SULL'AMICIZIA
E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Route Val Codera 2011
Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né
abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è
amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
E il meglio di voi sia per l'amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.
- Clan Sand Creek Genova 50 -
Frase del giorno:
Le Aquile Randagie:
Si facevano chiamare Aquile randagie i ragazzi del gruppo di scout di Milano e Monza che svolgeva
attività giovanili clandestine durante il periodo del fascismo. Una legge (la n. 5 del 9 gennaio 1927),
una delle cosiddette Leggi Fascistissime, aveva decretato infatti lo scioglimento dei Reparti Scout
nei centri inferiori a 20.000 abitanti, e l'obbligo di inserire l'acronimo ONB (Opera Nazionale Balilla) nelle insegne dei rimanenti. Papa Pio XI fu costretto a dichiarare sciolto
lo scautismo il 24 gennaio dello stesso anno. Il 9 aprile 1928 lo scautismo fu dichiarato soppresso
dal Consiglio dei ministri.
Anche il gruppo scout Milano II e il gruppo scout Milano VI deposero ufficialmente le proprie insegne fiamma. Ma alcuni di essi si rifiutarono di cessare ogni attività. Usando anche messaggi in codice e cifrati per non venire scoperti, quei ragazzi continuarono a ritrovarsi, tenendo anche regolari
campi scout d'estate, tra l'altro in Val Codera (provincia di Sondrio), e svolgendo regolari attività
scout. Li guidavano, fra gli altri,Andrea Ghetti, del gruppo Milano 11, detto Baden, e Giulio Cesare
Uccellini, capo del Milano 2, che prenderà il nome di Kelly durante laresistenza. Ebbe anche il soprannome di Bad Boy, affibbiatogli da J.S. Wilson, all'epoca direttore del Bureau Mondiale dello
Scautismo.
Con la fine del fascismo anche i componenti delle Aquile Randagie hanno contribuito a rifondare
l'Associazione Scouts Cattolici Italianiportando il proprio contributo di fedeltà (l'ASCI confluì poi
nell'AGESCI).
Altri gruppi scout clandestini sono rimasti attivi in Italia negli anni del fascismo (uno di essi si riuniva addirittura a Palazzo Venezia, lo stesso dal cui balcone il Duce si affacciava per i suoi discorsi), ma le loro vicende non hanno avuto una così grande risonanza successiva.
“…del resto alla fine di un viaggio c'e' sempre un viaggio da ricominciare…”
-
F. De Gregori “Viaggi e Miraggi”
-
SCRIVI A TUTTI QUALCOSA NELL’APPOSITO SPAZIO
SPAZIO
LIBERO DI E-
SPRIMERSI…
aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei
tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.” (Rita Atria, testimone in un processo di mafia)

“Autenticità e sincerità sono intimamente collegate anche se, propriamente, non
sono la stessa cosa. Se, per esempio, una persona crede di essere generosa e si
descrive come tale, è sincera anche se è avara; le sue parole sono in accordo con
ciò che lei pensa di se stessa, anche se ha un'opinione erronea di sé. L'autenticità
invece suppone una conoscenza vera di se stessi ed una presentazione di sé agli
altri priva di finzione. […] La persona che sceglie di essere autentica ha superato
il desiderio di mentire […] si presenta, non si rappresenta” (Don Giuseppe Colombero – Dalle Parole al Dialogo)
E tu?
Cosa significa per te essere autentico? Cosa significa sincerità?
La Val Codera:
« La Val Codera è straordinaria fin dal suo inizio. Quando pensi ad una valle alpina
la immagini stretta o larga, rocciosa o verde; la immagini comunque "che si apre"
alla vista dal suo inizio. Questa no; al contrario di tutte le altre, non la vedi! »
Storia:
La Val Codera è un piccolo lembo di alpi che è sempre stato abitato: nel 1933 risiedevano ancora in tutta la valle circa 500 persone. Nel dopoguerra, però, si ebbe
un’accelerazione del fenomeno di spopolamento, comune a tante località alpine, qui accentuato dalla mancanza di un adeguato collegamento con il fondovalle, più volte invano
richiesto per evitare l’abbandono totale. Tra le istituzioni tradizionali ancora in uso
vanno segnalate le quattro processioni annuali che si svolgono a Codera nei giorni di S.
Marco, S. Giovanni Battista, Assunzione di Maria e S. Rocco, quando le sacre effigie
vengono trasportate per le vie del paese dai confratelli dalla tunica scarlatta.
