LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Quaresima
di
Condivisione!
Iniziamo il nostro cammino quaresimale
all'insegna della Carità
Con il Mercoledì delle Ceneri è
iniziato l'intenso cammino della
Quaresima con la tradizionale e suggestiva celebrazione dell'imposizione delle
Sacre Ceneri.
Va detto che da noi qui a Varallo si
sente particolarmente urgente il bisogno
di passare ad un tempo che consolidi
relazioni più "umanizzanti", che ci aiuti
a riscoprire la ricchezza nascosta della
nostra vita interiore, i valori spirituali e
caritativi … dopo le incalzanti, lunghe e
festose manifestazioni del Carnevale cittadino; è vero che per circa un mese e
mezzo il Carnevale ha polarizzato un po'
tutti i principali eventi della città, promuovendo decine di interessanti iniziative locali e catturando letteralmente i
cuori, le giornate ed i fine settimana
(soprattutto dei più giovani che spesso
però in questo periodo non trovavano
più né il tempo né le energie per santificare le "festività religiose").
Non possiamo tacere che una cittàsimbolo come Varallo, che per secoli è
stata "portabandiera" dei valori della cultura valsesiana, della religiosità cristiana
e dell'arte - soprattutto in questo nostro
tempo di drammatica crisi economicofinanziaria e morale: non può certo continuare a far finta di accontentarsi della
solidarietà saltuaria messa in moto un
secolo e mezzo fa dal Carnevale con le
sue provvidenziali Panicce.
Oggi dobbiamo cercare di creare,
progetti mirati e duraturi nel tempo,
costruiti in sinergia con tutte le associazioni caritative che operano in città;
una rete di interventi di solidarietà che
apra tanti cuori alla speranza sul nostro
territorio con attenzione speciale alle
famiglie in difficoltà ed a coloro che
hanno perso il lavoro, la casa … e di
conseguenza la loro dignità di persone!
Mi sembra di poter dire che la
nostra Varallo ha bisogno di un rinnovato ed avvincente annuncio del Vangelo,
presentato nitidamente anche ai più
giovani, con tutto il suo fascino perché
torni a far lievitare in modo autentico la
nostra vita e le nostre relazioni.
In tanti si aspettano anche di
vedere con più chiarezza e coerenza
che la nostra fede cristiana si sappia
incarnare sempre più in atteggiamenti
di solidarietà, di accoglienza e di vera
vicinanza fraterna, in particolare verso
coloro che vivono situazioni drammatiche di difficoltà magari ai margini della
vita sociale.
Si tratta insomma di "ritrovare
decisamente la dimensione caritativa
della condivisione che ogni comunità
cristiana è chiamata a vivere con scelte
coraggiose e capaci di mettere in gioco
ciascuno di noi"!
La testimonianza della nostra carità fraterna deve concretizzarsi anche
con un'attenzione ancora più delicata e
personale nei confronti dei tanti nostri
giovani che oggi non riescono più a scorgere in Gesù la sorgente trasparente a
cui saziare la loro sete di autenticità, di
felicità e di risposte convincenti alle
domande della loro vita! Come possiamo
veicolare alle nuove generazioni la nostra
gioiosa fede cristiana?
Ma non stacchiamo gli occhi del
cuore neppure dai nostri anziani e malati che vivono nella solitudine e in condizioni economiche spesso pungenti e di
forte disagio; naturalmente rese più
gravi ed acute dall'attuale crisi economico-finanziaria.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
A tutti costoro la nostra Chiesa di
Varallo ha il dovere di poter offrire una
parola di speranza e di spalancare le
braccia della sua generosità … declinandola in gesti concreti, frutto di quella
sincera conversione del cuore alla quale
la Quaresima ci chiama davvero tutti e
senza troppi sconti!
La Quaresima è tempo favorevole
di silenzio (dai tanti frastuoni mediatici
che sempre insidiano il nostro cuore); è
tempo da consacrare alla preghiera,
all'ascolto della Parola e delle persone
che busseranno quotidianamente alla
porta del nostro cuore … C'è sempre più
bisogno di saper ascoltare, ancor prima
di aiutare materialmente! Il nuovo nome
del "digiuno" e del "magro quaresimale"
si chiama oggi condivisione, solidarietà,
sobrietà di vita … senza inutili sprechi o
ostentazioni!
La nostra conversione quaresimale passa obbligatoriamente dal saper
accettare il Vangelo per quello che dice,
nella sua interezza, anche là dove si fa
scomodo e duro. È l'accettazione della
Croce che salva.
Per cercare di essere davvero credibili, come comunità cristiana, occorre
tentare anche di vivere tutti con maggiore sobrietà e solidarietà: queste le
coordinate indicate per ciascun cristiano dalla nostra Caritas diocesana.
Soprattutto in questi delicati tempi di
crisi economica e sociale.
La nostra parrocchia continuerà a
farsi promotrice di speranza verso i più
deboli (tra cui ci sono anche diverse
famiglie varallesi) con un'iniziativa quaresimale di carità a favore "di chi non
ha più casa". Perché non possiamo provare insieme ad adottare mensilmente
qualche famiglia realmente bisognosa
della nostra comunità?
Che questo cammino di Quaresima
Il Calendario Liturgico
ci aiuti a camminare con il cuore davvero proteso verso i più fragili, accompagnati ed illuminati dalla grazia del
Signore che ci sospinge a condividere il
nostro cuore, la nostra tavola, il nostro
"di più"!
don Roberto Collarini
INDICE
pag. 2il sito della Parrocchia
pag. 3 / 4 l’editoriale del prevosto
e l’indice
pag. 5 calendario liturgico e Vie
Crucis
pag. 6
Passio - Padri della Chiesa
pag. 7
calendario corsi prematrimoniali
pag. 8
etica e politica
pag. 9 la scuola dell’infanzia
pag. 10
carità parrocchiale
pag. 11
la cena del digiuno
pag. 12
un nuovo vescovo in Bangladesh
pag. 13/14 i segni di Lourdes
pag. 14/15 l’AVAS a Casa Serena
pag. 16/17 la testimonianza
di don Domenico Ricca
pag. 17/18 il ricordo di Oscar Luigi Scalfaro
pag. 19 l’oratorio della Crosa
pag. 20 preghiera per la pace
pag. 21
testimonianza dall’ Africa
pag. 22
riflessioni sulla bellezza
pag. 23 riflessioni sugli angeli custodi
pag. 24/25 il culto del Beato B. Caimi
pag. 25/26/27 il santuario
di N.S. di Lourdes a Crevola
pag. 28/29 il libro “la cà dal fum”
pag. 30/31/32 il museo di storia naturale
pag. 33/34 il Liceo Classico di Varallo
pag. 34/35 la serata culturale del
Carnevale
pag. 36
verso l’assemblea parrocchiale
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della
Parrocchia
Sabato 3 marzo, Oratorio di Sottoriva
ore 19.30 - Cena del digiuno pro Gruppo Bangladesh
Sabato 3 marzo, Oratorio di Borgosesia,
ore 16.30/22.00 - Incontro di scuola animatori
Domenica 4 marzo, Oratorio di Varallo
ore 10.00/17.00 - Ritiro ragazzi Prima Comunione e genitori
Venerdì 9 marzo, Chiesa Parrocchiale di Romagnano
ore 21.00/22.30 - Incontro di Lectio per i giovani
Domenica 11 marzo, Collegiata e Oratorio di Varallo
ore 10.30/17.00 - 1° Confessione e ritiro per i ragazzi di Terza Elementare
Domenica 18 marzo, Oratorio di Varallo
ore 10.00/17.00 - Ritiro ragazzi Cresima e genitori
Sabato 24 marzo, Chiesa Madonna delle Grazie e Sacro Monte
ore 20.45/22.30 Fiaccolata e Veglia dell’Annunciazione
Venerdì 30 marzo, Chiesa di Sant’Angelo di Milano
ore 21.00/23.00 - Esecuzione della Passione secondo Luca
(parteciperà il Coro Liturgico S. Gaudenzio)
Sabato 31 marzo, Piazza Castello e Chiesa Parrocchiale di Ghemme
ore 16.00/22.00 - Veglia Diocesana delle Palme
Presiede il vescovo di Novara, Mons. Franco Giulio Brambilla
Sabato 31 marzo, Teatro Civico Varallo
“VIA CRUCIS”
Venerdì 2 marzo - ore 20.45 CHIESA DI
SANT’ANTONIO
(anima il Gruppo Liturgico)
Venerdì 9 marzo - ore 20.45
CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
(anima il Gruppo del Man)
Venerdì 16 marzo - ore 20.45
CHIESA DI SAN LORENZO, CREVOLA
(anima la Commissione Famiglia e il Centro Libri)
Venerdì 23 marzo - ore 20.45
CHIESA DI SAN GIACOMO
(animano gli “Amici di Lourdes”)
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Progetto Passio 2012 - "Abba’ un Dio Papa’"
Sezione Padri della Chiesa
Incontri dell'Unità Pastorale di Varallo
Mercoledì 29 febbraio - ore 21.00 - ROCCAPIETRA, chiesa di S. Martino
Un amministratore diventa Pastore: la testimonianza di sant'Ambrogio
Relatore: don Antonio Soddu
Mercoledì 7 marzo - ore 21.00 - CRAVAGLIANA, chiesa di Maria Vergine
Assunta
Un monaco diventa Papa: san Gregorio Magno
Relatore: don Damiano Pomi
Mercoledì 14 marzo - ore 21.00 - VARALLO, chiesa della Madonna delle Grazie
La scoperta della vita vera: la ricerca di Dio in sant'Agostino
Relatore: don Gian Paolo Zanetti
Mercoledì 21 marzo - ore 21.00 - QUARONA, chiesa di Sant'Antonio Abate
Una vita immersa nelle Sacre Scritture: san Girolamo
Relatore: don Maurizio Poletti
Martedì 3 aprile - ore 21.00 - BORGOSESIA, chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Chori Patris. Polifonie della Passione di Cristo. Opera in sei quadri musicali
Dirige: Carlo Senatore
Sabato 7 aprile - ore 9.30 - VARALLO, Basilica del Sacro Monte
Chi è il vero padre di Isacco? Dio mette alla prova Abramo
Relatore: don Silvio Barbaglia
Sabato 21 aprile - ore 21.00 - VARALLO, Teatro Civico
Vortici. Ciò che si fa per amore è sempre al di là del bene e del male
Compagnia Teatrale "Della Civetta"
Lunedì 23 aprile - ore 21.00 - BORGOSESIA, Cinema Lux
Il Vescovo di Novara incontra tutte le comunità parrocchiali della Valsesia
Serata con S.E. mons. Franco Giulio Brambilla
Mostra itinerante "Il volto dei Padri"
Iconografia dei Padri della Chiesa nell'arte valsesiana"
A cura di don Damiano Pomi
Varallo, Collegiata di S. Gaudenzio - dal 12 al 18 marzo
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Corso
di
Preparazione
al
Matrimonio Cristiano
VICARIATO DELLA VALSESIA
VARALLO - Centro Giovanile "G. Pastore" dal 25 febbraio al 17 marzo 2012
(e Giornata con il vescovo in Seminario)
Sabato 25 febbraio, ore 21.00
Presentazione delle serate e delle tematiche
Relatore: don Domenico Guala - Parroco di Scopa
Martedì 28 febbraio, ore 21.00
Cos'è, oggi, il matrimonio? Per la società, per noi, per la Chiesa
Relatore: don Ezio Caretti - Parroco di Borgosesia
Giovedì 1 marzo, ore 21.00
Il matrimonio nella Bibbia: cammino d'amore e d'alleanza
Relatore: don Gian Paolo Zanetti - Responsabile Oratorio di Varallo
Martedì 6 marzo, ore 21.00
Il rito del matrimonio in Chiesa
Relatore: don Maurizio Poletti - Parroco di Scopello
Domenica 11 marzo - Civiasco "Casa delle suore pianzoline"
Giornata di condivisione e riflessione tra coppie animata da coppie di sposi del Vicariato dell'Ovest-Ticino
Giovedì 15 marzo, ore 21.00
Procreazione responsabile e sessualità nel matrimonio
Relatore: dott. Leonardo Ruga - Medico condotto a Quarona
Sabato 17 marzo, ore 21.00
"Io accolgo te": quali valori nel matrimonio cristiano?
Relatore: don Roberto Collarini - Parroco di Varallo
Domenica 25 marzo - Seminario di Novara
Giornata di ascolto e di confronto con le altre coppie
Incontro con mons. Franco Giulio Brambilla - Vescovo di Novara
N.B.: Tutti coloro che desiderano sposarsi in chiesa, sono invitati a partecipare
a questo Corso di Preparazione al Matrimonio cristiano. E' necessario concordare al più presto con il proprio parroco la data della celebrazione del Matrimonio
e scegliere la chiesa dove si desidera sposarsi, per organizzare, poi, un colloquio con la coppia di fidanzati e preparare per tempo tutti i Documenti utili per
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Etica
e
Politica: Continuano gli Incontri per Riscoprire
i Valori Buoni della Politica
Con il nuovo anno 2012 e con le
Elezioni Amministrative sempre più vicine, ci è sembrato più che opportuno
riprendere gli incontri su ETICA e POLITICA.
Infatti, mai come oggi si sente la necessità di un approfondimento e di un confronto sull'importanza dell'etica nella
costruzione delle nostre relazioni e della
nostra vita, perché nel contesto culturale, in cui viviamo, le basilari norme etiche del vivere civile sono sempre più
spesso accantonate in favore dei miraggi
del facile guadagno e del divertimento
sfrenato e a tutti i costi. E' necessario
ripensare agli stili di vita per poter vivere in modo sensato in questo tempo di
crisi e progettare un'economia sostenibile
da tutti.
In quest'ottica, ci sembra essenziale riprendere il dialogo, con i cittadini,
adulti e giovani, iniziato con l'incontro di
novembre 2011 animato dall'avv. Roberto
Cociancich di Milano, in modo da riscoprire quei principi imprescindibili su cui si
basa non solo la nostra Costituzione, ma
anche la nostra identità culturale e cristiana.
Gli scandali, le discriminazioni, le
disuguaglianze e la corruzione a tutti i
livelli, sono presenti in tutti gli angoli
della nostra vita: desideriamo riportare
alla luce, al di là degli infiniti modelli
negativi che i "media" e la realtà di ogni
giorno continuano senza sosta a presentarci, la reale forza identitaria che rende
l'esistenza dei singoli e della comunità
degna di essere vissuta. Si parlerà di
mafia, di immigrazione, di economia, di
lavoro e della dottrina sociale della Chiesa,
che ha ben presente il bene di tutti.
