••• ANNO X Num. 6 Giovedì L, 10 anno — 5 semestre — 2,50 triinertre ruori Stato aumento spese postali ULULO — Ltnyeriso M, R 1. Contesimi 10 il numero — Arretrato GIORNALE I pagamenti non sono validi se non fatti contro ricevuta firmata dal ~ore proprietario 644"614 Avv. Gaetano Hirediani. alunta ttina ■cenn un to, e )er il ?8, e rezzo. 21 Gennaio 1875 LI (INVII DI PIS1 ABBUONAILXILTI NEL /LEGNO aia a di- non anza mdo :itti, Liuto sulle premito . ANNUNZI 31 INSERZIONI Atti giudIziarl, amminisirativi • ATTIII particolari cern. 25 per linea • spazio di linea. Inserzioni nel corpo del giornale lire una per linea o spade corrispondente: dopo la ilrmn dol gerente °est. 60 per linea o spazio corrispondente. POLITICO UFFICIALE PER GLI ATTI GIUDIZIARI ED AMMINISTRATIVI E PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE aessisipsii „--. Pubblicatimi* Giovedì e Domenloa Non si assume responsabilità che per associazioni fatte ali' ;Alzi° del giornale 1,.0 3rsi. lento Monil di Le al ■ palo, pressi ari fluiate Lanna, ito aja in , 436, rticoli 455, di limento ;Ei nel detto alle » 0 po,r i dot o dal corriunità partia 368,, 3, 41, livelfinan- Proc. 006 Pisa, 20 gennaio PARTE UFFICIALE t CONSIGLIO COMUNALE DI PISA Sessione ordinaria di autunno. Seduta pubblica del dì 14 ottobre 1874. (Continuazione *fine: vedi numero 5) .••■••■1101,11WV.r.---. Il Consiglio municipale, Udita la relazione della Giunta e della Commissione di finanza intorno allo stato finanziario del Comune e sui provvedimenti relativi, delibera: 1.0 c di confermare, siccome conferma, le deliberazioni tutte adottate nella seduta del 11. settembre scorso, cioè: a) ( di stabilire in lire 360,000 la somma dei centesimi addizionali sull'imposta fondia1875; aia b) t di conservare per lo stesso anno 1875 la tassa di difesa dall'Arno sulla massa imponibile compresa nel comune, e che non forma parte di quella già colpita dalle contribuzioni per l'Arno e Se rchio, determinando la detta tassa nella ragione dell'uno e un quarto per ogni cento lire della stessa massa imponibile; C) < di determinare la tassa di famiglia e corrispondente difesa dall'Arno in base all'annessa tabella A, che dividendo le famiglie tassabili in 24 classi porta il MaXiMUM della tassa di famiglia principale a lire 240, e stabilisco che l'altra parte di tassa di famiglia da riscuotersi dai soli abitanti di città a titolo di difesa dall' Arno debba computarsi in un terzo della tassa principale pei contribuenti delle prime 18 classi, in un quarto della stessa tassa principale per quelli delle classi 19, 20, 21 e 22, e non debba imporsi per quelli delle classi 23 e 24; stabilendo così che complessivamente il maxímum della tassa di famiglia principale e corrispondente difesa dall'Arno per gli abitanti di città sia di lire 320; d)4 di fissare la tassa di esercizio per l'anno 1875 a norma della tabella B; e) « di fissare la tassa-sulle vetture private in base alla tabella C, e mantenere inalterate le altre tasse di licenza, sulla vetture pubbliche e sui domestici; 2.0 « di riformare, a partire dal 1.° dicembre prossimo, la tariffa dei dazi di consumo, su- 2 - APPENDXGE . nella ichiaognimenti tzione o 15 sono NINO BIXIO Orfano di madre, quasi può dirsi di padre, fin dai primi anni abbandonato alla vegetazione spontanea della sua selvatica natura, gettato in mezza al mondo, come lo fu giovanetto in mezzo al mare, quasi un soprappiù di zavorra del bastimento domestico, e da allora in poi lasciato a lottar solo contro tutte le onde della vita, non sorretto da alcuna mano esperta, non guidato da alcun affetto intelligente, privo fin dai primi passi della scorta d'una scuola, d'una famiglia, di un' educazione, escluso perciò dalla parte più scelta e più pura della società, perciò condannato a crescere nella più bassa e più impura, forzato a guadagnarsi tutto da sè solo, il suo pane, la sua arte, la sua scienza, il suo nome, la sua stessa onestà, è ben naturale che a Bixio certe delicatezze dell'educazione, certi ornamenti della civiltà, certe eleganza del sentimento mancassero, e che quel pioniere di sè stesso non riuscisse a diradare la selva aspra e selvaggia della propria anima, se non passo e passo e fronda a fronda, mano mano che la sua stessa fatica gli agnelli, sui daini, sui tacchini, fagiani e pavoni, sui pollastri, anitre, galline, galli, e, capponi vivi e morti, e sulle uova, riducendola alla seguente: Agnelli, Capretti, Pecore, Montoni, Becchi, Castrati L. O, 60 l'uno - Cervi, Daini, Caprioli, e Gazzelli » 2, 00 Tacchini, Fagiani e Pavoni» O, 40 . Pollastri, Anitre, Galline e Galli O, 10 Capponi vivi e morti. 0, 20 Uova a peso . . . 4, 50 il quint. Uova a numero . . » O, 04 la dozzina, e frazione di dozzina; 3. 0 di mantenere come nel corrente anno anche pel 1875 la sovrimposta del 10 per cento sui dazi di consumo dei generi da introdursi in città, eccettuando però nel 1875 anche i generi suindicati ( agnelli, daini,. tacchini, fagiani, pavoni, pollastri, anitre, gal'ine e galli, capponi vivi e morti, e le uova ; 4. 0 e di imporre, a partire dal 1.° gennajo 1875, un dazio di consumo sulla •arta, in ragione di lire 12 il quintale, eccettuando però i libri a stampa, registri stampati, maposcritti, disegni, le stampe, le litografie e la carta bollata; 5•0' « di modificare, a partire dal 1.° gennajo 1875, l'alinea 1.0 dell'art. 6 del Regolamento della tassa sui cani, riducendo la tassa stessa da lire 8 a lire 4 per ogni cane; 6.0 c di imporre una tassa, a partire dal 1. 0 gennajo 1875, sul valor locativo nel comune, in base ad ut regolamento da. approvarsi dal Consiglio; 7. 0 di imporre una tassa sulla vuotatura dei pozzi neri nella città di Pisa, in base ad un nuovo regolamento da approvarsi Pure dal Consiglio. Con queste proposte, o signori, e colle altre economie qua e là ottenute nei vari titoli del Bilancio, come vedrete nella prossima discussione del bilancio stesso, si chiude la serie della proposte che aveva in mente di presentarvi ora la Giunta, e che la Commissione di finanza ha pienamente accettato. A nome della Giunta e della Commissioni di finanza non mi resta ora che chiedervi l'approvazione delle proposte stesse, sicuro d'altra parte che con esse e colla ferma volontà di non dipartirsi da quella linea di condotta che ci ha sempre guidati e che ho delineato in queste mie disadorne parole, noi vedremo diminuito grandemente il nostro deficit; e, per quanto è dato anche ragionevolmente sperare, nel giro di pochi anni lo vedremo del tutto sparire a. Dichiarata dal Presidente aperta la discus- sione sulle proposte della Commissione di finanza, il consigliar D'Achiardi domanda al relatore alcuni schiarimenti; Gli sembra ehe nella relazione sii stato detto Che' una delle ragioni per le quali vien proposta la tassa sul valor locativo è anche quella di assoggettare a tasse anche quelle famiglie che per causa del loro domicilio in altro comune sfuggivano al ,pakaniento della tassa di famiglia. Dice come fosse ritenuto dalla Giunta che per l'applicazione di quella tassa dovesse aversi a guida la residenza e non il domicilio, e che perciò coloro che veramente hanno la residenza in Pisa dovrebbero pagare l'una e l'altra tassa. Il relatore Dini replica che infatti questo è il concetto suo e della Giunta. Aggiunge però, quanto alla residenza, che non è in fa-. coltà della Giunta di decidere inappellabilmente nelle questioni di residenza. Questo compito a forma dei regolamenti in vigore