La Natura:
Non è vero che la val Codera sia malfatta, la val Codera è diversa da ogni altra valle, la Val
Codera è unica. Nascosta ed isolata come è, non è stata luogo di grandi fatti storici o di
cronaca se non locale; ma per caso o per curiosità più di un illustre ne ha parlato, ad esempio
Martedì 16/08/2011
Leonardo da Vinci. In un piccolo passaggio del CodexAtlanticus scrive della "val Ciavena" che
"ha montagne sterili ed altissime, con grandi scogli (come il nostro Doss) e non ci si può
montare se non a quattro piedi". E quanto ad animali dice che è popolata da "stambuche,
daini, camozze (camosci) e perfino orsi terribi
Percorso:
Dai Bagni del Masino prenderemo la corriera (9:20/12:50/17:05) che ci porterà alla stazione di
Morbegno (10:25/13:55/17:55) e, prendendo il treno da lì (11:58/13:58/17:58), arriveremo a Milano Centrale (13:40/15:40/19:40) e, da Milano (14:05/16:05/20:10), infine a Genova Principe
(15:42/17:42/21:42). Costo viaggio: 25 euro circa. Durata viaggio: 4 h circa.
.
Mercoledì 10/08/2011
Percorso:
Partenza da Genova Principe per Milano Centrale alle 08:19, arrivo previsto per le 09:55. Partenza da Milano Centrale per Colico alle ore 10:20, arrivo previsto per le 11:47. Partenza da Colico
per Verceia alle 12:02, arrivo previsto per le 12:11. Costo viaggio: 25 euro circa. Durata totale
viaggio: 4 h circa.
Dopo il lungo viaggio in treno, dalla stazione di Verceia (200 mt) ci addentreremo nella tranquilla
e selvaggia Valle dei Ratti puntando verso il bivio che l’indomani ci permetterà di entrare
all’interno della Val Codera. Il percorso prevede una strada asfaltata in salita, a tornanti nella
prima parte (salita Vico), che ci condurrà dapprima a Piazzo (600 mt) e poi ad una Cappella degli
Alpini di Verceia (820 mt), dove pernotteremo. Durata totale percorso: 2 h. Dislivello totale: 220
mt. Acqua disponibile all’arrivo.
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Mi sento autentico quando riesco a riconoscere di avere bisogno di aiuto.
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Sono sincero quando dico ciò che penso.

Mi sento autentica quando riesco a non farmi condizionare dai miei limiti e ad essere quella che so di poter essere.

Sono sincero quando gli altri hanno ragione e lo ammetto.

Sono autentica quando non indosso maschere anche se ho qualcosa da perdere.

Nell'essere sincera mi conosco meglio, capisco meglio chi sono; a volte prima di
esprimere la mia verità non la conosco bene nemmeno io, quando la metto in parole
è più chiara anche a me.
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Sono sincero quando non ho paura delle mie emozioni.
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Per me la sincerità è guardarsi negli occhi

La sincerità per me è aprire il cuore.
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“Libertà non è fare ciò che si vuole ma fare ciò che si deve”: frase difficile, che
non ho capito per un sacco di tempo. Vincere sulle proprie pulsioni, su ciò che è
pulsione incontrollata e non voluta. Quando mi capita di dire “Ecco, in questo momento sono proprio la persona che vorrei essere” ho una forte sensazione di serenità. Spesso passa in fretta, è un equilibrio molto precario, però in quei momenti sono come devo essere, sono a mio agio nei miei panni. In definitiva autenticità
è per me la capacità di ascoltare la mia coscienza. La coscienza è quella parte di
me che mi ha a cuore. Che mi dice cosa “devo” fare affinché io diventi una persona migliore. Sono autentico, libero, vero quando ascolto me stesso; non quando
faccio ciò che voglio. Non quando ascolto le pulsioni; perché spesso queste non
arrivano da me, ma più facilmente da messaggi esterni. Ciò che si “deve” non è un
imposizione altrui, è solo ciò che io penso per me stesso.
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Sono autentica quando riconosco le mie emozioni e l'effetto che hanno sulle scelte che sto facendo, perché ce l'hanno sempre: qualsiasi cosa io faccia è guidata
dalle mie emozioni del momento, oltre che dalle mie scelte, e se non me ne rendo
conto rischio che siano preponderanti. Si tratta di distinguere tra quello che voglio fare (quindi le mie scelte) e quello che ho voglia di fare. Certo è che devo
avere le idee sufficientemente chiare su quello che voglio, devo aver fatto qualche scelta. Quando ci riesco, spesso mi trovo a realizzare cose che non immaginavo di poter fare, ad avere idee che mi piacciono davvero, e sono felice. Credo che
lo Spirito Santo sia esattamente questa forza che mi aiuta ad essere quello che
posso diventare.
