APRILE 2007 AGENZIA IMMOBILIARE Anno 14 - n. 142 Via Terruggia 2 (ang. via Ornato) ONA NOVE 24.000 copie distribuite Mutui senza provvigioni di mediazione e-mail: [email protected] 02.66100353 GIORNALE DI NIGUARDA - CA’ GRANDA - BICOCCA Trovate i nostri annunci a pagina 5 Redazione: via Lanfranco della Pila 61 (Mi), tel./fax 02/6423561 - Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 648 del febbraio 1997 - Editore: Associazione Amici di “Zona Nove”, via Lanfranco della Pila 61, Milano - Stampa: Il Guado, via Picasso, 20011 Corbetta (MI). al Galeone Ristorante Pizzeria con forno a legna (Chiuso alla domenica alle 12) Via San Miniato 4 Tel. 026420946 Fax 0266113175 Cell. 3395499907 Direttore: Luigi Allori. Redazione: Giovanni Beduschi (vignettista), Andrea Bina, Roberto Braghiroli, Ortensia Bugliaro, Valeria Casarotti, Diego Attilio Cherri, Teresa Garofalo, Sergio Ghittoni, Antonella Loconsolo, Lorenzo Meyer, Grazia Morelli, Sandra Saita, Maria Volpari. Collaboratori: Laura Albani, Sasha Bani, Silvia Benna Rolandi, Don Giuseppe Buraglio, Arturo Calaminici, Enrico Ceriani, Roberta Coccoli, Augusto Cominazzini, Ivan Crippa, Celestino De Brasi, Simona Fais, Luigi Ghezzi, Lorenzo Gomiero, Anna Maria Indino, Monica Landro, Angelo Longhi, Luigi Luce, Sergio Maestri, Valeria Malvicini, Giorgio Meliesi, Loretta Menegatti, Sabrina Orrico, Antonio Pizzinato, Laura Quattrini, Mira Redaelli, Mauro Raimondi, Margherita Rampoldi Meyer, Maria Giuseppina Rigoni, Diana Roca, Cristina Rozzi, Caterina Sinisi, Andrea Tramelli, Gero Urso, Luigi Venturini, Renato Vercesi, Roberto Vettorello, Norman Zoia. Amministrazione: Lino Di Franco. Pubblicità: Franco Tironi (tel/fax 02/6423561). Impaginazione: Roberto Sala (tel. 3341791866). Il fioretto Apre il corner farmaceutico all’ipermercato di viale Sarca di orro Città (in) marcia ice la Moratti: se a Milano D c’è criminalità è colpa di Prodi che non ci dà abbastanza poliziotti. pag. 6 25 APRILE pag. 10 VILLA TROTTI Per il rilancio di Niguarda pag. 18 Il termometro della criminalità a cura di Grazia Morelli in collaborazione con i Carabinieri di Greco viale F. Testi 119 - tel. 02/66104191 (Non sono compresi i reati denunciati alla Ps) RAPINE MARZO ‘07 2 MARZO ‘06 3 FURTI MARZO ‘07 85 MARZO ‘06 85 SCIPPI MARZO ‘07 (pag. 3) SIFRA RESTAURI IMPRESA GENERALE LAVORI EDILI COSTRUZIONI RESTAURI CONSERVATIVI - RIFACIMENTO FACCIATE RISTRUTTURAZIONI APPARTAMENTI I nostri tecnici vi seguiranno dalla progettazione alla esecuzione dei lavori 24 aprile Il CdZ 9 propone di riaprirla al traffico Intervista a Elio Oggioni (disegno di Gero Urso) A parte il fatto che non si capisce perché se la prenda con chi governa da pochi mesi e non con Berlusconi che ha governato per 5 anni e non ci ha dato un poliziotto in più, la Moratti cerca di nascondere che è lei che non fa niente. Anzi, a differenza della Provincia che li aumenta del 20 % (anche per il Parco Nord), mette a bilancio meno soldi per contrastare la criminalità (pag. 22) e chiude i comandi dei vigili (anche a Niguarda, pag. 6). Non solo. Dove sono i programmi per prevenire la criminalità, e cioè i progetti per rendere vivibili, e quindi meno insicure, le periferie con scuole, centri per i giovani, valorizzazione del volontariato e delle iniziative di integrazione sociale, pulizia e illuminazione nelle strade, ecc.? Anche nella nostra zona ci sono situazioni a rischio criminalità dove la pula può fare poco: le case popolari allo sfascio (c’è pure l’amianto: pag. 2), le discoteche di via Valtellina, le scuole abbandonate alla Comasina, via de Castillia regno dello spaccio. La colpa di questo degrado non è certo di Roma ma di Milano. Signora Moratti, quando ha finito di marciare su Roma farà qualcosa per risanare queste e altre situazioni e così non lasciar diffondere il virus della criminalità? VIA G. IMPERATORE Uff. Tecnico - Via Val d’Ossola 19 - Tel. 02-6472244 - Fax 02-6472245 - Cell. 339.8564942 MARZO ‘06 1 3 SA.NI. Sanitaria Niguarda I NOSTRI PRODOTTI Plantari su misura Calzature portaplantare Calzature per diabetici Busti - Corsetti Reggiseni (anche su misura) Modifiche - Riparazioni Prodotti ortopedici Ausili per disabili Vendita e noleggio I NOSTRI SERVIZI Esame computerizzato del piede Baropodometria in statica (dinamica-posturale) Indagini stabilometriche e posturali Trattamento di pedicure (estetico-curativo completo anche a domicilio) Riflessologia plantare Tecnico ortopedico in sede Convenzionato A.S.L. Consegna a domicilio. Via Val di Ledro 11 20162 Milano Tel. 02 6423040 Fax 02 6435463 Giovanni Beduschi Caro Giovanni, mi ricordo anch’io di 14 anni fa. Eri un ragazzotto che impiastrava i muri di casa (quelli interni, non quelli esterni come un qualsiasi plebeo graffittaro) con vignet- tine stupidotte che non facevano certo ridere chi doveva cancellarle. Chi l’avrebbe detto che, grazie anche all’apprendistato su “Zona Nove”, saresti diventato un umorista di prim’ordine, C’è amianto nella case popolari di via Monterotondo OOM IN mozione del materiale pericoloso (le fibre di aminato, se inalate, favoriscono il cancro) è stata rimandata di bilancio e bilancio. “L’amianto oggi è ancora presente negli stabili di via Monterotondo, via Feltrinelli, via Mazzolari, via Bu- CRONACA di Giorgio BIANCA Meliesi ● Borromeo: la via dimenticata ono ormai passati alcuni anni da quando, con un referenS dum indetto dal Ministero degli Interni, i residenti di via Borromeo, situata in fondo a viale Suzzani a ridosso del confine del Parco Nord, hanno deciso di lasciare il Comune di Sesto San Giovanni per passare sotto quello di Milano. I benefici di questa scelta plebiscitaria sono evidenti: avvicinamento agli uffici comunali, alle sezioni elettorali, alle scuole, agli asili... Ma c’è anche il rovescio della medaglia: per esempio la via ha un impianto di illuminazione pubblica assolutamente fatiscente. Quasi tutta la zona 9 dispone ormai di efficienti lampioni stradali, necessari ad accrescere la sicurezza cittadina, ma questo lembo estremo di Milano da questo punto di vista pare una terra di nessuno. Che cosa si aspetta a colmare questa grossa lacuna? (a.b.) ● L’8 marzo della Redazione A nche quest’anno non è macato il tradizionale appuntamento, organizzato dall’Associazione Amici di “Zona Nove”, alla Trattoria El Sassett per festeggiare l’8 marzo, Festa della Donna. La partecipazione è stata particolarmente numerosa e allegra, anche perché allietata dalle musiche di due artisti molto apprezzati che hanno irresistibilmente trascinato alle danze numerosi partecipanti. Molto gradito l’omaggio alle donne presenti della mimosa generosamente offerta, come già gli anni scorsi, dal fiorista Signorelli di via Val di Ledro, che ringraziamo ancora una volta molto sentitamente. 0NA di Ortensia Bugliaro - foto Giansanti Giorgio Meliesi arebbero 1127 le famiglie che a Milano alloggiano in S edifici di edilizia residenziale comunale in cui è presente amianto, soprattutto nelle coperure dei tetti. La ri- collezionista di premi in tutto il mondo e pregiato autore di libri! Zorro Pigmalione ne è felice per te. Un po’ meno per sé, vista la caricatura. (Zorro Nove) drio. Si tratta in gran parte di alloggi popolari del Comune”, denunica Carmela Rozza, consigliere comunale dell’Ulivo. “Il piano triennale delle opere pubbliche 2006-09 parla di una generica ‘bonifica’ dell’amianto in ‘quartieri vari’. Per questo ho presentato un emendamento alla relazione di bilancio in cui si impegna l’amministrazione a investire 50 milioni di euro per rimuovere subito questo materiale pericoloso”. In moto attenti alle rotaie Comune di Milano - Settore Zona 9 via Guerzoni 38 - 20158 Milano Vendita a prezzo calmierato di 40 box auto in via Legnone 20/30 l Settore Zona 9 avvisa che dal 26 marzo 2007 fino Iacquisto al 20 aprile 2007 è possibile presentare domanda di dei box in oggetto. L’elenco dei requisiti, e il facsimile della domanda da presentare per l’acquisto dei suddetti box sono disponibili presso lo sportello informativo del Settore Zona 9 via Guerzoni 38 Milano e/o scaricabili dal sito del Comune di Milano (http://www.comune.milano.it/zona9/index.html - sezione primo piano). Per ulteriori informazioni relative al presente avviso rivolgersi al Settore Zona 9 - Tel. 02.884.58767. Attenzione a chi affittate i vostri appartamenti arredati In zona sembra che ci sia in giro qualcuno che cerca mono o bilocali più servizi liberi subito. Chi vi dice che poi, una volta firmato il contratto, non li subaffiti ad altri e alla fine magari sparisca nel nulla con i soldi dovuti al padrone di casa? iù volte abbiamo segnalato che in via Ornato, all’altezza P di via Di Calboli, dove la metrotranvia non dispone di corsia preferenziale, le rotaie impegnano gran parte della carreggiata. Così non è un caso che proprio in questo tratto, dove i mezzi a due ruote, finendo nelle scanalature delle rotaie, rischiano di scivolare, avvengano continui incidenti, gravi e meno gravi. Come ulteriore pericolo di caduta c’è anche il fatto che spesso si ha il distacco della guaina posta a lato delle stesse rotaie. E, come si può vedere nella foto,... anche i vigili cadono. La redazione, in Lanfranco della Pila 61, è aperta ogni giovedì pomeriggio dalle 15.30 alle 18 per ricevere coloro che desiderano segnalare problemi, annunciare o proporre iniziative, articoli o servizi per il giornale. Si può anche telefonare allo 026437568. C’è qualcosa di nuovo, anzi… di usato Tram 5-4 - Bus 40-44-51 VILLA ARREDAMENTI Arcobaleno compra - vendita usato Milano - Via Reguzzoni 4 Tel. 02 6428414 orario: 9,30-12,30 – 15,00-19,00 da martedì a sabato compreso Esposizione gratuita dei vostri oggetti ONA NOVE 2 Nei mesi di marzo & aprile acquistando due ambienti il divano te lo regaliamo noi e in più pagamenti dilazionati a tasso zero Via Palanzone, 32 ang. via Ornato - Tel. 02/6439749 Via dei Conti Biglia, 4 - Tel. 02/66105652 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. Intervista a Maurizio Cavazzan, dirigente Coop Lombardia A breve i farmaci da banco in vendita all’ipermercato di viale Sarca Via Marmolada, 5 20162 Milano Tel. 026426117 di Altamore F. “La gente sta apprezzando sia la possibilità di acquistare farmaci a prezzo ridotto rispetto al passato sia la professionalità dei nostri farmacisti”. C i siamo, ancora un mese e anche il Centro Sarca di Coop Lombardia, così come già avvenuto al Centro Metropoli, avrà il suo corner farmaceutico ove sarà possibile acquistare farmaci da banco a prezzi competitivi. È una delle novità introdotte dalla cosiddetta riforma Bersani al pari dell’azzeramento dei costi di ricarica dei cellulari, della cancellazione automatica dell’ipoteca alla chiusura del mutuo e delle penali in caso di chiusura anticipata e di molte altre novità. Il Ministro per lo Sviluppo Economico intende insomma liberalizzare molti settori per accrescere la competitività del Sistema Italia e ridurre le posizioni di privilegio che vessano i cittadini e le imprese. Cosa ne pensa Coop Lombardia di queste novità e come intende muoversi nei settori “liberalizzati”? Lo abbiamo chiesto a Maurizio Cavazzan, responsabile Affari Generali di Coop Lombardia. Quali sono gli obiettivi e quali i vantaggi per i cittadini del corner farmaceutico? L’obiettivo costante della cooperativa è quello di ampliare l’offerta di servizi ai propri soci e clienti. Con l’apertura dei Corner Salute vogliamo contribuire a calmierare il costo della vita in un settore spesso critico per il cittadino. Dopo avere dimezzato il prezzo medio del latte in polvere, oggi abbassare in modo significativo i prezzi dei farmaci da banco è per noi mo- Sasha Bani tivo di orgoglio ed è un esempio che stanno seguendo anche molte farmacie. Questa nuova apertura segue quella del Centro Metropoli: bilancio di questi primi mesi di attività? Il bilancio è largamente positivo. La gente sta apprezzando sia la possibilità di acquistare farmaci a prezzo ridotto rispetto al passato sia la professionalità dei nostri farmacisti. Al Corner Salute è infatti possibile ricevere informazioni dettagliate e materiali in tema di educazione alla salute e al benessere. Proseguendo le liberalizzazioni di Bersani, a quando l’apertura di distributori di carburante Coop nella nostra zona o nei Comuni limitrofi? Le liberalizzazioni di Bersani sono il provvedimento più avanzato adottato da questo governo. Consente alle famiglie di scegliere e non penalizza le categorie, come qualcuno vorrebbe far credere. Credo che questo sia un punto importante da chiarire. Nei Corner Salute è possibile acquistare, con l’assistenza costante di un farmacista, i soli farmaci da banco. Gli altri farmaci, quelli per i quali occorre la prescrizione del medico, devono essere acquistati nella farmacia tradizionale. La liberalizzazione ha introdotto semplicemente la possibilità per le famiglie di ridurre il costo della propria spesa sanitaria e non certo la concorrenza tra la grande distribuzione e le farmacie il cui giro d’affari è, da sempre, costituito per oltre l’80% dalla vendita dei farmaci a prescrizione medica. Quanto ai carburanti, oggi in Francia il primo distributore di benzina è una catena di supermercati. Questo ha introdotto più concorrenza e anche più sicurezza. Esistono i piccoli distributori che stanno sul mercato così come la grande distribuzione. Anche qui, vorremmo riuscire a fornire carburante a prezzi più abbordabili; compito non facile dato che il prezzo in Italia è determinato in gran parte dall’alta imposizione fiscale. Non prevedo tempi brevi ma ci stiamo lavorando. In quali altri settori Coop Lombardia pensa di inserirsi grazie a questa rivoluzione che, con grossa difficoltà per la contrarietà di potenti lobby, Bersani sta portando avanti? Vogliamo accompagnare e sostenere le persone in alcuni momenti importanti della vita quotidiana. I nostri servizi più richiesti sono l’orientamento legale, l’assistenza nella dichiarazione dei redditi, l’assistenza sanitaria integrativa e il “Pronto Artigiani”, dove mettiamo in contatto il socio con gli artigiani che operano secondo tariffe convenzionate ed emettendo la ricevuta fiscale. Per maggiori informazioni è attivo un numero verde a cui ci si può rivolgere gratuitamente: 800 990 000. OFFERTA VALIDA SOLO SULL’ACQUISTO DI CLIMATIZZATORI [email protected] SALUTE -30% SCONTO 20162 Milano Via Paolo Rotta, 4 (ang. 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È la storica farmacia Scevola, che, per il fatto di restare aperta anche la notte e i festivi, tante volte ci ha tolto dai pasticci per l’improvvisa febbre del bambino a mezzanotte o per la dimenticanza del nonno che è rimasto senza pastiglie per la pressione. Lo spazio occupato è enorme per una farmacia, ed infatti appena entrati ci si rende conto che si tratta di qualcosa di diverso. Lo chiediamo alla titolare, la dottoressa Maria Orsola Vecchi. Nel quadro del programma di liberalizzazioni del governo, ha fatto discutere la possibilità per i supermercati di aprire un "corner" per la vendita dei farmaci da banco. La sua farmacia ha reagito aprendo uno spazio che è qualcosa di più e di diverso rispetto ad una farmacia tradizionale. Ci può spiegare la sua idea e lo scopo che si prefigge? Il cittadino esprime nuove esigenze rispetto alla farmacia: avere delle farmacie moderne, che offrano una gamma più ampia di prodotti, in modo di poter decidere in base al prezzo, alla tipologia di rimedio (generico, omeopatico, fitoterapico, tradizionale, ecc.) e alla marca, farmacie dove si possano eseguire alcuni esami in tempi brevi, farmacie integrate con il territorio. Il Villaggio della Salute Farmacia Scevola vuole rispondere a queste esigenze attraverso un modo innovativo di erogare i farmaci, servizi di consulenza per il cittadino, promozione di campagne di comunicazione mirate alla prevenzione e spazi ampi per permettere con estrema facilità la consultazione e la scelta dei prodotti, sempre con l’assistenza, il sostegno ed il consiglio del farmacista. Il modello si concretizza su una superficie complessiva di circa 1000 metri quadri, di cui 750 aperti al pubblico. Il sistema di erogazione dei farmaci è completamente automatizzato e informatizzato e consente al farmacista di restare sempre a disposizione della clientela e, in un contesto a misura di cittadino, i servizi erogati diventano parte integrante dell’offerta. Alla possibilità di effettuare i check up tradizionali su pelle, capelli, salute delle ossa, glicemia e pressione, si affiancano progetti all’avanguardia di prevenzione primaria e secondaria, a sostegno di un corretto stile di vita per rispondere sempre meglio ai bisogni della persona e alle richieste delle Istituzioni. Il più innovativo di essi sarà costituito dalla Telemedicina con una serie di esami strumentali quali l’elettrocardiogramma, il monitoraggio elettrocardiografico e della pressione nelle 24 ore e il monitoraggio delle aritmie. 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Non solo i cittadini lombardi L pagano i ticket più cari d’Italia per visite, esami, pronto soccorso e degenze in casa di riposo. Ora Formigoni vorrebbe svendere ai privati pure il servizio pubblico del “118” con prevedibili aumenti dei costi per il cittadino anche negli interventi urgenti a domicilio. Un’eventualità talmente antipopolare da provocare, non solo la levata di scudi dell’opposizione di centrosinistra in Regione, ma addirittura le dimissioni (e l’uscita dalla Lega che non lo ha appoggiato) dell’assessore alla Sanità Alessandro Cè. Per tutto questo Cgil, Cisl e Uil organizzano il 12 aprile una manifestazione, che partirà da piazzale Lagosta e si concluderà al Pirellone, contro la politica sanitaria e sociale delle Giunta Formigoni. “Non è più possibile andare avanti così”, spiega il segretario della Cisl Lombardia Carlo Borio. “Formigoni rifiuta il confronto e decide ogni cosa passando sulla testa dei cittadini. I costi della sanità lombarda sono pagati con l’1,4 per cento dell’Irpef dei lavoratori”. Anche i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil invitano i propri iscritti a partecipare alla manifestazione chiedendo “di aumentare i contributi regionali per la spesa sanitaria degli ospiti delle Rsa; riconoscere i maggiori costi sanitari per gli anziani con gravi patologie e disabilità; rivedere il sistema delle Rsa per l’accreditamento, i criteri per le rette, i posti letto di sollievo, le cure palliative, gli ospedali di comunità; costituire, come promesso, un fondo regionale per la non autosufficienza, aggiuntivo a quello nazionale, per sostenere le famiglie che si fanno carico di una persona autosufficiente. La climatizzazione al vostro servizio Tel. 02.66823362 Fax 02.60736336 Cell. 348.0833698 348.0833697 Via Val di Ledro 11 - 20162 Milano La climatizzazione al vostro servizio Fornitura climatizzatori: • Mitsubishi sconto del 30% • Daikin sconto del 35% di Paolo Cremonese A pagamento anche fisioterapia e riabilitazioni Al momento di andare in stampa apprendiamo che la Regione farà pagare il ticket anche su fisioterapia e terapia riabilitativa: i cittadini saranno obbligati a pagare 23 euro sulle visite specialisti- che più altri 46 euro per il trattamento. Sono esclusi dal ticket gli ultra 65enni e i giovani fino a 18 anni. Finora fisioterapia e riabilitazione erano a pagamento solo negli ospedali. 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Ma il problema oggi più attuale all’ospedale Niguarda è la ristrutturazione e la riorganizzazione del servizio del 118 (ossia della “emergenzaurgenza”) che la Regione Lombardia vuole portare avanti. Il servizio di emergenza-urgenza, come è noto, è uno dei gioielli dell’ospedale, che ha finora garantito un coordinamento efficace di tutte le attività di pronto soccorso della città di Milano e della provincia, avvalendosi di una nutrita centrale operativa, del servizio di elisoccorso, del coordina- Celestino De Brasi mento della rete delle ambulanze, fino alle auto mediche. Il centro ha fatto da apripista in materia a livello nazionale. Questo servizio ha già recentemente subìto un forte attacco, quando si è minacciato il trasferimento dell’elisoccorso ad altro ospedale (in particolare il San Raffaele), e solo la decisa opposizione della rappresentanze sindacali unitarie e delle organizzazioni sindacali ha consentito di scongiurare tale rischio. Ma ora l’attacco è più pericoloso e ad alzo zero: la Regione vuole infatti trasformare in fondazione il servizio di 118, consentendo in tal modo l’intervento di privati (per ora la fondazione Cariplo) in un servizio, come noto, capitale per la tenuta complessiva del servizio pubblico. Contro questa decisione formigoniana si è schierato perfino l’ex assessore leghista alla sanità, Alessandro Cè. Perfino a lui è parso un grave rischio l’inserimento di quote di privato nel 118: ma proprio questa sua posizione gli è costata l’assessorato, con la conseguenza di essere sostituito nel giro di quarantotto ore dal più acquiescente medico personale di Bossi, Bresciani. Contento Formigoni, ma scontenti i cittadini di Milano e Provincia che, finora, si sono dimostrati tutelati dalla qualità del servizio di urgenza-emergenza nella città di Milano. E ora, che ne sarà del 118? Le rappresentanze sindacali e le organizzazioni sindacali vogliono porre il problema del 118 a livello cittadino, chiamando le forze politiche e le istituzioni a un soprassalto di dignità per la difesa del servizio pubblico. Non ne facciamo ovviamente un problema solo niguardese, ma di tutto il sistema sanitario milanese, già ampiamente dissestato dalle iniezioni di privato volute fortemente da Formigoni. PREVIDENZIALE E FISCALE V.le F. Testi, 46 - 20126 Milano Tel. e fax 02.6433274 e-mail [email protected] AUTONIGUARDA AUTOVENDITA e ASSISTENZA di V. e L. Paternò Vasto parco vetture usate garantite Si eseguono revisioni auto Aperti anche il sabato mattina Via P. Rotta, 3 - 20162 Milano - Tel. 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Secondo i medici, anche nei reparti di emergenza dei centri europei più all’avanguardia, possono trascorrere almeno 15 minuti dalla richiesta, per ottenere i risultati di una radiografia o di una tac, mentre per un’ecografia “point-of-care”, cioè sul luogo, trascorrono al massimo cinque minuti. Un risparmio di tempo importante: secondo un recente studio americano, Quadrifoglio Pizzeria con forno a legna anche da asportare Sabrina Orrico la sopravvivenza di un paziente diminuisce dell'1% ogni 3 minuti di ritardo nell'eseguire una radiografia. Due sono i problemi da risolvere per poter rendere l'ecografia un vero strumento salvavita in ogni situazione di emergenza: medici e infermieri devono essere adeguatamente formati e le strutture ospedaliere devono dotarsi di tecnologie appropriate. Per far fronte a questa carenza è nato Winfocus, network mondiale che raggruppa 200 specialisti internazionali. Il suo presidente, Luca Neri, medico presso l’Ospedale di Niguarda Ca’ Granda, ha spiegato che l'obiettivo dell’associazione è quello di “migliorare le conoscenze sulla diversa applicazione dell’ecografia in urgenza, attraverso dei corsi di formazione teorici e pratici, da effettuare in tutto il mondo”. Per renderlo un esame “salvavita” a tutti gli effetti, è importante “modificare, innanzitutto, il tradizionale approccio a questo esame, che non va più solo utilizzato nell'ambito della diagnostica specialistica, ma anche in quello generale d'urgenza”. Molti possono essere gli utilizzi dell'ecografia in situazioni di urgenza: può essere utile a valutare le cause di una difficoltà respiratoria o per dare una spiegazione al dolore di un bambino ricoverato in urgenza per un trauma, senza usare metodi di indagine invasivi. Oltre ad aver rappresentato un punto di partenza per valutare gli utilizzi dell'ecografia point-of-care, il congresso di Milano è stato lo spunto per “stimolare le realtà locali ad attrezzare ogni scenario critico fuori e dentro gli ospedali, incluse ambulanze ed elicotteri, con un ecografo portatile”, come ha spiegato Enrico Storti, responsabile della Commissione Winfocus per lo sviluppo tecnologico e anch’egli medico del Niguarda. L’ecografia point of care può essere utilizzata inoltre sulla scena di un incidente, all’interno di un mezzo di trasporto, in caso di esplosioni o crolli, o in aree montane impervie, foreste e deserti, sui campi di battaglia ed ospedali da campo, oltre che durante manifestazioni sportive. 