me essere completamente riordinata secondo la classificazione del Prof. Gustavo Tschermak. Riunii in vetrine basse della seconda sala le raccolte di petrografia, metallurgia, marmi e quella importante delle rocce (sic) valsesiane. Tolsi la numismatica dalla terza sala, oscura, e la esposi in alcune vetrine della seconda, comode ed illuminate; mettendo invece nei leggii di ferro, ove vi erano le monete, il tesoro degli Autografi Rolandi…Nell'ultima sala, dalla quale levai fossili e molluschi che ora si trovano nella terza, misi i molti pacchi della corrispondenza del Calderini, i documenti suoi personali ed i libri…". Il resoconto del Professor Marco è documento importante per la memoria di ciò che era all'epoca il Museo; da esso sappiamo anche che occupa almeno tre sale in base alla seguente scelta espositiva: nella prima mineralogia, nella seconda materiale numismatico ed altro, nella terza fossili e molluschi. Sono i locali siti al primo piano dell'ala del Palazzo dei Musei affacciati verso l'ex Ospedale. La tipologia della sala d'esposizione del museo di provincia - spesso unica, o, come nel nostro caso, unita ad un paio di altri locali - è quella canonica: scaffali - vetrina costellano le parti laterali e sono formati da una base a piano inclinato e da un'alzata a ripiani con vetri; il centro della stanza è occupato da scaffalature basse con vetrina e sempre a piano inclinato. Negli anni immediatamente successivi, per accogliere le nuove collezioni il Museo estese la sua superficie espositiva. Attorno al 1920, sotto la direzione del canonico Giulio Romerio si estese così su sei locali (due saloni, due 30 due sale, un corridoio ed un camerino) al piano nobile del palazzo della Società d'Incoraggiamento. Il primo salone presentava le raccolte di uccelli, rettili ed insetti; una ricchissima collezione mineralogica; due vetrine con conchiglie, ritratti dell'abate Lirelli e del sacerdote alpinista Gnifetti; la maschera della dea Ebe del Canova; una statuetta raffigurante l'esploratore Nansen; quattro quadri contenenti le medaglie dei papi e di altri uomini celebri. Nel secondo salone trovavano spazio alcuni esemplari della fauna valsesiana; una raccolta di anfibi, pesci e crostacei; una copiosa raccolta litologica valsesiana; una collezione di scheletri; una mummia boliviana; una ricca collezione di monete di medaglie, una bacheca contenente autografi, memorie, diplomi e decorazioni. Sopra la porta d'ingresso un ritratto del naturalista Sesino di Agnona e sopra la bacheca un busto raffigurante Pietro Calderini nell'atto di vigilare sopra la sua opera favorita. Nelle vetrine della terza sala erano raccolte conchiglie, esemplari di pesci, nidi con uova di uccelli, collezioni botaniche, vasi di materie coloranti estratte da minerali presenti in Valsesia e gli autografi della Collezione Rolandi; lungo le pareti erano disposte armi antiche e moderne, strumenti musicali indiani, armi e strumenti congolesi, un bassorilievo che ritrae il profilo dell'abate Carestia. Nella quarta sala erano le collezioni di fossili, di bronzi e terrecotte romane, cristallerie di Murano; teste e mani con oggetti dell'antico Egitto; lavori in bronzo, avorio e madreperla; costumi valsesiani; armi ed utensili dell'età della pietra. Nel corridoio erano presenti due grandi vetrine con esemplari di uccelli esotici; una vetrina con preparati anatomici; una vetrina con le raccolte fossilifere. Il camerino conteneva la Biblioteca del Museo, ordinata in quat- tro sezioni: Scienze Naturali, Numismatica, Libreria antica e Pergamene raccolte dall'Abate Carestia, che oltre ad essere un insigne botanico, era un valente paleografo. Nel 1935 si ha la donazione della collezione dei coleotteri Haas, una delle più pregevoli d'Europa, un'altra importante gemma che si va aggiungere alle cospicue raccolte del Museo. Tuttavia il Museo finisce per cristallizzarsi e perde progressivamente quella carica attiva che aveva avuto nell'Ottocento. Frutto dell'enciclopedismo ottocentesco, quando esso viene a cadere con il mutare di gusto, è inevitabile un duro contraccolpo per il Museo. Molto del materiale esposto perde dignità d'esserlo. Un certo "esotismo", un po' fine a se stesso, aveva