appartiene alla Deputazione provinciale. D'Achiardi nota che a lui premo soltanto si chiarisca come il valor locativo viene applicato come tassa nuova e non coma un rimedio per supplire all'inconveniente in principio accennato. Il Presidente replica al signor D'Aohiardi come per ovviare all'abuso introdotto di cambiare il domicilio per esimersi dal pagamento dalla tassa di famiglia, si fosse pensato da alcuni di modificare l'art. 8 del regolamento sui tributi comunali; ma visto poi come non si sarebbe conseguito alcun resultato utile, peichè al disopra della Giunta vi era sempre la Deputazione provinciale, fu abbandonata questa proposta e fu stabilito invece di applicare il valor locativo il quale è una tassa nuova, ma supplisce nel tempo stesso p,Ilo indicato inconveniente. . Dall'Otnodarrne domanda al relatore schiamento sul modo di applicazione della tassa sulla vuotatura dai pozzi neri. Il relatore Dini replica che con la deliberazione posta oggi all' esame del Consiglio si tratta solo d'imporre in massima questa tassa, la quale sarà applicata in base ad un regolamento da approvarsi dal Consiglio. Il consigliar De Michelis dichiara che se accetta il valor locativo lo accetta appunto per togliere l'abuso di famiglie agiate che cercano di esimersi:dal pagamento della tassa di famiglia. Ove non si riparasse a questo inconveniente non l'accetterebbe, poichè ritiene che ambedue le tasse siano troppo onerose; dice anzi che alcuni ritengano che queste due tasse non possano applicarsi contemporaneamente. Quanto alla questione della residenza, dice che la legge stabilisce chiaramente la differenza che passa fra la residenza e il domicilio agli effetti della tassa. Dini replica che egli, per quanto abbia studiato le leggi che sì riferiscono alla applicazione delle tasse, non ha trovato disposizione che impedisca l'applicazione contem poranea della tassa di famiglia e di quella sul valor locativo. Dà 'lettura delle disposizioni di legge, e cita l'esempio del Comune di Grosseto nel quale furono applicate e si esigono entrambe. Il consigliere Antoni dopo avere esposto che la tassa sulla vuotatura dei pozzi neri sì risolve in un pregiudizio alla industria agricola ed in una tassi a carico della sola campagna, prega la Giunta a voler esaminare se il Comune non può, come hanno fatto altri, fra i quali quello di Firenze, devolvere a suo lenefizio le materie dei pozzi neri, procurandosi così un considerevole aumento di entrata. Ti Presidente replica che cio non è nelle attribuzioni del Consiglio, ed il consigliar Dini aggiunge che 'quando in ipotesi lo si potesse, questo espediente equivarrebbe al portare la tassa sui fabbricati in città al 50 per cento. Dell' Otnodarme vorrebbe che la distribua zione di questa tassa fosse fatta in modo da gravare in eguali proporzioni la città e la campagna. D'Achiardi trova che i consiglieri Dell'Omodarrne e Antoni giustamente si preoccupano delle possibilità del danno che da questa tassa proverrebbe all' industria agricola. Egli però non conviene che questo danno vi sia realmente, e - ritiene invece che questa tassa sia un carico per la sola città. Antoni è di contrario parere. Dell' Ornoda,rme vorrebbe che una metà della tassa gravasse la campagna e l'altra la città. De Michelis dica che anche con questo sistema non si otterrebbe l'intento che si propone il Dell'Omodarnae. Accenna alla concorrenza che ai proprietari di campagna vien fatta dai contadini lucchesi, e ritiene 'che dopo" questa tassa la concorrenza sarà minore e quindi minore il danno per la cani-. pagna. Petrini dice che la questione si riduce tutta, secondo il solito, alla questione della domanda e della offerta. Aggiunge poi che h inutile ora tale discussione, dovendosi solo decidere la massima. 11 Presidente pure osserva che ora non può nè deve discutersi su questo terreno; ciò lo si farà quando sia in discussione il regolamento: solamente può discutarsi se convenga in massima imporre una tassa sulla. vuotatura (hai pozzi neri. .4.ntoni dice che vuoi saperlo innanzi, per non approvare una tassa che poi riesca di aggravio alla campagna. le porgeva nuovi stromenti e le tagliava nuovi sentieri per inoltrarsi verso la luce e la civiltà. Però, e appunto per questo, negli Ultimi anni della sua vita, del Bixio selvaggio e quasi forino de' primi anni non ne restava quasi nulla. Certo la temperanza del sangue era sempre quella, ma aveva appresso l'arte di smorzarla e contenerla. Per lo meno ci resi,teva di più, e i racconti tanto frequenti un giorno, ma anco tanto caricati dalla fantasia o dalla maldicenza dei novellieri, s'erano venuti facendo negli ultimi anni sempre più rari o insignificanti. quelli che in fondo amava di più, i suoi soldati. Egli Per loro non aveva riposo, disprezzava la fatica, le privazioni, la morte, e così voleva che facessero per lui. Le lentezze, gl' inciampi, i contrattempi, compagni inseparabili d'ogni umana impresa, non li poteva patire. Che si avesse l'obbligo di fare una cosa in un dato tempo e si pensasse alla fame, al sonno, alla stanchezza, al male non lo poteva capire. I fiacchi, i deboli, gli svogliati, li aborriva. Era talvolta eccessivo perchè credeva tutti uguali a lui; era ingiusto perchè sognava tutti gli uomini perfetti. Ma detto questo per onora alla verità prima sua amica, chi vuoi trastullarsi a novellare dei suoi furori e dei soldati dormenti oltre la diana pestati col cavallo, e dei tardi. gradi fatti camminare a sciabolate e dei ladruncoli d'orti e di vigneti perseguiti a pistolettate, lo faccia : non per questo riusciranno a impicciolirlo. Il Tela.monio che ne aveva di più grosse sulla coscienza, trovò Omero e Sofocle. venuto; ignoto soprattutto quell' abito da Capitano Spavento che tramutava così spesso l'autore della Tazza e del Perseo in un comico Scaramuccia. Così, sia detto _ di passata, non bazzicò che assai poco per le sale d'armi, e confessava egli stesso d'essere un pessimo tiratore. Quindi nessuno può citare un caso in cui egli sia andato a cercar la briga, per smania di braveggiare e di prepotere. Se la briga andava a lui, egli l'accoglieva da par suo, e precipitava spesso a dire lo sue ragioni più colle mani che colla lingua: ma il provocato era sempre lui. E, quel che è più, nessuna lite per mera cagione personale. ; Del resto era un uomo d' impeti, non di rancori. Offese taluno per trabocco di passioni, non odiò mai nessuno. Il caso più rumoroso fu l'oltraggio recato al signor Agnetta, ma lo riparò, meglio che da gentiluomo, da uomo. Richiesto dopo la guerra dall'offeso d'una riparazione d'onore colle armi, la concesse. Avvenuto lo scontro e ferito egli alla mano destra, disse a me, che era corso a visitarlo a Genova: — Caro Guarzoni, eccomi punito nella mano che ha peccato; — e confermando colle opere il sentimento della coscienza offerse al signor Agnetta il suo appoggio in un'occasione decisiva della di lui vita, e ne ebbe ricambio di gratitudine altrettanto generosa. Quelli che lo facevano più delirare erano Però, so era violento non era provocatare. Nulla del bravo, nulla dello spadaccino in lui. Il Tommasèo lo chiamò il t Benvenuto Cellini del Parlamento italiano ›, ma il paragone sebbene dettato da un' intenzione di lode è più luccicante che vero. Ignoti a Nino i costumi bettoleschi e donnaiuoli di Ben. A Bologna una volta un malinteso col povero Casarini, allora sindaco della città, li portò entrambi ad amare parole; ma come non era di mezzo che la sua persona, Bixio ricusò di accettar qualsiasi proposta di duello, diede quante spiegazioni gli furono richieste, e non ebbe quiete finchè non riuscì a stringere di nuovo la mano del suo amico. Ma se invece che nella persona credevasi offeso nell'autorità di cui era investito nel dovere da cui era legato, nella legge che gli era data in custodia, il toccarlo diventava certo pericoloso. Così un segno anche lontano, aache dubbio d' indisciplinatezza, di disubbidienza, d' irriverenza di un soldato, j • Dini -trova che ih parlare -continuamente o) di fissare la tassa sulle vettur apridelle tasse dellaasananagnalapagaluallasittà te in base alla tabella , C,. e 111£ffi #éré nalterate le altre i tasse di licenza, sulle- vet- che- maggiormente _è da tutte...colpita, sonia ture pubbliche e suiadomestici a. elio f 'cittadini se ne la- ra -Pentino'affatto non è cosa conveniente, ed è altresì ingiusta. Nittno facendo osservazioni, il Presidente, .