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DECENTRAMENTO Intervista esclusiva a Beatrice Uguccioni “Consiglio di zona, quanto ci costi?” Il ministro Pollastrini a Niguarda Sergio Ghittoni La domanda l’ha posta il “Corriere della Sera” e, per quanto ci riguarda, la risposta la dà la presidente del CdZ 9. bbiamo chiesto un incontro con A Beatrice Uguccioni, la presidente del consiglio della nostra zona, perché non ci è sfuggito un articolo apparso sul Corriere della Sera del 5 marzo in cui si guardava con occhio critico ai consigli di zona soprattutto dal punto di vista dei bilanci, lasciando intendere che spendere 4 milioni di euro per organismi che hanno solo una funzione consultiva è un lusso che la città non si può permettere. Ci si mettono anche i giornali a dare contro ai CdZ… Ho notato l’attacco del Corriere della Sera e mi spiace notare che non è il primo e non sarà l’ultimo. C’è un tentativo esplicito di denigrare il lavoro svolto, devo dire con impegno e fatica. Il vero problema è che le dichiarazioni fatte da Sindaco e Assessori, che in campagna elettorale manifestavano una volontà di rilanciare i Consigli di Zona, per ora purtroppo non hanno avuto seguito nei fatti. Per di più l’articolo non riportava dati corretti: la mia indennità, la mia busta paga netta è di 2.519 € e non 4.000 come hanno scritto. Eppure i CdZ hanno un ruolo importante. Vi è molta insofferenza, ma anche tanta richiesta di aiuto. Bisogna sottolineare che i CdZ sono l’unico luogo istituzionale in cui i cittadini possono essere ascoltati, venire, assistere ai lavori e alle riunioni del Consiglio, intervenire attivamente nelle commissioni e far sentire la propria voce. Io poi sono disponibile: incontro e ricevo cittadini tutti i giorni. Ho il cellulare acceso 24 ore su 24 e posso assicurare che mi chiamano in continuazione per segnalarmi problemi e difficoltà. I CdZ sono delle istituzioni che sono costate lotte e scontri politici anche duri Sergio Ghittoni nel passato, con l’obiettivo di avvicinare i cittadini alla cosa pubblica e di incoraggiarne la partecipazione. Il problema reale è quello di aumentarne i poteri attraverso l’applicazione dei regolamenti che già ci sono che prevedono tutta una serie di “deleghe” che conferirebbero ai CdZ le competenze sui parchi e giardini della zona, sulla piccola manutenzione scolastica, su alcuni aspetti relativi ai servizi sociali… In questo modo si ridurrebbero anche i costi. Però è vero che i CdZ hanno pochi poteri. Spesso è grande la nostra frustrazione per la mancanza di tempestività. Le faccio un esempio. C’è la lamentela di una mamma che ci segnala quasi tutte le settimane che il parco all’uscita della scuola materna di via Grimm è inagibile per i bambini perché di notte è teatro di attività che nulla hanno a che fare con l’infanzia e che lasciano tracce evidenti sotto forma di prodotti di scarto che mai vorremmo che venissero a contatto con i nostri figli. Interpello immediatamente i settori competenti e l’Assessore responsabile, chiedo la pulizia immediata e suggerisco rimedi per sanare la situazione, ma la lentezza contro cui dobbiamo lottare è intollerabile. Ma noi resistiamo!! Molte sono anche le segnalazioni relative alla sicurezza dei nostri quartieri. Mi rendo conto che il problema della sicurezza è molto sentito dai Milanesi, ma credo anche che i fenomeni vadano governati, in primis dal Sindaco, prima che diventino emergenza, al di là di ogni manifestazione e di tentativo di divertirsi a giocare allo scarica barile. In questi mesi al di là delle deleghe che chiediamo all’amministrazione centrale siamo riusciti a creare una buona sinergia con le Forze dell’Ordine presenti sul territorio (Polizia Locale, Polizia di Stato, Carabinieri…) con cui manteniamo un contatto quotidiano segnalando situazioni e riscontrando interventi. Ovviamente non su tutto si può intervenire immediatamente. Questo per dire che dobbiamo attivarci a prescindere. Nell’arco di un mese e mezzo, a partire da 16 aprile fino al 28 maggio, attiveremo la Consulta Permanente con incontri relativi alla sicurezza suddivisi per macroquartieri, insieme ai rappresentanti di tutte quelle realtà positive che lavorano sul territorio. Il 16 aprile si parte proprio con Bicocca, Niguarda e Pratocentenaro. Certo mi suona strano che mentre si invoca più sicurezza si chiuda la sede dei vigili urbani di via Passerini (vedi a pag. 6, ndr). Sappiamo bene che la sicurezza non è solo una questione di polizia: intanto si può aumentare l’illuminazione nelle ore notturne oppure moltiplicare le telecamere nei luoghi pericolosi (e questo lo può fare la giunta senza bisogno di manifestare). Che cosa può fare il CdZ, allora? Il problema non è quindi quanto spendono i CdZ, ma le attività che riescono a portare avanti. Con un Budget di 140.000 euro per una zona grande come la città di Brescia che attività vogliamo fare? Non abbiamo neanche i soldi per le cose più elementari. Con questa cifra riusciamo a regalare un quotidiano per ogni cittadino. Al di là della battuta, questo non vuol dire che siano un’istituzione da chiudere, ma semplicemente a cui restituire maggiore dignità per il bene del territorio. Isola: finalmente un tavolo tra Comune e CdZ9 David Griffi l Consiglio di Zona 9 con specifica votazione aveva chieIistituzionale sto all’Amministrazione Comunale di “aprire un tavolo aperto ai contributi dei Cittadini e delle loro associazioni, e le proprietà interessate, al fine di migliorare e condividere una soluzione progettuale dell’area urbana Isola-Garibaldi-Repubblica”. L’Assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli ha convenuto sull’utilità di un confronto istituzionale e sul coinvolgimento delle parti sociali: “Non si parte da zero, ma da Piani e convenzioni che il Comune ha adottato”, ha detto l’Assessore in proposito. “Ben venga un lavoro che possa migliorare le realizzazioni e condividere scelte ancora da fare come le funzioni pubbliche da situare all’Isola”. “Stiamo cercando di praticare una strada nuova”, ha detto la Presidente del Consiglio di Zona 9 Beatrice Uguccioni, “che faccia emergere la capacità di proposta dei cittadini e delle istituzioni decentrate e consenta di apportare migliorie al progetto. Pensiamo a confronti aperti sul verde, sulla viabilità, sulle funzioni pubbliche, sulla salvaguardia delle funzioni artigianali e culturali ‘tipiche’ del quartiere.” Un primo appuntamento tra Assessore al Territorio e Presidente del Consiglio di zona 9 per definire concretamente lo svolgimento del confronto e la sua articolazione c’è già stato il 30 marzo scorso. Intanto nasce all’Isola l’Associazione delle associazioni, fondata da Apolidia, Architetti senza frontiere, Cantieri Isola, Ciclofficina +bc, Isola critica, Compagnia del parcocircolo Legambiente, Associazione agricoltori biologici, i giovani artigiani dell’associazione controprogetto e lo storico pittore dell’Isola Francesco Magli. “Con la nascita di questa Associazione i cittadini non sono più ‘soli’ e …neanche le istituzioni”, commenta Pier Vito Antoniazzi, Presidente della Commissione “Per la città del Vivere e dell’Abitare” del CdZ 9. “Il CdZ intende valorizzare le proposte che vengono avanzate dai cittadini al tavolo con l’Amministrazione Comunale”. arbara Pollastrini, ministro per le pari opportunità del B Governo Prodi, è stata a Niguarda, al congresso della sezione DS Rigoldi, in via Hermada, per presentare la Mozione 1, quella di Fassino, che sostiene la costituzione del Partito Democratico. Non capita spesso di avere ministri della Repubblica in giro per i nostri quartieri e non ci lasciamo scappare l’occasione per chiederle una breve dichiarazione. Ministro, lei che da poco ha dovuto parlare davanti all'assemblea delle Nazioni Unite adesso si ritrova in un congresso di una sezione di periferia del suo partito... Più che altro una bella fatica... A che punto sono questi Dico? I Dico ora sono in commissione Giustizia al Senato. C'è la proposta del Governo e sono stati depositati precedentemente altri disegni di legge. È aperta la discussione e ora il mio lavoro e soprattutto in questo caso il lavoro del Parlamento è quello di fare il possibile per arrivare ad una sintesi positiva. Naturalmente per noi al Senato la prova è più difficile: è inutile nascondercelo, lo sappiamo. Io spero che ci sia un soprassalto di responsabilità da parte di tutti, anche nei senatori del centro destra, per dare al paese una legge saggia, equilibrata, che non equipara per nulla queste unioni al matrimonio, una legge che non toglie nulla alla famiglia, neanche un'unghia, ma che al contrario allarga i diritti e i doveri anche a persone che hanno in comune un progetto di vita, di solidarietà o un progetto d'amore. Quindi non c'è molto ottimismo... Io credo molto di più nella volontà, nella passione e nella tenacia. Molta tenacia. L'ottimismo non aiuta. Aiutano molto di più la tenacia e la fiducia nelle persone. Non ci sono in vista defezioni nel campo avverso che possano aiutare? Come dicevo, io penso che il parlamento sia sovrano: in quella sede tutti, anche gli esponenti del centro destra, potranno dare il loro contributo per apportare modifiche e miglioramenti al progetto con l’obiettivo di dare questa legge al paese. Ci può anticipare quali saranno i prossimi progetti di legge a cui sta lavorando? Nel prossimo periodo penso che porterò al governo la prima legge italiana sull'uguaglianza. E' una cosa importante in cui credo molto. È una proposta che contiena varie finalità: la prima è la regola per la inclusione delle donne nelle liste elettorali e la loro elezione, la seconda è la norma che stabilisca i criteri per la presenza delle donne nelle nomine. La terza è un indirizzo di massima che stabilisca una eguaglianza salariale tra uomini e donne, naturalmente a parità di ore lavorate e di meriti, e la quarta è un'ipotesi di incentivi fiscali per le aziende che decidano di assumere i giovani e le donne. Si tratta di una cosa impegnativa su cui stiamo ancora lavorando. Spero che il governo la faccia propria. Poi naturalmente ci sarà la prova del Parlamento. 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Niguarda dunque non ha più il Comando dei vigili ma solo un Presidio che, come è facilmente intuibile, vedrà ridurre pian piano gli agenti ancora in servizio, fino alla cancellazione del Presidio stesso. Ad oggi, il Presidio rimane aperto dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 20. Sabato e domenica è chiuso. Per tutti i bisogni e i reclami rimangono aperti gli sportelli di via Livigno (0277275006\ 0277275081). Non si comprende come il sindaco Letizia Moratti possa scendere in piazza per chiedere più polizia in nome della sicurezza cittadina e poi diminuire drasticamente i vigili nelle strade dei quartieri. È un vero controsenso o, per lo meno, un’incoerenza. Togliere un servizio acquisito per un cittadino è sempre spiacevole e può crearei sfiducia verso le istituzioni. Un giorno non lontano si passerà da via Passerini e non potrà dire altro che “qui, una volta c’erano i vigili”! Per chi ha subito solo multe magari non sembrerà una gran perdita, ma per chi ha a cuore la sicurezza del proprio quartiere è un vero dramma. Via De Angelis 15 20162 Milano Tel./Fax 02.66116400 NUOVA GESTIONE rinnova il tuo look partendo dagli occhiali. Vieni a scoprire le nostre strepitose OFFERTE e i nuovi ARRIVI da vista e da sole!!! di Mazzone Pasqua ABBIGLIAMENTO VIABILITÀ Con una delibera consiliare del 19 marzo scorso Il CdZ9 propone di riaprire al traffico la via Graziano Imperatore verso via Ornato ella seduta del 19 marzo scorso il N Consiglio di Zona 9, con 24 voti favorevoli, 4 contrari (CavenagoMucciarelli-Parise-Tagliabue) e 9 astenuti (Belli-Bertoli-Clerici-DottiFemminino-Ferrando-Hennig-Lardieri-Rocca), ha deliberato di esprimere parere favorevole alla riapertura in via sperimentale al traffico privato nel tratto, di circa 80 metri, nella via Graziano Imperatore compreso tra le vie Bianchi d’Espinosa e Passerini direzione via Ornato. Ciò al fine di consentire un più rapido fluire delle auto e per agevolare il raggiungimento dei negozi di via Ornato e delle vie ad essa confinanti. La delibera è stata presa sulla base della seguente relazione delle commissioni consiliari “Per la città sostenibile” e “Per la città del lavoro e dell’innovazione”: “Le commissioni ‘Per la città sostenibile’ e ‘Per la città del lavoro e dell’innovazione’ si sono riunite in seduta ECOLOGIA Sergio Ghittoni congiunta il 28 febbraio 2007 per discutere il seguente ordine del giorno: possibili interventi urgenti al fine di ridurre il disagio sociale ed economico di cittadini, commercianti e artigiani di via Ornato nel quartiere Niguarda. “Si è constatato che l’attività socioeconomica del quartiere Niguarda è concentrata in gran parte lungo via Ornato, che molte attività commerciali ed artigianali hanno visto ridurre il loro volume di affari, causa il minor afflusso di cittadini lungo questa strada, da quando è stato chiuso l’accesso alle auto. “I commercianti e i cittadini hanno confermato un notevole afflusso di utenza per l’utilizzo della metrotranvia nelle ore di punta, mentre tale utenza è in forte calo nelle ore centrali della giornata. “L’interdizione della viabilità sul tratto di via Graziano Imperatore determina il riversamento del traffico privato su via Bauer, dove spesso si formano code, anche nei pressi della scuola, causando un incremento dell’inquinamento. “Si è rilevato inoltre che la continua chiusura dei negozi di via Ornato, via Graziano Imperatore e delle vie limitrofe potrebbe provocare un aumento del degrado e trasformare un quartiere, risparmiato finora da fenomeni di delinquenza, in una zona degradata. “Pertanto si invita codesto onorevole Consiglio ad esprimere parere favorevole alla riapertura dalle ore 9.00 alle 18.00 al traffico privato nel tratto, di circa 80 metri, nella via Graziano Imperatore, compreso tra le vie Bianchi d’Espinosa e Passerini direzione via Ornato. Ciò al fine di consentire un più rapido fluire delle auto e per agevolare il raggiungimento ai negozi di via Ornato e delle vie ad essa confinanti”. Intervista a Bruna Brembilla, assessore provinciale Gli sportelli per il risparmio energetico arrivano nelle zone di Milano isparmiare energia è ormai diR ventato una necessità. Si riducono le risorse e nergetiche e ne aumentano di conseguenza i costi. Ma come fare per rispamiare? Una prima risposta viene dalla Provincia di Milano, che ha creato gli sportelli Infoenergia, che ora arrivano anche a Milano attraverso i CdZ. Ne parliamo con Bruna Brembilla, assessora all’Ambiente della Provincia di Milano. La rete di sportelli Infoenergia si allarga e approda a Milano. Cosa ci dice di questa novità? La richiesta ci è stata avanzata dal presidente del Consiglio di zona 7. Insieme a un gruppo di consiglieri provinciali di maggioranza stiamo valutando seriamente l’ipotesi di apertura di uno sportello, in collaborazione con il decentramento del Comune, in questa zona molto popolosa della città. Si tratterebbe del primo sportello, dopo il centro di coordinamento di porta Vittoria, nella metropoli. Risultato importantissimo di un lavoro di sinergia istituzionale finalizzata a soddisfare la do- Luigi Luce manda di energia intelligente che viene dalla gente. La mia speranza è che il progetto vada concretamente e velocemente in porto, ma che presto altre zone della città si facciano avanti per altrettante aperture. Che cosa sono e quanti sono gli “spazi infoenergia”? Gli sportelli Infoenergia sono spazi informativi distribuiti su tutto il territorio provinciale nei Comuni con meno di 40mila abitanti e aperti al pubblico in orario di ufficio. Sono destinati principalmente a fornire informazioni e consigli ai cittadini per la manutenzione degli impianti di riscaldamento. L’obiettivo della Provincia è di averne uno ogni 150mila abitanti. Ad oggi sono stati inaugurati lo sportello di Melzo, il centro di coordinamento in corso di porta Vittoria a Milano e lo Spazio Infoenergia di Carugate e di Garbagnate. Il 31 marzo abbiamo inaugurato lo spazio di Melegnano. Il 13 aprile inaugureremo lo Spazio di Corbetta. Quanto a future aperture, posso dire che le sollecitazioni che ci vengono dal territorio sono moltissime e le stiamo vagliando tutte. Una delle più interessanti, per le dimensioni del Comune, potrebbe essere quella di Legnano. E per il 2007 quali sono le altre novità in materia energetica che state preparando? La grossa novità dell’Energia per il 2007 è l’attivazione di un dispositivo innovativo di credito co-finanziato destinato alle famiglie, alle persone fisiche, e ai proprietari di abitazioni situate nel territorio della Provincia di Milano che intendono realizzare lavori di isolamento termico, lavori di riqualificazione impiantistica conseguenti a lavori di isolamento termico e installazione di impianti solari termici per il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria. Accanto ai nuovi sportelli Infoenergia, il co-finanziamento è il risultato concreto di un Piano provinciale dell’Energia fortemente pensato per i cittadini e destinato a diffondere tra la gente le buone pratiche di risparmio energetico. 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In un'epoca in cui si dice di tutto, ma non si confessa l’età nemmeno sotto tortura, con ex attempate signore che, lifting e minigonna, si fingono fanciulle in fiore, l'arrivo di un simile libretto getta letteralmente nel panico. Altro che lettera scarlatta, altro che marchio d'infamia: il rossore sarà d’ora in poi catalogato come scalmana dal portiere e dalla di lui consorte e, a salire, in tutti gli appartamenti del condominio. Il mondo femminile milanese si divide in due categorie, chi l'ha ricevuto e chi no. E almeno una delle due sta lanciando tali e tanti improperi contro l’assessore alla salute Carla De Abertis, che fossi in lei farei gli scongiuri. Quando si dice volersi fare pubblicità a spese del Comune: a volte, secondo la dantesca legge del contrappasso, si ottiene proprio l’effetto opposto. Ma se, superata l'iniziale incazzatura, una donna si avventura tra le bianche, patinate paginette, leggerà cose interessantissime. Le donne in menopausa soffrirebbero di “sindrome del nido vuoto” e dovrebbero, per non cadere in depressione, dedicarsi all’arte della composizione floreale e altri simili diletti. Conosco cinquantenni che sognano un nido vuoto, foss’anche in Afghanistan, essendo il loro, di nido, popolato da figli, amici dei figli, ragazze dei figli e altri appartenenti al genere animale. Hanno ragazzi appena adolescenti, perché si sono decise tardi, o giovanotti che dovrebbero già essere fuori casa, ma restano lì. Conosco donne che leggono disperatamente nel metro, appoggiando il libro alla schiena del signore davanti, perchè tra lavoro e casa, figli e anziani di famiglia, marito e impegni vari, non hanno più un istante per sé e stanno ormai considerando seriamente l'ipotesi di iniziare a usare sostanze illegali. Carla, senti 'ammé. La prossima volta, almeno, che la busta sia opaca e sigillata. 