decisamente fatto il suo tempo. La sistemazione degli anni Sessanta Il Museo nel corso della sua storia ebbe un complesso rapporto con la Pinacoteca. Quest'ultima, per esporre le sue opere, aveva bisogno di spazi. Fu l'Ing. Giorgio Rolandi, grande benefattore, a porre rimedio a questa mancanza, acquisendo dalla Società d'Incoraggiamento le sale site al primo piano, dove erano collocate le collezioni del Museo. Di conseguenza il Museo venne spostato in un grande aula posta al secondo piano del Palazzo. Vennero ritirati alcuni oggetti estranei alla natura del Museo (come la Collezione Rolandi), per dare un assetto più razionale a quest'ultimo. Così il Museo riapre il 3 luglio del 1960. Tuttavia il Museo aveva perso quella centralità nella vita culturale valsesiana che aveva avuto nel suo glorioso passato e quella spinta propulsiva che lo aveva sempre contraddistinto. Era ancora nelle forme e nei contenuti un museo "ottocentesco". Da qui il motivo, per certi versi, del suo fascino, ma anche 31 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 la ragione della sua decadenza. Il Museo badava più a conservare quello che possedeva che non a rinnovarsi in un'ottica moderna. D'altronde questo auspicato rinnovamento era impossibile per due fondamentali motivi: la mancanza di uomini e di fondi. Non bisogna dimenticare nell'ultimo caso che il Museo era di proprietà della Società d'Incoraggiamento allo Studio del Disegno, e che ovviamente l'ente culturale era fortemente influenzato dalle sorti di quest'ultima. Infatti la Società nell'Ottocento era una solida compagine di notabili, di facoltosi nobili, che aveva un campo d'azione molto ampio e capacità economiche notevoli, tanto da essere definita come uno dei più interessanti casi di associazionismo nel territorio piemontese nel XIX secolo, mentre nel Novecento, gradualmente ma inesorabilmente, essa decade di rango. Il Museo perde la fascia di pubblico "medio", quella più interessante come "target" e diventa o solo fonte di curiosità per i più giovani, o motivo d'interesse per pochi specialisti, nella fattispecie soprattutto entomologi, data la presenza della collezione Haas. Il risveglio della metà degli anni Novanta A partire dal 1996 il Museo ritrova, finalmente, un direttore capace, grazie al suo dinamismo, d'imprimere nuova vita all'ente. Infatti, il Professor Mauro Festa Larel, Docente di Scienze presso il Liceo Classico di Varallo, riesce, supportato da due validi Presidenti della Società d'Incoraggiamento, quali il Dott. Anselmetti prima e l'Ing. Grober dopo, ad organizzare un piano di rilancio. È una stagione di grande fervore per il Museo, perché il Professor Festa è capace di pensare, di nuovo, con ampio respiro, a nuovi progetti in grado di rivitalizzare l'ente, e di coinvolgere studiosi e giovani appassionati; intanto il Prof. Massimo Bonola, Insegnante di Storia e Filosofia sempre al "D'Adda", nonché studioso di fama nazionale, incomincia a riscoprire l'immenso patrimonio documentario di proprietà del Museo. È la stagione delle grandi mostre estive del Museo, che si apre con l'esposizione malacoligica del 1996. Visto il successo dell'evento, le iniziative culturali di forte richiamo continuano nel biennio successivo, con la mostra delle "Pietre Figurate" nel 1997 e con quella successiva destinata a ricordare la figura dell'Abate Antonio Carestia (estate 1998). Queste mostre allestite al piano terra in parte dei locali della Scuola Barolo riscuotono grande successo e attirano, finalmente, tutti gli strati del pubblico. Si ha anche perciò un effetto di feedback positivo sul Museo Calderini, che nell'estate del 1997 supera i 500 visitatori, dato davvero considerevole. La situazione attuale Dopo la fusione tra le due Società, quella d'Incoraggiamento e quella di Conservazione, in un' unica ONLUS, si assiste ad una stasi nella vita del Museo, che, per inderogabili ragioni di sicurezza, è chiuso. Alcune iniziative vedono però coinvolte le collezioni del Museo, ad es. la mostra "D'acqua e di Pietra: il Monte Fenera e le sue collezioni museali" (2004), dove nella prima sala si esponeva la storia del Museo Calderini, soprattutto nella sua veste di Museo del Monte Fenera, avendo una serie di raccolte complete di petrografia dell'importante sito. In occasione poi del centenario della morte del Calderini, è stata allestita dalla Società d'Incoraggiamento allo Studio del Disegno e di Conservazione delle Opere d'Arte in Valsesia una significativa mostra dal titolo "Don Pietro Calderini e il suo Museo" (30 settembre 2006-18 febbraio 2007). 