-aaPuseianti pure trova soverchio le zelo °sperimentata la votazione per alzata e seelle continuamente si spiega da- -alcuni per aduta, annunzia essere stata approvata alla difendere gli interessi della campagna, che unanimità. egli pure rappresenta, quando questi inteVien,data quindi :lettura della seconda ressi non sono minimamente compromessi. proposta, che è la seguente: Non divide le opinioni del consigliere Antoni, a Di riformare, a partire dal 1.° dicembre e trova che se ,v'è ua danno , kon è certo prossimo, la tariffa dei dazi di consumo supei proprietari della campagna. gli agnelli, sui daini, sui tacchini, fagiani e pavoni, sui pollastri, anitre, galli, galline, e Di Gaddo è contrario all'imporre qualuncapponi vivi e morti, e sulle uova, riducenque nuova tassa; è di parere che quella sul dola alla seguente: valore locativo e sui pozzi neri siano a carico dei possessori di fabbricati. Agnelli, capretti, pecore montoni, becchi, D'A,chiardi crode che sarebbe più proficuo castrati. . ..... L. 0, 60 l'uno discutere una ad una le diverse proposte. Cervi, daini, caprioli e 2, 00 ga,zzelli Presidente dice che ciò si farà appena O, 40 Tacchini, fagiani, pavoni chiusa la discussione generale, la quale è Pollastri, anitre, galline e ormai vicina a finire. 0, 10 galli Puccianti allora domanda la chiusura, ed • 0, 20 Capponi vivi e morti. è appoggiata dal D' Achia,rdi o da altri 4, 50 il quint. Uova a peso . . consiglieri. 0, 04 la dozUova a numero . . . Il Presidente, messa ai voti la chiusura zina e frazione di dozzina. della discussione ed essendo questa approIn mancanza di osservazioni è pure apvata, invita il relatore a dar lettura delle provata ad unanimità tale proposta, dopo singole proposto che saranno separatamente essere state singolarmente votate lo varia-votate. zioni dei citati articoli della tariffa. Il consigliar Dini dà lettura delle seguenti La 3.• proposta, che è la seguente, proposte di deliberazione: Di mantenere come nel corrente anno Il Consiglio municipale, anche pel 1875 la sovrimposta del 10 per • Udita la relazione della Giunta e della cento sui dazi di consumo dei generi da inCommissione di finanza intorno allo stato trodursi in città, eccettuando però nel 1875 finanziario del Comune e ui provvedimenti anche i generi suindicati (agnelli,. daini, tacrelativi; chini, fagiani, pavoni, pollastri, anitre, galline « Visto il decreto legislatiyo luogotenziale e galli, capponi vivi e morti e le uova) è del 28 o 1866 nutnero 3023, ed il R. approvata senza osservazioni alla unanimità. decreto 31 gennaio 1867 numero 3524, e le Vien dato poi lettura della quarta proposta: leggi 26 luglio 1868 numero 4513 e 11 agosto 1870 numero 5784, delibera: 4.a d'imporre, a partire dal primo gennaio • 1.° di confermare siccome conferma le 1875, un. dazi* di consumo sulla carta, in ragione di lira 12 il quintale, eccettuando però deliberazioni tutte adottate nella seduta dol i libri a stampa, registri stampati, manodì 11 settembre scorso, cioè: di stabilire in lire 360,0001a somma scritti, disegni, lo stampe, le litografie e • a) dei centesimi addiziouali sull' imposta fon- la carta bollata ». diaria pel 1875; Il consigliar Triglia propone che sia fatta br,‹ di confermare peno stesso anno 1875 una distinzione fra la carta da scrivere e da la tassa di difesa dall'Amo sulla massa im- stampa e quella greggia da involtare; ritiene che quest' ultima possa esser tassata per ponibile compresa nel comune e che non metà. forma, parte di quella già colpita dalle contribuzioni per l'Arno e Serchio, determinando Pucc,ianti propone la tassa di lire quatla detta tassa nella ragione dell'uno e un tro a quintale, e Di Gaddo di lire 3. quarto per ogni cento lire della stessa massa D'Achiardi sostieno la tassa di lire 4 a quintale; gli altri Consiglieri non insistendo, • • c) di determinare la tassa di famiglia e il Presidente mette a partito la intiera procorrispondente difesa dall'Amo in baso al-. posta, che è approvata a gran maggioranza l'annessa tabella A, che dividendo le faminel modo seguente: glie tassabili in 24 classi porta il maximum 4.• -‹ di imporre, a partire dal 1.° gennaio della tassa Ai famiglia principale a lire 240, 1875, un dazio di consumo sulla carta, in e stabilisce che l'altra parte di tassa di famiglia da riscuotersi dai soli abitanti di ragione di lire 12 il quintale, eccettuando però i libri a stampa, i registri stampati, Chtà a titolo di difesa dall'Amo, debba comintarsi in un terzo della tassa principale manoscritti, disegni, le stampe, le litografie psi contribuenti delle prime 18 classi, in un e l». carta bollata, pei quali non dovrà quarto della stessa tassa principale per osservi alcun dazio, e ,la carta 'di paglia quelli delle classi 19, 20, 21 e 22, e non deb- e la così detta straccia, per la quale il dazio dovrà, essere invece di lire 4 il quintale. oa, iraPorsi per quelli delle classi 23 e 24; Si passa alla .quinta proposta così forstabilendo così che complessivaaiente il maximulata: mum della tassa di ,famiglia principale 5a di modificare, a partire dal L' gennajo corrispondente difesa dall'1rno per abi1875, alinea 1 dell' art. 6. del Regolatanti di città sia di lire 320; mento della tasso, sui cani, riducendo la tassa • (I) di fissare la tassa di esercizio per stessa da lire 8 a lire 4 per ogni cane. Fanno 1875 a ,norma della tabella B; a - , . d'un uffieiale, di un subordinato qualsiasi, gli dava subito alla teeta, e gli .facava calare su,gli occhi una benda cosìsanguigna, Ahe talvoltaa 4G,disxmanava. Ma era il generale, era il dovere, la disciplina militare, la legge, la patria stessa -che egli intendeva difendere, non Nino Bixio. .R poichè era patente che la ingiuria partiva arda un errore di mente o da un impeto di .eangue, ed aveva sempre per molla una ragione nobile, pura, dieinteressata, così accadeva che gli offesi ne provassero muori ripentimento, o fossero più facili e pronti all'oblio ed al perdono. 1 Qualche volta però incontrava la resistenza, e non indegna di lui. Allora il solo spettacolo dell'ardimento e della fierezza bastava a rabbonirlo ed a calmarlo, e la mano levata, per offendere, stendeva subito con parole di scusa all'offeso. Non fu però infre..quente il caso, specialmente nelle lunghe -. 111 argia di Calabria, che i suoi atassi soldati, sperduta la pazieaza, rivolgessero la armi ontro di lui. Allora avviluppato da una rtnrba, invimerit,a e furente, con centinaia di kitiegektda yuntate al petto, colla morte scrit- A4ti, gli sguardi, traeva dallo stesso Itators :alkyut i, etica al prolcio e nrisora ancora Itik A 11 4814 0 , floreeidAl?ile; .15nitani mi MostgARFAtfi; ;11.1 oggi d.ovou tibbiclir. p., E 1 A • , ia t r Winno facendo osservazioni, tale proposta zione dei lavort 1a Via, li 'dia‘nelIén quanitasSa kappravata a guadi8einlaiaag .. 4ria Fenda-ritieoe nhe fra breve pogioranza. trà esfintl,tinntsAlq 12,4_,v4, kqlk (esta. itatit lefturít dellsesta proposta del sa- coli che si ftrapponevano alla sua esecuzione. guarita! tenore: Sulla domanda del consigliar Petriui il 6.a it'di imporre una tassa, a partire dal I.° Presidenti'ciichiara cff 4 giungere all'Ordine gennaio sul valor locativo nel comune del giorno il seguente affe re: in base ad un regolamento da approvarsi Provvedimenti circa gl'insegnanti ed iradal Consiglio è pure approvata a grandis- piegati delle scuole tecniche ». sima maggioranza. Quindi, previa lettura e approvazione del Si passa alla settima proposta, così conce- presente processo verbale, è sciolta la seduta. pita: 11 Consigliere anziano Il Presidente 7.a c Di imporre una tassa sulla auotatura P. Calzar. M. RIZZAR'. dei pozzi neri nella città di Pisa, in base ad n Segretario un nuovo regolamento da approvarsi pure Dott. T. PARERTI. -dal Consiglio a. Il consigliere Antoni domanda se il rogolamento per l'applicazione di questa tassa sarà quanto prima conosciuto dal Consiglio. Dini replica, che il regolamento è già 41. ~1111 pronto, ed il Presidente :aggiunge che sarà fatto stampare come gli altri per distribuirsi 13, Ak. 161, I C) ai Consiglieri. Niun'altra osservazione venendo fatta, quelEstero sta proposta è approvata a grandissima maggioranza. — Il re Alfonso ha fatto il suo ingresso Esaurita la votazione dalle proposte, il in Madrid il 15 corrente, ed è intorno a consigliar Dini fa osservare se non sia conquesto che il Tiines riceve dalla capitale veniente d'autorizzare la Giunta a domandella Spagna il seguente telegramma in data dare in quanto occorrano le opportune supedi quello stesso giorno: riori autorizzazioni per le tasse ridette. L' ingresso del Re ha avuto luogo quaStilla osservazione del Presidente il Consiglio ritiene non vi sia bisogno di questa st'oggi -in mezzo al più grande entusiasmo. autorizzazione. Erano ad attenderlo alla stazione i mini« Il Presidente espone quindi che l'ordine stri, i g_eneralra le corporazioni civili e del giorno porta la costruzione di una fonte gioie, noiachè numerose deputazioni decorpi presso Porta Nuova. ufficiali. Il primo a baciargli la • niuo fu Il consigliar Dini, relatore per la Commis- Canovas. Il popolo fuori della stazione, e sione dei lavori pubbblici, espone al Consilungo la strada applaudiva continuamente glio che fino dall'anno 1872 alcuni abitanti ed entusiasticamente il corteggio reale sino del subborgo di Porta Nuova fecero istanza alla chiesa di Acocha. onda ottenere la costruzione di una fonte nel detto subborgo non solo per la ragione - Dopo un Te Dewn, il corteggio si recò, della aumentata popalazione'; rna per citiella _per il Prado, la Calle Alcala, la Puerta, del altresì del grande incomodo che essi hanno per provvedersi l'acqua dalle lontane fonti ,Sol e la Calle Mayor, al palazzo. Lungo del Lungarno Reale o di via Solferino. Aggiun- tutta la strada le truppa facevano spalliera e la gente si accalcava, però con ordine. ge che la spesa per quíasta costruzione aseendarà a lire .4000 circa, secondo il rapporto La cavalcata presentava un aspetto impofatto dall'Ingegnere comunale, ed a nome nente per gli splendidi uniformi. Il Re cadella Commissione dei lavori pubblici pre- valcava un magnifico poney bianco, e s' inpone al Consiglio che sia autorizzata la chinava continuamente per rispondere alle Giunta a costruire subito la fonte stessa preacclamazioni colle quali la folla lo salulevandone la spesa dal fondo a calcolo; ed tava. 'Alle case v'erano arazzi e festoni. 03'0 questo non fosse sufficente, dalla somma Dopo l'arrivo al palazzo ed il ricevimento stanziata in • bilancio pel Concorso regionale ufficiale, il Re si presentò e passò in rivista agrario. le truppe schierate che applaudirono menI consiglieri De Michelis e Pampana ap- tre gli ufficiali salutavano. Venne osservato poggiano la Koposta della, Commissione aven- che taluni fra gli ufficiali non salutarono., Vi futono pochi applausi dalla folla, ecdo essi stessi constatato quanto ,grande sia cetto quando si presentò la prima volta s , il l'incomodo per gli abitanti di quel sobborgo, Re.. ,Egli sembrava lieto e felice, ed , i5tno e quindi non solo votano la spesa, ma pregagrazioso contegno piacque al popolo. Primo no la Giunta a fare eseguire immediatamente de Rivera', ed il conte di Chuste occupavano il lavoro. i pesti d'onore a fianco del Re durante la Non facendosi altre .oSseryazioni, messa dal Presidente ai voti la proposta della Com- rivista od un brillante stato-maggiore di missione, per alzata e seduta è approvata _generali ed ufficiali lo accompagnava. Non è avvenuta alcuna dimostrazione ad unanimità. ostile; tutto andò benissimo. Il giovane re consigliar De Michelis domanda alla prese possesso del suo trono e del suo paGiunta a che punto si trovano i lavori della lazzo in mezzo ad ottimi auspici. .Via di Cisanello, ed il consigliar Pampana La folla è molto grande nelle vie per P chiede che sia provveduto al più presto alla ammirare le illuminazioni e gli archi: di sistemazione della Via Fonda. Il consigliar Dini 'replica che la Giunta trionfo, e le carrozze circolano con difficoltà. ha già da molto tempo ordinato la esecn- - - . . PARTE NON UFFICIALE , - - - era ubbidito, e le baionette calavano e le credendo a tre divinità: la patria, la famiglia, il mare; la patria simbolo dalla giustimagiche parole conducevano tosto la calma la disciplina e persin l'amore. Sì, anco l' a- zia, la famiglia dell'amore, il mare del lamore; poichè nessun generale de' volontari e voro. dell'esercito fu araato come Nino Bixio. Aveva fatto il suo cerpo schiavo del suo Aveva i suoi brutti momenti, si diceva, ma • spirito, e respirava perennemente nelle rein cambio metteva tanto amore, tanta pas- gioni delle cose alte ed ideali. In questo sione, tanto orgoglio na' suoi soldati. I suoi senso era religiosissimo. Non agitava e non prediletti erano i bersaglieri, ed egli di lo- discuteva misteriosi problemi del di là; ro. Una volta ossi nel partire dal campo di s'adagiava tranquillo nelle sanzioni della sua San Maurizio, passando sotto le sue finestre coscienza / ma non ostentava alcuno scetticigridano: c Viva il generale Bixio a; Bixio smo e non l' imponeva. Soltanto aveva ad commosso balza in mezzo a loro, monta a ogni tratto sulle labbra la Provvidenza » cavallo e li accompagna fino alle porte di ed era forse il suo modo di intendere e di Torino. Quella volontà imponeva, quell'ener- nominare Dio. Del politico non giova soggia elettrizzava, quel puro e turante amor giungere altro: il patriotta lo (=fissava e di patria entusiastnava. Bixio sarebbe stato lo cancellava. Cavaliere d'Italia, ne avea ad un' occasione un grande generale, perchè portati sempre i santi colori, senl'alcuna sapeva stringersi in pugno gli uomini cui mescolanza di tinta partigiana o settaria. comandava, e portarseli via dovunque. Insofferente d'ogni catena, non volle straEgli ebbe dei ci:fatti, ma non dei vizi. scinare nemmeno quella delle fazioni. Non per questo va confuso nel limbo degli imConobbe poco lo arti della civiltA, nulla le balli Dio spiacenti ed a' nemici sui che mollezze. Era sobrio e parco fino alta dimenticanza del necessario. Alla sua tavola rifuggono dalla parti non per indocila solips ia si facova malte di magro, e lo sanno gli di spirito, ma per senile impotenza di gítificiali del suo qnartior generalo. La crapula, dizié e di volonta. Piuttosto va distinto nello stuolo numarato dei pochi che entrano i bagordi, i giuochi, lo laaitivie che molti pensaao compagni inseparabili della vita av- nelle parti non per esserne soggetti, zia aSventuriera e .89Idatesea gli erano ignoti. Era suggettareele; che le riguardatio come vie viaauto lavaran lo, combatte:1D, pousan io, d'uua _anèts, e fiochi corrono diritte al lorí termine le battono, quando le vedono deviare le abbandonano, e ne scelgono daísè stessi un'altra. E però Bixio fu tra' pochi uomini politici che poterono con piena libertà e sicurezza migrare da una parte all' altra con minor fastidio di accuse e di contumelie. I dardi partigiani si spuntavano sulla tersa corazza del suo nome. Nessuna voce grave osò mai levarsi nemmeno a sospettarlo di variazioni fosche o calcolate. Ognuno riconobbe che se v'ara uomo che si frame conquistato il diritto di farsi parte da se stesso, quegli era Bixio. Nessun partito avrebbe preteso d'averlo tra le sue file per gregario, ognuno si teneva onorato di averlo per ospite. L' Italia s'era ormai avvezza a contarlo per suo, e non poteva cederlo alle fazioni. G. GUZIIZONI. ( Estr. dalla 17ìta di Arino Bixio. Firenze, Barbèra). • e (inattive po. jaass ta. zi on e. lui il 'ordine d imie del 'calata. idente ZABI. LE igresso orno a apitale n data ;o qua-hanno. t mini« e relicOrpi duo fu ione, e amante ,le sino reca, ria del Lungo talliera 3 impoRe cas' in:e alle salufastoni. rimento rivista o menservato ,rono. lla, ec• ltg,, il ., 'Primo pavano tute la lora di a. :azione ano re U0 pavie per trchi di facoltà. deviaà stegi politie sicura con nelle. I a tersa grave trio di 3 ricose con, stesso, Igassime recenti della Giuri- -q• prudenza amministrativa. 6. Il Sindaco che ha ordinato la remozioesii'dì banchi posti da ut) privato sul pub,blica suolo, è a*tritenere che abbia agito co. gne capo dell' amministrazione comuuale e non come ufficiale dol governo, se è escluso che ragioni di pubblica sicurezza abbiano potutuconsigliare tale provvedimento.- cass. .Torino 15 novembre 1874. - (Bie. ~min. XXV , 814). 7. Pol disposto degli art. 87 num. 5, 94 e 102 num. 9 della legge comunale spetta ,a1 Consiglio comunale e non 'alla Giunta, salvo il caso di nrgenza, di autorizzare il Sindaco ad intraprendere e sostenere giuridiche contestazioni nell'interesse del Comune. Se il Sindaco. debitamente autorizzato à promuovere e sostenere una lite a nome e nell'interesee del Comune non abbisogna di ,nuova autorizzazione per recare la causa in ,appello, e meno ancora per sostenere in tale sede il giudizio pel Comune, trattandosi invece di istituire giudizio di cassazione deve provvedersi di apposita antarizzazione del eass. di Torino 22 lai Consiglio comunale. elio 1874 - (Riv. anon. XXV', 818). 8. Ogni porta ehe mette sulla pubblica via deve essere contradistinta da un numero d'ordine a spese dei proprietarii degli atabili. Quando però si tratta di una innovazione o di una riforma nella preesistente numerazione delle case e delle porte, imposta dai Munitipii per facilitare le operazioni statistiche ; le spese _devono andare a carico del Comune, a cui sono accollate come obbligatorio le spese per la statisgea. -- Parere del Consiglio dì Stato del 10 giu*titi .1874, adottato - (La legge XV, 5). • LA legge dà facoltà, alla Deputazione provinciale -di determinare le frazioni, all'effetto di ripartirsi fra esse i consiglieri; ma non l'autorizza, a costituire una frazione nuova, riunendo insieme più . parti del territorio comunale e quindi dando a questa eriunion0 un'entità che prima non aveva. La leggo stesta . vuole che la frazione preesista al reparto dei consiglieri, e non già -.che sia formata in occasione di questo. ' Epperò, il decreto di reparto fatto dalla ?Deputazione provinciale è nullo, se non sia .dimostrato che ciascuna frazione ha una •esistanza propria, costitituita da un numero .4tufficiente di popolazione agglomerata., o da ctpeciali condizioni topografiche. - Parere del Consiglio di Stato 14 agosto 1874, adottato , (La legge XIV, 356). 10. L'autorità giudiziaria è aompetento a conoscer. della azione promossa da un contribuente per l'oggetto di far dichiarare' che un dato ente non è soggetto alla tassa di ricchezza mobile. Essa non sarebbe competente se la questione cadesse soltanto sulla quantità della atassa determinata dalla Commissione ammi_nistrativa. Ca4S. di Napoli 11. luglio 1874 - (Ann. ,giur. ital. VIII, 1, 376). 11. Il Municipio che abbia* in appalto la esazione del dazio-consumo, se é in ritardo pagamento di due rate del canone, e non „lo; eseguisce entro 15 giorni dall intimazione che gli sia .stata fatta, decade dal contratto, • non gli giova aver soddisfatto il suo debito prima che il Governo abbia ripreso od sapnaltato ad altri la esazione. patto, che il potere esecutivo abbia rimesso in buon giorno alcuni Municipii che erano decaduti dall'appalto, non l'obbliga a . far lo stesso verso-tutti, nè costituisce per i tribunali interpetrazione autorevole della legge nella soggetta materia. -Cass. di Firenze 9 luglio. 1874 - (Ann di giur. 'ital. VI II, 1, 416). CIR,C■INTA_CA. 20 gennaio. - L'elezione dell'on. Barsauti a deputato del Collegio di Pisa è stata convalidata dalla Camera dei Deputati nella seduta di lunedì 18 corrente. inrebbe rio per a conlo alle Barbèra). - ne resulta per l'Amministrazione provinciale; 2( 3. Assumeva 'a carico della. Provincia il mantenimento di t Giuseppa di Ascanio Ascaui nell'istituto dei Sordi-muti. :in Siena; 4. Consentiva al passaggio del servizio di tesoreria provinciale dalla Banca del Popolo di Firenze alla Banca, Nazionale Toscana; 5. Approvava e ordinava vani pagamenti. , La Deputazione provinciale, come Autorità tutoria, nella seduta dal d1 14 dicembre 1874, presenti i signori cav. avv. consigliere delegato presidente, cav. dott. Paciui, .cav. dott. Simonelli, cav. Pieri e cav. Giuli; prese le deliberazioni seguenti: I. Autorizzò il 0)(11113 di \Polterra all'a mento dl dol dazio 00113ULT13, purché nei limiti stabiliti; 2. Autorizzò il Comune di Pisa ad una restrizione ipotecaria sul fondo livellare Galoppini; 3. Autorizzò il Comune di Piombiuo eccedere il maximum della sovritnposta oltre i limiti legali, ordinando che nel corso dell'anno venga attivata la tassa di famiglia; e di più lo autorizzò alla alienazione di rendita pubblica. La Deputazione stessa, nella adunanza medesima, sedendo come Autorità amministra- tiva, 1. Discuteva e deliberava i riservi ed i provvedimenti da adottarsi al seguito dell'ordinanza .della Camera di consiglio del Tribunale civile e correzionale di Pisa in affare Marotti-Nuti; 2. ASSULUCV4 a carico della Provincia il mantenimento nel manicomio di Siena dei dementi Natali vedova Bellani, Ma, BoDanni e Bernardini; 3. Poneva ' a carico, della Provincia il mantenimento di Stefano di. Simone Frassi nell'istituto dei Sordo-Muti in Siena; 4. Approvava i lavori di riatta,meuto intrapresi per urgenza alla salita del Materia°, nella via provinciale Massetana; 5. Approvava le perizie dei lavori per il mantenimento della via provinciale di Ar,naccio, e per il mantenimento assunto