Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
IL RE PASTORE
IL RE PASTORE
Del signor cavaliere Amadeo Wolfgango Mozart
Salisburgo, 1775
DRAMMA
DA RAPPRESENTARSI IN MUSICA NEL TEATRO NUOVO DI CORTE
PER COMANDO DI SUA ALTEZZA SERENISSIMA ELETTORALE
MASSIMILIANO GIUSEPPE,
Duca dell'Alta e Bassa Baviera e del Palatinato Superiore, Conte Palatino del
Reno, Arcidapifero ed Elettore del Sacro Romano Impero, Landgravio di
Leuchtenberg etc.
nel 1774.
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 2-14
IL RE PASTORE
La poesia è del signor abate Pietro Metastasio, poeta di Sua Cesarea Maestà.
La musica è del signor Guglielmi, maestro di cappella napolitano.
In Monaco,
appresso Francesco Giuseppe Thuille.
ARGOMENTO
ARGOMENTO
ARGOMENTO
Fra le azioni più luminose d'Alessandro il Macedone fu quella di avere liberato il
regno di Sidone dal suo tiranno e poi, invece di riternerne il dominio, l’avere
ristabilito su quel trono l’unico rampollo della legittima stirpe reale, che, ignoto a
sé medesimo, povera e rustica vita traeva nella vicina campagna.
Come si sia edificato su questo istorico fondamento si vedrà nel corso del
dramma.
Curtius: liber 4, capitulum 3; Iustinus: liber 2, capitulum 10.
La scena si finge nella campagna, dove è attendato il campo macedone a vista
della città di Sidone in lontananza.
Fra le azioni più luminose d'Alessandro il Macedone fu quella di avere liberato il
regno di Sidone dal suo tiranno e poi, invece di riternerne il dominio, l’avere
ristabilito su quel trono l’unico rampollo della legittima stirpe reale, che, ignoto a
sé medesimo, povera e rustica vita traeva nella vicina campagna.
Come si sia edificato su questo istorico fondamento si vedrà nel corso del
dramma.
Curtius: liber 4, capitulum 3; Iustinus: liber 2, capitulum 10.
La scena si finge nella campagna, dove è attendato il campo macedone a vista
della città di Sidone in lontananza.
PERSONAGGI
PERSONAGGI
ALESSANDRO, re di Macedonia.
ALESSANDRO, re di Macedonia.
Il signor Domenico Panzachi, virtuoso di camera di Sua Altezza Serenissima
Elettorale di Baviera.
ALESSANDRO, re di Macedonia.
AMINTA, pastorello, amante d'Elisa, che, incognito prima anche a sé stesso, si
scopre poi l'unico legittimo erede del regno di Sidone.
AMINTA, pastorello, amante d'Elisa, che, incognito prima anche a sé stesso, si
scopre poi l'unico legittimo erede del regno di Sidone.
Il signor Carlo Moschino, virtuoso di camera di Sua Altezza Serenissima
Elettorale di Baviera.
AMINTA, pastorello, amante d’Elisa, che, ignoto anche a sé stesso, si scuopre poi
l’unico legittimo erede del regno di Sidone.
ELISA, nobile ninfa fenicia, dell'antica stirpe di Cadmo, amante d'Aminta.
ELISA, nobile ninfa fenicia, dell'antica stirpe di Cadmo, amante d'Aminta.
Il signor Tomaso Consoli, virtuoso di camera di Sua Altezza Serenissima
Elettorale di Baviera.
ELISA, nobile ninfa di Fenicia, dell’antica stirpe di Cadmo, amante d’Aminta.
TAMIRI, principessa fuggitiva, figliuola del tiranno Stratone, in abito di
pastorella, amante d'Agenore.
TAMIRI, principessa fuggitiva, figliuola del tiranno Stratone, in abito di
pastorella, amante d'Agenore.
La signora Rosa Manservisi.
TAMIRI, principessa fuggitiva, figliuola del tiranno Stratone, in abito di
pastorella, amante d'Agenore.
AGENORE, nobile di Sidone, amico d'Alessandro, amante di Tamiri.
AGENORE, nobile di Sidone, amico d'Alessandro, amante di Tamiri.
Il signor Adamonti, virtuoso di camera di Sua Altezza Serenissima Elettorale di
Baviera.
AGENORE, nobile di Sidone, amico di Alessandro, amante di Tamiri.
Fra le azioni più luminose d’Alessandro il Macedone fu quella di aver liberato il
regno di Sidone dal suo tiranno e poi, invece di ritenerne il dominio, l’avere
ristabilito su quel trono l’unico rampollo della legittima stirpe reale, che, ignoto a
sé medesimo, povera e rustica vita traeva nella vicina campagna. Curtius: liber
4, capitulum 3; Iustinus: liber 2, capitulum 10.
Come si sia edificato su questo istorico fondamento si vedrà nel corso del
dramma.
La scena si finge nella campagna, ove è attendato l’esercito macedone a vista della
città di Sidone.
INTERLOCUTORI
COMPARSE
di soldati macedoni.
COMPARSE
di soldati macedoni.
MUTAZIONI DI SCENA
MUTAZIONI DI SCENA
NELL'ATTO PRIMO
Vasta ed amena campagna con veduta della città di Sidone in lontano.
Giardino.
NELL'ATTO PRIMO
Vasta ed amena campagna con veduta della città di Sidone in lontano.
Giardino.
NELL'ATTO SECONDO
Grande e ricco padiglione d'Alessandro da un lato e ruine d'antichi edifici
dall'altro.
Giardino con giochi d'acque, e tempio d'Ercole Tirio.
NELL'ATTO SECONDO
Grande e ricco padiglione d'Alessandro da un lato e ruine d'antichi edifici
dall'altro.
Giardino con giochi d'acque, e tempio d'Ercole Tirio.
Le scene sono d'invenzione del signor Giovanni Paolo Gaspari, pittore ed
architetto teatrale di Sua Altezza Serenissima Elettorale di Baviera.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 1
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ATTO PRIMO
ATTO PRIMO
ATTO PRIMO
Vasta ed amena campagna con veduta della città di Sidone in lontano.
Vasta ed amena campagna con veduta della città di Sidone in lontano.
Z. 15-63
N° 1 Overtura
Vasta ed amena campagna irrigata dal fiume Bostreno, sparsa di greggi e
pastori. Largo ma rustico ponte sul fiume. Innanzi tuguri pastorali. Veduta
della città di Sidone in lontano.
SCENA I
SCENA I
SCENA I
AMINTA assiso sopra un sasso, cantando; indi ELISA.
AMINTA assiso sopra un sasso, cantando; indi ELISA.
AMINTA assiso sopra un sasso, cantando al suono delle avene pastorali; indi
ELISA.
AMINTA
AMINTA
AMINTA
Intendo, amico rio,
quel basso mormorio;
tu chiedi in tua favella:
"il nostro ben dov'è?"
Intendo, amico rio…
5
Intendo, amico rio,
quel basso mormorio;
tu chiedi in tua favella:
"il nostro ben dov'è?"
Intendo, amico rio…
5
Intendo, amico rio,
quel basso mormorio;
tu chiedi in tua favella:
"il nostro ben dov'è?"
Intendo, amico rio…
5
Recitativo
AMINTA
(Vedendo Elisa corre ad incontrarla.)
Bella Elisa? Idol mio?
Dove?
ELISA
(Vedendo Elisa corre ad incontrarla.)
Bella Elisa? Idol mio?
Dove?
ELISA
(Lieta e frettolosa.)
A te, caro Aminta.
(Lieta e frettolosa.)
A te, caro Aminta.
AMINTA
Oh dèi! Non sai
che il campo d'Alessandro
quindi lungi non è? Che tutte infesta
queste amene contrade
il macedone armato?
ELISA
AMINTA
Oh dèi! Non sai
10
che il campo d'Alessandro
quindi lungi non è? Che tutte infesta
queste amene contrade
il macedone armato?
ELISA
Il so.
AMINTA
ELISA
Rischio non teme,
non ode amor consiglio.
Il non vederti è il mio maggior periglio.
AMINTA
E per me?
ELISA
Deh, m'ascolta. Ho colmo il core
di felici speranze, e non ho pace
finché con te non le divido.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
10
Oh dèi! Non sai
che il campo d'Alessandro
quindi lungi non è? Che tutte infesta
queste amene contrade
il macedone armato?
ELISA
Il so.
AMINTA
Ma dunque
perché sola t'esponi all'insolente
licenza militar?
15
ELISA
(Lieta e frettolosa.)
A te, caro Aminta.
AMINTA
10
(Vedendo Elisa getta le avene e corre ad incontrarla.)
Bella Elisa? Idol mio?
Dove?
Il so.
AMINTA
Ma dunque
perché sola t'esponi all'insolente
licenza militar?
ELISA
15
Rischio non teme,
non ode amor consiglio.
Il non vederti è il mio maggior periglio.
AMINTA
E per me?
ELISA
Deh, m'ascolta. Ho colmo il core
di felici speranze, e non ho pace
finché con te non le divido.
Ma dunque
perché sola t'esponi all'insolente
licenza militar?
ELISA
15
Rischio non teme,
non ode amor consiglio.
Il non vederti è il mio maggior periglio.
AMINTA
E per me…
ELISA
Deh, m'ascolta. Ho colmo il core
di felici speranze, e non ho pace
finché con te non le divido.
Seite 2
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
Altrove
Altrove
più sicura potrai…
20
25
20
25
ELISA
30
Ah, lascia
che Alessandro ne cerchi. Odi. La mia
pietosa madre – oh cara madre! – alfine
già l'amor mio seconda.
AMINTA
Ah!
ELISA
Tu sospiri, Aminta!
Che vuol dir quel sospiro?
AMINTA
Contro il destin m'adiro,
che sì poco mi fece
degno, Elisa, di te. Tu vanti il chiaro
sangue di Cadmo, io pastorello oscuro
ignoro il mio. Tu abbandonar dovrai
per me gli agi paterni, offrirti in vece
io non potrò nella mia sorte umìle
che una povera greggia, un rozzo ovile.
ELISA
50
Non lagnarti del ciel: prodigo assai
ti fu de' doni suoi. Se l'ostro e l'oro
a te negò, quel favellar, quel volto,
quel cor ti diè. Non le ricchezze o gli avi,
cerco Aminta in Aminta; ed amo in lui
fin la sua povertà. Dal dì primiero,
che ancor bambina io lo mirai, mi parve
amabile, gentile
quel pastor, quella greggia e quell'ovile;
e mi restò nel core
quell'ovil, quella greggia e quel pastore.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
AMINTA
ELISA
Ah!
ELISA
Si crede
che, ignoto anche a sé stesso, occulto viva
il legittimo erede.
E dove…
AMINTA
45
ELISA
AMINTA
Ah, lascia
che Alessandro ne cerchi. Odi. La mia
pietosa madre – oh cara madre! – alfine
già l'amor mio seconda.
Chi sarà dunque il nostro re?
Si crede
che, ignoto anche a sé stesso, occulto viva
il legittimo erede.
E dove…
ELISA
25
Ma d'Alessandro
fai torto alla virtù. Son della nostra
sicurezza custodi
quelle schiere che temi. Ei da un tiranno
venne Sidone a liberar, né vuole
che sia vendita il dono:
ne franse il giogo, e ne ricusa il trono.
AMINTA
ELISA
AMINTA
20
Chi sarà dunque il nostro re?
Si crede
che, ignoto anche a sé stesso, occulto viva
il legittimo erede.
40
ELISA
Ma d'Alessandro
fai torto alla virtù. Son della nostra
sicurezza custodi
quelle schiere che temi. Ei da un tiranno
venne Sidone a liberar, né vuole
che sia vendita il dono:
ne franse il giogo, e ne ricusa il trono.
AMINTA
Chi sarà dunque il nostro re?
35
più sicura potrai…
ELISA
Ma d'Alessandro
fai torto alla virtù. Son della nostra
sicurezza custodi
quelle schiere che temi. Ei da un tiranno
venne Sidone a liberar, né vuole
che sia vendita il dono:
ne franse il giogo, e ne ricusa il trono.
AMINTA
30
Altrove
più sicura potrai…
ELISA
E dove…
ELISA
30
AMINTA
40
Contro il destin m'adiro,
che sì poco mi fece
degno, Elisa, di te. Tu vanti il chiaro
sangue di Cadmo.
Tu abbandonar dovrai
per me gli agi paterni, offrirti in vece
io non potrò nella mia sorte umìle
che una povera greggia, un rozzo ovile.
ELISA
45
50
Non lagnarti del ciel: prodigo assai
ti fu de' doni suoi. Se l'ostro e l'oro
a te negò, quel favellar, quel volto,
quel cor ti diè. Non le ricchezze o gli avi,
cerco Aminta in Aminta; ed amo in lui
fin la sua povertà. Dal dì primiero,
che ancor bambina io lo mirai, mi parve
amabile, gentile
quel pastor, quella greggia e quell'ovile;
e mi restò nel core
quell'ovil, quella greggia e quel pastore.
Ah, lascia
che Alessandro ne cerchi. Odi. La mia
pietosa madre – oh cara madre! – alfine
già l'amor mio seconda, ella de' nostri
sospirati imenei
va l'assenso a implorar dal genitore,
e l'otterrà, me lo predice il core.
AMINTA
35
Ah!
ELISA
Tu sospiri, Aminta!
Che vuol dir quel sospiro?
35
Z. 65-116
Tu sospiri, Aminta?
Che vuol dir quel sospiro?
AMINTA
40
Contro il destin m'adiro,
che sì poco mi fece
degno, Elisa, di te. Tu vanti il chiaro
sangue di Cadmo, io pastorello oscuro
ignoro il mio. Tu abbandonar dovrai
per me gli agi paterni, offrirti in vece
io non potrò nella mia sorte umìle
che una povera greggia, un rozzo ovile.
ELISA
45
50
55
Non lagnarti del ciel: prodigo assai
ti fu de' doni suoi. Se l'ostro e l'oro
a te negò, quel favellar, quel volto,
quel cor ti diè. Non le ricchezze o gli avi,
cerco Aminta in Aminta; ed amo in lui
fin la sua povertà. Dal dì primiero,
che ancor bambina io lo mirai, mi parve
amabile, gentile
quel pastor, quella greggia e quell'ovile;
e mi restò nel core
quell'ovil, quella greggia e quel pastore.
Seite 3
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
Oh mia sola, oh mia vera
felicità! Quei cari detti…
ELISA
55
Oh mia sola, oh mia vera
felicità! Quei cari detti…
ELISA
Addio.
Corro alla madre e vengo a te fra poco.
Io non dovrò mai più lasciarti. Insieme
sempre il sol noi vedrà, parta o ritorni.
Oh dolce vita! Oh fortunati giorni!
55
Z. 117-168
Oh mia sola, oh mia vera
felicità! Quei cari detti…
ELISA
Addio.
Corro alla madre e vengo a te fra poco.
Io non dovrò mai più lasciarti. Insieme
sempre il sol noi vedrà, parta o ritorni.
Oh dolce vita! Oh fortunati giorni!
60
Addio.
Corro alla madre e vengo a te. Fra poco
io non dovrò mai più lasciarti. Insieme
sempre il sol noi vedrà, parta o ritorni.
Oh dolce vita! Oh fortunati giorni!
N° 2 Aria
ELISA
60
65
Alla selva, al prato, al fonte
io n'andrò col gregge amato;
e alla selva, al fonte, al prato
l'idol mio con me verrà.
In quel rozzo angusto tetto,
che ricetto a noi darà,
con la gioia e col diletto
l'innocenza albergherà.
(Parte.)
60
65
Alla selva, al prato, al fonte
io n'andrò col gregge amato;
e alla selva, al fonte, al prato
l'idol mio con me verrà.
In quel rozzo angusto tetto,
che ricetto a noi darà,
con la gioia e col diletto
l'innocenza albergherà.
(Parte.)
65
Alla selva, al prato, al fonte
io n'andrò col gregge amato;
e alla selva, al fonte, al prato
l'idol mio con me verrà.
In quel rozzo angusto tetto,
che ricetto a noi darà,
con la gioia e col diletto
l'innocenza albergherà.