32 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Il Liceo Classico di Varallo, Per quanto poco popolata e marginale, la Valsesia fu oggetto delle assidue cure di San Carlo Borromeo, che la trasformò con il suo ardente zelo in un faro della Riforma Cattolica. Il ruolo propulsivo dell'Arcivescovo di Milano si manifestò, sia pure indirettamente, anche nell'intenzione d'istituire un piccolo seminario a Varallo, se non altro per lo stimolo che la fondazione del seminario di Milano, avvenuta nel 1564, ebbe sulla vicina diocesi gaudenziana. Tuttavia, nel quadro del rinnovamento religioso promosso dal Concilio tridentino, la fondazione del seminario varallese, antenato e origine dell'attuale Liceo Classico, non fu propugnata da un ecclesiastico, ma da un laico, il marchese Giacomo D'Adda di Milano, il quale, nel 1554, aveva sposato Francesca Scarognini, ultima erede del nobile casato varallese. Subito il nobiluomo assunse un ruolo centrale nella Varallo della seconda metà del Cinquecento, divenendo nel 1566 fabbriciere del Sacro Monte; volendo accrescere il proprio prestigio e desiderando fornire ad un'area periferica della città un'istituzione culturale che fosse aperta non solo ai futuri sacerdoti, questi costituì il 21 settembre del 1573 il "Seminario dei poveri fanciulli di S. Giovanni Battista", riservando per sé e i suoi discendenti il diritto di patronato e di nomina del Rettore. Se la fondazione fu opera di un non religioso, tuttavia, l'autorità religiosa giustamente vigilava affinché la formazione degli allievi si basasse su tre fondamentali pilastri educativi: pietà cristiana, studio e disciplina. Nonostante i buoni propositi, le difficoltà furono molte, e l'esistenza del seminario fu sempre travagliata. Infatti, a causa della lontananza dei patroni, i una Storia Secolare marchesi d'Adda appunto, che per lunghi periodi soggiornavano a Milano, e alla confusione dovuta all'ambigua spartizione di ruoli e di competenze tra autorità ecclesiastica e influenza privata, l'amministrazione dei Rettori non fu sempre oculata. Un evidente esempio di tale negligenza da parte dei Rettori, nonché dell'incomprensione tra potere episcopale e "patrono", risale al 1617 quando mons. Ferdinando Taverna, Vescovo di Novara, effettuò una visita non preannunciata al seminario, trovandolo, con grande stupore e meraviglia, chiuso dal 1615. Sollecitate, dunque, spiegazioni al patrono Giorgio d'Adda, questi, a sua volta, domandò conto al rettore don Giovanni Battista Rigadi, che accampò, a sua difesa, la scusa della scarsa rendita assegnata al seminario che impediva il mantenimento dei chierici. A modificare sensibilmente la situazione in meglio vi fu poi l'attenta opera di Francesco D'Adda; ma alla sua morte iniziò un progressivo declino del seminario, tant'è che nel 1679 l'Istituto accoglieva un solo seminarista. Dopo la chiusura seguita all'occupazione napoleonica, il seminario riaprì nel 1815, quando il Cardinale Giuseppe Morozzo della Rocca, Vescovo di Novara, lo inserì tra i seminari diocesani. Il seminario varallese, ente prestigioso dal punto di vista culturale e religioso, fu anche uno dei motivi che spinsero il conte Benedetto Carelli ad avanzare l'ipotesi, forse un po' troppo ardita, tant'è che non si concretizzò poi, di elevare Varallo a sede vescovile, rendendola autonoma da Novara. Accantonata questa idea, il seminario poté in seguito godere di un certo periodo di tranquillità, grazie alla stesura nel 1832, di una convenzione tra i 33 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 d'Adda e la Curia novarese, atto riconosciuto dal Regno di Sardegna solo nel 1851. Il collegio, a quelle date, aveva un centinaio di alunni, di cui ottanta convittori, ai quali offriva corsi di grammatica, umanità e retorica, articolandosi in Ginnasio inferiore e superiore. Nel 1877 il