Non fermiamoci, "Ognuno di noi
può fare qualche cosa per cambiare il
mondo" come ha ripetuto diverse volte
Cociancich.
Vi anticipiamo la serie di appuntamenti che il Centro Libri-Punto d'Incontro
in collaborazione con la Parrocchia di San
Gaudenzio, AGESCI-Gruppo Scout Varallo,
ANFFAS Valsesia, AVAS, Associazione Amici
di Lourdes Hospitalitè Varallo - Valsesia,
Biblioteca Civica "Farinone Centa",
EUFEMIA, Gruppo Bangladesh, Gruppo
Giovani Oratorio Varallo, Istituto Storico
per la Resistenza, Nova Jerusalem,
Presidio di "Libera"-Borgosesia "Rocco
Chinnici", sta proponendo per stimolare
tutta la nostra comunità di Varallo a
riflettere sui valori morali, che devono
continuare ad essere alla base di tutte le
nostre scelte di vita.
Ecco qui sotto gli appuntamenti
che vi proponiamo:
Sabato 25 febbraio 2012, ore
11.00 presso il Centro Giovanile "G.
Pastore" incontro con Maurizio Ambrosini
su "Domande e risposte sulle migrazioni
per comprendere il mondo"
Martedì 6 marzo 2012 - ore 21,00
- presso il Cinema LUX di Borgosesia
incontro con il giudice avv. Giancarlo
Caselli
Venerdì 23 marzo - ore 21,15 presso il Centro Giovanile "G. Pastore"
incontro con Carlo Colzani (sindacalista
di Novara) su “Dov’è finita la ricchezza?
dov’è finito il lavoro?”
Sabato 14 aprile 2012 - ore 21,00
- presso il Centro Giovanile "G. Pastore"
incontro con Simona Beretta (Università
Cattolica di Milano) su “Economia nel
mondo globalizzato, che cosa si può cambiare”.
Essendo necessario l'apporto di
tutti, vi aspettiamo per costruire insieme
con voi un percorso che sia utile a tutta
la nostra comunità.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Educare un Bambino e’ Dare il Meglio di Se Stessi.
Ne Farà quel che Vorrà', ma noi non glielo Abbiamo Negato!
La scuola dell'Infanzia "S.
Vincenzo" è stata istituita dalla nostra
Parrocchia S. Gaudenzio in continuazione dell'asilo dell'Istituto S.
Vincenzo delle Suore della Carità. Essa accoglie bambini provenienti da
Varallo e alcune frazioni della valle e
per questo è fondamentale la collaborazione con gli Enti presenti sul
territorio. Accoglie altresì bambini le
cui famiglie sono in chiara difficoltà
economica.
La scuola si caratterizza per
l'originalità e la specificità della suapresenza, i cui connotati possono
essere così sintetizzati:
- È la scuola sostenuta dalla
comunità parrocchiale, espressione
di una cultura e di valori cristiani
profondamente radicati;
-
Svolge un servizio pubblico,
senza finalità di lucro, a vantaggio di
tutti i bambini, senza discriminazioni;
-
Si fonda sull'autonomia pedagogica, organizzativa ed istituzionale;
-
Il bambino è inteso come soggetto che deve crescere per conquistare l'autonomia, per realizzare se
stesso, tenendo conto della sua individualità, irripetibilità e globalità;
-
Il bambino è stimolato a ricercare il senso della propria vita e a
instaurare positivi rapporti con gli
altri bambini ed adulti;
- L'educazione è intesa come
azione volta a promuovere il pieno
sviluppo della persona attraverso la
testimonianza dei valori, la parola,
la competenza professionale delle
educatrici, l'opera della famiglia e
della comunità.
Un ulteriore aspetto qualificante della scuola è l'esigenza di "fare
comunità" tra corpo docente, personale ausiliario, le famiglie e tutte le
componenti che a vario titolo entrano in contatto con i bambini, anche
tramite incontri specifici inerenti
all'educazione.
Una particolare importanza è
anche data dal coinvolgimento dell'intera famiglia, pertanto si organizzano momenti specifici quali ad esempio la festa dei nonni, il teatro bambini/adulti, le gite con tutta la famiglia…
Ricordiamo pertanto che sono
ancora aperte le iscrizioni per l'anno
scolastico 2012/2013 e che per tutte
le informazioni relative ad orari,
periodo di funzionamento, costi e
modalità di iscrizione, ci si può rivolgere direttamente alla Scuola stessa
(Via Carelli 13, tel. 0163/53.275)
aperta dal lunedì al venerdì dalle
7.30 alle 18.00.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Carita’ Parrocchiale:
un
Aiuto
Costi degli affitti da sostenere:
La nostra Parrocchia propone - 1 componente anziano € 250
€ 280
a tutta la comunità quest' iniziati- - 2 adulti
€
80
va caritativa per la prossima - 2 adulti, 1 minore
€
25
Quaresima: "UN AIUTO PER - 1 adulto
L'AFFITTO”.
- 1 adulto
€ 300
L'iniziativa prevede, per chi - 3 adulti
€ 100
lo desideri, il versamento di una
quota mensile (minimo € 5,00); si
può versare l'intera somma per un Totale mensile necessario per
anno (€ 60,00) oppure la quota che poter pagare l'affitto a tutti:
si desidera, presso l'Ufficio
€ 1.035,00
Parrocchiale oppure al Centro
Libri, per aiutare il pagamento
Grazie a tutti coloro che
dell'affitto ad alcune famiglie
varallesi in difficoltà e particolar- aderiranno con generosità a questa iniziativa di carità fraterna!
mente bisognose.
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La Cena
per l’Affitto
Tale iniziativa non avrà un
tempo limitato, ma questo periodo
di Quaresima vuole soltanto essere
un punto di partenza per vivere
concretamente la nostra "prossimità" con chi si trova nel bisogno
all'interno della nostra stessa
comunità.
"Fatevi carico gli uni dei pesi
degli altri" ci ricorda San Paolo,
mentre gli Atti degli Apostoli
aggiungono: "I credenti avevano
tutto in comune, le loro proprietà
ed i loro beni li vendevano e li
condividevano con tutti, secondo
il bisogno di ciascuno!"
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
del
Digiuno
La Parrocchia di Varallo
in collaborazione
con il "Gruppo Bangladesh" organizza per
SABATO 3 MARZO - ore 19,30 "LA CENA DEL DIGIUNO"
presso il Centro Giovanile "G. Pastore" di Sottoriva
All'inizio di questo tempo quaresimale di rinuncia e di digiuno, il sobrio
incontro conviviale a base di un piatto di riso (come si mangia ogni
giorno nella Missione di Dinajpur in Bangladesh) vuol essere un momento
di fraterna vicinanza e solidarietà con coloro che vivono situazioni di
grande povertà e disagio.
La partecipazione è aperta a tutta la Comunità ed il ricavato della serata
- ad offerta libera - verrà destinato al Centro di Dinajpur che dà assistenza, nutrimento ed istruzione a circa 800 ragazzi del povero popolo
bengalese.In particolare, Padre Quirico Martinelli, direttore della
Missione, ha evidenziato la necessità di effettuare importanti ed urgenti
opere di ristrutturazione del refettorio scolastico, per un costo previsto
di
circa
€
7.800,00.
Vi aspettiamo
numerosi
a questa
importante
iniziativa
di solidarietà.
Grazie di cuore!
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Un Nuovo Vescovo
Padre Quirico Martinelli direttore
della Missione di Dinajpur ci rende partecipi della grande festa per la consacrazione a Vescovo di Mons. Tudu.
Originario della missione di
Mariampur (nel Nord), mons. Tudu ha 45
anni ed è il primo sacerdote di etnia
Santal a diventare vescovo, che non si
sarebbe aspettato "tutto questo sostegno
e
questa
grande accoglienza. Ero
un po' spaventato, la
vocazione
episcopale è
qualcosa
che non si
riesce
a
comprendere subito.
Ma io dipendo
dalla
volontà di Dio, sono nelle sue mani". Io
sarò il vescovo di tutti, senza distinzione.
La mia vocazione è rivolta ad ogni comunità: Santal o altre tribù; cristiani e non
cristiani. Questa varietà sarà la nostra
ricchezza". “Educazione e scuole, ma
anche giustizia e pace, sono "i bisogni
essenziali delle popolazioni di Dinajpur. Mi
aspetta una grande sfida, c'è molto lavoro
da fare. Ma con l'aiuto della gente e dei
religiosi, questa diocesi potrà crescere.
Ed io con loro": queste sono le parole pronunciate da Mons. Tudu.
Si organizza, allora, l'accoglienza
di 5300 invitati, rappresentanti delle 14
comunità parrocchiali e dei 360 villaggi
di questa giovane Chiesa. Si calcola che
oltre settemila saranno le persone che
parteciperanno, 230 i sacerdoti e oltre
250 Suore "invitate", più 9 Vescovi ed il
Nunzio.
Ci sarà paglia per la maggioranza
per dormire alla vigilia della festa e ver-
in
Bangladesh
ranno usati tutti i letti a disposizione.
Bisognerà pensare al cibo... nuova moltiplicazione del riso, questa volta!
E' tutto un fermento dei vari comitati responsabili. La zona scelta per la
celebrazione, il campo di gioco della
scuola St. Philip's, vede venire su una
struttura di bambù che fa invidia a qualsiasi palasport sia per l'eleganza sia per il
costo. Qui tutto deve costare il meno
possibile ed allo stesso tempo fatto il
meglio possibile: la tenda si basa su 120
bambu', piantati nel terreno per circa un
metro e legati insieme, portanti della
copertura di tela decorata. Elastici come
è elastico il bambù che si piega, si flette
ma resiste! La tenda dell'alleanza è lunga 70 e
larga 50 metri e dovrà contenere i circa
settemila invitati all’ordinazione del
Vescovo Sebastian Tudu, settimo Pastore
della diocesi di Dinajpur. Diocesi madre,
perchè negli anni ha dato vita a quattro
diocesi. Al desco della registrazione sono
in 5.400 (con diritto al buono pasto perchè anche questo è importante. Cena,
colazione e pranzo per 6.000 e...rotti) ma
la Tenda dell'alleanza ne ospiterà seimila
o settemila.
Mons. Joseph Marino, Nunzio
Apostolico in Bangladesh chiede di essere
vicini a questa Chiesa che accoglie come
Vescovo, per la prima volta in Bangladesh,
un Sacerdote della etnia Santal.
P. Pinos nel suo libro "Il mercato
delle stelle" descrive come fu battezzato
il primo Santal, Sam Soren, e come Cristo
si fece presente tra loro. Lui illetterato
aiutò P. Pinos ed altri a portare il Vangelo
nella vita di questa etnia che oggi dona
un Vescovo alla Chiesa! Rileggendo quelle pagine viene
spontaneo rendere grazie al Signore di
come Lui entra nella storia dell'umanità
attraverso gli umili ed i poveri
Affidiamo tutto a Maria, Madre
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
I Segni
Lourdes
di
E’ l’ 11 febbraio 2012, ci si prepara alla Fiaccolata che commemora la
prima apparizione della Vergine a
Bernadette, una serata gelida con fiocchi di neve che cadono dal cielo come a
voler formare un candido mantello.
Cosi Varallo oggi e così ci immaginiamo
Lourdes nel giorno 11 del mese di
Febbraio del 1858 …
Nella chiesa della Madonna delle
Grazie non molte le persone, ma le loro
fiaccole e i loro cuori scalderanno il
cammino verso la statua della Madonna
di Lourdes che si trova ai piedi della
Collegiata.
Per la nostra comunità Valsesiana
il 2012 è l'anno del Pellegrinaggio al
Santuario Mariano di Lourdes, anno in
cui come sempre, la nostra valle si metterà in cammino verso quei segni che la
Vergine Maria ci ha donato, segni che ci
sembra giusto ricordare all'inizio di questo cammino:
La Roccia: Il cuore di Lourdes
pulsa nella Grotta. La Grotta è scavata
nella roccia, sinonimo di solidità. La
Bibbia non esita a dire: "Il Signore è la
mia roccia." Posso fondarmi su Lui: non
verrà meno. Nessun stupore quindi se,
passando sotto la Grotta, molte persone, non solo la baciano ma si soffermano per appoggiarvi la mano o la fronte.
"Signore, mia roccia, mia forza, mio
liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui
trovo riparo;mio scudo e baluardo, mia
potente salvezza."
La Luce: durante la quindicina
delle apparizioni, Bernardetta aveva
l'abitudine di portare una candela quando veniva alla Grotta, sia per farsi luce
nel cammino, perchè di solito ci veniva
quando era ancora buio: ma soprattutto
perchè la candela era un simbolo religioso: il fedele offre una candela che lo
rappresenta. E' per questo che l'offerta
di una candela ha un significato importante nelle cerimonie di consacrazione
a Dio.
La processione "aux flambeaux":
in luoghi indicati, sono a disposizione
delle candele particolari sul cui cartoncino protettivo sono riportate le strofe
del canto dell'Ave Maria di Lourdes per
seguire
meglio
la
processione
"Io sono la luce del mondo;
chi segue me non camminerà nelle
tenebre, ma avrà la luce della vita.".
L'Acqua: L'acqua a Lourdes è presente ovunque: scorre nel Gave, piove
dal cielo. Si dice che a Lourdes piove
soltanto 130 giorni all'anno, ma i residenti ne hanno seri dubbi. Ma qui, parlare di acqua, vuole soprattutto riferirsi
a quella della sorgente che la Vergine
ha fatto scoprire a Bernardetta il 25
febbraio 1858 nella Grotta.
Ma come rispondere all'appello
della Vergine: "Andate a bere alla sorgente e lavatevi"? Le fontane: appena dopo le arcate. Se volete, potete procurarvi delle
boccettine e così portarne ai vostri
cari. Il Cammino dell'acqua: sull'altra
sponda del Gave. Ogni tappa sul cammino porta un nome biblico, perchè l'acqua ha semopre avuto un grande ruolo
nella Scrittura. Le piscine: anche se la priorità è
riservata ai malati, però l'accesso è
aperto a chiunque. Il bagno nelle piscine ha un significato molto forte per ogni
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Bernardetta ha sempre detto che
l'acqua della fonte non aveva alcuna
efficacia senza la preghiera. Quest'acqua
non ha né potere magico, né benefici
minerali speciali. Ma essa ricorda le
acque primordiali, l'acqua battesimale,
le lacrime del pentimento, l'acqua che
sgorga dal costato trafitto del Cristo,
simbolo
dello
Spirito
Santo.
