Passaggi di tempo Notizie dall'Istituto Comprensivo Statale Fabrizio De Andrè - n. 5 - Maggio 2007 EDITORIALE Gennariello. E' il titolo del "trattatello pedagogico " che apre le 'Lettere luterane' di Pasolini, apparse per i tipi della Einaudi più di trenta anni fa, nel 1976. In virtù di una serie persino 'sospetta' di coincidenze, ho riletto il trattatello pasoliniano qualche giorno prima di attraversare l'Italia in pullman con una sessantina di ragazzi e ragazze di terza media: io ultracinquantenne come Pasolini, in viaggio con uno stuolo di coetanei di Gennariello. Dialogando con il suo interlocutore apparentemente immaginario sulle ragioni profonde della loro estraneità, Pasolini osserva: "Non mi stancherò mai di ripeterlo: io, nel parlarti, potrò forse avere la forza di dimenticare, o di voler dimenticare, ciò che mi è stato insegnato con le parole. Ma non potrò mai dimenticarmi ciò che mi è stato insegnato con le cose. Quindi, nell'ambito del linguaggio delle cose, è un vero abisso che ci divide: ossia uno dei più profondi salti di generazione che la storia ricordi. Ciò che le cose col loro linguaggio hanno insegnato a me è assolutamente diverso da ciò che le cose col loro linguaggio hanno insegnato a te. Non è cambiato, però, il linguaggio delle cose, caro Gennariello: quelle che sono cambiate sono le cose stesse. E sono cambiate in modo radicale". Le 'cose', appunto. Anche i primi televisori che nel 1957 funzionavano in quattro (forse cinque) delle case di un grande paese arrampicato in cima al Gargano erano 'cose': grandi scatole magiche, con un pesantissimo trasformatore esterno, che per qualche ora al giorno consegnavano a pochi privilegiati l'illusione di attraversare le praterie del West insieme ad un cane tenero e forte ed ai suoi amici le cui divise - pur essendo blu - ci venivano offerte in tutte le sfumature del bianco e del nero. Né io, né Piero, né Tommaso potevamo interagire con quella 'scatola'. Non ci era nemmeno concesso di accenderla o spegnerla. Zia Franca ci permetteva talvolta - se l'intercessione di mia madre era convincente - di fantasticare con qualche avventura di Rintintin e di sloggiare velocemente, silenziosamente e senza nemmeno sfiorare i soprammobili e i centrini ricamati che riempivano l'angolo della sala dove troneggiava non il televisore, ma un pendolo enorme i cui rintocchi erano sincronizzati con quelli del campanile del Carmine. Sono 'cose' anche le molte decine di cellulari e di iPod in compagnia dei quali i ragazzi e le ragazze di cui dicevo all'inizio si sono seduti sul sagrato del Duomo di Orvieto, hanno scalato il Vesuvio fino al primo cratere, sono entrati a Cuma nell'antro della Sibilla. Si tratta però di 'cose' potentissime, indossate come si fa con un pantalone, utilizzate con la stessa disinvoltura con cui si consulta il quadrante di un orologio da polso. Sono piccoli gusci (la parola inglese 'pod', nel linguaggio botanico, rinvia proprio al concetto di guscio) che trasportano una mole impressionante di informazioni e la cui tecnologia è sofisticata fino al punto che Ulisse può fotografare l'ignaro Achille nello stesso momento in cui sta rovistando le narici del suo naso ed inviare immediatamente la compromettente foto ad Agamennone e Menelao i quali certamente non resisteranno alla tentazione di mostrarla a tutto il Gran Consiglio degli Achei… Chi come me ha vissuto la magia dei primi televisori ed ora si ritrova tra le mani un cellulare che di fatto è una sorta di 'Stargate' capisce bene quanto profetica e vera fosse la considerazione di Pasolini sugli effetti provocati dal profondo cambiamento della natura stessa delle 'cose' che arredano la quotidianità della nostra esistenza. Scuola. In greco, scholé significa riposo. Il riposo necessario alla mente per riflettere, imparare, scoprire. Mai come oggi gli adulti che fanno scuola devono essere 'riposati' e quindi saggi, equilibrati, consapevoli: in una parola sapienti. Non possono né fuggire inorriditi - come le Grazie di schilleriana memoria - di fronte ai video che i loro studenti collocano su internet, né comportarsi in modo grottescamente adolescenziale facendo squillare il loro cellulare mentre fanno lezione e magari rispondere pure alla chiamata. Avendole a disposizione nelle aule o nei laboratori, a mio avviso i docenti possono e devono utilizzare le tecnologie multimediali: governandole con l'intelligenza di chi insegna educando. segue a pagina 2 “Una Scuola di persone” Nostra intervista esclusiva ad Anna Maria Dominici, Direttore Generale dell’Istruzione Regionale: la Scuola non è fatta solo di leggi e decreti, ma è fatta soprattutto di bisogni e aspirazioni da conoscere e ascoltare, per valorizzare e premiare le tante risorse umane e professionali della scuola lombarda e italiana. Nonostante l’agenda zeppa di impegni e le numerose incombenze, la Dottoressa Anna Maria Dominici, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, lo scorso 7 maggio ci ha fatto il grande onore di accogliere nel suo ufficio noi piccole giornaliste, insieme al Preside Facciorusso, alla Vicepreside Anzani, al responsabile della Redazione Professor Leondi, al fotografo Prof. Giacomessi, per un’intervista esclusiva al nostro giornale “Passaggi di tempo”. Durante l’ora passata insieme, la Dottoressa Dominici ci ha narrato il percorso intrapreso per arrivare a ricoprire a Milano la carica attuale: dopo aver effettuato gli studi giuridici, si laureò in Giurisprudenza; si appassionò subito al diritto amministrativo, che la fece avvicinare all’ambito scolastico; quando, attraverso un complesso concorso, le si presentò la possibilità di lavorare nell’Amministrazione scolastica, non perse l’occasione: vinse quel concorso, iniziando proprio in Lombardia, che da allora divenne la sua seconda patria. Dopo questa prima esperienza venne nominata Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania; la situazione delle scuole campane non era, e non è tuttora tra le migliori, per via della presenza di un alto tasso di dispersione scolastica, che purtroppo coinvolge circa il 48% della popolazione studentesca. Nonostante ciò la Dottoressa, insieme ai suoi colleghi e alle altre istituzioni regionali, diede il massimo di sé stessa, contribuendo alla nascita del Polo Qualità nella Scuola nel Sud. Dopo due anni Anna Maria Dominici fu chiamata a ricoprire lo stesso incarico in Umbria, dove ritiene di essere riuscita a “tirar fuori” molte energie positive, a vivacizzare quella realtà scolastica. Trascorsi altri due anni, fu in Piemonte, sempre con l’incarico di Direttore Generale; grazie a un forte lavoro di squadra con le altre Istituzioni, anche in questa regione riuscì a compiere al meglio il suo lavoro. Nello scorso dicembre è stata infine nominata dal Ministro Fioroni Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia; ci ha rivelato che è stata per lei una grande soddisfazione ricevere questo incarico, in quanto la Lombardia è una delle sedi più prestigiose a livello nazionale, e per lei tornare a Milano è stato come ritrovare le proprie radici. Ha trovato l’istruzione lombarda in ottime condizioni, in quanto i Docenti, cifica realtà locale”. Il suo non è per niente un “mestiere” semplice e comodo: la Dottoressa lavora anche 16 ore al giorno; ha definito la sua professione prevalentemente maschile, anche se