marchese Luigi D'Adda Salvaterra rinuncia al diritto di patronato sui locali e le rendite del Collegio in favore della città di Varallo, ricevendo in cambio una somma di 20.000 lire. Così poi un Regio Decreto del 1878 sanciva la nascita del Civico Istituto D'Adda. Dieci anni dopo, nel 1888, per iniziativa del Comune, il Ginnasio fu parificato. aveva solo una dozzina di iscritti), si ha una grande svolta educativa con la presa in gestione dell'ente da parte dei Padri Dottrinari nel 1935, che riottennero in breve dal governo la parificazione. Subito l'Istituto D'Adda rifiorì e già nell'anno scolastico 1937 - 1938 gli iscritti furono un'ottantina, tendenza che si implementò negli anni successivi, arrivando nell'anno 1942 - 1943 a superare la quota trecento. Dopo la seconda guerra mondiale, con il conseguente ritiro dei Padri Dottrinari, e per merito soprattutto dell'Onorevole Giulio Pastore, il 21 luglio 1959 nasceva il Liceo Classico D'Adda, che raccoglieva in tal modo una Dopo un periodo ancora difficile preziosa eredità secolare. nei primi decenni del Novecento (basta solo citare il dato che l'Istituto nel 1926 Gabriele Federici Censimento … Che Tormento! Vita e Storie di Illustri Varallesi UN SUCCESSO LA "SERATA CULTURALE" DEL CARNEVALE VARALLESE Il 15°censimento generale della popolazione e delle abitazioni, "fotografia" dell'Italia nel 150° dell'Unificazione, in scala varallese si è trasformato in una carrellata di personaggi, vissuti tra il 1400 e il 1900 (Gaudenzio Ferrari, Francesca Scarognini, Costantino Durio, Gian Giacomo Massarotti, il pittore Cesare Scaglia rievocato dalla figlia Aida, Ezio Grassi, Don Pietro Calderini, forse un po' più in carne dell'originale, ma che manteneva la grande forza di polemista, storico e scienziato, l'imprenditore tessile Pietro Grober, detto Pièret, il pittore Giulio Arienta, Pietro Axerio Cilies, che con il fratello trasformò Bucarest in una moderna corte europea, impiegando il marmo artificiale, inventato dagli artigiani-artisti rimesi, Cesare Frigiolini, autore di splendide poesie dialettali pubblicate con il soprannome di "Pataccia", Rosa Bussi, l'umile domestica che ereditò dalla sua padrona, Benedetta Turcotti, lo storico Palazzo Baldassarri Pitti, nel cuore della Varallo dei commerci), intervistati nelle loro storiche dimore. Lo spettacolo teatrale, dinamico e con un buon ritmo, è nato dall'idea di Simone Berardi, Daniele Curri, Beppe Colombo, Elena Grupallo, Enzo Lippi, Simone Mancini, Simona Ricotti, Marco Tosi. L'attenta ricerca storica e iconografica svolta in Biblioteca da Enzo Lippi, Beppe Colombo, Peppo Schiavone, si è trasformata in immagini e filmati che mostravano una Varallo elegante e ricca di bellezze artistiche, attraverso la sapiente regia audio e video di Ivo Costantini e Stefano Martelli mentre Graziano Giacometti si è occupato delle luci e degli effetti palco. Le scenografie di Franco Paganini e Beppe Colombo, molto sobrie ed essenziali, 34 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 ed essenziali, hanno trasformato lo spazio del palcoscenico, aprendolo sulla piazza del mondo in cui si muovevano con disinvoltura gli attori, citati in ordine alfabetico, perché sarebbe davvero impossibile dire chi è stato "più bravo", essendo un lavoro corale: Francesco Alberti, Simone Berardi, Max Brustio, Elena Grupallo, Marina Lana, Simone Mancini, Chiara Marchini, Gianni Nettis, Christian Pianori, Giovanni Regis, Simona Ricotti, Marco Tosi. Preludio alla serata culturale del Carnevale 2012 è stata una affettuosa intervista allo storico della Valsesia, avvocato Enzo Barbano, nel salotto di Villa Clara, che fu la dimora del pittore Arienta. Il tempo, scandito dall'armonioso orologio appoggiato ad una consolle, si è trasformato nel racconto di un affascinante gentiluomo della borghesia varallese, che ha sottolineato quell'equilibrio tra popolazione e infrastrutture che nei secoli ha consentito a Varallo di non snaturarsi, senza però cristallizzarsi nella nostalgia di un aulico passato, sviluppando la sua economia anche attraverso la creazione di un'area industriale modello a Roccapietra. Enzo Barbano ha concluso la sua sintesi di sei secoli di storia ricordando