CTRH – SALO’ UN’ORGANIZZAZIONE PER L’INCLUSIONE Salò, 28 marzo 2011 Isp. Mario Maviglia Dirigente Ufficio VII – Dirigenti Amministrativi Tecnici e Scolastici - USR Lombardia [email protected] Prologo Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che prova la stessa sinfonia. Daniel Pennac, Diario di scuola, Feltrinelli INDIVIDUALIZZAZIONE E PERSONALIZZAZIONE: DUE POSSIBILI APPOROCCI INDIVIDUALIZZAZIONE Messa in atto di strategie diverse per avvicinare il più possibile l’allievo agli obiettivi comuni PERSONALIZZAZIONE Diversificazione del percorso anche negli obiettivi. Costruzione di un percorso personale e differenziato 3 Baldacci, 2004 Più nello specifico: INDIVIDUALIZZAZIONE Grado di adeguatezza dell’istruzione scolastica alle caratteristiche degli studenti, cioè alla misura in cui ognuno di loro viene messo nelle condizioni di poter acquisire le competenze curricolari Adattamento dell’insegnamento alle caratteristiche individuali degli allievi 4 Baldacci, 2004 Più nello specifico: INDIVIDUALIZZAZIONE L’adeguatezza dell’istruzione alle caratteristiche degli studenti è legata a: loro codici linguistici loro prerequisiti di partenza loro stili cognitivi loro ritmi di apprendimento 5 Baldacci, 2004 Più nello specifico: PERSONALIZZAZIONE Strategie didattiche finalizzate a garantire ad ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive Strategie attraverso le quali si può favorire la coltivazione del talento, dei punti di forza e delle preferenze di ogni studente 6 Baldacci, 2004 Più nello specifico: PERSONALIZZAZIONE La personalizzazione dell’insegnamento richiede almeno quattro condizioni: 1. Pluralismo dei percorsi formativi 2. Possibilità di scelta da parte dell’alunno 3. Un certo grado di consapevolezza circa il proprio profilo di abilità 4. La realizzazione di un adeguato contesto didattico 7 Baldacci, 2004 In sostanza … L’INDIVIDUALIZZAZIONE Ha lo scopo di far sì che certi traguardi siano raggiunti da tutti Gli obiettivi sono comuni per tutti mentre mentre LA PERSONALIZZAZIONE È finalizzata a far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti L’obiettivo è diverso per ciascuno 8 Baldacci, 2004 INCLUSIVE PRACTICES ARE … (Northern Arizona University) An attitude where every child is afforded every opportunity to be included with their non-disabled peers All students labels learning together regardless of An atmosphere that promotes a sense of belonging, equality, acceptance, and individual worth. Collaborative, integrated services by education teams Supports and adaptations within the general education curriculum settings 9 INCLUSIVE PRACTICES ARE NOT… (Northern Arizona University) Limited to a place Expectations that all students do the same thing, at the same time, in the same way Placing students into general education classrooms without supports for students and teachers Educators working in isolation Students always grouped by ability Lowered expectations for students Sacrificing the education of kids without disabilities so students with disabilities can be included 10 EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI INTEGRAZIONE dalla diversità come "scarto" dal modello alla diversità come originalità dalle istituzioni speciali alle scuole normali dall'intervento individuale al lavoro collegiale da una organizzazione rigida dalla settorializzazione degli interventi dalla delega dalla sottolineatura delle difficoltà a una organizzazione flessibile all'integrazione degli interventi all'assunzione di responsabilità alla definizione delle potenzialità 