Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 38/2014 a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil I commenti della settimana Legislazione - In vigore dal 15 ottobre, il nuovo libretto d’impianto, che rispetto ai precedenti controlli previsti per legge dal D.P.R. 74/13, prevede due grandi novità. La prima è che nel libretto verranno registrati tutti gli impianti presenti nelle abitazioni degli italiani: non più solo caldaie e sistemi di riscaldamento, dunque, ma anche sistemi di climatizzazione, impianti solari e così via. La seconda è che, accanto all’efficienza degli impianti, questa nuova disposizione prevede una diagnosi completa che ne andrà a verificare sicurezza, salubrità e igiene. Edilizia scolastica - Parte la campagna di comunicazione del governo sugli interventi contro il dissesto idrogeologico e sull'edilizia scolastica. Il sito www.italiasicura.governo.it darà informazioni su cantieri, opere, iniziative per la difesa dell'ambiente e la riqualificazione delle scuole. A questo si aggiungono gli spot in programmazione via tv, radio e web. Risparmio energetico - Il Vice ministro Morando conferma gli incentivi per l’Efficienza Energetica e le ristrutturazioni per i prossimi tre anni: ora sono confermati, negli anni successivi li ridurremo e alla fine saranno tolti. Il Rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) presentato alla seconda edizione del Verona Efficiency Summit, conferma il ruolo, sempre più importante e costantemente in crescita nel panorama mondiale, dell’efficienza energetica, un mercato globale che vale almeno 310 miliardi di dollari l’anno Rinnovabili – Strategia energetica nazionale e rinnovabili termiche, la commissione Camera valuta l’ impatto degli incentivi alla biomassa legnosa Era atteso entro il 1° ottobre 2014, ma ad oggi non si ha ancora notizia del decreto attuativo che avrebbe dovuto disciplinare le percentuali di rimodulazione dell’incentivo, previste dall’“opzione b”, una delle tre contenute nella contestata norma “Spalma Incentivi”. Nella convention di due giorni Solar O&M Europe 2014 dedicata al settore dell'Operation & Maintenance nel fotovoltaico, è emerso che quello della gestione e manutenzione nel fotovoltaico è un mercato in forte espansione che vale oltre 350 milioni di euro l’anno Innovazione materiali e componenti - BolognaFiere inaugura a SAIE 2014 un percorso dedicato ai temi della ricerca e della innovazione tecnologica. Prodotti di grande innovazione presentati per la prima volta al grande pubblico. Droni per il telerilevamento di prossimità. Malte inorganiche con assenza di cemento. Materiali ceramici ad alta funzionalità. Un nuovo sistema di monitoraggio degli edifici che, testato sul Manhattan Bridge di New York, in tempo reale, durante una scossa, rileva il danneggiamento della struttura. E ancora: monitoraggio real-time di ponti e viadotti di grande luce, dissipatori sismici, materiali compositi a matrice cementizia per il rinforzo di murature in laterizio e tante altre innovazioni. Le notizie della settimana News nazionali: Edilizia scolastica: Italiasicura, al via la campagna del governo Risparmio energetico: Ecobonus: il Governo conferma gli incentivi per l’Efficienza Energetica e le ristrutturazioni Rinnovabili: SEN e rinnovabili termiche, commissione Camera: “Valutare impatto incentivi alla biomassa legnosa”; Vademecum sul nuovo libretto d'impianto. Si parte dal 15 ottobre; Decreto Spalma Incentivi ancora senza norme attuative. assoRinnovabili: ‘il grave ritardo è un ulteriore schiaffo al fotovoltaico italiano’; Anno 0 per il fotovoltaico senza incentivi. Cambiano le prospettive del fotovoltaico: non solo fonte di investimento finanziario ma fonte di risparmio grazie all’accumulo; Gestione e manutenzione nel fotovoltaico, un mercato da 350 mln di euro; Anie Rinnovabili: azioni legali collettive contro lo spalma incentivi 1 2 politiche [email protected] [email protected] Centro studi Rapporti e studi: Innovazione e Sostenibilità Eventi: Green Economy, a confronto gli orientamenti di 437 imprenditori; Verso un modello di città carbon-neutral; Report IEA: Il mercato mondiale dell’efficienza energetica vale 310 miliardi di dollari l’anno; Ecobonus 65% sconosciuto a 5 italiani su 10 SAIE rilancia le costruzioni con la ricerca e l’innovazione; News dai territori: Regione Lombardia: Regione Sicilia: Rinnovabili: La regione nella direzione di un sistema virtuoso Edilizia di qualità: In arrivo un disegno di legge per semplificare l’edilizia News nazionali: Edilizia scolastica: Italiasicura, al via la campagna del governo 09/10/2014. Con lo slogan "Se l'Italia si cura, l'Italia è più sicura" parte la campagna di comunicazione del governo sugli interventi contro il dissesto idrogeologico e sull'edilizia scolastica. Il sito www.italiasicura.governo.it darà informazioni su cantieri, opere, iniziative per la difesa dell'ambiente e la riqualificazione delle scuole. A questo si aggiungono gli spot in programmazione via tv, radio e web. Con lo 'Sblocca Italia', infatti, sono stati liberati 4 miliardi per gli interventi di prevenzione e grazie alle deroghe nel patto di stabilità dei Comuni sono in itinere 404 interventi di edilizia scolastica del progetto "Scuole nuove". "Smettiamo di fare i notai dei disastri e delle alluvioni e cerchiamo di impostare una buona prevenzione. Intanto spendiamo tutti i soldi che abbiamo", ha spiegato Erasmo D'Angelis, coordinatore della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche presentando l'iniziativa a Palazzo Chigi. "Stiamo mettendo fine a ritardi imbarazzanti ed abbiamo recuperato e stiamo riprogrammando la spesa di circa 4 miliardi, 2,3 contro dissesto e 1,6 per disinquinare fiumi e mare, grazie al decreto Sblocca Italia", ha aggiunto. Da giugno sono stati sbloccati 207 cantieri per 254 milioni, ed entro la fine del 2014 apriranno altri 650 cantieri per opere di sicurezza per 800 milioni di euro. Sul fronte edilizia scolastica sono 404 gli interventi nei Comuni che hanno aperto nuovi cantieri grazie allo sblocco del patto di stabilità, come ha spiegato Laura Galimberti, coordinatore di #italiasicura per l'edilizia scolastica: "Il sito progressivamente comunicherà l'avanzamento di tutti gli interventi già avviati con finanziamenti statali per la sicurezza, l'adeguamento antisismico, l'efficientamento energetico grazie alla collaborazione del Ministero dell'Istruzione e degli altri Ministeri coinvolti". Il sito "Italisicura" è già online e gli spot su dissesto e opere idriche saranno in onda già da oggi su tv e radio Rai, mentre nelle prossime settimane partirà la programmazione degli spot dedicati all'edilizia scolastica. Fonte: sito internet edilio Risparmio energetico: Ecobonus: il Governo conferma gli incentivi per l’Efficienza Energetica e le ristrutturazioni 09/10/2014. Il Vice ministro Morando conferma gli ecobonus per i prossimi tre anni. "Questa legislatura - ha precisato - ha un orizzonte di circa tre anni e quindi penso che sia ragionevole dire che gli incentivi verranno tolti: ora sono confermati, negli anni successivi li ridurremo e alla fine tutti devono essere consapevoli che se vogliono fare le cose tra cinque anni potranno trovarsi senza incentivi". Gli incentivi riguardano le ristrutturazioni nelle attuali proporzioni del 50 per cento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per gli efficientamenti energetici. L'annuncio del Governo "va nella direzione di quanto auspicato dall'Autorità, ovvero di cogliere le occasioni per fare dell'efficienza