provvisoriamente dalla Provincia delle • vie del Commercio, della Torretta, di Poggibernzt, di Gallo, delle Colline e di Val di Cornia; 6. Accordava al signor Scaramelli Francesco di Pemarance un permesso di fabbricare; 7. approvava e ordinava vani pagamenti. Nell'adunanza del 2 gennajo 1875, la Deputazione provinciale conte autorità tutoria, presenti i, signori cav. avv. Viani consigliere delegato della R. prefettura ff. di presidente e deputati Paciai, Pieri, Maffei, i Simonelli, Giuli, Tosca,nelli, autorizzò la Deputazione generale dei Fiumi e Fossi della pianura pisana a contrarre un mutuo di lire 200mila per interesse del Consorzio del fiume Tora, e per sopperire a spose di la veri, occorrenti a questo corso d'acqua arginato. La Deputazione stessa, nella medesima adunanza, sedendo come Autorità ammini- strativa, ,;4 1. Provvedeva in ordino al passaggio del servizio di tesoreria provinciale dalla Banca del Popolo di Firenze alla Banca Nazionale Toscana; 2. Approvava e ordinava vani pagamenti. La Deputazione provinciale, nella sua adnnanza straordinaria de' 4 gennajo 1875, presenti i sigg. cav. avv. Viani consigliere delegato della R. Prefettura ff. di presidente, e deputati Pacini, Pieri, Maffei, Simonelli e Toscanelli, sedendo come Autorità ammini- La Deputazione provinciale, nella sua adunanza ordinaria del 1.0 dicembre 1874, presenti i signori cav. avv. Viani consigliere strativa, 1. Disponeva per il pronto incasso delle delegato della R. Prefettura ff. di presidente, somme dovute dai Comuni all' Amministrae deputati Pacini, Simonelli e Giuli, sedendo zione provinciale; come Autoritet amministrativa, 2. Ordinava il pagamento al R. Erario 1. Concedeva al Comune di Gaardistallo della somma dovuta per il debito del Comune di repartira in 5 rate annue il pagamento di Riparbella; di ciò cha resta a pagarsi del debito com3. Inviava vani affari alle risoluzioni del posto con la Provincia; Consiglio; 2 • Accordava al eig.. Pastori dai Bagni .4‘ Ordinava che 'base pagata la quota d'Acqui il permesso di fabbricare un muro facente carico alla- Provincia per miglioraa clifeea dei suoi terreni, concorrendo per mento e mantenimento del botro Pagliajo 'Ere 130 alla spesa in vista dell'atili che (Volterra) durante gli anni 1873 11174; - 5. 'Approvava il rnparto. fra la Provincia •e i Comunlidel circondario di Volterra del disavanzo accusato per l'anno 1875 dal preventivo dello Spedale degli Esposti in Volterra; 6. Approvava alcune disposizioni nel personale dei cantoniori; 7. Deliberava il concorso provinciale in allo 300 lire spese di costruzione di un muro zntrapresa dai sigg. Buonainici e Franchetti frontisti sulla sponda destra del rio Pesato; 8. Accordava a Santi Giachetti di Oratoio un permesso di fabbricare; 9. Ordinava la restituzione all'impresario Cavallini (lei deposito fatto in lire 1000 nominali a garanzia dei lavori, ora collaudati, per la costruzione della strada d'Arnaccio; 10. Assumeva la metà della spesa per l'allargamento del ponte sull'Ugione al confine della provincia di Livorno; 11. Autorizzava l' allargamento del ponte sul rio Morla,io o deliberava di concorrere per L. 400 alla spesa; 42. Disponeva per la composizione del debito del Comune di Castagneto con la Provincia; 13. Ordinava all' Ufficio tecnico provinciale di premiare in consegna per il provvisorio mantenimento il tratto di strada adal Bambole a Castagneto; 14. Raccomandava al Consiglio provinciale di Grosseto le sollecitazioni della Giunta municipale di Castagneto per la costruzione e la prosecuzione della strada dal Balzone sul territorio grosse tano; 15. Esprimeva, a richiesta dei RR. Ministeri dell'interno e dell'agricoltura, iniustria e commercio, il proprio parere sul nuovo progetto di ordinamento della polizia rurale; 16. Commetteva alla Presidenza le opportene pratiche presso il Ministero delle finanze per la introduzione in franchigia del materiale mobile di primo impianto sulla finga Pisa-Collesalvetti; 17. Approvava e ordinava vani pagamenti. La Deputazione provinciale, nella sua adunanza straordinaria de'7 genna,jo 1375, presenti i sigg. cav. avv. Viani consigliere delegato della R. Prefettura ff. di presidente, .0 deputati ?acini, Pieri, Simonelli e Giuli, incaricava il R. Prefetto Presidente di presentare querela contro il gerente del giornale pisano Il Risorgimento per reato di libello famoso commesso per mezzo della stampa con l'articolo inserito nel num. 1 utiiio 3 di detto giornale, e di *costituirsi parte civile in giudizio nell'interesse della Deputazione. La Deputazione provinciale, nell' adunanza del 4 gennaio stante, sedendo come Autorità tutoria, e presenti i signori Cav. av. v. Viani consigliere delegato, presidente, cav. dottor l'acini, cav. Pieri, cav. Maffoi, cav. dott. Simonelli e cav. Toscanelli, prese le dalibera,zioni che appresso: 1. Antorizzól comuni dei Bagni S. Giuliano, Castelnuovo di Val di Cecina e Palaja eccedenza del maximum della sovrimposta oltre i limiti legali pi le somme occorrenti; 2. Autorizzò a contrarre un prestito il Comune dei Bàgni S. Giuliano, per L. 10mila, ed il Comune di Suvereto, per L. 1194, 85; 3. Riconobbe il deficit del Bilancio di Riparbella. in L. 26371, 3 8 iivece che in lire 19, 803, 46, come erroneamente era stato accennato nel lii lancio stesso, autorizz indo per questa differenza di somma la eccedenza del maximum della sovrimpoeta oltre i limiti legali; mune di Buti acquisti da certo Giovanni Morelli un piccolo appezzamento di terreno; 8. Autorizzò il Comune dì Lajatico liquidare la pensione, 'nella semina di L. 350, al maestro Doti Ranieri 9. Approvò *le modificazioni introdotte dal Comune di Pisa al Regolamento por l'applicazione della tassa di bollo sullo 'carni da macellarsi; IO.' Riggtò la domanda di certo Antonio 'goffi, riguardante l'appalto per la fornitura dello carni per parte dello Spedalo di Canipiglia Marittima; 11. Autorizzò il Consorzio dei fossi del padulo di Bientiva a deveniro ad una, recognizione di debito colla Cassa di Risparmio di Pisa o colla Cassa dei Depositi e Prestiti di Firenze, non che alla contrattazione d'un preetito per L. 21,600; IL Autorizzò la Soprintendenza delle scuole normali di San Ranieri al ritiro di lire 1200 dal locale Monte Pio, convertendo poi la dotta somma in tanta rendita del debito pubblico, consolidato 2 per cento; 13. Prose atto della circolare del Ministero dell'interno del 29 dicembre p. p. n.° 15171-1 relativa alle pensioni al generale Garib tldi, deliberate dai Consigli comunali o provinciali; 14. Richiamò il Comune di Terrieciola deliberare sul pio Legato Cini ai termini dell' axt. 34 della leggo 3 agosto 1862 sulle Opere pie; 15. Invitò il Comune di Casale (li Val di Cecina ad eseguire sullo statuto della pia fondazione Nardini tutte lo modificazioni proscritte dal Menistero dell'intorno; 16. Domandò ichiarimenti al Comune di Fauglia su certe speso previste in bilaucio, prima di autorizzare il incleeimo all' eccedenza della sovrimposta e ad un mutuo di lire 35mila; 17. Emise voto favorevole per l' accettaiione del pio legato Saetta , da parto della pia Confraternita di Misericordia del Comune di Castolnuovo di Val di Cecina; 18. Emise pure roto favorevole per l'acquieto d'una casa per parte del Comune di Campiglizt Marittima, salvo l'ottenere la sovrana autorizzazione ai termini della legge 5 giugno 1850. Nella adunanza degli Avvocati, che ebbe luogo la mattina del 17 corrente, rimasero eletti a comporre il Consiglio dell'Ordine i signori: Dell'lloste cav. avv. Antonio, Buonamici cav. prof. Francesco, Palamidessi avv. Augusto, Della Chiostra avv. Giuseppe, - Serafin.,i prof. Filippo, Sbarra' avv. Giuseppe, Tribolati cav. avv. Felice, Meiiici avv. Conscio, Pelosiui cav. avv. N. F., Becucci cav. avv. Pietro. Abbiamo ricevuto da Pontedera programma delle feste caruevalesche, programma che riassumiamo non senza augurare ai Pontederesi un carnevale brillante come quello che ebberd l'anno passato. Domenica 31 Ounaio: arrivo di sua maestà il Carnevale in Pontedera ; - la sera gran veglione dedicato ai soci nel Teatro dei RÚVkivati. Giovedi 4 febbraio, giovedì grasso: gran festival a ciel sereno in piazza delle Grasce. Domenica 7 febbraio: gran corso con preini alla„ migliori mascherate; - la sera secondo veàlione. Lunedì 8: gran corsa di cavalli a fantino; - la sera terzo veglione. Martedì 9: fuochi artificiali; quarto ed ultimo veglione. Festa della pentolaccia: gran lotteria. 