9/27/2012 1 46941 PRESENTAZIONE ANARCHICO - SECONDA STESURA 26/5/98 Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato al tema della strage di stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera ’70 i compagni che assistevano ai nostri spettacoli – compagni operai, studenti, democratici progressisti – ci sollecitavano a scrivere un intero testo sulle bombe di Milano e sull’assassinio di Pinelli, che ne discutesse le cause e le conseguenze politiche. La ragione di questa richiesta era costituita dal pauroso vuoto d’informazione attorno al problema. Passato lo shock iniziale, la stampa taceva: i giornali della sinistra ufficiale, «I’Unità» in testa, non si sbilanciavano e non andavano oltre sporadici commenti del tipo: «Il fatto è sconcertante», «Come oscura è la morte di Pinelli, cos’ rimane avvolta nel mistero la strage alle banche». Si aspettava che «luce venisse fatta». Aspettare, purché non si facesse caciara... 9/27/2012 2 E invece no. Bisognava far caciara, con ogni mezzo: perché la gente che è sempre distratta, che legge poco e male e solo quel che gli passa il convento, sapesse come lo stato può organizzare il massacro e gestire il pianto, lo sdegno, le medaglie alle vedove e agli orfani, e i funerali con i carabinieri sull’attenti che fanno il presentat’ arm... All’inizio dell’estate esce da Samonà-Savelli il libro La strage di stato: un documento straordinariamente preciso, ricco di materiale, e soprattutto scritto con grande decisione e coraggio. In autunno «Lotta Continua» e il suo direttore Pio Baldelli vengono denunciati dal Commissario Calabresi. È a questo punto che anche noi comprendiamo la necessità di muoverci al piú presto. A nostra volta iniziamo il lavoro d’inchiesta. Un gruppo di avvocati e giornalisti ci fa avere le fotocopie di alcuni servizi condotti dalla stampa democratica e di sinistra – ma non pubblicati; abbiamo la fortuna di mettere il naso in documenti riguardanti inchieste giudiziarie, ci è dato perfino di leggere il decreto di archiviazione dell’affare Pinelli (e, come è noto, i processi che secondo alcuni avrebbero definitivamente dovuto 9/27/2012 3 «far luce» sull’episodio verranno successivamente rinviati e definitivamente sospesi: per morte non accidentale dell’attore). Stendemmo una prima bozza di commedia. Farsa, addirittura: tanto penosamente grotteschi risultavano gli atti delle istruttorie, le contraddizioni delle dichiarazioni ufficiali. Ci viene fatto presente che potremmo correre il rischio di denunce, incriminazioni, processi: decidiamo comunque che vale la pena di tentare che, anzi l’andar giú a piedi giunti sia necessario, è il nostro dovere di militanti politici. L’importante è fare in fretta, intervenire a caldo. Il debutto, al capannone di via Colletta, coincide con i giorni in cui si celebra il processo a Pio Baldelli, direttore di Lotta Continua. È un successo di massa straordinario: ogni sera la sala è esaurita mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo, ci troviamo a recitare con la gente sul palcoscenico, fra le quinte. Nonostante le provocazioni: come la telefonata del solito ignoto che denuncia la presenza di una bomba in sala, l’intervento della Volante, il rilievo dato all’«incidente» dalla stampa padronale. Nonostante tutto ciò, sollecitati a tener duro dai compagni 9/27/2012 4 avvocati del processo Calabresi-Baldelli, le repliche proseguono a platee esaurite fin oltre la metà di gennaio. Le difficoltà cominciano con la partenza per la tournée. In via Colletta siamo a casa nostra: fuori, i compagni che ci organizzano sono costretti ad affittare teatri, cinema, sale da ballo. C’è piú d’un gestore che si rifiuta di accordarci la sala, disposto a pagare ogni danno, dal momento che qualcuno l’ha consigliato di non insistere, di lasciar correre... Qualcuno che non vuol perdere il suo posto di questore. Spesso, però, le apparenti sconfitte diventano nostre vittorie. A Bologna, per esempio, ci vengono negati i millecinquecento posti del teatro Duse: riusciamo ad ottenere i seimila del Palazzetto dello Sport, e la gente lo affolla. Si comincia ad intuire che se la polizia e qualche sindaco piú o meno governativo si dànno tanto da fare perché certe cose non si sappiano... ebbene, certe cose vanno assolutamente sapute. Ma qual è la vera ragione del trionfo di questo spettacolo? Non tanto lo sghignazzo che provocano le ipocrisie, le menzogne organizzate in modo becero e grossolano – a dir poco – dagli organi costituiti e dalle autorità ad essi preposte (giudici, 9/27/2012 5 commissari, questori, prefetti, sottosegretari e ministri), quanto soprattutto il discorso sulla socialdemocrazia e le sue lacrime di coccodrillo l’indignazione che si placa attraverso il ruttino dello scandalo, lo scandalo come catarsi liberatoria del sistema. Il rutto che si libera felice nell’aria anche attraverso il naso e le orecchie proprio attraverso lo scandalo che esplode, quando si viene a scoprire che massacri, truffe, assassini sono organizzati e messi in atto proprio dallo Stato e dai suoi organi che ci dovrebbero proteggere. E il grande sghignazzo nasce nel constatare l’indignazione del buon cittadino democratico che cresce fino a soffocarlo: ma la soddisfazione che sono, alla fine, gli organi stessi di quella società marcia e corrotta a puntare il dito accusatore verso se stessa, verso le sue «parti malate», lo rende libero, disintasato in ogni buco del suo spirito. Fino a farlo esplodere felice nel grido: «Viva questa bastarda società di merda, che si pulisce però sempre con carta soffice e profumata, e che, ad ogni rutto, si porta educatamente una mano davanti alla bocca!» Lo spettacolo é stato replicato per altri tre anni che hanno visto la morte di Feltrinelli, altre bombe, altri massacri. 9/27/2012 6 Evidentemente il testo é aggiornato, il discorso si é fatto più esplicito. Lo scopo immediato è quello di far comprendere come la strage di stato continui imperterrita, ed i mandanti siano sempre gli stessi. Gli stessi che hanno tenuto in carcere Valpreda e i suoi compagni, sperando che crepassero, gli stessi che ammazzano a bastonate un ragazzo per le strade e nel carcere di Pisa.Gli stessi che preparano tarppole e sceneggiate orrende, che preparano colpi di stato e poi, scoperti, assicurano: “Ma io scherzavo”. Come diceva Bertold Brecht: “Nei tempi bui cantiamo dei tempi bui, poi verrà anche per noi il tempo delle rose”. Ma non illudiamoci, vedremo tornare ancora l’arroganza e la ferocia del potere. Un potere rivestito con costumi nuovi, volti mascherati con sotto le stesse facce. E vedremo anche nostri compagni passati sotto le file loro per pochi o tanti quattrini. L’importante per noi é avere la forza di tornare da capo, con la stessa rabbia e la stessa determinazione di mostrare di nuovo al pubblico il deretano nudo e orrendo dell’ipocrisia. Dario Fo 9/27/2012 7 PRIMO TEMPO Scenografia: Una normale stanza della questura centrale di Milano. Una scrivania, un casellario, un armadio, qualche sedia, un attaccapanni con appeso un soprabito scuro e un cappello nero, una macchina da scrivere, un telefono, una finestra, due porte. In scena, un Agente e il Commissario che sta interrogando un uomo: il Matto. COMMISSARIO (sfogliando degli incartamenti, rivolto al Matto che se ne sta seduto tranquillo) Ah, ma non è la prima volta che ti travesti! Qui dice che ti sei spacciato due volte per chirurgo, una volta per capitano dei bersaglieri... tre volte vescovo... una volta ingegnere navale... in tutto sei stato arrestato... vediamo un po’... due e tre cinque... uno, tre... due... undici volte in tutto... e questa è la dodicesima! MATTO Sí, dodici arresti... ma le faccio notare, signor Commissario, che non sono mai stato condannato... ho la fedina pulita, io! 9/27/2012 8 COMMISSARIO Beh... non so con che razza di gabole tu ce l’abbia fatta a scantonare... ma ti assicuro che ‘stavolta la fedina te la sporco io: puoi giurarci! MATTO Beh, la capisco, Commissario: una fedina immacolata da sporcare fa un po’ gola a tutti... COMMISSARIO Sí, fai lo spiritoso... Qui la denuncia dice che ti sei fatto passare per psichiatra, professore già docente all’università di Padova... Lo sai che per millantato credito c’è la galera? MATTO Sí, per il millantato credito messo in piedi da uno sano. Ma io sono matto: matto patentato! Guardi qua il libretto clinico; sono stato ricoverato già sedici volte... e sempre per la stessa ragione: ho la mania dei personaggi. Si chiama «istrionomania», viene da istriones che vuol dire attore. Insomma, ho l’hobby di recitare delle parti sempre diverse. Soltanto che io sono per il teatro verità, quindi ho bisogno che la mia compagnia di teatranti sia composta da gente vera, che non sappia di recitare. D’altra parte io non ho mezzi, non potrei pagarli... ho chiesto sovvenzioni al 9/27/2012 9 Ministero dello spettacolo ma, siccome non ho appoggi politici... COMMISSARIO S’è fatto pagare addirittura ventimila lire per una visita! AGENTE (che sta alle spalle dell’indiziato) Ammazza che carabinata! MATTO È la normale tariffa di uno psichiatra che si rispetti... per uno che ha studiato per sedici anni la stessa materia! COMMISSARIO Appunto, ma tu, quando mai hai studiato? MATTO Io per vent’anni ho studiato in sedici manicomi diversi... su migliaia di matti come me... giorno per giorno... e anche di notte! Perché io, a differenza dei normali psichiatri, dormivo con loro... magari di piedi con altri due, perché mancano sempre i letti. Ad ogni modo, s’informi, e vedrà se non gli ho fatto una diagnosi più che perfetta a quel povero schizofrenico per il quale mi hanno denunciato. COMMISSARIO Anche le ventimila lire erano perfette! MATTO Ma Commissario, sono stato costretto... per il suo bene! COMMISSARIO Ah, per il suo bene? Fa parte della terapia? 9/27/2012 10 MATTO Sicuro! Se non gli avessi carabinato le ventimila, lei crede che quel poveraccio e soprattutto i suoi familiari sarebbero stati soddisfatti? Se gli avessi chiesto cinquemila avrebbero immancabilmente pensato: «Dev’essere uno che vale poco: forse non è un vero professore, sarà uno appena laureato, un principiante». Invece cosí, dopo la sparata gli è mancato il fiato e hanno pensato: ma chi è questo? Il padreterno?! Sono andati via felici come una pasqua... mi hanno baciato perfino la mano... «grazie professore»... e piangevano di commozione. COMMISSARIO Per la miseria, come le sai raccontare bene! MATTO Ma non sono frottole, Commissario! Perfino Freud dice: “La parcella salata è il più efficace dei toccasana, tanto per il medico che per l’ammalato!”. COMMISSARIO E ci credo! Ad ogni modo dai un’occhiata alla carta di presentazione e al tuo ricettario (glielo mostra)... se non sbaglio c’è scritto: Professore Antonio Rabbi. Psichiatra. Già docente all’Università di Padova... Avanti, come me la conti adesso? 9/27/2012 11 MATTO Prima di tutto, io, professore lo sono davvero... professore di disegno... ornato, mano-libera alle serali del Sacro Redentore... COMMISSARIO E va bene, complimenti! Ma qui dice: Psichiatra! MATTO Bravo, ma dopo il punto! La conosce lei la sintassi e la punteggiatura? Osservi bene: Professore Antonio Rabbi. Punto. Poi c’è maiuscolo P. psichiatra! Ora, guardi, che non è mica millantare un titolo dire: «io sono psichiatra». È come dire «io sono psicologo, botanico, erbivoro, artritico». La conosce lei la grammatica e la lingua italiana? Sì? Beh, allora dovrebbe saperlo che se uno scrive archeologo è come se scrivesse bergamasco... mica vuol dire che ha fatto gli studi! COMMISSARIO Sí, ma quel «già libero docente all’Università»? MATTO Ecco, mi spiace, ma ‘stavolta è lei che millanta: m’ha detto che conosce la lingua italiana e la sintassi e la punteggiatura e poi salta fuori che non sa neanche leggere corretto! COMMISSARIO Cosa non so? MATTO Ma non ha visto la virgola dopo il già? 9/27/2012 12 COMMISSARIO Eh sí... c’è una virgola. Ha ragione, non ci avevo fatto caso. MATTO Ah, non ci aveva fatto caso! E lei, col fatto che non ci fa caso, ti sbatte in galera un innocente? COMMISSARIO Ma è proprio matto... (Senza rendersi conto ha cominciato a dargli del lei) Cosa c’entra la virgola! MATTO Niente, per uno che non sa la lingua italiana e la sintassi!... Che poi mi deve dire che titolo di studio ha, e chi l’ha promossa, lei... (Il Commissario cerca di interromperlo) Mi lasci finire!... La virgola è la chiave di tutto, si ricordi! Se dopo il «già» c’è la virgola, tutto il senso della frase cambia di colpo. Dopo la virgola, dovete prendere fiato... breve pausa intenzionale... poiché: «sempre la virgola impone diversa intenzionalità». Quindi si leggerà: «Già» e qui ci sta bene anche una smorfietta di sarcasmo... E se poi ci vuol fare un mugugno ironico sfottente, meglio ancora! Allora... ecco la lettura corretta della frase: Già... (Fa una smorfia e un risolino di testa) libero docente all’Università, altra virgola, di Padova... come a dire: dai, non sparar 9/27/2012 13 frottole... ma a chi la racconti, chi ti crede... solo i fessi ci cascano! COMMISSARIO Cosí io sarei un fesso? MATTO No, lei è solo un po’ sgrammaticato! Se vuole posso darle qualche lezione. Le faccio un prezzo buono... Direi di cominciare subito... c’è molto lavoro da fare: mi dica i pronomi di tempo e luogo. COMMISSARIO La smetta di sfottere! Comincio a credere che lei sia davvero uno con la mania di recitare, ma sta recitando perfino di esser matto... invece è più sano di me, scommetto! MATTO Non saprei. Certo il vostro è un mestiere che porta a molte alterazioni psichiche... Faccia un po’ vedere l’occhio? (Gli abbassa la palpebra inferiore con il pollice). COMMISSARIO Ma insomma! Vogliamo andare avanti con ’sto verbale? MATTO Se vuole scrivo io a macchina, sono dattilografo patentato: quarantacinque battute al minuto... COMMISSARIO Stia fermo o le faccio mettere le manette! MATTO Non può! O la camicia di forza o niente. Sono un matto, e se lei mi mette le manette... articolo 122 del codice 9/27/2012 14 penale: «chi impone in veste di pubblico ufficiale strumenti di contenzione non clinici o comunque non psichiatrici ad un menomato psichico così da procurargli crisi del suo male, incorre in reato punibile da cinque a quindici anni e perde anche la pensione e il grado». COMMISSARIO Ah, vedo che te ne intendi anche di legge! MATTO Sulla legge? Tutto so! È venti anni che studio legge! COMMISSARIO Ma cos’hai, trecento anni? Dove l’hai studiata legge? MATTO In manicomio! Sapesse come si studia bene là dentro! C’era un cancelliere paranoico che mi dava lezioni. Che genio! So tutto: diritto romano, moderno, ecclesiastico... il codice giustiniano... fridericiano... longobardo... grecoortodosso... Tutto! Provi ad interrogarmi! COMMISSARIO Non ho tempo... Figurati! Qui, però, non c’è nel tuo curriculum che tu abbia fatto il Giudice... e nemmeno l’avvocato?! MATTO Ah no, l’avvocato non lo farei mai. A me non piace difendere, è un’arte passiva; a me piace giudicare... 9/27/2012 15 condannare... reprimere... perseguitare! Io sono uno dei vostri... caro Commissario! Diamoci pure del tu! COMMISSARIO Attento matto... vacci piano a sfottere... MATTO Come non detto. COMMISSARIO Allora, ti sei già fatto passare qualche volta per Giudice, o no? MATTO No, purtroppo non ne ho ancora avuto l’occasione. Ah, come mi piacerebbe: il Giudice è il meglio di tutti i mestieri! Prima di tutto non si va quasi mai in pensione... Anzi, nello stesso momento in cui un uomo comune, un lavoratore qualsiasi, a cinquantacinque sessant’anni, è già da sbatter via perché comincia ad essere un po’ tardo, un po’ lento di riflessi, per il Giudice, invece, comincia il bello della carriera. Per un operaio alla catena o alla trancia dopo i cinquant’anni è finita: combina ritardi, incidenti, è da scartare! Il minatore a quarantacinque anni ha la silicosi... via, scartato, licenziato, svelto, prima che scatti la pensione! Cosí anche per l’impiegato in banca, a una certa età comincia a sbagliare i conti, non si ricorda più i nomi delle ditte, dei clienti, il tasso di sconto, la casella della Biam, e 9/27/2012 16 quella della SA.SIS. Via, a casa... sloggiare... sei vecchio... rincoglionito! Invece per i giudici no, per i giudici è tutto l’opposto: più sono vecchi e rinco... (si corregge) svaniti, più li eleggono a cariche superiori, gli affidano cariche importanti... assolute! Vedi dei vecchietti di cartone tutti impaludati: cordoni, mantelline di ermellino, cappelloni a tubo con le righe d’oro che sembrano tante comparse del fornaretto di Venezia, traballanti, con delle facce da tappi della Val Gardena... con due paia d’occhiali legati con le catenelle, che se no li perdono... non si ricordano mai dove li hanno appoggiati. Ebbene, ’sti personaggi hanno il potere di distruggere o salvare uno come e quando vogliono: danno certe condanne all’ergastolo così come uno dice: «Beh, forse domani piove...» cinquant’anni a te... a te trenta... a te solo venti, perché mi sei simpatico! Dettano, legiferano, sentenziano, decretano... e sono pure sacri!... Non dimentichiamocelo, da noi c’è ancora il reato di vilipendio, se uno dice male della magistratura. Da noi... e nell’Arabia Saudita! Ah, sí, sí... il Giudice è il mestiere, il personaggio, che chissà cosa non pagherei, per riuscire a recitare almeno 9/27/2012 17 una volta nella vita. Il Giudice di Cassazione, dell’ordine superiore: “Eccellenza... s’accomodi, silenzio, in piedi, entra la corte... oh, guardi, ha perso un osso... è suo?” No, è impossibile, io non ne ho più! COMMISSARIO Allora, vogliamo piantarla con ’ste ciance? Mi hai stordito. Su, seduto lí, e stai zitto! (Lo spinge verso la sedia). MATTO (reagendo isterico) Ehi, giù le mani o ti mordo! COMMISSARIO A chi mordi? MATTO A te! Ti mordo sul collo e anche sul gluteo! Gniam... E se reagisci pesante c’è l’articolo 122 bis: provocazione e violenza ai danni di menomato irresponsabile e indifeso. Da sei a nove anni con perdita della pensione! COMMISSARIO Seduto o perdo la pazienza! (All’Agente) E tu cosa fai lí impalato? Sbattilo sulla sedia! AGENTE Sí; ma dottore: lui morde! MATTO Certo: mordo! Grrr grrr... e vi avverto che ho la rabbia. Me la sono beccata da un cane... un bastardone rabbioso che mi ha morsicato mezza chiappa. Pero lui è morto e io sono 9/27/2012 18 guarito. Sono guarito ma sono ancora velenoso: Maggrruuiim! Uhuouuoh! COMMISSARIO Ma porco giuda, ci voleva pure il matto velenoso! Insomma mi fai stendere ‘sto verbale, sì o no? Dai, fai il bravo! Poi ti lascio andare... Te lo prometto!... MATTO supplichevole No, non mi cacci via, signor Commissario. Sto cosí bene con lei... nella Polizia.. .. mi sento difeso! Fuori, nella strada ci sono tanti pericoli... La gente è cattiva, vanno in macchina, suonano i clacson, frenano col cigolio... Fanno gli scioperi! Ci sono gli autobus e le vetture del metró con le portiere che si chiudono di scatto... frii gnach... schiacciato! Mi tenga qui con lei... l’aiuto a far parlare gli indiziati... e i sovversivi... io sono capace di fare le supposte di glicerina con la nitro... COMMISSARIO Basta, insomma... m’hai scocciato! MATTO Commissario, mi tenga qui con lei o mi butto dalla finestra... A che piano siamo? Al terzo...? Beh, quasi regolamentare. Mi butto! Mi butto, e quando sono sotto, ormai morente, sfracellato sul selciato, che rantolo... perché io sono duro a morire... Io non sono fragile come 9/27/2012 19 l’anarchico, che per un salto di soli quattro piani, dopo il botto era già in coma... così che ai giornalisti che sono accorsi non è riuscito a raccontare niente... No, io ai giornalisti racconto... sempre col rantolo, che siete stati voi a buttarmi giù! Mi butto! (Corre alla finestra). COMMISSARIO (cerca di fermarlo) Per favore: piantala! (Alla guardia) Spranga la finestra! La guardia esegue. MATTO E io mi butto dalla tromba delle scale. (Corre verso la porta). COMMISSARIO Perdio! Adesso basta davvero! Seduto. (Lo scaraventa sulla sedia. Alla guardia) Tu chiudi la porta a chiave... togli la chiave... MATTO E buttala dalla finestra... La guardia stordita va verso la finestra. 9/27/2012 20 COMMISSARIO Sì, buttala! No, mettila nel cassetto... chiudi il cassetto a chiave... togli la chiave... L’Agente esegue meccanicamente. MATTO Mettila in bocca e ingoiala! COMMISSARIO No, no, e poi no! A me non m’ha mai preso nessuno per il sedere! (All’Agente) Dammi ‘sta chiave. (Apre la porta. Al Matto) Fuori, vattene... e buttati pure dalle scale... fai come ti pare... fuori... o vado fuori io da matto! (Lo sospinge fuori dalla stanza). MATTO No Commissario... lei non può! Non faccia l’abusivo... Non spinga cosí... La prego, perché mi vuol far scendere?... Non è la mia fermata! COMMISSARIO Fuori! (È riuscito a liberarsi dal Matto. Accosta la porta) Oh, finalmente! AGENTE Signor Commissario devo ricordarle che c’è la riunione dal dottor Bellati... e siamo già in ritardo di cinque minuti. 9/27/2012 21 COMMISSARIO Perché, che ore sono? (Guarda l’orologio) Per la miseria! Quel disgraziato m’ha fatto perdere la trebisonda... Andiamo, sbrigati... Escono dalla porta di sinistra. Alla porta di destra si riaffaccia il Matto. MATTO Si può... Commissario... disturbo? Non si arrabbi, sono solo venuto a riprendere i miei documenti... Non mi risponde? Su, non mi terrà il broncio... facciamo la pace... Ah, ma non c’è nessuno qua! Beh, me li prendo da solo... (Esegue) Il mio libretto clinico... il mio ricettario... Ehi, qui c’è anche la denuncia... Beh, la stracciamo, va... e non parliamone più! (Prende alcuni fogli) E questa denuncia per chi è? (Legge) «Furto aggravato. .. » Capirai, in una farmacia! Niente, niente... sei libero. (Straccia anche quello) E tu... che hai fatto? (Legge) «Appropriazione indebita... ingiurie...» Storie, storie... vai ragazzo, sei libero! (Straccia) Liberi tutti! (Si sofferma a considerare un foglio in particolare) No, tu no... tu sei una carogna... tu ci resti... tu 9/27/2012 22 vai dentro! (Lo stende bene in evidenza sul tavolo, quindi apre l’armadio pieno di scartoffie) Tutti fermissimi... è arrivata la giustizia! Oeu! Mica saranno tutte denunce? E io brucio tutto... al gran falò! (Prende l’accendino e si accinge a bruciare un pacco di fogli, legge sul frontespizio) «Istruttoria in corso». (Poi su di un altro pacco) « ... decreto di archiviazione di istruttoria...» (In quel mentre squilla il telefono. Tranquillo il Matto risponde) Pronto, qui l’ufficio del Commissario Bertozzo. Chi parla? No, mi spiace, ma se lei non mi dice chi parla io non glielo passo...! Che è... il Commissario... proprio lei in persona?! Ma no! Ma va? Che piacere... il Commissario Definestra! No, niente, niente... E da dove telefona?... E già, che stupido, dal quarto piano... e da dove se no?! Piuttosto dimmi, che cos’hai bisogno dal Bertozzo? No, lui non può venire al telefono, di’ a me. Un Giudice superiore? Lo mandano apposta da Roma? Ah, sarebbe una specie di «revisore». Certo, evidentemente al Ministero non sono d’accordo sulle motivazioni date dal Giudice che ha archiviato l’inchiesta... Ma ne sei sicuro?... Ah, sono solo: «si dice»... mi pareva bene... prima gli va a 9/27/2012 23 meraviglia e poi ci ripensano... Ah, sarebbe per via dell’opinione pubblica che preme... Ma fammi piacere! L’opinione pubblica... ma chi preme... (Ride spostando la cornetta) Ah, ah! Appunto, il Bertozzo è qui che sghignazza e fa gesti... scurrili... ah, ah! (Finge di chiamare) Bertozzo, il nostro amico del quarto piano dice che tu ti puoi permettere di sghignazzarci sopra perché non ci sei di mezzo... ma per lui e il suo capo son rogne... (finge di essere Bertozzo) ah, ah... Ha detto di grattartele con cura! Ah ah... no ‘stavolta sono io che rido! No, perché mi farebbe davvero piacere che il capo questore ci andasse di mezzo... Eh sì, è la verità, puoi anche dirglielo... «il Commissario Anghiari che sarei io, ci avrebbe piacere...» e anche il Bertozzo è d’accordo con me, senti come ride... (allontana la cornetta) ah, ah! Sentito?... E chi se ne frega se ci sbattono al cesso... Sí, gli puoi riferire anche questo: Anghiari e Bertozzo se ne strafregano! (Emette un terribile pernacchio) Prettt... Sí, è stato lui che ha fatto il pernacchio. Ma non ti scaldare!... Ecco, bravo, ne riparleremo a quattr’occhi. Allora, cos’hai bisogno dal 9/27/2012 24 Bertozzo, che documenti? Sí, detta che prendo nota: la copia del decreto di archiviazione della morte dell’anarchico... va bene, poi te la fa avere... e anche le copie dei verbali... sí, sí è tutto qui nell’archivio... E beh, ci credo dobbiate prepararvi bene tu e l’ex guardiano del campo di concentramento. Se il Giudice che arriva è appena appena una carogna come dicono... Certo che conosco il Giudice! Malipiero, si chiama. Mai sentito nominare? Beh, lo sentirai. È uno che s’è fatto il campo di concentramento al tempo dei tedeschi... domanda un po’ al tuo capo se magari se lo ricorda D’accordo, ti faremo avere subito tutto quanto. Ti saluto... Aspetta, aspetta! Ah, ah, c’è il Bertozzo che ha detto una cosa molto spiritosa... se non t’arrabbi te la dico... Non t’arrabbi? E va bene, allora te la dico: ha detto che... ah, ah... che dopo ’sta visita del Giudice revisore ti spediranno nel sud, magari a Vibo-Valentia Calabrese... dove c’è il palazzo della questura che è a un piano solo e l’ufficio per il Commissario è nel seminterrato... Ah ah... hai capito l’antifona: nel seminterrato... Ah ah! Ah ah, t’è piaciuta? Non t’è piaciuta? Beh, sarà per un’altra volta. 9/27/2012 25 (Ascolta alla cornetta) Va bene... glielo riferisco subito. Bertozzo, il fra non molto calabrese Commissario qui presente, ha detto che appena ci incontra a tutti e due ci dà un cazzotto sul muso! Ricevuto, passo, prrre (Altro pernacchio) Da parte di tutti e due e chiudo! (Il matto abbassa il ricevitore quindi si getta subito alla ricerca del materiale) «Al lavoro signor Giudice, il tempo stringe». Dio, come sono emozionato! E come se dovessi dare un esame, più di un esame di laurea maxima! Se riesco a convincerli che sono un vero Giudice revisore... se non smarrono, per la miseria, sono in cattedra! Vediamo un po’, prima di tutto, trovare la camminata... (Ne prova una leggermente claudicante) No, questa è quella del cancelliere. (Ne prova un’altra) Camminata artritica ma con dignità! Ecco cosí, col collo un po’ torto... da cavallo da circo in pensione... (Prova e ci rinuncia). No, meglio ancora la «scivolosa» con lo scattino finale. (Esegue) Mica male! E la «ginocchia di budino»? (Esegue) Oppure quella rigida a saltabecco. (Esegue: passi brevi veloci altalenando taccopunta). Accidenti, gli occhiali... No, niente occhiali. 9/27/2012 26 L’occhio destro un po’ socchiuso... ecco, cosí, lettura di sguincio, poche parole... un po’ di tosse: ohcc, ohcc! No, niente tosse... qualche tic? Beh, vedremo sul posto, se sarà il caso. Fare mellifluo, voce nasale?! Bonario con scatti all’improvviso, di testa: «No! caro questore, lei deve smetterla, lei non è più direttore di campo di concentramento, se lo rammenti ogni tanto! ». No, no è meglio un tipo tutto al contrario: freddo, staccato, tono perentorio, voce monocorde, sguardo triste un po’ da miope... che adopera gli occhiali, ma usa una lente sola: cosí. (Esegue facendo la prova, sfoglia alcune carte) Ma tu guarda! Porco boia: eccoli qua i documenti che cercavo! Ehi, calma... cos’è sta sbragata? Rientrare subito nel personaggio... prego! (Con tono perentorio) Ci sono tutti? Vediamo: decreto di archiviazione del Tribunale di Milano... Ah, c’è anche l’inchiesta sugli anarchici del gruppo romano... col ballerino in testa... Bene! (Infila tutti i documenti nella borsa) 9/27/2012 27 Si dirige all’attaccapanni e indossa il soprabito scuro e il cappello nero. Entra il Commissario, non lo riconosce cosí bardato e ha un attimo di perplessità. COMMISSARIO MATTO Buon giorno, desidera? Chi cerca? Niente Commissario, sono tornato a riprendere i miei documenti... COMMISSARIO MATTO Ah, ancora lei? Fuori!! Per favore, se è nervoso per i fatti suoi, perché se li viene a sfogare su di me? COMMISSARIO MATTO Fuori! (Lo spinge verso la porta). Ma perddio! Siete tutti nevrastenici qui dentro? A cominciare da quel matto abusivo che va in giro a cercarla per spaccarle la faccia. COMMISSARIO MATTO (si arresta un attimo) Chi va in giro a cercarmi? Un tale, col maglione girocollo dolcevita, non glielo ha ancora dato il pugno? COMMISSARIO MATTO Un pugno a me? Sí, a lei! 9/27/2012 28 COMMISSARIO Senta, adesso basta, m’ha fatto perdere già troppo tempo... Per favore, se ne vada! Vattene! MATTO Per sempre? (Accenna bacetti di addio) Bciu, bciu! (Moto di rabbia del Commissario) .. .Va bene, d’accordo, me ne vado. Ad ogni modo, se vuole un consiglio... proprio perché m’è simpatico, appena incontra il «dolcevita dirimpettaio» lei, si abbassi, mi dia retta! (Esce). Il Commissario manda un gran sospiro di sollievo, poi va diritto all’attaccapanni, lo vede completamente vuoto. COMMISSARIO (rincorrendolo) Ma, ’sto disgraziato! Quello con la scusa di fare il matto si frega pure i cappotti... Ehi tu! (Blocca l’agente che sta entrando in quell’istante) Rincorri quel matto... quello che c’era qui prima... Sta uscendo con il mio soprabito... il cappello... e forse anche la borsa... certo, anche quella è mia! Presto, prima che se la batta! AGENTE Subito Commissario... (Si arresta sulla porta, parla rivolgendosi all’esterno) Sí dottore, il Commissario è qui... s’accomodi. 9/27/2012 29 COMMISSARIO (sta armeggiando alla ricerca dei fogli stracciati dal Matto) Ma dove sono andate a finire le denunce?... AGENTE Dottor Bertozzo, c’è il Commissario della squadra politica che la desidera. Il Commissario Bertozzo solleva la testa dalla scrivania, si alza e si dirige verso la porta di destra. COMMISSARIO Oh, carissimo... proprio un secondo fa stavo parlando di te con un matto che mi diceva... ah, ah... pensa un po’... che appena tu mi avessi incontrato... mi avresti dato... (Dalla porta spunta un braccio rapidissimo. Il Bertozzo, colpito da un terribile pugno, si ritrova letteralmente scaraventato a terra. Ha ancora la forza di terminare la frase)... un pugno! (E crolla). Dalla porta sulla parete opposta si affaccia il Matto che grida: MATTO Gliel’avevo detto di abbassarsi! 9/27/2012 30 Buio. Stacco musicale: una marcia grottesca tipo ingresso dei «comici» per il tempo necessario al cambio di scena. Si riaccende la luce e ci troviamo in un ufficio molto simile al primo. I mobili più o meno sono gli stessi, disposti diversamente. Sulla parete di fondo campeggia un grande ritratto del Presidente della Repubblica. Ben evidente il riquadro di una finestra spalancata. In scena un Agente e il Matto, in piedi, impalato, faccia alla finestra, porge le spalle all’ingresso da dove entra dopo alcuni istanti un Commissario con giacca sportiva e maglione giro collo. COMMISSARIO SPORTIVO (sottovoce all’Agente che se ne sta immobile a lato della porta) E quello chi è? Che vuole! AGENTE Non so dottore. È entrato con una tale boria... manco fosse il padreterno. Dice che vuol parlare con lei e con il questore. COMMISSARIO SPORTIVO (che non ha mai smesso di massaggiarsi la mano destra) Ah, vuol parlare? (Si avvicina 9/27/2012 31 al Matto con fare piuttosto ossequioso) Buon giorno, desidera? M’hanno detto che cercava di me. MATTO (lo squadra impassibile, fa appena il cenno con la mano a sollevare il cappello) Buon giorno. (Sofferma il proprio sguardo sulla mano che il Commissario continua a massaggiarsi) Cosa s’è fatto alla mano? COMMISSARIO SPORTIVO MATTO Ah, niente... Chi è lei? Non s’è fatto niente? E allora perché si massaggia? Cosí, per darsi un contegno? Una specie di tic? Il Commissario comincia a spazientirsi. COMMISSARIO SPORTIVO Può darsi... Le ho chiesto, con chi ho il piacere... MATTO Una volta ho conosciuto un vescovo che si massaggiava come lei. Un gesuita. COMMISSARIO SPORTIVO MATTO Sbaglio o lei...!? (senza manco considerarlo) Lei dovrebbe andare da uno psicanalista. Quel massaggiarsi in continuazione è oltretutto 9/27/2012 32 sintomo di insicurezza... senso di colpa... e insoddisfazione sessuale. Ha forse difficoltà con le donne? COMMISSARIO SPORTIVO (perdendo le staffe) Ah, ma allora! (Sferra un pugno sul tavolo). MATTO (indicando il gesto) Impulsivo! Ecco la controprova! Dica la verità, non è un tic... Lei ha dato un pugno a qualcuno non più di un quarto d’ora fa, confessi! COMMISSARIO SPORTIVO Ma che, confesso? Piuttosto, mi vuole dire una buona volta con chi ho l’onore... e mi faccia il piacere di togliersi il cappello, fra l’altro! MATTO Ha ragione. (Si toglie il cappello con studiata lentezza) Ma, mi creda non lo tenevo in capo per villania... è solo per quella finestra spalancata, soffro le correnti d’aria... specie alla testa. Lei no? Senta, non si potrebbe chiuderla? COMMISSARIO SPORTIVO MATTO (secco) No, non si può! Come non detto. Sono, il professor Marco Maria Malipiero, primo Consigliere della Corte di Cassazione... COMMISSARIO SPORTIVO Giudice? ( Si sente quasi mancare). 9/27/2012 MATTO 33 Già... già... libero docente all’Università di Roma. Sono due i «già» e dopo il secondo «già» c’è la virgola, come sempre. COMMISSARIO SPORTIVO MATTO (ironico aggressivo) Cosa capisce? COMMISSARIO SPORTIVO MATTO (frastornato) Capisco... Niente, niente. Appunto... (Di nuovo aggressivo) Cioè: niente affatto! Chi l’ha informata del fatto che io sarei dovuto arrivare per la revisione dell’inchiesta e dell’archiviazione? COMMISSARIO SPORTIVO (ormai alle corde) Ma, veramente... io... MATTO Attento a non mentire. È una cosa che mi innervosisce tremendamente... Anch’io ho un tic... e mi prende qui sul collo appena qualcuno mi dice delle frottole... guardi come mi vibra... guardi! Allora, lo sapeva o no della mia venuta? COMMISSARIO SPORTIVO (deglutendo imbarazzato) Sí, lo sapevo... Ma non lo si aspettava cosí presto... ecco... MATTO Già, ed è proprio per questo che il Consiglio Superiore ha deciso di anticipare... Abbiamo anche noi i nostri 9/27/2012 34 informatori. E cosí vi abbiamo presi in contropiede! Dispiaciuto? COMMISSARIO SPORTIVO (ormai nel pallone) No, s'immagini... (Il Matto inclina il proprio collo che vibra) ... cioè si... moltissimo. (Gli indica una sedia) Ma s’accomodi, mi dia pure il cappello... (Lo afferra e poi ci ripensa) O forse preferisce tenerselo...? MATTO Per carità, se lo tenga pure lei... tanto non è nemmeno mio. COMMISSARIO SPORTIVO Come? (Va verso la finestra) Vuole che chiudiamo la finestra? MATTO Niente affatto. Non si scomodi. Mi faccia chiamare piuttosto il questore... vorrei che si cominciasse al più presto. COMMISSARIO SPORTIVO Senz’altro... Ma non sarebbe meglio se si andasse da lui nel suo ufficio... è più comodo. MATTO Già, ma è in questo, d’ufficio, che è successo il fattaccio dell’anarchico, vero? COMMISSARIO SPORTIVO MATTO Sí, è qui. (spalancando le braccia) E allora! 9/27/2012 35 Si siede, estrae dalla borsa del Commissario Bertozzo alcuni documenti. Ha con sé un’altra borsa, enorme, dalla quale estrae un sacco di carabattole: una lente, una pinza, una graffettatrice, una mazza di legno da Giudice, un codice penale. Vicino alla porta il Commissario sportivo sta parlando sottovoce all’orecchio dell’Agente. (continuando a mettere in ordine gli incartamenti) MATTO Preferirei, Commissario, che, in mia presenza, si parlasse sempre a voce alta! COMMISSARIO SPORTIVO Sí, scusi. (Rivolto all'Agente) Prega il signor questore di venire qui al più presto, se può... MATTO Anche se non può! Il Commissario si corregge succube. COMMISSARIO SPORTIVO AGENTE Sí, anche se non può. (uscendo) Signorsì... 9/27/2012 36 (osserva per un attimo il Giudice che COMMISSARIO SPORTIVO sta ordinando gli incartamenti. Con delle puntine ne ha affissi alcuni sulla parete di lato, sulle ante delle finestre, sull’armadio. Di colpo si ricorda di qualcosa) Ah, giusto... i verbali! (Afferra il telefono e compone il numero) Pronto, mi passi il Commissario Bertozzo... Dove è andato? Dal signor Questore? (Abbassa la cornetta e si accinge a riformare un altro numero). Il Matto lo interrompe. MATTO Scusi se mi permetto, dottore... COMMISSARIO SPORTIVO MATTO Dica, signor Giudice. Il Commissario Bertozzo di cui lei si sta preoccupando, ha qualche cosa a che vedere forse con la revisione dell’inchiesta? COMMISSARIO SPORTIVO Sí... ecco, cioè... siccome lui ha l’archivio con tutta la documentazione... MATTO Ma non occorre... ho già qui tutto con me... perché procurarne un’altra copia? A che serve? 9/27/2012 37 COMMISSARIO SPORTIVO Ha ragione, non serve. Dall’esterno si sente arrivare la voce adirata del Questore che entra come una catapulta. Alle sue spalle l’Agente lo segue imbragato e poi se ne va. QUESTORE Ma dico, Commissario, cos’è sta storia che io devo venire da lei anche se non posso? COMMISSARIO SPORTIVO No, ha ragione, dottore... ma è che siccome... QUESTORE Siccome un corno! Cos’è diventato, mio superiore tutto a un tratto? L'avverto subito che questo suo modo insolente di comportarsi non mi piace affatto... specie verso i suoi colleghi... andiamo, se adesso arriva addirittura ai pugni in faccia! COMMISSARIO SPORTIVO Eh, ma vede signor Questore... il Bertozzo non le ha detto del pernacchio e del gioco di parole sul «calabrese» seminterrato... 9/27/2012 38 Il Matto, fingendo di mettere a posto le sue scartoffie, s’è appena abbassato per subito alzarsi dietro la scrivania. QUESTORE Ma che pernacchio! Andiamo, non facciamo i ragazzini... invece di starsene tranquillo... che abbiamo già tutti gli occhi addosso... (Il Commissario sportivo gli fa cenni disperati nel tentativo di farlo tacere) con quei disgraziati di giornalisti che alludono, mettono in giro un sacco di notizie bastarde... e la smetta di volermi zittire... io parlo come e... (Il Commissario gli indica il finto Giudice che simula non partecipare). Ah quello? Per dio! E chi è? Un giornalista? Ma perché non mi ha subito... MATTO (senza sollevare gli occhi dai fogli) No, signor Questore, non si preoccupi, non sono un giornalista... non ci saranno pettegolezzi di sorta, gliel’assicuro. QUESTORE MATTO La ringrazio. Io capisco e condivido la sua preoccupazione, d’altronde io stesso prima di lei ho cercato di redarguire questo suo giovane collaboratore. QUESTORE (rivolto al Commissario) davvero? 