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COSTO DEL LAVORO IN DISCESA A PALAZZO NERVI
STELLA SAN GIOVANNI
Provincia, spesa per il personale
diminuita di 1,4 milioni nel 2012
I vigili del fuoco salvano un capriolo
caduto in una cisterna dell’acqua
1 La Provincia di Savona ha risparmia-
1 Un cucciolo di capriolo caduto l’altra
to nel 2012 1,4 milioni di euro nella spesa
per il personale rispetto all’anno precedente. A riportare la notizia è il sito savonaeconomica.it. Lo scorso anno, l’ente che conta circa 400 dipendenti - , ha impegnato per il personale 9 milioni 922 mila
euro contro gli 11 milioni 307 mila euro
del 2011 e gli 11 milioni 684 mila euro del
2010. I buoni pasto per i dipendenti hanno
sono invece costati 182 mila euro. Le cifre
sono state certificate dalla giunta di Palazzo
Nervi in adempimento a quanto prescritto
dalla legge di stabilità finalizzata a garantire il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale negli enti pubblici.
notte in una vasca profonda 5 metri per 3
di diametro, in quel momento fortunatamente vuota, è stato soccorso dai vigili
del fuoco di Varazze dopo due ore di intervento. L’episodio è accaduto ieri dalle
10 alle 12 a Stella San Giovanni, in via Beghina. L’animale era come impazzito dal-
LA STAMPA
la paura, si era scorticato sul fondale per
tentare la fuga impossibile dove erano
cresciuti arbusti spinosi. I pompieri hanno bloccato l’animale, con un sacco di juta gli hanno coperto la vista e legato le
zampe. Una volta posato sul terreno agricolo, il capriolo si è lentamente calmato
ed stato liberato nei boschi.
[M. PI]
SAVONA
SABATO 11 MAGGIO 2013
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E PROVINCIA
SAVONA BLITZ CON GLI ESPERTI ANTICONTRAFFAZIONE DELLA MAISON
Louis Vuitton false
nei negozi vintage
A
sequestrate dai vigili
LUCIANO MORALDO
SAVONA
Venticinque articoli, tra
borse, portafogli, cinture e
portachiavi, tutti griffati
con il prestigioso marchio
«Louis Vuitton», sono stati
sequestrati dal nucleo anticontraffazione della polizia
municipale di Savona in
due negozi del capoluogo
che vendono oggetti «vintage». Due gli interventi,
coordinati dall’ispettore
Giorgia Rocco, che hanno
visto impegnati, ieri e giovedì, quattro agenti del reparto del comando dei vigili urbani che si occupa della lotta alla distribuzione e
vendita di griffes falsificate, coadiuvati dal responsabile del servizio di anticontraffazione della multinazionale del lusso per il
mercato di Italia e Malta.
Giovedì gli agenti hanno
sequestrato in un negozio
«vintage» 23 articoli di pelletteria e accessori, mentre
altri due pezzi sono stati
trovati e prelevati ieri in un
altro esercizio. In tutto, si
tratta di 13 borse, 2 portafogli, 9 portachiavi e una cintura. L’operazione è stata
preceduta da un briefing tra
i vigili e gli esperti della
Louis Vuitton che hanno illustrato i segreti della contraffazione. Piccoli dettagli,
come la grana della pelle, le
SV
I segreti
della griffe
I capi
contraffatti
sequestrati
dal nucleo
anticontraffazione
della polizia
municipale
di Savona
righette trasversali dell’articolo, la ripetizione del marchio intervallata da nove quadratini, la verifica che il simbolo «LV» sia sempre intero,
che sono serviti a identificare
i pezzi falsi. Gli articoli sequestrati sono stati quindi verificati da un perito, in qualità di
ausiliario di polizia giudiziaria, alla presenza del legale
della Louis Vuitton. Per i titolari dei due esercizi è scattata
una denuncia all’autorità giudiziaria per commercializzazione di prodotti contraffatti,
ricettazione, tentativo di frode in commercio in concorso
con altre persone. Sui due casi sono in corso ulteriori indagini per accertare l’esatta
provenienza della merce.
