GIUGNO, TEMPO
DI
FESTA PATRONALE
E
PROFESSIONE
DI
FEDE
PIACERE, SONO ALEXANDRINA
LA SANTA SCONOSCIUTA
di Aurora
Domenica 26 giugno, alla S. Messa solenne delle ore 11, in
onore di San Pietro, nostro patrono, Alessandro C., Silvia,
Francesco B., Maddalena, Emanuele, Martina, Alessandro
M., Aurora, Simone, Francesco D. e Michele, hanno fatto la
loro Solenne Professione di Fede.
Abbiamo pronunciato ad alta voce e davanti a tutta la comunità il nostro Credo, cioè abbiamo dichiarato la nostra
fede in Dio Padre, nel Figlio, nello Spirito Santo e nella
Chiesa e abbiamo preso l’impegno di vivere secondo
l’insegnamento di Gesù e di annunciare e testimoniare a
tutti l’amore di Dio.
Durante la cerimonia, abbiamo ricevuto in dono un libretto
sulla vita di un Santo o di una Santa, diverso per ciascuno di
noi, perché leggendone la storia possiamo seguirli sul cammino di santità.
una terribile e dolorosissima paralisi le articolazioni persero progressivamente la capacità di movimento finchè rimase immobilizzata a letto per trent’anni, fino alla morte.
All’inizio chiedeva al Signore, attraverso la Madonna, la
grazia della guarigione. Ma non appena capì che la sofferenza era il progetto che Dio aveva su di lei non esitò a realizzarlo.
Alexandrina iniziò a sentire la sua voce e a vederlo: “Amare,
soffrire, riparare”, fu il programma che le dette Gesù. Da
allora offrì le sue sofferenze in riparazione dei peccati,
insieme a quelle di Gesù Crocifisso.
Un giorno pensò: “Gesù tu sei prigioniero nel tabernacolo ed
io nel mio letto per la tua volontà. Ci faremo compagnia.”
Egli volle far provare alla ragazza lo stesso dolore che Lui
provò durante la crocifissione, perciò ogni venerdì dalle 12
alle 15 circa, le ore della Passione di Cristo, Alexandrina
soffriva, si sentiva come trafiggere e in silenzio sopportava
il dolore perché amava Dio e la sua medicina era Gesù.
Il parroco di San Zeno, che presiedeva la celebrazione,
consegnando il libretto faceva un breve commento sulla vita Quando morì, il 13 ottobre 1955, esclamò:” Sono felice perché vado in cielo!”
del Santo per augurare a chi riceveva il testo di poterne
imitare l’esempio.
Ma quando è arrivato il mio turno don Giancarlo non ha saputo dire niente, perché la Santa del mio libretto, Alexandrina Maria da Costa, non la conosceva nessuno!
Perciò, subito fuori dalla chiesa, ho ricevuto il compito dal
nostro direttore irresponsabile di scrivere qualcosa su questa Santa e lo faccio ben volentieri visto che ho finito gli
esami
e non ho niente da fare!
Alexandrina è nata a Balasar, in Portogallo, nel 1904; si è
ammalata una prima volta molto giovane, e poi in maniera
molto grave e definitiva a 14 anni. E’ stato proprio grazie
alla malattia e alla sofferenza che si è avvicinata a Dio. Per
ANNO II - NUMERO 3 - Settimanale esce quando vuole
TERZA
PUNTATA DELLA RUBRICA CHE CI RIPORTA INDIETRO NEL TEMPO
A CHE GIOCO GIOCHIAMO?
di tutti i ragazzi della mattina
in casa studiava. Ma Tina non aveva tanto tempo per giocare
e i giovani reporter sono rimasti dispiaciuti che non abbia
L’oratorio estivo ha superato il giro di boa e si sta avvicinando il tempo in cui i nonni non dovranno più subire i nostri potuto giocare di più: “ Se avessimo avuto poco tempo per
assalti rumorosi. Ma c’è chi sta già organizzando di tornare giocare avremmo detto uffa o avremmo pianto” hanno riconosciuto con sincerità.
durante l’inverno a far loro visita.
Per questa terza settimana il tema del laboratorio scientifico era l’aria e dopo aver sperimentato con candele, acqua
e palloncini le proprietà di questa sostanza vitale, ci siamo
dedicati alle interviste sui giochi e giocattoli.