9/27/2012 MATTO 39 Questo giovane che ho notato di indole piuttosto irascibile ed insofferente e che ora, dai loro discorsi, scopro essere allergico perfino al pernacchio! Lei se ne intende? (Se lo tira appresso confidenziale, il Questore lo segue attonito). QUESTORE MATTO No, io veramente... (parlandogli quasi all’orecchio) Mi dia retta, dottore... le parlo come ad un padre: questo ragazzo ha bisogno di un buon psichiatra... Tenga, lo porti da questo mio amico... è un genio. (Gli consegna un biglietto da visita) Professor Antonio Rabbi... già libero docente... Ma faccia caso alla virgola. QUESTORE (che non sa come liberarsi) Grazie, ma se mi permette, io... MATTO (cambiando tono all’improvviso) Ma senz’altro, le permetto senz’altro... S’accomodi... e diamo inizio... A proposito il suo collaboratore l’ha informata del fatto che io... COMMISSARIO SPORTIVO No, mi scusi ma non ne ho avuto il tempo... (Rivolto al Questore) Il professor Marco Maria 9/27/2012 40 Malipiero, è il primo Consigliere della Corte di Cassazione... MATTO Per carità, lasci perdere quel: «primo Consigliere... » non ci tengo... dica pure «uno dei primi», mi basta! COMMISSARIO SPORTIVO QUESTORE Come preferisce. (che ha difficoltà a riprendersi dal botto) Eccellenza... io non so proprio... COMMISSARIO SPORTIVO (gli viene in aiuto) Il signor Giudice è qui per condurre una revisione d’inchiesta sul caso... QUESTORE (con uno scatto inaspettato) Ah, ma certo, certo, la aspettavamo! MATTO Vede, vede come è più sincero il suo superiore? Gioca a carte scoperte lui! Impari! Ma certo è un’altra generazione, altra scuola! QUESTORE MATTO Sí, altra scuola. Guardi, mi permetta di dirglielo immediatamente: lei mi è come dire... quasi familiare... come se l’avessi già conosciuto... tanti anni fa. Non è che lei per caso ha diretto qualche campo di concentramento? QUESTORE (balbettando) Concentramento? 9/27/2012 MATTO 41 Ma cosa dico? Un questore al campo? Ma quando mai?! Veniamo piuttosto a noi! (Sfoglia alcune carte) Ecco qua, secondo i verbali, la sera del... la data non ci interessa... un anarchico, di professione manovratore delle Ferrovie, si trovava in questa stanza per essere interrogato circa la sua partecipazione o meno all’operazione dinamitarda alle banche, che aveva causato la morte di ben sedici cittadini innocenti! E qui sono parole sue testuali, signor questore: «Sussistevano sul suo conto pesanti indizi»! Ha detto cosí? QUESTORE MATTO Sí, ma in primo tempo, signor Giudice... poi... Siamo appunto al primo tempo... andiamo per ordine: verso mezzanotte l’anarchico, “preso da raptus”, è sempre lei dottore che parla, preso da raptus si è buttato dalla finestra sfracellandosi al suolo. Ora, che cos’è il «raptus»? Dice il Bandieu che il «raptus» è una forma esasperata di angoscia suicida che afferra individui anche psichicamente sani, se in loro è provocata un’ansia violenta, un’angoscia disperata. Giusto? QUESTORE e COMMISSARIO Giusto. 9/27/2012 42 MATTO Allora vediamo, chi, che cosa ha procurato quest’ansia, quest’angoscia? Non ci resta che ricostruire l’azione: tocca a lei entrare in scena, signor questore. QUESTORE MATTO Sí, avanti: le spiace recitarmi il suo famoso ingresso? QUESTORE MATTO Io? Scusi, quale famoso? Quello che ha determinato il raptus. QUESTORE Signor Giudice... ci dev’essere un equivoco, non l’ho fatta io quell’entrata, ma un mio vice, un collaboratore. . . MATTO Eh, eh, non è bello buttare la responsabilità sui propri dipendenti, anzi è bruttino... Su, si riabiliti e reciti la parte... COMMISSARIO SPORTIVO Ma signor Giudice, è stato uno di quegli espedienti a cui si ricorre spesso... in ogni polizia, cosí, per fare confessare l’indiziato. MATTO Ma chi l’ha chiamata lei? Lasci parlare il suo superiore, per piacere! Ma sa che è un bel maleducato? D’ora in poi risponda solo se interrogato... capito? E lei dottore prego, mi reciti quest’entrata, in prima persona. QUESTORE D’accordo. Le cose sono andate più o meno cosí: l’anarchico indiziato si trovava lí, proprio dove è seduto lei. 9/27/2012 43 Il mio collabora... cioè io, sono entrato con una certa irruenza... MATTO Bravo! QUESTORE MATTO E l’ho aggredito! Cosí mi piace! QUESTORE Caro il mio manovratore, nonché sovversivo... devi piantarla di prendermi in giro... MATTO No, no per favore... attenersi al copione. (Mostra i verbali) Qui non c’è censura... non ha detto cosí! QUESTORE MATTO S’è limitato al sedere? QUESTORE MATTO Beh, sí ho detto: hai finito di prendermi per il sedere! Sí, glielo giuro. La credo, vada avanti. Come ha chiuso? QUESTORE Abbiamo le prove che le bombe alla stazione sei stato tu a metterle. MATTO Quali bombe? QUESTORE (abbassando il tono: discorsivo) Sto parlando dell’attentato del venticinque... 9/27/2012 44 MATTO No, risponda con le stesse parole di quella sera. Immagini che sia io il ferroviere anarchico. Su, coraggio, quali bombe? QUESTORE Non fare lo gnorri! Lo sai benissimo di che bombe parlo: quelle che avete messo nei vagoni alla stazione centrale, otto mesi fa. MATTO Ma voi le avevate davvero queste prove? QUESTORE No, ma come le stava appunto spiegando il Commissario prima, si trattava di uno di quei soliti inganni a cui si ricorre spesso noi della polizia... MATTO Ah ah... che lenze! (Sferra una manata sulle spalle del Questore che resta allocchito). QUESTORE Però avevamo dei sospetti... Dal momento che l’indiziato era l’unico ferroviere anarchico di Milano... era facile arguire che fosse lui... MATTO Certo, certo è lapalissiano, direi ovvio. Cosí, se è indubbio che le bombe in ferrovia le abbia messe un ferroviere, possiamo anche arguire di conseguenza che al Palazzo di Giustizia di Roma, quelle famose bombe le abbia messe un Giudice, che al monumento al Milite Ignoto le 9/27/2012 45 abbia messe il comandante del corpo di guardia e che alla Banca dell’Agricoltura, la bomba sia stata messa da un banchiere o da un agrario, a scelta. (Si imbestialisce all’istante) Andiamo, signori... io sono qui per fare un’inchiesta seria, non per giocare ai sillogismi cretini! Proseguiamo! Qui dice: (legge su di un foglio) «L’anarchico non sembrava toccato dall’accusa, sorrideva incredulo». Chi ha fatto questa dichiarazione? COMMISSARIO MATTO Io, signor Giudice. Bravo, allora “sorrideva”... ma qui si commenta anche: sono parole vostre... testuali... riprese anche dal Giudice che ha archiviato l’inchiesta... «indubbiamente ha concorso nella crisi suicida la paura di perdere il posto, d’essere licenziato». Ma come, prima sorrideva incredulo, e poi tutto a un tratto ha paura? Ma chi gliel’ha messa ’sta paura?... Chi è andato giù a piedi giunti a parlargli di licenziamenti in tronco? COMMISSARIO MATTO No, glielo giuro, per quanto mi riguarda... io... Per favore, non minimizziamo... E che, non sarete mica dei violinisti voi due... andiamo, tutti i poliziotti di ’sto 9/27/2012 46 mondo vanno giù di brutto che è un piacere, e non capisco perché, proprio voi, dovreste essere gli unici ad andarci con la vaselina? Ma la guardate la televisione?... I serial sulla polizia?... Ma è nel vostro diritto che vi comportiate cosí! Ma che, scherziamo? QUESTORE MATTO e COMMISSARIO Grazie signor Giudice! Prego. D’altraparte si sa, certe volte è anche pericoloso, uno va a dire a un anarchico: «per te si mette male, chissà i dirigenti delle ferrovie quando gli diremo che sei un anarchico... ti sbattono in mezzo ad una strada... licenziato!» E quello si abbatte... Un anarchico, diciamoci la verità, ci tiene più di tutti al posto... in fondo sono dei piccoli borghesi... attaccati alle loro piccole comodità: lo stipendio fisso tutti i mesi, la gratifica... la tredicesima, la pensione, la mutua, una vecchiaia serena... nessuno più dell’anarchico pensa alla propria vecchiaia, credetemi... sto parlando degli anarchici nostrani, naturalmente... quei pantofolai di adesso... Niente da fare con quelli di una volta... quelli scacciati di terra in terra... lei se ne intende di scacciati, signor Questore? Oh oh, ma cosa sto a dire?! Quindi, 9/27/2012 47 ricapitolando, voi abbattete moralmente l’anarchico, lo amareggiate, e lui si butta... COMMISSARIO Se mi permette, signor Giudice, per onestà non è avvenuto subito... manca ancora il mio intervento. MATTO Già già, ha ragione... prima è successo ancora che lei Commissario è uscito, poi è rientrato, e dopo una pausa artistica ha detto... Forza Commissario, reciti la sua battuta... e immagini sempre che l’anarchico sia io... COMMISSARIO Sí, senz’altro (esce e rientra recitando): «Mi hanno telefonato adesso da Roma... c’è una bella notizia per te: il tuo amico, pardon, compagno ballerino ha confessato... ha ammesso di essere stato lui a mettere la bomba alla Banca di Milano». MATTO Era vero? COMMISSARIO No, naturalmente. MATTO E lui, il ferroviere, come l’ha presa? COMMISSARIO Beh, male, è diventato pallido... ha chiesto una sigaretta... se l’è accesa... MATTO E poi si è buttato. QUESTORE No, non subito... 9/27/2012 48 MATTO Nella prima versione lei ha detto: «subito». Vero? QUESTORE MATTO Sí, è vero. Per di più sempre lei, parlando con la stampa e alla televisione, ha dichiarato che l’anarchico prima del tragico gesto si sentiva ormai perduto... era «incastrato». Ha detto cosí? QUESTORE MATTO Sí, ho detto proprio cosí: «incastrato». E poi, cos’ha dichiarato ancora? QUESTORE Che il suo alibi, quello secondo cui avrebbe trascorso il famoso pomeriggio dell’attentato a giocare alle carte in un’osteria del naviglio, era crollato, non reggeva più. MATTO Quindi che l’anarchico era da ritenersi fortemente indiziato anche per gli attentati alle Banche di Milano, oltre che ai treni. E ha aggiunto, per finire, che il gesto suicida dell’anarchico era un «evidente atto di accusa». QUESTORE MATTO Sí, l’ho detto. E lei Commissario ha urlato che quello, da vivo, era un delinquente, un mascalzone! Ma dopo appena qualche settimana, lei, signor Questore, ha dichiarato, ecco il documento, (gli mostra un foglio) che «naturalmente» ripeto 9/27/2012 49 «naturalmente» sul povero ferroviere non pesavano indizi concreti. Giusto? Quindi era del tutto innocente. E anche lei Commissario, ha persino commentato: «quell’anarchico era un bravo ragazzo». QUESTORE MATTO Sí, ammetto... ci siamo sbagliati... Per carità... tutti ci si può sbagliare. Ma voi, scusate, l’avete fatta un po’ grossa, lasciatemelo dire: prima di tutto fermate arbitrariamente un libero cittadino, poi abusate della vostra autorità per trattenerlo oltre il termine legale, quindi ’sto povero manovratore me lo traumatizzate andandogli a dire che avete le prove che lui è il dinamitardo delle ferrovie, poi gli create più o meno volutamente la psicosi che perderà il posto di lavoro, poi che il suo alibi del gioco delle carte è crollato, e per finire, mazzata con rintocco: che il suo amico e compagno di Roma si è confessato colpevole della strage di Milano. Il suo amico è un assassino schifoso?! Tanto che lui commenta sconsolato: «è la fine dell’anarchia», e si butta! Dico, ma siamo matti? A ’sto punto perché meravigliarci se a uno sfottuto a ’sta maniera gli prende il raptus?! Eh no, eh 9/27/2012 50 no, mi spiace, ma voi a mio avviso siete colpevoli, eccome! Siete totalmente responsabili della morte dell’anarchico! Da incriminare subito per istigazione al suicidio! QUESTORE Ma signor Giudice, come è possibile?! Il nostro mestiere, lo ha ammesso anche lei, è quello di interrogare gli indiziati, e per poterli far parlare, per forza, ogni tanto, bisogna ricorrere a stratagemmi, trappole, e qualche violenza psichica... MATTO Eh, no, qui non si tratta di «qualche», ma di una continua violenza! Tanto per cominciare avevate o no le prove assolute che quel povero ferroviere avesse mentito circa il proprio alibi? Rispondete! QUESTORE MATTO No, non avevamo prove assolute... ma... I «ma» non mi interessano! Esistono ancora o no, due o tre pensionati che convalidano a tutt’oggi il suo alibi? COMMISSARIO MATTO Sí, ci sono. Quindi avete mentito anche alla televisione e alla stampa, dicendo che l’alibi era crollato e che sussistevano pesanti indizi? Dunque le trappole, i tranelli, le frottole non le usate solo per far cascare gli indiziati, ma anche per 9/27/2012 51 fregare, per sorprendere la buona fede del popolo credulone e fesso! La notizia che il ballerino anarchico aveva confessato, da dove viene? COMMISSARIO MATTO Ce la siamo inventata noi. Oheu, ma che fantasia! Dovreste fare gli scrittori voi due. E forse ne avrete l’occasione, credetemi. In galera si scrive benissimo. (Pausa) Vi sentite abbacchiati eh! E allora vi voglio aggiungere con tutta franchezza che a Roma hanno le prove schiaccianti di colpe gravissime nei vostri riguardi. Che siete ambedue spacciati; e che i Ministeri della Giustizia e degli Interni hanno deciso di scaricarvi, di dare un esempio il più severo possibile per ristabilire un credito che la polizia ha ormai perduto ! QUESTORE No, è incredibile! COMMISSARIO MATTO Ma come possono... Sicuro: due carriere rovinate! È la politica, cari miei! Prima servivate ad un certo gioco: c’era da stangare le lotte sindacali... creare il clima dell’«ammazza il sovversivo». Adesso invece s’è un po’ voltata... la gente sulla morte 9/27/2012 52 dell’anarchico defenestrato s’è troppo indignata... vuole due teste... e lo Stato gliele dà! QUESTORE Proprio le nostre?! COMMISSARIO MATTO Appunto ! C’è un vecchio detto inglese che dice: «il padrone aizza i mastini contro i villani... se i villani si lamentano dal re, il padrone, per farsi perdonare, ammazza i mastini». QUESTORE MATTO E voi pensate... davvero... siete convinto? E chi sono, io, se non il vostro giustiziere? COMMISSARIO QUESTORE Maledetto mestiere! ! So io, chi mi ha fatto la forca... ah, ma gliela faccio pagare! MATTO Certo che saranno in molti a goderne della vostra disgrazia... a sghignazzare soddisfatti. COMMISSARIO Già, a cominciare dai nostri colleghi... è quello che mi fa andare in bestia! QUESTORE Per non parlare dei giornali! COMMISSARIO rotocalchi? Chissà come ci sbatteranno! Se li immagina i 9/27/2012 53 QUESTORE Chissà cosa non ti tireranno fuori, ’sti vermi, che prima venivano a leccarci le mani... «Dagli allo sbirro!» COMMISSARIO MATTO «Era un sadico, un violento! » Per non parlare delle umiliazioni... le ironie... QUESTORE E gli sfottò. Tutti che ti volteranno le spalle... manco un posto da guardiano di macchine troviamo più! COMMISSARIO MATTO Mondo bastardo! No, Governo bastardo! QUESTORE A ’sto punto, ci dica lei: cosa ci resta da fare? Ci consigli! MATTO Io? E che vi posso dire? COMMISSARIO MATTO Io, al vostro posto... QUESTORE MATTO Al nostro posto? Mi butterei dalla finestra! COMMISSARIO MATTO Sí, ci consigli lei! e QUESTORE Come?! Mi avete chiesto un consiglio... e a sto punto, piuttosto di sopportare una simile umiliazione... Datemi retta, buttatevi! Su, coraggio! QUESTORE Sí, va bene, ma che c’entra?! 9/27/2012 54 Appunto, non c’entra. Si lasci prendere dal raptus e si MATTO butti! (Li sospinge entrambi verso la finestra). COMMISSARIO e QUESTORE Ma MATTO no, aspetti! Aspetti! Ma che «aspetti»? Cosa aspettate? Che ci state a fare su ’sta terra schifa? Ma è vita questa? Mondo bastardo, Governo bastardo... Tutto è bastardo! Buttiamoci! (Li trascina verso la finestra con veri e propri strattoni). QUESTORE Ma no, signor Giudice che fa? Io ho ancora speranza! Non c è più speranza, siete finiti... volete capirla? MATTO Finiti!! Giù! QUESTORE e COMMISSARIO Aiuto! MATTO Non spinga... per favore! Non sono io che spingo, è il «raptus». Evviva il «raptus» liberatore! (Li afferra per la vita e li costringe a montare sul parapetto della finestra, li spinge cercando di buttarli di sotto). QUESTORE e COMMISSARIO No, Entra l’Agente AGENTE Che succede dottore? no, aiuto! Aiuto! 9/27/2012 55 (mollando la presa) Ah, ah, niente, non è successo MATTO niente... vero Commissario? Vero signor Questore? Su, tranquillizzi questo suo Agente. QUESTORE (scende tremebondo dalla balaustra) Beh, sí, stai comodo... è stato solo... MATTO Un « raptus ». AGENTE MATTO Sí, volevano buttarsi dalla finestra. AGENTE MATTO Un « raptus »? Anche loro? Sí, ma non lo dica ai giornalisti, per carità! AGENTE No, no. COMMISSARIO Ma non è vero, era lei, signor Giudice, che voleva... QUESTORE AGENTE Lei voleva buttarsi, signor Giudice? QUESTORE MATTO Appunto. No, lui spingeva. È vero, è vero: io li spingevo. E per poco non ci cascano sul serio... erano disperati. Ci vuole un niente, quando uno è disperato... AGENTE Eh, sí: «un niente»! 9/27/2012 56 MATTO E, li guardi... lo sono ancora disperati... guardi che facce da funerale! AGENTE (eccitato dalla confidenza del Giudice) Sì, con decenza parlando... mi sembrano un po’ sulla tazza, come si dice... QUESTORE Ehi, ma siamo impazziti? AGENTE Mi scusi, volevo dire sul water. MATTO Su, su con la vita, e tirate l’acqua... come si dice. Allegria, dottori! QUESTORE Eh, parla bene lei... Nella nostra posizione... Le assicuro che c’è stato un momento in cui... quasi quasi, mi stavo buttando sul serio! AGENTE Si stava per buttare? Di persona? COMMISSARIO MATTO Beh, anch' io! Vedete, vedete dottori, quando si dice il «raptus»! E di chi sarebbe stata la colpa? QUESTORE Di quei bastardi del Governo... e di chi se no... che prima ti sollecitano... «reprimere, creare il clima della sovversione, del disordine incombente»... COMMISSARIO «Del bisogno di uno stato forte! » Tu ti butti allo sbaraglio, e poi... 9/27/2012 MATTO 57 No, niente affatto, la colpa sarebbe stata soltanto mia! QUESTORE MATTO Sua? E perché? Perché non è vero niente, ho inventato tutto io! QUESTORE Come sarebbe a dire? Non è vero che a Roma ci vogliono scaricare? MATTO No, non ci pensano nemmeno. COMMISSARIO MATTO Mai avute prove. COMMISSARIO MATTO E le prove schiaccianti? E la storia del Ministro che voleva le nostre teste? Tutta una balla: il Ministro vi adora, siete le pupille dei suoi occhi. E il Capo della Polizia poi, quando sente i vostri nomi si commuove... e chiama la mamma! QUESTORE MATTO Non scherza, vero? Niente affatto! Tutto il Governo vi ama! E vi dirò che anche il detto inglese del padrone che ammazza i mastini è falso. Nessun padrone ha mai ammazzato un mastino per dare soddisfazione ad un contadino! Se mai è successo il contrario. E se il mastino muore nella rissa, il re manda subito telegrammi di cordoglio al padrone. E corone con bandiere! 9/27/2012 58 Il Commissario fa per prendere la parola, il Questore nervoso si secca. COMMISSARIO QUESTORE Se non ho frainteso... Certo che ha frainteso... Lasci parlare me, Commissario... COMMISSARIO QUESTORE Sí, scusi, dottore. Non capisco perché lei, signor Giudice, abbia voluto montare tutta questa fandonia... MATTO Fandonia? Ma no, si tratta di quei normali «trabocchetti» o «inganni» a cui anche la magistratura ricorre qualche volta per dimostrare alla polizia quanto questi metodi siano incivili, per non dire criminali! QUESTORE Allora, lei continua a rimanere nella convinzione che se l’anarchico s’è buttato dalla finestra, saremmo stati noi a spingervelo? MATTO Me l’avete convalidato voi stesso un momento fa... perdendo la testa! 9/27/2012 59 Ma noi non eravamo presenti nell’attimo in cui COMMISSARIO s’è buttato. Domandi alla guardia! GUARDIA Sí, signor Giudice, loro erano appena usciti quando quello s’è buttato! MATTO Sarebbe come a dire che uno innesca una bomba in una banca, e poi esce, non è colpevole perché non era presente al momento dello scoppio! Ah, andiamo bene con la logica qui! QUESTORE Ma no, signor Giudice, c’è stato un equivoco... l’Agente si riferiva alla prima versione... noi stiamo parlando della seconda. MATTO Ah già... perché c’è stata una specie di ritrattazione in un secondo tempo. QUESTORE Beh, proprio ritrattazione non direi... una semplice correzione. MATTO Giusto. Sentiamo: che cosa avete corretto? Il Questore fa cenno al Commissario. COMMISSARIO Beh, abbiamo... 9/27/2012 60 MATTO Vi avverto che anche per questa nuova versione ho qui i verbali. Prego: sentiamo... COMMISSARIO Abbiamo corretto l’ora del... come dire... dell’inganno... MATTO Come l’ora dell’inganno? QUESTORE Sí, insomma, abbiamo dichiarato che il tranello dell’anarchico con relative frottole invece che a mezzanotte gliel’avevamo recitato verso le otto di sera. COMMISSARIO MATTO Alle venti, insomma! Ah, avete anticipato tutto di quattro ore, anche il volo dalla finestra! Una specie di orario estivo sviluppato! COMMISSARIO No, il volo no... quello è avvenuto sempre a mezzanotte... invariato. C’erano i testimoni. QUESTORE Fra gli altri quel giornalista che stava nel cortile, si ricorda? (Il Giudice fa cenno di no). Quello che ha sentito i tonfi sul cornicione e al suolo ed è accorso per primo... quello s’è segnato subito l’ora. MATTO Va bene... il suicidio è avvenuto a mezzanotte e il saltafosso bidone alle venti... E allora, come la mettiamo con il raptus? Dico... è sul raptus, fino a prova contraria che 9/27/2012 61 si basa tutta la vostra versione del suicidio... Tutti quanti, a cominciare dal Giudice istruttore per finire al pubblico ministero, avete sempre insistito sul fatto che quel poveraccio si sarebbe buttato: «causa raptus improvviso»... e adesso, sul più bello, mi sbattete via il «raptus». QUESTORE No, no... noi non glielo sbattiamo via affatto il «raptus»? MATTO E sí che lo sbattete! Mi distanziate il suicidio di addirittura quattro ore dal momento in cui lei o quel suo collaboratore entrate e gli fate lo scherzo gigante dell’«Abbiamo le prove!» E dove mi va a finire cosí il «raptus » all’improvviso? Dopo quattro ore... hai voglia... avrebbe avuto il tempo di smaltire altro che quella di balla, l’anarchico... potevate anche raccontargli che Bakunin era un pappone e faceva il confidente della polizia e del Vaticano, ed era lo stesso! QUESTORE MATTO Ma era proprio quello che volevamo, signor Giudice! Volevate raccontargli di Bakunin pappone? QUESTORE No, volevamo dimostrare che il «raptus» non può essere stato determinato dai nostri inganni, dalle nostre false 9/27/2012 62 affermazioni... insomma proprio perché da quel momento all’altro del suicidio sono trascorse quattro ore! MATTO E già e già, ha ragione! Ma che bella pensata... che bravo!!! QUESTORE MATTO Grazie signor Giudice. E già, cosí nessuno può più incolparvi di certo: la balla cattiva c’è stata, ma non può considerarsi determinante! COMMISSARIO MATTO Esatto. Quindi siamo innocenti. Bravi. Non si capisce perché poi quel poveraccio si sia buttato dalla finestra, ma non ha importanza, per adesso, importante è che voi risultiate innocenti. QUESTORE Grazie ancora. Le dirò con sincerità che temevo lei partisse prevenuto nei nostri riguardi. MATTO Prevenuto? COMMISSARIO MATTO Sí, che ci volesse colpevoli ad ogni costo. Per carità... è proprio all'opposto semmai: vi dirò che se mi sono comportato in modo un po’ duro e provocatorio, è stato solo per indurvi a produrre prove e argomenti tali da mettermi in condizioni di aiutarvi il più possibile ad uscirne vittoriosi. 9/27/2012 63 QUESTORE Ne sono sinceramente commosso... È bello sapere che la magistratura è sempre la miglior amica della polizia!!! MATTO Diciamo collaboratrice... COMMISSARIO e QUESTORE Sí, MATTO diciamo. Ma anche voi dovete collaborare perché io vi possa aiutare fino in fondo... e rendere inattaccabile la vostra posizione. QUESTORE Senz’altro. COMMISSARIO MATTO Con piacere. Per prima cosa dobbiamo provare, con argomenti inconfutabili, che, durante quelle quattro ore, l’anarchico aveva smaltito ogni più piccolo scoramento, il famoso «crollo psicologico», come lo chiama il Giudice archiviatore. COMMISSARIO Beh, c’è la testimonianza dell’Agente, qui, e anche la mia, in cui si dichiara che l’anarchico, dopo un primo moto di sconforto, si riprendeva... MATTO E a verbale? COMMISSARIO Sí, credo... 9/27/2012 64 MATTO Sí, sí, c’è, fa parte della seconda versione dei fatti... eccola. (Legge) «Il ferroviere si calma e dice che fra lui e l’ex ballerino non c’erano buoni rapporti». Ottimo! E non dimentichiamo che il nostro ferroviere era a conoscenza del fatto che nel gruppo anarchico romano bazzicassero un sacco di spie e confidenti della polizia... Lui gliel’aveva anche detto al ballerino: «La polizia e i fascisti vi adoperano per far scoppiare disordini... siete pieni di provocatori pagati... che vi portano dove vogliono... e poi chi ci andrà di mezzo sarà tutta la sinistra!» COMMISSARIO MATTO Può darsi che abbiano litigato proprio per questo! Già, e dal momento che il ballerino non gli aveva dato retta; forse il nostro ferroviere ha cominciato a sospettare che anche lui fosse un provocatore. QUESTORE MATTO Ah, può darsi. Quindi, non importandogli niente, prova inconfutabile: l’anarchico era sereno. COMMISSARIO Anzi sorrideva addirittura... si ricorda, l’ho dichiarato io stesso fin dalla prima versione. 9/27/2012 MATTO 65 Già, ma c’è purtroppo il guaio, che nella prima versione siete anche andati a raccontare che l’anarchico s’era acceso una sigaretta, «abbattuto»! QUESTORE Ha ragione, signor Giudice. E che è stata un’idea sua, del giovanotto qui; gliel’avevo anche detto: le sceneggiate lasciamole fare ai cinematografari, noi facciamo i poliziotti. .. MATTO Datemi retta, a ’sto punto, l’unica, per capirci qualche cosa, se vogliamo trovare una soluzione organica, è buttare tutto all’aria e ricominciare da capo. COMMISSARIO MATTO Dobbiamo dare una terza versione? Per carità! Basta rendere più plausibili le due che abbiamo già. QUESTORE MATTO Giusto! Dunque, punto primo, regola prima: quel che è detto è detto e non si torna più indietro, perciò resta fisso che lei Commissario e lei o chi per lei signor Questore avete fatto il vostro saltafosso bidone... che l’anarchico s’è fumata la sua ultima sigaretta, che ha recitato la sua frase melodrammatica... ma è qui che abbiamo la variante: non si 9/27/2012 66 è buttato dalla finestra perché non era ancora mezzanotte, erano solo le otto. QUESTORE MATTO Come da seconda versione... E si sa un ferroviere rispetta sempre l’orario! Fatto sta che cosí abbiamo tutto il tempo di fargli QUESTORE cambiare umore... tanto da fargli rimandare l’intento suicida. COMMISSARIO MATTO Non fa una grinza! Sí, ma come è avvenuto questo cambiamento? Il tempo da solo non basta a medicare certe ferite... qualcuno l’avrà aiutato... che so, con qualche gesto... AGENTE MATTO Io gli ho dato un chewing-gum! Bravo. E voi? QUESTORE MATTO Ma, io non c’ero... No, questo è un momento troppo delicato, lei doveva esserci! QUESTORE MATTO D’accordo, c’ero. Bene, tanto per cominciare... possiamo dire che la costernazione in cui era caduto l’anarchico vi aveva un po’ commossi? 9/27/2012 67 COMMISSARIO Sí, a me mi aveva proprio commosso! E possiamo aggiungere che vi era dispiaciuto l’averlo MATTO amareggiato... signor questore... lei, un uomo cosí sensibile! QUESTORE Sí, in fondo m’aveva fatto una certa pena... mi era dispiaciuto. MATTO Perfetto! E scommetto che non ha potuto fare a meno di posargli una mano sulla spalla... QUESTORE MATTO Andiamo, è un gesto paterno... QUESTORE MATTO Beh, forse... ma non ricordo. Io sono sicuro che l’ha fatto! La prego... mi dica di sí!... AGENTE Sí, sí, l’ha fatto... l’ho visto io! QUESTORE MATTO No, non credo. Beh, se m ha visto lui... (rivolto al Commissario) E lei invece gli ha mollato un buffetto sulla guancia... cosí. (Gli dà un buffetto). COMMISSARIO No, mi spiace deluderla, ma sono sicuro che no... non gli ho dato buffetti. MATTO Certo che mi delude... e sa perché? Perché quell’uomo oltreché anarchico era un ferroviere! 9/27/2012 68 Se l’era dimenticato? E sa che significa ferroviere? Significa qualcosa che è legata per tutti alla nostra infanzia... significa trenini elettrici e a molla. Lei da bambino non ha mai avuto trenini? COMMISSARIO Sí, ne avevo uno proprio a vapore... col fumo... un treno blindato, naturalmente. MATTO E faceva anche tu-tut? COMMISSARIO MATTO Sí, tu-tut... È splendido! Ha detto tu-tut... e le si sono illuminati gli occhi! No, lei dottore non può che aver sentito affetto per quell’uomo... perché nel suo inconscio era legato al suo trenino... e se l’indiziato fosse stato, che so, un banchiere, lei non l’avrebbe nemmeno guardato, ma era un ferroviere e... lei, ne sono più che certo... lei gli ha dato il buffetto! AGENTE MATTO Sí, è vero... l’ho visto io: gliel’ha dato: due buffetti! Vede... ho i testimoni! E che cosa ha aggiunto mentre lo buffettava? COMMISSARIO Non ricordo... 9/27/2012 MATTO 69 Glielo dico io cosa ha detto: gli ha detto: «Su, su... non abbatterti cosí... - e l’ha chiamato per nome- vedrai, l’anarchia non morirà!». COMMISSARIO MATTO Ma, non mi pare... Eh no... per dio... lei l’ha detto... se no mi arrabbio. Guardi il nervo sul collo. Ammette sí o no d’averlo detto? COMMISSARIO MATTO Eh, va bene, se le fa piacere... E allora lo dica.. . devo metterlo a verbale. (Inizia a scrivere). COMMISSARIO Beh, ho detto... su, su... ragazzo, non te la prendere... vedrai... l’anarchia non morirà! MATTO Bene... e poi avete cantato! QUESTORE MATTO Abbiamo cantato...?! Per forza, arrivati a ’sto punto... s’è creato un clima di tale amicizia, di cameratismo... che non si può fare a meno di cantare tutti in coro! Sentiamo, cosa avete cantato? «Nostra patria è il mondo intiero», immagino... QUESTORE No, scusi signor Giudice ma sul fatto del canto in coro non la possiamo proprio più seguire! 9/27/2012 70 MATTO Ah, non mi seguite?... E allora sapete che vi dico? Io vi mollo e arrangiatevi... son fatti vostri! Ordinerò i fatti cosí come me li avete esposti. Sapete cosa ne sortirà? Scusatemi l’espressione vivace: ne verrà fuori un gran casino! Sí, proprio! Prima dite una cosa, poi la ritrattate... date una versione, dopo mezz’ora ne date un’altra tutta diversa... non vi trovate nemmeno d’accordo fra di voi... qui c’è un appuntato che racconta addirittura che l’anarchico avrebbe già tentato di buttarsi una prima volta, lo stesso giorno nel tardo pomeriggio, in vostra presenza... e voi di ’sto particolare da niente non ne avete manco accennato. Fate dichiarazioni a tutta la stampa e, se non mi sbaglio addirittura al telegiornale, di questo tenore: «naturalmente» degli interrogatori fatti all’anarchico non esiste nessun verbale, non s’è fatto in tempo... e dopo un po’: miracolo, ne saltano fuori addirittura due o tre di verbali... e firmati da lui... di suo pugno! Da vivo! Ma se un indiziato si contraddicesse una metà di come vi siete impapocchiati voi, l’avreste come minimo accoppato! Sapete cosa pensa a ’sto punto di voi la gente? Che siete dei gran cacciaballe... oltre 9/27/2012 71 che dei birichini... Ma chi volete che vi creda più ormai, oltre il Giudice archiviatore, naturalmente. E sapete la ragione principale del perché la gente non vi crede?... Perché la vostra versione dei fatti, oltre che strampalata, manca di umanità... Non c’è mai un momento di commozione... nessuno di voi che si lasci mai andare... che sbrachi... magari che rida, pianga... canti!... La gente vi saprebbe perdonare tutte le contraddizioni in cui siete caduti ad ogni piè sospinto, se, in cambio, dietro a questi impacci, riuscisse ad intravedere un cuore... due «uomini umani», che si lasciano afferrare alla gola dalla commozione e, ancorché poliziotti, cantano con l’anarchico la sua canzone... pur di fargli piacere... «nostra patria è il mondo intiero»... chi non scoppierebbe in lacrime... chi non urlerebbe i vostri nomi festanti ascoltando una simile storia! Vi prego! Per il vostro bene... perché l’inchiesta vada in vostro favore... Cantate! (Inizia a cantare sottovoce ammiccando ai poliziotti che impacciati uno dopo l’altro accennano a cantare con lui) Raminghi per le terre e per i mari per un’idea lasciamo i nostri cari. 9/27/2012 72 Forza! voce! (Li afferra addirittura per le spalle esaltandoli) Nostra patria è il mondo intiero... - voce per dio! nostra legge è la libertà ed un pensiero ed un pensiero... nostra patria è il mondo intiero... Lentamente, sul coro a voce piena, scende il buio. 9/27/2012 73 SECONDO TEMPO Prima ancora che ritorni la luce i quattro riprendono a cantare come nel finale del primo tempo, per terminare nell’acuto risolutivo con la luce che rimonta in «totale». IL MATTO (applaude, abbraccia e stringe mani) Bravi, bravi! Adesso sí, che ci siamo. A questo punto nessuno potrà più mettere in dubbio che l’anarchico non fosse più che sereno! COMMISSARIO MATTO Io azzarderei che fosse contento. Certo, si sentiva come a casa. Fra i componenti di uno di quei circoli romani dove per l’appunto sono sempre di più i poliziotti travestiti, che gli anarchici veri. QUESTORE Il fuoco di fila delle nostre contestazioni false non aveva minimamente intaccato la sua psiche. MATTO Quindi niente raptus; il raptus viene dopo. (Indica il Commissario) Quando? COMMISSARIO MATTO Verso mezzanotte. Causato da che cosa? QUESTORE Beh, io credo che la ragione... 9/27/2012 74 MATTO No, no, per dio! Lei non crede niente... Lei non deve saperne niente, signor questore! QUESTORE MATTO Come, non devo sapere? Ma porco cane, siamo qui che facciamo i salti mortali per tirarla via di mezzo, per dimostrare che lei con la morte del ferroviere non ha niente a che fare... perché non era nemmeno presente... QUESTORE MATTO Ha ragione, mi scusi... ero distratto. Eh ma lei si distrae un po’ troppo, dottore... Stia più attento... Dunque, come diceva Totò in una vecchia farsa «a quest’ora il questore in questura non c’era!» Ma c’era il Commissario. COMMISSARIO MATTO Sí, io c’ero, però di lí a poco me ne sono uscito... Ah, ci rifacciamo con lo scaricamento. Da bravo, mi racconti cosa è successo intorno alla mezzanotte. COMMISSARIO Eravamo in questa stanza in sei: quattro agenti, io... un tenente dei carabinieri. MATTO Ah, sí, quello che poi hanno promosso capitano. COMMISSARIO MATTO Sí, lui. E che si faceva? 9/27/2012 75 COMMISSARIO MATTO Lo si interrogava. Ancora? «Dov’eri, cosa facevi? Parla! Non fare il furbo...» COMMISSARIO Ma no, signor Giudice... Noi lo si stava interrogando scherzosamente... MATTO Ma va, «scherzosamente»? COMMISSARIO Gliel’assicuro... domandi alla guardia... (e sospinge l’agente verso il Giudice). MATTO Non ce n’è bisogno; è incredibile. (Mostra un foglio) Ma c’è anche sulla deposizione fatta davanti al Giudice archiviatore. COMMISSARIO Certo, e lui non l’ha messo minimamente in dubbio. MATTO Ah, ma ci credo anch’io... ma in che senso «scherzosamente»? COMMISSARIO Nel senso che si scherzava... lo si interrogava cercando di riderci sopra. MATTO Non capisco; giocavate allo schiaffo del soldato? Vi mettevate delle maschere, suonavate trombette? 9/27/2012 76 COMMISSARIO Beh, non proprio fino a quel punto... Ma insomma la si buttava sul ridere, si faceva il verso agli indiziati... qualche calembour... qualche lazzo. AGENTE Sí, sí, si rideva moltissimo. Sa, il Commissario, non pare, ma è un burlone... vedesse quando è in vena che interrogatori spassosi che fa... ah ah ah che ridere! MATTO Adesso capisco perché da Roma hanno deciso di cambiarvi il motto. QUESTORE MATTO Sí, il vostro, l’hanno deciso al ministero. QUESTORE MATTO Il motto della polizia? Ce lo cambiano? Beh, diciamo piuttosto che ve lo completano... Come fa adesso? COMMISSARIO MATTO La polizia è al servizio del cittadino. Ecco, ed ora in poi sarà «la polizia è al servizio del cittadino per divertirlo!» QUESTORE MATTO Ah, ah, ma lei ci sta prendendo in giro. Nient’affatto, io sono più che convinto che voi trattiate gli indiziati scherzosamente come asserite... io mi ricordo, ero a Bergamo durante gli interrogatori a quella cosiddetta 9/27/2012 77 «banda del lunedì» – vi ricordate, c’erano di mezzo pure un prete, un medico, il farmacista... quasi tutto un paese incriminato, che poi risultò innocente. Ebbene abitavo in un alberghetto proprio vicino alla questura dove si svolgevano gli interrogatori e quasi tutte le notti ero svegliato da urla e lamenti che in un primo tempo credevo di gente pestata, bastonata... ma poi ho capito che si trattava di risate. Sí, risate un po’ sguaiate degli interrogati: «Ah ah, oh mamma! Basta, ah ah! Aiuto, non ce la faccio più! Commissario basta che mi fa morire dal ridere! » QUESTORE Ironia a parte, lei sa che, appresso, dal comandante all’ultimo appuntato... furono tutti condannati, quelli! MATTO Certo, per eccesso di comicità! (I poliziotti fanno smorfie di insofferenza). No, no, non sto scherzando: voi non ve ne siete ancora resi conto di quanti, non colpevoli inventino gabole pur di riuscire a farsi portare in questura! Voi li credete anarchici, comunisti, potere operaio, sindacalisti... no, in verità si tratta solo di poveri ammalati depressi, ipocondriaci, malinconici, che si son camuffati da rivoluzionari pur di essere interrogati da voi... e farsi 9/27/2012 78 finalmente quattro belle risate sane! Farsi un po’ di buon sangue, insomma! QUESTORE Io direi che lei ora, signor Giudice, più che prenderci in giro, ci sta addirittura sfottendo! MATTO Per carità, non me lo permetterei mai... QUESTORE (strofinandosi le spalle) Per favore, le spiace se faccio chiudere la finestra? E venuto giù un freddo tutto d’un colpo... MATTO Prego, prego... certo, fa freddo davvero! COMMISSARIO Dipende dal fatto che è appena andato giù il sole. L’Agente, un gesto del Commissario, va a chiudere la finestra. MATTO Già, ma allora, quella sera, il sole non è andato giù. COMMISSARIO MATTO Come? Dicevo, quella sera che l’anarchico s’è buttato, il sole è rimasto su, non c’è stato il tramonto? I tre poliziotti si guardano attoniti. 