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“Non ho paura delle parole dei violenti ma del silenzio degli onesti.” (Martin Luther King)
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“Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo
Frase del giorno:
l sole tramonta comunque, sia sul giorno migliore sia sul giorno peggiore.
Jeffery Deaver, Il giardino delle belve
Cosa ti ha colpito oggi?
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Andava in giro per Casale in jeans, di tanto in tanto fumava anche il suo sigaro preferito,
nessuna maschera per Don Peppino, solo autenticità, condita dalla paure e dalle incertezze comuni a tutti gli esseri umani.
Il clima si fa ben presto teso, il “prete anticamorra”, come veniva chiamato dai giornali ,
è in prima linea sul fronte dell’antimafia, scuote le coscienze, organizza manifestazioni,
gira per le scuole, rilascia interviste. Scritto, parola e testimonianza sono le armi che
utilizza per combattere.
Nel 1991 decide insieme ai parroci del territorio di Casal di Principe di diffondere
l’ormai celebre documento “Per amore del mio popolo non tacerò”, una condanna senza
termini nei confronti dei camorristi.
Preghiera:
“Aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso”
Ripeteva sempre: “Non c’è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di fare delle scelte, di sostenere la verità”.
Don Diana è spiato, controllato, guardato a vista dagli uomini del clan. È il 19 marzo, il
giorno del suo onomastico. Un uomo si reca dritto verso la sacrestia, si avvicina a Don
Peppe con in mano una pistola, e gli spara 5 colpi. Muore all'istante.
Nel corso degli anni, a più riprese, si è cercato di infangare il suo nome. Appena muori in
terra di camorra, l'innocenza è un'ipotesi lontana, l'ultima possibile. Sei colpevole sino a
prova contraria.
“Don Diana era un camorrista” titolò il Corriere di Caserta. Pochi giorni dopo un altro titolo: “Don Diana a letto con due donne”. Il messaggio era chiaro: nessuno è veramente
schierato contro il sistema. Chi lo fa ha sempre un interesse personale, una bega, una
questione privata avvolta nello stesso lerciume.
Eppure dalle carte del processo è tutto chiaro, come anche dalla sentenza della Corte di
Cassazione. I fatti e la vita di don Peppe parlano da soli. Senza fraintendimenti.
Canto: “Il pescatore” (F. De Andrè)
RE
LA RE
All’ombra dell’ultimo sole,
SOL
RE
s’era assopito un pescatore
SOL
LA
RE
e aveva un solco lungo il viso,
SOL
RE
LA
RE
come una specie di sorriso
Riflessione di Andrea e Laura:
Abbiamo chiesto a un po' di persone cosa significa per loro essere sinceri o autentici, e
abbiamo inserito anche le nostre idee (chissà se indovinate quali sono...).
Questo è quello che ne è uscito:

Per me sincerità è non mentire, nemmeno a se stessi.

E' non “bossarsela”, nei propri difetti e nei propri pregi. La parte più difficile di
questo, spesso, è proprio non nascondere i propri pregi, perché sennò ci viene
chiesto di fare di più.

Sono sincera quando lascio da parte le ipocrisie ed esprimo davvero me stessa.
Venne alla spiaggia un assassino,
gli occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura,
eran gli specchi di un’avventura.
SOL
RE
Laralalla la la la la
LA
RE
laralallalla la la la
SOL LA RE
Preghiera:
… SINCERI E AUTENTICI
laralalla la la la la
SOL RE
LA RE
Canto. “la predica della perfetta letizia” (A. Branduardi)
laralalla la la la la
Era il tempo dell’Inverno ormai
e Francesco Perugia lasciò
con Leone camminava
ed un vento freddo li gelava.
E Francesco nel silenzio
alle spalle di Leone chiamò:
“Può essere santa la tua vita,
sappi che non è la letizia,
puoi sanare i ciechi e cacciare i demoni
dare vita ai morti e parole ai muti,
puoi sapere il corso delle stelle,
sappi che non è la letizia.
Quando a Santa Maria si arriverà
e la porta non si aprirà,
tormentati dalla fame
nella pioggia a bagnarci staremo:
sopportare il male senza mormorare,
con pazienza e gioia saper sopportare,
(SOL RE LA RE SOL RE)
(LA)
E chiese al vecchio: ”Dammi il pane,
ho poco tempo e troppa fame”,
e chiese al vecchio: “Dammi il vino,
ho sete sono un assassino”
Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno,
non si guardò neppure intorno,
aver vinto su te stesso
sappi, questa è la letizia.”
ma versò il vino e spezzò il pane,
per chi diceva ho sete, ho fame.
E fu il calore di un momento,
Brano:
poi via di nuovo verso il vento.