La storia
OLIVIA STEVANIN
SAVONA
R
uba un libretto di assegni alla fidanzatina ventenne e ne usa uno per
pagare una prestazione a luci
rosse a tre con una brasiliana
di 34 anni e un altro uomo conosciuti a una serata per single. Quando la straniera va ad
incassare l’assegno si ritrova
accusata del furto (nel frattempo la fidanzatina aveva denunciato la sottrazione del
il caso
MARCO RAFFA
LOANO
ntonio Fameli è stato
denunciato dalla Procura per violazione di
sigilli: è entrato illegalmente
nel suo appartamento nel «palazzetto» sull’Aurelia, ancora
sotto sequestro come conseguenza dell’operazione Carioca della polizia di Savona, e ha
portato via un quadro, di nessun valore economico, che poi
è stato ritrovato nell’alloggio in affitto - dove abita da quando è stato scarcerato. Nuova
tegola giudiziaria per il faccendiere loanese che dovrà subire
un nuovo, ulteriore procedimento penale. A rendere curiosa la vicenda è il fatto che se
Fameli avesse fatto regolare richiesta per riottenere il quadro, a cui evidentemente teneva molto, quasi certamente il
magistrato che si occupa della
sua vicenda - il sostituto procuratore Danilo Ceccarelli non avrebbe avuto problemi a
Rompeisigilliacasa
e recupera un quadro
Fameli denunciato
Antonio Fameli
dare parere favorevole.
I sigilli a Villa Fameli, in realtà, sono stati violati almeno tre
volte, ma fino all’altroieri il sospetto che all’origine dei «blitz»
ci fosse il faccendiere era rimasto tale. Una perquisizione nell’alloggio di Fameli ha invece
permesso di rinvenire il quadro
(potrebbe essere un ritratto di
Santa Rita a cui il faccendiere è
devoto) e quindi a individuare
l’autore della violazione di sigilli. Nell’alloggio gli investigatori
hanno riscontrato una certa
«confusione» e il sospetto, ulteriore, è che Fameli (o chi per
lui) possa aver rovistato per recuperare qualcos’altro. Oggetti
di valore, denaro, documenti incredibilmente scampati alle
minuziose perquisizioni di questi mesi? Oppure «teatro» per
confondere le acque?
Nelle settimane scorse a Fameli il tribunale aveva intanto
inflitto un provvedimento di sorveglianza speciale richiesto dalla Procura: l’ex immobiliarista
non può allontanarsi da Loano,
pena l’arresto immediato.
Fasessoconunacoppiaepaga
conl’assegnorubatoallafidanzata
carnet) e il fidanzato ladro e traditore viene così smascherato. E
ieri è stato condannato ad un anno di reclusione e 250 euro di
multa per furto. Protagonista
della vicenda un venticinquenne
savonese (all’epoca dei fatti, nel
2008, aveva poco più di vent’anni) che dopo quell’episodio era
anche finito in manette con l’accusa di stalking verso la fidanzata sua coetanea. Secondo quan-
to ricostruito, grazie anche alla
testimonianza della brasiliana,
lei aveva conosciuto il giovane in
un locale, durante una serata
per single. In quell’occasione si
erano scambiati i numeri di telefono e, dopo qualche tempo, si
erano accordati per incontrarsi
in un motel, il «Due», a Tortona.
Lì il giovane aveva avuto un incontro a luci rosse con la donna
e il suo partner e, prima di salu-
tarli, aveva staccato l’assegno
con il carnet rubato. Le corna a
pagamento, insomma, erano
state «finanziate» con i soldi della fidanzatina. Quando la brasiliana, che nel frattempo si era
spostata a Parma, aveva cercato
di incassare l’assegno, era finita
nei guai. Salvo, dopo gli accertamenti del caso, riuscire ad arrivare al vero responsabile. Ieri
l’epilogo in tribunale.
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