energetica un volano di sviluppo industriale sostenibile" commenta il presidente dell'Autorità per l'Energia, Guido Bortoni. "L'Autorità - ha detto Bortoni secondo quanto afferma una nota del Verona Efficiency Summit - è impegnata nella definizione dell'opportuno quadro regolatorio a sostegno dell'efficienza", che, ha aggiunto, "ha assunto un'importanza crescente nelle politiche energetiche: ma servono ancora sforzi congiunti per raggiungere i target ambientali, ottimizzare la spesa per il fabbisogno energetico e contribuire alla sicurezza energetica". Plauso anche da parte del Cna. La Confederazione nazionale degli artigiani esprime la propria soddisfazione in una nota ritenendo che ''l'efficientamento energetico del nostro Paese, insieme al recupero e all'ammodernamento del patrimonio edilizio, due fra gli strumenti più importanti in grado di contribuire al riavvio della domanda interna, allo sviluppo, all'occupazione, con effetti positivi - come negli anni scorsi - sul fronte delle entrate''. Gli incentivi, però, non saranno a tempo indeterminato: "Ho risposto di no all'idea di confermare per sempre gli incentivi", ha precisato il Vice ministro, "altrimenti il rischio sarebbe di perdere il carattere anticiclico della misura sotto il profilo economico e secondo me si vanificherebbe anche la spinta ad agire subito per ottenere risultati in chiave di risparmio energetico sulle famiglie e sulle imprese". In questo modo - continua Morando - in un arco di tempo di circa tre anni gli incentivi diventano una leva a realizzare le misure di investimento previste, ma poi bisogna dire che finiranno". Fonte: sito internet edilio Rinnovabili: SEN e rinnovabili termiche, commissione Camera: Valutare impatto incentivi alla biomassa legnosa 15/10/2014. “In relazione alle politiche di incentivo diretto o di natura fiscale fin qui adottate nel settore delle fonti rinnovabili termiche, risulta necessario procedere ad una attenta valutazione dei loro impatti con riferimento alle Centro studi Innovazione e Sostenibilità problematiche connesse alla sostenibilità ambientale ed economica relativa all’impiego della biomassa legnosa (in particolare, pellet e cippato) negli usi di riscaldamento”. Questo uno dei suggerimenti contenuti nella nuova proposta di documento conclusivo della commissione Attività produttive della Camera, relativo all'indagine conoscitiva sulla Strategia energetica nazionale (SEN), avviata il 31 luglio 2013. SETTORE ELETTRICO, I RISCHI NELLA FASE DELLA GENERAZIONE. “Per quanto riguarda il settore elettrico, nella fase della generazione – si legge nel nuovo documento conclusivo - sono rinvenibili i seguenti rischi: a) per i produttori da fonte tradizionale (termoelettrici), si paventa l’insufficienza dei ricavi a coprire i costi di investimento a causa sia della riduzione dei prezzi di vendita che della contrazione delle quantità; b) per i produttori da fonte rinnovabile, si temono gli effetti degli interventi di revisione retroattiva degli incentivi”. LA QUESTIONE DEI TRASFERIMENTI. Il tema di carattere generale, presente nella maggior parte delle dichiarazioni degli operatori ascoltati in audizione, “attiene alla questione dei trasferimenti. Come è noto, nel settore energetico, accanto ai meccanismi di mercato e ai meccanismi di regolazione (in cui il Regolatore definisce le tariffe dei servizi infrastrutturali) trovano applicazione anche meccanismi di natura parafiscale, grazie ai quali il Governo opera trasferimenti di risorse finanziarie tra differenti categorie di operatori presenti nella filiera energetica. Si pensi, ad esempio, ai numerosi meccanismi di incentivazione delle fonti rinnovabili, che prevedono l’erogazione di sussidi ai produttori, finanziati da prelievi sui consumatori finali di energia. Alcuni di questi meccanismi hanno lo scopo di promuovere attività ad elevato valore per la collettività, ma che il mercato, in assenza di intervento pubblico, non riesce a sviluppare (es. attività che migliorano la sicurezza complessiva del sistema energetico o la sua sostenibilità ambientale). Altri meccanismi sono ispirati, invece, a finalità di tipo redistributivo (es. bonus sociale). Il tratto distintivo di quasi tutti questi meccanismi è la modalità con cui in passato si è deciso di attuare il prelievo, ovvero attraverso la tassazione del consumo di energia a mezzo di componenti”. “In considerazione dell’importante ammontare di risorse trasferite (per le sole fonti rinnovabili, si stima che nel 2014 verranno riallocati 12,5 miliardi di euro) e dell’impatto che sussidi e tasse hanno sul funzionamento dei mercati, appare quanto mai opportuno che il decisore pubblico, ed in particolar modo il Governo, si doti di uno strumento di programmazione di medio e lungo periodo, specifico per il settore energetico, da adottare secondo procedure mutuate dal mondo anglosassone, quali ad esempio il «libro bianco», avvalendosi anche del ruolo propulsivo del Regolatore e di controllo del Parlamento. Ciò – sottolinea il documento conclusivo - consentirebbe di evitare, come è stato negli ultimi anni, decisioni prese sulla scorta di situazioni contingenti e dettate da criteri di urgenza, e spesso non coerenti l’una con l’altra”. RIVOLUZIONARE LE MODALITÀ DI CONSUMO DELL'ENERGIA E COMPLETARE LA RIVOLUZIONE NELLA PRODUZIONE. Il principale fattore di competizione nel mercato dei servizi energetici è “la capacità di migliorarne l’efficienza. Nella lista delle priorità, la rivoluzione nelle modalità di consumo dell’energia non può che collocarsi accanto al completamento della rivoluzione nella produzione. Mentre, però, quest’ultima è un fenomeno in gran parte intrinseco alla filiera energetica, la rivoluzione nel consumo investe anche gli altri settori produttivi, si pensi ad esempio alla filiera elettromeccanica”. Pertanto, la promozione dell’efficienza negli usi finali dell’energia e lo sviluppo di mercati dei servizi energetici richiede “il coordinamento della politica energetica con altre componenti della politica industriale del Paese”. L'IMPORTANZA DELL'INFORMAZIONE AL CONSUMATORE. Infine, il nuovo documento conclusivo sottolinea “l’importanza che riveste la diffusione dell’informazione, presso il consumatore, riguardo l’intensità energetica dei vari prodotti e servizi disponibili nel mercato”. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Vademecum sul nuovo libretto d'impianto. Si parte dal 15 ottobre 14/10/2014. Salvo l’ennesima proroga, entrerà in vigore domani 15 ottobre, il nuovo libretto d’impianto, che rispetto ai precedenti controlli previsti per legge dal D.P.R. 74/13, prevede due grandi novità. La prima è che nel libretto verranno registrati tutti gli impianti presenti nelle abitazioni degli italiani: non più solo caldaie e sistemi di riscaldamento, dunque, ma anche sistemi di climatizzazione, impianti solari e così via. La seconda è che, accanto all’efficienza degli impianti, questa nuova disposizione prevede una diagnosi completa che ne andrà a verificare sicurezza, salubrità e igiene. Attualmente attorno al libretto d’impianto c’è grande confusione - commenta Lorenzo Epis, consulente di Domotecnica - e chi era tenuto a dare chiarimenti ai cittadini al momento non si è ancora attivato. Inoltre, a livello mediatico, quello che non è emerso è che questo provvedimento non è un nuovo balzello o un nuovo onere, ma una garanzia di sicurezza. Con i nuovi controlli si assicurerà ai cittadini che gli ambienti in cui vivono e lavorano sono sicuri e salubri, oltre che riscaldati e raffrescati da sistemi energeticamente efficienti. IL VADEMECUM DI DOMOTECNICA Come si ottiene un libretto d’impianto? Innanzitutto va precisato che con il 15 ottobre non deve scattare la ‘corsa al libretto’ per mettersi in regola. La normativa prevede, infatti che, a partire da questa data, e secondo le scadenze di manutenzione degli impianti già regolamentate dalle singole Regioni, ogni cittadino si doti del libretto d’impianto, che affianca quello vecchio che non deve essere buttato. In ogni abitazione ci saranno perciò due tipologie di libretti: uno per il rapporto sull’efficienza in cui registrare le prestazioni degli impianti e uno per l’uso e la manutenzione per la sicurezza che indica gli interventi di controllo ed eventuale manutenzione per garantirne la sicurezza e la salubrità. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Ogni cittadino dovrebbe provvedere in maniera indipendente a cercare e compilare il proprio libretto d’impianto, ma questo è un’utopia – precisa Epis – Per ovviare al problema sarà sufficiente durante il prossimo controllo dell’impianto di riscaldamento richiederlo al manutentore che verrà a casa. Chi deve chiamare il manutentore? Chi è il responsabile dell’impianto? Il responsabile d’impianto (di riscaldamento e climatizzazione) è l’occupante dell’abitazione a qualunque titolo, quindi il proprietario nel caso di abitazione privata e l’inquilino in caso di affitto. Fa eccezione l’affittuario in un condominio con riscaldamento centralizzato, dove la responsabilità è dell’amministratore. Se è però presente nell’appartamento un impianto di climatizzazione estiva, la responsabilità è dell’affittuario che deve farne verificare la sicurezza. Come scegliere il manutentore? Per effettuare i nuovi controlli di sicurezza, è necessario rivolgersi a manutentori o installatori in possesso dei necessari requisiti di legge (lettere c, d ed e del decreto 37/08, ex 46/90) ovvero che siano abilitati per operare su impianti di riscaldamento e di climatizzazione, su impianti idrosanitari, e che possano realizzare, manutenere e controllare cisterne e condutture di gas allo stato liquido o aeriforme all'interno degli edifici. Per tutelarsi i cittadini possono richiedere al manutentore di esibire il modulo della Camera di Commercio che certifica i suoi requisiti e la sua professionalità, spiega Epis. Una volta chiamato l’installatore o il manutentore, cosa aspettarsi? Cosa verrà verificato e quanto costa l’uscita del tecnico? Il tecnico effettuerà un controllo e un’eventuale manutenzione, monitorando le funzionalità dell’impianto, verificandone il rendimento e la salubrità, controllando non solo caldaie e generatori di caldo o freddo, ma ogni componente dell’impianto. Se un intervento di controllo su un impianto domestico variava in media tra i 100 e i 120 euro, con l’aggiunta dei controlli e della sanificazione, prevista dal nuovo libretto, una famiglia con una caldaia collegata a 4/5 caloriferi ed un impianto di climatizzazione con 2 o 3 split verrà a spendere mediamente 200 euro. Un costo superiore che vale però la garanzia di sicurezza degli impianti - prosegue Epis. A chi spetta il pagamento del controllo e della manutenzione? Dato che il responsabile è l’occupante, sia che esso sia proprietario o inquilino, deve farsi carico delle spese del controllo e della manutenzione, come è avvenuto fino a oggi. Chi è in affitto – precisa Epis – dovrà farsi carico delle sole spese ordinarie. Le spese straordinarie, come la sostituzione di tecnologie o interventi significativi sull’impianto che verranno indicati dal manutentore, sono a carico del proprietario dell’appartamento. Cosa succede a chi non effettua questi interventi? Per i cittadini è prevista una sanzione che parte dai 500 euro e arriva sino ai 3mila euro. Anche per l’installatore che comunica in maniera errata o incompleta l’esito del controllo è prevista una multa che va dai mille ai 6mila euro. Ogni quanto verranno effettuati questi controlli? La manutenzione per l’efficienza, e quindi la sua periodicità, rimarrà a discrezione delle singole Regioni e potrebbe variare dai due ai quattro anni (salvo indicazioni diverse). Mentre per tutto ciò che riguarda la manutenzione e la verifica della sicurezza e salubrità fa fede quando indicato dal manutentore. Spetterà al tecnico indicare la frequenza di questi controlli, anche se – salvo eccezioni - si tratterà di una revisione annuale - prevede Lorenzo Epis. A chi verrà comunicato l’esito della diagnosi effettuata e come avverranno le verifiche? Il rapporto di controllo verrà inviato dal manutentore agli enti preposti. Le verifiche non verranno più effettuate a campione, ma si partirà da coloro che non hanno effettuato gli interventi e del cui impianto non è arrivata alcuna notifica al catasto preposto. A seguire verranno effettuati controlli sugli impianti ‘segnalati’. Sono in affitto, il manutentore segnala la necessità di opere straordinarie di cui deve farsi carico il proprietario di casa: se non vengono effettuate e sono oggetto di controllo cosa succede? L’occupante dovrà inviare al proprietario copia del libretto d’impianto, in cui sono richieste dal tecnico le opere di manutenzione straordinaria, chiedendo che vengano effettuate. In caso di controllo, il libretto di controllo è un vero e proprio documento di garanzia in cui vengono registrati non solo i dati dell’occupante, ma anche quelli del proprietario: gli enti preposti saranno dunque a conoscenze delle responsabilità ascrivibili a ciascuno soggetto. Il libretto d’impianto può far emergere le situazioni più critiche, come impianti non a norma e pericolosi anche per i vicini? “La scarsa manutenzione degli impianti è infatti spesso al centro di episodi di cronaca nera ma il libretto d’impianto è uno strumento che può contribuire a denunciare situazioni abitative critiche - conclude Epis - Questo perché da un lato i controlli si concentreranno su chi non ha fatto l’intervento, dall’altro perché il manutentore è tenuto a riportate agli enti preposti anomalie degli impianti, da risolvere entro un determinato lasso di tempo.” Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Decreto Spalma Incentivi ancora senza norme attuative. assoRinnovabili: ‘il grave ritardo è un ulteriore schiaffo al fotovoltaico italiano’ 14/10/2014 - Era atteso entro il 1° ottobre 2014, ma ad oggi non si ha ancora notizia del decreto attuativo che avrebbe dovuto disciplinare le percentuali di rimodulazione dell’incentivo, previste dall’“opzione b”, una delle tre contenute nella contestata norma “Spalma Incentivi”. La denuncia arriva da assoRinnovabili, l’associazione dei produttori, dell’industria e dei servizi per le energie rinnovabili. “Oltre al danno, la beffa - afferma Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili: oggi chi ha un impianto fotovoltaico di potenza superiore a 200 kW in Italia non solo si è visto decurtare l’incentivo retroattivamente, ma si Centro studi Innovazione e Sostenibilità trova pure nella condizione di non poter scegliere la modalità con cui gli sarà ridotta la tariffa, perché la disciplina attuativa di una delle tre opzioni non esiste ancora. La norma “Spalma Incentivi”, ricordiamo, è contenuta nel Decreto Competitività (DL 91/2014 convertito nella Legge 116/2014) e rimodula, da gennaio 2015, i bonus di cui stanno beneficiando gli investitori che hanno installato impianti fotovoltaici di potenza nominale superiore a 200 kW. I proprietari degli impianti hanno tre alternative: a) erogazione per 24 anni della tariffa, ricalcolata