(Parte.)
SCENA II
SCENA II
SCENA II
ALESSANDRO, AGENORE con picciolo seguito, e detto.
ALESSANDRO, AGENORE con picciolo seguito, e detto.
AMINTA, poi ALESSANDRO ed AGENORE con picciol seguito.
AMINTA
AMINTA
Recitativo [Fassung A]
AMINTA
70
Perdono, amici dèi. Fui troppo ingiusto
lagnandomi di voi. Non splende in cielo
dell'astro che mi guida astro più bello.
Se la terra ha un felice, Aminta è quello.
AGENORE
70
Perdono, amici dèi. Fui troppo ingiusto
lagnandomi di voi. Non splende in cielo
dell'astro che mi guida astro più bello.
Se la terra ha un felice, Aminta è quello.
AGENORE
(Piano ad Alessandro.)
(Ecco il pastor.)
(Piano ad Alessandro.)
(Ecco il pastor.)
AMINTA
(In atto di partire.)
Ma fra' contenti oblio
la mia povera greggia.
ALESSANDRO
AMINTA
(In atto di partire.)
Ma fra' contenti oblio
la mia povera greggia.
ALESSANDRO
(Ad Aminta.)
75
(Ad Aminta.)
Amico, ascolta.
Amico, ascolta.
AMINTA
(Un guerrier!) Che dimandi?
ALESSANDRO
AMINTA
ALESSANDRO
ALESSANDRO
ALESSANDRO
75
AMINTA
ALESSANDRO
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Sol con te ragionar.
Signor, perdona
(qualunque sei): d'abbeverar la greggia
l'ora già passa.
Andrai, ma un breve istante
donami sol.
(Ad Agenore.)
(Un guerrier!) Che domandi?
Sol con te ragionar.
AMINTA
Signor, perdona
(qualunque sei): d'abbeverar la greggia
l'ora già passa.
Amico, ascolta.
(Un guerrier!) Che dimandi?
Sol con te ragionar.
AMINTA
(In atto di partire.)
Ma fra' contenti obblio
la mia povera greggia.
ALESSANDRO
(Ad Aminta.)
AMINTA
Perdono, amici dèi. Fui troppo ingiusto
lagnandomi di voi. Non splende in cielo
dell'astro che mi guida astro più bello.
Se la terra ha un felice, Aminta è quello.
AGENORE
(Piano ad Alessandro.)
(Ecco il pastor.)
AMINTA
75
70
Signor, perdona
(qualunque sei): d'abbeverar la greggia
l'ora già passa.
ALESSANDRO
Andrai, ma un breve istante
donami sol.
(Ad Agenore.)
Andrai, ma un breve istante
80
donami sol.
(Ad Agenore.)
Seite 4
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
(Che signoril sembiante!)
AMINTA
(Che signoril sembiante!)
AMINTA
(Da me che mai vorrà?)
AMINTA
(Da me che mai vorrà?)
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Come t'appelli?
AMINTA
Come t'appelli?
AMINTA
Aminta.
AMINTA
Aminta.
ALESSANDRO
E il padre?
ALESSANDRO
E il padre?
AMINTA
E il padre?
AMINTA
AMINTA
Alceo.
Alceo.
ALESSANDRO
Alceo.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Vive?
Vive?
AMINTA
un lustro già ch'io lo perdei.
AMINTA
No, scorse
80
ALESSANDRO
No, scorse
un lustro già ch'io lo perdei.
un lustro già ch'io lo perdei.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Che avesti
Che avesti
dal paterno retaggio?
Che avesti
dal paterno retaggio?
AMINTA
dal paterno retaggio?
AMINTA
Un orto angusto
ond'io traggo alimento,
poche agnelle, un tugurio e il cor contento.
ALESSANDRO
AMINTA
Un orto angusto
ond'io traggo alimento,
poche agnelle, un tugurio e il cor contento.
ALESSANDRO
Vivi in povera sorte.
85
Vivi in povera sorte.
AMINTA
Assai benigna
sembra a me la mia stella:
non bramo della mia sorte più bella.
ALESSANDRO
85
AMINTA
Assai benigna
sembra a me la mia stella:
non bramo della mia sorte più bella.
ALESSANDRO
Ma in sì scarsa fortuna…
Assai benigna
sembra a me la mia stella:
non bramo della mia sorte più bella.
ALESSANDRO
Ma in sì scarsa fortuna…
AMINTA
90
AMINTA
Assai più scarse
son le mie voglie.
Assai più scarse
son le mie voglie.
son le mie voglie.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Aspro sudor t'appresta
Aspro sudor t'appresta
cibo volgar.
Aspro sudor t'appresta
cibo volgar.
AMINTA
Ma in sì scarsa fortuna…
AMINTA
Assai più scarse
ALESSANDRO
Un orto angusto
ond'io traggo alimento,
poche agnelle, un tugurio e il cor contento.
ALESSANDRO
Vivi in povera sorte.
AMINTA
cibo volgar.
AMINTA
Ma lo condisce.
AMINTA
Ma lo condisce.
ALESSANDRO
Ma lo condisce.
ALESSANDRO
Ignori
90
Vive?
AMINTA
No, scorse
85
Come t'appelli?
Aminta.
ALESSANDRO
le grandezze, gli onori.
AMINTA
E rivali non temo
e rimorsi non ho.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ALESSANDRO
Ignori
90
Z. 169-214
(Che signoril sembiante!)
(Da me che mai vorrà?)
ALESSANDRO
80
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Ignori
le grandezze, gli onori.
AMINTA
E rivali non temo
e rimorsi non ho.
le grandezze, gli onori.
AMINTA
95
E rivali non temo
e rimorsi non ho.
Seite 5
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ALESSANDRO
ALESSANDRO
ALESSANDRO
T'offre un ovile
sonni incomodi e duri.
AMINTA
T'offre un ovile
sonni incomodi e duri.
AMINTA
Ma tranquilli e sicuri.
ALESSANDRO
95
AMINTA
95
ALESSANDRO
ALESSANDRO
100
AMINTA
No.
No.
105
110
Sedurrebbe
ei me dalle mie cure, io qualche istante
al mondo usurperei del suo felice
benefico valor. Ciascun sé stesso
deve al suo stato. Altro il dover d'Aminta,
altro è quel d'Alessandro. È troppo angusta
per lui tutta la terra, una capanna
assai vasta è per me. D'agnelle io sono,
ei duce è di guerrieri:
picciol campo io coltivo, ei fonda imperi.
ALESSANDRO
Ma può il ciel di tua sorte
in un punto cangiar tutto il tenore.
AMINTA
Sì, ma il cielo finor mi vuol pastore.
ALESSANDRO
(Quel parlar mi sorprende e m'innamora.)
AMINTA
S'altro non brami, addio.
ALESSANDRO
Senti. I tuoi passi
ad Alessandro io guiderò, se vuoi.
AMINTA
105
ALESSANDRO
Perché?
AMINTA
(Piano ad Alessandro.)
(Hai dubbi ancora?)
Senti. I tuoi passi
ad Alessandro io guiderò, se vuoi.
AMINTA
Questa che tanto
io lodo, tu disprezzi e il ciel protegge
povera oscura sorte.
AGENORE
S'altro non brami, addio.
ALESSANDRO
Senti. I tuoi passi
ad Alessandro io guiderò, se vuoi.
ALESSANDRO
100
(Quel parlar mi sorprende e m'innamora.)
AMINTA
S'altro non brami, addio.
E chi fra queste
che ti fremono intorno armate squadre,
chi assicurar ti può?
(Piano ad Alessandro.)
(Hai dubbi ancora?)
(Quel parlar mi sorprende e m'innamora.)
AMINTA
ALESSANDRO
AMINTA
AGENORE
ALESSANDRO
Ma tranquilli e sicuri.
E chi fra queste
che ti fremono intorno armate squadre,
chi assicurar ti può?
Questa che tanto
io lodo, tu disprezzi e il ciel protegge
povera oscura sorte.
(Piano ad Alessandro.)
(Hai dubbi ancora?)
100
AMINTA
AMINTA
Questa che tanto
io lodo, tu disprezzi e il ciel protegge
povera oscura sorte.
AGENORE
T'offre un ovile
sonni incommodi e duri.
Ma tranquilli e sicuri.
ALESSANDRO
E chi fra queste
che ti fremono intorno armate squadre,
chi assicurar ti può?
No.
ALESSANDRO
Perché?
AMINTA
105
110
Z. 215-270
Sedurrebbe
ei me dalle mie cure, io qualche istante
al mondo usurperei del suo felice
benefico valor. Ciascun sé stesso
deve al suo stato. Altro il dover d'Aminta,
altro è quel d'Alessandro. È troppo angusta
per lui tutta la terra, una capanna
assai vasta è per me. D'agnelle io sono,
ei duce è di guerrieri:
picciol campo io coltivo, ei fonda imperi.
ALESSANDRO
Ma può il ciel di tua sorte
in un punto cangiar tutto il tenore.
AMINTA
Sì, ma il cielo finor mi vuol pastore.
Perché?
AMINTA
110
Sedurrebbe
ei me dalle mie cure, io qualche istante
al mondo usurperei del suo felice
benefico valor. Ciascun sé stesso
deve al suo stato. Altro il dover d'Aminta,
altro è quel d'Alessandro. È troppo angusta
per lui tutta la terra, una capanna
assai vasta è per me. D'agnelle io sono,
ei duce è di guerrieri:
picciol campo io coltivo, ei fonda imperi.
ALESSANDRO
115
Ma può il ciel di tua sorte
in un punto cangiar tutto il tenore.
AMINTA
Sì, ma il cielo finor mi vuol pastore.
Recitativo [Fassung B]
AMINTA
Campagne amene,
romite selve, a voi quanto degg'io!
La mia pace, il riposo e dì sereni,
d'ogni gioia ripieni,
d'ogni vero piacer, per cui contento
il fasto ognor ricuserei d'un trono,
tutto, lo riconosco, è vostro dono.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 6
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 270-332
Se soletto tra voi
della tenera greggia i passi osservo,
col rozzo suon dell'umil mia zampogna
a quella i paschi raddolcisco, e intanto
scaccio dal cuor la noia e lieto io canto.
Canto della mia ninfa i dolci amori,
che, se meco non è, so che sospira;
tutto amor ella spira,
tutto fuoco è per me, e al suo fuoco anch'io
qual fenice mi struggo, indi rinasco.
Ditelo voi, pastori,
se un più di me felice e fortunato
si ritrova fra voi. Che al fido Aminta
fida è la bella Elisa, ogni ruscello
garrulo il dice a tutti, il cavo monte
lo ripete giulivo ed ogni fronda
chinandosi l'afferma, e fin gl'augelli
emuli al nostro amor amano anch'essi
e, fra baci ed amplessi
separandosi, all'un e all'altro polo
portan de' pastorelli Elisa e Aminta
al chiaro esempio il testimon verace
che il riposo, la pace e il vero amore
nella vita s'annidan del pastore.
N° 3 Aria
AMINTA
115
120
Aer tranquillo e dì sereni,
freschi fonti e verdi prati
sono i voti fortunati
della greggia e del pastor.
Ché, se poi piacesse ai fati
di cambiar gl'offici miei,
avran cura allora i dèi
di cambiarmi e mente e cor.
(Parte.)
115
120
Aer tranquillo e dì sereni,
freschi fonti e verdi prati
sono i voti fortunati
della greggia e del pastor.
Ché, se poi piacesse ai fati
di cambiar gl'offici miei,
avran cura allora i dèi
di cambiarmi e mente e cor.
(Parte.)
120
125
So che pastor son io,
né cederei finor
lo stato d'un pastor
per mille imperi.
Se poi lo stato mio
il ciel cangiar vorrà,
il ciel mi fornirà
d'altri pensieri.
(Parte.)
SCENA III
SCENA III
SCENA III
ALESSANDRO ed AGENORE.
ALESSANDRO ed AGENORE.
ALESSANDRO ed AGENORE.
AGENORE
AGENORE
Recitativo
AGENORE
Or che dici, Alessandro?
ALESSANDRO
125
130
135
Ah, certo asconde
quel pastorel lo sconosciuto erede
del soglio di Sidone! Eran già grandi
le prove tue; ma quel parlar, quel volto
son la maggior. Che nobil cor! Che dolce,
che serena virtù! Sieguimi: andiamo
la grand'opra a compir. De' fasti miei
sarà questo il più bello. Abbatter mura,
eserciti fugar, scuoter gl'imperi
fra' turbini di guerra
è il piacer che gli eroi provano in terra.
Ma sollevar gli oppressi,
render felici i regni,
coronar la virtù, togliere a lei
quel che l'adombra ingiurioso velo,
è il piacer che gli dèi provano in cielo.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Or che dici, Alessandro?
ALESSANDRO
125
130
135
Ah, certo asconde
quel pastorel lo sconosciuto erede
del soglio di Sidone! Eran già grandi
le prove tue; ma quel parlar, quel volto
son la maggior. Che nobil cor! Che dolce,
che serena virtù! Sieguimi: andiamo
la grand'opera a compir. De' fasti miei
sarà questo il più bello. Abbatter mura,
eserciti fugar, scuoter gl'imperi
fra' turbini di guerra
è il piacer che gli eroi provano in terra.
Ma sollevar gli oppressi,
render felici i regni,
coronar la virtù, togliere a lei
quel che l'adombra ingiurioso velo,
è il piacer che gli dèi provano in cielo.
Or che dici, Alessandro?
ALESSANDRO
130
135
140
Ah, certo asconde
quel pastorel lo sconosciuto erede
del soglio di Sidone! Eran già grandi
le prove tue; ma quel parlar, quel volto
son la maggior. Che nobil cor! Che dolce,
che serena virtù! Sieguimi: andiamo
la grand'opra a compir. De' fasti miei
sarà questo il più bello. Abbatter mura,
eserciti fugar, scuoter gl'imperi
fra' turbini di guerra
è il piacer che gli eroi provano in terra.
Ma sollevar gli oppressi,
render felici i regni,
coronar la virtù, togliere a lei
quel che l'adombra ingiurioso velo,
è il piacer che gli dèi provano in cielo.
Seite 7
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 333-381
N° 4 Aria
ALESSANDRO
140
145
Si spande al sole in faccia
nube talor così,
e folgora e minaccia
sull'arido terren.
Ma, poi che in quella foggia
assai d'umori unì,
tutta si scioglie in pioggia
e gli feconda il sen.
(Parte.)
SCENA IV
140
145
Si spande al sole in faccia
nube talor così,
e folgora e minaccia
sull'arido terren.
Ma, poi che in quella foggia
assai d'umori unì,
tutta si scioglie in pioggia
e gli feconda il sen.
(Parte.)
145
Si spande al sole in faccia
nube talor così,
e folgora e minaccia
sull'arido terren.
Ma, poi che in quella foggia
assai d'umori unì,
tutta si scioglie in pioggia
e gli feconda il sen.
(Parte.)
SCENA IV
SCENA IV
TAMIRI in abito pastorale ed AGENORE.
TAMIRI in abito pastorale ed AGENORE.
TAMIRI in abito pastorale ed AGENORE.
TAMIRI
TAMIRI
TAMIRI
Recitativo
Agenore? T'arresta.
Agenore? T'arresta.
Odi…
AGENORE
Principessa…
AGENORE
Perdona,
leggiadra pastorella: io d'Alessandro
deggio or su l'orme… (Oh dèi! Tamiri è quella.)
150
TAMIRI
Perdona,
leggiadra pastorella: io d'Alessandro
deggio or sull'orme… (Oh dèi! Tamiri è quella,
o m'inganna il desio?)
Principessa!
Principessa?
TAMIRI
Ah mio ben!
TAMIRI
Ah mio ben!
AGENORE
Ah mio ben!
AGENORE
Sei tu?
AGENORE
Sei tu?
TAMIRI
Sei tu?
TAMIRI
Son io.
AGENORE
TAMIRI
Son io.
AGENORE
Tu qui? Tu in questa spoglia?
155
TAMIRI
Io deggio a questa
Oh, quanto mai
ti piansi e ti cercai! Ma dove ascosa
ti celasti finor?
