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PRESENTAZIONE
ANARCHICO
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SECONDA
STESURA 26/5/98
Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato al
tema della strage di stato? Anche in questo caso siamo stati
spinti da una situazione di necessità. Durante la primavera ’70 i
compagni che assistevano ai nostri spettacoli – compagni operai,
studenti, democratici progressisti – ci sollecitavano a scrivere un
intero testo sulle bombe di Milano e sull’assassinio di Pinelli,
che ne discutesse le cause e le conseguenze politiche. La
ragione di questa richiesta era costituita dal pauroso vuoto
d’informazione attorno al problema. Passato lo shock iniziale, la
stampa taceva: i giornali della sinistra ufficiale, «I’Unità» in
testa, non si sbilanciavano e non andavano oltre sporadici
commenti del tipo: «Il fatto è sconcertante», «Come oscura è la
morte di Pinelli, cos’ rimane avvolta nel mistero la strage alle
banche». Si aspettava che «luce venisse fatta». Aspettare,
purché non si facesse caciara...
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E invece no. Bisognava far caciara, con ogni mezzo: perché la
gente che è sempre distratta, che legge poco e male e solo quel
che gli passa il convento, sapesse come lo stato può organizzare
il massacro e gestire il pianto, lo sdegno, le medaglie alle
vedove e agli orfani, e i funerali con i carabinieri sull’attenti che
fanno il presentat’ arm...
All’inizio dell’estate esce da Samonà-Savelli il libro La strage
di stato: un documento straordinariamente preciso, ricco di
materiale, e soprattutto scritto con grande decisione e coraggio.
In autunno «Lotta Continua» e il suo direttore Pio Baldelli
vengono denunciati dal Commissario Calabresi. È a questo
punto che anche noi comprendiamo la necessità di muoverci al
piú presto.
A nostra volta iniziamo il lavoro d’inchiesta. Un gruppo di
avvocati e giornalisti ci fa avere le fotocopie di alcuni servizi
condotti dalla stampa democratica e di sinistra – ma non
pubblicati; abbiamo la fortuna di mettere il naso in documenti
riguardanti inchieste giudiziarie, ci è dato perfino di leggere il
decreto di archiviazione dell’affare Pinelli (e, come è noto, i
processi che secondo alcuni avrebbero definitivamente dovuto
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«far luce» sull’episodio verranno successivamente rinviati e
definitivamente sospesi: per morte non accidentale dell’attore).
Stendemmo una prima bozza di commedia. Farsa, addirittura:
tanto penosamente grotteschi risultavano gli atti delle istruttorie,
le contraddizioni delle dichiarazioni ufficiali. Ci viene fatto
presente che potremmo correre il rischio di denunce,
incriminazioni, processi: decidiamo comunque che vale la pena
di tentare che, anzi l’andar giú a piedi giunti sia necessario, è il
nostro dovere di militanti politici. L’importante è fare in fretta,
intervenire a caldo.
Il debutto, al capannone di via Colletta, coincide con i giorni
in cui si celebra il processo a Pio Baldelli, direttore di Lotta
Continua. È un successo di massa straordinario: ogni sera la sala
è esaurita mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo, ci
troviamo a recitare con la gente sul palcoscenico, fra le quinte.
Nonostante le provocazioni: come la telefonata del solito ignoto
che denuncia la presenza di una bomba in sala, l’intervento della
Volante, il rilievo dato all’«incidente» dalla stampa padronale.
Nonostante tutto ciò, sollecitati a tener duro dai compagni
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avvocati del processo Calabresi-Baldelli, le repliche proseguono
a platee esaurite fin oltre la metà di gennaio.
Le difficoltà cominciano con la partenza per la tournée. In via
Colletta siamo a casa nostra: fuori, i compagni che ci
organizzano sono costretti ad affittare teatri, cinema, sale da
ballo. C’è piú d’un gestore che si rifiuta di accordarci la sala,
disposto a pagare ogni danno, dal momento che qualcuno l’ha
consigliato di non insistere, di lasciar correre... Qualcuno che
non vuol perdere il suo posto di questore.
Spesso, però, le apparenti sconfitte diventano nostre vittorie. A
Bologna, per esempio, ci vengono negati i millecinquecento
posti del teatro Duse: riusciamo ad ottenere i seimila del
Palazzetto dello Sport, e la gente lo affolla. Si comincia ad
intuire che se la polizia e qualche sindaco piú o meno
governativo si dànno tanto da fare perché certe cose non si
sappiano... ebbene, certe cose vanno assolutamente sapute.
Ma qual è la vera ragione del trionfo di questo spettacolo? Non
tanto lo sghignazzo che provocano le ipocrisie, le menzogne
organizzate in modo becero e grossolano – a dir poco – dagli
organi costituiti e dalle autorità ad essi preposte (giudici,
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commissari, questori, prefetti, sottosegretari e ministri), quanto
soprattutto il discorso sulla socialdemocrazia e le sue lacrime di
coccodrillo l’indignazione che si placa attraverso il ruttino dello
scandalo, lo scandalo come catarsi liberatoria del sistema. Il
rutto che si libera felice nell’aria anche attraverso il naso e le
orecchie proprio attraverso lo scandalo che esplode, quando si
viene a scoprire che massacri, truffe, assassini sono organizzati
e messi in atto proprio dallo Stato e dai suoi organi che ci
dovrebbero proteggere. E il grande sghignazzo nasce
nel
constatare l’indignazione del buon cittadino democratico che
cresce fino a soffocarlo: ma la soddisfazione che sono, alla fine,
gli organi stessi di quella società marcia e corrotta a puntare il
dito accusatore verso se stessa, verso le sue «parti malate», lo
rende libero, disintasato in ogni buco del suo spirito. Fino a farlo
esplodere felice nel grido: «Viva questa bastarda società di
merda, che si pulisce però sempre con carta soffice e profumata,
e che, ad ogni rutto, si porta educatamente una mano davanti
alla bocca!»
Lo spettacolo é stato replicato per altri tre anni che hanno visto
la
morte
di
Feltrinelli,
altre
bombe,
altri
massacri.
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Evidentemente il testo é aggiornato, il discorso si é fatto più
esplicito. Lo scopo immediato è quello di far comprendere come
la strage di stato continui imperterrita, ed i mandanti siano
sempre gli stessi. Gli stessi che hanno tenuto in carcere
Valpreda e i suoi compagni, sperando che crepassero, gli stessi
che ammazzano a bastonate un ragazzo per le strade e nel
carcere di Pisa.Gli stessi che preparano tarppole e sceneggiate
orrende, che preparano colpi di stato e poi, scoperti, assicurano:
“Ma io scherzavo”.
Come diceva Bertold Brecht: “Nei tempi bui cantiamo dei
tempi bui, poi verrà anche per noi il tempo delle rose”. Ma non
illudiamoci, vedremo tornare ancora l’arroganza e la ferocia del
potere. Un potere rivestito con costumi nuovi, volti mascherati
con sotto le stesse facce. E vedremo anche nostri compagni
passati sotto le file loro per pochi o tanti quattrini. L’importante
per noi é avere la forza di tornare da capo, con la stessa rabbia e
la stessa determinazione di mostrare di nuovo al pubblico il
deretano nudo e orrendo dell’ipocrisia.
Dario Fo
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PRIMO TEMPO
Scenografia: Una normale stanza della questura centrale di
Milano. Una scrivania, un casellario, un armadio, qualche sedia,
un attaccapanni con appeso un soprabito scuro e un cappello
nero, una macchina da scrivere, un telefono, una finestra, due
porte.
In scena, un Agente e il Commissario che sta interrogando un
uomo: il Matto.
COMMISSARIO
(sfogliando degli incartamenti, rivolto al Matto
che se ne sta seduto tranquillo) Ah, ma non è la prima volta
che ti travesti! Qui dice che ti sei spacciato due volte per
chirurgo, una volta per capitano dei bersaglieri... tre volte
vescovo... una volta ingegnere navale... in tutto sei stato
arrestato... vediamo un po’... due e tre cinque... uno, tre...
due... undici volte in tutto... e questa è la dodicesima!
MATTO Sí, dodici arresti... ma le faccio notare, signor
Commissario, che non sono mai stato condannato... ho la
fedina pulita, io!
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COMMISSARIO
Beh... non so con che razza di gabole tu ce
l’abbia fatta a scantonare... ma ti assicuro che ‘stavolta la
fedina te la sporco io: puoi giurarci!
MATTO Beh, la capisco, Commissario: una fedina immacolata
da sporcare fa un po’ gola a tutti...
COMMISSARIO
Sí, fai lo spiritoso... Qui la denuncia dice che ti
sei fatto passare per psichiatra, professore già docente
all’università di Padova... Lo sai che per millantato credito
c’è la galera?
MATTO Sí, per il millantato credito messo in piedi da uno sano.
Ma io sono matto: matto patentato! Guardi qua il libretto
clinico; sono stato ricoverato già sedici volte... e sempre per
la stessa ragione: ho la mania dei personaggi. Si chiama
«istrionomania», viene da istriones che vuol dire attore.
Insomma, ho l’hobby di recitare delle parti sempre diverse.
Soltanto che io sono per il teatro verità, quindi ho bisogno
che la mia compagnia di teatranti sia composta da gente
vera, che non sappia di recitare. D’altra parte io non ho
mezzi, non potrei pagarli... ho chiesto sovvenzioni al
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Ministero dello spettacolo ma, siccome non ho appoggi
politici...
COMMISSARIO
S’è fatto pagare addirittura ventimila lire per una
visita!
AGENTE
(che sta alle spalle dell’indiziato) Ammazza che
carabinata!
MATTO È la normale tariffa di uno psichiatra che si rispetti...
per uno che ha studiato per sedici anni la stessa materia!
COMMISSARIO
Appunto, ma tu, quando mai hai studiato?
MATTO Io per vent’anni ho studiato in sedici manicomi
diversi... su migliaia di matti come me... giorno per giorno...
e anche di notte! Perché io, a differenza dei normali
psichiatri, dormivo con loro... magari di piedi con altri due,
perché mancano sempre i letti. Ad ogni modo, s’informi, e
vedrà se non gli ho fatto una diagnosi più che perfetta a quel
povero schizofrenico per il quale mi hanno denunciato.
COMMISSARIO
Anche le ventimila lire erano perfette!
MATTO Ma Commissario, sono stato costretto... per il suo
bene!
COMMISSARIO
Ah, per il suo bene? Fa parte della terapia?
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MATTO Sicuro! Se non gli avessi carabinato le ventimila, lei
crede che quel poveraccio e soprattutto i suoi familiari
sarebbero stati soddisfatti? Se gli avessi chiesto cinquemila
avrebbero immancabilmente pensato: «Dev’essere uno che
vale poco: forse non è un vero professore, sarà uno appena
laureato, un principiante». Invece cosí, dopo la sparata gli è
mancato il fiato e hanno pensato: ma chi è questo? Il
padreterno?! Sono andati via felici come una pasqua... mi
hanno baciato perfino la mano... «grazie professore»... e
piangevano di commozione.
COMMISSARIO
Per la miseria, come le sai raccontare bene!
MATTO Ma non sono frottole, Commissario! Perfino Freud
dice: “La parcella salata è il più efficace dei toccasana, tanto
per il medico che per l’ammalato!”.
COMMISSARIO
E ci credo! Ad ogni modo dai un’occhiata alla
carta di presentazione e al tuo ricettario (glielo mostra)... se
non sbaglio c’è scritto: Professore Antonio Rabbi.
Psichiatra. Già docente all’Università di Padova... Avanti,
come me la conti adesso?
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MATTO Prima di tutto, io, professore lo sono davvero...
professore di disegno... ornato, mano-libera alle serali del
Sacro Redentore...
COMMISSARIO
E va bene, complimenti! Ma qui dice: Psichiatra!
MATTO Bravo, ma dopo il punto! La conosce lei la sintassi e la
punteggiatura? Osservi bene: Professore Antonio Rabbi.
Punto. Poi c’è maiuscolo P. psichiatra! Ora, guardi, che non
è mica millantare un titolo dire: «io sono psichiatra». È
come dire «io sono psicologo, botanico, erbivoro, artritico».
La conosce lei la grammatica e la lingua italiana? Sì? Beh,
allora dovrebbe saperlo che se uno scrive archeologo è come
se scrivesse bergamasco... mica vuol dire che ha fatto gli
studi!
COMMISSARIO
Sí, ma quel «già libero docente all’Università»?
MATTO Ecco, mi spiace, ma ‘stavolta è lei che millanta: m’ha
detto che conosce la lingua italiana e la sintassi e la
punteggiatura e poi salta fuori che non sa neanche leggere
corretto!
COMMISSARIO
Cosa non so?
MATTO Ma non ha visto la virgola dopo il già?
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COMMISSARIO
Eh sí... c’è una virgola. Ha ragione, non ci avevo
fatto caso.
MATTO Ah, non ci aveva fatto caso! E lei, col fatto che non ci
fa caso, ti sbatte in galera un innocente?
COMMISSARIO
Ma è proprio matto... (Senza rendersi conto ha
cominciato a dargli del lei) Cosa c’entra la virgola!
MATTO Niente, per uno che non sa la lingua italiana e la
sintassi!... Che poi mi deve dire che titolo di studio ha, e chi
l’ha promossa, lei... (Il Commissario cerca di interromperlo)
Mi lasci finire!... La virgola è la chiave di tutto, si ricordi!
Se dopo il «già» c’è la virgola, tutto il senso della frase
cambia di colpo. Dopo la virgola, dovete prendere fiato...
breve pausa intenzionale... poiché: «sempre la virgola
impone diversa intenzionalità». Quindi si leggerà: «Già» e
qui ci sta bene anche una smorfietta di sarcasmo... E se poi
ci vuol fare un mugugno ironico sfottente, meglio ancora!
Allora... ecco la lettura corretta della frase: Già... (Fa una
smorfia e un risolino di testa) libero docente all’Università,
altra virgola, di Padova... come a dire: dai, non sparar
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frottole... ma a chi la racconti, chi ti crede... solo i fessi ci
cascano!
COMMISSARIO
Cosí io sarei un fesso?
MATTO No, lei è solo un po’ sgrammaticato! Se vuole posso
darle qualche lezione. Le faccio un prezzo buono... Direi di
cominciare subito... c’è molto lavoro da fare: mi dica i
pronomi di tempo e luogo.
COMMISSARIO
La smetta di sfottere! Comincio a credere che lei
sia davvero uno con la mania di recitare, ma sta recitando
perfino di esser matto... invece è più sano di me, scommetto!
MATTO Non saprei. Certo il vostro è un mestiere che porta a
molte alterazioni psichiche... Faccia un po’ vedere l’occhio?
(Gli abbassa la palpebra inferiore con il pollice).
COMMISSARIO
Ma insomma! Vogliamo andare avanti con ’sto
verbale?
MATTO Se vuole scrivo io a macchina, sono dattilografo
patentato: quarantacinque battute al minuto...
COMMISSARIO
Stia fermo o le faccio mettere le manette!
MATTO Non può! O la camicia di forza o niente. Sono un
matto, e se lei mi mette le manette... articolo 122 del codice
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penale: «chi impone in veste di pubblico ufficiale strumenti
di contenzione non clinici o comunque non psichiatrici ad
un menomato psichico così da procurargli crisi del suo male,
incorre in reato punibile da cinque a quindici anni e perde
anche la pensione e il grado».
COMMISSARIO
Ah, vedo che te ne intendi anche di legge!
MATTO Sulla legge? Tutto so! È venti anni che studio legge!
COMMISSARIO
Ma cos’hai, trecento anni? Dove l’hai studiata
legge?
MATTO In manicomio! Sapesse come si studia bene là dentro!
C’era un cancelliere paranoico che mi dava lezioni. Che
genio! So tutto: diritto romano, moderno, ecclesiastico... il
codice giustiniano... fridericiano... longobardo... grecoortodosso... Tutto! Provi ad interrogarmi!
COMMISSARIO
Non ho tempo... Figurati! Qui, però, non c’è nel
tuo curriculum che tu abbia fatto il Giudice... e nemmeno
l’avvocato?!
MATTO Ah no, l’avvocato non lo farei mai. A me non piace
difendere, è un’arte passiva; a me piace giudicare...
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condannare... reprimere... perseguitare! Io sono uno dei
vostri... caro Commissario! Diamoci pure del tu!
COMMISSARIO
Attento matto... vacci piano a sfottere...
MATTO Come non detto.
COMMISSARIO
Allora, ti sei già fatto passare qualche volta per
Giudice, o no?
MATTO No, purtroppo non ne ho ancora avuto l’occasione. Ah,
come mi piacerebbe: il Giudice è il meglio di tutti i mestieri!
Prima di tutto non si va quasi mai in pensione... Anzi, nello
stesso momento in cui un uomo comune, un lavoratore
qualsiasi, a cinquantacinque sessant’anni, è già da sbatter
via perché comincia ad essere un po’ tardo, un po’ lento di
riflessi, per il Giudice, invece, comincia il bello della
carriera. Per un operaio alla catena o alla trancia dopo i
cinquant’anni è finita: combina ritardi, incidenti, è da
scartare! Il minatore a quarantacinque anni ha la silicosi...
via, scartato, licenziato, svelto, prima che scatti la pensione!
Cosí anche per l’impiegato in banca, a una certa età
comincia a sbagliare i conti, non si ricorda più i nomi delle
ditte, dei clienti, il tasso di sconto, la casella della Biam, e
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quella della SA.SIS. Via, a casa... sloggiare... sei vecchio...
rincoglionito! Invece per i giudici no, per i giudici è tutto
l’opposto: più sono vecchi e rinco... (si corregge) svaniti,
più li eleggono a cariche superiori, gli affidano cariche
importanti... assolute! Vedi dei vecchietti di cartone tutti
impaludati: cordoni, mantelline di ermellino, cappelloni a
tubo con le righe d’oro che sembrano tante comparse del
fornaretto di Venezia, traballanti, con delle facce da tappi
della Val Gardena... con due paia d’occhiali legati con le
catenelle, che se no li perdono... non si ricordano mai dove
li hanno appoggiati. Ebbene, ’sti personaggi hanno il potere
di distruggere o salvare uno come e quando vogliono: danno
certe condanne all’ergastolo così come uno dice: «Beh, forse
domani piove...» cinquant’anni a te... a te trenta... a te solo
venti, perché mi sei simpatico! Dettano, legiferano,
sentenziano, decretano... e sono pure sacri!... Non
dimentichiamocelo, da noi c’è ancora il reato di vilipendio,
se uno dice male della magistratura. Da noi... e nell’Arabia
Saudita! Ah, sí, sí... il Giudice è il mestiere, il personaggio,
che chissà cosa non pagherei, per riuscire a recitare almeno
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una volta nella vita. Il Giudice di Cassazione, dell’ordine
superiore: “Eccellenza... s’accomodi, silenzio, in piedi, entra
la corte... oh, guardi, ha perso un osso... è suo?” No, è
impossibile, io non ne ho più!
COMMISSARIO
Allora, vogliamo piantarla con ’ste ciance? Mi
hai stordito. Su, seduto lí, e stai zitto! (Lo spinge verso la
sedia).
MATTO (reagendo isterico) Ehi, giù le mani o ti mordo!
COMMISSARIO
A chi mordi?
MATTO A te! Ti mordo sul collo e anche sul gluteo! Gniam... E
se reagisci pesante c’è l’articolo 122 bis: provocazione e
violenza ai danni di menomato irresponsabile e indifeso. Da
sei a nove anni con perdita della pensione!
COMMISSARIO
Seduto o perdo la pazienza! (All’Agente) E tu
cosa fai lí impalato? Sbattilo sulla sedia!
AGENTE
Sí; ma dottore: lui morde!
MATTO Certo: mordo! Grrr grrr... e vi avverto che ho la rabbia.
Me la sono beccata da un cane... un bastardone rabbioso che
mi ha morsicato mezza chiappa. Pero lui è morto e io sono
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guarito.
Sono
guarito
ma
sono
ancora
velenoso:
Maggrruuiim! Uhuouuoh!
COMMISSARIO
Ma porco giuda, ci voleva pure il matto velenoso!
Insomma mi fai stendere ‘sto verbale, sì o no? Dai, fai il
bravo! Poi ti lascio andare... Te lo prometto!...
MATTO supplichevole
No, non mi cacci via, signor
Commissario. Sto cosí bene con lei... nella Polizia.. .. mi
sento difeso! Fuori, nella strada ci sono tanti pericoli... La
gente è cattiva, vanno in macchina, suonano i clacson,
frenano col cigolio... Fanno gli scioperi! Ci sono gli autobus
e le vetture del metró con le portiere che si chiudono di
scatto... frii gnach... schiacciato! Mi tenga qui con lei...
l’aiuto a far parlare gli indiziati... e i sovversivi... io sono
capace di fare le supposte di glicerina con la nitro...
COMMISSARIO
Basta, insomma... m’hai scocciato!
MATTO Commissario, mi tenga qui con lei o mi butto dalla
finestra... A che piano siamo? Al terzo...? Beh, quasi
regolamentare. Mi butto! Mi butto, e quando sono sotto,
ormai morente, sfracellato sul selciato, che rantolo... perché
io sono duro a morire... Io non sono fragile come
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l’anarchico, che per un salto di soli quattro piani, dopo il
botto era già in coma... così che ai giornalisti che sono
accorsi non è riuscito a raccontare niente... No, io ai
giornalisti racconto... sempre col rantolo, che siete stati voi a
buttarmi giù! Mi butto! (Corre alla finestra).
COMMISSARIO
(cerca di fermarlo) Per favore: piantala! (Alla
guardia) Spranga la finestra!
La guardia esegue.
MATTO E io mi butto dalla tromba delle scale. (Corre verso la
porta).
COMMISSARIO
Perdio! Adesso basta davvero! Seduto. (Lo
scaraventa sulla sedia. Alla guardia) Tu chiudi la porta a
chiave... togli la chiave...
MATTO E buttala dalla finestra...
La guardia stordita va verso la finestra.
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COMMISSARIO
Sì, buttala! No, mettila nel cassetto... chiudi il
cassetto a chiave... togli la chiave...
L’Agente esegue meccanicamente.
MATTO Mettila in bocca e ingoiala!
COMMISSARIO
No, no, e poi no! A me non m’ha mai preso
nessuno per il sedere! (All’Agente) Dammi ‘sta chiave.
(Apre la porta. Al Matto) Fuori, vattene... e buttati pure
dalle scale... fai come ti pare... fuori... o vado fuori io da
matto! (Lo sospinge fuori dalla stanza).
MATTO No Commissario... lei non può! Non faccia l’abusivo...
Non spinga cosí... La prego, perché mi vuol far scendere?...
Non è la mia fermata!
COMMISSARIO
Fuori! (È riuscito a liberarsi dal Matto. Accosta
la porta) Oh, finalmente!
AGENTE
Signor Commissario devo ricordarle che c’è la riunione
dal dottor Bellati... e siamo già in ritardo di cinque minuti.
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COMMISSARIO
Perché, che ore sono? (Guarda l’orologio) Per la
miseria! Quel disgraziato m’ha fatto perdere la trebisonda...
Andiamo, sbrigati...
Escono dalla porta di sinistra. Alla porta di destra si
riaffaccia il Matto.
MATTO
Si può... Commissario... disturbo? Non si arrabbi, sono
solo venuto a riprendere i miei documenti... Non mi
risponde? Su, non mi terrà il broncio... facciamo la pace...
Ah, ma non c’è nessuno qua! Beh, me li prendo da solo...
(Esegue) Il mio libretto clinico... il mio ricettario... Ehi, qui
c’è anche la denuncia... Beh, la stracciamo, va... e non
parliamone più! (Prende alcuni fogli) E questa denuncia per
chi è? (Legge) «Furto aggravato. .. » Capirai, in una
farmacia! Niente, niente... sei libero. (Straccia anche quello)
E tu... che hai fatto? (Legge) «Appropriazione indebita...
ingiurie...» Storie, storie... vai ragazzo, sei libero! (Straccia)
Liberi tutti! (Si sofferma a considerare un foglio in
particolare) No, tu no... tu sei una carogna... tu ci resti... tu
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vai dentro! (Lo stende bene in evidenza sul tavolo, quindi
apre l’armadio pieno di scartoffie) Tutti fermissimi... è
arrivata la giustizia! Oeu! Mica saranno tutte denunce? E io
brucio tutto... al gran falò! (Prende l’accendino e si accinge
a bruciare un pacco di fogli, legge sul frontespizio)
«Istruttoria in corso». (Poi su di un altro pacco) « ... decreto
di archiviazione di istruttoria...» (In quel mentre squilla il
telefono. Tranquillo il Matto risponde) Pronto, qui l’ufficio
del Commissario Bertozzo. Chi parla? No, mi spiace, ma se
lei non mi dice chi parla io non glielo passo...! Che è... il
Commissario... proprio lei in persona?! Ma no! Ma va? Che
piacere... il Commissario Definestra! No, niente, niente... E
da dove telefona?... E già, che stupido, dal quarto piano... e
da dove se no?! Piuttosto dimmi, che cos’hai bisogno dal
Bertozzo? No, lui non può venire al telefono, di’ a me. Un
Giudice superiore? Lo mandano apposta da Roma? Ah,
sarebbe una specie di «revisore». Certo, evidentemente al
Ministero non sono d’accordo sulle motivazioni date dal
Giudice che ha archiviato l’inchiesta... Ma ne sei sicuro?...
Ah, sono solo: «si dice»... mi pareva bene... prima gli va a
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meraviglia e poi ci ripensano... Ah, sarebbe per via
dell’opinione pubblica che preme... Ma fammi piacere!
L’opinione pubblica... ma chi preme... (Ride spostando la
cornetta)
Ah, ah! Appunto, il Bertozzo è qui che
sghignazza e fa gesti...
scurrili... ah, ah! (Finge di
chiamare) Bertozzo, il nostro amico del quarto piano dice
che tu ti puoi permettere di sghignazzarci sopra perché non
ci sei di mezzo... ma per lui e il suo capo son rogne... (finge
di essere Bertozzo) ah, ah... Ha detto di grattartele con cura!
Ah ah... no ‘stavolta sono io che rido! No, perché mi farebbe
davvero piacere che il capo questore ci andasse di mezzo...
Eh sì, è la verità, puoi anche dirglielo... «il Commissario
Anghiari che sarei io, ci avrebbe piacere...» e anche il
Bertozzo è d’accordo con me, senti come ride... (allontana
la cornetta) ah, ah! Sentito?... E chi se ne frega se ci
sbattono al cesso... Sí, gli puoi riferire anche questo:
Anghiari e Bertozzo se ne strafregano! (Emette un terribile
pernacchio)
Prettt... Sí, è stato lui che ha fatto il
pernacchio. Ma non ti scaldare!... Ecco, bravo, ne
riparleremo a quattr’occhi. Allora, cos’hai bisogno dal
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Bertozzo, che documenti? Sí, detta che prendo nota: la copia
del decreto di archiviazione della morte dell’anarchico... va
bene, poi te la fa avere... e anche le copie dei verbali... sí, sí
è tutto qui nell’archivio... E beh, ci credo dobbiate
prepararvi bene tu e l’ex guardiano del campo di
concentramento. Se il Giudice che arriva è appena appena
una carogna come dicono... Certo che conosco il Giudice!
Malipiero, si chiama. Mai sentito nominare? Beh, lo sentirai.
È uno che s’è fatto il campo di concentramento al tempo dei
tedeschi... domanda un po’ al tuo capo se magari se lo
ricorda D’accordo, ti faremo avere subito tutto quanto. Ti
saluto... Aspetta, aspetta! Ah, ah, c’è il Bertozzo che ha
detto una cosa molto spiritosa... se non t’arrabbi te la dico...
Non t’arrabbi? E va bene, allora te la dico: ha detto che...
ah, ah... che dopo ’sta visita del Giudice revisore ti
spediranno nel sud, magari a Vibo-Valentia Calabrese...
dove c’è il palazzo della questura che è a un piano solo e
l’ufficio per il Commissario è nel seminterrato... Ah ah... hai
capito l’antifona: nel seminterrato... Ah ah! Ah ah, t’è
piaciuta? Non t’è piaciuta? Beh, sarà per un’altra volta.
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(Ascolta alla cornetta) Va bene... glielo riferisco subito.
Bertozzo, il fra non molto calabrese Commissario qui
presente, ha detto che appena ci incontra a tutti e due ci dà
un cazzotto sul muso! Ricevuto, passo, prrre (Altro
pernacchio) Da parte di tutti e due e chiudo! (Il matto
abbassa il ricevitore quindi si getta subito alla ricerca del
materiale) «Al lavoro signor Giudice, il tempo stringe».
Dio, come sono emozionato! E come se dovessi dare un
esame, più di un esame di laurea maxima! Se riesco a
convincerli che sono un vero Giudice revisore... se non
smarrono, per la miseria, sono in cattedra! Vediamo un po’,
prima di tutto, trovare la camminata... (Ne prova una
leggermente
claudicante)
No,
questa
è
quella
del
cancelliere. (Ne prova un’altra) Camminata artritica ma con
dignità! Ecco cosí, col collo un po’ torto... da cavallo da
circo in pensione... (Prova e ci rinuncia). No, meglio ancora
la «scivolosa» con lo scattino finale. (Esegue) Mica male! E
la «ginocchia di budino»? (Esegue) Oppure quella rigida a
saltabecco. (Esegue: passi brevi veloci altalenando taccopunta). Accidenti, gli occhiali... No, niente occhiali.
9/27/2012 26
L’occhio destro un po’ socchiuso... ecco, cosí, lettura di
sguincio, poche parole... un po’ di tosse: ohcc, ohcc! No,
niente tosse... qualche tic? Beh, vedremo sul posto, se sarà il
caso. Fare mellifluo, voce nasale?! Bonario con scatti
all’improvviso, di testa: «No! caro questore, lei deve
smetterla,
lei
non
è
più
direttore
di
campo
di
concentramento, se lo rammenti ogni tanto! ». No, no è
meglio un tipo tutto al contrario: freddo, staccato, tono
perentorio, voce monocorde, sguardo triste un po’ da
miope... che adopera gli occhiali, ma usa una lente sola:
cosí. (Esegue facendo la prova, sfoglia alcune carte) Ma tu
guarda! Porco boia: eccoli qua i documenti che cercavo!
Ehi, calma... cos’è sta sbragata? Rientrare subito nel
personaggio... prego! (Con tono perentorio) Ci sono tutti?
Vediamo: decreto di archiviazione del Tribunale di Milano...
Ah, c’è anche l’inchiesta sugli anarchici del gruppo
romano... col ballerino in testa... Bene! (Infila tutti i
documenti nella borsa)
9/27/2012
27
Si dirige all’attaccapanni e indossa il soprabito scuro e il
cappello nero. Entra il Commissario, non lo riconosce cosí
bardato e ha un attimo di perplessità.
COMMISSARIO
MATTO
Buon giorno, desidera? Chi cerca?
Niente Commissario, sono tornato a riprendere i miei
documenti...
COMMISSARIO
MATTO
Ah, ancora lei? Fuori!!
Per favore, se è nervoso per i fatti suoi, perché se li
viene a sfogare su di me?
COMMISSARIO
MATTO
Fuori! (Lo spinge verso la porta).
Ma perddio! Siete tutti nevrastenici qui dentro? A
cominciare da quel matto abusivo che va in giro a cercarla
per spaccarle la faccia.
COMMISSARIO
MATTO
(si arresta un attimo) Chi va in giro a cercarmi?
Un tale, col maglione girocollo dolcevita, non glielo ha
ancora dato il pugno?
COMMISSARIO
MATTO
Un pugno a me?
Sí, a lei!
9/27/2012 28
COMMISSARIO
Senta, adesso basta, m’ha fatto perdere già troppo
tempo... Per favore, se ne vada! Vattene!
MATTO
Per sempre? (Accenna bacetti di addio) Bciu, bciu!
(Moto di rabbia del Commissario) .. .Va bene, d’accordo,
me ne vado. Ad ogni modo, se vuole un consiglio... proprio
perché m’è simpatico, appena incontra il «dolcevita
dirimpettaio» lei, si abbassi, mi dia retta! (Esce).
Il Commissario manda un gran sospiro di sollievo, poi va
diritto all’attaccapanni, lo vede completamente vuoto.
COMMISSARIO
(rincorrendolo) Ma, ’sto disgraziato! Quello con
la scusa di fare il matto si frega pure i cappotti... Ehi tu!
(Blocca l’agente che sta entrando in quell’istante) Rincorri
quel matto... quello che c’era qui prima... Sta uscendo con il
mio soprabito... il cappello... e forse anche la borsa... certo,
anche quella è mia! Presto, prima che se la batta!
AGENTE
Subito Commissario... (Si arresta sulla porta, parla
rivolgendosi all’esterno) Sí dottore, il Commissario è qui...
s’accomodi.
9/27/2012
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COMMISSARIO
(sta armeggiando alla ricerca dei fogli stracciati
dal Matto) Ma dove sono andate a finire le denunce?...
AGENTE
Dottor Bertozzo, c’è il Commissario della squadra
politica che la desidera.
Il Commissario Bertozzo solleva la testa dalla scrivania, si
alza e si dirige verso la porta di destra.
COMMISSARIO
Oh, carissimo... proprio un secondo fa stavo
parlando di te con un matto che mi diceva... ah, ah... pensa
un po’... che appena tu mi avessi incontrato... mi avresti
dato... (Dalla porta spunta un braccio rapidissimo. Il
Bertozzo, colpito da un terribile pugno, si ritrova
letteralmente scaraventato a terra. Ha ancora la forza di
terminare la frase)... un pugno! (E crolla).
Dalla porta sulla parete opposta si affaccia il Matto che
grida:
MATTO
Gliel’avevo detto di abbassarsi!
9/27/2012 30
Buio. Stacco musicale: una marcia grottesca tipo ingresso
dei «comici» per il tempo necessario al cambio di scena. Si
riaccende la luce e ci troviamo in un ufficio molto simile al
primo. I mobili più o meno sono gli stessi, disposti
diversamente. Sulla parete di fondo campeggia un grande
ritratto del Presidente della Repubblica. Ben evidente il
riquadro di una finestra spalancata. In scena un Agente e il
Matto, in piedi, impalato, faccia alla finestra, porge le spalle
all’ingresso da dove entra dopo alcuni istanti un
Commissario con giacca sportiva e maglione giro collo.
COMMISSARIO SPORTIVO
(sottovoce all’Agente che se ne sta
immobile a lato della porta) E quello chi è? Che vuole!
AGENTE
Non so dottore. È entrato con una tale boria... manco
fosse il padreterno. Dice che vuol parlare con lei e con il
questore.
COMMISSARIO
SPORTIVO
(che
non
ha
mai
smesso
di
massaggiarsi la mano destra) Ah, vuol parlare? (Si avvicina
9/27/2012
31
al Matto con fare piuttosto ossequioso) Buon giorno,
desidera? M’hanno detto che cercava di me.
MATTO
(lo squadra impassibile, fa appena il cenno con la mano
a sollevare il cappello) Buon giorno. (Sofferma il proprio
sguardo sulla mano che il Commissario continua a
massaggiarsi) Cosa s’è fatto alla mano?
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
Ah, niente... Chi è lei?
Non s’è fatto niente? E allora perché si massaggia? Cosí,
per darsi un contegno? Una specie di tic?
Il Commissario comincia a spazientirsi.
COMMISSARIO SPORTIVO
Può darsi... Le ho chiesto, con chi ho il
piacere...
MATTO
Una volta ho conosciuto un vescovo che si massaggiava
come lei. Un gesuita.
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
Sbaglio o lei...!?
(senza manco considerarlo) Lei dovrebbe andare da uno
psicanalista. Quel massaggiarsi in continuazione è oltretutto
9/27/2012 32
sintomo di insicurezza... senso di colpa... e insoddisfazione
sessuale. Ha forse difficoltà con le donne?
COMMISSARIO SPORTIVO
(perdendo le staffe) Ah, ma allora!
(Sferra un pugno sul tavolo).
MATTO
(indicando il gesto) Impulsivo! Ecco la controprova!
Dica la verità, non è un tic... Lei ha dato un pugno a
qualcuno non più di un quarto d’ora fa, confessi!
COMMISSARIO SPORTIVO
Ma che, confesso? Piuttosto, mi vuole
dire una buona volta con chi ho l’onore... e mi faccia il
piacere di togliersi il cappello, fra l’altro!
MATTO
Ha ragione. (Si toglie il cappello con studiata lentezza)
Ma, mi creda non lo tenevo in capo per villania... è solo per
quella finestra spalancata, soffro le correnti d’aria... specie
alla testa. Lei no? Senta, non si potrebbe chiuderla?
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
(secco) No, non si può!
Come non detto. Sono, il professor Marco Maria
Malipiero, primo Consigliere della Corte di Cassazione...
COMMISSARIO SPORTIVO
Giudice? ( Si sente quasi mancare).
9/27/2012
MATTO
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Già... già... libero docente all’Università di Roma. Sono
due i «già» e dopo il secondo «già» c’è la virgola, come
sempre.
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
(ironico aggressivo) Cosa capisce?
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
(frastornato) Capisco...
Niente, niente.
Appunto... (Di nuovo aggressivo) Cioè: niente affatto!
Chi l’ha informata del fatto che io sarei dovuto arrivare per
la revisione dell’inchiesta e dell’archiviazione?
COMMISSARIO SPORTIVO
(ormai alle corde) Ma, veramente...
io...
MATTO
Attento a non mentire. È una cosa che mi innervosisce
tremendamente... Anch’io ho un tic... e mi prende qui sul
collo appena qualcuno mi dice delle frottole... guardi come
mi vibra... guardi! Allora, lo sapeva o no della mia venuta?
COMMISSARIO
SPORTIVO
(deglutendo imbarazzato) Sí, lo
sapevo... Ma non lo si aspettava cosí presto... ecco...
MATTO
Già, ed è proprio per questo che il Consiglio Superiore
ha deciso di anticipare... Abbiamo anche noi i nostri
9/27/2012 34
informatori. E cosí vi abbiamo presi in contropiede!
Dispiaciuto?
COMMISSARIO SPORTIVO
(ormai nel pallone) No, s'immagini...
(Il Matto inclina il proprio collo che vibra) ... cioè si...
moltissimo. (Gli indica una sedia) Ma s’accomodi, mi dia
pure il cappello... (Lo afferra e poi ci ripensa) O forse
preferisce tenerselo...?
MATTO
Per carità, se lo tenga pure lei... tanto non è nemmeno
mio.
COMMISSARIO SPORTIVO
Come? (Va verso la finestra) Vuole
che chiudiamo la finestra?
MATTO
Niente affatto. Non si scomodi. Mi faccia chiamare
piuttosto il questore... vorrei che si cominciasse al più
presto.
COMMISSARIO SPORTIVO
Senz’altro... Ma non sarebbe meglio se
si andasse da lui nel suo ufficio... è più comodo.
MATTO
Già, ma è in questo, d’ufficio, che è successo il fattaccio
dell’anarchico, vero?
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
Sí, è qui.
(spalancando le braccia) E allora!
9/27/2012
35
Si siede, estrae dalla borsa del Commissario Bertozzo alcuni
documenti. Ha con sé un’altra borsa, enorme, dalla quale
estrae un sacco di carabattole: una lente, una pinza, una
graffettatrice, una mazza di legno da Giudice, un codice
penale. Vicino alla porta il Commissario sportivo sta
parlando sottovoce all’orecchio dell’Agente.
(continuando a mettere in ordine gli incartamenti)
MATTO
Preferirei, Commissario, che, in mia presenza, si parlasse
sempre a voce alta!
COMMISSARIO SPORTIVO
Sí, scusi. (Rivolto all'Agente) Prega il
signor questore di venire qui al più presto, se può...
MATTO
Anche se non può!
Il Commissario si corregge succube.
COMMISSARIO SPORTIVO
AGENTE
Sí, anche se non può.
(uscendo) Signorsì...
9/27/2012 36
(osserva per un attimo il Giudice che
COMMISSARIO SPORTIVO
sta ordinando gli incartamenti. Con delle puntine ne ha
affissi alcuni sulla parete di lato, sulle ante delle finestre,
sull’armadio. Di colpo si ricorda di qualcosa) Ah, giusto... i
verbali! (Afferra il telefono e compone il numero) Pronto, mi
passi il Commissario Bertozzo... Dove è andato? Dal signor
Questore? (Abbassa la cornetta e si accinge a riformare un
altro numero).
Il Matto lo interrompe.
MATTO
Scusi se mi permetto, dottore...
COMMISSARIO SPORTIVO
MATTO
Dica, signor Giudice.
Il Commissario Bertozzo di cui lei si sta preoccupando,
ha qualche cosa a che vedere forse con la revisione
dell’inchiesta?
COMMISSARIO SPORTIVO
Sí... ecco, cioè... siccome lui ha
l’archivio con tutta la documentazione...
MATTO
Ma non occorre... ho già qui tutto con me... perché
procurarne un’altra copia? A che serve?
9/27/2012
37
COMMISSARIO SPORTIVO
Ha ragione, non serve.
Dall’esterno si sente arrivare la voce adirata del Questore
che entra come una catapulta. Alle sue spalle l’Agente lo
segue imbragato e poi se ne va.
QUESTORE
Ma dico, Commissario, cos’è sta storia che io devo
venire da lei anche se non posso?
COMMISSARIO SPORTIVO
No, ha ragione, dottore... ma è che
siccome...
QUESTORE
Siccome un corno! Cos’è diventato, mio superiore
tutto a un tratto? L'avverto subito che questo suo modo
insolente di comportarsi non mi piace affatto... specie verso
i suoi colleghi... andiamo, se adesso arriva addirittura ai
pugni in faccia!
COMMISSARIO SPORTIVO
Eh, ma vede signor Questore... il
Bertozzo non le ha detto del pernacchio e del gioco di parole
sul «calabrese» seminterrato...
9/27/2012 38
Il Matto, fingendo di mettere a posto le sue scartoffie, s’è
appena abbassato per subito alzarsi dietro la scrivania.
QUESTORE
Ma che pernacchio! Andiamo, non facciamo i
ragazzini... invece di starsene tranquillo... che abbiamo già
tutti gli occhi addosso... (Il Commissario sportivo gli fa
cenni disperati nel tentativo di farlo tacere) con quei
disgraziati di giornalisti che alludono, mettono in giro un
sacco di notizie bastarde... e la smetta di volermi zittire... io
parlo come e... (Il Commissario gli indica il finto Giudice
che simula non partecipare). Ah quello? Per dio! E chi è?
Un giornalista? Ma perché non mi ha subito...
MATTO
(senza sollevare gli occhi dai fogli) No, signor Questore,
non si preoccupi, non sono un giornalista... non ci saranno
pettegolezzi di sorta, gliel’assicuro.
QUESTORE
MATTO
La ringrazio.
Io capisco e condivido la sua preoccupazione, d’altronde
io stesso prima di lei ho cercato di redarguire questo suo
giovane collaboratore.
QUESTORE
(rivolto al Commissario) davvero?
9/27/2012
MATTO
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Questo giovane che ho notato di indole piuttosto
irascibile ed insofferente e che ora, dai loro discorsi, scopro
essere allergico perfino al pernacchio! Lei se ne intende? (Se
lo tira appresso confidenziale, il Questore lo segue
attonito).
QUESTORE
MATTO
No, io veramente...
(parlandogli quasi all’orecchio) Mi dia retta, dottore...
le parlo come ad un padre: questo ragazzo ha bisogno di un
buon psichiatra... Tenga, lo porti da questo mio amico... è un
genio. (Gli consegna un biglietto da visita) Professor
Antonio Rabbi... già libero docente... Ma faccia caso alla
virgola.
QUESTORE
(che non sa come liberarsi) Grazie, ma se mi
permette, io...
MATTO
(cambiando tono all’improvviso) Ma senz’altro, le
permetto senz’altro... S’accomodi... e diamo inizio... A
proposito il suo collaboratore l’ha informata del fatto che
io...
COMMISSARIO SPORTIVO
No, mi scusi ma non ne ho avuto il
tempo... (Rivolto al Questore) Il professor Marco Maria
9/27/2012 40
Malipiero,
è
il
primo
Consigliere
della
Corte
di
Cassazione...
MATTO
Per carità, lasci perdere quel: «primo Consigliere... »
non ci tengo... dica pure «uno dei primi», mi basta!
COMMISSARIO SPORTIVO
QUESTORE
Come preferisce.