fortunatamente vi sono, in Veneto e in Emilia Romagna, altri due Direttori Generali di sesso femminile, mentre altre due sue colleghe sono state nominate Direttori Generali al Ministero. La Dottoressa ci ha dichiarato infine che la Scuola è fatta sì di norme, di leggi e di decreti, ma è fatta soprattutto di persone, con i loro bisogni, le loro esigenze, le loro aspirazioni, che La Dottoressa Dominici scrive i Dirigenti Scolastici, gli alunni e le loro famiglie si impegnano, si attivano e sentono la scuola come un elemento fondamentale per il futuro di noi giovani studenti. Per quanto riguarda l’Istruzione nella regione, ci ha spiegato che si sta lavorando per la promozione di una più diffusa competenza scientifica e tecnologica, alla valorizzazione dell’arte, della musica, del nostro migliore patrimonio culturale, storico e letterario; si punta specialmente a una ulteriore espansione delle nuove Tecnologie in campo didattico, a un ampliamento della sfera delle discipline e facoltà scientifiche, a un innalzamento delle conoscenze relative alla nostra lingua e alla letteratura, alla diffusione di una più solida e ricca cultura musicale e strumentale. A proposito del suo lavoro, la Dottoressa Dominici ha affermato che si tratta di “un ruolo di supporto allo sviluppo della scuola a livello regionale, che mette in connessione le scelte compiute a livello ministeriale e la spe- una dedica sul nostro giornale vanno conosciute e ascoltate il più possibile, valorizzando e premiando le tante risorse umane e professionali della scuola lombarda e nazionale. Concludendo l’intervista, la Dottoressa Dominici ci ha detto di aver letto l’ultimo numero di “Passaggi di tempo” e di averlo trovato molto “fresco” e stimolante; lo ha letto con gusto perché, secondo lei, dalle pagine stampate scaturisce la nostra personalità, il nostro sguardo sul mondo, le nostre passioni. Dopo essersi complimentata con noi e con i nostri Docenti per l’ottimo lavoro svolto, ci ha assicurato che leggerà sempre con molto interesse il nostro giornale. L’incontro è terminato simpaticamente con una bella foto di gruppo; la Dottoressa Dominici ha firmato una copia del giornale apponendo sulla prima pagina una sua dedica particolare, e augurando a noi alunne e alunni di poter realizzare al meglio i nostri progetti per il futuro. Alice Fiamberti, 3C “Virgilio” Passaggi di tempo 2 Incontro a scuola con l’Arma dei Carabinieri del nostro territorio Cultura e legalità Cultura & legalità: che significato hanno per noi ragazzi, oggi? Questo è il tema affrontato con l’Arma dei Carabinieri, o meglio, con tre loro rappresentanti: il comandante di San Donato, Marco Poddighe, il maresciallo Walter Salsi di Peschiera Borromeo e De Biasi, carabiniere semplice. Un incontro durato circa due ore; due ore di scambi di opinioni, di informazioni e di piacevoli interventi di noi ragazzi, talvolta scherzosi ma sempre molto utili per renderci conto degli errori in cui facilmente cadiamo, scivolando quindi, senza neppure accorgercene, nella illegalità. Ma prima di parlare degli argomenti trattati assieme ai carabinieri, vediamo un po’ come e cosa ha dovuto fare il comandante Poddighe prima di rivestire questa carica di fondamentale importanza. Lui, che ha tenuto questo incontro usando toni di rispetto verso ognuno di noi dandoci del “lei”, come penso si faccia solitamente in caserma, e quindi introducendoci un po’ in questo clima, si è dovuto rimboccare le maniche e impegnare molto nello studio. Proprio così! Diventare carabinieri non è una cosa da nulla! Il capitano Poddighe ci ha parlato degli ostacoli, possiamo definirli così, che spesso ci fanno piombare nel torto, nell’illegalità vera e propria. Negli ultimi tempi la percentuale di ragazzi morti a causa di consumo di stupefacenti, cadute dal motorino, protagonisti di filmati di avvenimenti terribili messi su internet, è aumentata paurosamente. E allora, dobbiamo chiederci tutti a partire dai genitori, come vivremo in futuro? Ci riusciremo o saremo soppressi dall’illegalità che noi stessi accettiamo già quando, ad esempio, non usiamo il casco o quando non rispettiamo il codice stradale? La verità è che non dobbiamo dare la colpa ai teppisti, ai delinquenti, ma che ognuno di noi anche nelle piccole azioni, deve impegnarsi. A questo ci esortano i carabinieri; perché a partire dalla cintura o dal casco, forse potremmo assicurarci una vita più sana, più sicura. E allora, CULTURA & LEGALITA’ torneranno a significare qualcosa. Katia Barraco, 3D “Virgilio” Passaggi di tempo Redazione: Daniela Falcone, Stefania Giambelli, Tina La Rossa, Sergio Leondi, Silvia Maggi, Ortensia Passalacqua, Giuseppina Torsello Responsabile del Giornale: Sergio Leondi Co-Responsabile: Roberta Bolzoni Fotografie: Flavio Giacomessi Segreteria di redazione: - Simone Molinelli, Marta Moroni, 3D “Virgilio” Laboratorio di Giornalismo Classi Terze Medie: Katia Barraco, Daniele Belloli, Alessia De Angelis, Martina Dell’Ovo, Alice Fiamberti, Mattia Leone, Jasmine Mancin, Simone Molinelli, Marta Moroni, Alessandro Oreglio, Martina Princiotta, Jessica Ruggiero, Ottavia Scarabottolo, Marta Tarasconi (Titolare: Prof. Sergio Leondi). LAMPEDUSA VIA Impaginazione: Alessandro Robecchi Quindicinale “7 giorni”, Sergio Leondi Tipografia: fda eurostampa srl Tiratura: 5000 copie Istituto Comprensivo Statale “Fabrizio De André” Via Carlo Goldoni1, 20068 - Peschiera Borromeo (Milano) e-mail: [email protected] Fax: 0251650184 Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Facciorusso Tel. Direzione: 025470172-025470527 Tel. Scuola Media “Virgilio”: 025470797 Tel. Scuola Media di San Bovio: 027532831 Tel. Primarie Bettola: 025470402 Tel. Primarie San Bovio: 027531431 Tel. Materne Bettola: 025471076 Tel. Materne San Bovio: 027532829 CENTRO ESTETICO ABBRONZATURA DANTE, 2 PESCHIERA BORROMEO - TEL. 02.54.75.596 Maggio 2007 segue dalla prima pagina Ma non basta, perché i docenti più sapienti hanno a disposizione un catalogo assai ampio di possibilità formative. Possono ad esempio coniugare la tradizione e l'innovazione. - Come sta accadendo ad un gruppo di bimbi e bimbe di seconda elementare. Un giorno dello scorso autunno si sono ritrovati vicino alla porta della loro aula una cassetta per le lettere costruita in cartone e già occupata da una busta. Un personaggio misterioso si rivolgeva a tutti loro come se li conoscesse, parlando del loro comportamento in refettorio, delle loro amicizie e persino dei dispetti che si scambiavano. I bimbetti e le bimbette si incuriosiscono moltissimo ed iniziano una fittissima corrispondenza con il personaggio misterioso del quale vogliono sapere tutto: come era da piccolo, cosa fa ora, quale è il suo animale preferito, se è fidanzato. Per il suo compleanno decidono di fargli anche un regalino accompagnato da un biglietto di auguri congegnato nel laboratorio di informatica insieme alle loro insegnanti. Solo a fine maggio i bambini scopriranno l'identità del personaggio misterioso con il quale hanno dialogato per l'intero anno scolastico, ottenendo spunti continui per le loro attività: hanno scritto, hanno letto, hanno disegnato, hanno discusso, hanno usato i pc del laboratorio. Hanno utilizzato insomma tutte le forme di scrittura e di lettura della realtà, anche quelle non codificabili sui circuiti elettronici. - Come lo