secondo percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2 al Decreto Competitività; b) incentivo erogato in 20 anni e rimodulato secondo modalità da individuare entro il 1° ottobre 2014 con DM dello Sviluppo Economico; c) tariffa erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto. Gli operatori devono comunicare la propria scelta al GSE entro il 30 novembre 2014. In caso contrario verrà applicata automaticamente la terza opzione. E ad oggi siamo “a meno di 50 giorni dal termine del 30 novembre 2014” - aggiunge Re Rebaudengo. “L’operatore si trova così, di fatto, vincolato alla scadenza, ma nell’impossibilità di effettuare una scelta consapevole, fintanto che il Ministero non adotterà il decreto”. Una situazione insostenibile ed inaccettabile per assoRinnovabili che ha scritto una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare l’uscita di tale decreto, esigendo una proroga del termine del 30 novembre di almeno tanti giorni quanti saranno quelli di ritardo accumulato dalla mancata adozione del provvedimento, cosi da tutelare i produttori, garantendo un tempo sufficiente per valutare quale opzione sia la più idonea (o meglio la meno pregiudizievole) per ciascun impianto. “Riducendo i tempi - prosegue la nota di assoRinnovabili -, il Ministero sembra non voler tener conto della complessità della scelta cui va incontro l’operatore: oltre alla valutazione dell’impatto economico e finanziario delle singole opzioni, infatti, la scelta finale del produttore dovrà poi essere condivisa e approvata dagli organi decisionali dei principali istituti bancari”. “Come se non bastasse - aggiunge l’associazione -, a ciò si aggiunge il totale silenzio del Ministero dell’Economia e delle Finanze sul decreto che dovrebbe disciplinare l’accesso ai finanziamenti bancari garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, che permetterebbero agli operatori di mitigare gli effetti del taglio”. assoRinnovabili conferma quindi la volontà di intraprendere azioni legali contro la norma “Spalma Incentivi”, al fine di dimostrare l’incostituzionalità del provvedimento e garantire il principio di certezza del diritto e di affidamento delle imprese verso lo Stato. Per questo motivo, in attesa che si sblocchi l’impasse, l’associazione manterrà ancora aperta la possibilità per gli operatori di unirsi all’azione legale contro lo “Spalma Incentivi”, che vede già l’adesione di centinaia di imprese. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale Rinnovabili: Anno 0 per il fotovoltaico senza incentivi. Cambiano le prospettive del fotovoltaico: non solo fonte di investimento finanziario ma fonte di risparmio grazie all’accumulo 14/10/2014. Abbiamo incontrato Valerio Natalizia, Amministratore Delegato SMA Italia, in occasione della tappa milanese del tour Sunny Days 2014, le giornate di formazione e orientamento itineranti rivolte a installatori e progettisti del fotovoltaico che ovunque registrano il “tutto esaurito”. Con lui abbiamo parlato del Sunny Boy Smart Energy, nuova soluzione che unisce un inverter fotovoltaico a batteria agli ioni di litio, ma anche del futuro del settore, delle novità tecniche e legislative e delle prospettive offerte dal mercato dell’accumulo. A livello mondiale il fotovoltaico cresce ma diminuisce in Europa. Secondo lei c’è ancora convenienza a investire sul fotovoltaico in Italia? "Certamente si. Sono cambiate le condizioni, questo è palese, ma oggi possiamo dire con certezza che è ancora conveniente investire nel fotovoltaico. Questo vale sia per gli impianti residenziali che per quelli di tipo industriale. Non c’è un incentivo diretto, ma lavorando in regime di autoconsumo si raggiungono livelli di risparmio molto interessanti". Cosa è necessario fare per garantire la diffusione dei sistemi di accumulo? "Sicuramente come prima cosa serve maggiore chiarezza dal punto di vista normativo. Oggi è possibile installare e connettere alla rete solo alcuni sistemi con accumulo, come ad esempio il nuovo Sunny Boy Smart Energy di SMA, una soluzione unica che integra un inverter fotovoltaico tradizionale e una batteria. Mi auguro che molto presto, con l’uscita della delibera dell’AEEG, sarà possibile avere un quadro più chiaro ed utilizzare anche sistemi più complessi. Inoltre, spero che la delibera si ponga proprio l’obiettivo di diffondere e incrementare la diffusione di tali sistemi. Infine, lo sviluppo tecnologico e la diffusione su larga scala di questa tipologia di sistemi consentirà nel medio periodo di diminuire i costi delle batterie, facilitando ulteriormente la diffusione". Perché scegliere un sistema con l’accumulo? "Il motivo è molto semplice: aumentare la quota di autoconsumo durante il giorno e consumare parte dell’energia fotovoltaica in maniera differita, quindi durante le ore serali. La conseguenza diretta di tutto ciò è l’abbassamento della quota di energia prelevata dalla rete e quindi una diminuzione dei costi della bolletta elettrica". Il Sunny Boy Smart Energy è sistema di accumulo integrato che permette, a seconda della situazione che si vive, di ottimizzare la batteria, l’autoconsumo o la cessione dell’energia, ha quindi dei punti di forza evidenti. Quanto incide sui costi rispetto ai classici impianti fotovoltaici? Centro studi Innovazione e Sostenibilità "Più che di costi, io parlerei di benefici. Infatti, sebbene la tecnologia sia piuttosto complessa, e quindi i costi maggiori rispetto a un inverter tradizionale, questo aumento è notevolmente inferiore ai benefici che la soluzione porta in termini di risparmio sui costi della bolletta elettrica". In quanto tempo si recupera l’investimento? "Dipende dal tipo di soluzione scelta e dal livello di integrazione con altre tecnologie, come ad esempio le pompe di calore. Per un impianto residenziale tipo, possiamo stimare che i tempi di rientro siano sicuramente inferiori ai 10 anni". Sono necessarie spese di manutenzione per il Sunny Boy Smart Energy? "Il Sunny Boy Smart Energy, nonostante la tecnologia altamente innovativa che lo caratterizza, si configura per SMA con un inverter della famiglia Sunny Boy. Questo vuol dire che è un inverter altamente efficiente, sicuro e affidabile: le spese di manutenzione sono praticamente nulle". Con quali elementi si integra? "Sunny Boy Smart Energy è pensato per far parte della casa del futuro, quella che in SMA chiamiamo comunemente Smart Home. Uno dei componenti principali con i quali l’inverter dialoga è il Sunny Home Manager, il sistema intelligente di SMA per la gestione energetica intelligente e il controllo dei consumi all’interno dell’edificio". Il nuovo messaggio del Sunny Boy Smart Energy è che le utenze che consumano energia elettrica vadano usate quando c’è il sole, è uno stravolgimento delle abitudini. Secondo lei gli utenti lo capiranno? "Gli utenti sono molto più smart di quello che si possa immaginare ed il successo del Sunny Boy Smart Energy lo conferma. In realtà, la soluzione che noi presentiamo consente di impostare il sistema in maniera tale che faccia tutto in modo automatico. Quindi si devono cambiare alcune abitudini, ma la soluzione SMA rende agevole questo cambiamento". Il Sunny Boy utilizza una batteria agli ioni di litio, quanto è efficiente? Che differenza c’è con le batterie al piombo o al nichel? "La soluzione agli ioni di litio è la soluzione che permette di massimizzare l’efficienza del nostro sistema. Quindi con 2 kWh di capacità riusciamo in maniera dinamica a soddisfare la richiesta anche per sistemi di potenza più elevata. Inoltre, è