9/27/2012 79 QUESTORE Non capisco. Il matto finge seccarsi. Dico, se pur essendo di dicembre, la finestra, a MATTO mezzanotte, era ancora spalancata, vuol dire che non faceva freddo... e se non faceva freddo, era solo perché il sole non era ancora tramontato... tramontava più tardi: all’una, come in Norvegia di luglio. QUESTORE Ma no, l’avevano appena aperta... per far cambiare l’aria della stanza... (agli altri due) vero? COMMISSARIO AGENTE MATTO Sa, l’anarchico fumava molto! E avevate aperto i vetri, e pure le imposte? COMMISSARIO MATTO Sí, c’era molto fumo. Sí, anche le imposte. Di dicembre? A mezzanotte con il termometro che scende sotto zero, la nebbia che ti ingessa...? «Via, via, aria! Ma che ci frega della polmonite!» Avevate almeno il cappotto? 9/27/2012 80 COMMISSARIO MATTO Che sportivi! COMMISSARIO QUESTORE MATTO No, eravamo in giacchetta. Ma non faceva affatto freddo, gliel’assicuro! No, non faceva freddo... Ah sí? Quella sera il servizio meteorologico ha dato per tutta l’Italia temperature da far barbellare un orso bianco, e loro non avevano freddo, anzi... «primavera! » Ma che cosa avete: un monsone africano personale che passa di qui ogni notte, o è la «corrente del golfo» che vien su per le cloache del Naviglio e vi passa sotto casa con le fogne?! COMMISSARIO Scusi signor Giudice, ma non capisco; poco fa ha asserito di essere qui apposta per aiutarci, e invece non fa che mettere in dubbio ogni nostra testimonianza, sfotterci, mortificarci... MATTO D’accordo, forse io esagero, forse metterò troppo in dubbio... ma qui pare d’essere davanti a uno di quei giochi per deficienti e ritardati che si leggono sulla settimana enigmistica: «trovare i trentasette errori e contraddizioni in cui è caduto il Commissario Baciocchi Stupidoni». 9/27/2012 81 E come posso aiutarvi? (I poliziotti si siedono muti, sconsolati). Va bene, va bene... non fate quelle facce da funerale... Su con la vita! Vi prometto che da ’sto momento non vi sfotterò più: massima serietà! Lasciamo correre l’antefatto... QUESTORE MATTO Sí, lasciamo correre. ... e veniamo al fatto vero e proprio: al salto. COMMISSARIO MATTO D’accordo. Il nostro anarchico, preso da raptus, vedremo poi di ritrovare insieme una causa un po’ più credibile a questo folle gesto... si alza di scatto, prende la rincorsa... Un momento, chi gli ha fatto il «predellino»? COMMISSARIO MATTO Come: il «predellino”? Insomma, chi di voi si è messo accanto alla finestra con le dita intrecciate all’altezza del ventre: cosí... per fargli appoggiare il piede... e: zam! Un colpo che gli fa sorpassare il parapetto al volo! COMMISSARIO MATTO Ma che dice, signor Giudice, vuole che noi... No, per carità, non scaldatevi... io domandavo cosí... pensavo che, essendo piuttosto altino come salto, con cosí 9/27/2012 82 poca rincorsa, senza aiuto dall’esterno... io non vorrei che qualcuno potesse mettere in dubbio... COMMISSARIO Non c’è nulla da mettere in dubbio signor Giudice, gliel’assicuro... ha fatto tutto da solo!... Non c’era manco una predella di quelle da MATTO competizione? COMMISSARIO MATTO No... Il saltatore portava forse scarpe con tacchetti elastici alla Brumel! COMMISSARIO MATTO No, nessun tacchetto... Bene, cosí, abbiamo: da una parte un uomo alto sí e no 1,60, solo, senza aiuto, privo di scale... dall’altra una mezza dozzina di poliziotti, che pur trovandosi a pochi metri, anzi uno addirittura presso la finestra, non fanno in tempo ad intervenire... COMMISSARIO AGENTE Ma è stato cosí all'improvviso... E lei non ha idea di come fosse agile quel demonio... io ho fatto appena in tempo ad afferrarlo per un piede. MATTO Oh! Vedete, vedete che la mia tecnica della provocazione funziona: lei l’ha afferrato per un piede! 9/27/2012 83 AGENTE Sí, ma mi è rimasta in mano la scarpa, e lui è andato di sotto lo stesso. Non ha importanza. Importante è che sia rimasta la MATTO scarpa. La scarpa è la prova inconfutabile della vostra volontà di salvarlo! COMMISSARIO QUESTORE AGENTE (alla Agenta) Bravo! La ringrazio signor quest... QUESTORE MATTO Certo, è inconfutabile! Zitto! Un momento... ma qui, qualcosa non quadra. (Mostra un foglio ai poliziotti) Il suicida aveva tre scarpe? QUESTORE MATTO Come, tre scarpe? E sí, una sarebbe rimasta tra le mani dell’ agente qui presente che l’ha testimoniato anche qualche giorno dopo il fattaccio... (Mostra il foglio) Ecco qui. COMMISSARIO Sí, è vero... L’ha raccontato ad un cronista del «Corriere della Sera». MATTO Ma qui, in quest’altro allegato, si assicura che l’anarchico morente sul selciato del cortile, aveva ancora ai piedi tutte e due le scarpe. Ne danno testimonianza gli 9/27/2012 84 accorsi, fra i quali un cronista dell’«Unità», ed altri giornalisti di passaggio! COMMISSARIO MATTO Non capisco come possa essere successo... Neanch’io! A meno che quest’agente velocissimo abbia fatto in tempo, precipitandosi per le scale, a raggiungere un pianerottolo del secondo piano, affacciarsi alla finestra prima che passasse il suicida, infilargli la scarpa al volo e risalire come un razzo al quarto piano nell’istante stesso in cui il precipitante raggiungeva il suolo. QUESTORE Ecco, vede, vede, riprende a fare dell’ironia! Ha ragione, è più forte di me... mi scusi. Dunque, tre MATTO scarpe... Scusate, non vi ricordate se per caso fosse tripede? QUESTORE Chi? Il ferroviere suicida... se per caso aveva tre piedi, è MATTO logico portasse tre scarpe. QUESTORE MATTO (seccato) No, non era tripede! Non si secchi, la prego... a parte che da un anarchico ci si può aspettare questo ed altro! AGENTE Questo è vero! QUESTORE Zitto! 9/27/2012 85 Che guaio, per la miseria... bisogna trovare una COMMISSARIO ragione plausibile, se no... MATTO L’ho trovata io! QUESTORE MATTO Sentiamo. Eccola: senz’altro una delle scarpe gli era un po’ grande, e allora, non avendo un sottopiede a portata di mano, ha infilato un’altra scarpa più stretta, prima di infilare quella larga. COMMISSARIO MATTO Due scarpe nello stesso piede? Sí, che c’è di strano?... Come con le calosce, vi ricordate? Quelle soprascarpe di gomma che si portavano una volta... QUESTORE MATTO Appunto, una volta! Ma c’è chi le porta ancora... anzi, sapete che vi dico? Che quella che è rimasta fra le mani dell’agente non era una scarpa, ma una caloscia? COMMISSARIO Ma no, è impossibile: un anarchico con le calosce!... roba da gente all’antica... da conservatori... MATTO Gli anarchici sono molto conservatori... 9/27/2012 86 Squilla il telefono, tutti si arrestano, il Commissario afferra la cornetta. COMMISSARIO Scusate... Si dimmi... un momento... (Al questore) E il piantone, dice che giù alla porta c’è una giornalista che chiede di lei, signor questore... QUESTORE Ah sí... le avevo dato un appuntamento per oggi. E quella dell’«Espresso» o dell’«Europeo», non mi ricordo... chieda se si chiama Feletti. COMMISSARIO (parlando al telefono) Si chiama Feletti? (Al questore) Si, Maria Feletti. QUESTORE Allora è lei... voleva una intervista. La preghi di passare un altro giorno che oggi non ho tempo... MATTO Ma neanche per idea: non permetto che a causa mia voi abbiate delle grane. QUESTORE MATTO In che senso? La conosco quella, è una che conta, ed è capace d’aversela a male... è d’un permaloso!... È capace, per ripicca di farvi uno di quegli articoli... La faccia passare, per carità! 9/27/2012 87 QUESTORE MATTO Ma la sua inchiesta? Può aspettare. Ma non avete ancora capito che io mi trovo nella stessa vostra barca; e gente come quella, bisogna cercare d’averla amica, non contro! Mi dia retta. D’accordo. (Rivolto al Commissario ) La faccia QUESTORE passare. COMMISSARIO QUESTORE MATTO Accompagnala su da me. (Abbassa la cornetta). E lei che fa, ci lascia? Ma neanche per idea... io non abbandono mai gli amici, specie nel momento del pericolo! COMMISSARIO e QUESTORE Resta? QUESTORE E in che veste? Vuole che quell'avvoltoio di giornalista venga a scoprire chi è lei e che cosa è venuto qui a fare, per poi scriverlo a tutta pagina sul suo giornale? Ma allora lo dica che ci vuol rovinare! MATTO Ma no, non vi voglio rovinare... state tranquilli: l’avvoltoio non saprà mai chi io sia veramente. COMMISSARIO MATTO Ah no? No, di certo, cambierò di personaggio... Per me è un gioco da ragazzi, credetemi: psichiatra, della sezione 9/27/2012 88 criminale, direttore dell’Interpol, dirigente della scientifica, a vostra scelta... Se l'avvoltoio vi dovesse mettere in imbarazzo con qualche domanda vigliacca, voi non fate altro che strizzarmi l’occhio e intervengo io... importante è che non vi compromettiate voi. QUESTORE Lei è troppo generoso, signor Giudice! (Gli stringe le mani commosso). MATTO Non mi chiami più Giudice, per carità. Da questo momento sono il capitano Marcantonio Banzi Piccinni della scientifica... Va bene? COMMISSARIO Ma esiste davvero il capitano Banzi Piccinni: sta a Roma... MATTO Appunto. Cosí, se la giornalista scriverà qualcosa che non ci piace, sarà facile dimostrare che s’è inventata tutto... chiamando a testimoniare da Roma il vero capitano Piccinni. COMMISSARIO Ma lei è un genio! Se la sente proprio di recitare la parte di capitano? 9/27/2012 MATTO 89 Non si preoccupi, durante l’ultima guerra ero cappellano dei bersaglieri. (Spalanca la borsa e vi affonda entrambe le mani). QUESTORE Silenzio, è qui. (Entra la giornalista). Avanti signorina, s’accomodi. GIORNALISTA QUESTORE Buon giorno, il signor questore per favore? Sono io, piacere signorina. Noi ci conosciamo solo per telefono... Purtroppo. Piacere. L’agente giù alla porta mi faceva qualche GIORNALISTA difficoltà... QUESTORE Ha ragione, la prego di perdonare, la colpa è mia che ho dimenticato di preavvertire del suo arrivo. Le presento i miei collaboratori: l’appuntato Pisani, il Commissario dirigente di questo ufficio... GIORNALISTA Molto piacere. COMMISSARIO Il piacere è mio... signorina (stringe la mano con piglio militaresco). GIORNALISTA Accidenti che stretta! COMMISSARIO Mi scusi... 9/27/2012 90 QUESTORE (indica il matto che sta armeggiando di spalle)... e per finire capitano... capitano?! MATTO Eccomi... (Appare con baffi finti, una pezza nera sul l’occhio, e una mano coperta da un guanto marrone. Il questore resta attonito e non sa continuare. Il matto si presenta da solo) Capitano Marcantonio Banzi Piccinni della scientifica. Mi perdoni la mano rigida, ma è di legno, è un ricordo della campagna del Nicaragua, ex paracadutista dei contras, al servizio della CIA... ma s’accomodi, signorina. QUESTORE Desidera bere qualcosa? GIORNALISTA No, grazie... Preferirei, se non vi spiace, cominciare subito... Scusatemi ma avrei un po’ di fretta. Purtroppo dovrei consegnare l’articolo per stasera... va in macchina stanotte. QUESTORE Va bene, come crede, cominciamo senz’altro, noi siamo pronti. GIORNALISTA Avrei parecchie domande da fare. (Ha estratto un block notes sul quale legge) La prima è proprio rivolta a lei, Commissario, e perdoni s’è un po’ provocatoria... Se non vi 9/27/2012 91 spiace adopero il registratore... A meno che abbiate qualcosa in contrario... (Estrae un registratore dalla borsa). COMMISSARIO Beh, veramente... noi... MATTO Ma per carità, faccia pure... (Al Commissario) Prima regola: mai contraddire. COMMISSARIO Ma se ci scappa qualcosa... se vogliamo smentire, quella ha le prove... GIORNALISTA Scusino, signori, c è qualcosa che non va? MATTO (tempista) No, no, tutt’altro... il Commissario mi stava tessendo le sue lodi, dice che lei è una donna di grande coraggio... democratica convinta, amante della verità e della giustizia... costi quello che costi! GIORNALISTA Il dottore è troppo generoso... COMMISSARIO GIORNALISTA Perché la chiamano finestra-cavalcioni? COMMISSARIO GIORNALISTA Dica pure. Finestra-cavalcioni? A me? Sí, o anche «Commissario cavalcioni». COMMISSARIO E chi mi chiamerebbe cosí? GIORNALISTA Ho qui la fotocopia della lettera di un giovane anarchico inviata dal carcere di San Vittore nel quale il 9/27/2012 92 ragazzo si trovava imprigionato proprio nei giorni della morte del nostro anarchico e che parla proprio di lei, Commissario... e di questa stanza. COMMISSARIO Ah sí, e che dice? GIORNALISTA (leggendo)” Il Commissario del quarto piano mi ha schiaffato a sedere sulla finestra le gambe penzoloni, e poi ha cominciato a provocarmi: buttati e mi insultava... perché non ti butti... non ne hai il coraggio, eh? E falla finita! Cosa aspetti? Vi assicuro che ho dovuto stringere i denti per non soccombere per non lasciarmi andare...” MATTO Ottimo, pare la sceneggiatura di un film di Hitchcok. GIORNALISTA La prego capitano... è al dirigente di questo ufficio che ho posto la domanda, non a lei... cos’ha da rispondermi? ( Avvicina il microfono alla bocca del Commissario). MATTO (all’orecchio del Commissario) Calma e indifferenza! COMMISSARIO Non ho niente da rispondere... piuttosto è lei che mi deve rispondere; in tutta sincerità: pensa che io abbia messo a cavalcioni anche il ferroviere? MATTO Zitto, non ci cascare. (Canticchia) L’avvoltoio vola via... vola via dalla casa mia... 9/27/2012 93 Sbaglio o lei capitano sta facendo opera di GIORNALISTA disturbo? MATTO Nient’affatto... commentavo soltanto. E se mi permette, io chiedo a lei, signorina Feletti, se ci ha presi per dei propagandatori di detersivi... dal momento che ci vuol vedere ad ogni costo intenti a fare la prova finestra con ogni anarchico che ci capiti sottomano! GIORNALISTA Non c’è che dire, lei è molto abile capitano. COMMISSARIO Grazie... m’ha tolto da un bell’impiccio... (Gli batte la mano sulla spalla). MATTO Piano con ’ste manate dottore... ci ho l’occhio di vetro!! (Indica la pezza nera). COMMISSARIO L’occhio di vetro? MATTO E vada piano anche a stringermi la mano, è posticcia! GIORNALISTA Sempre a proposito di finestre, fra gli incartamenti del decreto depositato dal Giudice archiviatore, manca la perizia delle parabole di caduta. QUESTORE Parabole di caduta? GIORNALISTA QUESTORE Sí, la parabola di caduta del presunto suicida. E a che serve? 9/27/2012 94 GIORNALISTA Serve a stabilire se, al momento dell’uscita in volo dalla finestra l’anarchico fosse ancora completamente in vita o meno. Se sia uscito cioè dandosi un minimo slancio oppure se sia cascato inanimato, come infatti risulta, scivolando lungo la parete... se si sia prodotte fratture o lesioni sulle braccia o sulle mani, come infatti non risulta, cioè a dire che il presunto suicida non ha portato le mani in avanti a proteggersi nel momento dell’impatto sul terreno: gesto normale e assolutamente istintivo... COMMISSARIO Sí, ma non dimentichi che qui ci troviamo di fronte a un suicida... a uno che si butta perché vuol morire! MATTO Ah, non vuol dire. Qui devo dare purtroppo ragione alla signorina... Come vede io sono obiettivo. Si sono fatti fior di esperimenti in merito: si sono presi dei suicidi, li si sono buttati di sotto, e si è notato che tutti, istintivamente, al momento buono... trach... con le mani in avanti! QUESTORE Ah, bell’appoggio che ci dà... ma è matto? MATTO Sí, chi gliel’ha detto? GIORNALISTA Ma il particolare più sconcertante, del quale gradirei spiegazione, è la mancanza, sempre fra il materiale 9/27/2012 95 del decreto di archiviazione, del nastro apposito sul quale è stata registrata l’ora esatta della chiamata telefonica dell’autolettiga... Chiamata effettuata dal centralino della questura, e che, anche secondo la testimonianza del lettighiere della croce bianca, sarebbe avvenuta alle dodici meno due minuti. Mentre tutti i cronisti, che sono accorsi sul piazzale, hanno dichiarato che il salto è avvenuto alle dodici e tre minuti esatti... In poche parole, l’autolettiga è stata chiamata cinque minuti prima che l’anarchico volasse dalla finestra. Qualcuno di voi, mi può spiegare questo curioso anticipo? MATTO Beh, a noi succede spesso di chiamare le autolettighe, cosí, preventivamente... perché non si sa mai... e qualche volta, come vede, ci azzecchiamo. COMMISSARIO MATTO (gli molla una manata sulla spalla) Bravo! Attento all’occhio... va a finire che mi schizza! QUESTORE D’altra parte, non capisco di che cosa lei ci voglia accusare. È forse reato essere previdenti? Appena, tre minuti d’anticipo... andiamo, nella polizia l’anticipo è tutto! 9/27/2012 96 COMMISSARIO E poi io sono più che convinto che la colpa sia da imputarsi agli orologi. Quei cronisti avranno avuto gli orologi indietro... cioè, avanti... QUESTORE O forse sarà stato in ritardo l’orologio marcatempo del centralino telefonico che ha registrato la nostra telefonata... AGENTE Certo, più che probabile... GIORNALISTA MATTO Strana ecatombe di orologi! Perché strana? Mica siamo in Svizzera qua... Ognuno, qui da noi, il suo orologio lo mette sull’ora che gli pare... uno preferisce essere in anticipo, un altro in ritardo... siamo in un paese di artisti, di individualisti tremendi, ribelli alle consuetudini... COMMISSARIO Bravo, formidabile! (Gli sferra una manata, si sente il ticchettio di una biglia che saltella sul pavimento). MATTO Ha visto?! Che le dicevo... m’ha fatto schizzare l’occhio di vetro! COMMISSARIO (buttandosi gattoni a cercarlo) Mi scusi... glielo ritroviamo subito... 9/27/2012 MATTO 97 Meno male che ho la pezza che l’ha trattenuto, se no chissà dove finiva... mi scusi signorina, di cosa si stava parlando? GIORNALISTA Del fatto che siamo un paese di artisti ribelli alle consuetudini... Eh, le do ragione: specie i giudici archiviatori sono ribelli: tralasciano di raccogliere le testimonianze dirette, i nastri con le registrazioni degli orari, le perizie di caduta, di chiedersi il perché di un’autolettiga chiamata in anticipo... tutte quisquilie! Comprese le ecchimosi al bulbo del collo del morto: delle quali non sono affatto chiare le cause. QUESTORE Attenta, signorina: le consiglio di non parlare a vanvera... è pericoloso... GIORNALISTA MATTO È una minaccia? No, no, signor questore... la signorina non credo parli a vanvera... Certamente vuole alludere ad una versione dei fatti che ho già sentito raccontare in più di una occasione... e che stranamente è sortita proprio dagli ambienti di questo palazzo. QUESTORE Di che si tratterebbe? 9/27/2012 98 MATTO Si mormora che durante l’ultimo interrogatorio all’anarchico, uno dei presenti, giusto qualche minuto prima di mezzanotte, si sarebbe spazientito e avrebbe sferrato un gran colpo con la mano sul collo dell’anarchico suddetto... (al commissario che si agita) stia calmo dottore... costui sarebbe rimasto semiparalizzato. Per di più rantolava, non riusciva a respirare. Allora si sarebbe chiamata l’autoambulanza. Nel frattempo, nel tentativo di rianimarlo avrebbero spalancato la finestra e, portato l’anarchico ai davanzale facendolo sporgere un po’, cosí che l’aria piuttosto fresca della notte potesse scuoterlo... Si dice fossero in due a sorreggerlo... e come succede spesso in questi casi, ciascuno fidava nell’altro... lo tengo io? Lo tieni tu? Patapum, è andato di sotto! Il Commissario avanza imbestialito, slitta sulla biglia di vetro... e rovina al suolo. GIORNALISTA QUESTORE Esatto, proprio cosí. Ma è impazzito? 9/27/2012 MATTO 99 Sí, sedici volte, signor questore. COMMISSARIO MATTO Per dio! Ma su cosa sono slittato?! Sul mio occhio di vetro... ecco su che cosa! Guarda come me l’ha sporcato! Appuntato, le spiace procurarmi un bicchier d’acqua per lavarlo? L’appuntato esce. GIORNALISTA Dovete ammettere che con questa versione si chiarirebbero un sacco di misteri: il perché della chiamata in anticipo dell’autolettiga, il perché della caduta a corpo inanimato... e perfino il perché del curioso termine usato dal Pubblico Ministero nelle sue argomentazioni conclusive. MATTO Che termine? Cerchi di essere più chiara, che ho già il mal di testa per conto mio! GIORNALISTA Il Pubblico Ministero ha dichiarato, per iscritto, che la morte dell’anarchico è da ritenersi: «morte accidentale». Nota bene, accidente, non suicidio, come avete detto voi. E c’è una bella differenza fra i due termini. 9/27/2012 100 D’altra parte il dramma, cosí come l’ha esposto il capitano, volendo, si potrebbe definire proprio un «accidente». Nel frattempo è rientrato l’agente, consegna il bicchiere al Matto che, tutto preso dal racconto della donna, ingoia la biglia di vetro come fosse un cachet. Per dio! L’occhio! Accidenti: ho mandato giù MATTO l’occhio!... Beh, speriamo mi faccia passare almeno il mal di testa. QUESTORE (all’orecchio del finto capitano) Ma a che gioco sta giocando, ora? COMMISSARIO (alternandosi col questore) Non le sembra di averle dato un po’ troppa corda a quell'avvoltoio? Adesso è sicura d’averci incastrato. MATTO Lasciatemi fare per favore. (Alla giornalista) Ebbene io le dimostrerò, signorina, che quest’ultima versione è completamente inattendibile. 9/27/2012 101 GIORNALISTA Già, inattendibile: inattendibile come, per il Giudice che ha archiviato il caso, sono inattendibili le testimonianze dei pensionati. MATTO Cos’è ’sta storia dei pensionati inattendibili? GIORNALISTA È strano che lei non ne sia al corrente! Nel decreto d’archiviazione il Giudice suddetto ha dichiarato inattendibili le testimonianze dei tre avventori citati dal nostro anarchico, che asserivano d’aver trascorso quel tragico pomeriggio delle bombe in un’osteria del naviglio a giocare a carte con lui. MATTO Testimonianze inattendibili?... E perché? GIORNALISTA Perché, dice sempre il Giudice archiviatore: «si tratta di persone anziane malferme in salute, per di più invalidi». MATTO E l’ha scritto pure nel decreto? GIORNALISTA MATTO Sí. Beh, come dargli torto? Come si può obiettivamente pretendere che un pensionato di una certa età, per di più invalido di guerra o del lavoro, a scelta, ex operaio, si noti bene: ex operaio, possa trovarsi in possesso delle minime 9/27/2012 102 qualità psicofisiche richieste dal delicato ufficio della testimonianza? GIORNALISTA MATTO Perché un ex operaio non può? Mi spieghi. Ma lei signorina, dove vive? Invece di andare a farsi i servizi in Messico, Cambogia, Vietnam, perché non si fa una volta Marghera, Piombino, Sesto San Giovanni, Rho? Ma ha idea lei di che cosa sia un operaio? Quando arrivano alla pensione, e dalle ultime statistiche ci arrivano sempre in meno, quando ci arrivano, sono ormai strizzati come limoni, delle larve, con riflessi ridotti al minimo... allo straccio! GIORNALISTA Mi pare che ne stia facendo un quadro un po’ troppo disperato. MATTO Ah, sí .. e allora vada a dare un’occhiata in qualche osteria dove i pensionati giocano a scopa, e li sentirà: si insultano, si rinfacciano a piè sospinto, l’un l’altro, di non ricordarsi più le carte dello spariglio: «Disgraziato il settebello l’avevo già giocato io» - «Ma no, tu l’hai giocato la mano prima, non adesso» - «Ma quale mano prima, se questa è la prima partita che giochiamo quest’oggi... sei proprio rincretinito» - «No, rincretinito sei tu, se mai, che 9/27/2012 103 dovevi tenerti il sette come tallone... e invece lo sei andato a giocare sul tavolo dei nostri vicini» - «Ma che tallone, il tallone ‘stavolta era nientemeno che il re! Sei proprio svanito!» - «Svanito a me? ma con chi credi di parlare?» «Non lo so. E tu?» - «Neanch’io?» GIORNALISTA Ah, ah, esagerato! Beh, ma a parte il piacere del grottesco... La colpa è da imputarsi a loro forse, se son cosí malridotti? MATTO No, senz’altro, la colpa è della società! Ma noi mica siamo qui per fare il processo al capitalismo e ai padroni siamo qui per discutere di testimoni più o meno attendibili! Se uno è malridotto perché l’hanno sfruttato troppo o perché gli è arrivato un accidente in fabbrica, a noi come gente di ordine e di giustizia non deve interessare. QUESTORE MATTO Bravo capitano! Non hai i mezzi per procurarti vitamine, proteine, zuccheri, grassi e calciofosfati per la memoria?... Ebbene peggio per te, io come Giudice ti dico di no... mi spiace ma sei fuori gioco, sei un cittadino di seconda classe. 9/27/2012 104 GIORNALISTA Ah, vede, vede, lo sapevo che, gira e rigira sarebbe saltato fuori il classismo, il discorso sui privilegi di classe! MATTO E chi ha mai sostenuto il contrario? °Sí, lo ammetto, è vero, la nostra è una società divisa in classi... anche per quanto riguarda i testimoni: ci sono testimoni di prima, seconda, terza e quarta categoria. Non è mai questione d’età... E che, scherziamo per dio!, uno si fa la laurea per che cosa? Allora per che cosa si diventa azionista privilegiato? Per essere trattato alla stregua di un pensionato morto di fame? E poi si dice che in Italia non si ha più fiducia nel dollaro. Il matto-capitano esce da dietro la scrivania e scopriamo che ha una gamba di legno tipo pirata. Tutti lo guardano esterrefatti. Il capitano commenta imperturbabile: MATTO Vietnam, recupero prigionieri missione Cobra, berretti verdi... brutto ricordo! Ma non parliamone più, roba passata! 9/27/2012 105 Si apre la porta, si affaccia il Commissario Bertozzo. Ha l’occhio bendato. BERTOZZO Scusate, disturbo? QUESTORE Venga, venga dottor Bertozzo... Si accomodi. BERTOZZO Dovrei solo deporre questa. (Mostra una cassetta in metallo). QUESTORE Di che si tratta? BERTOZZO È il facsimile della bomba esplosa alla banca... GIORNALISTA Oh, mio dio ! BERTOZZO Non si preoccupi, signorina, è disinnescata. QUESTORE Ecco allora da bravo... l’appoggi pure lí... e stenda la mano al suo collega... anche lei Commissario... venga qua e fate la pace. BERTOZZO Ma pace di che, signor questore... sapessi almeno perché se l’è presa con me da gonfiarmi l’occhio... Il questore gli dà di gomito. COMMISSARIO Ah, non lo sai eh? E il pernacchio? 9/27/2012 106 BERTOZZO Che pernacchio...? QUESTORE Basta insomma... ci sono degli estranei... MATTO Appunto... BERTOZZO Ma questore, io vorrei solo capire che gli è preso... è entrato e senza dirmi manco buonasera... pom! MATTO Beh, almeno «buonasera» poteva dirglielo. Qui ha ragione, andiamo! BERTOZZO Ecco, vede... Scusi, ma lei... mi pare un viso familiare. MATTO Sarà per la pezza che abbiamo ambedue sull’occhio. CORO (risata) BERTOZZO MATTO Ah, ah! No, no, scherzi a parte... Permette, sono il capitano Marcantonio Banzi Piccinni... della scientifica. BERTOZZO Piccinni? Ma no... non è possibile... io lo conosco il capitano Piccinni... QUESTORE (gli sferra un calcetto) No, lei non lo conosce. BERTOZZO Non lo conosco?... Ma vuol scherzare?. .. COMMISSARIO BERTOZZO No, che non lo conosci. (Calcetto). Senti, non ricominciare tu... 9/27/2012 107 QUESTORE Lasci correre... (Calcetto). BERTOZZO Ma era mio compagno di corso... (Riceve un calcetto anche dal capitano). MATTO Ma se le dicono di lasciar correre! (Gli dà anche uno scappellotto). BERTOZZO MATTO Ehi, ma dico! (indicando il Commissario) È stato lui. Il questore lo trascina da una parte verso la giornalista. QUESTORE Se permette, Commissario, vorrei presentarle la signorina... dopo le spiego... la signorina Feletti, giornalista. Ha capito adesso? (Gomitata). BERTOZZO Piacere, Commissario Bertozzo... No, non ho capito. (Calcetto del questore, calcetto del capitano, che ci sta prendendo gusto, e dà un calcio anche al questore. Nello stesso tempo molla una pacca per uno sulla nuca di Bertozzo e al Commissario, contemporaneamente. Bertozzo, convinto sia stato il Commissario sportivo) Vede, vede signor questore, è lui che incomincia sempre!... 9/27/2012 108 Per finire il matto dà una pacca sul sedere della giornalista e poi indica il questore. GIORNALISTA QUESTORE Ma dico! Le sembra il modo? (che pensa voglia alludere al battibecco) Ha ragione, ma non so come spiegarmelo... Bertozzo, la smetta e mi ascolti! La signorina è qui per una intervista molto importante, capito? (Calcetto, gli strizza l’occhio). BERTOZZO Ho capito. QUESTORE Ecco signorina, se vuol fare qualche domanda anche a lui... il Commissario è oltretutto un ottimo esperto in balistica ed esplosivi. GIORNALISTA Oh sí, mi tolga una curiosità... diceva che in quella cassetta c’è il facsimile della bomba della banca. BERTOZZO Beh, facsimile molto approssimativo, essendo andati perduti tutti gli ordigni originali. Lei mi capisce... GIORNALISTA Ma una di bomba pero se n’era salvata, inesplosa... BERTOZZO Sí, quella della Banca Commerciale... 9/27/2012 109 GIORNALISTA E mi spiega perché invece di disinnescarla e di consegnarla alla scientifica come di regola, in modo che la si esaminasse a fondo, i ritrovatori sono subito corsi in cortile, l’hanno seppellita e fatta scoppiare? (Prende sempre appunti). BERTOZZO Perché me lo chiede, scusi? GIORNALISTA Lei lo sa meglio di me il perché, Commissario... in quel modo, oltre la bomba, è andata distrutta anche la firma degli assassini... MATTO È vero: infatti si dice: «dimmi come fabbrichi una bomba e ti dirò chi sei». BERTOZZO (scuotendo la testa) Eh no, ma quello non è il Piccinni. Il matto ha afferrato la cassetta della bomba. QUESTORE Ma certo che non lo è! Stia zitto! BERTOZZO Ah, mi pareva bene. E chi è? (Riceve un ennesimo calcetto). 9/27/2012 110 MATTO Se il Commissario Bertozzo mi permette, in qualità di dirigente della scientifica... (afferra la cassetta) BERTOZZO Ma a chi la dai a bere? Che fa?... Lasci quella cassetta per favore... è pericoloso! MATTO (gli sferra un calcetto) Sono della scientifica... si faccia in là. QUESTORE Ma davvero se ne intende? Il matto lo guarda con disprezzo. MATTO Vede signorina, una bomba del genere è talmente complessa... guardi la quantità di fili, due detonatori... il congegno a tempo... il trampeln d’innesco, leve, levette... è talmente complessa dicevo, che ci si può benissimo nascondere un doppio congegno a scoppio ritardato senza che nessuno possa trovarlo, a meno di non smontare tutta la bomba pezzo per pezzo, e ci vorrebbe una intera giornata, mi creda... e intanto bumm! QUESTORE (al Bertozzo) Pare un tecnico davvero, che ne dice? BERTOZZO (testardo) Si, ma non è il Piccinni... 9/27/2012 MATTO 111 Ecco perché si è preferito perdere la firma degli assassini come lei diceva... e fare scoppiare la bomba in un cortile, piuttosto che rischiare di vederla esplodere in mezzo alla gente con relativo massacro più orribile del primo... Convinta? GIORNALISTA MATTO Sí, ‘stavolta m’ha proprio convinta. Sono riuscito a convincere anche me. COMMISSARIO Anch’io sono rimasto convinto. Bravo: è stata un’ottima pensata. (Gli afferra la mano e gliela stringe con forza, la mano di legno gli resta fra le dita). MATTO Ecco, me l’ha staccata. Gliel’avevo detto che era di legno! COMMISSARIO MATTO Mi scusi... Adesso non le resta che la gamba da staccarmi (cosí dicendo si riavvita la mano). QUESTORE (al Bertozzo) Dica qualcosa anche lei, Bertozzo, faccia vedere che anche nella nostra sezione non si dorme (e gli appioppa un colpetto d’incoraggiamento sulla spalla). 9/27/2012 112 BERTOZZO Certo. La vera bomba era piuttosto complessa. Io l’ho vista. Molto più complessa di questa. Opera senz’altro di tecnici di alta scuola... professionisti, come si dice. QUESTORE Ci vada piano! GIORNALISTA BERTOZZO Professionisti? Militari forse? È più che probabile. (Tutti e tre insieme gli affibbiano calci). QUESTORE Disgraziato... BERTOZZO Ahia! Perché, cos’ho detto? GIORNALISTA (ha finito di prendere nota) Bene, bene, cosí voi, pur essendo a conoscenza del fatto che per fabbricare, oltre che per maneggiare, bombe del genere bisognasse possedere perizia ed esperienza da professionisti, preferibilmente militari, ciononostante, dicevo, vi siete buttati alla disperata su un unico gruppetto sparuto di anarchici, lasciando perdere completamente tutte le altre piste... ed è inutile vi stia a specificare di che colore e parte! MATTO Certo, se lei sta alla versione del Bertozzo, che però non può far testo... perché lui non è un vero tecnico d’esplosivi... se ne interessa cosí, per hobby! 9/27/2012 BERTOZZO 113 (offeso) Ma che hobby! Come, non me ne intendo?... Ma cosa ne sa lei?... Chi è lei? (Rivolto ai due poliziotti) Chi è... me lo volete dire? (Altri calci che lo costringono a sedere). QUESTORE Buono... COMMISSARIO Calmati... GIORNALISTA Si calmi Commissario... stia tranquillo; io sono sicura che tutto quello che ha detto è vero, cosí come è vero che tutta la polizia e la magistratura si è buttata ad incriminare, mi si passi l’espressione, la più folle e patetica combriccola di scombinati che si possa immaginare: il gruppo di anarchici che faceva capo al ballerino! QUESTORE Ha ragione, erano scombinati, ma questa era la facciata che si erano fabbricati apposta per non dare nell’occhio. GIORNALISTA Infatti, dietro la facciata, cosa si scopre? Che su dieci della banda, due erano addirittura dei vostri: due confidenti o meglio, spie e provocatori. Uno è un fascista romano, noto a tutti meno che al gruppo dei nostri 9/27/2012 114 sprovveduti, l’altro un vostro agente di pubblica sicurezza truccato da anarchico anche lui. MATTO Sí, per quanto riguarda l’agente truccato da anarchico, non capisco come abbiano potuto credergli; lo conosco, è un’aquila che se gli domandi che cos’è Bakunin ti risponde che è un formaggio svizzero, senza buchi! BERTOZZO Che rabbia mi fa quello che sa tutto, conosce tutti... (Lo guarda e commenta) Eppure io lo conosco! QUESTORE Non sono assolutamente d’accordo con lei capitano: quel nostro agente-spia, è un ottimo elemento invece! Preparatissimo! GIORNALISTA E ne avete molti altri di questi agenti-spia preparatissimi seminati qua e là nei vari gruppetti extraparlamentari? MATTO (canta) «L’avvoltoio vola via...» QUESTORE Non ho nessuna difficoltà a svelarle che sí, ne abbiamo molti, un po’ dappertutto! GIORNALISTA Oeh, oheu, adesso sta bluffando signor questore! 9/27/2012 115 Nient’affatto... anche questa sera fra il pubblico QUESTORE (indica la platea) le dirò... ne abbiamo qualcuno, come sempre... vuol vedere? (Batte un colpo secco con le mani). Dalla platea si sentono delle voci provenienti da punti diversi. VOCI Dica dottore! Comandi! Agli ordini! Il matto ride e si rivolge al pubblico uscendo dal personaggio. MATTO Non preoccupatevi, questi sono attori... quelli veri ci sono e stanno zitti e seduti. QUESTORE Ha visto? Comodi, comodi! I confidenti e le spie sono le nostre forze. COMMISSARIO MATTO Servono a prevenire, tenere sotto controllo... Provocare attentati per poi avere il pretesto di reprimere... (I poliziotti si voltano di scatto). Ho voluto prevenire la battuta più che ovvia della signorina. 9/27/2012 116 GIORNALISTA Certo, piú che ovvia! Ad ogni modo come mai, pur avendo completamente sotto controllo ogni componente di quel gruppetto di pellegrini, costoro sarebbero riusciti a organizzare un colpo cosí complesso, senza che voi interveniste a bloccarli? MATTO Attenzione che adesso l’avvoltoio fa la picchiata! QUESTORE Il fatto è che in quei giorni il nostro agente spia era assente dal gruppo... MATTO È vero, ha anche portato la giustificazione firmata dai genitori . È vero! COMMISSARIO La prego... (Sotto tono) Signor Giudice... GIORNALISTA Ma l’altro confidente, il fascista? Quello c’era, no?... tant’è vero che il Giudice di Roma lo ritiene il responsabile principale, organizzatore e mandante, che si sarebbe avvalso, è sempre il Giudice che parla, della dabbenaggine di quegli anarchici per far loro compiere un attentato di cui non sospettavano certamente la criminale entità. Sono sempre parole e convinzioni del Giudice s’intende. MATTO Bumpete. . . È arrivato l’avvoltoio! 9/27/2012 117 QUESTORE Tanto per cominciare, le dirò che quel fascista di cui lei parla non è affatto un nostro confidente. GIORNALISTA Come mai, allora, bazzicava cosí spesso in questura, specialmente alla sezione politica di Roma? QUESTORE MATTO Se lo dice lei... A me non risulta. (porgendo la mano al questore) Bravo, ottima parata! Il questore gli stringe la mano di legno e gli resta fra le dita. QUESTORE MATTO Grazie!... ma, la sua mano... mi dispiace! (indifferente) La tenga pure, ne ho un’altra! (Ne estrae una seconda da donna). COMMISSARIO MATTO Ma è da donna! No, è unisex (e se la riavvita). GIORNALISTA (che nel frattempo ha estratto da una cartelletta alcuni fogli) Ah, non le risulta? E non le risulta nemmeno che su 173 attentati dinamitardi avvenuti fino ad oggi: dodici al mese, uno ogni trenta giorni, su 173 attentati dicevo (sta leggendo su di un documento) ben 102 si è scoperto essere stati certamente organizzati da fascisti con 9/27/2012 118 l’appoggio della polizia e con l’intento di far cadere la responsabilità su gruppi della sinistra. MATTO (gesticolando con la mano a ventaglio sotto il mento) Tremenda! BERTOZZO Eppure io quello lo conosco, adesso gli strappo la benda! MATTO (intervenendo ironico) Ma cosa si aspetta, signorina, con queste sue palesi provocazioni? Che le si risponda ammettendo che qualora noi della polizia, invece di perderci dietro a quei quattro anarchici strapenati ci si fosse preoccupati di seguire seriamente altre piste più attendibili, tipo organizzazioni paramilitari e fasciste finanziate dagli industriali, dirette e appoggiate da militari greci e circonvicini, forse si sarebbe venuti a capo della matassa? QUESTORE (al Bertozzo che smania) Non si preoccupi. . . adesso gli volta tutta la frittata d’un colpo. È la sua tecnica, la conosco ormai! dialettica gesuita! MATTO Se pensa a questo le dirò che sí... lei ha ragione... Se si fosse andati per quest’altra strada se ne sarebbero scoperte delle belle! Ah Ah! 9/27/2012 119 BERTOZZO Ammazza la dialettica gesuita! QUESTORE Ma è diventato matto? BERTOZZO (illuminandosi) Matto? (Scatta) Il matto... ecco chi è! ! È lui! GIORNALISTA Certo che queste affermazioni ascoltate da un poliziotto... le assicuro... sono sconcertanti! BERTOZZO (tirando per la manica il questore) Signor Questore, ho scoperto chi è quello, lo conosco. QUESTORE Beh, se lo tenga per lei, e non lo vada a raccontare in giro. (Pianta in asso il Bertozzo e raggiunge il matto e la giornalista). BERTOZZO (prende in disparte il Commissario sportivo) Ti giuro che lo conosco quello... Non è mai stato della polizia. S’è travestito. COMMISSARIO Lo so, non mi dici niente di nuovo. Ma non farti sentire dalla giornalista. BERTOZZO Ma è un maniaco... non capisci? COMMISSARIO Sei tu un maniaco, che non mi fai capire niente di quel che dicono, stai zitto! 