TAMIRI
La bella Elisa
fuggitiva m'accolse.
AGENORE
E qual disegno…
Ah, m'attende Alessandro.
Addio: ritornerò.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Io deggio a questa
il sol ben che mi resta,
ch'è la mia libertà, giacché Alessandro
padre e regno m'ha tolto.
il sol ben che mi resta,
ch'è la mia libertà, già che Alessandro
padre e regno m'ha tolto.
AGENORE
155
Tu qui? Tu in questa spoglia?
TAMIRI
Io deggio a questa
il sol ben che mi resta,
ch'è la mia libertà, già che Alessandro
padre e regno m'ha tolto.
AGENORE
Son io.
AGENORE
Tu qui! Tu in questa spoglia?
TAMIRI
155
Agenore? T'arresta.
Odi…
AGENORE
Perdona,
leggiadra pastorella: io d'Alessandro
deggio or su l'orme… (Oh dèi! Tamiri è quella.)
150
150
Odi…
Oh, quanto mai
ti piansi e ti cercai! Ma dove ascosa
ti celasti finor?
TAMIRI
La bella Elisa
fuggitiva m'accolse.
AGENORE
E qual disegno…
Ah, m'attende Alessandro.
Addio: ritornerò.
AGENORE
160
Oh, quanto mai
ti piansi e ti cercai! Ma dove ascosa
ti celasti finor?
TAMIRI
La bella Elisa
fuggitiva m'accolse.
AGENORE
E qual disegno…
Ah, m'attende Alessandro.
Addio: ritornerò.
Seite 8
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
TAMIRI
TAMIRI
TAMIRI
160
Senti. Alla fuga
tu d'aprirmi un cammin, ben mio, procura:
altrove almeno io piangerò sicura.
AGENORE
160
Senti. Alla fuga
tu d'aprirmi un cammin, ben mio, procura:
altrove almeno io piangerò sicura.
AGENORE
Vuoi seguir, principessa,
un consiglio più saggio? Ad Alessandro
meco ne vieni.
TAMIRI
165
TAMIRI
TAMIRI
165
170
TAMIRI
TAMIRI
170
170
Io stessa ai lacci
offrir la destra? Io delle greche spose
andrò gl'insulti a tollerar?
AGENORE
T'inganni:
non conosci Alessandro. Ed io non posso
per or disingannarti.
(In atto di partire.)
Addio. Fra poco
a te verrò.
TAMIRI
Guarda: d'Elisa i tetti
175
TAMIRI
Guarda: di Elisa i tetti
colà…
colà…
AGENORE
(Come sopra.)
Già mi son noti.
AGENORE
(Come sopra.)
Già mi son noti.
TAMIRI
T'inganni:
non conosci Alessandro. Ed io non posso
per or disingannarti.
(In atto di partire.)
Addio. Fra poco
a te verrò.
Guarda: d'Elisa i tetti
colà…
AGENORE
Straton sé stesso uccise: ei la clemenza
del vincitor prevenne.
TAMIRI
Io stessa ai lacci
offrir la destra? Io delle greche spose
andrò gl'insulti a tollerar?
AGENORE
T'inganni:
non conosci Alessandro. Ed io non posso
per or disingannarti.
(In atto di partire.)
Addio. Fra poco
a te verrò.
All'uccisor del padre!
AGENORE
Straton sé stesso uccise: ei la clemenza
del vincitor prevenne.
TAMIRI
Io stessa ai lacci
offrir la destra? Io delle greche spose
andrò gl'insulti a tolerar?
AGENORE
Vuoi seguir, principessa,
un consiglio più saggio? Ad Alessandro
meco ne vieni.
All'uccisor del padre!
AGENORE
Straton sé stesso uccise: ei la clemenza
del vincitor prevenne.
Senti. Alla fuga
tu d'aprirmi un cammin, ben mio, proccura:
altrove almeno io piangerò sicura.
AGENORE
Vuoi seguir, principessa,
un consiglio più saggio? Ad Alessandro
meco ne vieni.
All'uccisor del padre!
AGENORE
165
(Come sopra.)
Già mi son noti.
TAMIRI
Odi.
TAMIRI
Odi.
AGENORE
Odi.
AGENORE
Che brami?
TAMIRI
AGENORE
AGENORE
Che brami?
TAMIRI
Come sto nel tuo core?
Che brami?
TAMIRI
Come sto nel tuo core?
AGENORE
Ah, non lo vedi?
A' tuoi begl'occhi, o principessa, il chiedi.
Z. 383-434
Come sto nel tuo core?
AGENORE
Ah, non lo vedi?
A' tuoi begli occhi, o principessa, il chiedi.
Ah, non lo vedi?
A' tuoi begli occhi, o principessa, il chiedi.
N° 5 Aria
AGENORE
175
180
Per me rispondete,
begl'astri d'amore:
se voi nol sapete,
chi mai lo saprà?
Voi tutte apprendeste
le vie del mio core,
allor che vinceste
la mia libertà.
(Parte.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
175
180
Per me rispondete,
begli astri d'amore:
se voi nol sapete,
chi mai lo saprà?
Voi tutte apprendeste
le vie del mio core
quel dì che vinceste
la mia libertà.
(Parte.)
180
185
Per me rispondete,
begli astri d'amore:
se voi nol sapete,
chi mai lo saprà?
Voi tutte apprendeste
le vie del mio core
quel dì che vinceste
la mia libertà.
(Parte.)
Seite 9
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
SCENA V
SCENA V
SCENA V
TAMIRI sola.
TAMIRI sola.
TAMIRI sola.
Z. 436-486
Recitativo
TAMIRI
185
No, voi non siete, o dèi,
quanto finor credei,
inclementi con me. Cangiaste, è vero,
in capanna il mio soglio, in rozzi velli
la porpora real; ma fido ancora
l'idol mio ritrovai:
pietosi dèi, voi mi lasciaste assai.
185
No, voi non siete, o dèi,
quanto finor credei,
inclementi con me. Cangiaste, è vero,
in capanna il mio soglio, in rozzi velli
la porpora real; ma fido ancora
l'idol mio ritrovai:
pietosi dèi, voi mi lasciaste assai.
190
No, voi non siete, o dèi,
quanto finor credei,
inclementi con me. Cangiaste, è vero,
in capanna il mio soglio, in rozzi velli
la porpora real; ma fido ancora
l'idol mio ritrovai:
pietosi dèi, voi mi lasciaste assai.
N° 6 Aria
TAMIRI
190
195
Di tante sue procelle
già si scordò quest'alma,
già ritrovò la calma
sul volto del mio ben.
Fra l'ire delle stelle
se palpitò d'orrore,
or di contento il core
va palpitando in sen.
(Parte.)
190
195
Di tante sue procelle
già si scordò quest'alma,
già ritrovò la calma
sul volto del mio ben.
Fra l'ire delle stelle
se palpitò d'orrore,
or di contento il core
va palpitando in sen.
(Parte.)
195
200
Di tante sue procelle
già si scordò quest'alma,
già ritrovò la calma
sul volto del mio ben.
Tra l'ire delle stelle
se palpitò d'orrore,
or di contento il core
va palpitando in sen.
(Parte.)
Giardino.
Giardino.
SCENA VI
SCENA VI
SCENA VI
ELISA sommamente allegra e frettolosa, poi AMINTA.
ELISA sommamente allegra e frettolosa, poi AMINTA.
ELISA sommamente allegra e frettolosa, poi AMINTA.
ELISA
ELISA
Recitativo
ELISA
200
Oh lieto giorno! Oh me felice! Oh caro
mio genitor! Ma… dove andò?
Pur dinanzi
qui lo lasciai. Sarà là dentro. Aminta!
Aminta!… Oh stolta! Mi sovviene: è l'ora
d'abbeverar la greggia. Al fonte io deggio,
e non qui ricercarne.
200
Oh lieto giorno! Oh me felice! Oh caro
mio genitor! Ma… dove andò?
Pur dianzi
qui lo lasciai. Sarà là dentro. Aminta!
Aminta… Oh stolta! Mi sovviene: è l'ora
d'abbeverar la greggia. Al fonte io deggio,
e non qui ricercarne.
205
210
215
AMINTA
Dove t'affretti, Elisa?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
AMINTA
Dove t'affretti, Elisa?
Oh lieto giorno! Oh me felice! Oh caro
mio genitor! Ma… dove andò?
Pur dianzi
qui lo lasciai. Sarà là dentro. Aminta?
Aminta… Oh stolta! Or mi sovviene: è l'ora
d'abbeverar la greggia. Al fonte io deggio,
e non qui ricercarne… E s'ei tornasse
per altra via? Qui dee venir. S'attenda
e si riposi, io n'ho grand'uopo.
(Siede.)
Oh, come
mi balza il cor! Non mi credea che tanto
affannasse un piacere… Eccolo… Ha scossi
alcun que' rami… È il mio Melampo. Ah, questo
è un eterno aspettar!
(S'alza.)
No, non poss'io
tranquilla in questa guisa
più rimaner.
(In atto di partire.)
AMINTA
Dove t'affretti, Elisa?
Seite 10
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ELISA
ELISA
ELISA
205
Ah, tornasti una volta! Andiamo.
205
AMINTA
Ah, tornasti una volta! Andiamo.
AMINTA
E dove?
ELISA
Al genitor.
E dove?
ELISA
Al genitor.
AMINTA
Al genitor.
AMINTA
Dunque ei consente…
ELISA
210
Ah, tornasti una volta! Andiamo.
AMINTA
E dove?
ELISA
Il core
non m'ingannò. Sarai mio sposo, e prima
che il sol tramonti. Impaziente il padre
n'è al par di noi. D'un così amabil figlio
superbo e lieto… Ei tel dirà. Vedrai
dall'accoglienze sue… Vieni.
AMINTA
ELISA
Il core
non m'ingannò. Sarai mio sposo, e prima
che il sol tramonti. Impaziente il padre
n'è al par di noi. D'un così amabil figlio
superbo e lieto… Ei tel dirà. Vedrai
dall'accoglienze sue… Vieni.
AMINTA
Ah, ben mio,
lasciami respirar! Pietà d'un core
che fra le gioie estreme…
ELISA
AMINTA
Dunque ei consente…
210
Dunque ei consente…
ELISA
220
ELISA
(In atto di partire.)
Deh, non tardiam: respireremo insieme.
Il core
non m'ingannò. Sarai mio sposo, e prima
che il sol tramonti. Impaziente il padre
n'è al par di noi. D'un così amabil figlio
superbo e lieto… Ei tel dirà. Vedrai
dall'accoglienze sue… Vieni.
AMINTA
Ah, ben mio,
lasciami respirar! Pietà d'un core
che fra le gioie estreme…
(In atto di partire.)
Deh, non tardiam: respireremo insieme.
Z. 488-535
Ah, ben mio,
lasciami respirar! Pietà d'un core
che fra le gioie estreme…
ELISA
225
(Come sopra.)
Deh, non tardiam: respireremo insieme.
SCENA VII
SCENA VII
SCENA VII
AGENORE seguito da guardie reali che portano sopra bacili d'oro regie
insegne, e detti.
AGENORE seguito da guardie reali che portano sopra bacili d'oro regie
insegne, e detti.
AGENORE seguito da guardie reali e nobili di Sidone che portano sopra bacili
d'oro le regie insegne, e detti.
AGENORE
AGENORE
Recitativo
AGENORE
215
Dal più fedel vassallo
il primo omaggio, eccelso re, ricevi.
ELISA
215
ELISA
(Ad Aminta.)
Che dice?
AMINTA
AMINTA
220
(Con viso sdegnoso.)
Lasciami in pace e prendi
alcun altro a schernir. Libero io nacqui,
se re non sono;
(Crescendo il risentimento.)
e, se non merto omaggi,
ho un core almen che non sopporta oltraggi.
AGENORE
Quel generoso sdegno
te scopre e me difende. Odimi e soffri
che ti sveli a te stesso il zelo mio.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ELISA
(Ad Aminta.)
Che dice?
AMINTA
(Ad Agenore.)
A chi favelli?
AGENORE
A te, signor.
AMINTA
Dal più fedel vassallo
il primo omaggio, eccelso re, ricevi.
(Ad Aminta.)
Che dice?
(Ad Agenore.)
A chi favelli?
AGENORE
Dal più fedel vassallo
il primo omaggio, eccelso re, ricevi.
(Ad Agenore.)
A chi favelli?
AGENORE
A te, signor.
AMINTA
220
(Con viso sdegnoso.)
Lasciami in pace e prendi
alcun altro a schernir. Libero io nacqui,
se re non sono;
(Crescendo il risentimento.)
e, se non merto omaggi,
ho un core almen che non sopporta oltraggi.
AGENORE
Quel generoso sdegno
te scopre e me difende. Odimi e soffri
che ti sveli a te stesso il zelo mio.
A te, signor.
AMINTA
230
(Con viso sdegnoso.)
Lasciami in pace e prendi
alcun altro a schernir. Libero io nacqui,
se re non sono;
(Crescendo il risentimento.)
e, se non merto omaggi,
ho un core almen che non sopporta oltraggi.
AGENORE
235
Quel generoso sdegno
te scopre e me difende. Odimi e soffri
che ti sveli a te stesso il zelo mio.
Seite 11
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ELISA
ELISA
ELISA
225
(Ad Agenore.)
Come! Aminta ei non è?
225
AGENORE
(Ad Agenore.)
Come! Aminta ei non è?
(Ad Agenore.)
Come! Aminta ei non è?
AGENORE
AGENORE
No.
No.
AMINTA
AMINTA
E chi son io?
AGENORE
Tu Abdolonimo sei: l'unico erede
del soglio di Sidone.
AMINTA
AGENORE
AMINTA
AMINTA
Io!
AGENORE
Sì. Scacciato
dal reo Stratone, il padre tuo bambino
al mio ti consegnò. Questi morendo
alla mia fé commise
te, il segreto e le pruove.
ELISA
230
AGENORE
Sì. Scacciato
dal reo Stratone, il padre tuo bambino
al mio ti consegnò. Questi morendo
alla mia fé commise
te, il segreto e le pruove.
ELISA
AGENORE
240
E il vecchio Alceo…
AGENORE
…l'educò sconosciuto.
E il vecchio Alceo…
AGENORE
…l'educò sconosciuto.
AMINTA
…t'educò sconosciuto.
AMINTA
E tu finora…
AGENORE
AMINTA
E tu finora…
AGENORE
Ed io, finor tacendo, alla paterna
legge ubbidii. M'era il parlar vietato
finché qualche cammin t'aprisse al trono
l'assistenza de' numi. Io la cercai
nel gran cor d'Alessandro, e la trovai.
ELISA
235
245
AMINTA
250
AGENORE
…t'attende e di sua mano
vuol coronarti il crin. Le regie spoglie
quelle son ch'ei t'invia. Questi che vedi
son tuoi servi e custodi. Ah, vieni ormai;
ah, questo giorno ho sospirato assai!
(Parte.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Oh giubbilo! Oh contento!
Il mio bene è il mio re!
AMINTA
(Ad Agenore.)
Dunque Alessandro…
Ed io, finor tacendo, alla paterna
legge ubbidii. M'era il parlar vietato
fin che qualche cammin t'aprisse al trono
l'assistenza de' numi. Io la cercai
nel gran cor d'Alessandro, e la trovai.
ELISA
Oh giubilo! Oh contento!
Il mio bene è il mio re!
(Ad Agenore.)
E tu finora…
AGENORE
Ed io, finor tacendo, alla paterna
legge ubbidii. M'era il parlar vietato
fin che qualche cammin t'aprisse al trono
l'assistenza de' numi. Io la cercai
nel gran cor d'Alessandro, e la trovai.
ELISA
Oh giubilo! Oh contento!
Il mio bene è il mio re!
AMINTA
Sì. Scacciato
dal reo Stratone, il padre tuo bambino
al mio ti consegnò. Questi morendo
alla mia fé commise
te, il segreto e le prove.
ELISA
E il vecchio Alceo…
240
Tu Abdolonimo sei: l'unico erede
del soglio di Sidone.
Io!
AGENORE
235
E chi son io?
Tu Abdolonimo sei: l'unico erede
del soglio di Sidone.