l'importante risvolto solidaristico del Carnevale, riscontrabile anche nella serata culturale nella quale tutte le offerte raccolte erano destinate al restauro interno della chiesa di Santa Barbara del Cucco, un vero simbolo varallese, che fuori dal teatro spiccava candida nella freddissima notte di febbraio. La presenza di un pubblico numeroso ed attento e del Prevosto, don Roberto Collarini, è stata un gradito omaggio a tutti coloro che hanno lavorato per creare lo spettacolo, dai Cabarettanti (Umberto Cassani, Massimo Rossi, Pasqualino Sisca, Eraldo Sommacal, Daniele Curri e Lucia Piscetta) che hanno costruito una colonna sonora emozionante, culminata nell'inedito arrangiamento della celebre poesia del Pataccia "Innu d'i Ciriseui", cifra poetica della Valsesianità, all'Istituto Alberghiero, rappresentato dal suo dirigente Professor Alessandro Orsi, dai docenti e dagli allievi, che ancora una volta hanno saputo organizzare un impeccabile servizio di accoglienza e servito uno squisito dolce accompagnato da ottimi spumanti. Al termine della Serata Culturale viene sempre consegnata al miglior studente del corso di cucina dell'Istituto "Pastore", la borsa di studio intitolata a Luciano Ragozzi, indimenticabile cuoco della Paniccia. Adolfo Pascariello, "Foffu", poeta di corte, ha ricordato come l'istituzione della borsa di studio sia stato un momento importante per il gruppo di giovani amici di Luciano, che segnò una maturazione, tanto da rappresentare quasi un "rito di passaggio", dall'adolescenza spensierata all'età della consapevolezza e dell'impegno, ma anche il riconoscimento del valore della cultura popolare, patrimonio irrinunciabile della popolazione valsesiana. "Quest’ anno", ha commentato il preside Prof. Orsi, "la borsa è tornata a Rimasco, assegnata a Giacomo Fraternali, un ragazzo che incarna i caratteri migliori della valsesianità, distinguendosi non solo nel rendimento scolastico, ma come elemento di coesione all'interno della classe, caratterizzandosi per impegno e generosità, oltre che per le indubbie qualità professionali che preludono ad un brillante avvenire nel campo della ristorazione". "Passione, curiosità, sapere": qualità importanti per Marcantonio, che ha unito i suoi auguri a questo giovane che sta costruendosi un futuro. Il Presidente del Comitato Carnevale, Roberto Bossi, ha riconosciuto nel calore del pubblico l'insostituibile incoraggiamento al gruppo sempre più numeroso che ruota intorno al Carnevale Varallese, rendendolo sempre ricco e coinvolgente. 35 Piera Mazzone LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Prime Considerazioni e Risultati del Questionario "A TE LA PAROLA …" Verso L'Assemblea Parrocchiale Generale I primi risultati del Questionario proposto ai parrocchiani Proprio in questi giorni sono state lette ed elaborate tutte le risposte dei Questionari che la nostra Parrocchia aveva diffuso prima di Natale, con lo scopo di chiedere ai Parrocchiani di Varallo che rapporto abbiano con la Chiesa e con il cammino della nostra parrocchia; quali attese nutrono nel loro cuore, quali critiche muovono alla Chiesa di oggi e perché … ma soprattutto quali sono le proposte concrete che si sentono di fare per aiutare la Parrocchia ad offrire cammini ed itinerari che aiutino a sviluppare un cammino di comunità che ci porti ad essere più famiglia, a valorizzare i tanti doni che ciascuno si porta nel cuore e specialmente a costruire una "comunità-famiglia" più autenticamente umana ed evangelica! Questo è il primo passo importante che ci condurrà, entro l'Estate, ad indìre l'Assemblea Parrocchiale Generale, aperta a tutti coloro che lo desiderano e che amano la parrocchia; sarà un pomeriggio di confronto leale e sincero in cui ciascuno sarà chiamato ad offrire proposte, priorità ed iniziative pastorali che aiutino la nostra "comunità-famiglia" a vivere più evangelicamente, valorizzando tutti i numerosi doni che sono presenti al suo interno e condividendo con generosità e solidarietà concreta con quanti vivono situazioni di precarietà e di fragilità economica! L'umanità e la maturità di una parrocchia, come la nostra, si misura anche dalla qualità e dalla consistenza della sua fede che cresce … dalla