LIBRO LIBRO Enrico Bellone, Qualcosa, là fuori. Come il cervello crea la realtà, Torino, Codice, 2011 Enrico Bellone, Galilei e l’abisso: un racconto, Torino, Codice, 2009 Collocazione: 612.8.BEL.1 Collocazione: 5(092).BEL.1 LIBRO Enrico Bellone, Molte nature. Saggio sull’evoluzione culturale, Milano, Raffaello Cortina, 2008 Collocazione: 165.BEL.2 Tutti gli esseri umani cercano tracce di regolarità nell’ambiente che li ospita: se queste non ci fossero la sopravvivenza sarebbe impossibile. Le persone usano gli organi di senso e il cervello, e colgono colori, suoni, sapori e ruvidezze in quegli oggetti esterni che vengono disposti in uno spazio tridimensionale e dei quali si percepiscono mutazioni nel tempo. Emergono così le regolarità del senso comune e delle leggi di natura. Eppure, nonostante entrambe funzionino, sta crescendo l’abisso che separa il senso comune dalla scienza: già nel Seicento Galilei, Boyle, Locke e Newton avevano sostenuto che certe qualità degli oggetti (come i colori) non sono reali, bensì creazioni del cervello. La scienza contemporanea si è spinta oltre, fino a criticare le nozioni quotidiane di oggetto, spazio e tempo; e le neuroscienze ci aprono nuovi orizzonti, dove al centro è collocato il cervello come creatore di ciò che il senso comune continua a chiamare realtà. C’è qualcosa, là fuori, ma la sua struttura è costruita dai nostri neuroni. Nuovi problemi, insomma, per storici e filosofi. Ma è proprio vero che siamo i legittimi eredi di Galilei? E in che cosa poi dovrebbe consistere questa eredità? Si sta per esempio incrinando, ormai, l’opinione che il lascito galileiano sia un rivoluzionario metodo centrato sulle “sensate esperienze” e sulle “certe dimostrazioni”: già gli antichi astronomi babilonesi, infatti, raccoglievano accurate osservazioni e le inquadravano in raffinate teorie matematiche. In questo libro Enrico Bellone suggerisce che, per scrutare la natura dell’eredità galileiana, sia necessario capire quale forma Galilei abbia dato all’abisso che da sempre separa la scienza dal senso comune e dalla metafisica. E avanza l’ipotesi che i primi aspetti di quella forma siano nascosti fra le righe di un curioso libretto stampato nel 1605 dopo la comparsa in cielo di una “stella nuova”: un libretto di aspra polemica, scritto in dialetto padovano e firmato da una persona che forse non è mai esistita. O forse, dietro uno pseudonimo, si nascondeva proprio Galilei. In appendice, “Dialogo de Cecco di Ronchitti da Bruzene. In perpuosito de la Stella Nuova.” Recensione tratta dalla quarta di copertina Recensione tratta dalla quarta di copertina Che cosa intendiamo parlando di evoluzione della cultura? Le risposte tradizionali muovono dal presupposto che l’uomo abbia una mente immateriale dove albergano idee altrettanto immateriali. Queste si svilupperebbero grazie al mondo spirituale di Homo sapiens, un essere radicalmente diverso dagli altri viventi poiché lui solo cercherebbe la verità e sarebbe la misura di tutte le cose. Qui si suggerisce però un’immagine differente. Si rifiuta il “mentalismo”, ricorrendo a una rete di relazioni tra discipline diverse: evoluzionismo e neuroscienze, concezione naturalistica della conoscenza e sviluppo dei generi letterari e delle arti, basi biologiche della matematica e “linguaggi” degli animali. Cadono non pochi miti: la scienza odierna non è più la figlia di una rivoluzione meramente scientifica avvenuta nel Seicento, la crescita della conoscenza coinvolge insieme arte e scienza, le nostre immagini della natura non evolvono secondo un progetto predefinito. Infine, tutti gli organismi viventi cercano di adattarsi alle loro nicchie e quindi molte sono le nature percepite. Perché solo la nostra dovrebbe essere quella vera? Recensione tratta dalla quarta di copertina L’AUTORE Divulgatore scientifico e storico della scienza, Enrico Bellone, è nato a Tortona nel 1938 e si è laureato in Fisica nel 1962 presso l’Università di Genova. Ordinario di Storia della scienza dal 1980, ha insegnato presso le Università di Lecce, Genova, Padova e Milano. A Padova ha ricoperto la prestigiosa Cattedra Galileiana di Storia della Scienza e ha diretto il Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia e Filosofia delle Scienze. Dal 1995 al 2008 è stato Direttore di Le Scienze, storica rivista di cultura scientifica fra le più prestigiose in Italia, continuando però a firmare la sua rubrica Scienza e società fino al marzo di quest’anno. Dal 2003 è stato anche Direttore della rivista Mente & Cervello. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Capo d’Orlando. È morto il 16 aprile 2011 all’età di 72 anni. Altri suoi titoli reperibili in biblioteca: I corpi e le cose. Un modello naturalistico della conoscenza, Mondadori, 2000, collocazione: 165.BEL.1; La stella nuova. L’evoluzione e il caso Galilei, Einaudi, 2003, collocazione: 5(092).BEL.2; Caos e armonia. Storia della fisica, UTET, 2004, collocazione: 53(091).BEL.1; La scienza negata. Il caso italiano, Codice, 2005, collocazione: 001.891.BEL.1; L’origine delle teorie, Codice, 2006, collocazione: 001.891.BEL.2. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: I modelli e la concezione del mondo nella fisica moderna da Laplace a Bohr, Feltrinelli, 1973; Il mondo di carta. Ricerche sulla seconda rivoluzione scientifica, Mondadori, 1976; La relatività da Faraday a Einstein, Loescher, 1981; I nomi del tempo, Bollati Boringhieri, 1989; Saggio naturalistico sulla conoscenza, Bollati Boringhieri, 1992; Spazio e tempo nella nuova scienza, Carocci, 1994; Storia della fisica moderna e contemporanea, UTET, 1998; Galileo. La vita e le opere di una mente inquieta, Le Scienze, 1998. Viale Teresa Michel, 11 15121 Alessandria Tel.: 0131-360381 Fax: 0131-360366 Orario di apertura lunedì, martedì, giovedì: 9.00-17.30 mercoledì, venerdì: 9.00-14.00 Sito web http://biblioteca.mfn.unipmn.it/ e-mail [email protected] Skype biblioteca_mfn_alessandria BIBLIOTECA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI LIBR IDINE n. 5 / settembre 2011 Segnalazioni bibliografiche di libri e articoli di divulgazione scientifica presenti in biblioteca Ogni numero un tema conduttore diverso Questo numero è dedicato a: ENRICO BELLONE Stampato su carta «Quando si accarezza il corpo dell’amante o si contempla il sole che tramonta sul mare è veramente difficile credere che gli oggetti corporei siano illusioni sensoriali.»