Io!
230
No.
AMINTA
E chi son io?
AGENORE
(Ad Agenore.)
Dunque Alessandro…
AGENORE
240
Z. 537-579
…t'attende e di sua mano
vuol coronarti il crin. Le regie spoglie
quelle son ch'ei t'invia. Questi che vedi
son tuoi servi e custodi. Ah, vieni ormai;
ah, questo giorno ho sospirato assai!
(Parte.)
Dunque Alessandro…
AGENORE
255
…t'attende e di sua mano
vuol coronarti il crin. Le regie spoglie
quelle son ch'ei t'invia. Questi che vedi
son tuoi servi e custodi. Ah, vieni ormai;
ah, questo giorno ho sospirato assai!
(Parte.)
Seite 12
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
SCENA VIII
SCENA VIII
SCENA VIII
ELISA allegra, AMINTA attonito.
ELISA allegra, AMINTA attonito.
ELISA allegra, AMINTA attonito.
AMINTA
AMINTA
Z. 581-632
Recitativo
AMINTA
245
Elisa!
245
ELISA
Elisa!
Elisa?
ELISA
Aminta!
ELISA
Aminta!
AMINTA
Aminta?
AMINTA
È sogno?
AMINTA
È sogno?
ELISA
È sogno?
ELISA
Ah no!
ELISA
Ah no!
AMINTA
AMINTA
Tu credi
ELISA
Sarà. Vadasi intanto
al padre tuo.
(S'incammina.)
ELISA
ELISA
260
265
ELISA
Sì. Non è strano
questo colpo per me, bench'improviso.
Un cor di re sempre io ti vidi in viso.
AMINTA
250
Sarà. Vadasi intanto
al padre tuo.
(S'incammina.)
ELISA
Sì. Non è strano
questo colpo per me, benché improvviso.
Un cor di re sempre io ti vidi in viso.
AMINTA
260
Sarà. Vadasi intanto
al padre tuo.
(S'incammina.)
ELISA
(L'arresta.)
(L'arresta.)
No, maggior cura i numi
ora esigon da te. Va', regna, e poi…
No, maggior cura i numi
ora esigon da te. Va', regna, e poi…
No, maggior cura i numi
ora esigon da te. Va', regna, e poi…
AMINTA
Che? M'affretti a lasciarti? E non ti cale
che il genitor, il genitore – oh dèi! –
a cui la tua tu déi,
la mia felicità degg'io, de' nuovi
improvisi contenti or ne sia a parte?
Perdona, Elisa, ubbidirti non posso;
me 'l vietan l'amor tuo, il gran piacere,
il rispetto, il dovere.
Ah, pria ch'altri il prevenga,
dal mio labro sì lieta nuova intenda,
e ad Alessandro e al regno poi n'andrò;
quindi fra poco nel tuo fido pastore
un re tuo sposo a te ritornerà.
Soffri ch'io vada… Ah, se sapessi quanto
lungi da te, idol mio, un solo istante
peni il mio cor amante!
ELISA
270
dunque…
(L'arresta.)
AMINTA
255
Tu credi
dunque…
Sì. Non è strano
questo colpo per me, benché improviso.
Un cor di re sempre io ti vidi in viso.
AMINTA
AMINTA
Tu credi
dunque…
250
Ah no!
Ah, se vedessi
come sta questo cor! Di gioia esulta.
Ma pur… No no, tacete,
importuni timori. Or non si pensi
se non che Aminta è re. Deh, va': potrebbe
Alessandro sdegnarsi.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
AMINTA
Che? M'affretti a lasciarti?
ELISA
255
Ah, se vedessi
come sta questo cor! Di gioia esulta.
Ma pur… No no, tacete,
importuni timori. Or non si pensi
se non che Aminta è re. Deh, va': potrebbe
Alessandro sdegnarsi.
Che? M'affretti a lasciarti?
ELISA
265
Ah, se vedessi
come sta questo cor! Di gioia esulta.
Ma pur… No no, tacete,
importuni timori. Or non si pensi
se non che Aminta è re. Deh, va': potrebbe
Alessandro sdegnarsi.
Seite 13
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
Amici dèi,
son grato al vostro dono;
ma troppo è caro a questo prezzo un trono.
Amici dèi,
son grato al vostro dono;
ma troppo è caro a questo prezzo un trono.
270
Z. 634-659
Amici dèi,
son grato al vostro dono;
ma troppo è caro a questo prezzo un trono.
N° 7 Duetto
ELISA
275
ELISA
Vanne a regnar, ben mio;
ma fido a chi t'adora
serba, se puoi, quel cor.
AMINTA
280
260
ELISA
Vanne a regnar, ben mio;
ma fido a chi t'adora
serba, se puoi, quel cor.
AMINTA
Se ho da regnar, ben mio,
sarò sul trono ancora
il fido tuo pastor.
ELISA
265
AMINTA
Se ho da regnar, ben mio,
sarò sul trono ancora
il fido tuo pastor.
ELISA
Ah, che il mio re tu sei!
AMINTA
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Ah, che il mio re tu sei!
AMINTA
Ah, che crudel timor!
a due
Fine dell'atto primo.
Se ho da regnar, ben mio,
sarò sul trono ancora
il fido tuo pastor.
ELISA
AMINTA
Ah, proteggete, o dèi,
questo innocente amor.
275
Ah, che il mio re tu sei!
Ah, che crudel timor!
a due
Vanne a regnar, ben mio;
ma fido a chi t'adora
serba, se puoi, quel cor.
Ah, che crudel timor!
a due
Ah, proteggete, o dèi,
questo innocente amor.
Fine dell'atto primo.
280
Voi proteggete, o dèi,
questo innocente amor.
Fine dell'atto primo.
Seite 14
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ATTO SECONDO
ATTO SECONDO
ATTO SECONDO
Grande e ricco padiglione d'Alessandro da un lato, ruine d'antichi edifici
dall'altro. Campo de' Greci in lontano. Guardie del medesimo in vari luoghi.
Grande e ricco padiglione d'Alessandro da un lato, ruine d'antichi edifici
dall'altro. Campo de' Greci in lontano. Guardie del medesimo in vari luoghi.
Grande e ricco padiglione d'Alessandro da un lato, ruine inselvatichite di
antichi edifici dall'altro. Campo de' Greci in lontano. Guardie del medesimo in
vari luoghi.
SCENA I
SCENA I
SCENA I
Z. 660-711
TAMIRI in atto di timore, ELISA conducendola per mano.
ELISA
Seguimi. A che t'arresti?
TAMIRI
Amica, oh dio,
tremo da capo a piè! Torniam, se m'ami,
torniamo al tuo soggiorno.
ELISA
285
Io non t'intendo:
t'affretti impaziente
pria d'Agenore in traccia, ed or nol curi
già vicina a trovarlo?
TAMIRI
Amor m'ascose
da lungi il rischio; or che vi son, comprendo
la mia temerità.
ELISA
Perché?
TAMIRI
La figlia
non son io di Stratone?
ELISA
E ben?
TAMIRI
290
Le tende
non son quelle de' Greci? E se di loro
mi scopre alcuno? Ah, per pietà, fuggiamo,
cara Elisa.
ELISA
295
È follia. Chi vuoi che possa
scoprirti in queste vesti? E se potesse
scoprirti ognun, che n'avverrebbe? È forse
un barbaro Alessandro? Abbiam sì poche
prove di sua virtù? Del re de' Persi
e la sposa e la madre
non sai…
TAMIRI
300
Lo so, ma la sventura mia
forse è maggior di sua virtù. Non oso
di metterle a cimento. Andiam.
ELISA
Perdona,
puoi tornar sola.
(Incamminandosi verso il padiglione.)
Io nulla temo e voglio
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 15
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 712-761
cercare Aminta.
TAMIRI
Aspetta.
(Risoluta.)
Il tuo coraggio
m'inspira andar.
ELISA
Dunque mi segui.
(S'incamminano come sopra.)
TAMIRI
(Fa qualche passo e poi s'arresta.)
Oh dio!
305
Mille rischi ho presenti.
No, non ho cor.
ELISA
(Le fugge di mano.)
Dunque mi lasci?
TAMIRI
Ah, senti.
310
Al mio fedel dirai
ch'io son… ch'io venni… Oh dio!
Tutto il mio cor tu sai:
parlagli col mio cor.
Che mai spiegar? Che mai
dirti di più poss'io?
Tu vedi il caso mio
e tu conosci amor.
(Parte.)
SCENA II
ELISA, poi AGENORE.
ELISA, poi AGENORE.
ELISA, poi AGENORE.
ELISA
ELISA
Recitativo
ELISA
285
Questa del campo greco
è la tenda maggior. Qui l'idol mio
certo ritroverò.
AGENORE
270
Questa del campo greco
è la tenda maggior. Qui l'idol mio
certo ritroverò.
AGENORE
(Arrestandola.)
Dove t'affretti,
leggiadra ninfa?
(Arrestandola.)
Dove t'affretti,
leggiadra ninfa?
ELISA
(Vuol passare.)
ELISA
(Vuol passare.)
Io vado al re.
Questa del campo greco
è la tenda maggior. Qui l'idol mio
certo ritroverò.
AGENORE
(Arrestandola.)
Dove t'affretti,
leggiadra ninfa?
ELISA
315
(Vuol passare.)
Io vado al re.
AGENORE
Io vado al re.
AGENORE
(La ferma.)
AGENORE
(La ferma.)
Perdona,
veder nol puoi.
(La ferma.)
Perdona,
veder nol puoi.
ELISA
ELISA
Per qual ragione?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Perdona,
veder nol puoi.
ELISA
Per qual ragione?
Per qual cagione?
Seite 16
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AGENORE
AGENORE
AGENORE
Or siede
290
coi suoi Greci a consiglio.
Or siede
275
ELISA
co' suoi Greci a consiglio.
ELISA
Co' Greci suoi?
AGENORE
Or siede
co' suoi Greci a consiglio.
ELISA
Coi Greci suoi?
320
AGENORE
Sì.
Co' Greci suoi?
AGENORE
Sì.
ELISA
Sì.
ELISA
ELISA
(Incamminandosi.)
(Incamminandosi.)
(Incamminandosi.)
Dunque andar poss'io:
non è quello il mio re.
Dunque andar poss'io:
non è quello il mio re.
Dunque andar poss'io:
non è quello il mio re.
AGENORE
AGENORE
(Arrestandola.)
AGENORE
(Arrestandola.)
(Arrestandola.)
Ferma. Né pure
Ferma. Né pure
al tuo re lice andar.
Ferma. Né pure
al tuo re lice andar.
ELISA
al tuo re lice andar.
ELISA
Perché?
ELISA
Perché?
AGENORE
Perché?
AGENORE
AGENORE
Che attenda
Che attenda
Alessandro or convien.
Che attenda
Alessandro or convien.
ELISA
Z. 762-813
Alessandro or convien.
ELISA
ELISA
(Come sopra.)
L'attenda. Io bramo
295
vederlo solo.
L'attenda. Io bramo
280
AGENORE
ELISA
ELISA
325
ELISA
Dunque l'avverti:
egli a me venga.
AGENORE
egli a me venga.
AGENORE
E questo
non è permesso a lui.
ELISA
AGENORE
E questo
non è permesso a lui.
ELISA
Permesso almeno
Amica Elisa,
va', credi a me. Per ora,
deh, non turbarci. Io col tuo re fra poco
più tosto a te verrò.
ELISA
T'inganni. Appunto
io voglio ad Alessandro
di lei parlar. Già incominciai, ma fui
nell'opera interrotto. Ah, va'! S'ei viene,
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ELISA
Permesso almeno
mi sarà d'aspettarlo.
(Siede.)
AGENORE
285
Amica Elisa,
va', credi a me. Per ora,
deh, non turbarci. Io col tuo re fra poco
più tosto a te verrò.
ELISA
No, non mi fido:
tu non pensi a Tamiri,
ed a me penserai?
AGENORE
E questo
non è permesso a lui.
Permesso almeno
mi sarà d'aspettarlo.
(Siede.)
AGENORE
No, d'inoltrarti tanto
non è permesso a te.
Dunque l'avverti:
egli a me venga.
305
AGENORE
(Arrestandola.)
No, d'inoltrarti tanto
non è permesso a te.
Dunque l'avverti:
300
vederlo sol.
AGENORE
(Arrestandola.)
No, d'inoltrarti tanto
non è permesso a te.
L'attenda. Io bramo
vederlo solo.
mi sarà d'aspettarlo.
(Siede.)
AGENORE
330
ELISA
No, non mi fido:
tu non pensi a Tamiri,
ed a me penserai?
AGENORE
290
T'inganni. Appunto
io voglio ad Alessandro
di lei parlar. Già incominciai, ma fui
nell'opera interrotto. Ah, va'! S'ei viene,
Amica Elisa,
va', credi a me. Per ora,
deh, non turbarci. Io col tuo re fra poco
più tosto a te verrò.
No, non mi fido:
tu non pensi a Tamiri,
ed a me penserai?
AGENORE
335
T'inganni. Appunto
io voglio ad Alessandro
di lei parlar. Già incominciai, ma fui
nell'opera interrotto. Ah, va'! S'ei viene,
Seite 17
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
gl'opportuni momenti
rubar mi puoi.
gli opportuni momenti
rubar mi puoi.
ELISA
ELISA
(S'alza.)
T'appagherò. Ma senti:
se tardi io torno.
AGENORE
295
T'appagherò. Ma senti:
se tardi io torno.
T'appagherò.
AGENORE
È giusto.
È giusto.
ELISA
ELISA
(S'incammina e poi si volge.)
Addio. Fra tanto
non celare ad Aminta
le smanie mie.
AGENORE
(S'incammina e poi si volge.)
Addio. Fra tanto
non celare ad Aminta
le smanie mie.
AGENORE
340
(S'alza,s'incammina e poi si volge.)
Frattanto
non celare ad Aminta
le smanie mie.
AGENORE
No.
No.
ELISA
No.
ELISA
ELISA
(Come sopra.)
(Come sopra.)
(Come sopra.)
Digli
che le sue mi figuro.
Digli
che le sue mi figuro.
Digli
che le sue mi figuro.
AGENORE
AGENORE
Sì.
AGENORE
Sì.
ELISA
315
Z. 813-867
gli opportuni momenti
rubar mi puoi.
ELISA
(S'alza.)
310
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Sì.
ELISA
(Ad Agenore, ma da lontano.)
Da me lungi, oh, quanto
penerà l'infelice!
AGENORE
300
ELISA
(Ad Agenore, ma da lontano.)
Da me lungi, oh, quanto
penerà l'infelice!
(Ad Agenore, ma da lontano.)
Da me lungi, oh, quanto
penerà l'infelice!
AGENORE
Molto.
AGENORE
Molto.
ELISA
Molto.
ELISA
(Da lontano.)
E parla di me?
ELISA
(Da lontano.)
E parla di me?
AGENORE
(Da lontano.)
E parla di me?
AGENORE
AGENORE
Sempre.
Sempre.
ELISA
Sempre.
ELISA
(Torna ad Agenore.)
ELISA
(Torna ad Agenore.)
E che dice?
AGENORE
(Torna ad Agenore.)
E che dice?
AGENORE
(Con impeto.)
Ma tu partir non vuoi. Se tutte io deggio
ridir le sue querele…
ELISA
AGENORE
(Con impeto.)
Ma tu partir non vuoi. Se tutte io deggio
ridir le sue querele…
ELISA
Vado, non ti sdegnar. Sei pur crudele!
E che dice?
345
(Con impeto.)
Ma tu partir non vuoi. Se tutte io deggio
ridir le sue querele…
ELISA
Vado, non ti sdegnar. Sei pur crudele!
Vado, non ti sdegnar. Sei pur crudele!
N° 8 Aria
ELISA
320
325
Barbaro! Oh dio, mi vedi
divisa dal mio ben,
barbaro, e non concedi
ch'io ne dimandi almen.
Come di tanto affetto
alla pietà non cedi?
Hai pure un core in petto,
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
305
310
Barbaro! Oh dio, mi vedi
divisa dal mio ben,
barbaro, e non concedi
ch'io ne dimandi almen.