ricchezza e dall'autenticità delle relazioni interpersonali che si riesce a coltivare e a purificare, giorno dopo giorno alla luce del Vangelo di Gesù! Chiediamo a ciascuno, come desidera anche il nostro vescovo Franco Giulio, di raccontare le meraviglie stupende che il Signore Gesù continua ogni giorno a seminare ed a far fruttificare nella nostra vita! Buon cammino a tutti voi! don Roberto 36 Durante il periodo di Avvento, nella nostra comunità parrocchiale, è stato distribuito un questionario rivolto soprattutto ai giovani ed alle famiglie, in cui erano presenti una decina di domande con varie argomentazioni e modalità di risposta. Lo scopo di questa piccola ricerca è stato capire meglio i bisogni e le attese delle persone che frequentano la nostra parrocchia; rispondendo a questo breve questionario era inoltre possibile esprimersi con critiche, anche negative, e proposte. Sono stati raccolti 106 questionari, 42 compilati da uomini e 64 da donne. La fascia d'età maggiormente rappresentata è quella tra i 40 ed i 49 anni, sono infatti il 29,6%. Ci ha colpito molto trovare ben 17 questionari compilati da ragazzi con meno di 18 anni, così facendo hanno raggiunto il 18%, mentre gli "over" 60 sono il 19%. Ben il 57% degli intervistati sono coniugati e il 66% di loro ha uno o due figli. Parlando di titolo di studi abbiano "scovato" un 18% di laureati, 38% di diplomati alle scuole superiori e 37% con licenza media. Abbiamo chiesto ai nostri parrocchiani che tipo di mestiere facessero, il risultato è stato: 16 impiegati, 9 insegnanti ed altrettanti operai, 6 impiegati e commercianti, 7 artigiani, 4 liberi professionisti, 19 sono gli studenti che hanno collaborato alla compilazione, 15 i pensionati e 3 i disoccupati. Le critiche che abbiamo riscontrato sono principalmente rivolte alla lontananza della parrocchia e della Chiesa dalla gente e, in particolar modo, dalle problematiche della vita di tutti i giorni; come ad esempio il lavoro, la famiglia o il lato economico. Viene richiesta da moltissimi maggior apertura ed accoglienza nei confronti di chi non è impegnato nelle associazioni o frequenta in modo non assiduo le iniziative parrocchiali, c'è chi vorrebbe più tempo da parte dei sacerdoti per i singoli (pur con la consapevolezza dei loro tanti impegni e problematiche). Una comunicazione efficace, insieme a maggiori esperienze comunitarie sembrano essere le richieste preponderanti da parte di chi ha compilato i questionari. Sono convinta che, anche se il numero dei partecipanti può sembrare esiguo, ogni questionario analizzato è qualcosa di cui saper fare tesoro; chiunque si sia impegnato a rispondere alle domande proposte ha svolto un lavoro di critica costruttiva, sicuramente interessante, sulla quale è giusto riflettere e ha sfruttato un'occasione per dire quello che pensava veramente. Penso che le conclusioni di questo piccolo lavoro di ricerca saranno un'ottima base per preparare e vivere al meglio l'Assemblea Parrocchiale prevista tra qualche mese, alla quale tutti potranno partecipare e dire la loro! 37 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Un ETA' < 18 20 - 25 25 - 30 30 - 35 35 - 40 40 50 60 70 80 3 PERSONE pò di Dati del LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Questionario Che cosa ti aspetti dalla Chiesa e dalla tua parrocchia? " Proposte di Spiritualità: 11 (9 DONNE - 2 UOMINI) " Capacità di ascolto e dialogo: 64 (44 DONNE - 20 UOMINI) "Sostegno: 31 (21 DONNE - 10 UOMINI) " Collaborazione con le istituzioni pubbliche: 22 (12 DONNE - 10 UOMINI) "Testimonianza e coerenza: 39 (27 DONNE - 12 UOMINI) " Validi insegnamenti: 58 (36 DONNE - 22 UOMINI) "Accoglienza: 35 (25 DONNE - 10 UOMINI) " Altro (specificare): TUTELA PATRIMONIO STORICO E CULTURALE, MENO DOGMATISMO, ORATORIO PIU' ACCOGLIENTE, MOMENTI CONVIVIALI, PIU' APERTURA DA PARTE DEI GRUPPI, PIU' SPIEGAZIONE DEL VANGELO NELL'OMELIA, SACERDOTI E CATECHISTI COERENTI, PIU' PREGHIERE CONDIVISE, SPETTACOLI TEATRALI, GRUPPI DI LETTURA DONNE UOMINI TOTALE 8 9 17 2 0 2 1 1 2 9 3 12 8 5 13 17 11 28 6 5 11 6 1 7 5 4 9 0 2 2 NON HANNO PRECISATO L'ETA' Che cosa critichi della Chiesa e della tua parrocchia? STATO CIVILE DONNEUOMINIT O T A L E