scorso anno è accaduto agli alunni e alle alunne di una classe terza della scuola media. Nel bel mezzo di un percorso di studio relativo ai generi letterari ed ai registri espressivi, si sono visti assegnare dalla loro professoressa un compito: ciascuno di loro avrebbe dovuto scrivere e ricevere una lettera da un compagno o da una compagna di classe. Non solo: la lettera doveva essere scritta a casa, individualmente, indirizzata, affrancata ed infine imbucata. Si trattava di una serie di gesti che quasi tutti i ragazzi e le ragazze coinvolte compivano per la prima volta, abituati com'erano ad inviare costantemente messaggini telefonici, arricchiti magari da disegni, suoni e immagini, ma spesso carenti della sintassi e della grammatica non solo della lingua italiana, ma anche delle emozioni. Un ' sms ' non potrà mai catturare infatti le sensazioni ed i pensieri che stanno "sul foglio ove scrivo, tra la carta e il fruscio della penna che scrive" (F. Pessoa, poeta portoghese). Il Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Facciorusso Noi bambini, Vigili del Fuoco! Noi bambini della Scuola dell’Infanzia di San Bovio, il 1 Febbraio, per un giorno siamo diventati Vigili del Fuoco! Avete capito bene, proprio Vigili del Fuoco. Ma come? Visitando la Caserma di Gorgonzola. Stare sull’autopompa per un brevissimo giro, mentre la sirena suonava, suonava, è stata un’ emozione mai provata prima, ed anche mentre ci mostravano le loro divise speciali, complete di elmetto, guanti protettivi e stivali di sicurezza. Questo è il loro equipaggiamento in caso di interventi speciali, così ci hanno detto. Come possiamo non ricordare questo giorno? I Vigili del Fuoco sono stati molto bravi, ci hanno raccontato e fatto vedere tante cose interessanti. Per questo li abbiamo rin- graziati e salutati con una canzone. Riteniamo sia stata una giornata davvero divertente e particolare. I bambini delle Sezioni Blu e Lilla, Scuola dell’Infanzia di San Bovio, e le insegnanti Campana, Passaseo, Tradi e Pontieri A proposito di cronache recenti, lettera di una Docente sul “bello” della scuola Adesso però basta! Basta con le maestre “mani di forbice”, i professori presi a pugni, gli alunni videoamatori, le supplenti troppo disponibili… C’è anche un “bello” della scuola, quello che non si vede perché non finisce sui giornali, perché è piccolo e prezioso e occuperebbe troppo poco spazio. Accade, però. Accade quando si entra in classe e un ragazzino ti fa trovare sulla cattedra un rametto di mimosa mentre urla dall’ultimo banco “Auguri, prof.!” O quando riesci a far sorridere occhi che per mesi sono stati tristi e un po’ persi a fissare il banco… E’ la gioia profonda che ti prende quando scrivi “buono” sulla verifica di chi ha sempre e solo visto “insufficiente”, o quando ascolti già rassegnata il più distratto dei tuoi alunni raccontare le imprese di qualche re perché-prof.-lei-sì-che-spiega-bene… E’ l’entusiasmo di quando, mangiando un panino in “mansarda”, scopri insieme a una collega il progetto del secolo, quello che adesso-sì-finalmente-impareranno-l’-analisi-logica! E che dire del calore di sentire il tuo nome sussurrato da un angolo e scoprire che i bidelli ti stanno aspettando per farti assaggiare una loro specialità culinaria… Può sembrare poca cosa. Può sembrare banale. Ma è un po’ come lo zucchero: ne basta una punta e l’amaro del nostro lavoro se ne va. Prof.ssa Marina Passerini Dalla collaborazione Scuola-Comune: un nuovo percorso per lo studio dell’Educazione Civica Un laboratorio speciale: la Costituzione in fumetto Nella nostra scuola ogni martedì si è svolto un laboratorio particolare, coordinato dalla professoressa Antonella Baroncelli: quello sull’identità dei popoli, che ha come argomento principale la Costituzione italiana. Per un certo periodo di tempo si è cercato di tradurre in immagini, in un fumetto, alcuni aspetti della stessa Costituzione. Per l’occasione, la docente è stata assistita da Gianni Carino, un fumettista che ha spiegato dettagliatamente ai ragazzi i vari aspetti del mondo del fumetto. Noi giornaliste di “Passaggi di tempo” abbiamo assistito ad alcune lezioni. Il fumettista ci ha detto che la creazione di un fumetto richiede un lavoro abbastanza lungo e difficile, che coinvolge molte persone; la pubblicazione richiede una struttura collaudata e un notevole impegno finanziario. L’idea parte dal soggettista, il quale può lavorare su personaggi propri, oppure su per- Passaggi di tempo 3 Maggio 2007 tualmente imposti dalla redazione, rispettando la personalità dei personaggi e anche senza creare scene troppo difficili (o impossibili) da disegnare, mantenendo un buon ritmo… Dopo queste informazioni i ragazzi si sono suddivisi in due gruppi di cinque persone, per elaborare una storia. In questi gruppi ognuno aveva il suo ruolo: c’erano i disegnatori (due ragazzi di prima media, Danilo Sala e Cosimo Razeto di 1D), i soggettisti, chi si occupa dei dialoghi, chi dei costumi, del casting, della scelta delle “facce”, dell’ambiente e dello svolgimento della storia. I gruppi, anche grazie all’aiuto della professoressa e del signor Carino, partendo dalle informazioni acquisite relative alla Costituzione Italiana quale garante di libertà e giustizia, sono riusciti a creare le basi necessarie per la creazione di un fumetto, cercando di evidenziare alcuni valori quali la lealtà, il rispetto dell’ambiente, unitamente all’impor- Intervista ad Alice Fiamberti, “colonna portante” del nostro giornale Voglio diventare giornalista professionista Dopo tre lunghi anni di lavoro e fatica trascorsi nella redazione di “Passaggi di tempo”, eccola ancora qui con noi: Alice Fiamberti. È entrata a far parte della redazione casualmente, ma si è rivelata presto una brava “giornalista”; ha buoni rapporti sia con i suoi compagni sia con il Professor Leondi, il quale ha sempre posto molta fiducia in lei e nei suoi lavori, tanto che la considera una “colonna portante” del giornale.La passione e la voglia di scrivere l’hanno spinta a non mollare e ad impegnarsi sempre, articolo dopo articolo, settimana dopo settimana, affezionandosi sempre più al giornale che ha visto nascere e che ha collaborato a creare sin dal primo numero; il giornale che ormai sente un po’ parte di sé. Alice s’impegna molto anche a scuola ed è proprio tanto impegno quello che le servirà l’anno prossimo, quando frequenterà il liceo linguistico; nei suoi progetti futuri è presente anche l’università, indirizzo “giornalismo con lingue”, proprio perché il suo sogno è quello di poter diventare un giorno giornalista professionista, anche se non ha ancora scelto in che campo del giornalismo lavorare. Noi che conosciamo bene Alice, perché è una nostra cara amica, possiamo affermare che ha tutte le qualità per riuscire a realizzare i suoi progetti. Jasmine Mancin, 3C Mattia Leone, 3A “Virgilio” Alice Fiamberti, in piedi a sinistra con due “colleghe” del giornale Il disegnatore Gianni Carino, la prof. Baroncelli e i ragazzi del Laboratorio di Fumetto sonaggi già “lanciati”, di proprietà di un editore o di un altro sceneggiatore. Poi ciò viene inviato alla redazione che lo approva, lo modifica d’accordo con l’autore, oppure lo scarta (perchè simile ad altri o non adatto ai lettori). Se la storia viene accettata, lo sceneggiatore inizia la sceneggiatura, cioè scrive