Giorgio, l’unico nonno della Leoni, è stato intervistato dal
gruppo di Arianna, Beatrice, Lorenzo, Alessandro, Diego,
Giulia e Edoardo. Non ricorda tanti giocattoli, solo la spada
e il pallone. I giocattoli erano per lo più di legno costruiti
dai bambini stessi. Si giocava soprattutto all’aperto, in cortile, con gli amici e se pioveva si era costretti a stare in
casa. Il gioco preferito per il pomeriggio con gli amici era il
pallone. I nostri giornalisti in erba così commentano
l’intervista con Giorgio:” Tanto tempo fa non c’erano tutti i
giochi che ci sono adesso; però il pallone resta il preferito
anche dei bambini di oggi.”
Anche per Rita il giocattolo più usato era la bambola, ma in
realtà non c’era molta scelta. Era fatta di ceramica, comprata all’emporio. Il luogo dei giochi era il cortile, dove giocava con gli amici e con la sorella. Di tutti i giochi il preferito restava giocare con le bambole. Da questa intervista i
nostri inviati hanno capito che i tempi di Rita non erano assolutamente come oggi e che non c’erano molti negozi come
adesso.
Anche Gina aveva le bambole di pezza comprate in città,
mentre Silvia da piccola non aveva giocattoli.
Concludiamo con l’intervista a Marisa che, oltre alle bambole, amava giocare a nascondino. Le sue bambole erano di
stoffa cucite dalla mamma. Con il brutto tempo non si giocava ma si doveva stare in casa. Quando era bello giocava in
cortile con i suoi fratelli oppure andava a spasso. Il gruppo
Tra le signore invece il giocattolo più gettonato era la bam- incaricato di intervistare Marisa ha concluso che giocava
con le bambole perché non aveva altri giocattoli, ma si dibola. Lina ne aveva una con la faccia di porcellana, che era
vertiva insieme con i suoi fratelli.
anche il suo giocattolo preferito. Giocava con le amiche a
saltare la corda. I giocattoli erano fatti con materiale semplice, legno, ceramica oppure ferro come le trottole. In
inverno Lina giocava in casa mentre d’estate in cortile oppure con il tempo bello andava a giocare in oratorio. Quando il
tempo era brutto invece rimaneva in casa ad aiutare. I ragazzi che l’hanno intervistata la descrivono così:”La nonna
Lina è molto simpatica, divertente, le piace stare con i bambini e giocare con loro.”
Anche Luigia aveva una bambola e poi dei cavallini di legno.
Naturalmente era la bambola il giocattolo preferito. Erano
comprate al mercato ed erano per lo più di stoffa. Luigia
giocava di più in giardino e con gli amici. Quando pioveva
giocava a mettere a letto la bambola, invece con il bel tempo giocava a nascondino. Il suo gioco preferito era fare la
mamma della bambola, proprio come una vera mamma: la
portava a fare la passeggiata, la metteva a letto, le dava la
pappa. William scrive al termine dell’intervista:”Era un tempo più da poveri che da ricchi.”
Tina ricorda qualche palla e l’immancabile bambola. I suoi
giochi preferiti erano la corda per saltare e la palla:”Era
bello giocare alla corda e mi divertivo”, ci ha detto. Anche
lei giocava in cortile, con le amiche. Quando era costretta
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LA TERZA SETTIMANA
DELL’ORATORIO
ESTIVO
ALL’INSEGNA DI
DUE SANTI PATRONI
LA FESTA PATRONALE
E IL CO – PATRONO DELLA DIOCESI
di Marta M.
di Giulia P.
La festa patronale di San Pietro si è aperta venerdì con la
Lucciolata. Veramente noi eravamo già in clima di festa da
mercoledì perché avevamo addobbato l’oratorio con i festoni colorati.
Nelle preghiere e nelle riflessioni di
questa settimana ci ha accompagnato
San Carlo, uno dei vescovi più importanti e più amati , tanto che insieme a
Sant’Ambrogio è il patrono della nostra
diocesi .
La Lucciolata è una camminata serale per tutto il paese con
i braccialetti fosforescenti - gli starlight - che punteggiano
con tanti colori le strade e i sentieri di Sartirana. Dopo i
E’ vissuto nel 1500 ed è stato proclaquattro chilometri del percorso eravamo stanchissimi, ma
mato Santo nel 1610: in occasione del
per fortuna c’era il risotto che ci ha risollevato da tutti i
Quattrocentesimo anniversario della
nostri problemi.
sua canonizzazione, la FOM, Federazione degli Oratori Milanesi, ha scelto proprio la sua figura come testimone del
Il giorno dopo, sabato, ci siamo ritrovati per la Messa sul
cammino di santità tema dello scorso anno oratoriano con lo
lago, celebrata da Padre Paolo e Don Pietro, due sacerdoti
che portano il nome dei due apostoli ricordati il 29 giugno. slogan “Anche tu Così”.