CONIUGATO342761 (57%) NUBILE/CELIBE131730 (28%) SEPARATO404 (4%) VEDOVO213 (2,8%) 7 DONNE ED UN UOMO NON HANNO PRECISATO LO STATO CIVILE TITOLO DI STUDIO ELEMENTARIMEDIEDIPLOMALAUREA DONNE1212512 UOMINI 118157 TOTALE 2 ( 2%) 39 (37%) 40 (38%) 19 (18%) PROFESSIONE " PENSIONE: " STUDENTE: " IMPIEGATO: " INSEGNANTE: " SANITA': " OPERAIO: "DISOCCUPATO: " ARTIGIANO: " COMMERCIO: " LIBERI PROFESSIONISTI: 8 UOMINI - 7 DONNE 10 DONNE - 9 UOMINI 12 DONNE - 4 UOMINI 8 DONNE - 1 UOMO: 5 DONNE - 1 UOMO 4 DONNE - 5 UOMINI 2 DONNE - 1 UOMO 1 DONNA - 6 UOMINI 4 DONNE - 2 UOMINI 1 DONNA - 3 UOMINI 38 = = = = = = = = = = 15 19 16 9 6 9 3 7 6 4 "Mancanza di servizi pastorali: 7 (6 DONNE - 1 UOMO) " Lontananza dalla gente: 28 (22 DONNE - 6 UOMINI) " Poca vicinanza alle problematiche della gente: 17 (10 DONNE - 7 UOMINI) " Come: LAVORO, PROBLEMI ECONOMICI E FAMILIARI, GIOVANI, SOCIALE, DEI NON CREDENTI, Altro (specificare): MANCANZA SACERDOTI, MANCANZA COMUNICAZIONE E TEMPO PER I FEDELI, PIU' INSISTENZA NEL COMUNICARE IL MESSAGGIO DEL VANGELO, MENO OPPORTUNISMO NEI CONFRONTI DEL MONDO SOCIALE. POCA COMUNICAZIONE, ORARI FUNZIONI SCOMODE, ESIBIZIONISMO BIGOTTO, POCO ASCOLTO DA PARTE DEI SACERDOTI, EGOISMO. Chi o cosa ispira le scelte della tua vita, oltre la Chiesa? " La mia coscienza: 84 (53 DONNE - 31 UOMINI) "Benessere: 3 (2 DONNE - 1 UOMO) " Affetti: 49 (34 DONNE - 15 UOMINI) "Salute: 28 (20 DONNE - 8 UOMINI) " Situazione economica: 18 (13 DONNE - 5 UOMINI) "Mode: 2 DONNE " Futuro dei propri figli: 48 ( 31 DONNE - 17 UOMINI) " Altro (specificare): LA FELICITA', IL MIO ESSERE CRISTIANO Che importanza ha per te la famiglia? "Fondamentale: 91 (58 DONNE - 33 UOMINI) "Importante: 13 (4 DONNE -9 UOMINI) "Non do molto peso alla famiglia: 1 DONNA 39 LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 2LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Quali ostacoli incontri nel formare o mantenere la famiglia? "Difficoltà economiche: 28 (18 DONNE - 10 UOMINI) " Conflitti di coppia: 11 (8 DONNE - 3 UOMINI) " Comunicazione difficoltosa: 23 (15 DONNE- 8 UOMINI) " Valori discordanti con il partner: 10 DONNE " Problemi di tipo genitoriale: 27 (16 DONNE- 11 UOMINI) " Altro (specificare): IMPEGNI LAVORATIVI, DUBBI PER SCELTE EDUCATIVE, SOCIETA' MATERIALISTA E SENZA VALORI Il Nuovo Consiglio Pastorale 2012 - 2014 Collarini don Roberto Parroco Zanetti don Gian PaoloCoadiutore Loschi don Jonathan Coadiutore Gavinelli Sr Eletta Suora Missionaria Gesù Eterno Sacerdote Manzoni Claudia Commissione Famiglia Aldeghi Sr Maria Vittoria Scuola Materna Parrocchiale S. Vincenzo Dupplicato M. Grazia Gruppo Bangladesh Cucciola Pier Michele AVAS Savia Enrico Scout Cattaneo ChiaraScout Canuto RosangelaCentro Libri-Punto d'Incontro Folghera AdeleAmici di Lourdes Marchi PieroCentro d'Ascolto Salvoldi MirellaCatechiste Orsolano SabrinaCommissione Giovani Carmellino Chiara Commissione Giovani Carbonin IvanaMAN Zignone MarcoConfraternita SS. Sacramento Miglio SergioConfraternita SS. Trinità L’angolo della poesia FIOCCA A fiocca! Sant'Antoniu e San Gaudenssiu, "marcant ad fiocca" par la nosta gent, j'eru 'n ritard a st'ann, ma finalment j'in dassi l'anda e pöi, ant'al silenssiu d'una nocc senssa lüna, j'in discargà la bianca marcanssia sla vallâ. La mattin an ciaror drè i serrament, na vista 'd sögn e n'aria ussigenà, 'nti strai 'n rumor ad macchini smorssà e gent a péi cun j'öggi surrident… cume se custa pas a dla natüra la ghessa, anca par l'om, l'effett 'd na cüra. S'la bastessa la fiocca par varî sta povra ümanità da tücc i mai, saria 'l cas da preghê, mei car mattai, che sla Têra fiochessa tücc i dì… Ma forse, ancô prima, guentaria ch'i fessu 'nt'al nöst cor 'n po' 'd pulissia ! GIORS Fevrê 2012 Traduzione dal dialetto valsesiano (zona di Varallo-Civiasco) Durante la prima riunione del Nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale del 17 febbraio 2012, si è proceduto anzitutto all'accettazione della carica da parte di ciascun nuovo delegato che si è impegnato, alla luce del Vangelo e del cammino della Chiesa, nell'elaborare cammini di partecipazione e di corresponsabilità di tutti i Battezzati nell'azione pastorale della parrocchia di Varallo. Il Presidente del