CANTO SOSPESO SPAZI ACUSTICI E MONODIE DI HILDEGARD VON BINGEN ILARIA SEVERO DAVID MONACCHI INIZIATIVA PROMOSSA CON IL SOSTEGNO DELL'IMAIE Registrazioni: maggio-ottobre 2004 Abbazia di S.Maria di Portonovo, Ancona Eremo di Fonte Avellana, Serra S.Abbondio (PU) Abbazia S.Vincenzo, Furlo (PU) Abbazia di S.Antimo, Montalcino (SI) Recording Engineer and Editing: David Monacchi (Coclearia - Studio Mobile di Registrazione e Ricerca Sonora, Urbino) Photo: Fabio Severo/Nuovafotografia Ringraziamenti: Padre Salvatore Frigerio (Eremo di Fonte Avellana) Fr.Emanuele, Fr.Dominique, Fr.Pierino (Abbazia di S.Antimo) Daniele Frulla (Italia Nostra) Cesare Martelloni (S.Vincenzo al Furlo) Giordano Ceccotti, per la disponibilità degli strumenti musicali Bruno Severo, per l'apporto tecnico sulle immagini Shelley Beairsto, per la traduzione inglese Fabio Severo, per la supervisione al libretto ABBAZIA S. MARIA DI PORTONOVO (sec. XII) 1. O IGNIS SPIRITUS, Sequentia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9.45 voce, fl. bansuri 2. VOS FLORES ROSARUM, Responsorium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6.03 fl. traverso medievale, shruti box 3. O PASTOR voce 4. O VIRTUS SAPIENTIAE, Antiphona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.49 fl. traverso medievale, voce 5. Intermezzo I* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.39 ANIMARUM, Antiphona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1.24 ABBAZIA S. VINCENZO AL FURLO (sec. XI) 6. O LUCIDISSIMA APOSTOLORUM voce, shruti box 7. O VIRIDISSIMA fl. bansuri 8. O QUAM MIRABILIS, Antiphona . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.09 voce, shruti box 9. Intermezzo II* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.46 VIRGA TURBA, Responsorium . . . . . . . . . . . . . . 6.19 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.14 ABBAZIA S.ANTIMO (sec. XII) Il suono di una voce femminile che scivola in quello di un flauto, il suono di un flauto che slitta in quello di una voce, il suono di una voce e di un flauto che nascono da quello di un luogo. La consapevolezza dell’importanza che il luogo riveste nell’interazione con il suono e la convinzione che la musica è sempre e comunque luogo, ha permesso agli esecutori una raffinata e particolare interpretazione musicale fatta di suoni che si sfilano l’un l’altro, che si fondono e si separano e si arricchiscono risuonando con lo spazio circostante che li accoglie e con essi collabora. Walter Branchi 10. O VIRGA AC DIADEMA, Sequentia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8.43 voce, fl. traverso medievale, shruti box 11. CUM VOX SANGUINIS, Hymnus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4.02 voce, fl. bansuri 12. Intermezzo III* . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.39 EREMO DI FONTE AVELLANA (sec. XI) 13. AVE, MARIA, O AUCTRIX VITAE, Responsorium . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5.42 voce, fl. traverso medievale The sound of a female voice glides through that of a flute, the sound of a flute slips through that of a voice, the sounds of voice and flute are born within that of a place. The awareness of the importance that the place carries in the interaction with sound, and the conviction that the music is always and inevitably the place, has granted the performers a refined and unique musical interpretation composed of sounds that weave themselves one with the other, finding one another and separating from one another, enriching one another, resonating with the space around them that welcomes them and with them plays. Walter Branchi 14. O VOS, FELICES RADICES, Responsorium (morphing acustico)** . . . . . . . . . . 