the makropulos case the makropulos case da karel čapek regia, ideazione scene e luci robert wilson musiche aleš březina costumi jacques reynaud co-regia ann-christin rommen light designer a.j. weissbard assistente costumista yashi tabassomi assistente scenograf0 KAREL KUT drammaturgia martin urban con soňa červená emilia marty miroslav donutil jaroslav prus filip rajmont janek václav postránecký avvocato kolenatý petr pelzer vítek commesso dell’avvocato pavla beretová kristina jan bidlas albert gregor milan stehlík hauk-shendorf vladimír javorský uomo con il bastone e i musicisti vladimír strnad martin sedlák tomáš koubek produzione THE NATIONAL THEATRE, CZECH REPUBLIC PRAGUE progetto e coordinamento artistico change performing arts Con il patrocinio di date 7 giugno - ore 20.30 8 giugno - ore 21.30 9 giugno - ore 18.00 durata 2h 50min lingua ceco con sottotitoli in italiano e inglese luogo teatro mercadante © lucie jansch Tratto dall’omonima commedia del 1922 dello scrittore e drammaturgo boemo Karel Čapek, The Makropulos Case racconta la storia di Emilia Marty, una donna dal fascino misterioso e inquietante. Costretta, per un cinico caso del destino, a bere una pozione magica, Emilia ha avuto modo, nei suoi 337 anni di vita, di perfezionare la tecnica canora fino a diventare una delle maggiori cantanti di ogni epoca. Ma una volta svanito l’effetto dell’elisir, rifiutando l’idea di invecchiare, la cantante decide di ritornare nella città in cui tre secoli prima aveva avuto inizio la sua avventura per ritrovare la formula segreta. Robert Wilson è unanimemente considerato uno dei più importanti artisti della scena contemporanea. Durante la sua carriera, oltre che come regista, si è espresso anche come coreografo, pittore, scultore, video artista, scenografo e light designer ed ha collaborato con numerosi artisti tra cui William S. Burroughs, Allen Ginsberg, Tom Waits e David Byrne. I suoi spettacoli, di altissimo impatto tecnologico e di grande potenza emotiva, hanno, negli ultimi tre decenni, rivoluzionato il repertorio teatrale tradizionale. Il Teatro è Opera: intervista a Robert Wilson DI MARTIN URBAN Come è nata l’idea di collaborare con la compagnia del Teatro Nazionale? Tutto è iniziato a Praga. Ero andato a vedere la mia amica Soňa Červená che interpretava il ruolo di protagonista nell’opera Tomorrow There Will Be… dopo lo spettacolo abbiamo discusso la possibilità di lavorare insieme. Quando mi è stato proposto The Makropulos Case sono rimasto immediatamente colpito. Ho pensato che si trattasse di un testo perfetto per la mia cara amica Soňa. Inoltre, credo che questo lavoro vada riscoperto. È una storia folle, articolata, la cui assurdità mi attrae enormemente. Per questo presenterò un allestimento totalmente anticonvenzionale, mai visto prima. Quando ha incontrato Soňa Červená per la prima volta e come si è sviluppata da allora la vostra collaborazione? L’ho incontrata per la prima volta ad Amburgo nel 1991, durante la mia messinscena di Black Rider al Thalia Theater. Ho capito immediatamente che volevo lavorare con lei. Da allora abbiamo realizzato molti spettacoli, tra cui Fate di Janáček. Il suo repertorio è incredibilmente eterogeneo, come sceglie i testi da portare in scena? Scelgo spesso il testo su cui lavorare o il compositore con cui collaborare per creare un contrasto, un contrappunto rispetto allo spettacolo precedente. Da Luigi Nono a Lou Reed, da William Shakespeare a William Burroughs, da Virginia Woolf a Heiner Müller, da Philip Glass a David Byrne: sono universi completamente differenti che mi spingono a esplorare linguaggi sempre nuovi. Il suo teatro fonde movimento, musica, ritmo, luce, suono… Tra tutti questi elementi, quanto è importante il testo per lei? Il teatro è Opera, nell’accezione totale del teatro epico che Bertolt Brecht ha teorizzato e in cui tutti gli elementi sono inclusi e hanno uguale importanza. L’ha influenzata il fatto che questa commedia sia famosa per il libretto d’opera di Leoš Janáček? Conosco l’opera lirica, ma non trovo in questo spettacolo dei legami con Janáček, anche se sono sicuro che altri ne troveranno.