Storia della musica
Musica, cultura e società
nel Sei-Settecento
La musica nella cultura e
nella società
Alcuni concetti generali
Ferdinand Khnopff, Ascoltando Schumann, 1883
Ludwig van Beethoven
E. L. Lami, Ascoltando una sinfonia di Beethoven, 1840
Compositore/Creatore
Esecutore
Pubblico
Le Sfere celesti
ARMONIA delle SFERE
Primo mobile
Cristallino
Stelle fisse
Giove
Saturno
Marte
Sole
Mercurio
Venere
Luna
Terra
Musica cultura e società
nel Sei-Settecento
Questioni di storia e
storiografia
Segni della PRIMA MODERNITÀ
• Stato moderno
• Scoperte
scientifiche
• Invenzione della
stampa
• Esplorazioni
geografiche
• Uso delle armi da
fuoco
• Riforma luterana e
controriforma
cattolica
Segni della MODERNITÀ
• Rivoluzione
industriale
• Rivoluzione francese
• Stati Nazionali
• Capitalismo
• Massificazione e
Urbanizzazione
• Nuovo tipo di
colonialismo
Segni della MODERNITÀ
• Popoli/Eserciti/
Guerra
• Secolarizzazione
• Conseguenze del
lavoro in fabbrica
• Una società di
individui
Musica cultura e società
nel Sei-Settecento
Dal Cinque al Seicento:
le corti,
il mecenatismo,
il madrigale
Castiglione, Il Cortegiano, I, 47
Rise quivi ognuno; e ricominciando il Conte, - Signori,
disse, - avete a sapere ch'io non mi contento del cortegiano e
s'egli non è ancor musico e se, oltre allo intendere ed esser
sicuro a libro, non sa di varii instrumenti; perché, se ben
pensiamo, niuno riposo de fatiche e medicina d'animi
infermi ritrovar si po più onesta e laudevole nell'ocio, che
questa; e massimamente nelle corti, […] ricordarò quanto
sempre appresso gli antichi sia stata celebrata e tenuta per
cosa sacra, e sia stato opinione di sapientissimi filosofi il
mondo esser composto di musica e i cieli nel moversi far
armonia, e l'anima nostra pur con la medesima ragion esser
formata, e però destarsi e quasi vivificar le sue virtù per la
musica.
La musica nella corte:
due tipi di mecenatismo
(Annibaldi)
• Umanistico
più flessibile, personalizzato legato alla musica profana e ai
musicisti di camera.
• Istituzionale
fondato sulla funzione della musica come simbolo sonoro di
un gruppo umano e dei suoi leader. Musica sacra, musicisti
della “cappella musicale”.
La musica nella corte:
due tipi di mecenatismo
• Istituzionale
La musica SACRA che mostra la dignità, l’autorità e la
legittimità del principe e del suo potere
Cappella musicale.
• Umanistico
La musica PROFANA esempio della superiorità morale e
intellettuale del principe, della sua nobiltà e virtù.
Musicisti di camera.
Il madrigale
Particolare di un dipinto del Cinquecento con un libro-parte di
madrigali
Philippe Verdelot (ca. 1480-ca.1530), Ultimi miei
sospiri (testo di Ludovico -?- Martelli)
Ultimi miei sospiri,
che mi lasciate fredd’e senza vita,
contate i miei martiri
a chi morir mi vede e non m’aita.
Dite: «o beltà infinita,
da te ne caccia empio martire».
Et se questo gl’è grato
gitene ratt’in ciel a miglior stato.
Ma se pietà gli porge il vostro dire,
tornate a me ch’io non vorrò morire.
Carlo Gesualdo, Itene miei sospiri, madrigale a 5 voci dal V libro dei madrigali, 1611.
