evangelizzare in un mondo che cambia Un mondo se ne va Un altro arriva Il cristianesimo è coinvolto in questa trasformazione Un certo cristianesimo è in crisi Altre forme stanno germogliando La crisi effetto della secolarizzazione Secolarizzazione della sfera pubblica 1a FASE 2a FASE Affermazione dei diritti dell’uomo – sviluppo delle scienze – autonomia della ragione – emancipazione dalla tutela religiosa e clericale - libertà religiosa – scelta religiosa come fatto personale – il cristianesimo ha favorito questo passaggio Secolarizzazione della sfera privata La religione non corrisponde alle aspirazioni personali – incomprensibilità dei principi – crisi vocazionale – esculturazione del cristianesimo - personalizzazione della esperienza religiosa - religione “fai da te”- domanda di senso Il cristianesimo che viene • • • • Richiesta di Battesimo degli adulti in aumento Rinnovamento della catechesi in ottica catecumenale Responsabilizzazione delle comunità ecclesiali Crescente impegno di un Laicato più cosciente e preparato • • • • • Crisi della cultura del mondo contemporaneo Bisogno di spiritualità Affinamento della coscienza etica contemporanea Ricerca di senso Ricerca di nuovi equilibri • Opportunità di riscoperta della fede come sensata, salutare, buona, desiderabile per la vita Progetti e strategie Progetti di reimpiantazione Quale immagine ideale di cristianesimo? Quale religione, chiesa? Stabilire un quadro di riferimento teologico pastorale Tappe e contenuti di una nuova evangelizzazione Strategia dell’accompagnamento Cosa sta germogliando nelle Chiese? Come lo Spirito di Dio agisce nelle persone? Quali aspirazioni emergono, che impegni sono assunti? Come affiancare, sostenere, rafforzare una rigenerazione in corso? Modalità, suggerimenti, sostegni di una nuova evangelizzazione. Progetti di reimpiantazione • Si conta sulle proprie capacità di progettazione, intraprendenza, forza, pianificazione. • La pastorale nella logica dell’impresa: gestione delle cose e delle persone. … due sguardi limite: Sguardo nostalgico alla Chiesa del passato - restaurazione Sguardo progressista alla Chiesa del futuro - innovazione In ambedue gli sguardi la logica rimane la stessa: tutto dipende dalla nostra opera – siamo gestori della pastorale … due le conseguenze limite: senso di impotenza di fronte alle resistenze – disfattismo non si fa mai abbastanza – accentuazione dell’attivismo Strategia dell’accompagnamento Opera di discernimento Vagliare le nuove opportunità Mettersi al servizio di quello che nasce Accogliere e rilanciare progetti “Autorizzare” rendere gli altri autori – dare fiducia Non siamo noi all’origine della nascita e della crescita Generiamo qualche cosa di diverso da noi stessi • Il granello di senape (Lc 13,19) • Il chicco di grano (Mc 4,26-27) • La mietitura (Gv 4,37-38) La fede non si trasmette senza di noi, ma non siamo noi a comunicarla. È nostro dovere vegliare perché la fede sia possibile, comprensibile, praticabile, desiderabile. Egli ci precede (Mc 16,7) «Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto». Mt 28,7 «Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Mc 16,7 • Noi non possediamo Gesù, non è nostro … quando qualcuno lo cerca e lo vuole per sé, la sua risposta è chiara: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!» Marco 1,38. • Bisogna uscire di casa, lasciare il proprio luogo, andare in un altro dove Egli ci precede. Raggiungiamo gli uomini su di una strada in cui il Risorto ha lasciato la sua traccia da scoprire insieme. • Colui che si presta al servizio della evangelizzazione è evangelizzato nella sua stessa azione, e riceve da chi è evangelizzato la testimonianza dell’opera di Dio che è già in lui. La necessità dell’accoglienza Il rischio Nell’invito ad essere accoglienti si cela una posizione di superiorità? Quando l’accoglienza è palesata non contiene implicitamente il porsi come modello? Chi accoglie è “padrone di casa” o si pone a servizio? Farsi ospiti «Zaccheo, oggi devo fermarmi a casa tua». (Lc 19,5) Chi accoglie voi, accoglie me (Mt 10,40) Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. (Mc 6, 10) Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. (Ap.3,20) L’Ospite è tanto chi accoglie quanto chi è accolto. L’accoglienza vera esige la reciprocità. I frutti della accoglienza I frutti della accoglienza Umanizzazione Nella accoglienza si creano legami di amicizia, fraternità, solidarietà, reciprocità, comunione … in una crescente opera di umanizzazione della nostra umanità. L’accoglienza libera l’uomo dal disumano e dall’inumano, aiuta a uscire dalla violenza, a superare le ristrettezze del cuore. Quest’opera di umanizzazione (fraternizzazione) è già un fine evangelico, non una strategia pastorale in vista di un annuncio, è la “buona notizia” che si incarna e si fa storia. “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (Gaudium et spes) I frutti della accoglienza Fare memoria Accoglienza, fraternità, solidarietà portano di per sé a “trattenere la memoria”. Non si tratta semplicemente di ricordare gli avvenimenti del passato, quanto di vivere una “tradizione” – trasmissione di valori, significati, esperienze, fede – trasmissione delle risorse della vita. Trattenere la memoria non è mantenerla intatta, ma metterla in discussione, condividerla, esplicitarla, recuperarla, arricchirla del nuovo, riesprimerla, ritrovarla come portatrice di vita I frutti della accoglienza L’annuncio evangelico Un clima di accoglienza costituisce il terreno favorevole all’annuncio evangelico, in modo semplice e diretto, nella testimonianza e nella parola. L’annuncio evangelico è un dovere del cuore, un atto di profonda carità. Un amico che apre il suo cuore ad un amico, mette a disposizione il meglio di sé, nessuna cattedra, nessuna forzatura, nessun potere. L’annuncio evangelico è un diritto: proprio perché la Buona Notizia ha una destinazione universale ogni uomo ha il diritto di sentirla. L’annuncio evangelico ha di per sé valore e significato indipendentemente dalla risposta che ha i tempi, i modi e le manifestazioni proprie della storia di ciascuno.