6.10 fl. traverso medievale, shruti box Totale 67.12 Ilaria Severo voce, shruti box, ghironda a bordone David Monacchi flauti traversi medievali, flauti bansuri, shruti box * Gli intermezzi sono stati registrati nell’Abbazia di S.Antimo nella notte del 31 ottobre 2004 ** Brano composto con sezioni di diverse registrazioni nelle quattro abbazie «Laus sit in Jerusalem, per ruborem huius sanguinis». (...) Hoc sunt sacerdotes, qui per linguas suas Deum ostendunt et perfecte eum videre non possunt. Et dixerunt: «O nobilissima turba, virgo ista, quae in terris Ursula vocatur, in summis columba nominatur, quia innocentem turbam ad se collegit». O Ecclesia, tu es laudabilis in ista turba. (...) Nunc gaudeant omnes caeli, et omnes populi cum illis ornentur. “Sia lode in Gerusalemme a causa del color rosso di questo sangue”. (…) Ci sono i sacerdoti che attraverso le loro parole rendono noto Dio ma che non possono vederlo in maniera perfetta. E dissero: “O nobilissima folla, questa vergine che in terra è chiamata Ursula, nei cieli è chiamata Colomba perché ha raccolto intorno a sé una folla di innocenti”. O Chiesa, tu in questa moltitudine sei degna di lode. (…) Ora che gioiscano i cieli, tutti i popoli siano ornati con questi gioielli. AVE, MARIA, O AUCTRIX VITAE Ave, Maria, o auctrix vitae, reaedificando salutem, quae mortem conturbasti et serpentem contrivisti, ad quem se Eva erexit erecta cervice cum sufflatu superbiae. Hunc conculcasti, dum de caelo Filium Dei genuisti, quem inspiravit Spiritus Dei. O dulcissima atque amantissima Mater, salve, quae Natum tuum de caelo missum mundo edidisti. Salute a te, Maria, o tu che generasti la vita, ricostruendo la salvezza, che hai turbato la morte e hai calpestato il serpente di fronte al quale Eva si erse a testa alta, gonfia di superbia. Lo hai calpestato, generando il celeste Figlio di Dio, che lo Spirito di Dio ha infuso in te. O Madre dolcissima e tenerissima, salute a te che hai messo al mondo un Figlio mandato dal cielo. (traduzioni Ilaria Severo) Canto Sospeso Spazi acustici e monodie di Hildegard von Bingen Canto sospeso è un itinerario acustico-musicale in alcune abbazie romaniche del centro Italia, per registrarne il profilo sonoro attraverso la musica. Dal punto di vista acustico, i luoghi scelti per le incisioni rappresentano delle singolarità, con caratteristiche di riverberazione e diffusione del suono fortemente connotanti. La finalità musicale è quella di costruire una relazione tra il canto monodico (inni, sequenze, antifone e responsori di Hildegard von Bingen, XII sec.) e l’improvvisazione del flauto traverso medievale. Dalla semplice interazione tra canto e bordone si giunge allo scambio delle funzioni melodiche tra voce e strumento, per comporre un vero e proprio dialogo tra testo recitato e improvvisazione sul modo. L’accostamento di dimensioni musicali così antitetiche (il rigore della monodia sacra e quello della libera improvvisazione) acquista un senso profondo nei diversi contesti acustico-ambientali delle architetture romaniche. In origine era la relazione tra il cantore e l’ambiente a costituire l’efficacia di una liturgia sonora: essa viene qui sottolineata e guidata dal flauto, che spesso si stacca dal ritmo della scrittura per costruire tessiture improvvisative necessariamente differenti nei diversi luoghi. Il rapporto dinamico tra il luogo e l’esecutore diventa il fulcro principale e si fonda sull'idea che la musica e le modalità esecutive variano profondamente con il variare del contesto. La monodia, per sua natura semplice ed essenziale, diventa il mezzo ideale per l'esplorazione acustica dei luoghi, anche in relazione al contesto architettonico per il quale il canto di preghiera veniva concepito. Tale musica può vivere e respirare proprio attraverso quelle profonde alterazioni operate dagli spazi di risonanza, come la permanenza del suono nel tempo di riverberazione, e l'assorbimento progressivo delle alte frequenze, caratteristica timbrica propria della pietra nelle abbazie romaniche coeve alle musiche di Hildegard von Bingen. Nell'era dei riverberi a convoluzione, gli ambienti vengono fisicamente campionati attraverso le cosiddette risposte impulsive, le quali fotografano con fedeltà assoluta la "sagoma" acustica di qualsiasi spazio reale e vengono poi catalogate in vaste librerie digitali, utilizzate per produrre riverberi disponibili in studio di registrazione. In tal modo lo spazio sonoro architettonico si virtualizza e viene spesso aggiunto in fase di post-produzione, perdendo quel senso