Rosanne van Sandwijk
Il mezzosoprano Rosanne
van Sandwijk ha studiato al
Conservatorio di Rotterdam
con Roberta Alexander,
diplomandosi con lode.
Attualmente studia con
Margreet Honig e Anne Sofie
von Otter.
In campo operistico ha
interpretato Cherubino ne
Le nozze di Figaro, Suzuki
in Madama Butterfly, Costanza
ne L’isola disabitata di Haydn,
Sesto in Giulio Cesare di Händel
e Didone in Didone ed Enea
di Purcell.
Ha fatto il suo debutto
all’Opera Nazionale Olandese
nel ruolo della seconda
sacerdotessa nell’Ifigenia
in Tauride di Gluck sotto la
direzione di Marc Minkowski.
Sempre all’Opera Olandese ha
cantato in Parsifal di Wagner
(secondo scudiero e terza
fanciulla-fiore) con l’Orchestra
del Concertgebouw diretta
da Iván Fischer.
Ha cantato la parte di
contralto nelle Passioni e nelle
Cantate di Bach e ha preso
parte all’esecuzione
di componimenti sacri
di Mendelssohn, Haydn,
Saint-Saëns, Beethoven e
Duruflé.
Ha collaborato con direttori
quali Paul McCreesh, Jan
Willem de Vriend, Sir Colin
Davis, Louis Langrée, Marc
Minkowski e Iván Fischer,
mentre tra le orchestre
si ricordano Royal
Concertgebouw Orchestra,
Netherlands Philharmonic,
Netherlands Symphony,
Camerata Salzburg,
Les Musiciens du Louvre
e Concerto d’Amsterdam.
Laureata dell’Accademia
di musica di Aix-en-Provence
nel 2009, ha tenuto l’anno
successivo numerosi recital
in Francia. Dal 2007 si è più
volte si è esibita in recital al
Concertgebouw di Amsterdam
(nel 2012 con Kristian
Bezuidenhout).
Rosanne van Sandwijk figura
tra i premiati al Concorso
di Den Bosch del 2010.
Comune
di Brescia
Comune
di Bergamo
Provincia
di Brescia
Rachmaninov
e la Russia
Provincia
di Bergamo
25 aprile | 12 giugno 2014
Brescia Teatro Grande
martedì 20 maggio, ore 20.45
Orchestra del XVIII Secolo
Kristian Bezuidenhout
fortepiano e concertatore
Rosanne van Sandwijk
mezzosoprano
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
Ouverture da La clemenza di Tito
Concerto in fa maggiore per
fortepiano e orchestra KV 413
Allegro
Larghetto
Tempo di Minuetto
con l a coll abor a zione di
Concerto in mi bemolle maggiore
per fortepiano e orchestra KV 482
Allegro
Andante
Allegro – Andantino cantabile –
Tempo I
&
Wolfgang Amadeus Mozart
“Ch’io mi scordi di te?”
“Non temer, amato bene”
Recitativo e Aria per soprano,
piano obbligato e orchestra KV 505
Sinfonia n. 36 in do maggiore KV 425
“Linz”
Adagio – Allegro spiritoso
Poco Adagio
Minuetto
Presto
Brescia Teatro Grande, martedì 20 maggio – ore 20.45
Orchestra del
XVIII Secolo
Kristian
Bezuidenhout
fortepiano e concertatore
Rosanne
van Sandwijk
mezzosoprano
N
el giugno 1791, ultimo anno di vita di Mozart, il governo boemo di Praga gli
conferì, tramite l’organizzatore teatrale Domenico Guardasoni, l’incarico di
un’opera seria per celebrare l’incoronazione di Leopoldo II – a Re di Boemia
appunto. Mozart accettò dietro significativo compenso, e dopo un reiterato rifiuto di
Salieri. Il libretto di Caterino Mazzolà ne riprendeva uno di Metastasio. La clemenza di
Tito andò in scena il 6 settembre 1791. Opera difficile, giudicata per certi aspetti poco
riuscita e fredda, specie per via di una vocalità “astratta” che rispecchia il carattere cerebrale della vicenda. Secondo Massimo Mila, si tratta addirittura di un’opera mancata:
“com’era destino ogni volta che Mozart si acconciava al pomposo macchinismo dell’opera seria”. Forse giocò un ruolo anche la rapidità della stesura. Sia nella vocalità che
nella strumentazione, tuttavia, non mancano momenti di calore nonché velate risonanze del Flauto magico a cui Mozart stava lavorando proprio allora.