Come di tanto affetto
alla pietà non cedi?
Hai pure un core in petto,
350
Barbaro, oh dio, mi vedi
divisa dal mio ben,
barbaro, e non concedi
ch'io ne dimandi almen!
Come di tanto affetto
alla pietà non cedi?
Hai pure un core in petto,
Seite 18
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
hai pure un'alma in sen!
(Parte.)
hai pure un'alma in sen.
(Parte.)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
355
Z. 867-918
hai pure un'alma in sen.
(Parte.)
SCENA II
SCENA II
SCENA III
AGENORE, AMINTA.
AGENORE, AMINTA.
AGENORE ed AMINTA.
AGENORE
AGENORE
Recitativo
AGENORE
330
Nel gran cor d'Alessandro, o dèi clementi,
secondate i miei detti
a favor di Tamiri. Ah, n'è ben degna
la sua virtù, la sua beltà… Ma dove,
dove corri, mio re?
AMINTA
315
Nel gran cor d'Alessandro, o dèi clementi,
secondate i miei detti
a favor di Tamiri. Ah, n'è ben degna
la sua virtù, la sua beltà… Ma dove,
dove corri, mio re?
AMINTA
La bella Elisa
pur da lungi or mirai: perché s'asconde?
Dov'è?
AGENORE
AMINTA
La bella Elisa
pur da lungi or mirai: perché s'asconde?
Dov'è?
AGENORE
Partì.
AGENORE
Partì.
AMINTA
Senza vedermi? Ingrata!
Ah, raggiungerla io voglio.
(S'incammina.)
AGENORE
320
AMINTA
Senza vedermi? Ingrata!
Ah, raggiungerla io voglio.
(S'incammina.)
AGENORE
(L'arresta.)
Ferma, signor.
Senza vedermi? Ingrata!
Ah, raggiungerla io voglio.
(S'incammina.)
AGENORE
(L'arresta.)
Ferma, signor.
AMINTA
(L'arresta.)
Ferma, signor.
AMINTA
Perché?
AMINTA
Perché?
AGENORE
Perché?
AGENORE
Non puoi.
AGENORE
Non puoi.
AMINTA
Non puoi.
AMINTA
Non posso?
AGENORE
Chi dà legge ad un re?
AGENORE
La sua grandezza,
la giustizia, il decoro, il bene altrui,
la ragione, il dover.
AMINTA
Dunque pastore
io fui men servo. E che mi giova il regno?
AGENORE
AMINTA
Non posso?
Chi dà legge ad un re?
340
La bella Elisa
pur da lungi or mirai: perché s'asconde?
Dov'è?
Partì.
AMINTA
335
360
Non posso?
365
AMINTA
325
La sua grandezza,
la giustizia, il decoro, il bene altrui,
la ragione, il dover.
AMINTA
Dunque pastore
io fui men servo. E che mi giova il regno?
AGENORE
Se il regno a te non giova,
tu giovar devi a lui.
Se il regno a te non giova,
tu giovar devi a lui.
Se te non reggi,
come altrui reggerai? Come… Ah, mi scordo
che Aminta è il re, che un suo vassallo io sono.
(Vuole inginocchiarsi.)
Errai per troppo zel: signor, perdono.
Se te non reggi,
come altrui reggerai? Come… Ah, mi scordo
che Aminta è il re, che un suo vassallo io sono.
(Vuole inginocchiarsi.)
Errai per troppo zel: signor, perdono.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
330
Chi dà legge ad un re?
AGENORE
La sua grandezza,
la giustizia, il decoro, il bene altrui,
la ragione, il dover.
Dunque pastore
io fui men servo? E che mi giova il regno?
AGENORE
370
375
345
Nel gran cor d'Alessandro, o dèi clementi,
secondate i miei detti
a favor di Tamiri. Ah, n'è ben degna
la sua virtù, la sua beltà… Ma dove,
dove corri, mio re?
Se il regno a te non giova,
tu giovar devi a lui. Te dona al regno
il ciel, non quello a te. L'eccelsa mente,
l'alma sublime, il regio cor di cui
largo ei ti fu, la pubblica dovranno
felicità produrre; e solo in questa
tu déi cercar la tua.
Se te non reggi,
come altrui reggerai? Come… Ah, mi scordo
che Aminta è il re, che un suo vassallo io sono.
(Vuole inginocchiarsi.)
Errai per troppo zel: signor, perdono.
Seite 19
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
(Lo solleva.)
Che fai! Sorgi. Ah, se m'ami
parlami ognor così. Mi par sì bella,
che di sé m'innamora,
la verità, quando mi sferza ancora.
AGENORE
350
(Lo solleva.)
Che fai! Sorgi. Ah, se m'ami
parlami ognor così. Mi par sì bella,
che di sé m'innamora,
la verità, quando mi sferza ancora.
AGENORE
Ah, te destina il fato
veramente a regnar!
335
AMINTA
355
Chi condannar potrebbe
fra gli uomini, fra i numi, in terra, in cielo
la tenerezza mia?
AGENORE
AMINTA
Chi condannar potrebbe
fra gli uomini, fra i numi, in terra, in cielo
la tenerezza mia?
AGENORE
385
390
Nessuno. È giusta.
Ma pria di tutto…
Ma pria di tutto…
AMINTA
Ah, pria di tutto andiamo,
amico, a consolarla, e poi…
AGENORE
AMINTA
Ah, pria di tutto andiamo,
amico, a consolarla, e poi…
AGENORE
T'arresta.
Sciolto è il consiglio, escono i duci, a noi
viene Alessandro.
AMINTA
degna d'amore? Ho da lasciar regnante
chi mi scelse pastore? I suoi timori,
le smanie sue non denno
farmi pietà?
Chi condannar potrebbe
fra gli uomini, fra i numi, in terra, in cielo
la tenerezza mia?
Nessuno. È giusta.
Ma pria di tutto…
AMINTA
Ma dimmi, amico:
non deggio amar chi m'ama? È poco Elisa
AGENORE
Nessuno. È giusta.
Ah, pria di tutto andiamo,
amico, a consolarla, e poi…
AGENORE
T'arresta.
Sciolto è il consiglio, escono i duci, a noi
viene Alessandro.
AMINTA
Ov'è?
395
T'arresta.
Sciolto è il consiglio, escono i duci, a noi
viene Alessandro.
AMINTA
Ov'è?
AGENORE
360
Ah, te destina il fato
veramente a regnar!
Ma dimmi, amico:
non deggio amar chi m'ama? È poco Elisa
degna d'amore?
340
(Lo solleva.)
Che fai? Sorgi. Ah, se m'ami
parlami ognor così. Mi par sì bella,
che di sé m'innamora,
la verità, quando mi sferza ancora.
AGENORE
Ah, te destina il fato
veramente a regnar!
AMINTA
Ma dimmi, amico:
non deggio amar chi m'ama? È poco Elisa
degna d'amore?
380
Ov'è?
AGENORE
Non riconosci
i suoi custodi alla real divisa?
AMINTA
345
AGENORE
Non riconosci
i suoi custodi alla real divisa?
AMINTA
Dunque…
Non riconosci
i suoi custodi alla real divisa?
AMINTA
Dunque…
AGENORE
Dunque…
AGENORE
…attender convien.
AGENORE
…attender convien.
AMINTA
…attender convien.
AMINTA
Povera Elisa!
Z. 919-968
AMINTA
Povera Elisa!
Povera Elisa!
AGENORE
400
405
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Ogn'altro affetto ormai
vinca la gloria in te.
Parli una volta il re,
taccia l'amante.
Sempre un pastor sarai,
se l'arte di regnar
pretendi d'imparar
da un bel sembiante.
Seite 20
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
SCENA III
SCENA III
SCENA IV
ALESSANDRO e AMINTA.
ALESSANDRO e AMINTA.
ALESSANDRO e detti.
Z. 970-1025
Recitativo
ALESSANDRO
(Ad Agenore che parte.)
Agenore.
AGENORE
Signor.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Per qual ragione
resta il re di Sidone
ravvolto ancor fra quelle lane istesse?
AMINTA
365
Perché ancor non impresse
su quella man, che lo solleva al regno,
del suo grato rispetto un bacio in pegno.
(Vuole inginocchiarsi.)
Soffri che prima al piede
del mio benefattor…
ALESSANDRO
370
375
No, dell'amico
vieni alle braccia e, di rispetto in vece,
prendigli amore. Esecutor son io
dei decreti del ciel. Tu del contento,
che in eseguirli io provo,
sol mi sei debitor. Per mia mercede
chiedo la gloria tua.
AMINTA
Qual gloria, oh dèi,
io saprò meritar, se fino ad ora
una greggia a guidar solo imparai?
ALESSANDRO
Sarai buon re, se buon pastor sarai.
ALESSANDRO
Fermati. Io deggio
poi teco favellar.
(Agenore si ferma.)
(Ad Aminta.)
Per qual cagione
resta il re di Sidone
ravvolto ancor fra quelle lane istesse?
Per qual cagione
resta il re di Sidone
ravvolto ancor fra quelle lane istesse?
AMINTA
350
Perché ancor non impresse
su quella man, che lo solleva al regno,
del suo grato rispetto un bacio in pegno.
(Vuole inginocchiarsi.)
Soffri che prima al piede
del mio benefattor…
ALESSANDRO
355
360
No, dell'amico
vieni alle braccia e, di rispetto in vece,
rendigli amore. Esecutor son io
dei decreti del ciel. Tu del contento,
che in eseguirli io provo,
sol mi sei debitor. Per mia mercede
chiedo la gloria tua.
AMINTA
AMINTA
410
ALESSANDRO
415
420
Qual gloria, oh dèi,
io saprò meritar, se fino ad ora
una greggia a guidar solo imparai?
ALESSANDRO
Sarai buon re, se buon pastor sarai.
425
430
435
440
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
No, dell'amico
vieni alle braccia e, di rispetto in vece,
rendigli amore. Esecutor son io
dei decreti del ciel. Tu del contento,
che in eseguirgli io provo,
sol mi sei debitor. Per mia mercede
chiedo la gloria tua.
AMINTA
Qual gloria, oh dèi,
io saprò meritar, se fino ad ora
una greggia a guidar solo imparai?
ALESSANDRO
Perché ancor non impresse
su quella man, che lo solleva al regno,
del suo grato rispetto un bacio in pegno.
(Vuole inginocchiarsi.)
Soffri che prima al piede
del mio benefattor…
Sarai buon re, se buon pastor sarai.
Ama la nuova greggia
come l'antica, e dell'antica al pari
te la nuova amerà. Tua dolce cura
il ricercar per quella
ombre liete, erbe verdi, acque sincere
non fu sinor? Tua dolce cura or sia
e gli agi ed i riposi
di quest'altra cercar. Vegliar le notti,
il dì sudar per la diletta greggia,
alle fiere rapaci
esporti generoso in sua difesa
forse è nuovo per te? Forse non sai
le contumaci agnelle
più allettar con la voce
che atterrir con la verga? Ah, porta in trono,
porta il bel cor d'Aminta; e amici i numi,
come avesti fra' boschi, in trono avrai.
Sarai buon re, se buon pastor sarai.
Seite 21
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
380
Sì. Ma in un mar mi veggo
ignoto e procelloso. Or, se tu parti,
chi sarà l'astro mio? Da chi consigli
prender dovrò?
ALESSANDRO
365
Sì. Ma in un mar mi veggo
ignoto e procelloso. Or, se tu parti,
chi sarà l'astro mio? Da chi consigli
prender dovrò?
ALESSANDRO
Già questo dubbio solo
mi promette un gran re.
445
455
460
385
Ma donde un sì gran lume
può sperare un pastor?
ALESSANDRO
AMINTA
370
Già questo dubbio solo
mi promette un gran re. Del mar che varchi
tu prevedi, e mi piace,
già lo scoglio peggior. Darne consiglio
spesso non sa chi vuole,
spesso non vuol chi sa. Di fé, di zelo,
di valor, di virtù sugli occhi nostri
fa pompa ognun; ma sempre uguale al volto
ognun l'alma non ha. Sceglier fra tanti
chi sappia e voglia è gran dottrina, e forse
è la sola d'un re. Per mano altrui
ben di Marte e d'Astrea l'opre più belle
può un re compir; ma il penetrar gli oscuri
nascondigli di un cor, distinguer chiara
la verità tra le menzogne oppressa,
è la grande al re solo opra commessa.
AMINTA
Ma donde un sì gran lume
può sperare un pastor?
ALESSANDRO
Dal ciel, che illustra
quei che sceglie a regnar.
Sì. Ma in un mar mi veggo
ignoto e procelloso. Or, se tu parti,
chi sarà l'astro mio? Da chi consigli
prender dovrò?
ALESSANDRO
Già questo dubbio solo
mi promette un gran re.
450
AMINTA
Z. 1027-1077
Ma donde un sì gran lume
può sperare un pastor?
ALESSANDRO
Dal ciel, che illustra
quei che sceglie a regnar.
465
Dal ciel, che illustra
quei che sceglie a regnar. Nebbie d'affetti
se dal tuo cor tu sollevar non lasci
a turbarti il seren, tutto vedrai.
Sarai buon re, se buon pastor sarai.
AMINTA
Tanto ardir da quei detti…
ALESSANDRO
Or va', deponi
quelle rustiche vesti, altre ne prendi
e torna a me. Già di mostrarti è tempo
a' tuoi fidi vassalli.
AMINTA
390
Ah, fate, o numi,
fate che Aminta in trono
sé stesso onori, il donatore e il dono!
Or va', deponi
quelle rustiche vesti, altre ne prendi
e torna a me. Già di mostrarti è tempo
a' tuoi fidi vassalli.
AMINTA
375
470
AMINTA
Ah, fate, o numi,
fate che Aminta in trono
sé stesso onori, il donatore e il dono!
475
480
(Parte.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
(Parte.)
Or va', deponi
quelle rustiche vesti, altre ne prendi
e torna a me. Già di mostrarti è tempo
a' tuoi fidi vassalli.
Ah, fate, o numi,
fate che Aminta in trono
sé stesso onori, il donatore e il dono!
Ah, per voi la pianta umìle
prenda, o dèi, miglior sembianza
e risponda alla speranza
d'un sì degno agricoltor!
Trasportata in colle aprico
mai non scordi il bosco antico
né la man che la feconda
d'ogni fronda e d'ogni fior.
(Parte.)
Seite 22
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
SCENA IV
SCENA IV
SCENA V
ALESSANDRO, AGENORE.
ALESSANDRO, AGENORE.
ALESSANDRO ed AGENORE.
AGENORE
AGENORE
Z. 1079-1127
Recitativo
AGENORE
(Or per la mia Tamiri
è tempo di parlar.)
(Or per la mia Tamiri
è tempo di parlar.)
ALESSANDRO
395
400
405
ALESSANDRO
La gloria mia
me fra lunghi riposi,
o Agenore, non soffre. Oggi a Sidone
il suo re donerò. Col nuovo giorno
partir vogl'io. Ma, tel confesso, a pieno
sodisfatto non parto. Il vostro giogo
io fransi, è vero; io ritornai lo scettro
nella stirpe real; nel saggio Aminta
un buon re lascio al regno, un vero amico
in Agenore al re. Sarebbe forse
onorata memoria il nome mio
lungamente fra voi. Tamiri, oh dèi,
sol Tamiri l'oscura. Ov'ella giunga
fuggitiva, raminga,
di me che si dirà? Che un empio io sono,
un barbaro, un crudel.
AGENORE
380
385
390
ALESSANDRO
395
AGENORE
Degna è di scusa,
se figlia d'un tiranno ella temea…
500
400
L'Asia non vide altri Alessandri ancora.
ALESSANDRO
Quanta gloria m'usurpa! Io lascerei
tutti felici. Ah, per lei sola or questa
riman del mio valore orma funesta!
AGENORE
505
(Coraggio!)
ALESSANDRO
Avrei potuto
altrui mostrar, se non fuggia Tamiri,
ch'io distinguer dal reo so l'innocente.
AGENORE
ALESSANDRO
Avrei potuto
altrui mostrar, se non fuggia Tamiri,
ch'io distinguer dal reo so l'innocente.