una tecnologia testata ed utilizzata anche in altri dispositivi come i telefoni cellulari. La durata stimata è di almeno 10 anni". Avete già fatto delle installazioni in Italia con il Sunny Boy Smart Energy? Se sì che tipo di installazioni? "Abbiamo fatto già molte installazioni con il Sunny Boy Smart Energy con potenze che vanno da circa 4 kW fino ai 6kW. Sono tutti impianti di nuova installazione che hanno come caratteristica distintiva quella di privilegiare l’autoconsumo". Il costo di produzione di energia fotovoltaica continua a scendere e prima o poi ci sarà convenienza a utilizzare l’energia fotovoltaica e non a prelevare l’energia dalla rete. Secondo lei quanto siamo vicini? "In realtà abbiamo già raggiunto questa convenienza. Specialmente in Italia dove i valori medi di irraggiamento solare sono molto elevati e nei casi in cui la quota di autoconsumo raggiunge valori importanti questa convenienza è estremamente evidente". Infine le chiedo una battuta sullo spalma-incentivi "Un decreto che, se possibile, ha aggiunto ancora più incertezza e confusione al nostro settore. Purtroppo un intervento retroattivo è sempre negativo e allontana gli investitori nazionali ed internazionali. Credo ci saranno una valanga di ricorsi ed è probabile che tale decreto venga dichiarato incostituzionale". Fonte: Raffaella Capritti. sito internet infobuild energia Rinnovabili: Gestione e manutenzione nel fotovoltaico, un mercato da 350 mln di euro 14/10/2014. Si è svolta al Barcelo Hotel di Milano, alla presenza di oltre 200 tra operatori del settore, banche ed investitori finanziari da tutto il mondo, la convention di due giorni Solar O&M Europe 2014 dedicata al settore dell'Operation & Maintenance nel fotovoltaico. E' emerso che quello dell'O&M è un mercato in forte espansione che vale oltre 350 milioni di euro l’anno. Le aziende specializzate nella gestione e manutenzione, in particolare sono in grado di riqualificare gli impianti fotovoltaici esistenti, massimizzandone la resa, che rischia altrimenti di essere vanificata da una parte dal peso della tassazione in continuo aumento e dall’altra da impianti non sempre realizzati a regola d’arte. Luca Marcucci, Direttore Gestione e Manutenzione di Enerqos, presente al Solar O&M ha sottolineato: “La manutenzione degli impianti fotovoltaici è sempre più strategica per avere un adeguato ritorno sull’investimento. Oggi in Italia si installa sempre meno e, mentre da un lato si riducono gli incentivi, dall’altro si alzano le tasse sugli impianti esistenti che oggi sono circa 520mila molti dei quali soprattutto nel sud del Paese. Il risultato è che il solo modo per difendere l’investimento è ottimizzare il rendimento degli impianti con una adeguata manutenzione. Un aumento di efficienza di un impianto da 1 MWp di soli 5 punti percentuali, a seguito di una corretta manutenzione o a seguito di una ottimizzazione, può portare al proprietario un aumento di rendimento tra i 15 e i 28 Mila euro/anno”. “Il costo medio della manutenzione è di 25 mila euro a Megawatt che, se rapportati al ai ritorni possibili, sono ben poca cosa- conclude Marcucci – Come Enerqos siamo tra le poche in Italia a proporre interventi mirati in questo senso, sia sul nostro parco fotovoltaico che su quelli di medio grandi dimensioni realizzati a terra o sui tetti di grandi aziende e PMI. La particolarità della manutenzione è che, dovendo necessariamente essere tempestiva, ha un carattere tutto “italiano” e locale. Un filone interessante che può servire a far ripartire un pezzo della nostra economia soprattutto in aree meno fortunate del nostro paese”. Fonte: sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: Anie Rinnovabili: azioni legali collettive contro lo spalma incentivi 10/10/2014. ANIE Rinnovabili ha tutte le intenzioni di far valere l’incostituzionalità del decreto “Spalma incentivi” che prevede tagli retroattivi per gli impianti e, a tal proposito, ha organizzato un incontro con i suoi soci per concordare le azioni legali da intraprendere collettivamente. Obiettivo delle azioni è quello che venga riconosciuta la non costituzionalità della legge che va a toccare diritti già acquisiti, ledendo il principio di certezza del diritto e di affidamento delle imprese verso lo Stato e che autorizza il GSE a recedere unilateralmente da un contratto già sottoscritto. Nel corso dell’incontro – cui hanno preso parte i fornitori di tecnologia e molti produttori che hanno sottoscritto importanti contratti con il GSE – sono state approfondite le modalità di presentazione delle azioni legali e i tempi. Ricordiamo che il presidente della corte Costituzionale Valerio Onida ha dichiarato il decreto incostituzionele perchè "violerebbe sia le norme costituzionali in materia di retroattività e di tutela dell’affidamento, sia gli obblighi internazionali" e lo scorso luglio la Commissione Bilancio del Senato ha evidenziato la concreta possibilità che ci fossero contenziosi. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Green Economy, a confronto gli orientamenti di 437 imprenditori 14/10/2014. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della terza edizione degli Stati Generali della Green Economy, dedicati a “Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana”, in programma il 5-6 novembre a Ecomondo-Key Energy e Cooperambiente a Rimini Fiera, sono stati illustrati e commentati i risultati dell’indagine sugli orientamenti degli imprenditori della green economy condotta tra aprile e maggio 2014 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Green Economy. Al sondaggio, articolato in 56 temi relativi a 8 argomenti strategici, hanno risposto 437 imprenditori che gestiscono imprese per un totale di 64.573 dipendenti e con un fatturato complessivo di 15 miliardi e 956 milioni. Il campione è eterogeneo e include imprese di diverse dimensioni (micro, piccole, medie e grandi), distribuite su tutte le aree del paese (nord ovest, nord est, centro, sud e isole), di tutti i settori più rappresentativi della green economy (agroalimentare di qualità ecologica, riciclo di rifiuti, altri beni e servizi di elevata qualità ecologica, energie rinnovabili, efficienza energetica, servizi per l’ambiente). “Nel panorama italiano - ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - un gruppo esteso di imprenditori si caratterizza per un nuovo orientamento, chiaramente green, e comincia a operare nella stessa direzione sulla base di idee e convinzioni condivise. È su questo importante fattore, emerso dall’indagine condotta dal Consiglio Nazionale, che vogliamo incentrare la discussione a Rimini, presentando al Governo imprenditori pronti a fare squadra per affrontare la crisi economica e climatica”. RAPPORTO TRA IMPRESE E GREEN ECONOMY. Il 95% dichiara che un’impresa green deve produrre con processi produttivi di elevata qualità; il 94% dichiara che un’impresa tradizionale può avviarsi verso una green economy se realizza un serio programma di interventi e di investimenti finalizzati a raggiungere un’elevata qualità ecologica del processo produttivo, dei beni e dei servizi prodotti; per il 97% degli intervistati, sono fondamentali i valori e la visione di chi guida un’impresa green. VISIONE DELL’ECONOMIA. La finalità dell’economia deve essere quella di assicurare un benessere duraturo e inclusivo per il 94% degli imprenditori; il 98% è d’accordo nell’affermare che l’economia deve puntare sul risparmio e l’uso sempre più efficiente dell’energia e delle risorse naturali; il 95% dichiara che, tra le finalità