11 COSA SIGNIFICA LAVORARE INSIEME NEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE FINALITÀ Collaborare per perseguire obiettivi comuni (es. realizzazione del P.E.I.) PRESUPPOSTI Riconoscimento della pari dignità professionale tra gli operatori scolastici Condivisione di un comune progetto educativo e didattico Suddivisione concordata dei compiti Disponibilità e capacità a lavorare insieme ad altre persone Atteggiamenti di base caratterizzati da franchezza, trasparenza, rispetto reciproco, collaborazione 12 FATTORI OSTACOLANTI Atteggiamenti di delega Mancanza di coordinamento negli interventi Deresponsabilizzazione Individualismo Mancanza di un progetto condiviso IMPLICAZIONI Il lavorare insieme richiede: L'adozione di una cultura del lavoro collegiale (gestione del conflitto, del "compromesso", della decisionalità, ecc.) L'allestimento di tempi adeguati per la comunicazione Una visione di sistema (considerare il proprio intervento come parte di un tutto) L'assunzione di responsabilità nell'ambito del progetto condiviso Un'idea di progettazione come evento cooperativo e non come fatto individualistico 13 CONDIZIONI OPERATIVE Prevedere tempi adeguati per la gestione della collegialità Considerare il lavorare insieme un processo mai finito Nella comunicazione porre attenzione non solo agli aspetti di contenuto ma anche a quelli di relazione Costruire una memoria di gruppo Privilegiare un approccio pragmatico piuttosto che ideologico 14 DUE CONCEZIONI DIVERSE DELLA VALUTAZIONE VALUTAZIONE IDIOGRAFICA Si valuta il percorso dello studente in relazione ai suoi punti di partenza e agli obiettivi personali PIANO EDUCATIVO DIFFERENZIATO VALUTAZIONE NORMATIVA Si valutano le prestazioni dello studente in relazione a quanto stabilito dal programma e in relazione agli obiettivi medi previsti per la classe PIANO EDUCATIVO SEMPLIFICATO Il passaggio dalla “semplificazione” alla “differenziazione” 1° livello Sostituzione Traduzione dell’input in altro codice/linguaggio e/o uso di altre modalità di output Ricontestualizzazione (obiettivo proposto da altre persone, in altri ambienti, con altre modalità, ecc.) 2° livello Facilitazione Adattamento degli obiettivi curriculari e dei materiali 3° livello Semplificazione 4° livello Scomposizione 5° livello Partecipazione Ad. da Ianes, 2005 Adattamento di spazi/tempi Arricchimento della situazione con vari tipi di aiuto (immagini, mappe, spiegazioni aggiuntive,ecc.) Semplificazione dell’obiettivo in una o più delle sue componenti (comprensione, elaborazione, output) Individuazione dei nuclei fondanti della disciplina più agevolmente traducibili in obiettivi accessibili Creazione di occasioni per far partecipare l’alunno a momenti significativi di utilizzo delle competenze The time is always right to do what is right UNA QUESTIONE APERTA … QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE ? o QUALITA’ DELLA SCUOLA? TEMPI SPAZI GLI ELEMENTI ORGANIZZATIVI DELLA SCUOLA MATERIALI GRUPPI ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE 19 SPAZI E TEMPI NELLA SCUOLA: CONSIDERAZIONI GENERALI CURRICOLO IMPLICITO ("Influenza il comportamento degli operatori della scuola e il significato che essi attribuiscono alla loro attività e si ripercuote in tal modo sulla qualità stessa dell'esperienza degli allievi") LO SPAZIO E IL TEMPO POSSONO ESSERE CONSIDERATI CONTENITORI - RISORSE ("Assumono un'esplicita valenza pedagogica in ragione delle esigenze di relazione di apprendimento... Costituiscono una risorsa fondamentale per lo sviluppo del