AGENORE
Non lagnarti: il potrai.
405
ALESSANDRO
Avrei potuto
altrui mostrar, se non fuggia Tamiri,
ch'io distinguer dal reo so l'innocente.
AGENORE
Non lagnarti: il potrai.
Non lagnarti: il potrai.
ALESSANDRO
Come?
Quanta gloria m'usurpa! Io lascerei
tutti felici. Ah, per lei sola or questa
riman del mio valore orma funesta!
AGENORE
(Coraggio!)
ALESSANDRO
Questo è il suo fallo. E che temer dovea?
Se Alessandro punisce
le colpe altrui, le altrui virtudi onora.
AGENORE
L'Asia non vide altri Alessandri ancora.
(Coraggio!)
420
495
ALESSANDRO
Questo è il suo fallo. E che temer dovea?
Se Alessandro punisce
le colpe altrui, le altrui virtudi onora.
ALESSANDRO
Quanta gloria m'usurpa! Io lascerei
tutti felici. Ah, per lei sola or questa
riman del mio valore orma funesta!
490
La gloria mia
me fra lunghi riposi,
o Agenore, non soffre. Oggi a Sidone
il suo re donerò. Col nuovo giorno
partir vogl'io. Ma, tel confesso, a pieno
soddisfatto non parto. Il vostro giogo
io fransi, è vero; io ritornai lo scettro
nella stirpe real; nel saggio Aminta
un buon re lascio al regno, un vero amico
in Agenore al re. Sarebbe forse
onorata memoria il nome mio
lungamente fra voi. Tamiri, oh dèi,
sol Tamiri l'oscura. Ov'ella giunga
fuggitiva, raminga,
di me che si dirà? Che un empio io sono,
un barbaro, un crudel.
AGENORE
AGENORE
L'Asia non vide altri Alessandri ancora.
ALESSANDRO
485
Degna è di scusa,
se figlia d'un tiranno ella temea…
ALESSANDRO
Questo è il suo fallo. E che temer dovea?
Se Alessandro punisce
le colpe altrui, le altrui virtudi onora.
AGENORE
415
ALESSANDRO
La gloria mia
me fra lunghi riposi,
o Agenore, non soffre. Oggi a Sidone
il suo re donerò. Col nuovo giorno
partir vogl'io. Ma, tel confesso, a pieno
sodisfatto non parto. Il vostro giogo
io fransi, è vero; io ritornai lo scettro
nella stirpe real; nel saggio Aminta
un buon re lascio al regno, un vero amico
in Agenore al re. Sarebbe forse
onorata memoria il nome mio
lungamente fra voi. Tamiri, oh dèi,
sol Tamiri l'oscura. Ov'ella giunga
fuggitiva, raminga,
di me che si dirà? Che un empio io sono,
un barbaro, un crudel.
AGENORE
Degna è di scusa,
se figlia d'un tiranno ella temea…
410
(Or per la mia Tamiri
è tempo di parlar.)
ALESSANDRO
Come?
AGENORE
Come?
AGENORE
È presente.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Chi?
Chi?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
AGENORE
È presente.
È presente.
ALESSANDRO
510
Chi?
Seite 23
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AGENORE
AGENORE
AGENORE
Tamiri.
Tamiri.
ALESSANDRO
Tamiri.
ALESSANDRO
E mel taci?
ALESSANDRO
E mel taci?
AGENORE
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Corri, t'affretta,
Corri, t'affretta,
guidala a me.
AGENORE
(In atto di partire.)
Vado e ritorno.
AGENORE
(In atto di partire.)
Vado e ritorno.
ALESSANDRO
(In atto di partire.)
Vado e ritorno.
ALESSANDRO
(Pensa.)
ALESSANDRO
(Pensa.)
Aspetta.
(Risoluto da sé.)
(Ah sì, mai più bel nodo
non strinse amore.) Or sì contento a pieno
partir potrò. Vola a Tamiri e dille
ch'oggi al nuovo sovrano
io darò la corona, ella la mano.
AGENORE
(Pensa.)
Aspetta.
410
(Risoluto da sé.)
(Ah sì, mai più bel nodo
non strinse amore.) Or sì contento a pieno
partir potrò. Vola a Tamiri e dille
che oggi al nuovo sovrano
io darò la corona, ella la mano.
AGENORE
La man?
515
La man?
ALESSANDRO
Sì, amico. Ah, con un sol diadema
di due bell'alme io la virtù corono!
Ei salirà sul trono
senza ch'ella ne scenda; a voi la pace,
la gloria al nome mio
rendo così: tutto assicuro.
AGENORE
415
ALESSANDRO
Sì, amico. Ah, con un sol diadema
di due bell'alme io la virtù corono!
Ei salirà sul trono
senza ch'ella ne scenda; a voi la pace,
la gloria al nome mio
rendo così: tutto assicuro.
AGENORE
(Oh dio!)
ALESSANDRO
AGENORE
420
AGENORE
AGENORE
…degnissimo di te.
ALESSANDRO
Di quale affetto
quel tacer dunque è segno e quel pallore?
AGENORE
Di piacer, di rispetto e di stupore.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ALESSANDRO
È un tal pensiero…
…degnissimo di te.
ALESSANDRO
Tu impallidisci e taci?
Disapprovi il consiglio? È pur Tamiri…
…degnissima del trono.
ALESSANDRO
AGENORE
525
AGENORE
…degnissima del trono.
È un tal pensiero…
(Oh dio!)
ALESSANDRO
Tu impallidisci! E taci!
Disapprovi il consiglio? È pur Tamiri…
AGENORE
…degnissima del trono.
ALESSANDRO
520
Sì, amico. Ah, con un sol diadema
di due bell'alme io la virtù corono!
Ei salirà sul trono
senza ch'ella ne scenda; e a voi la pace,
la gloria al nome mio
rendo così: tutto assicuro.
(Oh dio!)
ALESSANDRO
Tu impallidisci! E taci?
Disapprovi il consiglio? È pur Tamiri…
Aspetta.
(Risoluto da sé.)
(Ah sì, mai più bel nodo
non strinse amore.) Or sì contento a pieno
partir potrò. Vola a Tamiri e dille
ch'oggi al nuovo sovrano
io darò la corona, ella la mano.
AGENORE
La man!
ALESSANDRO
440
ALESSANDRO
guidala a me.
AGENORE
435
Il seppi appena
che a te venni, e or volea…
Corri, t'affretta,
guidala a me.
430
AGENORE
Il seppi a pena
che a te venni, e or volea…
che a te venni, e or volea…
425
E mel taci?
AGENORE
Il seppi appena
Di quale affetto
quel tacer dunque è segno e quel pallore?
AGENORE
425
Z. 1129-1176
Di piacer, di rispetto e di stupore.
È un tal pensiero…
AGENORE
…degnissimo di te.
ALESSANDRO
Di quale affetto
quel tacer dunque è segno e quel pallore?
AGENORE
Di piacer, di rispetto e di stupore.
Seite 24
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Z. 1177-1227
N° 9 Aria
ALESSANDRO
445
Se vincendo vi rendo felici,
se partendo non lascio nemici,
che bel giorno fia questo per me!
De' sudori ch'io spargo pugnando
non dimando più bella mercé.
(Alessandro parte con Agenore.)
430
Se vincendo vi rendo felici,
se partendo non lascio nemici,
che bel giorno fia questo per me!
De' sudori ch'io spargo pugnando
non dimando più bella mercé.
(Alessandro parte con Agenore.)
530
Se vincendo vi rendo felici,
se partendo non lascio nemici,
che bel giorno fia questo per me!
De' sudori ch'io spargo pugnando
non dimando più bella mercé.
(Parte.)
SCENA VI
AGENORE solo.
535
540
545
550
Oh inaspettato, oh fiero colpo! Ah, troppo,
troppo, o numi inclementi,
trascendeste i miei voti. Io non chiedea
tanto da voi. Misero me! Ti perdo,
bella Tamiri, e son cagione io stesso
della perdita mia. Folle ch'io fui!
Ben preveder dovea… Come! Ti penti,
Agenore infelice,
d'un atto illustre? E tu sei quel che tanta
virtude ostenta? E quel tu sei che ardisce
di correggere i re? Torna in te stesso,
e grato ai numi… Ah, rimirar potrai
la tua bella speranza ad altri in braccio
senza morir? No; ma la scusa è indegna,
o Agenore, di te. Se ami la vita
men dell'onor, se più Tamiri adori
che il tuo piacer, guidala in trono e mori.
SCENA VII
AMINTA in abito reale, e detto.
AMINTA
555
Eccomi a te di nuovo, ecco deposte
le care spoglie antiche. Avvolto in questi
lucidi impacci, alla mia bella Elisa
mal noto forse io giungerò. Potessi
almeno a lei mostrarmi!
AGENORE
Ah, d'altre cure,
signore, è tempo. Or che sei re, conviene
che a pensar tu incominci in nuova guisa.
AMINTA
Come! E che far dovrei?
AGENORE
Scordarti Elisa.
AMINTA
560
Elisa! E chi l'impone?
AGENORE
Un cenno augusto
di chi può ciò che vuole, e vuole il giusto.
L'impone il ben d'un regno,
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 25
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1227-1276
l'onor d'un trono…
AMINTA
565
Ah, vadan pria del mondo
tutti i troni sossopra. Elisa è stato,
Elisa è il mio pensiero e, fin che l'alma
non sia da me divisa,
sempre Elisa il sarà. Scordarmi Elisa!
Ma sai come io l'adoro?
Sai che fece per me? Sai come…
AGENORE
Ah, calma
570
quegl'impeti, o mio re.
AMINTA
Scordarmi Elisa!
Se lo tentassi, io ne morrei.
AGENORE
T'inganni.
Di tua virtù non ben conosci ancora
tutto il valor. Sentimi solo, e poi…
AMINTA
Che mai, che dir mi puoi?
AGENORE
575
Che quando al trono
sceglie il cielo un regnante…
(Vede Elisa alla destra.)
Ah, viene Elisa!
Fuggiam.
AMINTA
Non lo sperar.
AGENORE
Pietà, signore,
di te, di lei. L'ucciderai, se parli
pria di saper…
AMINTA
Non parlerò, tel giuro.
AGENORE
580
No, déi fuggirla. Andiam: soffri un eccesso
dell'ardita mia fé sol questa volta.
(Lo prende per mano e s'incammina seco in fretta verso la sinistra.)
SCENA VIII
TAMIRI dalla sinistra, ELISA dalla destra e detti.
TAMIRI
Dove, Agenore?
AGENORE
Oh stelle!
ELISA
Aminta, ascolta.
AGENORE
Ah principessa!
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 26
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1277-1326
AMINTA
Ah mio tesoro!
TAMIRI
(Ad Agenore.)
E tanto
attenderti convien?
ELISA
(Ad Aminta.)
Tanto bisogna
sospirar per vederti?
TAMIRI
(Ad Agenore.)
A me pensasti?
ELISA
585
(Ad Aminta.)
Pensasti a me?
TAMIRI
(Ad Agenore.)
Posso saper qual sia
alfin la sorte mia?
ELISA
(Ad Aminta.)
Ritrovo ancora
il mio pastor nel re?
TAMIRI
(Ad Agenore.)
Ma tu sospiri?
ELISA
(Ad Aminta.)
Ma tu non mi rispondi?
TAMIRI
(Ad Agenore.)
Parla.
AGENORE
Dovrei… Non posso.
ELISA
590
(Ad Aminta.)
Parla.
AMINTA
Vorrei… Non so.
TAMIRI
Come?
ELISA
Che avvenne?
TAMIRI, ELISA
Ma parlate una volta.
AGENORE
Ah, che purtroppo
si parlerà! Lasciateci un momento
respirar soli in pace.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 27
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1327-1361
TAMIRI
Udisti, Elisa?
ELISA
Oh dèi! Scacciarne? E tu che dici, Aminta?
AMINTA
595
Ch'io mi sento morire.
TAMIRI
Intendo.
ELISA
Intendo.
TAMIRI
T'avvilì la mia sorte.
ELISA
Han quelle spoglie anche il tuo cor cangiato.
TAMIRI
Agenore incostante!
ELISA
Aminta ingrato!
Ah, tu non sei più mio!
TAMIRI
600
Ah, l'amor tuo finì!
AMINTA
Così non dirmi, oh dio!
AGENORE
Non dirmi, oh dio, così!
ELISA
Dov'è quel mio pastore?
TAMIRI
Quel mio fedel dov'è?
AMINTA, AGENORE
605
Ah, mi si agghiaccia il core!
a quattro
Ah, che sarà di me?
Fine dell'atto secondo.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 28
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1363-1405
ATTO TERZO
Parte interna di grande e deliziosa grotta, formata capricciosamente nel vivo
sasso dalla natura, distinta e rivestita in gran parte dal vivace verde delle varie
piante, o dall'alto pendenti o serpeggianti all'intorno, e rallegrata da una vena
di limpida acqua che, scendendo obliquamente fra' sassi, or si nasconde, or si
mostra e finalmente si perde. Gli spaziosi trafori, che rendono il sito luminoso,
scuoprono l'aspetto di diverse amene ed ineguali colline in lontano e, in
distanza minore, di qualche tenda militare, onde si comprenda essere il luogo
nelle vicinanze del campo greco.
Giardino con giochi d'acque.
Giardino con giochi d'acque.
SCENA V
SCENA V
SCENA I
AMINTA solo.
AMINTA solo.
AMINTA solo.
Recitativo
AMINTA
Ohimè! Declina il sol. Già il tempo è scorso
che a' miei dubbi penosi
Agenore concesse.
Ohimè! Declina il sol. Già il tempo è scorso
che a' miei dubbi penosi
Agenore concesse.
610
(Siede.)
(Siede.)
615
450
Io, nel periglio
di parer vile o di mostrarmi infido,
tremo, ondeggio, m'affanno e non decido.
E questo è il regno? E così ben si vive
fra la porpora e l'or?
435
Oh me infelice!
Agenore già vien.
(Si leva.)
Che dirgli? Oh dio!
Io, nel periglio
di parer vile o di mostrarmi infido,
tremo, ondeggio, m'affanno e non decido.
E questo è il regno? E così ben si vive
fra la porpora e l'or?
620
Oh me infelice!
Agenore già vien.
(Si leva.)
Che dirgli? Oh dio!
625
Ahimè! Declina il sol. Già il tempo è scorso
che a' miei dubbi penosi
Agenore concesse. Ad ogni fronda,
che fan l'aure tremar, parmi ch'ei torni
e a decider mi stringa. Io, da che nacqui,
mai non mi vidi in tanta angustia.
(Siede.)
Elisa
il suo vuol ch'io rammenti
tenero, lungo e generoso amore.
Con mille idee d'onore
Agenore m'opprime.
Io, nel periglio
di parer vile o di mostrarmi infido,
tremo, ondeggio, m'affanno e non decido.
E questo è il regno? E così ben si vive
fra la porpora e l'or? Misere spoglie!
Siete premio o castigo? In questo giorno
non ho più ben, da che mi siete intorno.
Finché in povere lane…
Oh me infelice!
Agenore già vien.
(Si leva.)
Che dirgli? Oh dio!
Secondarlo non posso,
resistergli non so. Troppo ha costui
dominio sul mio cor. Mi sgrida, e l'amo;
M'affligge, e lo rispetto.
(Pensa e poi risoluto.)
Ah, non si venga
seco a contesa.
SCENA VI
SCENA VI
SCENA II
AGENORE e detto.
AGENORE e detto.
AGENORE e detto.
AGENORE
AGENORE
Recitativo
AGENORE
455
E irresoluto ancora
ti ritrovo, o mio re?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
440
E irresoluto ancora
ti ritrovo, o mio re?
630
E irresoluto ancora
ti ritrovo, o mio re?
Seite 29
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AMINTA
AMINTA
AMINTA
No.
No.
AGENORE
AGENORE
Decidesti?
AMINTA
AMINTA
Sì.
AGENORE
Sì.
AGENORE
Come?
AGENORE
Come?
AMINTA
Come?
AMINTA
Il dover mio
a compir son disposto.
AMINTA
Il dover mio
a compir son disposto.
AGENORE
Il dover mio
a compir son disposto.