dell’economia, dovrebbero esserci quelle di conservare il capitale naturale e assicurare i servizi ecosistemici per avere un futuro. CRISI ECONOMICA. Il 92% degli intervistati afferma che la crisi è profonda e sollecita cambiamenti perché le vecchie strade non sono più sufficienti per riaprire prospettive durature di sviluppo; per il 97% la crisi è aggravata dagli sprechi nella spesa pubblica, dalla corruzione e dall’inefficienza della politica; il 90% afferma che innovare, differenziare, convertire produzioni e consumi in direzione green potrebbe contribuire in modo significativo ad alimentare una ripresa economica, con nuovi investimenti e nuova occupazione; l’Italia può uscire meglio dalla lunga recessione se trova la capacità di valorizzare la sua vocazione alla qualità e alla bellezza, secondo il 94% degli intervistati. POLITICHE AMBIENTALI DA METTERE IN ATTO. Per il 92% degli imprenditori la crisi climatica è ormai un’emergenza globale e richiede drastici tagli delle emissioni di gas di serra, una rivoluzione energetica basata sul risparmio, l’efficienza e le fonti rinnovabili; il 99% dichiara che occorre risparmiare e usare in modo più efficiente le risorse e i materiali, ridurre la produzione di rifiuti, migliorare e aumentare la durata e la riutilizzabilità dei prodotti, massimizzando il riciclo, valorizzando il recupero e puntando a ridurre al minimo lo smaltimento; per ridurre i rischi di dissesto idrogeologico, di frane e alluvioni occorre gestire meglio, tutelare e fermare il consumo di nuovo territorio, utilizzando aree già urbanizzate, bonificando e recuperando siti contaminati (98%). LE IMPRESE DELLA GREEN ECONOMY E LA SOCIETÀ. Per il 94% la trasparenza e la correttezza nei confronti dei clienti - e più in generale i cittadini - sono comportamenti etici che hanno anche ricadute economiche positive; il 97% dichiara che il personale, ai vari livelli, va attivamente e consapevolmente coinvolto negli obiettivi aziendali ma anche nelle azioni di responsabilità sociale. Centro studi Innovazione e Sostenibilità OBIETTIVI E ORIENTAMENTI D’IMPRESA. Per il 95% essere in regola con tutte le normative in tutti i settori, con particolare attenzione a quella ambientale; innovare, differenziare e migliorare la qualità ecologica dei prodotti (96%); minimizzare o eliminare gli impatti ambientali dei processi produttivi per prevenire danni alla salute e all’ambiente (97%); creare un ambiente attrattivo per i migliori talenti e per favorire un lavoro creativo e responsabile (96%); realizzare un’attività che sia duratura nel tempo, che generi utili, ma che sia anche utile e apprezzata dalla comunità (97%). LE INIZIATIVE PER IL FUTURO DELLE IMPRESE GREEN. Per il 94% degli intervistati è necessario promuovere l’ecoinnovazione degli impianti, dei processi, dei beni e dei servizi. LE PRIORITÀ PER LE POLITICHE PUBBLICHE. Definire norme più semplici e più incisive, più tempestive, più chiare e stabili per il 97% degli intervistati; attuare una decisa lotta alla corruzione e alla criminalità (98%); valorizzare i potenziali di una green economy italiana basata sulle vocazioni dei nostri territori, della nostra manifattura, sulle nostre risorse culturali e naturali, di qualità e di bellezza (97%). POSSIBILITÀ DI SUCCESSO. All’affermazione “un’impresa green può avere oggi maggiori possibilità di successo di mercato”, c’è un consenso alto fra gli imprenditori che gestiscono imprese green di grandi dimensioni (fra abbastanza d’accordo e molto d’accordo - superiore all’80%), mentre è più basso tra le micro, piccole e medie imprese. CONTROLLO DELLA FINANZA. All’affermazione “La finanza deve essere più controllata e l’impiego del risparmio deve restare più ancorato agli investimenti locali” l’accordo è più elevato fra gli imprenditori delle micro-imprese, più legate alla dimensione locale (82%), meno elevato fra quelli delle grandi imprese. CERTIFICAZIONI AMBIENTALI. L’affermazione “Valorizzare le certificazioni ambientali di prodotto e di organizzazione“ incontra un vasto consenso fra tutti gli imprenditori della green economy, ma con una significativa differenza fra l’altissimo consenso di quelli delle grandi imprese (95%) e quello meno elevato delle microimprese (76%). Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Verso un modello di città carbon-neutral 13/10/2014. Le città del futuro si rinnovano in veste smart, ma anche carbon zero. Ovvero investendo in nuovi modelli di pianificazione urbana e progettazione edilizia che prevedano il non utilizzo, nel corso dell'anno, di più energia di quanta se ne produca. Dopo l'adozione, avvenuta lo scorso agosto, da parte dell''International Union of Architects (UIA), che rappresenta all'incirca 1,3 milioni di architetti in tutto il mondo, del protocollo "2050 Imperative" un piano per ridurre le emissioni di anidride carbonica dagli edifici entro il 2050, anche l'Australia dà un forte segnale in questo senso. Con la partnership che il World Green Building Council (WGBC) ha stretto con l'Australian Cooperative Research Centre for Low Carbon Living (CRCLCL) partirà infatti il progetto 'Loop' che si pone l'ambizioso obiettivo di investire in un modello urbano in cui le emissioni di Co2 siano pari a zero. E questo attraverso una serie svariata di strumenti che vanno dalla formazione professionale, alla redazione di linee guida, dallo sviluppo di strumenti operativi all'analisi di nuovi modelli di business. I risultati del report Green Star-Gbc La 'spinta' per l'Australia viene anche dai risultati emersi dal report "The Value of Green Star – A Decade of Environmental Benefits" redatto dal GBC in collaborazione con Green Star in cui sono state analizzate le prestazioni energetiche di circa 650 edifici. I dati diffusi sembrano incontrovertibili: gli edifici certificati Green Star producono il 45% in meno di emissioni nocive e consumano il 50% in meno di energia rispetto alle strutture realizzate seguendo i requisiti minimi del settore. Percentuali che aumentano considerevolmente se il paragone viene fatto prendendo in esame qualsiasi edificio: le strutture certificate producono il 62% di emissioni di Co2 e consumano il 66% di energia in meno rispetto alla media del parco edilizio australiano. Per ottenere grandi risultati bastano piccoli accorgimenti Insomma, progettare e realizzare un edificio altamente efficiente dà frutti tangibili. E talvolta bastano alcune semplici accortezze per raggiungere i risultati. A sottolinearlo è anche l'ultimo report redatto da Carbon Trust, associazione britannica no-profit istituita nel 2011 per aiutare le Organizzazioni a ridurre il loro impatto in termini di carbonio in atmosfera, che, intitolato 'Building the future' stila una vero e proprio elenco delle misure che possono essere prese per ridurre le emissioni nocive. Il 70% delle emissioni possono essere evitate, secondo Carbon Trust, grazie a : - l'installazione di termostati programmabili - una riduzione della temperatura degli ambienti, quindi un uso più parco e intelligente del riscaldamento - l'installazione di caldaie e condizionatori a più alta efficienza energetica - l'installazione di valvole termostatiche per radiatori (TRVS). Un altro 19 % può essere raggiunto attraverso una corretta gestione dell'illuminazione e degli elettrodomestici, come ad esempio l'utilizzo di timer per lo spegnimento delle luci e di rilevatori di presenza. Dal miglioramento dei sistemi di gestione dell'energia è poi ottenibile un altro 6% di risparmio in termini di emissioni che, unito alle precedenti percentuali, fa pressoché 100, ovvero carbon-neutral. Fonte: sito internet casa e clima Rapporti e studi: Report IEA: Il mercato mondiale dell’efficienza energetica vale 310 miliardi di dollari l’anno 09/10/2014. Il Rapporto dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) presentato ieri alla seconda edizione del Verona Efficiency Summit, in occasione del lancio dell’Energy Efficiency Market Report 2014, conferma il ruolo, sempre più importante e costantemente in crescita nel panorama mondiale, dell’efficienza energetica, un mercato globale che vale almeno 310 miliardi di dollari l’anno. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Il Rapporto, alla sua seconda edizione, evidenzia che l’efficienza energetica è ormai il primo carburante del mondo: gli investimenti in efficienza energetica negli ultimi quattro decenni hanno permesso di risparmiare più energia di quella consumata dall’UE in tutto il 2011 e stanno riducendo la domanda globale di energia per un valore pari a quello di un intero continente, in un momento in cui nelle economie emergenti, al di fuori dell’OCSE, aumenta la domanda di energia. Proprio in questi paesi esiste un enorme potenziale per l’efficienza energetica, soprattutto nei settori dei veicoli efficienti e nelle infrastrutture di trasporto. Il Direttore Esecutivo dell’IEA Maria van der Hoeven ha commentato: “L’efficienza energetica è la centrale elettrica invisibile dei paesi dell’IEA e non solo, in quanto - lavorando dietro le quinte - contribuisce a migliorare la sicurezza energetica, a ridurre le bollette elettriche e ad avvicinarci al raggiungimento dei nostri obiettivi climatici”. Il report dimostra che gli investimenti in efficienza energetica stanno contribuendo a migliorare la produttività energetica, cioè la quantità di energia necessaria a produrre un’unità di PIL. Tra i 18 paesi dell’IEA valutati nel rapporto, il consumo totale finale di energia è sceso del 5% tra il 2001 e il 2011, principalmente grazie agli investimenti in efficienza energetica. Ne è derivato un risparmio complessivo di energia di 1.732 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) - un numero più grande della domanda aggregata di energia di Stati Uniti e Germania nel 2012. Il Rapporto inoltre sottolinea che gli strumenti di finanziamento per l’efficienza energetica stanno diventando un segmento di mercato consolidato, con nuovi prodotti e standard innovativi in grado di gestire l’incertezza e portare stabilità e fiducia al mercato. L’IEA evidenzia che circa il 40% del mercato globale dell’efficienza energetica è finanziato tramite capitale di debito o capitale di rischio; ciò significa che il mercato finanziario per l’efficienza energetica vale circa 120 miliardi di dollari l’anno. Il numero di prodotti e il volume finanziario sono significativamente cresciuti negli ultimi anni con la comparsa di green bonds, corporate green bonds, contratti di rendimento energetico, investimenti privati, climate and carbon finance e grazie alla presenza di banche di sviluppo multilaterali e bilaterali impegnate ad offrire nuove e più ampie fonti di finanziamento per avanzamenti nel campo dell’efficienza energetica. “L’efficienza energetica sta passando da interesse di nicchia a segmento di mercato stabile con un crescente interesse da parte di investitori e finanziatori istituzionali”, ha affermato il Direttore Esecutivo dell’IEA. “Dal momento che l’efficienza energetica è essenziale per raggiungere i nostri obiettivi climatici nel rispetto della crescita economica, l’uso crescente della finanza è uno sviluppo positivo. Al fine di espandere completamente questo mercato, sarà necessario rafforzare le iniziative volte a ridurne gli ostacoli”. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Ecobonus 65% sconosciuto a 5 italiani su 10 9/10/2014. Per risparmiare sulla bolletta, quasi sei italiani su dieci sono pronti a spendere fino a 100 euro l’anno per interventi di efficienza energetica e tre su dieci anche 500 euro. Tuttavia, quasi il 54% di loro ignora l’esistenza degli eco-bonus del 55-65% per rendere più efficienti le proprie abitazioni. È quanto emerge dal sondaggio “Gli Italiani e l’efficienza” presentato ieri durante il Verona Efficiency Summit, nella giornata inaugurale di Smart Energy Expo, la manifestazione dedicata a soluzioni, prodotti e tecnologie per l’efficienza energetica, fino a venerdì 10 ottobre a Veronafiere. Dal sondaggio, commissionato da Veronafiere a EMG Acqua, l’istituto di ricerca di Stefano Mazza-Galanti e Fabrizio Masia, si scopre che il 70% degli intervistati dice di sapere che ci sono momenti in cui l’energia elettrica costa meno, ma poi il 34% ignora che il prezzo è inferiore sia relativo ai fine settimana. ENERGIA, GIOVANI E STUDENTI I MENO INFORMATI. A sorpresa, la categoria meno informata in materia di energia risulta quella dei giovani e degli studenti: oltre il 49% non sa che la luce si paga meno il fine settimana, uno su tre ignora l’esistenza del certificato di efficienza energetica per le case e il 36,6% non sa indicare quali siano gli elettrodomestici a maggior consumo energetico. ITALIANI POCO INFORMATI. Il sondaggio mette in luce la mancanza di informazione sui temi legati all’energia: infatti, meno di un intervistato su due (45,4%) distingue correttamente la differenza fra efficienza e risparmio. Inoltre, anche sulle figure professionali cui rivolgersi per interventi di efficienza energetica gli italiani non hanno molte certezze: solo un 25% pensa a esperti di efficienza, per il resto, i punti di riferimento restano internet, l’artigiano di fiducia, amici e parenti, i fornitori di luce e gas. Molto bassa (3,0%) anche la percentuale di quanti sanno cosa siano le ESCO-Energy Service Company, cioè società che effettuano interventi finalizzati a migliorare l'efficienza energetica dei clienti. BUONA LA CONOSCENZA DEGLI ELETTRODOMESTICI ENERGIVORI. Italiani promossi invece a pieni voti per quanto riguarda la conoscenza degli elettrodomestici “energivori”: al top indicano scaldabagno, stufa e forno elettrico con, rispettivamente il 25,5%, 17,8% e 13,4% delle citazioni. Inoltre, otto su dieci si dicono disponibili a pagare un prezzo più alto per acquistare un elettrodomestico più efficiente (82,8%). AMBIENTE E FONTI DI ENERGIA. Buone anche le conoscenze sui temi dell’ambiente e dell’energia: oltre due intervistati su tre (70,1%) ritengono l’inquinamento il primo imputato dei cambiamenti climatici e quasi tre su quattro (72,6%) ritengono che l’accesso alle fonti di energia sia ancora oggi causa di guerre e conflitti. Nello specifico, tre intervistati su quattro indicano nel desiderio di controllare le risorse energetiche una delle cause della crisi tra Russia e Ucraina e ben quattro su cinque (intervistati prima dell’aumento delle bollette di ottobre) temono l’aumento dei prezzi in seguito ad una crisi tra Russia e Ucraina. Fonte: sito internet casa e clima Centro studi Innovazione e Sostenibilità Eventi: SAIE rilancia le costruzioni con la ricerca e l’innovazione 10/10/2014. Prodotti di grande innovazione presentati per la prima volta al grande pubblico. Droni per il telerilevamento di prossimità. Malte inorganiche con assenza di cemento. Materiali ceramici ad alta funzionalità. Un nuovo sistema di monitoraggio degli edifici che, testato sul Manhattan Bridge di New York, in tempo reale, durante una scossa, rileva il danneggiamento della struttura. E ancora: monitoraggio real-time di ponti e viadotti di grande luce, dissipatori sismici, materiali compositi a matrice cementizia per il rinforzo di murature in laterizio e tante altre innovazioni. BolognaFiere inaugura a SAIE 2014 un percorso dedicato ai temi della ricerca e della innovazione tecnologica. 