curricolo") MEDIATORI CULTURALI E DIDATTICI (Mediano il rapporto tra insegnanti e allievi. Sono organizzatori della esperienza) 20 LE DIVERSE RAPPRESENTAZIONI DEL TEMPO TEMPO ISTITUZIONALE IL TEMPO CHE GOVERNA LA VITA DI UN’ISTITUZIONE (REGOLE – NORME) TEMPO LA RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICO TEMPO PRASSICO TEMPO PSICOLOGICO CULTURALE DEL TEMPO IL TEMPO NECESSARIO AD OGNUNO PER COMPIERE LE PROPRIE AZIONI IL VISSUTO INDIVIDUALE ED EMOTIVO DEL TEMPO (Cfr. B. Q. Borghi, Il tempo, in B. Q. Borghi, M. Manini (a cura di), Da zero a sei anni, La Nuova Italia, Firenze, 1991). 21 I TEMPI NELLA SCUOLA I TEMPI DEL CURRICOLO - Intensività - Periodicità I TEMPI DEL PERSONALE - Esigenze del “sistema” - Esigenze individuali I TEMPI - Finalizzati agli adempimenti DELL’ISTITUZIONE - Finalizzati agli obiettivi I TEMPI DEI FRUITORI - Esigenze del “sistema” - Esigenze individuali 22 IL TEMPO DEI FRUITORI GESTIONE DELL’ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA INCONTRO TRA ISTITUZIONE E FRUITORE ALTERNANZA DELLE ATTIVITA’ ATTIVITA’ LEGGIBILITA’ DEI TEMPI (RITUALI) PADRONANZA DELLE SCANSIONI TEMPORALI (“SCRIPT”) COINVOLGIMENTO VISSUTO BENESSERE 23 LO SPAZIO E LA SUA ORGANIZZAZIONE (Lo spazio come "linguaggio silenzioso" [Hall, 1969]) LO SPAZIO PUO': FAVORIRE/IMPEDIRE L'ACCOGLIENZA DELLO STUDENTE (SPAZIO VISSUTO/SPAZIO SUBITO) FAVORIRE/IMPEDIRE LA CONOSCENZA DELLA VITA DELLA SCUOLA (SPAZIO LEGGIBILE/ILLEGGIBILE) INCORAGGIARE/OSTACOLARE I PROCESSI DI AUTONOMIA (ACCESSO A BENI E SERVIZI) ATTIVARE/INIBIRE FORME DI APPRENIDMENTO COGNITIVO – ESPRESSIVO – MOTORIO – ECC. FAVORIRE/OSTACOLARE FORME DI INCONTRO TRA STUDENTI E ADULTI PREVENIRE/AGGRAVARE SITUAZIONI STRESSOGENE (CAOS, DENSITA’ “ABITATIVA”) 24 AVVERTENZA EVITARE UNA SOVRAESPOSIZIONE DEGLI ALLIEVI IN SPAZI DENSAMENTE POPOLATI. QUANTO PIU’ L’ALLIEVO E’ PICCOLO TANTO PIU’ HA BISOGNO DI AVERE A DISPOSIZIONE SPAZI PICCOLI E PROTETTI NEL CORSO DELLA GIORNATA SCOLASTICA. 25 LO SPAZIO SCOLASTICO: CONCETTI ORGANIZZATORI STABILITA' / FLESSIBILITA' Garantire i bisogni di sicurezza e di esplorazione/novità PRIVACY / SOCIALITA' Garantire i bisogni di riservatezza e di socializzazione AUTONOMIA / DIPENDENZA Aiutare il processo di autonomia sul piano fisico, emotivo-affettivo e cognitivo, all’interno di un ambiente rassicurante DIFFERENZIAZIONE / RICORRENZE Differenziare lo spazio per venire incontro alle molteplici esigenze di apprendimento. Garantire “punti fermi” ESTRANEITA’ / FAMILIARITA’ Far sentire proprio lo spazio scolastico 26 GLI INDICATORI DI QUALITA' DELLO SPAZIO ACCESSIBILITA’ PRESTAZIONI FUNZIONALI CONGRUENZA CON IL RISULTATO ATTESO SICUREZZA CARATTERI FISICI AUTONOMIA ESTETICA / ORDINE PRESTAZIONI SIMBOLICOCULTURALI E DIDATTICHE COMUNICAZIONE / RELAZIONE APPRENDIMENTO PERSONALIZZAZIONE 27 GLI SPAZI DELLA SCUOLA: CRITERI GENERALI RACCORDO TRA SPAZI DELLA CLASSE E SPAZI COMUNI DIFFERENZIAZIONE O DUPLICAZIONE? GESTIONE DEGLI SPAZI COMUNI ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI COMUNI (Strutturazione in spazi specifici - Scelta dei materiali – Regole di funzionamento - Ruolo dell'adulto) 28 GLI SPAZI DELLA CLASSE: CRITERI GENERALI STRUTTURAZIONE IN SPAZI SPECIFICI RISPOSTA AI DIVERSI BISOGNI DELL’ALLIEVO (ESPRESSIVI - MANIPOLATIVI CONOSCITIVI - ECC.) MATERIALI STRUTTURATI E NON STRUTTURATI SCELTA DEI MATERIALI NATURA DEI MATERIALI AUTONOMIA/DIPENDENZA DALL'ADULTO REGOLE DI FUNZIONAMENTO DEGLI SPAZI RUOLO DELL'ADULTO "NEGOZIAZIONE" DELLE REGOLE COMPRENSIONE DELLE STESSE DA PARTE DELL’ALLIEVO DIVERSE FUNZIONI A