AGENORE
Ad Alessandro
dunque d'andar più non ricusi?
AMINTA
AGENORE
Ad Alessandro
dunque d'andar più non ricusi?
AMINTA
A lui
Ad Alessandro
dunque d'andar più non ricusi?
AMINTA
A lui
anzi già m'incammino.
A lui
anzi già m'incammino.
AGENORE
anzi già m'incammino.
AGENORE
Elisa e trono
vedi che andar non ponno insieme.
445
AMINTA
AGENORE
Elisa e trono
vedi che andar non ponno insieme.
635
AMINTA
È vero.
AGENORE
Oh fortunato Aminta! Oh, qual compagna
ti destinan le stelle! Amala: è degna
degl'affetti d'un re.
AMINTA
Elisa e trono
vedi che andar non ponno insieme.
AMINTA
È vero.
Né d'un eroe benefico al disegno
oppor si dee chi ne riceve un regno.
465
Decidesti?
AMINTA
Sì.
460
No.
AGENORE
Decidesti?
È vero.
Né d'un eroe benefico al disegno
oppor si dee chi ne riceve un regno.
AGENORE
450
Oh fortunato Aminta! Oh, qual compagna
ti destinan le stelle! Amala: è degna
degli affetti d'un re.
AMINTA
Comprendo, amico,
tutta la mia felicità. Non dirmi
d'amar la sposa mia. Già l'amo a segno,
che senza lei mi spiacerebbe il regno.
Z. 1407-1454
Né d'un eroe benefico al disegno
oppor si dee chi ne riceve un regno.
AGENORE
640
Oh fortunato Aminta! Oh, qual compagna
ti destinan le stelle! Amala: è degna
degli affetti d'un re.
AMINTA
Comprendo, amico,
tutta la mia felicità. Non dirmi
d'amar la sposa mia. Già l'amo a segno,
che senza lei mi spiacerebbe il regno.
Comprendo, amico,
tutta la mia felicità. Non dirmi
d'amar la sposa mia. Già l'amo a segno,
che senza lei mi spiacerebbe il regno.
N° 10 Rondeau
AMINTA
470
L'amerò, sarò costante:
fido sposo e fido amante
sol per lei sospirerò.
In sì caro e dolce oggetto
la mia gioia, il mio diletto,
la mia pace io troverò.
(Parte.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
455
L'amerò, sarò costante:
fido sposo e fido amante
sol per lei sospirerò.
In sì caro e dolce oggetto
la mia gioia, il mio diletto,
la mia pace io troverò.
(Parte.)
645
L'amerò, sarò costante:
fido sposo e fido amante
sol per lei sospirerò.
In sì caro e dolce oggetto
la mia gioia, il mio diletto,
la mia pace io troverò.
(Parte.)
Seite 30
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
SCENA VII
SCENA VII
SCENA III
AGENORE solo.
AGENORE solo.
AGENORE solo.
Z. 1456-1502
Recitativo
AGENORE
475
Uscite alfine, uscite,
trattenuti sospiri.
460
Uscite alfine, uscite,
trattenuti sospiri.
650
655
Oh dio, bella Tamiri, oh dio…
Oh dio, bella Tamiri, oh dio…
Uscite alfine, uscite,
trattenuti sospiri,
dal carcere del cor. Più nol contende
alfin la mia virtù. L'onor, la fede
son soddisfatti a pieno:
abbia l'amor qualche momento almeno.
Oh dio, bella Tamiri, oh dio…
SCENA VIII
SCENA VIII
SCENA IV
ELISA e detto.
ELISA e detto.
ELISA e detto.
ELISA
ELISA
ELISA
Ma senti,
480
Agenore, quai fole
s'inventan qui per tormentarmi. È sparso
ch'oggi Aminta a Tamiri
darà la man di sposo.
Ma senti,
465
Agenore, quai fole
s'inventan qui per tormentarmi. È sparso
ch'oggi Aminta a Tamiri
darà la man di sposo.
660
665
AGENORE
AGENORE
Esci d'error. Nessun t'inganna.
AGENORE
ELISA
ELISA
E sei
E sei
tu sì credulo ancor?
E sei
tu sì credulo ancor? Tu ancor faresti
sì gran torto ad Aminta?
tu sì credulo ancor?
AGENORE
AGENORE
Io non saprei
per qual via dubitarne.
ELISA
485
Mia cara Elisa,
esci d'error. Nessun t'inganna.
Esci d'error. Nessun t'inganna.
ELISA
AGENORE
Io non saprei
per qual via dubitarne.
ELISA
E mi abbandona
dunque Aminta così?…
Dove apprendesti
novella sì gentil?
AGENORE
470
Ma senti,
Agenore, quai fole
s'inventan qui per tormentarmi. È sparso
ch'oggi Aminta a Tamiri
darà la man di sposo, e si pretende
che a tal menzogna io presti fé. Dovrei,
per crederlo capace
di tanta infedeltà, conoscer meno
di Aminta il cor. Ma chi sarà costui
che ha dell'affanno altrui
sì maligno piacer?
Io non saprei
670
per qual via dubitarne.
ELISA
E mi abbandona
dunque Aminta così?…
Donde apprendesti
E mi abbandona
dunque Aminta così?… No, non è vero.
novella sì gentil?
Ti lasciasti ingannar. Donde apprendesti
novella sì gentil?
AGENORE
Da lui.
AGENORE
Da lui.
ELISA
Da lui.
ELISA
Da lui?
AGENORE
Sì, dall'istesso Aminta.
ELISA
Dove?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ELISA
Da lui?
AGENORE
Da lui?
AGENORE
Sì, dall'istesso Aminta.
ELISA
Dove?
Sì, dall'istesso Aminta.
ELISA
675
Dove?
Seite 31
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
AGENORE
AGENORE
AGENORE
Qui.
Qui.
ELISA
Qui.
ELISA
Quando?
ELISA
Quando?
AGENORE
Quando?
AGENORE
AGENORE
Or ora.
Or ora.
ELISA
Or ora.
ELISA
ELISA
E disse?
E disse?
AGENORE
490
ELISA
AGENORE
[E disse]
475
AGENORE
E disse
Che al voler d'Alessandro
non dessi oppor chi ne riceve un regno.
ELISA
Santi numi del ciel! Come! A Tamiri
darà la man?
che al voler d'Alessandro
non dessi oppor chi ne riceve un regno.
ELISA
Santi numi del ciel! Come! A Tamiri
darà la man?
AGENORE
La mano e il cor.
Santi numi del ciel! Come? A Tamiri
darà la man?
AGENORE
La mano e il cor.
ELISA
La mano e il cor.
ELISA
ELISA
Che possa
Che possa
così tradirmi Aminta?
AGENORE
495
E disse?
AGENORE
[E disse]
Che al voler d'Alessandro
non dessi oppor chi ne riceve un regno.
così tradirmi Aminta?
AGENORE
Ah, cangia, Elisa,
cangia ancor tu pensiero:
cedi al destin.
ELISA
480
Che possa
680
così tradirmi Aminta?
AGENORE
Ah, cangia, Elisa,
cangia ancor tu pensiero:
cedi al destin.
ELISA
No, non sarà mai vero.
Z. 1504-1551
Ah, cangia, Elisa,
cangia ancor tu pensiero:
cedi al destin.
ELISA
No, non sarà mai vero.
685
(Con impeto, ma piangendo.)
No, non sarà mai vero.
Non lo speri Alessandro,
nol pretenda Tamiri. Egli è mio sposo,
la sua sposa son io:
io l'amai da che nacqui, Aminta è mio.
AGENORE
È giusto, o bella ninfa,
ma inutile il tuo duol. Se saggia sei,
credimi, ti consola.
ELISA
Io consolarmi?
690
Ingegnoso consiglio
facile ad eseguir!
AGENORE
L'eseguirai,
se imitar mi vorrai. Puoi consolarti,
e ne déi dall'esempio esser convinta.
ELISA
695
AGENORE
Ma, s'ei tuo più non è, con quei trasporti
che puoi far?
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
AGENORE
Ma, s'ei più tuo non è, con quei trasporti
che puoi far?
Io non voglio imitarti,
consolarmi io non voglio: io voglio Aminta.
AGENORE
Ma, s'ei più tuo non è, con quei trasporti
che puoi far?
Seite 32
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ELISA
ELISA
ELISA
500
Che far posso? Ad Alessandro,
agli uomini, agli dèi pietà, mercede,
giustizia chiederò. Voglio che Aminta
confessi a tutti in faccia
che del suo cor m'ha fatto dono; e voglio,
se pretende il crudel che ad altri il ceda,
voglio morir d'affanno e ch'ei lo veda.
485
Che far posso? Ad Alessandro,
agli uomini, agli dèi pietà, mercede,
giustizia chiederò. Voglio che Aminta
confessi a tutti in faccia
che del suo cor m'ha fatto dono; e voglio,
se pretende il crudel che ad altri il ceda,
voglio morir d'affanno e ch'ei lo veda.
700
705
710
Z. 1552-1608
Che far posso? Ad Alessandro,
agli uomini, agli dèi pietà, mercede,
giustizia chiederò. Voglio che Aminta
confessi a tutti in faccia
che del suo cor m'ha fatto dono; e voglio,
se pretende il crudel che ad altri il ceda,
voglio morir d'affanno e ch'ei lo veda.
Io rimaner divisa
dal caro mio pastore?
No, non lo vuole amore;
no, non lo soffre Elisa;
no, sì tiranno il core
il mio pastor non ha.
Ch'altri il mio ben m'involi,
e poi ch'io mi consoli?
Come non hai rossore
di sì crudel pietà?
(Parte.)
(Parte.)
(Parte.)
SCENA IX
SCENA IX
SCENA V
AGENORE, poi TAMIRI.
AGENORE, poi TAMIRI.
AGENORE, poi TAMIRI.
AGENORE
AGENORE
Recitativo
AGENORE
505
Povera ninfa! Io ti compiango e intendo
nella mia la tua pena.
490
Povera ninfa! Io ti compiango e intendo
nella mia la tua pena.
(In atto di partire.)
(In atto di partire.)
Io da Tamiri
convien ch'io fugga, e ritrovar non spero
alla mia debolezza altro ricorso.
Io da Tamiri
convien che fugga, e ritrovar non spero
alla mia debolezza altro ricorso.
TAMIRI
TAMIRI
Agenore, t'arresta.
720
Agenore, t'arresta.
AGENORE
(Oh dèi, soccorso!)
TAMIRI
AGENORE
(Oh dèi, soccorso!)
TAMIRI
(Con ironia.)
D'un regno debitrice
ad amator sì degno
dunque è Tamiri?
AGENORE
495
TAMIRI
AGENORE
(Con ironia.)
Perché sì gran novella
non recarmi tu stesso?
(Oh dèi, soccorso!)
(Con ironia.)
D'un regno debitrice
ad amator sì degno
dunque è Tamiri?
Il debitore è il regno.
TAMIRI
Povera ninfa! Io ti compiango e intendo
nella mia la tua pena. E pure Elisa
ha di me più valor. Perde il suo bene,
ed ha cor di vederlo; a tal cimento
la mia virtù non basta.
(In atto di partire.)
Io da Tamiri
convien che fugga, e ritrovar non spero
alla mia debolezza altro ricorso.
TAMIRI
Agenore, t'arresta.
AGENORE
510
715
(Con ironia.)
D'un regno debitrice
ad amator sì degno
dunque è Tamiri?
AGENORE
Il debitore è il regno.
TAMIRI
(Con ironia.)
Perché sì gran novella
non recarmi tu stesso?
Il debitore è il regno.
TAMIRI
725
(Con ironia.)
Perché sì gran novella
non recarmi tu stesso? Io dal tuo labbro
più che da un foglio tuo l'avrei gradita.
AGENORE
Troppo mi parve ardita
quest'impresa, o regina.
TAMIRI
(Con risentimento.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 33
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
730
AGENORE
AGENORE
È ver, ma forse
515
l'idea del dover mio
in faccia a te… Bella regina, addio.
TAMIRI
È ver, ma forse
l'idea del dover mio
in faccia a te… Bella regina, addio.
l'idea del dover mio
in faccia a te… Bella regina, addio.
TAMIRI
Sentimi. Dove corri?
TAMIRI
Sentimi. Dove corri?
AGENORE
Sentimi. Dove corri?
AGENORE
A ricordarmi
che sei la mia sovrana.
Era men grande
che il cedermi ad Aminta.
AGENORE
È ver, ma forse
500
Z. 1608-1658
AGENORE
A ricordarmi
che sei la mia sovrana.
A ricordarmi
che sei la mia sovrana.
TAMIRI
735
(Con ironia.)
Sol tua mercé.
AGENORE
Ch'io d'esser teco eviti
chiede il rispetto mio.
TAMIRI
(Con isdegno.)
Tanto rispetto
è immaturo finor. Sarà più giusto
quando al tuo re la mano
porger m'avrai veduto.
AGENORE
740
TAMIRI
TAMIRI
Alle mie nozze io presente ti voglio.
AGENORE
TAMIRI
AGENORE
questo è l'ultimo addio.
(Con impeto.)
Che? Nol vedrai? Ti voglio
presente alle mie nozze.
Alle mie nozze io presente ti voglio.
Ah no, perdona:
Io nol vedrò.
AGENORE
Ah no, perdona:
Ah no, perdona:
questo è l'ultimo addio.
questo è l'ultimo addio.
TAMIRI
Senti. Ove vai?
AGENORE
Ove il ciel mi destina.
TAMIRI
(Con impeto.)
E ubbidisci così la tua regina?
AGENORE
745
Già senza me…
TAMIRI
No, senza te sarebbe
la mia sorte men bella.
AGENORE
E che pretendi?
TAMIRI
(Con ironia.)
Che mi vegga felice
il mio benefattore e si compiaccia
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Seite 34
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1659-1712
dell'opra sua.
AGENORE
750
TAMIRI
TAMIRI
(Che tirannia!) Deh, cangia,
Tamiri, per pietà…
TAMIRI
(Con impeto.)
Prieghi non odo
né scuse accetto.
520
Ubbidienza io voglio
da un suddito fedel.
505
AGENORE
Ubbidienza io voglio
da un suddito fedel.
Ubbidienza io voglio
da un suddito fedele.
AGENORE
(Oh dio!)
AGENORE
(Oh dio!)
TAMIRI
(Oh dio!)
TAMIRI
M'udisti?
AGENORE
TAMIRI
(Come sopra.)
M'udisti?
M'udisti?
AGENORE
Ubbidirò, crudele.
AGENORE
Ubbidirò, crudele.
Ubbidirò, crudele.
N° 11 Aria
TAMIRI
525
530
Se tu di me fai dono,
se vuoi che d'altri io sia,
perché la colpa è mia?
Perché son io crudel?
La mia dolcezza imìta.
L'abbandonata io sono,
e non t'insulto ardita
chiamandoti infedel.
(Parte.)
TAMIRI
510
515
Se tu di me fai dono,
se vuoi che d'altri sia,
perché la colpa è mia?
Perché son io crudel?
La mia dolcezza imìta.
L'abbandonata io sono,
e non t'insulto ardita
chiamandoti infedel.
(Parte.)
TAMIRI
755
760
Se tu di me fai dono,
se vuoi che d'altri io sia,
perché la colpa è mia?
Perché son io crudel?
La mia dolcezza imìta.
L'abbandonata io sono,
e non t'insulto ardita
chiamandoti infedel.
(Parte.)
SCENA X
SCENA X
SCENA VI
AGENORE solo.
AGENORE solo.
AGENORE solo.
Recitativo
AGENORE
535
Misero cor! Credevi
di aver tutte sofferte
le tirannie d'amore. Ah, non è vero:
ancor la più funesta,
misero core, a tollerar ti resta.
520
Misero cor! Credevi
di aver tutte sofferte
le tirannie d'amore. Ah, non è vero:
ancor la più funesta,
misero core, a tollerar ti resta.
765
Misero cor! Credevi
d'aver tutte sofferte
le tirannie d'amore. Ah, non è vero:
ancor la più funesta,
misero core, a tollerar ti resta.