un bel numero di pagine distinguendo le varie tavole o le singole vignette. Per ogni vignetta lo sceneggiatore deve scrivere chiaramente cosa fanno i singoli personaggi, cosa dicono e qual’è lo sfondo. Inoltre si indicano gli eventuali rumori ed eventualmente i colori che si desiderano, per certi effetti necessari al racconto. Da qui si capisce che non basta avere una buona idea: bisogna anche saperla esporre con coerenza, restando dentro i limiti even- tanza dei rapporti umani di fatto concretizzatisi in atteggiamenti solidali per la risoluzione fantastica di problemi che affliggono il pianeta Terra. La storia del primo gruppo è focalizzata su un ragazzo proveniente dal futuro, che ha intenzione di distruggere l’umanità. Il secondo gruppo ha scelto invece di basare il suo fumetto su qualcosa di più sentimentale: parla di alcuni ragazzi profondamente legati a una persona che purtroppo si ammala… Il resto lo scoprirete leggendo il fumetto, che verrà prossimamente pubblicato in un libro! Martina Dell’Ovo, Jessica Ruggiero, 3A Marta Moroni, 3D “Virgilio” SOCIETA' COOPERATIVA A.R.L. FONDATA NEL 1952 Via Due Giugno, 2-4 4 - 20068 - Peschiera Borromeo (Mi) Tel. 02.51.65.03.67 - 02.55.30.15.11 - 02.55.30.34.92 fax 02.55.30.15.29 - [email protected] - www.coopcel.com Via Ca' Matta 2 - 20068 Peschiera Borromeo Tel. 02.5473854 Fax. 0255301144 www.suemaviaggi.it Imparare il francese: con divertimento I laboratori, nel nostro Istituto, sono “usati” per imparare una determinata materia in modo più leggero e ludico. Alla mattina le ore di lezione sono più impegnative di quelle dei laboratori pomeridiani: questi ultimi sono un’aggiunta alle lezioni del mattino, dove le attività curriculari servono per imparare le materie più approfonditamente. Noi siamo alunne di classi prime e frequentiamo il laboratorio di francese, nel corso del quale svolgiamo anche attività creative e diverse: un’attività è per esempio l’ascolto di canzoni in lingua che noi poi trascriviamo sul quaderno per leggerne i testi. Ci sono anche letture e trascrizioni di testi, uso di fiches e di affiches, cioè di carte e cartelloni che permettono di imparare i nomi di alcuni oggetti di uso comune, di persone, di animali, di sport, eccetera, osservando le figure e leggendone il significato sul retro. Durante questo laboratorio abbiamo anche visto un film didattico a episodi di cartoni animati, dal titolo “Muzzy en Gondolie”, che ci è piaciuto moltissimo; su questo film abbiamo fatto un lavoro di trascrizione delle canzoni e di illustrazioni. Abbiamo inoltre prodotto un cartellone di educazione alla cittadinanza, che riporta un messaggio di pace. Vi si rappresenta il mare sul quale stanno navigando tante barche di Paesi diversi, ognuna con la propria bandiera. Queste barche navigano verso l’orizzonte e in basso come didascalia vi è scritto in tre lingue – che sono il francese, l’inglese e lo spagnolo – che tutti i popoli della terra dovrebbero vivere in pace e sintonia (“la stessa lunghezza d’onda”) fra loro. Su questo cartellone abbiamo anche incollato una foto con tutti i componenti il laboratorio, e infine l’abbiamo appeso nel corridoio della scuola, dove il “messaggio” è visibile a tutti. Alcuni di noi si aspettavano il laboratorio di francese poco interessante, ma poi abbiamo capito che alcune attività che abbiamo svolto sono non solo istruttive, ma anche divertenti. Chiara, Eleonora, Nicole, Martina, Sarah, Classi 1A e 1B, “Virgilio” Passaggi di tempo 4 Raccordo tra le classi Quinte e i bambini di 5 anni delle Scuole dell’Infanzia di Bettola Il draghetto Fuochetto Il 28 marzo i bambini dell’ultimo anno della scuola materna sono venuti a visitare la scuola elementare, dove l’anno prossimo frequenteranno la prima classe. Abbiamo passato la mattinata insieme, e noi grandi abbiamo fatto i “tutor”, infatti ci sono stati assegnati uno o due bambini ciascuno, da aiutare ed accompagnare in questa esperienza. Una nostra compagna ha raccontato la storia del draghetto Fuochetto e al termine del racconto ognuno dei nostri piccoli ospiti ha ricevuto la fotocopia del disegno di Fuochetto, da colorare con il nostro aiuto. Dopo il disegno e la merenda li abbiamo portati a visitare la scuola: le aule di informatica, la palestra e le aule dove andranno l’anno prossimo. Infine abbiamo fatto delle foto di gruppo insieme al drago di cartapesta che si trova da due anni nel nostro atrio, e che per nostre esperienze passate. Mentre svolgevamo le attività previste, ci hanno raccontato la loro esperienza di questi tre anni d’asilo e la loro paura di affrontare la scuola, ma noi li abbiamo tranquillizzati. Siamo andati tutti nel salone e a piccoli gruppi abbiamo colorato tanti animali che sono protagonisti della storia di Fuochetto, utilizzando varie tecniche, abbiamo fatto il trenino, ascoltato la musica, cantato e … fatto tante risate. Alla fine ci siamo lasciati con un po’ di tristezza, sperando di rivederci presto. Alessandra Modugno, Anita Rossi - VC La fase finale del raccordo prevede una bella festa in cui grandi e piccoli prepareremo insieme i cartelloni della Maggio 2007 Un famoso dipinto analizzato e ambientato dai bambini di san Bovio Giocare con l’arte Quest’anno, i bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia di San Bovio hanno sviluppato le attività grafico-pittoriche anche attraverso le opere d’arte. Considerando i disegni dei bambini molto simili ai capolavori dell’arte pittorica contemporanea, si è voluto progettare un percorso per sviluppare l’osservazione, la valutazione e l’interpretazione di alcune opere d’arte. Quindi non solo sono state elaborate e costruite le interpretazioni dei capolavori della pittura con disegni, dipinti, invenzioni di storie, balletti, ma si è cercato di imitare l’atteggiamento dei personaggi e l’ambientazione dei quadri (quadri viventi). L’insegnante presenta ai bambini il dipinto “Il pranzo” di Cotman Insegnante: “Bambini cosa vedete in questo quadro?” Bambini: “Dei signori e dei bambini che mangiano” Insegnante: “Secondo voi è un pranzo o una cena?” Bambini: “La cena” Insegnante: “Da cosa lo capite?” Francesco: “Perché dalla finestra entra la luce” Insegnante: “Chi sono queste persone?” Bambini: “Mamma, bambini…tre, nonna e… papà… no… nonno… boh?” Gabriele: No, è un nonno… ha la barba lunga” Rebecca: “C’è anche un cavallo che guarda dalla finestra!” Virginia: “La mamma gli dà da mangiar” Insegnante:”Secondo voi cosa gli dà?” Bambini: “Pane” Rebecca (esperta di cavalli):”Fieno o avena, perché i cavalli non mangiano il pane” Camilla:”C’è anche un cane appoggiato sulla mamma” Insegnante: “Secondo voi le persone dipinte sono moderne o di tanto tempo fa?” Bambini: “Di tanto tempo fa, perché sono vestiti di stracci… e hanno i capelli così” Matilde: “Di tanto tempo fa, perché la stalla era dentro la casa” Alex: “La nonna ha il mento…così” Bambini: “Ha le righe” Virginia: “Le rughe” Insegnante: “Cosa mangiano e cosa bevono?” Bambini: “Pane, pollo, pandoro, formaggio, carne, formaggio grattugiato, acqua e vino” Gabriele: “Il nonno sta appendendo la sua borsa da lavoro” Alex: “Forse farà il dentista” (il papà di Alex fa il dentista) Gabriele:”O forse il falegname!” Francesco: “Gabriele, mi hai rubato la parola di bocca” J. Cotman, “Il pranzo” l’occasione abbiamo chiamato Fuochetto. Questa mattinata è stata