9/27/2012 120 MATTO (che nel frattempo ha conversato animatamente coi due, continuando nel discorso) Certo, lei è giornalista e in uno scandalo del genere ci sguazzerebbe a meraviglia... avrebbe solo un po’ di disagio nello scoprire che quel massacro di innocenti alla banca era servito unicamente per affossare le lotte dell’autunno caldo... creare la tensione adatta a far sí che i cittadini disgustati, indignati da tanta criminalità sovversiva, fossero loro stessi a chiedere l’avvento dello stato forte! COMMISSARIO Non ricordo se questo l’ho letto sull’«Unità» o su «Lotta Continua». BERTOZZO (si avvicina alle spalle del matto e gli strappa la benda) Ecco qua! Avete visto, ce l’ha l’occhio, ce l’ha! QUESTORE Ma dico, è impazzito? Certo che ce l’ha! E perché non dovrebbe averlo? BERTOZZO E allora, perché portava la benda, se ce l’ha l’occhio? COMMISSARIO Ma anche tu ce l’hai l’occhio sotto la benda... e nessuno te la strappa! (Lo tira in disparte) Stai buono dopo ti spiego! GIORNALISTA Oh, che divertente, portava una benda per sfizio? 9/27/2012 MATTO 121 No, era per non dare nell’occhio. (Ride). GIORNALISTA Ah, ah... buona... Ma vada avanti, mi parli un po’ dello scandalo che ne sarebbe uscito. MATTO Ah, sí... un grande scandalo... molti arresti nella destra, qualche processo... un sacco di pezzi grossi compromessi... senatori, deputati, colonnelli... I socialdemocratici che piangono, il Corriere della sera cambia direttore... la sinistra chiede di mettere fuori legge i fascisti... si vedrà... il capo della polizia viene elogiato per l’operazione coraggiosa... Dopo un po’ viene mandato in pensione. QUESTORE No, capitano... queste sono sue illazioni... me lo lasci dire... un po’ gratuite... GIORNALISTA Questa volta sono d’accordo con lei signor questore... Io credo che uno scandalo del genere servirebbe a dar prestigio alla polizia. Il cittadino avrebbe la sensazione di vivere in uno stato migliore, con una giustizia un po’ meno ingiusta... MATTO Ma certo... e sarebbe più che sufficiente! Il popolo chiede una giustizia vera e noi invece facciamo in modo che s’accontenti di una un po’ meno ingiusta. I lavoratori 9/27/2012 122 gridano basta con la vergogna dello sfruttamento bestiale, vorrebbero non più crepare in fabbrica e noi metteremo qualche protezione in più, qualche premio in più per la vedova. Loro vorrebbero la rivoluzione... E noi gli daremo le riforme... tante riforme... li annegheremo nelle riforme. O meglio li annegheremo nelle promesse di riforme, perché neanche quelle gli daremo mai! QUESTORE Ma questo è tutto matto! BERTOZZO Ma certo che lo è... è un’ora che glielo sto dicendo! MATTO Vede, al cittadino medio non interessa che le porcherie scompaiano... no, a lui basta che vengano denunciate, scoppi lo scandalo e che se ne possa parlare... Per lui quella è la vera libertà e il migliore dei mondi: alleluia! BERTOZZO (afferrando la gamba di legno del matto e scuotendola) Ma guardate qua la gamba... non vedete che è finta? MATTO Certo che lo è... di noce per l’esattezza. QUESTORE BERTOZZO L’abbiamo capito tutti! Ma è tutto un trucco, è legata al ginocchio! (e s’appresta a slacciare i cinturini). 9/27/2012 123 Incosciente... mollalo! Me lo vuoi smontare? COMMISSARIO MATTO No lasci fare... mi slacci pure... la ringrazio... già mi stava prendendo il formicolio per tutta la coscia. GIORNALISTA Ma insomma, perché me lo interrompete sempre? Cosa credete di riuscire a farmelo apparire indegno per il solo fatto che non ha la gamba di legno? BERTOZZO No, è per dimostrarle che è un millantatore, un «ipocritomaniaco» che non è mai stato né mutilato né capitano... GIORNALISTA BERTOZZO E chi è allora? È semplicemente... Accorrono il questore, l’agente e il Commissario e gli tappano la bocca trascinandolo via. QUESTORE Scusi signorina, ma lo vogliono al telefono. Il Matto distrae la giornalista spostandola verso il proscenio. Afferrano Bertozzo e lo piazzano seduto alla scrivania e gli 9/27/2012 124 appioppano la cornetta del telefono contro la bocca; continuano a conversare senza badare al gruppo di poliziotti. COMMISSARIO (parlandogli all’orecchio) Ci vuoi rovinare, incosciente? Sul lato destro la giornalista e il capitano continuano a conversare senza badare al gruppo dei poliziotti. QUESTORE Non capisce che deve rimanere segreto? Se la signorina viene a scoprire della controinchiesta, siamo rovinati! BERTOZZO Che controinchiesta? (Gli viene riportata la cornetta alla bocca) Pronto? COMMISSARIO E me lo domandi? Ma allora cosa sbruffavi di sapere tutto, che non sai niente? Chiacchieri, chiacchieri, fai casino... BERTOZZO No, io non faccio casino... io voglio sapere...? QUESTORE Zitto. (Lo colpisce con la cornetta su di una mano) Telefoni e basta! 9/27/2012 125 BERTOZZO Ahia... Pronto chi parla? GIORNALISTA Oh, che divertente! Signor questore, non si deve più preoccupare, il capitano... cioè l’ex capitano, m’ha detto tutto! QUESTORE Cosa le ha detto? GIORNALISTA Chi è veramente! COMMISSARIO e QUESTORE Gliel’ha MATTO detto? Sí, non potevo più continuare a mentire... ormai... l’aveva intuito da sé. QUESTORE Ma le ha fatto almeno promettere di non scriverlo sul giornale? GIORNALISTA Ma certo che lo scriverò! (Legge fra gli appunti) Eccolo: «Negli uffici della polizia, ho incontrato un vescovo in borghese!». COMMISSARIO e QUESTORE Un MATTO vescovo?! Sí, scusate se ve l’ho tenuto nascosto (e con molta naturalezza si gira il colletto che appare tondo, classico dei religiosi, con la pettorina nera). BERTOZZO (dandosi una pacca sulla fronte) Pure il vescovo, adesso! Non gli crederete per caso? 9/27/2012 126 Il Commissario afferra un grosso timbro e glielo infila in bocca. COMMISSARIO E ci hai scocciato davvero! Il matto estrae dalla sua borsa una papalina rossa e se lo piazza sulla nuca; con movimenti austeri e studiati, si slaccia il bottone della giacca, cosí da scoprire una croce barocca d’oro e argento fabbricazione Rancati , quindi si infila un enorme anellone con pietra viola enorme. MATTO Permettete che mi presenti: padre Augusto Bernier, incaricato della Santa Sede come osservatore di collegamento presso la polizia italiana (offre l’anello da baciare all’agente che subito accorre goloso). BERTOZZO (venendo in avanti ed estraendo per un attimo il succhiotto) Collegamento con la polizia? 9/27/2012 MATTO 127 Dopo l’attentato al Papa, lei mi capisce, è nostro dovere, quali legati responsabili della chiesa, di prevenire... avere contatti... BERTOZZO Eh, no! Eh, no! Questa è troppo grossa: pure il vescovo poliziotto adesso! Il Commissario gli rimette in bocca il succhiotto e lo trascina in disparte. COMMISSARIO Ma lo sappiamo anche noi che è tutta una balla!... però lui s’è fatto vescovo apposta per salvarci... capisci?! BERTOZZO Per salvarci? T’è presa la crisi mistica? L’anima da salvare? COMMISSARIO Piantala e bacia l’anello! (e lo costringe ad avvicinare la bocca alla mano del matto che, nel frattempo, con noncuranza, senza imporlo, è riuscito a costringere tutti a compiere l’atto di sottomissione). BERTOZZO No, per dio! L’anello, no! Mi rifiuto! Ma mi sembrate tutti pazzi! Vi ha contagiati! 9/27/2012 128 Rapidissimi il Commissario e l’agente hanno approntato larghi cerotti che gli vengono applicati senza tante storie sulla bocca, al punto da coprirgli mezza faccia, dal naso in giù. GIORNALISTA MATTO Ma che gli è preso, poverino? Una crisi... credo. (Estrae da dentro un breviario una siringa e si appresta a fargli una iniezione) Tenetelo, questa gli farà certamente bene... è un calmante benedettino. QUESTORE MATTO Benedettino? Sí, arquebuse in fiala! (Con rapidità da cobra gli effettua l’iniezione, poi, estratta la siringa, la osserva) N’è rimasto ancora un po’... (al questore) ne gradisce anche lei? (Senza attendere risposta lo siringa con l’agilità d ‘un banderillero). Lamento soffocato del questore. GIORNALISTA Lei non ci crederà eminenza, ma quando, poco fa, ha declamato, a proposito degli scandali: «è sempre il 9/27/2012 129 migliore dei mondi... alleluia!» ho subito commentato... mi perdoni l’irriverenza... MATTO Prego, prego. . . GIORNALISTA Ho esclamato: «Oheu, ma che discorso da prete! » Non s’è offeso, vero? MATTO E perché dovrei offendermi? È vero, ho fatto davvero un discorso da prete, quale sono. (Il Bertozzo stacca dalla parete il ritratto del Presidente con un pennarello scrive sul retro del quadro «È un mitomane, un matto» e lo mostra rimanendo alle spalle del Matto). D’altronde, san Gregorio Magno, quando, appena eletto pontefice, scoprí che si cercava, con intrallazzi e maneggi vari, di coprire gravi scandali, incollerito, si mise a urlare la famosa frase: «Nolimus aut velimus omnibus gentibus, justitiam et veritatem...» GIORNALISTA La prego eminenza... sono stata bocciata tre volte in latino... MATTO Ha ragione, in poche parole, disse: «Lo si voglia o non lo si voglia, giustizia e verità io impongo, faro l’impossibile perché gli scandali esplodano nel modo più clamoroso; e 9/27/2012 130 non temiate che, nel loro marcio, venga sommersa ogni autorità. Ben venga lo scandalo, ché, su di esso, si fonda il potere più duraturo dello stato! » GIORNALISTA Straordinario!... Le spiace scrivermelo per intero... qui? Il matto si accinge a stendere la frase evidentemente adattata di san Gregorio sul taccuino della giornalista. Nel frattempo, il Commissario ha tolto dalle mani del collega il cartone con il ritratto del presidente e l’ha strappato. QUESTORE (aggredendolo) Ma che ha fatto? Ha stracciato il ritratto del presidente? Ma non sa che è reato? Cosa le è preso? COMMISSARIO Ma dottore, quello scrive certe cose...! (Indica il Bertozzo). QUESTORE Posso essere anche d’accordo con lei su una certa sua mania di scrivere messaggi melodrammatici al popolo... ma non era proprio il caso di arrivare a far scempio del suo ritratto... Si vergogni! 9/27/2012 131 Alle spalle del vescovo la giornalista ha seguito e considerato attentamente il significato della frase di san Gregorio. GIORNALISTA In poche parole, salta fuori che lo scandalo, anche quando non c’è, bisognerebbe inventarlo, perché è un mezzo straordinario per mantenere il potere scaricando le coscienze degli oppressi. MATTO Certo: la catarsi liberatoria d’ogni tensione... E voi giornalisti indipendenti ne siete i sacerdoti benemeriti. GIORNALISTA Benemeriti? Beh, non certo per il nostro governo che smania e corre come un matto a tamponare ogni volta che noi si scopre uno scandalo. MATTO Smania, appunto, il nostro di governo... che è ancora borbonico... precapitalista... ma guardi invece quelli evoluti... tipo nord Europa?! Lei si ricorda dello scandalo «Profumo» in Inghilterra? Il ministro della guerra coinvolto in un giro di prostitute, droga, spionaggio...!!! Crollò forse lo stato? la borsa? Nient’affatto, anzi, borsa e stato non 9/27/2012 132 furono mai cosí forti come dopo quello scandalo. La gente pensava: « Sí, il marcio c’è, però viene a galla...» Noi ci nuotiamo in mezzo e lo beviamo pure, ma nessuno ci viene a raccontare che è tè al limone! E questo è quel che conta! QUESTORE Ma no! Sarebbe come dire che lo scandalo è il concime della socialdemocrazia! MATTO Giusto! L’ha detto! Lo scandalo è il concime della socialdemocrazia! Dirò di più: lo scandalo è il miglior antidoto al peggior veleno, che è la presa di coscienza del popolo: se il popolo prende coscienza siamo fregati! Infatti l’America, che è un paese veramente socialdemocratico, ha mai messo censure per quello che riguarda le stragi fatte dagli americani in Vietnam? Anzi: su tutti i quotidiani sono venute fuori fotografie di donne sgozzate, bambini massacrati, villaggi distrutti. Vi ricorderete anche lo scandalo del gas nervino? Il gas fabbricato in America in tale quantità da distruggere per tre volte l’intera umanità. Forse che anche per questo fatto è stata messa censura? Neanche per sogno! Anzi! Accendevi la televisione e vedevi file di trenini: «Dove vanno questi trenini? Al mare! E cosa 9/27/2012 133 c’è sopra questi trenini? Gas nervino! Vengono scaricati a poche miglia dalla costa!» Cosicché se viene un piccolo terremoto o un maremoto le casse si rompono, il gas nervino glu, glu, viene a galla e moriamo tutti. Per tre volte di seguito. Non si è messa mai censura per questi scandali. Ma è giusto! Cosí la gente ha la possibilità di indignarsi, orripilarsi: ma che razza di governo è? Generali schifosi! Assassini! E s’indigna, s’indigna e burp! Il ruttino liberatore. Mi scusi: a proposito della libertà di difesa legale GIORNALISTA in America, dove me lo mette, lei, l’assassinio dei terroristi con le loro famiglie e l’incendio di un intero quartiere negro a Filadelfia? MATTO Ma io ho parlato di «libertà di ruttino», non di «libertà di vita»! BERTOZZO Su le mani... spalle contro il muro o sparo! COMMISSARIO BERTOZZO Ma dico Bertozzo: sei impazzito?! (Puntando una pistola) Su le mani ho detto... Anche lei signor questore... vi avverto che non rispondo più di me! GIORNALISTA Oh mio dio! 9/27/2012 134 QUESTORE Si calmi Bertozzo! BERTOZZO Stia calmo lei signor questore e non si preoccupi... (Ha estratto dalla scrivania un mazzo di manette, le consegna all’agente e gli impone di ammanettare tutti quanti) Avanti, appendili uno per uno all’attaccapanni. (Sul fondo c’è infatti un’asta orizzontale sopraelevata alla quale uno per uno vengono incatenati i presenti: una manetta ad un polso, l’altra agganciata all’asta). E non mi guardate con quella faccia, fra poco capirete che questo è l’unico mezzo che mi rimaneva per farmi ascoltare. (All’agente che è in dubbio se ammanettare anche la giornalista) Sì, anche la signorina... e anche te. (Quindi rivolto al matto) Tu invece adesso mi fai il piacere, caro il mio Fregoli del porcogiuda, di dire ai signori chi sei veramente... o, siccome m’hai scocciato, ti sparo nelle gengive... chiaro? (I poliziotti e la giornalista accennano ad un certo risentimento per tanta irriverenza). Zitti... voi! MATTO Volentieri, ma temo, che forse, se glielo dico cosí, a voce... non mi crederanno. BERTOZZO Eh, che, glielo vorresti cantare, forse? 9/27/2012 MATTO 135 No, ma basterebbe mostrargli i documenti... il libretto clinico psichiatrico... ecc. BERTOZZO MATTO D’accordo... e dove sono? Lí, in quella borsa. BERTOZZO Muoviti, vai a prenderli, e non fare scherzi o t’ammazzo! Il matto estrae una mezza dozzina di libretti e cartelle. MATTO Eccoli (li porge al Bertozzo). BERTOZZO (li prende e li distribuisce agli ammanettati, ognuno di loro ha la mano sinistra libera) A voi signori... guardare per credere! QUESTORE Nooo! Un ex insegnante di disegno!? Mutuato? Affetto da esaltazione paranoica?! Ma è un matto! BERTOZZO (sospirando) È un’ora che glielo sto dicendo! COMMISSARIO (leggendo su di un altro libretto) Ospedale psichiatrico di Imola, Voghera, Varese, Gorizia, Parma... li ha girati tutti! MATTO Certo, il giro d’Italia dei matti. 9/27/2012 136 GIORNALISTA Quindici elettrochoc... isolamento per venti giorni... tre crisi vandaliche... AGENTE (leggendo su di un foglio) Piromane! Dieci incendi dolosi! GIORNALISTA Faccia vedere? Incendiata la biblioteca di Alessandria. Alessandria d’Egitto! Già nel II secolo avanti Cristo! BERTOZZO Impossibile: dia qua! (Osserva) Ma gliel’ha aggiunto lui a mano... non vede? Da Egitto in poi...! QUESTORE Pure falsario è... oltre che mistificatore, simulatore... trasformista... (Al matto che se ne sta seduto con la grande borsa sulle ginocchia, l’aria assente) Ma io ti sbatto dentro per abuso e appropriazione di cariche sacre e civili! MATTO (sornione) Ztt, Ztt... (e fa cenni di diniego). BERTOZZO Niente da fare, è patentato... so già tutto! GIORNALISTA Peccato avevo in mente un cosí bell’articolo... e m’ha sfasciato tutto! COMMISSARIO Ma io sfascio lui... Per favore Bertozzo, liberami da ’sta manetta... 9/27/2012 137 BERTOZZO Bravo, cosí sei rovinato davvero... da noi, dovresti saperlo, i matti sono come le vacche sacre, in India... se li tocchi ti linciano! QUESTORE ’Sto delinquente, matto criminale... si fa passare per Giudice... la controinchiesta... se penso al colpo che m’ha fatto prendere! MATTO No, quello non è stato un gran colpo, specie se confrontato con quello che arriva adesso! Guardate qua!? (Estrae dalla borsa la cassetta che il Bertozzo aveva dimenticato sul tavolo) Contate fino a dieci e saltiamo tutti per aria! BERTOZZO MATTO Che hai combinato... non fare il fesso! Io sono matto, mica fesso... misura le parole Bertozzo... e butta la pistola... o qui infilo il dito nel «Tramptur» e facciamo prima! GIORNALISTA QUESTORE Mio dio ! La prego, signor matto...! Non ci caschi Bertozzo... è una bomba disinnescata... Come fa a scoppiare? COMMISSARIO Giusto... non cascarci! 9/27/2012 138 MATTO E allora, Bertozzo, tu che te ne intendi... anche se sei sgrammaticato... guarda se c’è o no... il detonatore... guardalo qua... non lo vedi? E un Longber acustico. BERTOZZO (si sente mancare, lascia cadere pistola e chiavi delle manette) Un Longber acustico? Ma dove l’hai trovato? Il matto raccatta chiavi e pistola. MATTO Ce l’avevo io... (Indica la grande borsa) Qui dentro io ho tutto! Avevo perfino un registratore sul quale ho registrato tutti i vostri discorsi da quando sono entrato. (Estrae un minuscolo registratore e lo mostra) Eccolo! QUESTORE MATTO E cosa intende farne? Riverso i nastri un centinaio di volte e li spedisco dappertutto: partiti, giornali, ministeri, ah, ah... questa sí che sarà una bomba! QUESTORE No, lei non può fare una cosa simile... Lei sa benissimo che quelle nostre dichiarazioni sono state tutte falsate, distorte, dalle sue provocazioni di falso Giudice! 9/27/2012 MATTO 139 E chi se ne frega... importante che scoppi lo scandalo... Nolimus aut velimus! E che anche il popolo italiano come quello Americano, Inglese diventi socialdemocratico e moderno e possa finalmente esclamare «siamo nello sterco fino al collo è vero... ed è proprio per questo che camminiamo a testa alta!» FINE DELLA COMEDIA 9/27/2012 140 PROLOGO Bisogna ribadire con chiarezza che i dialoghi sono stati ricostruiti su documenti autentici, non c’è stato alcun bisogno di inventare alcuna situazione. “Nulla eguaglia, come nella realtà, la stupidità degli uomini, specie quando posseggono il potere!” Particolare molto interessante: nel momento in cui l’anarchico stava per precipitare dalla finestra, sul piazzale antistante il cortile sul cui selciato cascava il Pinelli, si trovava un gruppo di giornalisti appartenenti ad importanti giornali editi in Milano. Questi giornalisti provenivano da una conferenza stampa svoltasi in questura. 9/27/2012 La signora è da buttare 141 9/27/2012 142 Interpreti Franca Dario Ezio Alberto Valerio Romano Arturo Secondo Bob Tre ragazze Oscar e i suoi compagni dell’orchestra 9/27/2012 143 PRIMOTEMPO Luce bassa. Interno di un tendone da circo a pista unica centrale. Piloni centrali dai quali pendono le funi e le scalette di corda per il trapezio. La parte posteriore di una carovana ottocentesca si affaccia sulla destra a fare da quinta. In pista, sulla sinistra, un gran letto monumentale, con tende e sottili colonne ai quattro angoli, sormontate da angioloni barocchi. Su una delle colonne, a sostituire l’angiolone mancante, c’è un grande imbuto dorato. Sulla sbarra frontale che unisce l’angiolone all’imbuto, sta appollaiato il clown Charlie che legge una rivista pornografica. Le tendine del letto sono abbassate, ma si può intravvedere distesa fra un numero considerevole di cuscini una vecchia signora assopita. 9/27/2012 144 Su di un praticabile, al fondo della scena, c’è un’orchestrina pop che suonerà durante lo spettacolo, dando cosí un commento musicale alle azioni. All’inizio dello spettacolo stanno suonando in un giro armonico stile blues. Al centro, sul proscenio, c’è un grande frigorifero bianco. Dalla destra entrano in scena come in processione i clowns: Dario, Ezio, Alberto, Valerio, Romano, Arturo, Secondo. Il clown Dario esegue il blues soffiando in un enorme trombone nelle cui spire si trova completamente avvolto. Gli altri battono il tempo percuotendo con bastoncini oggetti diversi: una bottiglia, un pentolino, una grossa campana e contenitori in plastica. Nel testo i vari ruoli saranno accompagnati da un nome (Dario, Bob, Secondo, Franca ecc.) per indicare la possibilità di fare interpretare personaggi diversi ad uno stesso attore. Una parte degli interpreti sono veri clowns, gli altri si sono allenati ad esserlo esercitandosi per qualche mese col trapezio (Franca) con strumenti musicali, attrezzi, negli esercizi a corpo libero nelle camminate e soprattutto 9/27/2012 145 nell’uso della voce: falsetti, sgarrate ecc., badando bene di non risolvere il recitare clownesco in una mera imitazione, ma in una rinvenzione epica tendente alla creazione di maschere. E proprio per realizzare un autentico ruolo di maschere (e non di personaggi letterari) gli attori non avranno trucco sul viso, e i costumi saranno si variopinti ma completamente rinventati rispetto ai tradizionali abiti da pagliaccio del circo. In poche parole, tutto dovrà essere allusivo e non naturalistico-imitativo. Saranno i gesti, i ritmi vocali le camminate e soprattutto la situazione scenica a rappresentare i personaggi, piú che il costume, il trucco e gli altri effetti della consuetudine clownesca. CLOWNS (in coro, a voce forzata su giro di blues, con camminata fortemente dinoccolata) All’origine era il nulla! CLOWN VALERIO Non c’erano i detersivi né i surgelati. Non c’erano nemmeno i buoni premio, né i punti qualità! CLOWNS (in coro) All’origine era il nulla! CLOWN VALERIO (mistico) Poi venne il frigorifero! 9/27/2012 146 Il frigorifero viene centrato da un fascio di luce. Entra il clown gelataio (Bob) che sospingendo il suo carrettino passa con indifferenza davanti al frigorifero. CLOWN GELATAIO (gridando) Gelati! Gelati! CLOWN OFFICIANTE DARIO (bloccandolo) Dico! (Indicando il frigorifero) Potresti almeno toglierti il cappello quando gli passi davanti, no? CLOWN GELATAIO Perché? Io mica sono credente! CLOWN OFFICIANTE CLOWN GELATAIO No! E nemmeno nella lavatrice! CLOWN OFFICIANTE CLOWNS (sbigottito) Non credi nel frigorifero?! Un ateo?! (in coro) Oh! Poveretto!... Il clown officiante scuote un campanello. Tutti si mettono in ginocchio. CLOWN GELATAIO Che succede? CLOWN OFFICIANTE (indicando il frigorifero) Zitto! Sta facendo il ghiaccio! (Pausa). Forse! 9/27/2012 CLOWNS 147 (in coro) Fede! Abbiate fede! Abbiamo fede! Oh! Che fede! Il clown officiante apre il frigorifero, si inchina, apre lo sportello del ghiaccio, il tutto con gesti ieratici. CLOWN OFFICIANTE (volgendosi verso il pubblico con le braccia spalancate) L’ha fatto: miracolo!! Ha fatto il ghiaccio!!! CLOWNS (in coro) Oh! Grazie! L’ha fatto! Ohooo! CLOWN VALERIO A cubetti o a palline? CLOWN OFFICIANTE CLOWNS A palline! (in coro) Ohoooo! (Le palline di ghiaccio vengono travasate in una bowl. Quindi, come in una offerta rituale ogni clown consegna all’officiante il dono che tiene in mano, bottiglie di latte, forme di latticini, canestri di uova, ecc. L’officiante con gesti ieratici li ripone via via nel frigorifero). Preservaci le proteine! Preservacele dalla muffa e dal coagulo! 9/27/2012 148 L’officiante richiude il frigorifero e soffiando eccitato nell’enorme trombone attacca un ritmo frenetico jazz. Danzando e portando con sé il frigorifero i clowns escono sulla destra. Dario resta solo ed esegue un breve «a solo» con il trombone. Da sinistra entra una infermiera che si ferma accanto al letto. CLOWN (spogliandosi dal ruolo di officiante e DARIO consegnandole il trombone) Come va? (e sbircia tra le tende del letto). INFERMIERA Fa fatica a respirare. (Esce col trombone da sinistra) . CLOWN DARIO Rimediamo subito. (Grida verso la quinta di destra) L’ossigeno! L’ossigeno per la signora! Entra il clown Arturo portando a fatica una bombola dipinta d’argento. CLOWN ARTURO Pronti, l’ossigeno fresco per la signora! (Posa la bombola al centro del proscenio). 9/27/2012 CLOWN DARIO 149 Ecco bravo, portala laggiú vicino al letto! CLOWN ARTURO CLOWN DARIO Ecco bravo, portatela da te! (Esce a destra). E invece io non la porto, perché ho l’apposita prolunga e ci arrivo lo stesso, senza portarci ’sto coso. (Da dietro il carro prende un tubo di due metri circa. Applica una delle due estremità alla bombola dicendo) Ecco qua, fisso l’estremità dell’apposita prolunga elastica, questa si distende a misura, e io tranquillamente porto l’altra estremità fino al letto. Quando si dice le meraviglie della tecnica! (Esegue e logicamente dopo due metri il tubo si stacca dalla bombola; Dario non se ne accorge e continua a camminare verso il letto, portando il tubo e annunciando) Ecco l’ossigeno per la signora! Entra il clown «ragazza-grassa» Franca, enorme. Trucco ottenuto con un’imbottitura completa di gomma piuma su tutto il corpo. Sembra pesare attorno al quintale. FRANCA CICCIONA traballa). Aiuto! Aiuto! (Urta violentemente Dario che 9/27/2012 150 Ma dico, lo sa che è proibito circolare senza CLOWN DARIO paraurti... (Franca si avvicina). Frena! Frena! Mi scusi per averla investito cosí, signore! FRANCA CICCIONA ma sono cosí nervosa, sapesse! CLOWN DARIO Perché? FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Mi perseguita, signore. Chi? FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Un uomo. (dopo averla considerata con attenzione) Un deficiente mentale, senz’altro! FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Un uomo nudo, signore. Con le scarpe. Un uomo nudo? Interessante . e dov’è? FRANCA CICCIONA (indicando la quinta di destra, dietro il carro) Là, là. CLOWN DARIO Non vedo nessun uomo nudo, e tanto meno le scarpe. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO (stupita) Non lo vede? Non lo vedo. 9/27/2012 151 FRANCA CICCIONA Infatti, lei non può vederlo. Solo io lo posso vedere. ’Sto uomo nudo non è altro che una parte integrante dei miei complessi onirici. CLOWN DARIO Dei suoi complessi? Sempre piú interessante! Una forte riduzione della dose quotidiana di allucinogeni non le farebbe poi mica tanto male! Drogata eh, piccola?! (Si dirige verso il carrozzone, dove dalla parete sgancia dei tubi di gomma arrotolati, se li infila in spalla e comincia a srotolarli deciso ad innestarne uno alla bombola dell’ossigeno e quindi raggiungere il letto). FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Una forte riduzione di...? No, non posso. Perché? FRANCA CICCIONA Senza allucinogeni, mi vedo grossa, enorme signore. CLOWN DARIO (fingendo incredulità) No?! FRANCA CICCIONA E mi viene voglia di morire. Appena presa una pastiglia, mi vedo magra. Dimagro, mi riassorbo, mi restringo. Un filo!... CLOWN DARIO Le meraviglie della farmacologia. 9/27/2012 152 FRANCA CICCIONA E quando sono tutta magra, arriva lui, l’uomo nudo con le scarpe. CLOWN DARIO Scusa bella... ma cosa ti agita di piú, l’uomo nudo o le sue scarpe? FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Tutti e due. Ma non bisogna tormentarsi fino a ’sto punto... Siamo tutti nella stessa barca, tutti abbiamo i nostri fantasmi. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Anche lei signore? (indignato) E perché io no? Mi prendi forse per un anormale? Sicuro, pure io, vedo certe cose!... FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Che cose? Cose orribili! Ma la piú orribile di tutte è il fantasma del serpente. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Del serpente? Oh mamma! Ogni oggetto avente piú o meno forma tubolare diventa per me un serpente. Questo tubo per l’ossigeno, ad esempio... è un serpente! Ecco vedi?... No!... Fermo!... (Agita il tubo con la mano dando l’impressione che si tratti di un serpente in procinto di svincolarsi dalla sua stretta, 9/27/2012 153 poi lo calma e lo accarezza, come fa un domatore) Buono su, da bravo oh.. . FRANCA CICCIONA E malgrado ciò lo tiene con lei, e lo tocca, ma come fa? CLOWN DARIO Sono risalito all’origine. Ho cercato di capire i serpenti. Mi sono fatto un sacco di amici nel mondo dei serpenti. E adesso, voglio bene perfino a un tubo per l’ossigeno. FRANCA CICCIONA È meraviglioso! Mentre Dario parla, il tubo gli si avvolge attorno a tutto il corpo, fino al collo. Improvvisamente il tubo diventa un boa che cerca di strangolarlo. CLOWN DARIO Fermo! No! Disgraziato! Aiuto! Mi strangola! FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Che succede? L’avevo accarezzato contro pelo. (Estrae una pistola e spara al bocchettone del tubo. Il tubo si stende come inanimato). FRANCA CICCIONA Ha ammazzato il tubo! 9/27/2012 154 CLOWN DARIO È il settimo in una settimana. Ci vuole una mano di ferro per misurarsi con i propri fantasmi. Altrimenti vi saltano in testa! FRANCA CICCIONA Come ha ragione, signore! Farò come lei. Proverò a farmi amica dei fantasmi, cercherò di amare gli uomini nudi con le scarpe... CLOWN DARIO Un buon consiglio: sarebbe meglio cominciare con quelli senza scarpe, è piú facile. FRANCA CICCIONA Sí. (Si rende conto che Dario armeggia con la bombola) Cosa fa adesso? CLOWN DARIO Ossigeno la vecchia. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Sí, ossigeno la vecchia. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO morire! Pensa che stia meglio bionda? Ma no! Solo che non ce la fa piú a respirare! FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Ossigena la vecchia?! Respirerà meglio con i capelli ossigenati? Disgraziata, ma non capisci che la vecchia sta per 9/27/2012 155 FRANCA CICCIONA Sta per morire? È in punto di morte e si vuol far bionda? Che vecchietta stravagante! Voglio vederla! (Si dirige verso il letto). Dario la arresta e la minaccia con il tubo. CLOWN DARIO Fuori, fuori! o ti faccio divorare... dal tubo! FRANCA CICCIONA (infelice) Me ne vado, me ne vado, signore. Sparisco. .. (ma mentre esce scorge un enorme paio di scarpe al centro del palcoscenico) . . . ahaaaa! È là. (Torna indietro sgomenta). CLOWN DARIO Cosa, chi è là? FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Chi? FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO È ritornato, lo sapevo! Lui! L’uomo nudo con le scarpe. Ma no! ’Ste scarpe sono là da stamattina. Sono anche fortunate che non è passata la polizia del traffico: sono in sosta vietata! FRANCA CICCIONA Lei non vede l’uomo nudo che ci sta dentro? 9/27/2012 156 CLOWN DARIO Allora cerchi di immaginarlo giovane, delicato; timido, bisognoso di comprensione, di affetto. Ho sempre sognato qualcuno al quale dare il FRANCA CICCIONA mio affetto! (Si copre gli occhi con le mani). CLOWN DARIO Allora gli vada incontro, si avvicini, forza. FRANCA CICCIONA (sempre tenendosi pudica le mani sugli occhi) Di che colore ha i capelli, biondi o bruni? CLOWN DARIO Cangianti. Non ho mai visto un uomo con i capelli FRANCA CICCIONA cangianti. CLOWN DARIO Tutti gli uomini nudi hanno i capelli cangianti. FRANCA CICCIONA E lei crede che gli piacerò vestita cosí? (Indica la minigonna che le lascia scoperte due enormi cosce e i relativi glutei prosperosi). CLOWN DARIO Ma sí, è un tipo di larghe vedute, quello. FRANCA CICCIONA CLOWN DARIO Lei crede che le sue intenzioni siano serie? È per questo che è nudo! FRANCA CICCIONA Come sono felice! (Sbirciando affascinata) E com’è bello! Aveva ragione ad insistere perché lo guardassi. CLOWN DARIO Vero? 9/27/2012 157 FRANCA CICCIONA La bocca forte e ben disegnata. La linea pura del naso. Che orecchie belle, piccole!! (Abbassa lo guardo scandalizzata) Ohooo! Ma come è nudo. (Si rifugia tra le braccia di Dario) No, non ce la faccio, non posso! CLOWN DARIO (la calma e poi la riaccompagna verso l’uomo nudo) Ma lei non guarirà mai se reagisce cosí. Per cominciare chiuda gli occhi, adesso le insegno come ci si comporta con un uomo nudo... Chiuda gli occhi e gli prenda la mano... (La costringe ad afferrare un’immaginaria mano) Perfetto. Adesso se lo porti via. Ecco, brava, piano, tenga gli occhi chiusi, attenta al palo. Franca si incammina e le scarpe manovrate da fili di nylon la seguono passo, passo. FRANCA CICCIONA (meravigliata) Funziona, funziona davvero! (All’uomo nudo) E tu non fare come l’ultima volta eh! Capito... Non essere volgare! Strapparmi subito i vestiti, cosí. Prima, bisogna fare un po’ di conversazione, no? (Fa un salto e urla) Ahaaaaa! 9/27/2012 158 CLOWN DARIO Cosa ha fatto? FRANCA CICCIONA Mi ha pizzicato il sedere! Sporcaccione! (Sferra uno scapaccione all’uomo nudo immaginario, le scarpe hanno un sobbalzo e volano letteralmente in quinta. Franca esce indignata). Dario rimane per un attimo sbalordito, poi riprende ad armeggiare con i tubi; finalmente è riuscito ad innestare tutti i tubi alla bombola. Ma non arriva lo stesso a raggiungere il letto. Incontra l’infermiera e caccia un grido. CLOWN DARIO INFERMIERA Ahaaa. Che incubo! Cosa c è? CLOWN DARIO Scusami, ti avevo vista nuda. (Torna ad armeggiare) Maledetto tubo schifoso! Non ci arriverà mai. Non mi resta che spingere il letto verso la bombola. (Cerca invano di spingere il letto. Si accorge del clown Charlie seduto sul baldacchino) Ma dico! Se resti seduto con tutto il tuo peso lassú, ’sto letto non si muoverà mai. (Il clown si leva in piedi sulla sbarra. Dario torna a spingere e stavolta 9/27/2012 159 il letto si muove) Oh, grazie. Adesso va meglio. È molto piú leggero! Si sente battere violentemente alla finestra della carovana. La finestra si apre e appare un avvoltoio, evidentemente impagliato, che sbatte le ali. Entra in scena il clown Bob. CLOWN BOB Riecco l'avvoltoio (indica il rapace che distende le ali nel classico atteggiamento dell’aquila americana). Entrano altri clowns che seguono la scena. CLOWN DARIO (andando verso il carrozzone) Via, via, bestia schifosa! Bestiaccia maledetta! Non è ancora pronto il mangiare per te.. . non è ancora morta la vecchia... E anche se fosse già morta da una settimana e ben frollata a te non ne diamo da assaggiare nemmeno un pezzetto... Tutto è riservato alla jena, chiaro? Voce della vecchia (Franca) da dietro la tenda. 9/27/2012 160 VECCHIA Chi è che è ben frollata? Suona il telefono appeso al carrozzone, I’infermiera parla dentro al tubo dell’ossigeno, Dario risponde al telefono. INFERMIERA Pronto, chi è il cretino che fa tutto ’sto casino?! CLOWN DARIO INFERMIERA Il cretino sono io. Il casino è finito. Sei riuscito a svegliare la signora. CLOWN DARIO Non sono stato io, è stato l'avvoltoio, ’sta carogna. (Rivolto all’avvoltoio) Ma adesso te la faccio pagare io, passo. (Attacca il tubo e va deciso verso il carrozzone, entra. L’avvoltoio rientra dalla finestra da dove si intravvede una lotta violenta tra Dario e l'avvoltoio). Vieni bello che ti devo parlare... Ah, ti rivolti anche!? Ahia, che beccata! Ma io ti strappo tutte le penne sai! Toh... tutte le penne dal sedere... e che ti venga un bel raffreddore al suddetto... da restarci secco! 9/27/2012 161 Squittii e gracidare dell’avvoltoio. Dario esce dal carro facendosi aria con un ventaglio di piume. (con un fil di voce) Chi piange? Chi fa piangere le mie VECCHIA bestie? INFERMIERA Non è niente, signora! Non ti agitare, dormi, dormi. Ohooo, ohooo. Ninna nanna. CLOWNS (in coro) Ohoooo, ohoooooo, ohooo (raggruppati nel centro della scena i clowns si dondolano). Preceduto da un fragoroso strombettare piomba in scena, proveniente da destra, un monopattino a tre posti con relativi passeggeri. Investe alcuni clowns che cadono rotolando in modo spettacolare. Il monopattino, proseguendo imperterrito, esce di scena. CLOWN DARIO Assassini, pirati della strada, maledetti! 9/27/2012 162 La vecchia sbuca dalle tende del letto imbracciando un enorme fucile, classico dei pionieri. VECCHIA Gli indiani; gli indiani! Mettete i carri in cerchio, presto! INFERMIERA VECCHIA Ma no, ma no... Non sono gli indiani. Ah no? Allora vado a dormire. (Sparisce dietro la tenda). CLOWN DARIO (urlando) La croce rossa! La croce rossa! Chiamate subito la croce rossa! (Spinti da due clowns, preceduti dall’ululato delle sirene, entrano due bidoni per la spazzatura dipinti di bianco con, nel centro, la classica croce rossa. Gli inservienti caricano i clowns investiti: li sollevano violentemente scaraventandoli letteralmente, previo salto mortale, a testa in giú nei bidoni, chiudono i coperchi e ripartono velocissimi, emettendo il classico lancinante ululato. Dario dopo aver gettato un’occhiata al letto si porta al centro del palcoscenico e comincia a piangere disperato) Ah! È morta! È morta!... Non c’è piú! 9/27/2012 163 CLOWNS (in coro) Non c’è piú! È morta... Ahi! ahi! VECCHIA (sbucando con la testa tra le tende) Chi fa piangere le mie bestie? CLOWN BOB È morta? (Si avvicina al letto a sbirciare) Ma che dici cretino se parla ancora! VECCHIA Sí, io parlo, parlo... CLOWN BOB (dolcemente, alla vecchia, chiudendo le tende) Dormi, dormi, ohooo, ohooo. CLOWN DARIO No, non voglio bugie pietose, è morta vi dico! La regina è morta! CLOWNS (in coro, piangono disperati) Ahaaaaaahiiihoooo. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Che regina? La mia! La mia dolce regina! L’unica! E con lei sono morte tutte le altre! CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Tutte le altre che? Tutte le mie pulci ammaestrate. (Mostra una scatoletta tipo fiammiferi svedesi) Guardale qui, nello scatolino, stecchite, senza vita, tutte con i piedini all’aria! E pensare che stamattina pizzicavano ancora felici! Cip, cip. (Infila quattro cerini ai quattro angoli della scatoletta, e si 9/27/2012 164 accinge ad accenderli come fossero quattro ceri intorno alla bara). CLOWN VALERIO Disgraziato! E c’è bisogno di fare tutta ’sta cagnara per quattro pulci schifose. CLOWN DARIO A chi schifose? (Afferra Valerio per il petto) Ma io ti strozzo... il naso! (Allude all’enorme naso, naturale, del clown). INFERMIERA Volete gridare sottovoce, per favore? CLOWN DARIO INFERMIERA Ha offeso la memoria delle mie pulci! E va bene... non avrà fatto apposta... ad ogni modo te ne puoi procurare delle altre anche subito, se proprio ci tieni. CLOWN DARIO INFERMIERA Dove? Vai di là, nelle gabbie delle bestie, e te ne rifarai un esercito, di pulci! VECCHIA (appare brevemente) Non fate male alle mie bestiole! (Viene zittita). CLOWNS (in coro) Sssssst. CLOWN DARIO Sí, dalle bestie, ma cosa ci trovo, delle pulci «amenovene», però! 9/27/2012 165 CLOWN BOB Amenovene? CLOWN DARIO Ma sí! Pulci di una specie inferiore, piccole e stupide. Le mie erano delle coronoves-mordex, esemplari rarissimi, di una intelligenza superiore, razza bianca. Le uniche che si possano ammaestrare. CLOWN BOB Perché rarissime. E dopotutto dove si troverebbero ’ste mordex? CLOWN DARIO Sull’uomo; solo sull’uomo... che, disgraziato, le ha distrutte con gli insetticidi e i detersivi. VECCHIA (riappare) Come siamo cattivi pero! CLOWNS (in coro) Ssssssst! Piccola cerimonia funebre. Tutti con il cappello in mano a semicerchio attorno a Dario che finalmente riesce ad accendere i quattro cerini. CLOWN DARIO La vostra memoria resterà scolpita per sempre nei nostri animi. Quando, felici, zampettavate e pascolavate sulla nostra epidermide. Voi eravate felici, e noi si divideva con voi questa felicità. (Soffia sulle candeline). 9/27/2012 166 CLOWNS (cantano in coro) Tanti auguri a te!... Dario di scatto si gira e dà uno schiaffo all’unico clown che non cantava. INFERMIERA Beh, ma qualcuna se ne sarà pur salvata. CLOWN DARIO Salvata? E dove? (Indica i clowns) Guarda i loro volti indifferenti, non vedi che nessuno si gratta piú? Guardati intorno. INFERMIERA (indicando il clown appollaiato sulla sbarra in cima al letto) Beh, quello, per esempio, si gratta e come! CLOWN DARIO Che combinazione meravigliosa! Si gratta e nello stesso tempo guarda le donne nude. Ehi tu, hai le pulci? CLOWN CHARLIE VECCHIA Io no. No, ha l’orticaria... ha mangiato le fragole. (Ride sguaiata). CLOWN DARIO Vedi, vedi, non c’è proprio piú speranza. L’umanità è senza pulci. INFERMIERA Coraggio. Troverai ancora delle pulci, verrà anche per te la fortuna. 9/27/2012 167 CLOWN DARIO Che fortuna? Non bestemmi, signorina, per favore! Non ho mai avuto fortuna io in vita mia, neanche con quelli piú stupidi. Ecco guardi: (a Bob) conosci il gioco delle monetine? CLOWN BOB Certo, bisogna indovinare in che mano si trova la moneta. CLOWN DARIO Esatto! (Comincia il gioco) Ecco, signore e signori, una moneta e, piú precisamente, una moneta da cento, che andiamo a deporre nel cavo della nostra mano sinistra. Poi andiamo a deporla nella nostra mano destra. Noi giriamo e rigiriamo, rigiriamo. La moneta è sempre qui. Andiamo a deporla dall’altra parte, porla e riporla, mi segue? Cambiamo, ritorniamo, riricambiamo, giriamo e ricambiamo, giriamo cambiamo, giriamo cambiamo e op... (offre all’esame i pugni chiusi) dov’è? CLOWN BOB (indicando senza esitare la mano sinistra) Là! CLOWN DARIO (dopo un attimo di imbarazzo riprende le sue manipolazioni) Cambio, giro, rigiro e ricambio. Occhio all’inganno. Op... Dov’è? CLOWN BOB Là. 9/27/2012 168 CLOWN DARIO CLOWN BOB Io al tuo posto sceglierei l’altra mano. Niente da fare. Il mio istinto naturale mi dice che è là. CLOWN DARIO Istinto naturale forse, ma nondimeno perverso e male informato. CLOWN BOB Perché? CLOWN DARIO Un giorno, su mie precise indicazioni, un mio cugino ha scelto questa mano e s’è trovato molto bene. CLOWN BOB Me ne frego di tuo cugino. Scelgo quella. CLOWN DARIO E va bene, l’hai voluto tu, peggio per te... hai vinto! Facile aver fortuna con uno che non ne ha mai. (Mostra la moneta che teneva nella mano indicata da Bob). CLOWN BOB Ma, se avessi indicata l’altra, avresti vinto tu, no? CLOWN DARIO Mi prendi anche in giro? Ma, se sono caduto tanto in basso da indicarti questa mano, qua, come con mio cugino, e tu non ci sei cascato?! Ebbene, anche se tu ci fossi cascato, io avrei perso lo stesso. Perché? Perché sono sfortunato: c’è una moneta anche in questa mano qua. (Spalanca la mano e mostra la moneta) E allora per vincere 9/27/2012 169 come faccio, con una moneta per mano? Inutile, non ho fortuna, non sono mai stato fortunato, io. (Esce sconsolato). CLOWN BOB È vero... certo non si può dire che sia nato con la camicia. (Esce sghignazzando in falsetto). CLOWN COLONNELLO VALERIO VECCHIA (voce f. c.) Avanti march! Gli indiani, gli indiani, presto il fucile. INFERMIERA Ma no, ma no, cara signora, non sono gli indiani, sono i fanti di marina. VECCHIA Ah, quelli che ammazzano gli indiani, allora va bene. (Sparisce dietro alle tende). Guidati dal colonnello clown Valerio entrano i clowns soldati Arturo, Ezio, Secondo, Alberto e Romano. Indossano tute mimetiche con ghirigori dai colori sgargianti che ricordano, in grottesco, quelle dei marines; calzano elmi enormi, imbracciano fucili a tromboncino. Eseguono una marcia-esercitazione sul ritmo di una canzone marziale. CLOWNS SOLDATI Colonnello, colonnello, beneamato 9/27/2012 170 siamo pronti, facci fare ’sto colpo di Stato! Uno-què, uno-què ma che cosa aspetti ancora il colpo di Stato ormai lo fan tutti è una pacchia... e i democratici stanno zitti! uno-què, uno-què. Fan qualche smorfia, ma senza rumore senza rumor. (Volteggiano, eseguono passi raddoppiati, arresti saltati, spaccate e assurdi dietro-front). INFERMIERA (piomba in scena urlando) Ma cosa c’è ancora?! Siete impazziti? Ma vi sembra questo il momento e il luogo per fare delle esercitazioni... con la signora che sta morendo? Ad eccezione di Valerio, i soldati escono a destra. Rientreranno ad ogni «via» di Valerio. Attraverseranno il palcoscenico, baionetta in canna come per infilzare Valerio 9/27/2012 171 che ogni volta si scanserà; i soldati proseguiranno la corsa e spariranno nel letto della vecchia signora, che ad ogni passaggio caccerà un urlo. CLOWN COLONNELLO VALERIO Mi dispiace ragazza, ma gli ordini sono ordini. Via! Non si possono rimandare le manovre della gloriosa fanteria da marina. Via! VECCHIA Ahoooooaa! CLOWN COLONNELLO VALERIO L esercitazione non può essere sospesa, via! Salvo contrordini, via! Bisogna essere sempre preparati a difendere il sacro suolo dal nemico che incombe! Via! L’ultimo a salire è Dario. CLOWN CHARLIE (sempre sul baldacchino) Basta cosí: completo! Delen, delen! Il letto si sposta come un tram. Scompare tra le quinte, poi riappare e avanza fin quasi al centro della scena. 9/27/2012 172 CLOWN COLONNELLO VALERIO CLOWN DARIO È un ordine, salvo contrordine! Capolinea, prego scendere. (I soldati saltano dal letto e attraversano il proscenio sempre di corsa per uscire dall’altra parte, Dario fa il gesto cercare delle pulci inseguendo ora uno ora l’altro mllitare) Dichiarare le pulci prego. Niente pulci da dichiarare? INFERMIERA Beh, il contrordine ve lo do io: fuori dai piedi! Se volete esercitarvi andate nell’altro piazzale dove ci sono le gabbie dei gorilla. VECCHIA Oh no. Lascia che si esercitino... poveri ragazzi! ormai mi hanno quasi svegliata. Vorrei bere qualcosa di caldo. INFERMIERA CLOWN BOB Subito, subito, cara signora, un tè... (entrando) Un tè per la signora. (Tira la corda fissata al collo di Charlie, il clown che sta appollaiato sul baldacchino del letto). CLOWN CHARLIE Delen, delen! Da bere per la signora! CLOWN COLONNELLO VALERIO Via! (Fa un gesto verso I alto). Il letto torna a spostarsi verso destra. 9/27/2012 173 Si ripete la scena dell’assalto alla baionetta. Dario segue un soldato cercandogli le pulci addosso. CLOWN DARIO Aspetta! Non avrebbe per caso qualche pulce? (Il soldato esce sfiorando il letto. Dario seguendolo sbatte invece la testa contro una delle colonne del baldacchino) Ahio, che botta. Non ci sono piú pulci, neanche sui militari! CLOWN COLONNELLO VALERIO Via! (Tarda a spostarsi e una baionetta gli si infilza nello stomaco) Aah, imbecille di un cretino. Ma non lo conosci il regolamento articolo 382 bis: è tassativamente vietato infilzare alla baionetta un proprio superiore. Riappare Bob con un secchio. Il clown Ezio prende il comando delle operazioni. CLOWN EZIO Estratt’arm! (Dal ventre di Valerio esce, come da una fontanella, un fiotto di sangue subito raccolto nel secchio dal clown Bob). Tappo! (Fermano il fiotto con un tappo). Rubinetto! (Sul tappo viene avvitato un rubinetto). 9/27/2012 174 Collaudo! (Viene aperto il rubinetto: scende uno zampillo di sangue). Basta cosí, bloccare, bloccare! Chiudono il rubinetto e Bob esce col secchio colmo di sangue. CLOWN COLONNELLO VALERIO CLOWN EZIO Il sangue degli eroi! Mettetelo da parte, alla prossima occasione andremo a versarlo sul campo dell’onore! Avanti march! I soldati escono cantando «colonnello beneamato, siamo pronti». CLOWN DARIO Signorina! Il clown colonnello li precede ostentando il rubinetto che gli esce sul ventre a mo’ di onorificenza. L’infermiera apre le tende del letto. Appare la vecchia seduta tra i cuscini. La ragazza tira la corda fissata al collo di Charlie. 9/27/2012 175 CLOWN CHARLIE Delen delen. Da destra, appeso per le gambe al trapezio, arriva sparato a testa in giú il clown Alberto che sorvola l’intera scena. CLOWN ALBERTO La signora ha suonato? CLOWN CHARLIE Un tè ben caldo e abbondante per la signora. CLOWN ALBERTO Subito, caldo e abbondante per la signora. (Sempre appeso al trapezio sparisce tra le quinte, in alto). CLOWN DARIO Ben caldo e abbondante il tè per la signora! CLOWN ALBERTO (rientra sempre oscillando sul trapezio regge un annaffiatoio che passa a Charlie appollaiato sul baldacchino del letto) Pronti il tè per la signora. (Sparisce nuovamente in quinta). CLOWN DARIO (dando ordini in tono perentorio) Versare il tè caldo e abbondante nell’apposito imbuto. (Charlie vuota l’annaffiatoio dentro un imbuto infilato nella colonna di proscenio del baldacchino, che si rivela un tubo per 9/27/2012 176 grondaia, infatti dalla parte inferiore esce il tè, che viene raccolto in un secchio dall’infermiera). Ecco che scende. INFERMIERA Manca il latte. CLOWN DARIO Il latte pastorizzato per la signora! (Tira la corda di Charlie). CLOWN CHARLIE Delen, delen. CLOWN ALBERTO (portando sempre allo stesso modo il latte) Pronti il latte pastorizzato per la signora! CLOWN DARIO È veramente pastorizzato? (Mette una mano nel secchio e l’agita) Si, ma manca lo zucchero. Si vede a occhio nudo che manca lo zucchero. INFERMIERA Zucchero per la signora! Delen, delen (ma, tirando la corda, fa cadere Charlie dal baldacchino). Charlie piomba al suolo con tanto di capovolta accompagnata dal classico rullo di batteria. CLOWN CHARLIE (alzandosi faticosamente) Ahia, esagerata! Mi hai rotto tutta la campana! 9/27/2012 177 CLOWN ALBERTO (sopraggiungendo sempre appeso al trapezio) La signora ha suonato? VECCHIA Voglio lo zucchero... lo zucchero. CLOWN ALBERTO Via lo zucchero per la signora. (L’oscillazione è rallentata, il cameriere non riesce a raggiungere la quinta). Una spinta, prego, per lo zucchero, una spinta per lo zucchero della signora! (Un clown salta sulle spalle di un compagno ed esegue la spinta con grande forza). Grazieeee per la spinta dello zuccherooooo! L’altalena sorpassa la quinta, si sente un gran botto, urlo e tonfo all’unisono. L’altalena torna in scena oscillando prima del clown cameriere. Appese alla sbarra del trapezio sono rimaste soltanto le scarpe dalle quali pendono calze e pantaloni del clown cameriere. CLOWN DARIO È uscito! CLOWN CHARLIE Sospeso lo zucchero per la signora! (Tira la corda da solo) Delen, delen. (Esce). INFERMIERA Mi spiace cara, dovrai berlo amaro! 9/27/2012 178 VECCHIA Oh, no... INFERMIERA VECCHIA Aspetta, te lo vado a prendere io! (trattenendo la ragazza) Come sei buona tu... meriti proprio un regalo: guarda lí sotto, c’è un baule con un abito del ’25 (indica un cassettone) proprio come quelli che si usano adesso. Prendilo, è tuo! Oh, grazie signora. (Estrae l’abito dal cassettone) INFERMIERA Ma è splendido! CLOWN DARIO INFERMIERA Del ’25? Fammici guardare se ha le pulci del ’25 Oh, che regalo meraviglioso. Me lo posso provare? VECCHIA Ma certo. CLOWNS (in coro, con toni morbosi) Ma certo! Ma certo! INFERMIERA CLOWNS Mi spoglio e me lo provo. (in coro) Sí spogliati, spogliati! Ohoooo, ohooo! CLOWN DARIO (che ha terminato di esaminare l’abito) Macché, neanche una pulce del ’25! INFERMIERA (a Ezio) Ehi tu, ti spiace andarmi a prendere lo zucchero per la vecchia signora? CLOWN EZIO Sí, vado, ma tu aspetta a spogliarti, che voglio vedere anch’io! 9/27/2012 179 INFERMIERA Vai tranquillo, ti aspetto... oh, che regalo meraviglioso! (Va verso la carovana). I clowns, eccitati, si preparano ad assistere allo spogliarello, ansimano vistosamente. CLOWN COLONNELLO VALERIO (entrando disperato) Assassini, assassini! CLOWN DARIO Per favore, non cominciare con la politica, e lasciamoli respirare un po’. CLOWN COLONNELLO VALERIO La jena sta crepando! Qualche criminale le ha dato da mangiare un chilo di carne fresca! CLOWN DARIO VECCHIA Carne fresca alla jena! Ma è un veleno! Datele da bere una tazza di acqua e sapone con la lisciva. La ragazza è entrata nel carrozzone. Si vede la sagoma del suo corpo attraverso i vetri arancioni, violetto e verde smeraldo. I clowns si sono messi tutti seduti, su piú file davanti allo schermo improvvisato, come se fossero al 9/27/2012 180 cinema. Arriva un clown con un’anta di porta, si mette seduto in prima fila e spia lo spogliarello da dietro la porta con l’occhio incollato alla serratura. CLOWN BOB Che fai con quella porta? CLOWN ARTURO Mi spiace, ma se non guardo dal buco non mi diverto. CLOWNS (in coro andando in estasi) Ohooooo, ohooooo, ohooooo. Ogni indumento sfilato dalla ragazza è commentato dai sospiri dei clowns, quasi un lamento. Anche la vecchia si lamenta in contrattempo. Dario improvvisa un blues. VECCHIA Ahiaoooooo... CLOWN DARIO VECCHIA Chi stona? La carne fresca... no... non dovevate darglielaaaaa! CLOWN BOB (presso al letto) La vecchia ha una crisi! CLOWN DARIO Proprio adesso, porco boia! 9/27/2012 181 La ragazza, ricoprendosi alla bell’e meglio con il vestito nuovo, esce dal carrozzone rapidissima, si riveste strada facendo. I clowns si alzano. (ad un clown) La siringa presto... prepara la INFERMIERA siringa! Rientra il clown dello zucchero, è trafelato. CLOWN EZIO Ecco lo zucchero dolce... ma come... si è già spogliata e rivestita? Porca vacca! CLOWN DARIO CLOWN EZIO Alla porca! CLOWN DARIO CLOWN EZIO (aggressivo) A chi vacca? E chi è la porca? Lei... quella lí! (indica la ragazza). CLOWN DARIO Bravo, hai indovinato! Si stringono reciprocamente la mano. INFERMIERA Forza con ’sta siringa! Sei pronto? 9/27/2012 182 Prontissimo!... Facciamo un piccolo massaggio CLOWN DARIO preparatorio? Ma certo. (Si protende verso la vecchia per INFERMIERA aiutarla a mettersi su un fianco. Il clown massaggia il sedere della ragazza). Che fai disgraziato! Mica è per me l’iniezione! Lo so, lo so, a te faccio solo il massaggio! CLOWN DARIO (Riceve un gran pattone, si ritrova lontano piroettando. Lo blocca il clown Ezio che riceve la siringa nel posteriore. Per togliere la siringa Dario assume la posizione di schermitore, poi la «svita» e si sente il rumore di un tappo che esce dalla bottiglia. Dario, osservando l’ago della siringa) Perché poi le fanno a forma di cavatappi? CLOWN EZIO È morfina? CLOWN DARIO CLOWN EZIO Sí, scusa non c’era altro. Ohoooo, che buona! Fammene ancoraaaa!... ancora! (Si infila la siringa da solo). CLOWN DARIO CLOWN EZIO Self-service! Sei un drogato? Sí! CLOWN DARIO Non ti vergogni? 9/27/2012 183 CLOWN EZIO Sí, mi vergogno, mi vergogno moltissimo, è per questo che mi drogo! (Esce, trascinandosi dietro Dario che cerca invano di togliergli la siringa dal sedere. Ezio grida in quinta). VECCHIA (geme) Aoohhho! INFERMIERA Si sente male!... La siringa, presto la siringa! CLOWN DARIO (rientrando con in mano i pantaloni di Ezio e la siringa ancora da estrarre) Ha i pantaloni prensili! (Sfila la siringa dai pantaloni). VECCHIA No, non voglio la puntura... passa, è già passato! Come è gentile questa ragazza ad occuparsi cosí di me. I clowns sono rientrati e si siedono attorno al letto della signora. CLOWN CHARLIE Sí, sí è gentile! Regalale un altro vestitino, signora, che poi lei se lo prova e noi vediamo. CLOWNS (in coro) Ohoooo sí, regalaglielo, regalaglielo. VECCHIA Ahooo! Questa volta ci siamo, è la fine. 9/27/2012 184 CLOWNS (in coro, con una specie di lamento ritmato) È la fine: era cosí buona... oh! com’era buona! Entra Valerio, sopra il costume da clown una giacca da frack. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Aria, aria! Cos’è questo mortorio!? È per via dell’avvoltoio. (Continua la spiegazione in grammelot con accento americano, dal discorso farfugliato e completamente a soggetto, si intuisce che l’avvoltoio vorrebbe mangiarsi la vecchia e per piombare su di lei si trasforma in un aereo a due motori, uno anteriore e uno posteriore. Il grammelot continua descrivendo le varie peripezie dei due motori che non funzionano. Dario disperato) Non funziona! Capito? CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Non molto. Uno straniero! I clowns ridono. 9/27/2012 185 CLOWN VALERIO Forza! Fate prendere aria alla stanza: sta per arrivare il medico... Mettete a posto il letto, cambiate le lenzuola... (I clowns partono in tutte le direzioni. Rivolto alla ragazza che indossa l’abito del ’25) E tu cosa fai con quel vestito indecente? Toglitelo! CLOWNS (in coro) Oh sí, toglitelo, toglitelo... La ragazza torna verso il carrozzone. I clowns la seguono. CLOWN VALERIO E voi dove andate?... presto, aiutatemi a sollevare la signora... Su cara, tirati su... Forza, cosí... piano... Mettiamola a sedere sul trono. La sistemano sulla lavatrice che ha per schienale il frigorifero. CLOWN DARIO VECCHIA Il trono per la signora! È proprio inutile che facciate venire il medico... Tanto per me è finita. CLOWN DARIO Quadro ! 9/27/2012 186 I clowns corrono a sedersi per godere lo spogliarello. Entra quello con la porta. CLOWN VALERIO Ma che dici: finita? I clowns sospirano con toni asmatici. VECCHIA Sí, sí, ho una strana sensazione... (Due clowns vestiti di nero, armati di scale, stanno addobbando con drappi funerei le trabeazioni del letto, la porta-finestra del carrozzone e l’ingresso della gabbia. Dall’alto calano drappi neri a mo’ di «sandaline»). Qualcosa mi dice che sto per andarmene. CLOWNS (in coro, sempre presi dallo spogliarello) Ma no, ma no!... Siiii! Noooo! CLOWN VALERIO (alla vecchia) Non metterti in testa simili idee, per favore! Un po’ di malessere e pensi subito alla catastrofe! 9/27/2012 VECCHIA 187 Hai ragione, forse è la gran debolezza che mi fa vedere tutto cosí nero. La scena è infatti completamente parata a lutto. CLOWNS (in coro) Ma no, ma no! Oh sí, oh no! L’esibizione è finita, la ragazza esce tutta in nero, altre ragazze entrano in nero con sciami in testa. I clowns indossano all’istante mantelli lunghissimi neri. Ognuno ha una candela in mano. Uno degli addobbatori fa roteare un turibolo. Pedalando su un monociclo rientra il cameriere Alberto, ha la testa fasciata. CLOWN ALBERTO La cena per le esequie è pronta... vogliamo servirla? CLOWNS (in coro) Ma no, ma no, fra poco. CLOWN ALBERTO Qui c’è la tazza con acqua e sapone con lisciva per la jena. (Posa la tazza sul frigorifero). 9/27/2012 188 Entra Ezio con una macchina fotografica a soffietto con relativo treppiedi sulle spalle, un lenzuolo bianco che servirà per addobbare la signora da statua della libertà. Nello stesso momento esce la ragazza dal carro, è vestita a lutto. CLOWN EZIO Una foto ricordo, facciamole una foto ricordo come ai bei tempi. CLOWN BOB Sí, sí facciamole fare la statua della libertà. CLOWNS (in coro) La libertà, la libertà! VECCHIA No, la libertà no, non ce la faccio piú. CLOWN VALERIO Ce la fai, ce la fai benissimo... ecco qui, sul basamento... il lenzuolo! L’addobbano con un ampio lenzuolo alla maniera delle statue greco-romane, tutta un panneggio. CLOWN EZIO La corona! Le mettono in testa la classica corona della libertà americana. 9/27/2012 189 CLOWN SECONDO CLOWN DARIO Eccola! Ci manca la fiaccola! CLOWN ARTURO Questa va benissimo. Le mettono in mano una bottiglia di coca-cola. CLOWN DARIO (costringendola a sollevare il braccio) piú su, piú su. VECCHIA Reggetemi che casco, non mi reggo. CLOWN BOB Sí che ti reggi. CLOWN EZIO Pronti per la foto? Al tre mollate. Uno, due, tre. Gran lampo, è scattata la foto. VECCHIA Mi gira la testa... CLOWN DARIO INFERMIERA meglio. Ah, ah, ah, la libertà ubriaca! (alla vecchia) Vedrai che domani starai di nuovo 9/27/2012 190 CLOWN CHARLIE (entrando con una corona mortuaria) Sono arrivate le corone. Dove le metto? CLOWNS (in coro) Ssssst. (Gli strappano la corona, la fanno roteare lungo la scena come se fosse un cerchio). VECCHIA Cos’è quella? CLOWN BOB Niente, è per gli esercizi! (Due acrobati saltano a pesce attraverso la corona). È il cerchio della morte. VECCHIA Ho i brividi... CLOWN VALERIO Ecco, metti sulle ginocchia questa bella coperta calda. In verità la coperta è una cappa da catafalco, nera con ricami d’argento che disegnano il classico teschio con relative ossa in croce. VECCHIA Siete tutti cosí buoni. .. che proprio mi dispiace dovervi lasciare. CLOWN VALERIO Ah, ma sei fissata co’ sto fatto di doverci lasciare... Tu sarai ancora la nostra signora per chi sa quanto tempo. 9/27/2012 191 CLOWN DARIO Certo che il tempo vola, eh? (Il clown viene preso a scapaccioni). Nel frattempo le donne hanno terminato di cambiare le lenzuola al letto. Un prete, clown-Bob, seguito da un chierico, clown-Ezio, entra biascicando in latino. CLOWN BOB PRETE Requiem CLOWNS aeternam dona eis Domine... (in coro, come rispondendo alla giaculatoria) Ma no, ma no! VECCHIA Eppure qualcosa mi dice... Non dico... Forse saranno solo sensazioni... CLOWNS (in coro) Ma no, ma no! CLOWN VALERIO Ehe, se dài retta alle sensazioni, non ti salvi piú cara signora... Requiem aeternam... CLOWNS (in coro) Ma no, ma no! CLOWN EZIO (con un urlo disperato) Ahah!... Non c’è piú... Povera signora, era cosí buona, ahah! CLOWN ARTURO CLOWN EZIO Sta’ zitto, cretino, non è ancora ora! E che c’entra, io mi allenavo! 9/27/2012 192 CLOWNS (in coro) Ma no, ma no! Il prete estrae dal secchio d’argento dell’aspersorio una bombola spray, con la quale esegue la benedizione. L’orchestra attacca Dies irae. VECCHIA Che suonano quelli? CLOWN VALERIO VECCHIA In latino? CLOWN VALERIO CLOWNS Latino ballabile. (in coro) Ballabilissimo! CLOWN DARIO CLOWNS Canzonette, cara, ballabili! Su, facciamo divertire la signora... (Cantano). (in coro) Allegria... Dies irae, dies illa... Due clowns – Alberto e Charlie – afferrano la vecchia e la sollevano dal trono. L’orchestra trasforma il Dies irae in ritmo rock. VECCHIA No, grazie, io non ballo... dove mi portate?... Ho freddo... 9/27/2012 193 Scoprono all’istante una grossa cassa da morto appoggiata su di un catafalco, il tutto scorre su ruote. CLOWN BOB PRETE (scoperchiando la cassa) Ti mettiamo piú comoda... distesa. CLOWNS (in coro) Dies irae, dies illa... Dalla cassa scoperchiata spunta un teschio. TESCHIO (movendo la bocca in un ghigno) Ehi dico, è occupato! CLOWN BOB PRETE (strofinando un grosso fiammifero sul parietale del teschio) Cuccia! Stai buono, cranio! (Accende un cero). VECCHIA Non siete stati mai tanto premurosi con me... voi mi nascondete qualcosa. CLOWNS VECCHIA (in coro) Ma no, ma no... Oh, m’è venuto sonno tutt’a un tratto... ma c’è troppa luce... vi spiacerebbe chiudere le imposte? 9/27/2012 194 CLOWNS (in coro) Ma figurati signora, è un piacerel (Abbassano il coperchio della cassa). CLOWN DARIO Via con i chiodi da dodici! (Un altro clown arriva con grossi chiodi e martelli. Tutti inchiodano il coperchio. L’orchestra sottolinea i ritmi incalzanti. Squilla il telefono con un trillo lamentoso e ingolato). Telefono! Afono! CLOWN SECONDO Pronto? Chi è? (Rivolto ai clowns) È il colonnello: è per la signora. CLOWN DARIO La signora è già imballata. CLOWN SECONDO È il colonnello... dice che è urgente... nel circo qui vicino al nostro stanno facendo le elezioni per il nuovo direttore. Chiede se può intervenire a mettere ordine con gli elefanti. CLOWN DARIO Con gli elefanti no! (Afferra la cornetta del telefono) Colonnello, non sa che abbiamo firmato il trattato per la non-proliferazione degli elefanti? Intervenga, ma adoperi animali convenzionali!... Non voglio grane io. (Dalla cornetta esce un breve gracchiare). Arrivederci. 9/27/2012 195 Dalla cassetta del vecchio telefono, attraverso uno sportello dhe si spalanca di scatto esce una mano che stringe quella di Dario. Lo sportello si richiude. CLOWN EZIO Ad ogni modo bisogna che ci sbrighiamo, quelli stanno già spulciando i voti! CLOWN DARIO (eccitato all' istante) Spulciando? Ehe, chi sta spulciando? Dove spulciano? CLOWN ALBERTO CAMERIERE (entra di corsa con un gran vassoio) Possiamo servire? CLOWN ROMANO (a sua volta entra di corsa dal lato opposto anch’egli con un gran vassoio)... La cena delle esequie? I due si scontrano al centro della scena: gran cascata di cocci. Poi silenzio. Si forma un capannello come per gli incidenti stradali. CLOWN BOB Quanti anni aveva? CLOWN SECONDO CLOWN BOB Chi? Il servizio frantumato. 9/27/2012 196 Una trentina, credo. CLOWN SECONDO CLOWN BOB Peccato, ancora cosí giovane... Chissà la sua teiera, poveraccia. CLOWN ARTURO CLOWN BOB No niente teiera... non l’hanno mai avuta... Tutte tazzine orfane? Beh, meglio cosí! CLOWN ARTURO Se ne è salvata almeno qualcuna? Sí, due tazzine e un piattino. CLOWN ALBERTO INFERMIERA Bisognerà indire una sottoscrizione. CLOWN ARTURO Ci penserà la televisione. CLOWN CHARLIE (che ha ritrovato la tazza dell’acqua-sapone e lisciva per la jena) Guardate, qui c’è una tazza che s’è salvata!... È ancora piena! (Trangugia il tutto in un fiato). CLOWN ALBERTO CLOWN CHARLIE No! È quella con la lisciva e il sapone! Infatti mi sembrava mancasse un po’ di zucchero. (Esegue un salto mortale all’indietro e casca a terra rantolando). CLOWN ARTURO (annuncia l’entrata in scena di un clown in nero – Dario – seguito da un assistente – Ezio) Ecco il medico! 9/27/2012 197 CLOWN BOB Bravo dottore, è arrivato giusto in tempo... (Indica il clown a terra) Ha bevuto acqua e sapone con correzione di lisciva. CLOWN DARIO MEDICO CLOWN BOB Perché? E chi lo sa... non era neanche uno che si lavasse poi molto! CLOWN DARIO MEDICO CLOWN BOB Bisogna dargli subito l’ossigeno. L’ossigeno, perché? CLOWN DARIO MEDICO Perché con tutta quell’acqua e sapone, se non altro farà le bolle! CLOWNS (in coro) Oh, sí, le bolle! Facciamogli fare le bolle! Viene portata una bombola: trucco delle bolle che escono dalla bocca del clown volando per tutta la scena. CLOWN DARIO MEDICO CLOWN VALERIO E la signora come sta? Lo chiediamo a lei... è lei il medico! CLOWN DARIO MEDICO Come, sono il medico? Sono il medico? E nessuno mi dice niente... ho un diploma e me lo si tiene nascosto. Presto una sedia, uno sgabello per il medico! 9/27/2012 198 Posso sedermi tranquillo? (Tutti si dànno da fare a cercare sedie, compresi i due dell’incidente, mentre Dario si siede tranquillo sul vuoto rimanendo sospeso grazie alle code rigide del suo frack: in poche parole ogni coda nasconde un’armatura in ferro, che funge da gamba d ‘appoggio). Dicevo, dov’è la vecchia? È lí dentro (indica la cassa). Ha detto che CLOWN VALERIO voleva riposare. CLOWN DARIO MEDICO CLOWN VALERIO Sí! CLOWN DARIO MEDICO CLOWN VALERIO INFERMIERA Ha messo la sveglia? Per quando? Per il giudizio universale! Ah, ah, ah! Zitti, che la svegliate! CLOWN DARIO MEDICO Bisognerà pur svegliarla, se la dobbiamo visitare. (Seguito dall’assistente va a bussare al coperchio) Si può? Ehi della cassa, c’è nessuno? CLOWN VALERIO Guardino che cosí non sente, c’è il campanello, lí, sulla sinistra (indica la cassa nella parte terminale). 9/27/2012 199 CLOWN DARIO MEDICO Già è vero! (Suona) C’è anche la targhetta. VOCE VECCHIA (dall’interno) Angela, suonano, vai ad aprire, sbrigati! VOCE CAMERIERA (sempre dall’interno) Subito, signora! Mi sbrigo... stavo dando giú la cera. (Si apre uno sportello sul fianco della cassa, spunta la testa della camerierainfermiera) Chi è, cosa desidera? CLOWN DARIO MEDICO Siamo il medico e il suo assistente... La signora è in cassa? CAMERIERA Sí, s’accomodino... ma si puliscano i piedi, che ho appena dato giú la cera. (Scompare, richiude lo sportello). Il coperchio della cassa si solleva a somiglianza di un cofano di automobile. Vien messo il fermo. Una nuvola di vapore esce con violenza, tanto da fare immaginare la presenza di un motore che sta andando arrosto. Velocissimo il medico afferra un imbuto offertogli dall’assistente, quindi per mezzo di un innaffiatoio versa acqua nell’immaginario radiatore. 9/27/2012 200 CLOWN DARIO MEDICO Accidenti, come beve! CLOWN EZIO ASSISTENTE CLOWN DARIO MEDICO Le avete misurata la febbre? CLOWN EZIO ASSISTENTE CLOWN DARIO MEDICO E come scotta! No, non si può! Come: non si può? CLOWN EZIO ASSISTENTE Appena le mettiamo in bocca ill termometro, lo inghiotte senza nemmeno masticarlo. Aha, aha, aha... CLOWN DARIO MEDICO Oho! Santa! Aha, aha! Manda giú un termometro di vetro con tutte le cifre in rosso, un colore cosí tendenziosamente politico. CLOWN BOB Che donna! Ha l’argento vivo addosso! CLOWN DARIO MEDICO Oh! Santa! (Infilandosi lo stetoscopio, rivolto alla vecchia) Provi a tossire signora. (Flebile tosse). ... piú forte. (c. s.)... macché, non ce la fa! Megafono! (L’assistente gli passa il megafono). Tossisca qui dentro signora. (c. s.) Ancora troppo debole! (All’assistente) Aiutala con la manovella. 9/27/2012 201 L’assistente estrae dal valigione una manovella d’avviamento e la va ad applicare sul davanti della cassa. Quindi comincia a girarla per la messa in moto. La vecchia comincia a tossire colpi secchi e ansimati in controtempo, classici dei motori imballati. VECCHIA Cheach... ahaha! cheach... ahahahahe... cheacha... CLOWN DARIO MEDICO CLOWN BOB È ingolfata! E se provassimo a darle una spintarella... tutti insieme? CLOWN DARIO MEDICO Macché spintarella! Deve andare da sola! VECCHIA (cominciando ad ingranare) chea... chach... creach... La cassa ha qualche sobbalzo. Dall’alto scende una bottiglia di spumante appesa ad un filo. Una ragazza con fiori tra le braccia afferra la bottiglia e la va a sbattere contro la «prua» della cassa, si sente urlare la sirena della nave! tutto il complesso catafalco - cassa da morto si mette in moto scivolando lungo il proscenio come in un vero varo. 9/27/2012 202 Percorre alcuni metri, si ferma. L’orchestra ha intonato una marcia trionfale. CLOWNS (in coro) La va, la va... no, non va! RAGAZZA Che ne dice, dottore? CLOWN DARIO MEDICO Cosa volete che dica. Lo vedete anche da voi: è un disastro! Se volete un mio consiglio disinteressato e onesto: questa è da buttare. (Rivolto ammiccante al pubblico) È un’allegoria! CLOWNS (in coro) Buttiamo la vecchia? VECCHIA (spuntando appena dalla cassa) Oh no, non mi buttate! TESCHIO (spuntando a sua volta) No, non ci buttate! CLOWN DARIO MEDICO Buoni, buona nonnina. (Costringe nonna e teschio a ritirarsi dentro alla cassa). CLOWN VALERIO Perché buttarla, non c’è proprio piú niente da fare? CLOWN DARIO MEDICO Oh sí, si potrebbe, con due o tre interventi, eseguendo il ricambio totale del circolatorio... il riciclaggio! VECCHIA Oh, sí, fatemi il riciclaggio. 9/27/2012 TESCHIO CLOWNS 203 Anche a me, anche a me il riciclaggio. (in coro) Buoni, buona nonnina. (Al teschio, sferrandogli una gran pacca) E tu chiudi le mandibole! CLOWN DARIO MEDICO Ma vi viene a costare un occhio della testa... e non ne vale proprio la pena. A ’sto punto allora, vi conviene prenderne una nuova! CLOWN BOB Una vecchia signora nuova? CLOWN DARIO MEDICO Eh sí, questa ormai ha fatto il suo tempo: è da buttare! CLOWN VALERIO VECCHIA E non si potrebbe darla dentro in cambio? Oh sí, datemi dentro in cambio! Fa per spuntare il teschio, ma viene colpito da una martellata. Scompare all’istante. CLOWN DARIO MEDICO CLOWNS E chi ve la prende? (in coro) È da buttare! CLOWN VALERIO Ma, nossignori! Qui non si butta un bel niente! Si sente un grido isterico in scena. 9/27/2012 204 RAGAZZA (uscendo da sotto il letto vestita della sola federa del cuscino) Ah, ah! Mi violenta, mi vuol violentare! CLOWN ARTURO RAGAZZA Chi ti vuol violentare? Un negro, lí, lí sotto. (Indica il letto). Il negro in questione viene trascinato fuori di peso – Alberto con maschera. CLOWN DARIO DOMATORE Un negro? Fatemi vedere se ha delle pulci! CLOWN VALERIO Animale, cosa ci facevi là sotto tu? ALBERTO NEGRO Niente... curavo le macchine! CLOWN DARIO DOMATORE Che macchine? Non mi vorrai far credere che sotto il letto ci sia un posteggio? Ah, ah! eh sí, c’è, sarà certamente abusivo. CLOWN ALBERTO NEGRO No, no, autorizzato... è dell’Aci. Ecco il permesso. CLOWN ARTURO Cara, basta piangere, dicci piuttosto perché gridavi... Che ti ha fatto quel delinquente? 9/27/2012 205 RAGAZZA Mi ha strizzato l’occhio... tre volte... con intenzione. CLOWN BOB CLOWNS Ah carogna porco... Iinciamolo! (in coro) Linciamolo, linciamolo! Sí, sí, linciamolo, tanto non ha CLOWN DARIO DOMATORE neanche una pulce! E poi era per la pace, i diritti civili e la non violenza. CLOWN ALBERTO NEGRO No, pietà... non I’ho fatto con intenzione, è perché ho un tic nervoso, fin dalla nascita! Ecco qua... Aspettate: ho un certificato, rilasciato dall’istituto nevrotici. (Consegna il documento). CLOWN VALERIO (controllando il documento) Non c’è niente da dire, è tutto in regola. C’è perfino il timbro sui diritti civili. Si è solo dimenticato di farlo forare... ma rimediamo subito. (estrae una grossa pistola e spara nel centro del foglio. Buca anche la testa del clown negro che sta dietro) Eccolo bucato, adesso sí che è in regola. Il clown guardone si pone dietro la nuca del negro colpito all’altezza del foro. 9/27/2012 206 CLOWN BOB Che fai? CLOWN SECONDO GUARDONE Guardo dal buco, chissà che non ci sia qualche donna che si spoglia! CLOWN BOB (colpendolo con una terribile martellata) Birichino! CLOWN ARTURO POLIZIOTTO (arriva preceduto da un ululato di sirene) Chi l’ha ammazzato? CLOWN VALERIO Io: ha disonorato la ragazza... e si rifiutava di fare il servizio militare con la scusa che è sacrestano alla parrocchia dei maomettani. CLOWN ARTURO POLIZIOTTO Bene, lo dirai al Giudice: sei in arresto! Dalla cassa da morto sorge all’istante un Giudice con tanto di parrucca e pettorina – Dario. Batte con violenza la mazzuola sul catafalco, che ad ogni botto scorrerà avanti e indietro lungo il palcoscenico, spinto dal poliziotto. CLOWN DARIO l’aula! GIUDICE Silenzio! Silenzio o faccio sgomberare 9/27/2012 207 CLOWN EZIO CANCELLIERE (portando in scena un leggio con libro) In piedi, è entrata la corte! CLOWN DARIO GIUDICE Seduti! Avanti il colpevole! Nessun colpevole? Avanti l’accusato! (Il personaggio in frack viene portato davanti al Giudice). Sei tu l’accusato? Hai qualcosa da dire? Niente da dire! Ci sono testimoni? No, niente testimoni. CLOWN BOB Io veramente ero presente... CLOWN DARIO GIUDICE Non mi interessa! Ho detto niente testimoni! Silenzio o faccio sgomberare l’aula e avocare l’inchiesta! L’accusa? Niente accusa. Andiamo avanti. I parenti della vittima? Ci sono parenti? CLOWN ROMANO (secondo CLOWN DARIO clown negro, fa un passo avanti) Io! GIUDICE Sei un parente? Vattene, non voglio nepotismi qua dentro. Dunque tagliamo corto. (Rivolto al l’accusato) Sei reo confesso, quindi colpevole. perciò non ci resta che fare il conto di quanto devi pagare alla giustizia. Cancelliere, scrivi: uomo ammazzato fa centomila piú l’ergastolo. Aveva titoli di studio? CLOWN EZIO CANCELLIERE Sí, titolo di studio superiore. 9/27/2012 208 GIUDICE Allora aggiungi: trecentomila di multa CLOWN DARIO piú sedia elettrica. CLOWN VALERIO Ma che titolo di studio superiore! Aveva fatto appena le tecniche! CLOWN DARIO GIUDICE Bene, allora aggiungi solo trentamila di multa, fermo restando la sedia elettrica. CLOWN SECONDO Mi oppongo! C’è incongruenza di valore: le trentamila di multa non reggono il permanere alla sedia elettrica. CLOWN DARIO GIUDICE Osservazione accolta: via la sedia elettrica, mettici una sedia semplice con braccioli... piú l’ergastolo a vita. Scritto?... Andiamo avanti. (Rivolto al clown che sposta di continuo la cassa e il catafalco lungo la scena) Non troppo: la vittima aveva prestato servizio militare? CLOWN BOB Sí, e aveva anche combattuto con onore in difesa della patria sui fronti: ovest, sud-ovest e nord, nord-est, ovest, guadagnandosi anche una medaglia. CLOWN DARIO GIUDICE (rivolto all' accusato) Ah, ah, sei sfortunato, ragazzo... mi dispiace per te, si torna alla sedia 9/27/2012 209 elettrica senza braccioli, piú quattrocentomila di multa! Questo ti insegnerà ad informarti preventivamente sullo stato di servizio di quelli che vuoi ammazzare. (Al cancelliere ) Fate inviare un mio personale telegramma di cordoglio ai parenti dello scomparso. Era graduato? CLOWN BOB No, semplice soldato. CLOWN DARIO GIUDICE Non ha importanza. Questo non cambia nulla, per quanto riguarda la multa che resta di quattrocentomila e resta anche la sedia elettrica, che verrà alimentata da una dinamo per biciclette sulla quale egli stesso dovrà pedalare: pedala, pedala, la dinamo si carica ed a un certo momento zac... mamma la scossa. E in discesa poi: aiuto, aiuto brucia, frena, frena... senza freni cosí impara! CLOWN VALERIO Vostro onore, mi oppongo! È stato combattente, sí, ma professava la religione mussulmana. CLOWN DARIO GIUDICE Mussulmana? E con questo? Non c’è forse piú libertà nel nostro carrozzone? I mussulmani sono uomini come noi... quasi come noi! Per di piú hanno il petrolio che serve a noi. E quando dico petrolio, in piedi! 