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DE MARTINO 1 - NIGUARDA - TEL/FAX 02/6470165 [email protected] www.ilbattistrada.it ● La lunga marcia della sindaca in ritardo di sei mesi e l’assessora scrive, la sindaca marS cia. Marcia per la sicurezza, lei dice, contro un governo che non manda abbastanza poliziotti. Peccato che in prima fila ci sia Berlusconi, che ha governato fino a sei mesi fa. Non mi risulta che, quando era premier, a Milano siano giunte legioni di poliziotti, eserciti di carabinieri, vagonate di finanzieri. Non mi pare che siano stati tolti uomini in questi sei mesi alla metropoli. Però tutti marciano, in una allegra brigata, l’evasore fiscale al fianco del lavoratore spaventato dalla concorrenza degli emi- grati, l’imprenditore che utilizza lavoratori in nero e il povero cristo che abita nel quartiere degradato, il commerciante che non paga le tasse e l’anziana che ha subito una truffa. Che bello, signora Moratti, lei ha messo d’accordo tutti. Domani, si sa, i problemi saranno gli stessi di oggi. Non si risolve nulla in questo modo. La città avrebbe bisogno, per risollevarsi, di coraggio e fantasia, di impegno e solidarietà. Ma la demagogia non costa niente e fa bella figura, almeno finché questa città non deciderà di scegliere di essere migliore. ACCADDE A MILANO La tradizionale cortesia e un vasto assortimento di valigeria e pelletteria delle migliori marche a cura di Lella Ricordi ● 2 aprile 1977: arrestato Francis Turatello “Faccia d’angelo” rancis Turatello era il re del gioco d’azzardo milanese. Il feroce crimiF nale si era infatti impadronito delle bische clandestine e del giro della prostituzione della città. Con la sua banda, composta per lo più da catanesi, si dedica anche alle rapine a mano armata e ai sequestri di persona, in società con la gang dei marsigliesi di Albert Bergamelli. Il 17 agosto 1981 Turatello sarà ucciso nel carcere di Bad ‘e Carros a Nuoro da Pasquale Barra. La condanna a morte era stata firmata dal boss della camorra Raffaele Cutolo. ● 4 aprile 397: muore Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano ato a Treviri nel 349, il padre, cittaN dino romano, era prefetto. Dopo gli studi Ambrogio arriva a Milano, come governatore della Liguria e dell'Emilia. Alla morte del vescovo ariano Aussenzio, il popolo lo acclama suo successore. Ambrogio viene perciò battezzato e otto giorni dopo, precisamente il 7 dicembre 374, riceve la consacrazione episcopale. Dona ai poveri e alla Chiesa tutto l'oro e l'argento e le terre che possiede. In epoca di grandi trasformazioni culturali e sociali, la sua figura si impone come simbolo di libertà e di pacificazione. Autore di celebri testi liturgici, è considerato il padre della liturgia ambrosiana. Dottore della Chiesa, è patrono della città di Milano. ● 14 aprile 1907: prima edizione della Milano-Sanremo S i corre per la prima volta la Milano – Sanremo. Conosciuta come la “Classicissima di primavera”, è una delle più importanti corse in linea della storia del ciclismo. Ideata dall’Unione sportiva sanremese, è organizzata per la prima volta dalla Gazzetta dello Sport, diretta da Eugenio Costamagna. Alla partenza, fissata davan- ti all’Osteria della Conca Fallata, lungo il Naviglio Pavese, causa maltempo si presentano solo 33 dei 62 iscritti. Vince il francese Lucien Petit Breton. Dal 1907 ad oggi la Milano-Sanremo si è corsa per 95 volte. Il supercampione della corsa è Eddy Merckx, che ha vinto ben 7 edizioni su nove a cui ha partecipato. ● 18 aprile 2002: aereo si schianta contro il Pirellone n aereo da turismo pilotato dall'italosvizzero Luigi Fasulo, 64 anni, si schianU ta contro il 26° piano del grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, danneggiandolo gravemente. Oltre al pilota, muoiono due dipendenti della Regione, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito. L’incidente Cappelli uomo-donna Pellicceria e Abbigliamento Moda e in Pelle CUSTODIA - PULITURE - PERMUTE RIMESSE A MODELLO PELLICCE RIPARAZIONI IN GENERE Possibilità di finanziamenti a tasso zero* *tan 0 taeg 0 www.pelletteriamorosini.it rievoca lo scenario dell'11 settembre e scatta l'allarme per il timore di un attacco terroristico. In seguito prenderà invece piede l'ipotesi di un malore o della volontà suicida del pilota. Il grattacielo progettato da Giò Ponti, simbolo della Milano moderna, dovrà subire un completo restauro. Anche quest’anno presso il Centro Parrocchiale della Chiesa di S.Giovanni Battista alla Bicocca (Viale Fulvio Testi,190) si svolgerà nei giorni 13, 14 e 15 aprile il Mercatino di primavera con orario 9 –12, 15 – 19. Saranno in vendita i lavori ideati e realizzati dai gruppi “Bottega Creativa” e “Signore del Mercoledì”. Il ricavato sarà destinato interamente ai bisogni della Parrocchia. SANITARI - ARREDO BAGNO - CONDIZIONAMENTO RISCALDAMENTO - REVISIONE SCALDABAGNI Via Val di Ledro 23 - 20162 Milano Tel. 02.64749294 r.a. - Fax 02.6433231 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 7 Serve una rete del volontariato in zona Nadia Branca (presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”) a nostra è una delle zone dove le associazioni di volontaL riato sono più numerose rispetto a tutto il territorio milanese. Io credo che questo sia un forte segnale di partecipazione della cittadinanza alla vita attiva del quartiere che contrasta fortemente con una società in cui l’immagine vincente è quella dell’individualismo. Fare il volontario vuole infatti dire, oltre che a sacrificare molte ore del proprio tempo libero per chi ha bisogno nei campi della sanità, dell’handicap, dell’assistenza e per creare forme di aggregazione culturale, vuol dire anche far qualcosa per il bene della gente e per sentirsi attivo nella vita della propria comunità proponendo iniziative di interesse pubblico. Sarebbe quindi utile creare in zona una rete fra le associazioni del volontariato al fine di pubblicizzare la loro attività e per farle conoscere a tutti i cittadini del quartiere e anche per affrontare e risolvere insieme problematiche comuni. Ritengo anche che le associazioni di volontariato non debbano, come abitualmente succede, sostituirsi integralmente alle Istituzioni, che finiscono per delegare completamente al volontariato quanto dovrebbe essere loro compito. Dovrebbe esserci quindi un dialogo con le Istituzioni al fine di far crescere le associazioni che intervengono seriamente sul territorio, sostenendole economicamente e dando loro aiuti per farle continuare a vivere. Le istituzioni dovrebbero promuovere un coordinamento delle associazioni composto dai loro rappresentanti al fine di portare avanti le proposte per un miglioramento nella qualità dei servizi. Personalmente, infine, approfitto dell’occasione per esprimere la mia gratitudine, ma credo anche quelle di molti altri, a tutte quelle persone che dedicano tempo e fatica agli altri intendendo il volontariato come un valore di vita. Soprattutto per molti giovani entrare a far parte delle associazioni di volontariato significa anche capire che mettersi in gioco per gli altri è utile anche a noi stessi. ASILI NIDO Un supplizio chiamato call center iscrizione dei bambini agli asili nido è L’ diventata, per i genitori, un autentico calvario. Entro il 23 marzo, infatti, si doveva chiamare il n. verde 800.27.27.09, che naturalmente funzionava solo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, e fissare il colloquio per l’iscrizione. E il numero verde non rispondeva mai. Ci sono persone che, non potendo chiamare dal posto di lavoro (non si tratta di una telefonata, ma di centinaia di tentativi!) sono state costrette a chiedere ferie, a mettersi in malattia, e poi si sono letteralmente incollate al telefono. Ma molti di loro non sono riusciti ugualmente nell’intento. Il segnale era sempre lo stesso: uno strano occupato, come se il telefono fosse staccato. Così l’assessore Moioli si è trovata costretta, all’approssimarsi della scadenza, a prorogare il termine al 28 marzo, a potenziare il servizio e a permettere ai genitori di lasciare il loro numero di telefono all’e-mail FSP.Infanziaiscrizionicomune.milano.it, per essere in seguito ricontattati. L’associazione Chiedoasilo, che da anni si batte per i diritti dei bambini milanesi, Antonella Loconsolo adombra il sospetto che il call center sia un deterrente per contenere le domande, una specie di percorso a ostacoli che scoraggia molti genitori e li indirizza verso strutture private, che non possono chiaramente offrire né la tradizione, né le garanzie del servizio pubblico. “Da tempo denunciamo che il sistema non funziona e che questo tipo di servizio ha bisogno di un rapporto personalizzato”, denuncia Marilena Adamo, capogruppo dell’Ulivo in Comune, in un’intervista rilasciata a Repubblica. “I telefoni vanno spesso in tilt e il colloquio telefonico con operatori che spesso non sono di Milano rende difficile le procedure”. “Abbiamo proposto”, dice Patrizia Quartieri, consigliere comunale indipendente nelle liste di Rifondazione comunista, “di accogliere nei nidi i bambini di famiglie prive di permesso di soggiorno, sia perché pensiamo che i piccoli abbiano tutti gli stessi diritti, sia perché crediamo fermamente che sicurezza ed integrazione pas- sino attraverso l’accoglienza, e la scuola è lo strumento primario dell’accoglienza. Ma ci è stato risposto picche, e pazienza per le pari opportunità di donne immigrate, che mai riusciranno ad inserirsi nel mondo del lavoro con un bimbo appresso. Si preferisce chiedere più polizia, piuttosto che evitare degrado ed emarginazione”. Comunque sono state introdotte alcune modifiche nel calcolo del punteggio: la precedenza sarà data ai bambini che hanno il fratello maggiore in una materna o elementare dello stesso plesso (o in uno di quartiere). Più punti se entrambi i genitori lavorano, e un vantaggio anche per le mamme sole: 2 punti alle famiglie monoparentali. Dal prossimo numero ci piacerebbe analizzare le strutture pubbliche della nostra zona. Gli asili nido in zona 9 sono una lunga e gloriosa tradizione. Educatrici e genitori che vogliono testimoniare questa realtà possono inviare mail all’indirizzo [email protected] o, come sempre, scrivere in redazione. RESTAURANT AND COCKTAIL BAR Si organizzano feste private, di Compleanno, Laurea, Battesimi, Comunioni, Cresime sia con ricchi Buffet personalizzati che con pranzi o cene a menù fisso. Aperto dal Martedi alla Domenica Via Comune Antico, 62 zona Bicocca 20125 Milano tel. e fax 026425323 [email protected] www.camaleontecafe.com MILD di MORISCO ANTONIO Imbiancatura - Verniciatura Stucchi - Laccatura mobili Tappezzeria - Applicazione speciale Spugnati - Alphatone 20162 Milano - Via Grivola 18 Tel. 02 6472345 - Cell. 338 3142219 PRODUZIONE E VENDITA MAGLIERIE IN CASHMERE Un convegno del Circolo Calvino sulla convivenza civile Monica Landro iorni fa presso il Circolo cultuG rale Italo Calvino, via Zanoli 15, si è tenuto un convegno sulle “Forme di convivenza civile”, tema di grande attualità tenuto da Simone Bertolino, ricercatore della Associazione Agenti per lo sviluppo del territorio, da Giovanni Poletti, Presidente del Consiglio Cooperativo Ca’ Granda, e coordinato da Luigi Ambrosio, giornalista di Radio Popolare. Il Convegno, aperto al pubblico, ha messo subito a nudo un problema di fondo: c’è una visione critica della città per quel che concerne il concetto di convivenza civile. Cerchiamo innanzitutto di capire in cosa consiste l’espressione “convivenza civile” in una società sempre più complessa, in un clima culturale variegato e cangiante come quello in cui ci troviamo a vivere. Nella società multiculturale è indispensabile convivere civilmente: il concetto di convivenza civile ingloba in sè il valore del corretto comportamento nello spazio pubblico per ciò che riguarda la coscienza politica, la circolazione stradale, il rispetto dell’ambiente, ma anche la pratica del corretto comportamento nel privato. Questa consapevolezza è alla base della convivenza civile. A questo si aggiunga che è necessario superare quel senso di pessimismo che governa l’argomento. Dal Convegno è apparso evidente che niente aiuta ad agevolare la buona convivenza, non solo con la popolazione extracomunitaria, ma anche tra noi Italiani. La fretta, il lavoro, l’ansia, l’individualismo sono tutti concetti e atti d’accusa che allontanano dal creare nuove e rosee prospettive. Non è facile e non esiste una regola, una teoria, una legge che possa governare e reggere una “città modello” che possa aiutarci a ritrovare noi stessi e noi per gli altri, eppure qualcosa si deve fare. E si deve partire dalle fondamenta. E le fondamenta sono i nostri figli e il loro rapporto con la famiglia e la scuola, perché se è vero che l’educazione alla convivenza civile è, da una parte, la sintesi delle “educazioni” cittadine, ambientali, stradali, dall’altra è il risultato dell’apprendimento delle conoscenze che si acquisiscono in famiglia e durante tutta l’esperienza scolastica. Un buon insegnamento deve produrre la convivenza civile. Insomma, posto il dato di fatto oramai evidente dell’isolazionismo delle persone che non hanno più luoghi d’incontro come bar, piazze, l’oratorio perché oramai si chiudono nelle loro case accoglienti, posto il rapporto oramai quasi virtuale che hanno instaurato i giovani che si “frequentano” sul web, posto che le attività lavorative sono sempre meno a misura d’uomo e che il valore della collettività non è più tale, dobbiamo lanciare un messaggio alle istituzioni, alle famiglie e alle scuole. Per poter adeguatamente rispondere alle sfide del mondo contemporaneo, bisogna che la famiglia e scuola italiana si pongano l'obiettivo di integrare istruzione ed educazione, di diventare luogo di apprendimento, di assunzione di valori, di acquisizione di esperienze. La finalità deve diventare la formazione dell’uomo nella sua globalità, nella totalità delle sue dimensioni: del sapere, del saper fare e del saper essere. In questa ultima accezione si condensa il significato più profondo della convivenza civile, che si esprime in un rapporto con se stessi e con gli altri, basato sul rispetto dei punti di vista diversi, sulla disponibilità al confronto e al dialogo, sull'osservanza di diritti e doveri. Ginnastica dolce in via Empoli, in una struttura del CdZ9 Sconti fine stagione 30% Laborator io: via Comune Antico 52 show-room: via Comune Antico 53 Tel. 02.66102968 - www.maglificioamerai.it LA PIÙ GRANDE ESPOSIZIONE DI FALSI D’AUTORE E NON SOLO Van Gogh Monet - Klint Caravaggio Bruegel - Renoir Fiamminghi INGRESSO LIBERO APERTO TUTTI I GIORNI COMPRESO SABATO DOMENICA E FESTIVI Orari: dalle 10 alle 13 dalle 14,30 alle 20 Galleria Maria Sidoli Ritratti e dipinti su commissione Via Trescore 3 (P.le Istria) MM 3 - Milano - Tel. 330/336890 www.mariasidoli.it Alessio Seminario uò un CdZ, sensibile alle istanze e alle esigenze di soP cializzazione dei cittadini, lasciare una struttura sotto la sua diretta gestione chiusa o, nella migliore delle ipotesi, sotto utilizzata? Evidentemente no. E infatti il parlamentino di zona ha risposto subito alla richiesta di poter utilizzare lo spazio multifunzionale di via Empoli 9 per organizzare corsi di ginnastica dolce rivolti agli anziani della nostra zona. Facciamo una breve storia della vicenda. La struttura, realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione per la costruzione degli edifici di via Empoli/Arezzo, è da anni sottoutilizzata. Questo ha spinto un gruppo di cittadini a chiedere al CdZ di utilizzarla per corsi di ginnastica dolce rivolti alla terza età. Il regolamento d’uso in concessione di strutture comunali, in questo caso in carico al CdZ, prevede l’obbligo che sia ONA NOVE 8 un’Associazione e non singoli cittadini a presentare la richiesta. I nostri “giovani” hanno così coinvolto l’Auser, associazione nazionale impegnata a valorizzare il ruolo attivo degli anziani nella società, attiva in tutta Italia, con 1400 sedi, 260mila iscritti e 60mila volontari. Il CdZ ha così dato in concessione per tre mesi la struttura di via Empoli. La fiducia dell’istituzione è stata ripagata: le iscrizioni hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 45 persone che, divisi i tre gruppi, due volte alla settimana, il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 12, effettuano, seguiti da un istruttore professionista, un corso di ginnastica dolce di un’ora. E non è finita qui: il passaparola ha fatto sì che altre 35 persone abbiano presentato richiesta per partecipare ai corsi cosicché, quasi certamente, questo successo si concretizzerà in una nuova istanza di concessione della struttura per i nuovi corsi che partiranno in settembre. NUOVA IDEA a asqu P a Buon entela li alla c Parrucchieri 20126 Milano Viale Sarca 163 (angolo via Rodi) Tel. 02.6428586 Orario: da martedì a giovedì ore 9.00 - 18.30 venerdì ore 8.30 - 20.30 sabato ore 8.00 - 15.30 venerdì e sabato su appuntamento Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOVE VITA E CULTURA Il proverbio del mese secondo Giovanni Beduschi: April ghe n’ha trenta e, se piovess trentun, fa mal a nissun. GLI APPUNTAMENTI DEL MESE a cura di Grazia Morelli Chi intenda far pubblicare proprie iniziative in questa rubrica dovrà farne pervenire notizia entro il 20 del mese precedente. ● SABATO 7 APRILE Art Action Via Dante 15/A Bresso Centro Girola Via Girola 30 Tel. 0264224600 Hangar Bicocca Ingr. via Chiese ● SABATO 21 APRILE Acquerelli in mostra di Valeria Casarotti. Fino al 12/4 (orari 18-20, chiuso domenica e festivi). Sono aperte le iscrizioni all’Università della Terza Età in zona 9. Fino al 18/4 (da lunedi a venerdi, 9-12). Mostra d’arte Emergenze-Not. Afraid of the Dark. Fino al 27/5 (martedì-domenica 11-19; giovedì 14.30-22). ● MARTEDÌ 10 APRILE La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21.15, film La canzone di Carla, di K. Loach. ● MERCOLEDÌ 11 APRILE Cine d’Essai Osoppo Via Osoppo 2 Tel. 0239261019 Alle 21, film Little Miss Sunshine, di J. Dayton. Anche il 22 e 23/4 (15.30, 21.15). Teatro della Cooperativa Via Hermada 8 Tel. 0264749997 Alle 21, La bicicletta di Lia: voci, suoni e pedalate di donne resistenti, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Milano. La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 22, per la Rassegna Niguarda Blues concerto con I Balestracci e Fieldmen Blues. ● MARTEDÌ 24 APRILE La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21.15, film Roma città aperta, di R. Rossellini. Alle 21, Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana. Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Tel. 026880038 Alle 21, I Teatrini e Taverna Est, in collaborazione con Damm Teatro presentano ‘O Mare, di S. Sole Notarbartolo. Fino al 19/4. Teatro Arcimboldi Teatro della Cooperativa Via Hermada 8 Tel. 0264749997 Alle 21, M’Arte Movimento d’arte in Volevo dirti, di S. Petyx, regia di G. Cutino. Fino al 17/4. Funakoshi Club P.zale Nizza 5 Tel. 026887171 ● MERCOLEDÌ 25 APRILE ● GIOVEDÌ 12 APRILE La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21, Serata danzante. Tutti i giovedi sera. Alle 10, lezione di Kundalini Yoga, con Sat Sangat Kaur. Alle 15.30, conferenza su L’Ayurveda in Occidente, di Arya B. Bhardwaj, e dimostrazione di massaggio. Alle 18, Danza e musica indiana, con R. Arinci. ● VENERDÌ 13 APRILE ● GIOVEDÌ 26 APRILE Associazione Fabbrica Dalle 17 alle 19, in collaborazione con dell’Esperienza Milano CdZ9, incontri su Musicoterapia e Cultura orientale, docente Alex P.za S. Giuseppe 12 Schiavi. Tutti i venerdi fino al 25/5. Alle 21, la Compagnia teatrale Kor Teatro Blu presenta Camera in affitto, regia di R. Via Cagliero 26 Ricciardulli. Anche il 14/4. Tel. 0237050682 Argòmm Teatro Alle 21, Sulla soglia, di e con M. Via G. Imperatore 40 Fanzaga. Fino al 15/4. Tel. 026437001 Sassetti Cultura Via Volturno 35 Tel. 0269002988 Cine d’Essai Osoppo Via Osoppo 2 Tel. 0239261019 Alle 21, film The Queen-La regina, di S. Frears. Anche il 15/4 e il 16/4 (15.30, 21.15). ● SABATO 14 APRILE Teatro San Giuseppe P.za S. Giuseppe 2 Tel. 026435672 La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Teatro Blu Via Cagliero 26 Tel. 0237050682 Teatro Arcimboldi Alle 21, balletto Blind Date, coreografia di Bill T. Jones, musica di D.B. Romain, J. S. Bach. Anche il 17/4. Spazio Art Line V.le Fulvio Testi 93 Tel. 0266102824 Alle 21.15, film Il cacciatore, di M. Cimino. Alle 18.30, inaugurazione della personale di Letizia Marabottini. Fino al 28/4 (orari: martedi e giovedi 17-19). Alle 21, personale di Antonio Pugliese. Fino al 6/5 (9.30-12.30/15.30-19.30; chiuso domenica e lunedi mattina). ● GIOVEDÌ 19 APRILE Teatro Blu Via Cagliero 26 Tel. 0237050682 Alle 21, Scimmie Nude presenta Emigranti, di S. Mrozek, regia di G. Bagnoli. Repliche il 20 e il 21/4. ● VENERDÌ 20 APRILE Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Tel. 026880038 Teatro San Giuseppe P.za S. Giuseppe 2 Tel. 026435672 Alle 21, la Compagnia teatrale Crest presenta Il deficiente, di G. Colella e G. Berardi. Fino al 29/4. Alle 21, per il “Teatro Sottocasa” il Teatro Parenti presenta Smemoranda. delle compagnie più multiculturali del panorama americano. Il dolore per la scomparsa del compagno di vita e la scoperta della propria sieropositività portano Bill T. Jones a creare coreografie vive ed emozionali. Quella che presenta agli Arcimboldi parla dei grandi valori della vita dell’artista quali il patriottismo, l’onore e il mettersi in gioco per cause più grandi di se stessi, ideali quasi scomparsi dalla routine quotidiana. La musica originale è composta e arrangiata da Daniel Bernard Romain, il costo dei biglietti interi va da 40 € a 20 € esclusa la prevendita. Sempre nel mese di aprile ed esattamente martedì 24 alle ore 21 si esibiranno Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana fondata nel 1991 e composta da 15 musicisti (chitarre, mandolini, fisarmoniche, pianoforte, tamburi, tamburelli e voci). In questo show si sperimentano nuove sonorità contaminate da ritmi rock, blues e country inserite in perfetta armonia con la musica napoletana più classica e chiassosa. Per questo grande successo italiano portato anche all’estero il costo dei biglietti interi varia dai 40 euro per la galleria ai 60 euro per la platea bassa. Come sempre la biglietteria Ticket One del Teatro degli Arcimboldi è aperta per la prevendita degli spettacoli dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle 18, tel. 02.641142212. Nei giorni di spettacolo anche dalle ore 20 solo per lo spettacolo serale. La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21, film Giardini d’autunno, di O. Joseliani. Anche il 29 e il 30/4 (15.30, 21.15). Alle 22, per la Rassegna Niguarda Blues concerto con Rooster’s Band. ● MARTEDÌ 1 MAGGIO Circolo B. Brecht P.za S. Giuseppe 1 Alle 18.30, inaugurazione della personale di Judith Holstein. Fino al 12/5 (orari: martedi e giovedi 17-19). Teatro Verdi Via Pastrengo 16 Tel. 026880038 ● MARTEDÌ 17 APRILE La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Circolo B. Brecht P.za S. Giuseppe 1 Cine d’Essai Osoppo Via Osoppo 2 Tel. 0239261019 Alle 22, per la Rassegna Niguarda Blues concerto con I Blue Spot. ● LUNEDÌ 16 APRILE l 16 e 17 aprile alle 21 le luci sul palco del Teatro degli IBlind Arcimboldi si accendono per lo spettacolo di danza date del coreografo Bill T. Jones, fondatore di una ● SABATO 28 APRILE ● MERCOLEDÌ 2 MAGGIO Alle 16, la Compagnia Sentichestoria presenta Fata Mata Azzurra e il Pirata SaltailboscoilLosco, di M. C. Ceresa. Simona Fais Alle 18.30, inaugurazione della mostra collettiva di pittura Percorsi d’arte: forme e colori. Fino al 6/5 (orari: 15.3018.30, tutti i giorni festivi compresi). Alle 21, per El Bicocchin d’or In taxi al cantun de l’amur, di R. Zago, regia di P. Passera. ● DOMENICA 15 APRILE Renzo Arbore al Teatro degli Arcimboldi Alle 21, il Teatro del Buratto presenta Il violino, il soldato e il diavolo, ispirato a I. Stravinskij, regia di S. Mori. Fino al 13/5. ● VENERDÌ 4 MAGGIO Teatro Blu Via Cagliero 26 Tel. 0237050682 Alle 21, la Compagnia teatrale Kor e Macro Maudit in Il viaggio di Antonio, regia di G. Baraldi. Anche il 5/5. ● SABATO 5 MAGGIO Teatro San Giuseppe Alle 21, per El Bicocchin d’or la P.za S. Giuseppe 2 Compagnia S. Andrea di Milano preTel. 