Davanti agli occhi ancora il sole,
dietro le spalle un pescatore.
Dietro le spalle un pescatore,
e la memoria è già dolore,
è già il rimpianto di un aprile,
giocato all’ombra di un cortile.
“Per amore del mio popolo non tacerò”
Quando il giovane don Giuseppe Diana fa ritorno a Casal di Principe, in Campania, per iniziare il servizio pastorale, il paese è profondamente scosso da omicidi e violenze. Il rombo del motore rompe all’improvviso il silenzio, un corteo di auto sfrecciano a tutta velocità per i vicoli di Casale, le finestre delle case si chiudono all’istante, una decina colpi
sparati in aria... non è la trama di un film di James Bond, ma il corteo armato dei Casalesi
per festeggiare lo sterminio del Clan dei Bardellino avvenuto nell’estate del ’88: questa
l'atmosfera.
Don Peppino si rimbocca le maniche e insieme alla comunità “sana” del paese organizza un
dibattito pubblico: “Liberiamo il futuro”.
Vennero in sella due gendarmi,
vennero in sella con le armi,
e chiesero al vecchio se li vicino,
fosse passato un assassino.
-
Ma all’ombra dell’ultimo sole,
s’era assopito un pescatore,
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Brano:
Lunedì 15/08/2011
Percorso:
In questo giorno ci attenderà una discesa di circa 3 h che ci permetterà di giungere ai Bagni del
Masino (1172 mt), dove faremo campo fisso. Dislivello percorso: 928 mt (in discesa). Acqua disponibile all’arrivo. Pernottamento ai Bagni del Masino.
<< Lo Scout considera suo dovere rendersi utile ed aiutare il prossimo:
come Rover, il scopo più alto è di servire. Si può contare su di te, sapendo che in ogni
momento sei pronto a sacrificare il tuo tempo o affrontare fastidi e, se occorre, dare la
vita stessa per gli altri. “il sacrificio è il sale del servizio”>>
(B.P “La strada verso il successo” p.241)
Riflessione di Davide e Chiara:
Frase del giorno:
“Sii felice da vivo, perché resterai un morto per un bel pezzo.”
GRIDA PIÙ FORTE CHE PUOI IN UN MOMENTO QUALSIASI DELLA GIORNATA
Far servizio in unità, extra o comunque “a orario” è relativamente “facile”; perché è così
difficile vivere con Spirito di Servizio quotidianamente? Davvero è così raro che ci sia
bisogno di noi, o siamo noi a non farci trovare pronti a coglierlo, o peggio, a non volerlo
cogliere?
Spesso si rischia di rinchiudersi nel proprio mondo pur essendo circondati da altre persone. Per potersi “creare” delle occasioni di servizio è necessario togliersi i paraocchi (e
le cuffiette!!!) per riuscire a mettersi nei panni degli altri…
… La difficoltà sale nel dare la priorità al prossimo anche quando può risultarci scomodo… scomodo sia fisicamente (perché siamo pigri?), sia mentalmente (eliminare i pregiudizi aiutando chiunque indiscriminatamente).
Ma perché tutto questo?
… Perché se Davvero siamo mossi dallo Spirito di Servizio non ci aspettiamo nessuna ricompensa, ma siamo gratificati da un semplice sorriso o dalla consapevolezza di aver
compiuto un B.A.
Gesto e simbolo a piacere (il gesto di servizio non è solo fisico)
Essere in grado di assumere una responsabilità esige fiducia in se stesso, conoscenza del
tuo lavoro e pratica nell’esercitare le responsabilità.
Nella Marina Militare si conosce l’importanza di questo, e ci si abitua fin da giovani. Un
Guardiamarina assume il comando di una barca e del suo equipaggio e, a seconda di ciò
che fa, riceve tutti gli elogi od i biasimi.
Accade lo stesso presso gli scouts. Il caposquadriglia è il solo responsabile del lavoro e
della condotta dei suoi sei scouts; ed è altrettanto per i rovers e il loro capo.
Una volta abituato, dopo una lunga pratica, ad assumere delle responsabilità, ciò ti renderà un uomo. Rafforza ilo tuo carattere e ti rende adatto ad assumere più alti incarichi
nella professione. Infine, aumenterà anche l’influenza che puoi avere a fin di bene sugli
altri.
-
Brano tratto da La strada verso il successo B.P. -
Riflessione Andrea e Camilla:
Leggendo il brano del saggio Padre fondatore degli scouts, possiamo notare come
l’assunzione di responsabilità conduca la persona verso una crescita interiore.