50 anni a fianco delle aziende, dei protagonisti del settore dell’edilizia e delle costruzioni hanno prodotto una cultura industriale che oggi necessita di un forte sostegno dalla politica e dalle istituzioni e di una forte spinta da parte della comunità scientifica e del mondo della ricerca, in collaborazione con professionisti ed imprese. Un obiettivo che troverà una prima, fondamentale attuazione nel grande Forum “Costruiamo le città del futuro”, importante momento politico di dibattito e di informazione con i principali imprenditori e professionisti dell’industria delle costruzioni, riuniti nelle associazioni di riferimento. In occasione del 50esimo del Salone dell’edilizia, inoltre, verrà presentata un’Agenda, redatta e condivisa da tutti componenti del Comitato di Indirizzo di SAIE in rappresentanza del mondo dell’industria, delle Professioni, dell’Università e della Ricerca che delinea gli asset dello sviluppo del settore dell’edilizia dei prossimi anni. In quest’ambito, il tema della ricerca sarà affrontato nella sessione pomeridiana del Forum nel giorno di apertura della manifestazione. Saranno molte, poi, fino al 25 ottobre le iniziative e le aree dedicate alla ricerca, all’innovazione e alla sua divulgazione, così come grande attenzione viene prestata alla formazione. L’AREA DELLA RICERCA (nel padiglione 26) ospita 20 Centri di Ricerca e Laboratori Universitari, insieme all’Enea, a ReLuis e a diverse Reti di Imprese. L’obiettivo è quello di illustrare ai visitatori quanto di più avanzato hanno realizzato i ricercatori italiani nel campo dell’edilizia e delle costruzioni, e come i risultati di queste ricerche siano già in molti casi diventati prodotti sul mercato ed utilizzabili nelle realizzazioni. Alcuni dei centri di ricerca attrezzeranno un’area dedicata alle tecnologie per la sperimentazione di prototipi e la conduzione di prove in situ sulle costruzioni. Una risposta concreta per fermare la caduta della spesa nella ricerca delle costruzioni. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT su La ricerca e sviluppo in Italia, presentato alla fine del 2013, nel 2011 la spesa per R&S intra-muros sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università risulta pari a 19,8 miliardi di euro. Dentro il cuore della ricerca al SAIE dei 50 anni Oggi SAIE ha presentato il programma dell’edizione dei 50 anni della principale manifestazione fieristica italiana dedicata all’edilizia. Grande rilevanza hanno avuto i temi della ricerca e dell’innovazione, come dimostra la presentazione in allegato, curata da Marco Savoia, Coordinatore del Comitato Scientifico di SAIE. L'obiettivo di SAIE è far diventare la ricerca il motore per l’innovazione nell’edilizia nei prossimi 50 anni: proprio per questo SAIE ospita venti enti di ricerca che illustreranno ai professionisti le più rilevanti novità emerse. Fonte: sito internet edilio News dai territori: Regione Lombardia: Rinnovabili: La regione nella direzione di un sistema virtuoso 13/10/2014. Il governatore Maroni visita il sistema di dighe di Piateda (Sondrio): "I benefici economici e fiscali della gestione ricadano anche sui territori locali" Il tema delle energie rinnovabili ricopre un ruolo preminente nell'attuale dibattito in materia: ma questi stimoli vengono recepiti dalle istituzioni? Una domanda che implica risposte varie: ecco una notizia che offre l'assist per comprendere un aspetto di questo tema. Il governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni si è recato presso il sistema di dighe della centrale Edison di Piateda (in provincia di Sondrio) per visitare gli stabilimenti, verificare la situazione: "Sono voluto venire qui per potermi rendere conto di persona come funziona il sistema di energia con le dighe, un sistema di energia pulita e rinnovabile che vogliamo valorizzare e preservare dal tentativo che è in atto in Parlamento di togliere alla Regione e ai territori la gestione di questo sistema. A riguardo abbiamo avviato una discussione con il Governo perché su questo voglio che la Lombardia abbia lo stesso trattamento di cui godono le Province autonome di Trento e Bolzano dove i benefici economici e fiscali della gestione ricadono anche sui territori locali e non finiscono tutti a Roma". Maroni ha posto ampie rassicurazioni sul fatto che un sistema virtuoso deve essere senza ombra di dubbio tutelato dalle istituzioni: rafforzare l'attenzione sulle energie rinnovabili si conferma pertanto una delle priorità dell'amministrazione lombarda. Fonte: sito internet edilizia e urbanistica Regione Sicilia: Edilizia di qualità: In arrivo un disegno di legge per semplificare l’edilizia 10/10/2014 - È stato presentato due giorni fa alla stampa il disegno di legge in materia di edilizia, depositato presso la Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio regionale siciliano. “Il disegno di legge - ha spiegato il presidente della Commissione, Giampiero Trizzino (M5S) -alleggerisce le procedure autorizzative, grazie a strumenti come il MUE, il Meccanismo Unico per l’Edilizia, o lo sportello telematico per i titoli edilizi, unico per tutta la Sicilia (STARS)”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità “La semplificazione delle procedure - ha proseguito Trizzino -, oltre a velocizzare notevolmente le pratica autorizzative, con innegabili benefici per l’economia, dovrebbe ridurre notevolmente i contenziosi che spesso sono ‘figli’ di errate interpretazioni di norme oscure e nel migliori dei casi ambigue”. “Lungi dall’essere un semplice recepimento di norme nazionali - ha continuato il parlamentare Cinquestelle - questo testo regionale pone in essere novità dirompenti in termini di semplificazione e trasparenza delle norme tecnico amministrative relative ai procedimenti edilizi”. “DIA, super DIA, SCIA, permesso di costruire, attività libera, non saranno più un ginepraio inestricabile di termini e norme capaci solo di gettare professionisti e cittadini nello sconforto più totale - ha aggiunto. I 390 comuni della Sicilia, dal più piccolo fino al capoluogo, potranno parlare la stessa lingua e usare gli stessi codici, con in più l’obbligo dell’impiego di modalità telematiche di trasmissione”. Pietra miliare del progetto di legge è l’architettura di qualità, che punta a chiudere per sempre con le brutture del passato. “In Sicilia - dicono i professionisti che hanno collaborato al ddl - sono troppo rari gli esempi di architettura di qualità per condizionare al meglio le richieste di mercato”. “Chi compra oggi un immobile è privo, sul territorio regionale, di riferimenti estetico/qualitativi per poter esigere degli standard apprezzabili come quelli del resto d’Europea. Questo ddl punta a voltare definitivamente pagina” - ha concluso Trizzino. Il disegno di legge è stato scritto con la collaborazione della Consulta regionale degli architetti ed è il frutto di un lavoro avviato più di un anno fa con diversi professionisti che, a titolo gratuito, hanno messo le loro competenze a servizio di questo progetto. Il testo comincerà il suo iter nella Commissione Ambiente e Territorio, ed entro l’anno arriverà in Aula. Il testo è molto ambizioso e si candida a diventare la pietra miliare di un settore per il quale l’ultima regolamentazione organica risale a diversi anni fa. Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale