Tempi e modi dei lavori delle donne in Lombardia Politiche e strategie per la conciliazione vita familiare vita professionale Risultati principali Rapporto prefinale Cod. IReR 2009027 Settembre 2010 La struttura della ricerca Parte prima Come stanno cambiando le donne (e gli uomini) in Lombardia Parte seconda Analisi delle strategie messe in atto dalle donne e dai loro partner per far fronte alle esigenze di conciliazione tra tempi di cura e di lavoro Parte terza Analisi delle politiche regionali che incidono sulla conciliazione dei tempi (atti normativi e strumenti) Allegato statistico (Aggiornamento della ricerca “Indagine sulla questione femminile”, cod. IReR 2005B016) Parte prima Come stanno cambiando le donne (e gli uomini) in Lombardia CONCILIARE VUOL DIRE… Il termine conciliazione nasce su iniziativa europea . La Risoluzione del Consiglio dell'Unione Europea del 29 giugno 2000 recita: “La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini sia al mercato del lavoro che alla vita familiare, che va a vantaggio sia degli uomini che delle donne, costituisce un elemento indispensabile allo sviluppo della società. La maternità, la paternità e i diritti dei figli sono valori sociali fondamentali”. CONCILIARE VUOL DIRE.. Il presupposto alla base è l’eguaglianza delle opportunità tra i sessi ovvero la presenza di eguali punti di partenza per uomini e donne per lo sviluppo delle proprie vite. Il concetto è multidimensionale e coinvolge più ambiti: Capitale Umano Lavoro Gestione e modelli familiari CONCILIAZIONE La conciliazione trova la sua concretizzazione nella predisposizione di “politiche”, direttive e misure in grado di salvaguardare la possibilità di conciliare la vita familiare con la vita lavorativa. UOMINI E DONNE CHE CAMBIANO Parleremo di uomini e di donne Scelte e condizioni di vita di uomini e donne a livello – professionale – familiare – di sviluppo di capitale umano sono strettamente intrecciate Le fonti • Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro, 2004-2009 • Istat, Indagine Multiscopo Aspetti della Vita quotidiana, 2007 • IReR, Family Social Survey, 2008 ALCUNI ELEMENTI DEMOGRAFICI 2009 100 Una popolazione: - sempre più anziana - sempre più femminile 91 82 73 64 Quali scenari futuri? - verso l’omologazione - e la conciliazione? 55 46 37 28 19 10 1 -10 0 .0 0 0 -50 .0 0 0 0 50 .0 0 0 10 0 .0 0 0 ALCUNI ELEMENTI DEMOGRAFICI Una popolazione straniera: - in continuo aumento - maschile (ma non solo…) - sempre più simile a quella italiana % MODELLI FAMILIARI E MODELLI OCCUPAZIONALI Uomini e donne tra i 26 e i 35 anni – Una fascia strategica e compatta – Il modello familiare dominante: la famiglia lunga – Il contratto generazionale e gli effetti sul mercato del lavoro La mancata innovazione La mancata mobilità Composizione per genere e classe di età dei lavoratori parasubordinati (INPS 2009) Uomini e donne tra i 26 e i 35 anni Un modello che scricchiolerà? – Sull’identità personale – Sulle scelte riproduttive Numero medio di figli per donna, anni 2006/2009: confronto Lombardia ed Italia (ISTAT) MODELLI FAMILIARI E MODELLI OCCUPAZIONALI Le donne adulte tra i 46 e i 75 anni Sono il perno del sistema di conciliazione Si tratta di un sistema che scricchiola: • I primi segnali sugli anziani... le badanti • L’abbandono del lavoro dopo la nascita dei figli... oppure no? • Le generazioni future e i pensionamenti Uscita dal mercato del lavoro Genitori anziani DONNA Figli Nipoti Badanti Partner L’ISTRUZIONE E IL MERCATO DEL LAVORO Le donne sono sempre più istruite, ma… DONNE 24 Piemonte 22 Lombardia 20 Emilia-Romagna 18 … il soffitto di cristallo non cede Italia 16 14 12 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Lauree brevi, lauree, titoli di dottorato - incrementi in valori assoluti 2004-2009, per genere (ISTAT, Rtfl) L’ISTRUZIONE E IL MERCATO DEL LAVORO Segregazione verticale Segregazione orizzontale Parte seconda Analisi delle strategie messe in atto dalle donne e dai loro partner per far fronte alle esigenze di conciliazione tra tempi di cura e di lavoro I TEMI TRATTATI OBIETTIVO: far luce sui vincoli che le donne lombarde (e i loro partner) incontrano nella gestione dei carichi di cura, i bisogni insoddisfatti e le strategie di fronteggiamento FONTI PRINCIPALI: •Istat, Indagine Multiscopo Aspetti della Vita quotidiana, 2007 •Irer, Family Social Survey (FSS), IRER, 2008 •Istat, Indagine Uso del tempo 1988-89; 2002-03 •Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro aprile-giugno 2005 TEMPO, GENERE, GENERAZIONI: IL CONTESTO ITALIANO • la riduzione delle differenze di genere rispetto al tempo dedicato al lavoro familiare è dovuto più all’acquisizione di nuovi ruoli sociali da parte delle donne nelle diverse fasi della vita che ad una parità all’interno delle mura domestiche; • le tendenze demografiche, l’investimento in istruzione delle donne e la partecipazione femminile al mercato del lavoro mettono in crisi la tradizionale divisione dei ruoli tra generi e generazioni; • la rete informale è una risorsa fondamentale per l’assolvimento dei compiti quotidiani, in particolare quelli di cura, ma il numero e l’intensità dei legami sui quali contare è destinato a diminuire nel tempo; • il sovraccarico di lavoro per le donne della “doppia presenza” produce costi personali molto alti, in termini di soddisfazione per il tempo per sé, ma non incrina il desiderio di permanere nel mercato del lavoro; • luoghi di lavoro “family friendly” e la sincronizzazione dei tempi individuali con quelli urbani e sociali incidono fortemente sulle effettive possibilità conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. TEMPI SOCIALI, ACCESSIBILITÀ DEI SERVIZI E SODDISFAZIONE PER IL TEMPO LIBERO (Indagine Multiscopo) Tabella 2.21 Frequentazione amici per strutture familiari (%; Lombardia) Soli da 18 a 45 anni più volte la qualche volta al settimana mese 56,8 39,9 qualche volta l’anno o mai 3,3 totale 100 Soli oltre i 45 anni Coppie dai 18 ai 45 anni senza figli 44,4 31,9 28,7 61,6 26,9 6,5 100 100 Coppie oltre i 45 anni senza figli Coppie con almeno un figlio con meno di 14 anni Coppie con almeno un figlio con più di 14 anni Monogenitore Totale 41,4 22,3 37,9 61 20,7 16,7 100 100 33 42,7 21,3 100 38,1 35,5 39,1 46,1 22,7 18,6 100 100 Tabella 2.24 Livello di soddisfazione per i seguenti aspetti per condizione occupazionale femminile e presenza di figli (% di riga, Lombardia) Soddisfatte (molto/abbastanza) Occupata con figli <14 anni Non occupata con figli < 14 anni Occupata con figli > 14 anni Non occupata con figli > 14 anni Occupata senza figli Non occupata senza figli Totale Situazione economica 61,7 48,7 62,9 65,8 66,1 55,7 61,6 Relazioni con gli amici 85,8 79 89,7 80,5 87,3 71,8 82,9 Lavoro 80,8 73,1* 85,3 84,3 78,9 79,2* 80,7 Tempo libero 46,1 51,0 56,5 68,1 59,2 70,5 58,6 CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA IN LOMBARDIA (FAMILY SOCIAL SURVEY) Figura 3.1 Vi sono stati cambiamenti nella vita lavorativa (sua e del partner) determinati da motivi familiari? (%, non si considera l'astensione dal lavoro per maternità o aspettativa) 3% 23% Lavoro o famiglia? 74% Tabella 3.2 Qual è il motivo principale di questo cambiamento ? La cura dei figli La cura dei genitori Motivi economici Chiusura, spostamento dell'azienda Licenziamento Possibilità di avere più tempo libero Motivi di salute A seguito del lavoro del partner Altro (specificare) Totale Cambiamento per entrambi i partner Cambiamento per 1 solo dei partner Nessun cambiamento lavorativo Maschio Femmina Totale 15,1 1,8 23,2 19,8 15,8 4,0 2,8 1,4 15,9 100 64,3 4,2 9,3 2,7 10,8 3,6 2,1 ,4 2,7 100 54,8 3,7 12,0 6,0 11,8 3,7 2,3 ,6 5,2 100 CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA IN LOMBARDIA (FAMILY SOCIAL SURVEY) Le responsabilità domestiche e familiari: chi fa che cosa Tabella 3.4 In casa chi si occupa prevalentemente di…? (risposte multiple,% di riga) Pulizia e gestione quotidiana della casa ? Manutenzione della casa Pratiche burocratiche Preparazione pasti Acquisti / spesa quotidiana Acquisti importanti, gestione del denaro Cura dei figli Partner uomo 14,9 Partner donna 64,2 Entrambi Figli ,8 Altro parente convivente 1,8 Altro a pagamento 5,4 13,0 50,3 32,4 17,4 18,5 22,4 18,2 29,5 66,5 54,8 24,6 9,7 32,1 12,4 23,4 51,0 2,5 2,2 ,6 ,9 ,8 ,7 1,0 2,3 1,8 1,0 18,6 2,7 ,8 ,7 ,2 1,2 8,8 35,0 ,0 ,1 54,9 Tabella 3.9 Squilibrio di genere nell’uso del tempo per tipo di coppia (Differenza tra numero di ore dedicato a ciascun gruppo di attività dichiarato dalle donne e quello dichiarato dagli uomini) Lavoro di cura lavoro retribuito/studio lavoro tempo libero domestico Tradizionale 6,7h -18,8h 15,0h -5,0h Doppia presenza 5,0h -6,3h 7,7h -3,8h Paritaria 7,6h -4,1h 5,8h 0,1 Totale 6,2h -10,8h 10,6h -3,2h CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA IN LOMBARDIA (FSS) Figura 3.4 Intensità degli aiuti dati e di quelli ricevuti in diversi tipi di famiglie (confronti tra valori medi degli indici normalizzati, scala 0-100) Le reti di sostegno Figura 3.5 Differenza tra aiuti dati e ricevuti per età del capofamiglia CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA IN LOMBARDIA (FAMILY SOCIAL SURVEY) Modelli di scambio Confrontando ogni famiglia con le altre, cioè verificando se esse hanno ricevuto (e/o offerto) in misura maggiore o minore rispetto a quanto fa il resto della popolazione, otteniamo quattro tipi: •l’isolamento (49,9%) •il care-giving (19,7%) •la reciprocità (19,2%) Tabella 3.15 Modello relazionale della famiglia per ampiezza •l’assistenza (11,1%) demografica del comune (%) Ampiezza demografica del Comune Totale < 2.000 abitanti 2.000-10.000 10.000-50.000 > 50.000 Isolamento 23,1 50,8 48,6 57,3 49,9 Assistenza 11,3 12,6 9,9 10,8 11,1 Care-giving 28,8 18,3 20,2 18,6 19,7 Reciprocità 36,9 18,3 21,2 13,3 19,2 100 100 100 100 100 Parte terza Analisi delle politiche regionali che incidono sulla conciliazione dei tempi (atti normativi e strumenti) Conciliazione famiglia-lavoro Una premessa… I concetti-chiave utilizzati nell’indagine Conciliazione famiglia-lavoro: partecipazione equilibrata di donne e uomini alla vita familiare e al mercato del lavoro (Donà 2007). Politiche pubbliche: possono essere interpretate sia come risposta a un problema collettivo sia come insieme di azioni, o di non azioni, di cui sono responsabili le autorità di governo (Regonini 2001). Politiche di conciliazione: rappresentano il nesso tra la dimensione del lavoro, della cura e della diseguaglianza di genere (Signorelli 2007). • si focalizzano sulle relazioni di genere e sulla risorsa tempo; • a partire dalla seconda metà degli anni novanta estendono il proprio ambito di intervento dai servizi alla persona ai contesti lavorativi; • privilegiano un approccio multidisciplinare e intersettoriale; • coinvolgono gli organi di governo locale, il terzo settore, il mondo imprenditoriale. L’indagine Finalità Realizzare la mappatura degli strumenti normativi finora adottati dalla Regione Lombardia che in modo, diretto o indiretto, aiutano donne e uomini con responsabilità di cura a entrare o permanere nel mercato del lavoro. Come e quando La ricerca si è svolta nell’arco temporale febbraio-luglio 2010. 1. Nel sito www.regione.lombardia.it sono state visionate le pagine delle Direzioni Generali: - “Presidenza” - “Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale” - “Istruzione, Formazione e Lavoro” - “Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione” L’attenzione si è focalizzata soprattutto sulle pagine riguardanti la normativa regionale e la programmazione. 2. Nel sito del BURL è stata selezionata per ciascuna tipologia di atto la materia Pari Opportunità (codice 473). Gli atti estrapolati sono stati analizzati in riferimento alla conciliazione. 3. Comparazione dei risultati tra il primo e il secondo step. 4. Verifica dei risultati con i funzionari intervistati. Sono state condotte interviste ai funzionari delle DG sopra indicate, alla Consigliera regionale di Parità ed ai referenti del progetto “Un ticket per conciliare” di Monza. La mappatura Le misure di conciliazione rappresentano l’insieme di tutte le azioni finalizzate al raggiungimento di un equilibrio tra responsabilità familiari e professionali. Nel realizzare la mappatura abbiamo preso in considerazione tre livelli: • Misure dirette Promuovono direttamente la conciliazione famiglia-lavoro. • Misure indirette Affrontano il tema della conciliazione in relazione ad altre questioni di interesse prioritario, come per esempio la famiglia, i minori, i servizi alla persona, il lavoro… • Misure di sensibilizzazione Sono le azioni di comunicazione sociale finalizzate ad informare e sensibilizzare i diversi attori sulle opportunità di conciliazione esistenti. I risultati della mappatura La scheda contiene gli atti normativi suddivisi per Direzione Generale . In sintesi… Presidenza • istituzionalizzazione degli organismi regionali di parità; • azioni di empowerment del territorio; • politiche dei tempi urbani. Settore Famiglia • trasferimenti monetari; • servizi di cura; • reti di solidarietà. Settore Lavoro • politiche attive del lavoro; • azioni di sistema. Il modello di conciliazione Ambiti di intervento Territorio Obiettivi di policy Obiettivi di conciliazione Intervenire sulla mobilità sostenibile Ridurre i tempi degli spostamenti casa-lavoro Migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi pubblici e di utilità pubblica Favorire l’armonizzare tra orari dei servizi e orari lavorativi Coordinare le risorse temporali messe a disposizione dalle persone che condividono uno spazio urbano Fare incontrare domanda e offerta di tempo attraverso la costituzione di banche del tempo Promuovere la realizzazione di progetti di sviluppo locale Progettare la conciliazione in relazione alle priorità individuate nei diversi contesti territoriali Strumenti Bando per la concessione di contributi per l’attuazione dei PTO (piani territoriali degli orari) Bando “Piccoli progetti per grandi idee” Il modello di conciliazione Ambiti di intervento Obiettivi di policy Potenziare l’accesso ai servizi alla persona Servizi Sviluppare forme di mutuo-aiuto nel lavoro domestico e di cura Promuovere le cure domiciliari per i non autosufficienti Obiettivi di conciliazione Trasferire quote di tempo dalla cura ad altre attività (lavoro, tempo libero, tempo per sé…) Strumenti Buono famiglia, bando maternità, titoli sociali,voucher di conciliazione Bando famiglia Sostenere le famiglie nei compiti legati alla cura Titoli sociali, voucher socio-sanitario, credit Il modello di conciliazione Ambiti di intervento Obiettivi di policy • Realizzare politiche attive del lavoro Lavoro Valorizzare la responsabilità sociale delle imprese Migliorare il sistema di protezione sociale Obiettivi di conciliazione Strumenti Favorire la formazione delle persone in mobilità attraverso l’offerta gratuita di servizi di cura Voucher per i servizi di conciliazione (Dote Lavoro Ammortizzatori Sociali) Diffondere la cultura della conciliazione attraverso azioni di sensibilizzazione e di formazione Premi Promuovere la flessibilità nell’organizzazione del lavoro Finanziamenti azioni positive (ex art. 9 L. 53/00) Integrare il reddito di coloro che intendono prolungare il congedo parentale o ridurre l’orario di lavoro Titoli sociali Progetto “Un ticket per conciliare” Il progetto promosso dal Comune di Monza - finanziato attraverso il bando “Piccoli progetti per grandi idee” - prevede le seguenti azioni: - Attivazione del partenariato pubblico-privato e costituzione del tavolo di sperimentazione - Simulazione di best practices per la conciliazione (studio delle sperimentazioni realizzate in Francia, in Belgio e in Inghilterra) - Sensibilizzazione ed animazione del territorio - Divulgazione delle informazioni - Formazione ed assistenza personalizzata (operatori di sportello e PMI per accesso incentivi L. 53/00) - Progetto di sperimentazione Ticket sociali per i servizi alla famiglia e alla persona