Giovedì 11/08/2011
Percorso:
Proseguendo dalla Cappella degli Alpini, incroceremo il famoso Tracciolino, un sentiero
praticamente in piano scavato nella roccia della montagna spesso affacciato su spettacolari strapiombi (protetto da solide ringhiere) con panorami mozzafiato sulle vette granitiche, i laghi e le vallate sottostanti. Sulla sinistra della parete, troveremo un pratico
interruttore della luce che, illuminando tutta la galleria, ci consentirà di non dover usare
le pile. Questo sentiero ci condurrà a San Giorgio (920 mt) e da qui, sempre continuando
il Tracciolino, giungeremo dapprima a Cii (851 mt), poi a Codera (825 mt) e infine a Centralina (839 mt), dove pernotteremo. Durata percorso: 1:30 h (Cappella Alpini – S. Giorgio) + 2 h (S. Giorgio – Centralina). Acqua disponibile su tutto il percorso.
Frase del giorno
Tale percorso non è sicuramente facile da intraprendere ne tantomeno immediato, questo perché è indubbiamente difficile comprendere quando è il momento adatto per assumersi o meno una responsabilità.
Naturalmente un aspetto fondamentale per diventare uomini responsabili è rendersi conto dei propri limiti senza sentirsi a disagio nel mostrarli agli altri, quindi è necessario
non esagerare nell’assumersi responsabilità ricordandosi il proprio ruolo all’interno della
società/clan.
Tuttavia non ci dobbiamo tirare indietro di fronte alle responsabilità, esse ci servono
per essere persone sulle quali poter riporre maggiore fiducia, permettendoci di prestare
un servizio verso chi ha deciso di affidarsi a noi.
Oggetto del giorno: a discrezione del contraente.
Gesto del giorno: SURPRISE!
anche se ora ve ne fregate voi quella notte voi c'eravate
re mi la
e se nei vostri quartieri tutto è rimasto come ieri
re
mi
la
senza barricate senza feriti senza granate
re
mi
la
se avete preso per buone le verità della televisione
re
la
mi
la
anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti
re
mi la
e se credete ora che tutto sia come prima
re
mi
la
perché avete votato ancora la sicurezza la disciplina
re
mi
la
convinti di allontanare la paura di cambiare
re
la
mi
la
verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte
re
la
mi
la
per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti
re
la
mi
la
per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti
“Non v'è amore per la vita senza disperazione di vivere. (da Il rovescio ed il diritto)”
Albert Camus
Qual è stato l’animale più bello che hai visto oggi?:
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Preghiera:
“Nessuno è così ricco da non avere qualcosa da ricevere.
Nessuno è così povero da non aver qualcosa da dare.”
Brano:
Un giorno, quando ero ancora un giovane e spensierato come tanti, il colonnello mi fece
inaspettatamente chiamare e mi disse che stava per nominarmi Aiutante del reggimento.
Aiutante! Ne rimasi sbigottito.
L’aiutante era l’uomo per buona parte responsabile del benessere e della buona condotta
del reggimento. Un incarico di soddisfazione: ma se non ce la facevo?
Non potevo affrontarlo.
Ma il colonnello disse semplicemente che egli aveva fiducia nella mia riuscita. Ebbene, in
pochi minuti ero diventato un altro. Ecco che ero diventato un uomo con una pesante responsabilità sulle spalle, invece di essere un giovane un po’ “menefreghista”, senza altre
particolari mire che quella di divertirsi.
Mi trovai dinanzi ad una prospettiva seria e nuova con larghe visioni di quanto avrei potuto fare per il bene degli uomini del reggimento. Mi buttai anima e corpo e non mi volsi più
indietro. Quell’incontro con il colonnello, benché molto breve, fu il vero punto di partenza della mia carriera.
E, dopo questa prima lezione di responsabilità riuscii ad andare più lontano, assumendo
ad ogni gradino responsabilità sempre più importanti.
Se tu vuoi ottenere in futuro una buona posizione devi essere in grado di assumere una
responsabilità.
Brano:
"Siamo venuti in questo mondo non per noi stessi, ma per fare del bene agli altri."Siamo
venuti qui per dare, non per ricevere. Due strade si aprono dinnanzi ad ognuno: servire
se stesso o servire il prossimo. Scegliere quale sarà la tua autentica ispirazione di vita.
La scelta di se stesso è più comoda, il Servizio al prossimo esige un sacrificio. Ma, se ci
si riflette, il servizio di se stesso significa diventare schiavi della propria ambizione e da
ciò nasce invidia e insoddisfazione. Mentre nel servizio del prossimo si è liberi, non si
lavora per una ricompensa, ne in competizione con gli altri. Si è liberi di esprimere il proprio amore: e la cosa curiosa dell'Amore è che più se ne dà, più copiosamente esso ci viene restituito!