profondo di unicità e non riproducibilità che fino ad oggi aveva caratterizzato i luoghi. Canto Sospeso, invece, nasce direttamente in quattro antiche abbazie del centro Italia, dove le architetture sacre conservano la propria forte identità, che inevitabilmente l'esecutore percepisce e con essa dà forma alla musica. Tale prassi esecutiva, ha comportato continui spostamenti dello studio mobile di registrazione, e varie sessioni distanziate nel tempo per ottimizzare la ripresa microfonica; essa è stata però il veicolo per conoscere luoghi straordinari, carichi di un senso che va ben al di là della "buona acustica". Inoltre alcuni spazi, presentavano una tale riverberazione (tempi di riverbero da 3 a 8 secondi) che li rendeva impensabili per un utilizzo musicale canonico: solo attraverso la ricerca di modalità esecutive a volte altrettanto estreme è stato possibile entrare in armonia con i diversi luoghi, e registrarvi all’interno. Gli strumenti scelti per l'esecuzione sono copie di flauti medievali, ricostruiti su fonti iconografiche (flauto traverso di acero in do e in re - G.Tardino, Roma 2000 e 2004), e bansuri (flauti traversi in bambù di origine indiana - Delhi, 1992) Per quanto riguarda l'apporto dei bordoni abbiamo optato per l'utilizzo dello shruti box, strumento indiano portatile dalle sonorità analoghe all'harmonium, e di una ghironda barocca, evoluzione della symphonia medievale. E’ stata in parte ignorata l'organologia medievale nella scelta degli strumenti “a bordone”, pur mantenendo l'essenziale coerenza nella funzione musicale dei bordoni. Gli intermezzi sono improvvisazioni con flauto bansuri realizzate durante l'ultima sessione di registrazione nell'Abbazia di S.Antimo. Essi alternano al rigore modale della monodia medioevale uno stile improvvisativo libero che, a posteriori, sembra in qualche misura risentire dello stile dhrupad del nord dell'India, sia nella O virga, floriditatem tuam Deus in prima die creaturae suae praeviderat. Et de Verbo suo auream materiam, o laudabilis Virgo, fecit. O quam magnum est in viribus suis latus viri, de quo Deus formam mulieris produxit, quam fecit speculum omnis ornamenti sui et amplexionem omnis creaturae suae. (……) Sed, o aurora, de ventre tuo novus sol processit, qui omnia crimina Evae abstersit et maiorem benedictionem per te protulit, quam Eva hominibus nocuisset. Unde, o Salvatrix, quae novum lumen humano generi protulisti, collige membra Filii tui ad caelestem harmoniam. O ramo, la tua fioritura Dio l’aveva prevista nei primi giorni della sua creazione. E del suo Verbo, ti fece materia d’oro O Vergine lodata. O quanto grande è nella sua forza la costola dell’uomo, da cui Dio generò la donna, che fece specchio di ogni suo ornamento e in lei accolse ogni sua creatura (……) O aurora, dal tuo ventre uscì un nuovo sole, che cancellò tutte le colpe di Eva e attraverso di te offrì agli uomini un bene maggiore del danno che Eva aveva loro procurato. Dunque, o Salvatrice, che portasti nuova luce al genere umano, raduna le membra del tuo Figlio nella celeste armonia. CUM VOX SANGUINIS Cum vox sanguinis Ursulae et innocentis turbae eius ante thronum Dei sonuit, antiqua prophetia venit per radicem Mambre in vera ostensione Trinitatis et dixit: «Iste sanguis nos tangit, nunc omnes gaudeamus». Et postea venit congregatio Agni per arietem in spinis pendentem, et dixit: Quando la voce del sangue di Ursula e della sua innocente folla risuonò di fronte al trono di Dio, venne fuori l’antica profezia dalla radice di Mambre nella vera rivelazione della Trinità, e disse: “Questo sangue ci tocca, ora tutti ci rallegriamo”. E poi giunse la congregazione dell’Agnello, attraverso il montone sospeso sulle spine, e disse: costante affermazione della nota fondamentale, sia nel movimento estremamente rallentato della successione melodica che si avvale anche di continui portamenti e variazioni microtonali. Le riprese del suono sono state realizzate con due tecniche differenti: la sfera stereofonica, microfono sperimentale costruito nel Laboratorio di Acustica Multimediale all'Università di Macerata, che permette