026435672 senta Tel dòo mi el lott, di L. Meroni, regia di G. L. Gilardi. Cine d’Essai Osoppo Alle 21, film The Prestige, di Ch. Nolan. Via Osoppo 2 Anche il 6 e 7/5 (15.30, 21.15). Tel. 0239261019 ● DOMENICA 6 MAGGIO Teatro San Giuseppe Alle 21, per Il “Teatro Sottocasa” il P.za S. Giuseppe 2 Teatro Parenti presenta Mi voleva Tel. 026435672 Strehler. ● MARTEDÌ 8 MAGGIO Teatro Blu Via Cagliero 26 Tel. 0237050682 Alle 21, Macro Maudit presenta Mobbing, di G. Baraldi. Repliche: 9, 10, 11, 12/5. Teatro della Cooperativa Via Hermada 8 Tel. 0264749997 Alle 21, Lavori in corso, studi, letture, prove aperte e altro per una rassegna di nuove drammaturgie. La Casa di Alex Via Moncalieri 5 Alle 21.15, film I cento passi, di M. T. Giordana. I DEMOCRATICI DI SINISTRA DELL’UNIONE TERRITORIALE 9 Il Gis ONA NOVE informa Renato Vercesi bbiamo ancora qualche disponibilità per i seguenti A spettacoli: • Il Piccolo Teatro presso il Teatro degli Arcimboldi il 16 e 17 aprile, ore 21: Bill T. Jones/Arnie Dance Company. Prezzo dei biglietti per ciascun balletto: platea bassa e platea alta 29 euro; prima galleria 18 euro; seconda galleria 14 euro. • Stagione d’Opera e Balletto 2006-2007 del Teatro alla Scala, gruppo di due Opere da prenotare insieme. Martedì 17 luglio, ore 20: G. Verdi, La Traviata, direttore Lorin Maazel. Prezzi dei biglietti 55 euro (posti migliori), circa 40 euro (media dei palchi). Mercoledì 20 giugno, ore 20 (prima rappresentazione): L. Bernstein, Candide, direttore John Axelrod. Prezzi dei biglietti 55 euro (posti migliori), circa 40 euro (media dei palchi). • Sono in distribuzione, per coloro che hanno prenotato, i biglietti dell’opera Adriana Lecouvreur di domenica 15 aprile ore 20 e del balletto La bella addormentata nel bosco di sabato 19 maggio ore 20. La quota di adesione al Gis per tutta la stagione è di 5 € per persona. Il GIS (Gruppo di Interesse Scala) è nato per iniziativa dell’Associazione Amici di “Zona Nove” in collaborazione con il Servizio Promozione Culturale del Teatro alla Scala. La segreteria del Gis “Zona Nove” è aperta il mercoledì dopo le ore 15.30 presso la redazione del giornale in via L. della Pila 61. Tel.: 026437568 Cell.: 3283535160 - E-Mail: [email protected] - Sito internet: www.blocconote.it COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 9 25 APRILE/1 1945: allora abbiamo vinto! Intervista a Elio Oggioni sul valore della Resistenza ieri e oggi. Valeria Casarotti - Teresa Garofalo bbiamo raccolto la testimonianza del dotA tor Elio Oggioni, partigiano ed ex Presidente del Consiglio di Zona 9, sulla Resistenza e il suo valore ieri e oggi. Per un giovane studente di 17 anni, come era lei nel 1944, che significato ha avuto partecipare alla lotta per la Liberazione? Quali sono i suoi ricordi? Ho avuto la fortuna e le occasioni negli anni bui del fascismo di scoprire che esistevano valori riconosciuti in altri stati che la dittatura da noi negava: la libertà, la democrazia. E questa consapevolezza è stata alla base della mia partecipazione alla lotta che rimane ancora oggi la cosa più importante della mia vita. Tra i primi compiti che mi sono stati assegnati dal Fronte della Gioventù ho avuto quello di distribuire volantini, inserendoli nei giornali mentre un compagno distraeva l’edicolante. Era una piccola azione, ma rischiosa, perché se scoperti come minimo si finiva in galera. Noi giovani eravamo orgogliosissimi di quel che facevamo. Forse parlandone oggi può sembrare cosa di poco conto, ma non era così. Tutto doveva essere fatto nella clandestinità. Noi non sapevamo dell’esistenza del Fronte della Gioventù, né di farne parte. Ce ne parlarono più tardi; allora tutto doveva essere tenuto nascosto e i rapporti con gli altri giovani resistenti erano occasionali, non si veniva contattati dalle stesse persone due volte. Un giorno mi consegnarono delle tessere annonarie in bianco, false naturalmente, da distribuire a militari scappati dopo l’8 settembre che ne avevano bisogno per mangiare. Riuscii non senza rischio a farle pervenire ai destinatari. Noi giovani patrioti fummo istruiti anche a deviare la segnaletica in città, a cambiare la direzione dei cartelli stradali per creare confusione nelle truppe tedesche, far perdere tempo e dare l’opportunità ai Gap o ai Sap di agire con azioni più importanti. La Resistenza non era da sbandierare, era fatta di piccole azioni celate anche ai propri cari. Io, per esempio, che frequentavo l’oratorio, solo alla fine della guerra ho saputo che il prete che ci seguiva, don Eugenio, un uomo meraviglioso, aveva nascosto quattordici bambini ebrei nella colonia montana di Serina, e che dei quattro sacchi di farina inviati alla colonia due si fermavano lì e altri due venivano portati su in montagna ai partigiani. E che dire delle portinaie di Milano che, pur controllate dall’Ovra (la polizia fascista), salvavano i partigiani facendoli fuggire dal retro della casa o nascondevano le armi nello sciacquone del bagno? Nel giugno del ’44, per non rispondere alla chiamata alle armi della Repubblica sociale di Salò, ho fatto spedire da Lugano tramite un amico delle lettere a casa. La portinaia le ha lette, come era obbligata a fare, ha capito e ha diffuso la voce della mia fuga: “L’Elio l’è scapà in Svissera, el ghè pü, l’è andà”; in realtà ero nascosto a 60-70 metri da casa e lì sono rimasto 4-5 mesi. Tante, tante persone hanno fatto piccole cose, ma hanno agito, hanno rischiato, hanno contribuito alla Resistenza che è stata veramente lotta di popolo. Quando sono invitato a parlare nelle scuole e qualche alunno mi chiede: “Ma lei, quanti ne ha ammazzati?” io mi arrabbio e dico: “Un momento, ragazzi, state facendo un po’ di confusione. La Resistenza non era il Far West, non era mica un film, non eravamo lì con le pistole spianate a sparare! La Resistenza non è stata solo fatta con le armi, è stata la partecipazione di un popolo ad abbattere l’oppressione per ottenere la libertà e realizzare la democrazia”. E quanto mi infurio quando sento qualcuno che ci governa dare lezioni di democrazia e invece non ne sa proprio niente e non si rende nemmeno conto che se può governare lo deve a tanti poveri cristi che hanno fatto allora una piccola cosa per ottenere la libertà. Libertà e democrazia sono quindi oggi valori consolidati negli Italiani? Proprio in questi giorni mi è tornato alla mente un episodio avvenuto subito dopo la Liberazione. Sono andato con due amici all’ospedale Niguarda dove era ricoverato un comune amico colpito a un polmone dai tedeschi durante gli scontri del 25 aprile. Ancora in divisa, armati, siamo entrati in un camerone; ricordo con grande lucidità che seduto su un letto in fondo, vicino alla finestra, c’era un bellissimo ragazzo che avrà avuto 23, 24 anni, senza una gamba, perché una scheggia di bomba l’aveva colpito. Appena ci ha visto, ha chiesto: ”Abbiamo vinto?” Una domanda emblematica che mi è rimasta impressa perché rispecchia la profondità di sentimento, le speranze di noi giovani patrioti. Allora avevamo certamente vinto! Io quel ragazzo non l’ho più visto, ma la sua domanda mi risuona in mente ancora. Quel giovane aveva perso una gamba e non aveva mica 80 anni, non si lamentava del suo destino, era solo desideroso di sapere se avevamo vinto. E oggi sono io a chiedere a voi tutti: “Abbiamo vinto o no?” Quello che proprio mi angoscia, mi angoscia fino in fondo è il pensiero che tra breve nessuno di noi che ha partecipato e nessuno degli ex deportati sarà più vivo e quindi a testimoniare quella lotta dovranno essere altre generazioni. Ma oggi, soprattutto i giovani, come sentono questa grande cosa che è stata la Liberazione? Qualcuno ha capito ma molti li sento lontani anni luce e allora mi chiedo: “Abbiamo vinto o no? È stato recepito il messaggio?” Qualcuno ha scritto “La libertà è come un tenero fiore che va innaffiato ogni mattina perché possa vivere”. Ma noi lo facciamo? Un’istantanea di quei giorni pieni di entusiasmo, di gioia e di speranza è rappresentata dalla poesia scritta da me nel 1975 ma che si riferisce al 29 aprile 1945. Milano era libera e ancora gli americani non erano arrivati. Wanda, la mia futura moglie, e io stavamo andando verso Piazzale Loreto. Siamo passati davanti alla Cassina di’ Pomm lungo la Martesana che era scoperta. La giornata era splendida, e noi eravamo felici di essere giovani, vivi, liberi di amarci e sognare un futuro nuovo e radioso. A la Cassìna di’ Poom Vicina a me bionda e bellissima c’è lei. Naviglio e strada - luce azzurra giornata di sole quasi bianco. Ho due bombe a mano alla cintura, una per parte, - rosse Capelli a ciuffo dentro agli occhi dentro agli occhi la felicità di essere vivo - e giovane - 25 APRILE/2 L’Anpi, le scuole e la Costituzione Diana Roca Anpi “Martiri Niguardesi” in collaborazione L’ con l’Associazione Amici di “Zona Nove”, in occasione del 60° anniversario della Costituzione Repubblicana, nata il 1 gennaio 1948, ha indetto un concorso rivolto agli alunni delle scuole di zona (Russell, Galvani, Locchi, Verga, Thomas Mann, Franceschi e Falcone Borsellino) basato su un tema preciso: “Costituzione, bene comune”. Questa è un’ulteriore iniziativa intrapresa dall’Anpi di Niguarda che, oltre a organizzare le Giornate della Memoria in aprile e maggio, ha contribuito a organizzare una gita scolastica alla Casa della Resistenza di Verbania Fondatoce il 27 Aprile prossimo con la scuola “Franceschi”. Sempre nelle stesse scuole sono poi stati diffusi come sussidi didattici sulla Resistenza alcuni Dvd (“Il dolore dei poeti”) e Cd-rom (“Il Treno della memoria” sulle deportazioni e “I Sentieri della libertà”). Lo studio della Costituzione “come bene comu- ne” è fondamentale affinché i giovani imparino a conoscere i diritti e i doveri individuali e collettivi, base del nostro ordinamento democratico e di conseguenza diventino cittadini attenti e responsabili. Si ritiene infatti che soprattutto in questi anni così difficili l’acquisizione di una coscienza civile e democratica sia strumento fondamentale per costruire un mondo basato sulla tolleranza e sulla pace. Gli alunni possono partecipare al concorso con poesie, temi, racconti, disegni, interviste, testimonianze. Gli elaborati, personali o di gruppo, dovranno pervenire alla sede dell’Anpi, via Hermada 8, all’attenzione del Presidente Dante Reggi, entro la fine di giugno. Un’apposita commissione presieduta da Nadia Branca, presidente dell’Associazione Amici di “Zona Nove”, valuterà i lavori e, a partire dal prossimo mese di settembre, quelli giudicati migliori verranno pubblicati sulla rivista Anpi Oggi e sul nostro giornale. SCONTO DEL 10% AI SOCI DELL’EDIFICATRICE DI NIGUARDA Ristorante Pizzeria Via Graziano Imperatore 33 - Zona Niguarda - 20162 Milano Tel. 02.66106110 - Fax 02.66106109 Aperto tutti i giorni tranne lunedì sera e domenica a pranzo 8 Aprile 2007 Menù di Pasqua DA LUNEDÌ A VENERDÌ SOLO A PRANZO: € 35,00 Prosciutto d’oca affumicato con velo d’ananas Spicchi di torta salata vegetariana Mousse leggera con formaggio fresco ed erba cipollina -------------------Risotto alla zucca gialla e gocce di riduzione all’aceto balsamico Garganelli all’uovo con ragù d’anatra al coltello e carciofi -------------------Agnellino da latte al forno con patate arrosto oppure Nodino di vitello alla griglia -------------------Degustazione di colomba con crema al cioccolato e alla vaniglia -------------------Comprensivo di vino/acqua/caffè È gradita la prenotazione COMPRESA UNA BEVANDA PICCOLA* E IL CAFFÈ *BEVANDA PICCOLA = ACQUA O 1/4 DI VINO O UNA BIBITA IN LATTINA O UNA BIRRA DA 20 CL. PRIMO € 7.00 PRIMO E CONTORNO € 7.50 SECONDO € 8.00 SECONDO E CONTORNO € 8.50 Via De PRIMO SECONDO E CONTORNO € 10.00 Il servizio ed il coperto sono compresi Tutti i venerdì sera di aprile con esclusione del giorno 6 (Quaresima) musica dal vivo ONA NOVE 10 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA 25 APRILE/3 Le nostre donne nella Resistenza Ecco alcuni nomi da non dimenticare: Anna Maria Di Lorenzo, Giuseppina Mantica, Margherita Nava, Giuditta Sangiorgio, Dirce Scarazzati, Suor Carolina e Suor Giovanna, Pina Re. l 24 aprile 1944 in via Graziano Imperatore un’autocolonna IMilano, di nazisti e repubblichini, tra cui forse il vicefederale di forzando un posto di blocco uccide Gina Galeotti Bianchi (Lia), una staffetta partigiana in attesa di un figlio che stava transitando in bicicletta (vedi il disegno qui a fianco). In memoria di Lia e di tutte le altre donne cadute durante la Resistenza al fascismo e al nazismo “Zona Franca” ripercorre quei giorni ricordando le donne della nostra zona che di quei momenti sono state silenziose ma luminose protagoniste. Nina, la staffetta di Sandro Pertini. Anna Maria Di Lorenzo, dirigente del Movimento Femminile Socialista e, durante la Resistenza, staffetta partigiana, assieme a Carla Valtolina, di Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica, era di casa nostra, abitava in via Demonte e per tutti era Nina. Dette vita al nucleo clandestino socialista di maggior rilievo della Lombardia durante la Resistenza. In particolare Nina prestò aiuto ai priglionieri russi costretti ai lavori forzati. Giuseppina e i volantini antifascisti. Giuseppina Mantica abitava in via Hermada 14 e mi piace ricordarla quando l’ho intervistata in passato, quando aveva 93 anni, con qual suo modo dolce di parlare. Era nata all’Isola, in via Borsieri, vicino alla ferrovia, dove era un palazzo soprannominato Stalingrado perché era abitato da ferrovieri, tutti di sinistra. Durante la guerra faceva il volantinaggio per i partigiani. “Mio figlio di 17 anni”, mi aveva detto, “era in montagna coi partigiani, con Moscatelli. Mi ricordo che i carabinieri un giorno vennero a casa a dirmi che si era messo su una brutta strada, che faceva politica”. Margherita, la testimone dei bombardamenti alla Pirelli. Intervistare una centenaria non capita tutti i giorni. A me è capitato qualche tempo fa con la signora Margherita Nava. Seduta sulla sua poltrona mi ha raccontato: “Sono nata in Via Valassina, che poi è diventata prima via Risorgimento e poi via Hermada. Eravamo sei fratelli e io lavoravo alla Pirelli dall’età di 16 anni, prima in reparto e poi nelle cucine. Tutti i giorni a lavorare in piedi, con il sole, l’acqua o la neve. Quel giorno, 20 ottobre 1943, era un venerdi. Cominciarono a suonare le sirene e poi venne il bombardamento sulla fabbrica. Lo spostamento d’aria provocato dalle bombe fece volare i tavoloni della mensa imprigionandoci nel locale. Quando sono potuta uscire ho visto tanti morti. Non l’ho mai dimenticato. Non lo dimenticherò mai. Finché ci sono stati i fascisti non uscivamo mai di casa. Avevamo tutti paura”. Giuditta e i suoi fratelli. Anche Giuditta Sangiorgio l’ho intervistata quando ha compiuto cento anni: “Sono nata in via (Gina Bianchi in un disegno di Stefania Favaro) Sandra Saita De Calboli alla Curt Nova il 22 dicembre 1901. Eravamo ragazzi allo scoppio della prima guerra mondiale. Ricordo che andavamo in cortile a veder passare gli Zeppelin nel cielo. La seconda guerra è stata peggiore perché i miei fratelli, tutti antifscisti, erano perseguitati dai fascisti. Uno di loro è stato anche in Spagna a combattere Franco. I fascisti venivano tutti i giorni a cercarli a casa. Alla Curt Nova la cucina era sotto la camera al primo piano. Mi ricordo un giorno: due fascisti col moschetto in mano volevano entrare in cucina. Io gridavo davanti alla porta: ‘De chi se pasa no’. E con le mani aperte cercavo di fermarli. Un fascista mi colpì col moschetto sotto il ventre: a distanza di tempo ho anche dovuto farmi operare per i danni ricevuti. Sono ricordi brutti, troppo tristi”. Zia Dirce, da staffetta a tenente. Dirce Scarazzati, sorella di mio zio Pierino, era un’attiva staffetta, doveva cioè portare in bicicletta documenti, ordini o munizioni ai vari gruppi partigiani. Il suo ruolo prevedeva che prendesse molte precauzioni e lei era molto accorta. Non faceva conoscere a nessuno il lavoro che stava svolgendo, dove andava, da dove veniva, dove abitava. Faceva credere di avere un lavoro normale, era sempre pronta a dare una giustificazione per i suoi movimenti nel caso fosse stata fermata. Nel caso fosse stata catturata, non avrebbe dovuto parlare, perché altrimenti sarebbe stata torturata sempre di più. Zia Dirce fu arrestata 2 volte ma ne uscì. Alla caduta del fascismo fu nominata tenente. Il suo impegno totale fu, sino alla morte, nelle scuole e negli ospedali. Suor Carolina, Suor Giovanna e l’ulivo all’ospedale. Racconta Suor Carolina, all’ospedale di Niguarda durante la guerra: “Arrivai all’ospedale il 22 ottobre del ‘39. Avevo 24 anni: due anni di scuola e poi al lavoro al pronto soccorso. Erano gli anni della guerra. Quanti feriti e quanti morti! Si lavorava 24 ore su 24 e quando c’erano i bombardamenti tutti i dottori e gli infermieri scendevano per darci una mano. Sono stati tanti i partigiani aiutati da noi, ma il tutto veniva fatto nei reparti, specialmente al Ponti (ortopedia) perché lì potevano essere fasciati in modo che i fascisti non li riconoscessero. Poi quando erano guariti li facevamo fuggire vestiti da infermieri dalla vecchia cinta che dava sui campi”. Poi, con gli occhi brillanti, Suor Carolina ricorda Suor Giovanna, la suora che più ha fatto per i partigiani. “Finita la guerra, nel giardino davanti al nostro convitto i partigiani piantarono un ulivo per ringraziarla di tutto ciò che aveva fatto per la Resistenza”. L’albero c’è ancora e tutti gli anni a Pasqua vengono tagliate le fronde per le parrocchie. Pina, dalla Resistenza al Parlamento. Ci dice Pina Re: “Il quartiere dell’Isola, dove ho operato da antifscista durante la guerra, mi ha lasciato un ricordo toccante. I sentimenti popolari nei confronti degli avvenimenti più drammatici avevano una reazione immediata specie nelle fabbriche, dove si manifestava con forme di resistenza e di rigetto delle misure di restrizioni alimentari e della violenza fascista e tedesca. Pina vive quegli anni tra rastrellamenti e razzie, e con l’arresto del fratello minore accusato di attentato. E poi, dopo la vittoria, Pina diventa la prima donna eletta deputato nelle liste del Partito Comunista Italiano. Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOVE 11 25 APRILE/4 “Quel giorno si aprirono le porte del lager e tornai a casa” La storia del deportato Venanzio Gibillini Valeria Casarotti - Teresa Garofalo il 25 aprile del ’45, infatti, per lui e per i pochi sopravvissuti di Kottern Dachau si spalancarono le porte del lager. Ma la libertà giunge solo due giorni dopo, al termine della terribile “marcia della morte”. Venanzio Gibillini risiede da 40 anni nella nostra zona e abbiamo avuto la fortuna di poterlo intervistare. Sappiamo che avrebbe tanto da raccontare sulla sua deportazione che avremo modo sicuramente di affrontare in altre occasioni. Oggi però vorremmo soffermarci sulla diversità del suo 25 aprile, sull’insolita conquista della sua libertà. Alla fine di aprile del ’45 mi trovavo a Kottern, sottocampo di Dachau. Gli alleati erano vicini e la fabbrica dove lavoravo era stata completamente distrutta dai bombardamenti americani, per cui eravamo impegnati come sterratori lungo le massicciate delle ferrovie. In quei giorni ero sfinito, profondamente angosciato, in uno stato di totale apatia a causa delle bastonate, della fatica e soprattutto della fame, che è qualcosa che non si può descrivere, ti consuma, ti fa perdere ogni sentimento, ogni valore o principio. Alle 4 del mattino del 25 aprile dopo l'appello ci ordinano di prendere una coperta e, incolonnati per cinque, abbandoniamo il campo per una destinazione a noi sconosciuta. Una lunga fila di poveri esseri in divisa di tela zebrata e zoccoli ai piedi. Io ho preso anche la mia gavetta e il mio cucchiaio dal quale non mi sono mai separato. Lo avevo costruito con un pezzetto di alluminio recuperato nella fabbrica, correndo un gran rischio perché potevo essere accusato di sabotaggio. Sarebbe stata la fine per me! Marciamo percorrendo vie sconosciute, sentieri nel bosco e tratti di strada secondaria sotto una pioggia fredda e battente. Chi cedeva in quella marcia veniva finito e abbandonato per strada, ma io non ho visto queste scene; in prima fila, con la coperta sulla testa per tentare di proteggermi inutilmente dall'acqua, raccoglievo le mie forze per andare avanti. Lungo il cammino si vedevano carri armati e camion con mitragliatrici dell'esercito tedesco ormai disfatto e in fuga. Sulle nostre teste si incrociavano spari provenienti da ogni parte, il caos era totale. Alla sera di quell’interminabile primo giorno ci fermiamo in un sottobosco, stremati e completamente inzuppati ci sdraiamo a dormire sulla terra bagnata e fangosa sotto rami e frasche che gocciolano da tutte le parti. All’alba si riprende la marcia che continua un altro giorno e un'altra notte sotto la pioggia incessante, sempre senza cibo né bevande. All'imbrunire del 27 aprile siamo alle porte di un villaggio, Pfronten, quando vedo un razzo luminoso salire verso il cielo e illuminare la notte; non ho mai saputo cosa fosse ma allora l'ho recepito come un buon presagio. Qualche secondo dopo, infatti, alcuni camion (disegno di Gero Urso) er Venanzio Gibillini, nel 1944 deportato P a soli 19 anni nei lager nazisti, la Liberazione ha un sapore particolare. Proprio Venanzio Gibillini al tempo della deportazione in Germania e il suo cucchiaio del campo di concentramento di Kottern. dell'esercito nazista in fuga si fermano accanto a noi e vediamo le SS che ci accompagnavano abbandonare le loro moto e saltare sui camion che si allontanano veloci. Restiamo sconcertati mentre i kapò cercano di mantenerci fermi e incolonnati. L’aggressione dei deportati russi e polacchi contro i kapò è però immediata e terribile mentre nello stesso tempo, vedendo questo gruppo di miserabili e temendo un assalto alle loro case e ai loro beni, i contadini di Pfronten cominciano a sparare contro di noi. Approfittando della confusione io, Eugenio e Bruno, due amici anche loro deportati, ci allontaniamo per trovare ri- paro sotto la pensilina di una baita. Ma la fame ci attanaglia e così scendiamo a Pfronten, un grazioso villaggio con un chiesa, una piazza, una fontana e tante piccole case. Entriamo in un magazzino già affollato di deportati intenti ad arraffare di tutto. In un angolo vediamo dei barattoloni, ne prendiamo uno, lo scardiniamo con i sassi ed ecco apparire dei grossi cetrioli in salamoia. Ne mangiamo subito uno a testa, poi rientriamo nel magazzino dove la confusione era totale, gente che piangeva, che gridava, che sparava, non si poteva avvicinarsi agli scaffali. Così portiamo via a una donna un carrellino pieno di scatolame e di bottiglie. Mancava il pane, lo chiediamo a una signora affacciata a una finestra e lei butta giù del pane raffermo, ma buono, non quello che ci davano nel lager! Torniamo al nostro bivacco e finalmente possiamo mangiare a sazietà carne, cetrioli, pane, innaffiando l'abbondante pasto con un buon vino di mele. Il nostro fisico, però, abituato a nutrirsi di poco si ribella e stiamo malissimo. Per fortuna la mattina dopo era passato tutto. E anche la pioggia era cessata, era una giornata stupenda! Ci fermiamo nella baita otto giorni, poi a piedi raggiungiamo Reutte, nel Tirolo austriaco, dove siamo assistiti dagli americani che, dopo circa un mese, in camion ci accompagnano a Bolzano. Qui siamo presi in carico dalla Croce Rossa Internazionale e il giorno dopo un camion del Comitato di Liberazione Nazionale di Cernusco sul Naviglio ci porta a Milano. Da viale Stelvio raggiungo la mia casa, dove ad attendermi c'era mia madre che dalla radio aveva già avuto la notizia del mio rientro. Era il 27 maggio 1945. La terribile esperienza della deportazione resta impressa in modo indelebile nell’animo di chi l’ha vissuta. Ma come può essere recepita dalle giovani generazioni? È vero, io sono uscito dal lager ma il lager non ha mai abbandonato me. È inutile lottare contro i ricordi, quelle visioni di sofferenza e di morte sono sempre nella mia mente, sono prigioniero del passato. Dopo anni di silenzio le nostre storie, taciute per troppo tempo, ora vengono alla luce perché la memoria di quel che è stato non deve finire con noi ma diventare coscienza storica di un popolo. Il lager era un mondo capovolto in cui non esistevano più valori e l’indifferenza quotidiana distruggeva tutti i sentimenti. Per quei valori annientati, libertà, dignità umana, fratellanza, molti sono morti. Per gli stessi valori si è lottato nella Resistenza, valori che oggi vanno difesi contro qualsiasi forma di revisionismo e di oblio e spetta ormai ai giovani mantenerli vivi, perché il prezzo pagato per riconquistarli è stato altissimo, nulla ci è stato regalato. Conservare la memoria di quel periodo così duro e significativo del nostro passato è indispensabile perché senza passato non c’è storia e non c’è futuro. Il Consiglio di Zona 9 in collaborazione con Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione Martiri Niguardesi celebra il 62° anniversario della LIBERAZIONE O TI LID EN VA AM O T E 07 ON RAT SER /5/ BU 2 T ES A 31 R EN Z PE B DEN A SC Martedì 24 aprile, ore 20.30 Ritrovo ai giardini di via Hermada Partenza con banda musicale seguita da fiaccolata Posa delle corone alle lapidi dei caduti per