molto bella e divertente e ci ha fatto ricordare quando noi eravamo all’asilo e dovevamo iniziare la scuola elementare. Miriana Morandi, VD Venerdì 13 aprile abbiamo ricambiato la visita che ci avevano fatto i bambini della scuola materna, andando noi a trovarli. Rientrare all’asilo è stata un’esperienza bellissima, perché quasi tutti noi abbiamo ritrovato le nostre maestre, ma soprattutto siamo stati insieme ai bambini più piccoli, che hanno provato subito affetto per noi e che ci hanno fatto rivivere dei momenti delle storia del draghetto, incollando i disegni realizzati nei precedenti incontri sui fondali preparati dai bambini delle quinte. Ci sarà però una grande sorpresa, infatti ad un certo punto il nostro Fuochetto involontariamente farà scoppiare un grosso incendio e saremo costretti ad una evacuazione tutti insieme nel giardino … per continuare la grande festa. All’inizio del nuovo anno i remigini troveranno ad aspettarli le maestre, e il draghetto Fuochetto che comparirà in tutti i bei cartelloni preparati durante questa bellissima esperienza. Très Jolie PARFUMS BIJOUX profumi e cosmetici di qualità gioielli sempre bellissime... calze Philippe Matignon piazza Lombardi Peschiera Borromeo 02.55.30.11.96 Per arricchire questa esperienza, nel mese di marzo, i bambini con le loro insegnanti si sono recati al museo Villa Belgiojoso Bonaparte a Milano, per ascoltare una favola itinerante: “La storia di John”, raccontata da un esperto dove i quadri, con i loro personaggi e le loro ambientazioni, sono state le immagini che hanno accompagnato la narrazione. La tematica sull’arte è stata scelta anche per sviluppare l’attività di raccordo (dal mese di febbraio fino a fine maggio con la Festa dei Remigini) fra i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia, i ragazzi di quinta della scuola primaria e i relativi insegnanti. I bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia di San Bovio, e Daniela Falcone Passaggi di tempo 5 Maggio 2007 E’ tornata a “rifiorire” la bella pianta all’ingresso delle Elementari di Bettola I bambini di San Bovio hanno incontrato la Banca Agricola Mantovana Ormai è diventato un simbolo dell’Istituto De André, il “Ficus elastica” che c’è all’ingresso della scuola elementare di Bettola. Questa pianta è originaria dell’Asia tropicale: stando in un vaso, può raggiungere l’altezza di 2,5 metri. Per capire meglio la storia del nostro esemplare, siamo andate a intervistare alcune maestre, i bambini e Fausta, una bidella che da sempre si occupa del Ficus. Tutto ha inizio a settembre, quando la rappresentante di classe della 4B si accorge che la pianta è ridotta in pessime condizioni: le radici, troppo grosse per il vaso, non hanno più il nutrimento necessario, mentre le foglie sono gialle e secche. Nasce così l’idea di parlare con degli esperti del vivaio “Clorofilla” di Peschiera Borromeo. Dopo averli contattati, è venuto a scuola un loro dipendente: vista la situazione, ha proposto di tagliare tutti i rami. L’idea è stata subito bocciata, perché l’ albero ci avrebbe messo troppo tempo per crescere. Così si è deciso di rinvasar- Mercoledì 24 gennaio Maria e Walter, due simpatici funzionari della Banca Agricola Mantovana, sono venuti a scuola a spiegarci, con semplicità e competenza, la funzione del denaro e i servizi della banca. Per trasmetterci il concetto del risparmio, ci hanno raccontato una bella storia. Infine ci hanno regalato un piccolo salvadanaio per iniziare subito a “risparmiare”. Custodendo su un libretto di deposito, che cresce con noi nel tempo, le piccole somme di denaro donate dalle persone che ci vogliono bene, possiamo iniziare a costruire una buona base economica per il nostro futuro. E’ stata una lezione molto interessante e ringraziamo le persone che l’hanno resa possibile. Abbiamo salvato il Ficus lo: hanno quindi spostato le radici in un vaso più grande, con la terra nuova. I rami più grossi, che prima erano appesi con del semplice filo di spago, ora sono appesi con appositi fili. I soldi per finanziare questo progetto sono stati forniti da tutti i genitori. Anche i bambini hanno partecipato all’iniziativa, portando a scuola un euro ciascuno. Tutti sono contenti di ciò che hanno fatto e sperano che il Ficus si riprenda il prima possibile, rispettando i tempi necessari. Fausta innaffia il Ficus e lo concima, lo cura insomma come un figlio. Insieme a due colleghe ha estratto un “figlioletto” del Ficus e lo ha trapiantato in un altro vaso (in breve tempo è diventata una bellissima pianta). La loro intenzione, adesso è di occuparsi anche delle altre piante che sono state portate a scuola dalle insegnanti. Marta Tarasconi, Marta Moroni 3D “Virgilio” Laboratorio di “scrittura creativa” in collaborazione con la Biblioteca Comunale Giocare con la parola Nel mese di febbraio sono venuti a trovarci Dario e Caterina, due animatori della Biblioteca Comunale di Peschiera Borromeo, che con una serie di incontri ci hanno insegnato cos’è la scrittura creativa e alcuni modi per sviluppare le nostre capacità “poetiche” e “letterarie”. Nel primo incontro ciascun alunno ha realizzato un “acrostico”, che consiste nello scrivere in verticale il proprio nome, e con le lettere che lo compongono fare delle parole che formano una frase di senso compiuto. Abbiamo in seguito costruito un “albero delle parole”, che insegnava come da una parola se ne possono trovare altre che la rispecchiano; per ogni parola dovevamo trovarne due, e così via. Alle fine, con queste parole dovevamo inventare frasi, racconti e filastrocche. Durante il secondo incontro abbiamo fatto una cosa simile alla prima, ma svolta in rima baciata. Nel terzo appuntamento dovevamo compilare una scheda con le caratteristiche di un oggetto scelto da noi, e poi di questo descrivere il gusto, l’odore e l’aspetto; senza svelarne il nome, dovevamo descriverne le caratteristiche in rima, e formare una filastrocca. Tutti gli incontri sono stati interessanti e simpatici: mi hanno insegnato a riflettere sulle parole, a guardare oltre la forma, l’aspetto di una parola o di un oggetto, a “giocare” insomma con le parole. Martina Leonetti, 1D “Virgilio” Ancora successi dei nostri alunni al Polo Didattico e Universitario di Crema La Patente Europea del Computer Da alcuni anni nella nostra scuola esiste la possibilità di partecipare al laboratorio dell’ECDL, che consente di ottenere la Patente Informatica, valida a livello europeo, superando sette esami. Dopo averne superati quattro, che riguardano Word, Excel, Internet e Gestione File, si acquisisce la cosiddetta Start, una “pre-patente”. Ogni anno la scuola prepara i ragazzi che aderiscono all’iniziativa a sostenere due esami, in modo da raggiungere le scuole superiori possedendo già la Start, per mezzo di un laboratorio pomeridiano, nel quale i professori Roberta Bolzoni e Flavio Giacomessi ci spiegano le funzioni e ogni comando presente nel programma d’esame. Lo scorso 27 febbraio è giunto il gran giorno. Esattamente come l’anno scorso ci siamo recati al polo didattico dell’Università di Crema per eseguire i moduli di quest’anno, precisamente Internet e Excel. Dopo essere entrati, ognuno di noi si è disposto ad una postazione prece- dentemente preparata. “Caricati” gli esami, chi due, chi tre, a seconda di quanti ne avevamo superati l’anno passato, abbiamo