Buona Strada nel Servizio!
-
Baden Powell -
Riflessione di Valentina e Francesco:
In questa ruote e nella nostra vita di clan dobbiamo affidarci agli altri quando abbiamo bisogno senza paura di dover dare qualcosa in cambio, senza vergogna di
sembrare piu deboli, senza paura di disturbare..ma dobbiamo anche impegnarci a
donare noi stessi e le nostre ricchezze e risorse senza aspettarci un premio o un
gesto in cambio..La nostra voglia di servire a volte è egoista e vuole soltanto aiutare il prossimo per avere un proprio torna conto o una proprio soddisfazione personale ma in questo percorso che stiamo vivendo insieme dobbiamo prendere la nostra
voglia di servire e metterla a disposizione di chiunque...conoscenti.. amici ...compagni di università di scuola ...sconosciuti ..passanti e tutti coloro che necessitano di noi anche con un semplice sorriso o un abbraccio..come dice la nostra
carta di clan dobbiamo "sporcarci le mani" ed essere disposti a sacrificare noi
stessi per renderci utili.
Frase del giorno:
“Agite secondo giustizia. Sorprenderete alcuni, e stupirete tutti gli altri.”
- Mark twain –
Vai a scrivere a un altro quello che pensi del proprietario del libretto
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Oggetto del giorno:
Un cordino legato in un posto che possiamo sempre vedere per ricordarci di servire gli
altri. Come i preti usano il cingolo per tenere su la veste ed essere pronti a correre senza essere intralciati nel cammino.
Preghiera:
“Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti.”
Gesto del giorno:
Canto: “La canzone del Maggio” (F. De Andrè)
Pescare un fogliettino con il nome di un altra persona e seguirla cercando di darle piu
aiuto possibile. Osservare le sue esigenze e cercare di aiutarla prima che sia lei a chiedere una mano. Cercare di conoscere anche il servizio che svolge, come lo svolge e quale
utilità ed emozione prova nel dare il proprio aiuto.
la
re
mi
la
anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio
re
mi
la
se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento
re
mi
la
se il fuoco ha risparmiato le vostre millecento
re
la
mi
la
anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti
la
re
mi
la
e se vi siete detti non sta succedendo niente
re
mi
la
le fabbriche riapriranno arresteranno qualche studente
re
mi
la
convinti che fosse un gioco a cui avremmo giocato poco
re
la
mi
la
provate pure a credervi assolti siete lo stesso coinvolti
re
mi la
anche se avete chiuso le vostre porte sul nostro muso
re
mi
la
la notte che le pantere ci mordevano il sedere
re
mi
la
lasciandoci in buonafede massacrare sui marciapiedi
re
la
mi
la
di metter fuori - il proprio amore: e la cosa curiosa dell'amore è che più se ne dà, più copiosamente esso ci viene restituito.
Ma il servizio comporta sacrificio. A questo il giovane dev’essere preparato: deve essere
pronto a rinunciare a sogni di avarizia, ad apprezzare i piaceri al loro giusto valore e a
gettarli via se essi sono di poco peso o se rappresentano un impedimento.
Venerdì 12/08/2011
Se uno non è capace di sacrificio, non dovrebbe definirsi un essere umano; (…) Ma, se
egli sarà capace di esprimere il suo amore verso il problema sacrificandosi al limite delle
sue forze. Egli sappia che possederà. Molto concretamente e felicemente, al propria vita.
Percorso:
Al mattino, ci dirigeremo verso Casera (1240 mt), una baita che originariamente era adibita alla
produzione del formaggio ed ora è divenuta una base scout. Il sentiero, in salita, è facile e ci permetterà d’incontrare vari caratteristici paesini come Salina, Stroppadura e Bresciadega. Durata
totale percorso: 2 h. Dislivello totale percorso: 400 mt. Acqua disponibile su tutto il percorso. In
questo giorno, al pomeriggio, è prevista un’attività di servizio presso la Casera (lavori a favore
della valle e delle basi scout) e, alla sera, una testimonianza sulle Aquile Randagie da parte dei
custodi della base.
Frase del giorno:
“Negare i nostri impulsi primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani”
Domanda! Da che film è stata tratta la frase del giorno?
Domenica 14/08/2011
Percorso:
Questo sarà sicuramente il giorno più impegnativo di tutti in cui dovremmo affrontare un dislivello di 569 mt (in salita) e uno di 426 mt (in discesa) per
raggiungere prima il Passo dell’Oro (2526 mt) e poi il Rifugio Antonio Omio
(2100 mt). Perciò sarà necessario partire molto presto. Durata percorso: 3 h
(in salita) + 2 h (in discesa). Acqua presente grazie ai ruscelletti lungo il sentiero. Cena e pernottamento attorno al rifugio Antonio Omio.