Nel periodo in cui fu arcivescovo di Milano ci fu una terribile epidemia di peste; San
Carlo non ne ebbe paura e
La sera della domenica è stata dedicata al concerto di band
pur potendo, non scappò dalla
giovanili al karaoke. Noi ci siamo divertiti tantissimo.
città come fecero i notabili e
Lunedì come da tradizione i fuochi artificiali: alle 22.45
i ricchi. Anzi, fece molto per
eravamo già seduti nel campo da calcio ad aspettarli. Erano le persone colpite dalla pebellissimi, molto colorati e di varie forme.
ste. Anche Alessandro Manzoni lo ricorda nel suo capolavoro, I Promessi Sposi.
Martedì, poi, abbiamo assistito allo spettacolo in dialetto:
le mie amiche ed io non abbiamo capito niente di quello che Qui da noi, sulla strada che va verso Cassina e Imbersago,
dicevano anche se ci sembrava molto divertente.
vicino al lago di San Rocco, c’è una colonna con una croce in
Finita la Messa ci siamo ritrovati tutti all’oratorio dove ci
aspettavano i giochi per i bambini, cantanti e ballerini per i
più grandi.
cima, eretta proprio in occasione della peste: Don Adriano
durante la Messa del mercoledì ha invitato i ragazzi più
grandi che studiano il latino ad andare a tradurre
l’iscrizione che si trova ai piedi di questa colonna.
Si ricorda San Carlo come un Santo che passava molto del
suo tempo davanti al crocifisso a pregare e a cercare di
comprendere il suo mistero. Durante la peste fece una processione con il crocifisso per implorare l’aiuto di Gesù e la
cessazione dell’epidemia: il crocefisso, detto appunto di
San Carlo, è esposto in Duomo e tutt’ora molte persone vi
sostano in preghiera.
ANNO II - NUMERO 3- Settimanale esce quando vuole
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Una volta risolto il cruciverba, le lettere
nelle caselle colorate prese nell’ordine ti
daranno la parola chiave di quest’estate
CRUCIESTATE
2011
GITA ALLA MINITALIA
di Valentina
Orizzontali
Per andare alla Minitalia ci siamo dovuti svegliare
alle 7.30 per poter partire con due pullman un’ora
dopo.
Quando siamo arrivati ci siamo divisi in gruppi per
classi e Fabio è andato a prendere i biglietti.
Finalmente siamo potuti entrare a gustarci tante
attrazioni: il veliero, il calcinculo,le rapide, le canoe...Poi quando era ora di pranzo ci siamo ritrovati di
nuovo tutti insieme su un piccolo prato.
1.
lo si tiene in musica
6.
ciascuno sceglie quello del mercoledì mattina
8.
si fanno dopo la preghiera
10.
la camminata serale che ha aperto la festa di San Pietro
11.
lo sono i ragazzi più grandi
Verticali
2.
lo è don Adriano
3.
il nostro è dedicato a San Giovanni Bosco
4.
un rintocco di campana
Dopo mangiato abbiamo di nuovo preso d’assalto le
altre attrazioni che ci mancavano, come le tazze.
5.
l'appuntamento che apre l'oratorio
Purtroppo l’ora del ritrovo vicino all’entrata è arrivata troppo in fretta e alle 17 siamo ripartiti.
7.
il nome del nostro parroco
9.
si fanno durante la festa patronale di San Pietro
LE PAROLE DELL’ORATORIO ESTIVO 2011
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ALTALENA
BATTIBALENO
BRACCIALETTI
CAPITANO
CUCINA
ESTATE
GELATO
GENERALE
GHIACCIOLO
GIOCHI
GRANITA
INFINITO
di Aurora, ,Rivaya,
Sofia e Sofia
MARIA
PANZA
PENDOLO
POMPIERE
SALAME
SCIVOLO
STAFFETTA
TAZZA
TIMER
TEMPO DI BARZE
di Marta,Sofia, Alice
- Un uomo si tuffa in
una tazza di caffè.
Sbang. C’era il cucchiaino.
Qual è il colmo per un
sindaco?
Essere un
tipo fuori dal
comune!
Un maiale cade dalla
finestra. Speck.
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NotizieinunBattibaleno NR. 3 - Parrocchia di Sartirana Br.