"Ma chi beve dell'acqua che io gli darò,
non avrà più sete; anzi, l'acqua che io gli
darò diventerà in lui sorgente d'acqua
viva che zampilla per la vita eterna."
Ora i pochi mesi che ci dividono
dal 24 Agosto, giorno della partenza del
Treno dalla Stazione di Varallo, saranno
mesi ricchi di gioia, lavoro e stanchezza.
Giornate passate non solo ad organizzare la complessità del pellegrinaggio, ma
anche in momenti di comunità, preghiera e gioia, momenti che ci auguriamo
L’Avas
a
possano essere condivisi con tutti voi.
Per prepararci a vivere ancora più
intensamente il pellegrinaggio l’Associazione proporrà vari momenti di fomazione
spirituale. Il prossimo sarà sabato 17
marzo al Santuario di Oropa, luogo permeato da una religiosità profonda e particolarmente viva, che affonda le sue radici
in sei secoli di devozione popolare e dove
si venera la famosa Madonna Nera.
Questo il programma:
ore 8.30 partenza in pullman
dalla stazione di Varallo
ore 10.30 S. Messa al Santuario
visita del complesso
pranzo in ristorante
al termine: riflessione spirituale tenuta
da don Roberto, parroco di Varallo, sul
tema “Il sì di Maria, il nostro sì!”
ore 16.30 partenza da Oropa
Il costo è di € 30,00 e le prenota-
Casa Serena
I volontari dell'AVAS hanno trascorso, durante il 2011, molte ore presso Casa Serena, svolgendo vari preziosissimi compiti volti a confortare gli
ospiti, così da rendere più dignitosa la
loro permanenza nella struttura. Ogni giorno alcuni di loro si sono
recati ai piani per tenere compagnia
agli ospiti, hanno conversato con loro
stimolandoli a raccontare episodi della
loro gioventù e aiutandoli a ricordare i
momenti più felici; altri hanno aiutato
gli infermi durante i pasti. Hanno svolto
anche attività di animazione legate agli
interessi, alle predisposizioni e alle
capacità di ciascuno. Così si sono tenute
lezioni di canto per i componenti del
Coro "Le Primule"; sono stati proiettati
film che hanno riscosso successo; è
stata tenuta aperta la Biblioteca offrendo non soltanto momenti di lettura, ma
anche la possibilità di "fare salotto"; si
è giocato alla tombola, cosa che rende
felice ciascuno perché ad ogni ambo,
terno, ecc. viene consegnato un piccolo
premio. Il sabato però è sempre stato il
momento clou dell'animazione: infatti i
volontari, splendidi anche da soli nello
svolgimento del loro servizio, sono stati
supportati anche da gruppi esterni.
Anche nel 2011, infatti, ci sono stati
i soliti appuntamenti annuali con cori e
artisti locali: Coro Eco, Alpin dal Rosa, I
Cabarettanti, Roberto Fila che ha fatto
cantare gli anziani, accompagnandoli con
la sua chitarra; la Banda Musicale Città di
Varallo, il Coro Arcobaleno della Parrocchia
di Varallo. Durante il periodo di Carnevale
si è svolta una festa mascherata accompagnata dalla musica del Gruppo Serenella
di Alagna. A fine giugno si è effettuata la
tradizionale "cena nel parco": purtroppo, a
causa del maltempo. è stato trasformato
in parco il salone delle feste. 14
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
La gioia di ciascuno era comunque
grande, per cui anche lì hanno visto "il
cielo e alberi infiniti". Alla fine di ottobre il Gruppo degli Alpini ha preparato
la solita castagnata. Anche i più piccoli
si sono recati in Casa Serena per portare
un momento di fresca vivacità: i bambini
dell'oratorio di Doccio e gli alunni delle
elementari della classe della nostra preziosissima maestra Liviana.
Durante il periodo natalizio i ragazzi del Grim si sono esibiti in un bellissimo
saggio di chitarra. Ci sono stati anche
momenti in cui gli
anziani sono stati
avvicinati ad uno ad
uno: ogni mese infatti sono stati festeggiati i loro compleanni e ciascuno ha
ricevuto un presente, allietati anche
dalla musica di
Tersillo. Gli anziani
dal canto loro, per
Pasqua e per Natale,
aiutati dai volontari,
hanno
preparato
biglietti di auguri,
riconoscenti per le
attenzioni dedicate
a loro.
Bene! Questo
quanto (tanto - tantissimo) è stato
fatto dai nostri
volontari nel 2011.
Come sarà il 2012?
Si spera altrettanto
ricco di iniziative,
di gioia, di voglia di
fare per gli altri e
con gli altri. E' doverosissimo ringraziare ad uno ad uno
per nome i volontari
… ma poi se ne
dimenticassimo
uno? Allora un grazie di cuore a tutti!!
Chi ha fatto si riconoscerà fra questi
tutti!! P.S. Abbiamo bisogno di altri
volontari. Accorrete numerosi per dare
il vostro contributo! Bastano due ore
alla settimana.
L’AVAS è lieta di invitare la comunità a una serata di “divertimento
all’insegna della solidarietà” con lo
spettacolo Pinocchio, a cura della compagnia de “Il Veliero”.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Una Vocazione Salesiana in Carcere,
una Proposta per la Nostra Comunità
La testimonianza di don Domenico Ricca
Abbiamo potuto ascoltare ad uno
degli incontri organizzati da "La Nuova
Regaldi", l'associazione culturale animata da don Silvio Barbaglia, la testimonianza di don Domenico Ricca, da 30
anni cappellano nel carcere minorile "F.
Aporti" di Torino.
"Sul carcere viene scaricata tutta
una serie di compiti che in una società
giusta e ordinata dovrebbero essere
affrontati con altri strumenti e trovando altre risposte. Il carcere funziona
come ultimo livello istituzionale, come
tragica discarica finale dove vengono
fatti precipitare problemi che nessun
altro vuole o può risolvere". Così don Domenico ha introdotto
la sua riflessione sulla realtà carceraria
italiana, abitata oggi da 64.000 persone, per metà in attesa di giudizio, per
metà stranieri, per un quarto tossicodipendenti; tenuti in celle con il 150% di
sovraffollamento. Di essi, 500 sono
minorenni.
E' la pena un deterrente? No,
dice don Domenico, "è una bestemmia!"
L'articolo 27 della nostra
Costituzione parla chiaro : "Le pene non
possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato!" Dalla colpa alla pena e da questa
alla responsabilità e quindi alla dignità:
ecco il percorso da fare.
Per far questo però ci vuole una
comunità operante, capace di educazione perché mette in circolo relazioni che
contano, perché capace di esprimere
messaggi simbolici chiari agli adolescenti: non bisogna fargliela facile, non si
fanno sconti sul principio della riparazione del danno. Bisogna
garantire
diritti, ma esigere doveri.
I ragazzi lo capiscono bene, ma
hanno un gran bisogno di coerenza:
come si fa ad educare alla legalità in un
contesto dove la legalità non viene
rispettata e praticata?
Ci vuole uno stato sociale, non
uno stato penale, con un unico codice di
leggi per tutti e non uno per i "briganti"
ed uno per i "galantuomini". Al dunque
delle cose anzitutto, dice don Domenico,
si cambi la legge sull'immigrazione e
quella sull'uso degli stupefacenti. Il carcere non cura la tossicodipendenza, ma
la esaspera.
Cosa fare perché questi ragazzi
possano "ripartire"?
Bisogna legare i fili di una rete di
relazioni che si è spezzata, pensiamo a
tante famiglie dissestate: ce n'è una
dietro ognuna di queste storie personali. I ragazzi si sono fatti diffidenti e
reticenti e allora "avanti con un'educazione alla legalità a tappeto", ma è l'intera "città" che va educata. Ecco l'"emergenza educativa " cui si riferiscono
anche i nostri Vescovi. Quanto al carcere occorre che sia
aperto al territorio, che preveda percorsi di "agio" in una corrente positiva
costante dove amore/tenerezza ed
amore/fermezza si utilizzino per accompagnare i giovani nel vivere emozioni.
Essi devono saper distinguere il sogno e
la realtà, correre il rischio, provare il
desiderio, ma conoscerne il limite. In
questo anche la memoria e la narrazione che ne fanno gli adulti è di grande
aiuto. Oggi c'è una crisi che è prima
culturale sul valore dell'uomo e poi è
crisi economica. Dunque torna cruciale la questione del senso della vita per progettare il
futuro. Amateli i ragazzi! dice don
Domenico con lo slancio missionario del
fondatore san Giovanni Bosco.
16
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
"Cercate la buona radice che è in
ciascuno di loro e tiratela fuori, studiate il contesto in cui vivono e costruite
comunità. Mostrate sempre una gioiosa
speranza e fate esperienze di condivisione. Dando loro fiducia non vi deluderanno".
Pur vivendo noi qui a Varallo in
una situazione sociale non così drammatica dobbiamo fare nostre queste indicazioni per un'azione educativa e preventiva. E' su questioni che si avvicinano a
quelle adombrate da don Domenico nel
dar conto dei trent'anni passati coi
ragazzi in carcere, che anche qui a
Varallo nel mondo associativo e scolastico viene maturando il progetto di
aggiungere altri centri di aggregazione a
quelli già operanti, dove imparare la
responsabilità dei buoni cittadini verso
il bene comune in una città che non alimenta i contrasti, ma alimenta le ragioni dell'incontro e della crescita comune.
Per questo si lavora anche nel
Centro Servizi Volontariato per unire
tutti coloro (scuole ed associazioni) che
hanno nel servizio educativo ai giovani
Un Ricordo
di
la ragione del loro impegno. Alla nostra
città non mancano spazi adeguati per
offrire occasioni d'incontro e di costruttiva creatività, per prepararsi a vivere
dentro un mondo che cambia rapidamente. Dobbiamo evitare di
perdere
coloro che non sono preparati alle nuove
sfide e più facilmente soccombono agli
stimoli aggressivi del possedere e del
consumare tutto e subito, conoscendo
certo il prezzo delle cose, ma non il loro
valore.
Crediamo che nel corso di
quest'anno possa prendere avvio un'attività di animazione dove accompagnare i
nostri giovani nei diversi spazi vari di cui
alcuni già attrezzati, che anche col
determinante contributo dell'amministrazione civica, saranno resi disponibili
nell'area del ex Parco D'Adda.
Per questo stiamo progettando
con i ragazzi stessi un futuro prossimo a
dimensione della nostra città perché si
viva meglio l'adolescenza e … nessuno
resti indietro.
Norberto Julini
Oscar Luigi Scalfaro
Nella notte tra il 28 e il 29
Gennaio è mancato Oscar Luigi Scalfaro,
ex Presidente della Repubblica, personaggio molto controverso, Cattolico
praticante, che ha scritto diverse pagine della storia valsesiana, essendo novarese di origine. Di
lui
voglio ricordarne una in particolare,
quella che mi ha toccato personalmente
e più da vicino …
Era l'estate 1994 e qualcuno forse
ricorderà che i Valsesiani stavano combattendo in quel periodo una grande
battaglia. Una battaglia per mantenere
la base dell'Elisoccorso 118 a
Borgosesia.Interessi politico elettorali
in Regione lo stavano dirottando inesorabilmente verso la pianura, nel casalese o nell'alessandrino.
I valsesiani raccolsero allora
19.800 "lettere firmate" (non semplici
firme…) con richiesta di protocollo da
inviare in Regione, grazie ad un fronte
unito di vero coinvolgimento comune e
popolare.
Questa mossa servì ad alzare il
livello di interesse sulla giusta battaglia
con la promessa che altre lettere sarebbero arrivate, anche dall'Ossola e dal
Biellese….
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Sarebbe bello in futuro rievocare
nel dettaglio quei momenti, perché in
tanti si sono dati da fare e personalmente non ho mai visto una Valsesia così
unita senza sigle, senza interessi di
parte TUTTI e voglio sottolineare veramente TUTTI a sostenere un servizio
divenuto indispensabile come quello
dell'elisoccorso 118 in questo territorio
montano.
Fui io personalmente, accompagnato dall'amico Dott. Roberto
Gagliardini e dal giornalista Ivan Fossati
che mi furono buoni testimoni, a portare e ad esigere il protocollo di quelle
lettere, in base alla legga 241/90, grazie ad una felice intuizione di Lorenza
Mattiolo, allora impiegata presso la Cisl
di Borgosesia. L'intento era quello di
creare un forte disagio, in grado di attirare l'attenzione sul problema a costo di
paralizzare il protocollo regionale, usando le stesse armi della più "becera"
burocrazia, come mi disse Lorenza.
Giornali e televisioni trattavano
sistematicamente questa vicenda e la
Regione Piemonte non stava facendo
una bella figura. Eravamo ad un passo
dalla vittoria, con Gagliardini riuscii ad
entrare, "peggio delle jene", anche in
un ufficio tecnico regionale che si occupava della vicenda, portando lo scompiglio e mettendo in discussione le loro
tesi. Tesi pretestuose e faziose che ci
attendevamo e che contrastai con dati
tecnici e statistici precisi ricevuti da
amici dell'Elisoccorso di Borgosesia e
non solo.
Nonostante questo, i vertici regionali tenevano ancora duro, ormai attaccati da tutte le parti e ai Valsesiani
mancava veramente poco per vincere
quella giusta battaglia. Ma mancava una
spallata finale, una voce autorevole che
mettesse la parola fine a questa squallida e pericolosissima vicenda.
Fu allora che la Dott.ssa Laura
Cerra, Sindaco di Borgosesia e sosteni-
trice convinta dell'elisoccorso in valle,
decise di contattare ed interessare del
problema il novarese Presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, consegnando una missiva durante la visita del
Capo dello Stato proprio a Borgosesia.
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Quella fu anche la volta che la
Valsesia vinse la battaglia impossibile
da vincere, come molti ormai rassegnati temevano! Per questo ho voluto oggi
ricordare la figura di Scalfaro, insieme
ad una Valsesia veramente unita, determinata e vincente!
Non è possibile quantificare quante sono state le vite salvate grazie a
quell'elicottero e al suo equipaggio dal
1994 a oggi. Uomini, donne e bambini
che non ci sarebbero più se fosse dovuto
partire (nebbia permettendo…) da
Alessandria o da Casale come gli interessi elettorali della politica più "becera" pretendevano.
A nome di tutti loro voglio ringraziare e rendere onore al personaggio
che oggi non c'è più, Oscar Luigi Scalfaro.