(che ha difficoltà a riprendersi dal botto)
Eccellenza... io non so proprio...
COMMISSARIO SPORTIVO
(gli viene in aiuto) Il signor Giudice è
qui per condurre una revisione d’inchiesta sul caso...
QUESTORE
(con uno scatto inaspettato) Ah, ma certo, certo, la
aspettavamo!
MATTO
Vede, vede come è più sincero il suo superiore? Gioca a
carte scoperte lui! Impari! Ma certo è un’altra generazione,
altra scuola!
QUESTORE
MATTO
Sí, altra scuola.
Guardi, mi permetta di dirglielo immediatamente: lei mi
è come dire... quasi familiare... come se l’avessi già
conosciuto... tanti anni fa. Non è che lei per caso ha diretto
qualche campo di concentramento?
QUESTORE
(balbettando) Concentramento?
9/27/2012
MATTO
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Ma cosa dico? Un questore al campo? Ma quando mai?!
Veniamo piuttosto a noi! (Sfoglia alcune carte) Ecco qua,
secondo i verbali, la sera del... la data non ci interessa... un
anarchico, di professione manovratore delle Ferrovie, si
trovava in questa stanza per essere interrogato circa la sua
partecipazione o meno all’operazione dinamitarda alle
banche, che aveva causato la morte di ben sedici cittadini
innocenti! E qui sono parole sue testuali, signor questore:
«Sussistevano sul suo conto pesanti indizi»! Ha detto cosí?
QUESTORE
MATTO
Sí, ma in primo tempo, signor Giudice... poi...
Siamo appunto al primo tempo... andiamo per ordine:
verso mezzanotte l’anarchico, “preso da raptus”, è sempre
lei dottore che parla, preso da raptus si è buttato dalla
finestra sfracellandosi al suolo. Ora, che cos’è il «raptus»?
Dice il Bandieu che il «raptus» è una forma esasperata di
angoscia suicida che afferra individui anche psichicamente
sani, se in loro è provocata un’ansia violenta, un’angoscia
disperata. Giusto?
QUESTORE e COMMISSARIO Giusto.
9/27/2012 42
MATTO
Allora vediamo, chi, che cosa ha procurato quest’ansia,
quest’angoscia? Non ci resta che ricostruire l’azione: tocca a
lei entrare in scena, signor questore.
QUESTORE
MATTO
Sí, avanti: le spiace recitarmi il suo famoso ingresso?
QUESTORE
MATTO
Io?
Scusi, quale famoso?
Quello che ha determinato il raptus.
QUESTORE
Signor Giudice... ci dev’essere un equivoco, non l’ho
fatta io quell’entrata, ma un mio vice, un collaboratore. . .
MATTO
Eh, eh, non è bello buttare la responsabilità sui propri
dipendenti, anzi è bruttino... Su, si riabiliti e reciti la parte...
COMMISSARIO SPORTIVO
Ma signor Giudice, è stato uno di
quegli espedienti a cui si ricorre spesso... in ogni polizia,
cosí, per fare confessare l’indiziato.
MATTO
Ma chi l’ha chiamata lei? Lasci parlare il suo superiore,
per piacere! Ma sa che è un bel maleducato? D’ora in poi
risponda solo se interrogato... capito? E lei dottore prego, mi
reciti quest’entrata, in prima persona.
QUESTORE
D’accordo. Le cose sono andate più o meno cosí:
l’anarchico indiziato si trovava lí, proprio dove è seduto lei.
9/27/2012
43
Il mio collabora... cioè io, sono entrato con una certa
irruenza...
MATTO
Bravo!
QUESTORE
MATTO
E l’ho aggredito!
Cosí mi piace!
QUESTORE
Caro il mio manovratore, nonché sovversivo... devi
piantarla di prendermi in giro...
MATTO
No, no per favore... attenersi al copione. (Mostra i
verbali) Qui non c’è censura... non ha detto cosí!
QUESTORE
MATTO
S’è limitato al sedere?
QUESTORE
MATTO
Beh, sí ho detto: hai finito di prendermi per il sedere!
Sí, glielo giuro.
La credo, vada avanti. Come ha chiuso?
QUESTORE
Abbiamo le prove che le bombe alla stazione sei
stato tu a metterle.
MATTO
Quali bombe?
QUESTORE
(abbassando il tono: discorsivo) Sto parlando
dell’attentato del venticinque...
9/27/2012 44
MATTO
No, risponda con le stesse parole di quella sera.
Immagini che sia io il ferroviere anarchico. Su, coraggio,
quali bombe?
QUESTORE
Non fare lo gnorri! Lo sai benissimo di che bombe
parlo: quelle che avete messo nei vagoni alla stazione
centrale, otto mesi fa.
MATTO
Ma voi le avevate davvero queste prove?
QUESTORE
No, ma come le stava appunto spiegando il
Commissario prima, si trattava di uno di quei soliti inganni a
cui si ricorre spesso noi della polizia...
MATTO
Ah ah... che lenze! (Sferra una manata sulle spalle del
Questore che resta allocchito).
QUESTORE
Però avevamo dei sospetti... Dal momento che
l’indiziato era l’unico ferroviere anarchico di Milano... era
facile arguire che fosse lui...
MATTO
Certo, certo è lapalissiano, direi ovvio. Cosí, se è
indubbio che le bombe in ferrovia le abbia messe un
ferroviere, possiamo anche arguire di conseguenza che al
Palazzo di Giustizia di Roma, quelle famose bombe le abbia
messe un Giudice, che al monumento al Milite Ignoto le
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abbia messe il comandante del corpo di guardia e che alla
Banca dell’Agricoltura, la bomba sia stata messa da un
banchiere o da un agrario, a scelta. (Si imbestialisce
all’istante) Andiamo, signori... io sono qui per fare
un’inchiesta seria, non per giocare ai sillogismi cretini!
Proseguiamo! Qui dice: (legge su di un foglio) «L’anarchico
non sembrava toccato dall’accusa, sorrideva incredulo». Chi
ha fatto questa dichiarazione?
COMMISSARIO
MATTO
Io, signor Giudice.
Bravo, allora “sorrideva”... ma qui si commenta anche:
sono parole vostre... testuali... riprese anche dal Giudice che
ha archiviato l’inchiesta... «indubbiamente ha concorso nella
crisi suicida la paura di perdere il posto, d’essere
licenziato». Ma come, prima sorrideva incredulo, e poi tutto
a un tratto ha paura? Ma chi gliel’ha messa ’sta paura?... Chi
è andato giù a piedi giunti a parlargli di licenziamenti in
tronco?
COMMISSARIO
MATTO
No, glielo giuro, per quanto mi riguarda... io...
Per favore, non minimizziamo... E che, non sarete mica
dei violinisti voi due... andiamo, tutti i poliziotti di ’sto
9/27/2012 46
mondo vanno giù di brutto che è un piacere, e non capisco
perché, proprio voi, dovreste essere gli unici ad andarci con
la vaselina? Ma la guardate la televisione?... I serial sulla
polizia?... Ma è nel vostro diritto che vi comportiate cosí!
Ma che, scherziamo?
QUESTORE
MATTO
e COMMISSARIO Grazie signor Giudice!
Prego. D’altraparte si sa, certe volte è anche pericoloso,
uno va a dire a un anarchico: «per te si mette male, chissà i
dirigenti delle ferrovie quando gli diremo che sei un
anarchico... ti sbattono in mezzo ad una strada... licenziato!»
E quello si abbatte... Un anarchico, diciamoci la verità, ci
tiene più di tutti al posto... in fondo sono dei piccoli
borghesi... attaccati alle loro piccole comodità: lo stipendio
fisso tutti i mesi, la gratifica... la tredicesima, la pensione, la
mutua, una vecchiaia serena... nessuno più dell’anarchico
pensa alla propria vecchiaia, credetemi... sto parlando degli
anarchici nostrani, naturalmente... quei pantofolai di
adesso... Niente da fare con quelli di una volta... quelli
scacciati di terra in terra... lei se ne intende di scacciati,
signor Questore? Oh oh, ma cosa sto a dire?! Quindi,
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ricapitolando, voi abbattete moralmente l’anarchico, lo
amareggiate, e lui si butta...
COMMISSARIO
Se mi permette, signor Giudice, per onestà non è
avvenuto subito... manca ancora il mio intervento.
MATTO
Già già, ha ragione... prima è successo ancora che lei
Commissario è uscito, poi è rientrato, e dopo una pausa
artistica ha detto... Forza Commissario, reciti la sua battuta...
e immagini sempre che l’anarchico sia io...
COMMISSARIO
Sí, senz’altro (esce e rientra recitando): «Mi
hanno telefonato adesso da Roma... c’è una bella notizia per
te: il tuo amico, pardon, compagno ballerino ha confessato...
ha ammesso di essere stato lui a mettere la bomba alla
Banca di Milano».
MATTO Era vero?
COMMISSARIO No, naturalmente.
MATTO
E lui, il ferroviere, come l’ha presa?
COMMISSARIO
Beh, male, è diventato pallido... ha chiesto una
sigaretta... se l’è accesa...
MATTO
E poi si è buttato.
QUESTORE
No, non subito...
9/27/2012 48
MATTO
Nella prima versione lei ha detto: «subito». Vero?
QUESTORE
MATTO
Sí, è vero.
Per di più sempre lei, parlando con la stampa e alla
televisione, ha dichiarato che l’anarchico prima del tragico
gesto si sentiva ormai perduto... era «incastrato». Ha detto
cosí?
QUESTORE
MATTO
Sí, ho detto proprio cosí: «incastrato».
E poi, cos’ha dichiarato ancora?
QUESTORE
Che il suo alibi, quello secondo cui avrebbe trascorso
il famoso pomeriggio dell’attentato a giocare alle carte in
un’osteria del naviglio, era crollato, non reggeva più.
MATTO
Quindi che l’anarchico era da ritenersi fortemente
indiziato anche per gli attentati alle Banche di Milano, oltre
che ai treni. E ha aggiunto, per finire, che il gesto suicida
dell’anarchico era un «evidente atto di accusa».
QUESTORE
MATTO
Sí, l’ho detto.
E lei Commissario ha urlato che quello, da vivo, era un
delinquente, un mascalzone! Ma dopo appena qualche
settimana, lei, signor Questore, ha dichiarato, ecco il
documento, (gli mostra un foglio) che «naturalmente» ripeto
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«naturalmente» sul povero ferroviere non pesavano indizi
concreti. Giusto? Quindi era del tutto innocente. E anche lei
Commissario, ha persino commentato: «quell’anarchico era
un bravo ragazzo».
QUESTORE
MATTO
Sí, ammetto... ci siamo sbagliati...
Per carità... tutti ci si può sbagliare. Ma voi, scusate,
l’avete fatta un po’ grossa, lasciatemelo dire: prima di tutto
fermate arbitrariamente un libero cittadino, poi abusate della
vostra autorità per trattenerlo oltre il termine legale, quindi
’sto povero manovratore me lo traumatizzate andandogli a
dire che avete le prove che lui è il dinamitardo delle
ferrovie, poi gli create più o meno volutamente la psicosi
che perderà il posto di lavoro, poi che il suo alibi del gioco
delle carte è crollato, e per finire, mazzata con rintocco: che
il suo amico e compagno di Roma si è confessato colpevole
della strage di Milano. Il suo amico è un assassino
schifoso?! Tanto che lui commenta sconsolato: «è la fine
dell’anarchia», e si butta!
Dico, ma siamo matti? A ’sto punto perché meravigliarci se
a uno sfottuto a ’sta maniera gli prende il raptus?! Eh no, eh
9/27/2012 50
no, mi spiace, ma voi a mio avviso siete colpevoli, eccome!
Siete totalmente responsabili della morte dell’anarchico! Da
incriminare subito per istigazione al suicidio!
QUESTORE
Ma signor Giudice, come è possibile?! Il nostro
mestiere, lo ha ammesso anche lei, è quello di interrogare gli
indiziati, e per poterli far parlare, per forza, ogni tanto,
bisogna ricorrere a stratagemmi, trappole, e qualche
violenza psichica...
MATTO
Eh, no, qui non si tratta di «qualche», ma di una
continua violenza! Tanto per cominciare avevate o no le
prove assolute che quel povero ferroviere avesse mentito
circa il proprio alibi? Rispondete!
QUESTORE
MATTO
No, non avevamo prove assolute... ma...
I «ma» non mi interessano! Esistono ancora o no, due o
tre pensionati che convalidano a tutt’oggi il suo alibi?
COMMISSARIO
MATTO
Sí, ci sono.
Quindi avete mentito anche alla televisione e alla
stampa, dicendo che l’alibi era crollato e che sussistevano
pesanti indizi? Dunque le trappole, i tranelli, le frottole non
le usate solo per far cascare gli indiziati, ma anche per
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51
fregare, per sorprendere la buona fede del popolo credulone
e fesso! La notizia che il ballerino anarchico aveva
confessato, da dove viene?
COMMISSARIO
MATTO
Ce la siamo inventata noi.
Oheu, ma che fantasia! Dovreste fare gli scrittori voi
due. E forse ne avrete l’occasione, credetemi. In galera si
scrive benissimo. (Pausa) Vi sentite abbacchiati eh! E allora
vi voglio aggiungere con tutta franchezza che a Roma hanno
le prove schiaccianti di colpe gravissime nei vostri riguardi.
Che siete ambedue spacciati; e che i Ministeri della
Giustizia e degli Interni hanno deciso di scaricarvi, di dare
un esempio il più severo possibile per ristabilire un credito
che la polizia ha ormai perduto !
QUESTORE
No, è incredibile!
COMMISSARIO
MATTO
Ma come possono...
Sicuro: due carriere rovinate! È la politica, cari miei!
Prima servivate ad un certo gioco: c’era da stangare le lotte
sindacali... creare il clima dell’«ammazza il sovversivo».
Adesso invece s’è un po’ voltata... la gente sulla morte
9/27/2012 52
dell’anarchico defenestrato s’è troppo indignata... vuole due
teste... e lo Stato gliele dà!
QUESTORE
Proprio le nostre?!
COMMISSARIO
MATTO
Appunto !
C’è un vecchio detto inglese che dice: «il padrone aizza
i mastini contro i villani... se i villani si lamentano dal re, il
padrone, per farsi perdonare, ammazza i mastini».
QUESTORE
MATTO
E voi pensate... davvero... siete convinto?
E chi sono, io, se non il vostro giustiziere?
COMMISSARIO
QUESTORE
Maledetto mestiere! !
So io, chi mi ha fatto la forca... ah, ma gliela faccio
pagare!
MATTO
Certo che saranno in molti a goderne della vostra
disgrazia... a sghignazzare soddisfatti.
COMMISSARIO
Già, a cominciare dai nostri colleghi... è quello
che mi fa andare in bestia!
QUESTORE
Per non parlare dei giornali!
COMMISSARIO
rotocalchi?
Chissà come ci sbatteranno! Se li immagina i
9/27/2012
53
QUESTORE
Chissà cosa non ti tireranno fuori, ’sti vermi, che
prima venivano a leccarci le mani... «Dagli allo sbirro!»
COMMISSARIO
MATTO
«Era un sadico, un violento! »
Per non parlare delle umiliazioni... le ironie...
QUESTORE
E gli sfottò. Tutti che ti volteranno le spalle... manco
un posto da guardiano di macchine troviamo più!
COMMISSARIO
MATTO
Mondo bastardo!
No, Governo bastardo!
QUESTORE
A ’sto punto, ci dica lei: cosa ci resta da fare? Ci
consigli!
MATTO
Io? E che vi posso dire?
COMMISSARIO
MATTO
Io, al vostro posto...
QUESTORE
MATTO
Al nostro posto?
Mi butterei dalla finestra!
COMMISSARIO
MATTO
Sí, ci consigli lei!
e QUESTORE Come?!
Mi avete chiesto un consiglio... e a sto punto, piuttosto
di sopportare una simile umiliazione... Datemi retta,
buttatevi! Su, coraggio!
QUESTORE
Sí, va bene, ma che c’entra?!
9/27/2012 54
Appunto, non c’entra. Si lasci prendere dal raptus e si
MATTO
butti! (Li sospinge entrambi verso la finestra).
COMMISSARIO e QUESTORE Ma
MATTO
no, aspetti! Aspetti!
Ma che «aspetti»? Cosa aspettate? Che ci state a fare su
’sta terra schifa? Ma è vita questa? Mondo bastardo,
Governo bastardo... Tutto è bastardo! Buttiamoci! (Li
trascina verso la finestra con veri e propri strattoni).
QUESTORE
Ma no, signor Giudice che fa? Io ho ancora speranza!
Non c è più speranza, siete finiti... volete capirla?
MATTO
Finiti!! Giù!
QUESTORE e COMMISSARIO Aiuto!
MATTO
Non spinga... per favore!
Non sono io che spingo, è il «raptus». Evviva il «raptus»
liberatore! (Li afferra per la vita e li costringe a montare sul
parapetto della finestra, li spinge cercando di buttarli di
sotto).
QUESTORE e COMMISSARIO No,
Entra l’Agente
AGENTE
Che succede dottore?
no, aiuto! Aiuto!
9/27/2012
55
(mollando la presa) Ah, ah, niente, non è successo
MATTO
niente... vero Commissario? Vero signor Questore? Su,
tranquillizzi questo suo Agente.
QUESTORE
(scende tremebondo dalla balaustra) Beh, sí, stai
comodo... è stato solo...
MATTO
Un « raptus ».
AGENTE
MATTO
Sí, volevano buttarsi dalla finestra.
AGENTE
MATTO
Un « raptus »?
Anche loro?
Sí, ma non lo dica ai giornalisti, per carità!
AGENTE
No, no.
COMMISSARIO
Ma non è vero, era lei, signor Giudice, che
voleva...
QUESTORE
AGENTE
Lei voleva buttarsi, signor Giudice?
QUESTORE
MATTO
Appunto.
No, lui spingeva.
È vero, è vero: io li spingevo. E per poco non ci cascano
sul serio... erano disperati. Ci vuole un niente, quando uno è
disperato...
AGENTE
Eh, sí: «un niente»!
9/27/2012 56
MATTO
E, li guardi... lo sono ancora disperati... guardi che facce
da funerale!
AGENTE
(eccitato dalla confidenza del Giudice) Sì, con decenza
parlando... mi sembrano un po’ sulla tazza, come si dice...
QUESTORE
Ehi, ma siamo impazziti?
AGENTE
Mi scusi, volevo dire sul water.
MATTO
Su, su con la vita, e tirate l’acqua... come si dice.
Allegria, dottori!
QUESTORE
Eh, parla bene lei... Nella nostra posizione... Le
assicuro che c’è stato un momento in cui... quasi quasi, mi
stavo buttando sul serio!
AGENTE
Si stava per buttare? Di persona?
COMMISSARIO
MATTO
Beh, anch' io!
Vedete, vedete dottori, quando si dice il «raptus»! E di
chi sarebbe stata la colpa?
QUESTORE
Di quei bastardi del Governo... e di chi se no... che
prima ti sollecitano... «reprimere, creare il clima della
sovversione, del disordine incombente»...
COMMISSARIO
«Del bisogno di uno stato forte! » Tu ti butti allo
sbaraglio, e poi...
9/27/2012
MATTO
57
No, niente affatto, la colpa sarebbe stata soltanto mia!
QUESTORE
MATTO
Sua? E perché?
Perché non è vero niente, ho inventato tutto io!
QUESTORE
Come sarebbe a dire? Non è vero che a Roma ci
vogliono scaricare?
MATTO
No, non ci pensano nemmeno.
COMMISSARIO
MATTO
Mai avute prove.
COMMISSARIO
MATTO
E le prove schiaccianti?
E la storia del Ministro che voleva le nostre teste?
Tutta una balla: il Ministro vi adora, siete le pupille dei
suoi occhi. E il Capo della Polizia poi, quando sente i vostri
nomi si commuove... e chiama la mamma!
QUESTORE
MATTO
Non scherza, vero?
Niente affatto! Tutto il Governo vi ama! E vi dirò che
anche il detto inglese del padrone che ammazza i mastini è
falso. Nessun padrone ha mai ammazzato un mastino per
dare soddisfazione ad un contadino! Se mai è successo il
contrario. E se il mastino muore nella rissa, il re manda
subito telegrammi di cordoglio al padrone. E corone con
bandiere!
9/27/2012 58
Il Commissario fa per prendere la parola, il Questore
nervoso si secca.
COMMISSARIO
QUESTORE
Se non ho frainteso...
Certo che ha frainteso... Lasci parlare me,
Commissario...
COMMISSARIO
QUESTORE
Sí, scusi, dottore.
Non capisco perché lei, signor Giudice, abbia voluto
montare tutta questa fandonia...
MATTO
Fandonia? Ma no, si tratta di quei normali «trabocchetti»
o «inganni» a cui anche la magistratura ricorre qualche volta
per dimostrare alla polizia quanto questi metodi siano
incivili, per non dire criminali!
QUESTORE
Allora, lei continua a rimanere nella convinzione che
se l’anarchico s’è buttato dalla finestra, saremmo stati noi a
spingervelo?
MATTO
Me l’avete convalidato voi stesso un momento fa...
perdendo la testa!
9/27/2012
59
Ma noi non eravamo presenti nell’attimo in cui
COMMISSARIO
s’è buttato. Domandi alla guardia!
GUARDIA
Sí, signor Giudice, loro erano appena usciti quando
quello s’è buttato!
MATTO
Sarebbe come a dire che uno innesca una bomba in una
banca, e poi esce, non è colpevole perché non era presente al
momento dello scoppio! Ah, andiamo bene con la logica
qui!
QUESTORE
Ma no, signor Giudice, c’è stato un equivoco...
l’Agente si riferiva alla prima versione... noi stiamo
parlando della seconda.
MATTO
Ah già... perché c’è stata una specie di ritrattazione in un
secondo tempo.
QUESTORE
Beh, proprio ritrattazione non direi... una semplice
correzione.
MATTO
Giusto. Sentiamo: che cosa avete corretto?
Il Questore fa cenno al Commissario.
COMMISSARIO
Beh, abbiamo...
9/27/2012 60
MATTO
Vi avverto che anche per questa nuova versione ho qui i
verbali. Prego: sentiamo...
COMMISSARIO
Abbiamo corretto l’ora del... come dire...
dell’inganno...
MATTO
Come l’ora dell’inganno?
QUESTORE
Sí, insomma, abbiamo dichiarato che il tranello
dell’anarchico con relative frottole invece che a mezzanotte
gliel’avevamo recitato verso le otto di sera.
COMMISSARIO
MATTO
Alle venti, insomma!
Ah, avete anticipato tutto di quattro ore, anche il volo
dalla finestra! Una specie di orario estivo sviluppato!
COMMISSARIO
No, il volo no... quello è avvenuto sempre a
mezzanotte... invariato. C’erano i testimoni.
QUESTORE
Fra gli altri quel giornalista che stava nel cortile, si
ricorda? (Il Giudice fa cenno di no). Quello che ha sentito i
tonfi sul cornicione e al suolo ed è accorso per primo...
quello s’è segnato subito l’ora.
MATTO
Va bene... il suicidio è avvenuto a mezzanotte e il
saltafosso bidone alle venti... E allora, come la mettiamo
con il raptus? Dico... è sul raptus, fino a prova contraria che
9/27/2012
61
si basa tutta la vostra versione del suicidio... Tutti quanti, a
cominciare dal Giudice istruttore per finire al pubblico
ministero, avete sempre insistito sul fatto che quel
poveraccio si sarebbe buttato: «causa raptus improvviso»... e
adesso, sul più bello, mi sbattete via il «raptus».
QUESTORE
No, no... noi non glielo sbattiamo via affatto il
«raptus»?
MATTO
E sí che lo sbattete! Mi distanziate il suicidio di
addirittura quattro ore dal momento in cui lei o quel suo
collaboratore entrate e gli fate lo scherzo gigante
dell’«Abbiamo le prove!» E dove mi va a finire cosí il
«raptus » all’improvviso? Dopo quattro ore... hai voglia...
avrebbe avuto il tempo di smaltire altro che quella di balla,
l’anarchico... potevate anche raccontargli che Bakunin era
un pappone e faceva il confidente della polizia e del
Vaticano, ed era lo stesso!
QUESTORE
MATTO
Ma era proprio quello che volevamo, signor Giudice!
Volevate raccontargli di Bakunin pappone?
QUESTORE
No, volevamo dimostrare che il «raptus» non può
essere stato determinato dai nostri inganni, dalle nostre false
9/27/2012 62
affermazioni... insomma proprio perché da quel momento
all’altro del suicidio sono trascorse quattro ore!
MATTO
E già e già, ha ragione! Ma che bella pensata... che
bravo!!!
QUESTORE
MATTO
Grazie signor Giudice.
E già, cosí nessuno può più incolparvi di certo: la balla
cattiva c’è stata, ma non può considerarsi determinante!
COMMISSARIO
MATTO
Esatto. Quindi siamo innocenti.
Bravi. Non si capisce perché poi quel poveraccio si sia
buttato dalla finestra, ma non ha importanza, per adesso,
importante è che voi risultiate innocenti.
QUESTORE
Grazie ancora. Le dirò con sincerità che temevo lei
partisse prevenuto nei nostri riguardi.
MATTO
Prevenuto?
COMMISSARIO
MATTO
Sí, che ci volesse colpevoli ad ogni costo.
Per carità... è proprio all'opposto semmai: vi dirò che se
mi sono comportato in modo un po’ duro e provocatorio, è
stato solo per indurvi a produrre prove e argomenti tali da
mettermi in condizioni di aiutarvi il più possibile ad uscirne
vittoriosi.
9/27/2012
63
QUESTORE
Ne sono sinceramente commosso... È bello sapere
che la magistratura è sempre la miglior amica della
polizia!!!
MATTO
Diciamo collaboratrice...
COMMISSARIO e QUESTORE Sí,
MATTO
diciamo.
Ma anche voi dovete collaborare perché io vi possa
aiutare fino in fondo... e rendere inattaccabile la vostra
posizione.
QUESTORE
Senz’altro.
COMMISSARIO
MATTO
Con piacere.
Per prima cosa dobbiamo provare, con argomenti
inconfutabili, che, durante quelle quattro ore, l’anarchico
aveva smaltito ogni più piccolo scoramento, il famoso
«crollo
psicologico»,
come
lo
chiama
il
Giudice
archiviatore.
COMMISSARIO
Beh, c’è la testimonianza dell’Agente, qui, e
anche la mia, in cui si dichiara che l’anarchico, dopo un
primo moto di sconforto, si riprendeva...
MATTO
E a verbale?
COMMISSARIO
Sí, credo...
9/27/2012 64
MATTO
Sí, sí, c’è, fa parte della seconda versione dei fatti...
eccola. (Legge) «Il ferroviere si calma e dice che fra lui e
l’ex ballerino non c’erano buoni rapporti». Ottimo! E non
dimentichiamo che il nostro ferroviere era a conoscenza del
fatto che nel gruppo anarchico romano bazzicassero un
sacco di spie e confidenti della polizia... Lui gliel’aveva
anche detto al ballerino: «La polizia e i fascisti vi adoperano
per far scoppiare disordini... siete pieni di provocatori
pagati... che vi portano dove vogliono... e poi chi ci andrà di
mezzo sarà tutta la sinistra!»
COMMISSARIO
MATTO
Può darsi che abbiano litigato proprio per questo!
Già, e dal momento che il ballerino non gli aveva dato
retta; forse il nostro ferroviere ha cominciato a sospettare
che anche lui fosse un provocatore.
QUESTORE
MATTO
Ah, può darsi.
Quindi, non importandogli niente, prova inconfutabile:
l’anarchico era sereno.
COMMISSARIO
Anzi sorrideva addirittura... si ricorda, l’ho
dichiarato io stesso fin dalla prima versione.
9/27/2012
MATTO
65
Già, ma c’è purtroppo il guaio, che nella prima versione
siete anche andati a raccontare che l’anarchico s’era acceso
una sigaretta, «abbattuto»!
QUESTORE
Ha ragione, signor Giudice. E che è stata un’idea sua,
del giovanotto qui; gliel’avevo anche detto: le sceneggiate
lasciamole fare ai cinematografari, noi facciamo i poliziotti.
..
MATTO
Datemi retta, a ’sto punto, l’unica, per capirci qualche
cosa, se vogliamo trovare una soluzione organica, è buttare
tutto all’aria e ricominciare da capo.
COMMISSARIO
MATTO
Dobbiamo dare una terza versione?
Per carità! Basta rendere più plausibili le due che
abbiamo già.
QUESTORE
MATTO
Giusto!
Dunque, punto primo, regola prima: quel che è detto è
detto e non si torna più indietro, perciò resta fisso che lei
Commissario e lei o chi per lei signor Questore avete fatto il
vostro saltafosso bidone... che l’anarchico s’è fumata la sua
ultima
sigaretta,
che
ha
recitato
la
sua
frase
melodrammatica... ma è qui che abbiamo la variante: non si
9/27/2012 66
è buttato dalla finestra perché non era ancora mezzanotte,
erano solo le otto.
QUESTORE
MATTO
Come da seconda versione...
E si sa un ferroviere rispetta sempre l’orario!
Fatto sta che cosí abbiamo tutto il tempo di fargli
QUESTORE
cambiare umore... tanto da fargli rimandare l’intento
suicida.
COMMISSARIO
MATTO
Non fa una grinza!
Sí, ma come è avvenuto questo cambiamento? Il tempo
da solo non basta a medicare certe ferite... qualcuno l’avrà
aiutato... che so, con qualche gesto...
AGENTE
MATTO
Io gli ho dato un chewing-gum!
Bravo. E voi?
QUESTORE
MATTO
Ma, io non c’ero...
No, questo è un momento troppo delicato, lei doveva
esserci!
QUESTORE
MATTO
D’accordo, c’ero.
Bene, tanto per cominciare... possiamo dire che la
costernazione in cui era caduto l’anarchico vi aveva un po’
commossi?
9/27/2012
67
COMMISSARIO
Sí, a me mi aveva proprio commosso!
E possiamo aggiungere che vi era dispiaciuto l’averlo
MATTO
amareggiato... signor questore... lei, un uomo cosí sensibile!
QUESTORE
Sí, in fondo m’aveva fatto una certa pena... mi era
dispiaciuto.
MATTO
Perfetto! E scommetto che non ha potuto fare a meno di
posargli una mano sulla spalla...
QUESTORE
MATTO
Andiamo, è un gesto paterno...
QUESTORE
MATTO
Beh, forse... ma non ricordo.
Io sono sicuro che l’ha fatto! La prego... mi dica di sí!...
AGENTE
Sí, sí, l’ha fatto... l’ho visto io!
QUESTORE
MATTO
No, non credo.
Beh, se m ha visto lui...
(rivolto al Commissario) E lei invece gli ha mollato un
buffetto sulla guancia... cosí. (Gli dà un buffetto).
COMMISSARIO
No, mi spiace deluderla, ma sono sicuro che no...
non gli ho dato buffetti.
MATTO
Certo che mi delude... e sa perché? Perché quell’uomo
oltreché anarchico era un ferroviere!
9/27/2012 68
Se l’era dimenticato? E sa che significa ferroviere? Significa
qualcosa che è legata per tutti alla nostra infanzia... significa
trenini elettrici e a molla. Lei da bambino non ha mai avuto
trenini?
COMMISSARIO
Sí, ne avevo uno proprio a vapore... col fumo...
un treno blindato, naturalmente.
MATTO
E faceva anche tu-tut?
COMMISSARIO
MATTO
Sí, tu-tut...
È splendido! Ha detto tu-tut... e le si sono illuminati gli
occhi! No, lei dottore non può che aver sentito affetto per
quell’uomo... perché nel suo inconscio era legato al suo
trenino... e se l’indiziato fosse stato, che so, un banchiere,
lei non l’avrebbe nemmeno guardato, ma era un ferroviere
e... lei, ne sono più che certo... lei gli ha dato il buffetto!
AGENTE
MATTO
Sí, è vero... l’ho visto io: gliel’ha dato: due buffetti!
Vede... ho i testimoni! E che cosa ha aggiunto mentre lo
buffettava?
COMMISSARIO
Non ricordo...
9/27/2012
MATTO
69
Glielo dico io cosa ha detto: gli ha detto: «Su, su... non
abbatterti cosí... - e l’ha chiamato per nome-
vedrai,
l’anarchia non morirà!».
COMMISSARIO
MATTO
Ma, non mi pare...
Eh no... per dio... lei l’ha detto... se no mi arrabbio.
Guardi il nervo sul collo. Ammette sí o no d’averlo detto?
COMMISSARIO
MATTO
Eh, va bene, se le fa piacere...
E allora lo dica.. . devo metterlo a verbale. (Inizia a
scrivere).
COMMISSARIO
Beh, ho detto... su, su... ragazzo, non te la
prendere... vedrai... l’anarchia non morirà!
MATTO
Bene... e poi avete cantato!
QUESTORE
MATTO
Abbiamo cantato...?!
Per forza, arrivati a ’sto punto... s’è creato un clima di
tale amicizia, di cameratismo... che non si può fare a meno
di cantare tutti in coro! Sentiamo, cosa avete cantato?
«Nostra patria è il mondo intiero», immagino...
QUESTORE
No, scusi signor Giudice ma sul fatto del canto in
coro non la possiamo proprio più seguire!
9/27/2012 70
MATTO
Ah, non mi seguite?... E allora sapete che vi dico? Io vi
mollo e arrangiatevi... son fatti vostri! Ordinerò i fatti cosí
come me li avete esposti. Sapete cosa ne sortirà? Scusatemi
l’espressione vivace: ne verrà fuori un gran casino! Sí,
proprio! Prima dite una cosa, poi la ritrattate... date una
versione, dopo mezz’ora ne date un’altra tutta diversa... non
vi trovate nemmeno d’accordo fra di voi... qui c’è un
appuntato che racconta addirittura che l’anarchico avrebbe
già tentato di buttarsi una prima volta, lo stesso giorno nel
tardo pomeriggio, in vostra presenza... e voi di ’sto
particolare da niente non ne avete manco accennato. Fate
dichiarazioni a tutta la stampa e, se non mi sbaglio
addirittura al telegiornale, di questo tenore: «naturalmente»
degli interrogatori fatti all’anarchico non esiste nessun
verbale, non s’è fatto in tempo... e dopo un po’: miracolo, ne
saltano fuori addirittura due o tre di verbali... e firmati da
lui... di suo pugno! Da vivo! Ma se un indiziato si
contraddicesse una metà di come vi siete impapocchiati voi,
l’avreste come minimo accoppato! Sapete cosa pensa a ’sto
punto di voi la gente? Che siete dei gran cacciaballe... oltre
9/27/2012
71
che dei birichini... Ma chi volete che vi creda più ormai,
oltre il Giudice archiviatore, naturalmente. E sapete la
ragione principale del perché la gente non vi crede?...
Perché la vostra versione dei fatti, oltre che strampalata,
manca di umanità... Non c’è mai un momento di
commozione... nessuno di voi che si lasci mai andare... che
sbrachi... magari che rida, pianga... canti!... La gente vi
saprebbe perdonare tutte le contraddizioni in cui siete caduti
ad ogni piè sospinto, se, in cambio, dietro a questi impacci,
riuscisse ad intravedere un cuore... due «uomini umani», che
si lasciano afferrare alla gola dalla commozione e, ancorché
poliziotti, cantano con l’anarchico la sua canzone... pur di
fargli piacere... «nostra patria è il mondo intiero»... chi non
scoppierebbe in lacrime... chi non urlerebbe i vostri nomi
festanti ascoltando una simile storia! Vi prego! Per il vostro
bene... perché l’inchiesta vada in vostro favore... Cantate!
(Inizia a cantare sottovoce ammiccando ai poliziotti che
impacciati uno dopo l’altro accennano a cantare con lui)
Raminghi per le terre e per i mari
per un’idea lasciamo i nostri cari.
9/27/2012 72
Forza! voce! (Li afferra addirittura per le spalle
esaltandoli)
Nostra patria è il mondo intiero... - voce per dio! nostra legge è la libertà
ed un pensiero ed un pensiero...
nostra patria è il mondo intiero...
Lentamente, sul coro a voce piena, scende il buio.
9/27/2012
73
SECONDO TEMPO
Prima ancora che ritorni la luce i quattro riprendono a cantare
come nel finale del primo tempo, per terminare nell’acuto
risolutivo con la luce che rimonta in «totale».
IL MATTO
(applaude, abbraccia e stringe mani) Bravi, bravi!
Adesso sí, che ci siamo. A questo punto nessuno potrà più
mettere in dubbio che l’anarchico non fosse più che sereno!
COMMISSARIO
MATTO
Io azzarderei che fosse contento.
Certo, si sentiva come a casa. Fra i componenti di uno di
quei circoli romani dove per l’appunto sono sempre di più i
poliziotti travestiti, che gli anarchici veri.
QUESTORE
Il fuoco di fila delle nostre contestazioni false non
aveva minimamente intaccato la sua psiche.
MATTO
Quindi niente raptus; il raptus viene dopo. (Indica il
Commissario) Quando?
COMMISSARIO
MATTO
Verso mezzanotte.
Causato da che cosa?
QUESTORE
Beh, io credo che la ragione...
9/27/2012 74
MATTO
No, no, per dio! Lei non crede niente... Lei non deve
saperne niente, signor questore!
QUESTORE
MATTO
Come, non devo sapere?
Ma porco cane, siamo qui che facciamo i salti mortali
per tirarla via di mezzo, per dimostrare che lei con la morte
del ferroviere non ha niente a che fare... perché non era
nemmeno presente...
QUESTORE
MATTO
Ha ragione, mi scusi... ero distratto.
Eh ma lei si distrae un po’ troppo, dottore... Stia più
attento... Dunque, come diceva Totò in una vecchia farsa «a
quest’ora il questore in questura non c’era!» Ma c’era il
Commissario.
COMMISSARIO
MATTO
Sí, io c’ero, però di lí a poco me ne sono uscito...
Ah, ci rifacciamo con lo scaricamento. Da bravo, mi
racconti cosa è successo intorno alla mezzanotte.
COMMISSARIO
Eravamo in questa stanza in sei: quattro agenti,
io... un tenente dei carabinieri.
MATTO
Ah, sí, quello che poi hanno promosso capitano.
COMMISSARIO
MATTO
Sí, lui.
E che si faceva?
9/27/2012
75
COMMISSARIO
MATTO
Lo si interrogava.
Ancora? «Dov’eri, cosa facevi? Parla! Non fare il
furbo...»
COMMISSARIO
Ma no, signor Giudice... Noi lo si stava
interrogando scherzosamente...
MATTO
Ma va, «scherzosamente»?
COMMISSARIO
Gliel’assicuro... domandi alla guardia... (e
sospinge l’agente verso il Giudice).
MATTO
Non ce n’è bisogno; è incredibile. (Mostra un foglio) Ma
c’è anche sulla deposizione fatta davanti al Giudice
archiviatore.
COMMISSARIO
Certo, e lui non l’ha messo minimamente in
dubbio.
MATTO
Ah, ma ci credo anch’io... ma in che senso
«scherzosamente»?
COMMISSARIO
Nel senso che si scherzava... lo si interrogava
cercando di riderci sopra.
MATTO
Non capisco; giocavate allo schiaffo del soldato? Vi
mettevate delle maschere, suonavate trombette?
9/27/2012 76
COMMISSARIO
Beh, non proprio fino a quel punto... Ma
insomma la si buttava sul ridere, si faceva il verso agli
indiziati... qualche calembour... qualche lazzo.
AGENTE
Sí, sí, si rideva moltissimo. Sa, il Commissario, non
pare, ma è un burlone... vedesse quando è in vena che
interrogatori spassosi che fa... ah ah ah che ridere!
MATTO
Adesso capisco perché da Roma hanno deciso di
cambiarvi il motto.
QUESTORE
MATTO
Sí, il vostro, l’hanno deciso al ministero.
QUESTORE
MATTO
Il motto della polizia?
Ce lo cambiano?
Beh, diciamo piuttosto che ve lo completano... Come fa
adesso?
COMMISSARIO
MATTO
La polizia è al servizio del cittadino.
Ecco, ed ora in poi sarà «la polizia è al servizio del
cittadino per divertirlo!»
QUESTORE
MATTO
Ah, ah, ma lei ci sta prendendo in giro.
Nient’affatto, io sono più che convinto che voi trattiate
gli indiziati scherzosamente come asserite... io mi ricordo,
ero a Bergamo durante gli interrogatori a quella cosiddetta
9/27/2012
77
«banda del lunedì» – vi ricordate, c’erano di mezzo pure un
prete, un medico, il farmacista... quasi tutto un paese
incriminato, che poi risultò innocente. Ebbene abitavo in un
alberghetto proprio vicino alla questura dove si svolgevano
gli interrogatori e quasi tutte le notti ero svegliato da urla e
lamenti che in un primo tempo credevo di gente pestata,
bastonata... ma poi ho capito che si trattava di risate. Sí,
risate un po’ sguaiate degli interrogati: «Ah ah, oh mamma!
Basta, ah ah! Aiuto, non ce la faccio più! Commissario basta
che mi fa morire dal ridere! »
QUESTORE
Ironia a parte, lei sa che, appresso, dal comandante
all’ultimo appuntato... furono tutti condannati, quelli!
MATTO
Certo, per eccesso di comicità! (I poliziotti fanno
smorfie di insofferenza). No, no, non sto scherzando: voi
non ve ne siete ancora resi conto di quanti, non colpevoli
inventino gabole pur di riuscire a farsi portare in questura!
Voi li credete anarchici, comunisti, potere operaio,
sindacalisti... no, in verità si tratta solo di poveri ammalati
depressi, ipocondriaci, malinconici, che si son camuffati da
rivoluzionari pur di essere interrogati da voi... e farsi
9/27/2012 78
finalmente quattro belle risate sane! Farsi un po’ di buon
sangue, insomma!
QUESTORE
Io direi che lei ora, signor Giudice, più che prenderci
in giro, ci sta addirittura sfottendo!
MATTO
Per carità, non me lo permetterei mai...
QUESTORE
(strofinandosi le spalle) Per favore, le spiace se
faccio chiudere la finestra? E venuto giù un freddo tutto
d’un colpo...
MATTO
Prego, prego... certo, fa freddo davvero!
COMMISSARIO
Dipende dal fatto che è appena andato giù il sole.
L’Agente, un gesto del Commissario, va a chiudere la
finestra.
MATTO
Già, ma allora, quella sera, il sole non è andato giù.
COMMISSARIO
MATTO
Come?
Dicevo, quella sera che l’anarchico s’è buttato, il sole è
rimasto su, non c’è stato il tramonto?
I tre poliziotti si guardano attoniti.
9/27/2012
79
QUESTORE
Non capisco.
Il matto finge seccarsi.
Dico, se pur essendo di dicembre, la finestra, a
MATTO
mezzanotte, era ancora spalancata, vuol dire che non faceva
freddo... e se non faceva freddo, era solo perché il sole non
era ancora tramontato... tramontava più tardi: all’una, come
in Norvegia di luglio.
QUESTORE
Ma no, l’avevano appena aperta... per far cambiare
l’aria della stanza... (agli altri due) vero?
COMMISSARIO
AGENTE
MATTO
Sa, l’anarchico fumava molto!
E avevate aperto i vetri, e pure le imposte?
COMMISSARIO
MATTO
Sí, c’era molto fumo.
Sí, anche le imposte.
Di dicembre? A mezzanotte con il termometro che
scende sotto zero, la nebbia che ti ingessa...? «Via, via, aria!
Ma che ci frega della polmonite!» Avevate almeno il
cappotto?
9/27/2012 80
COMMISSARIO
MATTO
Che sportivi!
COMMISSARIO
QUESTORE
MATTO
No, eravamo in giacchetta.
Ma non faceva affatto freddo, gliel’assicuro!
No, non faceva freddo...
Ah sí? Quella sera il servizio meteorologico ha dato per
tutta l’Italia temperature da far barbellare un orso bianco, e
loro non avevano freddo, anzi... «primavera! » Ma che cosa
avete: un monsone africano personale che passa di qui ogni
notte, o è la «corrente del golfo» che vien su per le cloache
del Naviglio e vi passa sotto casa con le fogne?!
COMMISSARIO
Scusi signor Giudice, ma non capisco; poco fa ha
asserito di essere qui apposta per aiutarci, e invece non fa
che mettere in dubbio ogni nostra testimonianza, sfotterci,
mortificarci...