Storia della musica
Musica cultura e società
nel Sei-Settecento
Musica e spettacolo
tra Cinque e Seicento
Scena prospettica
Palladio, scena per il teatro Olimpico di Vicenza
Scena da La pellegrina, I intermedio, L’armonia
delle sfere
Scena da La pellegrina, II intermedio, Contesa
tra le Muse e le Pieridi
Scena da La pellegrina, III intermedio, Apollo
uccide il drago di Delfi
B. Buontalenti, bozzetto dal III
intermedio de La pellegrina
B. Buontalenti, bozzetto dal IV intermedio de
La pellegrina, L’annuncio dell’età dell’oro
Scena da La pellegrina, V intermedio, Arione e
il delfino
Scena dal VI intermedio de La pellegrina, Giove dona ai
mortali il ritmo e l’armonia
Intermedi della Pellegrina, Firenze 1589, Intermedio VI, Emilio de’
Cavalieri, O fortunato giorno
Tutti (a 7 cori) :
O fortunato giorno
Poi ché di gioia e speme
Lieta canta la Terra e ‘l Ciel insieme.
Ma quanto fia più adorno
Quando farà ritorno
Per Ferdinando ogni real costume,
E con eterne piume
Da l’uno a l’altro polo
La Fama andrà col suo gran nome a volo.
Intermedi della Pellegrina, Firenze 1589, Intermedio I, L’armonia delle
sfere, Vittoria Archilei, Dalle più alte sfere
L’Armonia
(discende da una nuvola cantando):
Dalle più alte sfere,
di celesti Sirene amica scorta,
son l’Armonia, ch’a voi vengo, o mortali,
poscia che fino al Ciel battendo l’ali
l’alta fiamma n’apporta,
che mai sì nobil coppia il Sol non vide,
qual voi nova Minerva e forte Alcide.
Bernardo
Buontalenti,
Bozzetto per
l’Armonia che
scende dal
cielo nel primo
Intermedio
della Pellegrina
“Dalle più
alte sfere”,
una pagina
del libro-parte
del “cantus”,
cioè soprano
“Dalle più
alte sfere”
partitura
moderna
Giulio Caccini,
L’Euridice, Firenze,
Marescotti 1600
Monodia con basso continuo,
Monodia con basso continuo
Madrigale polifonico
J. Peri, L’Euridice, prologo
Jacopo Peri (libretto: Ottavio Rinuccini) L’Euridice, prologo
Io, che d’alti sospir vaga e di pianti
spars’or di doglia, or di minacce il volto
fei negl’ampi teatri al popol folto
scolorir di pietà volti, e sembianti.
Non sangue sparso d’innocenti vene
non ciglia spente di tiranno insano,
spettacolo infelice al guardo umano
canto su meste, e lagrimose scene.
Lungi via lungi pur da regi tetti
simolacri funesti, ombre d’affanni,
ecco i mesti coturni, e i foschi panni
cangio, e desto nei cor più dolci affetti. […]
Jacopo Peri (libretto: Ottavio Rinuccini), L’Euridice,
scena II
ARCETRO:
Ahi, morte invida e ria,
così recidi il fior dell’altrui speme?
Così turbi d’amor gl’almi contenti?
Lasso, ma indarno a’ venti
ove morte n’assal volan le strida?
Fia più senno il seguirlo, acciò non vinto
da soverchio dolor sé stesso uccida.
Jacopo Peri (libretto: Ottavio Rinuccini), L’Euridice,
scena I
Coro: Al canto, al ballo, all’ombre, al prato adorno
alle bell’onde, e liete
tutti, o pastor, correte
dolce cantando in sì beato giorno.
Ninfa: Selvaggia diva, e boscherecce ninfe,
satiri e voi silvani
reti lasciat’ e cani,
venite al suon delle correnti linfe.
Coro: Al canto, al ballo, all’ombra, al prato adorno
[…]
Musica cultura e società
nel Sei-Settecento
Claudio Monteverdi
C. Monteverdi, Ah dolente partita, (testo, G. B.
Guarini), in IV Libro dei Madrigali , 1603
Ah dolente partita,
ah fin de la mia vita!
da te parto e non moro? E pur i’ provo
la pena de la morte,
e sento nel partire un vivace morire,
che dà vita al dolore
per far che moia immortalmente il core.
Monteverdi, Ah dolente partita
C. Monteverdi, T’amo, mia vita, (testo G. B. Guarini),
in V libro dei Madrigali, 1605
«T’amo, mia vita» la mia cara vita
dolcemente mi dice, e in questa sola
sì soave parola
par che trasformi lietamente il core,
per farmene signore.
O voce di dolcezza, e di diletto!