I concerti KV 413 e 482 si pongono rispettivamente al di qua e al di là di una importante linea di demarcazione fra barocco e classicismo, quella rappresentata dall’indicazione del basso continuo per il fortepiano. Fino al concerto KV 415, infatti, le edizioni dei
concerti di Mozart (editore Artaria 1785 per i KV 413-415) recano la “cifratura” che
il fortista doveva seguire per realizzare gli accordi insieme con i bassi dell’orchestra. Si
tratta di una reminiscenza della prassi barocca che certo stupisce in un autore del tutto
“classico” come Mozart (tanto quanto l’indicazione “cembalo” che talvolta viene data
per lo strumento a tastiera, quando invece Mozart già da tempo impiegava la tastiera
a martelli) ma di cui egli doveva essere certo consapevole. Al di là di questo, per quanto riguarda lo stile compositivo mozartiano in generale, il concerto KV 482 segna una
maturazione rispetto ai concerti per pianoforte e orchestra precedenti soprattutto nelle ricerca timbrica, con l’inserimento di due clarinetti (strumento prediletto da Mozart
nella sua tarda produzione) e alcune combinazioni “notturne” dei fiati in particolare nel
secondo movimento, Andante, in do minore, e nell’Andantino interpolato fra le due sezioni del Rondò.
Composto nel 1786, come saluto all’amata soprano Anna Selina Storace (Susanna nelle
Nozze di Figaro) il Recitativo e Aria “Ch’io mi scordi di te?” con accompagnamento di pianoforte obbligato e orchestra è di fatto una forma-Rondò. “Ch’io mi scordi di te?” è il testo del Recitativo effettivo (dal libretto dell’Idomeneo, re di Creta) mentre l’aria-refrain è
basata sul testo “Non temer, amato bene” (attribuito per deduzione allo stesso Mozart).
Pagina di altissimo livello, in verità, solo nascosta dietro un’apparenza infantile e un
candore accentuato dal timbro del pianoforte. Alfred Einstein la descrisse come “una dichiarazione d’amore in musica, la trasfigurazione di rapporti che non possono giungere
al loro compimento se non in queste sfere ideali”.
Sempre Einstein classificò la Sinfonia “Linz” come “la prima delle vere Sinfonie viennesi
di Mozart”, nonostante il compositore l’avesse scritta appunto a Linz nel viaggio di ritorno a Vienna, dopo una breve parentesi a Salisburgo (ove si era recato giusto per presentare la moglie al padre e alla sorella). «Martedì quattro novembre – scrisse Mozart da
Linz – darò un gran concerto in teatro [le cosiddette “Accademie”] e non avendo portato con me nessuna sinfonia ne sto scrivendo una a gran velocità poiché devo terminarla
per quella data». Ci riuscì in soli quattro giorni, avendola iniziata il 30 ottobre. Sinfonia
in verità ancora haydniana per molti aspetti, come lo stesso Mozart dichiarò, lontana da
quelle grandiose che seguiranno, si distingue tuttavia per l’introduzione lenta – è la prima sinfonia di Mozart a iniziare con questo gesto teatrale – e per le frequenti inflessioni
cromatiche nel Minuetto e nel Finale “tipicamente mozartiane per agitazione ed elasticità” (Einstein).
Carlo Bianchi
Kristian Bezuidenhout
Orchestra del XVIII Secolo
Fondata ad Amsterdam da
Frans Brüggen nel 1981,
l’Orchestra è costituita da circa
55 elementi provenienti da più
di 20 paesi diversi. Cinque volte
l’anno l’Orchestra si riunisce
per andare in tournée. In questi
anni ha suonato in ogni angolo
del globo. I musicisti, tutti
specialisti nella prassi esecutiva
dei secoli XVIII e XIX, suonano
su strumenti originali o su
copie contemporanee.