MATTO
D’accordo, forse io esagero, forse metterò troppo in
dubbio... ma qui pare d’essere davanti a uno di quei giochi
per deficienti e ritardati che si leggono sulla settimana
enigmistica: «trovare i trentasette errori e contraddizioni in
cui è caduto il Commissario Baciocchi Stupidoni».
9/27/2012
81
E come posso aiutarvi? (I poliziotti si siedono muti,
sconsolati). Va bene, va bene... non fate quelle facce da
funerale... Su con la vita! Vi prometto che da ’sto momento
non vi sfotterò più: massima serietà! Lasciamo correre
l’antefatto...
QUESTORE
MATTO
Sí, lasciamo correre.
... e veniamo al fatto vero e proprio: al salto.
COMMISSARIO
MATTO
D’accordo.
Il nostro anarchico, preso da raptus, vedremo poi di
ritrovare insieme una causa un po’ più credibile a questo
folle gesto... si alza di scatto, prende la rincorsa... Un
momento, chi gli ha fatto il «predellino»?
COMMISSARIO
MATTO
Come: il «predellino”?
Insomma, chi di voi si è messo accanto alla finestra con
le dita intrecciate all’altezza del ventre: cosí... per fargli
appoggiare il piede... e: zam! Un colpo che gli fa sorpassare
il parapetto al volo!
COMMISSARIO
MATTO
Ma che dice, signor Giudice, vuole che noi...
No, per carità, non scaldatevi... io domandavo cosí...
pensavo che, essendo piuttosto altino come salto, con cosí
9/27/2012 82
poca rincorsa, senza aiuto dall’esterno... io non vorrei che
qualcuno potesse mettere in dubbio...
COMMISSARIO
Non c’è nulla da mettere in dubbio signor
Giudice, gliel’assicuro... ha fatto tutto da solo!...
Non c’era manco una predella di quelle da
MATTO
competizione?
COMMISSARIO
MATTO
No...
Il saltatore portava forse scarpe con tacchetti elastici alla
Brumel!
COMMISSARIO
MATTO
No, nessun tacchetto...
Bene, cosí, abbiamo: da una parte un uomo alto sí e no
1,60, solo, senza aiuto, privo di scale... dall’altra una mezza
dozzina di poliziotti, che pur trovandosi a pochi metri, anzi
uno addirittura presso la finestra, non fanno in tempo ad
intervenire...
COMMISSARIO
AGENTE
Ma è stato cosí all'improvviso...
E lei non ha idea di come fosse agile quel demonio... io
ho fatto appena in tempo ad afferrarlo per un piede.
MATTO
Oh! Vedete, vedete che la mia tecnica della
provocazione funziona: lei l’ha afferrato per un piede!
9/27/2012
83
AGENTE
Sí, ma mi è rimasta in mano la scarpa, e lui è andato di
sotto lo stesso.
Non ha importanza. Importante è che sia rimasta la
MATTO
scarpa. La scarpa è la prova inconfutabile della vostra
volontà di salvarlo!
COMMISSARIO
QUESTORE
AGENTE
(alla Agenta) Bravo!
La ringrazio signor quest...
QUESTORE
MATTO
Certo, è inconfutabile!
Zitto!
Un momento... ma qui, qualcosa non quadra. (Mostra un
foglio ai poliziotti) Il suicida aveva tre scarpe?
QUESTORE
MATTO
Come, tre scarpe?
E sí, una sarebbe rimasta tra le mani dell’ agente qui
presente che l’ha testimoniato anche qualche giorno dopo il
fattaccio... (Mostra il foglio) Ecco qui.
COMMISSARIO
Sí, è vero... L’ha raccontato ad un cronista del
«Corriere della Sera».
MATTO
Ma qui, in quest’altro allegato, si assicura che
l’anarchico morente sul selciato del cortile, aveva ancora ai
piedi tutte e due le scarpe. Ne danno testimonianza gli
9/27/2012 84
accorsi, fra i quali un cronista dell’«Unità», ed altri
giornalisti di passaggio!
COMMISSARIO
MATTO
Non capisco come possa essere successo...
Neanch’io! A meno che quest’agente velocissimo abbia
fatto in tempo, precipitandosi per le scale, a raggiungere un
pianerottolo del secondo piano, affacciarsi alla finestra
prima che passasse il suicida, infilargli la scarpa al volo e
risalire come un razzo al quarto piano nell’istante stesso in
cui il precipitante raggiungeva il suolo.
QUESTORE
Ecco, vede, vede, riprende a fare dell’ironia!
Ha ragione, è più forte di me... mi scusi. Dunque, tre
MATTO
scarpe... Scusate, non vi ricordate se per caso fosse tripede?
QUESTORE
Chi?
Il ferroviere suicida... se per caso aveva tre piedi, è
MATTO
logico portasse tre scarpe.
QUESTORE
MATTO
(seccato) No, non era tripede!
Non si secchi, la prego... a parte che da un anarchico ci
si può aspettare questo ed altro!
AGENTE
Questo è vero!
QUESTORE
Zitto!
9/27/2012
85
Che guaio, per la miseria... bisogna trovare una
COMMISSARIO
ragione plausibile, se no...
MATTO
L’ho trovata io!
QUESTORE
MATTO
Sentiamo.
Eccola: senz’altro una delle scarpe gli era un po’ grande,
e allora, non avendo un sottopiede a portata di mano, ha
infilato un’altra scarpa più stretta, prima di infilare quella
larga.
COMMISSARIO
MATTO
Due scarpe nello stesso piede?
Sí, che c’è di strano?... Come con le calosce, vi
ricordate? Quelle soprascarpe di gomma che si portavano
una volta...
QUESTORE
MATTO
Appunto, una volta!
Ma c’è chi le porta ancora... anzi, sapete che vi dico?
Che quella che è rimasta fra le mani dell’agente non era una
scarpa, ma una caloscia?
COMMISSARIO
Ma no, è impossibile: un anarchico con le
calosce!... roba da gente all’antica... da conservatori...
MATTO
Gli anarchici sono molto conservatori...
9/27/2012 86
Squilla il telefono, tutti si arrestano, il Commissario afferra
la cornetta.
COMMISSARIO
Scusate... Si dimmi... un momento... (Al
questore) E il piantone, dice che giù alla porta c’è una
giornalista che chiede di lei, signor questore...
QUESTORE
Ah sí... le avevo dato un appuntamento per oggi. E
quella dell’«Espresso» o dell’«Europeo», non mi ricordo...
chieda se si chiama Feletti.
COMMISSARIO
(parlando al telefono) Si chiama Feletti? (Al
questore) Si, Maria Feletti.
QUESTORE
Allora è lei... voleva una intervista. La preghi di
passare un altro giorno che oggi non ho tempo...
MATTO
Ma neanche per idea: non permetto che a causa mia voi
abbiate delle grane.
QUESTORE
MATTO
In che senso?
La conosco quella, è una che conta, ed è capace
d’aversela a male... è d’un permaloso!...
È capace, per
ripicca di farvi uno di quegli articoli... La faccia passare, per
carità!
9/27/2012
87
QUESTORE
MATTO
Ma la sua inchiesta?
Può aspettare. Ma non avete ancora capito che io mi
trovo nella stessa vostra barca; e gente come quella, bisogna
cercare d’averla amica, non contro! Mi dia retta.
D’accordo. (Rivolto al Commissario ) La faccia
QUESTORE
passare.
COMMISSARIO
QUESTORE
MATTO
Accompagnala su da me. (Abbassa la cornetta).
E lei che fa, ci lascia?
Ma neanche per idea... io non abbandono mai gli amici,
specie nel momento del pericolo!
COMMISSARIO e QUESTORE Resta?
QUESTORE
E in che veste? Vuole che quell'avvoltoio di
giornalista venga a scoprire chi è lei e che cosa è venuto qui
a fare, per poi scriverlo a tutta pagina sul suo giornale? Ma
allora lo dica che ci vuol rovinare!
MATTO
Ma no, non vi voglio rovinare... state tranquilli:
l’avvoltoio non saprà mai chi io sia veramente.
COMMISSARIO
MATTO
Ah no?
No, di certo, cambierò di personaggio... Per me è un
gioco da ragazzi, credetemi: psichiatra, della sezione
9/27/2012 88
criminale, direttore dell’Interpol, dirigente della scientifica,
a vostra scelta... Se l'avvoltoio vi dovesse mettere in
imbarazzo con qualche domanda vigliacca, voi non fate
altro che strizzarmi l’occhio e intervengo io... importante è
che non vi compromettiate voi.
QUESTORE
Lei è troppo generoso, signor Giudice! (Gli stringe le
mani commosso).
MATTO
Non mi chiami più Giudice, per carità. Da questo
momento sono il capitano Marcantonio Banzi Piccinni della
scientifica... Va bene?
COMMISSARIO
Ma esiste davvero il capitano Banzi Piccinni: sta
a Roma...
MATTO
Appunto. Cosí, se la giornalista scriverà qualcosa che
non ci piace, sarà facile dimostrare che s’è inventata tutto...
chiamando a testimoniare da Roma il vero capitano
Piccinni.
COMMISSARIO
Ma lei è un genio! Se la sente proprio di recitare
la parte di capitano?
9/27/2012
MATTO
89
Non si preoccupi, durante l’ultima guerra ero cappellano
dei bersaglieri. (Spalanca la borsa e vi affonda entrambe le
mani).
QUESTORE
Silenzio, è qui. (Entra la giornalista). Avanti
signorina, s’accomodi.
GIORNALISTA
QUESTORE
Buon giorno, il signor questore per favore?
Sono io, piacere signorina. Noi ci conosciamo solo
per telefono... Purtroppo.
Piacere. L’agente giù alla porta mi faceva qualche
GIORNALISTA
difficoltà...
QUESTORE
Ha ragione, la prego di perdonare, la colpa è mia che
ho dimenticato di preavvertire del suo arrivo. Le presento i
miei collaboratori: l’appuntato Pisani, il Commissario
dirigente di questo ufficio...
GIORNALISTA
Molto piacere.
COMMISSARIO
Il piacere è mio... signorina (stringe la mano con
piglio militaresco).
GIORNALISTA
Accidenti che stretta!
COMMISSARIO
Mi scusi...
9/27/2012 90
QUESTORE
(indica il matto che sta armeggiando di spalle)... e
per finire capitano... capitano?!
MATTO
Eccomi... (Appare con baffi finti, una pezza nera sul
l’occhio, e una mano coperta da un guanto marrone. Il
questore resta attonito e non sa continuare. Il matto si
presenta da solo) Capitano Marcantonio Banzi Piccinni
della scientifica. Mi perdoni la mano rigida, ma è di legno, è
un ricordo della campagna del Nicaragua, ex paracadutista
dei contras, al servizio della CIA... ma s’accomodi,
signorina.
QUESTORE
Desidera bere qualcosa?
GIORNALISTA
No, grazie... Preferirei, se non vi spiace,
cominciare subito... Scusatemi ma avrei un po’ di fretta.
Purtroppo dovrei consegnare l’articolo per stasera... va in
macchina stanotte.
QUESTORE
Va bene, come crede, cominciamo senz’altro, noi
siamo pronti.
GIORNALISTA
Avrei parecchie domande da fare. (Ha estratto un
block notes sul quale legge) La prima è proprio rivolta a lei,
Commissario, e perdoni s’è un po’ provocatoria... Se non vi
9/27/2012
91
spiace adopero il registratore... A meno che abbiate qualcosa
in contrario... (Estrae un registratore dalla borsa).
COMMISSARIO
Beh, veramente... noi...
MATTO Ma per carità, faccia pure... (Al Commissario) Prima
regola: mai contraddire.
COMMISSARIO
Ma se ci scappa qualcosa... se vogliamo smentire,
quella ha le prove...
GIORNALISTA
Scusino, signori, c è qualcosa che non va?
MATTO (tempista) No, no, tutt’altro... il Commissario mi stava
tessendo le sue lodi, dice che lei è una donna di grande
coraggio... democratica convinta, amante della verità e della
giustizia... costi quello che costi!
GIORNALISTA
Il dottore è troppo generoso...
COMMISSARIO
GIORNALISTA
Perché la chiamano finestra-cavalcioni?
COMMISSARIO
GIORNALISTA
Dica pure.
Finestra-cavalcioni? A me?
Sí, o anche «Commissario cavalcioni».
COMMISSARIO
E chi mi chiamerebbe cosí?
GIORNALISTA
Ho qui la fotocopia della lettera di un giovane
anarchico inviata dal carcere di San Vittore nel quale il
9/27/2012 92
ragazzo si trovava imprigionato proprio nei giorni della
morte del nostro anarchico e che parla proprio di lei,
Commissario... e di questa stanza.
COMMISSARIO
Ah sí, e che dice?
GIORNALISTA
(leggendo)” Il Commissario del quarto piano mi
ha schiaffato a sedere sulla finestra le gambe penzoloni, e
poi ha cominciato a provocarmi: buttati e mi insultava...
perché non ti butti... non ne hai il coraggio, eh? E falla
finita! Cosa aspetti? Vi assicuro che ho dovuto stringere i
denti per non soccombere per non lasciarmi andare...”
MATTO Ottimo, pare la sceneggiatura di un film di Hitchcok.
GIORNALISTA
La prego capitano... è al dirigente di questo ufficio
che ho posto la domanda, non a lei... cos’ha da rispondermi?
( Avvicina il microfono alla bocca del Commissario).
MATTO (all’orecchio del Commissario) Calma e indifferenza!
COMMISSARIO
Non ho niente da rispondere... piuttosto è lei che
mi deve rispondere; in tutta sincerità: pensa che io abbia
messo a cavalcioni anche il ferroviere?
MATTO Zitto, non ci cascare. (Canticchia) L’avvoltoio vola
via... vola via dalla casa mia...
9/27/2012
93
Sbaglio o lei capitano sta facendo opera di
GIORNALISTA
disturbo?
MATTO Nient’affatto... commentavo soltanto. E se mi
permette, io chiedo a lei, signorina Feletti, se ci ha presi per
dei propagandatori di detersivi... dal momento che ci vuol
vedere ad ogni costo intenti a fare la prova finestra con ogni
anarchico che ci capiti sottomano!
GIORNALISTA
Non c’è che dire, lei è molto abile capitano.
COMMISSARIO
Grazie... m’ha tolto da un bell’impiccio... (Gli
batte la mano sulla spalla).
MATTO Piano con ’ste manate dottore... ci ho l’occhio di
vetro!! (Indica la pezza nera).
COMMISSARIO
L’occhio di vetro?
MATTO E vada piano anche a stringermi la mano, è posticcia!
GIORNALISTA
Sempre a proposito di finestre, fra gli incartamenti
del decreto depositato dal Giudice archiviatore, manca la
perizia delle parabole di caduta.
QUESTORE
Parabole di caduta?
GIORNALISTA
QUESTORE
Sí, la parabola di caduta del presunto suicida.
E a che serve?
9/27/2012 94
GIORNALISTA
Serve a stabilire se, al momento dell’uscita in volo
dalla finestra l’anarchico fosse ancora completamente in vita
o meno. Se sia uscito cioè dandosi un minimo slancio
oppure se sia cascato inanimato, come infatti risulta,
scivolando lungo la parete... se si sia prodotte fratture o
lesioni sulle braccia o sulle mani, come infatti non risulta,
cioè a dire che il presunto suicida non ha portato le mani in
avanti a proteggersi nel momento dell’impatto sul terreno:
gesto normale e assolutamente istintivo...
COMMISSARIO
Sí, ma non dimentichi che qui ci troviamo di
fronte a un suicida... a uno che si butta perché vuol morire!
MATTO Ah, non vuol dire. Qui devo dare purtroppo ragione
alla signorina... Come vede io sono obiettivo. Si sono fatti
fior di esperimenti in merito: si sono presi dei suicidi, li si
sono buttati di sotto, e si è notato che tutti, istintivamente, al
momento buono... trach... con le mani in avanti!
QUESTORE
Ah, bell’appoggio che ci dà... ma è matto?
MATTO Sí,
chi gliel’ha detto?
GIORNALISTA
Ma il particolare più sconcertante, del quale
gradirei spiegazione, è la mancanza, sempre fra il materiale
9/27/2012
95
del decreto di archiviazione, del nastro apposito sul quale è
stata registrata l’ora esatta della chiamata telefonica
dell’autolettiga... Chiamata effettuata dal centralino della
questura, e che, anche secondo la testimonianza del
lettighiere della croce bianca, sarebbe avvenuta alle dodici
meno due minuti. Mentre tutti i cronisti, che sono accorsi sul
piazzale, hanno dichiarato che il salto è avvenuto alle dodici
e tre minuti esatti... In poche parole, l’autolettiga è stata
chiamata cinque minuti prima che l’anarchico volasse dalla
finestra. Qualcuno di voi, mi può spiegare questo curioso
anticipo?
MATTO
Beh, a noi succede spesso di chiamare le autolettighe,
cosí, preventivamente... perché non si sa mai... e qualche
volta, come vede, ci azzecchiamo.
COMMISSARIO
MATTO
(gli molla una manata sulla spalla) Bravo!
Attento all’occhio... va a finire che mi schizza!
QUESTORE
D’altra parte, non capisco di che cosa lei ci voglia
accusare. È forse reato essere previdenti? Appena, tre minuti
d’anticipo... andiamo, nella polizia l’anticipo è tutto!
9/27/2012 96
COMMISSARIO
E poi io sono più che convinto che la colpa sia da
imputarsi agli orologi. Quei cronisti avranno avuto gli
orologi indietro... cioè, avanti...
QUESTORE
O forse sarà stato in ritardo l’orologio marcatempo
del centralino telefonico che ha registrato la nostra
telefonata...
AGENTE
Certo, più che probabile...
GIORNALISTA
MATTO
Strana ecatombe di orologi!
Perché strana? Mica siamo in Svizzera qua... Ognuno,
qui da noi, il suo orologio lo mette sull’ora che gli pare...
uno preferisce essere in anticipo, un altro in ritardo... siamo
in un paese di artisti, di individualisti tremendi, ribelli alle
consuetudini...
COMMISSARIO
Bravo, formidabile! (Gli sferra una manata, si
sente il ticchettio di una biglia che saltella sul pavimento).
MATTO
Ha visto?! Che le dicevo... m’ha fatto schizzare l’occhio
di vetro!
COMMISSARIO
(buttandosi gattoni a cercarlo) Mi scusi... glielo
ritroviamo subito...
9/27/2012
MATTO
97
Meno male che ho la pezza che l’ha trattenuto, se no
chissà dove finiva... mi scusi signorina, di cosa si stava
parlando?
GIORNALISTA
Del fatto che siamo un paese di artisti ribelli alle
consuetudini... Eh, le do ragione: specie i giudici
archiviatori sono ribelli: tralasciano di raccogliere le
testimonianze dirette, i nastri con le registrazioni degli orari,
le perizie di caduta, di chiedersi il perché di un’autolettiga
chiamata in anticipo... tutte quisquilie! Comprese le
ecchimosi al bulbo del collo del morto: delle quali non sono
affatto chiare le cause.
QUESTORE
Attenta, signorina: le consiglio di non parlare a
vanvera... è pericoloso...
GIORNALISTA
MATTO
È una minaccia?
No, no, signor questore... la signorina non credo parli a
vanvera... Certamente vuole alludere ad una versione dei
fatti che ho già sentito raccontare in più di una occasione... e
che stranamente è sortita proprio dagli ambienti di questo
palazzo.
QUESTORE
Di che si tratterebbe?
9/27/2012 98
MATTO
Si mormora che durante l’ultimo interrogatorio
all’anarchico, uno dei presenti, giusto qualche minuto prima
di mezzanotte, si sarebbe spazientito e avrebbe sferrato un
gran colpo con la mano sul collo dell’anarchico suddetto...
(al commissario che si agita) stia calmo dottore... costui
sarebbe rimasto semiparalizzato. Per di più rantolava, non
riusciva
a
respirare.
Allora
si
sarebbe
chiamata
l’autoambulanza. Nel frattempo, nel tentativo di rianimarlo
avrebbero spalancato la finestra e, portato l’anarchico ai
davanzale facendolo sporgere un po’, cosí che l’aria
piuttosto fresca della notte potesse scuoterlo... Si dice
fossero in due a sorreggerlo... e come succede spesso in
questi casi, ciascuno fidava nell’altro... lo tengo io? Lo tieni
tu? Patapum, è andato di sotto!
Il Commissario avanza imbestialito, slitta sulla biglia di
vetro... e rovina al suolo.
GIORNALISTA
QUESTORE
Esatto, proprio cosí.
Ma è impazzito?
9/27/2012
MATTO
99
Sí, sedici volte, signor questore.
COMMISSARIO
MATTO
Per dio! Ma su cosa sono slittato?!
Sul mio occhio di vetro... ecco su che cosa! Guarda
come me l’ha sporcato! Appuntato, le spiace procurarmi un
bicchier d’acqua per lavarlo?
L’appuntato esce.
GIORNALISTA
Dovete ammettere che con questa versione si
chiarirebbero un sacco di misteri: il perché della chiamata in
anticipo dell’autolettiga, il perché della caduta a corpo
inanimato... e perfino il perché del curioso termine usato dal
Pubblico Ministero nelle sue argomentazioni conclusive.
MATTO
Che termine? Cerchi di essere più chiara, che ho già il
mal di testa per conto mio!
GIORNALISTA
Il Pubblico Ministero ha dichiarato, per iscritto,
che la morte dell’anarchico è da ritenersi: «morte
accidentale». Nota bene, accidente, non suicidio, come avete
detto voi. E c’è una bella differenza fra i due termini.
9/27/2012 100
D’altra parte il dramma, cosí come l’ha esposto il capitano,
volendo, si potrebbe definire proprio un «accidente».
Nel frattempo è rientrato l’agente, consegna il bicchiere al
Matto che, tutto preso dal racconto della donna, ingoia la
biglia di vetro come fosse un cachet.
Per dio! L’occhio! Accidenti: ho mandato giù
MATTO
l’occhio!... Beh, speriamo mi faccia passare almeno il mal di
testa.
QUESTORE
(all’orecchio del finto capitano) Ma a che gioco sta
giocando, ora?
COMMISSARIO
(alternandosi col questore) Non le sembra di
averle dato un po’ troppa corda a quell'avvoltoio? Adesso è
sicura d’averci incastrato.
MATTO
Lasciatemi fare per favore. (Alla giornalista) Ebbene io
le dimostrerò, signorina, che quest’ultima versione è
completamente inattendibile.
9/27/2012
101
GIORNALISTA
Già, inattendibile: inattendibile come, per il
Giudice che ha archiviato il caso, sono inattendibili le
testimonianze dei pensionati.
MATTO
Cos’è ’sta storia dei pensionati inattendibili?
GIORNALISTA
È strano che lei non ne sia al corrente! Nel decreto
d’archiviazione
il
Giudice
suddetto
ha
dichiarato
inattendibili le testimonianze dei tre avventori citati dal
nostro anarchico, che asserivano d’aver trascorso quel
tragico pomeriggio delle bombe in un’osteria del naviglio a
giocare a carte con lui.
MATTO
Testimonianze inattendibili?... E perché?
GIORNALISTA
Perché, dice sempre il Giudice archiviatore: «si
tratta di persone anziane malferme in salute, per di più
invalidi».
MATTO
E l’ha scritto pure nel decreto?
GIORNALISTA
MATTO
Sí.
Beh, come dargli torto? Come si può obiettivamente
pretendere che un pensionato di una certa età, per di più
invalido di guerra o del lavoro, a scelta, ex operaio, si noti
bene: ex operaio, possa trovarsi in possesso delle minime
9/27/2012 102
qualità psicofisiche richieste dal delicato ufficio della
testimonianza?
GIORNALISTA
MATTO
Perché un ex operaio non può? Mi spieghi.
Ma lei signorina, dove vive? Invece di andare a farsi i
servizi in Messico, Cambogia, Vietnam, perché non si fa
una volta Marghera, Piombino, Sesto San Giovanni, Rho?
Ma ha idea lei di che cosa sia un operaio? Quando arrivano
alla pensione, e dalle ultime statistiche ci arrivano sempre in
meno, quando ci arrivano, sono ormai strizzati come limoni,
delle larve, con riflessi ridotti al minimo... allo straccio!
GIORNALISTA
Mi pare che ne stia facendo un quadro un po’
troppo disperato.
MATTO
Ah, sí .. e allora vada a dare un’occhiata in qualche
osteria dove i pensionati giocano a scopa, e li sentirà: si
insultano, si rinfacciano a piè sospinto, l’un l’altro, di non
ricordarsi più le carte dello spariglio: «Disgraziato il
settebello l’avevo già giocato io» - «Ma no, tu l’hai giocato
la mano prima, non adesso» - «Ma quale mano prima, se
questa è la prima partita che giochiamo quest’oggi... sei
proprio rincretinito» - «No, rincretinito sei tu, se mai, che
9/27/2012
103
dovevi tenerti il sette come tallone... e invece lo sei andato a
giocare sul tavolo dei nostri vicini» - «Ma che tallone, il
tallone ‘stavolta era nientemeno che il re! Sei proprio
svanito!» - «Svanito a me? ma con chi credi di parlare?» «Non lo so. E tu?» - «Neanch’io?»
GIORNALISTA
Ah, ah, esagerato! Beh, ma a parte il piacere del
grottesco... La colpa è da imputarsi a loro forse, se son cosí
malridotti?
MATTO
No, senz’altro, la colpa è della società! Ma noi mica
siamo qui per fare il processo al capitalismo e ai padroni
siamo qui per discutere di testimoni più o meno attendibili!
Se uno è malridotto perché l’hanno sfruttato troppo o perché
gli è arrivato un accidente in fabbrica, a noi come gente di
ordine e di giustizia non deve interessare.
QUESTORE
MATTO
Bravo capitano!
Non hai i mezzi per procurarti vitamine, proteine,
zuccheri, grassi e calciofosfati per la memoria?... Ebbene
peggio per te, io come Giudice ti dico di no... mi spiace ma
sei fuori gioco, sei un cittadino di seconda classe.
9/27/2012 104
GIORNALISTA
Ah, vede, vede, lo sapevo che, gira e rigira
sarebbe saltato fuori il classismo, il discorso sui privilegi di
classe!
MATTO
E chi ha mai sostenuto il contrario? °Sí, lo ammetto, è
vero, la nostra è una società divisa in classi... anche per
quanto riguarda i testimoni: ci sono testimoni di prima,
seconda, terza e quarta categoria. Non è mai questione
d’età... E che, scherziamo per dio!, uno si fa la laurea per
che cosa? Allora per che cosa si diventa azionista
privilegiato? Per essere trattato alla stregua di un pensionato
morto di fame? E poi si dice che in Italia non si ha più
fiducia nel dollaro.
Il matto-capitano esce da dietro la scrivania e scopriamo che
ha una gamba di legno tipo pirata. Tutti lo guardano
esterrefatti. Il capitano commenta imperturbabile:
MATTO
Vietnam, recupero prigionieri missione Cobra, berretti
verdi... brutto ricordo! Ma non parliamone più, roba passata!
9/27/2012
105
Si apre la porta, si affaccia il Commissario Bertozzo. Ha
l’occhio bendato.
BERTOZZO
Scusate, disturbo?
QUESTORE
Venga, venga dottor Bertozzo... Si accomodi.
BERTOZZO
Dovrei solo deporre questa. (Mostra una cassetta in
metallo).
QUESTORE
Di che si tratta?
BERTOZZO
È il facsimile della bomba esplosa alla banca...
GIORNALISTA
Oh, mio dio !
BERTOZZO
Non si preoccupi, signorina, è disinnescata.
QUESTORE
Ecco allora da bravo... l’appoggi pure lí... e stenda la
mano al suo collega... anche lei Commissario... venga qua e
fate la pace.
BERTOZZO
Ma pace di che, signor questore... sapessi almeno
perché se l’è presa con me da gonfiarmi l’occhio...
Il questore gli dà di gomito.
COMMISSARIO
Ah, non lo sai eh? E il pernacchio?
9/27/2012 106
BERTOZZO
Che pernacchio...?
QUESTORE
Basta insomma... ci sono degli estranei...
MATTO
Appunto...
BERTOZZO
Ma questore, io vorrei solo capire che gli è preso... è
entrato e senza dirmi manco buonasera... pom!
MATTO
Beh, almeno «buonasera» poteva dirglielo. Qui ha
ragione, andiamo!
BERTOZZO
Ecco, vede... Scusi, ma lei... mi pare un viso
familiare.
MATTO
Sarà per la pezza che abbiamo ambedue sull’occhio.
CORO (risata)
BERTOZZO
MATTO
Ah, ah!
No, no, scherzi a parte...
Permette, sono il capitano Marcantonio Banzi Piccinni...
della scientifica.
BERTOZZO
Piccinni? Ma no... non è possibile... io lo conosco il
capitano Piccinni...
QUESTORE
(gli sferra un calcetto) No, lei non lo conosce.
BERTOZZO
Non lo conosco?... Ma vuol scherzare?. ..
COMMISSARIO
BERTOZZO
No, che non lo conosci. (Calcetto).
Senti, non ricominciare tu...
9/27/2012
107
QUESTORE
Lasci correre... (Calcetto).
BERTOZZO
Ma era mio compagno di corso... (Riceve un calcetto
anche dal capitano).
MATTO
Ma se le dicono di lasciar correre! (Gli dà anche uno
scappellotto).
BERTOZZO
MATTO
Ehi, ma dico!
(indicando il Commissario) È stato lui.
Il questore lo trascina da una parte verso la giornalista.
QUESTORE
Se permette, Commissario, vorrei presentarle la
signorina... dopo le spiego... la signorina Feletti, giornalista.
Ha capito adesso? (Gomitata).
BERTOZZO
Piacere, Commissario Bertozzo... No, non ho capito.
(Calcetto del questore, calcetto del capitano, che ci sta
prendendo gusto, e dà un calcio anche al questore. Nello
stesso tempo molla una pacca per uno sulla nuca di
Bertozzo e al Commissario, contemporaneamente. Bertozzo,
convinto sia stato il Commissario sportivo) Vede, vede
signor questore, è lui che incomincia sempre!...
9/27/2012 108
Per finire il matto dà una pacca sul sedere della giornalista e
poi indica il questore.
GIORNALISTA
QUESTORE
Ma dico! Le sembra il modo?
(che pensa voglia alludere al battibecco) Ha ragione,
ma non so come spiegarmelo... Bertozzo, la smetta e mi
ascolti! La signorina è qui per una intervista molto
importante, capito? (Calcetto, gli strizza l’occhio).
BERTOZZO
Ho capito.
QUESTORE
Ecco signorina, se vuol fare qualche domanda anche
a lui... il Commissario è oltretutto un ottimo esperto in
balistica ed esplosivi.
GIORNALISTA
Oh sí, mi tolga una curiosità... diceva che in
quella cassetta c’è il facsimile della bomba della banca.
BERTOZZO
Beh, facsimile molto approssimativo, essendo andati
perduti tutti gli ordigni originali. Lei mi capisce...
GIORNALISTA
Ma una di bomba pero se n’era salvata,
inesplosa...
BERTOZZO
Sí, quella della Banca Commerciale...
9/27/2012
109
GIORNALISTA
E mi spiega perché invece di disinnescarla e di
consegnarla alla scientifica come di regola, in modo che la
si esaminasse a fondo, i ritrovatori sono subito corsi in
cortile, l’hanno seppellita e fatta scoppiare? (Prende sempre
appunti).
BERTOZZO
Perché me lo chiede, scusi?
GIORNALISTA
Lei lo sa meglio di me il perché, Commissario...
in quel modo, oltre la bomba, è andata distrutta anche la
firma degli assassini...
MATTO
È vero: infatti si dice: «dimmi come fabbrichi una
bomba e ti dirò chi sei».
BERTOZZO
(scuotendo la testa) Eh no, ma quello non è il
Piccinni.
Il matto ha afferrato la cassetta della bomba.
QUESTORE
Ma certo che non lo è! Stia zitto!
BERTOZZO
Ah, mi pareva bene. E chi è? (Riceve un ennesimo
calcetto).
9/27/2012 110
MATTO
Se il Commissario Bertozzo mi permette, in qualità di
dirigente della scientifica... (afferra la cassetta)
BERTOZZO
Ma a chi la dai a bere? Che fa?... Lasci quella
cassetta per favore... è pericoloso!
MATTO
(gli sferra un calcetto) Sono della scientifica... si faccia
in là.
QUESTORE
Ma davvero se ne intende?
Il matto lo guarda con disprezzo.
MATTO
Vede signorina, una bomba del genere è talmente
complessa... guardi la quantità di fili, due detonatori... il
congegno a tempo... il trampeln d’innesco, leve, levette... è
talmente complessa dicevo, che ci si può benissimo
nascondere un doppio congegno a scoppio ritardato senza
che nessuno possa trovarlo, a meno di non smontare tutta la
bomba pezzo per pezzo, e ci vorrebbe una intera giornata,
mi creda... e intanto bumm!
QUESTORE
(al Bertozzo) Pare un tecnico davvero, che ne dice?
BERTOZZO
(testardo) Si, ma non è il Piccinni...
9/27/2012
MATTO
111
Ecco perché si è preferito perdere la firma degli
assassini come lei diceva... e fare scoppiare la bomba in un
cortile, piuttosto che rischiare di vederla esplodere in mezzo
alla gente con relativo massacro più orribile del primo...
Convinta?
GIORNALISTA
MATTO
Sí, ‘stavolta m’ha proprio convinta.
Sono riuscito a convincere anche me.
COMMISSARIO
Anch’io sono rimasto convinto. Bravo: è stata
un’ottima pensata. (Gli afferra la mano e gliela stringe con
forza, la mano di legno gli resta fra le dita).
MATTO
Ecco, me l’ha staccata. Gliel’avevo detto che era di
legno!
COMMISSARIO
MATTO
Mi scusi...
Adesso non le resta che la gamba da staccarmi (cosí
dicendo si riavvita la mano).
QUESTORE
(al Bertozzo) Dica qualcosa anche lei, Bertozzo,
faccia vedere che anche nella nostra sezione non si dorme (e
gli appioppa un colpetto d’incoraggiamento sulla spalla).
9/27/2012 112
BERTOZZO
Certo. La vera bomba era piuttosto complessa. Io
l’ho vista. Molto più complessa di questa. Opera senz’altro
di tecnici di alta scuola... professionisti, come si dice.
QUESTORE
Ci vada piano!
GIORNALISTA
BERTOZZO
Professionisti? Militari forse?
È più che probabile. (Tutti e tre insieme gli
affibbiano calci).
QUESTORE
Disgraziato...
BERTOZZO
Ahia! Perché, cos’ho detto?
GIORNALISTA
(ha finito di prendere nota) Bene, bene, cosí voi,
pur essendo a conoscenza del fatto che per fabbricare, oltre
che per maneggiare, bombe del genere bisognasse possedere
perizia ed esperienza da professionisti, preferibilmente
militari, ciononostante, dicevo, vi siete buttati alla disperata
su un unico gruppetto sparuto di anarchici, lasciando
perdere completamente tutte le altre piste... ed è inutile vi
stia a specificare di che colore e parte!
MATTO
Certo, se lei sta alla versione del Bertozzo, che però non
può far testo... perché lui non è un vero tecnico d’esplosivi...
se ne interessa cosí, per hobby!
9/27/2012
BERTOZZO
113
(offeso) Ma che hobby! Come, non me ne intendo?...
Ma cosa ne sa lei?... Chi è lei? (Rivolto ai due poliziotti) Chi
è... me lo volete dire? (Altri calci che lo costringono a
sedere).
QUESTORE
Buono...
COMMISSARIO
Calmati...
GIORNALISTA
Si calmi Commissario... stia tranquillo; io sono
sicura che tutto quello che ha detto è vero, cosí come è vero
che tutta la polizia e la magistratura si è buttata ad
incriminare, mi si passi l’espressione, la più folle e patetica
combriccola di scombinati che si possa immaginare: il
gruppo di anarchici che faceva capo al ballerino!
QUESTORE
Ha ragione, erano scombinati, ma questa era la
facciata che si erano fabbricati apposta per non dare
nell’occhio.
GIORNALISTA
Infatti, dietro la facciata, cosa si scopre? Che su
dieci della banda, due erano addirittura dei vostri: due
confidenti o meglio, spie e provocatori. Uno è un fascista
romano, noto a tutti meno che al gruppo dei nostri
9/27/2012 114
sprovveduti, l’altro un vostro agente di pubblica sicurezza
truccato da anarchico anche lui.
MATTO
Sí, per quanto riguarda l’agente truccato da anarchico,
non capisco come abbiano potuto credergli; lo conosco, è
un’aquila che se gli domandi che cos’è Bakunin ti risponde
che è un formaggio svizzero, senza buchi!
BERTOZZO
Che rabbia mi fa quello che sa tutto, conosce tutti...
(Lo guarda e commenta) Eppure io lo conosco!
QUESTORE
Non sono assolutamente d’accordo con lei capitano:
quel nostro agente-spia, è un ottimo elemento invece!
Preparatissimo!
GIORNALISTA
E ne avete molti altri di questi agenti-spia
preparatissimi seminati qua e là nei vari gruppetti
extraparlamentari?
MATTO
(canta) «L’avvoltoio vola via...»
QUESTORE
Non ho nessuna difficoltà a svelarle che sí, ne
abbiamo molti, un po’ dappertutto!
GIORNALISTA
Oeh, oheu, adesso sta bluffando signor questore!
9/27/2012
115
Nient’affatto... anche questa sera fra il pubblico
QUESTORE
(indica la platea) le dirò... ne abbiamo qualcuno, come
sempre... vuol vedere? (Batte un colpo secco con le mani).
Dalla platea si sentono delle voci provenienti da punti
diversi.
VOCI Dica
dottore! Comandi! Agli ordini!
Il matto ride e si rivolge al pubblico uscendo dal
personaggio.
MATTO
Non preoccupatevi, questi sono attori... quelli veri ci
sono e stanno zitti e seduti.
QUESTORE
Ha visto? Comodi, comodi! I confidenti e le spie
sono le nostre forze.
COMMISSARIO
MATTO
Servono a prevenire, tenere sotto controllo...
Provocare attentati per poi avere il pretesto di
reprimere... (I poliziotti si voltano di scatto). Ho voluto
prevenire la battuta più che ovvia della signorina.
9/27/2012 116
GIORNALISTA
Certo, piú che ovvia! Ad ogni modo come mai,
pur avendo completamente sotto controllo ogni componente
di quel gruppetto di pellegrini, costoro sarebbero riusciti a
organizzare un colpo cosí complesso, senza che voi
interveniste a bloccarli?
MATTO
Attenzione che adesso l’avvoltoio fa la picchiata!
QUESTORE
Il fatto è che in quei giorni il nostro agente spia era
assente dal gruppo...
MATTO
È vero, ha anche portato la giustificazione firmata dai
genitori . È vero!
COMMISSARIO
La prego... (Sotto tono) Signor Giudice...
GIORNALISTA
Ma l’altro confidente, il fascista? Quello c’era,
no?... tant’è vero che il Giudice di Roma lo ritiene il
responsabile principale, organizzatore e mandante, che si
sarebbe avvalso, è sempre il Giudice che parla, della
dabbenaggine di quegli anarchici per far loro compiere un
attentato di cui non sospettavano certamente la criminale
entità. Sono sempre parole e convinzioni del Giudice
s’intende.
MATTO
Bumpete. . . È arrivato l’avvoltoio!
9/27/2012
117
QUESTORE
Tanto per cominciare, le dirò che quel fascista di cui
lei parla non è affatto un nostro confidente.
GIORNALISTA
Come mai, allora, bazzicava cosí spesso in
questura, specialmente alla sezione politica di Roma?
QUESTORE
MATTO
Se lo dice lei... A me non risulta.
(porgendo la mano al questore) Bravo, ottima parata!
Il questore gli stringe la mano di legno e gli resta fra le dita.
QUESTORE
MATTO
Grazie!... ma, la sua mano... mi dispiace!
(indifferente) La tenga pure, ne ho un’altra! (Ne estrae
una seconda da donna).
COMMISSARIO
MATTO
Ma è da donna!
No, è unisex (e se la riavvita).
GIORNALISTA
(che nel frattempo ha estratto da una cartelletta
alcuni fogli) Ah, non le risulta? E non le risulta nemmeno
che su 173 attentati dinamitardi avvenuti fino ad oggi:
dodici al mese, uno ogni trenta giorni, su 173 attentati
dicevo (sta leggendo su di un documento) ben 102 si è
scoperto essere stati certamente organizzati da fascisti con
9/27/2012 118
l’appoggio della polizia e con l’intento di far cadere la
responsabilità su gruppi della sinistra.
MATTO
(gesticolando con la mano a ventaglio sotto il mento)
Tremenda!
BERTOZZO
Eppure io quello lo conosco, adesso gli strappo la
benda!
MATTO
(intervenendo ironico) Ma cosa si aspetta, signorina, con
queste sue palesi provocazioni? Che le si risponda
ammettendo che qualora noi della polizia, invece di perderci
dietro a quei quattro anarchici strapenati ci si fosse
preoccupati di seguire seriamente altre piste più attendibili,
tipo organizzazioni paramilitari e fasciste finanziate dagli
industriali, dirette e appoggiate da militari greci e
circonvicini, forse si sarebbe venuti a capo della matassa?
QUESTORE
(al Bertozzo che smania) Non si preoccupi. . . adesso
gli volta tutta la frittata d’un colpo. È la sua tecnica, la
conosco ormai! dialettica gesuita!
MATTO
Se pensa a questo le dirò che sí... lei ha ragione... Se si
fosse andati per quest’altra strada se ne sarebbero scoperte
delle belle! Ah Ah!
9/27/2012
119
BERTOZZO
Ammazza la dialettica gesuita!
QUESTORE
Ma è diventato matto?
BERTOZZO
(illuminandosi) Matto? (Scatta) Il matto... ecco chi è!
! È lui!
GIORNALISTA
Certo che queste affermazioni ascoltate da un
poliziotto... le assicuro... sono sconcertanti!
BERTOZZO
(tirando per la manica il questore) Signor Questore,
ho scoperto chi è quello, lo conosco.
QUESTORE
Beh, se lo tenga per lei, e non lo vada a raccontare in
giro. (Pianta in asso il Bertozzo e raggiunge il matto e la
giornalista).
BERTOZZO
(prende in disparte il Commissario sportivo) Ti giuro
che lo conosco quello... Non è mai stato della polizia. S’è
travestito.
COMMISSARIO
Lo so, non mi dici niente di nuovo. Ma non farti
sentire dalla giornalista.
BERTOZZO
Ma è un maniaco... non capisci?
COMMISSARIO
Sei tu un maniaco, che non mi fai capire niente di
quel che dicono, stai zitto!
9/27/2012 120
MATTO
(che nel frattempo ha conversato animatamente coi due,
continuando nel discorso) Certo, lei è giornalista e in uno
scandalo del genere ci sguazzerebbe a meraviglia... avrebbe
solo un po’ di disagio nello scoprire che quel massacro di
innocenti alla banca era servito unicamente per affossare le
lotte dell’autunno caldo... creare la tensione adatta a far sí
che i cittadini disgustati, indignati da tanta criminalità
sovversiva, fossero loro stessi a chiedere l’avvento dello
stato forte!
COMMISSARIO
Non ricordo se questo l’ho letto sull’«Unità» o su
«Lotta Continua».
BERTOZZO
(si avvicina alle spalle del matto e gli strappa la
benda) Ecco qua! Avete visto, ce l’ha l’occhio, ce l’ha!
QUESTORE
Ma dico, è impazzito? Certo che ce l’ha! E perché
non dovrebbe averlo?
BERTOZZO
E allora, perché portava la benda, se ce l’ha l’occhio?
COMMISSARIO
Ma anche tu ce l’hai l’occhio sotto la benda... e
nessuno te la strappa! (Lo tira in disparte) Stai buono dopo
ti spiego!
GIORNALISTA
Oh, che divertente, portava una benda per sfizio?
9/27/2012
MATTO
121
No, era per non dare nell’occhio. (Ride).
GIORNALISTA
Ah, ah... buona... Ma vada avanti, mi parli un po’
dello scandalo che ne sarebbe uscito.
MATTO
Ah, sí... un grande scandalo... molti arresti nella destra,
qualche processo... un sacco di pezzi grossi compromessi...
senatori, deputati, colonnelli... I socialdemocratici che
piangono, il Corriere della sera cambia direttore... la sinistra
chiede di mettere fuori legge i fascisti... si vedrà... il capo
della polizia viene elogiato per l’operazione coraggiosa...