Come allora mi sento lontano da ogni
divisione di tipo ideologico e politico nei
confronti di chi ha sostenuto le necessità vere della gente, della gente di montagna, della nostra Valsesia.
Con questa pagina ho voluto ricordare quella volta in cui tutta la Valsesia,
forte e unita, si è opposta alla politica
degli interessi e dei personalismi con il
sostegno del “nostro” Presidente della
Repubblica!
Ferruccio Baravelli
L'Oratorio
di S. Lorenzo della Crosa
citato in uno Studio Internazionale
Voglio essere onesto nel dichiarare che
Scalfaro non rappresentava esattamente il mio ideale politico, anche se lo
rispettavo e nel primo dopoguerra fu
attaccato amico di mio padre, ma devo
essere altrettanto onesto nel dichiarare
che fu proprio lui a dare quella spallata
che ancora ci mancava!
Quella fu l'unica volta che io vidi
la Valsesia veramente unita senza divisioni politiche, sindacali, campanilistiche, associazionistiche, sociali. Un
momento che ricordo come unico nella
mia breve storia ed esistenza.
In quel periodo anche il Presidente
della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro,
disse la sua su questa vicenda, con
garbo e determinazione, con una lettera che inviò alla Regione Piemonte e che
ebbi l'onore di leggere dalle mani di
Laura Cerra, in quanto promotore di
questa iniziativa a difesa del servizio di
Elisoccorso con Elio Bertoli della Cisl di
Borgosesia.
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Il dottor Maurizio Bettoja, studioso di fama nazionale nel campo
dell'araldica, e attento conoscitore
della storia degli arredi liturgici, in un
interessante studio redatto in lingua
inglese, ha citato anche l'Oratorio di
S. Lorenzo della Crosa. Nello scorso mese di agosto l'insigne studioso romano visitò per la
prima volta la nostra piccola chiesa
frazionale. Proprio in quell'arco di
tempo stava studiando l'apparato iconografico di un piccolo acquerello conservato in una delle sale della sacrestia della cattedrale di Todi, un ex
voto per la salute, restaurata di mons.
Luzzi (Vescovo di Todi tra il 1882 e il
1888). Il piccolo dipinto era la narrazione di un solenne rito di ringraziamento e si svolge all'interno della
cattedrale e di fronte a un altare eretto provvisoriamente. Bettoja si prefisse allora l'obiettivo di studiare attentamente la macchina liturgica allestita
per l'occasione. L'aspetto più interessante di questo
altare provvisorio era la presenza delle
"palme", che erano mazzi di fiori di
seta artificiale o di mandorla a forma
di bouquet a sbalzo in metallo. Tale tipo di arredo, oggi rarissimo, fu
ritrovato dal dottor Bettoja nell'Oratorio della Crosa, e, grazie alla disponibilità di don Roberto e del Priore della
Crosa, Roberto Chiocca, poté studiare
l'esemplare di palma, dorata e in carta
stampata, mussola, risalente alla metà
dell'Ottocento, classificandola come
una sopravvivenza estremamente rara
di quello che era un modello abbastanza comune di palma, qui realizzata in
materiali economici: invece di mussola
di seta, carta dorata al posto di pizzo
oro, carta stampata al posto di seta o
nastri damascati.
19
Gabriele Federici
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Prosegue l'Esperienza di Preghiera per la Pace
alla Chiesa della Madonna delle Grazie
Ogni venerdì, alle ore 17,00 la La Messa tradizionalmente dediComunità orante delle Suore che abitano cata al "Movimento Apostolico Nuovi",
il Convento presso Santa Maria delle va assumendo anche il significato di
Grazie si unisce in preghiera con le sorel- annuncio, celebrazione e testimonianza
le consacrate che a Betlemme alla stessa sulla pace possibile nella dimensione
ora si portano presso il muro di separazio- storica terrena che stiamo vivendo.
ne che corre fra Betlemme e Gerusalemme E' il frutto di un'indicazione di
e sostano sotto l'icona della Vergine posta azione pastorale che fu tra le prime
su una lastra del muro.
date dal parroco don Roberto, quando
Il 1° marzo di otto anni fa iniziò la volle in Santa Maria delle Grazie un
costruzione del muro di separazione e incontro di preghiera e di riflessione
dunque ci sarà motivo di particolare guidato dalla Comunità di Sant'Egidio
intensità e memoria per ascoltare, pre- sul tema della delicata condizione dei
gare e condividere partecipando alla Cristiani in Terra Santa nel contesto di
celebrazione eucaristica che venerdì 2 un conflitto drammatico che sembra
marzo seguirà alla recita del Rosario, tuttora senza soluzione.
come di consueto alle 17,30.
Norberto
Julini
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Il
mio
Viaggio
su un
Altro Pianeta!
Impressioni a caldo di una ragazza varallese in Africa
Sono appena tornata da un viaggio su un altro pianeta.
Lì le persone vivono in case di
fango e paglia che a volte si sciolgono
sotto la furia delle piogge estive. La
maggior parte di queste abitazioni sono
costituite da una sola piccola stanza
male illuminata da una debole lampada
dove l'unico arredo è un tappeto sul
quale si mangia, si dorme, si prega, si
gioca e, spesso, si partorisce. Fuori
dall'uscio un cerchio di cenere indica
che lì c'è la cucina; un buco nel terreno
dietro la casa segnalache quello è il
bagno.
Su quel pianeta ho visto mangiare praticamente tutto quello che si
muove: topi, serpenti, piccioni, termiti (per non parlare di cani e gatti),
perché essere vegetariani o schizzinosi
è un lusso che chi è tormentato dai
morsi della fame non si può permettere!
I ragazzi non sanno leggere né
scrivere, non riconoscono il disegno
del sole o di una nuvola perché non
hanno mai visto un libro illustrato, non
conoscono il mese e a volte neanche
l'anno in cui sono nati, non possiedono
praticamente nulla: l'unica maglietta
viene lavata e subito rimessa, visto che
grazie al caldo si asciuga in fretta.
Lì le auto non vengono messe in
moto se non contengono almeno una
dozzina di persone più qualche animale e una quantità indefinita di bagagli.
In moto ci si va almeno in tre, o in
quattro, o in tre con una capra in
mezzo o con dei polli vivi legati a testa
in giù sul manubrio!
Su quel pianeta però le persone
che ti incontrano per strada ti salutano,
ti stringono la mano e ti chiedono "come
va?" anche 50 volte al giorno. Se hanno
un pezzo di pane ti invitano da loro per
condividere quel piccolo tesoro. I bambini dalla sconfinata immaginazione - come tutti i bambini inventano giochi con sassi e bastoni; ti
ringraziano per giorni per una caramella, un palloncino bucato, un pacchetto
di fazzoletti vuoto; ti sorridono, ti
abbracciano, ti baciano, ti saltano
addosso, ti tirano, ti spingono pur di
attirare la tua attenzione.
Lì le perone ti insegnano che si
può vivere senza acqua corrente, che
per lavare te stesso e le tue cose serve
molta meno acqua di quello che pensi,
che l'acqua è un bene prezioso e quando devi sudare e faticare per procurartela capisci subito che non va sprecata. Lì nessuno si lamenta per quello
che non ha, ma ringrazia ogni giorno
per quel che ha, anche se è poco. Su quel pianeta capisci che per
essere dignitoso non bisogna essere
sempre in giacca e cravatta, che per
essere felice non si deve avere la piscina in giardino, che per essere rispettato non serve avere la macchina più
nuova o il lavoro meglio pagato. Su quel pianeta capisci che la
vita non è fatta di ciò che hai intorno
ma da chi hai intorno e devi comportarti di conseguenza nella vita di tutti
i giorni per poter contare sugli altri nei
momenti di difficoltà.
Quel pianeta sul quale sono
atterrata è l'Africa!
"Non esiste un mondo sviluppato
e un mondo sottosviluppato.
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LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
La Bellezza
Ti sei mai chiesto perché, talvolta, quando ti trovi ad osservare un paesaggio, un plenilunio, un tramonto, una
persona o, più semplicemente, una particolare opera d'arte, non puoi trattenerti dal sospirare?
Ti sei mai chiesto perché senti
dentro di te il desiderio di fermare il
tempo e rimanere solo, tu e "quel qualcosa" che ti ha stupito, in una dimensione estatica ed eterna?
Quel flebile sospiro, o quel desiderio di perpetua contemplazione non
sono altro che la manifestazione di una
spontanea attrazione, insita in noi, per
quella realtà ammirata.
Perché questo accade?
Semplicemente perché in quell'oggetto, in quella persona, in quella porzione di Creato, abbiamo riconosciuto la
Bellezza.
Badate che l'idea a cui alludo con
il termine "Bellezza", non ha niente a
che vedere con quella propostaci da
questa nostra società che si nutre di
consumismo e di conformismo. Non vi è
nulla di Bello, ad esempio, in quei corpi
svenduti che i media ci mostrano.
Bello è ciò verso cui si è attratti
non perché mossi da interessi o secondi
fini, ma perché piace di per sé.
"Il gusto del Bello - come
sosteneva Kant (grande filosofo
del 1700) - è un piacere disinteressato e libero perché in esso
l'approvazione non è imposta da
alcun interesse, né da sensi, né
dalla ragione.(…) Infatti ogni
interesse presuppone o produce
un bisogno e, come motivo
dell'approvazione, non lascia
libertà al giudizio sopra l'oggetto."
Noi giovani siamo spesso indotti a
pensare ogni cosa in termini di tornaconto: "bello" è qualcosa, nella misura
in cui mi dà ebbrezza o piacere. Ma
questo sistema non fa altro che renderci
dipendenti da un bello che non è vera
Bellezza, ma menzogna o illusione, e ci
rende in ultima analisi schiavi di noi
stessi. Diveniamo schiavi dell'apparenza, della moda, del piacere, dell'ozio,
del nostro cellulare, del nostro appuntamento con Facebook.
Sapete cosa vuole dire essere
schiavi? Significa non potere essere pienamente se stessi, significa dipendere
da un altro, significa non poter fare a
meno di un oggetto … ci pensate! Essere
schiavi vuol dire semplicemente non
essere liberi.
Chi più di noi giovani cerca la
Libertà? Chi più di noi la implora, la
supplica, la pretende?
Ma, se ci pensiamo … chi più di
noi giovani, in quest'ansia di autoaffermazione e indipendenza, non trova altro
che schiavitù?
Sciogliamoci da queste benedette
catene che ci soffocano, ci avvinghiano
e ci trattengono in uno stato di passività
e sudditanza che non ci è proprio!
Troviamo il coraggio di guardare
in alto! la Bellezza non è un' utopia!
22
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
C'è, è fra noi, è in noi. La si può
scorgere in un fiore, negli occhi o nel
sorriso di una ragazza, in un'alba, nella
musica, ovunque …
Il dovere di noi giovani è amarla,
coltivarla, ma soprattutto difenderla;
così agendo, ci sentiremo più liberi e
più veri e potremo finalmente dare
risposta a quel sentimento di insofferenza e a quel desiderio di evasione che
tanto ci urge.
Gli Angeli
non ci
In un mattino d'estate, mentre la
rugiada si posava leggera sui fiori e
ancora un po' di silenzio allietava i cuori,
lungo una strada ben selciata, da qualche faro notturno ancora illuminata,
camminava lento e stanco un bambino
dal volto triste e spaventato. Si fermò
così un attimo e si sedette su di un fiorito prato, si prese il volto pallido fra le
scarne mani e amaramente pianse per la
grande paura del futuro, che sapeva
sarebbe stato molto triste e duro. A d
un tratto gli apparve un raggio di bianca
luce e una voce gli sussurrò: "Bambino
mio perché in codesto modo ti disperi?"
Lui rispose: "Ho perso i genitori in
un tragico incidente e in questa vita
non mi resta più niente. Ho 12 anni e
non so provvedere al mio mantenimento, amici non ho e sono solo e scontento. A cosa servo in questo mondo?"
"Ma adorabile bimbo, triste ed
infelice esser non devi, poiché Dio e gli
Angeli suoi mai ti abbandoneranno.
Guarda attorno a te, il Signore non
provvede forse ai fiori, agli animali?
Vuoi che abbandoni te, creatura sublime sua? Che più sei di un animale o di
un fiore.
Ascolta la tua interiore voce, io
Ogni opera d'arte infatti, come la
Natura stessa, è Bellezza. E, fate attenzione, se come scriveva Schelling (filosofo vissuto tra il 1700 e il 1800) l'Arte
non è altro che la rappresentazione del
trascendente nell'immanente, trovando
la Bellezza non faremo altro che toccare con mano l'Infinito stesso. Sta a noi scegliere!
Giulio Brentazzoli
Abbandonano Mai
sono l'Angel tuo e porterò con te questa
croce perché tu sei stato destinato a me
ancor prima di venire in questo mondo e
io son per te l'amor vero, puro e profondo".
"Ascoltami bene mio Angelo puro,
io ad ogni tramontar del sole sento la
voce tua nel cuor mio che mi sussurra
che paura non devo avere perché assieme a te ho tutto il divino Amore, che
sempre ho atteso e insieme proseguiremo il cammino della vita e con te la
gioia e la speranza sarà infinita".
"Dalle risposte tue capisco che
sei un fanciullo illuminato da Dio e
sento che questo nostro cammino sarà
proficuo e divino. Il compito che affrontar dovremo sarà duro e faticoso, ma
un giorno gioiremo nel Ciel radioso con
nostro Dio che è Santo e glorioso.
Mi hai illuminato il cuore e con te
che sei puro Amore proseguiremo la
nostra strada portando a chi non crede
la speranza e la fede.
Adesso fanciullo mio prosegui il
cammino tuo, io ti porterò da chi amor
ti darà ed il mio aiuto e la mia forza
sempre ti sosterrà.
Parlerò al cuor tuo ogni giorno e
ti illuminerò indicandoti il sentiero che
nostro Dio ha scelto per te".