scelto da quale iniziare: da quel momento è calato il silenzio. Ogni esame prevedeva 36 domande, che potevano essere quesiti a scelta multipla, semplici domande, oppure richieste da eseguire per mezzo di una schermata interattiva. Dopo che tutti i ragazzi ebbero finito, ci siamo riuniti per comunicarci i risultati, dato che questi vengono comunicati appena terminata la prova d’esame. Di nuovo riuniti nell’aula, è arrivato il nostro dirigente scolastico per congratularsi con noi, ma soprattutto con quelli che avevano già superato con successo quattro esami, e che quindi possedevano la Start. Questa ci verrà consegnata a breve. Quelli tra noi ragazzi che vorranno continuare l’ECDL, potranno farlo alle scuole superiori. Simone Molinelli, 3D “Virgilio” L’educazione al Risparmio Classi Quinte, Scuola Primaria di San Bovio La leggenda di Ts’ai Lun Quest’anno abbiamo fatto un’interessante visita al Museo della Scienza e della Tecnologia, dove abbiamo appreso “la Leggenda di Ts’ai Lun”, che ci piace raccontarvi: “Ts’ai Lun si recava ogni giorno presso uno stagno adibito a lavatoio: lì meditava ed osservava le donne lavare i panni. Un giorno si accorse che le fibrille, precedentemente staccatesi dai panni logori, a causa dello strofinio e della battitura esercitati dalle lavandaie, si accumulavano e si riunivano a mo’ di tessuto. Ts’ai Lun raccolse con delicatezza il sottile velo di fibrille feltratesi, in un’ansa dello stagno stesso, e lo pose ad essiccare. Nacque così un foglio di una certa consistenza, di colore biancastro ed idoneo per sopportare la scritttura”. Dopo la visita siamo andati nel laboratorio del Museo e qui abbiamo imparato a riciclare la carta, facendo queste operazioni: - Spezzettare la carta - Mettere a bagno nell’acqua Raccogliere l’impasto con il telaio - Mettere sull’impasto un feltro per assorbire l’acqua Sovrapporre un secondo feltro a panino e inserire nella pressa - Togliere un feltro delicatamente e appendere il foglio ottenuto. ECCO FATTO! Abbiamo ripetuto l’esperimento in classe e, con la carta riciclata, abbiamo realizzato il biglietto per gli auguri di Pasqua. Scuola Primaria di San Bovio, Classi 2A e 2B Il tavolo della natura Tra le tante attività che si fanno nella scuola materna di San Bovio “Antichi Fontanili”, c’è anche quella di occuparsi della natura. In particolare nella Classe Rossa i bambini di tre anni hanno creato il “Tavolo della natura”: un piccolo angolo della classe dove possono osservare e prendersi cura delle piante, dei fiori e anche dei frutti presenti in natura nelle diverse stagioni. Infatti hanno cominciato in autunno con le castagne e i bulbi di giacinto, per poi seguire con i crocus, i narcisi, le primule e tanti altri ancora. Durante l’anno, inoltre, sono seguite osservazioni dirette del giardino e dell’oasi. Scuola dell’Infanzia di San Bovio I bambini della Sezione Rossa, le insegnanti Claudia Pulvirenti e Marina Tristani Associazione “Peschiera Sotto le stelle” c/o La Galleria, via Dante, 2 - Peschiera Borromeo tel. 02.55.300.716 Passaggi di tempo 6 Dopo la visita al Museo di storia naturale, siamo diventati “Artisti della Preistoria” Vivere la Preistoria Completata la prima parte del progetto “Vivere la Preistoria”. Noi alunni delle classi terze di San Bovio abbiamo visitato il Museo di Storia Naturale e svolto un laboratorio in classe dove abbiamo realizzato, come gli artisti della Preistoria, pitture sui sassi utilizzando rametti e colori naturali. Durante la visita al Museo la nostra guida ci ha condotto in una sala dove c’erano delle vetrine che contenevano tante foto e reperti del periodo preistorico. In una vetrina era esposto un cervello in pongo colorato: la guida ci ha spiegato che nel cervello ci sono due parti, chiamate lobo parietale e lobo temporale, che nell’uomo sono più sviluppati rispetto alle scimmie antropomorfe. Nel lobo temporale risiede la memoria, nel lobo temporale le informazioni che arrivano al cervello. Per questo ciò che differenzia l’uomo dagli animali è la memoria e la cultura, Altre vetrine contenevano oggetti e immagini sull’evoluzione dell’uomo, dall’Australopiteco all’Homo Sapiens, che testimoniano che l’uomo ha imparato a costruire e usare oggetti sempre più perfetti ed efficaci per ogni tipo di lavoro. La scoperta del fuoco - Con la scoperta del fuoco l’uomo si è dimostrato superiore a tutti gli altri animali. La capacità di accendere e utilizzare il fuoco permise agli uomini primitivi di difendersi dal freddo, tenere lontano gli animali, illuminare le caverne, cuocere la carne; ma soprattutto la scoperta del fuoco cambiò il modo di vivere dell’uomo primitivo, perché bastava radunarsi intorno ad un falò per sentirsi un gruppo, e da qui l’esigenza di dividersi i compiti all’interno della tribù e organizzare regole di convivenza. Nacque così la prima forma di società; intorno al fuoco l’uomo cominciò a scambiarsi idee, a raccontare avventure di caccia, a migliorare la capacità di comunicazione e a sviluppare un linguaggio più evoluto. Classi 3 A e B - Scuola Elementare di S. Bovio Maggio 2007 Dalla musica classica a quella popolare, “passando” per Fabrizio De Andrè Concerto di primavera Un gioco di luci, l’apertura del sipario ed eccoci! Sono le 20.30 del 21 marzo: tutto il teatro tace, in attesa che cominci il Concerto di Primavera organizzato dal nostro Istituto. Nella sala di sentono rumori di sottofondo; è solamente un pizzico di agitazione e di emozione da parte di noi tutti, che ci prepariamo all’esibizione. Lo show è cominciato subito, dopo la breve introduzione del preside Giuseppe Facciorusso; mentre sul grande schermo scorrevano le immagini dei bambini dell’asilo del nostro Istituto, abbiamo potuto ascoltare in sottofondo la canzone registrata da alcuni alunni della nostra scuola: “Quello che non ho” di Fabrizio De Andrè. Sono seguite canzoni di tutti i generi musicali: dal jazz alla lirica, dallo stile moderno, alle sinfonie classiche. Non solo. Infatti sono stati eseguiti anche canti popolari, napoletani e di molti altri paesi, senza dimenticarci le canzoni del grande Fabrizio De Andrè. Noi ragazzi siamo saliti sul palco dopo circa un’ora dall’inizio dello spettacolo, ma la tensione è rimasta la stessa. Un coro di circa cinquanta alunni: prime, seconde e terze medie, tutti insieme per cantare il famoso pezzo dei Carmina Burana: “O Fortuna” tutto in latino. L’esibizione è stata premiata da calorosi applausi. Dopo di noi è toccato ai professori: sono stati protagonisti dello spettacolo Flavia Spurio, Gianpaolo Adami, Umberto Fiorellino, i due docenti del corso di musica Roberto Acciuffi e Giuseppe Chiarella, l’ex insegnante della nostra scuola Katia Calò, senza dimenticare i numerosissimi altri artisti, alcuni dei quali anche professionisti, che hanno partecipa- to. Anche i ragazzi e alcuni insegnanti della Scuola Civica di musica “Giampiero Prina”, diretta dal Maestro Rocco Carbonara, ci hanno deliziato con fantastici pezzi di grandi artisti classici, jazz e molti altri generi. Dulcis in fundo è venuto il momento del direttore scolastico, che ha recitato per noi, insieme al nostro sottofondo corale, una sorta di cantilena, tutta in pugliese, canto popolare che ha fatto divertire un po’ tutti. Ha concluso lo spettacolo il coro delle medie, unite ai professori e a tutti i protagonisti della