la libertà Percorso: via Hermada, via Passerini, piazza Gran Paradiso, via Palanzone, via Ornato, via Val di Ledro, via Hermada ONA NOVE 12 COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 13 25 APRILE/5 L’Istituto per la storia del Movimento di Liberazione Un gioiello culturale nascosto in viale Sarca Istituto Nazionale per la Storia del L’ Movimento di Liberazione in Italia (Insmli) di viale Sarca 336, posto sotto la presidenza del senatore ed ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, è un importante “gioiello” della nostra zona, dove svolge un ruolo insostituibile ed essenziale nell’attività di promozione e diffusione di cultura, informazione e memoria storica. Fondato da Ferruccio Parri nel 1949 con lo scopo di raccogliere, conservare e studiare il patrimonio documentario della Resistenza italiana, nel corso di oltre 50 anni di attività esso ha contribuito in maniera determinante, con numerosissime iniziative di studio e pubblicazioni, all’affermazione nel nostro Paese di una coerente e completa storiografia contemporanea su basi scientifiche, collaborando attivamente alla costituzione di un sistema federativo di ben 65 istituti associati sull’intero territorio nazionale. Oltre alla pubblicazione di fonti e saggi per lo studio della storia contemporanea, promuove la ricerca storica attraverso la Scuola superiore di Storia Contemporanea, con convegni di studio e con una biblioteca-emeroteca e un archivio specializzati, e assicura la divulgazione critica dei risultati della ricerca, svolgendo al contempo attività di formazione e aggiornamento soprattutto fra gli insegnanti. Per averne un’idea più chiara abbiamo intervistato la dott.ssa Gabriella Solaro, responsabile dell’archivio storico. Come nasce l’archivio dell’Insmli? L’Istituto nasce come archivio storico della Resistenza. C’era, a monte, l’idea che le carte e i documenti prodotti dalla Resistenza andassero salvati, elaborati ed organizzati in modo da permetterne lo studio e la diffusione. Il principale nucleo “originale” delle carte di cui siamo tuttora in possesso proviene dagli esiti di una controversia culturale e politica che si aprì nel dopoguerra, quando si verificò un serrato dibattito sulla destinazione per questi documenti. Dalla discussione emersero due posizioni: da una parte chi rivendicava l’assegnazione dei documenti all’Archivio Centrale dello Stato (giustificata con la motivazione del ruolo “istituzionale” che i vari Comitati di Liberazione nazionale ottennero durante il conflitto dal governo di Roma), dall’altra, con in primo piano la ferrea presa di posizione dei tanti storici e intellettuali antifascisti militanti che avevano permesso la costituzione degli istituti storici della resistenza, chi proponeva di delegare appunto a questi nuovi soggetti l’elaborazione delle carte. Grazie ad un compromesso, si arrivò ad ammettere la coesistenza delle due possibilità, attraverso il sistema della duplice possibile destinazione, il che ha permesso tanto la nascita quanto la sopravvivenza dell’attuale rete di istituti storici, che, tuttavia, devono in ogni caso rispondere alla Sovrintendenza del ministero dei Beni culturali dell’u- Ivan Crippa so e della destinazione eventuale delle carte di cui dispongono. Che tipo di documenti si trova presso l’archivio storico? Il corpus fondamentale dell’archivio è costituito dalla raccolta dei documenti degli organismi politici e dei Comandi militari della Resistenza: si tratta dei “fondi” del Cvl (Corpo volontari della libertà) e delle Brigate Garibaldi e Matteotti, delle carte di GL (Giustizia e Libertà), del vasto ed eterogeneo materiale prodotto dai vari Cln (Comitati di Liberazione Nazionale) e dal Clnai (-Alta Italia). Nel tempo il patrimonio dell’archivio si è arricchito grazie all’acquisizione di una collezione di carte di personalità dell’antifascismo milanese e non: dagli archivi di Ferruccio Parri e Mario Collier a quelli raccolti da singoli partigiani, dai contributi dei tanti intellettuali intervenuti nel lavoro dell’Insmli dagli anni ’50 in poi al fondo Malvezzi-Pirelli centrato sulle lettere dei condannati a morte della Resistenza. Completano il quadro documentario un’ampia raccolta fotografica comprensiva di oltre 15.000 foto e un interessante fondo costituito da volantini, manifesti e altro materiale prodotto dal movimento studentesco e giovanile a partire dagli anni ’60. Sono previste nuove acquisizioni? Ci sono progetti in via d’attuazione? Fra le nuove acquisizioni spiccano il fondo Mauro Stefanini sull’attività del Partito comunista internazionalista dagli anni ’20 al 2000 e il fondo Giulio Fiocchi, con il recupero di un importante carteggio sulla prima guerra mondiale, completato da una collezione di cartoline illustrate dell’epoca. Fra le prossime acquisizioni siamo invece interessati al fondo Paolo Tomasi, relativo all’archivio di Guido Picelli sulle vicende delle barricate antifasciste del ’20 a Parma nel quartiere popolare Oltretorrente. Abbiamo poi in programma la digitalizzazione completa dell’archivio fotografico e la conseguente messa on-line per la consultazione. L’archivio tende ad agevolare l’attività di ricerca principalmente di studiosi e professionisti del settore. Questo è un limite o un vantaggio? Stante la premessa dell’apertura pubblica e gratuita dell’archivio, il nostro compito è quello di favorire la ricerca di studi nobili, ma anche minuti. La filosofia dell’istituto, e la mia personale, è quella di dare la precedenza all’attività di ricerca propriamente intesa, e perciò ai dottorati, alle tesi di laurea, alle pubblicazioni e ai lavori editoriali. La tendenza è quella di offrire la miglior assistenza possibile agli utenti, cercando di fornir loro gli strumenti culturali e materiali perché possano compiere delle ricerche in autonomia, non quella di sostituire al loro lavoro il nostro. C’è in atto una certa tendenza a banalizzare la ricer- ca archivistica, a richiedere documentazione “facile” on-line, quando, invece, ci sono tempi e metodi da rispettare. 25 aprile 1945-2007: a 62 anni dalla Liberazione che iniziative sono previste? Perché, a Suo avviso, è importante e attuale celebrare ancora oggi questa ricorrenza? Fra i progetti specifici abbiamo previsto quest’anno (27/4; h. 17-19.30; Nuovo spazio Guicciardini, via Macedonio Melloni, 3) la proiezione di due filmati, il primo inedito, girati al seguito delle formazioni partigiane durante la Resistenza. Si tratta del documentario di Marino Cantoni dal titolo “Con i partigiani sull’Appennino parmense” e de “La liberazione di Chiasso”, ad opera di Claudio Borello e Michele Rosboch. Per quanto concerne il mio giudizio sulle celebrazioni del 25 aprile, devo ammettere che personalmente preferisco il clima, il lato popolare e festoso a quello istituzionale e commemorativo, anche se va certo bene occupare le piazze e rivendicare l’importanza e il significato dell’esperienza partigiana. Qualche volta sento vivo il rischio che la significativa minoranza che oggi pone di nuovo in discussione i valori della Resistenza diventi troppo rumorosa, soprattutto quando coinvolge quella massa sempre più larga di indifferenti e qualunquisti. Dopo tanti anni di esperienze “sul campo”, in che rapporto si trovano oggi, di fronte all’evidente emergere di tendenze revisioniste, concetti come storia e memoria? Secondo me non si può parlare oggi di una storiografia sulla Resistenza così fortemente, e ideologicamente, tendenziosa come vorrebbero farla apparire, con altrettanta enfasi, alcune Case editrici. L’appropriazione della storiografia resistenziale, che è in larga parte buona o addirittura d’eccellenza, da parte della sinistra storica e da parte dei tanti protagonisti e studiosi che hanno vissuto il fascismo in prima persona su posizioni di antagonismo e che la guerra partigiana l’hanno combattuta è di certo un dato di fatto, ma sarebbe utile chiedersi e sottolineare come il vero deficit di studi e documentazione sia un problema che ben poco tange questi autori, quanto altri che meno hanno studiato. Va bene la revisione critica, documentaria e metodologica, va bene un confronto aperto sulla base dei materiali e degli studi, meno un uso strumentale, romanzesco ed equivoco della storia e della memoria. Istituto Nazionale per la Storia del movimento di Liberazione in Italia- Viale Sarca 336 (palazzina 15); 20126 Milano; tel. 02-6411061; fax 02/66101600. Valeria Casarotti: acquerelli in mostra Teresa Garofalo abato 31 marzo S presso la galleria d’arte “Art Action” di Bresso è stata inaugurata la personale “Acquerelli in Mostra” della pittrice Valeria Casarotti, che da anni fa parte della redazione del nostro giornale. Laureata in lettere moderne, appassionata d’arte, solo da pochi anni ha iniziato a dipingere ed è subito stata conquistata dalla duttilità e dalla delicatezza della pittura ad acquerello, tecnica che le risulta particolarmente congeniale. Osservare il pennello scivolare sulla superficie del foglio come un pattino sul ghiaccio, lasciando una traccia di colore che cattura la luminosità degli oggetti è insieme rilassante ed entusiasmante. Ed è questa la seduzione dell’acquerello, uno strumento versatile, imprevedibile e un po’ ribelle, insofferente a regole troppo rigide. Sembra quasi avere una sua vita autonoma e in questo soprattutto sta la difficoltà della tecnica. Come pochi versi possono esprimere più di cento parole, un buon acquerello è in grado di catturare la bellezza della natura con pochi tratti. E questo, oltre a suscitare suggestioni attraverso pennellate tenui ed evanescenti, è ciò che l’artista si prefigge. Nella sua produzione, quindi, non compaiono opere di grandi dimensioni né colori squillanti, ma paesaggi spesso ovattati e avvolti nelle nebbie invernali, atmosfere magiche e lievi che suggeriscono la dilatazione del tempo e la rarefazione dello spazio. Fresche e luminose anche le nature morte, composte con vivacità ritmica e armonia di luci ed ombre. Particolarmente interessanti i ritratti di figure femminili, colte tra la realtà e il sogno, trasparenze soffuse di luce, tracce, ricordi, memoria. Figure evanescenti i cui sguardi rivelano storie di vita, intenso espressionismo dell’anima. Una pittura, quella di Valeria Casarotti, che racconta la poesia della vita con grande serenità. Galleria Art Action, via Dante 15 /A Bresso, dal 31 marzo al 14 aprile. EUREKA S.a.s. di Tavazzi Elena & C. Via Santa Marcellina, 4 - 20125 Milano Tel. 02.6437206 - 02.6438356 Fax 02.64749386 LU - VE 09.00/12.30 - 14.30/18.00 ASSISTENZA CONTABILE, FISCALE TRIBUTARIA SPORTELLO UNITÀ LOCALE CAF MOD. UNICO, 730, RED, ICI COMMERCIALISTA IN SEDE LABORATORIO PROTESI DENTALI RIPARAZIONI E LAVORI URGENTI RITIRO E CONSEGNA A DOMICILIO VIA VAL MAIRA N° 6 - 20162 MI CELL. 338/5839630 TEL. 02/6432183 ONA NOVE 14 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. FIATO ALLE TROMBE a cura di Sergio Maestri Cercasi cantautore per il “Trofeo Esuli” S ono aperte le iscrizioni al concorso musicale più conosciuto della zona, il “Trofeo Esuli”. Questa volta con una marcia in più, un premio speciale al miglior concorrente cantautore. Ecco di seguito il Regolamento del Concorso. Gli “Esuli”, famoso gruppo musicale della zona, nato musicalmente negli anni ’60 organizza, in collaborazione con l’associazione Onlus M.A.Gi.G. per l’assistenza delle famiglie di minori affetti da spina bifida, con il giornale “Zona Nove” e con la “Società Edificatrice di Niguarda” un concorso musicale per cantanti e gruppi musicali. Il “Trofeo Esuli” nasce al fine di promuovere i cantanti e i gruppi musicali emergenti, offrire loro uno spazio dove esibirsi e creare un’occasione d’incontro e di crescita. Il concorso si svolgerà venerdì, sabato e domenica 11-12-13 maggio al Teatro della “Parrocchia alla Bicocca” in via La Farina 15, Milano, con ingresso libero. Il concorso è aperto a solisti e gruppi non professionisti di tutti i generi musicali (ad esclusione della musica classica). Dopo le prime due serate di selezione, andranno in finale i tre gruppi che conseguiranno il punteggio più alto di ogni serata. I brani da eseguire potranno essere al massimo 3 (tre). L’esecuzione di un numero inferiore di brani non preclude la partecipazione, ma, ovviamente, limita il giudizio della Giuria. I brani dovranno rispondere alle caratteristiche sotto elencate: • Non contenere messaggi pubblicitari né parole o messaggi che offendano il senso del pudore, le persone, le Confessioni Religiose e le Pubbliche Istituzioni • Non essere solo brani strumentali • Avere una durata di 4’ circa l’uno, e la somma massima per tutti i brani non dovrà essere superiore ai 15’ (penalizzati i concorrenti oltre il tempo massimo) La quota d’iscrizione per i cantanti è di 5 euro e per i gruppi di 20 euro qualsiasi sia il numero degli appartenenti. Cantanti e musicisti non potranno esibirsi con più di una formazione. Il modulo d’iscrizione è reperibile presso tutti i “punti d’iscrizione e informazione” (vedi elenco sottostante) e, a richiesta, all’indirizzo mail [email protected]. Il modulo d’iscrizione, compilato in ogni sua parte, e una demo contenente almeno due brani musicali dovranno essere consegnati, in busta chiusa, unitamente alla quota d’iscrizione presso la “Trattoria Toscana” in Viale Sarca 187, entro il 20 aprile. In mancanza di demo contattare l’organizzazione (331-4435329) che troverà il modo di ascoltare e valutare il concorrente. Ogni cantante o gruppo verrà contattato tramite mail o telefono al fine di comunicare il risultato della selezione. Strumentazione: l’organizzazione mette a disposizione le tastiere, gli amplificatori, l’impianto voce e la batteria completa (è vietata la seconda cassa). I concorrenti dovranno dunque portare solo gli strumenti personali indispensabili. I cantanti selezionati che parteciperanno individualmente dovranno fornire le basi musicali con i brani in ordine di esecuzione su Cd musicale (non dati). Giuria: la giuria, il cui verdetto è insindacabile, sarà composta dai sei componenti il gruppo musicale “Esuli” e da musicisti professionisti ed esperti del settore. In caso di parità fra due concorrenti sarà determinante il verdetto dei componenti degli “Esuli”. Premi: a tutti i partecipanti una t-shirt a ricordo della manifestazione offerta da “Grip Milano” abbigliamento uomo-donna delle migliori marche di via Valfurva 3. Al primo classificato andrà il Trofeo Esuli. Al secondo e al terzo una targa ricordo. Per info o suggerimenti scrivere a: fiatoal- [email protected]. Punti di iscrizione e informazione al “Trofeo Esuli 2007”: Soc. Cooperativa Edificatrice di Niguarda Via Hermada, 14; Redazione “Zona Nove” - Via Lanfranco della Pila, 61; Circolo Acli Bicocca - Via La Farina, 15; “Telek impianti” d’antenna tv digitale terrestre satellitare - Piazza Bruzzano, 4; “Grip Milano” Abbigliamento uomo-donna delle migliori marche - Via Valfurva, 3; “Trattoria Toscana” da Aldo - Viale Sarca, 187; Farina cristallerie, porcellane e casalinghi - Viale Fulvio Testi, 89; “Il Gatto e la Volpe” ristorante, pizzeria e “La Bottega del Tabacco” - Via De Calboli, 4; “Cella Antonio il fornaio” Panetteria - Via De Calboli, 3; “Piazza delle Erbe” erboristeria di Ileana Locatelli - Via Val Maira, 4; “Il capriccio” Centro Tim - tutto e di più per la telefonia - Via Ornato, 39; “Harry’s Bar Scala Ristorante” - Via Innovazione (a lato biglietteria Teatro Arcimboldi). - Altro appuntamento da non perdere: Musica e Generazioni a Confronto 2007”, terzo appuntamento di musica non-stop, dalle ore 15 alle 23.30 del 14 aprile presso l’auditorum del Centro Scolastico Provinciale - Parco Nord : in Via Gorky 106 - Cinisello Balsamo, di fronte al centro Multimedica. Organizzato da Associazione Genitori Scuola media Franceschi di via Cagliero. Quest’anno il tema della giornata, tutta dedicata alla musica, sarà “le voci’’, a rappresentare simbolicamente quelle voci che molto spesso la società non ascolta, quelle voci che intorno a noi chiedono aiuto. I gruppi musicali partecipanti a questa giornata saranno composti da studenti, genitori e anche gruppi esterni alla scuola. Il ricavato della giornata sarà destinato al Fondo scolastico per le attività extra-curricolari a favore delle famiglie disagiate. Per informazioni rivolgersi al coordinatore dell’iniziativa Antonio De Angelis e-mail: [email protected] - Per le vostre critiche, scrivete a “Fiato alle Trombe” - e-mail: [email protected] . Buona musica a tutti. Anche Augusto Cominazzini fra i premiati dell’Hanau Ortensia Bugliaro omenica 25 marzo presso la Villa Hanau, in via D Guerzoni 38, c’è stata la premiazione del IV° concorso di Poesia e Narrativa “Premio Hanau” su iniziativa del CdZ 9 e dell’Associazione Milano-Arte.Tra i premiati si è distinto il nostro collaboratore Augusto Cominazzini, che con la sua poesia in dialetto milanese “La sciôra Lèna” ha ottenuto il 3° premio nella categoria adulti. Cominazzini, nel ringraziare la giuria, ha proposto agli organizzatori di introdurre anche un premio specifico per il dialetto milanese. Nella categoria giovani si sono distinti alcuni alunni della scuola Falcone Borsellino, con poesie e racconti molto significativi. Prima classificata è stata Ilaria C. con la poesia “Celle Ligure”, che pubblichiamo a pag. 21 assieme alla poesia di Cominazzini. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA Alimenta il tuo benessere Campagna di Coop in collaborazione con l’Istituto Nazionale della Nutrizione Valeria Malvicini oop è impegnata da oltre 25 anni nelle attività di educaC zione al consumo consapevole e da sempre dedica un’attenzione particolare all’educazione alimentare e al gusto. Sta partendo una nuova campagna intitolata “Alimenta il tuo benessere” che prevede la produzione di un kit didattico, una campagna informativa con la presenza di dietiste in alcuni punti vendita per ragionare insieme ai consumatori attorno al corretto stile di vita basato su una corretta alimentazione e una regolare pratica sportiva. Vita sedentaria e alto consumo di grassi e zuccheri producono danni rilevanti e il problema del soprappeso, che spesso si trasforma in obesità, è ormai evidente. Fin da piccoli veniamo abituati ai sapori decisi, al molto dolce (merendine) o al molto salato (patatine), e si perde il gusto per i sapori delicati. Ecco così l’abuso di snack e lo scarso consumo di frutta e verdura. I gusti però, si sa, cambiano e la proposta Coop consente ai ragazzi di sperimentare sapori diversi in modo da acquisire un’alimentazione variata. La varietà, infatti, non solo favorisce l’acquisizione di diversi principi nutritivi, ma distribuisce il rischio di accumulo di sostanze, come alcuni additivi, che in quantità significative potrebbero risultare nocive. Ma mangiare sano non basta, occorre anche una dose quotidiana di moto ed ecco che il simbolo della campagna è una bici le cui ruote sono fette di arancia: più chiaro di così! COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA LUMINOSI ED ELEGANTI LOFT CON GIARDINI PRIVATI E AMPIE LOGGE IN UN MODERNISSIMO STABILE DOTATO DI OGNI COMFORT TECNOLOGICO E FUNZIONALE - BOX INTERRATI MUTUI E DILAZIONI. IVA 20% IDEALE PER STUDI TECNICI/PROFESSIONALI. Consegna prevista: primavera 2009. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 15 TAM La grande danza agli Arcimboldi Teatro degli Milano Cultura febbraio-maggio 2007 dall’8 al 13 maggio Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj di Mosca Scambio culturale con il Teatro alla Scala LA FILLE DU PHARAON IL LIMPIDO RUSCELLO Lunedì 16 e martedì 17 aprile 2007 ore 21 Bill T. Jones Arnie Zane Dance Company associazione teatrale emilia romagna in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano presenta Coreografia Bill T. Jones Musica originale composta e arrangiata da Daniel Bernard Roumain Scene Bjorn Amelan Luci Robert Wierzel - Costumi Liz Prince Testo originale Bill T. Jones e la Compagnia BLIND DATE I biglietti per gli spettacoli di balletto sono in vendita anche al Piccolo Teatro di Milano - www.piccoloteatro.org - tel. 848.800.304 Convenzioni e Pubblico Organizzato Piccolo Teatro 02.72.333.237/238/214/215 ONA NOVE 16 Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. L’ULTIMO DEI CIRCOLI MIGRANTIN ONA Il “Familiare” di via Terruggia compie 60 anni Diana Roca 15 marzo 1947, tra i molti circoIa lliNiguarda, ricreativi e culturali costituiti nasceva l’ultimo, il Circolo Familiare Lavoratori Cooperativa di Niguarda, con l’adesione di dieci Soci fondatori che sottoscrivevano un’azione ciascuno di lire 1000 per, come diceva lo Statuto, “promuovere tutte quelle iniziative che possono contribuire a migliorare le condizioni sociali e culturali dei Soci”. I Circoli erano quindi uno strumento mediante il quale, attraverso “i giochi o qualsiasi altra forma di sano intrattenimento familiare”, si tentava di favorire l’incontro fra le persone per sviluppare le discussioni e il confronto sui problemi della vita di tutti i giorni nel rione e nel paese, per creare quell’unità per poi insieme trovare le soluzioni necessarie a risolvere i problemi comuni. Un posto insomma dove si discuteva e si faceva politica, senza trascurare il divertimento e il piacere di incontrarsi per un calice di vino, una partita a bocce o a biliardo, o per delle serate con piatti popolari e rustici ma sani, musica e ballo. Niguarda è sempre stata caratterizzata da una notevole presenza di bar e trattorie che per i Circoli significavano una concorrenza non trascurabile, ma questi si distinguevano allora, e forse si distingue ancora oggi il Circolo Familiare, per l’impronta sociale e politica della loro gestione. Contrariamente a tutti ali altri Circoli, che hanno perso la battaglia della loro sopravvivenza ed oramai hanno chiuso i battenti, il Consiglio di Amministrazione da oltre dieci anni, con il presidente Egidio Cattaneo, cui hanno fatto seguito Giuseppe Santambrogio e oggi Silvio Rigoldi, con una politica di investimenti per l’adeguamento degli ambienti e una manutenzione puntuale e costante, ha gettato le basi per permettere al Circolo Familiare di affrontare il futuro con la serietà e la professionalità che un’attività sociale e commerciale come questa merita. La massima attenzione è sempre stata rivolta alla tutela della qualità dei prodotti ed al loro minimo prezzo, al rapporto con le famiglie e gli anziani del quartiere, alla cucina ed al bar come servizio, in quanto lo scopo non è il guadagno ma un modo socialmente valido dello stare insieme. Il Consiglio di Amministrazione del Circolo, composto da Rigoldi Silvio, Rigamnonti Silvano, Reggi Dante, Rovelli Carlo, Alberti Paolo, Guachi Alberto, Muchetti Walter, offre ai frequentatori soci e non, un ambiente confortevole sempre pulito e ordinato, caratterizzato da più sale con spazi per bar, biliardi e giochi, ristorante per cerimonie con possibilità di ballo, salette per riunioni e incontri. Il tutto viene gestito dalla famiglia Scanu Hertel, che cerca di ottenere il massimo della collaborazione per offrire a soci e clienti la migliore qualità dei servizi. Il 21 aprile prossimo, che è un sabato, si svolgerà l’assemblea di bilancio e saranno offerti a soci e invitati un pranzo e un pomeriggio danzante aperto al quartiere con Happy hour. Inoltre si sta preparando un ampio programma di incontri sia danzanti che musicali, per sensibilizzare la gente a riunirsi, socializzare, giocare. Come avviene in una vera famiglia. Buon compleanno, Circolo … stanno lì riuniti nel cortile dalla parte in ombra dove sono i vasi con gerani rossi che sembrano guardiani tra quelle vecchie mura scolorite son logore le sedie in circolo posate come un rituale per guardarsi in viso ed ogni giorno stanno lì a parlare forse a narrar la favola che non conosce tempo son stanchi gli occhi di rughe incorniciati e tanti gli anni passati sotto il sole ma qui son sempre insieme a raccontare chissà che cosa tra una partita a bocce e un calice di vino un po’ d’umanità si cerca in viso e si finge di non veder la sedia vuota rimasta lì da sola così da poco tempo un’altra forse presto resterà in disparte ma la voglia di familiarizzare non ha fine non ha tormento né tramonto! Il nostro convegno sulle comunità migranti Lorenzo Gomiero l convegno su "Comunità migranti e nuove periferie. Il ruolo Inostro di istituzioni, banche e imprese", organizzato il 17 marzo dal giornale in collaborazione con Etnica e con il sostegno di Intesa-San Paolo, ha visto emergere la necessità di creare vere nuove relazioni con le comunità dei migranti. Comunità che fra non molti anni potrebbe raggiungere quota 7 milioni (stima Ismu) con effetti sia economici ma soprattutto sociali di inclusione, di valorizzazione di culture diverse fra di loro e dalla nostra. Occorre perciò promuovere iniziative che portino a relazionarci con persone, imprese, comunità migranti e a cogliere l’opportunità di costruire una società multiculturale senza barriere pregiudiziali. Le imprese dei migranti che stanno crescendo di numero e d'importanza con ritmi sostenuti, grazie ad una propensione al rischio più alta della nostra, hanno bisogno di uscire dal “ghetto”, crearsi una “reputazione", una nuova immagine. In poche parole passare da “impresa etnica" a impresa aperta. Ma la nostra comunità deve affrontare anche una nuova sfida, ovvero “accogliere” i nuovi italiani figli di immigrati di seconda generazione, che si sentono fortemente inseriti nel tessuto sociale ma stanno facendo fatica ad essere riconosciuti e, soprattutto, trattati alla stessa stregua di chiunque di noi. Occorre quindi promuovere un'educazione interculturale che ci porti a relazionarsi con l’altro nella sua complessità umana e culturale. Il sistema economico e finanziario, ovviamente, ha colto queste opportunità adattandosi e cercando rapporti. Anzi, alcuni istituti di credito si stanno attrezzando per offrire prodotti e servizi ad hoc. Il grande gruppo bancario nato dalla fusione fra Banca Intesa e Sanpaolo ha allo studio da diverso tempo prodotti e servizi mirati per “accogliere” il cliente immigrato alle prese, spesso e volentieri, con la lingua e con esigenze diverse (per esempio il trasferimento fondi al paese di origine). Puntando, grazie alla sua presenza capillare sul nostro territorio, a diventare punto di riferimento e strumento di inclusione sociale ed economica dei popoli migranti. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 17 VILLA TROTTI E DINTORNI “Vogliamo rilanciare il centro storico di Niguarda” “Il nostro progetto prevede attorno a Villa Trotti ristrutturata una piazza, uno spazio verde, un teatro, sale per eventi culturali, negozi. Ma il Comune, quando ci darà il via?” GIOVANNI POLETTI LUCA BARBIERI l libro di Sergio Bernasconi sulla villa Trotti Isopita Bentivoglio ha rinverdito la problematica mai della ristrutturazione di questo gioiello perché possa essere fruito dal quartiere. La villa è proprietà dell’Edificatrice che da anni attende dal Comune il via libera per i lavori di ripristino. E se finalmente le trattative siano giunte a conclusione, lo chiediamo a Giovanni Poletti, presidente della stessa Cooperativa. “Patrimonio della Cooperativa è l’area che comprende non solo villa Trotti, ma anche la Curt di Matt, la cascina adiacente. L’area è oggi fatiscente, in completo abbandono, ricettacolo di topi e di sbandati che la occupano abusivamente. Il Comune ha destinato l’area a servizi pubblici ma noi che ne siamo proprietari da 20 anni non possiamo certo edificare opere di questo tipo. Il Comune d’altro canto è fermo e, come per altre 150 situazioni a Milano, anche il nostro progetto è congelato. Pare che una delibera di giunta voglia ora rendere l’area edificabile, ma non c’è nulla di ufficiale. Da parte nostra anche recentemente abbiamo presentato un nuovo progetto che coinvolge tutta l’area e che ha l’obiettivo di rivitalizzare il centro storico del quartiere. Sull'area della cascina, completamente abbattuta, vorremmo aprire una piazza di 1800 metri, intorno alla quale si raccolga il cuore di Niguarda, un ampio spazio verde fruibile da tutti. Villa Trotti ospiterebbe un teatro di 500 posti e saloni per eventi culturali. In questo modo il quartiere avrebbe finalmente un’unico centro culturale, religioso, amministrativo e commerciale. Nel progetto non sono previsti grandi edifici abitativi ma solo un caseggiato basso, perpendicolare alla via Graziano Imperatore, con pochi appartamenti e tanti negozi. Per poter realizzare tale progetto l’Edificatrice è disposta a cedere gratuitamente al Comune 10.000 mq di terreno che possiede in via Cesari. Certo, questa nuova proposta cambierebbe il volto del quartiere riqualificandolo. È proprio così, perché Niguarda possiede tanti tesori nascosti, non goduti. Oltre alle ville Trotti, Corio e Clerici già ben note, abbiamo villa Lonati, oggi sede di un vivaio, villa Mellin, circondata da un parco e sede di una scuola di polizia, l’ottocentesca villa Calderara delle suore domenicane. Tutte queste meraviglie potrebbero attirare visitatori, evitando il pericolo di un isolamento del quartiere. Chiusa da via Enrico Fermi a ovest, da viale Fulvio Testi a est e a sud dalla Gronda, Niguarda rischia la ghettizzazione. Oggi l’unico richiamo è il Parco Nord, ma non basta per mantenere vivo il quartiere. L’unica opportunità è offerta dal rilancio del centro storico, una piazza e un bel giardino dove incontrarsi, tante ville antiche da visitare, un teatro da frequentare, bar e ristoranti da scoprire. Tutto questo porterebbe gente e quindi ne godrebbero anche i commercianti niguardesi che troppo spesso oggi si vedono costretti a lasciare la loro attività. Sarebbe un vero delitto, considerato il valore storico del nostro quartiere, se Niguarda perdesse la sua specificità. Siamo pronti ad aprirci e a convivere con tutti, filippini, arabi, russi, sudamericani, cinesi, ma non dobbiamo perdere la nostra identità. Il rilancio del quartiere, come si capisce, è una grande operazione urbanistica, sociale, politica ed economica che l’Edificatrice non può realizzare da sola, perciò è indispensabile la collaborazione di tutte le realtà niguardesi, dalla chiesa ai partiti, alle associazioni culturali di ogni orientamento o colore politico. Il 18 aprile abbiamo organizzato un convegno, durante il quale verrà presentato il libro” Villa Trotti Bentivoglio”. Sarà questa l'occasione per invitare i cittadini del quartiere, la Provincia e il Comune di Milano, le associazioni commerciali, culturali e sportive, quelle del volontariato e dei servizi, la parrocchia di San Martino, le Cooperative, i rappresentanti delle scuole, gli imprenditori di tutte le categorie a discutere sul tema “La ristrutturazione della villa Trotti Bentivoglio e della Curt di Matt: un’occasione per riqualificare il centro storico di Niguarda. Parliamone per costruire insieme un percorso, per valutare proposte, per ritrovare il gusto di contare”. Non è più possibile ormai stare chiusi nel nostro orticello, è ora di svegliarsi, unire le nostre forze e agire. Valeria Casarotti - Teresa Garofalo a Repubblica Autonoma di Niguarda, L chiamata così perché i suoi abitanti sono fieri della loro autonomia dalla metropoli, da molti anni si sta arrovellando sul proprio futuro. La riqualificazione di Villa Trotti e il ripensamento delle volumetrie attualmente occupate dalla “Curt di matt” è sicuramente un progetto di ampio respiro che potrebbe dare quello scatto necessario a ripensare tutta l’area niguardese. Vi proponiamo quindi un’intervista a Luca Barbieri, architetto che si è occupato di elaborare il progetto di recupero della villa, per capirne qualcosa in più. Villa Trotti-Bentivoglio: perché la sua sistemazione è così importante per Niguarda? La Via Ornato è una delle porte d’ingresso alla città di Milano. Lasciare che a caratterizzarla sia un rudere disabitato sarebbe una sconfitta per tutti i cittadini. Leggendo il libro di Sergio Bernasconi sulla Villa Trotti si capisce che il destino della cascina “Curt di matt” è ormai segnato. Secondo lei qualsiasi suo recupero è da catalogare come accanimento terapeutico? Anche la demolizione può essere una operazione del restauro necessaria. Conservare infatti non può voler dire tenere tutto, conservare significa innanzitutto scegliere che cosa tramandare. Per scegliere occorre conoscere, ecco perché il libro di Sergio Bernasconi ha molto a che fare con il recupero architettonico del centro storico di Niguarda. Esaminiamo allora le linee guida del progetto di recupero della Villa Trotti? La proposta parte da un dato emerso dall’analisi storica del costruito: Villa Trotti era essenzialmente una scenografia fatta più di vuoti che di pieni. L’utilizzo intensivo a fini residenziali mal si presta ad una messa in valore degli elementi architettonici della Villa. Si è pensato di inserire qui la nuova sede del Teatro della Cooperativa, creando l’aula per palco e platea grazie alla copertura del cortile centrale. Altane e loggiati, riportati alle condizioni originali, diventano palchi e locali accessori, recuperando a pieno l’originario effetto scenografico. È chiaro che resta necessario trovare il modo per far stare in piedi un piano finanziario immobiliare che consenta la sostenibilità dell’intervento. La cascina, definita da lei un resto non prezioso, è artificiosamente tenuta in piedi in quanto volumetria esistente. In questo caso non si parla di recupero ma di demolizione e realizzazione di un progetto completamente nuovo. Vogliamo richiamarne gli aspetti più significativi? Il diradamento volumetrico lungo Via Graziano Imperatore, consentirebbe la creazione di una piazza pubblica, con il benefico effetto di decongestionare l’angolo con Via Passerini oggettivamente molto sacrificato dall’inserimento del tracciato metrotranviario. I progetti dell’Edificatrice non possono non inserirsi in un disegno di più ampio respiro che contempli il riesame di tutto il centro storico di Niguarda. Quali idee si sente di proporre per ridisegnare tutta l’area? I disegni complessivi calati sul territorio, rischiano di rimanere sempre largamente disattesi. Non credo sia molto produttivo discutere a lungo su questi problemi se non come manifestazione di una complessiva volontà di trasformazione da assumersi come scenario positivo. Più utile trovare condivisione su progetti specifici, realizzabili e che siano spinti dalla volontà di fare bene, di creare qualcosa di bello per la nostra città. La storia metabolizza tutto, la città appunto ingloba ogni intervento. Possiamo solo cercare di fare del nostro meglio come uomini del nostro tempo, in tutta onestà, usando al massimo gli strumenti critici e culturali di cui disponiamo. Se tutti gli operatori sapessero porsi in questa prospettiva vivremmo una Milano migliore. Andrea Bina SCUOLIN ONA ● Cesari: genitori in scena, figli in platea nche quest’anno un gruppo di genitori delle A classi quinte sta organizzando uno spettacolo teatrale. Tutto è cominciato 10 anni fa e da allora ogni autunno un manipolo di mamme e papà si ritrova una volta la settimana per provare e riprovare le stesse scene. È una di quelle cose che fanno parte della tradizione della nostra scuola, che la identificano, come tante altre. Per noi genitori è uno dei modi per essere presenti nella scuola dei nostri figli perché nella scuola ci crediamo, perché vogliamo viverla con intensità sia nei suoi momenti istituzionali che in quelli legati al piacere, allo star bene poiché questi aspetti insieme fanno di tutti noi delle persone complete. Ci piace metterci in gioco, cammuffarci, per qualcuno è più naturale perché “buffone” lo è un po’ tutti i giorni, per altri è stato necessario superare i primi imbarazzi, ma tutti abbiamo lavorato con impegno nella speranza di far divertire i bambini e magari anche i grandi. Il nostro spettacolo è aperto a tutti. Vi aspettiamo sabato 12 maggio alle ore 21 presso il Teatro di Via Pavoni 10, tra piazzale Maciachini e Via Crespi. (I Titanici) ● Refezione: bimbi a dieta, mamme furenti ome mamma della commissione refezioC ne di una scuola di zona ho partecipato a un corso indetto da Milano Ristorazione per i genitori che si prendono l’onere di controllare il servizio. Ho avuto così l’opportunità di parlare con esperti della composizione dei menù, e di chiedere chiarimenti in merito alle quantità di cibo servite. Ho avanzato il dubbio che le porzioni, in continuo vertiginoso calo, non siano sufficienti. Mi è stato risposto che, soprattutto per quanto riguarda il secondo (=proteine), il fabbisogno giornaliero, per la fascia d'età in questione, è addirittura la metà di quello che viene servito e quindi le porzioni che a noi sembrano così misere sono in realtà più che sufficienti, se non addirittura abbondanti. Il "tecnologo alimentare" ci ha poi chiarito che non è di nostra competenza verificare il peso delle porzioni perché entrano in gioco talmente tanti fattori (assorbimento di liquidi, piuttosto che rilascio degli stessi, a seguito della cottura e via dicendo) ONA NOVE 18 che bisogna essere dei tecnici specializzati per dichiarare che una porzione è insufficiente dal punto di vista nutrizionale (Oh bella, chissà la sera come facciamo!) Noi, come commissione mensa, possiamo eventualmente segnalare che "ci sembra" che la porzione sia scarsa, ma poi saranno gli organi preposti a verificare (campa cavallo…). Insomma due a zero per Milano ristorazione. Intanto a scuola si buttano valanghe di primi piatti che "ci sembra" non sappiano di niente se non addirittura siano immangiabili, valanghe di verdura che "ci sembra" provenire dai raccolti dei primi insediamenti agricoli del paleozoico, ma quando arriva del pollo o della carne che "ci sembra" commestibile allora scattano le disposizioni asl, i larn, l'allarme obesità e chi più ne ha più ne metta e i nostri bambini devono accontentarsi di porzioni "nutrizionalmente bilanciate" e praticamente invisibili. (Michela, mamma di una commissione mensa) ● Bussero: la biblioteca di Nonna Laura ono una nonna che si occupa della biblioteS ca della scuola Elementare G.B. Pirelli di via Bussero. A proposito, lo sapete che la biblioteca scolastica ha aperto l’attività in una sede più ampia dall’inizio di febbraio? La direzione ci ha concesso una bella aula luminosa (a differenza della piccola sede degli anni scorsi, che era proprio minuscola e non adatta). Per questo voglio ringraziare il direttore anche perché ha favorito l’entrata dei genitori come volontari per la biblioteca. Poi voglio dire un grazie alle insegnanti che trattenendosi a volte anche oltre l’orario hanno fatto l’inserimento nel computer di tutti quei volumi, e costantemente seguono il nostro lavoro con consigli e idee. Un grazie anche a tutti quei genitori che tuttora lavorano per rendere migliore l’ambiente, e sai cosa ho inventato per invogliare i ragazzi alla lettura? Confeziono e distribuisco dei segnalibri che io chiamo pezzettini (non vi spaventate, non sono quelli di Provenzano!), sui quali c’è una figura e una piccola frase invitante. Ebbene, funzionano! I bambini tornano volentieri a prendere nuovi libri e leggono! Vorrei chiedere ai genitori di questa zona un aiuto. Cari genitori, avete in casa dei libri che vostro figlio ormai cresciuto non legge più? Sarebbero graditi libri particolarmente per bambini delle prime tre classi; al massimo di 6 o 7 anni fa, perché con l’avvento delle nuove tecnologie occorre interessare i bambini a libri abbastanza moderni, altrimenti si attaccano al computer e di leggere non se ne parla! Io sono presente in biblioteca solitamente il lunedì mattina dopo le 10.30, però è sufficiente lasciare il libro o i libri alla commessa dell’atrio, nell’ orario scolastico, dicendo che è per la biblioteca. (Nonna Laura) ● Verga: l’Olimpiade della Danza per la scuola omenica 25 Marzo si è svolta presso il D Palalido di Milano la terza Olimpiade della danza per la scuola, che ha visto la partecipazione di 12 squadre provenienti da 9 diverse scuole medie di Milano. A questo appuntamento - sotto la direzione artistica di Enkel Zhuti, ballerino dell’Accademia dell’Opera di Tirana - era presente anche la “Verga”, con le classi 3D e 3E. La manifestazione ha avuto lo scopo di promuovere una maggiore conoscenza e valorizzazione della danza come arte capace di sviluppare doti espressive e atletiche anche in un contesto, la scuola, dove questo tipo di preparazione non rientra tra le attività curricolari. Un impegno che sembra proprio aver dato i suoi frutti, visti i risultati ottenuti dopo soltanto 10 lezioni. Ma al di là degli esiti positivi cui è approdato l’allenamento – tra cui anche il riconoscimento, per la classe 3E, di un premio per l’originalità della coreografia – il vero successo di questa esperienza è stato proprio l’atteggiamento di entusiasmo e coinvolgimento col quale gli alunni della scuola Verga hanno accolto quest’occasione non solo di arricchimento del proprio sviluppo psico-fisico, ma anche di espressione degli stati d’animo, delle emozioni e dei sentimenti attraverso un linguaggio – quello del corpo – che a scuola rischia spesso di essere sottovalutato e mortificato. (Alessandro Colucci) Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. COMPLEANNI ONA NOVE compie 14 anni E li festeggia con la matita folle di Giovanni Beduschi Al circolo degli anziani canti senza frontiere Silvia Benna Rolandi degli attivissimi e meritori circoli per anziani Iinndiunauno zona nove, Santa Monica, è avvenuto un miracolo: domenica di marzo ci siamo sentiti tutti più giovani. Merito di un coro montanaro gli Amici di Gerola che è sceso in città a proporci con voci vigorose e intonate canti che ricordano i bei tempi dell’imnamoramento (L’usignolo) o i brutti tempi delle guerra (Bombardano Cortina). La sorpresa è venuta da alcune chicche poco conosciute come una preghiera di Santa Teresa d'Avila, Nada me turbe, cantata in spagnolo, o l'inno del Sudafrica, in lingua zulù. Terminati i fragorosi applausi, chiediamo al maestro Beppe Pautasso come mai nel suo coro è confluita tanta musica del mondo. “La musica non ha confini, come le nuvole”, risponde. Cosi può rispondere un musicista che, dopo aver studiato ascetica in seminario e fatto l'infermiere, oggi è guardia ecologica. Arrangia a orecchio le canzoni di montagna, quasi tutte per soli maschi, in modo da adattarle al suo coro, che ha anche molte belle voci femminili. La sua avventura è iniziata nel '99, quando un avellinese di Gerola, conoscendo il suo amore per i canti di montagna, gli ha proposto la direzione, precisando: “Non possiamo pagarla”. A lui andava benissimo, e anche ai suoi coristi. “Molti fanno chilometri per venire alle prove e non mancano mai”, racconta Pautasso. “Non si fanno tanti sacrifici per soldi o per ambizione, ma per passione. Vogliamo essere semplici, popolari. Andiamo nelle case di riposo e a qualche fiera”. Gli Amici di Gerola si autofinanziano, ma si presentano come dei veri professionisti, in camicia azzurra e giacca blu. “Ci hanno portato aria buona di montagna”, commenta Dina, la responsabile del centro, mentre il coro si congeda con i ripetuti din don di Campane e voci e con una piccola preghiera-saluto che condividiamo, Amici miei. Danza classica al quartiere Comasina abato 21 Aprile alle ore 16 in via Spadini 15, dopo S 21 anni di insegnamento in via Teano, Angela Chiesa inaugura l’Accademia di Danza Classica “Un Mondo sulle Punte”. Dopo essersi diplomata presso la famosa Royal Academy of Dance di Londra, Angela Chiesa trova la determinazione e la capacità di aprire questo nuovo complesso andando incontro alle richieste coreografiche e di movimento di molte aspiranti giovani ballerine dai 4 anni in su, la cui preparazione viene seguita e valutata periodicamente da esaminatrici Rad di tutto il mondo. Si tratta di una delle migliori scuole di Milano ed è per questo che, ad anni alterni, presso il Teatro Nuovo di piazza San Babila, la scuola allestisce spettacoli molto coinvolgenti che mettono in evidenza la grande preparazione tecnica ed artistica delle giovani ballerine. Tutti i lettori sono già da ora invitati. (S.M.) Al carnevale con le pale Del carnevale 2007 il ricordo più bello rimane quello del carro a forma di elicottero della pace realizzato dai pensionati della Bicocca: progettista e costruttore Luigino Mantovani, motorista Pierino Rossi e collaudatore Alessandro Scrigna. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 19 ONA 9 DERBY a cura di Lorenzo Meyer e Mauro Raimondi La parola a un milanista in aspettativa l’avete visto giocare? Penoso. Del resto i nostri esperti di mercato spagnolo sono anni che si superano. Mi piacerebbe tanto conoscere il nostro osservatore in terra iberica: il nostro destino sarà ancora da chi è, Manolo, quel tipo con il tamburo che si Champions. In ogni caso, dall’alto dei miei vede allo stadio? Josè Mari, Javi Moreno, quarant’anni da tifoso rossonero verace ma Redondo, Rivaldo: ma quanti brocchi abbiasenza paraocchi, vorrei invitarvi a qualche mo salvato dall’anonimato o dalla pensione cupa riflessione sullo stato del nostro coprendoli di euro? Milan. Nonostante sappia benissimo che, E vogliamo anche dire che siamo l’unica davanti a un titolo dell’Inter, dovremmo squadra al mondo che mantiene in rosa stare uniti a sbeffeggiare i cugini sulla loro quattro portieri? Ci mancava pure Storari: presunta moralità da passaporti falsi e pema Fiori, mi chiedo, cosa ci fa al Milan, le dinamenti. Sul loro scudetto di cartone che pulizie? O che siamo un club che costringe ci hanno sbattuto in faccia come se fosse degli ultraquarantenni a giocare una semifistato… vero (e non merito del Signor nale di Coppa Italia? Roba da denuncia di Rossi). Sul fatto che per avere, finalmente, Amnesty International…. una buona squadra, hanno dovuto acquiLa maledizione della notte di Istanbul: stare oltre 100 giocatori. Senza parlare delper noi è cominciato tutto da lì. Ed è la decina di allenatori. Per ritornare a vingiusto che sia così: se uno perde una cere il campionato gli interisti hanno dovuCoppa dei Campioni in quel modo, è to aspettare qualcosa come 18, dico di-ciotnormale che paghi. Da allora, se ci pento, anni: sulle carte geografiche c’erano anGol di Cruz nell’ultimo derby vinto dall’Inter sate, soltanto anonimato. Anzi, peggio. cora le due Germanie e l’Urss. Diciamocelo, Un mezzo scandalo che per poco non ci sarebbero da compatire, i nostri cugini. Anche perché, in Europa, la loro anima perdente, puntualmente, risorge. E le avventure ne- riporta in B, la mitica Fossa dei Leoni che si scioglie (per un agguato ordito da altri ultrà milanisti, pare), tre derby persi sugli ultimi 4. roazzurre oltre confine si risolvono sempre in sceneggiate: petardi o scazzottature, l’è istess. Eppure, riesco solo in parte a sorridere dello scudetto dell’Inter. Ci sono troppe cose riguardanti Nel caso non vincessimo l’attuale Champions, l’ultimo triennio si rivelerebbe un totale falliil Milan, infatti, che mi portano ad essere, come dice Zucconi, un milanista in aspettativa. mento. E qui, permettetemi di affermare che qualcosa non mi quadra. Nella tanto decantata Proprio oggi leggo, ad esempio, che per riunire gli oltre cinquanta (!) sponsor della squadra esi- logica aziendalista che il Milan si vanta di applicare, la conferma di un dirigente o di un allenaste un Milan Business Forum, manifestazione che è addirittura alla sesta edizione. Poi volto tore non dovrebbe derivare dai risultati? Resti se vinci. E allora, spiegatemi come mai Galliani pagina e vedo che, per ricevere Ronaldo a Linate prima di Milan-Roma di Coppa Italia, non lo smuova nessuno. E Carlo Ancelotti? In (quasi) sei stagioni rossonere ha conquistato uno Galliani si è fatto prestare una vettura della marca con cui aveva appena sancito il contratto di scudetto e una Coppa Campioni. Vi pare una media decente, per un allenatore del Milan? Come mai è ancora lì? Semplice: perché sono entrambi fedelissimi del capo. Altro che meriti! E sponsorizzazione rinunciando alla sua, evidentemente di un altro produttore. E allora, mi viene il mal di stomaco. Perché questo calcio business l’abbiamo introdotto noi, in il dio calcio, invece, sa quanto mi piacerebbe vedere sulla nostra panchina un Prandelli, uno Italia. Con i nostri elicotteri e gli ingaggi stratosferici, le amichevoli sponsorizzate in tv. Spalletti: uomini, non caporali. E quanto vorrei dei dirigenti nuovi, un presidente all’opposto Sicuramente ci avrebbe pensato qualcun altro, ma è innegabile che è stato il Milan a distende- dell’attuale, altre facce. Facce diverse, facce come quella di Rocco, definito, non dimentichiamore per primo il tappeto rosso a questa commercializzazione del football che poi è diventata re- lo, catenacciaro da Galliani. Facce degne di quell’idea di Milan che mi sono fatto nell’infanzia e gola. E la nausea si trasforma in incazzatura ripensando a come, spesso, noi tifosi siamo tratta- che, nonostante tutto, conservo. ti. E risento le dichiarazioni di metà dicembre, in cui la dirigenza sosteneva che non avremmo Sogni. La realtà, al contrario è che per farci dimenticare questa sequela di brutte figure, adespreso nessuno al mercato invernale. Al contrario, sono arrivati Ronaldo e Oddo. Il che, inten- so ci nutrono del tormentone Ronaldinho: ormai non si parla che di lui. So di andare controdiamoci, va benissimo. Ma è il balletto di dichiarazione che mi fa infuriare: prima nessuno, poi corrente ma, per quanto mi riguarda, investirei quella montagna di soldi per l’acquisto di Oddo, quindi il brasiliano solo se a costo zero, infine sborsando pacchi di miliardi di vecchie lire. qualche altro giocatore di spessore e nel settore giovanile. Da quanto non emerge un ragazzo E mi chiedo perché le parole, al Milan, non abbiano più un peso, né un senso. Il perché di que- degno di giocare in prima squadra? Un Baresi o un Maldini, tanto per intenderci. Uno a cui ste strategie di bassa lega, di questo mentire sempre e comunque. Come per Sheva: per quale affezionarsi, che diventi una bandiera: non un mercenario qualsiasi. No, a me non interessa ragione raccontare che è stata la moglie a volere emigrare per permettere al figlio di impa- Ronaldinho. Personalmente, il tormentone che durerà tutta l’estate, mi ha già stufato. rare l’inglese? Ma vi rendete conto, compagni di fede rossonera, che certe dichiarazioni of- Innanzitutto, perché è il solito gioco mediatico, che mi rifiuto di assecondare in quanto mi sa che, alla fine, arriverà il solito presidente benefattore che elargirà i soldi per fendono la nostra intelligenza? Anzi, sarò più esplicito: che ci prendono per cretini? Shevchenko, che per anni ha tirato la carretta mascherando le lacune di una l’affare. E giù proni tutti a ringraziarlo: come se lo facesse per bontà... Inoltre, persquadra non sempre all’altezza, è volato a Londra per soldi. Soldi, nient’altro. ché non sono convinto che il Milan abbia davvero bisogno di uno come lui. Se vi Gli stessi che noi abbiamo rifiutato a lui e a Crespo. Salvo poi concederli a ricordate quanta strada abbia fatto il Brasile, quest’estate, con Kakàquella sorta di Calloni brasiliano che è Oliveira (detto con tutto il rispet- Ronaldo-Ronaldihnho, qualche dubbio l’avrei. Ma, ovviamente, posso to per lo Sciagurato Egidio). La sorella rapita, l’infortunio: certo, ma sbagliarmi. Saluti rossoneri a tutti. ra qualche settimana, amici casciavitt, T sapremo. Sapremo se per la terza volta di fila chiuderemo la stagione in bianco o se SPORTIN ONA a cura di Roberto Braghiroli Il derby dei giovanissimi Una partita a testa per Frassati Cep e Azzurri Niguardese. empo di recuperi in zona. Tempo di derby, categoria T Giovanissimi. Le partite erano programmate per domenica 4 febbraio, ma la morte dell’ispettore Filippo Raciti a Catania ha fatto slittare tutto. Giustamente. In programma c’erano due sfide tra Frassati Cep e Azzurri Niguardese valide per i campionati Giovanissimi ’92 e ’93. Le gare si sono giocate durante la settimana, di giovedì alle 17, pieno orario lavorativo. La collocazione insolita non ha però impedito ai numerosi appassionati, soprattutto giovani, di recarsi al campo di via Arezzo per assistere agli incontri. Prima gara il 15 marzo, in campo i ragazzi del 1992. Con un gol per tempo la Frassati Cep si aggiudica la gara, a dir la ve- rità non molto esaltante. La settimana successiva, stessa ora stesso campo, è in programma il secondo derby; di fronte i Giovanissimi classe ’93. I padroni di casa partono con i favori del pronostico dopo la bella vittoria in casa della capolista Lombardina (altra squadra di zona) di quattro giorni prima. Come spesso accade, però, i pronostici vengono sovvertiti. Non c’è partita, gli Azzurri dominano e portano a casa una netta vittoria, 3 a 0 il punteggio. Una vittoria a testa e tutti contenti? Chissà…facciamo finta che sia stata un’unica partita divisa in due tempi da un’ora ciascuno, e che sia finita in pareggio. Così va meglio. Sala grafiche Creazione e gestione siti web Impaginazione • Cartografia - Illustrazione • Spazi pubblicitari Dal biglietto da visita al catalogo Fotografia digitale Azzurri Giovanissimi ‘93 ONA NOVE 20 Frassati Giovanissimi ‘92 Via Osculati 5 - 20161 Milano Tel. 340.7856563 - [email protected] Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. ONA NOEUV Cont el coo in di nivôl L’angolo di Don Giuseppe La colonna poetica a cura di Augusto Cominazzini a cura di Don Giuseppe Buraglio a cura dei lettori El Barbapedana Un mondo che cambia (4) Ecco due delle poesie che hanno vinto il concorso del premio Hanau (vedi a pag. 17) L’éra vun di tanti stran personagg vivuu a Milàn, ma cont el svantagg de véss on cantastòrii a bollètta sparada, con soltant el cônfort di so canzonètt de strada. vero problema dei giovani (e anche dei meno gioIla lvani: i fidanzati che si sposano ultratrentenni sono quasi totalità!), non solo a riguardo del matrimo- Non amo le spiagge affollate Lendenôn e con niént de bèll, cont in cô on cilinder frust come cappèll, on zimarr pien de tòpp, lôngh fin i pee, la ghitara scôrdada, a tracòlla, dedree. El ‘ndava in gir per i piòll* de Milàn per guadagnà quai sesin e on boccôn de pan, a cantà filastròcch, semper ugual, ma che daven la sciòlta a di còri general. L’èra sòlit comincià con: “El Barbapedana el gh’avéva on gilé, sénza ‘l denanz e con via el dedree, cont i oggioeu lôngh ona spanna l’éra ‘l gilé del Barbapedana”. E poeu el continuava: “Me regòrdi che on dì a scoeula gh’è vegnii dént ona tegnoeura** che la s’è mettuda, lughida, a sgôrà*** de chi, de lì, de là. La maestra l’ha desmettu de insegnà a vedè sta ròbba negra sgôrà, infolarmada l’ha cominciaa a strillà: La ven chi, la va lì, la va là. Con la scova el va a caccia el bidèll, i scôlar butten in aria i cappèll e tutt’insèmma, baccaiént, a vôsà: te la chi, te la lì, te la là. La tegnoeura, stremida e mèzza mòrta, finalmént l’infila la pòrta e numm, scôrnaa, podom pù baià: te la chi, te la lì, te la là.” Per ann e ann l’ha portaa in gir tanta allegria, perché, allôra, vivevom in pas e in armonia, e, quand la ment e i gamb l’hann tradii, in di “Veggiôni” ****, l’è ‘ndaa a morì. (*) piòll: osterie (**) tegnoeura: pipistrello (***) sgôrà: volare (****) Veggiôni: Baggina nio, è la paura delle scelte definitive. Qualche elemento a loro discolpa invero c’è. La vita, in questo mondo che cambia, al giovane che si sta costruendo la personalità, si presenta via via sempre più complessa e incerta. E anche sempre più esigente. Finite le elementari, a undici anni, si andava a lavorare. Qualche decennio dopo, sì, finite le medie, a quattordici; ma siamo lì! Qualche anno di lavoro, magari duro ma tutto assommato sicuro. Le esigenze erano poche: la casa era in affitto, niente automobile, niente elettrodomestici, niente vacanze, abbigliamento e vitto sobri, vita sociale di poco impegno. E così, appena poco più che ventenni, ci si sposava. Era normale farlo, e farlo per sempre. I figli, spesso numerosi, concentravano su di loro l’attenzione dei genitori, quando questi avevano finito di pensare a lavoro e casa. Il “per sempre” non dava angosce, anche perché le scelte fatte non avevano alternative: se quel marito o quella moglie non andavano bene, allora significava – questo poteva essere la riflessione – che non ne sarebbe andato bene nessuno (o nessuna). Dunque il problema non si poneva perché non si intravedevano alternative concrete: dove volevi andare, se no? Oggi è davvero tutto più complicato. Scuola fino a… trent’anni, anche! Poi lavoro precario, quando lo trovi. Vuoi una casa con tutti i comfort. E via via che vai su con l’età, ti aumentano le esigenze e anche le aspettative: sei sempre meno accontentabile. E, soprattutto, ti fa paura l’incertezza del futuro, dato che il presente già lo vivi nella più grande instabilità. Perciò dubiti di aver fatto la scuola giusta, di aver scelto la professione giusta; dubiti di essere fatto per la vita a due; dubiti che la persona che hai scelto sia davvero quella giusta o, almeno, non sei sicuro che sarà giusta anche domani quella persona che oggi ritieni essere la migliore candidata per la vita. odiaco di ona a cura di Anna Maria Indino Aprile 2007 ARIETE 21.3 – 20.4 Nel lavoro proposte di nuovi impieghi o spostamenti saranno da cogliere al volo. Favoriti gli investimenti finanziari, ma prima informatevi come muovervi. In amore un periodo di riflessione potrebbe giovare a entrambi. TORO 21.4 – 21.5 Non ci deve essere spazio per le incertezze in una questione di lavoro che vi frutterà un sacco di soldi. La primavera influirà sull’umore, per cui in famiglia prima di parlare, fermatevi e riflettete. Mangiate tanta verdura. Ilaria C. Tra la macchia mediterranea cerco luoghi silenziosi e raccolti, dove poter sentire il dolce infrangersi dell’onda e il profumo del mare. L’azzurra distesa si rompe, s’increspa a riva e in bianca spuma lambisce lo scoglio eroso dalla salsedine. Nuvole bianche segnano il pigro orizzonte. Mare, quella strada che ti costeggia è indifferente o partecipe del tuo mistero? La sciôra Lèna Augusto Cominazzini La sciôra Lèna, l’ôrtolana, la gh’aveva in côo ‘na ciòcca gròssa de cavèi, el facciôn rôss e lustér, i brasc come giambôn, i gambètt curt sòtt i sottann, dò gròss inguri denanz, on quart de boeu dedree … e la vôsètta? ….pròpi de carrettee. Numm giugavom a “tòpa” in su la via, arént al negòzzi e vun di pussee furbètt sémper pront a fà dispètt, el se scrusciava silenziôs, con paura e tanto sospètt, de fianch a la môstra per sgraffignà in di cassètt. Con la man el sfarfallava l’aria, el tastava in cerca de quaicòss, ma la Lèna, furba de trè còtt, la sbirciava da la tenda, de nascòst e, quiètta quiètta, al momént giùst, la brancava per on brascìn el pôer barabbin cont in man la colpa del sò malann. CANCRO 22.6 – 22.7 Difficile ritrovare spazi di autonomia in casa e al lavoro, ma non per questo dovrete rinunciare alla vostra libertà e affermazione. Sì alle attività sportive e al contatto con la natura per rigenerarvi. Un’amica vi mostrerà il suo affetto. “Fall pù cara ‘l mè nan” la ghe diséva cont el sò vosôn, “sta brao, sta bôn, ch’el Signôr el te guarda!” poeu la voltava el côo e, cont i oeucc pién de magôn, la ghe mettéva in man ona brancada de scirés ò on pòmm. LEONE 23.7 – 22.8 Cercherete di tener testa a colleghi prepotenti e ci riuscirete, ma dovrete anche tentare di introdurvi in ambienti meno competitivi. Slanci affettuosi e capacità di immedesimarsi nel partner, rafforzeranno il rapporto. La nòstra famm l’éra lônga, lônga come la strada per ‘ndà in Dòmm .…e lee la savéva. VERGINE 23.8 – 22.9 Potreste trovarvi tra due fuochi, indecisi se dare retta alla voce del dovere o a quella del piacere. Saprete trovare soluzioni nuove a un vecchio problema riguardante la casa o situazioni economiche arretrate. Ottima forma fisica. In del negòzzi cont i ripian vérd, el bagnin cont i fasoeu a moeui, la zùcca taiada a fètt, i vérz per la cassoeula, i mugnagh e i grattacuu, mi ghe ‘ndavi de spèss per comprà dés ghèi de dòtta de pòrtà a cà a la mia mamma. GEMELLI 22.5 – 21.6 Belle prospettive di lavoro, soprattutto se coltiverete alcuni contatti significativi. Dovrete approfondire alcuni argomenti e far più pratica. I rapporti sessuali saranno più soddisfacenti. Fate attenzione agli sbalzi di temperatura. BILANCIA 23.9 – 22.10 Al lavoro sarete al centro dell’attenzione, dove molti dipenderanno da voi per lo svolgimento delle mansioni. Sarete particolarmente attratti da una persona di età superiore alla vostra. Attenzione ai chili di troppo. SCORPIONE 23.10 – 21.11 Non sarà facile raggiungere le vostre mete economiche, ma spirito di iniziativa e grinta vi aiuteranno. Incostanza nei rapporti d’amore, sarete pazzerelli e attratti dall’avventura. Massaggi per riattivare la circolazione. SAGITTARIO 22.11 – 21.12 Periodo speciale se studiate o volete approfondire la vostra preparazione, saprete raggiungere gli obiettivi. Se in amore non filerà per il verso giusto, non drammatizzate, dopo la tempesta ci sarà il sereno. Favoriti gli investimenti. CAPRICORNO 22.12 – 21.1 Riuscirete a perfezionarvi nel lavoro, acquisendo nuove abilità e conoscenze che si riveleranno utili in futuro. Salute, sarà bene approfittare di questo mese tranquillo per riposarvi. In famiglia, sarà positiva per tutti. ACQUARIO 22.1 – 19.2 Al lavoro potreste sentirvi un po’ controllati, in realtà tutto si aggiusterà in tempi rapidi e senza interventi diretti. Una cara amica lontana vi porterà buone nuove. Un bel dono cela una dichiarazione d’amore, non sottovalutatela. PESCI 20.2 – 20.3 Tenderete a piangervi addosso, a lamentarvi dei vostri guai e delle insoddisfazioni, senza risolvere nulla. Pensate in positivo e prendete al volo una bella proposta di viaggio. La primavera vi aiuterà a piacervi e a piacere. La Lèna, tutta sudada, la ciappava ona caròtôla, on cicin d’érbètt, dés gamb d’erbôrinn, ona còstôla de sèller e ona scigôlla, e mi, cont el pacchettìn in man, côrrevi de côrsa a cà. El caldar, gròss come ‘na campanna, l’éra prônt giamò ‘n sul foeugh e tutt’i vòlt che la mia mamma la dovéva taià la scigôlla, la se mettéva a piang: sérom in sés a mangià e la minèstra ….. la doéva durà almen trii dì. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 21 FILO DIRETTO CON… PALAZZO MARINO PIRELLONE Sicurezza/1 Le proposte dell’opposizione Sicurezza/2 Le contraddizioni della Moratti Marco Granelli (Consigliere comunale di Milano) Franco Mirabelli (Consigliere regionale dell’Ulivo - Segretario provinciale Ds) unedì 26 marzo, poco prima che la L Moratti iniziasse la sua fiaccolata sulla sicurezza, la sua maggioranza bocciava il primo emendamento sul bilancio 2007 predisposto dall’Ulivo. Ma la Moratti non c’era, perché come sempre non presenzia in Consiglio Comunale, neanche per la discussione del bilancio di previsione, un atto importantissimo per permettere ai milanesi di continuare ad avere i servizi. Milano è uno degli ultimi comuni d’Italia a dover ancora votare il bilancio e probabilmente giungeremo fino a Pasqua o dopo. Questo è molto grave perché significa che per i servizi ai cittadini gli uffici possono spendere solo con un bilancio provvisorio e per le spese degli investimenti (le grandi opere, le manutenzioni, …) bisogna aspettare il bilancio approvato e quindi ormai si sono persi 4 mesi, un terzo di un anno. Questa è l’efficienza della Moratti, che poi però preferisce andare in piazza a protestare sulla sicurezza come una cittadina e scaricando tutte le responsabilità su Roma. Noi abbiamo preferito stare in Consiglio Comunale, oltre che esprimere la nostra solidarietà alla catena umana dei Comitati. In Consiglio comunale abbiamo discusso un nostro emendamento che proponeva di mettere a disposizione un milione di euro per contributi ai cittadini sulla sicurezza, per realizzare interventi di difesa ai piani bassi delle case. Il Vicesindaco De Corato ha dichiarato che l’emendamento è inammissibile perché si usano fondi pubblici per interventi privati, dimenticando che aveva fatto giustamente lo stesso con le telecamere per gli esercizi commerciali. Alla fine l’emendamento è stato bocciato con i voti del centrodestra (30) contro quelli del centrosinistra (18). Questo è il primo esempio di una lunga serie di come di sicurezza si parli molto, anzi la si usa per aumentare le paure della gente, che portano così voti a chi urla di più e fa il meno possibile per realizzare interventi concreti. Il centrosinistra ha anche presentato i “10 pilastri per la sicurezza” a Milano: • consulte/osservatori, uno per ogni zona del decentramento; • numero unico di emergenza; • riorganizzazione della Polizia municipale per utilizzare davvero i Vigili di quartiere e per non ridurre i presidi come sta facendo la Moratti; • rafforzamento delle Forze dell’Ordine in servizio in strada, con nuove unità ma anche togliendo loro incombenze d’ufficio che possono svolgere altri enti come i Comuni, e spostando gli agenti in strada per il controllo e le indagini; • rivitalizzazione dei quartieri, e investimenti utilizzando i soldi fermi dei contratti di quartiere; • un piano di illuminazione per la città; • il verde sicuro, contrastando il degrado dei giardini; • un piano di sicurezza sugli autobus; • un piano nomadi per togliere le favelas e le baraccopoli dalla città, lavorando per sicurezza e integrazione, oltre le parole; • investimenti per l’integrazione delle persone straniere, utilizzando i fondi del Governo che sono raddoppiati. Attendiamo il sindaco e la sua maggioranza in Consiglio comunale per gesti concreti e non dichiarazioni. PARERI LEGALI L’abuso di mezzi di correzione e di disciplina Dimitri Barbera ommette reato di abuso di mezC zi di correzione, ai sensi dell’art. 571 c.p., chi, anche se per fini educativi, mortifica e reprime i minori, adottando metodi troppo severi che li umiliano e che possono provocare emozioni violente e traumatizzanti, tali da comprometterne l’equilibrio psicofisico e lo sviluppo di un’armonica crescita caratteriale e comportamentale. Pertanto infliggere ai figli minori punizioni umilianti può costituire reato, ogniqualvolta non si rispetti la dignità dei bambini. Lo ha stabilito la Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, confermando la sentenza di condanna emessa dalla Corte di Appello di Torino nei confronti di un padre che aveva chiuso in cantina il figlioletto di due anni, sottoponendolo a continue umiliazioni, anche di tipo verbale. La Suprema Corte ha chiarito in proposito che non solo gli abusi fisici, ma anche quelli psichici, tali da minare lo sviluppo del bambino, e che pertanto spesso si rivelano ancor più drammatici, configurano il reato di "abuso dei mezzi di correzione e di disciplina". In realtà la vicenda sopra citata costituisce solo un esempio di un fenomeno che mai come ora presenta profili di attualità e di gravità inaudite, poiché il maltrattamento infantile viene spesso consumato all’interno di ambienti, come quello familiare o scolastico, che invece dovrebbero costituire la struttura di soste- gno, di supporto, di consolidamento della personalità del bambino. Fortunatamente negli ultimi anni nel nostro Paese la sensibilità verso questo problema è aumentata, registrandosi una maggiore segnalazione dei casi di abuso, pur restando tale ultimo termine non completamente definito nel suo contenuto, in quanto non si distingue chiaramente fra ciò che è strumento educativo e ciò che invece non lo è. Il nostro Codice Penale condanna l’abuso dei mezzi di correzione e non l’uso, per cui possono essere legittimamente usati, e lo sono frequentemente, la sberla o lo scappellotto. Ma quando questi strumenti diventano abuso e quando invece sono uso? Aumentano le denunce e il problema si è venuto delineando attraverso una serie di dati oggettivi sull’inaccettabilità di certi comportamenti, non più tollerati dalla società. Il fenomeno, noto sotto il nome di “sindrome del maltrattamento infantile”, ricorre ogni qualvolta in cui il bimbo presenti determinate lesioni e fratture, volontariamente causate dall’intervento degli adulti. I bambini sono stati sempre percossi e maltrattati, ma ad un certo punto si è posto il problema che la possibilità per loro di crescere in modo adeguato implicasse la necessità per essi di vivere preservati da certi tipi di interventi. Non ci resta altro da fare che agire, affinché la loro crescita sia il più possibile serena. Dimitri Barbera, Avvocato del foro di Milano, Via G. Arganini, 24 – Studio Legale e Tributario in Milano, Via Soperga n° 4, tel. 0266714559, fax 02700418300, [email protected] ONA NOVE 22 ul tema sicurezza Letizia Moratti ha S calato la maschera. Altroché mobilitazione dei milanesi, corteo popolare e apartitico, come andava ripetendo a gran voce dai giorni dell'appello lanciato alla piazza. Tra uno sventolare di fazzoletti verdi e sciarpe azzurre con il simbolo di Forza Italia, un comizio elettorale di Berlusconi ha chiuso la fiaccolata promossa dal sindaco, rivelandone implacabile la natura: una manifestazione contro il governo, un'iniziativa populista e demagogica che ha diviso la città. Fare demagogia però su un tema importante come quello della sicurezza è da irresponsabili. Perché è direttamente sulla pelle dei cittadini che ricadono gli effetti. E la realtà dei fatti è che il centrodestra si chiama fuori sui problemi di sicurezza ancora aperti in città, ma ha governato il Paese per cinque anni e amministra Milano da tre legislature. Senza contare che nell'ultimo bilancio comunale alla voce sicurezza ha tagliato la bellezza di un milione di euro, a fronte ad esempio di uno stanziamento per consulenze di 40 milioni. È evidente che la Moratti agitando la piazza, oltre a rincorrere la visibilità nella partita politica tutta interna al centrodestra, avrebbe voluto spostare l'attenzione da tutte le promesse mancate fatte in campagna elettorale e mascherare l'inerzia della sua