23
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Il
culto del Beato
Fondatore del
Tra i santi che la nostra terra
valsesiana ha in venerazione, un posto
particolare occupa Fra Bernardino
Caimi, noto per essere stato il
Fondatore del nostro amato Sacro
Monte e la cui memoria liturgica ricorreva lo scorso 9 febbraio. Le vicende di
un culto nei confronti del religioso
francescano, morto a Varallo appunto
il 9 febbraio del 1500 - secondo alcune
fonti nel 1499 - meritano di essere
conosciute, essendo una pagina poco
nota della cinque volte secolare storia
del santuario. Alla sua morte, il corpo del frate
Bernardino Caimi trovò sepoltura nella
chiesa conventuale di Santa Maria
delle Grazie, come testimonierebbe
l'indicazione presente nella mappa
della chiesa stessa del 1784. Sul disegno è visibile, nella zona del presbiterio, l'indicazione di una lastra con la
seguente iscrizione: HIC QUIESCUNT IN
PACE OSSA B. BERNARDINI DE CAIMIS
MEDIOLAN. S. MONTIS VARALLI
FUNDATORIS ... MORTUUS EST AUTEM
IN HOC COENOBIO AN . VIL. AERE
1499. Nel 1925, sulla base di questi
indizi, vennero intraprese in loco delle
ricerche: rimossa la pietra il vano
sepolcrale risultò vuoto; scavando più
in profondità, fu rinvenuto uno scheletro completo, non privo del teschio e
dunque non fu riconosciuto come
appartenente al padre fondatore essendo il suo capo venerato presso la
cappella del Sepolcro al Sacro Monte
- L'area del presbiterio e del coro della
chiesa delle Grazie subì diversi interventi dal 1500 ad oggi, ed è possibile
che in quei frangenti, pur ricordando
Bernardino Caimi
Sacro Monte
che ivi era stato deposto il corpo del
frate, non se ne conoscesse l'esatta
ubicazione e che l'iscrizione ricordata
nella mappa avesse solo carattere indicativo.
La venerazione nei riguardi del
padre fondatore è testimoniata da
numerose fonti di carattere documentario, iconografico, liturgico e giuridico. In diversi opere d'arte, Bernardino
Caimi è rappresentato circondato
dall'aureola. Al Caimi il titolo di beato
è attribuito ab immemorabili, come si
può leggere sulla bolla di papa Sisto V
che riguarda il santuario e tutti i documenti in cui compare il suo nome, esso
è quasi sempre preceduto da tale qualifica.
Liturgicamente si possono ricordare le indicazioni della celebrazione
annuale della sua festa, riportata nei
martirologi dell'ordine francescano al 9
febbraio, ritenuto il suo dies natalis, o
anche celebrata il terzo giorno della
Pentecoste. Questa seconda data
potrebbe essere il ricordo della traslazione sul monte della reliquia del capo
o, più semplicemente, il trasferimento
in un periodo dell'anno più climaticamente favorevole per favorire la partecipazione dei pellegrini. Il giorno
precedente, infatti, essi già numerosi
giungevano nel capoluogo valsesiano,
per partecipare alla festa in onore
della Madonna Incoronata.
L'importanza che tali celebrazioni avevano assunto nel tempo, oltre ad
essere trasmessa dalle cronache, dai
registri delle spese effettuate in tali
occasioni, è ulteriormente ribadita da
due provvedimenti emanati dal Senato
sabaudo di Torino, risalenti al 1712 ed
24
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Il primo sospendeva la solennizzazione delle feste francescane, tranne quella del Caimi, mentre il secondo
ordinava ai sacerdoti secolari, che
erano subentrati ai frati nella gestione
del culto al santuario, di continuare a
celebrare sempre la sua ricorrenza
che, per spirito di parte, si intendeva
forse sospendere. Un culto praticato
ufficialmente ed approvato dall'autorità ecclesiastica, come attesta la partecipazione di alti prelati alle cerimonie in suo onore. Diversamente, si
sarebbe certo intervenuti per reprimere abusi ad un culto non ufficialmente
vagliato dalla Chiesa.
Con il passare del tempo, però,
la venerazione per Bernardino Caimi
andò affievolendosi, fin quasi a scomparire: una situazione cui contribuì
l'allontanamento dei religiosi france-
Il Santuario
di
Nostra
scani prima dal monte e poi anche dal
convento delle Grazie, in seguito alle
soppressioni napoleoniche. I frati non
si preoccuparono più di ottenere da
Roma la conferma papale del culto ed
anche i tentativi compiuti all'inizio del
Novecento, di avviare formalmente il
processo canonico per giungere ad una
ufficiale beatificazione di fra
Bernardino, non ebbero seguito a causa
dell'avvento dei due conflitti mondiali.
Soltanto in anni recenti si è iniziato,
nel solco di questa antica tradizione, a
ricordare annualmente il fondatore del
santuario nel mese di ottobre. Una
memoria da tenere doverosamente
viva, per far sì che non vadano perduti
preziosi tasselli di quella storia a cui
anche noi apparteniamo.
don Damiano Pomi
signora di
"…Giace il paesello di Crevola alla
distanza di 15 minuti da Varallo…", così
iniziava nel 1892 un libricino stampato
dalla tipografia dei fratelli Miglio di
Novara, intitolato "BREVI CENNI intorno
alle apparizioni della Madonna di
Lourdes e al suo Santuarietto in Crevola
Sesia".
Volendo scrivere qualche cenno
su questo piccolo oratorio ho provato a
consultare sia l'Archivio di Stato, sezione di Varallo, sia l'Archivio Parrocchiale
dove sono confluiti anche tutti i documenti un tempo formanti l'archivio di
Crevola. Purtroppo l'esito è stato negativo, ho trovato solo un articolo apparso
sul settimanale cattolico "Il Monte Rosa"
che ripropone in maniera identica quel-
Lourdes
a
Crevola
lo che è riportato appunto sul libretto
del 1892 di cui io posseggo una copia e
da dove mi era venuta l'idea di approfondire le ricerche per un articolo da
pubblicare sul Bollettino "La Casa sulla
Roccia". La pubblicazione è di 24 pagine, non ne conosciamo l'autore, infatti
l'unica firma che appare è quella del
Canonico Prevosto Vercelli che ne concesse il nulla osta.
La prima parte spiega la proclamazione del dogma dell'Immacolata
Concezione avvenuta l'8 dicembre 1854,
da Pio IX, poi in maniera molto riassuntiva narra la storiella della pastorella di
Lourdes, per poi concludersi appunto
con una breve descrizione del
Santuarietto di Crevola qui riportato.
25
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
"Anche a Crevola, nella diocesi di
Novara, per opera di una pia signora,
certa Rosina Chiocca De Gaudenzi, visibilmente ispirata dalla Vergine, surse
in modo veramente ammirabile una
Cappella dedicata alla Immacolata di
Lourdes, con perfetta imitazione di una
grotta. Giace il paesello di Crevola alla
distanza di 15 minuti da Varallo, e a
1200 chilometri da Lourdes. La Cappella è fondata sopra un
ameno poggio non molto elevato a piccola distanza dal paese e quasi di fronte
alla città di Varallo; vi si accede per
comoda stradicciola, e il fiume Sesia
che vi scorre quasi ai piedi ricorda il
torrente Gave. Posano le fondamenta
sopra vivo sasso scavato di propria
mano e con lunghe fatiche dalla suddetta signora, coadiuvata da una giovane e
robusta compagna. Misura un'area di
circa 30 mq. La volta che sovrasta l'altare è formata da stallattiti artificiali,
ed è lavorata con tant'arte che al vero
rappresenta una grotta con sassi sporgenti e pendenti. In una bellissima nic-
chia, che tutta occupa la parte del
coro, colla base a livello del tabernacolo, posa a destra una devotissima statua
della Immacolata, affatto simile a quelle che si venerano a Lourdes, colla sola
differenza che questa ha lo sguardo non
già rivolto al Cielo, ma rivolto a
Bernardetta che le sta di fronte in atto
di preghiera. Graziose e al naturale
sono le pitture rappresentanti a destra
di chi vi entra le tre fanciulle in traccia
di legna; a sinistra il Santuario di
Lourdes quale è oggidì. Tutta la Cappella
è opera del pittore signor Rodolfo
Gambini da Milano, già chiaro nel contado novarese per altri pregevoli lavori.
Il 27 settembre del 1891 il
Reverendo Mons. Giuseppe Maria Magni
da Varallo, Vicario Generale della
Diocesi di Novara, benedisse solennemente l'Oratorio; e l'11 febbraio 1892,
34.mo Anniversario della prima
Apparizione, il sacerdote don Pietro
Delpiù, tutto affidandosi a Maria, e
dopo aver permesso nel detto Oratorio
26
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Delpiù, tutto affidandosi a Maria, e
dopo aver permesso nel detto Oratorio
una divota Novena e il S. Sacrifizio
della Messa, a impetrazione dei necessari aiuti, prese possesso della Rettoria,
vacante
da
oltre
trent'anni.
Molta divozione vi si manifesta, e numerosi contansi di già gli ex voti di grazie
ricevute. L'amena posizione del luogo,
il divoto atteggiamento della vergine,
l'Oratorio stesso, tutto par che dica:
Avvicinatevi con confidenza alla
Immacolata di Lourdes e troverete
misericordia e salute".
Questo era quanto si poteva trovare andando a Crevola nel lontano
1892, ma ancora oggi pare che il tempo
si sia fermato, anzi da una foto affissa
nella lapide ricordo che la comunità di
Crevola donava al piccolo Oratorio nel
1958, possiamo incontrare anche la
benefattrice che col suo sguardo, da
mite e buona vecchina ci invita ad
entrare in quel luogo a lei tanto caro.
Un'anziana signora, originaria di
Crevola mi ha raccontato che la Signora
Rosina Chiocca De Gaudenzi, ebbe l'idea
di fare sorgere questo Oratorio, su un
luogo di sua proprietà, dopo essere
stata di persona a Lourdes, così come
per quello poco più a monte dedicato a
San Francesco, di ritorno da un viaggio
ad Assisi, arricchendolo anche di un
Presepe, quale testimonianza che proprio San Francesco diede inizio alla tradizione del Presepio. I lavori di muratura vennero eseguiti dal marito Signor De
Gaudenzi.
Per quanto riguarda il pittore che
vi eseguì le pitture interne, Signor
Rodolfo Gambini, possiamo dire che
nacque ad Arluno (Milano) il 21 settembre 1855, e morì ad Alessandria l'8
marzo 1928, è stato un pittore italiano
del periodo a cavallo tra l'Ottocento e il
primo Novecento, attivo principalmente
a Milano, in Lombardia, Piemonte e
Liguria. Studiò pittura all'Accademia di
Brera, perfezionandosi nello specifico
nell'esecuzione di motivi floreali a guazzo e ad affresco. Le sue prime opere
giovanili, erano costituite da soffitti in
stile liberty realizzati in case di privati.
Successivamente iniziarono gli incarichi
di rilievo come ad esempio il cantiere
della Cattedrale di Iglesias in
Sardegna.
Gran
parte del
considerevole archivio privato
di dipinti
bozzetti e
documentazione
cartacea,
di Rodolfo
Gambini
andò perd u t o
durante i
bombardam e n t i
avvenuti ad Alessandria il 5 aprile 1945.
Ciò che è rimasto è ora di proprietà
degli eredi della famiglia Gambini. In
età matura si legò artisticamente al pittore torinese Luigi Morgari. Nella Diocesi
novarese eseguì anche altri lavori ad
esempio: chiesa parrocchiale di San
Clemente a Bellinzago Novarese, nel
1891-1892, chiesa della Madonna di
Loreto e Sant'Anna sempre a Bellinzago,
nel 1900, chiesa di San Mamante a
Cavaglio d'Agogna, nel 1905. Venne
decorato con la Medaglia al Lavoro e il
21 luglio 1905, con la Croce "Pro Ecclesia
e Pontifice".
27
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Caterina Bocciolone
e il suo
Caterina Bocciolone, valduggese,
titolare dell'industria omonima di
Roccapietra, ha donato alla Biblioteca
Civica "Farinone-Centa" di Varallo trenta
copie del suo libro autobiografico "La cà
dal fum", una pubblicazione che sta
riscuotendo molto successo in Valsesia
perché "crea quel rapporto speciale tra
narratore e ascoltatore" che si instaurava tra nonno Basilio e la piccola
Caterina.
Il ricavato del volume è stato
interamente destinato alla solidarietà,
per finanziare un'esperienza speciale
portata avanti dall'Oratorio di
Valduggia, ma trenta copie del libro
sono state donate alla Biblioteca di
Varallo per cederle con un'offerta minima di € 15 e con il ricavato acquistare
materiale bibliografico. Per chi lo desiderasse i libri sono disponibili sia in
Biblioteca che presso il "Centro Libri
Punto d'Incontro".
Il legame dell'Autrice con la
Valsesia è anche di tipo famigliare: lo
storico Federico Tonetti nel volume "Le
famiglie valsesiane" parla della famiglia Bocciolone di Valduggia, originaria
del Vico di S. Maria d'Invozio, ricordando che molti suoi componenti furono
medici e chirurghi fin dalla metà del
Cinquecento. Nel 1769 Giacomo
Bocciolone di Valduggia, farmacista,
sottoscrisse una convenzione con l'allora priore dell'Ospedale di Varallo Marco
Antonio Carelli, prendendo in affitto
per nove anni la farmacia dell'ospedale. Un ramo della famiglia Bocciolone si
trasferì quindi a Varallo, dove tenne la
farmacia fino al 1797.
Il titolo del libro: "La cà dal fum"
viene dalla tradizione nelle nostre vallate di avere il focolare, il camino, nel
Libro "La Ca' Dal Fum”
centro dell'abitazione, come luogo in
cui si riuniva tutta la famiglia.
L'indimenticabile professor Tavo
Burat ha dedicato molte pagine a questo spazio simbolico; in Valsesia ne esiste un esempio visibile a Rassa, in una
casa nella quale si sono avvicendate
diverse attività, tra le quali quella
dell'affumicatura dei salumi locali.
Nel Dizionario del dialetto valsesiano di Federico Tonetti una voce è
dedicata a la cà dla fum (il fumo era
femminile), descritta come un locale
con le pareti completamente annerite
dal fumo perché non c'era la canna del
camino, quindi il fumo si alzava nella
stanza stessa, nella quale si mettevano
anche le grate per far seccare le castagne e le noci.
Il volume viene dedicato ai familiari e "ai bambini di Valduggia per
creare un vincolo tra le generazioni,
perché siano orgogliosi dei propri
antenati e, a loro volta, rendano orgogliosi i propri posteri": il concetto di
trasmissione della memoria è particolarmente importante oggi in un mondo
multietnico nel quale i nuovi arrivati
non devono sentirsi degli estranei, ma
28
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
degli ospiti accolti nella "Cà dal fum",
per renderli partecipi di una lunga storia che si intreccia con quella che loro
contribuiranno a costruire e raccontare. Esemplare a questo proposito la
storia di nonno Italo e nonna Emilia
Baldero Martinez, nativa di Alfaro in
Rioja, che "Fu per Valduggia la prima
donna ad inserirsi così bene in un paese
straniero". L'autrice molto opportunamente rivela l'inconsistenza del detto
"Donne e buoi dei paesi tuoi!" Nel volume sono state inserite
alcune fotografie in bianco e nero che
restituiscono l'atmosfera di quegli anni,
contribuendo ad amplificare la narrazione.
