Binomio realtà-idealismo è la bambola meccanica “Coppélia”
Scritto da Viviana Mercurio
Lunedì 06 Dicembre 2010 14:50 - Ultimo aggiornamento Lunedì 06 Dicembre 2010 20:01
La sala gremita di gente, tra cui tante piccole ballerine delle scuole di danza di Bologna, attende
impaziente l’inzio di “Coppélia”, il balletto classico in scena nella sala grande dell ’Arena del
Sole
,
mercoledì 30 novembre, interpretato dalla
Compagnia di Balletto Classico Cosi e Stefanescu.
Sorprende l’arrivo sul palco di Liliana Cosi, direttore della compagnia emiliana: in piedi davanti
al sipario chiuso e scuro, sottolinea con le sue parole la funzione educativa della danza e
l’immmortalità dell’opera d’arte. Dice l’ex ballerina: ““Coppélia” è un’opera d’arte e come tale ha
attraversato i secoli ed è giunta intatta fino ai giorni nostri. Tanti anni fa io stessa, nei panni
della protagonista, ho calcato le scene nel primo allestimento di “Coppélia” della Compagnia di
Balletto Classico Cosi e Stefanescu. Al mio fianco Marinel Stefanescu era il personaggio
principale maschile”.
“Coppélia” o “La ragazza dagli occhi di smalto” è un balletto pantomimico costituito da due atti e
tre scene, incentrato sul conflitto tra idealismo e realismo, arte e vita: Frantz è tentato di
scegliere la donna perfetta, la bambola “Coppélia”, alla passionale Swanilda.
L’opera è andata in scena per la prima volta all'Opéra di Parigi nel 1870 con Giuseppina
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Bozzacchi nel ruolo principale, Swanilda, e Eugénie Fiocre nella parte di Frantz. Alla prima
erano presenti Napoleone III e l’imperatrice Eugenia, il successo fu enorme.
La coreografia di Arthur Saint- Léon è creata sulla musica di Léo Delibes e sul libretto di
Charles Nuitter e Saint-Léon, tratto da un racconto di E.T.A Hoffamann dal titolo “L'uomo della
sabbia", 1815. “Coppélia” è storicamente considerata sfortunata perché dopo pochi mesi dal
suo debutto, vennero a mancare sia il coreografo sia la protagonista diciassettenne. Il balletto è
tuttora nel repertorio dell'Opéra di Parigi che lo riproduce perfettamente fedele all'originale.
In questo spettacolo di repertorio sono presentate scene colorate e scherzose grazie alle briose
e divertenti danze di carattere, le folkloristiche Mazurka e Csárdás, alle danze spagnole e
carnevalesche degli automi di Dottor Coppélius, al tecnicismo classico dei passi a due degli
innamorati e dei quartetti degli “Amici” e delle “Amiche”.
È una rappresentazione piena d’umorismo, di vigore e di splendore, ambientata in un piccolo
villaggio della Galizia. “Se Giselle rappresenta la grande tragedia del balletto, Coppélia è la sua
grande commedia” diceva il celebre coreografo George Balanchine.
In “Coppélia” s’intrecciano amore, gelosia e mistero: la protagonista è l’intraprendente
Swanilda, qui Elena Casolari, il cui fidanzato Frantz, Dorian Grori, è sedotto da un’immobile
ragazza affacciata al balcone del giocattolaio, Dottor Coppélius, Faliero Bonacci. Coppélia è la
creatura meccanica più riuscita tra gli automi dell’inquietante inventore. Swanilda, incuriosita dal
mistero, s’intrufola di soppiatto nel laboratorio e si sostituisce alla bambola scatenando una
serie di reazioni del giocattolaio e del fidanzato.
I quadri scherzosi e brillanti caratterizzati dai passi prima lenti e poi velocissimi dell’ungherese
Csárdás e dai pas de basque sauté e pas glissé devant della polacca Mazurka si alternano a
momenti più romantici in cui Frantz giura eterno amore a Swanilda e subito dopo al pupazzo
“Coppélia”. È il primo balletto romantico che si distingue per la sua verve e per il ritmo
incalzante mettendo in scena le danze popolari, per la prima volta lontane dai salotti
ottocenteschi e dalle strade, e segnando d’ora in poi la loro presenza nella lunga tradizione dei
balletti di repertorio.