9/27/2012 210 Cappello! Inchino! (Con tono perentorio) Petrolio!... Cappello!... Inchino!... Cappello... Seduti! (I clowns eseguono di scatto). Quindi niente discriminazione, nessuno sconto di pena. Anzi, ancora una parola e dalla bicicletta gli tolgo anche il manubrio, i parafanghi e la pompa di aria compressa, cosí dovrai gonfiartela con la bocca! Chiaro? Bene, allora tiriamo le somme. (Rivolto al cancelliere) Mettigli a parte il coefficiente di razza. Di che razza era? TUTTI I CLOWNS CLOWN DARIO Era negro, uno sporco negro! GIUDICE Razza di incivili, bestie ignobili, se vi sento ancora esprimervi in certi termini in mia presenza vi faccio arrestare in massa. E poi vi lagnate se i negri vi assaltano i supermarket! (Per tutto il processo Arturo spinge il catafalco su ruote avanti e indietro, in direzione della persona alla quale il Giudice si rivolge. Ora, preso dalla foga del discorso, la fa viaggiare avanti e indietro con scatti violentissimi tanto da far perdere l’equilibrio a Dario. La parrucca da Giudice gli si mette per traverso). Oh, oh, che mare! (Rivolto al poliziotto) Rientra in porto! (Rivolto di nuovo ai clowns) Avete ammazzato un uomo... pardon, un 9/27/2012 211 negro... che aveva combattuto per il suo... nostro paese... quindi dovete pagare (guarda verso la lavagna dove Ezio sta facendo dei conti complicati) dovete pagare... vediamo... faccio il totale... 27, 27, 31, 34 abbasso il 4, 21, 27, 39. Abbasso il 3, no abbasso il 6. Abbasso quello che mi pare: fa 2832, arrotondo a 2500. Dovete pagare 2500 baiocchi se volete tornare in libertà, altrimenti vi do 10... dico 10 giorni di galera, avanti scegliete. Pago, pago senz’altro: eccole un biglietto da CLOWN VALERIO 5000. CLOWN DARIO GIUDICE Me ne bastano 2500. La metà insomma. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO GIUDICE E io non ho il resto da darvi. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Purtroppo non ne ho di moneta. Be', una soluzione ci sarebbe. GIUDICE Quale? CLOWN VALERIO Questa! (Spara sul secondo clown negro. L’azione del proiettile che esce dalla pistola e raggiunge il negro è rallentata: si vedrà il proiettile uscire dalla canna, avanzare lento ma inesorabile fino a colpire il negro che 9/27/2012 212 cade a terra, come in una progressione del «ralenti» cinematografico). Siamo pari? CLOWN DARIO GIUDICE Senz’altro! La seduta è tolta! CLOWN OSCAR CANTANTE È indegno! E la chiamate giustizia questa? È uno schifo! CLOWN ARTURO POLIZIOTTO Come ti permetti tu, lurido capellone! CLOWN DARIO GIUDICE Zitto! Come ti permetti tu di interromperlo! Nel nostro carrozzone, mettetevelo bene in testa, tutti hanno il diritto insindacabile di protestare contro chicchessia! Con tutti i mezzi: canti, balletti, assemblee libere, pubbliche e private, per le strade o al palazzo delle belle arti, davanti a tre persone o a milioni. Vuoi protestare, ragazzo? Fai pure, nessuno oserà toccare un solo capello della tua folta chioma. Grida di gioia generale. La polizia spinge in quinta il tribunale catafalco con il Giudice dentro. I clowns si dispongono seduti a semicerchio e ascoltano la canzone Zulu e Bantu’. 9/27/2012 213 CLOWN OSCAR CAPELLONE (canta) Li hai portati qui tu; i Bantú, gli Zulú zan, zan! Come schiavi, uomo bianco Li hai fatti lavorare come negri per te zan, zan! Come bestie li hai trattati, frustati, Sfruttati, sfottuti zan, zan! Rivenduti, uomo bianco. Poi ti sei accorto che sapevano cantare e suonare Mica male, per te zan, zan! E ballare zan, zan! Uomo bianco, per te Che sapevano saltare: salto in lungo zan, zan! Cento metri in dieci netti, per te zan, zan! Uomo bianco, per te zan, zan! Che alla guerra ci sapevano anche fare Combattere e sparare, per te Ammazzare zan, zan! Uomo bianco, altra gente, per te zan, zan! Ma sempre a calci in faccia li hai trattati zan, zan! 9/27/2012 214 Sfottuti, picchiati zan, zan! Ma vacci piano, vaca piano, uomo bianco zan, zan! Che qualcosa sta cambiando zan, zan! E potrebbe capovolgersi qualcosazan, zan! E farti piangere zan, zan! O carogna d’uomo bianco zan, zan! TUTTI IN CORO Zan, zan, zan, zan!! Chiami sporco il negro Ma sei tu lo sporco Sei tu sporco, uomo bianco zan, zan! Applausi. CLOWNS (in coro) Bravo! Bravo! Ottima canzone! CLOWN DARIO GIUDICE Dovresti farci un disco... ne venderesti migliaia! CLOWN VALERIO (indossa un lungo frack e calza una bombetta) Siete già impegnati con qualche casa discografica, lei e il suo gruppo? 9/27/2012 215 CLOWN OSCAR CAPELLONE No. CLOWN VALERIO IN FRACK E allora firmi qui... ci penso io... questo è l’anticipo (gli consegna un contratto da firmare e un malloppo di soldi). CLOWN OSCAR CAPELLONE Oh, grazie! CLOWN VALERIO CAPELLONE Dovreste scriverne qualcuna anche contro la guerra... di quelle se ne vendono ancora di piú... ballabili s’intende! CLOWNS (in coro) Evviva la libertà di protesta, evviva la libertà ballabile! CLOWN EZIO (anche lui in frack) Se mi cedi l’esclusiva a scopo pubblicitario di questa canzone sul «bianco sporco», ti do cinque milioni sull’unghia: mi serve come sigla ad un detersivo. CLOWNS (in coro) Evviva la protesta che fa, il bianco sporco, piú bianco, bianchissimo perché contiene il Zan, Zan... zan, zan! (Di colpo si fa luce violenta. Si sente acclamare da fuori scena. L’orchestra intona una marcia festosa). La sposa! Evviva la sposa! Il talamo, il talamo per l’imeneo! 9/27/2012 216 Entra la sposa Franca a cavalcioni dello sposo. È tutta vestita di bianco con un grandissimo velo a strascico. Entra, sul trapezio, un acrobata che rapisce la sposa. FRANCA SPOSA Grazie, grazie! ARTURO SPOSO La mia sposa! Ladro, ridammi la mia sposa. La sposa sempre abbrancata dall’acrobata sul trapezio rientra in scena e viene riposta sulle spalle del marito. RAGAZZA Evviva! Se volete approfittare del letto, è lí pronto... gli abbiamo appena cambiato le lenzuola. FRANCA SPOSA Oh... ho atteso tanto questo momento... sono cosí emozionata! CLOWNS (in coro) Mettiamoli a letto. FRANCA SPOSA CLOWNS Grazie, ma non vorremmo approfittare! (in coro) Approfittate, approfittate! Spogliamo la sposa! (Il velo e l’abito della ragazza le vengono letteralmente strappati di dosso. La sposa si ritrova in guepière, in piedi sul letto. Le ragazze rincorrono lo sposo: 9/27/2012 217 in breve gli hanno strappato giacca e calzoni. Lo fanno salire sul letto, trasformato all’istante in un ring. I clowns si mettono seduti tutt’intorno. Applausi, fischi, breve accenno di inno nazionale. Colpo di gong. I due si abbracciano in centro al letto, con grande passione. Urla isteriche delle donne. L’orchestra suona un ritmo impazzito). Stendila!... Cosa aspetti a stenderla! CLOWN EZIO (accorrendo a suonare il gong) Depravati! Non vi vergognate, un po’ di rispetto per la signora che se ne sta andando! FRANCA SPOSA CLOWNS La signora? È tanto grave? (in coro) È da buttare. CLOWN ARTURO SPOSO CLOWN BOB Poverina, fatemi scendere. Scendere? Cosa credi, di essere sul tram? Disgraziato, dal letto della prima notte di nozze non si scende manco al capolinea! CLOWN SECONDO Suonate il gong, che si ricomincia! CLOWN ARTURO SPOSO Lasciatemi scendere, vi prego... soltanto un saluto. FRANCA SPOSA Io vado a dormire. (Si stende sotto le lenzuola). 9/27/2012 218 CLOWNS (in coro) Approfittiamone, approfittiamone! (Salgono tutti sul letto). CLOWN ARTURO SPOSO Mia moglie, mia moglie! Uno dopo l’altro i clowns si infilano sotto il lenzuolo. Il lenzuolo si allunga, si allarga, quasi a coprire tutto il palcoscenico. Grida e risate dei clowns e della sposa aggredita. Il lenzuolo ondeggia come un mare. Da un’onda spunta alI’istante il teschio sghignazzante. Arturo, clown sposo, dà dei colpi sulle onde e alla fine strappa il lenzuolo e scopre Dario, Romano e Bob in camicia da notte. Dario tiene in braccio Romano e se lo stringe amorevolmente al petto. CLOWN DARIO È mia! CLOWN ROMANO Sono CLOWN DARIO sua, sono sua! È mia! CLOWN ROMANO Sono sua ! Dario si accorge dell’errore. 9/27/2012 219 CLOWN DARIO Stravagante questa gioventú moderna! Molto stravagante! (Lo lascia cadere di schianto al suolo, lo prende per mano) Vieni piccolo che ti riporto a scuola. (Esce con Romano per mano che cammina tutto piccolo). Intanto Franca, non vista, è sgattaiolata fuori dal lenzuolo per rientrare nella cassa e riprendere il ruolo della vecchia. Lo sposo Arturo la cerca invano tra il lenzuolo ormai vuoto. CLOWN ARTURO SPOSO ’Sti disgraziati, me l’hanno consumata tutta. Dico, almeno un assaggio potevano avanzarmelo, no? (Esce triste portandosi dietro il lenzuolo). Si solleva il coperchio della cassa e riappare la testa della vecchia. VECCHIA (con un fil di voce) Chi si è sposato? CLOWN EZIO ASSISTENTE VECCHIA Con chi? Vostro nipote, signora. 9/27/2012 220 CLOWN EZIO ASSISTENTE VECCHIA Con una donna. Meno male, mi fa piacere si sia risolto in tal sesso... è sempre stato un ragazzo cosí indeciso! Si sentono degli spari e delle grida al di là della gabbia. Un clown forestiero proviene correndo dal fondo della platea e si arrampica sul proscenio. CLOWN CHARLIE STRANIERO Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Evviva la libertà. CLOWNS (in coro) Benvenuto! (I clowns gli si fanno intorno. Scattano foto con lampi al magnesio. Lo disinfestano con l’innaffiatore a pompa per il verderame e con bombole spray. Accorre il domatore). CLOWN DARIO No, aspettate a disinfestarlo... Forse ha le pulci, non ammazzategliele. Intanto al «foresto» vengono prese impronte delle mani e dei piedi, lo timbrano dappertutto con enormi tamponi. Si apprestano a fargli una iniezione. 9/27/2012 221 CLOWN CHARLIE STRANIERO Questa CLOWN ARTURO INFERMIERE CLOWN EZIO DROGATO La puntura. Anch' io, anch’io l’iniezione! CLOWN ARTURO INFERMIERE CLOWN EZIO DROGATO cos’è? Ma è contro il colera. Non importa, basta non dirmelo! Iniettano. VECCHIA (seduta nella cassa lavora all’uncinetto) Chi è questo ragazzo? CLOWN VALERIO È un profugo, signora, è fuggito dal circo di Giuseppe. VECCHIA Un altro... bah, cominciano ad esagerare! (continua a mormorare facendo la calza). Ezio ed altri spingono il catafalco in quinta. I clowns si dànno da fare intorno a Charlie. Lo timbrano, gli prendono impronte ecc... da un palco, in platea, si affaccia Bob con un cappello da cosacco. È illuminato da un occhio di bue. 9/27/2012 222 Fermi! Chiedo l’estradizione di questo CLOWN BOB COSACCO mascalzone. CLOWN DARIO Perché? Non è un comune fuoriuscito, è un CLOWN BOB COSACCO viscido serpente, un plutocrate, un verme schifoso, un verme solitario. Un cecoslovacco, per di piú liberale. CLOWN CHARLIE STRANIERO CLOWN BOB COSACCO Uno scrittore, per giunta. Non ascoltatelo, è uno scrittore di libri pornografici... un sadico: mi ha violentato una ballerina sul filo. CLOWN DARIO Nikita bugiardo, nessuno è mai riuscito a violentare una ballerina stando in equilibrio sul filo. Molti nostri scrittori ci hanno provato e... (fa il gesto di precipitare) tutti storpi! CLOWN BOB COSACCO Ma noi usiamo i ganci di sicurezza, nel mio circo riformista. CLOWN DARIO Ah sí? Come sono i ganci? CLOWNS IN CORO Nikita guitti! bugiardo! Vai via! Torna al tuo circo di 9/27/2012 223 CLOWN DARIO Guitti e senza pulci! E i ganci come sono...? CLOWN BOB COSACCO Ladri, sporcaccioni! Questa me la pagherete a costo di far pace col circo di Pechino... me la pagherete! Ululati di sirena. Strombettamenti. Entrano alcuni poliziotti clowns di corsa. POLIZIOTTO CLOWN Tutti con la faccia al muro: presto! Spintoni e manganellate. VECCHIA Eh, che succede? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Operazione di polizia, signora. (Agli altri) Muoversi, mani sulla testa! CLOWN DARIO Ehi, ma dico, dove credete di essere, all’Università? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Silenzio! Perquisizione. I poliziotti tastano da capo a piedi i clowns al muro. 9/27/2012 224 CLOWN SECONDO GUARDONE Anch’io, anch’io la perquisizione! Vi aiuto! (Va a palpare una ragazza) O che bella l’operazione di polizia! RAGAZZA Eh no, aiuto! Due poliziotti afferrano il guardone per il bavero e lo scaraventano lontano. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Una pedata in faccia a quello! (I clowns eseguono. Esce con un salto mortale). Chi è tra voi il domatore di pulci? CLOWN ARTURO È lui, questo qui. CLOWN DARIO DOMATORE No, no. Io facevo il Giudice, e prima ancora il medico. CLOWN ARTURO Sí, ma prima ancora faceva il domatore di pulci. CLOWN DARIO DOMATORE Spia, spia... non sei figlio di Maria! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Animale, sei tu la spia! Vieni qua! Potete andare voi, via circolate. 9/27/2012 RAGAZZA 225 Ma dobbiamo curare la signora! CLOWN VALERIO COMMISSARIO La curiamo noi la signora... Avanti, sloggiare! CLOWN DARIO DOMATORE Scusi, comissario... guardi che ci deve essere un equivoco... CLOWN VALERIO COMMISSARIO Silenzio. (Gli dà un gran spintone costringendolo ad andare verso una sedia approntata da un agente clown) Seduto! Faro! Foto! (Gli mettono al collo un cartello col numero). Arriva un clown poliziotto con una macchina fotografica su cavalletto. CLOWN EZIO CIACCHISTA (brandendo l’attrezzo per il ciak) Indiziato n. 3628; interrogatorio di settimo grado: ciak! (Si schiaccia il dito tra le due stecche di legno) Ahiaaaa! CLOWN DARIO DOMATORE Interrogatorio? Ma perché, cosa ho fatto? (Il Commissario si infila a mo’ di guanto una grossa mano di gomma). È vostra questa mano un po’ sviluppata? 9/27/2012 226 CLOWN VALERIO COMMISSARIO Rispondi solo quando sei interrogato, tu! Tanto per cominciare, tira fuori le pulci! CLOWN DARIO DOMATORE Che pulci? CLOWN VALERIO COMMISSARIO (sferrandogli un tremendo schiaffo) Non fare lo gnorri! CLOWN BOB POLIZIOTTO TESCHIO Cip, cip! (scatta come una molla dal feretro) Eh, sí, ragazzo, non fare lo gnorri, che questi menano, sai? Ah, ah. Risata. A fare agire il teschio sono in due: Arturo presta le proprie mani, Ezio manovra la testa. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Allora... dove hai messo le coronoves-mordex? CLOWN DARIO DOMATORE Le coronoves? Ma perché, a cosa vi servono? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Altro schiaffo. Non fare domande! 9/27/2012 227 CLOWN DARIO DOMATORE (verso il fotografo) Cip, cip! (Sorride). TESCHIO Eh sí, ha ragione. A che vi servono ’ste pulci? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Segreto di Stato, teschio, mi dispiace... (Il teschio si ritira deluso. Il Commissario si rivolge ad un clown poliziotto) Dammi un tre e mezzo... questa è troppo piccola. (Si toglie la mano a guanto, gliene offrono una di dimensioni enormi, con sette dita). Allora, vuoi dirci dove sono? CLOWN DARIO DOMATORE Sono morte. CLOWN VALERIO COMMISSARIO TESCHIO Morte? (spuntando di scatto dal feretro) Comandi! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Ma chi t’ha chiamato? (Il clown poliziotto colpisce con una mazza il teschio che scompare di botto). Quando sono morte? CLOWN DARIO DOMATORE Poco fa... eccole! (estrae il solito scatolino, solleva il coperchio). Tutti si tolgono il cappello. 9/27/2012 228 CLOWN VALERIO COMMISSARIO (disperato) Maledetti! C’era da immaginarlo: hanno saputo che le stavamo cercando e gli hanno dato l’ordine di sopprimerle! CLOWN DARIO DOMATORE Chi mi ha dato l’ordine? Ma voi siete matti! (Riceve un terribile schiaffo che gli fa sputare qualche dente). CLOWN VALERIO COMMISSARIO E non offendere! (Gli sferra un tremendo pattone. Gran risata del teschio). Traditore! Venduto ai nemici dei carrozzoni uniti. Il domatore sputa denti in continuazione. Il Commissario fa il gesto di colpirlo di nuovo. Il domatore lo blocca supplichevole, deve sputarne un altro, l’ultimo dente. CLOWN DARIO DOMATORE (parlando come i vecchi sdentati) Non ne ho piú! CLOWN BOB CHIRURGO (mostrando al Commissario la scatoletta aperta) Guardi, c’è anche una mordex-regina... e il suo maschio. Però non presentano alcuna lesione esterna. 9/27/2012 CLOWN 229 VALERIO COMMISSARIO Fategli subito l’autopsia. Vedremo subito come le ha ammazzate. (Il clown medico indossa all’istante un camice bianco e la mascherina antisettica). Da chi te le eri procurate? CLOWN DARIO DOMATORE (sempre parlando da sdentato) Da nessuno... erano pulci di famiglia. Le aveva già la nonna materna che le ha ricevute da una zia paterna. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Famiglia di conservatori. (Il teschio fa una risata). Chi ti ha fatto la soffiata? CLOWN DARIO DOMATORE Che soffiata? CLOWN VALERIO COMMISSARIO TESCHIO Non fare lo gnorri! Eh no, non lo fare! (Il clown poliziotto gli sferra una mazzata; la schiva, ma ne riceve un’altra). CLOWN VALERIO COMMISSARIO Non sapevi che i nostri tecnici stavano studiando la possibilità di sfruttare le pulci coronoves per usi pacifici? TESCHIO TESCHIO e CLOWN DARIO (all' unisono) Per usi pacifici? Oh oh, l’abbiamo detto insieme. (Acchiappa il dito mignolo del domatore e lo agita in su e in giú) Flik o flok? 9/27/2012 230 CLOWN DARIO DOMATORE Aspetta che esprima un desiderio... fatto! TESCHIO e CLOWN DARIO (all' unisono) Flok! CLOWN DARIO Oh, si avvera! Intanto i chirurghi clowns Bob, Secondo, e l’infermiera, hanno approntato un tavolo operatorio in miniatura, con apparecchi e ferri pure in miniatura. CLOWN BOB (iniziando l’intervento ordina) Bisturino... sondina... garzetta... aguccio... siringhetta... CLOWN EZIO DROGATO (arrivando di corsa) Anche a me, anche a me l’iniezioncina! Qui! (indica il braccio). No, qui! (indica il dito indice). CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO (prendendolo a calci lo allontana) Via, vattene... Fuori! CLOWN EZIO DROGATO L’ascesso! Il teschio sghignazza. Ahia! (Massaggiandosi un gluteo) 9/27/2012 231 CLOWN VALERIO COMMISSARIO Allora professore? CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Morte per avvelenamento. CLOWN VALERIO COMMISSARIO C’era da giurarlo. (Rivolto al domatore) Assassino! (Altro schiaffo... altri denti sputati dal domatore. Il clown Commissario, indicando i denti appena sputati) Bugiardo, ne avevi ancora, eh? CLOWN DARIO DOMATORE TESCHIO Erano quelli di latte! Ah, ah! CLOWN VALERIO COMMISSARIO (al capo chirurgo) Con cosa le ha avvelenate? CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Stiamo facendo l’analisi... tra poco lo sapremo. CLOWN VALERIO COMMISSARIO (al domatore) Perfetto. Avanti, adesso ci racconti tutto. TESCHIO Sí, sí, racconta, racconta! CLOWN DARIO DOMATORE (farfuglia) Cfrffao... frfaftsttt... fiffisti... CLOWN VALERIO COMMISSARIO Non fare il furbo: parla chiaro. 9/27/2012 232 Non poffo... sfenfa denti... come CLOWN DARIO DOMATORE faffo? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Beh, infilati questa dentiera da viaggio, muoviti. Gli viene consegnata una protesi. Il domatore se la infila. TESCHIO Anch’io... fofrei afere una fenfiera, anch’io. CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO No, tu no. Pacca schivata dal teschio che scompare. Riappare dallo sportello della cassa da morto. Il poliziotto si precipita per colpire. Il teschio scompare per riapparire alle sue spalle e colpirlo a sua volta con una grande mazza. CLOWN DARIO DOMATORE (riapparendo con denti enormi da cavallo, lancia un urlo) Ahia, ho una allucinazione. Mi vedo i denti! Non è la mia mifura. Poffo fare un affaggio?! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Poche storie... sbrigati a parlare. 9/27/2012 233 CLOWN BOB CAPO CHIRURGO (avvicinandosi con un foglio in mano) Ecco il risultato delle analisi: avvelenamento etilico. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Morte alcolizzate, insomma?!... Ma presso chi vivevano queste pulci? Le tenevi addosso tu? CLOWN DARIO DOMATORE Gua, gua, gua. CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE Che succede? La molla... (articolando con fatica)... è dura... è nuova; mamma, papà (aiutandosi con le mani sulla mascella)... papà ha mangiato la pappa di Pippo. CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE Ma cosa dici? Esercizi preliminari. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Allora ’ste pulci le tenevi su di te? CLOWN DARIO DOMATORE No, le avevo messe a pensione da una certa «Mirka la grassa» una tzi... tzi... la z (dandosi pacche sulle ganasce) funziona mica troppo bene. Una grossa tzi... TZINGARA... l’ho detto! Che legge anche la mano. Dovrebbe andarci anche lei Commissario con quella manina, in una settimana se la cava. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Mirka l’imbriaga? 9/27/2012 234 CLOWN DARIO DOMATORE Sí, lei. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Maledetto idiota! Metterle a pensione da una alcolizzata. Cosí sono morte tutte! Morte ubriache! E noi che volevamo fare in modo che si moltiplicassero... con un bombardamento di raggi lambda, una spolverata di particelle omicron, se ne potevano ottenere in un batter d’occhio centinaia di milioni, di milioni di miliardi CLOWN DARIO DOMATORE TESCHIO Per farne che? Atomica pulcica? Atomica? Chi ha detto atomica? Ah, ah. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Che atomica! Il nostro è un programma di pace e di aiuti ai circhi sottosviluppati. CLOWN DARIO DOMATORE Non capisco. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Mi stupirebbe il contrario. Rispondi a questa domanda: chi è l’animale piú felice del nostro circo? CLOWN DARIO DOMATORE L’animale piú felice del nostro circo? (Si gira verso il teschio che gli suggerisce la risposta). CLOWN VALERIO COMMISSARIO Sí. 9/27/2012 CLOWN DARIO DOMATORE 235 La scimmia. La scimmia è l’animale piú felice del nostro circo. Bravo!... E perché la scimmia è CLOWN VALERIO COMMISSARIO l’animale piú felice del nostro circo? CLOWN DARIO DOMATORE Perché? Il teschio suggerisce. CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE Non suggerire. Vuol farmi passare per cretino, quello lí. Con la sua mania di suggerire sempre... ’sta faccia da quaresima... ascolta piuttosto quello che dice il signor ispettore. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Dicevo dunque, la scimmia è l’animale piú felice del nostro circo, perché? CLOWN DARIO DOMATORE Perché? CLOWN VALERIO COMMISSARIO Perché pur essendo in gabbia ha trovato il sistema di occupare il tempo libero... si spulcia ed è felice. CLOWN DARIO DOMATORE Si spulcia... 9/27/2012 236 CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE Ed è felice. Ed è felice. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Aaaaaaa! (Agita una mano a significare: «molto»). CLOWN DARIO DOMATORE Aaaaaah! Si spulcia ed è felice... aaaaaah! Che sarebbe poi il modo delle scimmie per esprimere la loro felicità. Aaaaaah! Ho visto una volta un documentario sulla foresta vergine. C’erano scimmie che si lanciavano di ramo in ramo mandando certe grida strane. Mi!... Mii! Sempre cosí, un po’ triste, ma in un angolo ce n’era una che di colpo nel silenzio faceva aaaaaah. CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE Una scimmia felice. CLOWN VALERIO COMMISSARIO CLOWN DARIO DOMATORE E cos’era? Ma no! ma no! Ho capito! È un allegoria... Le pulci per le scimmie sono come per noi la televisione... chi si gratta non pensa ed è felice. Aaaaaah. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Bravo... ti do un altro esempio. Noi abbiamo cosparso i paesi sottosviluppati con il Ddt. 9/27/2012 237 Perché? Per disinfestarli. Ma quelli hanno cominciato subito a rivoltarsi e a parlare di libertà. CLOWN DARIO DOMATORE Certo, quando erano pieni di insetti: «Ma che esistenza schifosa! Ma che vita è?!» ed ecco la dolce pioggia di Ddt. «Ah come si sta bene, che meraviglia... Non ci si gratta piú... solo che non sappiamo piú cosa fare... il tempo non passa mai... cosa possiamo fare?... la Rivoluzione! Abbiamo fame, vogliamo la cultura! Viva la Libertà!» ’Sti macachi! Phaaah! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Lo vedi anche tu allora che il miglior modo per renderli felici è quello di riempirli di pulci. CLOWN DARIO DOMATORE Certo, sono meno care della televisione. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Hai capito?... Ecco perché, disgraziato, noi abbiamo bisogno di pulci coronovesmordex, quelle che tu hai fatto morire. CLOWN DARIO DOMATORE Mi morderei le mani... (fa il gesto) Ahia. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Cosa c’è? 9/27/2012 238 Il mento, mi sono morso il mento! CLOWN DARIO DOMATORE (per via degli incisivi smisurati). CLOWN VALERIO COMMISSARIO Ti do sei giorni. Non uno di piú. Sei giorni per procurarci una coppia di coronoves. Una coppia viva! CLOWN DARIO DOMATORE Viva in sei giorni! Comincio subito a cercarla su di lei. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Giú le mani. Come ti permetti! Dario afferra la giacca di Valerio e cerca le pulci. Bob salta su Dario cercando di liberare Valerio che a sua volta cerca di liberare Dario con la manona. Finisce per colpire Bob che sputa tutti i suoi denti. Bob allora afferra un manganello offertogli dal teschio e al posto di Dario colpisce Valerio e anche lui sputa i suoi denti. CLOWN DARIO DOMATORE Ecco! Il desiderio si è avverato! (saltellando tra i denti che rimbalzano al suolo come chicchi di grano, si mette a chiamare fantomatici pulcini) Pio... pio... pio... pio... 9/27/2012 239 Durante quest’ultima scena la ragazza ha liberato il letto dai suoi tendaggi. Si avvicina al letto. Tutti i clowns in scena. Durante le battute seguenti, Dario trova il modo di sbarazzarsi della dentiera. RAGAZZA È morta! La signora è morta! Il teschio piagnucola. CLOWN DARIO DOMATORE CLOWNS Oh finalmente! (in coro) Ohoooooooo... CLOWN DARIO DOMATORE ... Finalmente ha finito di soffrire, poverina! TESCHIO Era tanto buona! (Piange) Oh, oh, oooh. (L’orchestra intona un breve pezzo di blues). Come era buona! CLOWNS (in coro, andando per la scena con movenze melodrammatiche) Signora, perché ci hai lasciato? Che faremo adesso senza di te? Ouha, ioh, ohou. 9/27/2012 240 Il domatore imita l’ululato del cane alla luna. CLOWN DARIO DOMATORE Il mio dolore è immenso, è il piú grande di tutti! Comincia una specie di gara con Charlie a chi piange piú forte. Alla fine vince Charlie e Dario sportivamente gli solleva il pugno. Tutti applaudono. CLOWN EZIO Oh che dolore. Mi si chiude la gola... non riesco a piangere. (Il clown dal martello gli affibbia una tremenda mazzata in testa). Aoihoihoooo... grazie! Adesso riesco a piangere... Ohiooooo! (dagli occhi gli escono lacrime a zampilli). CLOWN BOB (arriva veloce con un bicchiere a raccogliere le lacrime. Beve, accenna una smorfia) Lacrime amare! CLOWN EZIO (massaggiandosi la testa) Un cachet... chi ha un cachet? CLOWN VALERIO (estraendo una vecchia pergamena dalla cassa) Il testamento! 9/27/2012 241 CLOWNS (in coro) Il testamento della signora! CLOWN VALERIO Sí, ecco il testamento della signora. (Facendone rapidamente un cartoccio) Andiamo a farne una pallottola... Ecco la pallottola... tutti vedono la pallottola. (La fa passare da una mano all’altra) Una piccola pallina, ancora piú piccola, ecco piccolissima, piccola, sempre piú piccola: una pallina. (Dà una pacca sullo stomaco del clown col mal di testa. Il clown spalanca la bocca). Ohppp! (Scaraventa la pallottola in bocca al clown e gliela fa trangugiare) Il testamento non c’è piú. (Estrae velocissimo dal taschino un bicchiere di acqua e lo vuota in gola al clown). CLOWN EZIO CLOWNS To’ mi è passato il mal di testa. (in coro) Bravo! Evviva il nuovo direttore! CLOWN VALERIO Grazie, grazie amici per aver confermato liberamente la volontà espressa nel testamento! TESCHIO (spuntando dal feretro) Grazie un corno! Chi ti ha eletto? Sul testamento c’era scritto che la nipote della vecchia, la sposa, prenderà il suo posto! 9/27/2012 242 (in coro) Evviva la sposa! La nuova signora! CLOWNS Spogliamo la sposa e buttiamo la vecchia. Viene avanti la sposa rivestita di nuovo tutta in bianco, seduta sul frigorifero-lavatrice. FRANCA SPOSA Grazie, grazie! Come siete carini! Grazie... CLOWN VALERIO Protesto... la legge prevede che il testamento sia letto davanti a un notaio! Il testamento olografico. Ma mai... CLOWN ARTURO SPOSO (interrompendo) Scusa, scusa... lei conosce il greco? CLOWN VALERIO No. CLOWN ARTURO SPOSO Olografico deriva da due parole greche: olos: davanti, e graphos: scritto, e non letto! Il testamento è validissimo. CLOWN VALERIO Protesto. CLOWNS (in coro) Buuuu. Viva la sposa! TESCHIO (al pubblico) Cari genitori, fate fare alle vostre piccole testoline il classico. può sempre venire buono. 9/27/2012 243 TUTTI I CLOWNS Hou, hou. Signori, signori, un po’ di dignità, prego. Stanno CLOWN BOB per venire a rendere omaggio alla nuova signora i calabraghe. FRANCA SPOSA CLOWN BOB I calabraghe, chi sono? I rappresentanti dei carrozzoni periferici... tutti direttori ammaestrati! Entrano i rappresentanti suddetti – Dario, Romano, Charlie – hanno ciascuno una poltrona incollata al sedere. Si inchinano. FRANCA SPOSA CLOWN BOB Cosí pochi, come mai? Eh, in questi tempi abbiamo avuto molte defezioni. CLOWNS RAPPRESENTANTI (all' unisono) Partecipiamo con dolore indicibile al vostro lutto. FRANCA SPOSA poltroncine? Grazie, ma perché vi portate dietro quelle 9/27/2012 244 CLOWN DARIO RAPPRESENTANTE Ci siamo molto attaccati alle nostre poltroncine. Del resto, se le lasciamo a casa, ce le fregano. La gente è cosí disonesta. FRANCA SPOSA Be’, qui non c’è pericolo, liberatevene. a rappresentanti si slacciano le cinghie che sostengono le poltrone). In questa luttuosa occasione ci onoriamo di concedervi l’ordine della «bretella allentata», premio alla vostra incondizionata comprensione a tutto quello che facciamo e andremo a fare. (Fa indossare a ciascun rappresentante una vistosa bretella). A uno a uno i rappresentanti si inchinano. All’ultimo di essi, Dario, il personaggio in frack sferra un formidabile calcione. ALTRI RAPPRESENTANTI Anche a noi, anche a noi un calcione! CLOWN DARIO RAPPRESENTANTE No, Tre soldati: Bob, Secondo, a me no, basta cosí. Alberto – armati di schioppettone – baionetta innestata entrano urlando, saltano sul letto e cominciano a togliere veloci i paramenti. 9/27/2012 245 Sollevano le fiancate, dal centro del letto spunta una torretta mimetizzata. CLOWNS SOLDATI ALL’ARMI! All’armi! Altri soldati saltano sul letto, dalla torretta sfilano un cannone, e in breve il letto si trasforma in un mezzo corazzato semovente. FRANCA SPOSA CLOWN BOB Che succede? Dove andate? (nelle vesti di sergente) A ricreare l’equilibrio pacifico in un carrozzone qui vicino. ’Sti bastardi, hanno messo in gabbia tutti i nostri gorilla e vogliono fare le elezioni senza trucco, né preparazione! CLOWNS CLOWNS (in coro) Oh, che sfrontati! SOLDATI Fuori il cannone. In marcia! Avanti, muoviamoci! FRANCA SPOSA (levandosi in piedi sul trono-lavatrice- frigorifero) Nient’affatto! Voi di qui con quelle divise non 9/27/2012 246 vi muovete! Ritruccate immediatamente il carro armato da letto matrimoniale con le sue brave tendine, come era prima. CLOWNS SOLDATI FRANCA SPOSA E il cannone? Metteteci tanti fiori, calibro 75, e che facciano una bella rosa. CLOWN EZIO CARDINALE No, signora, non spegnere il sacro fuoco che arde nel cuore di questi ragazzi! CLOWN DARIO Chi è quello? CLOWN VALERIO CLOWN DARIO CLOWN E il pastore d assalto. Lavora qui nel circo? VALERIO Sí, fa un numero coi falchi... falchi ammaestrati... una cannonata! CLOWN DARIO (esultante) È un’allegoria! ! Questa volta l’ho capita! CLOWN EZIO CARDINALE Non spegnete la fiamma ardente. Un fuoco che brucerà tutti gli infedeli. FRANCA SPOSA No, niente fuoco, niente brutalità alla luce del sole. Fate tutte le controrivoluzioni che vi pare, ma con grazia e delicatezza, sono sempre una signora, io, quindi via tutte quelle brutte divise. Non voglio militari fra i piedi. 9/27/2012 247 Solo tecnici in camice bianco e guanti bianchi. Gente di scienza e fantasia: defoglianti, tossicanti, paralizzanti, ipnotizzanti! La morte con poesia! Entusiasmo generale. I soldati si dànno da fare per ritrasformare il carro in letto. Valerio, Ezio e Dario si portano in proscenio. CLOWN VALERIO Hai sentito quella figlia di baldrocchia? «Fuori dai piedi i militari!» CLOWN DARIO Certo che se va avanti cosí fra poco vedremo i vostri marines con un giglio in mano, mimetizzati con le piume di struzzo sull’elmetto, gli stivaletti da lancio rosa con i tacchi a spillo... e la mela avvelenata per Biancaneve. CLOWN EZIO CARDINALE E noi saremo obbligati a profumare il Napalm alla violetta. CLOWN VALERIO Eh già, non sarebbe il caso di mandarla a fare una passeggiatina a Dallas? 9/27/2012 248 Rintocchi di un campanaccio. Partenza ritmata per il weekend. CLOWN A Dallas. Ah no! Questo no! Che sta DARIO succedendo? Dove se ne vanno tutti quanti? Via vai di clowns carichi di valige di varie dimensioni. FRANCA SPOSA Sono le cinque e mezzo di venerdí: facciamo il ponte, si parte tutti per il week-end! CLOWNS (in coro) Si parte tutti per il week-end Si va – si va – ma dove si va si parte – si parte – si torna il lunedí piú stanchi del venerdí del sabato – del sabato. Si parte tutti per il week-end si va – si va – ma dove si va? 9/27/2012 249 Entra Arturo con una enorme bandiera; altri ci saltano sopra con piroette; altri portano un grande albero della cuccagna. CLOWN VALERIO (alla maniera degli imbonitori) All’albero della cuccagna! Grossi premi a chi arriva in cima! Chi ci arriva per primo si porta a casa l’albero! CLOWN ALBERTO (vestito alla maniera dei pagliacci indocinesi, è appollaiato in cima al palo) Si porta a casa un bel corno! Che albero della cuccagna? Questo è il nostro traliccio! CLOWN VALERIO Zitti in piccionaia! (Rivolto agli altri clowns) Ognuno si scelga il proprio campione per l’arrampicata. (Indicando un clown) Il nostro è questo. TUTTI I CLOWNS Evviva! CLOWN SECONDO Bel campione, pare un fantoccio! CLOWN VALERIO Sí, ma guarda come si arrampica. (Sferra un gran calcio dal basso in alto sul posteriore del «campione» che si trova scaraventato a qualche metro abbracciato al palo). FRANCA SPOSA (stop musica) Fermi! Che state facendo intorno a quel traliccio? Scendete di lí. .. cosa volete fare? 9/27/2012 250 CLOWN VALERIO È un traliccio sottosviluppato, signora, lo disinfestiamo e lo ripitturiamo di un altro colore: non vede come sta male cosí, tutto giallo? Non pensateci voi... è meglio che se lo FRANCA SPOSA ripitturino da soli... noi gli procureremo solo la pittura. CLOWN VALERIO Già, ma intanto quelli se lo stanno già ridipingendo di rosso... FRANCA SPOSA Sono fatti loro, per adesso. CLOWN VALERIO CLOWNS (in coro) Piú nostri che loro. CLOWN VALERIO CLOWNS No, signora, sono fatti anche nostri. Anzi, solo nostri. (in coro) Dipingiamolo di verde, d’azzurro a strisce bianche e tante piccole stelle. CLOWN ARTURO No, di nero... non c’è che il nero per coprire il rosso... forza con il catrame a volontà. CLOWNS (in coro con ritmo scandito) Catrame a volontà... oh che bel colore il nero è il colore dell’allegrezza quello dell’ordine e della fierezza. 9/27/2012 251 FRANCA SPOSA Fermi. Smettetela. Ho detto di smetterla! CLOWN DARIO La signora ha ragione... un po’ di autorità, che diamine senza ordine niente contrordine. E senza contrordine, il circo va all’aria. Signora, date gli ordini. FRANCA SPOSA No, io non do nessun ordine. CLOWN DARIO Basta, io conto fino a tre: uno, due, tre. (Riceve una pennellata di colore in faccia da Alberto che stava spennellando la faccia di Romano). Romano risponde a sua volta cospargendo minuziosamente la faccia di Alberto, Alberto replica, Romano rovescia in testa a Charlie il secchio stracolmo di pittura. CLOWN VALERIO Andate a prendere delle scale. Facciamo una bella scalata. FRANCA SPOSA Nient’affatto! Non incominciamo con le scale, scalette, scalate, per favore. E state lontani dal traliccio giallo che se ci casca addosso quello sono rogne! La scalata deve essere segreta e fatta da tecnici segreti, capito!? 9/27/2012 252 Che vergogna, una potenza come noi costretti ad CLOWN DARIO agire in segreto, come ladri di galline! CLOWN VALERIO Ma perché non la mandiamo a fare quella passeggiata, ’sta rompiscatole? lei e ’sta sua mania del segreto!? CLOWN DARIO Eh sí, a questo punto bisogna proprio festeggiarla! Pubblicamente! CLOWN VALERIO Non sarebbe meglio farle portare con sé anche la sorellina? CLOWN DARIO La sorellina? E fra cinque anni cosa ci resterà? CLOWN VALERIO Signora, a nome del comitato festeggiamenti del Sud, vi invitiamo a partecipare a una festa in vostro onore! FRANCA SPOSA CLOWN EZIO CLOWNS Una festa per me? Oh, che gentili! La signora va a Dallas. (in coro) A Dallas! Se l’è cercata! CLOWN DARIO E le sta bene! 9/27/2012 253 Tutti formano un corteo col carretto dei gelati in testa; in coda, su carrello, viene spinto un enorme tamburo sul quale battono gran colpi. CLOWN CHARLIE (sbucando in camicia da notte dalla sommità del grande tamburo) Ehi, dico, la volete piantare con ’sto baccano? Qui c’è gente che dorme. CLOWN ROMANO Scusi, CLOWN CHARLIE non immaginavo... Sí... non immaginavo... buona la scusa, maleducati. CLOWN BOB POLIZIOTTO (ad Arturo che viene avanti con macchina fotografica alla quale è applicato un gigantesco teleobiettivo) Ehi, niente fotografie qui... è proibito! CLOWN ARTURO FOTOGRAFO Ma mica è una macchina fotografica questa! È un bazooka! CLOWN BOB POLIZIOTTO CLOWN DARIO Ah! Come non detto! (al telefono) Pronto, pronto mamma. Sí la signora è per strada. Sí, viene a farci visita. Bisogna farle la festa, cortei, fanfare... cosa? Certo, col cannocchiale. È molto piú sicuro... Ciao, mamma, baci a tutti. 