amministrazione, resa immobile dalle divisioni della maggioranza. La sua iniziativa rischia però di costare molto caro ai milanesi. Innanzitutto rischia di indebolire la candidatura di Milano a sede dell'Expo 2015. Perché dipingerla come una città in cui regna la criminalità vuol dire diffondere un'immagine non reale che può produrre molti danni all'opera di promozione a livello internazionale. In secondo luogo cavalcare le paure della gente serve solo ad aumentare l'allarme e ad alimentare altra percezione di insicurezza, con un rischio evidenziato proprio dal cardinale Tettamanzi. I dati sulla sicurezza a Milano, diffusi recente- mente anche dal comando regionale dei carabinieri, dimostrano invece che il livello di sicurezza in città è quello proporzionato ai livelli di criminalità. Abbiamo un tutore dell'ordine ogni 176 abitanti contro una media nazionale di uno su 252 e i crimini sono in lieve diminuzione. Questo certo non legittima istituzioni e forze politiche a sottovalutare la percezione di insicurezza che indiscutibilmente i cittadini vivono, ma non è militarizzando la città che si risolve il problema. La Moratti cominci a mobilitare veramente sul territorio, dove c'è più bisogno, gli oltre 3mila vigili urbani di cui dispone. E comunque il Comune la sicurezza la può perseguire innanzitutto risanando incuria e sconfiggendo degrado, dando il senso della presenza delle istituzioni, facendo in modo che nessuno si senta solo. Quello che manca è il decollo dei contratti di quartiere e il miglioramento delle case popolari; un piano per l'illuminazione pubblica e per proteggere verde e spazi per i bambini; sistemi di sicurezza per mezzi Atm e taxi; un piano nomadi che preveda regole e risanamento dei campi; la rivitalizzazione dei quartieri, aiutando i piccoli negozi e usando gli spazi pubblici abbandonati. Mai un governo ha dato tanto a Milano come quello attuale, anche sul capitolo sicurezza. In termini di uomini e risorse, fino al patto firmato a Roma il 20 marzo scorso con il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Ora tocca alla Moratti assumersi le sue responsabilità. I cittadini devono vedere le istituzioni e la politica unite per garantire a tutti, soprattutto ai più deboli, il diritto alla sicurezza. Passare il messaggio che chi governa può scaricare le proprie responsabilità e promuovere manifestazioni di denuncia anziché occuparsi delle soluzioni, è sbagliato, oltre che inutile e dannoso. La Moratti ha diviso la città e oggi nessuno si sente più sicuro di prima. www.francomirabelli.it TASSE & AGEVOLAZIONI Primavera tempo di modello 730 Lorenzo Gomiero ntro la fine del mese i contriE buenti che vogliono avvalersi dell’assistenza del proprio datore di lavoro dovranno presentare il modello 730 con i documenti comprovanti redditi ed oneri ad esclusione del Cud emesso dallo stesso datore di lavoro. Stesso termine vale per i pensionati che vogliono avvalersi della assistenza del proprio Ente (Inps – Tesoro ecc.). Per coloro, invece, che vorranno presentare la dichiarazione presso un Caf dipendenti autorizzato avranno tempo sino al 31 maggio. Come per l’anno 2006 è presente la "clausola di salvaguardia". Il contribuente, in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi 2006, potrà determinare l'imposta dovuta, laddove gli risulti più conveniente, utilizzando aliquote e detrazioni in vigore al 31/12/2002. Fra le novità introdotte viene data la possibilità al contribuente di utilizzare il credito risultante dalla dichiarazione dei redditi mod. 730/2007 per il pagamento dell’imposta comunale sugli immobili compilando in nuovo quadro I. Tra gli oneri per i quali è prevista la detraibilità si ricordano inoltre: spese mediche (comprensive dei ticket e delle spese per medicinali prescritti dal medico); polizze infortuni e vita; spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria; interessi passivi su mutui per l’acquisto di 1a casa o ristrutturazione (stipulati quest’ultimi nel 1997). Ai fini del calcolo della detrazione occorre produrre copia dell’atto di acquisto; spese per la deambulazione di portatori di handicap; erogazioni liberali a favore delle onlus (tetto massimo euro 2.065,83); spese funerarie con un tetto massimo di euro 1.549,37. Oneri deducibili dal reddito: contributi previdenziali obbligatori; contributi versati a fondi Pensione integrativi; contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari (contributi Inps); erogazioni liberali a favore delle istituzioni religiose; assegni periodici erogati al coniuge separato con esclusione delle quote per eventuali figli a carico; spese mediche e di assistenza specifica per portatori di handicap. Per informazioni e appuntamenti telefonare allo 02.66.10.34.05. Sportello operativo Caf - Tutela fiscale del contribuente Srl, Milano, V.le Rodi 85. Rag. Lorenzo Gomiero Commercialista - È possibile prenotare l’appuntamento per la compilazione di documenti fiscali. Aperto il sabato mattina. Tel. 02 66103405 fax 02 66116682, [email protected] Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra. Iscriviti all’Associazione Amici di ONA NOVE Socio ordinario Euro10,33 (Euro 5,17 per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25,82. C.C.P. 36297208, Ass. Amici di “Zona Nove” o bonifico Monte Paschi di Siena, ag. 5, viale Testi 90, sul conto corrente: Ass. Amici di “Zona Nove”. coord. bancarie 01030 01605 7047.64. TA EBAO Pagina riservata ai lettori Per la vostra PUBBLICITÀ su questo giornale TELEFONATE a Franco Tironi tel/fax 02/6423561 Cell. 347/9507398 lettere in redazione ANCORA SUGLI INCIDENTI IN VAL DI LEDRO Scrivo in merito alle lettere pubblicate a febbraio sugli incidenti di Via Val di Ledro. Sono infatti stata colpita in prima persona da questi incidenti con conseguenze che ti cambiano la vita nel giro di pochi secondi. Nell’agosto 2006 il mio compagno è stato vittima di uno di questi incidenti tra le vie Rotta e Val di Ledro. Purtroppo non camminerà più. Sono nata a Niguarda e se la memoria non mi inganna non ricordo così tanti incidenti in quella via. Speriamo si faccia qualche cosa al più presto. Lettera firmata (marzo) DEPURATORE E PUZZA Per fortuna ci siete voi ad informarci sul depuratore che ancora appesta l’aria. Vi prego di continuare ad esercitare pressioni verso il Comune e a informare i cittadini. Vi allego le e-mail che ho scritto al Comune negli ultimi anni e le risposte ottenute per far conoscere alla gente come ci trattano. Lettera firmata (marzo) • 01/10/2004. Da qualche anno questa zona è infestata da esalazioni nauseabonde derivanti da un depuratore delle acque che a norma di legge dovrebbe stare ad una certa distanza dai centri abitati. In passato si sono creati anche dei comitati spontanei di protesta in quanto, soprattutto alla sera, l’aria diventa irrespirabile. Da anni dicono che questo problema verrà risolto coprendo le vasche ma ciò non è stato fatto. Vorrei sapere cosa sta facendo il Comune per restituire agli abitanti di Niguarda un aria che non sappia di fogna. • Risposta del 24/3/2005: In riferimento alla Sua, La informo di aver ricevuto solo in questi giorni notizie dal gestore dell'impianto. Difficoltà burocratiche hanno purtroppo tardato le procedure di affidamento dei lavori relativi alla copertura di parte dell'impianto. Il Consorzio Infrastrutture Acque Nord Milano, gestore dell'impianto, prevede l’affidamento del contratto di appalto entro il mese prossimo, con inizio lavori a settembre 2005 ed ultimazione a settembre 2006. Fiducioso che gli inconvenienti che ci ha segnalato saranno a breve risolti dagli interventi programmati, mi è gradita l’occasione per inviare cordiali saluti. Domenico Zampaglione Assessore all'Ambiente del Comune di Milano • Ulteriore risposta del 12/12/2005. A seguito della sua richiesta abbiamo nuovamente contattato la Società Infrastrutture Acque Nord Milano, gestore dell’impianto di depurazione. La Società ci informa che in data 14 settembre 2005 è stato sottoscritto il contratto di “appalto integrato” per il potenziamento e adeguamento ambientale dell’impianto di depurazione in oggetto, comprensivo della “copertura della zona di grigliatura e sedimentazione primaria”, dove si originano i cattivi odori. Ora è in corso la progettazione esecutiva e, una volta approvato il progetto, il termine dei lavori dovrà avvenire entro 351 giorni dall’avvio. Assessore Zampaglione • 04/11/2006. Vi scrivo per l’ennesima volta riguardo al depuratore di Niguarda. I tempi tecnici per la copertura delle vasche da Voi indicati sono abbondantemente trascorsi ma il problema è tutt’altro che risolto. Ogni sera torna il cattivo odore e noi residenti non sappiamo nemmeno se sono state fatte verifiche sulla pericolosità di tali esalazioni. Ho due bambini di 1 e 3 anni: oltre allo smog di Milano che cosa facciamo respirare loro? Se il problema può essere risolto coprendo le vasche, perché così tanti impedimenti? • Ultima risposta. Ci scusiamo ma a causa di problemi tecnici del sistema di comunicazione via posta elettronica al momento non siamo in grado di trasferire il Suo messaggio all’assessorato competente. Le suggeriamo al momento di inviare Le sue riflessioni alla segreteria dell’Assessore Croci. Al più presto sarà ripristinato il sistema di comunicazione di posta elettronica con gli assessori e troverà i riferimenti consultando il portale della città. Ufficio di Gabinetto Segreteria ANCORA SUL DEPURATORE Cari sfortunati vicini del depuratore di Via Da Velate. Se anche voi non ne potete più dei miasmi serali chiamate l’Arpa allo 02-696661: rispondono anche alla sera. Io l’ho fatto e mi hanno risposto che sono al corrente del problema ma solo con la mia segnalazione non possono fare niente. Più segnalazioni ricevono e più aumentano le probabilità che facciano pressioni verso il Comune e il consorzio di depurazione. Lettera firmata (marzo) IL DIVIETO DI SOSTA DI VIA TERRUGGIA Tutto inizia nel mese di agosto 2006 con una mia mail inviata al Comando della Polizia locale di Milano e al Vice Sindaco De Corato (vedi in allegato tutta la corrispondenza). Le risposte sono veloci, il risultato sperato completamente assente. La responsabilità rimbalza, le auto rimangono al loro posto e, idem, le strisce.Anche la richiesta rivolta a un Consigliere di Zona non sortisce nessun effetto. La risposta del 19 dicembre ci spiazza: perché spendere per fare un’ansa destinata alla sosta dei veicoli? Per decenni le auto sono state parcheggiate in entrambi i lati della strada e la striscia era tracciata perfettamente al centro... Basterebbe ripristinare la situazione preesistente (con una spesa inferiore!). Ad oggi nulla è stato fatto, le auto non vengono multate, i mezzi dell'Atm viaggiano oltre la linea e dobbiamo solo sperare che non succeda un incidente. Sono passati solo 7 mesi! Vi invio questo documento a dimostrazione di quanto sia difficile dialogare con gli enti pubblici. Lettera firmata (marzo) • 29/08/2006. Al vicesindaco De Corato e al Comando della Polizia locale di Milano. Da un anno è stato istituito un divieto di sosta con rimozione forzata in via Terruggia, dopo l’incrocio con Val di Ledro.Abbiamo fatto presente, alcune volte, ai vigili di Via Passerini che le auto sostano in zona di divieto. Circolando in bicicletta, l’incolumità personale è a rischio, in quanto le auto, per rispettare la segnaletica orizzontale, tendono a stringere verso le macchine parcheggiate. Dato il tempo trascorso sarebbe il caso di fare rispettare il divieto di sosta. • 30/08/2006. Dal Comando della Polizia locale di Milano. inoltriamo il Suo messaggio al Comando Zona Niguarda, competente per territorio, per le opportune verifiche. • 11/09/2006. Dal vicesindaco De Corato. Il Comando Zona e Viabilità ha richiesto al Settore Tecnico Infrastrutture di realizzare un intervento finalizzato a ricavare un’ansa all’interno dello spartitraffico di Via Terruggia, destinata alla sosta dei veicoli. Tale soluzione è stata ritenuta infatti più adeguata ai fini della sicurezza stradale. Al termine dei lavori il Servizio provvederà quindi all’adeguamento della segnaletica stradale. • 20/12/2006. Al vicesindaco De Corato. Ringrazio per la risposta, spero che l’intervento non comporti un ta- Dopo il diluvio della Gronda Questa foto non darà l’idea di come era il giardino della Fondazione Girola Residenza Sanitaria Assistita (120 ricoverati) “prima del Diluvio”, ma la situazione era pressappoco così prima dello scempio! Almeno 20 piante d’alto fusto, come quelle che si vedono, sono state eliminate. Vorrei capire: se è così urgente accedere al Pronto Soccorso perché la strada è ancora chiusa verso l'Ospedale Niguarda, mentre continua “veloce” l’asfaltatura verso via Racconigi? Lettera firmata (marzo) Niguarda della Polizia Locale ha comunicato di aver notiziato il Vigile di Quartiere competente che provvederà a sanzionare le irregolarità. • 3/10/2006. Al vicesindaco De Corato e al Comando della Polizia locale di Milano. Solo per informarvi che la situazione non è cambiata. • 3/10/2006. Dal Comando della Polizia locale di Milano. Trasmettiamo anche questo messaggio al Comando Zona Niguarda. • 10/10/2006. Da Roberto Medolago, consigliere di Zona 9. Ho presentato un'interrogazione al presidente della commissione interessata ai problemi viabilistici che provvederà a trattare l'argomento in una delle prossime riunioni. • 04/11/2006. Al vicesindaco De Corato. Ieri ho di nuovo telefonato al Comando Zona Niguarda e un Commissario aggiunto mi ha comunicato che non hanno il potere di modificare la situazione esistente e l’unica cosa che gli è possibile fare è dare ordine al Vigile di Quartiere di sanzionare le auto pargheggiate in divieto di sosta (il cartello è presente da oltre un anno - idem le auto). Dato il tempo trascorso sarebbe utile che una decisione venga presa: togliere il divieto di sosta o applicarlo. • 7/11/2006. Dal vicesindaco De Corato. Le comunico di aver provveduto a richiedere aggiornamenti al Servizio Traffico e Viabilità della Polizia Locale in merito all’’accoglibilità della proposta di eliminare il divieto di sosta vigente in Via Terruggia, formulata dal competente Comando di Zona. Sarà mia cura tenerLa informata. • 19/12/2006. Dal vicesindaco De Corato. Il Servizio Traffico glio degli alberi nell’aiuola. Lettera firmata (marzo) GIÙ GLI ALBERI DELL’OSPEDALE All’ospedale Niguarda è in corso il taglio di decine di alberi, quelli che definivano i due viali interni sul lato lungo. Potete fare un servizio sulla cosa? Chi ha deciso quest'operazione non ha alcun rispetto per l'ambiente. Lettera firmata (marzo) • Non mancheremo. LA LA BENZINA E IL COMPUTER Da sempre uso carburante Esso (45 anni circa) e da 25 regolarmente presso la stazione vicino casa in viale Fulvio Testi angolo via La Farina. I fatti: il giorno 20 c.m. alle ore 13.45 per particolari esigenze mi sono fermato alla suddetta stazione per un normale rifornimento con distributore automatico; inseriti i 20 euro (accettati dalla macchina), non mi è stata elargita neanche una goccia di carburante. La responsabile mi ha liquidato dicendo che dal loro computer non risultava esserci segnalazione d’errore. Mi chiedo come ci si può difendere, è mai possibile che ci si trovi sempre contro un muro di gomma? Luciano Galeazzi (marzo) GRAZIE PER IL PREMIO MONZANI-THURNER Lunedi 5 marzo si è svolta la II edizione del Premio alla Memoria Monzani-Thurner, a cura dell’Edificatrice di Niguarda. Per noi familiari è sempre un momento particolarmente commovente, ma anche felice, perché a distanza di anni è ormai tangibile l’affetto dei cooperatori che hanno partecipato a questo avvenimento. Un grazie particolare alla signora Paola Cavaleri, sempre gentile e presente, e infine grazie a tutto il Consiglio di amministrazione dell’Edificatrice. Rosy Thurner (marzo) MATRIMONIO E CONVIVENZA Ho letto con il consueto interesse la rubrica di don Buraglio sul n° di marzo. Generalmente ne condivido le opinioni, ma stavolta voglio esprimere il mio dissenso dalle idee sulla convivenza e sul matrimonio che esprime. Che il matrimonio per lui - e naturalmente per la Chiesa - sia l’unico sbocco dell’amore e del desiderio di condivisione di un progetto di vita “per sempre” è opinione “sua” e non si vede come debba valere “per tutti” (amore, rispetto, comprensione, voglia di condivisione sono alla base anche della convivenza). Quanto al “per sempre”, ricordo che non è vincolante neanche nel matrimonio, visto che per legge è previsto il divorzio. Grazia Morelli (marzo) SERVE IL RISPARMIO ENERGETICO? Il cittadino viene invitato a condurre uno “stile di vita” più parco nel consumo energetico, compreso l’uso dell’ auto. Egli si adegua ed accetta anche gli aumenti di tariffe su bollette (e benzina), perché capisce che i commercianti di energia necessitano dati introiti per “sopravvivere”. Il cittadino dovrebbe però sapere che l’energia che ha creduto di risparmiare, con disagi anche notevoli, può essere, nel migliore dei casi, rivenduta all'estero, ma anche dispersa inutilmente nell’ambiente, perché i padroni dei combustibili (e dell’acqua!) devono introdurre nelle linee di distribuzione un quantitativo pressocché fisso (pre-concordato) di materiale, a seconda del periodo dell’anno e della giornata: non per niente si pompa di nuovo l’acqua nei bacini di notte per non far variare troppo la velocità (potenza) delle centrali idroelettriche; analogamente accade per gli altri generatori di energia, a cui “non piacciono” le variazioni di potenza, sotto pena, per esempio, di black-out. Del business godono anche le Amministrazioni Locali, con le quali lo Stato concorda preventivamente le quote di combustibile da consumare (o di impianti da costruire o da distruggere!). Ciò che il cittadino, con senso civico, permetterebbe di risparmiare, si traduce solo in maggiori introiti economici per le Amministrazioni o, peggio, in inutile spreco. Niente a che vedere con la “salvaguardia dell'ambiente”! E il risultato del “Protocollo di Kyoto” non è sufficiente a convincere dell’errore né governi né “scienziati”! Giusto Buroni (marzo) • Per piacere, qualcuno esperto risponda al “nostro” Buroni in modo che si rinnovi il nostro entusiasmo per il risparmio energetico. Grazie. LA IN ATTESA DELLA FISIOTERAPIA Ogni giorno lotto per non farmi imprigionare dal mio corpo. Sono affetta dalla sindrome di Friedreich e da 15 anni sono sulla carrozzina. Per potermi girare nel letto la notte devono intervenire mia madre e mio padre; come questo semplice gesto molti altri mi sono ormai preclusi. Per non soccombere definitivamente alla malattia devo fare della fisioterapia in maniera continuativa. Devo avere una prescrizione dal mio medico in base per una visita fisiatrica quindi prenotare e attendere. Il fisiatra stabilisce il numero di trattamenti, bisogna ritornare dal mio medico di base con il piano di lavoro stabilito dal fisiatra, farsi fare una nuova impegnativa e con questa finalmente andare in un centro idoneo a prenotare le sedute fisioterapiche. Al termine delle sedute si ricomincia tutta la trafila da me appena menzionata per potere nuovamente accedere alla fisioterapia. Tra un trattamento e l’altro possono passare diversi mesi, succede che ciò che ho ottenuto con tanta fatica durante la fisioterapia venga vanificato dai lunghi tempi di attesa per il trattamento successivo. Possibile che non ci sia un modo più semplice e meno faticoso per poter accedere alle cure? Considerato che a tutt’oggi non ho altra terapia, vorrei guardare al futuro con un po’ di serenità e senza questi percorsi ad ostacoli così estenuanti e umilianti. Avranno mai una risposta e un po’ di sollievo le persone nella mia condizione? Daniela Zenari (marzo) LE INFEZIONI SCOLASTICHE La mia bambina frequenta la seconda elementare in via Cesari. Dallo scorso anno ha iniziato a soffrire di frequenti infezioni alle varie urinare (cistiti) finché quest’anno, dopo il terzo episodio, la pediatra ha ritenuto opportuno prescriverle un’urinocoltura che è risultato positiva al batterio “ escherichia coli”. Mia figlia ha iniziato a soffrire di questi problemi da quando frequenta la scuola e, nel contempo, ho avuto modo di sentire da lei stessa e anche da parte delle altre mamme, lamentele sullo stato di pulizia dei bagni della scuola. I bagni disponibili sul piano della sua classe sono solo due, uno dei quali pare che venga pulito e chiuso dal personale dopo l’intervallo del pranzo, per cui quello che rimane aperto raggiunge un grado di sporcizia tale che molti bambini preferiscono trattenersi piuttosto che sedersi sui water. La scarsa pulizia e la ritenzione favoriscono, se non addirittura causano, l’insorgere di infezioni alle vie urinarie. Sottolineo che il batterio sopra citato viene dalle feci. Non posso essere sicura al 100% che il problema di mia figlia sia sorto all’interno della scuola, ma ritengo che ci siano buone probabilità che ciò sia accaduto. In ogni caso una maggiore attenzione alla situazione dei servizi igienici della scuola non potrebbe che giovare. Mi chiedo se noi genitori, per risolvere questo problema, saremo costretti a finanziare un’impresa di pulizie private, così come già acquistiamo sapone, asciugamani, carta igienica. Michela Fragomenti (marzo) tel./fax 02/6423561 – e-mail: [email protected] COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 23 Non lasciatevi scappare l'opportunità di trascorrere le vostre vacanze a BOARIO TERME Sono aperte le prenotazioni! Chi prima arriva meglio alloggia! Per il vostro periodo estivo abbandonate la città e trascorrete le vacanze con noi al Capriccio Azzurro "RESIDENCE PER LA TERZA ETÀ" 1 Viaggio andata-ritorno da Milano 2 Pensione completa 3 Bevande 4 Serate e feste di gala con grande pianista 5 Fisioterapia 6 Animazione 7 Escursioni varie 8 Cure Termali (mutuabili): idroponica, fango e balneoterapia, inalazioni, irrigazioni, terapia fisica strumentale, riabilitazione, centro estetico, massoterapia, piscina termale con percorso vascolare, parco con musica ed animazioni varie. Non pensateci troppo! È una vacanza imperdibile ad un prezzo irripetibile! Per prenotazioni ed informazioni: Capriccio Azzurro tel. & fax 0364/531419 oppure 336/412435 Sito web www.capriccioazzurro.altervista.org Vendite Bus 42 Tram 5-11 Equipe Callà s.r.l. Ag. Mi Suzzani Viale Suzzani, 19 20162 Milano Tel. 02-66.10.60.87 Fax 02-66.10.64.86 e-mail: [email protected] ONA NOVE 24 ■ 1) NIGUARDA: in prestigioso stabile d’epoca splendido 2 locali rifinito con molto gusto e stile! Posto auto! ■ 4) AD.ZE V.LE SUZZANI: in contesto signorile, nuovo 3 locali termoautonomo con doppi servizi, terrazzo di 35 mq.! Box! DA VEDERE! ■ 2) ad.ze ospedale Niguarda, luminoso e panoramico appartamento con cucina abitabile, 2 camere, doppi servizi. Possibilità box! ■ 3) TESTI/CA’ GRANDA: in palazzina di poche unità immobiliari, inserita in tranquillo contesto, ottimo 88 mq. ristrutturato e climatizzato! ■ 5) AD.ZE V.LE SUZZANI: a due passi dal parco, 4 locali di 140 mq. con cucina abitabile, doppi servizi, 2 balconi, cantina! Possibilità box! ■ 6) AD.ZE UNIVERSITA’ BICOCCA: in palazzina signorile di nuova costruzione, 3 locali ultimo piano con 23 mq. di terrazzo! Box doppio e cantina! Pronta consegna! Anziani, attenti ai truffatori! Non fate entrare sconosciuti in casa vostra.