la ripresa bilanciata dello spazio sferico circostante su due canali; il microfono stereo ORTF, uno degli standards internazionali di ripresa stereofonica, con cui si ottengono registrazioni parzialmente direzionali. Tali sistemi consentono di campionare gli spazi con vari gradi di ricezione dell'energia riflessa (riflessioni primarie d'ambiente e del campo riverberato), mantenendo coerenza nell'immagine dello spazio sonoro globale e condensandolo direttamente sulla stereofonia definitiva. Le registrazioni sono state effettuate su Dat e su un sistema Pro-tools di hard-disk recording ad alta definizione (96khz-24bit). Le tecnologie adottate per la realizzazione del master audio sono le seguenti: microfoni: capsule Schoeps CCM 2s su supporto sferico, sistema ORTF Schoeps MSTC-64 pre-amplificatori: Schoeps e digidesign registratore: Dat Tascam DAP-1 editing e post-produzione: Pro-tools LE con Digi002 computer: Powerbook G4 1.33Ghz monitor: Meyer HM-1s, Yamaha NS-10 Infine, in fase di montaggio si è cercato di alterare il meno possibile il senso delle esecuzioni originali. Il bilanciamento dei toni e l'immagine sonora sono rimasti completamente invariati rispetto alla presa di suono originale. E' suggerito l'ascolto in cuffia che simula con buona approssimazione gli spazi reali, e ne rende possibile il confronto parallelo. David Monacchi sponsam Agni sustentans in omnibus ornamentis ipsius, per cuius gaudium ipsa mater et virgo est vexillata. Agnus enim immaculatus est Sponsus ipsius Sponsae immaculatae. che sostiene la sposa dell’Agnello in tutti i suoi onori, per la cui gioia, lei stessa, madre e vergine, è travagliata. Poiché l’Agnello immacolato è Sposo della Sposa immacolata. O QUAM MIRABILIS O quam mirabilis est praescientia divini pectoris, quae praescivit omnem creaturam. Nam cum Deus inspexit faciem hominis, quem formavit, omnia opera sua in eadem forma hominis integra aspexit. O quam mirabilis est inspiratio, quae hominem sic suscitavit. Oh quanto è straordinaria la prescienza del cuore divino, che conobbe prima ogni creatura. Infatti quando Dio osservò il volto dell’uomo, a cui aveva dato forma, vide tutte le sue opere integre in quella forma umana. Oh quanto è straordinario il soffio che così animò l’uomo. O VIRGA AC DIADEMA O virga ac diadema purpurae Regis, quae es in clausura tua sicut lorica. Tu frondens floruisti in alia vicissitudine, quam Adam omne genus humanum produceret. Ave, ave, de tuo ventre alia vita processit, qua Adam filios suos denudaverat. O flos, tu non germinasti de rore nec de guttis pluviae, nec aer desuper te volavit, sed divina claritas in nobilissima virga te produxit. O scettro e diadema di porpora regale, chiusa come in una corazza. Tu fioristi tra le fronde in alterne vicissitudini, che Adamo rivelò a tutto il genere umano. Salute, salute a te, un’altra vita uscì fuori dal tuo ventre, quella di cui Adamo aveva spogliato i suoi figli. O fiore, tu non germogliasti grazie alla rugiada né per le gocce di pioggia, né ti ha sostenuto l’aria, ma la luce divina dal tronco nobilissimo ti ha prodotto. Canto Sospeso Acoustic spaces and monodies of Hildegard von Bingen This project is an acoustic-musical itinerary in Romanesque abbeys of Central Italy, the aim of which is to record sonic profiles through music. The venues chosen for the recordings represent, from an acoustic point of view, particular profiles with characteristics of reverberation and highly connoted sound diffusion. The musical objective is to construct a relationship between the monodic song (hyms, sequences, antiphons and responsories of Hildegard von Bingen, XII c.) and the improvisation of the medieval traverse flute. From the simple interaction between song and the instrumental drone an exchange is created between the melodic functions of voice and instrument, a true dialogue between the recited work and the improvisation. The severity of the sacred monody combined with the free improvisation takes on new life through the diverse acoustic-environmental contexts of the Romanesque architecture. Originally the relationship between the singer