L'avvocato Enzo Barbano, al quale
è stata affidata la presentazione, considera questa pubblicazione dall'aspetto
modesto, ma molto densa di contenuti:
"Un altro tassello nella storia contemporanea della Valsesia" perché racconta "il
passaggio da un'economia ed una società
agraria allo sviluppo industriale".
Le microstorie familiari tramandate attraverso le generazioni, sedimentate talvolta in oggetti-simbolo,
che passano di mano in mano perdendo
la loro valenza d'uso per assorbire la
dimensione del ricordo, accostate le
une alle altre vanno a ricomporre il
"puzzle" del nostro territorio, ricostruendo quell'identità aperta all'accoglienza dei nuovi apporti. Le sei nipotine della signora
Caterina Bocciolone hanno avuto dalla
nonna il regalo più bello: la storia di
una grande famiglia, che nessun altro
avrebbe potuto donare con tanta freschezza di cuore.
L'Autrice, con una scrittura piana
e scorrevole, in un italiano intessuto
da parole del dialetto valduggese,
scritte in corsivo e funzionali al racconto perché esprimono concetti spesso intraducibili, racconta la sua infanzia a Valduggia, segnata dalla presenza
del nonno Basilio e delle sue otto
sorelle. Nella prima metà del Novecento
la vita nelle nostre valli era improntata
ad una grande semplicità: "Erano i
tempi in cui le persone si salutavano
anche se non si conoscevano", l'educazione veniva impartita con severità,
trasmettendo valori importanti come la
fede, la saldezza degli affetti familiari,
la solidarietà, lo spirito di sacrificio, il
lavoro, che per nonno Basilio aveva una
funzione quasi sacrale.
La "cà dal fum" è dunque una storia corale, di comunità, che con lo scorrere delle pagine e il progredire della
lettura, delinea la vita valduggese,
scandita dai rintocchi delle secolari
campane fabbricate dalla fabbrica
Mazzola.
"La mappa dei ricordi diventa
sempre più scolorita, ma l'importante è
che resti sempre un piccolo segno": tra
le pagine affiora anche un legame
parentale con il cantautore Fabrizio De
André, al quale certamente sarebbero
piaciuti molti dei personaggi descritti
da Caterina Bocciolone, come il "terapeuta della malinconia" il signor Curlaita
o la bellezza sfiorita soltanto dal tempo
della signorina Ersilia.
La musicalità e il ritmo sono cifre
narrative, usate con misura e discrezione, come è insito nella personalità
dell'Autrice, aliena da ogni mondanità e
da facili sensazionalismi, pronta a
mutare rotta appena si sfiora la commozione. 29
Piera Mazzone
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Il Museo
di
Storia Naturale "Calderini"
(seconda
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
parte)
di gabriele federici
Il Primo Novecento
La morte del Calderini segnò, in
modo definitivo, le sorti del Museo, che
venne, giustamente intitolato a suo
nome. Venne a mancare la spinta propulsiva e quella rete di conoscenze e
amicizie che avevano sostenuto l'ente. Il
successore del Calderini, il Professor
Carlo Marco, laureato in Scienze
Naturali,
a differenza, quindi, del
sacerdote, cercò di seguire gli indirizzi
del fondatore, ma non aveva la tempra. Un'occasione perduta, forse il
primo segnale di decadenza, fu la mancata acquisizione, nel 1911, dell'intero
Erbario Carestia che fu venduto dal
Comune di Riva Valdobbia all'Università
di Torino. Tuttavia il Museo, anche a
livello nazionale, in quel periodo gode,
per le sue collezioni, notevole fama,
tant'è che, nel 1912 l'Annuario di Musei
e Gallerie d'Italia vi registra un
"Monetiere" di duemila pezzi con una
"copiosa serie di Papi".
Intanto si fa sempre più urgente il
problema della classificazione. Infatti il
Consiglio Direttivo della Società d'Incoraggiamento prende atto, al momento
dell'insediamento di Marco, del fatto
che ancora "occorrono parecchi mesi di
tempo per provvedere alla disposizione,
secondo le moderne regole tassonomiche, dei detti oggetti, ripartendoli e
ordinandoli nei singoli rami del Museo
(ornitologia, mineralogia, ecc…)" L o
stesso Marco esegue queste mansioni
nel 1911, chiudendo temporaneamente
il Museo: ne porterà a termine una
parte, lasciando il resto avviato.
Nel 1916, al momento del suo
commiato, ammette la propria sconfitta: "il grande numero di oggetti contenuti nel Museo superiori di molto alla capacità delle Sale, non permise un razionale
ordinamento" e prosegue così dicendo
"la parte mineralogica però poté da me
essere completamente riordinata secondo la classificazione del Prof. Gustavo
Tschermak. Riunii in vetrine basse della
seconda sala le raccolte di petrografia,
metallurgia, marmi e quella importante
delle rocce (sic) valsesiane. Tolsi la
numismatica dalla terza sala, oscura, e
la esposi in alcune vetrine della seconda, comode ed illuminate; mettendo
invece nei leggii di ferro, ove vi erano le
monete, il tesoro degli Autografi
Rolandi…Nell'ultima sala, dalla quale
levai fossili e molluschi che ora si trovano nella terza, misi i molti pacchi della
corrispondenza del Calderini, i documenti suoi personali ed i libri…".
Il resoconto del Professor Marco è
documento importante per la memoria
di ciò che era all'epoca il Museo; da esso
sappiamo anche che occupa almeno tre
sale in base alla seguente scelta espositiva: nella prima mineralogia, nella
seconda materiale numismatico ed
altro, nella terza fossili e molluschi.
Sono i locali siti al primo piano dell'ala
del Palazzo dei Musei affacciati verso
l'ex Ospedale.
La tipologia della sala d'esposizione del museo di provincia - spesso unica,
o, come nel nostro caso, unita ad un
paio di altri locali - è quella canonica:
scaffali - vetrina costellano le parti
laterali e sono formati da una base a
piano inclinato e da un'alzata a ripiani
con vetri; il centro della stanza è occupato da scaffalature basse con vetrina e
sempre a piano inclinato.
Negli anni immediatamente successivi, per accogliere le nuove collezioni il Museo estese la sua superficie espositiva. Attorno al 1920, sotto la direzione
del
canonico Giulio
Romerio
si estese così su sei locali (due saloni,
due 30
due sale, un corridoio ed un camerino)
al piano nobile del palazzo della Società
d'Incoraggiamento. Il primo salone presentava le raccolte di uccelli, rettili ed
insetti; una ricchissima collezione mineralogica; due vetrine con conchiglie,
ritratti dell'abate Lirelli e del sacerdote
alpinista Gnifetti; la maschera della dea
Ebe del Canova; una statuetta raffigurante l'esploratore Nansen; quattro quadri contenenti le medaglie dei papi e di
altri uomini celebri. Nel secondo salone trovavano spazio alcuni esemplari della fauna valsesiana; una raccolta di anfibi, pesci e crostacei; una copiosa raccolta litologica valsesiana; una collezione di scheletri; una
mummia boliviana; una ricca collezione
di monete di medaglie, una bacheca contenente autografi, memorie, diplomi e
decorazioni. Sopra la porta d'ingresso un
ritratto del naturalista Sesino di Agnona
e sopra la bacheca un busto raffigurante
Pietro Calderini nell'atto di vigilare sopra
la sua opera favorita. Nelle vetrine della terza sala
erano raccolte conchiglie, esemplari di
pesci, nidi con uova di uccelli, collezioni botaniche, vasi di materie coloranti
estratte da minerali presenti in Valsesia
e gli autografi della Collezione Rolandi;
lungo le pareti erano disposte armi antiche e moderne, strumenti musicali
indiani, armi e strumenti congolesi, un
bassorilievo che ritrae il profilo dell'abate Carestia. Nella quarta sala erano le collezioni di fossili, di bronzi e terrecotte
romane, cristallerie di Murano; teste e
mani con oggetti dell'antico Egitto; lavori in bronzo, avorio e madreperla; costumi valsesiani; armi ed utensili dell'età
della pietra. Nel corridoio erano presenti due grandi vetrine con esemplari di
uccelli esotici; una vetrina con preparati anatomici; una vetrina con le raccolte
fossilifere. Il camerino conteneva la
Biblioteca del Museo, ordinata in quat-
tro
sezioni:
Scienze
Naturali,
Numismatica, Libreria antica e
Pergamene raccolte dall'Abate Carestia,
che oltre ad essere un insigne botanico,
era un valente paleografo.
Nel 1935 si ha la donazione della
collezione dei coleotteri Haas, una delle
più pregevoli d'Europa, un'altra importante gemma che si va aggiungere alle
cospicue
raccolte
del
Museo.
Tuttavia il Museo finisce per cristallizzarsi e perde progressivamente
quella carica attiva che aveva avuto
nell'Ottocento. Frutto dell'enciclopedismo ottocentesco, quando esso viene a
cadere con il mutare di gusto, è inevitabile un duro contraccolpo per il Museo.
Molto del materiale esposto perde dignità d'esserlo. Un certo "esotismo", un po'
fine a se stesso, aveva decisamente
fatto il suo tempo.
La sistemazione degli anni Sessanta
Il Museo nel corso della sua storia
ebbe un complesso rapporto con la
Pinacoteca. Quest'ultima, per esporre le
sue opere, aveva bisogno di spazi. Fu
l'Ing. Giorgio Rolandi, grande benefattore, a porre rimedio a questa mancanza, acquisendo dalla Società d'Incoraggiamento le sale site al primo piano,
dove erano collocate le collezioni del
Museo. Di conseguenza il Museo venne
spostato in un grande aula posta al
secondo piano del Palazzo. Vennero ritirati alcuni oggetti estranei alla natura
del Museo (come la Collezione Rolandi),
per dare un assetto più razionale a
quest'ultimo. Così il Museo riapre il 3
luglio del 1960.
Tuttavia il Museo aveva perso
quella centralità nella vita culturale valsesiana che aveva avuto nel suo glorioso
passato e quella spinta propulsiva che lo
aveva sempre contraddistinto. Era ancora nelle forme e nei contenuti un museo
"ottocentesco". Da qui il motivo, per
certi versi, del suo fascino, ma anche
31
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
la ragione della sua decadenza. Il Museo
badava più a conservare quello che possedeva che non a rinnovarsi in un'ottica
moderna.
D'altronde questo auspicato rinnovamento era impossibile per due fondamentali motivi: la mancanza di uomini e di fondi. Non bisogna dimenticare
nell'ultimo caso che il Museo era di
proprietà della Società d'Incoraggiamento allo Studio del Disegno, e che ovviamente l'ente culturale era fortemente
influenzato dalle sorti di quest'ultima. Infatti la Società nell'Ottocento
era una solida compagine di notabili, di
facoltosi nobili, che aveva un campo
d'azione molto ampio e capacità economiche notevoli, tanto da essere definita
come uno dei più interessanti casi di
associazionismo nel territorio piemontese nel XIX secolo, mentre nel
Novecento, gradualmente ma inesorabilmente, essa decade di rango.
Il Museo perde la fascia di pubblico "medio", quella più interessante come
"target" e diventa o solo fonte di curiosità per i più giovani, o motivo d'interesse per pochi specialisti, nella fattispecie
soprattutto entomologi, data la presenza della collezione Haas.
Il risveglio della metà degli anni
Novanta
A partire dal 1996 il Museo ritrova,
finalmente, un direttore capace, grazie
al suo dinamismo, d'imprimere nuova
vita all'ente. Infatti, il Professor Mauro
Festa Larel, Docente di Scienze presso il
Liceo Classico di Varallo, riesce, supportato da due validi Presidenti della Società
d'Incoraggiamento, quali il Dott.
Anselmetti prima e l'Ing. Grober dopo,
ad organizzare un piano di rilancio. È
una stagione di grande fervore per il
Museo, perché il Professor Festa è capace di pensare, di nuovo, con ampio
respiro, a nuovi progetti in grado di rivitalizzare l'ente, e di coinvolgere studiosi
e giovani appassionati; intanto il Prof.
Massimo Bonola, Insegnante di Storia e
Filosofia sempre al "D'Adda", nonché studioso di fama nazionale, incomincia a
riscoprire l'immenso patrimonio documentario di proprietà del Museo.
È la stagione delle grandi mostre
estive del Museo, che si apre con l'esposizione malacoligica del 1996. Visto il
successo dell'evento, le iniziative culturali di forte richiamo continuano nel
biennio successivo, con la mostra delle
"Pietre Figurate" nel 1997 e con quella
successiva destinata a ricordare la figura
dell'Abate Antonio Carestia (estate
1998). Queste mostre allestite al piano
terra in parte dei locali della Scuola
Barolo riscuotono grande successo e
attirano, finalmente, tutti gli strati del
pubblico. Si ha anche perciò un effetto
di feedback positivo sul Museo Calderini,
che nell'estate del 1997 supera i 500 visitatori, dato davvero considerevole.
La situazione attuale
Dopo la fusione tra le due Società,
quella d'Incoraggiamento e quella di
Conservazione, in un' unica ONLUS, si
assiste ad una stasi nella vita del Museo,
che, per inderogabili ragioni di sicurezza, è chiuso. Alcune iniziative vedono
però coinvolte le collezioni del Museo,
ad es. la mostra "D'acqua e di Pietra: il
Monte Fenera e le sue collezioni museali" (2004), dove nella prima sala si
esponeva la storia del Museo Calderini,
soprattutto nella sua veste di Museo del
Monte Fenera, avendo una serie di raccolte complete di petrografia dell'importante sito.
In occasione poi del centenario
della morte del Calderini, è stata allestita dalla Società d'Incoraggiamento allo
Studio del Disegno e di Conservazione
delle Opere d'Arte in Valsesia una significativa mostra dal titolo "Don Pietro
Calderini e il suo Museo" (30 settembre
2006-18 febbraio 2007).