serata: tutti insieme abbiamo cantato “We are the world”. Infine, dopo i saluti e i ringraziamenti, con la “buonanotte” augurataci dal preside, siamo tornati a casa stanchi ma orgogliosi del regalo più bello che abbiamo potuto ricevere: gli applausi e il calore del pubblico. Katia Barraco, 3D “Virgilio” La Galleria non è solo MODA, è anche un centro d'aggregazione. Un laboratorio di idee, di promozione culturale e di iniziative a scopo benefico sul nostro territorio. Sono orgogliosa di sostenere le attività promosse dall'Istituto Comprensivo De Andrè! La Galleria - via Dante, 2 Peschiera Borromeo - Mi tel. 02.55.300.716 Carla Bruschi Julia Hill, la ragazza sull’albero … una storia vera! Nel dicembre 1997, a 23 anni, Julia “Butterfly” Hill si arrampicò in cima a una sequoia (Luna), per evitare che una foresta di alberi millenari del nord della California venisse abbattuta da parte di una Società operante nel settore della raccolta del legname. Dopo più di 2 anni la ragazza lasciò “Luna”, avendo raggiunto un accordo con l’impresa Pacific Lumberun. Quella di Julia è una storia vera che a noi maestre piace tanto raccontare … ed ai bambini ascoltare. Un’esperienza unica che ha catturato la curiosità dei nostri piccoli, insegnando loro qualcosa di importante; di così tanto importante che sicuramente rimarrà impressa nel loro cuore, nella loro mente … e nel loro futuro. Un futuro di gesti e comportamenti quotidiani, un impegno da parte di tutti noi, per Salvaguardare questo nostro e stupendo Pianeta Terra. Saranno i bambini stessi a raccontarvi l’avventura di Julia e ciò che ha insegnato loro. “Conoscete Julia Hill?” “Julia Hill è una ragazza che è stata 2 anni e mezzo su una Sequoia…” - “Questa ragazza è molto brava perché ha salvato una Foresta intera di Sequoie.” - “E’ una ragazza che vive in America e un giorno ha sentito un rumore di motosega… è andata fuori a vedere che cosa succedeva…” - “E ha visto che tagliavano gli alberi!” - “Perché tagliate gli alberi di questa foresta?” - “Perché dobbiamo fare la carta e i mobili!” “Allora Julia è salita sulla Sequoia e ha detto: “No, non tagliate questa Foresta, perché dà tanto ossigeno a noi uomini, a noi donne e agli animali di tutto il mondo!” - “Ma loro non l’ascoltavano…” - “ Così decise di rimanere a vivere sulla Sequoia…” - “ Prima in una capanna…” - “ …poi in una tenda.” “Passarono tanti tanti giorni…” - “… e mesi” “… e anni…” - “Julia festeggiò 2 compleanni su quell’albero! “Sì, quella sequoia si chiamava Luna…” “Chissà perché l’ha chiamata così…” - “Forse perché gli piaceva il nome Luna…” - “Perché è bello il nome Luna...” - “Perché la luna è in alto e anche la sequoia era alta…” - “Perché era da tanti anni che Julia era sulla sequoia…” “Forse perché la luna è in alto e anche la sequoia è alta...” - “Perché la sequoia poteva assomigliare alla luna… forse era grande come la luna…” - “O forse perché la sequoia è bella e anche la luna è bella…” - “Forse perché la Passaggi di tempo 7 Maggio 2007 sequoia è alta come le stelle e come la luna…” “Ma un giorno, i signori che tagliavano gli alberi e il Sindaco della città dissero: “Abbiamo capito, scendi Jiulia, non tagliamo più queste bellissime piante!” - “ Julia scese dall’albero baciò la terra e la sequoia per ringraziarle… “Poi andò all’ospedale per farsi visitare dal dottore…” - “E poi fece con la sua mamma e il suo papà e tutti i suoi amici una bella festa!” Julia ci ha insegnato… “Che non dobbiamo buttare più tanta carta…” - “Se sbagliamo a fare un disegno lo trasformiamo…” - “E che dobbiamo riciclarla, la carta…” - “Sì, si deve buttare nel bidone bianco, così la riciclano…” - “Sì, così si possono fare degli altri fogli nuovi…” “… e così si tagliano meno alberi!” I bambini della Sezione Gialla della Scuola dell’Infanzia di S. Bovio Mozart alle Elementari di Bettola e San Bovio Tutti a scuola con “Il Flauto Magico” Anche quest’anno le Scuole Primarie di Bettola e San Bovio hanno seguito alcune interessanti lezioni-concerto, organizzate dal Maestro Rocco Carbonara e dall’Amministrazione Comunale di Peschiera Borromeo. Il tema delle lezioni è stato “Il Flauto magico”, la splendida opera musicale di Wolfgang Amadeus Mozart. Il Maestro Carbonara, direttore della Scuola Civica Musicale “G. Prina” e celebre clarinettista, insieme ad alcuni bravi musicisti ha tenuto le lezioni-concerto nelle scuole primarie di Bettola e San Bovio nei mesi di gennaio e febbraio. Così i bambini hanno potuto conoscere la storia, i personaggi e le musiche della splendida opera, ascoltando e ammirando da vicino alcuni strumenti a fiato, come il clarinetto, il corno di bassetto e il fagotto. Le insegnanti hanno poi ripreso in classe l’argomento, sviluppandolo ulteriormente attraverso letture, immagini, ascolto di registrazioni, esecuzione di scritti e disegni. La mattina del 23 marzo gli alunni delle classi prime, seconde e terze hanno quindi assistito, presso il Teatro De Sica, alla rappre- Anna Maria Donniacuo, Scuola Primaria di Bettola Esperienze di fuoco Il nostro viaggio di scoperta e conoscenza degli elementi della natura , ACQUA, TERRA, ARIA, si conclude quest’anno con il “FUOCO”. Stefania e Patrizia cercano attraverso l’immaginario del bambino di stimolare atteggiamenti di curiosità come spinta alla conoscenza. Il nostro viaggio è così iniziato: “ UNO STRANO RITROVAMENTO”. Una mattina, dopo la lezione di musica, rientrati in classe, i bambini trovano sul tavolo delle maestre un pacchettino chiuso con un nastro dorato e accompagnato da un messaggio… “Quando entrai per la prima volta nella maestosa Foresta di Sequoie che sembrava una Cattedrale, il mio spirito capì di aver trovato quello che cercava. Mi inginocchiai e cominciai a pregare, sopraffatta dalla saggezza, dall’energia e dalla spiritualità presente in questo Tempio Naturale” (Julia) Vera poesia, alle Elementari di San Bovio Una lezione di vita Poesia, poesia, poesia… La vita dei nostri figli questo Natale ha respirato la poesia, quella vera, fatta di sentimenti, di valori, di sensazioni. Le due quarte elementari di San Bovio, guidate dalle loro insegnanti, Stefania, Maria e Concetta, e dal loro nuovo insegnante di Inglese, Davide, ci hanno presentato un bellissimo spettacolo nel teatrino della Scuola media dal titolo “Una stella sulla strada di Betlemme”. Siamo entrati, noi genitori, e i bambini, immobili, con lo sguardo fisso a terra, ma qualcuno con un lieve sorriso, ha recitato a turno brani di poesie d’ogni sorta, classiche e moderne, scritte da altri e da loro. E noi genitori, impressionati da come dei piccoli di nove anni potessero aver imparato così tanto e lo sapessero esprimere con tanta sicurezza e semplicità, li abbiamo visti trasformati. Li ricordavamo nelle prime recite, preparati ma un po’ impaccia- sentazione teatrale dell’opera, opportunamente ridotta e adattata, grazie anche all’utilizzo di burattini e alla recitazione di tre bravissimi attori. Gli alunni delle classi quarte e quinte sono stati invece invitati a recarsi al Teatro alla sera dello stesso giorno, accompagnati dai propri genitori. Il risultato di questo lavoro è stato entusiasmante: i bambini hanno ascoltato e seguito con attenzione ogni fase del progetto; anche la rappresentazione serale è stata coronata da successo, dimostrando la validità dell’attività di educazione musicale