N° 12 Aria
AGENORE
540
Sol può dir come si trova
un amante in questo stato
qualche amante sfortunato
che lo prova al par di me.
Un tormento è quel ch'io sento
più crudel d'ogni tormento,
è un tormento disperato
che soffribile non è.
(Parte.)
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
525
Sol può dir come si trova
un amante in questo stato
qualche amante sfortunato
che lo prova al par di me.
Un tormento è quel ch'io sento
più crudel d'ogni tormento,
è un tormento disperato
che soffribile non è.
(Parte.)
770
Sol può dir come si trova
un amante in questo stato
qualche amante sfortunato
che lo prova al par di me.
Un tormento è quel ch'io sento
più crudel d'ogni tormento,
è un tormento disperato
che soffribile non è.
(Parte.)
Seite 35
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Tempio di Ercole Tirio.
Tempio di Ercole Tirio.
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Z. 1713-1759
Parte dello spazio circondato dal gran portico del celebre tempio di Ercole
Tirio.
SCENA XI
SCENA XI
SCENA VII
Fra l'armonia strepitosa de' militari strumenti esce ALESSANDRO con seguito.
Poi TAMIRI, indi AGENORE.
Fra l'armonia strepitosa de' militari strumenti esce ALESSANDRO con seguito.
Poi TAMIRI, indi AGENORE.
Fra l'armonia strepitosa de' militari strumenti esce ALESSANDRO preceduto
da' capitani greci e seguito da' nobili di Sidone. Poi TAMIRI, indi AGENORE.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
N° 13 Aria
ALESSANDRO
Voi che fausti ognor donate
nuovi germi a' lauri miei,
secondate, amici dèi,
anche i moti del mio cor.
545
Voi che fausti ognor donate
nuovi germi a' lauri miei,
secondate, amici dèi,
anche i moti del mio cor.
530
Voi che fausti ognor donate
nuovi germi a' lauri miei,
secondate, amici dèi,
anche i moti del mio cor.
Sempre un astro luminoso
sia per voi la gloria mia,
purché sempre un astro sia
di benefico splendor.
775
780
Recitativo
ALESSANDRO
550
Olà, che più si tarda? Il sol tramonta:
perché il re non si vede?
Dov'è Tamiri?
TAMIRI
535
Olà, che più si tarda? Il sol tramonta:
perché il re non si vede?
Dov'è Tamiri?
TAMIRI
TAMIRI
È d'Alessandro al piede.
ALESSANDRO
È d'Alessandro al piede.
ALESSANDRO
Sei tu la principessa?
TAMIRI
785
È d'Alessandro al piede.
ALESSANDRO
Sei tu la principessa?
TAMIRI
Son io.
Sei tu la principessa?
TAMIRI
Son io.
AGENORE
Olà, che più si tarda? Il sol tramonta:
perché il re non si vede?
Dov'è Tamiri?
Son io.
AGENORE
Signor, non dubitarne: è dessa.
AGENORE
Signor, non dubitarne: è dessa.
Signor, non dubitarne: è dessa.
TAMIRI
790
Perdonare a' nemici
sanno gli eroi, ma sollevargli al trono
sanno sol gli Alessandri. Io dirti i moti,
signor, non so, che per te sento in petto;
vincitor ti rispetto, eroe t'onoro,
t'amo benefattor, nume t'adoro.
ALESSANDRO
795
È gran premio dell'opra
render superbo un trono
di sì amabil regina.
TAMIRI
Ancor nol sono.
ALESSANDRO
Ma sol manca un istante.
TAMIRI
555
Odi. Agenore amante
la mia grandezza all'amor suo prepone.
Se alla grandezza mia posporre io debba
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
TAMIRI
540
Odi. Agenore amante
la mia grandezza all'amor suo prepone.
Se alla grandezza mia posporre io debba
TAMIRI
800
Odi. Agenore amante
la mia grandezza all'amor suo prepone.
Se alla grandezza mia posporre io debba
Seite 36
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
un'anima sì fida,
esamini Alessandro e ne decida.
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
un'anima sì fida,
esamini Alessandro e ne decida.
Z. 1759-1809
un'anima sì fida,
esamini Alessandro e ne decida.
Quel che nel caso mio
Alessandro faria far voglio anch'io.
ALESSANDRO
805
(Ad Agenore.)
E tu sapesti amando…
AGENORE
Odila, e vedi
se usurpar dessi al trono
un'anima sì bella.
ALESSANDRO
(A Tamiri.)
E tu sì grata
dunque ti senti a lui…
TAMIRI
L'ascolta, e dimmi
810
se merita un gastigo
tanta virtù.
AGENORE
Ma, principessa, or ora
lieta pur mi paresti
del nuziale invito.
TAMIRI
No, ma tu mi credesti
più ambiziosa che amante: io t'ho punito.
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Dèi! Qual virtù! Qual fede!
ALESSANDRO
Dèi! Qual virtù! Qual fede!
815
Dèi, qual virtù, qual fede!
SCENA XII
SCENA XII
SCENA VIII
ELISA e detti.
ELISA e detti.
ELISA e detti.
ELISA
ELISA
ELISA
Ah giustizia, signor, pietà, mercede!
ALESSANDRO
560
Ah giustizia, signor, pietà, mercede!
ALESSANDRO
Chi sei? Che brami?
ELISA
545
ALESSANDRO
ELISA
ALESSANDRO
820
ELISA
Contro Alessandro istesso.
ALESSANDRO
Egli m'invola
ogni mia pace, ogni mio ben: d'affanno
ei vuol vedermi estinta.
D'Aminta io vivo: ei mi rapisce Aminta.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Contro chi mai?
ELISA
Contro Alessandro istesso.
ALESSANDRO
Che ti fece Alessandro?
ELISA
Io sono Elisa. Imploro
d'Alessandro il soccorso
a pro d'un core ingiustamente oppresso.
ALESSANDRO
Contro chi mai?
ELISA
Chi sei? Che brami?
Io sono Elisa. Imploro
d'Alessandro il soccorso
a pro d'un core ingiustamente oppresso.
Contro chi mai?
565
ALESSANDRO
Chi sei? Che brami?
ELISA
Io sono Elisa. Imploro
d'Alessandro il soccorso
a pro d'un core ingiustamente oppresso.
Ah giustizia, signor, pietà, mercede!
Che ti fece Alessandro?
ELISA
550
Egli m'invola
ogni mia pace, ogni mio ben: d'affanno
ei vuol vedermi estinta.
D'Aminta io vivo: ei mi rapisce Aminta.
Contro Alessandro istesso.
ALESSANDRO
Che ti fece Alessandro?
ELISA
Egli m'invola
ogni mia pace, ogni mio ben: d'affanno
ei vuol vedermi estinta.
D'Aminta io vivo: ei mi rapisce Aminta.
Seite 37
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
ALESSANDRO
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Aminta! E qual ragione
hai tu sopra di lui?
ELISA
570
Aminta! E qual ragione
hai tu sopra di lui?
ELISA
Qual? Da bambina
ebbi il suo core in dono.
555
825
ALESSANDRO
Colui che il cor ti diè, ninfa gentile,
era Aminta, il pastore: a te giammai
Abdolonimo, il re, non diede il core.
Aminta! E qual ragione
hai tu sopra di lui?
ELISA
Qual? Da bambina
ebbi il suo core in dono.
830
ALESSANDRO
Qual? Da bambina
ebbi il suo core in dono e sino ad ora
sempre quel core ho posseduto in pace.
È un ingiusto, è un rapace
chi ne dispon s'io non lo cedo: ed io
la vita cederò, non l'idol mio.
ALESSANDRO
Colui che il cor ti diè, ninfa gentile,
era Aminta, il pastore: a te giammai
Abdolonimo, il re, non diede il core.
Colui che il cor ti diè, ninfa gentile,
era Aminta, il pastore: a te giammai
Abdolonimo, il re, non diede il core.
SCENA XIII
SCENA XIII
SCENA ULTIMA
AMINTA in abito pastorale seguito da alcuni che portano sopra due bacili le
vesti reali, e detti.
AMINTA in abito pastorale seguito da alcuni che portano sopra due bacili le
vesti reali, e detti.
AMINTA in abito pastorale seguito da pastorelli che portano sopra due bacili
le vesti reali, e detti.
AMINTA
AMINTA
AMINTA
Signore, io sono Aminta e son pastore.
ALESSANDRO
575
Signore, io sono Aminta e son pastore.
ALESSANDRO
Come!
560
AMINTA
ALESSANDRO
580
AMINTA
ALESSANDRO
AMINTA
AGENORE
(Si depongono i bacili a' piedi di Alessandro.)
Le regie spoglie
ecco al tuo piè: con le mie lane intorno
alla mia greggia, alla mia pace io torno.
E Tamiri non è…
565
Abbiasi il regno
chi ha di regnar talento:
purch'Elisa mi resti, io son contento.
E Tamiri non è…
AMINTA
Tamiri è degna
del cor d'un re, ma non è degna Elisa
ch'io le manchi di fé.
Abbiasi il regno
chi ha di regnar talento:
purch'Elisa mi resti, io son contento.
AGENORE
Che ascolto!
840
845
Che ascolto?
ALESSANDRO
Ove son io!
ELISA
Sì generosi amanti
non divida Alessandro. Eccoti, Aminta,
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
ALESSANDRO
Ove son io!
ELISA
Agenore, io tel dissi: Aminta è mio.
ALESSANDRO
Tamiri è degna
del cor d'un re, ma non è degna Elisa
ch'io le manchi di fé. Pastor mi scelse,
re non deggio lasciarla. Elisa e trono
giacché non vanno insieme,
abbiasi il regno
chi ha di regnar talento:
purché Elisa mi resti, io son contento.
Ché un fido pastorello,
signor, sia con tua pace,
più che un re senza fede esser mi piace.
AGENORE
Che ascolto!
ALESSANDRO
585
Come!
ALESSANDRO
Tamiri è degna
del cor d'un re, ma non è degna Elisa
ch'io le manchi di fé.
Signore, io sono Aminta e son pastore.
ALESSANDRO
(Si depongono i bacili a' piedi d'Alessandro.)
Le regie spoglie
ecco al tuo piè: con le mie lane intorno
alla mia greggia, alla mia pace io torno.
E Tamiri non è…
AMINTA
835
Come!
AMINTA
(Si depongono i bacili a' piedi d'Alessandro.)
Le regie spoglie
ecco al tuo piè: con le mie lane intorno
alla mia greggia, alla mia pace io torno.
Agenore, io tel dissi: Aminta è mio.
ALESSANDRO
570
Z. 1809-1862
Sì generosi amanti
non divida Alessandro. Eccoti, Aminta,
Ove son io?
ELISA
850
Agenore, io tel dissi: Aminta è mio.
ALESSANDRO
855
Oh dèi! Quando felici
tutti io render pretendo,
miseri ad onta mia tutti io vi rendo!
Ah, non sia ver!
Sì generosi amanti
non divida Alessandro. Eccoti, Aminta,
Seite 38
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
590
la bella Elisa. Ecco, Tamiri, il tuo
Agenore fedel.
(Ad Aminta ed Elisa.)
Voi di Sidone
or sarete i regnanti,
(Ad Agenore e Tamiri.)
e voi soggetti
non resterete. A fabbricarvi il trono
la mia fortuna impegno,
ed a tanta virtù non manca un regno.
ELISA, AMINTA, TAMIRI, AGENORE
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
575
la bella Elisa. Ecco, Tamiri, il tuo
Agenore fedel.
(Ad Aminta ed Elisa.)
Voi di Sidone
or sarete i regnanti,
(Ad Agenore e Tamiri.)
e voi soggetti
non resterete. A fabbricarvi il trono
la mia fortuna impegno,
ed a tanta virtù non manca un regno.
ELISA, AMINTA, TAMIRI, AGENORE
Oh grande!
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
860
Z. 1863-1913
la bella Elisa. Ecco, Tamiri, il tuo
Agenore fedel.
(Ad Aminta ed Elisa.)
Voi di Sidone
or sarete i regnanti,
(Ad Agenore e Tamiri.)
e voi soggetti
non resterete. A fabbricarvi il trono
la mia fortuna impegno,
ed a tanta virtù non manca un regno.
TAMIRI, AGENORE
Oh grande!
Oh grande!
AMINTA, ELISA
Oh giusto!
Oh giusto!
ALESSANDRO
ALESSANDRO
Ah, vegga alfin Sidone
ALESSANDRO
Ah, vegga alfin Sidone
coronato il suo re!
Ah, vegga alfin Sidone
coronato il suo re!
AMINTA
coronato il suo re!
AMINTA
AMINTA
Ma in queste spoglie…
ALESSANDRO
595
Oh giusto!
In queste spoglie a caso
qui non ti guida il cielo. Il ciel predice
del tuo regno felice
tutto per questa via forse il tenore.
Bella sorte d'un regno è il re pastore.
N° 14 Coro
Ma in queste spoglie…
ALESSANDRO
580
In queste spoglie a caso
qui non ti guida il cielo. Il ciel predice
del tuo regno felice
tutto per questa via forse il tenore.
Bella sorte di un regno è il RE PASTORE.
Coro
Ma in queste spoglie…
ALESSANDRO
865
Coro
870
TUTTI
600
Viva l'invitto duce,
viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
Con fortunati auspici
in questi dì più belle
splendino in ciel le stelle,
rida più lieto amor.
TUTTI
585
Viva l'invitto duce,
viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
ELISA E AMINTA
590
Con fortunati auspici
in questi dì più belle
splendino in ciel le stelle,
rida più lieto amor.
TUTTI
Viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
ELISA
610
Dalla selva e dall'ovile
porti al soglio Aminta il piè,
ma per noi non cangi stile:
sia pastore il nostro re.
TUTTI
ELISA E AMINTA
605
In queste spoglie a caso
qui non ti guida il cielo. Il ciel predice
del tuo regno felice
tutto per questa via forse il tenore.
Bella sorte d'un regno è il re pastore.
Viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
ELISA
Nell'adorarti ognora
qual sia un felice amore,
caro, il mio cor saprà.
AMINTA
595
Nell'adorarti ognora
qual sia un felice amore,
caro, il mio cor saprà.
AMINTA
Se quel tuo cor m'adora,
cara, più dolce ardore,
no, che l'amor non dà.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
Se quel tuo cor m'adora,
cara, più dolce ardor,
no, che l'amor non dà.
Seite 39
Il re pastore, KV 208
Kritische Edition des vertonten Textes (61)
Kritische Edition des Libretto München 1774 (67)
ALESSANDRO
ALESSANDRO
615
Questo è per me contento.
AGENORE
600
AMINTA, TAMIRI, ELISA, AGENORE
Questo è per me contento.
Gioia ne provo al cor.
ELISA, AMINTA, TAMIRI, AGENORE
No, che ad amore un cor
resistere non sa.
ELISA
No, che ad amore un cor
resistere non sa.
ELISA
Vaghe luci, mio tesoro.
AMINTA
Vaghe luci, mio tesoro.
AMINTA
Cari accenti del mio bene.
a due
605
Cari accenti del mio bene.
a due
Nel mirarti mi conviene
dolcemente sospirar.
ALESSANDRO, TAMIRI
Nel mirarti mi conviene
dolcemente sospirar.
ALESSANDRO, TAMIRI
Alme liete, alme care,
sì godete nell'amar.
TUTTI
625
Z. 1914-1936
AGENORE
Gioia ne provo al cor.
620
Kritische Edition der Libretto-Vorlage Turin 1757 (77)
Alme liete, alme care,
sì godete nell'amar.
TUTTI
Viva l'invitto duce,
viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
Fine del dramma.
Im Auftrag der Stiftung Mozarteum Salzburg
ediert von Iacopo Cividini und Adriana De Feo (Fassung 2012-09-20 13.48)
610
Viva l'invitto duce,
viva del cielo il dono
più caro al nostro cor.
Fine del dramma.
Il ballo intitolato "La ninfa spergiura protetta dall'amore" è d'invenzione del
signor Trancard, maestro di ballo e primo ballerino al servizio di Sua Altezza
Serenissima Elettorale di Baviera.
Fine.
Seite 40
Scarica

PDF - Digitalen Mozart-Edition