SECONDA DELLA NATURA DELLO SPAZIO ("REGIA" EDUCATIVA, PROPOSTA, CONTROLLO, ECC.) 29 I MATERIALI: INDICATORI DI QUALITA’ ASPETTI PERCETTIVI ASPETTI EDUCATIVI VARIETA' DI COLORI / FORME / DIMENSIONI / MATERIE Funzionalità dei materiali in riferimento a: APPRENDIMENTI COMUNICAZIONE ABILITA' VARIE ASPETTI SIMBOLICI ASPETTI FUNZIONALI VALORE SIMBOLICO DEGLI OGGETTI (es. materiali interculturali) SICUREZZA ACCESSIBILITA’ 30 COME VERIFICARE LA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE POSSIBILI AMBITI DI OSSERVAZIONE AMBITO CULTURALE PROFESSIONALE Come la scuola pratica la cultura dell’integrazione sia al suo interno che nel contesto territoriale? AMBITO ORGANIZZATIVO Come la scuola si organizza per indirizzare, gestire e supportare il processo di integrazione? AMBITO DIDATTICO Come la scuola sviluppa le potenzialità e tiene sotto controllo il processo di apprendimento di tutti gli alunni? What we see depends mainly what we look for ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI AMBITO DI OSSERVAZIONE: DIDATTICO COME LA SCUOLA SVILUPPA LE POTENZIALITA’ E TIENE SOTTO CONTROLLO IL PROCESSO DI APPRENDIMENTO DI TUTTI GLI ALUNNI? Prevedendo la raccolta strutturata delle informazioni e delle osservazioni relative a competenze, potenzialità e bisogni Definendo puntualmente nei PEI gli obiettivi a breve e medio termine rispetto agli apprendimenti, alla socialità e all’autonomia Ricorrendo per le verifiche a prestazioni chiaramente correlabili con le potenzialità degli alunni e degli obiettivi del PEI Garantendo la coerenza tra gli obiettivi del PEI e i bisogni individuali rilevati dal contesto e attraverso la diagnosi funzionale Promuovendo un effettivo utilizzo degli insegnanti di sostegno e delle figure aggiuntive a beneficio dell’intera classe Garantendo un ragionevole rapporto tra le risorse impiegate e gli obiettivi effettivamente raggiunti ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI Segue AMBITO DI OSSERVAZIONE: DIDATTICO Promuovendo e tenendo sotto controllo la spendibilità delle competenze acquisite dagli alunni disabili nel proseguimento degli studi e rispetto all’inserimento lavorativo e sociale Promuovendo nelle fasi di definizione / realizzazione / valutazione del progetto educativo, l’effettivo coinvolgimento dell’alunno disabile e della totalità del gruppo-classe Garantendo nella classe il riconoscimento e il rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento di ognuno ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI AMBITO DI OSSERVAZIONE: ORGANIZZATIVO Come la scuola si organizza per indirizzare, gestire e supportare il processo di integrazione? Esplicitando obiettivi chiari nel POF rispetto all’integrazione Rilevando ciclicamente il grado di raggiungimento degli obiettivi e i livelli di apprendimento degli alunni Definendo procedure e strumenti per tenere sotto controllo il processo di integrazione Garantendo nel Team/Consiglio di Classe una figura di riferimento che presidi la continuità del percorso e l’integrazione degli interventi Dotandosi di procedure, strumenti e competenze per la lettura del contesto territoriale e della sua evoluzione Dotandosi di procedure, strumenti e competenze per la gestione dei rapporti interistituzionali Dotandosi di procedure, strumenti e competenze per coordinare gli interventi ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI Segue AMBITO DI OSSERVAZIONE: ORGANIZZATIVO Rispettando la normativa specifica sull’handicap o dimostrando di averne recepito lo spirito Prevedendo un ottimale impiego delle