Dopo un po’ viene mandato in pensione.
QUESTORE
No, capitano... queste sono sue illazioni... me lo lasci
dire... un po’ gratuite...
GIORNALISTA
Questa volta sono d’accordo con lei signor
questore... Io credo che uno scandalo del genere servirebbe a
dar prestigio alla polizia. Il cittadino avrebbe la sensazione
di vivere in uno stato migliore, con una giustizia un po’
meno ingiusta...
MATTO
Ma certo... e sarebbe più che sufficiente! Il popolo
chiede una giustizia vera e noi invece facciamo in modo che
s’accontenti di una un po’ meno ingiusta. I lavoratori
9/27/2012 122
gridano basta con la vergogna dello sfruttamento bestiale,
vorrebbero non più crepare in fabbrica e noi metteremo
qualche protezione in più, qualche premio in più per la
vedova.
Loro vorrebbero la rivoluzione... E noi gli
daremo le riforme... tante riforme... li annegheremo nelle
riforme. O meglio li annegheremo nelle promesse di
riforme, perché neanche quelle gli daremo mai!
QUESTORE
Ma questo è tutto matto!
BERTOZZO
Ma certo che lo è... è un’ora che glielo sto dicendo!
MATTO
Vede, al cittadino medio non interessa che le porcherie
scompaiano... no, a lui basta che vengano denunciate, scoppi
lo scandalo e che se ne possa parlare... Per lui quella è la
vera libertà e il migliore dei mondi: alleluia!
BERTOZZO
(afferrando la gamba di legno del matto e
scuotendola) Ma guardate qua la gamba... non vedete che è
finta?
MATTO
Certo che lo è... di noce per l’esattezza.
QUESTORE
BERTOZZO
L’abbiamo capito tutti!
Ma è tutto un trucco, è legata al ginocchio! (e
s’appresta a slacciare i cinturini).
9/27/2012
123
Incosciente... mollalo! Me lo vuoi smontare?
COMMISSARIO
MATTO
No lasci fare... mi slacci pure... la ringrazio... già mi
stava prendendo il formicolio per tutta la coscia.
GIORNALISTA
Ma insomma, perché me lo interrompete sempre?
Cosa credete di riuscire a farmelo apparire indegno per il
solo fatto che non ha la gamba di legno?
BERTOZZO
No, è per dimostrarle che è un millantatore, un
«ipocritomaniaco» che non è mai stato né mutilato né
capitano...
GIORNALISTA
BERTOZZO
E chi è allora?
È semplicemente...
Accorrono il questore, l’agente e il Commissario e gli
tappano la bocca trascinandolo via.
QUESTORE
Scusi signorina, ma lo vogliono al telefono.
Il Matto distrae la giornalista spostandola verso il proscenio.
Afferrano Bertozzo e lo piazzano seduto alla scrivania e gli
9/27/2012 124
appioppano la cornetta del telefono contro la bocca;
continuano a conversare senza badare al gruppo di poliziotti.
COMMISSARIO
(parlandogli all’orecchio) Ci vuoi rovinare,
incosciente?
Sul lato destro la giornalista e il capitano continuano a
conversare senza badare al gruppo dei poliziotti.
QUESTORE
Non capisce che deve rimanere segreto? Se la
signorina viene a scoprire della controinchiesta, siamo
rovinati!
BERTOZZO
Che controinchiesta? (Gli viene riportata la cornetta
alla bocca) Pronto?
COMMISSARIO
E me lo domandi? Ma allora cosa sbruffavi di
sapere tutto, che non sai niente? Chiacchieri, chiacchieri, fai
casino...
BERTOZZO
No, io non faccio casino... io voglio sapere...?
QUESTORE
Zitto. (Lo colpisce con la cornetta su di una mano)
Telefoni e basta!
9/27/2012
125
BERTOZZO
Ahia... Pronto chi parla?
GIORNALISTA
Oh, che divertente! Signor questore, non si deve
più preoccupare, il capitano... cioè l’ex capitano, m’ha detto
tutto!
QUESTORE
Cosa le ha detto?
GIORNALISTA
Chi è veramente!
COMMISSARIO e QUESTORE Gliel’ha
MATTO
detto?
Sí, non potevo più continuare a mentire... ormai...
l’aveva intuito da sé.
QUESTORE
Ma le ha fatto almeno promettere di non scriverlo sul
giornale?
GIORNALISTA
Ma certo che lo scriverò! (Legge fra gli appunti)
Eccolo: «Negli uffici della polizia, ho incontrato un vescovo
in borghese!».
COMMISSARIO e QUESTORE Un
MATTO
vescovo?!
Sí, scusate se ve l’ho tenuto nascosto (e con molta
naturalezza si gira il colletto che appare tondo, classico dei
religiosi, con la pettorina nera).
BERTOZZO
(dandosi una pacca sulla fronte) Pure il vescovo,
adesso! Non gli crederete per caso?
9/27/2012 126
Il Commissario afferra un grosso timbro e glielo infila in
bocca.
COMMISSARIO
E ci hai scocciato davvero!
Il matto estrae dalla sua borsa una papalina rossa e se lo
piazza sulla nuca; con movimenti austeri e studiati, si slaccia
il bottone della giacca, cosí da scoprire una croce barocca
d’oro e argento fabbricazione Rancati , quindi si infila un
enorme anellone con pietra viola enorme.
MATTO
Permettete che mi presenti: padre Augusto Bernier,
incaricato
della
Santa
Sede
come
osservatore
di
collegamento presso la polizia italiana (offre l’anello da
baciare all’agente che subito accorre goloso).
BERTOZZO
(venendo in avanti ed estraendo per un attimo il
succhiotto) Collegamento con la polizia?
9/27/2012
MATTO
127
Dopo l’attentato al Papa, lei mi capisce, è nostro dovere,
quali legati responsabili della chiesa, di prevenire... avere
contatti...
BERTOZZO
Eh, no! Eh, no! Questa è troppo grossa: pure il
vescovo poliziotto adesso!
Il Commissario gli rimette in bocca il succhiotto e lo
trascina in disparte.
COMMISSARIO
Ma lo sappiamo anche noi che è tutta una balla!...
però lui s’è fatto vescovo apposta per salvarci... capisci?!
BERTOZZO
Per salvarci? T’è presa la crisi mistica? L’anima da
salvare?
COMMISSARIO
Piantala e bacia l’anello! (e lo costringe ad
avvicinare la bocca alla mano del matto che, nel frattempo,
con noncuranza, senza imporlo, è riuscito a costringere tutti
a compiere l’atto di sottomissione).
BERTOZZO
No, per dio! L’anello, no! Mi rifiuto! Ma mi
sembrate tutti pazzi! Vi ha contagiati!
9/27/2012 128
Rapidissimi il Commissario e l’agente hanno approntato
larghi cerotti che gli vengono applicati senza tante storie
sulla bocca, al punto da coprirgli mezza faccia, dal naso in
giù.
GIORNALISTA
MATTO
Ma che gli è preso, poverino?
Una crisi... credo. (Estrae da dentro un breviario una
siringa e si appresta a fargli una iniezione) Tenetelo, questa
gli farà certamente bene... è un calmante benedettino.
QUESTORE
MATTO
Benedettino?
Sí, arquebuse in fiala! (Con rapidità da cobra gli
effettua l’iniezione, poi, estratta la siringa, la osserva) N’è
rimasto ancora un po’... (al questore) ne gradisce anche lei?
(Senza attendere risposta lo siringa con l’agilità d ‘un
banderillero).
Lamento soffocato del questore.
GIORNALISTA
Lei non ci crederà eminenza, ma quando, poco fa,
ha declamato, a proposito degli scandali: «è sempre il
9/27/2012
129
migliore dei mondi... alleluia!» ho subito commentato... mi
perdoni l’irriverenza...
MATTO
Prego, prego. . .
GIORNALISTA
Ho esclamato: «Oheu, ma che discorso da prete! »
Non s’è offeso, vero?
MATTO
E perché dovrei offendermi? È vero, ho fatto davvero un
discorso da prete, quale sono. (Il Bertozzo stacca dalla
parete il ritratto del Presidente con un pennarello scrive sul
retro del quadro «È un mitomane, un matto» e lo mostra
rimanendo alle spalle del Matto). D’altronde, san Gregorio
Magno, quando, appena eletto pontefice, scoprí che si
cercava, con intrallazzi e maneggi vari, di coprire gravi
scandali, incollerito, si mise a urlare la famosa frase:
«Nolimus aut velimus omnibus gentibus, justitiam et
veritatem...»
GIORNALISTA
La prego eminenza... sono stata bocciata tre volte
in latino...
MATTO
Ha ragione, in poche parole, disse: «Lo si voglia o non
lo si voglia, giustizia e verità io impongo, faro l’impossibile
perché gli scandali esplodano nel modo più clamoroso; e
9/27/2012 130
non temiate che, nel loro marcio, venga sommersa ogni
autorità. Ben venga lo scandalo, ché, su di esso, si fonda il
potere più duraturo dello stato! »
GIORNALISTA
Straordinario!... Le spiace scrivermelo per intero...
qui?
Il matto si accinge a stendere la frase evidentemente adattata
di san Gregorio sul taccuino della giornalista. Nel frattempo,
il Commissario ha tolto dalle mani del collega il cartone con
il ritratto del presidente e l’ha strappato.
QUESTORE
(aggredendolo) Ma che ha fatto? Ha stracciato il
ritratto del presidente? Ma non sa che è reato? Cosa le è
preso?
COMMISSARIO
Ma dottore, quello scrive certe cose...! (Indica il
Bertozzo).
QUESTORE
Posso essere anche d’accordo con lei su una certa sua
mania di scrivere messaggi melodrammatici al popolo... ma
non era proprio il caso di arrivare a far scempio del suo
ritratto... Si vergogni!
9/27/2012
131
Alle spalle del vescovo la giornalista ha seguito e
considerato attentamente il significato della frase di san
Gregorio.
GIORNALISTA
In poche parole, salta fuori che lo scandalo, anche
quando non c’è, bisognerebbe inventarlo, perché è un mezzo
straordinario per mantenere il potere scaricando le coscienze
degli oppressi.
MATTO
Certo: la catarsi liberatoria d’ogni tensione... E voi
giornalisti indipendenti ne siete i sacerdoti benemeriti.
GIORNALISTA
Benemeriti? Beh, non certo per il nostro governo
che smania e corre come un matto a tamponare ogni volta
che noi si scopre uno scandalo.
MATTO
Smania, appunto, il nostro di governo... che è ancora
borbonico... precapitalista... ma guardi invece quelli
evoluti... tipo nord Europa?! Lei si ricorda dello scandalo
«Profumo» in Inghilterra? Il ministro della guerra coinvolto
in un giro di prostitute, droga, spionaggio...!!! Crollò forse
lo stato? la borsa? Nient’affatto, anzi, borsa e stato non
9/27/2012 132
furono mai cosí forti come dopo quello scandalo. La gente
pensava: « Sí, il marcio c’è, però viene a galla...» Noi ci
nuotiamo in mezzo e lo beviamo pure, ma nessuno ci viene
a raccontare che è tè al limone! E questo è quel che conta!
QUESTORE
Ma no! Sarebbe come dire che lo scandalo è il
concime della socialdemocrazia!
MATTO
Giusto! L’ha detto! Lo scandalo è il concime della
socialdemocrazia! Dirò di più: lo scandalo è il miglior
antidoto al peggior veleno, che è la presa di coscienza del
popolo: se il popolo prende coscienza siamo fregati! Infatti
l’America, che è un paese veramente socialdemocratico, ha
mai messo censure per quello che riguarda le stragi fatte
dagli americani in Vietnam? Anzi: su tutti i quotidiani sono
venute fuori fotografie di donne sgozzate, bambini
massacrati, villaggi distrutti. Vi ricorderete anche lo
scandalo del gas nervino? Il gas fabbricato in America in
tale quantità da distruggere per tre volte l’intera umanità.
Forse che anche per questo fatto è stata messa censura?
Neanche per sogno! Anzi! Accendevi la televisione e vedevi
file di trenini: «Dove vanno questi trenini? Al mare! E cosa
9/27/2012
133
c’è sopra questi trenini? Gas nervino! Vengono scaricati a
poche miglia dalla costa!» Cosicché se viene un piccolo
terremoto o un maremoto le casse si rompono, il gas nervino
glu, glu, viene a galla e moriamo tutti. Per tre volte di
seguito. Non si è messa mai censura per questi scandali. Ma
è giusto! Cosí la gente ha la possibilità di indignarsi,
orripilarsi: ma che razza di governo è? Generali schifosi!
Assassini! E s’indigna, s’indigna e burp! Il ruttino
liberatore.
Mi scusi: a proposito della libertà di difesa legale
GIORNALISTA
in America, dove me lo mette, lei, l’assassinio dei terroristi
con le loro famiglie e l’incendio di un intero quartiere negro
a Filadelfia?
MATTO
Ma io ho parlato di «libertà di ruttino», non di «libertà di
vita»!
BERTOZZO
Su le mani... spalle contro il muro o sparo!
COMMISSARIO
BERTOZZO
Ma dico Bertozzo: sei impazzito?!
(Puntando una pistola) Su le mani ho detto... Anche
lei signor questore... vi avverto che non rispondo più di me!
GIORNALISTA
Oh mio dio!
9/27/2012 134
QUESTORE
Si calmi Bertozzo!
BERTOZZO
Stia calmo lei signor questore e non si preoccupi...
(Ha estratto dalla scrivania un mazzo di manette, le
consegna all’agente e gli impone di ammanettare tutti
quanti) Avanti, appendili uno per uno all’attaccapanni. (Sul
fondo c’è infatti un’asta orizzontale sopraelevata alla quale
uno per uno vengono incatenati i presenti: una manetta ad
un polso, l’altra agganciata all’asta). E non mi guardate
con quella faccia, fra poco capirete che questo è l’unico
mezzo che mi rimaneva per farmi ascoltare.
(All’agente che è in dubbio se ammanettare anche la
giornalista) Sì, anche la signorina... e anche te. (Quindi
rivolto al matto) Tu invece adesso mi fai il piacere, caro il
mio Fregoli del porcogiuda, di dire ai signori chi sei
veramente... o, siccome m’hai scocciato, ti sparo nelle
gengive... chiaro? (I poliziotti e la giornalista accennano ad
un certo risentimento per tanta irriverenza). Zitti... voi!
MATTO
Volentieri, ma temo, che forse, se glielo dico cosí, a
voce... non mi crederanno.
BERTOZZO
Eh, che, glielo vorresti cantare, forse?
9/27/2012
MATTO
135
No, ma basterebbe mostrargli i documenti... il libretto
clinico psichiatrico... ecc.
BERTOZZO
MATTO
D’accordo... e dove sono?
Lí, in quella borsa.
BERTOZZO
Muoviti, vai a prenderli, e non fare scherzi o
t’ammazzo!
Il matto estrae una mezza dozzina di libretti e cartelle.
MATTO
Eccoli (li porge al Bertozzo).
BERTOZZO
(li prende e li distribuisce agli ammanettati, ognuno
di loro ha la mano sinistra libera) A voi signori... guardare
per credere!
QUESTORE
Nooo! Un ex insegnante di disegno!? Mutuato?
Affetto da esaltazione paranoica?! Ma è un matto!
BERTOZZO
(sospirando) È un’ora che glielo sto dicendo!
COMMISSARIO
(leggendo su di un altro libretto) Ospedale
psichiatrico di Imola, Voghera, Varese, Gorizia, Parma... li
ha girati tutti!
MATTO
Certo, il giro d’Italia dei matti.
9/27/2012 136
GIORNALISTA
Quindici elettrochoc... isolamento per venti
giorni... tre crisi vandaliche...
AGENTE
(leggendo su di un foglio) Piromane! Dieci incendi
dolosi!
GIORNALISTA
Faccia vedere? Incendiata la biblioteca di
Alessandria. Alessandria d’Egitto! Già nel II secolo avanti
Cristo!
BERTOZZO
Impossibile: dia qua! (Osserva) Ma gliel’ha aggiunto
lui a mano... non vede? Da Egitto in poi...!
QUESTORE
Pure falsario è... oltre che mistificatore, simulatore...
trasformista... (Al matto che se ne sta seduto con la grande
borsa sulle ginocchia, l’aria assente) Ma io ti sbatto dentro
per abuso e appropriazione di cariche sacre e civili!
MATTO
(sornione) Ztt, Ztt... (e fa cenni di diniego).
BERTOZZO
Niente da fare, è patentato... so già tutto!
GIORNALISTA
Peccato avevo in mente un cosí bell’articolo... e
m’ha sfasciato tutto!
COMMISSARIO
Ma io sfascio lui... Per favore Bertozzo, liberami
da ’sta manetta...
9/27/2012
137
BERTOZZO
Bravo, cosí sei rovinato davvero... da noi, dovresti
saperlo, i matti sono come le vacche sacre, in India... se li
tocchi ti linciano!
QUESTORE
’Sto delinquente, matto criminale... si fa passare per
Giudice... la controinchiesta... se penso al colpo che m’ha
fatto prendere!
MATTO
No, quello non è stato un gran colpo, specie se
confrontato con quello che arriva adesso!
Guardate qua!? (Estrae dalla borsa la cassetta che il
Bertozzo aveva dimenticato sul tavolo)
Contate fino a dieci e saltiamo tutti per aria!
BERTOZZO
MATTO
Che hai combinato... non fare il fesso!
Io sono matto, mica fesso... misura le parole Bertozzo...
e butta la pistola... o qui infilo il dito nel «Tramptur» e
facciamo prima!
GIORNALISTA
QUESTORE
Mio dio ! La prego, signor matto...!
Non ci caschi Bertozzo... è una bomba disinnescata...
Come fa a scoppiare?
COMMISSARIO
Giusto... non cascarci!
9/27/2012 138
MATTO
E allora, Bertozzo, tu che te ne intendi... anche se sei
sgrammaticato... guarda se c’è o no... il detonatore...
guardalo qua... non lo vedi? E un Longber acustico.
BERTOZZO
(si sente mancare, lascia cadere pistola e chiavi delle
manette) Un Longber acustico? Ma dove l’hai trovato?
Il matto raccatta chiavi e pistola.
MATTO
Ce l’avevo io... (Indica la grande borsa) Qui dentro io
ho tutto! Avevo perfino un registratore sul quale ho
registrato tutti i vostri discorsi da quando sono entrato.
(Estrae un minuscolo registratore e lo mostra) Eccolo!
QUESTORE
MATTO
E cosa intende farne?
Riverso i nastri un centinaio di volte e li spedisco
dappertutto: partiti, giornali, ministeri, ah, ah... questa sí che
sarà una bomba!
QUESTORE
No, lei non può fare una cosa simile... Lei sa
benissimo che quelle nostre dichiarazioni sono state tutte
falsate, distorte, dalle sue provocazioni di falso Giudice!
9/27/2012
MATTO
139
E chi se ne frega... importante che scoppi lo scandalo...
Nolimus aut velimus! E che anche il popolo italiano come
quello Americano, Inglese diventi socialdemocratico e
moderno e possa finalmente esclamare «siamo nello sterco
fino al collo è vero... ed è proprio per questo che
camminiamo a testa alta!»
FINE DELLA COMEDIA
9/27/2012 140
PROLOGO
Bisogna ribadire con chiarezza che i dialoghi sono stati
ricostruiti su documenti autentici, non c’è stato alcun bisogno
di inventare alcuna situazione.
“Nulla eguaglia, come nella realtà, la stupidità degli uomini,
specie quando posseggono il potere!”
Particolare molto interessante: nel momento in cui l’anarchico
stava per precipitare dalla finestra, sul piazzale antistante il
cortile sul cui selciato cascava il Pinelli, si trovava un gruppo
di giornalisti appartenenti ad importanti giornali editi in
Milano. Questi giornalisti provenivano da una conferenza
stampa svoltasi in questura.
9/27/2012
La signora è da buttare
141
9/27/2012 142
Interpreti
Franca
Dario
Ezio
Alberto
Valerio
Romano
Arturo
Secondo
Bob
Tre ragazze
Oscar e i suoi compagni dell’orchestra
9/27/2012
143
PRIMOTEMPO
Luce bassa. Interno di un tendone da circo a pista unica
centrale. Piloni centrali dai quali pendono le funi e le
scalette di corda per il trapezio. La parte posteriore di una
carovana ottocentesca si affaccia sulla destra a fare da
quinta. In pista, sulla sinistra, un gran letto monumentale,
con tende e sottili colonne ai quattro angoli, sormontate da
angioloni barocchi. Su una delle colonne, a sostituire
l’angiolone mancante, c’è un grande imbuto dorato.
Sulla sbarra frontale che unisce l’angiolone all’imbuto, sta
appollaiato il clown Charlie che legge una rivista
pornografica.
Le tendine del letto sono abbassate, ma si può intravvedere
distesa fra un numero considerevole di cuscini una vecchia
signora assopita.
9/27/2012 144
Su di un praticabile, al fondo della scena, c’è un’orchestrina
pop che suonerà durante lo spettacolo, dando cosí un
commento musicale alle azioni. All’inizio dello spettacolo
stanno suonando in un giro armonico stile blues. Al centro,
sul proscenio, c’è un grande frigorifero bianco. Dalla destra
entrano in scena come in processione i clowns: Dario, Ezio,
Alberto, Valerio, Romano, Arturo, Secondo.
Il clown Dario esegue il blues soffiando in un enorme
trombone nelle cui spire si trova completamente avvolto. Gli
altri battono il tempo percuotendo con bastoncini oggetti
diversi: una bottiglia, un pentolino, una grossa campana e
contenitori in plastica.
Nel testo i vari ruoli saranno accompagnati da un nome
(Dario, Bob, Secondo, Franca ecc.) per indicare la
possibilità di fare interpretare personaggi diversi ad uno
stesso attore.
Una parte degli interpreti sono veri clowns, gli altri si sono
allenati ad esserlo esercitandosi per qualche mese col
trapezio (Franca) con strumenti musicali, attrezzi, negli
esercizi a corpo libero nelle camminate e soprattutto
9/27/2012
145
nell’uso della voce: falsetti, sgarrate ecc., badando bene di
non risolvere il recitare clownesco in una mera imitazione,
ma in una rinvenzione epica tendente alla creazione di
maschere. E proprio per realizzare un autentico ruolo di
maschere (e non di personaggi letterari) gli attori non
avranno trucco sul viso, e i costumi saranno si variopinti ma
completamente rinventati rispetto ai tradizionali abiti da
pagliaccio del circo. In poche parole, tutto dovrà essere
allusivo e non naturalistico-imitativo. Saranno i gesti, i ritmi
vocali le camminate e soprattutto la situazione scenica a
rappresentare i personaggi, piú che il costume, il trucco e
gli altri effetti della consuetudine clownesca.
CLOWNS
(in coro, a voce forzata su giro di blues, con
camminata fortemente dinoccolata) All’origine era il nulla!
CLOWN
VALERIO Non c’erano i detersivi né i surgelati. Non
c’erano nemmeno i buoni premio, né i punti qualità!
CLOWNS
(in coro) All’origine era il nulla!
CLOWN VALERIO
(mistico) Poi venne il frigorifero!
9/27/2012 146
Il frigorifero viene centrato da un fascio di luce.
Entra il clown gelataio (Bob) che sospingendo il suo
carrettino passa con indifferenza davanti al frigorifero.
CLOWN GELATAIO
(gridando) Gelati! Gelati!
CLOWN OFFICIANTE DARIO
(bloccandolo) Dico! (Indicando il
frigorifero) Potresti almeno toglierti il cappello quando gli
passi davanti, no?
CLOWN GELATAIO
Perché? Io mica sono credente!
CLOWN OFFICIANTE
CLOWN GELATAIO
No! E nemmeno nella lavatrice!
CLOWN OFFICIANTE
CLOWNS
(sbigottito) Non credi nel frigorifero?!
Un ateo?!
(in coro) Oh! Poveretto!...
Il clown officiante scuote un campanello. Tutti si mettono in
ginocchio.
CLOWN GELATAIO
Che succede?
CLOWN OFFICIANTE
(indicando il frigorifero) Zitto! Sta facendo
il ghiaccio! (Pausa). Forse!
9/27/2012
CLOWNS
147
(in coro) Fede! Abbiate fede! Abbiamo fede! Oh! Che
fede!
Il clown officiante apre il frigorifero, si inchina, apre lo
sportello del ghiaccio, il tutto con gesti ieratici.
CLOWN OFFICIANTE
(volgendosi verso il pubblico con le braccia
spalancate) L’ha fatto: miracolo!! Ha fatto il ghiaccio!!!
CLOWNS
(in coro) Oh! Grazie! L’ha fatto! Ohooo!
CLOWN VALERIO
A cubetti o a palline?
CLOWN OFFICIANTE
CLOWNS
A palline!
(in coro) Ohoooo! (Le palline di ghiaccio vengono
travasate in una bowl. Quindi, come in una offerta rituale
ogni clown consegna all’officiante il dono che tiene in
mano, bottiglie di latte, forme di latticini, canestri di uova,
ecc. L’officiante con gesti ieratici li ripone via via nel
frigorifero). Preservaci le proteine! Preservacele dalla muffa
e dal coagulo!
9/27/2012 148
L’officiante richiude il frigorifero e soffiando eccitato
nell’enorme trombone attacca un ritmo frenetico jazz.
Danzando e portando con sé il frigorifero i clowns escono
sulla destra. Dario resta solo ed esegue un breve «a solo»
con il trombone. Da sinistra entra una infermiera che si
ferma accanto al letto.
CLOWN
(spogliandosi dal ruolo di officiante e
DARIO
consegnandole il trombone) Come va? (e sbircia tra le tende
del letto).
INFERMIERA
Fa fatica a respirare. (Esce col trombone da
sinistra) .
CLOWN DARIO
Rimediamo subito. (Grida verso la quinta di
destra) L’ossigeno! L’ossigeno per la signora!
Entra il clown Arturo portando a fatica una bombola dipinta
d’argento.
CLOWN ARTURO
Pronti, l’ossigeno fresco per la signora! (Posa
la bombola al centro del proscenio).
9/27/2012
CLOWN DARIO
149
Ecco bravo, portala laggiú vicino al letto!
CLOWN ARTURO
CLOWN DARIO
Ecco bravo, portatela da te! (Esce a destra).
E invece io non la porto, perché ho l’apposita
prolunga e ci arrivo lo stesso, senza portarci ’sto coso. (Da
dietro il carro prende un tubo di due metri circa. Applica
una delle due estremità alla bombola dicendo) Ecco qua,
fisso l’estremità dell’apposita prolunga elastica, questa si
distende a misura, e io tranquillamente porto l’altra
estremità fino al letto. Quando si dice le meraviglie della
tecnica! (Esegue e logicamente dopo due metri il tubo si
stacca dalla bombola; Dario non se ne accorge e continua a
camminare verso il letto, portando il tubo e annunciando)
Ecco l’ossigeno per la signora!
Entra il clown «ragazza-grassa» Franca, enorme. Trucco
ottenuto con un’imbottitura completa di gomma piuma su
tutto il corpo. Sembra pesare attorno al quintale.
FRANCA CICCIONA
traballa).
Aiuto! Aiuto! (Urta violentemente Dario che
9/27/2012 150
Ma dico, lo sa che è proibito circolare senza
CLOWN DARIO
paraurti... (Franca si avvicina). Frena! Frena!
Mi scusi per averla investito cosí, signore!
FRANCA CICCIONA
ma sono cosí nervosa, sapesse!
CLOWN DARIO
Perché?
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Mi perseguita, signore.
Chi?
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Un uomo.
(dopo averla considerata con attenzione) Un
deficiente mentale, senz’altro!
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Un uomo nudo, signore. Con le scarpe.
Un uomo nudo? Interessante . e dov’è?
FRANCA CICCIONA
(indicando la quinta di destra, dietro il
carro) Là, là.
CLOWN DARIO
Non vedo nessun uomo nudo, e tanto meno le
scarpe.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
(stupita) Non lo vede?
Non lo vedo.
9/27/2012
151
FRANCA CICCIONA
Infatti, lei non può vederlo. Solo io lo posso
vedere. ’Sto uomo nudo non è altro che una parte integrante
dei miei complessi onirici.
CLOWN DARIO
Dei suoi complessi? Sempre piú interessante!
Una forte riduzione della dose quotidiana di allucinogeni
non le farebbe poi mica tanto male! Drogata eh, piccola?!
(Si dirige verso il carrozzone, dove dalla parete sgancia dei
tubi di gomma arrotolati, se li infila in spalla e comincia a
srotolarli
deciso
ad
innestarne
uno
alla
bombola
dell’ossigeno e quindi raggiungere il letto).
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Una forte riduzione di...? No, non posso.
Perché?
FRANCA CICCIONA
Senza allucinogeni, mi vedo grossa, enorme
signore.
CLOWN DARIO
(fingendo incredulità) No?!
FRANCA CICCIONA
E mi viene voglia di morire. Appena presa
una pastiglia, mi vedo magra. Dimagro, mi riassorbo, mi
restringo. Un filo!...
CLOWN DARIO
Le meraviglie della farmacologia.
9/27/2012 152
FRANCA CICCIONA
E quando sono tutta magra, arriva lui, l’uomo
nudo con le scarpe.
CLOWN DARIO
Scusa bella... ma cosa ti agita di piú, l’uomo
nudo o le sue scarpe?
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Tutti e due.
Ma non bisogna tormentarsi fino a ’sto punto...
Siamo tutti nella stessa barca, tutti abbiamo i nostri
fantasmi.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Anche lei signore?
(indignato) E perché io no? Mi prendi forse per
un anormale? Sicuro, pure io, vedo certe cose!...
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Che cose?
Cose orribili! Ma la piú orribile di tutte è il
fantasma del serpente.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Del serpente? Oh mamma!
Ogni oggetto avente piú o meno forma tubolare
diventa per me un serpente. Questo tubo per l’ossigeno, ad
esempio... è un serpente! Ecco vedi?... No!... Fermo!...
(Agita il tubo con la mano dando l’impressione che si tratti
di un serpente in procinto di svincolarsi dalla sua stretta,
9/27/2012
153
poi lo calma e lo accarezza, come fa un domatore) Buono
su, da bravo oh.. .
FRANCA CICCIONA
E malgrado ciò lo tiene con lei, e lo tocca,
ma come fa?
CLOWN DARIO
Sono risalito all’origine. Ho cercato di capire i
serpenti. Mi sono fatto un sacco di amici nel mondo dei
serpenti. E adesso, voglio bene perfino a un tubo per
l’ossigeno.
FRANCA CICCIONA
È meraviglioso!
Mentre Dario parla, il tubo gli si avvolge attorno a tutto il
corpo, fino al collo. Improvvisamente il tubo diventa un boa
che cerca di strangolarlo.
CLOWN DARIO
Fermo! No! Disgraziato! Aiuto! Mi strangola!
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Che succede?
L’avevo accarezzato contro pelo. (Estrae una
pistola e spara al bocchettone del tubo. Il tubo si stende
come inanimato).
FRANCA CICCIONA
Ha ammazzato il tubo!
9/27/2012 154
CLOWN DARIO
È il settimo in una settimana. Ci vuole una mano
di ferro per misurarsi con i propri fantasmi. Altrimenti vi
saltano in testa!
FRANCA CICCIONA
Come ha ragione, signore! Farò come lei.
Proverò a farmi amica dei fantasmi, cercherò di amare gli
uomini nudi con le scarpe...
CLOWN DARIO
Un buon consiglio: sarebbe meglio cominciare
con quelli senza scarpe, è piú facile.
FRANCA CICCIONA
Sí. (Si rende conto che Dario armeggia con
la bombola) Cosa fa adesso?
CLOWN DARIO
Ossigeno la vecchia.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Sí, ossigeno la vecchia.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
morire!
Pensa che stia meglio bionda?
Ma no! Solo che non ce la fa piú a respirare!
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Ossigena la vecchia?!
Respirerà meglio con i capelli ossigenati?
Disgraziata, ma non capisci che la vecchia sta per
9/27/2012
155
FRANCA CICCIONA
Sta per morire? È in punto di morte e si vuol
far bionda? Che vecchietta stravagante! Voglio vederla! (Si
dirige verso il letto).
Dario la arresta e la minaccia con il tubo.
CLOWN DARIO
Fuori, fuori! o ti faccio divorare... dal tubo!
FRANCA CICCIONA
(infelice) Me ne vado, me ne vado, signore.
Sparisco. .. (ma mentre esce scorge un enorme paio di
scarpe al centro del palcoscenico) . . . ahaaaa! È là. (Torna
indietro sgomenta).
CLOWN DARIO
Cosa, chi è là?
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Chi?
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
È ritornato, lo sapevo!
Lui! L’uomo nudo con le scarpe.
Ma no! ’Ste scarpe sono là da stamattina. Sono
anche fortunate che non è passata la polizia del traffico:
sono in sosta vietata!
FRANCA CICCIONA
Lei non vede l’uomo nudo che ci sta dentro?
9/27/2012 156
CLOWN DARIO
Allora cerchi di immaginarlo giovane, delicato;
timido, bisognoso di comprensione, di affetto.
Ho sempre sognato qualcuno al quale dare il
FRANCA CICCIONA
mio affetto! (Si copre gli occhi con le mani).
CLOWN DARIO
Allora gli vada incontro, si avvicini, forza.
FRANCA CICCIONA
(sempre tenendosi pudica le mani sugli
occhi) Di che colore ha i capelli, biondi o bruni?
CLOWN DARIO
Cangianti.
Non ho mai visto un uomo con i capelli
FRANCA CICCIONA
cangianti.
CLOWN DARIO
Tutti gli uomini nudi hanno i capelli cangianti.
FRANCA CICCIONA
E lei crede che gli piacerò vestita cosí?
(Indica la minigonna che le lascia scoperte due enormi
cosce e i relativi glutei prosperosi).
CLOWN DARIO
Ma sí, è un tipo di larghe vedute, quello.
FRANCA CICCIONA
CLOWN DARIO
Lei crede che le sue intenzioni siano serie?
È per questo che è nudo!
FRANCA CICCIONA
Come sono felice! (Sbirciando affascinata) E
com’è bello! Aveva ragione ad insistere perché lo guardassi.
CLOWN DARIO
Vero?
9/27/2012
157
FRANCA CICCIONA
La bocca forte e ben disegnata. La linea pura
del naso. Che orecchie belle, piccole!! (Abbassa lo guardo
scandalizzata) Ohooo! Ma come è nudo. (Si rifugia tra le
braccia di Dario) No, non ce la faccio, non posso!
CLOWN DARIO
(la calma e poi la riaccompagna verso l’uomo
nudo) Ma lei non guarirà mai se reagisce cosí. Per
cominciare chiuda gli occhi, adesso le insegno come ci si
comporta con un uomo nudo... Chiuda gli occhi e gli prenda
la mano... (La costringe ad afferrare un’immaginaria mano)
Perfetto. Adesso se lo porti via. Ecco, brava, piano, tenga gli
occhi chiusi, attenta al palo.
Franca si incammina e le scarpe manovrate da fili di nylon
la seguono passo, passo.
FRANCA CICCIONA
(meravigliata) Funziona, funziona davvero!
(All’uomo nudo) E tu non fare come l’ultima volta eh!
Capito... Non essere volgare! Strapparmi subito i vestiti,
cosí. Prima, bisogna fare un po’ di conversazione, no? (Fa
un salto e urla) Ahaaaaa!
9/27/2012 158
CLOWN DARIO
Cosa ha fatto?
FRANCA CICCIONA
Mi ha pizzicato il sedere! Sporcaccione!
(Sferra uno scapaccione all’uomo nudo immaginario, le
scarpe hanno un sobbalzo e volano letteralmente in quinta.
Franca esce indignata).
Dario rimane per un attimo sbalordito, poi riprende ad
armeggiare con i tubi; finalmente è riuscito ad innestare tutti
i tubi alla bombola. Ma non arriva lo stesso a raggiungere il
letto. Incontra l’infermiera e caccia un grido.
CLOWN DARIO
INFERMIERA
Ahaaa. Che incubo!
Cosa c è?
CLOWN DARIO
Scusami, ti avevo vista nuda. (Torna ad
armeggiare) Maledetto tubo schifoso! Non ci arriverà mai.
Non mi resta che spingere il letto verso la bombola. (Cerca
invano di spingere il letto. Si accorge del clown Charlie
seduto sul baldacchino) Ma dico! Se resti seduto con tutto il
tuo peso lassú, ’sto letto non si muoverà mai. (Il clown si
leva in piedi sulla sbarra. Dario torna a spingere e stavolta
9/27/2012
159
il letto si muove) Oh, grazie. Adesso va meglio. È molto piú
leggero!
Si sente battere violentemente alla finestra della carovana.
La finestra si apre e appare un avvoltoio, evidentemente
impagliato, che sbatte le ali. Entra in scena il clown Bob.
CLOWN BOB
Riecco l'avvoltoio (indica il rapace che distende le
ali nel classico atteggiamento dell’aquila americana).
Entrano altri clowns che seguono la scena.
CLOWN DARIO
(andando verso il carrozzone) Via, via, bestia
schifosa! Bestiaccia maledetta! Non è ancora pronto il
mangiare per te.. . non è ancora morta la vecchia... E anche
se fosse già morta da una settimana e ben frollata a te non ne
diamo da assaggiare nemmeno un pezzetto... Tutto è
riservato alla jena, chiaro?
Voce della vecchia (Franca) da dietro la tenda.
9/27/2012 160
VECCHIA
Chi è che è ben frollata?
Suona il telefono appeso al carrozzone, I’infermiera parla
dentro al tubo dell’ossigeno, Dario risponde al telefono.
INFERMIERA
Pronto, chi è il cretino che fa tutto ’sto casino?!
CLOWN DARIO
INFERMIERA
Il cretino sono io. Il casino è finito.
Sei riuscito a svegliare la signora.
CLOWN DARIO
Non sono stato io, è stato l'avvoltoio, ’sta
carogna. (Rivolto all’avvoltoio) Ma adesso te la faccio
pagare io, passo. (Attacca il tubo e va deciso verso il
carrozzone, entra. L’avvoltoio rientra dalla finestra da dove
si intravvede una lotta violenta tra Dario e l'avvoltoio).
Vieni bello che ti devo parlare... Ah, ti rivolti anche!? Ahia,
che beccata! Ma io ti strappo tutte le penne sai! Toh... tutte
le penne dal sedere... e che ti venga un bel raffreddore al
suddetto... da restarci secco!
9/27/2012
161
Squittii e gracidare dell’avvoltoio. Dario esce dal carro
facendosi aria con un ventaglio di piume.
(con un fil di voce) Chi piange? Chi fa piangere le mie
VECCHIA
bestie?
INFERMIERA
Non è niente, signora! Non ti agitare, dormi, dormi.
Ohooo, ohooo.
Ninna nanna.
CLOWNS
(in coro) Ohoooo, ohoooooo, ohooo (raggruppati nel
centro della scena i clowns si dondolano).
Preceduto da un fragoroso strombettare piomba in scena,
proveniente da destra, un monopattino a tre posti con relativi
passeggeri. Investe alcuni clowns che cadono rotolando in
modo
spettacolare.
Il
monopattino,
proseguendo
imperterrito, esce di scena.
CLOWN DARIO
Assassini, pirati della strada, maledetti!
9/27/2012 162
La vecchia sbuca dalle tende del letto imbracciando un
enorme fucile, classico dei pionieri.
VECCHIA
Gli indiani; gli indiani! Mettete i carri in cerchio,
presto!
INFERMIERA
VECCHIA
Ma no, ma no... Non sono gli indiani.
Ah no? Allora vado a dormire. (Sparisce dietro la
tenda).
CLOWN DARIO
(urlando) La croce rossa! La croce rossa!
Chiamate subito la croce rossa! (Spinti da due clowns,
preceduti dall’ululato delle sirene, entrano due bidoni per
la spazzatura dipinti di bianco con, nel centro, la classica
croce rossa. Gli inservienti caricano i clowns investiti: li
sollevano
violentemente
scaraventandoli
letteralmente,
previo salto mortale, a testa in giú nei bidoni, chiudono i
coperchi e ripartono velocissimi, emettendo il classico
lancinante ululato. Dario dopo aver gettato un’occhiata al
letto si porta al centro del palcoscenico e comincia a
piangere disperato) Ah! È morta! È morta!... Non c’è piú!
9/27/2012
163
CLOWNS
(in coro) Non c’è piú! È morta... Ahi! ahi!
VECCHIA
(sbucando con la testa tra le tende) Chi fa piangere le
mie bestie?
CLOWN BOB
È morta? (Si avvicina al letto a sbirciare) Ma che
dici cretino se parla ancora!
VECCHIA
Sí, io parlo, parlo...
CLOWN BOB
(dolcemente, alla vecchia, chiudendo le tende)
Dormi, dormi, ohooo, ohooo.
CLOWN DARIO
No, non voglio bugie pietose, è morta vi dico! La
regina è morta!
CLOWNS
(in coro, piangono disperati) Ahaaaaaahiiihoooo.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
Che regina?
La mia! La mia dolce regina! L’unica! E con lei
sono morte tutte le altre!
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
Tutte le altre che?
Tutte le mie pulci ammaestrate. (Mostra una
scatoletta tipo fiammiferi svedesi) Guardale qui, nello
scatolino, stecchite, senza vita, tutte con i piedini all’aria! E
pensare che stamattina pizzicavano ancora felici! Cip, cip.
(Infila quattro cerini ai quattro angoli della scatoletta, e si
9/27/2012 164
accinge ad accenderli come fossero quattro ceri intorno alla
bara).
CLOWN VALERIO
Disgraziato! E c’è bisogno di fare tutta ’sta
cagnara per quattro pulci schifose.
CLOWN DARIO
A chi schifose? (Afferra Valerio per il petto) Ma
io ti strozzo... il naso! (Allude all’enorme naso, naturale, del
clown).
INFERMIERA
Volete gridare sottovoce, per favore?
CLOWN DARIO
INFERMIERA
Ha offeso la memoria delle mie pulci!
E va bene... non avrà fatto apposta... ad ogni modo
te ne puoi procurare delle altre anche subito, se proprio ci
tieni.
CLOWN DARIO
INFERMIERA
Dove?
Vai di là, nelle gabbie delle bestie, e te ne rifarai un
esercito, di pulci!
VECCHIA
(appare brevemente) Non fate male alle mie bestiole!
(Viene zittita).
CLOWNS
(in coro) Sssssst.
CLOWN DARIO
Sí, dalle bestie, ma cosa ci trovo, delle pulci
«amenovene», però!
9/27/2012
165
CLOWN BOB
Amenovene?
CLOWN DARIO
Ma sí! Pulci di una specie inferiore, piccole e
stupide. Le mie erano delle coronoves-mordex, esemplari
rarissimi, di una intelligenza superiore, razza bianca. Le
uniche che si possano ammaestrare.
CLOWN BOB
Perché rarissime. E dopotutto dove si troverebbero
’ste mordex?
CLOWN DARIO
Sull’uomo; solo sull’uomo... che, disgraziato, le
ha distrutte con gli insetticidi e i detersivi.
VECCHIA
(riappare) Come siamo cattivi pero!
CLOWNS
(in coro) Ssssssst!
Piccola cerimonia funebre. Tutti con il cappello in mano a
semicerchio attorno a Dario che finalmente riesce ad
accendere i quattro cerini.
CLOWN DARIO
La vostra memoria resterà scolpita per sempre
nei nostri animi. Quando, felici, zampettavate e pascolavate
sulla nostra epidermide. Voi eravate felici, e noi si divideva
con voi questa felicità. (Soffia sulle candeline).
9/27/2012 166
CLOWNS
(cantano in coro) Tanti auguri a te!...
Dario di scatto si gira e dà uno schiaffo all’unico clown che
non cantava.
INFERMIERA
Beh, ma qualcuna se ne sarà pur salvata.
CLOWN DARIO
Salvata? E dove? (Indica i clowns) Guarda i loro
volti indifferenti, non vedi che nessuno si gratta piú?
Guardati intorno.
INFERMIERA
(indicando il clown appollaiato sulla sbarra in
cima al letto) Beh, quello, per esempio, si gratta e come!
CLOWN DARIO
Che combinazione meravigliosa! Si gratta e nello
stesso tempo guarda le donne nude. Ehi tu, hai le pulci?
CLOWN CHARLIE
VECCHIA
Io no.