4. Prese atto dei documenti e delle notizie trasmesse dal Comune di Campiglia Marittima per dimostrare la necessità di una spesa per lavori, prevista in bilancio '24 nostri lettori ricorderanno , le, . bolla nella somma di L. 6275, 70; e Ciò t ai termini di Requiem scritta dall'egregio maeMessa della nuova legge 14 &grull i 11t4ti i etro cav.. Marsili, ed eseguita, nella nostra 5. Autorizzò il signor Commisiario- degli città con tanto successo. Spedalt locali a chntinnareMecausa ediitro •Questa Messa è stata ora eseguita in Lucca il Comulie del Fitto di'Cedna per pagain ocoaeione dei solenni tfunerali per momnmenté 4i taPerii kIi ePidalità; gnor Arrigeni,„okanco t itt quella gittà hat ot6. Aut9ritzò il Cémune ii Pisa alla ra. . : tenuto un SUCCOBRO veramente entusiastico diniioni &lima ipoteca accesa contro i Fra- telli Landini; 7. Emise voto favorevole a che il Co- Di questo ci congratuliamo col distinto maestro. 4...■■•• - La inaugurazione della fiera al R. Teatro dei Ravvivati riesci brillante per il numeroso concorso e per i buoni affari che fecero la maggior parte dei negozianti che vi hanno banco. Nelle sere successive il concorso è stato anco maggiore, e promette di andare viepiù aumentando. Fra i banchi primeggia per eleganza quello del Ristori, adornato da quattro mascherotti da due figure rappresentanti, una un figurino di mode del!' anno 1816, l' altra un figurino dell'anno 1822, eseguite dal signor Torricini. Questo banco è preferito dal sesso gentile, ed anco le graziose signore dell'higlilite non sdegnano di prender parte alla lotteria del Ristori. Il banco del Gianni (porcellane) è di bellisaimo effetto, e vi si trovano oggetti di molto valore; è per questo che esso ha distinto la sua -lotteria in due categorie, cioè: premi ai quali .si concorre con una lira, e premi ai quali si concorre con ciuque lire. Il banco del Valenti è bene assortito e variatissimo: quello degli alabastri del Leo- siori è molto interessante. Gli altri banchi sono benissimo assortiti e forniti nella maggicranza di vini e generi gastronomici. Fra questi questi ultimi ha il primato quello del signore Spiridione Feroci. . - La Società Piccola Strauss darà, domenica prossima alle ore 12 merid., nella sala del R. Teatro Nuovo gentilmente concessa, un'Accademia per i soci soltanto. - Alle ore 4 pom. del 16 corrente ebbe luogo il trasporto della salma del giovane Ettore Rossi al Camposanto suburbano. Vi presero parte quasi tutti gli studenti della R. Università con la loro bandiera, quelli della Scuola Normale superiore e gli scolari del Liceo con la loro bandiera. Erano alla coltre gli studenti signori Antonio Boccella, Giuseppe Piros, Alfredo Della Pura, o Giuseppe Fuà. Sulla tomba dissero acconce e commoventi parole i signori Antonio Boccella e Alberto La mesta cerimonia riesci, non ostante il cattivo tempo, decorosissima e oltremodo eom moven te. A VVIS O. Si fa noto a tutti gli effetti, che i mobili, e gli utensili tutti, esistenti nella casa del Sig. Ottaviano Andreoni di Orciatico sono di esclusiva proprietà del sottoscritto, che ne pagò il prezzo come dall' atto del di 11 corrente resulta, debitamente registrato a Volterra; e l'Andreoni non ne ha che il semplice uso per averglielo rilasciato precariamente il compratore stesso. (31) P. Agostino Marri. 3- AVVISO.' Il sottoscritto usciere addetto alla Pretura di Pisa terzo mandamento, a richiesta del signor Tito Bartolini regio impiegato domiciliato in Pisa, -ed elettivamente nelle Mulina di Quosa presso il signor Ranieri Andreotti, Dichiara di avere fino del giorno quindici gennaio 1875 affisso alla porta esterna della suddetta Pretura 3.° mandamento di Pisa, a norma dell' articolo 141 del codice di 'procedura civile, copia di verbale di deliberamento dogi' immobili rappresentati al catasto della comunità dei Bagni S. Giuliano in sezione H, particelle di nso 468, 469, 470, 471, 472, 473 e 478, consistenti in una casa con capanna con terra parte lavorativa nuda, parte caetagnata, posta nel popolo delle Mulina di Quosa, luogo detto ala Selva confina via di Pervia, via Bulano e Maria Domenica • Martino Chelossi, di dominio diretto in parte della Comunità dei Bagni S. Giuliano e della misura di braccia 144334, avvenuto a favore del predetto signor - Alle notizie da noi date sulla miseranda fine dello studente Ettore Rossi aggiungiamo le seguenti, che un amico del Rossi, il signor M. Nelli, comunica al Risorgimento da cui le togliamo, e che in sostanza confermano le nostre: a La sera del 14 corrente circa le ore 10, tranquillo • calmo come lo era da parecchi giorni, ciò che potè illudere l'instancabile vigilanza della povera madre, si coricava; ed a questa, che secondo il suo costume anche quella sera lo aveva accompagnato in letto, augurava un felice ripoeo. Fra la notte, mentre tutti i suoi, raccolti nelle loro kítanze erano immersi nel sonno, assalito, chi sa, da quegli atroci dolori che da lungo tempo lo martoriavano, sembra bevesse un potente veleno caustico e cercasse il sonno..... Ma dopo qualche istante , straziato dagli spasimi dell'interna ustione si alzò e, vestitosi di tutto punto, cercò forse di evadere dalla casa paterna col pietoso pensiero di risparmiare la dimane ai suoi cari lo straziante spettacolo di un cadavere. Se non .ch., temendo di essere sorpreso ed impedito nella fuga, in quel momento di delirio cagionato dall'azione totale del veleno, si appigliava a più estremo partito, e dalla finestra della camera al 3.