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Preghiera:
“DISPONIBILI SENZA SE E SENZA MA”
Canto: “Preghiera di S. Francesco”
DO
O Signore fa di me uno strumento
FA LA7
fa di me uno strumento della tua pace,
RE- FA- SOL
dov'è odio che io porti l'amore
LAb SOL DO FA SOL
dov'è offesa che io porti il perdono
DO
dov'è dubbio che io porti la fede
DO7 FA LA7
dov'è discordia che io porti l'unione
RE- SOL MI- LA7
dov'è errore che io porti la verità
RE- SOL DO FA7
a chi dispera che io porti la speranza.
Oltre ai voti di povertà, castità, obbedienza, c'era quello peculiare della congregazione:
assistere materialmente e spiritualmente i poveri. Divenuta superiora, lo realizzò appieno per il resto della sua vita nelle opere di carità, anche fuori dall'istituto:
"Al mattino prestissimo scivolava, non notata, fra le vie più nascoste a portare essa
stessa, con il dono materiale, il conforto della sua bontà ai poveri più poveri e dimenticati".
Anche se gli impegni erano tanti, se qualcuno chiedeva di parlarle, ella ascoltava attentamente, come se non avesse nessun altro pensiero. Proprio lei, che non aveva conosciuto il
calore materno, ebbe sempre un'attenzione particolare per le orfanelle, cercava di aiutarle anche quando lasciavano l'istituto. Così scrive lei ad una sua allieva:
“Se la notte, il deserto e il silenzio sono sordi, Colui che ti ha creato ti ascolterà sempre.
Stammi allegra, santamente allegra! Canta, canta sempre! Non inquietarti: attendi al presente!".
Ammalatasi di polmonite, si spense la sera del 18 dicembre. Si dice che nella stanza, appena spirò, si diffuse un profumo soave di rose e viole, il Signore ricompensava così colei
che per tutta la vita l'aveva amato nel servizio del prossimo. Tante volte aveva ripetuto:
"L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane”.
Beatificata da Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004, le sue spoglie sono venerate nella
chiesa dell'Istituto di Borgaro Torinese.
FA LA7 RE- DO7
O maestro dammi Tu un cuore grande
SIb SOL- DO
che sia goccia di rugiada per il mondo
SIb DO
"O Vergine tutta pura, Madre del Santo Amore che devi all'umiltà tutta la tua grandezza, io non trovo più giusto titolo per supplicarti di aiutarmi a vincere la mia superbia.
O Beatissima Madre non chiedo altro che uno dei tuoi sguardi: guardami e poi, se poi ti
accontenterai di vedermi così povera, allora anch'io mi accontenterò di rimanere tale".
Preghiera della Beata Giulia Valle.
che sia voce di speranza
LA- RE- SIb DO FA7
che sia un buon mattino per il giorno di ogni uomo
SIb DO LA- REe con gli ultimi del mondo sia il mo passo
SIb DO FA SOL- DO
lieto nella povertà, nella povertà.
O Signore fa di me il tuo canto
fa di me il tuo canto di pace
Come diceva il vecchio capitano John Smith della Virginia: "Siamo venuti in questo mondo
non per noi stessi, ma per fare del bene agli altri". C'è un gran significato in queste parole. Siamo venuti qui per dare, non per ricevere. La conclusione è la seguente. Due strade si aprono dinanzi ad ognuno: servire se stesso o servire il prossimo. Egli deve scegliere da solo quella che sarà la sua autentica ispirazione nella vita. La scelta di se stesso è
più comoda: il servizio del prossimo esige un sacrificio. Ma, se ci si riflette, il servizio di
se stesso significa divenire schiavi di un datore di lavoro o della propria ambizione, e da
ciò nascono invidia e insoddisfazione; mentre nel servizio del prossimo si è liberi, non si
lavora per una ricompensa, ne in competizione con gli altri. Si è liberi di esprimere - cioè
MI- SOL
RE
e sarai servo di ogni uomo,
SOL
DO
servo per amore,
SOL
LA- DO SOL
sacerdote dell'umanità.
a chi è triste che io porti la gioia
a chi è nel buio che io porti la luce.
E' donando che si ama la vita
è servendo che si vive la gioia
perdonando che si trova il perdono
Avanzavi nel silenzio
tra le lacrime e speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
mentre il grano biondeggia ormai;
è maturato sotto il sole,
puoi deporlo nei granai.