Prendila tosto, Amore;
stampala nel mio petto.
Spiri solo per lei l'anima mia;
«T’amo, mia vita» la mia vita sia.
«T’amo, mia vita» (S solo)
la mia cara vita (A T B)
dolcemente mi dice,
«T’amo, mia vita»
«T’amo, mia vita»
e in questa sola
sì soave parola
par che trasformi
lietamente il core,
per farmene signore.
O voce,
«T’amo, mia vita»
voce di dolcezza, e di diletto!
Prendila tosto, Amore;
stampala nel mio petto.
Spiri solo per lei l'anima mia;
(a 5 voci) « T’amo, mia vita» la mia vita sia!
Monteverdi, Lamento della ninfa (testo di O. Rinuccini)
Non havea Febo ancora
recato al mondo il dì,
ch’una donzella fuora
del proprio albergo uscì.
Sul pallidetto volto
scorgeasi il suo dolor,
spesso gli venia sciolto
un gran sospir dal cor.
[segue Monteverdi, Lamento della ninfa]
Sì calpestando fiori
errava hor qua, hor là
i suoi perduti amori
così piangendo va:
«Amor», dicea, il ciel
mirando, il piè fermò,
«dove, dov’è la fe’»
che ‘l traditor giurò?»
[segue Monteverdi, Lamento della ninfa]
[Miserella! ah più no no
tanto gel soffrir non può.]
«Fa’ che ritorni il mio
amor com’ei pur fu,
o tu m’ancidi, ch’io
non mi tormenti più.» […]
Musica, cultura e società
nel Sei-Settecento
L’Orfeo di Monteverdi
«Ieri fu recitata la comedia nel solito scenico
teatro et con la consueta magnificenza, et
dimani sera il ser.mo signor prencipe ne fa
recitare una nella sala del partimento che
godeva madama ser.ma di Ferrara che sarà
singolare, posciaché tutti li interlocutori
parleranno musicalmente, dicendosi che
riuscirà benissimo […]»
Lettera di C. Magni del 23 febbraio 1607
Monteverdi/Striggio, L’Orfeo, Atto V (conclusione)
APOLLO
Troppo, troppo gioisti
di tua lieta ventura;
or troppo piangi
tua sorte acerba e dura.
Ancor non sai
come nulla quaggiù diletta e dura?
Dunque se goder brami immortal vita
vientene meco al ciel, ch’a sé t’invita. […]
Monteverdi/Striggio, L’Orfeo, Atto V (conclusione)
CORO
[…]
Così va chi non s’arretra
al chiamar di nume eterno,
così gratia in ciel impetra
chi quaggiù provò l’inferno.
E chi semina fra doglie
D’ogni gratia il frutto coglie.
[Fine dell’opera]
Strumenti dell’Orfeo elencati
all’inizio della partitura a stampa
• Duoi gravicembani
• Duoi contrabbassi de
viola
• Dieci viole da brazzo
• Un’arpa doppia
• Duoi violini piccoli
alla francese
• Duoi chitarroni
• Duoi organi di legno
•
•
•
•
•
Tre bassi da gamba
Quattro tromboni
Un regale
Duoi cornetti
Un flautino alla
vigesima seconda
• Un clarino con tre
trombe sordine
Duo gravicembani (clavicembali)
Duo contrabbassi de viola (da gamba)
Dieci viole da
brazzo
Un’arpa doppia
Duoi violini piccoli alla
francese
Duo chitarroni
Duoi organi di legno
Tre bassi da gamba
Quattro tromboni
Un regale
Duoi cornetti
Un flautino alla vigesima seconda
Un clarino con tre trombe sordine
Musica, cultura e società
nel Sei-Settecento
L’opera dalla corte
al teatro pubblico
Opera di corte
• Evento unico d’occasione
• Costoso
• Espressione della munificenza del sovrano
• Pubblico selezionato e invitato
• Stampa di partitura e/o scenografie, libretto
Opera impresariale
• Evento ripetibile e consuetudinario
• Molto meno costoso, costi ammortizzabili
• Investimento finanziario
• Pubblico pagante
• Stampa di libretti
Stefano Landi, Sant’Alessio, Roma 1634
Stefano Landi, Sant’Alessio, Roma 1634
Venezia, Teatro
SS. Giovani e Paolo
spaccato longitudinale
della sala e della scena
spaccato verticale
della sala e della scena
palchi
platea
scena
orchestra
Giovanni Faustini, Prologo da Le virtù degli strali
d’Amore, musica di Francesco Cavalli, Venezia 1645.
