Veglia di Pattuglia E/G Zona Padova del Brenta – Villafranca 18.03.2015 AGESCI Veneto - Zona Padova del Brenta Villafranca Questo libretto è di: 18.03.2015 ________________________________________________ 16 1 Riflessioni/Commenti Indice Tappa 1 - Promessa - Corazza Promessa in Val Codera Agosto 1941 pag. 3 pag. 4 Tappa 2 - Legge - Elmo pag. 6 Tappa 3 - Coraggio - Spada pag. 7 Ho ancora la forza - Francesco Guccini Tappa 4 – Dedizione – Giglio La Giungla Silente, le Aquile Randagie e l’O.S.C.A.R. Tappa 5 – Chi è il cavaliere? L’investitura del cavaliere Riflessioni/Commenti pag. 7 pag. 9 pag. 9 pag. 12 pag. 12 pag. 14 2 15 Riflessioni/Commenti Tappa 1 – Promessa – Corazza Con l’aiuto di Dio… In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Giovanni 14, 12/14) Prometto sul mio onore.. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno. (Matteo 5, 33/37) Di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese.. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. (Matteo 5, 14-16) Per aiutare gli altri in ogni circostanza… Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne 14 3 nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro. (Luca 6, 35-36) per osservare la Legge Scout. PROMESSA IN VAL CODERA Agosto 1941 Scendo dal treno a Novate Mezzola. Sono le 22.40. È tutto buio per l'oscuramento. Ad accogliermi alla stazione c'è uno scout senza divisa e un prete. «Ti aspettavamo con la corsa precedente, come mai così tardi? Ci racconterai poi, ora vieni con noi all'Asilo di Novate. Lì, mangerai un boccone e poi troveremo come passare la notte. Gli altri sono già su in valle e domani li raggiungeremo». Ero partito da Laglio (Como) con un battello per raggiungere Varenna, da lì con un treno per Colico e poi con un altro per la linea di Chiavenna, ci vollero quasi cinque ore. Avevo dato la mia adesione al campo di Codera e non volevo proprio mancare. Passata la notte, dormendo alla bell'e meglio sul «soffice» pavimento dell'Asilo, la domenica dopo, zaino in spalla, mi incammino per la valle. Faticoso il primo tratto, tutto a gradini: già gli altri lo conoscevano, per me invece era la prima volta che imboccavo una valle tanto impervia e strana. Eppure mi sentivo leggero, forse era il fascino segreto di quella valle così diversa dalle altre. Giunti al villaggio di Codera, breve sosta e poi la S. Messa celebrata da Baden. E via di nuovo per Bresciadega. «Arrivano gli scouts, arriva Ghetti! » tale il benvenuto festosamente gridato dagli alpigiani venuti lassù a passare l'estate al maggengo con le loro mandrie. Tra loro ricordo Romilda, la poetessa della valle, persino lei senza parole per la gioia dell'incontro. Un boccone, un canto, un arrivederci e avanti. La capanna Brasca, ormai in vista, ci avvertiva che la meta era raggiunta. Il 4 combattere per Dio, la Chiesa, la Patria. Ogni giorno questi Cavalieri dovevano rendere un Servizio a qualcuno. Era per essi una regola fondamentale. Possiamo paragonare lo Scout ad un antico Cavaliere. Come quello metteva a disposizione le proprie armi ed il proprio coraggio per difendere i deboli così lo Scout, che ha capito il significato della Legge che lo lega a tanti altri fratelli Scouts sparsi in tutto il mondo, che ha riflettuto sul significato della Promessa che sta per pronunciare; metterà a disposizione degli altri il suo entusiasmo, la sua allegria, la sua disponibilità a voler rendere il mondo, come diceva BP, un po' migliore di come lo ha trovato. 13 Tappa 5 – Chi è il cavaliere? Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16, 1-7) Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». giorno seguente fu per me quello della Promessa, data indimenticabile. Dopo la S. Messa al campo, raggiunsi solo, una delle vette vicine, e colsi la stella alpina, poi sempre conservata nel libretto delle preghiere. Oggi, a tanti anni di distanza, mi domando perché mai nel giorno della Promessa abbia voluto appartarmi e salire solo, lontano da tutti, per ascoltare la voce misteriosa delle cime. Un richiamo invisibile, che mi ripete, «se vuoi imparare a stare con gli altri, ad amarli nel servizio, incomincia a conoscere te stesso». Lo capii quella sera in Codera al fuoco di bivacco: quel silenzio, quella solitudine, in tanto meraviglioso scenario di monti e di pascoli, mi avevano fatto «più scout». [L’Inverno e il rosaio] L’INVESTITURA DEL CAVALIERE Gli antichi Cavalieri, che avevano come codice di vita il Servizio verso il prossimo, la cura per le persone deboli e indifese, che erano sempre pronti a battersi per una causa nobile e giusta, non arrivavano impreparati alla loro investitura. Per questo, la notte precedente la sua investitura il Cavaliere vegliava in solitudine; vegliava pregando il Signore di dargli la Grazia di portare a termine la sua missione, missione a cui non si potevano porre limiti, come non si può porre limite all'Amore che si vuol portare agli altri. Il Cavaliere vegliava per una notte intera, sostando in raccoglimento in una chiesa che gli offrisse garanzia di tranquillità. La Veglia, che veniva chiamata Veglia d'Arme, serviva al futuro cavaliere per riflettere sulla scelta di vita, sulla Promessa che si accingeva a fare, la Promessa di essere sempre pronto a dare il proprio aiuto a chi ne avesse bisogno, a chi fosse in pericolo o soffrisse a causa d'altri, senza per questo chiedere nulla in cambio. I Cavalieri consideravano sacro il loro Onore, che consisteva nel non mentire, non appropriarsi del denaro altrui, essere sempre pronti a 12 5 Tappa 2 – Legge – Elmo Anche in un periodo travagliato dai rastrellamenti e nonostante le attività con l'OSCAR le Aquile Randagie proseguono, seppur tra mille difficoltà, le loro attività scout comprese uscite e campi: questi si svolgono nel 1943, come già detto, a Montecchio di Colico (Lecco) e nel 1944 Baccanello di Calusco d'Adda (Bergamo). Dal Vangelo di Giovanni (Gv 13, 31-35) Quand'egli fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho già detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri». L'OSCAR non era l'unica attività extra scout: Natale Verri, detto "Nino", dopo aver disertato, diviene partigiano ma per non abbandonare un compagno ferito sul campo viene catturato e, il 16 aprile del 1945, fucilato. nella foto le Aquile Randagie 6 11 Una fondamentale attività dell'OSCAR è la continua fabbricazione di documenti falsi, ottenuti grazie anche alla collaborazione di timbrifici e amici che lavorano in questura. Il rischio maggiore tuttavia consiste nel varcare il confine, costantemente sorvegliato e recintato con filo spinato; un esempio della pericolosità di questo tipo di azioni può essere l'espatrio di dieci greci, durante il quale, a causa della disattenzione di uno di questi, Kelly e Baden rischiano la vita riuscendo però a non essere visti e a far passare i profughi oltre il confine. I punti di raccolta delle persone da aiutare erano il collegio San Carlo di Milano e la parrocchia di Crescenzago, dove era parroco don Enrico Bigatti. Un altro episodio significativo è il finto rapimento di Gabriele Balcone, bambino con madre ebrea, avvenuto nel dicembre 1943. La famiglia, mentre tenta di varcare il confine, viene catturata e il piccolo è lasciato dalle SS nella Casa San Giuseppe di Varese in attesa di essere deportato a Buchenwald. L'OSCAR si mobilita e fa trasferire il piccolo in ospedale col pretesto di un intervento chirurgico; qui dopo che ne è determinata con esattezza la posizione, Kelly e Baden, l'uno travestito da medico l'altro che lo attende in macchina, rapiscono Gabriele