Sacchetti di origine vegetale, come il “mater-bi”, brevetto italiano di materiale derivato da amido di mais che rispetta una specifica normativa (la EN13432). Se dispersi nell'ambiente si degradano naturalmente (entro sei mesi la degradazione è del 90%) e possono essere utili non solo per la raccolta della frazione indifferenziata dei rifiuti ma soprattutto della frazione organica. In quest'ultimo caso, oltre che degradabili, i sacchetti a base di amido sono anche compostabili: degradando assieme all'umido contribuiscono a produrre fertilizzante “Compost”. Per ridurre la quantità di rifiuti d’imballaggi è necessario che il consumatore si orienti ad acquistare e consumare in modo critico. Le scelte operate dai consumatori avranno la conseguenza logica di orientare le scelte produttive delle imprese verso uno sviluppo responsabile, sostenibile e con minori imballaggi destinati a diventare rifiuti. 5