and the surroundings created the effectiveness of the sonic liturgy: here such a relationship is emphasized and guided by the flute, which often breaks away from the structure of the written piece to create improvised textures, developing differently in each performance space; the dynamic relationship between the acoustic space and the performer is the key, based on the fact that music and modes of performance vary greatly with the variation of context. The monody, for its simple and essential nature, is the ideal tool for the acoustic exploration of the spaces, and in fact the prayer song was conceived for use only within this architectural context. Such music can live and breath through profound alterations created by spaces of resonance such as the duration of the sound in the reverberation time and the high frequencies absorption, a typical spectral characteristic of the stone of Romanesque abbeys constructed in the age of Hildegard von Bingen. With today’s convolution reverbs, halls are physically sampled through the so-called impulse responses, photographing with absolute fidelity the acoustic profile of any given space. The venues are catalogued in vast digital libraries available to recording studios. The sonic architectural space is virtualized and often becomes added to a work in the post-production phase, losing that profound sense of uniqueness and un-reproducibility that until today had characterized musical spaces. We chose to stay, rehearse, and record in the spaces in order to discover and fell how this sacred architecture has preserved a strong spiritual identity which the performer inevitably perceives and gives voice to. This choice required a great deal of travel, the continuous moving about of the mobile recording unit, and the need to return to locations several times in order to perfect the placement of microphones. Furthermore, some locations had such a long reverberation time (from 3 to 8 seconds) that it was basically impossible to play at a normal tempo; only through research of performance methods, at times extreme, was it possible to enter into harmony with certain locations and to record within. The instruments chosen for the project are copies of medieval flutes reconstructed according to iconographic sources (traverse flutes of maple wood in C and D – G. Tardino, Rome 2000 and 2004) and bansuri (bamboo traverse flutes of India – Delhi, 1992). With regards to the contribution of the drones, we chose the shruti box, a portable Indian instrument similar to the renowned harmonium, and a baroque ghironda, an evolution of the medieval symphonia. We in part renounced to the precise organology of medieval background instruments, nevertheless maintaining an essential coherence in the musical function of the drones. The interludes are improvisations on a bansuri flute, realized during the last recording session in the St. Antimo Abbey (Abbazia di S. Antimo) which alternate with the monody's strictness. It was later noted that this style of free improvisation see- O PASTOR ANIMARUM O Pastor animarum, et o prima vox, per quam omnes creati sumus, nunc tibi, tibi placeat, ut digneris nos liberare de miseriis et languoribus nostris. O Pastore delle anime, o prima voce, attraverso la quale tutti siamo stati creati, ora a te sia cosa gradita liberarci dalle nostre miserie e dalle nostre debolezze. O VIRTUS SAPIENTIAE O virtus Sapientiae, quae circuiens circuisti comprehendendo omnia in una via, quae habet vitam, tres alas habens, quarum una in altum volat, et altera de terra sudat, et tertia undique volat. Laus tibi sit, sicut te decet, o Sapientia. O prodigio della Sapienza, che hai cinto circondando tutte le cose racchiudendole in una via che contiene la vita, tu che hai tre ali, una che vola in alto, un’altra che stilla dalla terra e la terza che vola da tutte le parti. Sia lode a te, o Sapienza, come a te si conviene. O LUCIDISSIMA APOSTOLORUM TURBA O lucidissima Apostolorum turba, surgens in vera agnitione, et aperiens clausuram magisterii Diaboli, abluendo captivos in fonte viventis aquae, tu es clarissima lux in