svolta in questi mesi. Un sentito ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale per aver finanziato sia le lezioni che lo spettacolo e per aver organizzato il trasporto degli alunni con lo scuolabus. Docenti e alunni si augurano, inoltre, che anche nel prossimo anno scolastico le lezioni-concerto possano avere luogo. Con quale tema? Chissà, magari con “Cenerentola” di Gioachino Rossini… ti, timidi e bloccati alla prima difficoltà, e ora li abbiamo ritrovati sicuri, disinvolti. Un bel modo di crescere, di maturare, non solo nel sapere, ma nella sicurezza in sè stessi, nella consapevolezza delle proprie capacità e, cosa più importante, nei valori. Ed è stato bello risentire nei versi in milanese della poesia “Natal a Milan” di Loredana Moroni, quello che i nostri nonni ci raccontavano, di un Natale fatto di cose semplici, in cui il regalo non era l’ultimo gioco della play station, ma il mandarino o la frutta secca appesi all’albero. E il Natale era l’occasione non dei regali, ma dello stare insieme in quel mistero che solo il Natale sa dare. Sono i valori della famiglia… ma la classe non è alla fine una grande famiglia? Un genitore della Quarta A, Scuola elementare di San Bovio Insegnante: Chi sarà Scintilla? - Giulia: una fatina; - Simone: una cosa che viene dal fuoco, o anche un drago; - Simona: una principessa; - Nicola: una pietra di fuoco… Insegnante: E dentro al pacchettino cosa ci sarà? Proviamo ad annusare. - Sabrina – Silvia – Giacomo – Alessia – Davide: è polvere; - Manuel – Rossana – Domenico – Simone – Nicola: è sabbia; Sara: è terra; - Emanuele: è sigaretta spenta; Giulia: è zolfo: - Simona (che è rumena): è genuscia ( cenere ); - Martina – Luca – Matteo: è cenere. Dall’oro di “Scintilla” alla ricerca del Fuoco. I bambini ipotizzano tutto ciò che occorre per fare un fuoco… degli scatoloni… della carta… le foglie secche… i legnetti… un fiammifero… Insegnante: Bambini, facciamo un gioco: “ fuoco fuochino”. Proviamo a cercare in aula alcune cose, che ho nascosto tra i vostri giochi e classifichiamole tra le cose che bruciano e quelle che non bruciano. Tra i materiali che i bambini hanno trovato e classificato, ne prendiamo in considerazione alcuni per effettuare delle PROVE DI… FUOCO: fuoco di… Paglia – fuoco con… un bicchiere di plastica – fuoco con… carta alluminio. Il nostro percorso continuerà con… C’era una volta… Scoperta del fuoco; Il fuoco e le sue funzioni; Oggi noi ci riscaldiamo; Luci ed ombre: dal fuoco scopriamo la luce; I pericoli del fuoco, che si concluderà con la visita alla caserma dei pompieri… Scuola dell’Infanzia “Collodi” di Bettola, Sezione Blu Passaggi di tempo 8 Maggio 2007 Cronaca del viaggio in Campania Arrivederci Napoli! Ore 7.30, puntualissimi, eravamo già tutti pronti per la partenza. Ultimi saluti e… via! Il 16 Aprile inizia la nostra avventura. Tre classi (3B, 3D, 3F) riunite sotto lo stesso tetto: quello del pullman con cui avremmo raggiunto la nostra meta: Sorrento, un paesino di mare in provincia di Napoli. PRIMO GIORNO: Il viaggio è lunghissimo, ma per fortuna armati di Mp3, cellulari, accompagnati dagli accordi alla chitarra del prof. Adami, ma soprattutto con tanta tanta voglia di raggiungere la meta, il viaggio è sembrato più corto. Ore 13: arriviamo ad Orvieto, nostra prima tappa. Piccola sosta per pranzare e visita al Duomo. Si riparte. E finalmente, dopo 10 ore di viaggio, si intravede la nostra vera meta, Sorrento. E’ bellissima… sembra un miraggio! SECONDO GIORNO: E’ prevista una visita agli scavi di Pompei, con guida. E’ bellissimo poter visitare una città che ha vissuto tanti secoli fa, fino ad arrivare a noi. Lasciamo gli scavi per raggiungere un’altra delle principali tappe del nostro viaggio, il Vesuvio. Fantastico! Poter osservare il cratere di un vulcano “addormentato”, ma che potrebbe svegliarsi da un momento all’altro, è un momento unico. Per questo dimentico per un attimo la lunga salita che bisogna fare per raggiungerlo, e mi incammino, mettendo da parte la stanchezza. Insomma… gambe in spalla! TERZO GIORNO: Pozzuoli! Partenza per i campi Flegrei. Forte odore di zolfo, caratteristico del posto, ma a parte questo, l’esperienza è stata stravagante e diver- tente! QUARTO GIORNO: Napoli, finalmente Napoli; capitale della pizza, città del sole. Dopo aver visitato i maggiori posti e i monumenti della città, ci siamo diretti al pullman, per poi arrivare in spiaggia! Sì, proprio così, tutti al mare, chi a prendere il sole, chi a rinfrescarsi nelle limpide acque delle coste napoletane. Sera: ultima sera. Per questo i professori ci hanno dato la possibilità di poterci scatenare al chiaro di luna, sotto il cielo stellato di Sorrento. Abbiamo infatti creato una discoteca, inventata sul momento. La generosità dei professori però è finita, appena è scattato il coprifuoco. Ore 11: tutti a letto (così credono i prof) per aspettare un’ultima magnifica giornata QUINTO GIORNO, ULTIMO: Oggi tocca alla Reggia di Caserta, bellissimo palazzo regale, imponente, di cui il giardino colpisce subito e attira l’attenzione di tutti. Bello, non c’è che dire! Finita la visita è il momento di partire. Ultime foto ricordo, ultimi saluti alla bella Caserta e in un attimo l’aria si riempie del nostro “Addio”. No! Sbagliato. Il nostro non è un Addio, ma un arrivederci, che viene dal cuore, quindi… ARRIVEDERCI NAPOLI! Katia Barraco, 3D “Virgilio” Ho fatto l’attrice…! Nella gita a Napoli, svolta con la scuola, ho dovuto improvvisarmi attrice protagonista per un videoclip di una canzone spagnola: “Me voy”. Ho recitato la parte della fidanzata incompresa e infelice, che un giorno si stufa del proprio ragazzo e si guarda attorno in cerca di un nuovo principe azzurro. All’inizio delle riprese il mio unico pensiero era: “Ma chi me lo ha fatto fare? Perché fra tutte hanno scelto proprio me?”. Non vi dico poi l’imbarazzo che c’era tra me e il mio compagno Daniele: abbracciarci, farci qualche carezza, cose che magari sono all’ordine del giorno, ma che davanti alla telecamera… beh, il timore di sbagliare c’è sempre. Dopo qualche ripresa la cosa si è fatta più interessante, gli episodi non erano più romantici, ma diventarono litigi su litigi e, diciamolo, litigare per finta è sempre divertente. Sta di fatto che incominciai ad appassionarmi e a stare più serena. Il ruolo di fidanzata che non viene ascoltata dal suo patner, mi si addiceva a pennello, anche perché molte volte non vengo capita da nessuno, perché dico cose che insensate al momento sbagliato. La cosa più divertente, però, è stata quando ho dovuto far ingelosire Daniele; quante risate mi sono fatta! Lui che cercava di colpirmi e di affascinarmi, e io? Io che non lo ascoltavo proprio e mi divertivo con gli altri. Ovviamente il merito è anche dei miei professori e del preside, che mi hanno aiutata moltissimo durante le riprese, e mi hanno fatto stare a mio agio. Mi hanno ascoltata e hanno cercato di far sembrare tutto normale, come se non ci fosse la telecamera. Purtroppo non sono riuscita a guardare tutto quanto è stato “girato”, quindi sarà una sorpresa anche per me vedermi sul grande schermo del teatro “De Sica”; chissà: un giorno magari mi vedrete in televisione a recitare da protagonista in un film! Beh, per adesso spero di vedervi il 24 maggio… vi aspetto in tanti! Abnet Habtemariam, 3F “Virgilio”