° piano che guarda San Paolo all' Orto si precipitava nella pubblica via e diveniva cadavere. • Lasciò sul letto una lettera pe' suoi, nella quale, chiesto anzitutto perdono a Dio del fallo che andava a commettere e a' suoi genitori dell'involontario affanno che avrebbe loro cagionato, nonchè espressi i sensi del più grande affetto per essi, affermava che non avendo più forza per resistere a tanto male senza rimedio, per questo solo si dava la morte. Sulla sopraccarta della lettera stessa aveva ultimamente scritto col lapis queste parole, che rilevano quali fossero in quell' estremo momento i suoi sentimenti religiosi: 1.s ora e minuti 5 Ai miei 'genitori • Raccomando a mia madre ed a tutti di pregare per me. • La preghiera è la più dolce delle consolazioni, ed è sempre utile. • Dio è sommamente buono s. - L' Accademia di scherma che darà il maestro sig. Enrico Guirovich, avra luogo venerdì 22 nella sala Milloschi. Crediamo che un numeroso concorso non potrà mancare. Il biglietto costa una lira. rr JE A. T it I - Sabato scorso ebbe luogo, al Regio Teatro Nuovo, la prima rappresentazione del Di quest'opera abbiamo parlato diffusamente nel nostro giornale quando di recente fu rappresentata in Pisa, ed è per questo che ci crediamo oggi dispensati dal tenerne parola. Quanto alla attuale esecuzione, noteremo che il pubblico, non solo nella prima rappresentazione ma alleo in quelle successive ha applaudito; e che sia rimasto soddisfatto lo addimostrano non solo gli applausi, ma il concorso che da sabato in poi si vede in teatro. (30) Ferdinando Ardinghi. Cassa di Risparmj e Azienda Prestiti sopra pegno in Pisa. Seconda denunzia di un libretto stato smarrito in nome di Santerini Luigi, contenente un credito di lire quattrocento capitale, e più i frutti, segaato di numero 28070, volume 178 a carte 171.Qualora non si presenti alcuuo a reclamare diritti sul medesimo , , - Al teatro stesso sono già incominciate le prove dei cori per l' Affricana. Lo schiudersi di una tomba è sempre doloroso; ma quando vediamo scendervi un giovane, un momento fa pieno di speranze e di vita, ci sembra quasi che una parte di noi si seppellisca con esso! E un vuoto grandissimo hai tu lasciato nel cuore de' tuoi amici o Ettore Rossi Noi t'abbiamo conosciuto quando, fidente nelle tue forze, fiero di quell'entusiasmo, che ci fa vivere, dimentichi del presente, in un avvenire sognato, davi opera laboriosa agli stndj, collo spontaneo sacrifizio delle tue gioje giovanili. Nè le tue fatiche erano senza premio: e pili volte i tuoi genitori, ora inconsolabili, assisterono con lacrime di gioja ai , ! Tito Bartolini nel dì 28 ottobre 1874 libretto, sarà da questa Direzione per il prezzo di lire 461, ed espro- riconosciuto per legittimo creditore priati sulle istanze dell'Esattore co- lo stesso Santerini. Pisa, li 19 gennaio 1875. munale dei Bagni S. Giuliano in Il Direttore. (21) esecuzione all' avviso d' asta del dì 3 ottobre suddetto a pregiudizio di AVVISO. Consani nei Gherardi Luisa fu dott. Antonio, Rossi Elvira nei Catola e Con sentenza proferita dal TribuBerenice nei Marcucei del fu dott. nale civile di Pisa il primo settemGiuseppe di vario domicilio, e ciò bre 1874, sulle istanze di Antonio, perchè resulta essere sconosciuto, Ferdinando , Pietro di Giuseppe nei comuni di questo 3.* manda- Beltrami braccianti domiciliati a mento, il domicilio, la residenza e Cevoli, ammessi al beuefizio del grala dimora dei suddetti debitori tuito patrocinio con decreto del dì 6 espropriati signori Consani nei Ghe- luglio 1874, rappresentati dal dott. rardi Luisa, Rossi Elvira nei Ca- Lelio Cini, fu dichiarato aperto il tola e Berenice nei Marcucci. giudizio di graduatoria dei crediDichiara inoltre di avere affisso tori della eredità giacente di Cesare alla porta esterna della Pretura Beltrami sul prezzo di vendita demedeaima e sotto la data che sopra, gli immobili appartenenti alla erecopia di precetto a dieci giorni dità medesima acquistati dal signor fatto ai detti debitori *scusi per Isidoro Beltrami, fu nominato il il rilascio dei beni suddetti, e ciò signor avv. Ottorino Pianigiani per per lo sconosciuto loro domicilio, la istruzione del giudizio steso, e residenza • dimora nei comuni di fu ordinato ai creditori inso ritti di questo terzo mandamento di Pisa, depositare in cancelleria le loro doa mente sempre del precitato arti- mande di collocazione coi relativi colo 141 del codice di procedura documenti nel termine di giorni civile. trenta. L' usciere meritati trionfi del tuo ingegno: gli applausi che ti si tributavano, eran per lora una lieta promessa del tuo avvenire! Adorato da' tuoi, non isdegnavi aprireil cuore alle gioje - e i tuoi compagni non sapevano se dovessero ammirare di più il tuo ingegno pronto, falice, o il tuo carattere franco e sincero. Ma ad un tratto noi vedemmo spariredal tuo volto ogni traccia di gioia, quantunque vi rimanessero i segni della pià perfetta salute; le tue parole erano sfidu-ciate, meste come l'animo tuo. Una malattia lenta, segreta ti logorava le forze, ti costringeva all'inerzia del pensiero e quasi alla insensibilità del cuore. Avvezzo ad una vita piena di attività, di energia, quel forzato riposo era un principio di morte per te: tu sostenesti lungo tempo la vita soltanto per un pietoso affetto de' tuoi genitori; e quando il compito apparve superiore alle tue forze,. fosti costretto all'ultimo passo. Oh! non temere, nessuno de' tuoi amici ti accusa, nessuno ti nega il tributo di un sincero compianto. La tua memoria sarà sempre un legame doloroso sì, ma tenace fra i nostri cuori. E quando, avanzati negli anni, evocheremo i vani e sempre dolci ricordi della nostra giovinezza, la tua figura apparirà anche'essa mesta, e sempre giovane, come il giorno che ti abbiamo salutato per l'ultima volta. Ed anche allora, benchè l' uno dall'altro divisi, noi tutti rivoleremo a te con desiderio melanconico e affettuoso. G. Ful. 1111~~~~1~11 ALESSANDRO BELLONI Gerente Resp. terra, attesa la inazione inqualificabile del perito già nominato colla precedente ordinanza presidenziale del 6 maggio 1874, la nomina di altro perito che proceda alla stima dell' appresso immobile spettante pel dominio utile alla signora Ersilia Vannucci moglie del sig. Oreste Poggi, già domiciliata in Volterra, ed oggi residente con detto suo marito, per ragione d' impiego, a Nocera-Umbra provincia di Perugia, e ciò ali' oggetto di ottener pagamento del credito che esso Zucche!li ritiene per la somma in capitale di lire 3528, oltre gl'interessi e tassa di ricchezza mobile, verso la nominata Vannucci nei Poggi, ed alla medesima richiesto mediante precetto a 30 giorni del 7 gennaio 1874. Descrizione dell'immobile da stimarsi Un podere con casa colonica posto nelle pendici di Volterra, cura di S. Giusto, denominato a Quercia di dominio diretto del R. Conservatorio di S. Pietro in S. Lino di detta città, cornponentesi di terreni lavorativi olivati e sodivi, confinato da Fabbrini, Cangini, Lechini, e strada provinciale salvo, della misura ettari 9, ari 56 e cent. 47, rappresentato al catasto della comunità di Volterra in sezione Z dalle particelle di num. 427, 604, 609, 423, 424, 425, 426, 341, 342, 342', 343, 343', 344, 345, 346, 347, 348, 349, 350 e 351, con rendita imponibile di lire 165, 30. Volterra li 18 gennajo 1875. (28) D. Luigi Bonichi, proc. In Borgo Largo N. 7 da (INCETTA UMANI llei VIETTI Grand' Emporio di Macchine da cucire Questo di 20 gennaio 1875. (29)Dott. Lelio Cini. Estratto d' istanza per nomina di perito. Si rende noto che Simone Zucchili agricoltore e possidente domiciliato nei pressi di Pontedera, ed elettivamente in Volterra presso Raffaello Simoneschi, rappresentato dalì' infrascritto procuratore, con ricorso dei 18 gennaio 1875 ha nuovamente chiesta al sig. Presidente del Tribunale civile di VolPISA, Tue. !arai. Pisa, 18 gennajo 1875. al ribasso del 20 0 1° In occasione delle prossime feste, chi de,si« dera, per regali, far acquisto di Macchine da cucire di qualsiasi sistema delle più perfezionate e decorate con alti premi all'Esposizione mondiale in Vienna nell'anno 1873 Vere americane e di modelli non ancora conosciuti, essa puó somministrarle a prezzi che nessun altro magazzino potrà far concorrenza. Macchine eleganti di ogni fabbrica e garantite perfette, a mano, doppio o scempio filo, che eseguiscono 20 lavori senza preparare nù imbastire,. da, lire 45 a 160. CONCETTA VALIANI nei *VIETTI. -