Il Capriccio son io! Di me vedrete
opra su questa scena,
d’accidenti ripiena
e d’azioni pria meste e poscia liete!
Melpemone e Talia furo mie Muse.
Saran con le mortali,
le divine e infernali
cose in lei miste: sì, ma non confuse! […]
Musica, cultura e società
nel Sei-Settecento
Il Settecento: la musica strumentale
Tutti
Soli
Antonio Vivaldi
La Primavera, sonetto (anon.) per il concerto di A. Vivaldi
I movimento: Allegro
Giunt’è la Primavera e festosetti
La salutan gl’augei con lieto canto,
E i fonti allo spirar de’ zeffiretti
Con dolce mormorio scorrono intanto.
Vengon coprendo l’aer di nero manto
E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti
Indi tacendo questi, gl’augelletti
Tornan di nuovo al lor canoro incanto.
II movimento: Largo
E quindi sul fiorito ameno prato
Al caro mormorio di fronde e piante
Dorme ‘l caprar col fido can à lato.
III movimento: Allegro
Di pastoral zampogna al suon festante
Danzan ninfe e pastor nel tetto amato
Di primavera all’apparir brillante.
Vivaldi, La Primavera, inizio
Storia della musica
Musica cultura e società
nel Sei-Settecento
Bach e Händel
Johann Sebastian
Bach
(1685 – 1750)
J. S. Bach: le città dei suoi impieghi
• Lüneburg (1699)
• Arnstadt (1703)
• Mühlhausen (1707)
• Weimar (1708)
• Köthen (1718)
• Lipsia (1723)
Corale (Kirchenlied):
Ein feste Burg ist unser Gott
Georg Friedrich
Händel
ovvero
George Friderick
Handel
(1685 – 1759)
G. F. Handel: le città dei suoi impieghi
• Amburgo (1703)
• Firenze-Roma-Napoli-Venezia (1706-9)
• Hannover (1710)
• Londra (1711-59) [viaggi in Italia e in Germania]
Louis François
Roubiliac
Statua di Handel per
i Vauxall Gardens
1738
L’oratorio handeliano
- “Oratorio, a musical Drama, whose Subject
must be Scriptural, and in which the
Solemnity of Church-Musick is agreeably
united with the most pleasing Airs of the
Stage.”
- “Mrs Delany noted that her husband, the
Rev. Patrick Delany, did not ‘think it
proper’ to go to Semele, ‘it being a profane
story’.”
G. F. Handel, Judas Maccabaeus (1747)
Libretto: Thomas Morrel
Chorus of Israelites, men and women, lamenting the
death of Mattathias, the father of Judas Maccabaeus.
2. Chorus of Israelites
Mourn, ye afflicted children, the remains
Of captive Judah, mourn in solemn strains;
Your sanguine hopes of liberty give o’er,
Your hero, friend and father is no more.
10. Air
Simon
Arm, arm, ye brave! A noble cause,
The cause of Heav’n your zeal demands.
In defence of your nation, religion, and laws,
The Almighty Jehovah will strengthen your hands.
Arm, arm. . . da capo
11. Chorus of Israelites
We come, we come, in bright array,
Judah, thy sceptre to obey.
Youths
See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets, beat the drums.
Sports prepare, the laurel bring,
Songs of triumph to him sing.
Virgins
See the godlike youth advance!
Breathe the flutes, and lead the dance;
Myrtle wreaths, and roses twine,
To deck the hero’s brow divine.
Israelites
See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets, beat the drums.
Sports prepare, the laurel bring,
Songs of triumph to him sing.
See, the conqu’ring hero comes!
Sound the trumpets, beat the drums.
59. March
60. Soli (alto, tenor) & Chorus of Israelites
Sing unto God, and high affections raise,
To crown this conquest with unmeasur’d praise.
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Lo “stile classico”
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