9/27/2012 254 CLOWN VALERIO (accorrendo in modo drammatico) Ferma! Ferma! FRANCA SPOSA Che c è? CLOWN VALERIO FRANCA SPOSA No, signora, non devi andare a Dallas...! Che dici? CLOWN VALERIO Non devi andare a Dallas con quel cappellino in testa! FRANCA SPOSA Perché, è di gran moda il mio cappello! CLOWN VALERIO Qui da noi, ma a Dallas è di moda un altro cappello: questo! (Le viene offerto un gran cappello di paglia a larghe tese). FRANCA SPOSA CLOWN DARIO Oh che carino! E come si porta? Molto indietro sulla nuca. La sposa si calza il cappello, si gira con le spalle al pubblico. Scopriamo che calotta e tesa del cappello sono dipinte a cerchi concentrici alla maniera dei bersagli dei tiri a segno. FRANCA SPOSA Cosí? Come mi sta? 9/27/2012 255 CLOWN DARIO Sei uno «schianto»! Sei «mirevole». La sposa viene fatta salire sull’altalena, Alberto la spinge dolcemente, i clowns in fila ondeggiano seguendo il movimento del trapezio e cantano. Durante la canzone sono spuntate armi dappertutto. Dalle cupolette di un carrettino di gelati spunta un mitra, ecc. CLOWNS (cantano in coro, dondolandosi sul ritmo dell’altalena) Signora sei bella, sei giovane e onesta, vieni sul dondolo, comincia la festa ehieee, ehieeee! I cacciatori verranno a sparare e la colomba vedremo morire, ehieeee, ehieeee! Tre spari! La sposa cade, riversa a testa in giú, rimane sospesa per le gambe, il trapezio continua ad ondeggiare in silenzio percorrendo l’intero arco scenico. La lunga oscillazione muove le piume della sottana rovesciata, le braccia abbandonate a sfiorare il terreno, il tutto concorre a 9/27/2012 256 far sembrare la sposa colpita un grande uccello che precipita all’infinito. SECONDO TEMPO Riappare la sposa rovesciata a testa in giú sull’altalena che continua a oscillare lungo tutta la scena. CLOWNS (cantano mestamente in coro) Come sul pendolo dell’orologio ehie ehie Scandisce il tempo che s’è fermato ehie ehie Dondola, dondola; il mondo è impazzito Dondola, dondola, un atto è finito, Il gran finale è cominciato. 9/27/2012 257 La sposa viene scesa dal trapezio e caricata sulle schiene dei sei clowns: Arturo Valerio, Charlie, Bob, Secondo, Ezio, ricurvi e disposti in modo da sembrare un grande animale, un elefante. Cosí, lentamente, ballonzolando il corpo inanimato della «signora» viene portato fuori scena. CLOWN DARIO BANDITORE Complimenti! I signori hanno fatto centro! Andiamo alla distribuzione dei premi. (Una ragazza porta i panieri con i regali). Una scimmietta che batte i piatti per colui che ha tirato per primo e che ha fatto centro al primo colpo. CLOWN SECONDO A me! CLOWN DARIO BANDITORE Felicitazioni, ragazzo, farai strada! (gli dà il premio) Due bottiglie di spumante al secondo tiratore, quello che ha sparato dal terreno di golf... era lei, bravo, complimenti... Terzo premio: una bambola che dice mamma... a chi... CLOWN BOB Disgraziato, che fai? CLOWN DARIO BANDITORE Non dice mamma? 9/27/2012 258 CLOWN BOB Vuoi mettere tutto in piazza? Datti da fare per trovare subito il colpevole, piuttosto! Il colpevole: senz altro. Andiamo a CLOWN DARIO BANDITORE trovare il colpevole, signor agente. Non ci vorrà molto. Andiamo, ragazzi; tutti in cerchio, presto. (A Bob) Un solo colpevole naturalmente. CLOWN BOB Sí. CLOWN DARIO BANDITORE CLOWN BOB Sí. CLOWN DARIO CLOWN BOB Un fanatico isolato. Senza complici. Come sempre. CLOWN DARIO BANDITORE Pronti? (Obbliga i clowns a disporsi in cerchio). CLOWNS (in coro) Pronti! CLOWN DARIO BANDITORE (agita le mani a mulinello e cantilena con la voce alla maniera dei ragazzini che fanno la «conta») C’è una campana che suona a sposa CLOWNS (in coro) Din don don 9/27/2012 259 C’è una campana che suona a morto Din don dan Il colpevole sei tu! Il clown Dario indica un clown. CLOWN ARTURO Io? CLOWN DARIO BANDITORE CLOWN ARTURO CLOWNS Hai stonato. (sorpreso) Io? (in coro) Sí, tu, tu: assassino! Assassino... CLOWN DARIO Come dice il proverbio: «la prima gallina che stona è lei che ha sparato all’uovo»! CLOWN BOB Abbiamo le prove! CLOWN ARTURO CLOWN BOB Ma che prove? Con che cosa avrei sparato? Con questa (gli mette in mano una pistola). Siete tutti testimoni che lo abbiamo sorpreso con l’arma del delitto in mano. CLOWN ARTURO Ma che arma del delitto... è una pistola ad acqua! (Per dimostrarlo schizza l’acqua in faccia ad un clown vicino). 9/27/2012 260 CLOWN DARIO BANDITORE Esatto. Infatti la signora è morta annegata. CLOWNS (in coro) Giusto. CLOWN VALERIO Be’, non esageriamo: annegata! CLOWN DARIO BANDITORE Sí è vero, abbiamo esagerato un pochino. In verità... come è morta la signora? CLOWN VALERIO In verità l’assassino ha usato un’arma modernissima di grande precisione: un fucile italiano a cannocchiale modello ’91. Eccolo (mostra il fucile). CLOWN DARIO Dov’è il cannocchiale? CLOWN VALERIO CLOWNS Eccolo (infila un paio d occhiali al fucile) (in coro) Oh, fantastico! CLOWN VALERIO CLOWN BOB Con un solo proiettile?! Uno solo! CLOWN VALERIO ... è riuscito a colpire tre volte la signora, piú l’autista e un cane randagio e ha pure forato la gomma posteriore destra del carrettino dei gelati. TUTTI I CLOWNS Incredibile. Ma come ha fatto? CLOWN VALERIO fatto? Silenzio, parla il tecnico balistico! Come ha 9/27/2012 261 Viene portata in scena una lavagna nera, piena di linee, diagrammi, tracciati. Dario userà la lavagna per dare una dimostrazione graficoscientifica, del machiavello balistico. E, seguito dai clowns, trasformatisi all’istante in turisti con tanto di macchine fotografiche, seguirà la complicata traiettoria del proiettile da lui stesso descritta inseguendola da un capo all’altro del palcoscenico. CLOWN DARIO È estremamente semplice. Come noi vediamo chiaramente su questa lavagna, l’assassino della signora si trovava in A, cioè sulla piattaforma n. 1; eccolo là. Un dilettante avrebbe mirato direttamente il punto B, dove si trovava la signora. Ma noi abbiamo a che fare con uno specialista. Egli mira esattamente nel senso opposto, in direzione della piattaforma n. 4; il proiettile colpisce il palo; rimbalza, torna indietro e va una prima volta, a colpire la signora nel punto B. Attraversa la signora e raggiunge il campanello del qui presente telefono in un punto che 9/27/2012 262 chiameremo Alfa e del quale impatto possiamo ben rilevare la traccia. Nuovo rimbalzo, il proiettile atterra qui, con un angolo di 116 gradi nella direzione del lampione lassú, dove stava appollaiato il cagnolino. Chissà poi perché proprio sul lampione invece che disotto come di buona regola. Questo verrà chiarito dall’inchiesta. CLOWN BOB Certamente. CLOWN DARIO Rimbalzo, del proiettile, non del cane randagio, che è rimasto al suo posto. Rimbalzo, dicevamo, in direzione dello sparatore che, brandendo una mazza da baseball ha ribattuto con estrema precisione il proiettile verso la signora. Ricolpita la signora, trapassata, ricolpito il campanello del telefono; lo scontro con il campanello, questa volta, come si può ben notare dal vistoso segno rimasto nel punto Beta, punto convesso, provoca, non piú, come prima, un rimbalzo con relativa traiettoria rettilinea, ma una traiettoria curvilinea in direzione opposta, descrivendo una specie di parabola che noi chiameremo in linguaggio tecnico «protoparabola d’Archimede». Nuovo impatto col terreno e nuovo rimbalzo, in direzione del 9/27/2012 263 lampione, sul quale nel frattempo si era arrampicato il soccorritore del cane randagio: l’autista della signora, colpito l’autista, rimbalzo sia del proiettile che dell’autista verso lo sparatore che, con la mazza, colpisce quest’ultimo sulla nuca, costringendolo a sputare il proiettile: stessa traiettoria, nuovamente trapassata la signora. La corsa del proiettile sarebbe continuata all’infinito se, per un caso davvero fortuito, non si fosse venuta a trovare, proprio in quel punto, la gomma di un carrettino dei gelati, gomma che ha letteralmente frenata la corsa del proiettile stesso! Stop. Annuncio pubblicitario. CLOWN SPEAKER Usate sempre gomme Pear, dalla frenata perfetta. Frenano anche i proiettili! CLOWN VALERIO CLOWN DARIO CLOWNS Ed è cosí che è stata assassinata la signora. Esatto. (in coro) Pare incredibile. CLOWN VALERIO IN FRACK CLOWN DARIO Incredibile, ma è la verità. L’inchiesta convaliderà il tutto. (Urlando verso la quinta) Mr Warren!! Ho una commissione per voi! 9/27/2012 264 CLOWN VALERIO IN FRACK L’inchiesta, subito, muoversi, che la giustizia incombe. CLOWNS (in coro) Incombe! Ooh come incombe! (Cominciano a sgambettare in su e in giú per la scena). CLOWN VALERIO IN FRACK CLOWNS Bisogna che la verità venga a galla. (in coro) A galla, a galla! (Si incrociano, accelerano l’andatura). CLOWN VALERIO IN FRACK CLOWNS Magari annegata ma a galla. (in coro) A galla, a galla! (Escono urlando, spariscono fra le quinte). In scena ormai è rimasto soltanto il clown Dario nelle vesti di un domatore di pulci. Ha l’aria triste e scocciata. Si siede su una panchina, in proscenio. Sul fondo, riappare la ragazza grassona che abbiamo conosciuto all’inizio. Sta mangiando dei pop-corns, sputa le bucce da ogni parte. CLOWN DARIO DOMATORE Ci siamo, riecco la matta dall uomo nudo. FRANCA CICCIONA Buongiorno! 9/27/2012 265 CLOWN DARIO DOMATORE (freddo) Buongiorno. Come va, son cosí contenta di rivederla. Ho FRANCA CICCIONA pensato tanto a lei. CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Molto gentile. Da quando l’ho lasciata, lei non ha piú lasciato i miei pensieri. (Continua a sputare i pop-corns contro Dario che le gira le spalle). CLOWN DARIO DOMATORE Hei dico?! Ti dispiace andartene a sputacchiare da qualche altra parte? FRANCA CICCIONA Oh scusi, le ho fatto male? CLOWN DARIO DOMATORE No, ma questa specie di pioggia continua mi dà fastidio. Tanto piú che non ho neanche il tergicristalli. FRANCA CICCIONA CLOWN BOB Ha ragione, non lo faccio piú! (entrando vestito da poliziotto) Ehi bambola, che ci fai qui? Sbaglio o stai tentando di accalappiare il merlo? CLOWN DARIO DOMATORE Andiamoci piano... a parte la coda (allude a quelle del suo frack) io non sono affatto un merlo! FRANCA CICCIONA No, lui è un domatore. (Annaffia il poliziotto con bucce di pop-corns) Pardon. 9/27/2012 266 BOB POLIZIOTTO Disgraziata! Ti faccio vedere io a sputarmi addosso, vieni con me! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Ecco bravo, se la porti via! (divincolandosi dalla stretta del poliziotto) E non mi tiri cosí! Aspetti... aspetti un attimo... accidenti come pizzica! (Si gratta su un f ianco). CLOWN DARIO DOMATORE (speranzoso) Che pizzica? FRANCA CICCIONA Una pulcettina... qui. CLOWN DOMATORE DARIO (scattando all'impiedi) Una pulcettina? FRANCA CICCIONA Sí, dispettosa... (Frugandosi all' altezza del la vita) Ah, ma se ti piglio! CLOWN BOB POLIZIOTTO Hai pure le pulci? Bene! Dovrò portarti alla disinfestazione... muoviti! CLOWN DARIO DOMATORE (paladino) Come si permette? Tenga giú le mani dalla signora, sa! CLOWN BOB POLIZIOTTO Ehi, quale signora? CLOWN DARIO DOMATORE Questa che sta con me. 9/27/2012 267 La ragazza si è messa una sigaretta tra le labbra, accende un fiammifero strofinandoselo sul sedere. FRANCA CICCIONA Sí, io sono la signora che sta con lui. CLOWN BOB POLIZIOTTO Una signora con le pulci? CLOWN DARIO DOMATORE Una vera signora ha sempre le pulci! Oggi è di moda... fanno dimagrire! CLOWN BOB POLIZIOTTO (sconvolto) Le pulci fanno dimagrire? CLOWN DARIO DOMATORE CLOWN BOB POLIZIOTTO FRANCA CICCIONA Sí, se prese prima del caffè. Con permesso. (Scappa senza voltarsi). Oh, come è stato buono lei. Nessuno mi aveva mai difesa. CLOWN DARIO DOMATORE Ringrazio io lei di avermi dato l’opportunità di rendermi utile. (Le prende la mano per baciargliela). La ragazza la ritira sdegnosa. FRANCA CICCIONA No, scusi... su questa no, è sporca, la uso già da tre ore. S’accomodi su quest’altra, che, guardi, è ancora 9/27/2012 268 fatta su nel cellophan antisettico. (Estrae la mano da un sacchetto di plastica). CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA La ringrazio per il privilegio. La conservo per le grandi occasioni. Grazie! Mi concede il piacere di CLOWN DARIO DOMATORE aiutarla ad acchiappare quella pulcettina? FRANCA CICCIONA Oh sí, che gentile! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Permette? (Agita le dita eccitato). S’accomodi. CLOWN DARIO DOMATORE Dov’è? Dov’è? Che latitudine e longitudine, sul collo?... FRANCA CICCIONA È qui! (indica un punto sulla schiena). CLOWN DARIO DOMATORE Lasci fare a me... eccola! Accidenti m’è scappata! (Fruga nella scollatura). FRANCA CICCIONA Eh no, basta! Adesso esagera! (Gli molla un ceffone. Il domatore sputa qualche dente). giú quelle mani, hai capito, il furbacchione! Col pretesto della pulce si prende il passaggio pesante, lui, il pornografo! CLOWN DARIO DOMATORE io non volevo affatto... No, scusi, guardi che lei ha frainteso: 9/27/2012 269 FRANCA CICCIONA Come, non voleva? Non voleva cosa? Avanti, mi offenda adesso! Disprezzi pure il mio corpaccione «sensuale»! Dica addirittura che andando a spasso per la mia scollatura è stato preso dalla stessa voluttà che si prova a frugare in un sacchetto della tombola. CLOWN DARIO DOMATORE Le ripeto che ha frainteso, io... (Dario comincia ad agitarsi). FRANCA CICCIONA Che le prende? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Ecco, cosa? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Ecco... Un attacco... Un attacco? CLOWN DARIO DOMATORE Il fatto è che soffro del complesso del mezzo di trasporto pubblico. FRANCA CICCIONA Complesso del mezzo pubblico? CLOWN DARIO DOMATORE Sí, tutte le volte che la mia mano sfiora le rotondità di una donna, di colpo, per associazione di idee, ho l’impressione di trovarmi su un autobus o su un tram, nell’ora di punta: comincio a ballonzolare, cosí (esegue frenetico) devo sollevare un braccio (fa il gesto di 9/27/2012 270 afferrare la apposita maniglia di sostegno), mi sento sballottolare di qua e di là... e dopo due o tre fermate, proprio sul piú bello, devo scendere! (mima la discesa dall’autobus). FRANCA CICCIONA Oh, poverino ! CLOWN DARIO DOMATORE Capirà, per la mia partner non è mica poi tanto piacevole. FRANCA CICCIONA Non c’è rimedio? CLOWN DARIO DOMATORE Sí, pensare ad altro... Ecco perché sono costretto, se una ragazza mi piace, e lei mi piace, mi creda, di trovare pretesti che mi distraggano dall’angoscia dell’autobus! La pulce per esempio. Se lei vuole che le dia prova di tutta la mia passione, al di fuori di un autobus, mi dica dov’è questa pulce. FRANCA CICCIONA Quale? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Perché, ne ha molte altre? Quante? Eh, eh, ad una signora non si fanno mai certe domande! Né sull’età, né sul numero delle pulci! Andiamo! CLOWN DARIO DOMATORE dov’è! Ha ragione, mi scusi. Dov’è? Mi dica 9/27/2012 FRANCA CICCIONA 271 Qui, sulla spalla... CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Eccola, I’ho presa! L’ho presa! Ohooooh! Chissà cosa penserà adesso di me! CLOWN DARIO DOMATORE È meravigliosa! È proprio una coronoves-mordex! FRANCA CICCIONA Cos’è? CLOWN DARIO DOMATORE Una pulce regina... Guardi che occhi, sembrano di velluto! FRANCA CICCIONA Occhi di velluto? Oh, chissà a quante altre donne con pulci l’avrà già detto! No, le assicuro, la sua è la piú bella CLOWN DARIO DOMATORE pulce che abbia mai visto. FRANCA CICCIONA Davvero? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Lo giuro. Diamoci del tu! CLOWN DARIO DOMATORE Oh sí, grazie! Posso tenermela per ricordo? FRANCA CICCIONA La pulce per ricordo? 9/27/2012 272 CLOWN DARIO DOMATORE Ricordo d’amore! La custodirò in questo scatolino d’argento, per sempre! (Esegue: ripone la pulce nella piccola scatola e la richiude). FRANCA CICCIONA (commossa) Che delicatezza! CLOWN DARIO DOMATORE Vorrei chiederti un altro regalo: il piú prezioso, ma non ne ho il coraggio... FRANCA CICCIONA Chiedi, chiedi! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Posso? Sí! CLOWN DARIO DOMATORE Non posso: girati. (La ragazza, pudica, si volta). Dammi un maschio! FRANCA CICCIONA Un maschio? Un maschio da me? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Sí, da te. Oh sí... ma se poi nasce femmina? CLOWN DARIO DOMATORE Che femmina?... Ma no, io voglio un maschio pulce! FRANCA CICCIONA (disperata) Pulce maschio? E io che mi illudevo, farabutto, pulciaiolo maledetto! La benzina! Voglio fare un bagno nella benzina... e poi mi do fuoco! Benzinaro! (Va verso il fondo della scena). 9/27/2012 273 CLOWN DARIO DOMATORE Su, calmati, per favore, non fare il bambino! FRANCA CICCIONA Sei tu, che non vuoi fare il bambino con me. CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Ma sí che lo voglio fare, invece! Davvero?! CLOWN DARIO DOMATORE Ma certo! Soltanto, ho bisogno del pretesto, altrimenti mi riprende il tremore da «mezzo pubblico» ed è finita...! FRANCA CICCIONA Già, me ne ero dimenticata... Bene, allora prenditelo pure! Ho un maschio solo... ma è tuo! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Sei un tesoro! Dov’è? Aspetta; eccolo, è qui! No, non è lui... zitto! No, no, ma dove si sarà cacciato?! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Prova a chiamarlo. Hai ragione (gridando nella scollatura del l’abito); Antonio, Antonio! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Si chiama Antonio? Come lo sai? L’ho letto sulla targhetta che ha al collo... Antoniooo! Macché, macché, deve essere uscito. CLOWN DARIO DOMATORE Uscito? 9/27/2012 274 FRANCA CICCIONA Sí, ma stai tranquillo, è un metodico, non rientra mai piú tardi delle otto. Fra un quarto d’ora è qui. Piuttosto, ti conviene rimettermi addosso la tua regina, perché, se torna e non la trova, le fa una di quelle scenate! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA È geloso? È della bassa. CLOWN DARIO DOMATORE Aha, allora. (Solleva il coperchio dello scatolino e fa il gesto di versarne il contenuto nella scol latura della ragazza) Ecco fatto, cosí poi le acchiapperò tutte e due in una volta. FRANCA CICCIONA Oh madre, due in una volta! Che pretestone! Eccolo... È tornato! CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Sí, lo riconosco dal passo. CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Sei sicura? Dov’è? È qui, insieme a lei! (Solleva la scollatura e sbircia all’interno) Ah, stanno litigando... Ehueh. (Sussulta vistosamente). CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Che c’è? La sta picchiando! (Di botto si arresta). 9/27/2012 275 CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Che succede adesso? Niente, si sono fermate. (Torna a sbirciare nella scollatura) Lei piange... stanno facendo la pace... che carini! (Segue sbirciando fino all’altezza della spalla). CLOWN DARIO DOMATORE (estraendo un grosso binocolo) Fai vedere? CLOWN SECONDO GUARDONE (sopraggiungendo a razzo) Anch’io, anch’io, vedere, fammi vedere! CLOWN DARIO DOMATORE Vai via, sporcaccione! CLOWN SECONDO GUARDONE Senti chi parla, almeno io non ho bisogno del binocolo! (Se ne va verso la quinta di destra). CLOWN DARIO DOMATORE Ma io sono autorizzato! (Alla ragazza) Sono ancora lí? FRANCA CICCIONA No, non ci sono piú, devono essere uscite. CLOWN DARIO DOMATORE Eh no, porco frigorifero! Lavatrice boia! FRANCA CICCIONA Ti prego, non bestemmiare! CLOWN DARIO DOMATORE Ah, non bestemmiare? Mi lascio scappare le pulci... con quelli che mi sfasceranno la faccia, 9/27/2012 276 con le mani del tre e mezzo, con sette dita, certe pacche! Flick o flock! Flick e gulp ho bell’e ingoiato la dentiera! FRANCA CICCIONA Oh, caro, che dici? CLOWN DARIO DOMATORE FRANCA CICCIONA Zitta! Che c’è? CLOWN DARIO DOMATORE Mi sono sentito pizzicare! Qui!... Ancora! FRANCA CICCIONA Vuoi vedere che sono venute da te? CLOWN DARIO DOMATORE Sí, sí, sono loro... Eccole! Aspetta: stanno andando verso l’ascella, qui, stanno entrando! Trac! In trappola! (Abbassa di scatto il braccio contro il torace a farle prigioniere). FRANCA CICCIONA Caro, legati dalle stesse pulci! Abbracciami, accarezzami! CLOWN DARIO DOMATORE Sí, sí. (La accarezza su un fianco. Di scatto solleva il braccio libero, come a sorreggersi all’apposita maniglia dell’autobus, sussulta, traballa) Accidenti, ci siamo! FRANCA CICCIONA Oh no! Proprio adesso! 9/27/2012 277 CLOWN DARIO DOMATORE Te l’avevo detto! Oouh, ma come sbanda ’sto autobus! (Si arresta) . FRANCA CICCIONA Meno male che t’è passata! CLOWN DARIO DOMATORE No, non m’è passata. È che siamo arrivati alla fermata e devo scendere. Permesso, permesso! (Mima la diffi coltà di farsi strada fra la ressa)... Fatemi passare, per favore! FRANCA CICCIONA Aspetta! Ehi, ma dove corri? CLOWN DARIO DOMATORE Ho la coincidenza con la circolare, è l’ultima corsa! (Scompare). FRANCA CICCIONA Aspettami, aspettami. Sale la musica, esce rincorrendo il clown domatore. Entrano Bob e Valerio, camminano appaiati, sorreggono sulle spalle un’unica piccola valigia. CLOWN BOB (affranto) Fermiamoci... (Scaricano la valigia mimando gran fatica). Fammi prendere un po’ di fiato. (Estrae un pacchetto di sigarette, ne offre una all’amico) Fumi? 9/27/2012 278 No, grazie, ho smesso da piú di tre mesi... CLOWN VALERIO Adesso mi buco. (Estrae una siringa e si appresta a farsi un’iniezione). CLOWN EZIO DROGATO (accattonando) Una fiala, scusi, mi potrebbe offrire una fiala?... sono rimasto senza. (Il secondo clown si fa l’iniezione e getta a terra la siringa vuota). CLOWN VALERIO Mi spiace, ma era proprio l’ultima. CLOWN EZIO DROGATO Mi faccia fare un tiro. . . (Fa per raccattare la siringa, ma sopraggiunge un altro clown che, piú veloce del clown drogato, raccoglie la siringa da terra, si inietta l’ultima goccia ed esce facendo capriole). Almeno la cicca!!! CLOWN VALERIO Ma, se vuole, lí c’è il distributore automatico. Su carrello entra in scena una specie di jukebox. CLOWN EZIO DROGATO Distributore di iniezioni? (I tre clowns vanno verso il grande jukebox). E come funziona? CLOWN VALERIO Basta introdurre una moneta. Ha una moneta? CLOWN EZIO DROGATO Sí, eccola. (La introduce). 9/27/2012 279 Adesso basta scegliere il tipo di fiala che CLOWN VALERIO preferisce. CLOWN EZIO DROGATO Ma perché ci sono tutti questi titoli di canzoni? CLOWN VALERIO Perché, per ogni iniezione, le offrono l’audizione gratuita di un disco. Questo per esempio: Perdermi con te è abbinato a: morfina simplex. Quest’altro: Sei il paradiso si ascolta con: pentotal medrina, e cosí via. CLOWN EZIO DROGATO Bellissimo! Scelgo questo. Schiaccio qui, vero? (Esegue). CLOWN VALERIO Bravo, e adesso si metta in posizione... cosí... rilassato. Il clown si mette in posa con il sedere verso la macchina, dalla quale esce un piede che gli sferra una sonora pedata. CLOWN EZIO DROGATO CLOWN VALERIO Ehi, dico! Ma che c è? Le ha fatto il massaggio preparatorio... Presto, riprenda il suo posto... fra poco esce la siringa. CLOWN BOB Rilassato. . . 9/27/2012 280 CLOWN VALERIO Fra due secondi esce la siringa... Pausa. CLOWN EZIO DROGATO CLOWN VALERIO Esce? No, non esce. Forse si sarà inceppata... faccia vedere... ecco, vede? dovrebbe uscire di qui, da questo buco. CLOWN SECONDO GUARDONE (sopraggiunge eccitato) Anche a me, fate vedere anche a me dal buco! (Spinge via gli altri due e si mette con la faccia contro il foro della macchina). CLOWN VALERIO Ma che fa! Se ne vada! Di scatto esce la siringa che buca il naso al clown. CLOWN SECONDO GUARDONE Oahiaia... Il naso... m’ha fatto un’iniezione sul naso! (Il naso gli si gonfia come un pallone fino a scoppiare). CLOWN EZIO DROGATO Disgraziato! La mia iniezione! E adesso come faccio che non ho piú un soldo?! 9/27/2012 281 CLOWN VALERIO Beh, vada qui, all’opera pia dei drogati poveri, stanno proprio distribuendo le razioni adesso. CLOWN EZIO DROGATO CLOWN VALERIO Mezza siringa e un’immaginetta col santino. CLOWN EZIO DROGATO CLOWN BOB Ah, sí, e quanto ne dànno a testa? Ci vado, ci vado di corsa.. . Rilassato, eh... CLOWN EZIO DROGATO Ah, sí. (Disarticolandosi completamente esce. Entra in scena il clown domatore che blocca i due clowns che all’istante si trasformano, I’uno in Commissario e l’altro in capo chirurgo). CLOWN DARIO DOMATORE Oh, finalmente vi trovo! Presto che mi si sta anchilosando il braccio! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Il braccio, perché? Piuttosto, hai trovato le pulci? CLOWN DARIO DOMATORE (sghignazzando isterico) Ah aahhhhhho, sí, le ho qui, ahaha ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO CLOWN DARIO DOMATORE Dove, qui? Aha, ahha... qui, oh che solletico! Ahahaaaaa... ih, ih, ohhooo! mi fanno morire! ohoooh aiuto! ohoohhi-uahhhih! 9/27/2012 282 CLOWN VALERIO COMMISSARIO Ma sta impazzendo?... Si calmi. Calmati! CLOWN DARIO DOMATORE Eh coome faccioooo! ah, ah che ahahah! (Il Commissario gli molla un ceffone, volano i soliti denti?. Ah, ah... la protesi nuovaaaa! Ahah, che ridere, CLOWN VALERIO COMMISSARIO Presto, professore, gli faccia un’iniezione! CLOWN DARIO DOMATORE Ahah, no, l’iniezione! No, ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Lo tenga. (Ha estratto di tasca una grossa siringa) Lo tenga fermo! CLOWN EZIO DROGATO (sopraggiungendo a razzo) Si, si, teniamolo fermo... l’aiuto anch’io. Valerio e il drogato lo afferrano con forza. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO CLOWN EZIO DROGATO Ecco, bravi, cosí! Pronti?... Via! (Con uno scatto sostituisce il proprio posteriore a quello del domatore e si acchiappa l’iniezione) Ah, ahah!... oh, grazie... grazie... professore, come è buono lei! 9/27/2012 283 CLOWN VALERIO COMMISSARIO Oh, brutto ladro di bucature! Vai via! Via! (Lo prende a pedate). CLOWN EZIO DROGATO L’ascesso! (Esce). CLOWN DARIO DOMATORE Ah, ah... basta!... non ce la faccio piú!... se non vi sbrigate me le lascio scappare! Ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO CLOWN DARIO DOMATORE Chi lasci scappare? Le pulci... qui... sotto l’ascella... Ah, ah, oh, mamma! CLOWN VALERIO COMMISSARIO Ma, la miseria! Perché non l’hai detto subito?! Avanti, levati la giacca che te le acchiappiamo! CLOWN DARIO DOMATORE Ah, ah... no! Se sollevo il braccio... scappano, ahahaha... e non le becchiamo piú! Ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO (a due inservienti, che stanno sopraggiungendo) Presto, infilatelo dentro al bidone pneumatico. CLOWN DARIO DOMATORE Dentro al bidone? Per farne che? CLOWN BOB CAPO CHIRURGO dentro. Non faccia domande! Presto, salti 9/27/2012 284 Viene portato in scena un bidone: il domatore è calato di peso nell’interno. Gli spunta solo la testa come in un bagno turco. Continua a ridere isterico. CLOWN VALERIO COMMISSARIO Ecco, ora puoi anche sollevare il braccio, non possono piú scappare. CLOWN DARIO DOMATORE Oh, finalmente! Sono uscite di sotto all’ascella. Ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Che c’è ancora? Le rifanno il solletico all’ascella? CLOWN DARIO DOMATORE No, no, sono sull’ombelico. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Be’, niente di grave, tra poco le passerà. I clowns inservienti hanno avvitato un cannello sul fianco del bidone. Sul fianco opposto inseriscono cinque tubi; ogni clown ne afferra uno e se ne porta alla bocca l’estremità. CLOWN DARIO DOMATORE Che fate adesso, ah, ah! 9/27/2012 285 CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Applichiamo i cannelli con trappola a sifone. Basterà soffiare con forza e le pulci verranno espulse dal bidone e costrette in questo bulbo di vetro, restando in trappola. Via! CLOWN DARIO DOMATORE Ah, ah! Che bella pensata! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Pronti. (Incomincia a soffiare e via via gli altri lo imitano). Forza! Ci aiuti anche lei! (Gli viene offerto un tubo). Bisogna soffiare tutti con forza. (Escono suoni spernacchiati da carrettera siciliana). Altrimenti non ce la facciamo. CLOWN SECONDO AIUTANTE Forza, forza che ci siamo! (Lo spernacchiamento si trasforma in un andamento da marcetta esaltante). Le pulci stanno uscendo...! Sono all’imbocco del sifone...! Ci sono...! Sono in trappola! Basta cosí! Il domatore, preso com’è dalla esibizione musicale, continua imperterrito a strombazzare. 9/27/2012 286 CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Basta, ho detto basta! La smetta. Non aspiri, non aspiri! La smetta! (tossendo con violenza) Acht, acht... CLOWN DARIO DOMATORE Maledizione! In gola... ach, ah, ah, achiaaaaa! tra la glottide e l’epiglottide. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO CLOWN DARIO DOMATORE TUTTI I CLOWNS Tossisca. Sputi. La glottide o l’ epiglottide? Le pulci. Ci provo. Ach, ach, prima la signora, CLOWN DARIO DOMATORE ach, ach, ahhaaa. TUTTI I CLOWNS Aaaah. CLOWN DARIO DOMATORE CLOWNS Le ho inghiottite. (in coro) Cosa? CLOWN DARIO DOMATORE Ho inghiottito le pulci e sputato la mia epiglottide. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Disgraziato! (Afferra un provettone di vetro e lo pone sotto al mento del domatore) Tossisca, piú forte che può! Le sputi fuori! CLOWN DARIO DOMATORE Ach! Ach... le ho mandate giú! Ah, ah,... ho ingoiato.le pulci! Ah, ah! 9/27/2012 287 CLOWN VALERIO COMMISSARIO Criminale, maledetto! E adesso che si fa? CLOWN DARIO DOMATORE Si ride! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Presto... portatelo fuori. Fatelo uscire dal bidone. Bisogna operarlo subito. CLOWN DARIO DOMATORE Ma no, perché?... Io le digerisco benissimo le pulci, ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Appunto, che non le deve digerire. Dobbiamo salvarle... riprenderle vive! Mettetelo sul tavolo operatorio! Muoversi! CLOWN DARIO DOMATORE Ma io non voglio essere operato! Ah, ah, non voglio! I due assistenti hanno portato fuori scena il bidone con domatore annesso. Giungono rumori di tonfi, imprecazioni. Entrano due infermiere che «preparano» il chirurgo per l’intervento. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO (infilandosi enormi guanti in plastica gialla) Legatelo per bene! Pronta l’anestesia? 9/27/2012 288 CLOWN ARTURO ASSISTENTE CLOWN DARIO DOMATORE Gli diamo il gas esilarante? (ridendo) Ah, ah! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO No, per carità! Ride già fin troppo per conto suo. . . È meglio il pentotal! Preparate la siringa. Fuori con questo tavolo operatorio. (Entra in scena il trabiccolo chirurgico sul quale è steso legato il domatore). Liberategli il braccio destro! (Gli assistenti eseguono). Passami la siringa. Sollevano il braccio che sta sul lato interno. Il capo chirurgo effettua l’iniezione. CLOWN DARIO DOMATORE Ah, ah! Non voglio l’iniezione! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Stai buono... Fra poco ti sentirai leggero... E ti verrà un gran sonno. CLOWN DARIO DOMATORE Ah, ah! Non mi viene sonno! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO È strano... dovrebbe aver già fatto effetto... a meno che non sia un drogato cronico!... e ho proprio il dubbio... (Osservando attentamente il braccio del 9/27/2012 289 paziente) Dica un po’: lei come si è procurato tutte ’ste cicatrici da iniezione? CLOWN DARIO DOMATORE Quali cicatrici? Quelle lí? Che sono sul braccio? Che pare che uno ci abbia sparato col fucile a pallini? Non lo so, mica è mio quel braccio! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO E di chi è? (spuntando da sotto il tavolo operatorio) CLOWN EZIO DROGATO È mio, signor dottore! La ringrazio tanto! Oh, che bella iniezione che mi ha fatto! Adesso sto proprio bene. Grazie! Mi può dare la ricetta? CLOWN VALERIO ASSISTENTE Eh no, ancora tu?! Adesso basta! (Gli sferra un calcione). CLOWN EZIO DROGATO Ahi, l’ascesso! Ah no, che non ce l’ho piú l’ascesso! (Va via). CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Azionare le bombole: lo addormenteremo col gas. (Gli assistenti eseguono: gli viene applicata la classica maschera). Forza: aprite le valvole al massimo! Ma che fate, me lo state gonfiando? Il ventre del domatore sta crescendo a dismisura. 9/27/2012 290 CLOWN ARTURO ASSISTENTE Ci deve essere qualcosa che non funziona: forse è allergico all’idrogeno. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Gli state dando l’idrogeno? Ma l’idrogeno non fa addormentare! CLOWN ARTURO ASSISTENTE Ah, no? Ma tu, guarda, chi l’avrebbe mai detto. Che strano gas. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Chiudete, chiudete ste valvole! Prima che si metta a volare! Buttate l’ancora! Trabattello! (Il paziente si è gonfiato in tutto il corpo, corpo che ora misura quattro metri di circonferenza, si sta sollevando dal tavolo. Gli viene legata una corda ai piedi, corda alla quale è appesa una grossa ancora. Portano in scena un mastello ricolmo d ‘acqua nel quale viene buttata l’ancora. Il paziente dirigibile ridiscende planando sul tavolo. Il clown capo chirurgo sale sul trabattello per poter raggiungere la sommità del ventre) Bisturi elettrico! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Ecco il bisturi elettrico. Lo vuole tagliare lo stesso? Non c’è pericolo che scoppi? 9/27/2012 291 CLOWN BOB CAPO CHIRURGO No, nessun pericolo... È a compartimenti stagni! (Afferra un segaccio elettrico e pratica un’apertura a sportello) Vede (apre come fossero due ante la finestra praticata nell’enorme ventre) nemmeno si sgonfia! (Introduce un braccio nell’apertura) È una parola, come ci arrivo laggiú? Dovrò per forza entrarvici! (All’assistente) Casco! No che non cade, stia tranquillo CLOWN ARTURO ASSISTENTE professore, la tengo io. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Il casco da speleologo, cretino! (Gli viene consegnato un casco da speleologo). Tenetemi bene, che scendo! (Si cala per intiero) La miseria, com’è buio qui dentro! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Attento, professore, le mandiamo una lanterna! Passo. Un assistente introduce un grosso imbuto nella bocca del paziente, quindi versa acqua da un secchio. 9/27/2012 292 (gargarizzando) Glouhooghluo... CLOWN BOB CAPO CHIRURGO esagerati, mi state annegando! Gluogouhoohuo! passo e annego. CLOWN VALERIO ASSISTENTE Cerchi di resistere, professore! Scendiamo ad aiutarla. Passo. (Uno degli assistenti vestito da sommozzatore con tanto di bombola e respiratore e pinne, si tuffa letteralmente nel ventre. Passano alcuni secondi, si sente il classico tonfo nell’acqua, schizzo d’acqua all’esterno). Ci sei?... Cerca di prenderlo per i piedi. (Le scarpe del professore vengono buttate fuori dal ventre). Oh, ce l’ha fatta! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Pronto, qui è il capo chirurgo che parla, passiamo nel duodeno. Attento lei a non schiacciare la cistifellea. Passo! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Abbiamo cinque minuti, andiamo a prenderci un caffè. Scompaiono dietro il letto operatorio. 9/27/2012 CLOWN SECONDO EVASO 293 (esce con tutto il busto dal ventre del domatore. Indossa la classica giubba a righe dei carcerati, in testa ha il berretto con il numero) Ce l’ho fatta! Ma da dove sono uscito? Avevo calcolato di uscire dal tombino di piazza della Libertà. Ma porca miseria! (Salta giú dal ventre dandosi alla fuga). CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO (sporgendosi dal ventre) Ferma, fermati, o ti sparo! (Spara) Ti ho sparato. Eseguono. CLOWN DARIO DOMATORE Ahia, brucia! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Ricevuto! Ora sto entrando nello stomaco... Eh! Che stomacone! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Attento professore. Non si affacci nel piloro. (Il paziente ha un colpo di singhiozzo vistosissimo). Ecco, s’è affacciato! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Aiuto! Sono incastrato... mi strozza! Fategli passare ’sto singhiozzo!... presto! Passo. 9/27/2012 294 CLOWN VALERIO ASSISTENTE Gli diamo da bere un goccio d’acqua. Passo. Un assistente introduce un grosso imbuto nella bocca del paziente, quindi versa acqua da un secchio. CLOWNBOB CAPOCHIRURGO (gargarizzando) Glouhooghluo... esagerati, mi state annegando! Gluogouhoohuo! passo e annego. CLOWN VALERIOASSISTENTE Cerchi di resistere, professore! Scendiamo ad aiutarla. Passo. (Uno degli assistenti vestito da sommozzatore con tanto di bombola e respiratore e pinne, si tuffa letteralmente nel ventre. Passano alcuni secondi, si sente il classico tonfo nell’acqua, schizzo d’acqua all’esterno). Ci sei?... Cerca di prenderlo per i piedi. (Le scarpe del professore vengono buttate fuori dal ventre). Oh, ce l’ha fatta! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Pronto, qui è il capo chirurgo che parla, passiamo nel duodeno. Attento lei a non schiacciare la cistifellea. Passo! 9/27/2012 295 CLOWN VALERIOASSISTENTE Abbiamo cinque minuti, andiamo a prenderci un caffè. Scompaiono dietro il letto operatorio. CLOWN SECONDO EVASO (esce con tutto il busto dal ventre del domatore. Indossa la classica giubba a righe dei carcerati, in testa ha il berretto con il numero) Ce l’ho fatta! Ma da dove sono uscito? Avevo calcolato di uscire dal tombino di piazza della Libertà. Ma porca miseria! (Salta giú dal ventre dandosi alla fuga). CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO (sporgendosi dal ventre) Ferma, fermati, o ti sparo! (Spara) Ti ho sparato. I L’evaso cade a terra fulminato. CLOWN VALERIO ASSISTENTE (spuntando da sotto il letto operatorio) Chi era? CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO l’omicidio della signora. Era un testimone al processo per 9/27/2012 296 CLOWN VALERIO ASSISTENTE Uno di meno. Beh, ce ne sono tanti. Il poliziotto rientra nel ventre del domatore. Pronto, qui è il capo chirurgo che CLOWN BOB CAPO CHIRURGO parla. CLOWN VALERIO ASSISTENTE Dica. CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Siamo fortunati! Le pulci si sono andate a cacciare in trappola da sole! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Dove? CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Qui, sono entrate nell’appendice. Adesso la asportiamo, strozziamo il sacchetto con uno spago e oplà! CLOWN VALERIO ASSISTENTE Bravo! CLOWN BOB CAPO CHIRURGO Aiuto, aiuto, esplode. Esplosione, la testa di Dario parte in quarta come un tappo, percorrendo nella sua parabola tutto quanto il palcoscenico. Buio. 9/27/2012 CLOWNS 297 (in coro mentre torna la luce) Le elezioni, facciamo le elezioni della nuova signora. CLOWN VALERIO PERSONAGGIO IN FRACK (rientrando vestito da donna nel classico costume da quacquera) No! Le elezioni si faranno piú tardi. Per adesso la signora la faccio io. CLOWN ALBERTO Oheu, ma che schifo! CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN ALBERTO (minaccioso) Chi fa schifo? (pavido) L’assassino... dicevo che l’assassino della signora fa schifo... CLOWNS (in coro) Bisogna fargli subito il processo! CLOWN ARTURO ACCUSATO Giusto, fatemi il processo! Io so chi ha sparato: dirò tutto. CLOWN VALERIO SIGNORA Dirai tutto? Avete sentito, dirà tutto! (Rivolto al clown domatore che è rientrato mimando di riassettarsi la testa) Avanti, preparati, tocca a te! CLOWN DARIO Un secondo, mi hanno lasciato là, tutto aperto, con un ago e un filo e mi hanno detto: arrangiati. (Finge di ricucirsi il ventre) Bella serata! Aie. CLOWN VALERIO SIGNORA Cosa c’è? 9/27/2012 298 CLOWN DARIO Mi sono punto un dito, aspetta faccio la ciocca. (Mima di spezzare il filo coi denti) Ecco fatto, allora cosa c’è? CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN DARIO A fare che? CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN DARIO Tocca a te! Eliminarlo! Quello lí? No, gli avete promesso un processo regolare, fateglielo. CLOWN VALERIO SIGNORA Il processo dopo!... Prima bisogna farlo fuori. CLOWN DARIO (timido) Ho paura... non me la sento. CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWNS Imbecille, cretino, c’è la televisione. (in coro) La televisione? C’è la televisione!? Entra in scena una telecamera. CLOWN VALERIO SIGNORA Ti vedranno milioni di telespettatori, un’occasione come questa per farti conoscere non ti capiterà mai piú! CLOWN DARIO Posso recitare un testo classico? 