Questa volta “Coppélia” è allestita dalla Compagnia di Balletto Classico Cosi e Stefanescu, nata
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Scritto da Viviana Mercurio
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dall’italiana Liliana Cosi, danzatrice della Scala di Milano e del Bolshoi di Mosca accanto al
grande Rudolf Nureyev, e dal coreografo rumeno Marinel Stefanescu che nella sua lunga
carriera ha danzato con artisti del calibro di Alicia Alonso, TNatalia Makarova, Ekaterina
Maximova.
Stefanescu propone la sua versione di “Coppélia” in cui passi senza tempi morti, gli originali
disegni coreografici e la sua inventiva si sposano bene con le splendide musiche e le tre
differenti scenografie, mantenendo intatta la trama. Anche in questa “Coppélia” trionfa il vero
amore, proprio come vuole la tradizione romantica, e vince il coraggio della giovane Swanilda
che lasciata la paura, varca la porta della casa di Dottor Coppélius, pur di difendere il suo
amore e affrontare la sua rivale, semplice fantoccio meccanico.
Sono splendidi i due danzatori protagonisti, eccelsi nei passi classici: Swanilda predomina
rispetto alla figura di Frantz e traduce tutti i movimenti pantomimici in danza pura. I passi
classici qui arricchiti da una nuova verve vengono eseguiti perfettamente dai protagonisti
mentre il corpo di ballo colpisce per l’espressività e per la delicata interpretazione. Sono
simpaticissimi e bravissimi i piccoli automi, straordinaria l’Aurora e unico il “vecchio” Dottor
Coppélius.
“Coppélia” del Balletto Classico Cosi e Stefanescu è il primo appuntamento di una lunga
carrellata di diverse versioni dello stesso balletto. Questo mese sarà a Bologna: “La Compagnia
Maggiodanza”, alla Fondazione del Teatro Comunale dal 14 al 19, e il “Russian National Ballet”,
al Teatro delle Celebrazioni il 18. Aspettiamo impazienti di fare i paragoni.
La Compagnia di Balletto Classico Cosi e Stefanescu
La Compagnia Balletto Classico dal 1975 porta il nome dei suoi fondatori e protagonisti, Liliana
Cosi e Marinel Stefanescu. Nel 1977 la sua attività diventa importante grazie alla sua prima
grande tournèe in tutta Italia. Dal 1978 ha fissato la sua sede a Reggio Emilia in un grande
edificio perfettamente attrezzato per ospitare tutta la sua attività. Il coreografo è Marinel
Stefanescu. Per le scene molte sono state le collaborazioni di artisti come Luzzati, Vacondio,
Chalkidiotis, Gyorgy, ma in particolare Hristofenia Cazacu che ha lavorato stabilmente per molti
anni con la Compagnia.
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La Compagnia si basa su un repertorio classico, neo-classico e moderno ed è attiva tutto l’anno
con circa 70 spettacoli su tutto il territorio italiano, dalle grandi città ai paesi, sia in teatri lirici che
in altri spazi. La maggior parte del repertorio è formato da nuove creazioni di Stefanescu su
musica sinfonica o originale come nel caso della collaborazione col compositore Adrian Enescu,
musiche che hanno ispirato balletti su tematiche nuove e più universali, come: "Patetica" di
Ciaikovski, "Concerto" di Rachmaninov, "Romeo e Giulietta" di Ciaikovski, "Anàfura" di Enescu,
"Risveglio dell’Umanità" di Stravinski, Smetana, Enescu, "Radici" di Liszt, Enescu, Skriabin,
"Omaggio a Ciaikovski" di Ciaikovski, "Slanci" di George Enescu, e molte "Miniature" su
musiche di Chopin, Debussy, Albeniz, Gounod, Mozart, Massenet, Brahms. Tra i balletti del
repertorio classico vi è "Don Chisciotte" di Minkus, "Coppelia" di Delibes, "Nozze d’Aurora" di
Ciaikovski, "Raymonda" di Glazounov, "Spartacus" di Kaciaturian, "Risveglio di Flora" di Drigo.
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