In tal modo viene messo
in pratica l’obiettivo principe
dell’Orchestra: quello di
eseguire in concerto e registrare
i capolavori di Bach, Haydn,
Mozart, Beethoven ed altri
compositori del Settecento
e dell’Ottocento nella maniera
più “autentica” possibile.
L’ampio repertorio che
l’Orchestra ha inciso per Philips
Classics e per The Grand Tour /
Glossa include lavori di Purcell,
Bach, Rameau, Haydn,
Beethoven, Schubert,
Mendelssohn e Chopin.
Le numerose incisioni hanno
ottenuto i principali
riconoscimenti internazionali.
È del 2013 la registrazione dei
Concerti di Chopin con
Yulianna Avdeeva.
L’Orchestra del XVIII Secolo
ha celebrato i suoi suoi
trent’anni di attività con due
grandi progetti nell’autunno
del 2011. Nel 2012, tra marzo
e aprile, ha affrontato la sua
tournée n.107 con dieci
esecuzioni della Passione secondo
Giovanni di Johann Sebastian
Bach. Il tour, che coinvolgeva
il Coro Cappella Amsterdam
e dieci solisti d’eccezione,
ha toccato Svizzera, Italia,
Francia, Austria e Paesi Bassi.
Il tour che la porta in Italia
con Kristian Bezuidenhout
nel maggio del 2014 è il n.120.
L’Orchestra del XVIII Secolo
è per la quarta volta ospite
al Festival dopo le apprezzate
apparizioni del 2003, 2006
e 2012.
Kristian Bezuidenhout è nato
in Sud Africa nel 1979. Ha
iniziato gli studi in Australia,
li ha completati alla Eastman
School of Music (Rochester,
NY) e ora vive a Londra.
Si è dedicato da principio
al pianoforte moderno sotto la
guida di Rebecca Penneys per
poi approfondire gli studi del
clavicembalo con Arthur Haas,
del fortepiano con Malcolm
Bilson e del basso continuo
con Paul O’Dette.
Ha ottenuto il suo primo
riconoscimento internazionale
all’età di 21 anni vincendo il
primo premio al Concorso per
fortepiano di Bruges. Si esibisce
regolarmente con la Freiburg
Baroque Orchestra, Orchestre
des Champs-Élysées, Orchestra
del XVIII Secolo, Royal
Concertgebouw Orchestra,
Concerto Köln, Chamber
Orchestra of Europe
e Collegium Vocale Gent,
in molte circostanze anche
nel ruolo di direttore ospite.
Ha collaborato con direttori
e musicisti quali John Eliot
Gardiner, Philippe
Herreweghe, Frans Brüggen,
Trevor Pinnock, Christopher
Hogwood, Pieter Wispelwey,
Daniel Hope, Isabelle Faust,
Viktoria Mullova, Carolyn
Sampson and Mark Padmore.
È ospite dei festival
di Barcellona, Boston, Bruges,
Innsbruck, San Pietroburgo,
Salisburgo, Lucerna,
Edimburgo , SchleswigHolstein, Tanglewood e Mostly
Mozart. Ha suonato nelle più
prestigiose sale: Philharmonie
di Berlino, Philharmonie di
Colonia, Suntory Hall, Théâtre
des Champs-Élysées,
Konzerthaus di Vienna,
Wigmore Hall e Carnegie Hall.
Nel 2006 Bezuidenhout è
stato invitato da Frans Brüggen
e l’Orchestra del XVIII Secolo
per eseguire tutti gli ultimi
concerti per pianoforte
di Mozart; successivamente
hanno eseguito, in un unico
weekend, i concerti di Ludwig
van Beethoven al
Concertgebouw di Amsterdam.
Dal 2009 ha lavorato a
numerosi progetti discografici
con Harmonia Mundi,
ottenendo importanti
riconoscimenti. Nel 2013 ha
ricevuto l’Echo Klassik Award
per un’incisione con la
Freiburg Baroque Orchestra
(Mozart), mentre la rivista
Gramophone lo ha nominato
“Artista dell’anno”.
Tra gli impegni della stagione
2013-14 vi sono concerti con
l’Orchestra del Mozarteum
di Salisburgo, con la Freiburg
Baroque Orchestra, Rotterdam
Philharmonic, oltre a recital
a New York, Londra, Berlino,
Barcellona, Parigi, Tokyo.
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