Consiglio Pastorale è il parroco, mentre il nuovo Vice Presidente eletto all'unanimità è la Dott.ssa Rosangela Canuto che ha il ruolo di moderatrice del Consiglio e rappresenta lo stesso, ogni volta che il Presidente non sarà presente. A tutti i membri eletti per il prossimo triennio 2012 - 2014 la Parrocchia augura cordialmente un buon cammino! Nevica! Sant'Antonio e San Gaudenzio/"mercanti di neve"per la nostra gente/ erano in ritardo quest'anno, ma finalmente/ si sono mossi e poi, nel silenzio/ di una notte senza luna, hanno scaricato/ la bianca mercanzia sulla vallata. La mattina un chiarore dietro i serramenti/ una vista di sogno e un'aria ossigenata/ nelle strade un rumore di macchine smorzato/ e gente a piedi con gli occhi sorridenti…/come se questa pace della natura/ avesse, anche per l'uomo, l'effetto di una cura. Se bastasse la neve per guarire/ questa povera umanità da tutti i mali/ sarebbe il caso di pregare, miei cari ragazzi,/ che sulla Terra nevicasse tutti i giorni…/ Ma forse, ancor prima, occorrerebbe/ che facessimo nel nostro cuore un po' di pulizia! 40 41 NEVE LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Un Ricordo di LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012 Gina Perolio Julini Lunedì 6 febbraio nella sua bella casa varallese, attorniata dai familiari, ha concluso la sua operosa esistenza la signora Teresa Perolio, conosciuta da tutti come Gina. Come per Cornelia i suoi unici gioielli erano i figli ai quali aveva dedicato tutta la vita, estendendo cure e affetto agli adorati nipoti. Appena arrivata in Biblioteca a Varallo, Gina era una delle persone che incontravo quotidianamente: il suo saluto accompagnato da un sorriso aperto e cordiale, aveva contribuito a farmi sentire meno spaesata ed estranea. Dal "buongiorno" alle presentazioni e alla condivisione di un fumante caffè: mi aveva raccontato la sua vita, che era stata travagliata, segnata dalla prematura perdita del marito e da due bambini piccoli da crescere. Gina non si era persa d'animo, aveva incrementato l'attività del negozio di calzature, al piano terreno del palazzetto che ospitava la sua abitazione vicinissimo alla Cuntrà dal Bur. Di carattere aperto e cordiale sapeva consigliare senza imporre e aveva un cuore generoso: quante volte le scarpe erano state cedute gratuitamente, o con forti sconti, a persone che non avrebbero potuto permettersele. Tutto questo non per "fare carità", ma per offrire un aiuto concreto, come era nelle sue possibilità. La Gina, interpellata da noi della biblioteca, era stata lieta e orgogliosa di mettere a disposizione di Angel Miguelsanz, autore di una bella pubblicazione sugli alberghi e i ristoranti di Barcellona, mate- riale della sua famiglia: Carlo Medana e la moglie Pilar avevano gestito un albergo importante in quella città e a lei erano rimasti un vassoio, un coltello e una bella fotografia dei due coniugi. Donna molto spiritosa e autoironica, a volte mi sconcertava per la serietà di certe affermazioni, apparentemente scherzose, ma che colpivano nel segno; il suo aspetto, sempre molto curato, con i capelli impeccabili, era frutto non di sterile vanità, ma nasceva da un senso del decoro e dell'ordine. La stessa "pulizia" c'era nei suoi pensieri: diretti, pacati, mai inclini al pettegolezzo. Il brano tratto dal Libro dei Proverbi che tratteggia la figura della donna della Bibbia, letto dal figlio Norberto durante la messa, è stato molto commovente soprattutto perché mette in rilievo valori importanti anche se poco "visibili" nel nostro mondo così legato alle apparenze. Don Roberto e Don Damiano hanno concelebrato, ricordando la Fede forte che ha sorretto Gina anche nei lunghi mesi della malattia, augurandosi che da lassù lei porti un pezzo di cielo nelle nostre vite e ascolti ancora i nostri desideri profondamente umani, aiutandoci a innalzarli a Dio, facendo così decantare tutto quello che ci appesantisce inutilmente in questo affascinante cammino qui sulla terra. Piera Mazzone Anagrafe Parrocchiale Sono ritornati alla Casa del Padre: FERRERO Benvenuta; PIANA Leo; PEROLIO Teresa (Gina); COCH Heide; RIGHETTI Iginio; BRUNO Mario; BERTOLI Silvia; GIARDINO Arnaldo; ZACQUINI Giuseppe 42 43