nigerrimis tenebris, fortissimumque genus columnarum, O luminosissima schiera di Apostoli, sorgendo nella vera conoscenza, e aprendo la prigione agli istigatori del Diavolo, immergendo i prigionieri nella fonte dell’acqua di vita, tu sei la luce più luminosa nelle buie tenebre, specie più forte di colonne, O IGNIS SPIRITUS O ignis Spiritus Paracliti, vita vitae omnis creaturae, sanctus es vivificando formas. Sanctus es ungendo periculose fractos, sanctus es tergendo fetida vulnera. O spiraculum sanctitatis, o ignis caritatis, o dulcis gustus in pectoribus et infusio cordium in bono odore virtutum. O fons purissimus, in quo consideratur, quod Deus alienos colligit et perditos requirit. O lorica vitae et spes compaginis membrorum omnium et o cingulum honestatis, salva beatos. Custodi eos, qui carcerati sunt ab inimico, et solve ligatos, quos divina vis salvare vult. O iter fortissimum, quod penetravit omnia in altissimis et in terrenis et in omnibus abyssis, tu omnes componis et colligis. De te nubes fluunt, aether volat, lapides humorem habent, aquae rivulos educunt et terra viriditatem sudat. Tu etiam semper educis doctos, per inspirationem sapientiae laetificatos. Unde laus tibi sit, qui es sonus laudis et gaudium vitae, spes et honor fortissimus, dans praemia lucis. O fuoco dello Spirito Paraclito, forza vitale di ogni creatura, sei santo nel dar vita a tutte le forme. Sei santo nell’ungere le membra spezzate in modo pericoloso, sei santo nel pulire le ferite fetide. O soffio di santità, o fuoco di carità, o dolce gusto nei petti, e infusione degli animi nel buon odore di virtù. O fonte purissima, in cui si ritiene che Dio riunisca gli estranei e raccolga i perduti. O corazza di vita e speranza della compagine di tutte le membra, o cintura di onestà, salva i beati. Custodisci coloro che sono carcerati dai nemici, e rompi le catene a coloro i quali la forza divina vuole portare salvezza. O cammino di forza, che hai compenetrato tutto, nei cieli altissimi e sulla terra, e in tutte le profondità, tu componi e riunisci ogni cosa. Da te scorrono le nuvole, l’etere vola, le pietre possiedono umore, rivoli di acqua mostrano il proprio corso e la terra trasuda verdezza. Tu inoltre nutri sempre i dotti allietandoli attraverso l’ispirazione della sapienza. Ora a te sia lode, che sei suono di lode e gioia di vita, speranza e onore fortissimo, che dai il premio della luce. med to hearken to the dhrupad style of Northern India, both in the constant presence of the fundamental note and in the extremely slowed movement of the melody which also applies continuous microtonal variations and glissandos. The sound recordings were carried out using two different techniques: the stereophonic sphere, an experimental microphone constructed at the Laboratorio di Acustica Multimediale at the University of Macerata, Italy, which allows for a balanced recording of the spherical space onto two channels; the stereo microphone ORTF, one of the international standards in stereophonic recording, used here for directional recordings. These systems allow, with different methodologies, for the sampling of spaces with various levels of reflected energy (early reflections and reverberation soundfield), mantaining however the coherence in the overall sound image, and recording directly on the final stereophony. The recordings were effectuated upon DAT as well as directly on a Pro-tools high definition hard disk recording system (96 khz, 24 bit). The technologies adopted for the realization of the master audio are: microphones: Schoeps CCM 2s on spherical surface, ORTF system Schoeps MSTC-64 pre-amplifiers: Schoeps e Digidesign recording: Dat Tascam DAP-1 editing and post-production: Pro-tools LE with Digi002 computer: Powerbook G4 1.33Ghz monitor: Meyer HM-1s, Yamaha NS-10 During editing great care was taken to not alter the original performances. Tone balance and sonic image had been left totally unchanged. Listening with headphones is suggested, as it offers a good approximation of the original sonic spaces, and the possibility of comparing the different venues. David Monacchi