No, ha l’orticaria... ha mangiato le fragole. (Ride
sguaiata).
CLOWN DARIO
Vedi, vedi, non c’è proprio piú speranza.
L’umanità è senza pulci.
INFERMIERA
Coraggio. Troverai ancora delle pulci, verrà anche
per te la fortuna.
9/27/2012
167
CLOWN DARIO
Che fortuna? Non bestemmi, signorina, per
favore! Non ho mai avuto fortuna io in vita mia, neanche
con quelli piú stupidi. Ecco guardi: (a Bob) conosci il gioco
delle monetine?
CLOWN BOB
Certo, bisogna indovinare in che mano si trova la
moneta.
CLOWN DARIO
Esatto! (Comincia il gioco) Ecco, signore e
signori, una moneta e, piú precisamente, una moneta da
cento, che andiamo a deporre nel cavo della nostra mano
sinistra. Poi andiamo a deporla nella nostra mano destra. Noi
giriamo e rigiriamo, rigiriamo. La moneta è sempre qui.
Andiamo a deporla dall’altra parte, porla e riporla, mi
segue? Cambiamo, ritorniamo, riricambiamo, giriamo e
ricambiamo, giriamo cambiamo, giriamo cambiamo e op...
(offre all’esame i pugni chiusi) dov’è?
CLOWN BOB
(indicando senza esitare la mano sinistra) Là!
CLOWN DARIO
(dopo un attimo di imbarazzo riprende le sue
manipolazioni) Cambio, giro, rigiro e ricambio. Occhio
all’inganno. Op... Dov’è?
CLOWN BOB
Là.
9/27/2012 168
CLOWN DARIO
CLOWN BOB
Io al tuo posto sceglierei l’altra mano.
Niente da fare. Il mio istinto naturale mi dice che è
là.
CLOWN DARIO
Istinto naturale forse, ma nondimeno perverso e
male informato.
CLOWN BOB
Perché?
CLOWN DARIO
Un giorno, su mie precise indicazioni, un mio
cugino ha scelto questa mano e s’è trovato molto bene.
CLOWN BOB
Me ne frego di tuo cugino. Scelgo quella.
CLOWN DARIO
E va bene, l’hai voluto tu, peggio per te... hai
vinto! Facile aver fortuna con uno che non ne ha mai.
(Mostra la moneta che teneva nella mano indicata da Bob).
CLOWN BOB
Ma, se avessi indicata l’altra, avresti vinto tu, no?
CLOWN DARIO
Mi prendi anche in giro? Ma, se sono caduto
tanto in basso da indicarti questa mano, qua, come con mio
cugino, e tu non ci sei cascato?! Ebbene, anche se tu ci fossi
cascato, io avrei perso lo stesso. Perché? Perché sono
sfortunato: c’è una moneta anche in questa mano qua.
(Spalanca la mano e mostra la moneta) E allora per vincere
9/27/2012
169
come faccio, con una moneta per mano? Inutile, non ho
fortuna, non sono mai stato fortunato, io. (Esce sconsolato).
CLOWN BOB
È vero... certo non si può dire che sia nato con la
camicia. (Esce sghignazzando in falsetto).
CLOWN COLONNELLO VALERIO
VECCHIA
(voce f. c.) Avanti march!
Gli indiani, gli indiani, presto il fucile.
INFERMIERA
Ma no, ma no, cara signora, non sono gli indiani,
sono i fanti di marina.
VECCHIA
Ah, quelli che ammazzano gli indiani, allora va bene.
(Sparisce dietro alle tende).
Guidati dal colonnello clown Valerio entrano i clowns
soldati Arturo, Ezio, Secondo, Alberto e Romano. Indossano
tute mimetiche con ghirigori dai colori sgargianti che
ricordano, in grottesco, quelle dei marines; calzano elmi
enormi, imbracciano fucili a tromboncino. Eseguono una
marcia-esercitazione sul ritmo di una canzone marziale.
CLOWNS SOLDATI
Colonnello, colonnello, beneamato
9/27/2012 170
siamo pronti, facci fare ’sto colpo di Stato!
Uno-què, uno-què
ma che cosa aspetti ancora
il colpo di Stato
ormai lo fan tutti
è una pacchia...
e i democratici stanno zitti!
uno-què, uno-què.
Fan qualche smorfia, ma senza rumore
senza rumor.
(Volteggiano, eseguono passi raddoppiati, arresti saltati,
spaccate e assurdi dietro-front).
INFERMIERA
(piomba in scena urlando) Ma cosa c’è ancora?!
Siete impazziti? Ma vi sembra questo il momento e il luogo
per fare delle esercitazioni... con la signora che sta
morendo?
Ad eccezione di Valerio, i soldati escono a destra.
Rientreranno ad ogni «via» di Valerio. Attraverseranno il
palcoscenico, baionetta in canna come per infilzare Valerio
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171
che ogni volta si scanserà; i soldati proseguiranno la corsa e
spariranno nel letto della vecchia signora, che ad ogni
passaggio caccerà un urlo.
CLOWN COLONNELLO VALERIO
Mi dispiace ragazza, ma gli
ordini sono ordini. Via! Non si possono rimandare le
manovre della gloriosa fanteria da marina. Via!
VECCHIA
Ahoooooaa!
CLOWN COLONNELLO VALERIO
L esercitazione non può essere
sospesa, via! Salvo contrordini, via! Bisogna essere sempre
preparati a difendere il sacro suolo dal nemico che incombe!
Via!
L’ultimo a salire è Dario.
CLOWN
CHARLIE
(sempre sul baldacchino) Basta cosí:
completo! Delen, delen!
Il letto si sposta come un tram. Scompare tra le quinte, poi
riappare e avanza fin quasi al centro della scena.
9/27/2012 172
CLOWN COLONNELLO VALERIO
CLOWN DARIO
È un ordine, salvo contrordine!
Capolinea, prego scendere. (I soldati saltano dal
letto e attraversano il proscenio sempre di corsa per uscire
dall’altra parte, Dario fa il gesto cercare delle pulci
inseguendo ora uno ora l’altro mllitare) Dichiarare le pulci
prego. Niente pulci da dichiarare?
INFERMIERA
Beh, il contrordine ve lo do io: fuori dai piedi! Se
volete esercitarvi andate nell’altro piazzale dove ci sono le
gabbie dei gorilla.
VECCHIA
Oh no. Lascia che si esercitino... poveri ragazzi! ormai
mi hanno quasi svegliata. Vorrei bere qualcosa di caldo.
INFERMIERA
CLOWN BOB
Subito, subito, cara signora, un tè...
(entrando) Un tè per la signora. (Tira la corda
fissata al collo di Charlie, il clown che sta appollaiato sul
baldacchino del letto).
CLOWN CHARLIE
Delen, delen! Da bere per la signora!
CLOWN COLONNELLO VALERIO
Via! (Fa un gesto verso I alto).
Il letto torna a spostarsi verso destra.
9/27/2012
173
Si ripete la scena dell’assalto alla baionetta. Dario segue un
soldato cercandogli le pulci addosso.
CLOWN DARIO
Aspetta! Non avrebbe per caso qualche pulce? (Il
soldato esce sfiorando il letto. Dario seguendolo sbatte
invece la testa contro una delle colonne del baldacchino)
Ahio, che botta. Non ci sono piú pulci, neanche sui militari!
CLOWN COLONNELLO VALERIO
Via! (Tarda a spostarsi e una
baionetta gli si infilza nello stomaco) Aah, imbecille di un
cretino. Ma non lo conosci il regolamento articolo 382 bis: è
tassativamente vietato infilzare alla baionetta un proprio
superiore.
Riappare Bob con un secchio. Il clown Ezio prende il
comando delle operazioni.
CLOWN EZIO
Estratt’arm! (Dal ventre di Valerio esce, come da
una fontanella, un fiotto di sangue subito raccolto nel
secchio dal clown Bob). Tappo! (Fermano il fiotto con un
tappo). Rubinetto! (Sul tappo viene avvitato un rubinetto).
9/27/2012 174
Collaudo! (Viene aperto il rubinetto: scende uno zampillo di
sangue). Basta cosí, bloccare, bloccare!
Chiudono il rubinetto e Bob esce col secchio colmo di
sangue.
CLOWN COLONNELLO VALERIO
CLOWN EZIO
Il sangue degli eroi!
Mettetelo da parte, alla prossima occasione
andremo a versarlo sul campo dell’onore! Avanti march!
I soldati escono cantando «colonnello beneamato, siamo
pronti».
CLOWN DARIO
Signorina!
Il clown colonnello li precede ostentando il rubinetto che gli
esce sul ventre a mo’ di onorificenza.
L’infermiera apre le tende del letto. Appare la vecchia
seduta tra i cuscini. La ragazza tira la corda fissata al collo
di Charlie.
9/27/2012
175
CLOWN CHARLIE
Delen delen.
Da destra, appeso per le gambe al trapezio, arriva sparato a
testa in giú il clown Alberto che sorvola l’intera scena.
CLOWN ALBERTO
La signora ha suonato?
CLOWN CHARLIE
Un tè ben caldo e abbondante per la signora.
CLOWN ALBERTO
Subito, caldo e abbondante per la signora.
(Sempre appeso al trapezio sparisce tra le quinte, in alto).
CLOWN DARIO
Ben caldo e abbondante il tè per la signora!
CLOWN ALBERTO
(rientra sempre oscillando sul trapezio regge
un annaffiatoio che passa a Charlie appollaiato sul
baldacchino del letto) Pronti il tè per la signora. (Sparisce
nuovamente in quinta).
CLOWN DARIO
(dando ordini in tono perentorio) Versare il tè
caldo e abbondante nell’apposito imbuto. (Charlie vuota
l’annaffiatoio dentro un imbuto infilato nella colonna di
proscenio del baldacchino, che si rivela un tubo per
9/27/2012 176
grondaia, infatti dalla parte inferiore esce il tè, che viene
raccolto in un secchio dall’infermiera). Ecco che scende.
INFERMIERA
Manca il latte.
CLOWN DARIO
Il latte pastorizzato per la signora! (Tira la corda
di Charlie).
CLOWN CHARLIE
Delen, delen.
CLOWN ALBERTO
(portando sempre allo stesso modo il latte)
Pronti il latte pastorizzato per la signora!
CLOWN DARIO
È veramente pastorizzato? (Mette una mano nel
secchio e l’agita) Si, ma manca lo zucchero. Si vede a
occhio nudo che manca lo zucchero.
INFERMIERA
Zucchero per la signora! Delen, delen (ma, tirando
la corda, fa cadere Charlie dal baldacchino).
Charlie
piomba
al
suolo
con
tanto
di
capovolta
accompagnata dal classico rullo di batteria.
CLOWN CHARLIE
(alzandosi faticosamente) Ahia, esagerata! Mi
hai rotto tutta la campana!
9/27/2012
177
CLOWN ALBERTO
(sopraggiungendo sempre appeso al trapezio)
La signora ha suonato?
VECCHIA
Voglio lo zucchero... lo zucchero.
CLOWN ALBERTO
Via lo zucchero per la signora. (L’oscillazione
è rallentata, il cameriere non riesce a raggiungere la
quinta). Una spinta, prego, per lo zucchero, una spinta per lo
zucchero della signora! (Un clown salta sulle spalle di un
compagno ed esegue la spinta con grande forza). Grazieeee
per la spinta dello zuccherooooo!
L’altalena sorpassa la quinta, si sente un gran botto, urlo e
tonfo all’unisono. L’altalena torna in scena oscillando prima
del clown cameriere. Appese alla sbarra del trapezio sono
rimaste soltanto le scarpe dalle quali pendono calze e
pantaloni del clown cameriere.
CLOWN DARIO
È uscito!
CLOWN CHARLIE
Sospeso lo zucchero per la signora! (Tira la
corda da solo) Delen, delen. (Esce).
INFERMIERA
Mi spiace cara, dovrai berlo amaro!
9/27/2012 178
VECCHIA
Oh, no...
INFERMIERA
VECCHIA
Aspetta, te lo vado a prendere io!
(trattenendo la ragazza) Come sei buona tu... meriti
proprio un regalo: guarda lí sotto, c’è un baule con un abito
del ’25 (indica un cassettone) proprio come quelli che si
usano adesso. Prendilo, è tuo!
Oh, grazie signora. (Estrae l’abito dal cassettone)
INFERMIERA
Ma è splendido!
CLOWN DARIO
INFERMIERA
Del ’25? Fammici guardare se ha le pulci del ’25
Oh, che regalo meraviglioso. Me lo posso provare?
VECCHIA
Ma certo.
CLOWNS
(in coro, con toni morbosi) Ma certo! Ma certo!
INFERMIERA
CLOWNS
Mi spoglio e me lo provo.
(in coro) Sí spogliati, spogliati! Ohoooo, ohooo!
CLOWN DARIO
(che ha terminato di esaminare l’abito) Macché,
neanche una pulce del ’25!
INFERMIERA
(a Ezio) Ehi tu, ti spiace andarmi a prendere lo
zucchero per la vecchia signora?
CLOWN EZIO
Sí, vado, ma tu aspetta a spogliarti, che voglio
vedere anch’io!
9/27/2012
179
INFERMIERA
Vai tranquillo, ti aspetto... oh, che regalo
meraviglioso! (Va verso la carovana).
I clowns, eccitati, si preparano ad assistere allo spogliarello,
ansimano vistosamente.
CLOWN COLONNELLO VALERIO
(entrando disperato) Assassini,
assassini!
CLOWN DARIO
Per favore, non cominciare con la politica, e
lasciamoli respirare un po’.
CLOWN COLONNELLO VALERIO
La jena sta crepando! Qualche
criminale le ha dato da mangiare un chilo di carne fresca!
CLOWN DARIO
VECCHIA
Carne fresca alla jena! Ma è un veleno!
Datele da bere una tazza di acqua e sapone con la
lisciva.
La ragazza è entrata nel carrozzone. Si vede la sagoma del
suo corpo attraverso i vetri arancioni, violetto e verde
smeraldo. I clowns si sono messi tutti seduti, su piú file
davanti allo schermo improvvisato, come se fossero al
9/27/2012 180
cinema. Arriva un clown con un’anta di porta, si mette
seduto in prima fila e spia lo spogliarello da dietro la porta
con l’occhio incollato alla serratura.
CLOWN BOB
Che fai con quella porta?
CLOWN ARTURO
Mi spiace, ma se non guardo dal buco non mi
diverto.
CLOWNS
(in coro andando in estasi) Ohooooo, ohooooo,
ohooooo.
Ogni indumento sfilato dalla ragazza è commentato dai
sospiri dei clowns, quasi un lamento. Anche la vecchia si
lamenta in contrattempo. Dario improvvisa un blues.
VECCHIA
Ahiaoooooo...
CLOWN DARIO
VECCHIA
Chi stona?
La carne fresca... no... non dovevate darglielaaaaa!
CLOWN BOB
(presso al letto) La vecchia ha una crisi!
CLOWN DARIO
Proprio adesso, porco boia!
9/27/2012
181
La ragazza, ricoprendosi alla bell’e meglio con il vestito
nuovo, esce dal carrozzone rapidissima, si riveste strada
facendo. I clowns si alzano.
(ad un clown) La siringa presto... prepara la
INFERMIERA
siringa!
Rientra il clown dello zucchero, è trafelato.
CLOWN EZIO
Ecco lo zucchero dolce... ma come... si è già
spogliata e rivestita? Porca vacca!
CLOWN DARIO
CLOWN EZIO
Alla porca!
CLOWN DARIO
CLOWN EZIO
(aggressivo) A chi vacca?
E chi è la porca?
Lei... quella lí! (indica la ragazza).
CLOWN DARIO
Bravo, hai indovinato!
Si stringono reciprocamente la mano.
INFERMIERA
Forza con ’sta siringa! Sei pronto?
9/27/2012 182
Prontissimo!... Facciamo un piccolo massaggio
CLOWN DARIO
preparatorio?
Ma certo. (Si protende verso la vecchia per
INFERMIERA
aiutarla a mettersi su un fianco. Il clown massaggia il
sedere della ragazza). Che fai disgraziato! Mica è per me
l’iniezione!
Lo so, lo so, a te faccio solo il massaggio!
CLOWN DARIO
(Riceve un gran pattone, si ritrova lontano piroettando. Lo
blocca il clown Ezio che riceve la siringa nel posteriore.
Per togliere la siringa Dario assume la posizione di
schermitore, poi la «svita» e si sente il rumore di un tappo
che esce dalla bottiglia. Dario, osservando l’ago della
siringa) Perché poi le fanno a forma di cavatappi?
CLOWN EZIO
È morfina?
CLOWN DARIO
CLOWN EZIO
Sí, scusa non c’era altro.
Ohoooo, che buona! Fammene ancoraaaa!...
ancora! (Si infila la siringa da solo).
CLOWN DARIO
CLOWN EZIO
Self-service! Sei un drogato?
Sí!
CLOWN DARIO
Non ti vergogni?
9/27/2012
183
CLOWN EZIO
Sí, mi vergogno, mi vergogno moltissimo, è per
questo che mi drogo! (Esce, trascinandosi dietro Dario che
cerca invano di togliergli la siringa dal sedere. Ezio grida
in quinta).
VECCHIA
(geme) Aoohhho!
INFERMIERA
Si sente male!... La siringa, presto la siringa!
CLOWN DARIO
(rientrando con in mano i pantaloni di Ezio e la
siringa ancora da estrarre) Ha i pantaloni prensili! (Sfila la
siringa dai pantaloni).
VECCHIA
No, non voglio la puntura... passa, è già passato! Come
è gentile questa ragazza ad occuparsi cosí di me.
I clowns sono rientrati e si siedono attorno al letto della
signora.
CLOWN CHARLIE
Sí, sí è gentile! Regalale un altro vestitino,
signora, che poi lei se lo prova e noi vediamo.
CLOWNS
(in coro) Ohoooo sí, regalaglielo, regalaglielo.
VECCHIA
Ahooo! Questa volta ci siamo, è la fine.
9/27/2012 184
CLOWNS
(in coro, con una specie di lamento ritmato) È la fine:
era cosí buona... oh! com’era buona!
Entra Valerio, sopra il costume da clown una giacca da
frack.
CLOWN VALERIO
CLOWN
DARIO
Aria, aria! Cos’è questo mortorio!?
È per via dell’avvoltoio. (Continua la
spiegazione in grammelot con accento americano, dal
discorso farfugliato e completamente a soggetto, si intuisce
che l’avvoltoio vorrebbe mangiarsi la vecchia e per
piombare su di lei si trasforma in un aereo a due motori,
uno anteriore e uno posteriore. Il grammelot continua
descrivendo le varie peripezie dei due motori che non
funzionano. Dario disperato) Non funziona! Capito?
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
Non molto.
Uno straniero!
I clowns ridono.
9/27/2012
185
CLOWN VALERIO
Forza! Fate prendere aria alla stanza: sta per
arrivare il medico... Mettete a posto il letto, cambiate le
lenzuola... (I clowns partono in tutte le direzioni. Rivolto
alla ragazza che indossa l’abito del ’25) E tu cosa fai con
quel vestito indecente? Toglitelo!
CLOWNS
(in coro) Oh sí, toglitelo, toglitelo...
La ragazza torna verso il carrozzone. I clowns la seguono.
CLOWN VALERIO
E voi dove andate?... presto, aiutatemi a
sollevare la signora... Su cara, tirati su... Forza, cosí...
piano... Mettiamola a sedere sul trono.
La sistemano sulla lavatrice che ha per schienale il
frigorifero.
CLOWN DARIO
VECCHIA
Il trono per la signora!
È proprio inutile che facciate venire il medico... Tanto
per me è finita.
CLOWN DARIO
Quadro !
9/27/2012 186
I clowns corrono a sedersi per godere lo spogliarello. Entra
quello con la porta.
CLOWN VALERIO
Ma che dici: finita?
I clowns sospirano con toni asmatici.
VECCHIA
Sí, sí, ho una strana sensazione... (Due clowns vestiti
di nero, armati di scale, stanno addobbando con drappi
funerei le trabeazioni del letto, la porta-finestra del
carrozzone e l’ingresso della gabbia. Dall’alto calano
drappi neri a mo’ di «sandaline»). Qualcosa mi dice che sto
per andarmene.
CLOWNS
(in coro, sempre presi dallo spogliarello) Ma no, ma
no!... Siiii! Noooo!
CLOWN VALERIO
(alla vecchia) Non metterti in testa simili idee,
per favore! Un po’ di malessere e pensi subito alla
catastrofe!
9/27/2012
VECCHIA
187
Hai ragione, forse è la gran debolezza che mi fa vedere
tutto cosí nero.
La scena è infatti completamente parata a lutto.
CLOWNS
(in coro) Ma no, ma no! Oh sí, oh no!
L’esibizione è finita, la ragazza esce tutta in nero, altre
ragazze entrano in nero con sciami in testa. I clowns
indossano all’istante mantelli lunghissimi neri. Ognuno ha
una candela in mano. Uno degli addobbatori fa roteare un
turibolo. Pedalando su un monociclo rientra il cameriere
Alberto, ha la testa fasciata.
CLOWN ALBERTO
La cena per le esequie è pronta... vogliamo
servirla?
CLOWNS
(in coro) Ma no, ma no, fra poco.
CLOWN ALBERTO
Qui c’è la tazza con acqua e sapone con
lisciva per la jena. (Posa la tazza sul frigorifero).
9/27/2012 188
Entra Ezio con una macchina fotografica a soffietto con
relativo treppiedi sulle spalle, un lenzuolo bianco che servirà
per addobbare la signora da statua della libertà. Nello stesso
momento esce la ragazza dal carro, è vestita a lutto.
CLOWN EZIO
Una foto ricordo, facciamole una foto ricordo
come ai bei tempi.
CLOWN BOB
Sí, sí facciamole fare la statua della libertà.
CLOWNS
(in coro) La libertà, la libertà!
VECCHIA
No, la libertà no, non ce la faccio piú.
CLOWN VALERIO
Ce la fai, ce la fai benissimo... ecco qui, sul
basamento... il lenzuolo!
L’addobbano con un ampio lenzuolo alla maniera delle
statue greco-romane, tutta un panneggio.
CLOWN EZIO
La corona!
Le mettono in testa la classica corona della libertà
americana.
9/27/2012
189
CLOWN SECONDO
CLOWN DARIO
Eccola!
Ci manca la fiaccola!
CLOWN ARTURO
Questa va benissimo.
Le mettono in mano una bottiglia di coca-cola.
CLOWN DARIO
(costringendola a sollevare il braccio) piú su, piú
su.
VECCHIA
Reggetemi che casco, non mi reggo.
CLOWN BOB
Sí che ti reggi.
CLOWN EZIO
Pronti per la foto? Al tre mollate. Uno, due, tre.
Gran lampo, è scattata la foto.
VECCHIA
Mi gira la testa...
CLOWN DARIO
INFERMIERA
meglio.
Ah, ah, ah, la libertà ubriaca!
(alla vecchia) Vedrai che domani starai di nuovo
9/27/2012 190
CLOWN CHARLIE
(entrando con una corona mortuaria) Sono
arrivate le corone. Dove le metto?
CLOWNS
(in coro) Ssssst. (Gli strappano la corona, la fanno
roteare lungo la scena come se fosse un cerchio).
VECCHIA
Cos’è quella?
CLOWN BOB
Niente, è per gli esercizi! (Due acrobati saltano a
pesce attraverso la corona). È il cerchio della morte.
VECCHIA
Ho i brividi...
CLOWN VALERIO
Ecco, metti sulle ginocchia questa bella
coperta calda.
In verità la coperta è una cappa da catafalco, nera con ricami
d’argento che disegnano il classico teschio con relative ossa
in croce.
VECCHIA
Siete tutti cosí buoni. .. che proprio mi dispiace
dovervi lasciare.
CLOWN VALERIO
Ah, ma sei fissata co’ sto fatto di doverci
lasciare... Tu sarai ancora la nostra signora per chi sa quanto
tempo.
9/27/2012
191
CLOWN DARIO
Certo che il tempo vola, eh? (Il clown viene
preso a scapaccioni).
Nel frattempo le donne hanno terminato di cambiare le
lenzuola al letto. Un prete, clown-Bob, seguito da un
chierico, clown-Ezio, entra biascicando in latino.
CLOWN BOB PRETE Requiem
CLOWNS
aeternam dona eis Domine...
(in coro, come rispondendo alla giaculatoria) Ma no,
ma no!
VECCHIA
Eppure qualcosa mi dice... Non dico... Forse saranno
solo sensazioni...
CLOWNS
(in coro) Ma no, ma no!
CLOWN VALERIO
Ehe, se dài retta alle sensazioni, non ti salvi
piú cara signora... Requiem aeternam...
CLOWNS
(in coro) Ma no, ma no!
CLOWN EZIO
(con un urlo disperato) Ahah!... Non c’è piú...
Povera signora, era cosí buona, ahah!
CLOWN ARTURO
CLOWN EZIO
Sta’ zitto, cretino, non è ancora ora!
E che c’entra, io mi allenavo!
9/27/2012 192
CLOWNS
(in coro) Ma no, ma no!
Il prete estrae dal secchio d’argento dell’aspersorio una
bombola spray, con la quale esegue la benedizione.
L’orchestra attacca Dies irae.
VECCHIA
Che suonano quelli?
CLOWN VALERIO
VECCHIA
In latino?
CLOWN VALERIO
CLOWNS
Latino ballabile.
(in coro) Ballabilissimo!
CLOWN DARIO
CLOWNS
Canzonette, cara, ballabili!
Su, facciamo divertire la signora... (Cantano).
(in coro) Allegria... Dies irae, dies illa...
Due clowns – Alberto e Charlie – afferrano la vecchia e la
sollevano dal trono. L’orchestra trasforma il Dies irae in
ritmo rock.
VECCHIA
No, grazie, io non ballo... dove mi portate?... Ho
freddo...
9/27/2012
193
Scoprono all’istante una grossa cassa da morto appoggiata
su di un catafalco, il tutto scorre su ruote.
CLOWN BOB PRETE
(scoperchiando la cassa) Ti mettiamo piú
comoda... distesa.
CLOWNS
(in coro) Dies irae, dies illa...
Dalla cassa scoperchiata spunta un teschio.
TESCHIO (movendo
la bocca in un ghigno) Ehi dico, è occupato!
CLOWN BOB PRETE
(strofinando un grosso fiammifero sul
parietale del teschio) Cuccia! Stai buono, cranio! (Accende
un cero).
VECCHIA
Non siete stati mai tanto premurosi con me... voi mi
nascondete qualcosa.
CLOWNS
VECCHIA
(in coro) Ma no, ma no...
Oh, m’è venuto sonno tutt’a un tratto... ma c’è troppa
luce... vi spiacerebbe chiudere le imposte?
9/27/2012 194
CLOWNS
(in coro) Ma figurati signora, è un piacerel (Abbassano
il coperchio della cassa).
CLOWN DARIO
Via con i chiodi da dodici! (Un altro clown
arriva con grossi chiodi e martelli. Tutti inchiodano il
coperchio. L’orchestra sottolinea i ritmi incalzanti. Squilla
il telefono con un trillo lamentoso e ingolato). Telefono!
Afono!
CLOWN SECONDO
Pronto? Chi è? (Rivolto ai clowns) È il
colonnello: è per la signora.
CLOWN DARIO
La signora è già imballata.
CLOWN SECONDO
È il colonnello... dice che è urgente... nel circo
qui vicino al nostro stanno facendo le elezioni per il nuovo
direttore. Chiede se può intervenire a mettere ordine con gli
elefanti.
CLOWN DARIO
Con gli elefanti no! (Afferra la cornetta del
telefono) Colonnello, non sa che abbiamo firmato il trattato
per la non-proliferazione degli elefanti? Intervenga, ma
adoperi animali convenzionali!... Non voglio grane io.
(Dalla cornetta esce un breve gracchiare). Arrivederci.
9/27/2012
195
Dalla cassetta del vecchio telefono, attraverso uno sportello
dhe si spalanca di scatto esce una mano che stringe quella di
Dario. Lo sportello si richiude.
CLOWN EZIO
Ad ogni modo bisogna che ci sbrighiamo, quelli
stanno già spulciando i voti!
CLOWN DARIO
(eccitato all' istante) Spulciando? Ehe, chi sta
spulciando? Dove spulciano?
CLOWN ALBERTO CAMERIERE
(entra di corsa con un gran
vassoio) Possiamo servire?
CLOWN ROMANO
(a sua volta entra di corsa dal lato opposto
anch’egli con un gran vassoio)... La cena delle esequie?
I due si scontrano al centro della scena: gran cascata di
cocci. Poi silenzio. Si forma un capannello come per gli
incidenti stradali.
CLOWN BOB
Quanti anni aveva?
CLOWN SECONDO
CLOWN BOB
Chi?
Il servizio frantumato.
9/27/2012 196
Una trentina, credo.
CLOWN SECONDO
CLOWN BOB
Peccato, ancora cosí giovane... Chissà la sua teiera,
poveraccia.
CLOWN ARTURO
CLOWN BOB
No niente teiera... non l’hanno mai avuta...
Tutte tazzine orfane? Beh, meglio cosí!
CLOWN ARTURO
Se ne è salvata almeno qualcuna?
Sí, due tazzine e un piattino.
CLOWN ALBERTO
INFERMIERA
Bisognerà indire una sottoscrizione.
CLOWN ARTURO
Ci penserà la televisione.
CLOWN CHARLIE
(che ha ritrovato la tazza dell’acqua-sapone e
lisciva per la jena) Guardate, qui c’è una tazza che s’è
salvata!... È ancora piena! (Trangugia il tutto in un fiato).
CLOWN ALBERTO
CLOWN CHARLIE
No! È quella con la lisciva e il sapone!
Infatti mi sembrava mancasse un po’ di
zucchero. (Esegue un salto mortale all’indietro e casca a
terra rantolando).
CLOWN ARTURO
(annuncia l’entrata in scena di un clown in
nero – Dario – seguito da un assistente – Ezio) Ecco il
medico!
9/27/2012
197
CLOWN BOB
Bravo dottore, è arrivato giusto in tempo... (Indica
il clown a terra) Ha bevuto acqua e sapone con correzione
di lisciva.
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN BOB
Perché?
E chi lo sa... non era neanche uno che si lavasse poi
molto!
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN BOB
Bisogna dargli subito l’ossigeno.
L’ossigeno, perché?
CLOWN DARIO MEDICO
Perché con tutta quell’acqua e sapone, se
non altro farà le bolle!
CLOWNS
(in coro) Oh, sí, le bolle! Facciamogli fare le bolle!
Viene portata una bombola: trucco delle bolle che escono
dalla bocca del clown volando per tutta la scena.
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN VALERIO
E la signora come sta?
Lo chiediamo a lei... è lei il medico!
CLOWN DARIO MEDICO
Come, sono il medico? Sono il medico?
E nessuno mi dice niente... ho un diploma e me lo si tiene
nascosto. Presto una sedia, uno sgabello per il medico!
9/27/2012 198
Posso sedermi tranquillo? (Tutti si dànno da fare a cercare
sedie, compresi i due dell’incidente, mentre Dario si siede
tranquillo sul vuoto rimanendo sospeso grazie alle code
rigide del suo frack: in poche parole ogni coda nasconde
un’armatura in ferro, che funge da gamba d ‘appoggio).
Dicevo, dov’è la vecchia?
È lí dentro (indica la cassa). Ha detto che
CLOWN VALERIO
voleva riposare.
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN VALERIO
Sí!
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN VALERIO
INFERMIERA
Ha messo la sveglia?
Per quando?
Per il giudizio universale! Ah, ah, ah!
Zitti, che la svegliate!
CLOWN DARIO MEDICO
Bisognerà pur svegliarla, se la dobbiamo
visitare. (Seguito dall’assistente va a bussare al coperchio)
Si può? Ehi della cassa, c’è nessuno?
CLOWN
VALERIO
Guardino che cosí non sente, c’è il
campanello, lí, sulla sinistra (indica la cassa nella parte
terminale).
9/27/2012
199
CLOWN DARIO MEDICO
Già è vero! (Suona) C’è anche la
targhetta.
VOCE VECCHIA
(dall’interno) Angela, suonano, vai ad aprire,
sbrigati!
VOCE CAMERIERA
(sempre dall’interno) Subito, signora! Mi
sbrigo... stavo dando giú la cera. (Si apre uno sportello sul
fianco della cassa, spunta la testa della camerierainfermiera) Chi è, cosa desidera?
CLOWN DARIO MEDICO
Siamo il medico e il suo assistente... La
signora è in cassa?
CAMERIERA
Sí, s’accomodino... ma si puliscano i piedi, che ho
appena dato giú la cera. (Scompare, richiude lo sportello).
Il coperchio della cassa si solleva a somiglianza di un
cofano di automobile. Vien messo il fermo. Una nuvola di
vapore esce con violenza, tanto da fare immaginare la
presenza di un motore che sta andando arrosto. Velocissimo
il medico afferra un imbuto offertogli dall’assistente, quindi
per mezzo di un innaffiatoio versa acqua nell’immaginario
radiatore.
9/27/2012 200
CLOWN DARIO MEDICO
Accidenti, come beve!
CLOWN EZIO ASSISTENTE
CLOWN DARIO MEDICO
Le avete misurata la febbre?
CLOWN EZIO ASSISTENTE
CLOWN DARIO MEDICO
E come scotta!
No, non si può!
Come: non si può?
CLOWN EZIO ASSISTENTE
Appena le mettiamo in bocca ill
termometro, lo inghiotte senza nemmeno masticarlo. Aha,
aha, aha...
CLOWN DARIO MEDICO
Oho! Santa! Aha, aha! Manda giú un
termometro di vetro con tutte le cifre in rosso, un colore cosí
tendenziosamente politico.
CLOWN BOB
Che donna! Ha l’argento vivo addosso!
CLOWN DARIO MEDICO
Oh! Santa! (Infilandosi lo stetoscopio,
rivolto alla vecchia) Provi a tossire signora. (Flebile tosse).
... piú forte. (c. s.)... macché, non ce la fa! Megafono!
(L’assistente gli passa il megafono). Tossisca qui dentro
signora. (c. s.) Ancora troppo debole! (All’assistente)
Aiutala con la manovella.
9/27/2012
201
L’assistente
estrae
dal
valigione
una
manovella
d’avviamento e la va ad applicare sul davanti della cassa.
Quindi comincia a girarla per la messa in moto. La vecchia
comincia a tossire colpi secchi e ansimati in controtempo,
classici dei motori imballati.
VECCHIA
Cheach... ahaha! cheach... ahahahahe... cheacha...
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWN BOB
È ingolfata!
E se provassimo a darle una spintarella... tutti
insieme?
CLOWN DARIO MEDICO
Macché spintarella! Deve andare da
sola!
VECCHIA
(cominciando ad ingranare) chea... chach... creach...
La cassa ha qualche sobbalzo. Dall’alto scende una bottiglia
di spumante appesa ad un filo. Una ragazza con fiori tra le
braccia afferra la bottiglia e la va a sbattere contro la «prua»
della cassa, si sente urlare la sirena della nave! tutto il
complesso catafalco - cassa da morto si mette in moto
scivolando lungo il proscenio come in un vero varo.
9/27/2012 202
Percorre alcuni metri, si ferma. L’orchestra ha intonato una
marcia trionfale.
CLOWNS
(in coro) La va, la va... no, non va!
RAGAZZA
Che ne dice, dottore?
CLOWN DARIO MEDICO
Cosa volete che dica. Lo vedete anche da
voi: è un disastro! Se volete un mio consiglio disinteressato
e onesto: questa è da buttare. (Rivolto ammiccante al
pubblico) È un’allegoria!
CLOWNS
(in coro) Buttiamo la vecchia?
VECCHIA
(spuntando appena dalla cassa) Oh no, non mi buttate!
TESCHIO
(spuntando a sua volta) No, non ci buttate!
CLOWN DARIO MEDICO
Buoni, buona nonnina. (Costringe nonna
e teschio a ritirarsi dentro alla cassa).
CLOWN VALERIO
Perché buttarla, non c’è proprio piú niente da
fare?
CLOWN DARIO MEDICO
Oh sí, si potrebbe, con due o tre
interventi, eseguendo il ricambio totale del circolatorio... il
riciclaggio!
VECCHIA
Oh, sí, fatemi il riciclaggio.
9/27/2012
TESCHIO
CLOWNS
203
Anche a me, anche a me il riciclaggio.
(in coro) Buoni, buona nonnina. (Al teschio,
sferrandogli una gran pacca) E tu chiudi le mandibole!
CLOWN DARIO MEDICO
Ma vi viene a costare un occhio della
testa... e non ne vale proprio la pena. A ’sto punto allora, vi
conviene prenderne una nuova!
CLOWN BOB
Una vecchia signora nuova?
CLOWN DARIO MEDICO
Eh sí, questa ormai ha fatto il suo tempo:
è da buttare!
CLOWN VALERIO
VECCHIA
E non si potrebbe darla dentro in cambio?
Oh sí, datemi dentro in cambio!
Fa per spuntare il teschio, ma viene colpito da una
martellata. Scompare all’istante.
CLOWN DARIO MEDICO
CLOWNS
E chi ve la prende?
(in coro) È da buttare!
CLOWN VALERIO
Ma, nossignori! Qui non si butta un bel niente!
Si sente un grido isterico in scena.
9/27/2012 204
RAGAZZA
(uscendo da sotto il letto vestita della sola federa del
cuscino) Ah, ah! Mi violenta, mi vuol violentare!
CLOWN ARTURO
RAGAZZA
Chi ti vuol violentare?
Un negro, lí, lí sotto. (Indica il letto).
Il negro in questione viene trascinato fuori di peso – Alberto
con maschera.
CLOWN DARIO DOMATORE
Un negro? Fatemi vedere se ha delle
pulci!
CLOWN VALERIO
Animale, cosa ci facevi là sotto tu?
ALBERTO NEGRO Niente...
curavo le macchine!
CLOWN DARIO DOMATORE
Che macchine? Non mi vorrai far
credere che sotto il letto ci sia un posteggio? Ah, ah! eh sí,
c’è, sarà certamente abusivo.
CLOWN ALBERTO NEGRO
No, no, autorizzato... è dell’Aci. Ecco
il permesso.
CLOWN ARTURO
Cara, basta piangere, dicci piuttosto perché
gridavi... Che ti ha fatto quel delinquente?
9/27/2012
205
RAGAZZA
Mi ha strizzato l’occhio... tre volte... con intenzione.
CLOWN BOB
CLOWNS
Ah carogna porco... Iinciamolo!
(in coro) Linciamolo, linciamolo!
Sí, sí, linciamolo, tanto non ha
CLOWN DARIO DOMATORE
neanche una pulce! E poi era per la pace, i diritti civili e la
non violenza.
CLOWN ALBERTO NEGRO
No, pietà... non I’ho fatto con
intenzione, è perché ho un tic nervoso, fin dalla nascita!
Ecco
qua...
Aspettate:
ho
un
certificato,
rilasciato
dall’istituto nevrotici. (Consegna il documento).
CLOWN VALERIO
(controllando il documento) Non c’è niente da
dire, è tutto in regola. C’è perfino il timbro sui diritti civili.
Si è solo dimenticato di farlo forare... ma rimediamo subito.
(estrae una grossa pistola e spara nel centro del foglio.
Buca anche la testa del clown negro che sta dietro) Eccolo
bucato, adesso sí che è in regola.
Il clown guardone si pone dietro la nuca del negro colpito
all’altezza del foro.
9/27/2012 206
CLOWN BOB
Che fai?
CLOWN SECONDO GUARDONE Guardo
dal buco, chissà che non ci
sia qualche donna che si spoglia!
CLOWN
BOB
(colpendolo con una terribile martellata)
Birichino!
CLOWN ARTURO POLIZIOTTO
(arriva preceduto da un ululato di
sirene) Chi l’ha ammazzato?
CLOWN VALERIO
Io: ha disonorato la ragazza... e si rifiutava di
fare il servizio militare con la scusa che è sacrestano alla
parrocchia dei maomettani.
CLOWN ARTURO POLIZIOTTO
Bene, lo dirai al Giudice: sei in
arresto!
Dalla cassa da morto sorge all’istante un Giudice con tanto
di parrucca e pettorina – Dario. Batte con violenza la
mazzuola sul catafalco, che ad ogni botto scorrerà avanti e
indietro lungo il palcoscenico, spinto dal poliziotto.
CLOWN DARIO
l’aula!
GIUDICE Silenzio! Silenzio o faccio sgomberare
9/27/2012
207
CLOWN EZIO CANCELLIERE
(portando in scena un leggio con
libro) In piedi, è entrata la corte!
CLOWN DARIO
GIUDICE Seduti! Avanti il colpevole! Nessun
colpevole? Avanti l’accusato! (Il personaggio in frack viene
portato davanti al Giudice). Sei tu l’accusato? Hai qualcosa
da dire? Niente da dire! Ci sono testimoni? No, niente
testimoni.
CLOWN BOB
Io veramente ero presente...
CLOWN DARIO
GIUDICE Non mi interessa! Ho detto niente
testimoni! Silenzio o faccio sgomberare l’aula e avocare
l’inchiesta! L’accusa? Niente accusa. Andiamo avanti. I
parenti della vittima? Ci sono parenti?
CLOWN ROMANO (secondo
CLOWN DARIO
clown negro, fa un passo avanti) Io!
GIUDICE Sei un parente? Vattene, non voglio
nepotismi qua dentro. Dunque tagliamo corto. (Rivolto al
l’accusato) Sei reo confesso, quindi colpevole. perciò non ci
resta che fare il conto di quanto devi pagare alla giustizia.
Cancelliere, scrivi: uomo ammazzato fa centomila piú
l’ergastolo. Aveva titoli di studio?
CLOWN EZIO CANCELLIERE Sí,
titolo di studio superiore.
9/27/2012 208
GIUDICE Allora aggiungi: trecentomila di multa
CLOWN DARIO
piú sedia elettrica.
CLOWN VALERIO
Ma che titolo di studio superiore! Aveva fatto
appena le tecniche!
CLOWN DARIO
GIUDICE Bene, allora aggiungi solo trentamila di
multa, fermo restando la sedia elettrica.
CLOWN SECONDO
Mi oppongo! C’è incongruenza di valore: le
trentamila di multa non reggono il permanere alla sedia
elettrica.
CLOWN DARIO
GIUDICE Osservazione accolta: via la sedia
elettrica, mettici una sedia semplice con braccioli... piú
l’ergastolo a vita. Scritto?... Andiamo avanti. (Rivolto al
clown che sposta di continuo la cassa e il catafalco lungo la
scena) Non troppo: la vittima aveva prestato servizio
militare?
CLOWN BOB
Sí, e aveva anche combattuto con onore in difesa
della patria sui fronti: ovest, sud-ovest e nord, nord-est,
ovest, guadagnandosi anche una medaglia.
CLOWN DARIO
GIUDICE (rivolto all' accusato) Ah, ah, sei
sfortunato, ragazzo... mi dispiace per te, si torna alla sedia
9/27/2012
209
elettrica senza braccioli, piú quattrocentomila di multa!
Questo ti insegnerà ad informarti preventivamente sullo
stato di servizio di quelli che vuoi ammazzare. (Al
cancelliere ) Fate inviare un mio personale telegramma di
cordoglio ai parenti dello scomparso. Era graduato?
CLOWN BOB
No, semplice soldato.
CLOWN DARIO
GIUDICE Non ha importanza. Questo non cambia
nulla, per quanto riguarda la multa che resta di
quattrocentomila e resta anche la sedia elettrica, che verrà
alimentata da una dinamo per biciclette sulla quale egli
stesso dovrà pedalare: pedala, pedala, la dinamo si carica ed
a un certo momento zac... mamma la scossa. E in discesa
poi: aiuto, aiuto brucia, frena, frena... senza freni cosí
impara!
CLOWN
VALERIO
Vostro onore, mi oppongo! È stato
combattente, sí, ma professava la religione mussulmana.
CLOWN DARIO
GIUDICE Mussulmana? E con questo? Non c’è
forse piú libertà nel nostro carrozzone? I mussulmani sono
uomini come noi... quasi come noi! Per di piú hanno il
petrolio che serve a noi. E quando dico petrolio, in piedi!
9/27/2012 210
Cappello! Inchino! (Con tono perentorio) Petrolio!...
Cappello!... Inchino!... Cappello... Seduti! (I clowns
eseguono di scatto). Quindi niente discriminazione, nessuno
sconto di pena. Anzi, ancora una parola e dalla bicicletta gli
tolgo anche il manubrio, i parafanghi e la pompa di aria
compressa, cosí dovrai gonfiartela con la bocca! Chiaro?
Bene, allora tiriamo le somme. (Rivolto al cancelliere)
Mettigli a parte il coefficiente di razza. Di che razza era?
TUTTI I CLOWNS
CLOWN DARIO
Era negro, uno sporco negro!
GIUDICE Razza di incivili, bestie ignobili, se vi
sento ancora esprimervi in certi termini in mia presenza vi
faccio arrestare in massa. E poi vi lagnate se i negri vi
assaltano i supermarket! (Per tutto il processo Arturo spinge
il catafalco su ruote avanti e indietro, in direzione della
persona alla quale il Giudice si rivolge. Ora, preso dalla
foga del discorso, la fa viaggiare avanti e indietro con scatti
violentissimi tanto da far perdere l’equilibrio a Dario. La
parrucca da Giudice gli si mette per traverso). Oh, oh, che
mare! (Rivolto al poliziotto) Rientra in porto! (Rivolto di
nuovo ai clowns) Avete ammazzato un uomo... pardon, un
9/27/2012
211
negro... che aveva combattuto per il suo... nostro paese...
quindi dovete pagare (guarda verso la lavagna dove Ezio sta
facendo dei conti complicati) dovete pagare... vediamo...
faccio il totale... 27, 27, 31, 34 abbasso il 4, 21, 27, 39.
Abbasso il 3, no abbasso il 6. Abbasso quello che mi pare:
fa 2832, arrotondo a 2500. Dovete pagare 2500 baiocchi se
volete tornare in libertà, altrimenti vi do 10... dico 10 giorni
di galera, avanti scegliete.
Pago, pago senz’altro: eccole un biglietto da
CLOWN VALERIO
5000.
CLOWN DARIO
GIUDICE Me ne bastano 2500. La metà insomma.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
GIUDICE E io non ho il resto da darvi.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
Purtroppo non ne ho di moneta.
Be', una soluzione ci sarebbe.
GIUDICE Quale?
CLOWN VALERIO
Questa! (Spara sul secondo clown negro.
L’azione del proiettile che esce dalla pistola e raggiunge il
negro è rallentata: si vedrà il proiettile uscire dalla canna,
avanzare lento ma inesorabile fino a colpire il negro che
9/27/2012 212
cade a terra, come in una progressione del «ralenti»
cinematografico). Siamo pari?
CLOWN DARIO
GIUDICE Senz’altro! La seduta è tolta!
CLOWN OSCAR CANTANTE
È indegno! E la chiamate giustizia
questa? È uno schifo!
CLOWN ARTURO POLIZIOTTO
Come ti permetti tu, lurido
capellone!
CLOWN
DARIO
GIUDICE Zitto! Come ti permetti tu di
interromperlo! Nel nostro carrozzone, mettetevelo bene in
testa, tutti hanno il diritto insindacabile di protestare contro
chicchessia! Con tutti i mezzi: canti, balletti, assemblee
libere, pubbliche e private, per le strade o al palazzo delle
belle arti, davanti a tre persone o a milioni. Vuoi protestare,
ragazzo? Fai pure, nessuno oserà toccare un solo capello
della tua folta chioma.
Grida di gioia generale. La polizia spinge in quinta il
tribunale catafalco con il Giudice dentro. I clowns si
dispongono seduti a semicerchio e ascoltano la canzone
Zulu e Bantu’.
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213
CLOWN OSCAR CAPELLONE (canta)
Li hai portati qui tu; i Bantú, gli Zulú zan, zan!
Come schiavi, uomo bianco
Li hai fatti lavorare come negri per te zan, zan!
Come bestie li hai trattati, frustati,
Sfruttati, sfottuti
zan, zan!
Rivenduti, uomo bianco.
Poi ti sei accorto che sapevano cantare e suonare
Mica male, per te
zan, zan!
E ballare
zan, zan!
Uomo bianco, per te
Che sapevano saltare: salto in lungo zan, zan!
Cento metri in dieci netti, per te zan, zan!
Uomo bianco, per te
zan, zan!
Che alla guerra ci sapevano anche fare
Combattere e sparare, per te
Ammazzare
zan, zan!
Uomo bianco, altra gente, per te zan, zan!
Ma sempre a calci in faccia li hai trattati zan, zan!
9/27/2012 214
Sfottuti, picchiati
zan, zan!
Ma vacci piano, vaca piano, uomo bianco zan, zan!
Che qualcosa sta cambiando
zan, zan!
E potrebbe capovolgersi qualcosazan, zan!
E farti piangere
zan, zan!
O carogna d’uomo bianco
zan, zan!
TUTTI IN CORO
Zan, zan, zan, zan!!
Chiami sporco il negro
Ma sei tu lo sporco
Sei tu sporco, uomo bianco
zan, zan!
Applausi.
CLOWNS
(in coro) Bravo! Bravo! Ottima canzone!
CLOWN DARIO
GIUDICE Dovresti farci un disco... ne venderesti
migliaia!
CLOWN VALERIO
(indossa un lungo frack e calza una bombetta)
Siete già impegnati con qualche casa discografica, lei e il
suo gruppo?
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CLOWN OSCAR CAPELLONE No.
CLOWN VALERIO IN FRACK
E allora firmi qui... ci penso io...
questo è l’anticipo (gli consegna un contratto da firmare e
un malloppo di soldi).
CLOWN OSCAR CAPELLONE Oh,
grazie!
CLOWN VALERIO CAPELLONE Dovreste
scriverne qualcuna anche
contro la guerra... di quelle se ne vendono ancora di piú...
ballabili s’intende!
CLOWNS
(in coro) Evviva la libertà di protesta, evviva la libertà
ballabile!
CLOWN EZIO
(anche lui in frack) Se mi cedi l’esclusiva a scopo
pubblicitario di questa canzone sul «bianco sporco», ti do
cinque milioni sull’unghia: mi serve come sigla ad un
detersivo.
CLOWNS
(in coro) Evviva la protesta che fa, il bianco sporco,
piú bianco, bianchissimo perché contiene il Zan, Zan... zan,
zan! (Di colpo si fa luce violenta. Si sente acclamare da
fuori scena. L’orchestra intona una marcia festosa). La
sposa! Evviva la sposa! Il talamo, il talamo per l’imeneo!
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Entra la sposa Franca a cavalcioni dello sposo. È tutta
vestita di bianco con un grandissimo velo a strascico. Entra,
sul trapezio, un acrobata che rapisce la sposa.
FRANCA SPOSA
Grazie, grazie!
ARTURO SPOSO
La mia sposa! Ladro, ridammi la mia sposa.
La sposa sempre abbrancata dall’acrobata sul trapezio
rientra in scena e viene riposta sulle spalle del marito.
RAGAZZA
Evviva! Se volete approfittare del letto, è lí pronto...
gli abbiamo appena cambiato le lenzuola.
FRANCA SPOSA
Oh... ho atteso tanto questo momento... sono
cosí emozionata!
CLOWNS
(in coro) Mettiamoli a letto.
FRANCA SPOSA
CLOWNS
Grazie, ma non vorremmo approfittare!
(in coro) Approfittate, approfittate! Spogliamo la
sposa! (Il velo e l’abito della ragazza le vengono
letteralmente strappati di dosso. La sposa si ritrova in
guepière, in piedi sul letto. Le ragazze rincorrono lo sposo:
9/27/2012
217
in breve gli hanno strappato giacca e calzoni. Lo fanno
salire sul letto, trasformato all’istante in un ring. I clowns si
mettono seduti tutt’intorno. Applausi, fischi, breve accenno
di inno nazionale. Colpo di gong. I due si abbracciano in
centro al letto, con grande passione. Urla isteriche delle
donne. L’orchestra suona un ritmo impazzito). Stendila!...
Cosa aspetti a stenderla!
CLOWN EZIO
(accorrendo a suonare il gong) Depravati! Non vi
vergognate, un po’ di rispetto per la signora che se ne sta
andando!
FRANCA SPOSA
CLOWNS
La signora? È tanto grave?
(in coro) È da buttare.
CLOWN ARTURO SPOSO
CLOWN BOB
Poverina, fatemi scendere.
Scendere? Cosa credi, di essere sul tram?
Disgraziato, dal letto della prima notte di nozze non si
scende manco al capolinea!
CLOWN SECONDO
Suonate il gong, che si ricomincia!
CLOWN ARTURO SPOSO
Lasciatemi scendere, vi prego... soltanto
un saluto.
FRANCA SPOSA
Io vado a dormire. (Si stende sotto le lenzuola).
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CLOWNS
(in coro) Approfittiamone, approfittiamone! (Salgono
tutti sul letto).
CLOWN ARTURO SPOSO
Mia moglie, mia moglie!
Uno dopo l’altro i clowns si infilano sotto il lenzuolo. Il
lenzuolo si allunga, si allarga, quasi a coprire tutto il
palcoscenico. Grida e risate dei clowns e della sposa
aggredita. Il lenzuolo ondeggia come un mare. Da un’onda
spunta alI’istante il teschio sghignazzante. Arturo, clown
sposo, dà dei colpi sulle onde e alla fine strappa il lenzuolo e
scopre Dario, Romano e Bob in camicia da notte. Dario
tiene in braccio Romano e se lo stringe amorevolmente al
petto.
CLOWN DARIO
È mia!
CLOWN ROMANO Sono
CLOWN DARIO
sua, sono sua!
È mia!
CLOWN ROMANO Sono
sua !
Dario si accorge dell’errore.
9/27/2012
219
CLOWN DARIO
Stravagante questa gioventú moderna! Molto
stravagante! (Lo lascia cadere di schianto al suolo, lo
prende per mano) Vieni piccolo che ti riporto a scuola.
(Esce con Romano per mano che cammina tutto piccolo).
Intanto Franca, non vista, è sgattaiolata fuori dal lenzuolo
per rientrare nella cassa e riprendere il ruolo della vecchia.
Lo sposo Arturo la cerca invano tra il lenzuolo ormai vuoto.
CLOWN ARTURO SPOSO
’Sti disgraziati, me l’hanno consumata
tutta. Dico, almeno un assaggio potevano avanzarmelo, no?
(Esce triste portandosi dietro il lenzuolo).
Si solleva il coperchio della cassa e riappare la testa della
vecchia.
VECCHIA
(con un fil di voce) Chi si è sposato?
CLOWN EZIO ASSISTENTE
VECCHIA
Con chi?
Vostro nipote, signora.
9/27/2012 220
CLOWN EZIO ASSISTENTE
VECCHIA
Con una donna.
Meno male, mi fa piacere si sia risolto in tal sesso... è
sempre stato un ragazzo cosí indeciso!
Si sentono degli spari e delle grida al di là della gabbia. Un
clown forestiero proviene correndo dal fondo della platea e
si arrampica sul proscenio.
CLOWN CHARLIE STRANIERO Ce
l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Evviva
la libertà.
CLOWNS
(in coro) Benvenuto! (I clowns gli si fanno intorno.
Scattano foto con lampi al magnesio. Lo disinfestano con
l’innaffiatore a pompa per il verderame e con bombole
spray. Accorre il domatore).
CLOWN DARIO
No, aspettate a disinfestarlo... Forse ha le pulci,
non ammazzategliele.
Intanto al «foresto» vengono prese impronte delle mani e dei
piedi, lo timbrano dappertutto con enormi tamponi. Si
apprestano a fargli una iniezione.
9/27/2012
221
CLOWN CHARLIE STRANIERO Questa
CLOWN ARTURO INFERMIERE
CLOWN EZIO DROGATO
La puntura.
Anch' io, anch’io l’iniezione!
CLOWN ARTURO INFERMIERE
CLOWN EZIO DROGATO
cos’è?
Ma è contro il colera.
Non importa, basta non dirmelo!
Iniettano.
VECCHIA
(seduta nella cassa lavora all’uncinetto) Chi è questo
ragazzo?
CLOWN VALERIO
È un profugo, signora, è fuggito dal circo di
Giuseppe.
VECCHIA
Un altro... bah, cominciano ad esagerare! (continua a
mormorare facendo la calza).
Ezio ed altri spingono il catafalco in quinta. I clowns si
dànno da fare intorno a Charlie. Lo timbrano, gli prendono
impronte ecc... da un palco, in platea, si affaccia Bob con un
cappello da cosacco. È illuminato da un occhio di bue.
9/27/2012 222
Fermi! Chiedo l’estradizione di questo
CLOWN BOB COSACCO
mascalzone.
CLOWN DARIO
Perché?
Non è un comune fuoriuscito, è un
CLOWN BOB COSACCO
viscido serpente, un plutocrate, un verme schifoso, un verme
solitario. Un cecoslovacco, per di piú liberale.
CLOWN CHARLIE STRANIERO
CLOWN BOB COSACCO
Uno scrittore, per giunta.
Non ascoltatelo, è uno scrittore di libri
pornografici... un sadico: mi ha violentato una ballerina sul
filo.
CLOWN DARIO
Nikita bugiardo, nessuno è mai riuscito a
violentare una ballerina stando in equilibrio sul filo. Molti
nostri scrittori ci hanno provato e... (fa il gesto di
precipitare) tutti storpi!
CLOWN BOB COSACCO
Ma noi usiamo i ganci di sicurezza, nel
mio circo riformista.
CLOWN DARIO
Ah sí? Come sono i ganci?
CLOWNS IN CORO Nikita
guitti!
bugiardo! Vai via! Torna al tuo circo di
9/27/2012
223
CLOWN DARIO
Guitti e senza pulci! E i ganci come sono...?
CLOWN BOB COSACCO
Ladri, sporcaccioni! Questa me la
pagherete a costo di far pace col circo di Pechino... me la
pagherete!
Ululati di sirena. Strombettamenti. Entrano alcuni poliziotti
clowns di corsa.
POLIZIOTTO CLOWN
Tutti con la faccia al muro: presto!
Spintoni e manganellate.
VECCHIA
Eh, che succede?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Operazione di polizia, signora.
(Agli altri) Muoversi, mani sulla testa!
CLOWN
DARIO
Ehi, ma dico, dove credete di essere,
all’Università?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Silenzio! Perquisizione.
I poliziotti tastano da capo a piedi i clowns al muro.
9/27/2012 224
CLOWN SECONDO GUARDONE
Anch’io, anch’io la perquisizione!
Vi aiuto! (Va a palpare una ragazza) O che bella
l’operazione di polizia!
RAGAZZA
Eh no, aiuto!
Due poliziotti afferrano il guardone per il bavero e lo
scaraventano lontano.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Una pedata in faccia a quello! (I
clowns eseguono. Esce con un salto mortale). Chi è tra voi il
domatore di pulci?
CLOWN ARTURO
È lui, questo qui.
CLOWN DARIO DOMATORE
No, no. Io facevo il Giudice, e prima
ancora il medico.
CLOWN ARTURO
Sí, ma prima ancora faceva il domatore di
pulci.
CLOWN DARIO DOMATORE
Spia, spia... non sei figlio di Maria!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Animale, sei tu la spia! Vieni
qua! Potete andare voi, via circolate.
9/27/2012
RAGAZZA
225
Ma dobbiamo curare la signora!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
La curiamo noi la signora...
Avanti, sloggiare!
CLOWN DARIO DOMATORE
Scusi, comissario... guardi che ci
deve essere un equivoco...
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Silenzio. (Gli dà un gran
spintone costringendolo ad andare verso una sedia
approntata da un agente clown) Seduto! Faro! Foto! (Gli
mettono al collo un cartello col numero).
Arriva un clown poliziotto con una macchina fotografica su
cavalletto.
CLOWN EZIO CIACCHISTA
(brandendo l’attrezzo per il ciak)
Indiziato n. 3628; interrogatorio di settimo grado: ciak! (Si
schiaccia il dito tra le due stecche di legno) Ahiaaaa!
CLOWN DARIO DOMATORE
Interrogatorio? Ma perché, cosa ho
fatto? (Il Commissario si infila a mo’ di guanto una grossa
mano di gomma). È vostra questa mano un po’ sviluppata?
9/27/2012 226
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Rispondi solo quando sei
interrogato, tu! Tanto per cominciare, tira fuori le pulci!
CLOWN DARIO DOMATORE
Che pulci?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
(sferrandogli un tremendo
schiaffo) Non fare lo gnorri!
CLOWN BOB POLIZIOTTO
TESCHIO
Cip, cip!
(scatta come una molla dal feretro) Eh, sí, ragazzo,
non fare lo gnorri, che questi menano, sai? Ah, ah.
Risata. A fare agire il teschio sono in due: Arturo presta le
proprie mani, Ezio manovra la testa.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Allora... dove hai messo le
coronoves-mordex?
CLOWN DARIO DOMATORE
Le coronoves? Ma perché, a cosa vi
servono?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Altro schiaffo.
Non fare domande!
9/27/2012
227
CLOWN DARIO DOMATORE
(verso il fotografo) Cip, cip!
(Sorride).
TESCHIO
Eh sí, ha ragione. A che vi servono ’ste pulci?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Segreto di Stato, teschio, mi
dispiace... (Il teschio si ritira deluso. Il Commissario si
rivolge ad un clown poliziotto) Dammi un tre e mezzo...
questa è troppo piccola. (Si toglie la mano a guanto, gliene
offrono una di dimensioni enormi, con sette dita). Allora,
vuoi dirci dove sono?
CLOWN DARIO DOMATORE
Sono morte.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
TESCHIO
Morte?
(spuntando di scatto dal feretro) Comandi!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Ma chi t’ha chiamato? (Il clown
poliziotto colpisce con una mazza il teschio che scompare di
botto). Quando sono morte?
CLOWN DARIO DOMATORE
Poco fa... eccole! (estrae il solito
scatolino, solleva il coperchio).
Tutti si tolgono il cappello.
9/27/2012 228
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
(disperato) Maledetti! C’era da
immaginarlo: hanno saputo che le stavamo cercando e gli
hanno dato l’ordine di sopprimerle!
CLOWN DARIO DOMATORE
Chi mi ha dato l’ordine? Ma voi siete
matti! (Riceve un terribile schiaffo che gli fa sputare
qualche dente).
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
E non offendere! (Gli sferra un
tremendo pattone. Gran risata del teschio). Traditore!
Venduto ai nemici dei carrozzoni uniti.
Il domatore sputa denti in continuazione. Il Commissario fa
il gesto di colpirlo di nuovo. Il domatore lo blocca
supplichevole, deve sputarne un altro, l’ultimo dente.
CLOWN DARIO DOMATORE
(parlando come i vecchi sdentati)
Non ne ho piú!
CLOWN BOB CHIRURGO
(mostrando al Commissario la scatoletta
aperta) Guardi, c’è anche una mordex-regina... e il suo
maschio. Però non presentano alcuna lesione esterna.
9/27/2012
CLOWN
229
VALERIO
COMMISSARIO
Fategli subito l’autopsia.
Vedremo subito come le ha ammazzate. (Il clown medico
indossa all’istante un camice bianco e la mascherina
antisettica). Da chi te le eri procurate?
CLOWN DARIO DOMATORE
(sempre parlando da sdentato) Da
nessuno... erano pulci di famiglia. Le aveva già la nonna
materna che le ha ricevute da una zia paterna.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Famiglia di conservatori. (Il
teschio fa una risata). Chi ti ha fatto la soffiata?
CLOWN DARIO DOMATORE
Che soffiata?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
TESCHIO
Non fare lo gnorri!
Eh no, non lo fare! (Il clown poliziotto gli sferra una
mazzata; la schiva, ma ne riceve un’altra).
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Non sapevi che i nostri tecnici
stavano studiando la possibilità di sfruttare le pulci
coronoves per usi pacifici?
TESCHIO
TESCHIO
e CLOWN DARIO (all' unisono) Per usi pacifici?
Oh oh, l’abbiamo detto insieme. (Acchiappa il dito
mignolo del domatore e lo agita in su e in giú) Flik o flok?
9/27/2012 230
CLOWN DARIO DOMATORE
Aspetta che esprima un desiderio...
fatto!
TESCHIO
e CLOWN DARIO (all' unisono) Flok!
CLOWN DARIO
Oh, si avvera!
Intanto i chirurghi clowns Bob, Secondo, e l’infermiera,
hanno approntato un tavolo operatorio in miniatura, con
apparecchi e ferri pure in miniatura.
CLOWN
BOB
(iniziando
l’intervento
ordina)
Bisturino...
sondina... garzetta... aguccio... siringhetta...
CLOWN EZIO DROGATO
(arrivando di corsa) Anche a me, anche
a me l’iniezioncina! Qui! (indica il braccio). No, qui!
(indica il dito indice).
CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO
(prendendolo a calci lo allontana)
Via, vattene... Fuori!
CLOWN EZIO DROGATO
L’ascesso!
Il teschio sghignazza.
Ahia! (Massaggiandosi un gluteo)
9/27/2012
231
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Allora professore?
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Morte per avvelenamento.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
C’era da giurarlo. (Rivolto al
domatore) Assassino! (Altro schiaffo... altri denti sputati dal
domatore. Il clown Commissario, indicando i denti appena
sputati) Bugiardo, ne avevi ancora, eh?
CLOWN DARIO DOMATORE
TESCHIO
Erano quelli di latte!
Ah, ah!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
(al capo chirurgo) Con cosa le
ha avvelenate?
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Stiamo facendo l’analisi... tra poco
lo sapremo.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
(al domatore) Perfetto. Avanti,
adesso ci racconti tutto.
TESCHIO
Sí, sí, racconta, racconta!
CLOWN DARIO DOMATORE
(farfuglia) Cfrffao... frfaftsttt...
fiffisti...
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Non fare il furbo: parla chiaro.
9/27/2012 232
Non poffo... sfenfa denti... come
CLOWN DARIO DOMATORE
faffo?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Beh, infilati questa dentiera da
viaggio, muoviti.
Gli viene consegnata una protesi. Il domatore se la infila.
TESCHIO
Anch’io... fofrei afere una fenfiera, anch’io.
CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO
No, tu no.
Pacca schivata dal teschio che scompare. Riappare dallo
sportello della cassa da morto. Il poliziotto si precipita per
colpire. Il teschio scompare per riapparire alle sue spalle e
colpirlo a sua volta con una grande mazza.
CLOWN DARIO DOMATORE
(riapparendo con denti enormi da
cavallo, lancia un urlo) Ahia, ho una allucinazione. Mi vedo
i denti! Non è la mia mifura. Poffo fare un affaggio?!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Poche storie... sbrigati a parlare.
9/27/2012
233
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
(avvicinandosi con un foglio in
mano) Ecco il risultato delle analisi: avvelenamento etilico.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Morte alcolizzate, insomma?!...
Ma presso chi vivevano queste pulci? Le tenevi addosso tu?
CLOWN DARIO DOMATORE
Gua, gua, gua.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
Che succede?
La molla... (articolando con fatica)...
è dura... è nuova; mamma, papà (aiutandosi con le mani
sulla mascella)... papà ha mangiato la pappa di Pippo.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
Ma cosa dici?
Esercizi preliminari.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Allora ’ste pulci le tenevi su di
te?
CLOWN DARIO DOMATORE
No, le avevo messe a pensione da
una certa «Mirka la grassa» una tzi... tzi... la z (dandosi
pacche sulle ganasce) funziona mica troppo bene. Una
grossa tzi... TZINGARA... l’ho detto! Che legge anche la
mano. Dovrebbe andarci anche lei Commissario con quella
manina, in una settimana se la cava.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Mirka l’imbriaga?
9/27/2012 234
CLOWN DARIO DOMATORE
Sí, lei.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Maledetto idiota! Metterle a
pensione da una alcolizzata. Cosí sono morte tutte! Morte
ubriache! E noi che volevamo fare in modo che si
moltiplicassero... con un bombardamento di raggi lambda,
una spolverata di particelle omicron, se ne potevano ottenere
in un batter d’occhio centinaia di milioni, di milioni di
miliardi
CLOWN DARIO DOMATORE
TESCHIO
Per farne che? Atomica pulcica?
Atomica? Chi ha detto atomica? Ah, ah.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Che atomica! Il nostro è un
programma di pace e di aiuti ai circhi sottosviluppati.
CLOWN DARIO DOMATORE
Non capisco.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Mi stupirebbe il contrario.
Rispondi a questa domanda: chi è l’animale piú felice del
nostro circo?
CLOWN DARIO DOMATORE
L’animale piú felice del nostro circo?
(Si gira verso il teschio che gli suggerisce la risposta).
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Sí.
9/27/2012
CLOWN DARIO DOMATORE
235
La scimmia. La scimmia è l’animale
piú felice del nostro circo.
Bravo!... E perché la scimmia è
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
l’animale piú felice del nostro circo?
CLOWN DARIO DOMATORE
Perché?
Il teschio suggerisce.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
Non suggerire.
Vuol farmi passare per cretino,
quello lí. Con la sua mania di suggerire sempre... ’sta faccia
da quaresima... ascolta piuttosto quello che dice il signor
ispettore.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Dicevo dunque, la scimmia è
l’animale piú felice del nostro circo, perché?
CLOWN DARIO DOMATORE
Perché?
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Perché pur essendo in gabbia ha
trovato il sistema di occupare il tempo libero... si spulcia ed
è felice.
CLOWN DARIO DOMATORE
Si spulcia...
9/27/2012 236
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
Ed è felice.
Ed è felice.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Aaaaaaa! (Agita una mano a
significare: «molto»).
CLOWN DARIO DOMATORE
Aaaaaah! Si spulcia ed è felice...
aaaaaah! Che sarebbe poi il modo delle scimmie per
esprimere la loro felicità. Aaaaaah! Ho visto una volta un
documentario sulla foresta vergine. C’erano scimmie che si
lanciavano di ramo in ramo mandando certe grida strane.
Mi!... Mii! Sempre cosí, un po’ triste, ma in un angolo ce
n’era una che di colpo nel silenzio faceva aaaaaah.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
Una scimmia felice.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
CLOWN DARIO DOMATORE
E cos’era?
Ma no! ma no!
Ho capito! È un allegoria... Le pulci
per le scimmie sono come per noi la televisione... chi si
gratta non pensa ed è felice. Aaaaaah.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Bravo... ti do un altro esempio.
Noi abbiamo cosparso i paesi sottosviluppati con il Ddt.
9/27/2012
237
Perché? Per disinfestarli. Ma quelli hanno cominciato subito
a rivoltarsi e a parlare di libertà.
CLOWN DARIO DOMATORE
Certo, quando erano pieni di insetti:
«Ma che esistenza schifosa! Ma che vita è?!» ed ecco la
dolce pioggia di Ddt. «Ah come si sta bene, che
meraviglia... Non ci si gratta piú... solo che non sappiamo
piú cosa fare... il tempo non passa mai... cosa possiamo
fare?... la Rivoluzione! Abbiamo fame, vogliamo la cultura!
Viva la Libertà!» ’Sti macachi! Phaaah!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Lo vedi anche tu allora che il
miglior modo per renderli felici è quello di riempirli di
pulci.
CLOWN
DARIO
DOMATORE
Certo, sono meno care della
televisione.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Hai capito?... Ecco perché,
disgraziato, noi abbiamo bisogno di pulci coronovesmordex, quelle che tu hai fatto morire.
CLOWN DARIO DOMATORE
Mi morderei le mani... (fa il gesto)
Ahia.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Cosa c’è?
9/27/2012 238
Il mento, mi sono morso il mento!
CLOWN DARIO DOMATORE
(per via degli incisivi smisurati).
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Ti do sei giorni. Non uno di piú.
Sei giorni per procurarci una coppia di coronoves. Una
coppia viva!
CLOWN DARIO DOMATORE
Viva in sei giorni! Comincio subito a
cercarla su di lei.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Giú le mani. Come ti permetti!
Dario afferra la giacca di Valerio e cerca le pulci. Bob salta
su Dario cercando di liberare Valerio che a sua volta cerca
di liberare Dario con la manona. Finisce per colpire Bob che
sputa tutti i suoi denti. Bob allora afferra un manganello
offertogli dal teschio e al posto di Dario colpisce Valerio e
anche lui sputa i suoi denti.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ecco! Il desiderio si è avverato!
(saltellando tra i denti che rimbalzano al suolo come chicchi
di grano, si mette a chiamare fantomatici pulcini) Pio...
pio... pio... pio...
9/27/2012
239
Durante quest’ultima scena la ragazza ha liberato il letto dai
suoi tendaggi. Si avvicina al letto. Tutti i clowns in scena.
Durante le battute seguenti, Dario trova il modo di
sbarazzarsi della dentiera.
RAGAZZA
È morta! La signora è morta!
Il teschio piagnucola.
CLOWN DARIO DOMATORE
CLOWNS
Oh finalmente!
(in coro) Ohoooooooo...
CLOWN DARIO DOMATORE
... Finalmente ha finito di soffrire,
poverina!
TESCHIO
Era tanto buona! (Piange) Oh, oh, oooh. (L’orchestra
intona un breve pezzo di blues). Come era buona!
CLOWNS
(in coro, andando per la scena con movenze
melodrammatiche) Signora, perché ci hai lasciato? Che
faremo adesso senza di te? Ouha, ioh, ohou.
9/27/2012 240
Il domatore imita l’ululato del cane alla luna.
CLOWN DARIO DOMATORE
Il mio dolore è immenso, è il piú
grande di tutti!
Comincia una specie di gara con Charlie a chi piange piú
forte. Alla fine vince Charlie e Dario sportivamente gli
solleva il pugno. Tutti applaudono.
CLOWN EZIO
Oh che dolore. Mi si chiude la gola... non riesco a
piangere. (Il clown dal martello gli affibbia una tremenda
mazzata in testa). Aoihoihoooo... grazie! Adesso riesco a
piangere... Ohiooooo! (dagli occhi gli escono lacrime a
zampilli).
CLOWN BOB
(arriva veloce con un bicchiere a raccogliere le
lacrime. Beve, accenna una smorfia) Lacrime amare!
CLOWN EZIO
(massaggiandosi la testa) Un cachet... chi ha un
cachet?
CLOWN VALERIO
(estraendo una vecchia pergamena dalla
cassa) Il testamento!
9/27/2012
241
CLOWNS
(in coro) Il testamento della signora!
CLOWN
VALERIO
Sí, ecco il testamento della signora.
(Facendone rapidamente un cartoccio) Andiamo a farne una
pallottola... Ecco la pallottola... tutti vedono la pallottola.
(La fa passare da una mano all’altra) Una piccola pallina,
ancora piú piccola, ecco piccolissima, piccola, sempre piú
piccola: una pallina. (Dà una pacca sullo stomaco del clown
col mal di testa. Il clown spalanca la bocca). Ohppp!
(Scaraventa la pallottola in bocca al clown e gliela fa
trangugiare) Il testamento non c’è piú. (Estrae velocissimo
dal taschino un bicchiere di acqua e lo vuota in gola al
clown).
CLOWN EZIO
CLOWNS
To’ mi è passato il mal di testa.
(in coro) Bravo! Evviva il nuovo direttore!
CLOWN VALERIO
Grazie, grazie amici per aver confermato
liberamente la volontà espressa nel testamento!
TESCHIO
(spuntando dal feretro) Grazie un corno! Chi ti ha
eletto? Sul testamento c’era scritto che la nipote della
vecchia, la sposa, prenderà il suo posto!
9/27/2012 242
(in coro) Evviva la sposa! La nuova signora!
CLOWNS
Spogliamo la sposa e buttiamo la vecchia.
Viene avanti la sposa rivestita di nuovo tutta in bianco,
seduta sul frigorifero-lavatrice.
FRANCA SPOSA
Grazie, grazie! Come siete carini! Grazie...
CLOWN VALERIO
Protesto... la legge prevede che il testamento
sia letto davanti a un notaio! Il testamento olografico. Ma
mai...
CLOWN ARTURO SPOSO
(interrompendo) Scusa, scusa... lei
conosce il greco?
CLOWN VALERIO
No.
CLOWN ARTURO SPOSO
Olografico deriva da due parole greche:
olos: davanti, e graphos: scritto, e non letto! Il testamento è
validissimo.
CLOWN VALERIO
Protesto.
CLOWNS
(in coro) Buuuu. Viva la sposa!
TESCHIO
(al pubblico) Cari genitori, fate fare alle vostre piccole
testoline il classico. può sempre venire buono.
9/27/2012
243
TUTTI I CLOWNS
Hou, hou.
Signori, signori, un po’ di dignità, prego. Stanno
CLOWN BOB
per venire a rendere omaggio alla nuova signora i
calabraghe.
FRANCA SPOSA
CLOWN BOB
I calabraghe, chi sono?
I rappresentanti dei carrozzoni periferici... tutti
direttori ammaestrati!
Entrano i rappresentanti suddetti – Dario, Romano, Charlie
– hanno ciascuno una poltrona incollata al sedere. Si
inchinano.
FRANCA SPOSA
CLOWN BOB
Cosí pochi, come mai?
Eh, in questi tempi abbiamo avuto molte defezioni.
CLOWNS RAPPRESENTANTI
(all' unisono) Partecipiamo con
dolore indicibile al vostro lutto.
FRANCA SPOSA
poltroncine?
Grazie, ma perché vi portate dietro quelle
9/27/2012 244
CLOWN DARIO RAPPRESENTANTE
Ci siamo molto attaccati alle
nostre poltroncine. Del resto, se le lasciamo a casa, ce le
fregano. La gente è cosí disonesta.
FRANCA SPOSA
Be’, qui non c’è pericolo, liberatevene. a
rappresentanti si slacciano le cinghie che sostengono le
poltrone). In questa luttuosa occasione ci onoriamo di
concedervi l’ordine della «bretella allentata», premio alla
vostra incondizionata comprensione a tutto quello che
facciamo e andremo a fare. (Fa indossare a ciascun
rappresentante una vistosa bretella).
A uno a uno i rappresentanti si inchinano. All’ultimo di essi,
Dario, il personaggio in frack sferra un formidabile calcione.
ALTRI RAPPRESENTANTI Anche
a noi, anche a noi un calcione!
CLOWN DARIO RAPPRESENTANTE No,
Tre
soldati:
Bob,
Secondo,
a me no, basta cosí.
Alberto
–
armati
di
schioppettone – baionetta innestata entrano urlando, saltano
sul letto e cominciano a togliere veloci i paramenti.
9/27/2012
245
Sollevano le fiancate, dal centro del letto spunta una torretta
mimetizzata.
CLOWNS SOLDATI ALL’ARMI!
All’armi!
Altri soldati saltano sul letto, dalla torretta sfilano un
cannone, e in breve il letto si trasforma in un mezzo
corazzato semovente.
FRANCA SPOSA
CLOWN BOB
Che succede? Dove andate?
(nelle vesti di sergente) A ricreare l’equilibrio
pacifico in un carrozzone qui vicino. ’Sti bastardi, hanno
messo in gabbia tutti i nostri gorilla e vogliono fare le
elezioni senza trucco, né preparazione!
CLOWNS
CLOWNS
(in coro) Oh, che sfrontati!
SOLDATI
Fuori il cannone. In marcia! Avanti,
muoviamoci!
FRANCA
SPOSA
(levandosi in piedi sul trono-lavatrice-
frigorifero) Nient’affatto! Voi di qui con quelle divise non
9/27/2012 246
vi muovete! Ritruccate immediatamente il carro armato da
letto matrimoniale con le sue brave tendine, come era prima.
CLOWNS SOLDATI
FRANCA SPOSA
E il cannone?
Metteteci tanti fiori, calibro 75, e che facciano
una bella rosa.
CLOWN EZIO CARDINALE
No, signora, non spegnere il sacro
fuoco che arde nel cuore di questi ragazzi!
CLOWN DARIO
Chi è quello?
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
CLOWN
E il pastore d assalto.
Lavora qui nel circo?
VALERIO
Sí, fa un numero coi falchi... falchi
ammaestrati... una cannonata!
CLOWN DARIO
(esultante) È un’allegoria! ! Questa volta l’ho
capita!
CLOWN EZIO CARDINALE
Non spegnete la fiamma ardente. Un
fuoco che brucerà tutti gli infedeli.
FRANCA SPOSA
No, niente fuoco, niente brutalità alla luce del
sole. Fate tutte le controrivoluzioni che vi pare, ma con
grazia e delicatezza, sono sempre una signora, io, quindi via
tutte quelle brutte divise. Non voglio militari fra i piedi.
9/27/2012
247
Solo tecnici in camice bianco e guanti bianchi. Gente di
scienza e fantasia: defoglianti, tossicanti, paralizzanti,
ipnotizzanti! La morte con poesia!
Entusiasmo generale. I soldati si dànno da fare per
ritrasformare il carro in letto. Valerio, Ezio e Dario si
portano in proscenio.
CLOWN VALERIO
Hai sentito quella figlia di baldrocchia? «Fuori
dai piedi i militari!»
CLOWN DARIO
Certo che se va avanti cosí fra poco vedremo i
vostri marines con un giglio in mano, mimetizzati con le
piume di struzzo sull’elmetto, gli stivaletti da lancio rosa
con i tacchi a spillo... e la mela avvelenata per Biancaneve.
CLOWN EZIO CARDINALE
E noi saremo obbligati a profumare il
Napalm alla violetta.
CLOWN VALERIO
Eh già, non sarebbe il caso di mandarla a fare
una passeggiatina a Dallas?
9/27/2012 248
Rintocchi di un campanaccio. Partenza ritmata per il weekend.
CLOWN
A Dallas. Ah no! Questo no! Che sta
DARIO
succedendo? Dove se ne vanno tutti quanti?
Via vai di clowns carichi di valige di varie dimensioni.
FRANCA SPOSA
Sono le cinque e mezzo di venerdí: facciamo il
ponte, si parte tutti per il week-end!
CLOWNS
(in coro)
Si parte tutti per il week-end
Si va – si va – ma dove si va
si parte – si parte – si torna il lunedí
piú stanchi del venerdí
del sabato – del sabato.
Si parte tutti per il week-end
si va – si va – ma dove si va?
9/27/2012
249
Entra Arturo con una enorme bandiera; altri ci saltano sopra
con piroette; altri portano un grande albero della cuccagna.
CLOWN VALERIO
(alla maniera degli imbonitori) All’albero
della cuccagna! Grossi premi a chi arriva in cima! Chi ci
arriva per primo si porta a casa l’albero!
CLOWN ALBERTO
(vestito alla maniera dei pagliacci indocinesi,
è appollaiato in cima al palo) Si porta a casa un bel corno!
Che albero della cuccagna? Questo è il nostro traliccio!
CLOWN VALERIO
Zitti in piccionaia! (Rivolto agli altri clowns)
Ognuno si scelga il proprio campione per l’arrampicata.
(Indicando un clown) Il nostro è questo.
TUTTI I CLOWNS
Evviva!
CLOWN SECONDO
Bel campione, pare un fantoccio!
CLOWN VALERIO
Sí, ma guarda come si arrampica. (Sferra un
gran calcio dal basso in alto sul posteriore del «campione»
che si trova scaraventato a qualche metro abbracciato al
palo).
FRANCA SPOSA
(stop musica) Fermi! Che state facendo intorno a
quel traliccio? Scendete di lí. .. cosa volete fare?
9/27/2012 250
CLOWN VALERIO
È un traliccio sottosviluppato, signora, lo
disinfestiamo e lo ripitturiamo di un altro colore: non vede
come sta male cosí, tutto giallo?
Non pensateci voi... è meglio che se lo
FRANCA SPOSA
ripitturino da soli... noi gli procureremo solo la pittura.
CLOWN VALERIO
Già, ma intanto quelli se lo stanno già
ridipingendo di rosso...
FRANCA SPOSA
Sono fatti loro, per adesso.
CLOWN VALERIO
CLOWNS
(in coro) Piú nostri che loro.
CLOWN VALERIO
CLOWNS
No, signora, sono fatti anche nostri.
Anzi, solo nostri.
(in coro) Dipingiamolo di verde, d’azzurro a strisce
bianche e tante piccole stelle.
CLOWN ARTURO
No, di nero... non c’è che il nero per coprire il
rosso... forza con il catrame a volontà.
CLOWNS
(in coro con ritmo scandito)
Catrame a volontà...
oh che bel colore il nero
è il colore dell’allegrezza
quello dell’ordine e della fierezza.
9/27/2012
251
FRANCA SPOSA
Fermi. Smettetela. Ho detto di smetterla!
CLOWN DARIO
La signora ha ragione... un po’ di autorità, che
diamine
senza
ordine
niente
contrordine.
E
senza
contrordine, il circo va all’aria. Signora, date gli ordini.
FRANCA SPOSA
No, io non do nessun ordine.
CLOWN DARIO
Basta, io conto fino a tre: uno, due, tre. (Riceve
una pennellata di colore in faccia da Alberto che stava
spennellando la faccia di Romano).
Romano risponde a sua volta cospargendo minuziosamente
la faccia di Alberto, Alberto replica, Romano rovescia in
testa a Charlie il secchio stracolmo di pittura.
CLOWN VALERIO
Andate a prendere delle scale. Facciamo una
bella scalata.
FRANCA SPOSA
Nient’affatto! Non incominciamo con le scale,
scalette, scalate, per favore. E state lontani dal traliccio
giallo che se ci casca addosso quello sono rogne! La scalata
deve essere segreta e fatta da tecnici segreti, capito!?
9/27/2012 252
Che vergogna, una potenza come noi costretti ad
CLOWN DARIO
agire in segreto, come ladri di galline!
CLOWN VALERIO
Ma perché non la mandiamo a fare quella
passeggiata, ’sta rompiscatole? lei e ’sta sua mania del
segreto!?
CLOWN
DARIO
Eh sí, a questo punto bisogna proprio
festeggiarla! Pubblicamente!
CLOWN VALERIO
Non sarebbe meglio farle portare con sé anche
la sorellina?
CLOWN DARIO
La sorellina? E fra cinque anni cosa ci resterà?
CLOWN VALERIO
Signora, a nome del comitato festeggiamenti
del Sud, vi invitiamo a partecipare a una festa in vostro
onore!
FRANCA SPOSA
CLOWN EZIO
CLOWNS
Una festa per me? Oh, che gentili!
La signora va a Dallas.
(in coro) A Dallas! Se l’è cercata!
CLOWN DARIO
E le sta bene!
9/27/2012
253
Tutti formano un corteo col carretto dei gelati in testa; in
coda, su carrello, viene spinto un enorme tamburo sul quale
battono gran colpi.
CLOWN CHARLIE
(sbucando in camicia da notte dalla sommità
del grande tamburo) Ehi, dico, la volete piantare con ’sto
baccano? Qui c’è gente che dorme.
CLOWN ROMANO Scusi,
CLOWN CHARLIE
non immaginavo...
Sí... non immaginavo... buona la scusa,
maleducati.
CLOWN BOB POLIZIOTTO
(ad Arturo che viene avanti con
macchina fotografica alla quale è applicato un gigantesco
teleobiettivo) Ehi, niente fotografie qui... è proibito!
CLOWN
ARTURO
FOTOGRAFO
Ma mica è una macchina
fotografica questa! È un bazooka!
CLOWN BOB POLIZIOTTO
CLOWN DARIO
Ah! Come non detto!
(al telefono) Pronto, pronto mamma. Sí la signora
è per strada. Sí, viene a farci visita. Bisogna farle la festa,
cortei, fanfare... cosa? Certo, col cannocchiale. È molto piú
sicuro... Ciao, mamma, baci a tutti.
9/27/2012 254
CLOWN VALERIO
(accorrendo in modo drammatico) Ferma!
Ferma!
FRANCA SPOSA
Che c è?
CLOWN VALERIO
FRANCA SPOSA
No, signora, non devi andare a Dallas...!
Che dici?
CLOWN VALERIO
Non devi andare a Dallas con quel cappellino
in testa!
FRANCA SPOSA
Perché, è di gran moda il mio cappello!
CLOWN VALERIO
Qui da noi, ma a Dallas è di moda un altro
cappello: questo! (Le viene offerto un gran cappello di
paglia a larghe tese).
FRANCA SPOSA
CLOWN DARIO
Oh che carino! E come si porta?
Molto indietro sulla nuca.
La sposa si calza il cappello, si gira con le spalle al
pubblico. Scopriamo che calotta e tesa del cappello sono
dipinte a cerchi concentrici alla maniera dei bersagli dei tiri
a segno.
FRANCA SPOSA
Cosí? Come mi sta?
9/27/2012
255
CLOWN DARIO
Sei uno «schianto»! Sei «mirevole».
La sposa viene fatta salire sull’altalena, Alberto la spinge
dolcemente, i clowns in fila ondeggiano seguendo il
movimento del trapezio e cantano. Durante la canzone sono
spuntate armi dappertutto. Dalle cupolette di un carrettino di
gelati spunta un mitra, ecc.
CLOWNS
(cantano in coro, dondolandosi sul ritmo dell’altalena)
Signora sei bella, sei giovane e onesta,
vieni sul dondolo, comincia la festa ehieee, ehieeee!
I cacciatori verranno a sparare
e la colomba vedremo morire, ehieeee, ehieeee!
Tre spari! La sposa cade, riversa a testa in giú, rimane
sospesa per le gambe, il trapezio continua ad ondeggiare in
silenzio percorrendo l’intero arco scenico. La lunga
oscillazione muove le piume della sottana rovesciata, le
braccia abbandonate a sfiorare il terreno, il tutto concorre a
9/27/2012 256
far sembrare la sposa colpita un grande uccello che precipita
all’infinito.
SECONDO TEMPO
Riappare la sposa rovesciata a testa in giú sull’altalena che
continua a oscillare lungo tutta la scena.
CLOWNS
(cantano mestamente in coro)
Come sul pendolo dell’orologio
ehie ehie
Scandisce il tempo che s’è fermato
ehie ehie
Dondola, dondola; il mondo è impazzito
Dondola, dondola, un atto è finito,
Il gran finale è cominciato.
9/27/2012
257
La sposa viene scesa dal trapezio e caricata sulle schiene dei
sei clowns: Arturo Valerio, Charlie, Bob, Secondo, Ezio,
ricurvi e disposti in modo da sembrare un grande animale,
un elefante. Cosí, lentamente, ballonzolando il corpo
inanimato della «signora» viene portato fuori scena.
CLOWN DARIO BANDITORE
Complimenti! I signori hanno fatto
centro! Andiamo alla distribuzione dei premi. (Una ragazza
porta i panieri con i regali). Una scimmietta che batte i
piatti per colui che ha tirato per primo e che ha fatto centro
al primo colpo.
CLOWN SECONDO
A me!
CLOWN DARIO BANDITORE
Felicitazioni, ragazzo, farai strada!
(gli dà il premio) Due bottiglie di spumante al secondo
tiratore, quello che ha sparato dal terreno di golf... era lei,
bravo, complimenti... Terzo premio: una bambola che dice
mamma... a chi...
CLOWN BOB
Disgraziato, che fai?
CLOWN DARIO BANDITORE
Non dice mamma?
9/27/2012 258
CLOWN BOB
Vuoi mettere tutto in piazza? Datti da fare per
trovare subito il colpevole, piuttosto!
Il colpevole: senz altro. Andiamo a
CLOWN DARIO BANDITORE
trovare il colpevole, signor agente. Non ci vorrà molto.
Andiamo, ragazzi; tutti in cerchio, presto. (A Bob) Un solo
colpevole naturalmente.
CLOWN BOB
Sí.
CLOWN DARIO BANDITORE
CLOWN BOB
Sí.
CLOWN DARIO
CLOWN BOB
Un fanatico isolato.
Senza complici.
Come sempre.
CLOWN DARIO BANDITORE
Pronti? (Obbliga i clowns a disporsi
in cerchio).
CLOWNS
(in coro) Pronti!
CLOWN DARIO BANDITORE
(agita le mani a mulinello e
cantilena con la voce alla maniera dei ragazzini che fanno
la «conta»)
C’è una campana che suona a sposa
CLOWNS
(in coro)
Din don don
9/27/2012
259
C’è una campana che suona a morto
Din don dan
Il colpevole sei tu!
Il clown Dario indica un clown.
CLOWN ARTURO
Io?
CLOWN DARIO BANDITORE
CLOWN ARTURO
CLOWNS
Hai stonato.
(sorpreso) Io?
(in coro) Sí, tu, tu: assassino! Assassino...
CLOWN DARIO
Come dice il proverbio: «la prima gallina che
stona è lei che ha sparato all’uovo»!
CLOWN BOB
Abbiamo le prove!
CLOWN ARTURO
CLOWN BOB
Ma che prove? Con che cosa avrei sparato?
Con questa (gli mette in mano una pistola). Siete
tutti testimoni che lo abbiamo sorpreso con l’arma del
delitto in mano.
CLOWN ARTURO
Ma che arma del delitto... è una pistola ad
acqua! (Per dimostrarlo schizza l’acqua in faccia ad un
clown vicino).
9/27/2012 260
CLOWN DARIO BANDITORE
Esatto. Infatti la signora è morta
annegata.
CLOWNS
(in coro) Giusto.
CLOWN VALERIO
Be’, non esageriamo: annegata!
CLOWN DARIO BANDITORE
Sí è vero, abbiamo esagerato un
pochino. In verità... come è morta la signora?
CLOWN
VALERIO
In verità l’assassino ha usato un’arma
modernissima di grande precisione: un fucile italiano a
cannocchiale modello ’91. Eccolo (mostra il fucile).
CLOWN DARIO
Dov’è il cannocchiale?
CLOWN VALERIO
CLOWNS
Eccolo (infila un paio d occhiali al fucile)
(in coro) Oh, fantastico!
CLOWN VALERIO
CLOWN BOB
Con un solo proiettile?!
Uno solo!
CLOWN VALERIO
... è riuscito a colpire tre volte la signora, piú
l’autista e un cane randagio e ha pure forato la gomma
posteriore destra del carrettino dei gelati.
TUTTI I CLOWNS
Incredibile. Ma come ha fatto?
CLOWN VALERIO
fatto?
Silenzio, parla il tecnico balistico! Come ha
9/27/2012
261
Viene portata in scena una lavagna nera, piena di linee,
diagrammi, tracciati.
Dario userà la lavagna per dare una dimostrazione graficoscientifica, del machiavello balistico. E, seguito dai clowns,
trasformatisi all’istante in turisti con tanto di macchine
fotografiche, seguirà la complicata traiettoria del proiettile
da lui stesso descritta inseguendola da un capo all’altro del
palcoscenico.
CLOWN DARIO
È estremamente semplice. Come noi vediamo
chiaramente su questa lavagna, l’assassino della signora si
trovava in A, cioè sulla piattaforma n. 1; eccolo là. Un
dilettante avrebbe mirato direttamente il punto B, dove si
trovava la signora. Ma noi abbiamo a che fare con uno
specialista. Egli mira esattamente nel senso opposto, in
direzione della piattaforma n. 4; il proiettile colpisce il palo;
rimbalza, torna indietro e va una prima volta, a colpire la
signora nel punto B. Attraversa la signora e raggiunge il
campanello del qui presente telefono in un punto che
9/27/2012 262
chiameremo Alfa e del quale impatto possiamo ben rilevare
la traccia. Nuovo rimbalzo, il proiettile atterra qui, con un
angolo di 116 gradi nella direzione del lampione lassú, dove
stava appollaiato il cagnolino. Chissà poi perché proprio sul
lampione invece che disotto come di buona regola. Questo
verrà chiarito dall’inchiesta.
CLOWN BOB
Certamente.
CLOWN DARIO
Rimbalzo, del proiettile, non del cane randagio,
che è rimasto al suo posto. Rimbalzo, dicevamo, in
direzione dello sparatore che, brandendo una mazza da
baseball ha ribattuto con estrema precisione il proiettile
verso la signora. Ricolpita la signora, trapassata, ricolpito il
campanello del telefono; lo scontro con il campanello,
questa volta, come si può ben notare dal vistoso segno
rimasto nel punto Beta, punto convesso, provoca, non piú,
come prima, un rimbalzo con relativa traiettoria rettilinea,
ma una traiettoria curvilinea in direzione opposta,
descrivendo una specie di parabola che noi chiameremo in
linguaggio tecnico «protoparabola d’Archimede». Nuovo
impatto col terreno e nuovo rimbalzo, in direzione del
9/27/2012
263
lampione, sul quale nel frattempo si era arrampicato il
soccorritore del cane randagio: l’autista della signora,
colpito l’autista, rimbalzo sia del proiettile che dell’autista
verso lo sparatore che, con la mazza, colpisce quest’ultimo
sulla nuca, costringendolo a sputare il proiettile: stessa
traiettoria, nuovamente trapassata la signora. La corsa del
proiettile sarebbe continuata all’infinito se, per un caso
davvero fortuito, non si fosse venuta a trovare, proprio in
quel punto, la gomma di un carrettino dei gelati, gomma che
ha letteralmente frenata la corsa del proiettile stesso! Stop.
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CLOWN SPEAKER
Usate sempre gomme Pear, dalla frenata
perfetta. Frenano anche i proiettili!
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
CLOWNS
Ed è cosí che è stata assassinata la signora.
Esatto.
(in coro) Pare incredibile.
CLOWN VALERIO IN FRACK
CLOWN DARIO
Incredibile, ma è la verità.
L’inchiesta convaliderà il tutto. (Urlando verso
la quinta) Mr Warren!! Ho una commissione per voi!
9/27/2012 264
CLOWN VALERIO IN FRACK
L’inchiesta, subito, muoversi, che la
giustizia incombe.
CLOWNS
(in coro) Incombe! Ooh come incombe! (Cominciano a
sgambettare in su e in giú per la scena).
CLOWN VALERIO IN FRACK
CLOWNS
Bisogna che la verità venga a galla.
(in coro) A galla, a galla! (Si incrociano, accelerano
l’andatura).
CLOWN VALERIO IN FRACK
CLOWNS
Magari annegata ma a galla.
(in coro) A galla, a galla! (Escono urlando, spariscono
fra le quinte).
In scena ormai è rimasto soltanto il clown Dario nelle vesti
di un domatore di pulci. Ha l’aria triste e scocciata. Si siede
su una panchina, in proscenio. Sul fondo, riappare la ragazza
grassona che abbiamo conosciuto all’inizio. Sta mangiando
dei pop-corns, sputa le bucce da ogni parte.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ci siamo, riecco la matta dall uomo
nudo.
FRANCA CICCIONA
Buongiorno!
9/27/2012
265
CLOWN DARIO DOMATORE
(freddo) Buongiorno.
Come va, son cosí contenta di rivederla. Ho
FRANCA CICCIONA
pensato tanto a lei.
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Molto gentile.
Da quando l’ho lasciata, lei non ha piú
lasciato i miei pensieri. (Continua a sputare i pop-corns
contro Dario che le gira le spalle).
CLOWN DARIO DOMATORE
Hei dico?! Ti dispiace andartene a
sputacchiare da qualche altra parte?
FRANCA CICCIONA
Oh scusi, le ho fatto male?
CLOWN DARIO DOMATORE
No, ma questa specie di pioggia
continua mi dà fastidio. Tanto piú che non ho neanche il
tergicristalli.
FRANCA CICCIONA
CLOWN BOB
Ha ragione, non lo faccio piú!
(entrando vestito da poliziotto) Ehi bambola, che ci
fai qui? Sbaglio o stai tentando di accalappiare il merlo?
CLOWN DARIO DOMATORE
Andiamoci piano... a parte la coda
(allude a quelle del suo frack) io non sono affatto un merlo!
FRANCA CICCIONA
No, lui è un domatore. (Annaffia il poliziotto
con bucce di pop-corns) Pardon.
9/27/2012 266
BOB POLIZIOTTO
Disgraziata! Ti faccio vedere io a sputarmi
addosso, vieni con me!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Ecco bravo, se la porti via!
(divincolandosi dalla stretta del poliziotto) E
non mi tiri cosí! Aspetti... aspetti un attimo... accidenti come
pizzica! (Si gratta su un f ianco).
CLOWN DARIO DOMATORE
(speranzoso) Che pizzica?
FRANCA CICCIONA
Una pulcettina... qui.
CLOWN
DOMATORE
DARIO
(scattando
all'impiedi)
Una
pulcettina?
FRANCA CICCIONA
Sí, dispettosa... (Frugandosi all' altezza del
la vita) Ah, ma se ti piglio!
CLOWN BOB POLIZIOTTO
Hai pure le pulci? Bene! Dovrò portarti
alla disinfestazione... muoviti!
CLOWN DARIO DOMATORE
(paladino) Come si permette? Tenga
giú le mani dalla signora, sa!
CLOWN BOB POLIZIOTTO
Ehi, quale signora?
CLOWN DARIO DOMATORE
Questa che sta con me.
9/27/2012
267
La ragazza si è messa una sigaretta tra le labbra, accende un
fiammifero strofinandoselo sul sedere.
FRANCA CICCIONA
Sí, io sono la signora che sta con lui.
CLOWN BOB POLIZIOTTO
Una signora con le pulci?
CLOWN DARIO DOMATORE
Una vera signora ha sempre le pulci!
Oggi è di moda... fanno dimagrire!
CLOWN BOB POLIZIOTTO
(sconvolto) Le pulci fanno dimagrire?
CLOWN DARIO DOMATORE
CLOWN BOB POLIZIOTTO
FRANCA CICCIONA
Sí, se prese prima del caffè.
Con permesso. (Scappa senza voltarsi).
Oh, come è stato buono lei. Nessuno mi
aveva mai difesa.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ringrazio io lei di avermi dato
l’opportunità di rendermi utile. (Le prende la mano per
baciargliela).
La ragazza la ritira sdegnosa.
FRANCA CICCIONA
No, scusi... su questa no, è sporca, la uso già
da tre ore. S’accomodi su quest’altra, che, guardi, è ancora
9/27/2012 268
fatta su nel cellophan antisettico. (Estrae la mano da un
sacchetto di plastica).
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
La ringrazio per il privilegio.
La conservo per le grandi occasioni.
Grazie! Mi concede il piacere di
CLOWN DARIO DOMATORE
aiutarla ad acchiappare quella pulcettina?
FRANCA CICCIONA
Oh sí, che gentile!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Permette? (Agita le dita eccitato).
S’accomodi.
CLOWN DARIO DOMATORE
Dov’è? Dov’è? Che latitudine e
longitudine, sul collo?...
FRANCA CICCIONA
È qui! (indica un punto sulla schiena).
CLOWN DARIO DOMATORE
Lasci fare a me... eccola! Accidenti
m’è scappata! (Fruga nella scollatura).
FRANCA CICCIONA
Eh no, basta! Adesso esagera! (Gli molla un
ceffone. Il domatore sputa qualche dente). giú quelle mani,
hai capito, il furbacchione! Col pretesto della pulce si
prende il passaggio pesante, lui, il pornografo!
CLOWN DARIO DOMATORE
io non volevo affatto...
No, scusi, guardi che lei ha frainteso:
9/27/2012
269
FRANCA CICCIONA
Come, non voleva? Non voleva cosa?
Avanti, mi offenda adesso! Disprezzi pure il mio
corpaccione «sensuale»! Dica addirittura che andando a
spasso per la mia scollatura è stato preso dalla stessa voluttà
che si prova a frugare in un sacchetto della tombola.
CLOWN DARIO DOMATORE
Le ripeto che ha frainteso, io...
(Dario comincia ad agitarsi).
FRANCA CICCIONA
Che le prende?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Ecco, cosa?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Ecco...
Un attacco...
Un attacco?
CLOWN DARIO DOMATORE
Il fatto è che soffro del complesso del
mezzo di trasporto pubblico.
FRANCA CICCIONA
Complesso del mezzo pubblico?
CLOWN DARIO DOMATORE
Sí, tutte le volte che la mia mano
sfiora le rotondità di una donna, di colpo, per associazione
di idee, ho l’impressione di trovarmi su un autobus o su un
tram, nell’ora di punta: comincio a ballonzolare, cosí
(esegue frenetico) devo sollevare un braccio (fa il gesto di
9/27/2012 270
afferrare la apposita maniglia di sostegno), mi sento
sballottolare di qua e di là... e dopo due o tre fermate,
proprio sul piú bello, devo scendere! (mima la discesa
dall’autobus).
FRANCA CICCIONA
Oh, poverino !
CLOWN DARIO DOMATORE
Capirà, per la mia partner non è mica
poi tanto piacevole.
FRANCA CICCIONA
Non c’è rimedio?
CLOWN DARIO DOMATORE
Sí, pensare ad altro... Ecco perché
sono costretto, se una ragazza mi piace, e lei mi piace, mi
creda, di trovare pretesti che mi distraggano dall’angoscia
dell’autobus! La pulce per esempio. Se lei vuole che le dia
prova di tutta la mia passione, al di fuori di un autobus, mi
dica dov’è questa pulce.
FRANCA CICCIONA
Quale?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Perché, ne ha molte altre? Quante?
Eh, eh, ad una signora non si fanno mai certe
domande! Né sull’età, né sul numero delle pulci! Andiamo!
CLOWN DARIO DOMATORE
dov’è!
Ha ragione, mi scusi. Dov’è? Mi dica
9/27/2012
FRANCA CICCIONA
271
Qui, sulla spalla...
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Eccola, I’ho presa! L’ho presa!
Ohooooh! Chissà cosa penserà adesso di me!
CLOWN DARIO DOMATORE
È meravigliosa! È proprio una
coronoves-mordex!
FRANCA CICCIONA
Cos’è?
CLOWN DARIO DOMATORE
Una pulce regina... Guardi che occhi,
sembrano di velluto!
FRANCA CICCIONA
Occhi di velluto? Oh, chissà a quante altre
donne con pulci l’avrà già detto!
No, le assicuro, la sua è la piú bella
CLOWN DARIO DOMATORE
pulce che abbia mai visto.
FRANCA CICCIONA
Davvero?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Lo giuro.
Diamoci del tu!
CLOWN DARIO DOMATORE
Oh sí, grazie! Posso tenermela per
ricordo?
FRANCA CICCIONA
La pulce per ricordo?
9/27/2012 272
CLOWN DARIO DOMATORE
Ricordo d’amore! La custodirò in
questo scatolino d’argento, per sempre! (Esegue: ripone la
pulce nella piccola scatola e la richiude).
FRANCA CICCIONA
(commossa) Che delicatezza!
CLOWN DARIO DOMATORE
Vorrei chiederti un altro regalo: il piú
prezioso, ma non ne ho il coraggio...
FRANCA CICCIONA
Chiedi, chiedi!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Posso?
Sí!
CLOWN DARIO DOMATORE
Non posso: girati. (La ragazza,
pudica, si volta). Dammi un maschio!
FRANCA CICCIONA
Un maschio? Un maschio da me?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Sí, da te.
Oh sí... ma se poi nasce femmina?
CLOWN DARIO DOMATORE
Che femmina?... Ma no, io voglio un
maschio pulce!
FRANCA CICCIONA
(disperata) Pulce maschio? E io che mi
illudevo, farabutto, pulciaiolo maledetto! La benzina!
Voglio fare un bagno nella benzina... e poi mi do fuoco!
Benzinaro! (Va verso il fondo della scena).
9/27/2012
273
CLOWN DARIO DOMATORE
Su, calmati, per favore, non fare il
bambino!
FRANCA CICCIONA
Sei tu, che non vuoi fare il bambino con me.
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Ma sí che lo voglio fare, invece!
Davvero?!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ma certo! Soltanto, ho bisogno del
pretesto, altrimenti mi riprende il tremore da «mezzo
pubblico» ed è finita...!
FRANCA CICCIONA
Già, me ne ero dimenticata... Bene, allora
prenditelo pure! Ho un maschio solo... ma è tuo!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Sei un tesoro! Dov’è?
Aspetta; eccolo, è qui! No, non è lui... zitto!
No, no, ma dove si sarà cacciato?!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Prova a chiamarlo.
Hai ragione (gridando nella scollatura del
l’abito); Antonio, Antonio!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Si chiama Antonio? Come lo sai?
L’ho letto sulla targhetta che ha al collo...
Antoniooo! Macché, macché, deve essere uscito.
CLOWN DARIO DOMATORE
Uscito?
9/27/2012 274
FRANCA CICCIONA
Sí, ma stai tranquillo, è un metodico, non
rientra mai piú tardi delle otto. Fra un quarto d’ora è qui.
Piuttosto, ti conviene rimettermi addosso la tua regina,
perché, se torna e non la trova, le fa una di quelle scenate!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
È geloso?
È della bassa.
CLOWN DARIO DOMATORE
Aha, allora. (Solleva il coperchio
dello scatolino e fa il gesto di versarne il contenuto nella
scol latura della ragazza) Ecco fatto, cosí poi le acchiapperò
tutte e due in una volta.
FRANCA CICCIONA
Oh madre, due in una volta! Che pretestone!
Eccolo... È tornato!
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Sí, lo riconosco dal passo.
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Sei sicura?
Dov’è?
È qui, insieme a lei! (Solleva la scollatura e
sbircia all’interno) Ah, stanno litigando... Ehueh. (Sussulta
vistosamente).
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Che c’è?
La sta picchiando! (Di botto si arresta).
9/27/2012
275
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Che succede adesso?
Niente, si sono fermate. (Torna a sbirciare
nella scollatura) Lei piange... stanno facendo la pace... che
carini! (Segue sbirciando fino all’altezza della spalla).
CLOWN DARIO DOMATORE
(estraendo un grosso binocolo) Fai
vedere?
CLOWN
SECONDO
GUARDONE
(sopraggiungendo a razzo)
Anch’io, anch’io, vedere, fammi vedere!
CLOWN DARIO DOMATORE
Vai via, sporcaccione!
CLOWN SECONDO GUARDONE
Senti chi parla, almeno io non ho
bisogno del binocolo! (Se ne va verso la quinta di destra).
CLOWN DARIO DOMATORE
Ma io sono autorizzato! (Alla
ragazza) Sono ancora lí?
FRANCA CICCIONA
No, non ci sono piú, devono essere uscite.
CLOWN DARIO DOMATORE
Eh no, porco frigorifero! Lavatrice
boia!
FRANCA CICCIONA
Ti prego, non bestemmiare!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, non bestemmiare? Mi lascio
scappare le pulci... con quelli che mi sfasceranno la faccia,
9/27/2012 276
con le mani del tre e mezzo, con sette dita, certe pacche!
Flick o flock! Flick e gulp ho bell’e ingoiato la dentiera!
FRANCA CICCIONA
Oh, caro, che dici?
CLOWN DARIO DOMATORE
FRANCA CICCIONA
Zitta!
Che c’è?
CLOWN DARIO DOMATORE
Mi sono sentito pizzicare! Qui!...
Ancora!
FRANCA CICCIONA
Vuoi vedere che sono venute da te?
CLOWN DARIO DOMATORE
Sí, sí, sono loro... Eccole! Aspetta:
stanno andando verso l’ascella, qui, stanno entrando! Trac!
In trappola! (Abbassa di scatto il braccio contro il torace a
farle prigioniere).
FRANCA CICCIONA
Caro, legati dalle stesse pulci! Abbracciami,
accarezzami!
CLOWN DARIO DOMATORE
Sí, sí. (La accarezza su un fianco. Di
scatto solleva il braccio libero, come a sorreggersi
all’apposita maniglia dell’autobus, sussulta, traballa)
Accidenti, ci siamo!
FRANCA CICCIONA
Oh no! Proprio adesso!
9/27/2012
277
CLOWN DARIO DOMATORE
Te l’avevo detto! Oouh, ma come
sbanda ’sto autobus! (Si arresta) .
FRANCA CICCIONA
Meno male che t’è passata!
CLOWN DARIO DOMATORE
No, non m’è passata. È che siamo
arrivati alla fermata e devo scendere. Permesso, permesso!
(Mima la diffi coltà di farsi strada fra la ressa)... Fatemi
passare, per favore!
FRANCA CICCIONA
Aspetta! Ehi, ma dove corri?
CLOWN DARIO DOMATORE
Ho la coincidenza con la circolare, è
l’ultima corsa! (Scompare).
FRANCA CICCIONA
Aspettami, aspettami.
Sale la musica, esce rincorrendo il clown domatore.
Entrano Bob e Valerio, camminano appaiati, sorreggono
sulle spalle un’unica piccola valigia.
CLOWN BOB
(affranto) Fermiamoci... (Scaricano la valigia
mimando gran fatica). Fammi prendere un po’ di fiato.
(Estrae un pacchetto di sigarette, ne offre una all’amico)
Fumi?
9/27/2012 278
No, grazie, ho smesso da piú di tre mesi...
CLOWN VALERIO
Adesso mi buco. (Estrae una siringa e si appresta a farsi
un’iniezione).
CLOWN EZIO DROGATO
(accattonando) Una fiala, scusi, mi
potrebbe offrire una fiala?... sono rimasto senza. (Il secondo
clown si fa l’iniezione e getta a terra la siringa vuota).
CLOWN VALERIO
Mi spiace, ma era proprio l’ultima.
CLOWN EZIO DROGATO
Mi faccia fare un tiro. . . (Fa per
raccattare la siringa, ma sopraggiunge un altro clown che,
piú veloce del clown drogato, raccoglie la siringa da terra,
si inietta l’ultima goccia ed esce facendo capriole). Almeno
la cicca!!!
CLOWN VALERIO
Ma, se vuole, lí c’è il distributore automatico.
Su carrello entra in scena una specie di jukebox.
CLOWN EZIO DROGATO
Distributore di iniezioni? (I tre clowns
vanno verso il grande jukebox). E come funziona?
CLOWN VALERIO
Basta introdurre una moneta. Ha una moneta?
CLOWN EZIO DROGATO
Sí, eccola. (La introduce).
9/27/2012
279
Adesso basta scegliere il tipo di fiala che
CLOWN VALERIO
preferisce.
CLOWN EZIO DROGATO
Ma perché ci sono tutti questi titoli di
canzoni?
CLOWN
VALERIO
Perché, per ogni iniezione, le offrono
l’audizione gratuita di un disco. Questo per esempio:
Perdermi con te è abbinato a: morfina simplex. Quest’altro:
Sei il paradiso si ascolta con: pentotal medrina, e cosí via.
CLOWN EZIO DROGATO
Bellissimo! Scelgo questo. Schiaccio
qui, vero? (Esegue).
CLOWN VALERIO
Bravo, e adesso si metta in posizione... cosí...
rilassato.
Il clown si mette in posa con il sedere verso la macchina,
dalla quale esce un piede che gli sferra una sonora pedata.
CLOWN EZIO DROGATO
CLOWN VALERIO
Ehi, dico! Ma che c è?
Le ha fatto il massaggio preparatorio... Presto,
riprenda il suo posto... fra poco esce la siringa.
CLOWN BOB
Rilassato. . .
9/27/2012 280
CLOWN VALERIO
Fra due secondi esce la siringa...
Pausa.
CLOWN EZIO DROGATO
CLOWN VALERIO
Esce?
No, non esce. Forse si sarà inceppata... faccia
vedere... ecco, vede? dovrebbe uscire di qui, da questo buco.
CLOWN SECONDO GUARDONE
(sopraggiunge eccitato) Anche a
me, fate vedere anche a me dal buco! (Spinge via gli altri
due e si mette con la faccia contro il foro della macchina).
CLOWN VALERIO
Ma che fa! Se ne vada!
Di scatto esce la siringa che buca il naso al clown.
CLOWN SECONDO GUARDONE
Oahiaia... Il naso... m’ha fatto
un’iniezione sul naso! (Il naso gli si gonfia come un pallone
fino a scoppiare).
CLOWN EZIO DROGATO
Disgraziato! La mia iniezione! E adesso
come faccio che non ho piú un soldo?!
9/27/2012
281
CLOWN VALERIO
Beh, vada qui, all’opera pia dei drogati poveri,
stanno proprio distribuendo le razioni adesso.
CLOWN EZIO DROGATO
CLOWN VALERIO
Mezza siringa e un’immaginetta col santino.
CLOWN EZIO DROGATO
CLOWN BOB
Ah, sí, e quanto ne dànno a testa?
Ci vado, ci vado di corsa.. .
Rilassato, eh...
CLOWN EZIO DROGATO
Ah, sí. (Disarticolandosi completamente
esce. Entra in scena il clown domatore che blocca i due
clowns che all’istante si trasformano, I’uno in Commissario
e l’altro in capo chirurgo).
CLOWN DARIO DOMATORE
Oh, finalmente vi trovo! Presto che
mi si sta anchilosando il braccio!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Il braccio, perché? Piuttosto, hai
trovato le pulci?
CLOWN
DARIO
DOMATORE
(sghignazzando
isterico)
Ah
aahhhhhho, sí, le ho qui, ahaha ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
CLOWN DARIO DOMATORE
Dove, qui?
Aha, ahha... qui, oh che solletico!
Ahahaaaaa... ih, ih, ohhooo! mi fanno morire! ohoooh aiuto!
ohoohhi-uahhhih!
9/27/2012 282
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Ma sta impazzendo?... Si calmi.
Calmati!
CLOWN DARIO DOMATORE
Eh coome faccioooo! ah, ah che
ahahah! (Il Commissario gli molla un ceffone, volano i soliti
denti?. Ah, ah... la protesi nuovaaaa! Ahah, che ridere,
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Presto, professore, gli faccia
un’iniezione!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ahah, no, l’iniezione! No, ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Lo tenga. (Ha estratto di tasca
una grossa siringa) Lo tenga fermo!
CLOWN EZIO DROGATO
(sopraggiungendo a razzo) Si, si,
teniamolo fermo... l’aiuto anch’io.
Valerio e il drogato lo afferrano con forza.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
CLOWN EZIO DROGATO
Ecco, bravi, cosí! Pronti?...
Via! (Con uno scatto sostituisce il
proprio posteriore a quello del domatore e si acchiappa
l’iniezione) Ah, ahah!... oh, grazie... grazie... professore,
come è buono lei!
9/27/2012
283
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Oh, brutto ladro di bucature!
Vai via! Via! (Lo prende a pedate).
CLOWN EZIO DROGATO
L’ascesso! (Esce).
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, ah... basta!... non ce la faccio
piú!... se non vi sbrigate me le lascio scappare! Ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
CLOWN DARIO DOMATORE
Chi lasci scappare?
Le pulci... qui... sotto l’ascella... Ah,
ah, oh, mamma!
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Ma, la miseria! Perché non l’hai
detto subito?! Avanti, levati la giacca che te le
acchiappiamo!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, ah... no! Se sollevo il braccio...
scappano, ahahaha... e non le becchiamo piú! Ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
(a due inservienti, che stanno
sopraggiungendo) Presto, infilatelo dentro al bidone
pneumatico.
CLOWN DARIO DOMATORE
Dentro al bidone? Per farne che?
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
dentro.
Non faccia domande! Presto, salti
9/27/2012 284
Viene portato in scena un bidone: il domatore è calato di
peso nell’interno. Gli spunta solo la testa come in un bagno
turco. Continua a ridere isterico.
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Ecco, ora puoi anche sollevare
il braccio, non possono piú scappare.
CLOWN DARIO DOMATORE
Oh, finalmente! Sono uscite di sotto
all’ascella. Ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Che c’è ancora? Le rifanno il
solletico all’ascella?
CLOWN DARIO DOMATORE
No, no, sono sull’ombelico.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Be’, niente di grave, tra poco le
passerà.
I clowns inservienti hanno avvitato un cannello sul fianco
del bidone. Sul fianco opposto inseriscono cinque tubi; ogni
clown ne afferra uno e se ne porta alla bocca l’estremità.
CLOWN DARIO DOMATORE
Che fate adesso, ah, ah!
9/27/2012
285
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Applichiamo i cannelli con
trappola a sifone. Basterà soffiare con forza e le pulci
verranno espulse dal bidone e costrette in questo bulbo di
vetro, restando in trappola. Via!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, ah! Che bella pensata!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Pronti. (Incomincia a soffiare e
via via gli altri lo imitano). Forza! Ci aiuti anche lei! (Gli
viene offerto un tubo). Bisogna soffiare tutti con forza.
(Escono suoni spernacchiati da carrettera siciliana).
Altrimenti non ce la facciamo.
CLOWN SECONDO AIUTANTE
Forza, forza che ci siamo! (Lo
spernacchiamento si trasforma in un andamento da
marcetta esaltante). Le pulci stanno uscendo...! Sono
all’imbocco del sifone...! Ci sono...! Sono in trappola! Basta
cosí!
Il domatore, preso com’è dalla esibizione musicale, continua
imperterrito a strombazzare.
9/27/2012 286
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Basta, ho detto basta! La smetta.
Non aspiri, non aspiri! La smetta!
(tossendo con violenza) Acht, acht...
CLOWN DARIO DOMATORE
Maledizione! In gola... ach, ah, ah, achiaaaaa! tra la glottide
e l’epiglottide.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
CLOWN DARIO DOMATORE
TUTTI I CLOWNS
Tossisca. Sputi.
La glottide o l’ epiglottide?
Le pulci.
Ci provo. Ach, ach, prima la signora,
CLOWN DARIO DOMATORE
ach, ach, ahhaaa.
TUTTI I CLOWNS
Aaaah.
CLOWN DARIO DOMATORE
CLOWNS
Le ho inghiottite.
(in coro) Cosa?
CLOWN DARIO DOMATORE
Ho inghiottito le pulci e sputato la
mia epiglottide.
CLOWN
BOB
CAPO
CHIRURGO
Disgraziato! (Afferra un
provettone di vetro e lo pone sotto al mento del domatore)
Tossisca, piú forte che può! Le sputi fuori!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ach! Ach... le ho mandate giú! Ah,
ah,... ho ingoiato.le pulci! Ah, ah!
9/27/2012
287
CLOWN VALERIO COMMISSARIO
Criminale, maledetto! E adesso
che si fa?
CLOWN DARIO DOMATORE
Si ride!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Presto... portatelo fuori. Fatelo
uscire dal bidone. Bisogna operarlo subito.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ma no, perché?... Io le digerisco
benissimo le pulci, ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Appunto, che non le deve digerire.
Dobbiamo salvarle... riprenderle vive! Mettetelo sul tavolo
operatorio! Muoversi!
CLOWN DARIO DOMATORE
Ma io non voglio essere operato! Ah,
ah, non voglio!
I due assistenti hanno portato fuori scena il bidone con
domatore annesso. Giungono rumori di tonfi, imprecazioni.
Entrano due infermiere che «preparano» il chirurgo per
l’intervento.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
(infilandosi enormi guanti in
plastica gialla) Legatelo per bene! Pronta l’anestesia?
9/27/2012 288
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
CLOWN DARIO DOMATORE
Gli diamo il gas esilarante?
(ridendo) Ah, ah!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
No, per carità! Ride già fin troppo
per conto suo. . . È meglio il pentotal! Preparate la siringa.
Fuori con questo tavolo operatorio. (Entra in scena il
trabiccolo chirurgico sul quale è steso legato il domatore).
Liberategli il braccio destro! (Gli assistenti eseguono).
Passami la siringa.
Sollevano il braccio che sta sul lato interno. Il capo chirurgo
effettua l’iniezione.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, ah! Non voglio l’iniezione!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Stai buono... Fra poco ti sentirai
leggero... E ti verrà un gran sonno.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ah, ah! Non mi viene sonno!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
È strano... dovrebbe aver già fatto
effetto... a meno che non sia un drogato cronico!... e ho
proprio il dubbio... (Osservando attentamente il braccio del
9/27/2012
289
paziente) Dica un po’: lei come si è procurato tutte ’ste
cicatrici da iniezione?
CLOWN DARIO DOMATORE
Quali cicatrici? Quelle lí? Che sono
sul braccio? Che pare che uno ci abbia sparato col fucile a
pallini? Non lo so, mica è mio quel braccio!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
E di chi è?
(spuntando da sotto il tavolo operatorio)
CLOWN EZIO DROGATO
È mio, signor dottore! La ringrazio tanto! Oh, che bella
iniezione che mi ha fatto! Adesso sto proprio bene. Grazie!
Mi può dare la ricetta?
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Eh no, ancora tu?! Adesso basta!
(Gli sferra un calcione).
CLOWN EZIO DROGATO
Ahi, l’ascesso! Ah no, che non ce l’ho
piú l’ascesso! (Va via).
CLOWN
BOB
CAPO
CHIRURGO
Azionare le bombole: lo
addormenteremo col gas. (Gli assistenti eseguono: gli viene
applicata la classica maschera). Forza: aprite le valvole al
massimo! Ma che fate, me lo state gonfiando?
Il ventre del domatore sta crescendo a dismisura.
9/27/2012 290
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
Ci deve essere qualcosa che non
funziona: forse è allergico all’idrogeno.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Gli state dando l’idrogeno? Ma
l’idrogeno non fa addormentare!
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
Ah, no? Ma tu, guarda, chi
l’avrebbe mai detto. Che strano gas.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Chiudete, chiudete ste valvole!
Prima che si metta a volare! Buttate l’ancora! Trabattello!
(Il paziente si è gonfiato in tutto il corpo, corpo che ora
misura quattro metri di circonferenza, si sta sollevando dal
tavolo. Gli viene legata una corda ai piedi, corda alla quale
è appesa una grossa ancora. Portano in scena un mastello
ricolmo d ‘acqua nel quale viene buttata l’ancora. Il
paziente dirigibile ridiscende planando sul tavolo. Il clown
capo chirurgo sale sul trabattello per poter raggiungere la
sommità del ventre) Bisturi elettrico!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Ecco il bisturi elettrico. Lo vuole
tagliare lo stesso? Non c’è pericolo che scoppi?
9/27/2012
291
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
No, nessun pericolo... È a
compartimenti stagni! (Afferra un segaccio elettrico e
pratica un’apertura a sportello) Vede (apre come fossero
due ante la finestra praticata nell’enorme ventre) nemmeno
si sgonfia! (Introduce un braccio nell’apertura) È una
parola, come ci arrivo laggiú? Dovrò per forza entrarvici!
(All’assistente) Casco!
No che non cade, stia tranquillo
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
professore, la tengo io.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Il casco da speleologo, cretino!
(Gli viene consegnato un casco da speleologo). Tenetemi
bene, che scendo! (Si cala per intiero) La miseria, com’è
buio qui dentro!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Attento, professore, le mandiamo
una lanterna! Passo.
Un assistente introduce un grosso imbuto nella bocca del
paziente, quindi versa acqua da un secchio.
9/27/2012 292
(gargarizzando) Glouhooghluo...
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
esagerati, mi state annegando! Gluogouhoohuo! passo e
annego.
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Cerchi di resistere, professore!
Scendiamo ad aiutarla. Passo. (Uno degli assistenti vestito
da sommozzatore con tanto di bombola e respiratore e
pinne, si tuffa letteralmente nel ventre. Passano alcuni
secondi, si sente il classico tonfo nell’acqua, schizzo
d’acqua all’esterno). Ci sei?... Cerca di prenderlo per i
piedi. (Le scarpe del professore vengono buttate fuori dal
ventre). Oh, ce l’ha fatta!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Pronto, qui è il capo chirurgo che
parla, passiamo nel duodeno. Attento lei a non schiacciare la
cistifellea. Passo!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Abbiamo cinque minuti, andiamo
a prenderci un caffè.
Scompaiono dietro il letto operatorio.
9/27/2012
CLOWN SECONDO EVASO
293
(esce con tutto il busto dal ventre del
domatore. Indossa la classica giubba a righe dei carcerati,
in testa ha il berretto con il numero) Ce l’ho fatta! Ma da
dove sono uscito? Avevo calcolato di uscire dal tombino di
piazza della Libertà. Ma porca miseria! (Salta giú dal ventre
dandosi alla fuga).
CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO
(sporgendosi dal ventre) Ferma,
fermati, o ti sparo! (Spara) Ti ho sparato.
Eseguono.
CLOWN DARIO DOMATORE
Ahia, brucia!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Ricevuto! Ora sto entrando nello
stomaco... Eh! Che stomacone!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Attento professore. Non si affacci
nel piloro. (Il paziente ha un colpo di singhiozzo
vistosissimo). Ecco, s’è affacciato!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Aiuto! Sono incastrato... mi
strozza! Fategli passare ’sto singhiozzo!... presto! Passo.
9/27/2012 294
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Gli diamo da bere un goccio
d’acqua. Passo.
Un assistente introduce un grosso imbuto nella bocca del
paziente, quindi versa acqua da un secchio.
CLOWNBOB CAPOCHIRURGO
(gargarizzando) Glouhooghluo...
esagerati, mi state annegando! Gluogouhoohuo! passo e
annego.
CLOWN VALERIOASSISTENTE
Cerchi di resistere, professore!
Scendiamo ad aiutarla. Passo. (Uno degli assistenti vestito
da sommozzatore con tanto di bombola e respiratore e
pinne, si tuffa letteralmente nel ventre. Passano alcuni
secondi, si sente il classico tonfo nell’acqua, schizzo
d’acqua all’esterno). Ci sei?... Cerca di prenderlo per i
piedi. (Le scarpe del professore vengono buttate fuori dal
ventre). Oh, ce l’ha fatta!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Pronto, qui è il capo chirurgo che
parla, passiamo nel duodeno. Attento lei a non schiacciare la
cistifellea. Passo!
9/27/2012
295
CLOWN VALERIOASSISTENTE
Abbiamo cinque minuti, andiamo a
prenderci un caffè.
Scompaiono dietro il letto operatorio.
CLOWN SECONDO EVASO
(esce con tutto il busto dal ventre del
domatore. Indossa la classica giubba a righe dei carcerati,
in testa ha il berretto con il numero) Ce l’ho fatta! Ma da
dove sono uscito? Avevo calcolato di uscire dal tombino di
piazza della Libertà. Ma porca miseria! (Salta giú dal ventre
dandosi alla fuga).
CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO
(sporgendosi dal ventre) Ferma,
fermati, o ti sparo! (Spara) Ti ho sparato.
I
L’evaso cade a terra fulminato.
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
(spuntando da sotto il letto
operatorio) Chi era?
CLOWN CHARLIE POLIZIOTTO
l’omicidio della signora.
Era un testimone al processo per
9/27/2012 296
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Uno di meno. Beh, ce ne sono
tanti.
Il poliziotto rientra nel ventre del domatore.
Pronto, qui è il capo chirurgo che
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
parla.
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Dica.
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Siamo fortunati! Le pulci si sono
andate a cacciare in trappola da sole!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Dove?
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Qui, sono entrate nell’appendice.
Adesso la asportiamo, strozziamo il sacchetto con uno spago
e oplà!
CLOWN VALERIO ASSISTENTE
Bravo!
CLOWN BOB CAPO CHIRURGO
Aiuto, aiuto, esplode.
Esplosione, la testa di Dario parte in quarta come un tappo,
percorrendo nella sua parabola tutto quanto il palcoscenico.
Buio.
9/27/2012
CLOWNS
297
(in coro mentre torna la luce) Le elezioni, facciamo le
elezioni della nuova signora.
CLOWN VALERIO PERSONAGGIO IN FRACK
(rientrando vestito da
donna nel classico costume da quacquera) No! Le elezioni
si faranno piú tardi. Per adesso la signora la faccio io.
CLOWN ALBERTO
Oheu, ma che schifo!
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN ALBERTO
(minaccioso) Chi fa schifo?
(pavido) L’assassino... dicevo che l’assassino
della signora fa schifo...
CLOWNS
(in coro) Bisogna fargli subito il processo!
CLOWN ARTURO ACCUSATO
Giusto, fatemi il processo! Io so chi
ha sparato: dirò tutto.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Dirai tutto? Avete sentito, dirà tutto!
(Rivolto al clown domatore che è rientrato mimando di
riassettarsi la testa) Avanti, preparati, tocca a te!
CLOWN DARIO
Un secondo, mi hanno lasciato là, tutto aperto,
con un ago e un filo e mi hanno detto: arrangiati. (Finge di
ricucirsi il ventre) Bella serata! Aie.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Cosa c’è?
9/27/2012 298
CLOWN DARIO
Mi sono punto un dito, aspetta faccio la ciocca.
(Mima di spezzare il filo coi denti) Ecco fatto, allora cosa
c’è?
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN DARIO
A fare che?
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN DARIO
Tocca a te!
Eliminarlo!
Quello lí? No, gli avete promesso un processo
regolare, fateglielo.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Il processo dopo!... Prima bisogna
farlo fuori.
CLOWN DARIO
(timido) Ho paura... non me la sento.
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWNS
Imbecille, cretino, c’è la televisione.
(in coro) La televisione? C’è la televisione!?
Entra in scena una telecamera.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Ti vedranno milioni di telespettatori,
un’occasione come questa per farti conoscere non ti capiterà
mai piú!
CLOWN DARIO
Posso recitare un testo classico?
9/27/2012
299
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN DARIO
Ma certamente.
Shakespeare. La morte di Giulio Cesare!?... La
parte di Bruto... la so a memoria.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Bene, allora preparati. Trucco. Sarta.
L’infermiera addobba Dario con un lenzuolo bianco a mo’
di tunica.
CLOWN DARIO
Cos’è?... Ah, sí, il peplo da una piazza e mezza,
regolamentare.
CLOWN SECONDO» REGISTA
Camera pronta – chi è di scena, chi
è di scena?
CLOWN ALBERTO ASSISTENTE
CLOWN SECONDO REGISTA
Siamo collegati, capo!
Manda in onda quando vi faccio
segno.
CLOWN ALBERTO ASSISTENTE
CLOWN VALERIO SIGNORA
Va bene!
Tieni, prendi questa (gli dà una
pistola).
CLOWN DARIO
Ma no, ci vuole un pugnale.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Cosa?
9/27/2012 300
CLOWN DARIO
Lo uccido con ventiquattro colpi di pugnale, è nel
testo.
CLOWN VALERIO SIGNORA
Macché ventiquattro, un colpo di
questa è piú che sufficiente.
CLOWN DARIO
Tu credi? Ah, è un’idea del regista. Povero
Shakespeare. Aspetta, ripasso la parte: «Giulio! Tu credevi
che la democrazia...»
CLOWN VALERIO SIGNORA
(consegnandogli un malloppo di
fogli) Ecco il copione.
CLOWN DARIO
Ma no, lo conosco a memoria, niente testo.
«Giulio, tu credevi che la democrazia nascesse con
l’uomo...»
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN DARIO
Non è cosí.
Non è cosí, non con l’uomo, ma con la sua presa
di coscienza, la coscienza della libertà... l’uomo nulla è
senza quella coscienza.
CLOWN VALERIO SIGNORA
D’accordo, ma non è questo il testo.
Il testo originale, eccolo.
CLOWN DARIO
Non è Giulio Cesare? (Sfogliandolo) Non è
manco Shakespeare!
9/27/2012
CLOWN
301
VALERIO
SIGNORA
No,
è
un
giovane
autore
d’avanguardia, famosissimo.
CLOWN DARIO
Ci sono le iniziali. Ah, sí, F.B.I. ! Lo conosco
molto bene, è formidabile. Ha una grande immaginazione.
Bravissimo! È un po’ il teatro dell’assurdo. A me piace
moltissimo. Oh, c’è una scena a pagina 42 bellissima, è la
scena di quando l’assassino della signora esce di prigione
per essere portato al tribunale. L’azione si svolge nei locali
della polizia. C’è la televisione. In diretta. Da una parte il
killer, colui che deve abbattere il presunto assassino della
signora...; la didascalia dice: il vendicatore... avanza
tranquillamente, cappello in testa, le mani in tasca...
Nessuno che lo fermi, nessuno che gli chieda: «Chi è lei?
Documenti, prego!» Tanto piú che siamo nei locali della
polizia. No! Teatro dell’assurdo! Si avvicina, tira fuori la
pistola. Uno pensa che i poliziotti gli saltino addosso. «Cosa
fa? Lasci quell’arma!» Karatè, zac, zac... Ma no, al
contrario: tengono ben saldo il disgraziato che deve essere
fatto fuori... teatro dell’assurdo! Spara! L’altro cade. Le
camere, continuano a riprendere. Gli spettatori... milioni...
9/27/2012 302
dice il copione... seguono tranquilli, seduti ai loro posti,
interessati!! Ma in che paese può succedere una storia
simile? Teatro dell’assurdo! Aha, aha, è una caratteristica
del teatro dell’assurdo!
CLOWN SECONDO REGISTA
Pronti, attenti... studio a posto.
Allora... il criminale arriva da lí. Si piazzerà qui, dove c’è
questo cerchietto. Il vendicatore viene da destra.
CLOWN DARIO
Da che parte?
CLOWN SECONDO REGISTA
CLOWN DARIO
CLOWN
Da destra.
Senza allusioni politiche.
SECONDO
REGISTA
Il
vendicatore
si
metterà
nell’apposito segno. (Rivolto al clown elettricista) Vanno
bene le luci?
CLOWN ROMANO ELETTRICISTA Tutto
a posto, capo.
Viene piazzata la telecamera.
CLOWN DARIO
Mi si vede bene? Niente ombre in faccia?
CLOWN SECONDO REGISTA
Perfetto, possiamo andare... fate
entrare l’accusato... vai in onda, vai!
9/27/2012
CLOWN DARIO
303
«Giulio, tu credevi che la democrazia...»
Due clowns portano Arturo, lo tengono per le braccia e
vanno a piazzarsi nel segno indicato da Valerio.
CLOWN VALERIO SIGNORA
CLOWN ARTURO
CLOWN DARIO
(rivolto a Dario) Cosa aspetti? Vai.
No, sono innocente.
Ma cosa ti prende? Sei in un paese libero, avrai il
tuo processo regolare.
«Giulio, tu credevi che la democrazia.. . »
TUTTI I CLOWNS
No, no! Giulio dopo...!
CLOWN SECONDO REGISTA
CLOWN DARIO
Spara, prima! Spara!
Vi prego, due o tre tirate classiche, per
mascherare il grottesco della situazione. «Giulio...»
CLOWN SECONDO REGISTA
TUTTI I CLOWNS
CLOWN DARIO
Chi se ne frega del grottesco.
Spara!
E va bene.
CLOWN SECONDO REGISTA
Sei in primo piano.
Dario si rivolge alla telecamera.
9/27/2012 304
CLOWN DARIO
Buona sera, cari telespettatori, eseguiremo per
voi l’ultima opera del giovane autore F.B.I. con la
collaborazione e la regia della Cia: «Processo regolare!»
(Spara).
TUTTI I CLOWNS
Bravo!
Il clown Arturo viene lasciato cadere a terra come un sacco.
CLOWN SECONDO REGISTA
CLOWN
EZIO
Stop. Inserto pubblicitario.
ANNUNCIATORE
(piazzandosi
davanti
alla
telecamera) Fumate sigarette col filtro, col filtro, col filtro...
CLOWN SECONDO REGISTA
CLOWN DARIO
Stop. Riprendere l’azione.
«Giulio, tu credevi...»
CLOWN SECONDO REGISTA
Primo piano del cadavere...
Movimento della telecamera.
CLOWN DARIO
Anche a me! Anche a me!
TUTTI I CLOWNS
No, a te no!
9/27/2012
305
CLOWNS POLIZIOTTI Cheese!
!
Classica espressione americana impiegata per poter meglio
atteggiarsi al sorriso.
CLOWN SECONDO REGISTA
CLOWN DARIO
Stop.
«Giulio, tu credevi che la...»
TUTTI I CLOWNS
(stringendosi intorno al clown Dario) Bravo!
Felicitazioni! Complimenti: sei stato formidabile. Urrah per
il vendicatore!
CLOWN DARIO
È troppo, amici, è troppo! Non bisogna! Siete
veramente troppo amabili! E questo, cos’è? (Si ritrova
ammanettato).
CLOWN
VALERIO
SIGNORA
Sei in arresto per omicidio
involontario. Finirai sulla sedia elettrica, come minimo. Ma
avrai la soddisfazione di aver salvato l’onore del nostro
circo.
TUTTI I CLOWNS
Bravo!
CLOWN DARIO
Ah no! Questa battuta non c’è nel testo. Lo
conosco bene. Voi mi avete detto di venire qui per salvare la
9/27/2012 306
dignità e l’onorabilità del circo. Voi mi avete promesso
onore e soddisfazione. E tutto d’un colpo mi si viene a
parlare di sedia elettrica! Scusatemi se sono un po’ pesante,
ma è una porcata. E dal momento che è una porcata, esigo
un processo regolare! Ma, che dico? No, basta con i processi
regolari. Basta cosí. Basta con le chiacchiere, non è il tempo
di dormire, questo. Sveglia!
CLOWNS
(urlando in coro) Sveglia! Sveglia! (Cominciano a
camminare esagitati per il palcoscenico).
CLOWN VALERIO SIGNORA
(sbracciandosi in proscenio) Bisogna
riguadagnare il tempo perduto! Il nemico incombe!
CLOWNS
(in coro) Incombe! Euhn, come incombe! (Accrescono
il ritmo della camminata).
CLOWN VALERIO SIGNORA
Accelerare i tempi, moralizzare i
giovani fin dalla nascita e anche prima, perché il nemico
incombe!
CLOWNS
(in coro) Incombe, incombe! Euh, come incombe! (a
passi sempre piú’ piccoli e rapidi).
CLOWN VALERIO SIGNORA
La parola d’ordine è: fate oggi quello
che potreste fare domani... e anche dopodomani!
9/27/2012
CLOWNS
307
(in coro si intrecciano quasi correndo per tutto il
palcoscenico, escono gridando) Sveglia! Sveglia!
Una donna incinta sta attraversando la scena, viene fermata
da due clowns in tuta d’argento, vagamente spaziale.
CLOWN DARIO SPAZIALE
Signora, scusi, sbaglio o lei è in stato
interessante?
FRANCA INCINTA
Sí, perché, è proibito?
CLOWN DARIO SPAZIALE
No, tutt' altro, piuttosto ha fatto
regolare denuncia?
FRANCA INCINTA
Denuncia? Denuncia di che?
CLOWN DARIO SPAZIALE
ora,
giorno,
Dell’avvenuto amplesso concezionale:
luogo,
nome,
cognome
e
condizioni
psicogeneratorie del maschio presunto... e se l’amplesso
suddetto è stato effettuato lontano dai pasti, come da norme
vigenti.
FRANCA INCINTA
Tutta ’sta roba, e perché?
CLOWN DARIO SPAZIALE
servizio di leva.
Per la programmazione preventiva del
9/27/2012 308
FRANCA INCINTA
Ma che servizio di leva, se non è ancor nato!
CLOWN DARIO SPAZIALE
Non ha importanza, grazie alle nuove
leggi, suo figlio è già arruolato fin dal quinto mese di vita
nel grembo materno!
FRANCA INCINTA
Esagerati! E se poi fosse una femmina?
Entra in scena, spinto su carrelli, un marchingegno
fantascientifico a base di apparecchi radiovideoscopici.
CLOWN DARIO SPAZIALE
Questo lo vedremo subito: s’accomodi
qui. (La sistemano dietro ad un pannello radioscopico.
Accendono le luci). In piedi! (Rivolto al clown assistente)
Accendi! (Indicando lo schermo luminoso) Si incomincia a
delineare l’immagine del nascituro. Pronto. Sí ecco che
arriva! Arriva... arriva...
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
CLOWN EZIO SPAZIALE
Aristex!
Stop! Inserto pubblicitario.
Per il vostro bambino usate i prodotti
9/27/2012
309
Eh, no, se cominciamo a trasmettere la
CLOWN DARIO SPAZIALE
pubblicità anche attraverso lo schermo delle radiografie non
si lavora piú, io faccio un disastro! Chiaro?
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
CLOWN DARIO SPAZIALE
Sí professore.
Immagine!
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
Eccola.
Ecco, ecco. Ma come è carino questo
CLOWN DARIO SPAZIALE
bambino. Grazioso, con i suoi piccoli occhi, le sue piccole
manine, le orecchiette!
FRANCA INCINTA
Professore...
CLOWN DARIO SPAZIALE
(agitando le dita contro lo schermo)
Guri guri guri...
FRANCA INCINTA
Professore...
CLOWN DARIO SPAZIALE
Bacino, bacini, guri guri guri...
FRANCA INCINTA
Professore, è un bambino o una bambina?
CLOWN
SPAZIALE
DARIO
Un maschietto signora, un bel
maschietto di mezzo chilo scarso, complimenti!
FRANCA INCINTA
Un maschio, voglio vederlo. (Accenna ad
uscire da dietro lo schermo) Voglio vedere il mio
bambino...
9/27/2012 310
CLOWN DARIO SPAZIALE
No dico, vuole che io prenda il suo
posto e lei fa guri guri?
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
Si sporga un po’, e guardi qui nello
specchio (solleva in faccia allo schermo un grande
specchio).
FRANCA INCINTA
Ah come è carino, il mio bambino, che bel
nasino!
CLOWN DARIO SPAZIALE
Vorrei farvi notare, signora, che sta
guardando alla rovescia a causa della riflessione...
FRANCA INCINTA
(sospira e cambia subito tono) -Quindi il mio
bambino è già arruolato?
CLOWN DARIO SPAZIALE
FRANCA INCINTA
Eh, no, prima dovrà passare la visita!
Ah, fra vent’ anni, allora!
CLOWN DARIO SPAZIALE
No, subito.
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
Permette? (Applica una ventosa al
ventre della donna, la ventosa comunica, attraverso un filo,
con il telefono).
FRANCA INCINTA
Ma che fate?
CLOWN DARIO SPAZIALE
suo figlio!
Niente di straordinario, parliamo con
9/27/2012
FRANCA INCINTA
311
Per telefono? Ma come può rispondervi, se
non sa ancora parlare?
CLOWN DARIO SPAZIALE
Non si preoccupi, per mezzo di questo
apparecchio a impulsi «stayner» si riesce a comunicare
perfino con una gallina. Stia a vedere! Come si chiama suo
figlio?
FRANCA INCINTA
Non so, non ci ho pensato ancora.
CLOWN DARIO SPAZIALE
Ma, dico, almeno il cognome... il
cognome del padre!
FRANCA INCINTA
Bungh!
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
CLOWN DARIO SPAZIALE
Bungh?
Allo, Bungh junior? Qui è l’ufficio
arruolamento che parla, lei sta per passare la visita di leva.
Mi capisce... se si, sia cosí gentile di farmi un segno
qualsiasi. (Osserva sullo schermo) Come è intelligente.
FRANCA INCINTA
Cosa ha fatto?
CLOWN DARIO SPAZIALE
Ha mosso le orecchie. Si alzi in piedi
signor Bungh (la madre ha un sussulto), non cosí di scatto,
si rilassi... riposo... ecco, adesso prendiamo le misure. (Con
un metro da falegname prende le misure sullo schermo e le
9/27/2012 312
detta all’assistente) Altezza trentadue centimetri. Larghezza
del torace: quattordici, profondità... è un po’ difficile
misurare la profondità... aspetti... dunque determinando il
diametro piú corto dell’ellisse... (Parlando all’unisono con
l’assistente) Basta trovare la sezione perfetta dello sviluppo
per concomitanza, facendo una proiezione tangenziale, che
ci darà il parallasse di base...
CLOWN ARTURO ASSISTENTE
(parlando all'unisono col clown
Dario spaziale) Stabiliamo come ordinata il coefficiente
beta prima della proiezione perpendicolare, che ci
permetterà di determinare la bisettrice equilaterale. E come
ordinata.. .
CLOWN DARIO SPAZIALE
Basta! Chi è il professore? Facciamo
ad occhio. Vediamo, diciamo trentadue, trentadue centimetri
di torace.
FRANCA INCINTA
Trentadue di lunghezza e trentadue di
larghezza. Ma allora, che cos’è?
CLOWN DARIO SPAZIALE
FRANCA INCINTA
Un cubo!
Mio Dio!
9/27/2012
313
CLOWN DARIO SPAZIALE
È un cubo! Controlla a pagina 28, per
l’arruolamento delle figure geometriche. Ma cosa mi fate
dire! 32 è la circonferenza, la larghezza è 14. Suo figlio non
è un cubo, signora, al massimo un parallelepipedo.
FRANCA INCINTA
Un parallele...
CLOWN DARIO SPAZIALE
Volendo... Signor Bungh, faccia bene
attenzione a questo ultimo esame e mi dica quante dita vede
di questa mano?
VOCINA DL EZIO
(a imitare quella del feto) Trentaquattro.
FRANCA INCINTA
Come, vista perfetta? Trentaquattro?
CLOWN DARIO SPAZIALE
Andiamo, signora, lei pretende troppo,
al quinto mese non sa ancora contare! (Osservando le
cartelle compilate) Bene, signora, tutti i nostri complimenti:
suo figlio risulta: abile-arruolato... arruolato in marina.
Naturalmente potrà fare domanda per reparti speciali.
FRANCA INCINTA
Grazie.
CLOWNS SPAZIALI (all’unisono)
FRANCA INCINTA
Ah, fra vent’ anni, allora!
CLOWN DARIO SPAZIALE
FRANCA INCINTA
Arrivederci!
No, fra un mese!
Fra un mese?
9/27/2012 314
CLOWN DARIO SPAZIALE
Per le esercitazioni del premilitare!
Vede quelle mamme? (In fila, su un carrello, entrano in
scena alcune gestanti sedute su panche. Hanno ventose
applicate al ventre come quelle che già conosciamo; i cavi
raggiungono un’unica cornetta del telefono attraverso la
quale un sergente comunica ordini). Sono al sesto mese e
vengono ogni giorno per le esercitazioni.
Le mamme lavorano a maglia.
CLOWN EZIO SERGENTE
Scattare, per Dio, che il nemico
incombe.
CLOWNS DARIO, FRANCA, ARTURO
Incombe, incombe! Oh come
incombe!
Escono.
CLOWN
EZIO
SERGENTE
(le donne, senza distrarsi dallo
sferruzzare a maglia, hanno sussulti vari in conformità agli
esercizi che i nascituri vanno ad eseguire nel loro grembo)
9/27/2012
315
Marciare sul posto: uno, due, uno, due, diiii... corsa! Uno,
due, uno, due, passo, cadenza, attenti a dest. (Alcune madri
si voltano di profilo sulla destra, una sola sulla sinistra). Ho
detto: a dest, non, a sinist! Burbe maledette, possibile che al
quinto mese non sappiate ancora distinguere la sinistra dalla
destra? Addormentati! Ma vi sveglio io! Avanti, marciare:
uno, due, uno, due...
Il carrello esce a sinistra mentre sulla destra entra il grande
tamburo dal quale spunta il clown Valerio nelle vesti di
Giudice.
CLOWN VALERIO
GIUDICE (battendo la mazzuola) Silenzio!
Silenzio! Signori!... È aperta l’inchiesta contro il giustiziere
dell’assassino della signora. Cancelliere: fate entrare il
colpevole.
CLOWN ARTURO CANCELLIERE Avanti
CLOWN DARIO
il colpevole!
Obiezione, vostro onore, il vero colpevole non
sono io. Se ho sparato all’assassino della signora, è solo
perché me ne avevano dato l’ordine. Ho i testimoni...
9/27/2012 316
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
GIUDICE Fate entrare il primo testimone.
Il primo testimone si rifiuta di entrare, vostro
onore.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
Si rifiuta di parlare, vostro onore.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
GIUDICE Voglio sentirlo lo stesso.
GIUDICE Portatelo qui con la forza.
È muto, vostro onore, muto come una tomba.
Viene introdotta una cassa da morto dentro la quale è disteso
il testimone.
CLOWN VALERIO
CLOWN DARIO
GIUDICE Come è successo?
Non posso parlare. Segreto militare.
CLOWN VALERIO
GIUDICE Non insisto. Continuiamo. Fate
entrare il secondo testimone.
CLOWN SECONDO, TESTIMONE
CLOWN BOB TESTIMONE
Eccomi! Io ho visto tutto.
Bugiardo! Come puoi aver visto se sei
cieco?
CLOWN SECONDO, TESTIMONE
No, non è vero, non sono cieco!
9/27/2012
317
CLOWN BOB TESTIMONE
Sí che sei cieco... guarda! (Estrae una
bombola spray e gli spruzza in viso con forza).
CLOWN SECONDO, TESTIMONE
Ohio! Non ci vedo piú! Cosa mi
hai buttato in faccia?
CLOWN BOB TESTIMONE
Vetriolo! (Mostra al pubblico la
bombola) Oggi anche nella confezione spray!
CLOWNS
(in coro) Cin, cin! (Sollevano un bicchiere, brindano e
bevono).
CLOWN VALERIO
GIUDICE Silenzio. Ci sono altri testimoni?
CLOWN ARTURO CANCELLIERE
CLOWN VALERIO
Sissignore, ancora quindici.
GIUDICE Bene, li faremo fuori piú tardi!
Proseguiamo: il colpevole ha asserito di aver sparato su
commissione. Indicare il committente, prego!
CLOWN
DARIO
(indicando uno dei clowns presenti) Il
committente è lui!
CLOWN ARTURO CANCELLIERE
(sferra una martellata sul dito
del clown Dario; dito che resta schiacciato fra il piano del
frigorifero e il martello) Maleducato, non si indica la gente
con il dito!
9/27/2012 318
CLOWN DARIO
Ahia! Me l’ha schiacciato. (Mostra il dito ridotto
ad una cotoletta) Era il preferito dal mio orecchio! Ahia!
Cos’è?
Il clown Secondo ha fatto una iniezione al clown Dario.
CLOWN
SECONDO
INFERMIERE
Buono, è una iniezione
antirabbica, non si sa mai.
CLOWN DARIO
Oh, grazie!
CLOWN BOB PROFESSORE
Ben fatto, apri un po’ la bocca, fai un
po’ vedere la lingua?! Oh, che strano: ha la lebbra.
CLOWN DARIO
La lebbra? Io?
CLOWN BOB PROFESSORE
(all’infermiere) Ma si può sapere che
razza di iniezione gli avete fatto?
CLOWN SECONDO INFERMIERE
Be’, una normale... (Controlla la
scritta su di un flacone) Oh, che sbadato! Eh sí, ho proprio
sbagliato, c’è scritto «per la lebbra» e avevo letto «per la
rabbia»! Sa, succede! Tutti possono sbagliare.
CLOWNS
(in coro) Cin, cin!
9/27/2012
319
CLOWN BOB PROFESSORE
Eh no, eh no, bisogna stare piú attenti!
Be’, mi dispiace, cascherai a pezzi!
CLOWN DARIO
Grazie, professore. (Rivolto agli altri) Che
organizzazione! (Cambiando tono all’istante) Ad ogni
modo, se credevate, con questo, di riuscire ad eliminarmi,
toglietevelo dalla testa: per vostra disgrazia ho qui con me
una pillola antilebbra. (Entra Romano con una paletta e una
scopa, Dario infila la mano in tasca, la sfila, la mano cade
a terra, Dario la osserva) Toh, di chi è questa mano, chi ha
perduto la mano? (Si accorge del suo moncherino) È la
mia...!! (Romano la raccoglie con la paletta). Permettetemi
di stringerla un’ultima volta. (Afferra la propria mano e la
scuote in un calorosissimo saluto, quindi la posa sulla
paletta delle immondizie) Addio piccola!
CLOWN VALERIO
GIUDICE (sporgendosi dalla sommità del
grande tamburo) Certo ci sono dei giorni in cui uno come te
non dovrebbe uscire di casa! (Brindando) Cin, cin. Beh,
oramai non ti rimangono che pochi secondi di vita. Quindi
non resta che sospendere il processo.
9/27/2012 320
CLOWN DARIO
Sospendere un corno!... pochi secondi sono piú
che sufficienti per denunciare chi ha organizzato tutto
quanto: comincio dal primo:... (ma non riesce a farsi
sentire).
I clowns scandiscono a tutta voce il trascorrere dei secondi.
CLOWNS
(in coro) Meno sette, meno sei, cinque, quattro, tre,
due, uno, zero! (Un clown batte con violenza sul gong e un
altro con il martello in testa a Dario) Sei morto! Cin, cin.
CLOWN BOB PROFESSORE
CLOWN VALERIO
GIUDICE Il referto legale, per favore?
CLOWN BOB PROFESSORE
CLOWN VALERIO
Sí, è proprio morto.
Embolia cerebrale, signore.
GIUDICE Un’altra embolia? Ma è la malattia
del secolo! Beh, non facciamoci cattivo sangue, è la vita!...
CLOWNS
(in coro) Cin, cin.
Si sente sparare fuori scena. Entra un clown rincorso da una
donna, c’è un clown giovane che tenta di trattenerla, di
toglierle di mano un grosso fucile.
9/27/2012
321
CLOWN EZIO INSEGUITO
Aiuto, polizia, aiuto!
Alle sue spalle c’è Franca armata di fucile. Il clown Arturo è
il giovane figlio.
CLOWN ARTURO FIGLIO
CLOWN VALERIO
No, mamma, no.
GIUDICE Che succede?
CLOWN EZIO INSEGUITO
Signor Giudice, la faccia arrestare...
mia moglie mi vuole ammazzare!
FRANCA MADRE
È vero, ma se lo ammazzo è per un nobile
motivo... ti prego, caro, fallo per tuo figlio, lasciati sparare!
CLOWN VALERIO
GIUDICE È un testimone, lei? In questo caso la
soppressione del coniuge è del tutto legale. Si accomodi,
signora.
CLOWN
EZIO
INSEGUITO
No, signor Giudice, mi vuole
ammazzare per nostro figlio, non vuol fargli fare il servizio
militare!
CLOWN VALERIO
GIUDICE Si spieghi meglio.
9/27/2012 322
CLOWN EZIO INSEGUITO
Se io muoio, il ragazzo diventa
all’istante figlio unico di madre vedova, e quindi dispensato
da ogni obbligo di leva.
CLOWN VALERIO
FRANCA MADRE
GIUDICE Ah, è cosí?
Sí, signor Giudice.
CLOWN ARTURO FIGLIO
Ma, mamma, ci vanno tutti a soldato,
perché non ci dovrei andare anch’io?
Zitto, cretino, non lo stia neanche ad ascoltare
FRANCA MADRE
sa, signor Giudice, è un povero esaltato. Vede i film di
guerra, legge i fumetti di guerra...
CLOWN VALERIO
GIUDICE Sbaglio signora, o lei è una pacifista
di quelle che vanno in marcia!
Macché marcia, per me possono fare tutte le
FRANCA MADRE
guerre di ’sto mondo, ma senza mio figlio, però. Mio figlio
lo voglio tenere sempre con me!
CLOWN VALERIO
GIUDICE E non sarebbe lo stesso se fosse suo
figlio a tenerla con lui?
FRANCA MADRE
Con lui a fare il soldato?
CLOWN VALERIO
FRANCA MADRE
GIUDICE Certo, potrebbe richiedere di seguirlo.
Anche al fronte?
9/27/2012
323
CLOWN VALERIO
GIUDICE Sicuro. I nostri ragazzi oggi hanno
tutti i conforts: spettacoli, nights, campi da baseball,
fidanzate da campo, ed è giusto quindi che abbiano anche la
mamma da campo. C’è appunto una nuova legge in
proposito che le permette di arruolarsi come «mamma
appresso».
FRANCA MADRE
Mamma appresso?
CLOWN VALERIO
GIUDICE Guardi, se vuole qui c è il modulo da
compilare. (Le consegna un foglio).
FRANCA MADRE
Una penna, una penna, per favore: lo compilo
subito!
CLOWN EZIO INSEGUITO
Sí, sí compila! Evviva l’esercito, evviva
la guerra!
CLOWNS
(in coro) Cin, cin.
Entra un sergente.
CLOWN BOB SERGENTE
Attenzione, (indica alcuni clowns) tu, tu,
tu, tu, e tu, con me. Siete richiamati. (Distribuisce fucili).
FRANCA MADRE
Anch' io?
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CLOWN BOB SERGENTE
Che cos’è (dà un occhiata al foglio che
la madre gli ha consegnato) mamma appresso? In coda!
Pronti, in marcia!
I soldati si dispongono su due file ed escono seguiti dalla
madre, accompagnati da un ritmo di marcia. Marciano con
passi lunghi e brevi alternati e con scatti in controtempo.
CLOWNS RICHIAMATI (cantano)
Perché solo i figli da sempre
se ne devono andare da soli
a farsi ammazzare,
proviamo a mandare le madri alla guerra
le madri al posto dei figli
e sentiremo
la rabbia dal ventre, tremenda salire
vedendo le madri morire.
E non vedremo
no, non vedremo i figli in gramaglie
né petti con croci e medaglie
9/27/2012
325
ma urla da farci tremare.
Vedremo tremare e fuggire
chi le ha mandate a morire.
Le madri a morire, le spose a morire
al posto dei figli a morire.
Mentre i soldati escono, sulle ultime note della canzone,
riprende il processo.
GIUDICE Silenzio, silenzio, signori: un nuovo
CLOWN VALERIO
testimone si presenta contro il vendicatore dell’assassino
della signora. Chiede di fare una deposizione.
CLOWN SECONDO
Dirò tutto, signor Giudice, io facevo parte del
complotto.
CLOWN CHARLIE
Bugiardo, non è vero! L’hanno pagato!
CLOWN SECONDO
No, no, non m’ha pagato nessuno!
CLOWN CHARLIE
Come? Non ti ricordi? Sono io che ti ho dato i
soldi!
CLOWN VALERIO
GIUDICE Beh, poche discussioni. Fategli il
siero della verità.
9/27/2012 326
CLOWN ARTURO
Subito!
CLOWN SECONDO
No, il siero no. (Si dibatte trattenuto dal
clown Arturo e da un clown-infermiere che è già pronto con
la siringa).
CLOWN EZIO DROGATO
(entra di corsa e si intromette fra il
testimone e l’infermiere) A me, fatelo a me il siero!
CLOWN VALERIO
GIUDICE Fuori, cacciatelo fuori! (È sceso dal
tamburo e si dispone ad aiutare il poliziotto. Si inserisce a
sua volta fra il drogato e l’infermiere, riceve l’iniezione ad
altri destinata).
CLOWN DARIO
Cosa hai combinato, cretino, hai fatto il siero
della verità al Giudice, cosa succederà adesso?
CLOWN VALERIO
GIUDICE Ah, ah! – cancelliere, presto, scrivi –
voglio fare una dichiarazione: dirò la verità: basta con ’sta
buffonata!...
CLOWNS
(in coro) No, la verità no!
CLOWN VALERIO
CLOWNS
GIUDICE Sí, la verità, sí!
(in coro terrorizzati) No, la verità no!
9/27/2012
327
Entra in scena di corsa un clown – Alberto – con una grossa
bomba in mano. La miccia è accesa.
CLOWN ALBERTO
La bomba! (Getta la bomba all’ interno del
tamburo che esplode con grande fragore).
Il Giudice vola letteralmente in cielo, sparendo in soffitta.
Naturalmente si tratta di un manichino con tanto di parrucca
e abito da Giudice. Buio.
Torna la luce, tutti gli elementi scenici usati fino a questo
momento sono ammucchiati con intenzionale disordine nel
centro della pista: la cassa da morto, il bidone per
l’immondizia, la lavagna nera, il tamburo, il complesso
ripostiglio-lavastoviglie sul quale c’è il televisore, un grande
frigorifero e una grande lavatrice sulla destra verso il
proscenio, un lettino da campo. Il tutto dà un’idea di un
fortino. Franca, la madre, Arturo il figlio, arrivano
strisciando da destra. Franca ha un tascapane e un ombrello.
Arturo un fucile.
9/27/2012 328
CLOWN ARTURO FIGLIO
(scavalca gli oggetti con circospezione.
È vestito con tuta mimetica molto vistosa che lo fa
assomigliare ad una salamandra ed è armato fino ai denti.
Lo segue la madre, anch’essa in tenuta militare) Forza
mamma che ci siamo. Salta dentro!
FRANCA MAMMA
È qui che dovresti fare la guardia?
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Sí, è qui.
Ma che schifezza di postazione! (Controlla gli
elettrodomestici) Centottanta litri! Solo quattordici litri di
risciacquo e il televisore soli cinque canali... Ah no... mi
spiace ma in un buco simile tu non ci dormi... (Va verso la
cassa da morto che delimita il semicerchio della trincea e vi
depone lo zaino e l’ombrello).
CLOWN ARTURO FIGLIO
Non ci dormo di sicuro, se devo fare la
guardia! (Afferra il mitra).
FRANCA MAMMA
Niente affatto... (gli strappa l’arma di mano)
la guardia la faccio io! Tu ti metti a letto!
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Ma mamma...
Niente ma... Avanti, spogliati. (Il figlio si
toglie la tuta e gliela consegna). Guarda, guarda come l’hai
9/27/2012
329
ridotta. C’era bisogno di strisciare per terra a quel modo?
Già, tanto c’è la lavatrice della mamma che lava eh? (Infila
la tuta nella lavatrice; si alza in piedi e guarda a destra con
il binocolo).
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Ma mamma, siamo in guerra!
E allora? Cosa vuol dire? Che in guerra si ha il
diritto di diventare degli zozzoni? Ti sei lavato i denti?
CLOWN ARTURO FIGLIO
Sí mamma.
Fai vedere. (Controlla col binocolo) Hai
FRANCA MAMMA
masticato il chewing-gum?
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Ma mamma... non mi piace!
Avanti, masticalo dieci minuti che ti fa
diventare intelligente! Poche storie e subito a letto. Un
momento: hai letto la rivista con le donne nude? Vediamo,
ieri eri arrivato a pagina 12, dove l’eroina dice: Amore, ti
amo, prendimi tutta calda e palpitante fra le tue braccia e
mordimi... Ecco qua...
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Mamma, il cappellano m ha detto...
Il cappellano! Stai a sentire il cappellano tu...
cosa vuoi diventare? Un anormale? Un complessato,
9/27/2012 330
asociale? Avanti, leggi con attenzione che domani ti
interrogo. (Estrae alcune bottiglie di coca-cola dal
tascapane e le va a infilare nel frigorifero).
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Va bene mamma.
Ma dico, vai a letto con le scarpe?
CLOWN ARTURO FIGLIO
Ma è per l’emergenza... nel caso
arrivasse il nemico!
FRANCA MAMMA
Non ci pensare... per il nemico c’è qui la tua
mamma! (Accende il televisore) Ora zitto, guarda la
televisione e cerca di dormire.
VALERIO SPEAKER
(appare con la testa affacciata nel riquadro
dello schermo)... Il nostro cuore è con voi. Non ti abbiamo
lasciato solo, ragazzo, siamo sempre vicino a te!
Appare un inserto pubblicitario.
EZIO ALTRO SPEAKER
Stop! Anche al fronte preferite le bionde...
le sigarette bionde... la birra bionda. Salve ragazzi, siamo
sempre con voi e con le bionde!
9/27/2012
331
Il figlio si addormenta. La madre spegne il televisore.
FRANCA MAMMA
Guarda come dorme. (Avvertendo un rumore)
Chi va là? (Nella foga imbraccia l’ombrello. Si avvede del
l’errore e lo scambia con il fucile) Chi va là? Sei il nemico?
Ti ho visto, non fare il furbo. Rispondi! (Si ode uno sparo)
... Ma come... hanno i fucili anche loro? (Dà un’occhiata
verso gli elettrodomestici) Disgraziato! M’ha bucato la
lavatrice!
CLOWN SECONDO, NEMICO (voce,
da fuori scena) Venite fuori di
lí... siete prigionieri. E mani in alto.
FRANCA MAMMA
(rivolta al nemico) Parla piano che c’è mio
figlio che dorme.
Un trapezista con casco e tuta d’argento passa sulle loro
teste mentre si ode il rombo del motore di un aviogetto.
CLOWN ARTURO FIGLIO
c’è mamma?
(svegliandosi di soprassalto) Chi è, che
9/27/2012 332
FRANCA MAMMA
Niente. Dormi caro, dormi. (Urlando al di là
del fortino) Attento: c’è un caccia; stai giú, vuoi farti
accoppare?
CLOWN ARTURO FIGLIO
Ma mamma, cosa fai?... Ti metti a
proteggere anche il nemico adesso?
FRANCA MAMMA
Cretino: se quello del nostro caccia lo vedeva
buttava una bomba da duecento chilogrammi, che di piú
piccole non ne hanno, lo sai, e, vicini come siamo,
saltavamo per aria pure noi.
CLOWN ARTURO FIGLIO
Hai ragione mamma! (Si alza dalla
branda e si avvicina alla madre) Dov’è? Dov’è? Fammelo
vedere. In quanti sono?
FRANCA
MAMMA
È uno solo, giovane, magrolino, un
nemichetto. Vai, torna a dormire.
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Non ho piú sonno.
Ecco, non ha piú sonno! Tutta colpa di quello
là! (Al nemico) Hai visto cos’hai combinato tu? Maleducato
d’un ignorante! Con la mania che avete tutti d’andare in giro
a quest’ora di notte a fare prigionieri e a svegliare la gente
che dorme.
9/27/2012
333
CLOWN ARTURO FIGLIO
Stai giú mamma che ritorna il nostro
caccia!
Il trapezista con tuta e casco d’argento riattraversa il cielo
della scena preceduto da un gran rombo.
FRANCA MAMMA
Stai giú anche tu... che fai?
CLOWN ARTURO FIGLIO
Cerco di ammazzare il nemichetto!
(Spara) L’ho preso. L’ho preso, mamma... È il mio primo
nemico.
FRANCA MAMMA
Oh caro! Sono cosí contenta! Emozionata, ho
voglia di ridere e piangere. Se lo sapesse la zia Anna.
Bisogna subito che le faccia un telegramma. (Va al
frigorifero).
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Cos’è?
Una sorpresina... (Toglie dal frigorifero una
torta con candeline) Tanti auguri... cento di questi nemici...
Soffia!
Si ode uno sparo: la torta vola in frantumi.
9/27/2012 334
CLOWN ARTURO FIGLIO
Un altro nemico!
(guarda fuori scena col binocolo) No... è
FRANCA MAMMA
ancora quello di prima... l’avevi mancato. Ecco perché i
nostri conti non tornano mai, ammazziamo, ammazziamo e
quelli si moltiplicano.
CLOWN
ARTURO
FIGLIO
(si dispera) Sono proprio un
disgraziato... un buono a nulla, un fallito...
FRANCA MAMMA
Su caro, non prendertela, non piangere. È che
sono piccoli, è cosí difficile prenderli ’sti morti di fame. Lo
fanno apposta a saltare i pasti per non diventare grandi. Non
è leale. Adesso c’è qui la tua mamma che te lo ammazza lei
il nemico. Stai a vedere come si fa... l’ho visto fare da Gary
Cooper nel Sergente York. (Imbraccia l’ombrello a mo’ di
fucile).
CLOWN ARTURO FIGLIO
FRANCA MAMMA
Ma mamma... è l’ombrello!
Stai zitto, cretino! Loro non lo sanno.
(Inumidisce la punta dell’ombrello col pollice, prende la
mira) Glu, glu, glu (imita il verso del tacchino. Spara. Si
ode un grido fuori scena). L’ho beccato proprio qui (indica
9/27/2012
335
la fronte). In fronte, oh caro, dirò che sei stato tu, cosí
prenderai la medaglia.
CLOWN ARTURO FIGLIO
Brava mamma, l’hai proprio centrato!
Attenta mamma che ritorna il nostro caccia!
Riappare il clown in argento che passa velocissimo sul
trapezio.
VALERIO SPEAKER
(affacciandosi nel televisore) Forza ragazzi
che siamo sempre con voi.
Grande esplosione; la luce sale come in un gran bagliore, sia
la madre che il figlio sono presi da una terribile scarica. La
madre crolla fra gli elettrodomestici, il figlio salta
letteralmente in aria, quindi ricade eseguendo un mezzo
salto mortale.
TESCHIO
(si affaccia nello schermo del televisore) Il nostro
cuore è con voi. Non vi abbiamo lasciati soli, ragazzi!
Siamo sempre vicini a voi.
9/27/2012 336
Buio.
Al ritorno della luce l’orchestra riprende il tema della
«partenza delle madri alla guerra».
CLOWNS
(in coro) Basta! Basta con i bombardamenti!
Vanno incontro al clown presidente travestito da donna.
RAGAZZA IN TUTU
Date l’ordine di smetterla, signora. Noi
vogliamo la pace.
CLOWNS
(in coro) Basta con i bombardamenti.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Basta... sta a me decidere e voglio
dirvi una cosa: voi cominciate a rompermi le scatole. A
partire da adesso non si bombarda piú.
CLOWNS
(in coro) Ooooh.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Eccetto una piccola zona, larga
trecento chilometri a nord della frontiera.
CLOWNS
(in coro) Come è buona, signora!
CLOWN DARIO
È troppo buona.
9/27/2012
CLOWNS
337
(in coro) Non invierete piú armi? Piú soldati?
Solo un piccolo contingente di
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
tredicimila uomini.
CLOWN DARIO
CLOWNS
Tredicimila? Perché il 13 porta fortuna.
(in coro) È troppo buona.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Poi quando i nostri amici protetti
saranno autosufficienti, e riusciranno ad ammazzare, senza
il nostro aiuto, noi ce ne torneremo a casa! Ma da questo
momento sta a loro dimostrare la loro buona volontà. Noi
andremo a Parigi o a Ginevra.
CLOWNS
(in coro) Sí, sí, a Parigi o a Ginevra.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Ma sta a loro a questi rossi
stendere la mano e fare il primo passo.
Entra Alberto vietnamita calzando un lungo paio di scarpe.
CLOWN ALBERTO VIETNAMITA
CLOWN DARIO
Io ne faccio anche tre di passi.
Eh no, non vale!
CLOWN ALBERTO VIETNAMITA
Ma cosa fate? No! No!
9/27/2012 338
Romano e Secondo gli inchiodano rapidamente le scarpe al
suolo.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Muoviti!... Avvicinati. Io sono qui
che aspetto. Vedete, a parole dicono di essere disposti a
venirci incontro, ma quando si arriva ai fatti restano bloccati
sulle loro posizioni... (Il clown Alberto vietnamita si
protende in avanti inclinandosi a trenta gradi).
CLOWN DARIO
Diciamo pure... inchiodati!
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Ecco, inchiodati... e non tendono
neanche la mano.
CLOWN DARIO
Come la tendono poco, che schifo.
CLOWN ALBERTO VIETNAMITA
È uno scandalo! Un sopruso. Voi
siete un ipocrita, signora. (Tende la mano inclinandosi al
massimo).
Valerio indietreggia.
CLOWN DARIO
Un ipocrita? Esagerato!
9/27/2012
339
Il braccio di Alberto si allunga a dismisura, due clowns
glielo segano all’istante.
CLOWNS
(in coro) È vero, ha ragione, è un ipocrita.
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Io? Ipocrita? Se è cosí, io ritiro la
mia candidatura alle prossime elezioni. Cosí imparerete.
CLOWNS
(in coro) Nooo?!?!?!?
CLOWN VALERIO PRESIDENTE
Ah! Ah! Adesso dite no. Adesso,
non volete piú che me ne vada. Volete che io rimanga.
CLOWNS
(urlando in coro) No! Vai, vai... (Iniziano a sollevare a
ritmo le gambe tese. Il clown presidente indietreggia
sgomento). Non ritornare, vai! Vattene via, vai! Non ti
girare, vai! (Saltano sempre piú’ minacciosi) Vai, vai... Non
ritornare piú, vai...! Non ritornare piú, vai!
Valerio viene cacciato fuori a calci da tutta la troupe, che
esegue una danza grottesca.
Tutti i clowns escono, Dario in testa suona il trombone. Si
ferma al limite del proscenio. Torna sui suoi passi. Con
9/27/2012 340
l’aiuto dei suoni e con qualche gesto, racconta una storia:
«Alcuni aerei in cielo, un piccolo uomo passeggia
tranquillo. Gli aerei lanciano bombe. L’omino viene ucciso.
Ripete il gioco una seconda volta. La terza volta, un terzo
omino passeggia. Arrivano gli aerei. Nel momento che
stanno per lanciare le bombe, l’omino risponde sparando
con una mitragliatrice. Un aereo viene colpito, vira, scende a
spirale disegnando cerchi sempre piú stretti, si avvicina al
suolo dove si schianta». Dario lo schiaccia con il tallone,
come si fa con un insetto schifoso. Poi con un calcio
spedisce i resti in quinta. Omini velocissimi escono da ogni
dove ed invadono il palcoscenico. Altri aerei cadono,
cadono anche addosso a Dario, cadono dentro al trombone,
come insetti fulminati. Uno di questi insetti attraverso al
trombone finisce in gola a Dario, che tossisce sempre
suonando una marcia funebre. Quindi soddisfatto si rivolge
al pubblico con un sorriso e un sospiro.
9/27/2012
CLOWN DARIO
341
Come è difficile farsi capire. (Un tempo, e poi
come un imbonitore) Lo spettacolo è finito... È una storia
pazza, ma attenti che può succedere!
Danza finale. Con grandi piroette, capriole e salti mortali,
Dario dà inizio al corteo accompagnato dall’orchestra.
NB. La commedia è stata rappresentata otto anni fa. Sembra
incredibile, ma avevamo previsto perfino la cacciata di Nixon
prima ancora che fosse eletto. E davamo per scontata la caduta
catastrofica del dominio imperialista nel Vietnam e la sua
ignominiosa cacciata. Ma siamo proprio istriones?! O, come
ormai dicono in molti (politici), «era tutto cosí scontato!»
[1976].
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Commissario