e, dopo averlo nascosto qualche tempo, lo restituiscono al padre col quale emigrerà in Australia. Un altro impegnato nell'attività è Giovanni Barbareschi, il quale verrà riconosciuto come giusto tra le nazioni da Israele[1]. Non sempre però le cose vanno bene: Peppino Candiani, appena diciannovenne, perde la vita sul fiume Tresa mentre cerca di far espatriare un lituano che, preso da vertigini, si mette a urlare richiamando l'attenzione dei nazifascisti che crivellano il giovane. A causa dell'attività sempre più intensa, la repressione fascista nei confronti dell'OSCAR diviene sempre più aspra e proprio Baden subisce quella più violenta. Infatti, dopo che il cardinale Schuster gli comunica che le Brigate Nere e le SS lo stanno cercando con l'ordine di sparare a vista, è costretto a nascondersi per vario tempo nella bergamasca, e grazie a un errore di battitura del suo cognome nei rapporti della polizia riesce a sfuggire ai militari. 10 Tappa 3 – Coraggio – Spada Dal Vangelo di Luca (Lc 23, 50-56) C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento. HO ANCORA LA FORZA – FRANCESCO GUCCINI Ho ancora la forza che serve a camminare, picchiare ancora contro per non lasciarmi stare ho ancora quella forza che ti serve quando dici: "Si comincia!" Ho ancora la forza di guardarmi attorno mischiando le parole con 2 pacchetti al giorno, di farmi trovar lì da chi mi vuole sempre nella mia camicia... Abito sempre qui da me, in questa stessa strada che non sai mai se c’è nel mondo sono andato, dal mondo son tornato sempre vivo … Ho ancora la forza di starvi a raccontare le mie storie di sempre, di come posso amare tutti quegli sbagli che per un motivo o l'altro so rifare... Ho ancora la forza di chiedere anche scusa 7 O di incazzarmi ancora Con la coscienza offesa e dirvi che comunque la mia parte Ve la posso garantire … Abito sempre qui da me, in questa stessa strada che non sai mai se c’è nel mondo sono andato, dal mondo son tornato sempre vivo … Ho ancora la forza di non tirarmi indietro scegliermi la vita, masticando ogni metro far la conta degli amici andati e dire: “ci vediam più tardi!” Ho ancora la forza di scegliere le parole e gioco per il gusto di potermi sfogare perché che piaccia o no è capitato sia quello che so fare Abito sempre qui da me, in questa stessa strada che non sai mai se c’è nel mondo sono andato, dal mondo son tornato sempre vivo Tappa 4 – Dedizione – Giglio Dal Vangelo secondo Marco (Mc 14, 32-38) Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, mentre io prego». Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate». Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu».Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un'ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole». LA GIUNGLA SILENTE, LE AQUILE RANDAGIE E L’O.S.C.A.R. Dopo la firma dell'armistizio (8 settembre 1943) l'invasione tedesca e la formazione della Repubblica Sociale Italiana (RSI), vengono subito promulgate leggi sulla consegna alle autorità nazi-fasciste dei prigionieri di guerra, alcuni dei quali sono rifugiati da don Bigatti che si rivolge a Baden. Si propone subito il dilemma se subire passivamente o diventare partigiani e la risposta viene data seguendo i principi scout: "Noi non spariamo, noi non uccidiamo… noi serviamo!". Viene quindi combattuta una resistenza disarmata e passiva. Baden istituisce già il 12 settembre del 1943 l'O.S.C.A.R. (la sigla starebbe per Opera Scout Cattolica Aiuto Ricercati, ma vi sono varie versioni), la cui attività consiste principalmente nell'espatrio di ebrei, renitenti alla leva e ricercati politici in Svizzera. È da sottolineare come questa non sia l'unica rete di aiuto ai profughi presente in Italia ma sicuramente una tra le più attive, organizzate e veloci. 8 9