Sabato 22 Marzo 2014, ore 16.30
Opera in tre atti di Giacomo Puccini
su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Relatrice Prof.ssa Gabriella Solari
Sabato 16 Novembre 2013, ore 16.30
Opera in due atti di Vincenzo Bellini
su libretto di Felice Romani
Relatrice Prof.ssa Pieramaria Ciuffarella
Giustamente considerata una delle opere fondamentali del melodramma italiano dell’Ottocento, alla
sua prima, la sera del 26 dicembre 1831 presso il Teatro alla Scala di Milano, per una concomitanza di
fattori, compreso la stanchezza nervosa degli interpreti, fece registrare un parziale insuccesso. Le cose
cambiarono nelle serate successive che videro, nel corso di 34 rappresentazioni, il pubblico della Scala
trascinato da un entusiasmo crescente
Madama Butterfly è un'opera denominata originariamente "tragedia giapponese in due atti". Puccini
non aveva visitato il Giappone anche se il viaggio faceva parte delle esperienze esotiche, di moda a fine
800, ma gli capitò di assistere a New York, nel marzo del 1900, al dramma Madame Butterfly messo in
scena da David Belasco. La tragedia in un atto di Belasco, era tratto sua volta da un racconto
dell'americano John Luther Long che aveva raccolto in una piccola storia, i racconti della sorella tornata
da un soggiorno in Giappone ed apparso, nel 1898 con il titolo di Madam Butterfly. Giacomo Puccini,
senza capire una parola della recitazione perché non conosceva l'inglese, fu tanto colpito dalla vicenda
intima dei protagonisti, dalla carica emotiva, dall'ambientazione esotica, che decise di trarne un'opera
lirica. Questa sarebbe stata la sua sesta opera dopo Le Villi, Edgar, Manon Lescaut, La Bohème e Tosca.
Giacomo Puccini cercò di reperire le informazioni più particolareggiate sul Giappone, i suoi costumi e
persino le sue musiche: voleva scrivere un opera giapponese, e ci riuscì tanto che i Giapponesi l'hanno
ritenuta da subito propria. Attraverso la moglie dell'ambasciatore giapponese trascrisse alcune melodie
di canzoni native, ascoltò dischi giapponesi e si fece correggere i nomi dei personaggi per renderli più
realistici. La sera del 17 febbraio1904, al Teatro Alla Scala di Milano, dove si rappresentò per la prima
volta, Madama Butterfly cadde clamorosamente. Di fronte all'incredibile fiasco Giacomo Puccini riprese
in mano il libretto, alleggerì le scene, modificò alcune arie e ripresentò Madama Butterfly a Brescia al
Teatro Grande il 28 maggio dello stesso anno e da quel giorno iniziò la sua seconda, fortunata
esistenza. Il Maestro Puccini in seguito ritoccò ancora gli effetti scenici e nel 1906 per le
rappresentazione al Covent Garden di Londra ed al Theater National de l'Opèra-Comique di Parigi. Nel
1920 Puccini tornò nuovamente sulla partitura, ripristinando nel primo atto un assolo di Yakusidè, lo
zio ubriacone della protagonista, ma l'editore Ricordi non pubblicò mai la nuova versione.
Sabato 25 Gennaio 2014, ore 16.30
Gli incontri si terranno presso la sede
dell’Accademia Musicale di Chiavari
Relatore Prof. Paolo Gaviglio
Il barbiere di Siviglia è un'opera su libretto tratto dalla commedia "Le Barbier de Séville ou la
Précaution inutile" di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais. Il titolo originale è "Almaviva, o sia
l'inutile precauzione". Il libretto era conosciuto perché era già stato musicato da Francesco Morlacchi e,
prima di lui, da Giovanni Paisiello che aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782.
L'annuncio che Rossini stava preparando una nuova versione del Barbiere di Siviglia aveva suscitato
non poche polemiche, perché all'epoca Paisiello era ancora vivo, anche se malato (sarebbe morto nel
maggio del 1816), famoso e molto amato per le sue arie popolari. La Prima si tenne il 20 febbraio 1816
al Teatro Argentina di Roma ma terminò fra i fischi del pubblico fedele a Paisiello; le repliche però
furono un grande successo che continua ai giorni nostri.
Palazzo Rocca, piano III
Via Costaguta, 2 – Chiavari
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