32
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Il Liceo Classico
di
Varallo,
Per quanto poco popolata e marginale, la Valsesia fu oggetto delle assidue cure di San Carlo Borromeo, che la
trasformò con il suo ardente zelo in un
faro della Riforma Cattolica. Il ruolo
propulsivo dell'Arcivescovo di Milano si
manifestò, sia pure indirettamente,
anche nell'intenzione d'istituire un piccolo seminario a Varallo, se non altro
per lo stimolo che la fondazione del
seminario di Milano, avvenuta nel 1564,
ebbe sulla vicina diocesi gaudenziana. Tuttavia, nel quadro del rinnovamento religioso promosso dal Concilio
tridentino, la fondazione del seminario
varallese, antenato e origine dell'attuale Liceo Classico, non fu propugnata da
un ecclesiastico, ma da un laico, il marchese Giacomo D'Adda di Milano, il
quale, nel 1554, aveva sposato Francesca
Scarognini, ultima erede del nobile
casato varallese.
Subito il nobiluomo assunse un
ruolo centrale nella Varallo della seconda metà del Cinquecento, divenendo
nel 1566 fabbriciere del Sacro Monte;
volendo accrescere il proprio prestigio e
desiderando fornire ad un'area periferica della città un'istituzione culturale
che fosse aperta non solo ai futuri
sacerdoti, questi costituì il 21 settembre del 1573 il "Seminario dei poveri
fanciulli di S. Giovanni Battista", riservando per sé e i suoi discendenti il diritto di patronato e di nomina del Rettore.
Se la fondazione fu opera di un
non religioso, tuttavia, l'autorità religiosa giustamente vigilava affinché la formazione degli allievi si basasse su tre
fondamentali pilastri educativi: pietà
cristiana, studio e disciplina.
Nonostante i buoni propositi, le
difficoltà furono molte, e l'esistenza del
seminario fu sempre travagliata. Infatti,
a causa della lontananza dei patroni, i
una
Storia Secolare
marchesi d'Adda appunto, che per lunghi periodi soggiornavano a Milano, e
alla confusione dovuta all'ambigua spartizione di ruoli e di competenze tra
autorità ecclesiastica e influenza privata, l'amministrazione dei Rettori non fu
sempre oculata. Un evidente esempio di
tale negligenza da parte dei Rettori,
nonché dell'incomprensione tra potere
episcopale e "patrono", risale al 1617
quando mons. Ferdinando Taverna,
Vescovo di Novara, effettuò una visita
non preannunciata al seminario, trovandolo, con grande stupore e meraviglia,
chiuso dal 1615. Sollecitate, dunque,
spiegazioni al patrono Giorgio d'Adda,
questi, a sua volta, domandò conto al
rettore don Giovanni Battista Rigadi,
che accampò, a sua difesa, la scusa
della scarsa rendita assegnata al seminario che impediva il mantenimento dei
chierici. A modificare sensibilmente la
situazione in meglio vi fu poi l'attenta
opera di Francesco D'Adda; ma alla sua
morte iniziò un progressivo declino del
seminario, tant'è che nel 1679 l'Istituto
accoglieva un solo seminarista.
Dopo la chiusura seguita all'occupazione napoleonica, il seminario riaprì
nel 1815, quando il Cardinale Giuseppe
Morozzo della Rocca, Vescovo di Novara,
lo inserì tra i seminari diocesani. Il seminario varallese, ente prestigioso dal punto di vista culturale e
religioso, fu anche uno dei motivi che
spinsero il conte Benedetto Carelli ad
avanzare l'ipotesi, forse un po' troppo
ardita, tant'è che non si concretizzò poi,
di elevare Varallo a sede vescovile, rendendola autonoma da Novara.
Accantonata questa idea, il seminario poté in seguito godere di un certo
periodo di tranquillità, grazie alla stesura nel 1832, di una convenzione tra i
33
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
d'Adda e la Curia novarese, atto riconosciuto dal Regno di Sardegna solo nel
1851. Il collegio, a quelle date, aveva
un centinaio di alunni, di cui ottanta
convittori, ai quali offriva corsi di grammatica, umanità e retorica, articolandosi in Ginnasio inferiore e superiore.
Nel 1877 il marchese Luigi D'Adda
Salvaterra rinuncia al diritto di patronato sui locali e le rendite del Collegio in
favore della città di Varallo, ricevendo
in cambio una somma di 20.000 lire.
Così poi un Regio Decreto del 1878 sanciva la nascita del Civico Istituto D'Adda.
Dieci anni dopo, nel 1888, per iniziativa
del Comune, il Ginnasio fu parificato.
aveva solo una dozzina di iscritti), si ha
una grande svolta educativa con la
presa in gestione dell'ente da parte dei
Padri Dottrinari nel 1935, che riottennero in breve dal governo la parificazione. Subito l'Istituto D'Adda rifiorì e
già nell'anno scolastico 1937 - 1938 gli
iscritti furono un'ottantina, tendenza
che si implementò negli anni successivi,
arrivando nell'anno 1942 - 1943 a superare la quota trecento.
Dopo la seconda guerra mondiale,
con il conseguente ritiro dei Padri
Dottrinari, e per merito soprattutto
dell'Onorevole Giulio Pastore, il 21
luglio 1959 nasceva il Liceo Classico
D'Adda, che raccoglieva in tal modo una
Dopo un periodo ancora difficile preziosa eredità secolare. nei primi decenni del Novecento (basta solo citare il dato che l'Istituto nel 1926
Gabriele Federici
Censimento … Che Tormento!
Vita e Storie di Illustri Varallesi
UN SUCCESSO LA "SERATA CULTURALE" DEL CARNEVALE VARALLESE
Il 15°censimento generale della
popolazione e delle abitazioni, "fotografia" dell'Italia nel 150° dell'Unificazione,
in scala varallese si è trasformato in una
carrellata di personaggi, vissuti tra il
1400 e il 1900 (Gaudenzio Ferrari,
Francesca Scarognini, Costantino Durio,
Gian Giacomo Massarotti, il pittore Cesare
Scaglia rievocato dalla figlia Aida, Ezio
Grassi, Don Pietro Calderini, forse un po'
più in carne dell'originale, ma che manteneva la grande forza di polemista, storico
e scienziato, l'imprenditore tessile Pietro
Grober, detto Pièret, il pittore Giulio
Arienta, Pietro Axerio Cilies, che con il
fratello trasformò Bucarest in una moderna corte europea, impiegando il marmo
artificiale, inventato dagli artigiani-artisti rimesi, Cesare Frigiolini, autore di
splendide poesie dialettali pubblicate con
il soprannome di "Pataccia", Rosa Bussi,
l'umile domestica che ereditò dalla sua
padrona, Benedetta Turcotti, lo storico
Palazzo Baldassarri Pitti, nel cuore della
Varallo dei commerci), intervistati nelle
loro storiche dimore. Lo spettacolo teatrale, dinamico e con un buon ritmo, è
nato dall'idea di Simone Berardi, Daniele
Curri, Beppe Colombo, Elena Grupallo,
Enzo Lippi, Simone Mancini, Simona
Ricotti, Marco Tosi.
L'attenta ricerca storica e iconografica svolta in Biblioteca da Enzo Lippi,
Beppe Colombo, Peppo Schiavone, si è
trasformata in immagini e filmati che
mostravano una Varallo elegante e ricca di
bellezze artistiche, attraverso la sapiente
regia audio e video di Ivo Costantini e
Stefano Martelli mentre Graziano
Giacometti si è occupato delle luci e degli
effetti palco. Le scenografie di Franco
Paganini e Beppe Colombo, molto sobrie
ed
essenziali,
34
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
ed essenziali, hanno trasformato lo spazio
del palcoscenico, aprendolo sulla piazza
del mondo in cui si muovevano con disinvoltura gli attori, citati in ordine alfabetico, perché sarebbe davvero impossibile
dire chi è stato "più bravo", essendo un
lavoro corale: Francesco Alberti, Simone
Berardi, Max Brustio, Elena Grupallo,
Marina Lana, Simone Mancini, Chiara
Marchini, Gianni Nettis, Christian Pianori,
Giovanni Regis, Simona Ricotti, Marco
Tosi. Preludio alla serata culturale del
Carnevale 2012 è stata una affettuosa
intervista allo storico della Valsesia, avvocato Enzo Barbano, nel salotto di Villa
Clara, che fu la dimora del pittore Arienta.
Il tempo, scandito dall'armonioso orologio
appoggiato ad una consolle, si è trasformato nel racconto di un affascinante gentiluomo della borghesia varallese, che ha
sottolineato quell'equilibrio tra popolazione e infrastrutture che nei secoli ha consentito a Varallo di non snaturarsi, senza
però cristallizzarsi nella nostalgia di un
aulico passato, sviluppando la sua economia anche attraverso la creazione di un'area industriale modello a Roccapietra. Enzo Barbano ha concluso la sua
sintesi di sei secoli di storia ricordando
l'importante risvolto solidaristico del
Carnevale, riscontrabile anche nella serata culturale nella quale tutte le offerte
raccolte erano destinate al restauro
interno della chiesa di Santa Barbara del
Cucco, un vero simbolo varallese, che
fuori dal teatro spiccava candida nella
freddissima notte di febbraio. La presenza di un pubblico numeroso ed attento e del Prevosto, don Roberto
Collarini, è stata un gradito omaggio a
tutti coloro che hanno lavorato per creare
lo spettacolo, dai Cabarettanti (Umberto
Cassani, Massimo Rossi, Pasqualino Sisca,
Eraldo Sommacal, Daniele Curri e Lucia
Piscetta) che hanno costruito una colonna
sonora emozionante, culminata nell'inedito arrangiamento della celebre poesia del
Pataccia "Innu d'i Ciriseui", cifra poetica
della Valsesianità, all'Istituto Alberghiero,
rappresentato dal suo dirigente Professor
Alessandro Orsi, dai docenti e dagli allievi, che ancora una volta hanno saputo
organizzare un impeccabile servizio di
accoglienza e servito uno squisito dolce
accompagnato da ottimi spumanti. Al termine della Serata Culturale
viene sempre consegnata al miglior studente del corso di cucina dell'Istituto
"Pastore", la borsa di studio intitolata a
Luciano Ragozzi, indimenticabile cuoco
della Paniccia. Adolfo Pascariello, "Foffu",
poeta di corte, ha ricordato come l'istituzione della borsa di studio sia stato un
momento importante per il gruppo di giovani amici di Luciano, che segnò una
maturazione, tanto da rappresentare
quasi un "rito di passaggio", dall'adolescenza spensierata all'età della consapevolezza e dell'impegno, ma anche il riconoscimento del valore della cultura popolare, patrimonio irrinunciabile della popolazione valsesiana. "Quest’ anno",
ha commentato il preside Prof. Orsi, "la
borsa è tornata a Rimasco, assegnata a
Giacomo Fraternali, un ragazzo che incarna i caratteri migliori della valsesianità,
distinguendosi non solo nel rendimento
scolastico, ma come elemento di coesione all'interno della classe, caratterizzandosi per impegno e generosità, oltre che
per le indubbie qualità professionali che
preludono ad un brillante avvenire nel
campo della ristorazione".
"Passione, curiosità, sapere": qualità importanti per Marcantonio, che ha
unito i suoi auguri a questo giovane che
sta costruendosi un futuro. Il Presidente
del Comitato Carnevale, Roberto Bossi,
ha riconosciuto nel calore del pubblico
l'insostituibile incoraggiamento al gruppo
sempre più numeroso che ruota intorno al
Carnevale Varallese, rendendolo sempre
ricco e coinvolgente.
35
Piera Mazzone
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Prime Considerazioni e Risultati del Questionario
"A TE LA PAROLA …"
Verso L'Assemblea Parrocchiale Generale
I primi risultati del Questionario proposto ai parrocchiani
Proprio in questi giorni
sono state lette ed elaborate tutte le
risposte dei Questionari che la nostra
Parrocchia aveva diffuso prima di
Natale, con lo scopo di chiedere ai
Parrocchiani di Varallo che rapporto
abbiano con la Chiesa e con il cammino
della nostra parrocchia; quali attese
nutrono nel loro cuore, quali critiche
muovono alla Chiesa di oggi e perché …
ma soprattutto quali sono le proposte
concrete che si sentono di fare per
aiutare la Parrocchia ad offrire cammini ed itinerari che aiutino a sviluppare
un cammino di comunità che ci porti
ad essere più famiglia, a valorizzare i
tanti doni che ciascuno si porta nel
cuore e specialmente a costruire una
"comunità-famiglia" più autenticamente
umana
ed
evangelica!
Questo è il primo passo importante che ci condurrà, entro l'Estate,
ad indìre l'Assemblea Parrocchiale
Generale, aperta a
tutti coloro che lo
desiderano e che
amano la parrocchia; sarà un pomeriggio di confronto
leale e sincero in cui
ciascuno sarà chiamato ad offrire proposte, priorità ed
iniziative pastorali
che aiutino la nostra
"comunità-famiglia"
a vivere più evangelicamente, valorizzando tutti i numerosi doni che sono
presenti al suo interno e condividendo
con generosità e solidarietà concreta
con quanti vivono situazioni di precarietà e di fragilità economica!
L'umanità e la maturità di una
parrocchia, come la nostra, si misura
anche dalla qualità e dalla consistenza
della sua fede che cresce … dalla ricchezza e dall'autenticità delle relazioni interpersonali che si riesce a coltivare e a purificare, giorno dopo giorno
alla luce del Vangelo di Gesù! Chiediamo a ciascuno, come
desidera anche il nostro vescovo Franco
Giulio, di raccontare le meraviglie stupende che il Signore Gesù continua
ogni giorno a seminare ed a far fruttificare nella nostra vita!
Buon cammino a tutti voi!
don Roberto
36
Durante il periodo di Avvento,
nella nostra comunità parrocchiale, è
stato distribuito un questionario rivolto soprattutto ai giovani ed alle famiglie, in cui erano presenti una decina
di domande con varie argomentazioni
e modalità di risposta.
Lo scopo di questa piccola ricerca è stato capire meglio i bisogni e le
attese delle persone che frequentano
la nostra parrocchia; rispondendo a
questo breve questionario era inoltre
possibile esprimersi con critiche,
anche negative, e proposte.
Sono stati raccolti 106 questionari, 42 compilati da uomini e 64 da
donne. La fascia d'età maggiormente
rappresentata è quella tra i 40 ed i 49
anni, sono infatti il 29,6%.
Ci ha colpito molto trovare ben
17 questionari compilati da ragazzi
con meno di 18 anni, così facendo
hanno raggiunto il 18%, mentre gli
"over" 60 sono il 19%. Ben il 57%
degli intervistati sono coniugati e il
66% di loro ha uno o due figli.