Offri la vita tua
come Maria ai piedi della croce
e sarai servo di ogni uomo,
servo per amore,
sacerdote dell'umanità.
è morendo che si vive in eterno.
Di questa costa, là dov'ella frange
più sua rattezza, nacque al mondo un
sole,
51 come fa questo talvolta di Gange.
Da questa costa, là dove essa si fa meno
ripida, nacque al mondo un Sole (san Francesco), che così luminoso risplende come
questo Sole fa talvolta di Gange.
-
Divina Commedia, Paradiso XI Canto -
“ Quello che fai, fallo bene” (S. Chiara)
Brano:
“Affrettare il passo, senza volgersi indietro, fissando l’unica meta: Dio solo. A Lui la gloria, agli altri la gioia, a me il prezzo da pagare, soffrire ma mai far soffrire. Sarò severa
con me stessa e tutta carità verso le sorelle: l’amore che si dona è l’unica cosa che rimane.”
Beata Giulia Valle
Giulia Valle, nata ad Aosta il 26 giugno 1847, dimostrò sempre un carattere forte, simile
alle montagne che circondano la sua città, e sentimenti puri, come l'aria che si respira
tra quei monti. Educata nel collegio delle Suore della Carità di S. Giovanna Antida, nel
settembre 1867, Giulia prese il velo nel monastero di S. Margherita, divenendo suor Nemesia. Conseguito il diploma di maestra, ella venne inviata all'Istituto S. Vincenzo di
Tortona dove le venne affidata una prima elementare. Alle sue allieve diceva sempre:
"Siate pazienti, siate umili: sempre ci guadagnerete!".
Per servire davvero e perché il nostro servizio possa essere utile deve essere pensato,
preparato e progettato come qualsiasi impresa importante.
Occorrono occhi aperti ed attenti a scorgere le necessità di persone e cose, mani aperte
ad accogliere e pronte a dare, piedi veloci…e, su spalle robuste, la testa che ragiona e
coordina. Lo stile di tutto ciò è quello di chi fa le cose con e per amore, cercando il bene
là dove è chiamato a servire.
Accogliere è difficile, accogliere è faticoso, accogliere richiede umiltà, richiede disponibilità, accogliere vuol dire andare incontro all’altro con la consapevolezza che in lui è racchiuso un tesoro, a volte visibile, altre volte nascosto così bene che sembra quasi non
esserci. Accogliere vuol dire considerare l’altro unico e irripetibile, prezioso e irrinunciabile. Accogliere significa sporcarsi le mani, andare là dove è l’altro o lasciarci cercare
dall’altro, accogliere significa accorgersi dell’altro, accogliere significa voler bene e volere il bene….ad accogliere si impara….
Amore verso il prossimo
Nel promuovere il secondo comandamento, l’amore per il prossimo, noi scout e guide siamo incitati ad esprimere questo sentimento in modo attivo, rendendo qualche buon servi-
zio, sia pure in forma elementare, agli altri. La buona azione quotidiana (B.A.) senza desiderio di ricompensa, che cresce per stadi progressivi fino a divenire un’abitudine, si sviluppa fino a comportare sacrifici di tempo, di denaro o di piaceri. (B.P)
Frase del giorno:
“Stare a riflettere e scervellarsi conta poco, perché poi si fa ciò che si pensa, ma ogni passo, in fondo, è
senza riflessione, così come lo vuole il cuore.(…..)
….Tutti gli uomini sono santi, se prendono veramente sul serio i propri pensieri e le proprie azioni. Chi reputa che una cosa sia giusta deve anche farla.”
Da “Knulp”(Hermann Hesse)
La prima parola che ti viene in mente adesso?:
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Preghiera:
Canto: “Servo per Amore”
Sabato 13/08/2011
Percorso:
In questo giorno, per raggiungere la nostra meta, ci attenderà un sentiero in salita abbastanza
impegnativo, con un dislivello di 717 mt ed un tempo di percorrenza di 3 h. Lungo il tragitto ci imbatteremo nel Rifugio Brasca del CAI di Milano e nelle baite di Coeder. Acqua disponibile su tutto
il percorso. Pernottamento presso le baite dell’Averta (1957 mt), punto molto panoramico in cui si
ha una visione completa e molto panoramica della Val Codera.
MIUna notte di sudore
SOL
sulla barca in mezzo al mare
RE
SIe mentre il cielo s'imbianca già
DO
MItu guardi le tue reti vuote.
SOL
Ma la voce che ti chiama
RE
SOL
un altro mare ti mostrerà
DO
SOL
e sulle rive di ogni cuore
LA- DO SOL
le tue reti getterai.
MIOffri la vita tua
SOL
RE
SIDO
come Maria ai piedi della croce
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