risorse umane, finanziarie, strutturali Tenendo sotto controllo le risorse impiegate rispetto agli obiettivi raggiunti Prevedendo procedure e strumenti per rilevare e interpretare criticità ai fini della riprogettazione Garantendo forme di valorizzazione e sostegno della professionalità degli operatori Utilizzando flessibilmente le risorse e le strutture in relazione alle azioni in corso e alla soddisfazione degli operatori Promuovendo in tutti gli operatori partecipazione, progettualità, responsabilità e il senso di competenza nei confronti dell’organizzazione Costruendo contesti, strumenti e competenze per l’ascolto attivo di alunni e genitori e per la gestione di comunicazioni critiche Prevedendo modalità di coinvolgimento delle famiglie e degli alunni nella progettazione dei percorsi individualizzati ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI Segue AMBITO DI OSSERVAZIONE: ORGANIZZATIVO Definendo, rendendo trasparenti e applicando criteri di distribuzione della risorse complessive in relazione ai bisogni specifici delle diverse situazioni Rendendo accessibile a tutti l’utilizzo delle attrezzature e delle strutture Organizzando l’accoglienza in funzione dell’integrazione ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI AMBITO DI OSSERVAZIONE: CULTURALE PROFESSIONALE Come la scuola pratica la cultura dell’integrazione sia al suo interno che nel contesto territoriale? Curando la condivisione di tutti i soggetti interessati nella progettazione e nella realizzazione del PEI Garantendo che la progettazione generale, di classe e individuale tenga conto della presenza degli alunni disabili Favorendo l’utilizzo di modalità di mediazione didattica flessibili e attente alle diverse esigenze degli alunni Coinvolgendo la famiglia nel processo di integrazione Costruendo alleanze strategiche con i livelli istituzionali territoriali Coinvolgendo il territorio nelle iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche dell’integrazione Garantendo modalità diffuse di utilizzo delle esperienze precedenti (memoria storica) ESEMPIO DI LISTA DI INDICATORI Segue AMBITO DI OSSERVAZIONE: CULTURALE PROFESSIONALE Garantendo un ragionevole rapporto tra le risorse impiegate e gli obiettivi Individuando strumenti e modalità per verificare la crescita della cultura dell’integrazione (conoscenze e atteggiamenti Valorizzando la professionalità dei docenti esperti Realizzando iniziative di formazione sui temi dell’integrazione per tutta la comunità scolastica Costruendo un clima educativo di empatia (porsi dal punto di vista dell’altro) per alunni e adulti a 2 livelli: generico e specifico sulla tipologia di handicap Offrendo esperienze educative di responsabilizzazione degli alunni Progettando e realizzando azioni tese a valorizzare come risorsa per tutti le soluzioni individuate per gli alunni disabili Favorendo l’esercizio della cittadinanza per tutti e per ciascuno piuttosto che la fruizione di servizi specifici What isn’t tried, won’t work DOMANDA PROVOCATORIA UNA SCUOLA NON ADEGUATA AD INTEGRARE I DISABILI E’ IN GRADO DI FAVORIRE L’APPRENDIMENTO E LA CRESCITA DI TUTTI GLI ALLIEVI? Epilogo Quando arrivò la mia prima insegnante di sostegno, si avvicinò per conoscermi, mi guardò spalancando gli occhi come il personaggio di Shining, fece un sorriso diabolico che poteva far presagire un ictus e poi, indicandomi le sue labbra e facendo lo spelling, disse: «CI-A-O, CO-ME TI CHI-A-MI?», come se stesse masticando dieci chewing-gum tutti assieme. David Anzalone, Handicappato e carogna, Mondadori