Parlando di titolo di studi abbiano "scovato" un 18% di laureati, 38%
di diplomati alle scuole superiori e
37% con licenza media.
Abbiamo chiesto ai nostri parrocchiani che tipo di mestiere facessero, il risultato è stato: 16 impiegati, 9 insegnanti ed altrettanti operai,
6 impiegati e commercianti, 7 artigiani, 4 liberi professionisti, 19 sono
gli studenti che hanno collaborato
alla compilazione, 15 i pensionati e 3
i disoccupati.
Le critiche che abbiamo riscontrato sono principalmente rivolte alla
lontananza della parrocchia e della
Chiesa dalla gente e, in particolar
modo, dalle problematiche della vita
di tutti i giorni; come ad esempio il
lavoro, la famiglia o il lato economico. Viene richiesta da moltissimi
maggior apertura ed accoglienza nei
confronti di chi non è impegnato nelle
associazioni o frequenta in modo non
assiduo le iniziative parrocchiali, c'è
chi vorrebbe più tempo da parte dei
sacerdoti per i singoli (pur con la consapevolezza dei loro tanti impegni e
problematiche).
Una comunicazione efficace,
insieme a maggiori esperienze comunitarie sembrano essere le richieste
preponderanti da parte di chi ha compilato i questionari.
Sono convinta che, anche se il
numero dei partecipanti può sembrare
esiguo, ogni questionario analizzato è
qualcosa di cui saper fare tesoro; chiunque si sia impegnato a rispondere alle
domande proposte ha svolto un lavoro
di critica costruttiva, sicuramente interessante, sulla quale è giusto riflettere
e ha sfruttato un'occasione per dire
quello che pensava veramente.
Penso che le conclusioni di questo
piccolo lavoro di ricerca saranno
un'ottima base per preparare e vivere
al meglio l'Assemblea Parrocchiale
prevista tra qualche mese, alla quale
tutti potranno partecipare e dire la
loro!
37
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Un
ETA'
< 18
20 - 25
25 - 30
30 - 35
35 - 40
40
50
60
70
80
3 PERSONE
pò di
Dati
del
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Questionario
Che cosa ti aspetti dalla Chiesa e dalla tua parrocchia?
"
Proposte di Spiritualità: 11 (9 DONNE - 2 UOMINI)
"
Capacità di ascolto e dialogo: 64 (44 DONNE - 20 UOMINI)
"Sostegno: 31 (21 DONNE - 10 UOMINI)
"
Collaborazione con le istituzioni pubbliche: 22 (12 DONNE - 10 UOMINI)
"Testimonianza e coerenza: 39 (27 DONNE - 12 UOMINI)
"
Validi insegnamenti: 58 (36 DONNE - 22 UOMINI)
"Accoglienza: 35 (25 DONNE - 10 UOMINI)
"
Altro (specificare): TUTELA PATRIMONIO STORICO E CULTURALE, MENO
DOGMATISMO, ORATORIO PIU' ACCOGLIENTE, MOMENTI CONVIVIALI, PIU' APERTURA
DA PARTE DEI GRUPPI, PIU' SPIEGAZIONE DEL VANGELO NELL'OMELIA, SACERDOTI
E CATECHISTI COERENTI, PIU' PREGHIERE CONDIVISE, SPETTACOLI TEATRALI,
GRUPPI DI LETTURA
DONNE
UOMINI
TOTALE
8 9 17
2
0
2
1
1
2
9
3
12
8
5
13
17 11 28
6 5 11
6 1 7
5 4 9
0 2 2
NON HANNO PRECISATO L'ETA'
Che cosa critichi della Chiesa e della tua parrocchia?
STATO CIVILE
DONNEUOMINIT O T A L E
CONIUGATO342761 (57%)
NUBILE/CELIBE131730 (28%)
SEPARATO404 (4%)
VEDOVO213 (2,8%)
7 DONNE ED UN UOMO NON HANNO PRECISATO LO STATO CIVILE
TITOLO DI STUDIO
ELEMENTARIMEDIEDIPLOMALAUREA
DONNE1212512
UOMINI
118157
TOTALE
2 ( 2%)
39 (37%)
40 (38%)
19 (18%)
PROFESSIONE
"
PENSIONE: "
STUDENTE: "
IMPIEGATO: "
INSEGNANTE: "
SANITA': "
OPERAIO: "DISOCCUPATO: "
ARTIGIANO: "
COMMERCIO: "
LIBERI PROFESSIONISTI: 8 UOMINI - 7 DONNE 10 DONNE - 9 UOMINI 12 DONNE - 4 UOMINI 8 DONNE - 1 UOMO:
5 DONNE - 1 UOMO 4 DONNE - 5 UOMINI 2 DONNE - 1 UOMO 1 DONNA - 6 UOMINI 4 DONNE - 2 UOMINI 1 DONNA - 3 UOMINI 38
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
15
19
16
9
6
9
3
7
6
4
"Mancanza di servizi pastorali: 7 (6 DONNE - 1 UOMO)
"
Lontananza dalla gente: 28 (22 DONNE - 6 UOMINI)
"
Poca vicinanza alle problematiche della gente: 17 (10 DONNE - 7 UOMINI)
"
Come: LAVORO, PROBLEMI ECONOMICI E FAMILIARI, GIOVANI, SOCIALE, DEI
NON CREDENTI,
Altro (specificare): MANCANZA SACERDOTI, MANCANZA COMUNICAZIONE E TEMPO
PER I FEDELI, PIU' INSISTENZA NEL COMUNICARE IL MESSAGGIO DEL VANGELO,
MENO
OPPORTUNISMO
NEI
CONFRONTI
DEL
MONDO
SOCIALE.
POCA COMUNICAZIONE, ORARI FUNZIONI SCOMODE, ESIBIZIONISMO BIGOTTO,
POCO ASCOLTO DA PARTE DEI SACERDOTI, EGOISMO.
Chi o cosa ispira le scelte della tua vita, oltre la Chiesa?
"
La mia coscienza: 84 (53 DONNE - 31 UOMINI)
"Benessere: 3 (2 DONNE - 1 UOMO)
"
Affetti: 49 (34 DONNE - 15 UOMINI)
"Salute: 28 (20 DONNE - 8 UOMINI)
"
Situazione economica: 18 (13 DONNE - 5 UOMINI)
"Mode: 2 DONNE
"
Futuro dei propri figli: 48 ( 31 DONNE - 17 UOMINI)
"
Altro (specificare): LA FELICITA', IL MIO ESSERE CRISTIANO
Che importanza ha per te la famiglia?
"Fondamentale: 91 (58 DONNE - 33 UOMINI)
"Importante: 13 (4 DONNE -9 UOMINI)
"Non do molto peso alla famiglia: 1 DONNA
39
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
2LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Quali ostacoli incontri nel formare o mantenere la famiglia?
"Difficoltà economiche: 28 (18 DONNE - 10 UOMINI)
"
Conflitti di coppia: 11 (8 DONNE - 3 UOMINI)
"
Comunicazione difficoltosa: 23 (15 DONNE- 8 UOMINI)
"
Valori discordanti con il partner: 10 DONNE
"
Problemi di tipo genitoriale: 27 (16 DONNE- 11 UOMINI)
"
Altro (specificare): IMPEGNI LAVORATIVI, DUBBI PER SCELTE EDUCATIVE,
SOCIETA' MATERIALISTA E SENZA VALORI
Il Nuovo Consiglio Pastorale 2012 - 2014
Collarini don Roberto Parroco
Zanetti don Gian PaoloCoadiutore
Loschi don Jonathan Coadiutore
Gavinelli Sr Eletta
Suora Missionaria Gesù Eterno Sacerdote
Manzoni Claudia Commissione Famiglia
Aldeghi Sr Maria Vittoria
Scuola Materna Parrocchiale S. Vincenzo
Dupplicato M. Grazia Gruppo Bangladesh
Cucciola Pier Michele
AVAS
Savia Enrico
Scout
Cattaneo ChiaraScout
Canuto RosangelaCentro Libri-Punto d'Incontro
Folghera AdeleAmici di Lourdes
Marchi PieroCentro d'Ascolto
Salvoldi MirellaCatechiste
Orsolano SabrinaCommissione Giovani
Carmellino Chiara
Commissione Giovani
Carbonin IvanaMAN
Zignone MarcoConfraternita SS. Sacramento
Miglio SergioConfraternita SS. Trinità
L’angolo della poesia
FIOCCA
A fiocca! Sant'Antoniu e San Gaudenssiu,
"marcant ad fiocca" par la nosta gent,
j'eru 'n ritard a st'ann, ma finalment
j'in dassi l'anda e pöi, ant'al silenssiu
d'una nocc senssa lüna, j'in discargà
la bianca marcanssia sla vallâ.
La mattin an ciaror drè i serrament,
na vista 'd sögn e n'aria ussigenà,
'nti strai 'n rumor ad macchini smorssà
e gent a péi cun j'öggi surrident…
cume se custa pas a dla natüra
la ghessa, anca par l'om, l'effett 'd na cüra.
S'la bastessa la fiocca par varî
sta povra ümanità da tücc i mai,
saria 'l cas da preghê, mei car mattai,
che sla Têra fiochessa tücc i dì…
Ma forse, ancô prima, guentaria
ch'i fessu 'nt'al nöst cor 'n po' 'd pulissia !
GIORS
Fevrê 2012
Traduzione dal dialetto valsesiano (zona di Varallo-Civiasco)
Durante la prima riunione del Nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale
del 17 febbraio 2012, si è proceduto anzitutto all'accettazione della carica da
parte di ciascun nuovo delegato che si è impegnato, alla luce del Vangelo e del
cammino della Chiesa, nell'elaborare cammini di partecipazione e di corresponsabilità di tutti i Battezzati nell'azione pastorale della parrocchia di Varallo.
Il Presidente del Consiglio Pastorale è il parroco, mentre il nuovo Vice
Presidente eletto all'unanimità è la Dott.ssa Rosangela Canuto che ha il ruolo di
moderatrice del Consiglio e rappresenta lo stesso, ogni volta che il Presidente non
sarà presente.
A tutti i membri eletti per il prossimo triennio 2012 - 2014 la Parrocchia
augura cordialmente un buon cammino!
Nevica! Sant'Antonio e San Gaudenzio/"mercanti di neve"per la nostra gente/
erano in ritardo quest'anno, ma finalmente/ si sono mossi e poi, nel silenzio/
di una notte senza luna, hanno scaricato/ la bianca mercanzia sulla vallata.
La mattina un chiarore dietro i serramenti/ una vista di sogno e un'aria
ossigenata/ nelle strade un rumore di macchine smorzato/ e gente a piedi con gli
occhi sorridenti…/come se questa pace della natura/ avesse, anche per
l'uomo, l'effetto di una cura.
Se bastasse la neve per guarire/ questa povera umanità da tutti i mali/ sarebbe
il caso di pregare, miei cari ragazzi,/ che sulla Terra nevicasse tutti i giorni…/
Ma forse, ancor prima, occorrerebbe/ che facessimo nel nostro cuore un po' di
pulizia!
40
41
NEVE
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Un Ricordo
di
LA CASA SULLA ROCCIA - Parrocchia San Gaudenzio di Varallo - FEBBRAIO 2012
Gina Perolio Julini
Lunedì 6 febbraio nella sua bella
casa varallese, attorniata dai familiari,
ha concluso la sua operosa esistenza la
signora Teresa Perolio, conosciuta da
tutti come Gina. Come per Cornelia i suoi
unici gioielli erano i figli ai quali aveva
dedicato tutta la vita, estendendo cure e
affetto agli adorati nipoti.
Appena arrivata in Biblioteca a
Varallo, Gina era una delle persone che
incontravo quotidianamente: il suo saluto
accompagnato da un sorriso aperto e cordiale, aveva contribuito a farmi sentire
meno spaesata ed estranea.
Dal "buongiorno" alle presentazioni
e alla condivisione di un fumante caffè:
mi aveva raccontato la sua vita, che era
stata travagliata, segnata dalla prematura perdita del marito e da due bambini
piccoli da crescere. Gina non si era persa
d'animo, aveva incrementato l'attività del
negozio di calzature, al piano terreno del
palazzetto che ospitava la sua abitazione
vicinissimo alla Cuntrà dal Bur. Di carattere aperto e cordiale sapeva consigliare
senza imporre e aveva un cuore generoso:
quante volte le scarpe erano state cedute
gratuitamente, o con forti sconti, a persone che non avrebbero potuto permettersele. Tutto questo non per "fare carità", ma per offrire un aiuto concreto,
come era nelle sue possibilità.
La Gina, interpellata da noi della
biblioteca, era stata lieta e orgogliosa di
mettere a disposizione di Angel Miguelsanz,
autore di una bella pubblicazione sugli
alberghi e i ristoranti di Barcellona, mate-
riale della sua famiglia: Carlo Medana e la
moglie Pilar avevano gestito un albergo
importante in quella città e a lei erano
rimasti un vassoio, un coltello e una bella
fotografia dei due coniugi.
Donna molto spiritosa e autoironica, a volte mi sconcertava per la serietà
di certe affermazioni, apparentemente
scherzose, ma che colpivano nel segno; il
suo aspetto, sempre molto curato, con i
capelli impeccabili, era frutto non di sterile vanità, ma nasceva da un senso del
decoro e dell'ordine. La stessa "pulizia"
c'era nei suoi pensieri: diretti, pacati,
mai inclini al pettegolezzo.
Il brano tratto dal Libro dei Proverbi
che tratteggia la figura della donna della
Bibbia, letto dal figlio Norberto durante
la messa, è stato molto commovente
soprattutto perché mette in rilievo valori importanti anche se poco "visibili" nel
nostro mondo così legato alle apparenze.
Don Roberto e Don Damiano hanno
concelebrato, ricordando la Fede forte
che ha sorretto Gina anche nei lunghi
mesi della malattia, augurandosi che da
lassù lei porti un pezzo di cielo nelle
nostre vite e ascolti ancora i nostri desideri profondamente umani, aiutandoci a
innalzarli a Dio, facendo così decantare
tutto quello che ci appesantisce inutilmente in questo affascinante cammino
qui sulla terra.
Piera Mazzone
Anagrafe Parrocchiale
Sono ritornati alla Casa del Padre:
FERRERO Benvenuta; PIANA Leo; PEROLIO Teresa (Gina); COCH Heide;
RIGHETTI Iginio; BRUNO Mario; BERTOLI Silvia; GIARDINO
Arnaldo; ZACQUINI Giuseppe
42
43
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