9/27/2012 299 CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN DARIO Ma certamente. Shakespeare. La morte di Giulio Cesare!?... La parte di Bruto... la so a memoria. CLOWN VALERIO SIGNORA Bene, allora preparati. Trucco. Sarta. L’infermiera addobba Dario con un lenzuolo bianco a mo’ di tunica. CLOWN DARIO Cos’è?... Ah, sí, il peplo da una piazza e mezza, regolamentare. CLOWN SECONDO» REGISTA Camera pronta – chi è di scena, chi è di scena? CLOWN ALBERTO ASSISTENTE CLOWN SECONDO REGISTA Siamo collegati, capo! Manda in onda quando vi faccio segno. CLOWN ALBERTO ASSISTENTE CLOWN VALERIO SIGNORA Va bene! Tieni, prendi questa (gli dà una pistola). CLOWN DARIO Ma no, ci vuole un pugnale. CLOWN VALERIO SIGNORA Cosa? 9/27/2012 300 CLOWN DARIO Lo uccido con ventiquattro colpi di pugnale, è nel testo. CLOWN VALERIO SIGNORA Macché ventiquattro, un colpo di questa è piú che sufficiente. CLOWN DARIO Tu credi? Ah, è un’idea del regista. Povero Shakespeare. Aspetta, ripasso la parte: «Giulio! Tu credevi che la democrazia...» CLOWN VALERIO SIGNORA (consegnandogli un malloppo di fogli) Ecco il copione. CLOWN DARIO Ma no, lo conosco a memoria, niente testo. «Giulio, tu credevi che la democrazia nascesse con l’uomo...» CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN DARIO Non è cosí. Non è cosí, non con l’uomo, ma con la sua presa di coscienza, la coscienza della libertà... l’uomo nulla è senza quella coscienza. CLOWN VALERIO SIGNORA D’accordo, ma non è questo il testo. Il testo originale, eccolo. CLOWN DARIO Non è Giulio Cesare? (Sfogliandolo) Non è manco Shakespeare! 9/27/2012 CLOWN 301 VALERIO SIGNORA No, è un giovane autore d’avanguardia, famosissimo. CLOWN DARIO Ci sono le iniziali. Ah, sí, F.B.I. ! Lo conosco molto bene, è formidabile. Ha una grande immaginazione. Bravissimo! È un po’ il teatro dell’assurdo. A me piace moltissimo. Oh, c’è una scena a pagina 42 bellissima, è la scena di quando l’assassino della signora esce di prigione per essere portato al tribunale. L’azione si svolge nei locali della polizia. C’è la televisione. In diretta. Da una parte il killer, colui che deve abbattere il presunto assassino della signora...; la didascalia dice: il vendicatore... avanza tranquillamente, cappello in testa, le mani in tasca... Nessuno che lo fermi, nessuno che gli chieda: «Chi è lei? Documenti, prego!» Tanto piú che siamo nei locali della polizia. No! Teatro dell’assurdo! Si avvicina, tira fuori la pistola. Uno pensa che i poliziotti gli saltino addosso. «Cosa fa? Lasci quell’arma!» Karatè, zac, zac... Ma no, al contrario: tengono ben saldo il disgraziato che deve essere fatto fuori... teatro dell’assurdo! Spara! L’altro cade. Le camere, continuano a riprendere. Gli spettatori... milioni... 9/27/2012 302 dice il copione... seguono tranquilli, seduti ai loro posti, interessati!! Ma in che paese può succedere una storia simile? Teatro dell’assurdo! Aha, aha, è una caratteristica del teatro dell’assurdo! CLOWN SECONDO REGISTA Pronti, attenti... studio a posto. Allora... il criminale arriva da lí. Si piazzerà qui, dove c’è questo cerchietto. Il vendicatore viene da destra. CLOWN DARIO Da che parte? CLOWN SECONDO REGISTA CLOWN DARIO CLOWN Da destra. Senza allusioni politiche. SECONDO REGISTA Il vendicatore si metterà nell’apposito segno. (Rivolto al clown elettricista) Vanno bene le luci? CLOWN ROMANO ELETTRICISTA Tutto a posto, capo. Viene piazzata la telecamera. CLOWN DARIO Mi si vede bene? Niente ombre in faccia? CLOWN SECONDO REGISTA Perfetto, possiamo andare... fate entrare l’accusato... vai in onda, vai! 9/27/2012 CLOWN DARIO 303 «Giulio, tu credevi che la democrazia...» Due clowns portano Arturo, lo tengono per le braccia e vanno a piazzarsi nel segno indicato da Valerio. CLOWN VALERIO SIGNORA CLOWN ARTURO CLOWN DARIO (rivolto a Dario) Cosa aspetti? Vai. No, sono innocente. Ma cosa ti prende? Sei in un paese libero, avrai il tuo processo regolare. «Giulio, tu credevi che la democrazia.. . » TUTTI I CLOWNS No, no! Giulio dopo...! CLOWN SECONDO REGISTA CLOWN DARIO Spara, prima! Spara! Vi prego, due o tre tirate classiche, per mascherare il grottesco della situazione. «Giulio...» CLOWN SECONDO REGISTA TUTTI I CLOWNS CLOWN DARIO Chi se ne frega del grottesco. Spara! E va bene. CLOWN SECONDO REGISTA Sei in primo piano. Dario si rivolge alla telecamera. 9/27/2012 304 CLOWN DARIO Buona sera, cari telespettatori, eseguiremo per voi l’ultima opera del giovane autore F.B.I. con la collaborazione e la regia della Cia: «Processo regolare!» (Spara). TUTTI I CLOWNS Bravo! Il clown Arturo viene lasciato cadere a terra come un sacco. CLOWN SECONDO REGISTA CLOWN EZIO Stop. Inserto pubblicitario. ANNUNCIATORE (piazzandosi davanti alla telecamera) Fumate sigarette col filtro, col filtro, col filtro... CLOWN SECONDO REGISTA CLOWN DARIO Stop. Riprendere l’azione. «Giulio, tu credevi...» CLOWN SECONDO REGISTA Primo piano del cadavere... Movimento della telecamera. CLOWN DARIO Anche a me! Anche a me! TUTTI I CLOWNS No, a te no! 9/27/2012 305 CLOWNS POLIZIOTTI Cheese! ! Classica espressione americana impiegata per poter meglio atteggiarsi al sorriso. CLOWN SECONDO REGISTA CLOWN DARIO Stop. «Giulio, tu credevi che la...» TUTTI I CLOWNS (stringendosi intorno al clown Dario) Bravo! Felicitazioni! Complimenti: sei stato formidabile. Urrah per il vendicatore! CLOWN DARIO È troppo, amici, è troppo! Non bisogna! Siete veramente troppo amabili! E questo, cos’è? (Si ritrova ammanettato). CLOWN VALERIO SIGNORA Sei in arresto per omicidio involontario. Finirai sulla sedia elettrica, come minimo. Ma avrai la soddisfazione di aver salvato l’onore del nostro circo. TUTTI I CLOWNS Bravo! CLOWN DARIO Ah no! Questa battuta non c’è nel testo. Lo conosco bene. Voi mi avete detto di venire qui per salvare la 9/27/2012 306 dignità e l’onorabilità del circo. Voi mi avete promesso onore e soddisfazione. E tutto d’un colpo mi si viene a parlare di sedia elettrica! Scusatemi se sono un po’ pesante, ma è una porcata. E dal momento che è una porcata, esigo un processo regolare! Ma, che dico? No, basta con i processi regolari. Basta cosí. Basta con le chiacchiere, non è il tempo di dormire, questo. Sveglia! CLOWNS (urlando in coro) Sveglia! Sveglia! (Cominciano a camminare esagitati per il palcoscenico). CLOWN VALERIO SIGNORA (sbracciandosi in proscenio) Bisogna riguadagnare il tempo perduto! Il nemico incombe! CLOWNS (in coro) Incombe! Euhn, come incombe! (Accrescono il ritmo della camminata). CLOWN VALERIO SIGNORA Accelerare i tempi, moralizzare i giovani fin dalla nascita e anche prima, perché il nemico incombe! CLOWNS (in coro) Incombe, incombe! Euh, come incombe! (a passi sempre piú’ piccoli e rapidi). CLOWN VALERIO SIGNORA La parola d’ordine è: fate oggi quello che potreste fare domani... e anche dopodomani! 9/27/2012 CLOWNS 307 (in coro si intrecciano quasi correndo per tutto il palcoscenico, escono gridando) Sveglia! Sveglia! Una donna incinta sta attraversando la scena, viene fermata da due clowns in tuta d’argento, vagamente spaziale. CLOWN DARIO SPAZIALE Signora, scusi, sbaglio o lei è in stato interessante? FRANCA INCINTA Sí, perché, è proibito? CLOWN DARIO SPAZIALE No, tutt' altro, piuttosto ha fatto regolare denuncia? FRANCA INCINTA Denuncia? Denuncia di che? CLOWN DARIO SPAZIALE ora, giorno, Dell’avvenuto amplesso concezionale: luogo, nome, cognome e condizioni psicogeneratorie del maschio presunto... e se l’amplesso suddetto è stato effettuato lontano dai pasti, come da norme vigenti. FRANCA INCINTA Tutta ’sta roba, e perché? CLOWN DARIO SPAZIALE servizio di leva. Per la programmazione preventiva del 9/27/2012 308 FRANCA INCINTA Ma che servizio di leva, se non è ancor nato! CLOWN DARIO SPAZIALE Non ha importanza, grazie alle nuove leggi, suo figlio è già arruolato fin dal quinto mese di vita nel grembo materno! FRANCA INCINTA Esagerati! E se poi fosse una femmina? Entra in scena, spinto su carrelli, un marchingegno fantascientifico a base di apparecchi radiovideoscopici. CLOWN DARIO SPAZIALE Questo lo vedremo subito: s’accomodi qui. (La sistemano dietro ad un pannello radioscopico. Accendono le luci). In piedi! (Rivolto al clown assistente) Accendi! (Indicando lo schermo luminoso) Si incomincia a delineare l’immagine del nascituro. Pronto. Sí ecco che arriva! Arriva... arriva... CLOWN ARTURO ASSISTENTE CLOWN EZIO SPAZIALE Aristex! Stop! Inserto pubblicitario. Per il vostro bambino usate i prodotti 9/27/2012 309 Eh, no, se cominciamo a trasmettere la CLOWN DARIO SPAZIALE pubblicità anche attraverso lo schermo delle radiografie non si lavora piú, io faccio un disastro! Chiaro? CLOWN ARTURO ASSISTENTE CLOWN DARIO SPAZIALE Sí professore. Immagine! CLOWN ARTURO ASSISTENTE Eccola. Ecco, ecco. Ma come è carino questo CLOWN DARIO SPAZIALE bambino. Grazioso, con i suoi piccoli occhi, le sue piccole manine, le orecchiette! FRANCA INCINTA Professore... CLOWN DARIO SPAZIALE (agitando le dita contro lo schermo) Guri guri guri... FRANCA INCINTA Professore... CLOWN DARIO SPAZIALE Bacino, bacini, guri guri guri... FRANCA INCINTA Professore, è un bambino o una bambina? CLOWN SPAZIALE DARIO Un maschietto signora, un bel maschietto di mezzo chilo scarso, complimenti! FRANCA INCINTA Un maschio, voglio vederlo. (Accenna ad uscire da dietro lo schermo) Voglio vedere il mio bambino... 9/27/2012 310 CLOWN DARIO SPAZIALE No dico, vuole che io prenda il suo posto e lei fa guri guri? CLOWN ARTURO ASSISTENTE Si sporga un po’, e guardi qui nello specchio (solleva in faccia allo schermo un grande specchio). FRANCA INCINTA Ah come è carino, il mio bambino, che bel nasino! CLOWN DARIO SPAZIALE Vorrei farvi notare, signora, che sta guardando alla rovescia a causa della riflessione... FRANCA INCINTA (sospira e cambia subito tono) -Quindi il mio bambino è già arruolato? CLOWN DARIO SPAZIALE FRANCA INCINTA Eh, no, prima dovrà passare la visita! Ah, fra vent’ anni, allora! CLOWN DARIO SPAZIALE No, subito. CLOWN ARTURO ASSISTENTE Permette? (Applica una ventosa al ventre della donna, la ventosa comunica, attraverso un filo, con il telefono). FRANCA INCINTA Ma che fate? CLOWN DARIO SPAZIALE suo figlio! Niente di straordinario, parliamo con 9/27/2012 FRANCA INCINTA 311 Per telefono? Ma come può rispondervi, se non sa ancora parlare? CLOWN DARIO SPAZIALE Non si preoccupi, per mezzo di questo apparecchio a impulsi «stayner» si riesce a comunicare perfino con una gallina. Stia a vedere! Come si chiama suo figlio? FRANCA INCINTA Non so, non ci ho pensato ancora. CLOWN DARIO SPAZIALE Ma, dico, almeno il cognome... il cognome del padre! FRANCA INCINTA Bungh! CLOWN ARTURO ASSISTENTE CLOWN DARIO SPAZIALE Bungh? Allo, Bungh junior? Qui è l’ufficio arruolamento che parla, lei sta per passare la visita di leva. Mi capisce... se si, sia cosí gentile di farmi un segno qualsiasi. (Osserva sullo schermo) Come è intelligente. FRANCA INCINTA Cosa ha fatto? CLOWN DARIO SPAZIALE Ha mosso le orecchie. Si alzi in piedi signor Bungh (la madre ha un sussulto), non cosí di scatto, si rilassi... riposo... ecco, adesso prendiamo le misure. (Con un metro da falegname prende le misure sullo schermo e le 9/27/2012 312 detta all’assistente) Altezza trentadue centimetri. Larghezza del torace: quattordici, profondità... è un po’ difficile misurare la profondità... aspetti... dunque determinando il diametro piú corto dell’ellisse... (Parlando all’unisono con l’assistente) Basta trovare la sezione perfetta dello sviluppo per concomitanza, facendo una proiezione tangenziale, che ci darà il parallasse di base... CLOWN ARTURO ASSISTENTE (parlando all'unisono col clown Dario spaziale) Stabiliamo come ordinata il coefficiente beta prima della proiezione perpendicolare, che ci permetterà di determinare la bisettrice equilaterale. E come ordinata.. . CLOWN DARIO SPAZIALE Basta! Chi è il professore? Facciamo ad occhio. Vediamo, diciamo trentadue, trentadue centimetri di torace. FRANCA INCINTA Trentadue di lunghezza e trentadue di larghezza. Ma allora, che cos’è? CLOWN DARIO SPAZIALE FRANCA INCINTA Un cubo! Mio Dio! 9/27/2012 313 CLOWN DARIO SPAZIALE È un cubo! Controlla a pagina 28, per l’arruolamento delle figure geometriche. Ma cosa mi fate dire! 32 è la circonferenza, la larghezza è 14. Suo figlio non è un cubo, signora, al massimo un parallelepipedo. FRANCA INCINTA Un parallele... CLOWN DARIO SPAZIALE Volendo... Signor Bungh, faccia bene attenzione a questo ultimo esame e mi dica quante dita vede di questa mano? VOCINA DL EZIO (a imitare quella del feto) Trentaquattro. FRANCA INCINTA Come, vista perfetta? Trentaquattro? CLOWN DARIO SPAZIALE Andiamo, signora, lei pretende troppo, al quinto mese non sa ancora contare! (Osservando le cartelle compilate) Bene, signora, tutti i nostri complimenti: suo figlio risulta: abile-arruolato... arruolato in marina. Naturalmente potrà fare domanda per reparti speciali. FRANCA INCINTA Grazie. CLOWNS SPAZIALI (all’unisono) FRANCA INCINTA Ah, fra vent’ anni, allora! CLOWN DARIO SPAZIALE FRANCA INCINTA Arrivederci! No, fra un mese! Fra un mese? 9/27/2012 314 CLOWN DARIO SPAZIALE Per le esercitazioni del premilitare! Vede quelle mamme? (In fila, su un carrello, entrano in scena alcune gestanti sedute su panche. Hanno ventose applicate al ventre come quelle che già conosciamo; i cavi raggiungono un’unica cornetta del telefono attraverso la quale un sergente comunica ordini). Sono al sesto mese e vengono ogni giorno per le esercitazioni. Le mamme lavorano a maglia. CLOWN EZIO SERGENTE Scattare, per Dio, che il nemico incombe. CLOWNS DARIO, FRANCA, ARTURO Incombe, incombe! Oh come incombe! Escono. CLOWN EZIO SERGENTE (le donne, senza distrarsi dallo sferruzzare a maglia, hanno sussulti vari in conformità agli esercizi che i nascituri vanno ad eseguire nel loro grembo) 9/27/2012 315 Marciare sul posto: uno, due, uno, due, diiii... corsa! Uno, due, uno, due, passo, cadenza, attenti a dest. (Alcune madri si voltano di profilo sulla destra, una sola sulla sinistra). Ho detto: a dest, non, a sinist! Burbe maledette, possibile che al quinto mese non sappiate ancora distinguere la sinistra dalla destra? Addormentati! Ma vi sveglio io! Avanti, marciare: uno, due, uno, due... Il carrello esce a sinistra mentre sulla destra entra il grande tamburo dal quale spunta il clown Valerio nelle vesti di Giudice. CLOWN VALERIO GIUDICE (battendo la mazzuola) Silenzio! Silenzio! Signori!... È aperta l’inchiesta contro il giustiziere dell’assassino della signora. Cancelliere: fate entrare il colpevole. CLOWN ARTURO CANCELLIERE Avanti CLOWN DARIO il colpevole! Obiezione, vostro onore, il vero colpevole non sono io. Se ho sparato all’assassino della signora, è solo perché me ne avevano dato l’ordine. Ho i testimoni... 9/27/2012 316 CLOWN VALERIO CLOWN DARIO GIUDICE Fate entrare il primo testimone. Il primo testimone si rifiuta di entrare, vostro onore. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO Si rifiuta di parlare, vostro onore. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO GIUDICE Voglio sentirlo lo stesso. GIUDICE Portatelo qui con la forza. È muto, vostro onore, muto come una tomba. Viene introdotta una cassa da morto dentro la quale è disteso il testimone. CLOWN VALERIO CLOWN DARIO GIUDICE Come è successo? Non posso parlare. Segreto militare. CLOWN VALERIO GIUDICE Non insisto. Continuiamo. Fate entrare il secondo testimone. CLOWN SECONDO, TESTIMONE CLOWN BOB TESTIMONE Eccomi! Io ho visto tutto. Bugiardo! Come puoi aver visto se sei cieco? CLOWN SECONDO, TESTIMONE No, non è vero, non sono cieco! 9/27/2012 317 CLOWN BOB TESTIMONE Sí che sei cieco... guarda! (Estrae una bombola spray e gli spruzza in viso con forza). CLOWN SECONDO, TESTIMONE Ohio! Non ci vedo piú! Cosa mi hai buttato in faccia? CLOWN BOB TESTIMONE Vetriolo! (Mostra al pubblico la bombola) Oggi anche nella confezione spray! CLOWNS (in coro) Cin, cin! (Sollevano un bicchiere, brindano e bevono). CLOWN VALERIO GIUDICE Silenzio. Ci sono altri testimoni? CLOWN ARTURO CANCELLIERE CLOWN VALERIO Sissignore, ancora quindici. GIUDICE Bene, li faremo fuori piú tardi! Proseguiamo: il colpevole ha asserito di aver sparato su commissione. Indicare il committente, prego! CLOWN DARIO (indicando uno dei clowns presenti) Il committente è lui! CLOWN ARTURO CANCELLIERE (sferra una martellata sul dito del clown Dario; dito che resta schiacciato fra il piano del frigorifero e il martello) Maleducato, non si indica la gente con il dito! 9/27/2012 318 CLOWN DARIO Ahia! Me l’ha schiacciato. (Mostra il dito ridotto ad una cotoletta) Era il preferito dal mio orecchio! Ahia! Cos’è? Il clown Secondo ha fatto una iniezione al clown Dario. CLOWN SECONDO INFERMIERE Buono, è una iniezione antirabbica, non si sa mai. CLOWN DARIO Oh, grazie! CLOWN BOB PROFESSORE Ben fatto, apri un po’ la bocca, fai un po’ vedere la lingua?! Oh, che strano: ha la lebbra. CLOWN DARIO La lebbra? Io? CLOWN BOB PROFESSORE (all’infermiere) Ma si può sapere che razza di iniezione gli avete fatto? CLOWN SECONDO INFERMIERE Be’, una normale... (Controlla la scritta su di un flacone) Oh, che sbadato! Eh sí, ho proprio sbagliato, c’è scritto «per la lebbra» e avevo letto «per la rabbia»! Sa, succede! Tutti possono sbagliare. CLOWNS (in coro) Cin, cin! 9/27/2012 319 CLOWN BOB PROFESSORE Eh no, eh no, bisogna stare piú attenti! Be’, mi dispiace, cascherai a pezzi! CLOWN DARIO Grazie, professore. (Rivolto agli altri) Che organizzazione! (Cambiando tono all’istante) Ad ogni modo, se credevate, con questo, di riuscire ad eliminarmi, toglietevelo dalla testa: per vostra disgrazia ho qui con me una pillola antilebbra. (Entra Romano con una paletta e una scopa, Dario infila la mano in tasca, la sfila, la mano cade a terra, Dario la osserva) Toh, di chi è questa mano, chi ha perduto la mano? (Si accorge del suo moncherino) È la mia...!! (Romano la raccoglie con la paletta). Permettetemi di stringerla un’ultima volta. (Afferra la propria mano e la scuote in un calorosissimo saluto, quindi la posa sulla paletta delle immondizie) Addio piccola! CLOWN VALERIO GIUDICE (sporgendosi dalla sommità del grande tamburo) Certo ci sono dei giorni in cui uno come te non dovrebbe uscire di casa! (Brindando) Cin, cin. Beh, oramai non ti rimangono che pochi secondi di vita. Quindi non resta che sospendere il processo. 9/27/2012 320 CLOWN DARIO Sospendere un corno!... pochi secondi sono piú che sufficienti per denunciare chi ha organizzato tutto quanto: comincio dal primo:... (ma non riesce a farsi sentire). I clowns scandiscono a tutta voce il trascorrere dei secondi. CLOWNS (in coro) Meno sette, meno sei, cinque, quattro, tre, due, uno, zero! (Un clown batte con violenza sul gong e un altro con il martello in testa a Dario) Sei morto! Cin, cin. CLOWN BOB PROFESSORE CLOWN VALERIO GIUDICE Il referto legale, per favore? CLOWN BOB PROFESSORE CLOWN VALERIO Sí, è proprio morto. Embolia cerebrale, signore. GIUDICE Un’altra embolia? Ma è la malattia del secolo! Beh, non facciamoci cattivo sangue, è la vita!... CLOWNS (in coro) Cin, cin. Si sente sparare fuori scena. Entra un clown rincorso da una donna, c’è un clown giovane che tenta di trattenerla, di toglierle di mano un grosso fucile. 9/27/2012 321 CLOWN EZIO INSEGUITO Aiuto, polizia, aiuto! Alle sue spalle c’è Franca armata di fucile. Il clown Arturo è il giovane figlio. CLOWN ARTURO FIGLIO CLOWN VALERIO No, mamma, no. GIUDICE Che succede? CLOWN EZIO INSEGUITO Signor Giudice, la faccia arrestare... mia moglie mi vuole ammazzare! FRANCA MADRE È vero, ma se lo ammazzo è per un nobile motivo... ti prego, caro, fallo per tuo figlio, lasciati sparare! CLOWN VALERIO GIUDICE È un testimone, lei? In questo caso la soppressione del coniuge è del tutto legale. Si accomodi, signora. CLOWN EZIO INSEGUITO No, signor Giudice, mi vuole ammazzare per nostro figlio, non vuol fargli fare il servizio militare! CLOWN VALERIO GIUDICE Si spieghi meglio. 9/27/2012 322 CLOWN EZIO INSEGUITO Se io muoio, il ragazzo diventa all’istante figlio unico di madre vedova, e quindi dispensato da ogni obbligo di leva. CLOWN VALERIO FRANCA MADRE GIUDICE Ah, è cosí? Sí, signor Giudice. CLOWN ARTURO FIGLIO Ma, mamma, ci vanno tutti a soldato, perché non ci dovrei andare anch’io? Zitto, cretino, non lo stia neanche ad ascoltare FRANCA MADRE sa, signor Giudice, è un povero esaltato. Vede i film di guerra, legge i fumetti di guerra... CLOWN VALERIO GIUDICE Sbaglio signora, o lei è una pacifista di quelle che vanno in marcia! Macché marcia, per me possono fare tutte le FRANCA MADRE guerre di ’sto mondo, ma senza mio figlio, però. Mio figlio lo voglio tenere sempre con me! CLOWN VALERIO GIUDICE E non sarebbe lo stesso se fosse suo figlio a tenerla con lui? FRANCA MADRE Con lui a fare il soldato? CLOWN VALERIO FRANCA MADRE GIUDICE Certo, potrebbe richiedere di seguirlo. Anche al fronte? 9/27/2012 323 CLOWN VALERIO GIUDICE Sicuro. I nostri ragazzi oggi hanno tutti i conforts: spettacoli, nights, campi da baseball, fidanzate da campo, ed è giusto quindi che abbiano anche la mamma da campo. C’è appunto una nuova legge in proposito che le permette di arruolarsi come «mamma appresso». FRANCA MADRE Mamma appresso? CLOWN VALERIO GIUDICE Guardi, se vuole qui c è il modulo da compilare. (Le consegna un foglio). FRANCA MADRE Una penna, una penna, per favore: lo compilo subito! CLOWN EZIO INSEGUITO Sí, sí compila! Evviva l’esercito, evviva la guerra! CLOWNS (in coro) Cin, cin. Entra un sergente. CLOWN BOB SERGENTE Attenzione, (indica alcuni clowns) tu, tu, tu, tu, e tu, con me. Siete richiamati. (Distribuisce fucili). FRANCA MADRE Anch' io? 9/27/2012 324 CLOWN BOB SERGENTE Che cos’è (dà un occhiata al foglio che la madre gli ha consegnato) mamma appresso? In coda! Pronti, in marcia! I soldati si dispongono su due file ed escono seguiti dalla madre, accompagnati da un ritmo di marcia. Marciano con passi lunghi e brevi alternati e con scatti in controtempo. CLOWNS RICHIAMATI (cantano) Perché solo i figli da sempre se ne devono andare da soli a farsi ammazzare, proviamo a mandare le madri alla guerra le madri al posto dei figli e sentiremo la rabbia dal ventre, tremenda salire vedendo le madri morire. E non vedremo no, non vedremo i figli in gramaglie né petti con croci e medaglie 9/27/2012 325 ma urla da farci tremare. Vedremo tremare e fuggire chi le ha mandate a morire. Le madri a morire, le spose a morire al posto dei figli a morire. Mentre i soldati escono, sulle ultime note della canzone, riprende il processo. GIUDICE Silenzio, silenzio, signori: un nuovo CLOWN VALERIO testimone si presenta contro il vendicatore dell’assassino della signora. Chiede di fare una deposizione. CLOWN SECONDO Dirò tutto, signor Giudice, io facevo parte del complotto. CLOWN CHARLIE Bugiardo, non è vero! L’hanno pagato! CLOWN SECONDO No, no, non m’ha pagato nessuno! CLOWN CHARLIE Come? Non ti ricordi? Sono io che ti ho dato i soldi! CLOWN VALERIO GIUDICE Beh, poche discussioni. Fategli il siero della verità. 9/27/2012 326 CLOWN ARTURO Subito! CLOWN SECONDO No, il siero no. (Si dibatte trattenuto dal clown Arturo e da un clown-infermiere che è già pronto con la siringa). CLOWN EZIO DROGATO (entra di corsa e si intromette fra il testimone e l’infermiere) A me, fatelo a me il siero! CLOWN VALERIO GIUDICE Fuori, cacciatelo fuori! (È sceso dal tamburo e si dispone ad aiutare il poliziotto. Si inserisce a sua volta fra il drogato e l’infermiere, riceve l’iniezione ad altri destinata). CLOWN DARIO Cosa hai combinato, cretino, hai fatto il siero della verità al Giudice, cosa succederà adesso? CLOWN VALERIO GIUDICE Ah, ah! – cancelliere, presto, scrivi – voglio fare una dichiarazione: dirò la verità: basta con ’sta buffonata!... CLOWNS (in coro) No, la verità no! CLOWN VALERIO CLOWNS GIUDICE Sí, la verità, sí! (in coro terrorizzati) No, la verità no! 9/27/2012 327 Entra in scena di corsa un clown – Alberto – con una grossa bomba in mano. La miccia è accesa. CLOWN ALBERTO La bomba! (Getta la bomba all’ interno del tamburo che esplode con grande fragore). Il Giudice vola letteralmente in cielo, sparendo in soffitta. Naturalmente si tratta di un manichino con tanto di parrucca e abito da Giudice. Buio. Torna la luce, tutti gli elementi scenici usati fino a questo momento sono ammucchiati con intenzionale disordine nel centro della pista: la cassa da morto, il bidone per l’immondizia, la lavagna nera, il tamburo, il complesso ripostiglio-lavastoviglie sul quale c’è il televisore, un grande frigorifero e una grande lavatrice sulla destra verso il proscenio, un lettino da campo. Il tutto dà un’idea di un fortino. Franca, la madre, Arturo il figlio, arrivano strisciando da destra. Franca ha un tascapane e un ombrello. Arturo un fucile. 9/27/2012 328 CLOWN ARTURO FIGLIO (scavalca gli oggetti con circospezione. È vestito con tuta mimetica molto vistosa che lo fa assomigliare ad una salamandra ed è armato fino ai denti. Lo segue la madre, anch’essa in tenuta militare) Forza mamma che ci siamo. Salta dentro! FRANCA MAMMA È qui che dovresti fare la guardia? CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Sí, è qui. Ma che schifezza di postazione! (Controlla gli elettrodomestici) Centottanta litri! Solo quattordici litri di risciacquo e il televisore soli cinque canali... Ah no... mi spiace ma in un buco simile tu non ci dormi... (Va verso la cassa da morto che delimita il semicerchio della trincea e vi depone lo zaino e l’ombrello). CLOWN ARTURO FIGLIO Non ci dormo di sicuro, se devo fare la guardia! (Afferra il mitra). FRANCA MAMMA Niente affatto... (gli strappa l’arma di mano) la guardia la faccio io! Tu ti metti a letto! CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Ma mamma... Niente ma... Avanti, spogliati. (Il figlio si toglie la tuta e gliela consegna). Guarda, guarda come l’hai 9/27/2012 329 ridotta. C’era bisogno di strisciare per terra a quel modo? Già, tanto c’è la lavatrice della mamma che lava eh? (Infila la tuta nella lavatrice; si alza in piedi e guarda a destra con il binocolo). CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Ma mamma, siamo in guerra! E allora? Cosa vuol dire? Che in guerra si ha il diritto di diventare degli zozzoni? Ti sei lavato i denti? CLOWN ARTURO FIGLIO Sí mamma. Fai vedere. (Controlla col binocolo) Hai FRANCA MAMMA masticato il chewing-gum? CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Ma mamma... non mi piace! Avanti, masticalo dieci minuti che ti fa diventare intelligente! Poche storie e subito a letto. Un momento: hai letto la rivista con le donne nude? Vediamo, ieri eri arrivato a pagina 12, dove l’eroina dice: Amore, ti amo, prendimi tutta calda e palpitante fra le tue braccia e mordimi... Ecco qua... CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Mamma, il cappellano m ha detto... Il cappellano! Stai a sentire il cappellano tu... cosa vuoi diventare? Un anormale? Un complessato, 9/27/2012 330 asociale? Avanti, leggi con attenzione che domani ti interrogo. (Estrae alcune bottiglie di coca-cola dal tascapane e le va a infilare nel frigorifero). CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Va bene mamma. Ma dico, vai a letto con le scarpe? CLOWN ARTURO FIGLIO Ma è per l’emergenza... nel caso arrivasse il nemico! FRANCA MAMMA Non ci pensare... per il nemico c’è qui la tua mamma! (Accende il televisore) Ora zitto, guarda la televisione e cerca di dormire. VALERIO SPEAKER (appare con la testa affacciata nel riquadro dello schermo)... Il nostro cuore è con voi. Non ti abbiamo lasciato solo, ragazzo, siamo sempre vicino a te! Appare un inserto pubblicitario. EZIO ALTRO SPEAKER Stop! Anche al fronte preferite le bionde... le sigarette bionde... la birra bionda. Salve ragazzi, siamo sempre con voi e con le bionde! 9/27/2012 331 Il figlio si addormenta. La madre spegne il televisore. FRANCA MAMMA Guarda come dorme. (Avvertendo un rumore) Chi va là? (Nella foga imbraccia l’ombrello. Si avvede del l’errore e lo scambia con il fucile) Chi va là? Sei il nemico? Ti ho visto, non fare il furbo. Rispondi! (Si ode uno sparo) ... Ma come... hanno i fucili anche loro? (Dà un’occhiata verso gli elettrodomestici) Disgraziato! M’ha bucato la lavatrice! CLOWN SECONDO, NEMICO (voce, da fuori scena) Venite fuori di lí... siete prigionieri. E mani in alto. FRANCA MAMMA (rivolta al nemico) Parla piano che c’è mio figlio che dorme. Un trapezista con casco e tuta d’argento passa sulle loro teste mentre si ode il rombo del motore di un aviogetto. CLOWN ARTURO FIGLIO c’è mamma? (svegliandosi di soprassalto) Chi è, che 9/27/2012 332 FRANCA MAMMA Niente. Dormi caro, dormi. (Urlando al di là del fortino) Attento: c’è un caccia; stai giú, vuoi farti accoppare? CLOWN ARTURO FIGLIO Ma mamma, cosa fai?... Ti metti a proteggere anche il nemico adesso? FRANCA MAMMA Cretino: se quello del nostro caccia lo vedeva buttava una bomba da duecento chilogrammi, che di piú piccole non ne hanno, lo sai, e, vicini come siamo, saltavamo per aria pure noi. CLOWN ARTURO FIGLIO Hai ragione mamma! (Si alza dalla branda e si avvicina alla madre) Dov’è? Dov’è? Fammelo vedere. In quanti sono? FRANCA MAMMA È uno solo, giovane, magrolino, un nemichetto. Vai, torna a dormire. CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Non ho piú sonno. Ecco, non ha piú sonno! Tutta colpa di quello là! (Al nemico) Hai visto cos’hai combinato tu? Maleducato d’un ignorante! Con la mania che avete tutti d’andare in giro a quest’ora di notte a fare prigionieri e a svegliare la gente che dorme. 9/27/2012 333 CLOWN ARTURO FIGLIO Stai giú mamma che ritorna il nostro caccia! Il trapezista con tuta e casco d’argento riattraversa il cielo della scena preceduto da un gran rombo. FRANCA MAMMA Stai giú anche tu... che fai? CLOWN ARTURO FIGLIO Cerco di ammazzare il nemichetto! (Spara) L’ho preso. L’ho preso, mamma... È il mio primo nemico. FRANCA MAMMA Oh caro! Sono cosí contenta! Emozionata, ho voglia di ridere e piangere. Se lo sapesse la zia Anna. Bisogna subito che le faccia un telegramma. (Va al frigorifero). CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Cos’è? Una sorpresina... (Toglie dal frigorifero una torta con candeline) Tanti auguri... cento di questi nemici... Soffia! Si ode uno sparo: la torta vola in frantumi. 9/27/2012 334 CLOWN ARTURO FIGLIO Un altro nemico! (guarda fuori scena col binocolo) No... è FRANCA MAMMA ancora quello di prima... l’avevi mancato. Ecco perché i nostri conti non tornano mai, ammazziamo, ammazziamo e quelli si moltiplicano. CLOWN ARTURO FIGLIO (si dispera) Sono proprio un disgraziato... un buono a nulla, un fallito... FRANCA MAMMA Su caro, non prendertela, non piangere. È che sono piccoli, è cosí difficile prenderli ’sti morti di fame. Lo fanno apposta a saltare i pasti per non diventare grandi. Non è leale. Adesso c’è qui la tua mamma che te lo ammazza lei il nemico. Stai a vedere come si fa... l’ho visto fare da Gary Cooper nel Sergente York. (Imbraccia l’ombrello a mo’ di fucile). CLOWN ARTURO FIGLIO FRANCA MAMMA Ma mamma... è l’ombrello! Stai zitto, cretino! Loro non lo sanno. (Inumidisce la punta dell’ombrello col pollice, prende la mira) Glu, glu, glu (imita il verso del tacchino. Spara. Si ode un grido fuori scena). L’ho beccato proprio qui (indica 9/27/2012 335 la fronte). In fronte, oh caro, dirò che sei stato tu, cosí prenderai la medaglia. CLOWN ARTURO FIGLIO Brava mamma, l’hai proprio centrato! Attenta mamma che ritorna il nostro caccia! Riappare il clown in argento che passa velocissimo sul trapezio. VALERIO SPEAKER (affacciandosi nel televisore) Forza ragazzi che siamo sempre con voi. Grande esplosione; la luce sale come in un gran bagliore, sia la madre che il figlio sono presi da una terribile scarica. La madre crolla fra gli elettrodomestici, il figlio salta letteralmente in aria, quindi ricade eseguendo un mezzo salto mortale. TESCHIO (si affaccia nello schermo del televisore) Il nostro cuore è con voi. Non vi abbiamo lasciati soli, ragazzi! Siamo sempre vicini a voi. 9/27/2012 336 Buio. Al ritorno della luce l’orchestra riprende il tema della «partenza delle madri alla guerra». CLOWNS (in coro) Basta! Basta con i bombardamenti! Vanno incontro al clown presidente travestito da donna. RAGAZZA IN TUTU Date l’ordine di smetterla, signora. Noi vogliamo la pace. CLOWNS (in coro) Basta con i bombardamenti. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Basta... sta a me decidere e voglio dirvi una cosa: voi cominciate a rompermi le scatole. A partire da adesso non si bombarda piú. CLOWNS (in coro) Ooooh. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Eccetto una piccola zona, larga trecento chilometri a nord della frontiera. CLOWNS (in coro) Come è buona, signora! CLOWN DARIO È troppo buona. 9/27/2012 CLOWNS 337 (in coro) Non invierete piú armi? Piú soldati? Solo un piccolo contingente di CLOWN VALERIO PRESIDENTE tredicimila uomini. CLOWN DARIO CLOWNS Tredicimila? Perché il 13 porta fortuna. (in coro) È troppo buona. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Poi quando i nostri amici protetti saranno autosufficienti, e riusciranno ad ammazzare, senza il nostro aiuto, noi ce ne torneremo a casa! Ma da questo momento sta a loro dimostrare la loro buona volontà. Noi andremo a Parigi o a Ginevra. CLOWNS (in coro) Sí, sí, a Parigi o a Ginevra. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Ma sta a loro a questi rossi stendere la mano e fare il primo passo. Entra Alberto vietnamita calzando un lungo paio di scarpe. CLOWN ALBERTO VIETNAMITA CLOWN DARIO Io ne faccio anche tre di passi. Eh no, non vale! CLOWN ALBERTO VIETNAMITA Ma cosa fate? No! No! 9/27/2012 338 Romano e Secondo gli inchiodano rapidamente le scarpe al suolo. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Muoviti!... Avvicinati. Io sono qui che aspetto. Vedete, a parole dicono di essere disposti a venirci incontro, ma quando si arriva ai fatti restano bloccati sulle loro posizioni... (Il clown Alberto vietnamita si protende in avanti inclinandosi a trenta gradi). CLOWN DARIO Diciamo pure... inchiodati! CLOWN VALERIO PRESIDENTE Ecco, inchiodati... e non tendono neanche la mano. CLOWN DARIO Come la tendono poco, che schifo. CLOWN ALBERTO VIETNAMITA È uno scandalo! Un sopruso. Voi siete un ipocrita, signora. (Tende la mano inclinandosi al massimo). Valerio indietreggia. CLOWN DARIO Un ipocrita? Esagerato! 9/27/2012 339 Il braccio di Alberto si allunga a dismisura, due clowns glielo segano all’istante. CLOWNS (in coro) È vero, ha ragione, è un ipocrita. CLOWN VALERIO PRESIDENTE Io? Ipocrita? Se è cosí, io ritiro la mia candidatura alle prossime elezioni. Cosí imparerete. CLOWNS (in coro) Nooo?!?!?!? CLOWN VALERIO PRESIDENTE Ah! Ah! Adesso dite no. Adesso, non volete piú che me ne vada. Volete che io rimanga. CLOWNS (urlando in coro) No! Vai, vai... (Iniziano a sollevare a ritmo le gambe tese. Il clown presidente indietreggia sgomento). Non ritornare, vai! Vattene via, vai! Non ti girare, vai! (Saltano sempre piú’ minacciosi) Vai, vai... Non ritornare piú, vai...! Non ritornare piú, vai! Valerio viene cacciato fuori a calci da tutta la troupe, che esegue una danza grottesca. Tutti i clowns escono, Dario in testa suona il trombone. Si ferma al limite del proscenio. Torna sui suoi passi. Con 9/27/2012 340 l’aiuto dei suoni e con qualche gesto, racconta una storia: «Alcuni aerei in cielo, un piccolo uomo passeggia tranquillo. Gli aerei lanciano bombe. L’omino viene ucciso. Ripete il gioco una seconda volta. La terza volta, un terzo omino passeggia. Arrivano gli aerei. Nel momento che stanno per lanciare le bombe, l’omino risponde sparando con una mitragliatrice. Un aereo viene colpito, vira, scende a spirale disegnando cerchi sempre piú stretti, si avvicina al suolo dove si schianta». Dario lo schiaccia con il tallone, come si fa con un insetto schifoso. Poi con un calcio spedisce i resti in quinta. Omini velocissimi escono da ogni dove ed invadono il palcoscenico. Altri aerei cadono, cadono anche addosso a Dario, cadono dentro al trombone, come insetti fulminati. Uno di questi insetti attraverso al trombone finisce in gola a Dario, che tossisce sempre suonando una marcia funebre. Quindi soddisfatto si rivolge al pubblico con un sorriso e un sospiro. 9/27/2012 CLOWN DARIO 341 Come è difficile farsi capire. (Un tempo, e poi come un imbonitore) Lo spettacolo è finito... È una storia pazza, ma attenti che può succedere! Danza finale. Con grandi piroette, capriole e salti mortali, Dario dà inizio al corteo accompagnato dall’orchestra. NB. La commedia è stata rappresentata otto anni fa. Sembra incredibile, ma avevamo previsto perfino la cacciata di Nixon prima ancora che fosse eletto. E davamo per scontata la caduta catastrofica del dominio imperialista nel Vietnam e la sua ignominiosa cacciata. Ma siamo proprio istriones?! O, come ormai dicono in molti (politici), «era tutto cosí scontato!» [1976].